Protocollo d intesa tra. Regione Toscana. Azienda USL 9 di Grosseto. Articolazione Zonale della Conferenza dei Sindaci Amiata Grossetana
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- Serafino Venturini
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1 - Comunità Montana Amiata Grossetano Protocollo d intesa tra Regione Toscana Azienda USL 9 di Grosseto Articolazione Zonale della Conferenza dei Sindaci Amiata Grossetana Società della Salute Amiata Grossetana UNCEM Toscana Comunità Montana Amiata Grossetano per il riordino e la riorganizzazione dei servizi territoriali e ospedalieri della zona distretto Amiata Grossetana L anno Duemilasette (2007), il giorno 28 del mese di luglio presso la sala consiliare del Comune di CasteldelPiano dell Assessore Regionale al Diritto alla Salute, del Direttore Generale dell Azienda USL 9 di Grosseto, del Presidente della Società della Salute Amiata Grossetana, in veste anche di Presidente della Articolazione Zonale della Conferenza dei Sindaci, del Presidente della Comunità Montana Amiata Grossetano, del Presidente dell UNCEM, in riferimento alle prospettive delle politiche dei servizi territoriali e ospedalieri del territorio dell Amiata Grossetana, tra - la Regione Toscana, nella persona di Enrico Rossi, nato a Bientina il 25/08/1958, in qualità di Assessore Regionale al Diritto alla Salute; - l Azienda USL 9 di Grosseto, nella persona di Salvatore Calabretta, nato a il, in qualità di Direttore Generale dell Azienda stessa; - l Articolazione Zonale della Conferenza dei Sindaci, nella persona di Franco Ulivieri, nato a Castel del Piano il 09/03/1952, in qualità di Presidente dell Articolazione stessa e Presidente della Società della Salute Amiata Grossetana; - l UNCEM (Unione Comuni Enti Montani), nella persona di Oreste Giurlani, nato a Bologna il 06 aprile 1964, in qualità di Presidente della stessa; - la Comunità Montana Amiata Grossetano nella persona di Franca Pennatini su delega del Presidente, nata a Santa Fiora il 06/01/1958; Pagina 1 di 7
2 premesso che la Regione Toscana attraverso il Piano Sanitario Regionale ha attivato percorsi innovativi atti a favorire il riordino del sistema sanitario garantendo l equità, l universalità e l accessibilità dei servizi e ponendo prioritaria la centralità del cittadino rispetto all offerta dei servizi sanitari in risposta ai bisogni di salute espressi; con le Leggi Regionali 40 e 41, tali principi vengono enunciati; Prendendo atto della approvazione da parte della Conferenza Provinciale dei Sindaci del documento relativo al Piano Triennale di riordino assistenziale, produttivo ed organizzativo della Azienda USL 9 di Grosseto, presentato dalla Direzione Generale dell Azienda Sanitaria di Grosseto, fermo restando gli attuali vincoli regionali e di bilancio, rilevando inoltre, come tale processo riorganizzativo sia indispensabile al fine di consentire risposte appropriate in termini di prestazioni e qualità delle stesse ai bisogni sanitari di carattere ospedaliero, e ribadendo altresì parere favorevole in merito al piano attuativo proposto, quale strumento di concretizzazione delle linee guida precedentemente approvate, si ritiene indispensabile fissare impegni congiunti tra le parti per dare definitiva attuazione a quanto prospettato dai documenti e dalle proposte approvate. Premesso inoltre che : con l approvazione del Piano Integrato di Salute per i servizi di carattere sociale, socio sanitario e sanitario territoriale e con il Piano di Indirizzo della Montagna che prevede l accreditamento e la riorganizzazione dei presidi ospedalieri, l UNCEM Toscana ha attivato procedure per avere certezze e garanzie di servizi nei presidi in zone montane e nello specifico nel presidio ospedaliero dell Amiata Grossetana, il quale svolge la sua funzione integrata con il territorio; le Organizzazioni Sindacali Provinciali e Locali hanno espresso la necessità di rendere concreti i percorsi di assistenza territoriale e ospedaliera presenti nel comprensorio, partecipando attivamente attraverso la concertazione, alle fasi di riorganizzazione della risposta sanitaria ospedaliera e territoriale: tra i soggetti indicati in epigrafe si sottoscrive il presente atto con il quale si condivide quanto di seguito esposto: IMPEGNO CONGIUNTO Poiché nel territorio dell Amiata Grossetana l Azienda Sanitaria ed i Comuni, nel rispetto delle linee di indirizzo regionali, ritengono indivisibili le politiche della salute attuate sul territorio e nello Stabilimento Ospedaliero, ambiti non concorrenziali tra loro, ma fortemente integrati ed interattivi, con l obiettivo di fornire risposte sempre più qualificate. Gli stessi condividono la necessità di sottoscrivere il seguente accordo a valere non solo per gli attori attuali, ma come impegno per il futuro: 1. I Comuni e l Azienda Sanitaria si impegnano a garantire percorsi di continuità assistenziale tra ospedale e territorio e viceversa, formalizzando attraverso le strutture disponibili ed entro la fine del 2007, accordi di programma e protocolli operativi. Pagina 2 di 7
3 SERVIZI PRESIDIO OSPEDALIERO DELL AMIATA GROSSETANA Per quanto attiene la rete dei servizi ospedalieri, le parti, per quanto di propria competenza, si impegnano a: 1) attivare nel presidio ospedaliero dell Amiata Grossetana, secondo il piano di attuazione proposto, le azioni rivolte a confermare, riqualificare e garantire punti di eccellenza per le seguenti linee stabilite dal Piano Attuativo Locale: a) ATTIVITA DI PRONTO SOCCORSO : Pronto Soccorso H24 con 1 letto di osservazione breve (OBI) con personale medico dell area dell Emergenza Territoriale e integrazione con personale medico specialista. Assistenza infermieristica integrata con quella dell Emergenza Territoriale b)area CHIRURGICA A CICLO DIURNO : L Azienda si impegna ad attuare la proposta di riorganizzazione che prevede che, dallo stato attuale, si passi ad una dotazione di 5 posti letto chirurgici per la Day surgery mantenendo la: Struttura Organizzativa Semplice di Chirurgia (ai sensi della L.R.40) che svolgerà Chirurgia Programmata in day-surgery da Lunedì a Venerdì,plurispecialistica, secondo i bisogni della popolazione con elenco definito di prestazioni, garantendo quindi la presenza di personale Medico Specialista, di supporto infermieristico e di tutte le idonee attrezzature necessarie per rendere operativa questa attività, con periodica verifica sulle reali necessità della popolazione - attività ambulatoriale chirurgica con accessi bisettimanali per prime visite e controlli nelle sedi distrettuali periferiche; Struttura Organizzativa Semplice di Ortopedia (ai sensi della L.R.40) con idoneo personale medico specialista Blocco operatorio: svolge attività di chirurgia programmata in Day Surgery e ambulatoriale dal Lunedì al Venerdì c) AREA MEDICA : l Azienda si impegna alla organizzazione funzionale di n 41 posti letto garantendo l attuale dotazione organica sia per il personale medico che di comparto, ripartiti come sotto indicato, attraverso l'adozione di un modello organizzativo che privilegi la flessibilità e l'integrazione professionale: Degenza ordinaria di medicina e geriatria (livello 2, Acuti): 25 p. l. con personale medico e di comparto sufficiente a garantire i livelli di assistenza. Pagina 3 di 7
4 Degenza ordinaria Riab. Cod.56 (livello 2, Acuti): 6 p.l. con personale medico e di comparto sufficiente a garantire i livelli di assistenza. Degenza ordinaria (livello 3, post-acuti): 5 p. l. con personale medico e di comparto sufficiente a garantire i livelli di assistenza. Day Hospital 5 p.l. Day Hospital oncologico come da progetto Regionale. -Attività ambulatoriale per lo screening oncologico in collaborazione con la S.d.S. Amiata (delibera GRT. 557 del 2006 che approva e finanzia il progetto per l acquisto di endoscopio ed ecografo finalizzati alla implementazione delle attività di screening su alcuni tipi di neoplasie) -Dovrà essere implementata l'attività ambulatoriale cardiologica ed endocrinologica attraverso la riorganizzazione delle attività e con le risorse già presenti con proiezione negli ambulatori distrettuali periferici, calibrata sugli specifici bisogni. Il Servizio di Geriatria, deve inoltre: - mantenere l esperienza specialistica acquisita nella recente storia aziendale continuando a garantire risposte appropriate ai reali bisogni ed esigenze della popolazione anziana; - garantire servizi mirati (valutazione multidimensionale, diagnosi, trattamento riabilitativo, integrazione con i servizi extraospedalieri per la continuità delle cure) per rispondere ai requisiti di qualità -efficace ed efficienza- richiesti dai cittadini; - garantire la continuità delle cure con strumenti specifici (integrazione territorio-ospedale e socio-sanitaria, disponibilità di opportunità di cura in setting diversi collegati tra loro, conoscenza specifica dei problemi della persona anziana). d)area DIAGNOSTICA RADIOLOGICA E DI LABORATORIO ANALISI: nel condividere la centralizzazione dei servizi di diagnostica e laboratorio (per le funzioni di routine), come evidenziato nel Piano Attuativo Locale, si dovranno garantire le attività sufficienti alla corretta gestione dei servizi. In particolare dovrà essere rispettato quanto previsto dalla delibera GRT n 313 del , l attività di riorganizzazione del Laboratorio sarà integrata con il Centro Trasfusionale. Laboratorio Analisi: collegamento in rete con il laboratorio provinciale delle attività nei tempi e con modalità atte a garantire idoneo servizio; Radiodiagnostica: L Unità Operativa Complessa di Radiologia articolerà la sua attività sulle 12 ore diurne con presenza dello Specialista e attività diagnostiche sia per utenti esterni, interni che di Pronto Soccorso, con diagnostica TC, convenzionale ed ecografica. Dal febbraio 2005 l attività notturna e festiva della radiologia è regolata dall attuale protocollo aziendale di telediagnosi/telegestione, che ha avuto positivo riscontro di utilizzo, tanto da essere proposta a modello Pagina 4 di 7
5 in ambito aziendale. Il mantenimento degli attuali livelli di erogazione delle prestazioni in termini di qualità e quantità non può prescindere da una adeguata dotazione organica di personale medico e TSRM. Appare necessario, visto il costante aumento della domanda per indagini TC, provvedere alla sostituzione dell attuale apparecchiatura TAC con una multislice-tc in tempi brevi. e) Servizio Trasfusionale: servizio effettuato 6 ore al giorno dal lunedì a sabato fornendo : Attività di raccolta sangue intero ed emocomponenti mediante procedure di aferesi, separazione, conservazione e distribuzione, con le garanzie previste dalla delibera GRT n 140 del 26 febbraio 2007 Attività ambulatoriale di Medicina Trasfusionale. Attività diagnostica di Immunoematologia per interni, esterni e donatori anche in regime di urgenza, in funzione della complessità del presidio di riferimento Attivazione di frigoemoteca. L Azienda si impegna inoltre a dare seguito alla proposta di riorganizzazione prevista nel Piano Attuativo Locale garantendo le risorse umane utili per un efficiente funzionamento delle seguenti attività: f) AREA MATERNO INFANTILE Sezione Ostetricia-ginecologia: implementazione della rete territoriale consultoriale in grado di rispondere alle esigenze connesse a: -Preparazione della donna nei percorsi nascita; -attività consultoriali territoriali di carattere generale e specifico; -potenziamento delle attività di prevenzione collegate alle patologie che oggi hanno una rilevante incidenza nella donna. 2. Sarà attivato il Progetto di Ristrutturazione e Accreditamento del presidio ospedaliero dell Amiata Grossetana, come struttura sanitaria ospedaliera di fascia A, che riguarderà il Pronto Soccorso, parte della Radiologia e locali ex-farmacia il cui fabbisogno finanziario è quantificato in ,00 (di cui ,00 per opere ed impianti, ,00 per arredi e ,00 per attrezzature), già parzialmente individuato dall Azienda USL 9 di Grosseto con atto n 583 del 28/06/2005 e per il quale la Regione Toscana assegnerà all Azienda Sanitaria Locale n 9 di Grosseto specifiche risorse. All atto del finanziamento verrà predisposto, da parte dell ASL medesima, apposito cronoprogramma. SERVIZI TERRITORIALI DELL AMIATA GROSSETANA Tenuto conto che la Regione Toscana ha provveduto all aggiornamento della deliberazione n 155 del 24/09/2003, prevedendo le attività che le Società della Salute dovranno intraprendere per il successivo passaggio alla gestione ed in particolare: Pagina 5 di 7
6 La Società della Salute assume pienamente la responsabilità del governo effettivo delle attività socio-assistenziali, socio-sanitarie, sanitarie territoriali e specialistiche di base relative alla zona-distretto di riferimento, che si sostanzia nell adozione degli atti conseguenti il PIS, nella responsabilità della loro attuazione e nella conseguente organizzazione del Consorzio volta a garantire il perseguimento reale degli obiettivi della programmazione, nonché nel controllo della domanda anche attraverso il governo dei budget, realizzando una reale integrazione operativa fra i componenti il consorzio. Ed ancora dalla deliberazione: La condizione dichiarata di irreversibilità del percorso di sperimentazione porta il processo di costruzione delle Società della Salute ad affrontare il tema della propria struttura organizzativa. Tuttavia resta ferma l esigenza di garantire uno sviluppo graduale anche per la seconda fase del percorso, prestando attenzione ad evitare duplicazioni o sovrapposizioni che possono danneggiare il rapporto tra gli Enti consorziati e rallentare la crescita del Consorzio. Per queste ragioni sono state identificate quelle strutture organizzative indispensabili, che corrispondono strettamente alle funzioni attivate per la seconda fase della sperimentazione. In tale ottica gli Enti aderenti alla Società della Salute attiveranno sul territorio una fase propedeutica alla gestione, concretizzando: 1. Entro 90 giorni dalla sottoscrizione del presente atto l avvio di una fase di governo reale dei processi di integrazione e della definizione del budget di zona distretto, con una organizzazione funzionale della struttura della Società della Salute, assumendo gli atti conseguenti per l effettiva operatività di tale fase e renderla gestionale almeno per i servizi sociali, ai sensi della Legge Regionale n 41/2005 e secondo quanto previsto dagli atti deliberativi regionali riguardanti la sperimentazione e citati in premessa. 2. L immediata costituzione dei Punti Unici di Accesso nei comuni dell area dell Amiata Grossetana con attivazione del servizio e conseguentemente delle procedure di presa in carico integrate nelle sedi individuate e con il personale disponibile di Azienda e Comunità Montana; 3. Unità di Cure Primarie: proiezione dell ambulatorio UCP in sedi distrettuali periferiche ( cartella clinica informatizzata in rete) con attivazione dei percorsi clinicodiagnostici già in atto presso le sede UCP di Castel del Piano; attivazione rete con le sedi di Continuità Assistenziale e con il Pronto Soccorso. 4. Cure intermedie: attivazione dei 4 posti letto previsti nel PAL, con risorse umane idonee, a gestione diretta dei Medici di Medicina Generale, con coinvolgimento della UCP, degli Specialisti Territoriale e in attuazione dei Protocolli in essere Ospedale- Territorio 5. Riabilitazione ex art. 26: attivazione dei 6 posti letto previsti nel PAL, con risorse umane e strumentali idonee, a gestione diretta del Distretto con coinvolgimento degli Specialisti e della UCP (MMG) 6. Anziani Fragili: Attivazione posti in RSA riservati a situazioni di emergenza; Stesura protocolli operativi con l Ospedale di riferimento per il ricovero e/o la dimissione programmata; Realizzazione modulo Alzheimer delibera S.d.S. n. 12 del 16/06/2006; Pagina 6 di 7
7 Ridefinizione della ricettività residenziale complessiva che tenga conto delle reali necessità territoriali e rideterminazione dei posti per non autosufficienti; 7. Potenziamento assistenza domiciliare: sociale integrata sia in forma diretta che in forma indiretta di tipo infermieristico in particolare per malati terminali per malati di Alzheimer o con decadimenti cognitivi per riabilitazione domiciliare Servizi di teleassistenza, telecare 8. La ridefinizione immediata dei modelli organizzativi di servizi per i quali risultano situazioni di particolare sofferenza, ossia: Percorso nascita Screening oncologici Consultorio distrettuale con le attività afferenti che, ad oggi, risultano in situazione di disagio e che dovranno essere potenziate; Disagio : garantire forme più significative di sostegno alla vita autonoma attraverso l utilizzo di risorse alternative, mirate al recupero dell autonomia; completa ed efficace informazione sulle risorse/servizi/opportunità presenti; messa a disposizione delle famiglie le professionalità specifiche per favorire l orientamento e il sollievo sin dalla nascita del bambino e la realizzazione di esperienze di auto aiuto; favorire il confronto e la creazione di protocolli per la realizzazione di Percorsi Assistenziali; creare un regolamento unico e una gestione associata che consenta una ottimizzazione dei servizi di trasporto. Attuazione dei progetti previsti nel Piano Integrato di Salute sulla Prevenzione e sull Educazione alla Salute con il coinvolgimento delle Unità Funzionali del Distretto, della Scuola, delle Associazioni di Volontariato, dei MMGG e PLS rivolti alle aree di maggiore rischio e bisogno individuate dall immagine di salute. 9. Salute Mentale Adulti: Progettazione ed attuazione percorsi di integrazione dei servizi attraverso definizione di percorsi assistenziali, protocolli di intesa con i MMG e accordi con il volontariato. Programmazione incontri con i MMG per aggiornamenti scientifici e per una corretta ed appropriata prescrizione di psicofarmaci. Creazione di Punti di Ascolto territoriali, per i disagi esistenziali psichici con coinvolgimento sociale e per favorire una risposta al bisogno di sostegno al disagio: accoglienza, ascolto, base sicura, allo scopo di promuovere l approccio anonimo creando un gruppo di lavoro interdisciplinare con il coinvolgimento di professionisti inseriti nel contesto territoriale della SdS e già a conoscenza delle specifiche necessità, in grado di recepire anche bisogni inespressi o poco visibili e con la possibilità di creare un osservatorio polifunzionale a seconda dei bisogni emersi. 10. La concertazione sulla rimodulazione del servizio di Continuità Assistenziale con una condivisione delle proposte Aziendali in merito che porti a scelte finalizzate a non compromettere la qualità del servizio sanitario e l attenzione nei confronti delle popolazioni residenti in comuni particolarmente disagiati. Pagina 7 di 7
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