Susanna Pallini. Recenti prospettive nella teoria dell attaccamento

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3 Susanna Pallini Recenti prospettive nella teoria dell attaccamento

4 Copyright MMIV ARACNE editrice S.r.l. editrice.it editrice.it Roma via Raffaele Garofalo, 133 A/B (06) (06) telefax ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. I edizione: aprile 2004

5 A tutti coloro che mi hanno aiutato in questo lavoro alla prof. ssa Merete Amann Gainotti che mi ha seguito nella stesura del libro con grande attenzione e intelligenza a Gianni Liotti alla prof.ssa Maria D Alessio alla mia famiglia a Selvaggia e a Fiorenzo

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7 Indice Prefazione di Merete Amann Gainotti 11 Capitolo I Le prime formulazioni della teoria dell attaccamento Il contesto sociale e gli studi sulla deprivazione materna Bowlby e la psicanalisi Dal paradigma energetico al paradigma della teoria dell elaborazione delle informazioni La teoria della pulsione all attaccamento come secondaria alla gratificazione orale La valorizzazione delle esperienze reali dei pazienti Il bambino ricostruito e il bambino osservato La critica al concetto di regressione Bowlby e la teoria dell elaborazione dell informazione Il rigore metodologico Il comportamento corretto secondo lo scopo Bowlby e l etologia L allargamento di prospettiva I sistemi comportamentali innati specie-specifici Il concetto di adattamento Le cause e le funzioni dei sistemi comportamentali L osservazione etologica dei comportamenti d attaccamento Il sistema dell attaccamento I comportamenti d attaccamento L attivazione del comportamento d attaccamento Lo sviluppo del comportamento d attaccamento 33 7

8 Capitolo II I modelli d attaccamento Mary Ainsworth e l osservazione dei comportamenti d attaccamento La collaborazione tra John Bowlby e Mary Ainsworth La Strange Situation I modelli d attaccamento Il modello d attaccamento sicuro (B) Il modello d attaccamento evitante (A) Il modello d attaccamento resistente/ambivalente (C) I modelli d accudimento corrispondenti L evoluzione dei modelli d attaccamento 49 Capitolo III Il disorientamento e la disorganizzazione Mary Main e l elaborazione della categoria D I bambini inclassificabili Il disorientamento e la disorganizzazione Il comportamento del bambino D Le caratteristiche del genitore D Il genitore come fonte di paura La categoria D e il maltrattamento dei genitori La categoria D e il lutto non elaborato del genitore L evoluzione del comportamento D L attaccamento disorganizzato e l attaccamento controllante Gli aspetti inconciliabili del genitore e la genesi della patologia borderline Il disorientamento infantile e la tendenza a dissociare 74 8

9 Capitolo IV L interiorizzazione delle esperienze d attaccamento I modelli operativi interni La definizione del termine I modelli operativi interni e i processi percettivi I modelli operativi interni e l interpretazione degli eventi Il ricordo delle esperienze d attaccamento I modelli operativi interni e la memoria Le conoscenze e la memoria La memoria episodica e la memoria semantica Il ricordo di ciò che viene detto dal genitore La teoria di Tulving La memoria episodica La memoria semantica Le interrelazioni fra i due sistemi Uno schema di rievocazione dei ricordi 100 Capitolo V L Adult Attachment Interview Il sistema d analisi dei modelli d attaccamento nell adulto L intervista semi-strutturata Le modalità di somministrazione dell A.A.I Il racconto delle esperienze relative all attaccamento Lo stato mentale attuale relativo all attaccamento La coerenza L idealizzazione L insistenza sulla mancanza di ricordi La denigrazione dell attaccamento Il coinvolgimento attuale e la rabbia espressa La passività o vaghezza del discorso 123 9

10 5.3. Gli stili d attaccamento nell adulto La classificazione dell attaccamento nell adulto Sicuri/autonomi (Secure/Autonomous, F) Distanzianti l attaccamento (Dismissing, Ds) Invischiati nell attaccamento passato (Preoccupied, E) Irrisolti (Unresolved, U) Non classificabili (Unclassified, CC) La relazione tra classificazione all A.A.I. e la psicopatologia Esemplificazione clinica L intervista di un caso di disturbo dissociativo Commento 135 Capitolo VI La coerenza comportamentale e narrativa I modelli d attaccamento nell infanzia e nell adulto La coerenza narrativa e l organizzazione comportamentale L incoerenza narrativa e comportamentale La disorganizzazione narrativa e comportamentale Intenzionalità, attenzione e stato di coscienza Lo stato della mente sulle esperienze d attaccamento 150 Bibliografia

11 Prefazione Con questo lavoro di aggiornamento sugli studi più recenti relativi alla "Teoria dell'attaccamento" formulata da John Bowlby a partire dagli anni 50, successivamente alla pubblicazione di Maternal Care and Mental Health (1951), Susanna Pallini offre un prezioso strumento didattico e di ricerca agli studenti di Psicologia e di Scienze dell'educazione che intendono ampliare ed approfondire le loro conoscenze sullo sviluppo affettivo e sociale, il cui studio era iniziato a suo tempo da precursori della scuola psicoanalitica quali Sigmund Freud, Melanie Klein, Anna Freud, Donald Winnicott. Chi s iscrive a Facoltà come quelle di Psicologia e di Scienze dell Educazione dà sicuramente rilievo ed importanza alle dinamiche interpersonali. Nella teoria dell attacca-mento è data la massima rilevanza alla relazione; la teoria dell'attaccamento è di fatto una teoria sulla relazione. Anche i modelli d attaccamento elaborati nell'ambito di tale teoria non sono soltanto l analisi di una modalità infantile di porsi, ma l analisi di una modalità relazionale. Susanna Pallini ha tentato di valorizzare lo sforzo di J. Bowlby di analisi dei legami affettivi, in una chiave il più possibile sperimentale e verificabile. In ogni asserzione J. Bowlby si propone di fornire prove empiriche, ma nello stesso tempo di offrire una ragione dinamica per quanto avviene nella relazione con la figura d attaccamento e nei successivi legami. Un altro grande merito di J. Bowlby è di aver favorito la strutturazione intorno al suo pensiero di altre ricerche ed altri sviluppi teorici, soprattutto di Mary Ainsworth, successivamente di Mary Main, allievi e collaboratori di cui sapeva valorizzare la capacità speculativa e osservativa, e negli ultimi anni di Peter Fonagy. Il lavoro di Susanna Pallini si divide in 5 capitoli che seguono storicamente l evolversi della teoria dell attaccamento. Nel primo capitolo viene accennato all' importanza che ebbe l osservazione degli effetti sul bambino della deprivazione materna, per 11

12 gli studi successivi sull'attaccamento. Vengono quindi trattati gli apporti culturali che sono confluiti nella costruzione della teoria bolwbiana, quali gli influssi psicanalitici, l interesse per l etologia e la ricerca di un rigore metodologico e scientifico nella teoria dell elabora-zione dell informazione. Nei capitoli successivi vengono analizzati i modelli d attaccamento e in particolar modo il modello d attaccamento disorganizzato, di cui in questi ultimi anni molto è stato scritto anche in relazione agli studi sulla genesi della psicopatologia borderline e dissociativa. Lo studio del modello disorganizzato è anche di grande rilevanza scientifica rispetto alle riflessioni attuali sull abuso infantile e sulla dinamica del trauma. Nel quarto capitolo viene trattato l argomento dei modelli di rappresentazione dell esperienza, concetto bowlbiano molto vicino alle scienze cognitive. Infine viene presentata l Adult Attachment Interview, attualmente di gran lunga la metodica più u- tilizzata per lo studio dell at-taccamento nell adulto. Il raggiungimento di un equilibrio personale passa attraverso la consapevolezza del nostro mondo affettivo e della necessità che abbiamo gli uni degli altri. Come afferma J. Bowlby noi sperimentiamo le nostre emozioni più significative nella formazione,mantenimento e rottura dei legami affettivi (1979). Il pregevole lavoro dell'autrice non mancherà di offrire agli studenti che a vario titolo si preparano a professioni di aiuto o che saranno implicati in relazioni educative e di sostegno, chiavi di lettura e di comprensione della complessità dei legami affettivi e delle emozioni ed esse connesse. M. Amann Gainotti 12

13 Capitolo I Le prime formulazioni della teoria dell attaccamento SCHEMA DEL CAPITOLO 1.1. Il contesto sociale e gli studi sulla deprivazione materna 1.2. Bowlby e la psicanalisi Dal paradigma energetico al paradigma della teoria dell elaborazione dell informazione La teoria della pulsione all attaccamento come secondaria alla gratificazione orale La valorizzazione delle esperienze reali dei pazienti Il bambino ricostruito e il bambino osservato La critica al concetto di regressione 1.3 Bowlby e la teoria dell elaborazione dell informazione Il rigore metodologico Il comportamento corretto secondo lo scopo 1.4 Bowlby e l etologia L allargamento della prospettiva I sistemi comportamentali innati specie-specifici Il concetto di adattamento Le cause e le funzioni dei sistemi comportamentali L osservazione etologica dei comportamenti d attaccamento 1.5 Il sistema dell attaccamento I comportamenti d attaccamento L attivazione del comportamento d attaccamento Lo sviluppo del comportamento d attaccamento 13

14 1.1. Il contesto sociale e gli studi sulla deprivazione materna Nel 1981, nell ultimo decennio della sua vita, Bowlby tenne una conferenza per l American Orthopsychiatric Association a New York, sugli esordi del suo interesse per la teoria dell attaccamento (Bowlby, 1988). Egli ricordava, in tale occasione, tutti gli esponenti del mondo scientifico con cui era entrato in contatto nei primi anni della sua carriera, tutti provenienti come lui dall ambiente psicanalitico, e che come lui si erano occupati di analizzare gli effetti di una prolungata istituzionalizzazione o comunque di una deprivazione dalla madre sui bambini. Egli citò in tale occasione Lauretta Bender, William Goldfarb, David Levy, Dorothy Burlingham, Anna Freud e Renè Spitz. Utilizziamo le sue parole per rimarcare il ruolo fondamentale giocato soprattutto da Dorothy Burlingham, Anna Freud e Spitz nelle sue prime esplorazioni sulla relazione madre bambino. Dorothy Burlingham e Anna Freud (1942, 1944) fecero le loro prime osservazioni nei nidi approntati in periodo di guerra allo scopo di prendersi cura di bambini piccoli, che non potevano essere accuditi dalle loro mamme. Osservando le conseguenze sui bambini dell assenza materna, tentarono di riorganizzare le Hampstead Nurseries in modo che ogni infermiera si prendesse cura di un determinato gruppo di bambini, cercando in questo modo di offrire loro una figura materna sostitutiva. Spitz e Wolf (1946) avevano invece osservato l evoluzione di un gruppo di bambini istituzionalizzati confrontandoli a bambini che vivevano con la madre. Riscontrarono che nel primo gruppo di bambini si verificava nei primi mesi di vita una significativa caduta del quoziente intellettivo. Di queste e di analoghe osservazioni Bowlby si servì per dare forza alla sua ipotesi sulla rilevanza degli effetti della deprivazione materna. In particolare egli cominciò ad analizzare il tipo e l intensità del disagio che un bambino manifesta, durante il periodo di lontananza dal genitore, a causa per esempio di un soggiorno in un nido residenziale o per un ricovero ospedaliero. L intensità della reazione del bambino è proporzionale alla du- 14

15 rata della separazione. Variabili quali ad esempio il tipo di ambiente in cui si trova il bambino e il tipo di cure che gli vengono prestate possono influire su tale disagio, ma non lo determinano. L unico aspetto che è di massima importanza per determinare lo stato di sofferenza del bambino, è la variabile presenza/assenza di una figura d attaccamento. Una trattazione più sistematica di tali tematiche fu intrapresa da Bowlby nel 1949, in concomitanza dell incarico da lui assunto di esperto per la salute mentale nella World Health Organization con il compito di esplorare i bisogni dei bambini senza famiglia. Da tale esperienza nascerà la pubblicazione Maternal Care and Mental Health (1951). Tale opera si suddivide in due parti: nella prima parte Bowlby analizza gli effetti sfavorevoli della deprivazione materna sui bambini, e nella seconda parte e- samina degli eventuali interventi di prevenzione per tali situazioni di deprivazione. In quest opera l autore si scaglia con indignazione contro le separazioni non necessarie dei bambini dai loro genitori e prospetta soluzioni diverse da una precoce istituzionalizzazione, quali ad esempio il servizio a domicilio svolto da assistenti familiari. Tale opera ebbe un enorme risonanza a livello mondiale e contribuì non soltanto alla modificazione della politica sanitaria inglese per l infanzia, ma nel tempo ha contribuito al verificarsi di profondi cambiamenti nella pratica pediatrica e ostetrica di tutto il mondo, nella direzione di una maggiore attenzione nelle strutture di cura per i bambini all accoglienza delle loro madri, in modo che possano prendersi cura dei figli, anche in una situazione di ricovero. Successivamente a quest esperienza, Bowlby cominciò una collaborazione con Robertson, che a sua volta aveva lavorato con Anna Freud nelle Hampstead Nurseries come obiettore di coscienza, durante la seconda guerra mondiale. Robertson aveva documentato per iscritto e con filmati il modo in cui reagiscono i bambini di due o tre anni quando sono tenuti lontano da casa propria e vengono accuditi in un posto per loro sconosciuto, da una successione di persone estranee. Aveva anche filmato le reazioni dei bambini dopo il ricovero durante e dopo il ritor- 15

16 no a casa (Robertson, 1952, 1953) con il famoso video A Two- Year Old Goes to Hospital. In accordo all osservazione fatta in proposito da Holmes (1993), Bowlby probabilmente mise in gioco degli aspetti personali in questa battaglia contro le istituzionalizzazioni dei bambini, che avevano come conseguenza una separazione dalla madre. Secondo le abitudini delle classi medie inglesi di quel tempo di affidare le cure dei bambini, prima ad una bambinaia, e poi ad un collegio, egli stesso, di estrazione borghese, era stato allevato da una governante. L esperienza personale di assenza della madre, sicuramente influì sulla sua attenzione per le esperienze di deprivazione materna, portandolo a valorizzare a volte in modo forse un po idealizzato, l importanza della presenza materna nell educazione del bambino. D altro canto, in una certa misura, è possibile e inevitabile che teorici, letterati, ricercatori mettano qualcosa del proprio vissuto personale nel lavoro scientifico o letterario. Chi lo ha accusato d enfatizzare eccessivamente il ruolo materno forse non era ben consapevole che la battaglia di Bowlby era contro una tendenza culturale opposta dominante, di assoluta svalutazione della relazione madre-bambino Bowlby e la psicanalisi Nel suo lavoro d analisi e valorizzazione della relazione d attaccamento Bowlby si contrappose a diversi aspetti della teoria psicanalitica. Abbiamo definito alcuni ambiti della divergenza fra Bowlby e il mondo psicanalitico, nei primi anni del suo lavoro, come, il passaggio dal paradigma energetico al paradigma della teoria dell elaborazione delle informazioni, la teoria della pulsione all attaccamento, come secondaria alla gratificazione orale, la valorizzazione delle esperienze reali dei pazienti, la differenza tra una visione del bambino come ricostruito o come osservato, la critica al concetto di regressione. 16

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