Osservazione sistematica e documentazione
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- Gianfranco Castelli
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1 Osservazione sistematica e documentazione
2 L osservazione sistematica La scelta pedagogica della centralità del bambino e di un suo ascolto attento si traduce in un osservazione sistematica e partecipe del gioco e delle relazioni tra bambini. Osservare non significa guardare semplicemente
3 L osservazione sistematica La scelta pedagogica della centralità del bambino e di un suo ascolto attento si traduce in un osservazione sistematica e partecipe del gioco e delle relazioni tra bambini. Osservare non significa guardare semplicemente
4 L osservazione sistematica è Intenzionale. È lo strumento metodologico che offre l opportunità di realizzare una fotografia dell esistente al fine di programmare interventi educativo-pedagogici per strategie didattiche mirate
5 L osservazione utilizzata dai grandi delle scienze etologiche e psico Pedagogiche: Come Konrad Lorenz che osservò il comportamento degli animali e postulò la teoria dell Imprinting Pavlov e Shinner osservando in modo sistematico, postularono la teoria dell APPRENDIMENTO
6 Esempi autorevoli di osservazioni attente: i resoconti diaristici di C.Darwin, da cui La teoria dell evoluzione Le osservazioni-ricerca di J.Piaget da cui la teoria psicogenetica e quelle di Spitz, Bowlby, Ainsworth da cui La teoria dell ATTACCAMENTO
7 La professione dell educatore è volta alla Ricerca deve guardare al futuro in una prospettiva evolutiva e scientifica deve applicare e verificare le teorie, e postularne di nuove
8 Non esiste un bambino dato, Non esiste un bambino definito una volta per tutte. L osservazione non dovrebbe tanto registrare ciò che il bambino sa fare o dire in un determinato momento, Ma ciò che saprà dire o fare tra un po (L.Vygostkij)
9 L osservazione che presta attenzione allo sviluppo si preoccupa di ciò che dovrà ancora accadere, ha uno scopo Predittivo
10 Per questo L osservazione nei diversi contesti educativi deve muoversi su quattro direzioni: Osservare per programmare Osservare per monitorare Osservare per valutare Osservare per documentare
11 Osservare per programmare Perché il bambino diviene competente attraverso non un unico modo di acquisizione di abilità, ma per mezzo di una molteplicità di modi di essere intelligente. (Gardner: intelligenze multiple )
12 Osservare per programmare Significa Prestare attenzione alle differenti strade individuali e di cogliere le specificità di ognuno. Significa anche prevedere e predisporre quanto di meglio sia possibile per quel determinato bambino in quella determinata situazione educativa.
13 In che cosa consiste l azione osservativa che precede la programmazione?
14 consiste nella capacità di prevedere le esigenze dei bambini e le opportunità da offrire loro. Ma anche nella capacità di stare nell incertezza; di orientarsi e di agire all interno di un contesto non definito.
15 Riconoscere come familiari sequenze di azioni diventate trasparenti perché incontrate innumerevoli volte. Riconoscere come possibilità di Apprendimento per i bambini le novità apportate al già noto
16 Osservare per monitorare Che cosa? Guardare adesso ciò che il bambino potrà fare domani e predisporre strumenti, ambienti, ritmi. È osservare in modo dinamico non statico; ed è nello stesso tempo stessa un azione educativa. essa
17 In un processo dinamico nulla rimane immutato nel tempo. La realtà estremamente fluida costantemente in divenire, percorsa da una molteplicità vasta di intrecci, prevede l osservazione attenta e scientifica per non lasciare al caso la nostra azione educativa per poterla esplicitare in percorso formativoeducativo.
18 L azione educativa non deve essere solamente visibile ma deve poter essere corroborata. Deve saper ricostruire i passaggi osservati: dall inizio alla fine: Ricostruire il Percorso
19 Il metodo dell Osservazione Cosa osserviamo? selezionare il campo di vista, restringere Metodo naturalistico: carta e matita Video-foto auto-osservazione Descrizione e Codifica dell evento osservato facilita il lavoro nel gruppo Ed. evita le dispersioni
20 Cosa Osserviamo? Il bambino/i La nostra azione Il DOVE? Gli ambienti Gli spazi di vita
21 Osserviamo il cosa Documentiamo il come ed il Perché? Gli ambienti attraverso foto, oggetti, immagini, parlano di ogni bambino e ad ogni bambino rievocano affetti, ricordi, emozioni e testimoniano l attenzione posta alle relazioni tra persone grandi e piccole che ogni giorno provano senso e piacere nello stare insieme.
22 Quale idea di bambino emerge dalle documentazioni? Quale idea di adulto? Quale idea di contesto educativo? Perché documentare? Che cosa significa documentare? Quali teorie di riferimento sostengono i diversi materiali documentati? Quali tracce di pensiero progettuale?
23 la professionalità di chi opera nei servizi educativi non è legata solo al fare ma è fortemente legata alla pratica della riflessione, intesa come capacità di dare senso, retrospettivo e prospettico al proprio lavoro. Tullia Musatti
24 ..l educatore deve saper offrire strumenti secondo un disegno consapevole delle finalità, dei mezzi e delle strategie da mettere in atto e quindi secondo una specifica intenzionalità pedagogica.
25 La documentazione nei contesti educativi, ha un grande valore e deve diventare un esercizio quotidiano che produce veri e propri diari di bordo, libri fotografici, storie scritte, che danno la possibilità agli adulti e ai bambini di rievocare esperienze, di connettere eventi, di rafforzare la condivisione, di non perderne la memoria
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