DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOLOGICHE, GEOLOGICHE E AMBIENTALI
|
|
- Basilio Molteni
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Valutazione di protocolli di sanificazione in circuiti di riuniti odontoiatrici: studio delle dinamiche di contaminazione Stato dell arte Lo studio dentistico è considerato un ambiente a rischio infettivo sia per gli operatori sanitari che per i pazienti, rappresentando quindi un problema di Sanità Pubblica. La gestione del rischio infettivo in un ambulatorio odontoiatrico risulta complessa poiché sono coinvolti vari aspetti critici tra cui la molteplicità degli agenti microbici potenzialmente coinvolti, le diverse vie di trasmissione e fonti d infezione, l invasività delle pratiche svolte, la tipologia dello strumentario utilizzato e il rapido susseguirsi di pazienti. A tal proposito i CDC (Centers for Disease Control and Prevention) nel 2003 hanno redatto le Linee guida per il controllo delle infezioni in odontoiatria con lo scopo di fornire delle raccomandazioni e dei consigli pratici da applicare durante l attività sanitaria; gestire in modo corretto l ambulatorio odontoiatrico, infatti, è importante per prevenire la trasmissione delle malattie infettive e rendere il rischio infettivo accettabile, cioè al livello tollerabile stabilito in relazione all attività svolta. In generale, affinché si instauri un infezione, è necessaria la presenza di un microrganismo patogeno virulento in quantità sufficiente per provocare la malattia, un serbatoio d infezione che ne favorisca la sopravvivenza e la moltiplicazione, ed un veicolo che ne permetta il passaggio all ospite suscettibile. In ambito odontoiatrico i pazienti e gli operatori sanitari possono essere esposti a microrganismi patogeni come Cytomegalovirus (CMV), HBV, HCV, Herpes simplex virus di tipo 1 e 2, HIV, Mycobacterium tubercolosis, stafilococchi, streptococchi, altri virus e batteri che colonizzano ed infettano cavità orale e tratto respiratorio (1). Considerando i tipi di attività svolte in un ambulatorio odontoiatrico, le malattie infettive possono essere trasmesse mediante il contagio interumano attraverso sangue, fluidi orali come saliva ed altre secrezioni, oppure attraverso il contagio indiretto dovuto all acqua contaminata del riunito, alla diffusione di aerosol prodotto durante la pratica odontoiatrica o al contatto con superfici e strumenti infettati. In ambito odontoiatrico l acqua rappresenta uno dei principali veicoli d infezione: le waterborne infections sono malattie infettive provocate da microrganismi provenienti dall acqua e trasmesse 1
2 attraverso l aria; i serbatoi d infezione sono quei depositi che favoriscono l accumulo di acqua, come la rete idrica dei riuniti odontoiatrici (2). Durante le pratiche odontoiatriche i microrganismi che colonizzano il circuito idrico del riunito possono essere immessi direttamente nel cavo orale del paziente in corso di trattamento, oppure possono essere dispersi nell ambiente tramite goccioline, i droplet e i droplet nuclei, che fuoriescono dagli strumenti funzionanti. Queste goccioline sono di dimensioni diverse: quelle più piccole, i droplet nuclei, con un diametro fino a 5 µm, possono fluttuare nell aria e penetrare fino alle basse vie respiratorie e agli alveoli polmonari, mentre quelle di maggiori dimensioni possono essere anch esse inalate o più facilmente depositarsi sulle superfici dello studio dentistico (2,3). I fattori che ne determinano il rischio infettivo sono: la concentrazione dei microrganismi patogeni nell acqua del riunito, le cariche minime infettanti, il flusso di acqua che viene erogato dagli strumenti, che al termine di una giornata lavorativa ammonta a circa 150 ml, e la durata del tempo di esposizione (2). Sulla base di questi fattori, il rischio infettivo risulta essere più elevato per gli operatori sanitari rispetto ai pazienti, considerando che, quotidianamente, sono esposti per parecchie ore ai microrganismi presenti nell acqua. In entrambi i casi resta comunque nei limiti dell accettabilità (2). Altri fattori che possono influire sul rischio infettivo sono quelli relativi all ospite, che può essere più o meno suscettibile. Nonostante la maggior parte dei microrganismi isolati dai circuiti idrici dei riuniti abbia un bassa patogenicità, essi possono costituire un serio problema per soggetti immunocompromessi e anziani. Per garantire la sicurezza di operatori sanitari e pazienti, l acqua erogata dal riunito odontoiatrico deve avere un appropriata qualità microbiologica: l ADA (American Dental Association) nel 2000 aveva stabilito che l acqua in uscita dal riunito doveva avere una carica batterica eterotrofa inferiore a 200 UFC/mL; nel 2004 ha però unificato il valore con quello dei CDC, basato sui requisiti fissati dall EPA (Environmental Protection Agency) per l acqua potabile, stabilendo un valore massimo di 500 UFC/mL (1). In Italia la normativa di riferimento è il Decreto Legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano: i requisiti di potabilità richiedono che il conteggio delle colonie a 22 C e 36 C non superi rispettivamente i 2
3 valori di 100 UFC/mL e 20 UFC/mL, oltre all assenza di Escherichia coli, enterococchi, coliformi e Pseudomonas aeruginosa (4). Legionella spp. è un genere di batteri che è stato frequentemente isolato dai circuiti idrici dei riuniti odontoiatrici: in tale ambito assume importanza considerando che la via di trasmissione di questo microrganismo avviene principalmente per inalazione di aerosol, che può generarsi dagli strumenti utilizzati nei trattamenti odontoiatrici. Nelle Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi, pubblicate nel maggio 2015 dal Ministero della Salute, gli impianti idrici dei riuniti odontoiatrici sono considerati tra le sorgenti di infezione per la legionellosi di tipo comunitario: i trattamenti odontoiatrici rientrano infatti nelle possibili pratiche assistenziali a rischio. Un capitolo a parte è dedicato al settore odontoiatrico dove vengono forniti dei consigli pratici per minimizzare il rischio durante le procedure odontoiatriche, al fine di ottenere un ambiente lavorativo sicuro sia per i pazienti che per gli operatori sanitari, ai sensi del D.Lgs 81/2008 che nel Titolo X tratta l esposizione ad agenti biologici, includendo Legionella spp. nel gruppo 2 di rischio (5). Per quanto riguarda i dentisti e gli operatori sanitari deve essere considerato come questi sono esposti giornalmente all aerosol generato dal riunito: è stato dimostrato in diversi casi che hanno un più elevato livello di anticorpi anti- Legionella rispetto alla popolazione generale. Dati scientifici di partenza Nell ambito della attività di ricerca del gruppo avente come Tutor la Dott.ssa Sandra Cristino, da diversi anni vengono eseguiti piani di monitoraggio ambientale per il controllo e la sorveglianza della contaminazione da Legionella spp. e altri microrganismi dell acqua (Ps. aeruginosa, carica batterica eterotrofa 36 C) all interno dei circuiti idrici dei riuniti odontoiatrici. Tale attività di monitoraggio e i risultati ottenuti, ci hanno permesso di poter intervenire a livello delle procedure assistenziali effettuale dall unità di Dental Unit, predisponendo una serie di protocolli atti a limitare la contaminazione dei circuiti stessi, quali: l utilizzo di acqua sterile per tutte le fasi di lavorazione, la pulizia del serbatoio di accumulo, una disinfezione terminale a fine attività lavorativa e durante i periodi di inattività. Attualmente il processo di disinfezione del 3
4 circuito avviene mediante una soluzione di perossido di idrogeno 12 volumi a concentrazione del 3-4 % che viene fatta flussare attraverso il serbatoio a tutta la strumentazione. I risultati ottenuti nel corso dell ultimo anno ci hanno dimostrato come il circuito dei riuniti risulta essere molto critico con una contaminazione da Carica eterotrofa a 36 C, P.aeruginosa e Legionella spp. che spesso vanno oltre i limiti suggeriti dalla normativa vigente. Spesso la presenza di biofilm (Carica eterotrofa a 36 C e P.aeruginosa) hanno impedito la reale identificazioni di colonie appartenenti al genere Legionella, portando ad una sottostima della reale entità di contaminazione e quindi livello di rischio per gli assistiti e gli operatori stessi. Obiettivi e Piano sperimentale Partendo da risultati preliminari ottenuti, l idea progettuale è quella di trattare alcune poltrone dei riuniti con diverse tipologie di disinfettanti : fisici (calore) e chimici (perossido di idrogeno), confrontandole con altre che sono sottoposte ad un trattamento di disinfezione diverso o in alcuni casi in cui tali procedure sono assenti. In uno studio caso-controllo come è quello che si vuole effettuare, dopo l inizio del trattamento, agli stessi tempi sperimentali saranno prelevati dal serbatoio e/o dal bicchiere paziente campioni di acqua. I tempi di osservazione-campionamento saranno i seguenti: Tempo 0: prima dell intervento di sanificazione T1: a 24 ore T2: a 48h T3: a 72h T4: dopo 1 settimana T5: Dopo 15 giorni T6: Dopo 1 mese I campioni saranno sottoposti all analisi contemporanea dei parametri di interesse: Carica eterotrofa a 36 C, P.aeruginosa e Legionella spp. 4
5 I dati ottenuti saranno a questo punto confrontati con quelli dello stesso numero di campioni sottoposti al tradizionale sistema di disinfezione. Tale esperimento pilota, potrà creare i presupposti per allestire un protocollo interno allo studio dentistico relativo a: gestione e manutenzione dell impianto e adeguamento/miglioramento dei piani di valutazione del rischio. Tali migliorie senza dubbio avranno delle ripercussioni positive sul contenimento dei costi e del rischio di esposizione in termini di: manutenzione, spesa per la fornitura dei prodotti di disinfezione, costi relativi al monitoraggio microbiologico e chimico. La creazione di un modello virtuoso di gestione di un impianto odontoiatrico e del suo monitoraggio potrà al bisogno da estendere ad altre strutture, tenendo conto degli appositi adeguamenti e accorgimenti legati alle caratteristiche strutturali di ciascun impianto. Bibliografia 1) Centers for disease control and prevention (CDC). Guidelines for infection Control in Dental Health-Care Settings Recommendations and Reports. MMWR December 19, 2003, 52(RR-17), ) Quaderni del Ministero della Salute. Odontoiatria in comunità: criteri di appropriatezza clinica, tecnologica e strutturale; gennaio-febbraio 2011, n. 7. 3) Pasquarella C. et al. Microbial environmental contamination in Italian dental clinics: A multicenter study yielding recommendations for standardized sampling methods and threshold values; Sci. Total Environ. 2012, 420, ) Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n.31. Attuazione della Direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano, pubblicato nella G.U. n. 52 del 3 marzo 2001 Supplemento Ordinario n ) Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n.81. Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Titolo X, Allegato XLVI). Bologna,
6 Dott.ssa Sandra Cristino 6
Dott.ssa Anna Poli / relazione / Milano Criticità della disinfezione dei riuniti odontoiatrici
Dott.ssa Anna Poli / relazione / Milano 2017 Criticità della disinfezione dei riuniti odontoiatrici IL PASSATO Perché è importante il controllo delle infezioni in Odontoiatria? Le criticità delle pratiche
DettagliCasetta dell acqua di Città Studi: Aspetti microbiologici
29 maggio 2018 Festival dello Sviluppo Sostenibile Casetta dell acqua di Città Studi: Aspetti microbiologici Inquadramento normativo Aspetti microbiologici Risultati delle analisi microbiologiche sulle
DettagliI rischi in piscina:dalle infezioni all incidente in vasca.
I rischi in piscina:dalle infezioni all incidente in vasca. Seminari regionali per gestori di piscine 2007 Garda 13/04, Jesolo 03/05, Caorle 10/05, Chioggia 22/06 Giacomo Marchese Azienda Ulss 12 - Servizio
DettagliCaratterizzazione batteriologica di ambienti ospedalieri critici: le sale operatorie dott. Francesca Giacobbi
Caratterizzazione batteriologica di ambienti ospedalieri critici: le sale operatorie dott. Francesca Giacobbi Sezione Provinciale di Bologna Dipartimento Tecnico Interazioni tra ambiente indoor e occupanti
DettagliD. Lgs. 31/2001: ruolo dei parametri e valutazione del rischio microbiologico
D. Lgs. 31/2001: ruolo dei parametri e valutazione del rischio microbiologico Lucia Bonadonna, Maurizio Semproni Istituto Superiore di Sanità lucybond@iss.it Corso Acque destinate al consumo umano: l applicazione
DettagliIN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali
IN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali NELLO STUDIO ODONTOIATRICO SONO COSTANTEMENTE ESPOSTI A DIVERSE
DettagliIL RISCHIO DA AGENTI BIOLOGICI IN OSPEDALE
CAPITOLO 1 IL RISCHIO DA AGENTI BIOLOGICI IN OSPEDALE PIETRO MANZI, FRANCESCO DE GIORGIO, GIULIA DE VUONO 1.1 Introduzione L esposizione ad agenti biologici è regolamentata al Titolo X del Testo Unico
DettagliStandard di qualità da rispettare: la normativa attuale Aspetti critici del controllo della legionellosi
Standard di qualità da rispettare: la normativa attuale Aspetti critici del controllo della legionellosi Dr Alessandro Lizioli Dipartimento di Prevenzione Medico ASL di Milano Cos è il biofilm Un biofilm
DettagliDr.ssa Pascu Diana Tessari Lorella Direzione Medica Ospedale G. Fracastoro San Bonifacio. Azienda Ulss 20 Verona
Dr.ssa Pascu Diana Tessari Lorella Direzione Medica Ospedale G. Fracastoro San Bonifacio Azienda Ulss 20 Verona 1 2 Azienda Ulss 20: Comitato Infezioni Ospedaliere (CIO) Direttore UOC Qualità e Accreditamento
Dettagli«11/11/'11» un giorno unico per numeri uno "SQE Summit MILANO 2011 SINTESI INTERVENTO VALUTAZIONE E CONTROLLO DEL RISCHIO LEGIONELLOSI
gli amici dell aria e dell acqua per un mondo più pulito! «11/11/'11» un giorno unico per numeri uno "SQE Summit MILANO 2011 SINTESI INTERVENTO VALUTAZIONE E CONTROLLO DEL RISCHIO LEGIONELLOSI Relatori:
DettagliLa Qualità dell Acqua in Ospedale WATER SAFETY PLAN
La Qualità dell Acqua in Ospedale WATER SAFETY PLAN A.O. PAVIA - MARZO 2015 Esiste evidenza scientifica, sostenuta anche dalla biologia molecolare, che l ambiente inanimato può essere fonte di infezioni
DettagliIl Rischio Legionella. numero
Il Rischio Legionella numero Copyright 2019 BETAM Technology Tutti i diritti riservati IL RISCHIO LEGIONELLA Alla luce di quanto occorso nello scorso anno in alcune aree dell hinterland milanese (Comune
DettagliSalute & Prevenzione UNPISI. Titolo: Studi Odontoiatrici: Prevenzione e controllo della Legionellosi
Titolo: Studi Odontoiatrici: Prevenzione e controllo della Legionellosi Dr. Cangiano Salvatore 1 Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Premessa La problematica legata alla Malattia
DettagliPericoli di natura microbiologica
Pericoli di natura microbiologica Lucia Bonadonna Istituto Superiore di Sanità 21-22 Ottobre 2004 Precedente legislazione (80/778/CEE) DWd > 62 parametri Attuale legislazione (98/83/CE) 48 parametri Futura
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER R.L.S. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
CORSO DI FORMAZIONE PER R.L.S. Art. 37 D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI La valutazione dei rischi relativa agli agenti biologici corso di formazione per R.L.S. gennaio febbraio 2017
DettagliRISCHIO BIOLOGICO. Segnale di indicazione del RISCHIO BIOLOGICO
RISCHIO BIOLOGICO RISCHIO BIOLOGICO Segnale di indicazione del RISCHIO BIOLOGICO Il rischio biologico in ambiente di lavoro si identifica con la determinazione del rischio di esposizione ad agenti biologici
DettagliMateriale didattico validato da: Il Rischio Biologico. Rev. 2 ott Rischio biologico slide 1 di 16
Il Rischio Biologico Rev. 2 ott. 2009 Rischio biologico slide 1 di 16 Definizione Consiste nella possibilità di contrarre, in seguito all esposizione a virus, batteri, miceti o funghi (lieviti e muffe),
DettagliLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DEFINIZIONE
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DEFINIZIONE Valutazione globale della probabilità e della gravità delle possibili lesioni o danni alla salute che si originano in una situazione pericolosa al fine di poter scegliere
DettagliLinee guida per la prevenzione della legionella nelle torri di raffreddamento
Linee guida per la prevenzione della legionella nelle torri di raffreddamento Gruppo di lavoro ATS Brescia Settore Energia, Ambiente e Sicurezza Linee guida per la prevenzione della Legionella nelle torri
DettagliNewsletter Aprile 2019
Newsletter Aprile 2019 Legionella è un batterio che nell uomo può essere causa di polmonite. Le legionelle sono naturalmente presenti nell acqua dei laghi, dei fumi, nelle sorgenti termali, nelle acque
DettagliNOCOSPRAY-NOCOLISE E CARICA BATTERICA SULLE SUPERFICI
NOCOSPRAY-NOCOLISE E CARICA BATTERICA SULLE SUPERFICI Claudio Palerma*, Giulio Rampinelli**, Alfredo Adami***, Antonio Carrassi** *Libero professionista, Milano **Unità di Medicina e Patologia Orale, Ospedale
DettagliCriteri di valutazione della qualità dell acqua e Water Safety Plans
Criteri di valutazione della qualità dell acqua e Water Safety Plans Lucia Bonadonna Istituto Superiore di Sanità lucybond@iss.it Corso Acque destinate al consumo umano: l'applicazione del Decreto Legislativo
DettagliPiani di gestione del rischio - WSP
Convegno La Direttiva 98/83/CE Qualità delle acque destinate al consumo umano : applicazione e sviluppi legislativi negli Stati dell Unione Europea. Genova, Centro Convegni IRIDE 8 maggio 2009 Controllo
DettagliLucia Bonadonna Istituto Superiore di Sanità
{ La qualità dell'aria indoor: attuale situazione nazionale e comunitaria. L'esperienza del Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor ISS, 28 maggio 2014 Lucia Bonadonna Istituto Superiore di Sanità
DettagliTra diritto alla salute e spending review
M. Zanotti L P, S A I, ULSS 20 presso C.C. Vr G. Zanotti LP, Assegnista Università di Verona G. Zanotti L P, S A I, sostituto presso C.C. Vr D. De Santis Professore Associato Università di Verona Riassunto
DettagliI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEFINIZIONI, NORMATIVA, CRITERI DI SCELTA ED USO DEFINIZIONE DI DPI Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo
DettagliLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO METODO BIORISCH
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO METODO BIORISCH Marco Masoni Marco Masoni, biologo, libero professionista. Titolare dal 1994 dello Studio Consulenze Dott. Marco Masoni in Reggio Emilia, consulente
DettagliNORMATIVA ACQUE 2008
NORMATIVA ACQUE 2008 ACQUE POTABILI 1. CLASSIFICAZIONE La normativa vigente definisce le acque destinate al consumo umano come le acque trattate o non trattate, destinate ad uso potabile, per la preparazione
DettagliPrevenzione e controllo legionellosi negli impianti idrosanitari
Prevenzione e controllo legionellosi negli impianti idrosanitari Indicazioni per la progettazione, la realizzazione e la gestione degli impianti idrosanitari alla luce delle linee guida del 2015 Introduzione
DettagliLinee Guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi (Approvato in Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 07 maggio 2015)
Linee Guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi (Approvato in Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 07 maggio 2015) Dr. Fulgenzio Ferri Direttore Servizio Igiene Sanità Pubblica,
DettagliLegionella pneumophila. Linee guida 2015 Soluzione Allsil
Legionella pneumophila Linee guida 2015 Soluzione Allsil Nuove Linee Guida Nel maggio 2015 sono state pubblicate le nuove: «Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi» Protocollo
DettagliBIOEVOLUTION. laboratorio chimico batteriologico
BIOEVOLUTION laboratorio chimico batteriologico Azienda Nata nel 1971, Byolact si evolve e cambia nome in Bioevolution, società operante nel campo dell igiene alimentare ed ambientale, garantendo consulenza
DettagliUrinocoltura : dal prelievo all antibiogramma
Urinocoltura : dal prelievo all antibiogramma antibiogramma Dott.ssa Franca Benini U.O.Microbiologia Centro Sevizi Laboratorio Unico Pievesestina Forlì 17 maggio 2011 Il campione microbiologico: il percorso
DettagliPOLISTUDIO. Rischio Biologico
Rischio Biologico Esposizione ad agenti biologici D.Lgs.9 aprile 2008, n. 81 Titolo X Classificazione degli agenti biologici Comunicazione Autorizzazione Obblighi del datore di lavoro : valutazione del
DettagliRicerca di Legionella spp. in ambito industriale: dalla Conoscenza alla Prevenzione.
Ricerca di Legionella spp. in ambito industriale: dalla Conoscenza alla Prevenzione. Stato dell arte L'acqua è una risorsa fondamentale ed un fattore determinante per la salute umana. La sicurezza microbiologica
DettagliA.O.R.N Antonio Cardarelli di Napoli. Servizio Prevenzione e Protezione
AGENTI BIOLOGICI Luglio 2012 Revisione 0 Pag. 1 di 9 STATO DATA FIRMA APPROVATO 11.07.2012 ARCH. ROSARIO DI MUZIO ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO 2. CAMPO E LUOGO DI APPLICAZIONE
DettagliELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0
Scheda 1 di 6 ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Acque destinate al consumo umano, Acque potabili, Acque di piscina, Acque minerali, oligominerali, termali e di falda. Ricerca e Conta Stafilococchi
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO
21/11/213 Università degli Studi di Genova University of Genoa DISSAL Dipartimento di Scienze della Salute Department of Health Sciences Laboratorio di Igiene Ospedaliera ed Ambientale Healthcare and Environmental
DettagliAQM012 Rev.24 del 07/01/2015 IN FORMA N.2. Periodico di informazione In questo numero: PROMOZIONI INFORMAZIONI
IN FORMA N.2 Periodico di informazione In questo numero: PROMOZIONI INFORMAZIONI GIUGNO 2016 Radiografico endorale Ez Ray Premium Bassa dose, Alta qualità, Semplicità, Ergonomia Volete uscire dalla solita
DettagliLA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Titolo X D.Lgs. 81/08 Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Definizioni Agente Biologico (a.b.)
DettagliLA CHIRURGIA UROLOGICA ROMANA Ospedale Sandro Pertini Gennaio Roma XV CORSO DI AGGIORNAMENTO IN CHIRURGIA UROLOGICA XIV SESSIONE
LA CHIRURGIA UROLOGICA ROMANA 2018 Ospedale Sandro Pertini 26-27 Gennaio Roma XV CORSO DI AGGIORNAMENTO IN CHIRURGIA UROLOGICA XIV SESSIONE Updates and Summary Cateterismo vescicale CPSI Katiuscia Mastrucci
DettagliELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0
Scheda 1 di 5 ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Acqua destinata al consumo umano Conta di Clostridium Perfringens Spore incluse Rapporti ISTISAN 2007/05 Met ISS A 005B Acqua potabile, acqua di piscine,
DettagliCorso Operatori Socio Sanitari STORIA NATURALE delle MALATTIE INFETTIVE
Corso Operatori Socio Sanitari STORIA NATURALE delle MALATTIE INFETTIVE Teramo 6 giugno 2012 Dr. Ettore Paolantonio 1 Malattie Infettive Affezioni causate da Microrganismi Patogeni capaci di trasmettersi,
DettagliDISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N. 538
Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 538 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore STUCCHI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA L 11 APRILE 2013 Disposizioni sull adozione di presìdi medici di sicurezza
DettagliEsiste un rischio biologico nello studio odontoiatrico?
Rischio biologico_lts_autori_dental 1.qxd 22/05/12 16.41 Pagina 13 Il rischio derivante dall esposizione ad agenti biologici ha costituito negli ultimi anni un fenomeno di interesse emergente; in particolare,
DettagliIL RISCHIO BIOLOGICO N. 1. FORMAZIONE GENERALE STUDENTI EQUIPARATI ai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell accordo Stato-Regioni del 21/12/2011
IL RISCHIO BIOLOGICO Unità didattica N. 1 FORMAZIONE GENERALE STUDENTI EQUIPARATI ai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 Versione 1.0 27/10/2016 LA CELLULA Le cellule sono
DettagliScuola Sicura U.F. 3 MOD. 1 ARGOMENTI. RISCHIO BIOLOGICO Valutazione del rischio. Relatore:
Scuola Sicura U.F. 3 MOD. 1 ARGOMENTI RISCHIO BIOLOGICO Valutazione del rischio 1 Relatore: CLASSIFICAZIONE E DEFINIZIONE DEI RISCHI RISCHI PER LA SICUREZZA rischi di natura infortunistica strutture macchine
DettagliPROTOCOLLO RISCHIO LEGIONELLA. Allegato n. 3
APPALTO PER L ESECUZIONE DEL SERVIZIO DI BONIFICA E SANIFICAZIONE AI FINI DELLA PREVENZIONE DEL RISCHIO LEGIONELLOSI DEI PRESIDI OSPEDALIERI CITTA DI SESTO SAN GIOVANNI, BASSINI DI CINISELLO BALSAMO. E
DettagliTitolo X del D.Lgs. 81/08 ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole IL RISCHIO BIOLOGICO MODULO A Unità didattica A5.4 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 Titolo X del D.Lgs. 81/08
DettagliDESCRIZIONE DEL CAMPIONE ACQUA PRELEVATA DA CORDONE TURBINA RIUNITO ODONTOIATRICO SALA OPERATIVA N. 3 NOTE ---
Prelevatore AQAGROUP Data fine analisi 26/04/2014 Modalità di Campionamento Doc. 4 Aprile 2000 GU n 103 05/05/00 All. 2 Riferimenti --- ODONTOIATRICO SALA OPERATIVA N. 3 C1/F0516 Conta Legionella UFC/l
DettagliSoluzioni innovative per una completa biodecontaminazione
Soluzioni innovative per una completa biodecontaminazione H 2 O 2 V-Phase ENEMY ZERO Biodecontaminazione H 2 O 2 V-Phase = 6 Log reduction La giusta soluzione per eliminare in modo rapido ed efficace un
DettagliCos è un CVC( catetere venoso centrale)
Cos è un CVC( catetere venoso centrale) A cura del Dott. Pierpaolo Casalini U.O. Rianimazione P.O. Faenza Cos è un CVC? E una porta aperta ( soluzione di continuo) fra il torrente venoso in prossimità
DettagliINFORMAZIONE E FORMAZIONE
INFORMAZIONE E FORMAZIONE Rischio cancerogeno CLASSIFICAZIONE CEE DELLE SOSTANZE CHIMICHE IN RELAZIONE AL POTERE CANCEROGENO CATEGORIA 1 Rischio cancerogeno Sostanze note per gli effetti cancerogeni sull
DettagliHealth issues: il sistema dei controlli di Laboratorio. dr. Lorenzo Barilli Responsabile Laboratori Gruppo CAP
Health issues: il sistema dei controlli di Laboratorio dr. Lorenzo Barilli Responsabile Laboratori Gruppo CAP Il Gruppo CAP Il Gruppo CAP Il Gruppo CAP Gli impianti 156 serbatoi 40 impianti di ossidazione
DettagliPRECAUZIONI ATTE A RIDURRE L ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE SUCCESSIVA AL CONTATTO ACCIDENTALE DEGLI OPERATORI CON LIQUIDI BIOLOGICI
FARMACIA XXXXXX del dott. XXXXXX Via xxxxx, xx xxxxxx yyyyyyy PROCEDURA 4 - PRECAUZIONI ATTE A RIDURRE L ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE Rev. 0 del 04/03/2015 PRECAUZIONI ATTE A RIDURRE L ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE
DettagliInfezioni ospedaliere (IO)
Infezioni ospedaliere (IO) Infezioni che non erano clinicamente manifeste né in incubazione al momento del ricovero. Le infezioni ospedaliere possono manifestarsi anche dopo la dimissione o essere presenti
DettagliLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA SANITARIA
LE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA SANITARIA Sara Tedeschi U.O. Malattie Infettive Policlinico Sant Orsola Malpighi, Bologna MALATTIE INFETTIVE Affezioni causate da microrganismi patogeni capaci di
DettagliINFORMAZIONE E FORMAZIONE
INFORMAZIONE E FORMAZIONE TITOLO X del Decreto L.gs n.81 parla del rischio di ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI ed in particolar modo: art. 266 Campo di applicazione art. 267 - Definizioni Il simbolo adottato
DettagliRimini 8 Novembre 2018 Rischio biologico: individuazione del pericolo nelle attività di raccolta e lavorazione dei rifiuti Eugenio Sorrentino
Rimini 8 Novembre 2018 Rischio biologico: individuazione del pericolo nelle attività di raccolta e lavorazione dei rifiuti Eugenio Sorrentino Istituto Superiore di Sanità Primi cenni storici di sicurezza
DettagliIl ruolo delle Direzioni Sanitarie: gestione dei focolai epidemici
Il ruolo delle Direzioni Sanitarie: valutazione del rischio, strategie di prevenzione, gestione dei focolai epidemici 15 novembre 2013 Dott. Franklin Picker Servizio Assistenza Ospedaliera ASL Napoli 3
DettagliIL RISCHIO BIOLOGICO E LE BUONE PRASSI DI LABORATORIO
IL RISCHIO BIOLOGICO E LE BUONE PRASSI DI LABORATORIO LA GESTIONE DELLA SICUREZZA IN LABORATORIO Dr.ssa Laura Gasperetti IZSLT Sezione di Pisa 1) Organizzazione dell IZS Lazio e Toscana Direttore Generale
DettagliTecnoLab Alimentare S.r.l.
(37 C); Escherichia coli; Enterococchi; Clostridi solfitoriduttori (spore incluse); Clostridium perfringens (spore incluse); Pseudomonas aeruginosa; Streptococchi fecali; Stafilococchi patogeni (coagulasi
DettagliMicrorganismi idrodiffusibili
Università degli Studi di Genova University of Genoa DISSAL Dipartimento di Scienze della Salute Department of Health Sciences Laboratorio di Igiene Ospedaliera ed Ambientale Healthcare and Environmental
DettagliPROCEDURA PER LA GESTIONE DEGLI APPARECCHI PER OSSIGENOTERAPIA
TITOLO: procedura per la gestione degli apparecchi per ossigenoterapia MESE giugno 2009 PROCEDURA PER LA GESTIONE DEGLI APPARECCHI PER OSSIGENOTERAPIA REDAZIONE, EMISSIONE, APPROVAZIONE, VERIFICA, AUTORIZZAZIONE
DettagliINFEZIONI OSPEDALIERE
INFEZIONI OSPEDALIERE DEFINIZIONE DI INFEZIONE OSPEDALIERA INFEZIONI OSPEDALIERE SONO LA CAUSA DI CIRCA 400.000 700.000 CASI DI INFEZIONE CHE CAUSANO LA MORTE DI 4000 7000 DEGENTI L ANNO COLPISCONO IL
DettagliAZIENDA SANITARIA LOCALE - VITERBO I RISCHI LAVORATIVI IN CAMERA OPERATORIA: PREVENZIONE E PROTEZIONE
AZIENDA SANITARIA LOCALE - VITERBO CORSO DI FORMAZIONE OBBLIGATORIA (accreditato presso E.C.M. Min. Sanità) OBIETTIVI: I RISCHI LAVORATIVI IN CAMERA OPERATORIA: PREVENZIONE E PROTEZIONE 1) Fare acquisire
DettagliOSPEDALE DI VIGEVANO - U.O. RIANIMAZIONE MONITORAGGIO MICRORGANISMI ISOLATI 2 SEMESTRE 2018
OSPEDALE DI VIGEVANO - U.O. RIANIMAZIONE MONITORAGGIO MICRORGANISMI ISOLATI 2 SEMESTRE 2018 Informazioni generali per la lettura dei dati Gli isolamenti rappresentano i germi sentinella indicati da Regione
Dettagli1.E presente, nel documento di valutazione dei rischi, il capitolo dedicato al rischio biologico?
SCHEDA DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELL APPLICAZIONE DEL D.Lgs. 81/2008 TITOLO X ESPOZIONE AD AGENTI BIOLOGICI TUTTE LE U.O. Valutazione del rischio 1.E presente, nel documento di valutazione dei rischi,
DettagliComitato Controllo Infezioni Ospedaliere CIO Area Igienico-Sanitaria ArIS Gennaio 2011
Comitato Controllo Infezioni Ospedaliere CIO Area Igienico-Sanitaria ArIS Gennaio 2011 Indice Introduzione Moro, CIO ArIS - 01.2011 Precauzioni di isolamento 2 SCOPO INTRODUZIONE Fornire indicazioni, scientificamente
DettagliSCHEDA INSEGNAMENTO MICROBIOLOGIA APPLICATA E VIROLOGIA
SCHEDA INSEGNAMENTO MICROBIOLOGIA APPLICATA E VIROLOGIA Corso di Laurea magistrale Curriculum Biosanitario Denominazione insegnamento: applicata e Virologia Numero di Crediti: 6 Anno: II Semestre: I Docente
DettagliHALT 2. Health-care associated infections and antimicrobial use in European Long-term care facilities. 1 Prof.ssa Carla M. Zotti
HALT 2 Health-care associated infections and antimicrobial use in European Long-term care facilities Dott.ssa 1 Michela Stillo Prof.ssa Carla M. Zotti Andamento della popolazione giovane e anziana nel
Dettaglirispetto a quanto definito nelle precedenti Linee Guida regionali contenute nel DGR 21 luglio 2008 n
ARTICOLI NEWSLETTER NUOVE LINEE GUIDA REGIONALI IN MATERIA DI LEGIONELLOSI CLASSIFICAZIONE CER RIFIUTI I PRELIEVI MICROBIOLOGICI CALENDARIO CORSI SICUREZZA (SETTEMBRE-DICEMBRE 2017) SICUREZZA SUL LAVORO
DettagliLgs 31/2001 E QUALITA DELLE ACQUE DISTRIBUITE NELLA PROVINCIA DI CASERTA
D. Lgs 31/2001 E QUALITA DELLE ACQUE DISTRIBUITE NELLA PROVINCIA DI CASERTA Dr Nicola Santagata Dir. Resp.. U.O. Acque Destinate al Consumo Umano Dip. Tec. ARPAC Caserta DICHIARAZIONE 2003 SOSTANZA ACCESSO
DettagliMETODI DI CAMPIONAMENTO NEL MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO AMBIENTALE IN ANIMAL FACILITY
METODI DI CAMPIONAMENTO NEL MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO AMBIENTALE IN ANIMAL FACILITY Dott.ssa Piera Anna Martino DIPAV, Sezione di Microbiologia e Immunologia Veterinaria Facoltà di Medicina Veterinaria
DettagliMaurizio Semproni Istituto Superiore di Sanità
«Rischi igienico-sanitari nelle piscine e in strutture simili: nuove prospettive e criticità Pseudomonas aeruginosa nelle acque: aspetti sanitari e impiantistici Roma, 8-9 ottobre 2015 Maurizio Semproni
DettagliNUOVI APPROCCI E STRATEGIE IN TEMA LEGIONELLOSI. L esperienza della Clinica Mediterranea. Dr. Vittorio Raffone Direttore Sanitario
NUOVI APPROCCI E STRATEGIE IN TEMA LEGIONELLOSI L esperienza della Clinica Mediterranea Dr. Vittorio Raffone Direttore Sanitario La Legionella Da sempre particolare attenzione viene rivolta alle problematiche
Dettaglisono microrganismi unicellulari di solito dell'ordine di pochi micrometri
Microorganismo organismo vivente avente dimensioni tali da non poter essere visto ad occhio nudo (minori di 0,1 mm) Batteri Agente biologico sono microrganismi unicellulari di solito dell'ordine di pochi
DettagliRISCHIO LEGIONELLA NEI LAVORATORI STRUTTURE SOCIO SANITARIE E SOCIO ASSISTENZIALI
RISCHIO LEGIONELLA NEI LAVORATORI STRUTTURE SOCIO SANITARIE E SOCIO ASSISTENZIALI Dr. Tiziano Farina Tecnico della Prevenzione Laurea Magistrale Master Univ. Management Sanitario Auditor Sistemi Gestione
DettagliI RISCHI PROFESSIONALI DELL INFERMIERE
Corso di Laurea in Infermieristica I RISCHI PROFESSIONALI DELL INFERMIERE Infermiera Barbara Cortivo I RISCHI PROFESSIONALI DELL INFERMIERE BIOLOGICI DA GAS ANESTETICI DA RADIAZIONE DA MOVIMENTAZIONE CHIMICI
DettagliINDICE. Spett.le BIOSANITY S.r.l. Via Pian Due Torri, Roma c.a. Dott.ssa Alessia Cottarelli. Ariccia, 03/07/09 INDICE...
Spett.le BIOSANITY S.r.l. Via Pian Due Torri, 19 00146 Roma c.a. Dott.ssa Alessia Cottarelli Ariccia, 03/07/09 INDICE INDICE... 1 2 SCOPO DELL ANALISI... 2 3 MATERIALE OCCORRENTE PER LA PROVA... 3 4 ESECUZIONE
DettagliProgetto Cassiodoro. I controlli. Prof. Francesco Aliberti Università Federico II
Progetto Cassiodoro I controlli Prof. Francesco Aliberti Università Federico II Sorgente naturale In questo caso l acqua fluisce naturalmente dagli anfratti del sottosuolo per pressione positiva della
DettagliCorso di formazione sulla sicurezza e salute sul lavoro GESTIONE SICUREZZA IN AZIENDA AGRO-ALIMENTARE E BIOTECNOLOGICA ( GSICAZ)
Corso di Laurea Biotecnologie Corso di formazione sulla sicurezza e salute sul lavoro GESTIONE SICUREZZA IN AZIENDA AGRO-ALIMENTARE E BIOTECNOLOGICA ( GSICAZ) Teramo, Anno 2019 La struttura del D.Lgs.
DettagliLE INFEZIONI: MODALITA ED ESITI
LE INFEZIONI: MODALITA ED ESITI LE INFEZIONI Lo sviluppo delle infezioni procede con le stesse tappe. 1. Contatto 2. Penetrazione 3. Colonizzazione 4. Effetto patogeno La patogenicità di un MO dipende
DettagliLa consulenza S.A.T.A. (Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti )
La consulenza S.A.T.A. (Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti ) Protocolli per le corrette norme igieniche e per la rintracciabilità Dott. Marco Pirovano Specialista S.A.T.A. Settore Sistemi
DettagliLa sorveglianza e il controllo delle Malattie Trasmesse da Alimenti alla luce dei cambiamenti dei contesti epidemiologici, dei veicoli e degli agenti
La sorveglianza e il controllo delle Malattie Trasmesse da Alimenti alla luce dei cambiamenti dei contesti epidemiologici, dei veicoli e degli agenti Costanza Pierozzi Centro di Riferimento Regionale per
DettagliTotal Quality Management (TQM)
Progetto Cassiodoro Total Quality Management (TQM) Prof. Francesco Aliberti Università Federico II Idroterapia Passare le acque Balneoterapia Fangoterapia Areosolterapia SPA Terme Sauna Informazione Formazione
DettagliGLOSSARIO. L azione da attuare ogni qualvolta si verifichino delle non conformità o deviazioni rispetto ai limiti critici individuati.
GLOSSARIO ANALISI DEL PERICOLO Il processo di raccolta e valutazione delle informazioni riguardanti i pericoli e le condizioni che ne provocano la presenza, per decidere quali necessitano di essere considerati.
Dettagli2.3 - IL CON TROLLO DELLE OPERE DI ACQUEDOTTO E DELLE RETI DI D ISTRIBUZIONE
2.3 - IL CON TROLLO DELLE OPERE DI ACQUEDOTTO E DELLE RETI DI D ISTRIBUZIONE Dopo la potabilizzazione, l acqua deve essere distribuita all utenza tramite una rete idrica di cui un esempio è riportato in
DettagliRischi e pericoli. all interno di una. Unità operativa. Sono un volontario responsabile
Azienda Ospedaliera Istituti Ospitalieri di Verona Sono un volontario responsabile Rischi e pericoli all interno di una Unità operativa , Laura Nicolis QUALI SONO I PERICOLI E I RISCHI PRESENTI IN UNA
DettagliLA GESTIONE DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI DI USO COMUNE E QUOTIDIANO TRA IL PERSONALE SANITARIO: INDAGINE CONOSCITIVA. VENTURINO Cristina
LA GESTIONE DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI DI USO COMUNE E QUOTIDIANO TRA IL PERSONALE SANITARIO: INDAGINE CONOSCITIVA VENTURINO Cristina La sottoscritta Cristina Venturino in qualità di relatore all evento
DettagliAmebe a vita libera: implicazioni di carattere sanitario in acque ad uso ricreativo e per il wellness Rossella Briancesco
Amebe a vita libera: implicazioni di carattere sanitario in acque ad uso ricreativo e per il wellness Rossella Briancesco Corso: Valutazione e gestione dei rischi igienico-sanitari e aspetti normativi
DettagliPer un lessico comune: sanificazione, decontaminazione, disinfezione
Sanificazione e disinfezione nelle strutture sanitarie Bologna 24 giugno 2019 Per un lessico comune: sanificazione, decontaminazione, disinfezione Enrica Martini Azienda Ospedaliero Universitaria «Ospedali
DettagliConvegno LABORATORIO BRESCIA LEGIONELLA PNEUMOPHILA Quale ruolo nelle epidemie di polmoniti?
Convegno LABORATORIO BRESCIA LEGIONELLA PNEUMOPHILA Quale ruolo nelle epidemie di polmoniti? Ruolo del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell ATS della Val Padana: il Laboratorio di Prevenzione
DettagliPROGETTO S.I.S.I.O.V.
PROGETTO S.I.S.I.O.V. Sistema Integrato Sorveglianza Infezioni Ospedaliere Titolare del Progetto : CRRC- SER - Regione Veneto Inizio raccolta dati : 01.01.2003 Risultati disponibili : 2003, 2004, 2005
DettagliI piani di campionamento ed il Reg. CE 1441/2007 Quando e come
Shelf life Criteri di applicazione e di valutazione I piani di campionamento ed il Reg. CE 1441/2007 Quando e come Paolo Daminelli Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna
DettagliL acqua potabile CROCE ROSSA ITALIANA. WASH TEAM - Igiene in emergenza
CROCE ROSSA ITALIANA WASH TEAM - Igiene in emergenza Comitato CRI di Codogno Corso di formazione per operatori dell emergenza Pulizia, igiene e disinfezione in emergenza Legge antispreco L acqua potabile
DettagliOrdinanza del DFI sulla dichiarazione di osservazioni relative alle malattie trasmissibili dell essere umano
Ordinanza del DFI sulla di osservazioni relative alle malattie trasmissibili dell essere umano Modifica del 19 ottobre 2016 Il Dipartimento federale dell interno (DFI) ordina: I L ordinanza del DFI del
DettagliAssetto generale degli sforzi per indirizzare la attribuzione degli alimenti nelle tossinfezioni
Tauxe #6 Assetto generale degli sforzi per indirizzare la attribuzione degli alimenti nelle tossinfezioni Robert V Tauxe, M.D., M.P.H. Foodborne and Diarrheal Diseases Branch, Centers for Disease Control
Dettagli