POLITICA ECONOMICA EUROPEA

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1 POLITICA ECONOMICA EUROPEA 1- Governance economica dell'ue: un quadro d insieme

2 2 Framework Lezione 1: Governance economica dell'ue: un quadro d insieme Lezione 2: Il Patto di stabilità e crescita e le sue articolazioni Lezione 3: Gli obiettivi della politica di bilancio Lezione 4: Sorveglianza macroeconomica, European Stability Mechanism Lezione 5: Il quadro normativo nazionale: dalla revisione costituzionale all applicazione delle nuove regole

3 3 Un po di storia 1992 Trattato di Maastricht (1992) due sole regole di finanza pubblica sottoscritto il Patto di stabilità e crescita (PSC) con cui gli Stati dell'ue condividono la necessità di rafforzare la sorveglianza e il coordinamento delle politiche fiscali ed economiche nazionali al fine di garantire il rispetto delle regole di Maastricht (Amsterdam, 17 giugno 1997) entrano in vigore rispettivamente il «braccio preventivo» (preventive arm) e il «braccio correttivo» (corrective arm) che costituiscono il core del PSC 2005 fine dell era «one size fit all»; viene rivisto, infatti, il PSC con l obiettivo di monitorare in modo più accurato le singole situazioni nazionali rafforzando la sorveglianza e il coordinamento;

4 4 Un po di storia 2010 creazione dello «European Financial Stability Facility» (EFSF) primo fondo europeo, temporaneo, di aiuti finanziari; successivamente creazione di uno strumento permanente di aiuti: «European Stability Mechanism» (ESM); Semestre Europeo 2011 introduzione del «Macroeconomic imbalance Procedure» (MIP) con lo scopo di monitorare, oltre le politiche di bilancio, anche le tendenze macrofinanziarie e macroeconomiche; 2011 avvio del semestre europeo e modifica, con il cd. «six pack», del PSC;

5 5 Un po di storia 2013 ulteriore modifica del PSC con il cd. «two pack» Accordo sull adozione del fiscal compact - parte del Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance (2013) - con cui gli Stati membri dell'area dell'euro concordano nel rendere l'obiettivo di pareggio di bilancio parte integrante delle costituzioni nazionali Riesame del patto di stabilità e crescita in cui sono stati evidenziati alcuni punti di forza e aspetti che potrebbero essere migliorati; da discutere con il Parlamento europeo e gli Stati membri La Commissione europea emana linee guida sull applicazione (flessibilità) del PSC con lo scopo di rafforzare il legame tra riforme strutturali, investimenti e responsabilità di bilancio, a sostegno dell'occupazione e della crescita.

6 Un po di storia Prima della riforma del patto di stabilità e crescita, il trattato di Maastricht (1992) prevedeva due sole regole da rispettare: Rapporto Deficit/Pil 3% Rapporto Debito/Pil 60% Con la riforma del patto di stabilità e crescita si aggiungono nuove procedure e vincoli, ad esempio: Saldo netto strutturale (deficit corretto per il ciclo economico e misure una tantum) Obiettivo di medio termine (MTO) (obiettivo di bilancio stabilito per ogni Stato membro in termini strutturali) Regola del debito e Regola della spesa Idea di fondo che giustifica queste fiscal rules è il costo che altri paesi dovrebbero sopportare in caso di default finanziario 6

7 Le fiscal rules Con la crisi finanziaria le fiscal rules hanno ricevuto una crescente attenzione per alcune presunte proprietà: Austerità espansiva segue la teoria che i tagli della spesa pubblica, condiziona le aspettative per un taglio di imposte futuro; si modificano così i comportamenti degli agenti con conseguente espansione della domanda Prevedono un vincolo permanente sulla politica di bilancio espressa in termini di un indicatore sintetico dei risultati (Kopits e Symansky; 1998). Tendenza ad attuare politiche di bilancio procicliche che portano a squilibri macroeconomici significativi e l'instabilità in un gran numero di paesi industrializzati nello stesso periodo. 7

8 8 Le fiscal rules Fiscal Rules at a Glance (Bova E., Kinda T., Priscilla Muthoora P.,Toscani F.;April 2015; IMF) Il paper fornisce, nell arco temporale compreso fra il 1985 e 2015 informazioni sulle fiscal rules in uso in 89 paesi. Nel lavoro sono considerai 4 tipi di regole: Regole di bilancio, regole del debito, regole della spesa e regole delle entrate adottate dallo Stato o più in generale dalle AP.

9 9 Dove:

10 10 Alcune grandezze Caratteristiche Prodotto Interno Lordo (PIL) GDP : Gross Domestic Product rappresenta il valore complessivo dei beni e servizi finali prodotti all'interno di un paese in un certo intervallo di tempo. Indebitamento/Accreditamento netto delle Amministrazioni pubbliche: saldo contabile tra le entrate e le uscite del conto economico delle Amministrazioni pubbliche. Saldo primario Rappresenta il saldo del conto non finanziario delle Amministrazioni pubbliche al netto degli interessi passivi. Debito pubblico Rappresenta la consistenza delle passività finanziarie al valore nominale del settore delle Amministrazioni pubbliche, come definita ai fini della Procedura per i Disavanzi Eccessivi (PDE, regolamento della Commissione europea n. 3605/1993). Le statistiche relative al debito pubblico sono curate dalla Banca d Italia. European System of accounts (ESA2010 o Sec2010) è la struttura di riferimento per il calcolo degli aggregati economici

11 11 Alcune grandezze Caratteristiche Fonte: Istat - Anni PIL E INDEBITAMENTO AP (1 marzo 2018)

12 12 Alcune grandezze Caratteristiche Conto Economico Consolidato delle AP (milioni di euro) Fonte: Istat - Anni Conto trimestrale delle AP (4 aprilwe2018)

13 13 Alcune grandezze Caratteristiche Aggregati di Finanza Pubblica Fonte: Istat - Anni Conto trimestrale delle AP (4 aprilwe2018)

14 Governance economica dell'ue: un quadro d insieme Prima della crisi economica non esisteva una visione comune della programmazione economica e di bilancio, tanto che gli Stati membri non avevano la possibilità di discutere una strategia collettiva per l'economia dell'ue. 14 Obiettivi dell UE: facilitare un ritorno alla crescita economica sostenibile, la creazione di posti di lavoro, la stabilità finanziaria e finanze pubbliche sane Nuove regole previste nel: "Six Pack " che rafforza il patto di stabilità e crescita (PSC) e introduce la procedura per gli squilibri macroeconomici il "Two Pack richiede che gli Stati membri presentino progetti di Bilancio per l'anno successivo, a metà ottobre il trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell'unione economica e monetaria

15 Governance economica dell'ue: un quadro d insieme «Il quadro della governance economica dell'unione europea punta a rilevare, prevenire e correggere le tendenze economiche problematiche quali i disavanzi pubblici o i livelli di debito pubblico eccessivi, che possono frenare la crescita e creare rischi per le economie». (Commissione Europea) 1. Monitoraggio 2. Prevenzione 3. Interventi correttivi L attuazione della governance è coordinata all interno del Semestre Europeo 15

16 16 Semestre Europeo Il Semestre Europeo è il ciclo annuale (durata sei mesi) di coordinamento delle politiche economiche e di sorveglianza. In questo ambito la Commissione: analizza le politiche di riforma fiscali e strutturali di ogni Stato membro, offre suggerimenti, e monitora la loro attuazione; controlla, di comune accordo, che gli Stati membri attuino le politiche; Obiettivi assicurare convergenza e stabilità nell'ue e finanze pubbliche sane promuovere la crescita economica prevenire squilibri macroeconomici eccessivi nell'ue attuare la strategia Europa 2020

17 17 Gennaio: la Commissione presenta l'analisi annuale della crescita (sono fissate le priorità per i prossimi mesi finalizzate a promuovere la crescita e la creazione di posti di lavoro). Marzo: sulla base dell'analisi annuale della crescita, i capi di Stato e di governo dell'ue definiscono gli orientamenti dell'ue per le politiche nazionali. Aprile: gli Stati membri presentano i piani di risanamento delle finanze pubbliche e le riforme che intendono adottare a favore della crescita. Giugno: la Commissione valuta i programmi presentati e avanza a ciascuno Stato delle raccomandazioni. Giugno/Luglio: il Consiglio adotta formalmente le raccomandazioni rivolte ai singoli paesi europei. olicies/european-semester/

18 18 MONITORAGGIO La Commissione europea monitora: problemi potenziali (politiche rischiose); politiche insostenibili. Il monitoraggio avviene tramite: Analisi periodica di una vasta gamma di dati economici nazionali e internazionali Previsioni di diversi indicatori economici (Pil; inflazione; disoccupazione) Valutazione: dei bilanci nazionali; dei programmi di stabilità o convergenza; dei programmi di riforma nazionali.

19 19 MONITORAGGIO L'analisi annuale della crescita (AGS), : esamina i progressi compiuti dall'ue nella realizzazione delle sue priorità strategiche (economiche e sociali) di lungo termine offrendo una valutazione approfondita delle tendenze macroeconomiche. Fonte: Commissione Europea: Analisi annuale della crescita 2018

20 20 MONITORAGGIO Relazione sul meccanismo di allerta: individua i paesi che potrebbero subire degli squilibri, come ad esempio perdita di competitività e bolle speculative che, in mancanza di interventi, potrebbero arrecare danno ai singoli Stati membri o all'unione economica e monetaria. (Macroeconomic Imbalance Procedure MIP)

21 21 PREVENZIONE IL PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA Tutti gli Stati membri dell UE, fissano obiettivi di bilancio a medio termine, impegnandosi a perseguire il risanamento delle finanze pubbliche quale fattore essenziale per la crescita economica e la stabilità finanziaria. Ad aprile, gli Stati membri presentano alla Commissione le misure di bilancio che intendono realizzare per rispettare i propri impegni. Contestualmente, nei "programmi nazionali di riforma", sono presentate le riforme strutturali che gli Stati intendono avviare per stimolare la crescita e l occupazione. La Commissione analizza i programmi di ciascuno Stato formulando, per ognuno di essi, una serie di raccomandazioni. I governi discutono le raccomandazioni con la Commissione e fra di loro, per poi integrarle nelle politiche nazionali con l'accordo dei parlamenti nazionali. Questo meccanismo è ancora più rigoroso per i paesi dell'eurozona; questi ultimi, infatti, presentano alla Commissione i documenti programmatici di bilancio per l'anno successivo. Qualora le politiche previste non fossero realistiche e/o costituissero una minaccia, gli Stati possono essere invitati a presentare un documento rivisto.

22 22 PREVENZIONE Il trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance (o "Patto di bilancio"), firmato da gran parte dei paesi membri dell'ue, stabilisce l'obiettivo del pareggio dei bilanci nazionali. Il trattato prevede per ogni Stato membro un deficit annuale limitato allo 0,5 % del PIL e impone la creazione di meccanismi automatici per correggere gli scostamenti significativi. La procedura per gli squilibri macroeconomici (MIP): norme che promuovono la stabilità economica e impedire lo sviluppo di squilibri macroeconomici. La procedura per gli squilibri macroeconomici assicura che i paesi gestiscano le tendenze economiche nazionali al fine di evitare minacce per le altre economie dell UE. Il quando complessivo deve essere discusso insieme alla Commissione e agli altri Stati membri.

23 23 INTERVENTI CORRETTIVI Procedura per i deficit eccessivi (corrective arm) Gli Stati membri con un rapporto deficit/pil superiore al 3% o che non riducono il loro debito (superiore al 60% del PIL) in maniera «sufficientemente rapida» sono soggetti alla cd. procedura per i disavanzi eccessivi. Fonte: Istat - Notifica dell indebitamento netto e del debito delle amministrazioni pubbliche secondo il trattato di Maastricht ( 23 aprile 2018)) La procedura prevede che gli Stati si impegnino a realizzare una serie di misure capaci di riportare i paramentri di riferimento entro i livelli prestabiliti. Qualora gli Stati non adottino misure adeguate, dopo aver ricevuto ulteriori avvertimenti, possono subire in ultima istanza una sanzione (che può raggiungere fino allo 0,2% del PIL o sono trattenute le sovvenzioni regionali erogate dal Fondo di coesione dell'ue)

24 24 INTERVENTI CORRETTIVI Procedura per gli squilibri eccessivi Nell'ambito del MIP, gli Stati con squilibri sono tenuti a presentare piani di intervento con relative scadenze. Gli Stati possono subire un ammenda pari allo 0,1% del PIL se omettono di correggere gravi squilibri macroeconomici (eccessivo o persistente deficit o un surplus commerciale). La decisione di ammenda è proposta dalla Commissione ma può essere interrotta qualora si oppone una maggioranza dei governi dell'ue.

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