Politecnico e Università degli Studi di Torino DIPARTIMENTO INTERATENEO TERRITORIO BIELLA NEL MONDO

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1 Politecnico e Università degli Studi di Torino DIPARTIMENTO INTERATENEO TERRITORIO BIELLA NEL MONDO Un indagine sulla cooperazione del territorio biellese con i paesi in via di sviluppo tra il 2004 ed il 2008 PRESENTAZIONE RAPPORTO DI RICERCA 31 Marzo 2009 Nadia Tecco Germana Chiusano

2 Obiettivo generale della ricerca Ricostruire il quadro complessivo delle attività di cooperazione, decentrata e non, intraprese in Provincia di Biella nel periodo compreso dal 2004 al Obiettivi specifici la ricostruzione in termini cronologici delle attività di cooperazione decentrata intrapresa dalla Provincia di Biella; l aggiornamento della situazione rispetto al censimento condotto nel 2004 per monitorare l evoluzione/cambiamento del quadro delle attività di cooperazione allo sviluppo condotte dai soggetti del Biellese (eventuale presenza di nuovi soggetti, continuità rispetto alle attività risultanti nel 2004); l analisi dell interazione e del ruolo di coordinamento territoriale della Provincia di Biella in quanto ente locale decentrato all interno del contesto provinciale.

3 Livelli d indagine Ambiti di indagine 1. La cooperazione decentrata della Provincia di Biella 2. La cooperazione del territorio Biellese 3. Il Tavolo della pace: un primo tentativo di governance della cooperazione in Provincia di Biella

4 1. La cooperazione decentrata della Provincia di Biella Nel 2004 l Amministrazione della Provincia di Biella, istituisce tramite l Assessorato alla Pace e alla Cooperazione per promuovere privilegiare il canale della cooperazione decentrata Due gli obiettivi principali: - fare rete nel proprio territorio e rafforzare capacità ed esperienze degli attori locali - creare reti di collaborazione tra Nord e Sud realizzando partnership con gli attori decentrati I temi privilegiati riguardano: - l educazione alla pace intesa come obiettivo politico,indirizzando la propria programmazione alla promozione e mediazione culturale, all inclusione sociale, ad un equa distribuzione delle risorse, all educazione alla pace, alla negoziazione e gestione dei conflitti, all educazione al consumo critico. - la cooperazione internazionale, ovvero promuovere attività di sostegno alle attività di cooperazione e solidarietà internazionali rivolte ai Paesi Terzi

5 1. La cooperazione decentrata della Provincia di Biella I luoghi d intervento:

6 1. La cooperazione decentrata della Provincia di Biella Gli ambiti di intervento: 1. il settore della sicurezza dell acqua attraverso il sostegno alle popolazioni rurali per mezzo di interventi sul sistema idrico in due villaggi in Sri Lanka e in alcuni Comuni nel sud del Libano; 2. il settore dello sviluppo rurale/tessile attraverso l appoggio alle associazioni locali di produttori di lana mohair in Argentina; 3. il settore della formazione professionale per il Senegal ed il Perù; 4. l educazione alla pace e al dialogo interreligioso in Burkina Faso.

7 1. La cooperazione decentrata della Provincia di Biella I progetti:

8 1. La cooperazione decentrata della Provincia di Biella I progetti:

9 1. La cooperazione decentrata della Provincia di Biella I progetti:

10 1. La cooperazione decentrata della Provincia di Biella I progetti:

11 2. La cooperazione del territorio Biellese Alcune precisazioni di metodo sui soggetti censiti Soggetti censiti nel 2004 BIELLA NEL MONDO Soggetti censiti nel 2008 Soggetti censiti nel Forme organizzative società civile Enti locali 4 51 Imprese Persone Forme organizzative società civileforme organizzative società civile Enti locali Enti locali Imprese Persone Imprese 50 Sostanziale stabilità nel numero di presenze coinvolte in attività di cooperazione

12 2. La cooperazione del territorio Biellese Distribuzione dei soggetti che si occupano di cooperazione per Comune Concentrazione prevalente nel Comune di Biella ed in pochi altri

13 2. La cooperazione del territorio Biellese Tipologia delle forme forme organizzative organizzative della societàdella civile società civile Ruolo della cooperazione

14 2. La cooperazione del territorio Biellese Settori d intervento della cooperazione dei soggetti biellesi

15 2. La cooperazione del territorio Biellese Beneficiari delle attività di cooperazione

16 2. La cooperazione del territorio Biellese Nel corso del censimento, è stato selezionato un campione di 40 soggetti con i quali si è scelto di approfondire alcuni aspetti più puntuali relativi alle questioni della cooperazione. 1. le aree geografiche d intervento dei soggetti della cooperazione Biellese e la continuità/discontinuità nella realizzazione della attività nei PVS; 2. il livello di strutturazione delle attività ed i canali di finanziamento; 3. una valutazione dei punti di forza e debolezza delle attività realizzate 4. la rete delle relazioni e dei partner dei soggetti della cooperazione: Il gruppo degli intervistati è stato suddiviso a sua volta in 2 sottogruppi. Al primo gruppo, composto da 10 soggetti, sono state somministrate alcune domande attraverso un intervista personale della durata di circa un ora, al secondo, composto da 30 soggetti è stata somministrata un intervista telefonica della durata di circa una ventina di minuti.

17 2. La cooperazione del territorio Biellese Le aree geografiche d intervento Africa 13 America Centrale America Latina Asia Europa Orientale 4 Medio Oriente 6 Mondo 13 Opera solo in Italia Africa America Centrale America Latina Asia 5 0 Africa Europa Orientale 2 America Centrale 4 America Latina Medio Oriente 6 Asia Europa Opera solo in Opera solo in Italia Italia Mondo 3 Medio Oriente

18 2. La cooperazione del territorio Biellese Livello di strutturazione delle attività

19 2. La cooperazione del territorio Biellese Provenienza dei finanziamenti

20 2. La cooperazione del territorio Biellese Punti di forza Partendo da zero (o quasi) e nonostante diversi ostacoli, realizzazioni concrete e importanti; Interventi di piccola dimensione, ma mirati e costruiti insieme ai partner del Sud; Consolidare i legami col territorio biellese e fare rete con altri soggetti locali; Riconoscimento della popolazione e degli altri soggetti; Motivazione e soddisfazione dei soci e volontari impegnati nelle attività.

21 2. La cooperazione del territorio Biellese Punti di debolezza Nella vita associativa in Italia: Difficoltà di coinvolgimento e scarsa partecipazione della popolazione; Il lavoro volontario (associazioni) e gli spazi residuali dedicati alla cooperazione (enti locali e SpA) impediscono la professionalizzazione e investimenti maggiori; Per le piccole associazioni: solo una minoranza dei soci contribuisce effettivamente alle attività, e c è scarso ricambio generazionale. Nelle attività al Sud del mondo: Scarsità dei fondi a disposizione e discontinuità dei finanziamenti; Scarso monitoraggio dei progetti; Ostacoli burocratici e politici nel Sud del mondo; Differenze culturali con i partner del Sud del mondo.

22 2. La cooperazione del territorio Biellese La rete relazionale

23 3. Il Tavolo della pace: un primo tentativo di governance della cooperazione in Provincia di Biella Ricostruzione storica -Inizio nel Settembre 2004 attraverso la promozione svolta dall Assessorato alla pace della Provincia di Biella e la partecipazione dei Comuni di Biella e Cossato. Discreto entusiasmo da scuole, associazioni ed enti locali del territorio, arrivando a contare un centinaio di aderenti. Sii costituiscono tre gruppi di lavoro permanenti di cui uno dedicato alla cooperazione, uno al dialogo interreligioso e interculturale ed un terzo all educazione alla pace. -Mobilitazione sui temi dell emergenza umanitaria, riconosciuta innanzitutto nello Tsunami che nel 2004 colpì il Sud Est asiatico, predisponendo un progetto a favore dei villaggi di Kallapadu e Mawella in Sri Lanka in collaborazione con la nutrita comunità Tamil presente nel Biellese. -A partire dal giugno del 2005 fu poi formalmente istituzionalizzato, tramite l approvazione dello Statuto e del Regolamento

24 3. Il Tavolo della pace: un primo tentativo di governance della cooperazione in Provincia di Biella Ricostruzione storica -In seguito ad una missione di alcuni rappresentanti del territorio biellese svoltasi nel luglio 2005, si svilupparono alcune polemiche che trovarono diffusione sulla stampa locale a proposito del numero dei partecipanti alla missione e sul ruolo del Tavolo, ritenuto troppo coincidente a quella della Provincia e alla giunta di centro-sinistra che la a -Diminuisce la partecipazione al Tavolo iniziò a diminuire, anche da parte di quelle associazioni che inizialmente erano tra le più impegnate. -Tra i pochi partecipanti rimasti iniziò a porsi il problema dell effettiva rappresentatività dell organismo e se esso stesso rappresentasse ancora una reale esigenza del territorio. - Cercando di correre parzialmente ai ripari nella Primavera 2006 si decise di cambiare la denominazione da Tavolo della Pace a Tavolo Biellese per la Pace e si costituì un gruppo di coordinamento formato da venti persone in grado di garantire un impegno più assiduo e di elaborare un documento programmatico del Tavolo a partire da una valutazione sull opportunità stessa di mantenere in vita il Tavolo, che tuttavia portò nel novembre 2006 alla decisione di scioglierlo.

25 3. Il Tavolo della pace: un primo tentativo di governance della cooperazione in Provincia di Biella Conoscenza e valutazione dell iniziativa La totalità dei soggetti intervistati ha manifestato di conoscere l esperienza del Tavolo e la maggior parte di essi ha partecipato ai primi incontri (80%), a testimonianza del successo iniziale dell iniziativa dal punto di vista della partecipazione. Tra i soggetti si è riscontrato un sostanziale accordo sulla bontà iniziale della costituzione del Tavolo, evidenziando come esso sia stato un tentativo di ottimizzare il tempo, le risorse, le idee dedicate alla cooperazione e che nel Biellese appaiono sì, come numerose, ma altamente frammentate in micro realtà poco strutturate. Sembrerebbe quindi che il Tavolo interpretasse in qualche modo un esigenza propria del territorio.

26 3. Il Tavolo della pace: un primo tentativo di governance della cooperazione in Provincia di Biella Le motivazioni del fallimento È interessante, inoltre, notare come la maggior parte degli intervistati abbia riportato in genere più di una risposta, sottolineando quindi come l insuccesso del Tavolo della pace sia avvenuto per una concomitanza di fattori

27 Osservazioni conclusive Ruolo consolidato e attivo della società civile nella cooperazione del Biellese Pluralità e frammentazione degli interventi Finalità principale Agire e fare del bene, concretezza dell azione Difficoltà nella creazione di reti Esperienza più recente per gli enti locali, interventi più istituzionalizzati Esperienza del Tavolo, come primo tentativo di governance e specchio della realtà della cooperazione biellese

28 Spunti di riflessione Come valorizzare il tessuto della cooperazione del biellese? Come istituzionalizzare in modo leggero la rete? Una nuova formula di Tavolo?

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