PERCHE GLI SCACCHI A SCUOLA?
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- Gemma Colella
- 5 anni fa
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1 PERCHE GLI SCACCHI A SCUOLA? Le insegnanti dei diversi ambiti disciplinari per sottolineare l importanza dell unitarietà dell apprendimento e il carattere trasversale delle competenze che questo tipo di esperienza favorisce, hanno individuato come prioritari i seguenti obiettivi generali del processo formativo: 1) disciplina italiano: saper comunicare 2) disciplina matematica: effettuare misure e calcoli 3) disciplina arte e immagine: attivare il pensiero creativo 4) disciplina tecnologia: realizzare modelli obiettivi specifici di apprendimento 1) disciplina italiano: acquisire la terminologia specifica del gioco, usare la comunicazione in contesti significativi: il testo regolativi 2) disciplina matematica: saper riconoscere figure geometriche misurarne le dimensioni 3) disciplina arte e immagine:utilizzare tecniche grafico pittoriche, manipolare materiali 4) disciplina tecnologia: realizzare semplici modelli conoscendo la funzione degli strumenti adoperati per la loro costruzione obiettivo formativo ( espresso in termini di competenze) 1) conoscere le regole e saperle applicare 2) sapersi relazionare con gli altri rispettando le regole di un gioco 3) sviluppare il pensiero creativo e logico 4) saper fare delle previsioni e formulare ipotesi Ecco gli obiettivi educativi e didattici delle insegnanti: Imparare ad ascoltare, a collaborare, a giocare in coppia Imparare a riflettere, a concentrarsi Memorizzare regole e rispettarle Eseguire e costruire strategie per l attacco e per la difesa
2 Imparare a rispettare il compagno di gioco Accettare di perdere e gioire anche della vincita degli amici. Il progetto è iniziato nell anno scolastico 2005/2006 con la collaborazione (in fase di progettazione) della LUDOTECA di Carpi. Le classi terze di allora furono avviate alla conoscenza di quattro giochi di strategia, ( Le volpi e le oche, Shogun, La jungla e il Filetto) propedeutici alla conoscenza del gioco degli scacchi, con attività di piccolo gruppo a cadenza quindicinale. Successivamente gli alunni, utilizzando materiale di recupero, realizzarono, ciascuno, il gioco della Jungla. In questo anno scolastico sono subentrate nel progetto le attuali classi terze e quinte, grazie all intervento volontario del sig. Giuliano Calanca e del sig. Bertocchi Fulvio. Questi signori, membri del CENTRO SCACCHISTICO DI CAVEZZO, sono intervenuti periodicamente nelle classi 3A - 3B 4A - 4B -5A - 5B e con grande passione e pazienza hanno portato gli alunni alla conoscenza basilare del gioco degli scacchi.
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4 I ragazzi hanno svolto l attività con grande entusiasmo e impegno, al punto che alcuni sono già in grado di giocare una partita senza commettere gravi errori di tattica. Le insegnanti hanno svolto un lavoro parallelo e propedeutico sulla storia degli scacchi, sulla conoscenza dei pezzi e delle regole di movimento e di cattura di ciascun pezzo.
5 Le classi quarte hanno proseguito il lavoro iniziato lo scorso anno, mantenendo pressoché invariata la struttura portante del progetto che si è sviluppato secondo gli stessi modelli organizzativi ma proponendo ( sotto indicazione degli operatori della Ludoteca di Carpi) tre nuovi giochi di strategia via via più complessi: Colors, Fantasmini,. Nel progetto ha avuto spazio anche un attività, con intervento diretto degli operatori della ludoteca, presso tali locali, di presentazione, attraverso una ricostruzione storica molto suggestiva e coinvolgente di un nuovo gioco di strategia chiamato Quarto. Al termine di questa prima parte del percorso gli alunni, utilizzando materiale di recupero, hanno realizzato, ognuno, il gioco Fantasmini o il gioco Colors. Ritenendo che le competenze fino ad ora sviluppate fossero adeguate, si è proceduto alla realizzazione dell ultima parte del progetto predisposto per la classe quarta, cioè la presentazione del gioco degli scacchi.
6 Le insegnanti di classe hanno introdotto con una presentazione storica il gioco ed hanno arricchito le conoscenze con la lettura di diverse leggende riferite agli scacchi nei vari periodi storici; in seguito si è presentata la scacchiera con i singoli pezzi e attraverso una storia, si è proceduto all attribuzione a ciascuna pedina delle proprie specifiche mosse.
7 Nelle ultime 4 lezioni programmate, gli alunni hanno potuto imparare le prime fasi del gioco con il supporto significativo del Sig. Bertocchi Fulvio del Centro Scacchistico di Cavezzo, che si è reso disponibile ad una collaborazione anche per il prossimo anno scolastico.
8 Le classi III e V hanno concluso le attività dell anno con un torneo e la premiazione dei vincitori.
9 Valutazione Le insegnanti ritengono che il percorso predisposto abbia avuto anche quest anno un riscontro molto positivo, i bambini hanno dimostrato di gradire questo tipo di attività che permette di avvicinarsi ad un gioco che trova, ai giorni nostri poco spazio all interno delle attività ludiche perché, non ha quelle caratteristiche che connotano i giochi attuali come la rapidità, l immediatezza di risposta senza una richiesta di riflessione ed una competenza prevalentemente oculo-manuale. Attraverso sia i giochi propedeutici che gli scacchi, i bambini hanno potuto sperimentare forme nuove o comunque diverse di relazione con l avversario e hanno soprattutto potuto conoscere l importanza e la valenza formativa del tempo che oggi loro vivono sempre in forma frenetica e febbrile e che invece, devono imparare a vivere e gestire in forme più distese in modo da sviluppare una maggiore attenzione, riflessione, osservazione che i tempi convulsi non favoriscono.
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