Indagine trimestrale sulla congiuntura Panel delle aziende agricole I trimestre 2011 n. 2/11 Maggio 2011 LA CONGIUNTURA DELL AGRICOLTURA ITALIANA

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1 Indagine trimestrale sulla congiuntura Panel delle aziende agricole I trimestre 2011 n. 2/11 Maggio 2011 LA CONGIUNTURA DELL AGRICOLTURA ITALIANA PRODUZIONE COSTI MERCATO OCCUPAZIONE SITUAZIONE DEGLI AFFARI DELL AZIENDA SITUAZIONE DEL SETTORE E DELL ECONOMIA NAZIONALE APPROFONDIMENTO TRIMESTRALE... 9 METODOLOGIA APPENDICE STATISTICA LA CONGIUNTURA DELL AGRICOLTURA ITALIANA Andamento dei settori in base alla percezione degli operatori - Indice sintetico (*) Posizionamento dei settori rispetto al totale agricoltura All. animali da latte Vino Totale Agricoltura Olio di oliva = Legnose = Erbacee All. animali da carne I trim 11 vs IV trim 10 Focus sulla congiuntura (*) L indice sintetico, attraverso un apposito algoritmo, sintetizza i pareri espressi dagli operatori del Panel. Il suo campo di variazione è compreso tra -1 e +1. L analisi di tutte le variabili esplorate nel corso dell indagine è stata condotta a mezzo di detto indice, salvo dove diversamente specificato. Per approfondimenti cfr. la nota metodologica in Nei primi tre mesi dell anno in corso l agricoltura nazionale è stata caratterizzata da un evoluzione congiunturale positiva sebbene ancora non appieno soddisfacente. Questo lo scenario che emerge dall indagine qualitativa condotta presso il Panel Ismea delle aziende agricole nel mese di marzo L agricoltura italiana si affaccia al nuovo anno con un eredità difficile sotto il profilo reddituale. Infatti, in base ai dati ufficiali Eurostat sul reddito agricolo reale per agricoltore (Indicatore A), nel 2010 l Italia ha registrato un ulteriore flessione (- 2,8% su base annua) che reitera e consolida la flessione dell anno prima (2009: -8,8%), a fronte dell incremento registrato contestualmente 1

2 nell UE a 27 (2010: +12,4%) che ha invertito la rotta rispetto all anno precedente (2009: Con segnato riferimento al primo trimestre del 2011, l evoluzione delle colture in campo e delle produzioni zootecniche si è rivelata lievemente inferiore alle attese degli operatori, ma comunque migliore di quella del primo trimestre del A questo proposito va evidenziato che, in coerenza con i calendari produttivi, nel primo trimestre dell anno solare di norma diverse colture erbacee non sono in campo e che altrettante coltivazioni permanenti attraversano la fase del riposo vegetavo. Al netto quindi della quota di aziende dedite a tali coltivazioni, la produzione complessiva agricola e zootecnica nel primo trimestre è stata percepita dagli operatori in lieve flessione tendenziale, eccetto che nel caso degli allevamenti da latte dove è stata data in leggero aumento. Sul calo produttivo ha inciso l elevata piovosità avutasi in diverse regioni del Paese nel trimestre di riferimento. Infine, dalle prime considerazioni degli operatori circa la produzione attesa per l intera annata corrente, è emerso che il sentimento comune è quello della conferma del livello produttivo dell anno appena concluso. Nei diversi settori gli scostamenti rispetto al dato medio sono risultati minimi; solo nel caso della zootecnia da carne è attesa una flessione di entità lievemente più In aumento i costi aziendali per l acquisto di mezzi correnti di produzione, a causa del rincaro delle materie prime energetiche, dei mangimi e anche dei concimi. Per il secondo trimestre del 2011 le aziende paventano un ulteriore rincaro, che interesserà ancora una volta i carburanti e i In ripresa l andamento del mercato, grazie principalmente alla risalita dei prezzi che ha interessato in modo trasversale le produzioni di tutti i settori, tranne alcuni ortaggi e alcuni segmenti della zootecnia da carne. In flessione congiunturale, invece, la domanda e le quantità commercializzate di talune produzione zootecniche, ossia del burro e di taluni formaggi, fatta eccezione per il parmigiano reggiano, il grana e il gorgonzola che hanno dimostrato una buona tenuta specie sui mercati Non appieno soddisfacente ma in miglioramento la situazione degli affari correnti delle aziende. Rispetto al dato medio generale, a livello settoriale si contrappongono la posizione particolarmente positiva degli allevamenti da latte a quella negativa degli allevamenti di animali da carne. Va evidenziato che al di là del valore lievemente negativo dell indice sintetico complessivo (-0,07), da quando ha avuto inizio l indagine Panel ossia dal terzo trimestre del 2009 questo aspetto dapprima molto negativo è progressivamente migliorato, sino a raggiungere nel trimestre di riferimento una situazione di quasi Considerando contestualmente i pareri espressi dagli operatori sull andamento dell economia e le loro attese circa l andamento dell economia nei prossimi tre mesi e tenendo inoltre in conto i loro giudizi sull andamento del loro settore, emerge che in un contesto complessivamente negativo le aziende di allevamento di animali da latte e, per alcuni aspetti, quelle vitivinicole vantano un sentiment meno L approfondimento trimestrale dedicato all evoluzione colturale dei cereali invernali, degli ortaggi, delle patate e delle piante da frutto ha messo in evidenza che nel primo trimestre del 2011 l evoluzione complessiva è risultata leggermente al di sotto delle aspettative dei produttori. Solo nel caso delle patate, e con segnato riferimento alle primaticce, gli operatori si sono espressi per un evoluzione nelle norma, ossia in linea con il livello medio degli ultimi tre anni. Inoltre, in base alle prime valutazioni di merito fatte dagli operatori riguardo alla produzione complessiva dell annata corrente, questa dovrebbe rimanere pressoché stazionaria nel settore degli ortaggi; registrare un incremento lieve nel settore della frutta e uno più significativo in quello delle patate; riportare una lieve flessione in quello dei cereali. Il focus dedicato invece all andamento complessivo del settore dell allevamento di animali da latte (bovini e ovicaprini) ha messo in risalto uno scenario abbastanza stabile, caratterizzato dal miglioramento della redditività grazie ad una evoluzione favorevole della ragione di scambio e ad un andamento stazionario delle quantità commercializzate rispetto allo scorso Riguardo all occupazione, nel trimestre di riferimento nessuna variazione significativa è stata indicata, né riguardo agli occupati fissi, né riguardo agli avventizi. Per il secondo trimestre dell anno, è atteso un lieve aumento di avventizi nel settore delle erbacee in ragione delle operazioni colturali richieste dai calendari produttivi di questo settore. 2

3 Erbacee (andamento indice sintetico) Legnose* (andamento indice sintetico) Olio d oliva (andamento indice sintetico) (*) Eccetto l olivo da olio e la vite da vino. Vino (andamento indice sintetico) Allevamenti animali da carne (andamento indice sintetico) Allevamenti animali da latte (andamento indice sintetico) 3

4 1.1. Produzione L analisi qualitativa sull andamento della produzione è stata condotta osservando in primo luogo se le aziende hanno intrapreso o meno delle iniziative che riguardano la modifica dei propri piani colturali/produttivi. Solo il 3,7% degli operatori, in questo primo trimestre, si è espresso positivamente circa questo aspetto. Nel settore della zootecnia da latte il fenomeno è risultato totalmente assente e in quello oleario presente solo nella misura dell 1,2%; laddove invece la quota di quanti hanno apportato delle modifiche è stata riscontrata lievemente maggiore (sebbene mai superiore al 5%) - ossia nel settore delle erbacee, delle legnose, del vino e della zootecnia da carne le diverse prospettive del mercato e i fattori climatici sono stati indicati come i principali motivi che hanno indotto tali variazioni. Circa invece l evoluzione delle coltivazioni agricole, nei primi tre mesi dell anno questa si è rivelata lievemente inferiore alle attese degli operatori. A questo proposito va evidenziato che, in coerenza con i calendari produttivi, nel primo trimestre dell anno solare di norma diverse colture erbacee non sono in campo e che altrettante coltivazioni permanenti attraversano la fase del riposo vegetavo. Pertanto, in tutti questi casi, gli agricoltori non sono in grado di esprimere un parere sull evoluzione colturale in atto. Così è stato per il 22% delle aziende del panel dedite alle colture erbacee; per il 17% delle aziende vocate a legnose; per il 30% delle aziende olivicole e vitivinicole. Al netto quindi della quota di quanti non sono si sono espressi, in base al valore assunto dall indice sintetico (-0,15) l evoluzione è risultata di poco inferiore alle attese per il periodo (Fig. 1) ma più soddisfacente di quella del primo trimestre del 2010 (indice: -0,20). L indice di fatto sottintende un elevata quota di pareri attestanti il pieno allineamento (65% del totale delle aziende del panel) e quote marginali dove prevale la componente che afferma un livello inferiore alle attese su quella che invece si è espressa positivamente. L andamento climatico particolarmente avverso anche in questo caso è stato indicato quale causa principale dell evoluzione colturale insoddisfacente. Nel caso invece della produzione zootecnica, settore dove la quota dei pareri attestanti un evoluzione rispondente alle attese è risultata in media più elevata (77%), la ratio dei giudizi negativi è stata ricondotta, oltre che ai fattori meteorologici, alla crisi economica, alla flessione della domanda e quindi al minore impiego di input per capo e alla riduzione delle mandrie. Fig. 1 - Evoluzione delle coltivazioni/produzioni nel I trimestre 2011 In volume, invece, ferme restando le coltivazioni non in campo o in riposo vegetativo, la produzione effettiva complessiva del primo trimestre è stata percepita dalle aziende in lieve flessione rispetto a quella dell anno precedente (indice sintetico: -0,10), eccetto che nel caso degli allevamenti da latte dove è stata data in leggero aumento (Fig. 2). Sulla produzione delle colture non permanenti, specie degli ortaggi in epoca di raccolta, ha inciso negativamente l elevata e persistente piovosità, riscontrata nel nostro Paese in questo primo periodo del Fig. 2 - Produzione effettiva* cumulata (al I trimestre 2011) (*) Nel caso delle aziende di allevamento di animali da carne, si parla di consegne complessive per la macellazione. In riferimento poi al secondo trimestre dell anno, le aziende impegnate nelle coltivazioni erbacee non prevedono sostanziali variazioni delle rese colturali rispetto al primo trimestre del 2011 (indice sintetico: +0,03); analogamente, le consegne per la macellazione dovrebbero rimanere pressappoco invariate (indice sintetico: -0,06); come pure la produzione di latte (indice sintetico: +0,06). 4

5 Sulla base, infine, delle prime considerazioni degli operatori circa la produzione attesa per l annata corrente, si è rilevato che il sentimento comune è quello della conferma del livello produttivo dell anno appena concluso. Nei diversi settori gli scostamenti rispetto al dato medio sono risultati minimi; solo nel caso della zootecnia da carne è attesa una flessione di entità lievemente più significativa (Fig. 3) Fig. 3 - Attese di produzione* per l intera annata agraria rispetto a quella precedente (al I trimestre 2011) del 2010). In questo scenario, l indice relativo al solo comparto degli allevamenti di bovini ha segnato l incremento maggiore, sia congiunturale (+2,5%) che tendenziale (+13,9%). Relativamente al secondo trimestre dell anno, le aziende del Panel si attendono che il rincaro dei costi proseguirà, in ragione sempre dell andamento dei prezzi dei prodotti energetici e, nei settori delle coltivazioni, dei concimi e, quello zootecnico, dei mangimi, dei foraggi e dei fitosanitari. Fig. 4 - Spese totali per l acquisto di mezzi correnti (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) (*) Nel caso delle aziende di allevamento di animali da carne, si parla di consegne complessive per la macellazione Costi La dinamica dei costi che aveva caratterizzato la seconda metà del 2010 è stata riscontrata anche nel primo trimestre del Invero, sulla scorta delle dichiarazioni degli operatori del Panel le spese complessivamente sostenute dalle aziende per l acquisto dei mezzi correnti di produzione nei primi tre mesi dell anno hanno segnato un lieve rialzo rispetto al trimestre precedente. La voce di costo relativa ai prodotti energetici (specie per carburanti e combustibili) ha continuato ad essere indicata in aumento in tutti i settori. Poi, nel caso specifico delle aziende ad erbacee e a legnose, al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici si è associato quello dei concimi; mentre nel caso delle aziende zootecniche, si è associato quello dei mangimi. Si evidenzia che le variazioni in aumento dei prezzi dei prodotti energetici e dei mangimi sono state maggiormente segnalate dalle aziende zootecniche da latte (Fig. 4). L indice Ismea dei prezzi dei mezzi correnti di produzione conferma le opinioni espresse dagli operatori del Panel: nel primo trimestre del 2011 l indicatore complessivo ha infatti registrato un aumento congiunturale del +0,9% (variazione sul valore del trimestre precedente) e tendenziale del +4,2% (variazione sul valore del primo trimestre In questo primo trimestre dell anno, inoltre, il 7% degli operatori del Panel ha sostenuto delle spese per avere usufruito di servizi di contoterzismo (Fig. 5). A livello settoriale, il ricorso a tali servizi è risultato più diffuso tra le aziende di allevamento di animali da carne; più contenuto invece nel settore delle legnose. Fig. 5 - Aziende che hanno fatto ricorso a servizi di contoterzismo (%) (I trimestre 2011) 5

6 1.3. Mercato Per l analisi delle dinamiche congiunturali del mercato si è tenuto conto in primo luogo dell andamento della domanda dei prodotti agricoli, come percepita dagli operatori del Panel. Segnatamente, la domanda nazionale è stata giudicata di poco inferiore al livello considerato normale per il periodo. L indice, con un valore negativo ma non importante (-0,10), sintetizza una prevalenza di pareri di normalità e, tra i rimanenti, uno lieve sbilanciamento sui giudizi negativi. Nel dettaglio dei settori, rispetto al dato medio, non si sono osservati scostamenti rilevanti tranne che nel caso degli allevamenti di animali da carne dove i pareri negativi sono risultati più diffusi (indice: -0,21) e in quello degli allevamenti da latte e nel settore del vino dove invece l indice è risultato migliore di quello medio complessivo (rispettivamente, -0,05 e -0,06). Circa l andamento della domanda estera, asserito che la quasi totalità delle aziende interpellate (87%) ha confermato di non essere informata al riguardo, e sulla scorta quindi dei soli operatori rispondenti, è emerso un livello complessivo lievemente migliore di quello atteso per il periodo, sebbene a livello settoriale va sottolineata la differenza tra i comparti dove si è avuta una propensione di pareri positivi - nel caso delle erbacee e delle aziende zootecniche e i comparti dove invece si è avuta la prevalenza di pareri negativi - come nel caso delle legnose, dell olio e del vino. La quota ragguardevole di aziende non informate sull andamento del mercato estero risulta allineata alla quota di aziende che per la vendita dei propri prodotti si rivolge esclusivamente al mercato nazionale : l 89,8% delle aziende intervistate ha dichiarato di esitare le proprie produzioni solo all interno del confine italiano; un 9,6% sia sul mercato nazionale che estero; appena uno 0,3% solo sul mercato estero. La commercializzazione dei prodotti agricoli nazionali risulta così caratterizzata dal forte orientamento al mercato interno, oltre che da un altro fenomeno altrettanto significativo, quale la pratica del conferimento a cooperative/associazioni/ organizzazioni/consorzi. Tra gli operatori del Panel interpellati questa modalità di commercializzazione risulta diffusa nella misura del 42%, quota questa composta da un 30% di aziende che conferisce il 100% delle proprie produzioni e da un altro 12% di aziende che ricorre ad una formula mista di conferimento e vendita. A livello settoriale, il fenomeno cresce di importanza nel settore delle coltivazioni erbacee e in quello zootecnico da latte (nel primo caso, il 39,6% degli operatori conferisce la totalità della produzione, nel secondo il 34,9%). Ciò premesso, in questo primo trimestre dell anno, in base ai pareri degli operatori, l andamento del mercato si è rivelato complessivamente in miglioramento, salvo qualche eccezione che ha interessato le produzioni della zootecnia da carne e l olio. In dettaglio, sulla scorta del confronto tendenziale delle quantità commercializzate (paragonando quindi i volumi del primo trimestre del 2011 con quelli del primo trimestre del 2010) e dell analisi dell evoluzione congiunturale dei prezzi (ossia tenendo conto della loro variazione rispetto al quarto trimestre del 2010), il mercato delle colture erbacee si è profilato abbastanza stabile, salvo l incremento positivo delle quantità commercializzate di pomodoro da mensa e la lieve flessione che ha interessato i volumi delle erbacee esclusi gli ortaggi. Lo scenario, in questo caso, risulta migliorato rispetto allo scorso trimestre, quando soprattutto il prezzo del pomodoro da industria e i volumi esitati di pomodoro da mensa erano apparsi in sofferenza (Fig. 6). Fig. 6 - Andamento delle quantità commercializzate e dei prezzi - Settore delle erbacee (I trimestre 2011) *sintesi dei pareri sulle quantità commercializzate, basati sul confronto temporale tendenziale (I trimestre 2011 rispetto al I trimestre 2010); **sintesi dei pareri sul livello dei prezzi rispetto al trimestre precedente. In miglioramento anche l andamento del mercato dei prodotti vitivinicoli e della zootecnia da latte; non appieno soddisfacente invece la commercializzazione del settore dell olio d oliva e della zootecnia da carne, seppure in entrambi i casi sul fronte dei prezzi si sia riscontrato un lieve aumento rispetto allo scorso trimestre, che non ha interessato soltanto il prodotto carne macellata/sezionata (Figg. 7-10). 6

7 Fig. 7 - Andamento delle quantità commercializzate e dei prezzi - Settore delle legnose e delle olive da olio (I trimestre 2011) Fig Andamento delle quantità commercializzate e dei prezzi - Settore zootecnico da latte (I trimestre 2011) *sintesi dei pareri sulle quantità commercializzate, basati sul confronto temporale tendenziale (I trimestre 2011 rispetto al I trimestre 2010); **sintesi dei pareri sul livello dei prezzi rispetto al trimestre precedente. Fig. 8 - Andamento delle quantità commercializzate e dei prezzi - Settore vitivinicolo (I trimestre 2011) Fig. 9 - Andamento delle quantità commercializzate e dei prezzi - Settore zootecnico da carne (I trimestre 2011) In generale quindi, e premesso che nel trimestre di riferimento quote non trascurabili di operatori hanno dichiarato di non commercializzare le proprie produzioni nel rispetto dei calendari di commercializzazione dei prodotti del settore primario così, nel 17% dei casi delle aziende erbacee esclusi gli ortaggi, nel 33% delle aziende che vendono pomodori da mensa, nel 12% di quelle che commercializzano ortaggi escluso il pomodoro, nel 34% degli operatori che vendono prodotti delle legnose e nel 21% delle aziende vitivinicole - a fronte di quantitativi commercializzati appena soddisfacenti o, se non soddisfacenti, almeno tendenzialmente in aumento, ha inciso ancora positivamente l andamento congiunturale dei prezzi riscontrato trasversalmente in tutti i settori, salva qualche eccezione riscontrata nel settore zootecnico (capi e carni di ovini e caprini). La spinta al rialzo dei prezzi dei prodotti agricoli in taluni casi è stata determinata dalla flessione dell offerta interna - come nel caso delle mele e di altri prodotti fruttiferi ; in altri è invece riconducibile al rialzo delle quotazioni internazionali - così nel caso del frumento, del mais e del riso. Nel settore lattiero caseario, invece, il buon livello dei prezzi del latte destinato alla trasformazione è stato determinato dalla buona domanda degli operatori della trasformazione, specie di quelli dediti alla produzione di parmigiano reggiano, grana e gorgonzola, formaggi per i quali rimane elevata la richiesta sul mercato estero. L andamento dei prezzi agricoli fondato sui risultati dell indagine panel risulta appieno coerente con l indice dei prezzi all origine dei prodotti alimentari elaborato da Ismea: i primi tre mesi del 2011 sono stati caratterizzati da un rialzo generalizzato dei prezzi che ha interessato la quasi totalità dei prodotti agricoli e che ha lasciato fuori solo gli ovi-caprini e la categoria residuale degli animali, esclusi i bovini, i suini e gli avicoli. 7

8 Nel primo trimestre dell anno, poi, il livello delle giacenze aziendali di prodotti finiti si è rivelato normale per il periodo. L indice sintetico, infatti, con un valore prossimo allo zero, sia a livello complessivo sia a livello di singolo settore, attesta che il volume delle giacenze è risultato allineato agli standard di periodo. Riguardo a questo aspetto, tuttavia, va tenuto presente che nel settore primario le giacenze solitamente sono abbastanza contenute come anche le loro oscillazioni. In taluni settori, per la natura deperibile o stagionale delle produzioni medesime, molte aziende hanno persino dichiarato di non avere affatto giacenze di prodotti finiti (così per il 51% delle aziende di allevamento di animali da latte). Per completare l analisi sulla congiuntura del mercato, alle aziende del Panel escluse quelle del settore zootecnico, infine è stato chiesto se nel corso del trimestre nelle loro aziende hanno registrato delle quote di prodotti invenduti e/o distrutti e/o non raccolti: a tale riguardo l 8% si è espresso in modo affermativo, quota media questa che riflette abbastanza da vicino la realtà dei diversi settori, fatta eccezione per il comparto vitivinicolo dove scende al 5%. Circa poi l incidenza dei prodotti invenduti/distrutti/non raccolti sulla produzione aziendale totale, presso le aziende ricorse a tale pratica, essa è risultata mediamente corrispondente al 20% nel caso del settore vitivinicolo e delle legnose; compresa tra il 30 e il 60% in quello olivicolo; pari a circa il 30% nel settore delle erbacee Occupazione L occupazione in agricoltura è sostanzialmente stabile e solo per la componente degli avventizi risente della stagionalità di talune produzioni. Ciò premesso, in base alle dichiarazioni degli operatori del Panel anche in questo primo trimestre dell anno i livelli occupazionali non hanno subìto variazioni di rilievo rispetto al trimestre precedente. A questo proposito e per meglio capire le ragioni della stabilità del fenomeno, va evidenziato che rimane alta tra le aziende del Panel la quota di quante non si avvalgono di dipendenti fissi (oltre un terzo) e si confermano oltremodo elevate la quote di quante hanno dichiarato di non essersi avvalse di avventizi nel corso del trimestre (73%) e/o di altre forme di collaborazione/consulenza (70%). all attuale livello di occupazione, tranne che nel settore delle erbacce dove è previsto un incremento di avventizi in ragione delle operazioni colturali richieste dai calendari produttivi Situazione degli affari dell azienda Nel primo trimestre dell anno l andamento corrente degli affari aziendali si è rivelato ancora non appieno soddisfacente, ma in lieve miglioramento rispetto al trimestre precedente (Fig. 11). In cifre, il 59% delle aziende del Panel si è espresso per un andamento nella norma; al netto dell 1% che non ha risposto, la rimanente quota del 40% si è spaccata tra pareri positivi e negativi, con una prevalenza dei secondi (25%) sui primi (15%), facendo sì che l indicatore sintetico si attestasse su un valore negativo, pari a -0,07 (-0,12 il valore dell indice del trimestre precedente). Qualche differenza va tuttavia segnalata a livello settoriale. In particolare, in ambito zootecnico sono stati rilevati i maggiori scostamenti, sia in positivo sia in negativo, rispetto al valore medio complessivo: per le aziende di allevamento di animali da latte l indice si è infatti collocato su terreno positivo e in miglioramento rispetto allo scorso trimestre; di converso, per le aziende di allevamento di animali da carne l indice è risultato negativo e in peggioramento congiunturale. In linea con questi risultati, le risposte date dagli operatori zootecnici circa l andamento del fatturato in questi primi tre mesi dell anno rispetto al primo trimestre dell anno scorso: nel settore del latte, non sono state rilevate variazioni; in quello degli animali da carne invece è emersa una lieve flessione. Fig Andamento corrente degli affari a livello aziendale Le statistiche settoriali concordano con quanto rilevato a livello generale, relativamente sia agli occupati fissi che avventizi, eccetto che nel caso del settore oleario dove è stata registrata una live flessione degli avventizi. Per il secondo trimestre del 2011, le aziende non prevedono sostanziali variazioni rispetto 8

9 L andamento degli affari ancora non pienamente positivo, giustifica in parte la scarsa propensione dichiarata dagli intervistati ad intensificare gli input produttivi aziendali nel prossimo trimestre. Infatti, al netto della quota delle aziende che hanno dichiarato che non avranno colture in campo e/o che le loro coltivazioni saranno in riposo vegetativo nel secondo trimestre dell anno (9% del Panel), l 82% delle aziende ha affermato che non si adopererà per un intensificazione; a favore, quindi, solo l 8%, con un 2% di Non so/non risponde. A livello settoriale, i pareri favorevoli sono stati maggiormente riscontrati tra le aziende del settore delle erbacee (11%), fenomeno che in questo caso va comunque ricondotto alle maggiori operazioni colturali richieste dai calendari di questi produzioni Situazione del settore e dell economia nazionale I pareri espressi complessivamente dagli operatori sull andamento del loro settore e dell economia, nonché le loro attese sull andamento dell economia nei prossimi tre mesi, racchiudono le loro percezioni circa l evoluzione della congiuntura nel primo trimestre del Fig Mappa di posizionamento settoriale in termini di Sentiment (I trimestre 2011) N.B. La dimensione della bolla rappresenta, in negativo, i giudizi espressi dagli operatori sull andamento del proprio settore nel primo trimestre del Fig. 13 Pareri sull andamento del proprio settore e dell agricoltura in generale (I trimestre 2011) La mappa di posizionamento che illustra i giudizi espressi sulla situazione economica corrente e le attese sull andamento dell economia nei prossimi tre mesi, mette in evidenza una situazione di sentiment ancora negativo, dato che tutti i settori continuano a collocarsi nel quadrante negativo (Fig. 12). La dimensione della bolla, che rappresenta i pareri espressi dagli operatori circa l andamento del loro settore, evidenzia anch essa dei giudizi prevalentemente negativi. Dal confronto poi dei pareri espressi sull andamento del proprio settore con quelli espressi riguardo all andamento dell agricoltura, si evince il perdurare di un maggiore pessimismo relativamente alle sorti del comparto agricolo considerato nel suo complesso specie da parte delle aziende dell olio d oliva, vitivinicole e di quelle della zootecnia da latte (Fig. 13) Approfondimento trimestrale In occasione dell analisi sulla congiuntura del primo trimestre dell anno è stato realizzato un focus sull evoluzione in campo delle coltivazioni dei cereali invernali, delle patate, degli ortaggi e della frutta, che avrà un seguito nel prossimo trimestre con l analisi dell andamento commerciale delle medesime produzioni. Inoltre, esplorando gli aspetti salienti della congiuntura, è stato realizzato un approfondimento 9

10 sull andamento complessivo del settore zootecnico degli animali da latte. Focus sull evoluzione produttiva delle principali coltivazioni in campo nel trimestre: i cereali invernali; le patate e gli ortaggi; la frutta. Nel primo trimestre del 2011 l evoluzione colturale dei cereali invernali, degli ortaggi e degli alberi da frutto è risultata leggermente al di sotto delle aspettative dei produttori. Diversamente, riguardo alle patate, e con segnato riferimento alle primaticce, gli operatori si sono espressi per un evoluzione nelle norma, ossia in linea con il livello medio degli ultimi tre anni. Gli operatori dei settori cerealicolo, degli ortaggi e della frutta hanno indicato nelle condizioni climatiche avverse e, in alcuni casi, nell abbandono di talune tecniche produttive, le principali cause di un evoluzione non appieno soddisfacente. Al netto poi della quota di quanti hanno dichiarato di non avere avuto produzioni nel primo trimestre dell anno circa 1/3 delle aziende dei settori cerealicolo e delle patate; il 13% delle aziende ad ortaggi; il 46% delle aziende a legnose da frutto - la produzione trimestrale, in termini tendenziali è risultata abbastanza stabile. In particolare, in modo trasversale sono prevalsi i pareri attestanti livelli analoghi a quelli del primo trimestre dello scorso anno, con un leggero sbilanciamento in negativo nel settore dei cereali e degli ortaggi e in positivo in quello delle patate. Nel caso poi delle sole colture erbacee, ossia cereali, ortaggi e patate, gli operatori si aspettano che le rese nel prossimo trimestre risultino pressappoco analoghe a quelle dell attuale trimestre. Mentre, relativamente alla produzione complessiva dell annata corrente, in base a delle prime valutazioni di merito fatte dagli operatori, dovrebbe rimanere pressoché stazionaria nel settore degli ortaggi; registrare un incremento lieve nel settore della frutta e uno più significativo in quello delle patate; riportare una lieve flessione in quello dei cereali. In quest ultimo caso, grazie anche al supporto dei dati ufficiali sulle intenzioni di semina (Istat), la contrazione potrebbe essere ricondotta alla riduzione di superfici destinate alla coltivazione di frumento duro e tenero stimata per l annata agraria Focus sul settore degli allevamenti di animali da latte: bovini e ovi-caprini. In questa sezione, viene analizzato in modo più approfondito l andamento del settore di allevamento degli animali da latte. L analisi, a partire dai risultati dell indagine Panel qualitativa condotta da Ismea, è stata strutturata focalizzando l andamento dei primi tre mesi del 2011, in termini di produzione e fatturato aziendale; quindi, è stato inquadrato l andamento attuale del mercato, in termini di domanda, quantità commercializzate, prezzi e costi. Alcune indicazioni prospettiche circa l evoluzione del secondo trimestre del relative all intensificazione o meno delle produzioni, ai volumi produttivi attesi e ai prezzi di vendita completano il presente approfondimento. Per la corretta interpretazione dei risultati dell approfondimento, va in primo luogo evidenziato che il settore del latte bovino è un settore contingentato e che i primi tre mesi dell anno solare coincidono con gli ultimi tre mesi della campagna di commercializzazione. Pertanto sovente accade che le aziende che nel corso della campagna hanno mantenuto la propria produzione entro il plafond definito dalle quote in loro possesso e che rispetto a questo dispongono ancora di margini produttivi, nell ultima fase di campagna coincidente per l appunto con i primi tre mesi dell anno solare - spingono la produzione; nella situazione diametralmente opposta si riscontrerà invece una gestione aziendale finalizzata a contenere la produzione per non splafonare e non incorrere quindi nelle multe previste. In tale contesto, le aziende del panel Ismea, siano esse di bovini o di ovi-caprini, hanno dichiarato di non avere apportato modifiche ai propri piani produttivi nel corso del primo trimestre del In questi tre mesi, poi, secondo gli operatori, la produzione complessiva è risultata pressappoco allineata a quella del primo trimestre del 2010: a fronte del lieve aumento riscontrato nel segmento dell ovi-caprino (indice: +0,11), in quello bovino non si sono rilevate variazioni significative (indice: +0,04). Analogo lo scenario sul fronte del fatturato: in questo caso infatti i risultati del primo trimestre del 2011 sostanzialmente replicano quelli del trimestre corrispondente del 2010, rispetto ai quali si evidenzia un incremento, seppure molto contenuto, nel segmento ovicaprino (indice ovi-caprini: +0,06; indice bovini: -0,02). Osservando più da vicino i fattori che hanno determinato le dinamiche della commercializzazione di questo trimestre, come interpretati dagli operatori, è emerso che il livello della domanda nazionale si è rivelato in generale normale per il periodo di riferimento, sebbene presso una quota di allevatori di bovini da latte (16%) sia risultata diffusa l opinione di un livello inferiore alla norma. Diversamente, l andamento della domanda estera ha riscosso qualche parere positivo in più, in ragione molto probabilmente della buona tenuta della richiesta di parmigiano reggiano, grana e gorgonzola sui mercati esteri. Circa le quantità complessivamente commercializzate nel trimestre, queste non hanno subìto 10

11 grandi variazioni rispetto ai volumi esitati nello stesso trimestre dell anno precedente. Tuttavia, tra gli allevatori di ovini e caprini sono state raccolte alcune indicazioni di variazioni negative relativamente al latte alimentare e di variazioni positive circa il latte destinato alla trasformazione; anche nel settore bovino è stato colto qualche segnale in aumento riguardo al latte destinato alla trasformazione, circostanza questa ascrivibile alla maggiore domanda da parte dei trasformatori produttori di grana e parmigiano reggiano. I giudizi poi degli operatori sull andamento congiunturale dei prezzi, attestano un lieve incremento rispetto ai livelli del trimestre precedente. Anche i costi sono stati percepiti in aumento, specie quelli per carburante e mangimi. Tali sensazioni vengono confermate dalle dinamiche rilevate da Ismea a mezzo dell indice dei prezzi all origine della categoria latte e derivati e dell indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione degli allevamenti dei bovini : invero, in riferimento al primo trimestre del 2011 sono risultati entrambi in aumento congiunturale (il primo di quattro punti percentuali; il secondo di due punti e mezzo) e, soprattutto, tendenziale (il primo di oltre diciotto punti; il secondo di quattordici). In ragione del fatto che la variazione dell indice dei prezzi è risultata maggiore di quella dell indice dei costi, si è avuto un miglioramento della ragione di scambio per gli allevatori di bovini da latte (di quasi due punti percentuali il miglioramento congiunturale; di sette quello tendenziale). Sull evoluzione del settore nel prossimo trimestre, premesso che per gli allevatori rappresenterà il primo trimestre della nuova campagna di commercializzazione, le aziende si sono espresse per un lieve aumento delle rese, supportato in alcuni casi anche dall intensificazione dei mezzi di produzione e/o dal miglioramento delle tecniche produttive. Tuttavia, per il nuovo anno non si prevedono complessivi incrementi produttivi, non potendosi d altronde dare questa circostanza nel rispetto del sistema di contingentamento vigente. Sul fronte dei prezzi, infine, non sono previsti aumenti nei prossimi tre mesi, fermo restando che in apertura di campagna di commercializzazione si darà luogo ad una nuova stagione di contrattualizzazione. 11

12 Metodologia Campionamento Il Panel Ismea delle aziende agricole consta di 800 unità circa, individuate a partire dalle liste del Registro delle imprese di Infocamere. Si tratta di un campione ragionato, per l articolazione del quale si è tenuto conto della distribuzione della produzione agricola ai prezzi di base di sei settori produttivi agricoli (erbacee; legnose; olive da olio; uva da vino; allevamenti di animali da carne; allevamenti di animali da latte) nelle quattro macro aree geografiche del Paese come definite dall Istat nell ambito delle indagini congiunturali (Tabella B). Nell ambito di ogni settore sono state quindi prese in considerazione le principali produzioni agricole nazionali, comprendenti ventiquattro tipologie di prodotto, la cui tassonomia è di sotto elencata (Tabella A). Va segnalato inoltre che nel campione sono state incluse circa 70 aziende considerate realtà d eccellenza dell agricoltura italiana, selezionate dalle liste della Banca Dati AIDA Bureau Van Dijk e individuate per la loro rappresentatività settoriale nella zona territoriale di localizzazione. Tab. B Ripartizioni geografiche Istat Macro aree Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Regioni Piemonte, Valle d Aosta, Lombardia, Liguria Friuli Venezia Giulia, Trentino Altro Adige, Veneto, Emilia Romagna Toscana, Marche, Umbria, Lazio Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna Struttura delle aziende rispondenti In termini percentuali la distribuzione per settore produttivo delle aziende rispondenti è illustrata in Figura A. Fig. A Distribuzione per settore produttivo delle aziende agricole del Panel Ismea Tab. A Settori e prodotti del Panel Ismea delle aziende agricole Settore Prodotti Erbacee 1 Frumento duro, Frumento tenero, Orzo, Avena, Segale (Cereali invernali) 2 Triticale, Spelta, Miglio, Cagliola, Farro, Sorgo, Grano Saraceno (Altri cereali) 3 Mais 4 Soia, girasole, colza, ecc (Semi oleosi) 5 Fave, Favette, Favino, Pisello proteico, Lupini dolci (Colture proteiche) 6 Riso 7 Barbabietola 8 Tabacco 9 Patate 10 Ortaggi 11 Fiori 12 Foraggi Legnose 13 Agrumi 14 Frutta 15 Olive da mensa 16 Uva da tavola 17 Piante (Vivai) Olio 18 Olive da olio Vino 19 Uva da vino In base al sesso, il campione degli intervistati è invece costituito per l 82% da uomini e per il rimanente 18% da donne; mentre, in riferimento all età, solo il 15% ha meno di quaranta anni (Tabella C). Tab. C Distribuzione per sesso ed età del Panel Ismea delle aziende agricole Totale < 40 anni 40 anni All. animali da carne All. animali da latte 20 Bovini da carne 21 Suini 22 Pollame 23 Ovini e caprini 24 Bovini da latte 25 Ovi-caprini Uomini 61% 9% 52% Donne 39% 6% 33% Totale 100% 15% 85% 12

13 Per meglio definire il profilo delle aziende intervistate, nel corso dell indagine sono state loro sottoposte alcune domande sullo svolgimento o meno di attività di agriturismo e di contoterzismo, nonché sulla realizzazione o meno di produzioni biologiche o soggette a specifiche certificazioni. Dalle risposte è emerso che l attività di agriturismo risulta poco diffusa tra gli operatori del Panel (circa il 5%); analogamente, le attività di contoterzismo vengono svolte in media dal 8% delle aziende. In termini di produzioni biologiche 1 e certificate (DOP, IGP, STG, DOC, DOCG, IGT, ecc ) 2 le prime risultano diffuse nel 11% dei casi, le seconde nel 17%. Metodologia di calcolo dell indicatore sintetico Le risposte fornite dalle aziende sono sintetizzate da un indicatore, per l appunto chiamato indice sintetico. Per il calcolo dell'indice si associano valori numerici alle risposte di tipo qualitativo fornite dagli intervistati. Nel caso di un numero di modalità di risposta uguale a tre, i valori attribuiti sono i seguenti: 1 = modalità positiva; 0 = modalità neutra, di invarianza; -1 = modalità negativa. Per ogni quesito, l indice è dato dalla media ponderata di tali valori, con pesi pari alle frequenze osservate. Il campo di variazione dell indice è compreso tra -1 e 1. 1 Ai sensi del Regolamento CE n.834/ Si tratta delle seguenti certificazioni di qualità: - DOP, Denominazione di Origine Protetta (Reg. CE 510/2006) - IGP, Indicazione Geografica Protetta (Reg. CE 510/2006) - STG, Specialità Tradizionale Garantita, o AS, Attestazione di Specificità (Reg. CE 509/2006) - DOC, Denominazione di Origine Controllata, DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita, IGT, Indicazione Geografica Tipica, menzioni esclusivamente applicabili ai vini prodotti sul territorio italiano, in base a quanto disciplinato dalla legge n. 164/

14 Appendice statistica Fig. A1 - Andamento del settore di appartenenza in base alla percezione degli operatori - Totale Panel (I trimestre 2011) Fig. A2 - del settore di appartenenza in base alla percezione degli operatori Settori (I trimestre 2011) Fig. A3 - Evoluzione delle coltivazioni/produzioni nel I trim Totale Panel Fig. A4 - Evoluzione delle coltivazioni/produzioni nel I trimestre Settori Fig. A5 - Produzione del I trimestre Totale Panel (vs produzione I trimestre 2010) Fig. A6 - Produzione del I trimestre 2011 Settori (vs produzione I trimestre 2010) (*) Nel caso delle aziende di allevamento di animali da carne, si parla di consegne complessive per la macellazione. (*) Nel caso delle aziende di allevamento di animali da carne, si parla di consegne complessive per la macellazione. 14

15 Fig. A7 - Attese di produzione* per l intera annata agraria rispetto a quella precedente (al I trim. 2011) Totale Panel Fig. A8 - Attese di produzione* per l intera annata agraria rispetto a quella precedente (al I trim. 2011) Settori (*) Nel caso delle aziende di allevamento di animali da carne, si parla di consegne complessive per la macellazione. Fig. A9 - Spese totali per l acquisto di mezzi correnti Totale Panel (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) (*) Nel caso delle aziende di allevamento di animali da carne, si parla di consegne complessive per la macellazione. Fig. A10 - Spese totali per l acquisto di mezzi correnti Settori (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) Fig. A11 Domanda nazionale rispetto al livello normale di periodo Totale Panel (I trimestre 2011) Fig. A12 Domanda nazionale rispetto al livello normale di periodo Settori (I trimestre 2011) 15

16 Fig. A13 - Andamento delle quantità commercializzate - Settore delle erbacee (I trimestre 2011 vs I trimestre 2010) Fig. A14 - Andamento del prezzo di vendita Settore delle erbacee (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) Fig. A15 - Andamento delle quantità commercializzate Legnose, Olive/olio (I trimestre 2011 vs I trimestre 2010) Fig. A16 - Andamento del prezzo di vendita Legnose, Olive/olio (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) Fig. A17 - Andamento delle quantità commercializzate - Settore vitivinicolo (I trimestre 2011 vs I trimestre 2010) Fig. A18 - Andamento del prezzo di vendita - Settore vitivinicolo (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) 16

17 Fig. A19 - Andamento delle quantità commercializzate Allevamenti da carne (I trimestre 2011 vs I trimestre 2010) Fig. A20 - Andamento del prezzo di vendita Allevamenti da carne (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) Fig. A21 - Andamento delle quantità commercializzate Allevamenti da latte (I trimestre 2011 vs I trimestre 2010) Fig. A22 - Andamento del prezzo di vendita Allevamenti da latte (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) Fig. A23 Previsioni sull andamento dei prezzi nel II trimestre 2011 Settore delle erbacee Fig. A24 - Previsioni sull andamento dei prezzi nel II trimestre Legnose, Olive/olio 17

18 Fig. A25 Previsioni sull andamento dei prezzi nel II trimestre 2011 Settore vitivinicolo Fig. A26 - Previsioni sull andamento dei prezzi nel II trimestre Allevamenti da carne Fig. A27 - Previsioni sull andamento dei prezzi nel II trimestre Allevamenti da latte Fig. A28 - Andamento degli occupati totali - Totale Panel (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) Fig. A29 - Andamento degli occupati totali - Settori (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) 18

19 Fig. A30 Previsioni sugli occupati totali - Totale Panel (II trimestre 2011 vs I trimestre 2011) Fig. A31 Previsioni sugli occupati totali - Settori (II trimestre 2011 vs I trimestre 2011) Fig. A32 - Andamento degli affari dell azienda - Totale Panel (I trimestre 2011) Fig. A33 - Andamento degli affari dell azienda - Settori (I trimestre 2011) Fig. A34 - Andamento dell Agricoltura - Totale Panel (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) Fig. A35 - Andamento dell Agricoltura - Settori (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) 19

20 Fig. A36 Andamento dell Economia nazionale - Totale Panel (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) Fig. A37 Andamento dell Economia nazionale - Settori (IV trimestre 2010 vs III trimestre 2010) Fig. A38- Attese sull Economia nazionale Totale Panel (II trimestre 2011 vs I trimestre 2011) Fig. A39 - Attese sull Economia nazionale Settori (II trimestre 2011 vs I trimestre 2011) Focus: Cereali invernali, patate, ortaggi e frutta Fig. B1- Evoluzione delle coltivazioni nel I trim 2011: Cereali, Ortaggi e Patate Fig. B2- Evoluzione delle coltivazioni nel I trim 2011: Frutta 20

21 Fig. B3 La produzione nel I trimestre 2011 (vs I trimestre 2010): Cereali, Ortaggi e Patate Fig. B4 La produzione nel I trimestre 2011 (vs I trimestre 2010): Frutta Fig. B5 - Aspettative per le rese del prossimo trimestre (II trim. 2011) delle coltivazioni in campo: Cereali, Ortaggi e Patate Fig. B6 Attese di produzione per la nuova annata agraria: Cereali, Ortaggi e Patate (al I trimestre 2011) Fig. B7 - Attese di produzione per la nuova annata agraria: Frutta (al I trimestre 2011) 21

22 Focus: Allevamenti di animali da latte Fig. C1- Andamento del fatturato aziendale (I trim 2011 vs I trim 2010) Fig. C2- - La Produzione nel I trimestre 2011 (vs produzione I trimestre 2010) Fig. C3 - Spese totali per l acquisto di mezzi correnti (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) Fig. C4 Domanda nazionale rispetto al livello normale di periodo (I trimestre 2011) Fig. C5 - Andamento delle quantità commercializzate Bovini da latte (I trimestre 2011 vs I trimestre 2010) Fig. C6 - Andamento del prezzo di vendita Bovini da latte (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) 22

23 Fig. C7 - Andamento delle quantità commercializzate Ovi-caprini (I trimestre 2011 vs I trimestre 2010) Fig. C8 Andamento del prezzo di vendita Ovi-caprini (I trimestre 2011 vs IV trimestre 2010) Fig. C9 - Previsioni sull andamento dei prezzi nel II trimestre 2011 Bovini da latte (vs I trimestre 2011) Fig. C10 - Previsioni sull andamento dei prezzi nel II trimestre 2011 Ovi-caprini (vs I trimestre 2011) Fig. C11 Andamento del proprio settore (I trimestre 2011) Fig. C12 Attese di produzione per la nuova annata agraria (al I trimestre 2011) 23

24 IV trimestre 2010 Asa Mercati Redazione a cura di: Giovanna Maria Ferrari g.ferrari@ismea.it 24

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