Programmazione e documentazione nei contesti educativi. Consulente Istituto degli Innocenti
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- Sebastiano Pasini
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1 Programmazione e documentazione nei contesti educativi Jessica Magrini Consulente Istituto degli Innocenti
2 La progettazione costituisce un aspetto fondamentale del lavoro educativo. Progettare vuol dire costruire ipotesi d interventi educativi tenendo presente gli aspetti organizzativi ma anche le capacità e le potenzialità dei bambini promuovendo e sostenendo progetti che le valorizzino.
3 Partendo da un analisi sistematica dei contesti di riferimento,considerando la progettazione come un processo fatto di principi,pensieri, strategie, strumenti ed azioni non statico ma evolutivo
4 Progettare nei servizi educativi è dunque un processo aperto, in grado di recepire istanze e tradurle in nuove strategie operative senza togliere significato e coerenza educativa.
5 La progettazione nei servizi educativi parla il linguaggio della condivisione attraverso la definizione di un linguaggio comune di una cornice di riferimento che può essere ad esempio rappresentata dalle linee guida del servizio di precisi strumenti metodologici costruiti con un percorso partecipato
6 In questo senso l educatore non viene più considerato come colui che organizza opportunità mirate al raggiungimento di alcuni obiettivi individuati in precedenza, ma come colui che predispone una serie di opportunità alle quali i bambini e le famiglie possono attingere per esperienze molteplici e varie.
7 Bisogna ricordare che il gruppo degli adulti costituisce un modello per i bambini e quindi le modalità con cui essi sanno stare insieme, confrontarsi e discutere diventa un occasione per offrire un esempio positivo e buono per i bambini stessi.
8 Per una buona pratica educativa, infatti, con i bambini sono indispensabili tempi di progettazione e riflessione condivisa nel gruppo di lavoro, poiché è proprio all interno della cornice definita dal progetto educativo che prenderanno vita le esperienze dei bambini.
9 Quindi la progettazione educativa non può che essere il risultato di un lavoro continuo di elaborazione e ricerca da parte di tutto il gruppo degli educatori. Le scelte teoriche e operative condivise dal collettivo degli educatori, saranno il canovaccio per esperienze possibili, che il bambino utilizzerà come sfondo per il proprio agire.
10 Le attività organizzative e di progettazione educativa del gruppo degli educatori riguardano: il lavoro sull ambiente; la progettazione delle esperienze e l uso degli strumenti di osservazione; il rapporto con le famiglie
11 La progettazione deve tenere conto non solo delle attività di gioco libero e delle esperienze di piccolo gruppo, ma considerare in uguale misura anche i momenti di cura (entrata, uscita, pranzo, cambio, sonno).
12 Il bambino va accolto, infatti, tenendo conto della globalità della sua persona in una fase della vita in cui l affettività e la sfera relazionale sono intimamente connesse agli aspetti legati all accudimento.
13 Quali sono gli elementi che una buona progettazione educativa non può ignorare?
14 1 La riflessione sui processi di sviluppo della conoscenza e su come sostenerli attraverso la progettazione di contesti stimolanti e rassicuranti.
15 2 La riflessione sui modi possibili per gli adulti di interpretare la relazione educativa attraverso atteggiamenti che non tolgano spazio ai bambini, senza per questo rinunciare a sostenere la crescita dei bambini.
16 3 La riflessione sulle precoci competenze sociali dei bambini e su come promuovere relazioni significative tra pari, partendo da quelle che sono le competenze comunicative e di relazione di ogni singolo bambino.
17 La documentazione del progetto educativo permette di monitorare costantemente l adeguatezza delle ipotesi e delle situazioni proposte, sia che si tratti di gioco libero, esperienze di piccolo gruppo o momenti di cura.
18 I due principali impieghi dell osservazione: da un lato osservare e riflettere sulle esperienze aiuta l educatore a perfezionare le sue proposte, dall altro lato l osservazione consente di costruire una memoria delle esperienze del bambino all interno del contesto educativo.
19 L osservazione è orientata verso due obiettivi: 1 Costituisce il motore de processo di rimodellamento delle ipotesi di lavoro, in quanto strategia rivolta alla messa in luce della significatività delle situazioni proposte, dal punto di vista della loro validità e rilevanza; 2 Rappresenta uno strumento per evidenziare, dal punto di vista del bambino, stili, strategie, competenze e abilità esibite nel corso del tempo.
20 In questa ottica il metodo osservativo rappresenta un importante strumento per la professionalità dell educatore, poiché: costituisce un sostegno importante alla capacità di lettura del comportamento del bambino e della qualità delle situazioni proposte; consente la trasformazione e l aggiornamento continuo del progetto educativo, mediante la verifica dell adeguatezza delle esperienze.
21 Osservare e documentare le esperienze dei bambini richiede un atteggiamento disponibile all ascolto ed al confronto, tra educatore e bambino e tra educatori.
22 La documentazione non è un lasciar traccia spontaneamente, ma una costruzione di un occhio che guarda, seleziona, sceglie e decide cosa e come documentare. D.Ragazzini
23 La documentazione alimenta e sostiene un processo di riflessione costante sull adeguatezza delle ipotesi e delle proposte elaborate, permette un continuo rinnovamento del progetto.
24 L osservazione permette di seguire il percorso individuale di crescita di ogni bambino, di far emergere il valore dell esperienza individuale, documentando stili, strategie e competenze personali
25 Osservare e documentare significa ricomporre la trama delle esperienze e dare visibilità al sapere dei bambini e alla competenza educativa degli adulti.
26 Come osservare? L osservazione è sempre un procedimento selettivo: si differenzia dal semplice guardare poiché lo sguardo dell osservatore è mirato, è guidato dalle ipotesi formulate, dagli obiettivi per i quali osserva.
27 La scelta di cosa osservare è determinata dagli obiettivi, dalle ipotesi e dal paradigma teorico di riferimento.
28 1 L obiettivo: lo scopo dell osservazione fa si che lo sguardo dell osservatore sia centrato su qualcosa: non è possibile osservare tutto.
29 2. Le ipotesi: le ipotesi formulate dall osservatore lo portano a selezionare i dati e quindi a registrare solo quelli che serviranno.
30 3. La definizione dell oggetto: il paradigma teorico di riferimento orienta la scelta del comportamento da osservare
31 La documentazione è destinata a diversi interlocutori: bambini, famiglie ed educatori. Consente di ripercorrere criticamente il processo di apprendimento e di utilizzare gi strumenti documentari come sostegni per la propria memoria
32 Documentare per Costruire memoria Dare identità Per riflettere Per progettare Per costruire sistema Per comunicare Per costruire qualità Per innovare
33 Documentare per chi?
34 Documentare per le famiglie per far conoscere e rendere partecipi i genitori alla vita del servizio. Documentare per e con i colleghi per accompagnare in modo costruttivo il lavoro di gruppo. Documentare per i bambini per sostenere il processo di autostima e il senso di appartenenza.
35 Il tempo per la documentazione è un tempo pieno che non si caratterizza per un contenuto dato a priori, ma per la capacità di contenere ciò che accade strada facendo, favorendo la costruzione di pensieri e memorie individuali e collettive. Mazzoli, 2006
36 Ogni servizio ha il compito di predisporre e aggiornare: 1 Progetto educativo del servizio 2 Presentazione del servizio 3 Osservazioni periodiche dei bambini 4 Progetto annuale 5 Diari dei bambini 6 Verbali d incontro con i genitori e educatori
37 Quali strumenti per documentare?
38 Per presentare il servizio: Pannelli documentali, depliants e opuscoli Per documentare l esperienza dei bambini: Moduli inerenti all ambientamento, alle esperienze di piccolo gruppo, momenti di cura, feste Il diario come rielaborazione delle osservazioni raccolte.
39 È importante non tanto e non solo il cosa delle esperienze ma anche e soprattutto il come. Il lessico assume un valore fondamentale, sono da evitare per esempio affermazioni di giudizio. Ad esempio non si scrive che Giulia è bravissima a fare le torri ma che ha costruito o distrutto una torre.
40 Nel predisporre il diario è importante dare rilievo non solo all aspetto contenutistico ma anche a quello estetico. I materiali devono essere scelti per durare nel tempo, numero delle foto e qualità, colori utilizzati
41 Il rapporto tra progettare, fare, osservare, documentare e valutare le esperienze deve essere pensato come una relazione dinamica e circolare fra il piano dell elaborazione e quello dell esperienza.
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