Edizione di lunedì 19 marzo Obbligo contributivo Inps per collaboratori familiari: le indicazioni ispettive di Redazione

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1 Obbligo contributivo Inps per collaboratori familiari: le indicazioni ispettive Divieto di stipula del contratto di lavoro intermittente in assenza di DVR NASpI: chiarimenti sulla compatibilità con lavoro subordinato Responsabilità penale del datore in caso di infortunio mortale NON SOLO LAVORO La settimana finanziaria di Mediobanca S.p.A. Page 1/10

2 Obbligo contributivo Inps per collaboratori familiari: le indicazioni ispettive L INL, con lettera circolare n. 50 del 15 marzo 2018, ha offerto chiarimenti in tema di collaborazioni rese dai familiari nell impresa artigiana, agricola o commerciale ai fini dell assoggettamento alla contribuzione Inps, definendo delle linee guida operative dell attività di vigilanza, mediante l individuazione di parametri orientativi e casistiche utili al riscontro della natura occasionale delle collaborazioni familiari. Posto che l esame delle attività prestate dai collaboratori/coadiuvanti familiari non può prescindere da una valutazione delle singole fattispecie, in caso di familiare pensionato che non assicuri una presenza continuativa oppure del familiare che abbia già un impiego full time è possibile considerare tali prestazioni occasionali ed escludere l obbligo contributivo. In altre ipotesi è stato indicato come indice di valutazione di occasionalità della prestazione un numero di giornate non superiori a 90 giorni all anno; tale indice è utile anche in relazione al settore turistico, se opportunamente riparametrato in funzione della durata effettiva dell attività stagionale. L Ispettorato precisa che, in riferimento agli obblighi contributivi Inail dei collaboratori familiari nei settori dell artigianato, dell agricoltura e del commercio, trattandosi di obbligo assicurativo notoriamente più stringente, restano valide le precisazioni contenute nella lettera circolare n /2013 del Ministero del lavoro. Centro Studi Lavoro e Previdenza Euroconference ti consiglia: Page 2/10

3 Divieto di stipula del contratto di lavoro intermittente in assenza di DVR L INL, con lettera circolare n. 49 del 15 marzo 2018, ha confermato l orientamento giurisprudenziale secondo cui, alla violazione della norma imperativa di cui all articolo 14, comma 1, lettera c), D.Lgs. 81/2015, che prevede il divieto di stipula del contratto di lavoro intermittente in assenza della valutazione dei rischi, consegue la trasformazione del rapporto di lavoro in un rapporto subordinato a tempo indeterminato, che normalmente, in ragione del principio di effettività delle prestazioni, potrà essere a tempo parziale. Centro Studi Lavoro e Previdenza Euroconference ti consiglia: Page 3/10

4 NASpI: chiarimenti sulla compatibilità con lavoro subordinato L Inps, con messaggio n del 16 marzo 2018, ha offerto chiarimenti in merito ad alcuni particolari aspetti connessi all accesso all indennità di disoccupazione NASpI e/o alla sua compatibilità in caso di titolarità di rapporto di lavoro intermittente o nelle ipotesi di rioccupazione come OTD in agricoltura. Centro Studi Lavoro e Previdenza Euroconference ti consiglia: Page 4/10

5 Responsabilità penale del datore in caso di infortunio mortale La Corte di Cassazione, Sezione Quarta Penale, con sentenza del 7 marzo 2018, n , ha deciso che, constatata l evidenza della situazione di pericolo presente oltre la barriera posta a delimitazione del cantiere, e peraltro montata a regola d arte, deve escludersi la responsabilità penale del datore di lavoro per la morte dell operaio, che, cosciente e volontariamente, ha superato la predetta barriera, peraltro per ragioni neanche latamente connesse alla prestazione lavorativa. La responsabilità penale non può mai essere qualificata come oggettiva. Centro Studi Lavoro e Previdenza Euroconference ti consiglia: Page 5/10

6 NON SOLO LAVORO La settimana finanziaria di Mediobanca S.p.A. IL PUNTO DELLA SETTIMANA: quanto maturo è il ciclo economico negli Stati Uniti? Il ciclo economico degli Stati Uniti è in una fase avanzata. Ci aspettiamo una moderazione nei prossimi mesi Continua la percezione positiva dello scenario economico statunitense da parte delle imprese manifatturiere anche a marzo Storicamente, l ISM manifatturiero ha superato anni prima del verificarsi di una recessione e 2.5 anni prima che i mercati inizino a prezzare una probabilità di recessione (almeno pari al 30%) nei successivi 12 mesi. L economia statunitense è solida, la crescita nel 2017 è stata pari al 2,5% a/a, stabilmente al di sopra del tasso di crescita potenziale (1,75% a/a) ed è destinata a crescere ad un ritmo moderato nei prossimi mesi, grazie a condizioni finanziarie espansive, alla spinta derivante dalla nuova riforma tributaria e ad una crescita globale migliore del previsto. In questo contesto, si notano alcuni segnali di maturità del ciclo economico e un contestuale aumento del rischio di rallentamento dello stesso, che si manifesta con una moderazione del momentum della crescita economica e una fisiologica flessione degli indicatori anticipatori. Il primo segnale proviene dall indice di sorpresa economica, che pur restando ampiamente in territorio positivo, ha subito un rallentamento dai massimi di inizio anno. Un secondo segnale giunge dalla moderazione dei consumi: nell ultima settimana, la Fed di Atlanta ha abbassato la sua previsione di crescita del PIL per T all 1,9%, dal 2,5% del 9 marzo e dal 5% di inizio febbraio a seguito di un altro rapporto sulle vendite al dettaglio più debole del previsto. Le vendite al dettaglio a febbraio, sono diminuite dello 0,1% m/m, posizionandosi al di sotto delle stime di consenso (0,3% m/m). La componente control group retail sales, che rientra direttamente nella stima del PIL è aumentata dello 0,1% m/m, anch essa al di sotto delle attese (+ 0,5%). Questo risultato deludente ha, quindi, indotto gli analisti a tagliare le proiezioni per il PIL del primo trimestre. Contestualmente, i mercati hanno rivisto al ribasso la probabilità di un secondo rialzo del costo del denaro da parte della Fed a giugno, che è scesa al 67% dal 71% del giorno precedente. Viceversa, resta solido e vivace il settore manifatturiero: l indice anticipatore Current Activty indicator (CAI) di Goldman Sachs Page 6/10

7 conferma la crescita diffusa a diversi sotto-settori dell economia, mentre l indice ISM manifatturiero a febbraio ha raggiunto 60.8, marcatamente al di sopra delle attese e riportando la lettura migliore dal Guardando alla scomposizione per componenti dell indice ISM si osserva che la componente new orders ha già registrato il suo punto di svolta e a febbraio è scivolato a 64,2 da 65,4. Poiché, storicamente, l indice ISM new orders anticipa i punti di svolta dell indice ISM manifatturiero, ci aspettiamo una flessione di quest ultimo nei prossimi mesi, comunque compatibile con una crescita dell economia statunitense sopra il potenziale. Infatti in media, l ISM manifatturiero ha superato 60 3,5 anni prima del verificarsi di una recessione e 2,5 anni prima che i mercati inizino a prezzare una probabilità di recessione (almeno pari al 30%) nei successivi 12 mesi. La probabilità di recessione riportata nel grafico sottostante è calcolata della Fed di New York e si basa sull inclinazione della struttura a termine dei rendimenti governativi statunitensi, il cui potere predittivo risulta recentemente avvalorato: la scorsa settimana, la Fed di San Francisco ha ribadito che periodi caratterizzati da una curva dei rendimenti invertita sono seguiti mediamente da rallentamenti economici, e quasi sempre da una recessione, sottolineando che, anche se il contesto attuale appare unico rispetto alla recente storia economica, l evidenza statistica suggerisce che il potere predittivo della curva invertita non è diminuito. Inoltre, le prime indicazioni degli indici di fiducia relativamente al mese di marzo, confermano ancora la percezione positiva dello scenario economico statunitense da parte delle imprese manifatturiere. Sul fronte delle imprese, l indice Empire manifatturiero della Fed di New York a marzo sale oltre le attese a 22,5 punti (consenso: 15,0) dai 13,1 di febbraio. Invece, l indice di fiducia delle imprese della Fed di Philadelphia scende a 22,3 punti (consenso: 23,0) dai 25,8 precedenti, ma la disaggregazione delle componenti offre comunque dei segnali positivi, con i nuovi ordini e gli ordini inevasi in netta crescita. Indicatori anticipatori della crescitaeconomica US ISM e probabilità di recessionenei successivi 12 mesi Page 7/10

8 LA SETTIMANA TRASCORSA EUROPA: l inflazione dell Area Euro è inaspettatamente rivista al ribasso a febbraio I dati sulla produzione industriale per l intera Area hanno deluso le aspettative già al ribasso e segnano a gennaio -1,0% m/m contro il -0,5% atteso. Nonostante un calo in gennaio potesse apparire fisiologico dopo una chiusura di 2017 robusta con la crescita a dicembre dello 0,4% m/m e 5,3% a/a, la contrazione di inizio 2018 (che su base mensile è la maggiore da dicembre 2016) riporta la crescita a/a a gennaio ad un più modesto 2,7% (consenso: 4,4%). In settimana è stata pubblicata la stima finale dell inflazione dell Area per il mese di febbraio, che si è attestata all 1,1% a/a, rispetto alla lettura preliminare dell 1,2%.Mese su mese, inflazione è stata pari a 0,2% (consenso: 0,2%, valore precedente: 0,9%). Il dato potrebbe avere un impatto sulla tempistica di uscita della BCE dal piano di acquisto di attività. Come ricordato anche in settimana dal presidente Draghi, tre sono le condizioni legate all inflazione affinché la BCE smetta di comprare attività: 1) convergenza verso il target, 2) fiducia nella convergenza nel medio periodo, 3) stabilità del processo di convergenza. In Italia, le vendite al dettaglio correggono per il secondo mese di fila, segnando a gennaio una variazione di -0,5% m/m a cui si somma la revisione al ribasso Page 8/10

9 della stima del mese precedente a -0,9% m/m (-0,3% precedente). Il dato su base annua vede il calo delle vendite ampliarsi da -0,2% a -0,8% ed estendersi dai negozi di dimensione piccola anche a quelli di dimensioni maggiori. STATI UNITI: l inflazione rallenta nel mese di febbraio L indice dei prezzi al consumo nel mese di febbraio ha rallentato dopo i forti rialzi del mese di gennaio, segnando una crescita dello 0,2% m/m, in rallentamento dallo 0,5% m/m visto a gennaio. Il dato conferma comunque il trend robusto della crescita dei prezzi, con l inflazione che, nonostante il rallentamento congiunturale, si assesta a 2,2% a/a dal precedente 2,1% a/a, grazie ad un effetto base positivo a febbraio concentrato sui prezzi dell energia. L inflazione core si attesta a 1,8% a/a, mantenendo questo livello per il terzo mese consecutivo. Prezzi notevolmente più elevati nella categoria abbigliamento, che ha registrato un aumento dell 1,5% m/m. L indice dei prezzi alla produzione (PPI) in febbraio ha registra una crescita dello 0,2% /m (consenso: 0,1%) dopo lo 0,4% m/m di gennaio, portando la variazione su base annua al 2,8%, in linea con le attese. Rallenta anche il dato core, ovvero al netto delle componenti relative a energia e alimentari, che segna +0,2% m/m (0,4% precedente), in linea con il consenso, portando comunque la variazionepositiva su base annua pari a 2,5% da 2,2% a gennaio. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella seconda settimana di marzo sono rimaste sostanzialmente stabili segnando 226 mila unità (228 mila consenso) rispetto alle 230 mila precedenti. Performance analoga a quella registrata dalle richieste continuative relative alla prima settimana, le quali salgono marginalmente a mila unità (1.903 mila consenso), dalle mila della settimana precedente. L indice dei costruttori di case NAHB è sceso a marzo a 70 dal precedente 71. La componente relativa alle vendite correnti è rimasta piatta a 77. Inoltre sono diminuite le componenti aspettative di vendita future e il traffico di potenziali acquirenti. Complessivamente l indice dei costruttori di case è rimasto vicino ai massimi postcrisi. Page 9/10

10 ASIA: la produzione industriale cinese cresce al di sopra delle attese In Cina, la produzione industriale di gennaio e febbraio è cresciuta al di sopra delle attese (7,2% a/a), rispetto al consenso e al di sopra della crescita riportata in dicembre del 6,2%. Accelerazione abbastanza ampia, anche se chiaramente guidata dalla componente relativa all elettricità, che riflette una maggiore domanda di energia per il riscaldamento poiché le temperature sono state inferiori alla media. Gli investimenti in immobilizzazioni sono aumentati del 7,9% rispetto al consenso pari a 7,0% e al dato pari a 7,2% nel Le vendite al dettaglio sono aumentate del 9,7% a/a, rispetto al 9,8% previsto e al 9,4% di dicembre. In Giappone, gli ordinativi in macchinari core sono rimbalzati dell 8,2% m/m a gennaio rispetto al consenso del 5,2% e del calo del 9,3% nel mese precedente. Per settore, sia i produttori che i non produttori sono aumentati notevolmente. Anche gli ordini d oltremare restano fermi. PERFORMANCE DEI MERCATI Powered by TCPDF ( Page 10/10

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