Lavoro dignitoso per i lavoratori domestici (Madrid, Giugno, 2012) Lavoro Domestico in Italia: le leggi e la contrattazione collettiva

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1 Lavoro dignitoso per i lavoratori domestici (Madrid, Giugno, 2012) Lavoro Domestico in Italia: le leggi e la contrattazione collettiva

2 Il settore del lavoro domestico in Italia Il lavoro domestico in Italia è uno dei settori occupazionali a prevalente presenza di immigrati: attualmente, su circa 900 mila addetti regolarmente iscritti all Ente previdenziale INPS, l 84% è rappresentato da donne e l 82% da cittadini non nati in Italia. I lavoratori italiani sono stimati in circa un 18% sul totale. Si stima che ci siano altri 600 mila lavoratori (in prevalenza stranieri) impiegati irregolarmente. Forte è la provenienza dall Europa dell Est (47%) e dall Asia (18%). L età prevalente è tra i 30 ed I 50 anni.

3 Parti sociali nel lavoro domestico In Italia, le associazioni imprenditoriali del settore che hanno firmato il contratto collettivo nazionale di lavoro sulla disciplina del lavoro domestico sono: FIDALDO, Federazione italiana dei datori di lavoro che partecipano alla Confedilizia Casa e DOMINA, Associazione Nazionale Datori di lavoro Domestico aderenti a Federcasalinghe Le Associazioni sindacali nazionali di settore sono: FILCAMS-CGIL Fisascat-CISL UILTuCS-UIL FEDERCOLF

4 Il contratto nazionale colf/badanti Il Contratto nazionale di Lavoro delle/ei collaboratrici/ori domestiche/i regola l intero rapporto di lavoro. Prevede sia il lavoro convivente con vitto e alloggio e con un orario settimanale di 54 ore sia quello non convivente con orario di 40 ore settimanali o part-time; Le retribuzioni minime contrattuali fissate dal Contratto nazionale e i valori convenzionali di vitto e alloggio vengono determinati, secondo le variazione del dato ISTAT, da apposita Commissione convocata dal Ministero del lavoro entro i primi giorni di ogni anno

5 Il ruolo della contrattazione collettiva Il contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore domestico in Italia, copre oggi praticamente tutti gli aspetti relativi alla condizione ed al rapporto di lavoro nel settore. Facciamo alcuni esempi: Assunzioni con contratto scritto; Inquadramento professionale; Orario di lavoro, straordinari, lavoro notturno e messa in disponibilità; Riposo giornaliero (11 ore consecutive) e settimanale (36 ore); Ferie annuali 26 giorni; Paga oraria e compenso per straordinari; Condizioni di lavoro; Malattia ed Infortuni; Condizioni di vitto ed alloggio per i lavoratori che convivono con il datore di lavoro Cessazione del rapporto di lavoro.

6 Indennità professionali: il salario è legato alle diverse qualifiche (colf,badante) ma anche alla specificità professionali (assistenza notturna o presenza notturna) DIRITTI: Uno scatto di anzianità ogni 2 anni per max di 7 scatti, pari al 4% della retribuzione minima contrattuale Maggiorazioni per il lavoro straordinario, notturno, festivo dal 25 % al 60 % della retribuzione di fatto Retribuzione delle festività infrasettimanali con relativo riposo di recupero in caso di lavoro Malattia retribuita da 8 giorni a 15 giorni a seconda dell anzianità di servizio (questo è un diritto limitato rispetto agli altri lavoratrici/ori) Infortunio intera retribuzione per i primi tre giorni e indennità INAIL a partire dal 4 giorno Maternità retribuzione 80% per 5 mesi Tredicesima mensilità a Dicembre

7 Il lavoro domestico deve essere assicurato alla previdenza e assistenza nazionale (infortuni) sono previste sanzioni amministrative e/o penali per il datore di lavoro che evade gli obblighi di legge; Notevole vertenzialità è in atto da parte dei sindacati italiani per contrastare tali evasioni

8 La normativa riguardante i lavoratori domestici migranti La legge italiana sull immigrazione attualmente in vigore (189/2002), riguarda tutti gli stranieri che scelgano di vivere in Italia. La legge stabilisce uno stretto rapporto tra l esistenza di un contratto di lavoro ed il permesso di residenza, per gli stranieri che scelgano di lavorare nel nostro Paese. Per legge il contratto di lavoro deve esistere prima che il migrante lasci il proprio Paese d origine. Oltre a ciò, le condizioni legali e contrattuali di lavoro sono sostanzialmente le stesse applicate a tutti i lavoratori domestici, italiani e non; Per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno, lo straniero deve dimostrare di avere un contratto d impiego di almeno 25 ore settimanali, che possono essere anche la somma di lavori effettuati con differenti datori di lavoro.

9 Differenze e strumenti di supporto al lavoro domestico Differenze La legge italiana permette l esclusione dei lavoratori domestici in due importanti temi di tutela: salute e sicurezza sul lavoro; Congedo parentale di 6 mesi dopo la maternità obbligatoria pagata al 30% dello stipendio; Permessi di 3 giorni al mese per accudire figli/parenti gravemente invalidi; 2 ore di allattamento retribuite al giorno; Esenzione dal lavoro notturno fino ad 1 anno di vita del bambino; DIVIETO di licenziamento in caso di maternità fino al compimento di 1 anno di vita del bambino

10 Strumenti Contrattuali Bilaterali FONDO COLF raccoglie i contributi dei datori di lavoro 0,03 e dei lavoratori 0,01 all ora lavorata e li suddivide negli altri fondi bilaterali in base alle finalità di ciascuno Ebincolf: Formazione professionale, salute e sicurezza sul lavoro, studi di settore Cassa Colf: Diaria giornaliera di 20 per ricoveri di almeno 2 giorni e max 20 per malattia, infortunio e parto; diaria giornaliera 20 per convalescenza post ricovero max 10 giorni per malattia, infortunio e parto con intervento chirurgico Rimborso ticket fino a massimo 300 annui Copertura per i datori di lavoro della polizza infortuni (per decessi) o invalidità dei dipendenti per responsabilità civile massimale

11 Il lavoro domestico nella normativa italiana Il lavoro domestico rappresenta il più tipico dei rapporti di lavoro subordinato in quanto esso si caratterizza per l espletamento di un attività finalizzata al soddisfacimento dei bisogni familiari o personali del datore di lavoro. In Italia, la sua disciplina si rinviene nel codice civile (artt ) e poi nella Legge 2 aprile 1958 n. 339; quest ultima, però è applicabile ai soli prestatori impegnati in modo continuo e prevalente per almeno quattro ore giornaliere presso lo stesso datore di lavoro. Tutti gli aspetti riguardanti la condizione della prestazione e la sua remunerazione sono trattati nell ambito della contrattazione collettiva.

12 Raffronto tra la Convenzione ILO e leggi italiane Nè i partner sociali, nè il Governo italiano considerano vi siano forme sostanziali di conflitto tra la legislazione italiana relativa al settore domestico ed i contenuti della Convenzione e Raccomandazione ILO in materia. Un aspetto importante che prefigura differenze di trattamento tra lavoratrici italiane e straniere, è il tema delle tutele delle lavoratrici madri, per il quale il sindacato nelle richieste del rinnovo del contratto che si sta discutendo in questo periodo hanno chiesto il superamento delle differenze. I sindacati hanno già inviato a Governo e Parlamento un parere scritto favorevole ad una rapida ratifica dei due dispositivi internazionali;

13 Initiative per promuovere la ratifica della Convenzione e Raccomandazione ILO sul lavoro domestico In Italia, il movimento sindacale e molte associazioni della società civile stanno conducendo una campagna a favore della ratifica della Convenzione ILO sui lavoratori domestici, attraverso attività di lobbying verso membri del Parlamento e del Governo; Alcune iniziative pubbliche sono già state realizzate, come conferenze, incontri, interviste e comunicati stampa, mentre i sindacati hanno formalmente chiesto al governo di accelerare le procedure di ratifica; Attualmente il processo di ratifica è fermo all'esame dell Ufficio Giuridico del Ministero del Lavoro, a causa del problema relativo alla differenza di trattamento prevista tra questo e gli altri settori, in materia di tutela delle lavoratrici madri;

14 Effetti della Convenzione ILO sul lavoro domestico nella legislazione italiana. La legge italiana e, soprattutto, la contrattazione collettiva hanno già prodotto un livello di sicurezza e protezione dei lavoratori domestici superiore agli standard minimi stabiliti dalla Convenzione ILO Il governo italiano ha già appoggiato la convenzione nel 2011 ed ha ora avviato la procedura per la ratifica formale; Nella lettera inviata dai sindacati al Governo, in particolare, è stato evidenziato come il quadro normativo nazionale sia sufficientemente in linea con le norme minime contenute nella Convenzione ILO, dato che - in principio e nei fatti - per i lavoratori domestici è già garantito in Italia un livello di protezione ancora più elevato rispetto quello richiesto dalla Convenzione stessa.

15 Difficoltà oggettive del settore del Lavoro domestico Il settore del lavoro domestico soffre di un alto grado di frammentazione e informalità. In Italia stessa, si stima che almeno il 40% del settore operi a livello di economia sommersa. Nel 2009, una regolarizzazione limitata a colf e badanti, ha portato ad una emersione di quasi persone. A livello internazionale, ci sono zone in Africa, Asia e America Latina, dove l'informalità è vicino al 80% dei lavoratori del settore; La natura stessa del rapporto di lavoro (tra lavoratori e famiglie) con le attività svolte all'interno della casa di famiglia, rende difficile l attività di ispezione e rende complicato al sindacato svolgere la funzione di tutela dei propri iscritti e dei lavoratori in generale. E questa una difficoltà di rappresentanza che hanno i sindacati ma anche le associazioni dei datori di lavoro; Per questo motivo, è vitale un azione di informazione capillare sui diritti di questi lavoratori, anche attraverso collaborazioni con associazioni e comunità straniere.

16 Le proposte sindacali a livello nazionale ed europeo Consideriamo importante che ILO rivolga un appello ai governi del mondo per avviare, in parallelo alla ratifica della Convenzione, politiche efficaci contro il lavoro illegale e lo sfruttamento dei migranti irregolari, favorendo i percorsi di emersione dal lavoro nero; La maggiore sfida di oggi per il mondo sindacale è quella di arrivare, attraverso informazione, sensibilizzazione ed attività di tutela, al maggior numero di lavoratrici/lavoratori domestici. A livello nazionale suggeriamo l uso di azioni positive, come incentivi a famiglie e datori di lavoro per l emersione da condizioni di irregolarità dei propri dipendenti; allo stesso tempo (come del resto è già previsto dalla direttiva 2009/52/CE) chiediamo pene severe per gli autori di gravi casi di sfruttamento e di tratta delle persone.