Rendiconto generale dell esercizio Relazioni sulla gestione finanziaria nei vari settori di intervento

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Rendiconto generale dell esercizio 2013. Relazioni sulla gestione finanziaria nei vari settori di intervento"

Transcript

1 Rendiconto generale dell esercizio 2013 Relazioni sulla gestione finanziaria nei vari settori di intervento

2 INDICE Presidenza pag. 3 Vicepresidenza. Assessorato Finanze. Europa. Cooperazione col sistema delle autonomie. Valorizzazione della montagna. Regolazione dei servizi pubblici locali. Semplificazione e trasparenza. Politiche per la sicurezza. pag. 13 Cultura. Sport pag. 57 Scuola. Formazione professionale. Università e ricerca. Lavoro. pag. 64 Politiche per la Salute. pag. 73 Promozione delle politiche sociali e di integrazione per l immigrazione. Volontariato. Associazionismo e del terzo settore. pag. 173 Sicurezza territoriale. Difesa del Suolo e della Costa. Protezione civile. pag. 205 Attività produttive. Piano energetico e sviluppo sostenibile. Economia verde. Autorizzazione unica integrata pag. 231 Programmazione territoriale, urbanistica. Riqualificazione urbana. Reti di Infrastrutture materiale e immateriali. Mobilità, logistica e trasporti. pag. 250 Turismo. Commercio. pag. 344 Sviluppo delle risorse umane e organizzazione. Cooperazione allo sviluppo. Progetto giovani. Pari opportunità. pag. 362 Agricoltura. pag. 381 Ambiente, Riqualificazione urbana. pag

3 PRESIDENZA 3

4 PRESIDENZA POLITICA REGIONALE UNITARIA E proseguita l attuazione della programmazione DUP con significativi avanzamenti rispetto all anno precedente. Per quanto riguarda le risorse regionali programmate attraverso le Intese territoriali, sono stati portati avanti gli interventi relativi alle assegnazioni , mentre nel 2013 son state messe a disposizione le risorse regionali pari a euro 23.5 milioni e attraverso la convocazione di tutte e nove le Conferenze per le Intese per l integrazione delle politiche territoriali sono state identificate le priorità di co-finanziamento per ogni territorio provinciale. La maggior parte degli investimenti prioritari sono nell ambito della riqualificazione urbana, viabilità e mobilità, valorizzazione di beni culturali ed altri interventi infrastrutturali per lo sviluppo locale dei territori. Per la parte DUP afferente alle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione FSC (già FAS), per l annualità 2013 la RER ha superato parzialmente l'effetto dell'art. 16 del DL 95/12 convertito in legge n. 135 del 7/8/2012 grazie all accordo tra Regioni e ANCI sul cosiddetto patto incentivato, pertanto ha portato ad un sostanziale avanzamento e la messa in servizio dei nuovi elettrotreni nella rete regionale. Le risorse FSC impegnate sono state pari 56 milioni di euro rispetto a un investimento complessivo di circa 78 milioni di euro. Inoltre sono state assegnate le risorse per alcuni interventi di riqualificazione urbana per le città capoluogo della regione come concordato nelle Conferenze delle Intese. Sono state svolte tutte le attività connesse all Assistenza Tecnica, alla reportistica, monitoraggio, alla convocazione del Comitato di Sorveglianza. La somma certificata al Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione al è pari a 40 milioni di euro. Inoltre in attuazione del piano di comunicazione, tutte le informazioni sono state rese disponibili sul sito regionale, sostanzialmente rinnovato. Son state svolte le attività iniziali di programmazione delle risorse FSC dalla delibera CIPE 79/2012 (Contributo di solidarietà delle Regioni del Mezzogiorno per il Sisma) in un nuovo APQ. Programmazione negoziata. Prosegue l attività relativa alla programmazione negoziata. Il metodo è stato portato a sintesi nelle sue peculiarità regionali nell applicazione della legge regionale 30/96. La maturazione del metodo regionale della PN è proseguito nell applicazione della Programmazione del DUP. Lo studio e la ricerca dei perfezionamenti sulla programmazione e sulla tecnica amministrativa che accompagna questa metodologia sono proseguiti nel corso dell anno. In vista di ulteriori applicazioni nella nuova programmazione dei fondi strutturali, è proseguito lo studio e la ricerca dei perfezionamenti sulla programmazione e sulla tecnica amministrativa che accompagna questa metodologia soprattutto in prospettiva della strategia Aree Interne, Aree Urbane e di sistematizzazione degli interventi di Cooperazione Territoriale Europea. Il modello di programmazione negoziata della Regione Emilia-Romagna è stato presentato nell ambito della Conferenza internazionale dell Ocse sui Partenernariati Urbano-Rurali ospitato presso la sede regionale in ottobre Programmi speciali d area. Nel 2013 è stata assicurata un intensa attività di assistenza tecnica in merito all attuazione delle tre generazioni di programmi d area 4

5 attivati e in particolare alle Conferenze di programma. È proseguita l attività negoziale per la ultimazione dei programmi che arrivati ad un grado di completamento del 95% hanno subito un rallentamento a causa del patto di stabilità e della diminuzione degli investimenti e sono stati avviati i processi di riprogrammazione per le aree nel parmense e nell imolese. Intesa Istituzionale di Programma e Accordi di Programma Quadro. L Intesa Istituzionale di Programma tra la Regione Emilia-Romagna e il Governo della Repubblica, sottoscritta il 22 marzo del 2000, presenta al un valore complessivo di M di cui 150M relativi al Fondo per lo sviluppo e la coesione (ex FAS). Nel 2013 sono proseguite le attività di gestione e di attuazione degli Accordi di Programma Quadro (APQ), attraverso il processo di cooperazione istituzionale con il Ministero dello Sviluppo Economico e gli altri Ministeri competenti per materia nonché con le Direzioni Generali regionali settoriali responsabili degli APQ stessi. L Intesa ha registrato significativi incrementi: nel 2013 su un totale di 569 interventi ne risultano conclusi 395 (104 in più rispetto al 2012 pari a circa il 70% del totale) mentre ne restano ancora attivi 174 (30% del totale). La maggior parte degli interventi ancora attivi riguardano la realizzazione di opere pubbliche. Per quel che riguarda l avanzamento finanziario si registra, rispetto al 2012, un incremento degli impegni di oltre 2M e pagamenti aggiuntivi per circa 35M. In termini assoluti il valore complessivo dell Intesa risulta essere di M, gli impegni di e i pagamenti di 2.397M, pari rispettivamente al 95% e al 65% del valore complessivo. In termini di costo realizzato, inteso come valore delle opere realizzate, rispetto al 2012 si registra un incremento di poco meno di 20M. In termini assoluti il costo realizzato al 2013 risulta di 3.053M pari a circa l 84 del valore dell intesa al netto delle economie. L avanzamento della spesa relativa alle sole risorse del FSC è pari invece al 78%. Prusst. Fanno parte della Programmazione negoziata di fonte statale i Programmi di riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST). Nel corso del 2013 è proseguita la fase conclusiva dell attuazione dei Prusst per le aree del Distretto Ceramico e Città della Costa dei quali la Regione è soggetto promotore. Si è chiuso nel 2013 il Prusst per l area Città della Costa. Programmazione Attraverso il coordinamento effettuato dal Nucleo di Valutazione e verifica degli investimenti pubblici, è stata assicurata una partecipazione attiva ai tavoli di confronto della Conferenza delle Regioni per la programmazione delle risorse comunitarie, sia alla scala nazionale, sia per il riparto tra categorie di regioni, e sono stati forniti contributi al Dipartimento Politiche di Sviluppo (DPS) per la costruzione dei contenuti dell Accordo di Partenariato. Tali contributi si inseriscono nelle azioni del Nucleo per la definizione del Quadro di contesto della Regione Emilia-Romagna e degli Indirizzi per la programmazione comunitaria , approvati con DGR 1691 del 18 novembre Sono state realizzate attività di supporto alle Autorità di gestione dei Fondi FESR, FSE e FEASR in relazione alle condizionalità ex ante generali e per la condivisione di criteri valutativi trasversali ai diversi Programmi Operativi. E stato effettuato, e verrà continuato, il coordinamento in fase di programmazione per l integrazione tra i Fondi Europei di Sviluppo e Investimento (ESI) con i programmi a gestione diretta della Commissione Europea, tra cui Horizon2020, ai fini 5

6 della strategia regionale di sviluppo intelligente e sostenibile (Smart Specialisation Strategy). E inoltre stato pianificato il ciclo di seminari sulla programmazione promosso dalla Regione Emilia-Romagna per i propri dipendenti e rivolti anche a funzionari dei Comuni e elle Province emiliano romagnole, in collaborazione con ANCI, UPI, AICCRE, UNCEM e Lega delle Autonomie. RELAZIONI INTERNAZIONALI ISTITUZIONALI La Regione Emilia-Romagna promuove e favorisce i rapporti istituzionali e le attività con le Regioni europee ed extraeuropee, che coinvolgono i diversi settori dell amministrazione e del territorio regionale. Questo stimola il confronto e lo scambio di buone prassi nell ambito delle politiche europee, la partecipazione a programmi comunitari e l attivazione di progetti. Inoltre sviluppa e incentiva la collaborazione fra enti locali emiliano-romagnoli ed enti locali stranieri, tra le camere di commercio, i sistemi scolastici, le associazioni di categoria e altri stakeholder. La Regione Emilia-Romagna ha in essere protocolli formalizzati e attivi con alcune Regione europee ed extraeuropee e ha inoltre collaborazioni bilaterali molto proficue su tematiche di attualità con alcune Regioni con le quali non ha ancora sottoscritto un protocollo di intesa. Nel corso del 2013 si sono consolidate le relazioni già in essere, rafforzati i partenariati esistenti e formalizzate collaborazioni bilaterali per la realizzazione di progetti. Le regioni con cui abbiamo protocolli di intesa formalizzati sono: Aquitania (F), Assia (D), Paesi della Loira (F), Generalitat Valenciana (E). Le Regioni con cui abbiamo protocolli in fase di rinnovo sono: Bassa Slesia e Wielkopolska (PL). Le Regioni con cui abbiamo collaborazioni bilaterali consolidate sono:västra Götaland-SE, Galles-UK, Gozo-M, - ma non ancora formalizzate da accordi - allo scopo di creare i presupposti per lo sviluppo di relazioni stabili e reciprocamente vantaggiose.la RER ha continuato a sostenere l attivazione di partenariati e gemellaggi tra enti locali emiliano - romagnoli ed enti locali stranieri e a promuovere progetti tra soggetti pubblici e privati emiliano - romagnoli con analoghi organismi delle regioni partner. Sono state realizzate attività, in gran parte finanziate da progetti europei, nell ambito della Rete SERN (Svezia Emilia-Romagna Network) a cui aderiscono molti Comuni e Province del territorio. La Regione Emilia-Romagna ha sostenuto e partecipato alle attività. Sono state realizzate attività nell ambito della rete sulle politiche giovanili ERY. Le regione aderenti alla rete sono: (Aquitania (F), Bassa Slesia (PL), Assia (D), Paesi della Loira (F), Generalitat Valenciana (E), Västra Götaland (S), Galles (GB), Wielkopolska (PL) e Gozo (Malta), ed è proseguita la collaborazione tra strutture scolastiche, nel settore del welfare, nel settore dell ambiente, dell agricoltura. Sono stati realizzati stages da giovani nelle varie regioni della rete. Accolte varie delegazioni sia per visite istituzionali, sia per partecipazione a progetti, che hanno visto il coinvolgimento di più Regioni, comportando un concreto coinvolgimento delle diverse realtà regionali e lo sviluppo di progetti in collaborazione con organismi omologhi nelle regioni partner. Le tematiche di maggiore interesse su cui si è lavorato e si continua a lavorare sono le reti europee tematiche relative ad agricoltura, formazione, educazione, politiche giovanili, innovazione e ricerca, servizi sociali, economia sociale e solidale, lavoro, 6

7 cultura, turismo, economia, cooperazione internazionale e sport, anche tramite scambi e volontariato e stages. Consulta - emiliano-romagnoli nel mondo Dopo l adozione del Piano poliennale per le attività a favore degli emiliano-romagnoli all estero, triennio , sono state realizzate iniziative di formazione destinate prevalentemente alle giovani generazioni di discendenti, in settori di particolare importanza per la cultura regionale, ed è stata promossa la formazione universitaria attraverso un accordo con l Università di Bologna e la concessione di sostegni finanziari per la frequenza a master realizzati dalle Università della Regione. E proseguito il sostegno alle attività destinate agli emigrati di associazioni, con sede all estero ed in regione, e di enti locali. Si è data continuità al lavoro di coordinamento delle Consulte regionali, che ha portato alla realizzazione di un seminario sulla rappresentanza degli italiani all estero nell ottobre 2013, nell ambito di una più ampia riflessione sul tema avviata con il Ministero degli Affari esteri ed il CGIE. In collaborazione con l Agenzia informazione e comunicazione, sono proseguite le attività di comunicazione destinare ai corregionali all estero, realizzate attraverso il portale regionale ER nel mondo e Radio Emilia-Romagna. Grazie a momenti dedicati e a pubblicazioni, inoltre, è continuata l opera di diffusione della memoria dell emigrazione regionale. La Consulta si è riunita nell ottobre Analisi degli aspetti finanziari della gestione 2013 Triennio : confronto tra le principali grandezze finanziarie e variazioni Anno bilancio Stanziamenti Residui passivi iniziali Impegni Pagamenti , , , , , , , , , , , ,97 Var 12/11 12% -19% 18% -47% Var 13/12-16% 194% -16% 91% Var 13/11-6% 137% -1% 2% 7

8 Triennio confronto tra i principali indicatori finanziari e variazioni Anno bilancio Capacità di impegno Velocità di pagamento Tasso di smaltimento dei residui passivi Capacità di pagamento totale ,95% 75,44% 82,48% 77,38% ,12% 32,89% 58,27% 38,12% ,87% 33,23% 83,87% 57,37% Var 12/11 2,17% -42,55% -24,22% -39,26% Var 13/12-0,25% 0,34% 25,60% 19,25% Var 13/11 1,92% -42,21% 1,38% -20,01% 8

9 L analisi delle principali grandezze finanziarie e delle variazioni intervenute nelle stesse, nel triennio , evidenzia, in primo luogo, una situazione equilibrata e senza grosse variazioni Si forniscono indicazioni di massima e una corretta interpretazione degli indicatori non può tuttavia prescindere dalla conoscenza delle situazioni che sottendono agli indicatori stessi. Nei paragrafi successivi si provvederà pertanto, ad una analisi più dettagliata delle diverse componenti che concorrono a formare il dato aggregato più sopra indicato. I capitoli di bilancio gestiti dai Servizi sono i seguenti: Capitolo TFI TSP Residui iniziali Stanziamento di competenza Impegnato Pagato c/ competenza Pagato c/ residui Pagato Totale , , , , , , ,00 0,00 0,00 0, , , , , ,00 0, , , , , , ,87 0, , , , ,07 0, , , , , ,80 0, , , ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , ,00 0, , , , , ,80 0, , , ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , ,00 0,00 0,00 0, , , , , , , , ,00 0,00 0,00 0,00 0, , ,64 0,00 0,00 0,00 0, , , , , , , , , , , , , , , , , , ,04 Totale , , , , , ,97 TFI = tipo finanziamento: 1 = mezzi regionali; 2 = mezzi statali; 3 = misto (mezzi regionali, quote vincolate), 5 = mezzi comunitari. TSP = tipo spesa: 1= spese correnti amministrative; 2 = spese correnti operative; 3 = spesa per investimenti; 4 = contributi in c/interessi, 5 = spese per altre annualità, 7 = spese per contributi in forma attualizzata A fianco di ciascun capitolo sono riportati gli stanziamenti assestati 2013, i residui passivi iniziali, gli impegni ed i pagamenti, distinti tra pagamenti in c/competenza ed in c/residui. Per una migliore lettura dei dati, sopra riportati in via analitica, si fornisce di seguito una rielaborazione degli stessi che evidenzia, in relazione alle diverse tipologie di spesa ed alle diverse fonti di finanziamento, alcuni significativi indici finanziari di composizione e di avanzamento della spesa. Stanziamenti TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , ,00 9

10 2 = Risorse statali , ,10 5 = Risorse comunitarie 0,00 Totale complessivo ,10 0,00 0, ,10 Composizione degli TSP stanziamenti TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 29,71% 0,00% 0,00% 29,71% 2 = Risorse statali 70,29% 0,00% 0,00% 70,29% 5 = Risorse comunitarie 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% Totale complessivo 100,00% 0,00% 0,00% 100,00% Impegni TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , ,29 2 = Risorse statali , ,73 5 = Risorse comunitarie 0,00 Totale complessivo ,02 0,00 0, ,02 Capacità di impegno TSP (Impegni/Stanziamenti) TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 97,05% 0,00% 0,00% 97,05% 2 = Risorse statali 15,70% 0,00% 0,00% 15,70% 5 = Risorse comunitarie 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% Totale complessivo 39,87% 0,00% 0,00% 39,87% Pagamenti in c/competenza TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , ,72 2 = Risorse statali , ,48 5 = Risorse comunitarie 0,00 Totale complessivo ,20 0,00 0, ,20 Velocità di pagamento (Pagamenti in c/competenza/impegni) TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 34,03% 0,00% 0,00% 34,03% 2 = Risorse statali 31,15% 0,00% 0,00% 31,15% 5 = Risorse comunitarie 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% Totale complessivo 33,23% 0,00% 0,00% 33,23% Residui passivi iniziali TSP Totale complessivo 10

11 TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità 1 = Risorse regionali , ,07 2 = Risorse statali , ,29 5 = Risorse comunitarie 0,00 Totale complessivo ,36 0,00 0, ,36 Pagamenti c/residui TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , ,96 2 = Risorse statali , ,81 5 = Risorse comunitarie 0,00 Totale complessivo ,77 0,00 0, ,77 Tasso di smaltimento dei residui passivi (Pagamenti c/residui / residui passivi iniziali) TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 87,03% 0,00% 0,00% 87,03% 2 = Risorse statali 75,55% 0,00% 0,00% 75,55% 5 = Risorse comunitarie 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% Totale complessivo 83,87% 0,00% 0,00% 83,87% TSP Massa spendibile (impegni + residui passivi iniziali) TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali ,36 0,00 0, ,36 2 = Risorse statali ,02 0,00 0, ,02 5 = Risorse comunitarie 0,00 0,00 0,00 0,00 Totale complessivo ,38 0,00 0, ,38 Pagamenti totali TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , ,68 2 = Risorse statali , ,29 5 = Risorse comunitarie 0,00 Totale complessivo ,97 0,00 0, ,97 Capacità di pagamento totale (Pagamenti totali/massa spendibile) TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 59,32% 0,00% 0,00% 59,32% 2 = Risorse statali 52,27% 0,00% 0,00% 52,27% 11

12 5 = Risorse comunitarie 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% Totale complessivo 57,37% 0,00% 0,00% 57,37% Una corretta interpretazione degli indicatori non può tuttavia prescindere dalla conoscenza delle situazioni che sottendono agli indicatori stessi. Nelle premesse ci si è soffermati a lungo sull attività dell intera direzione. L'attività di cooperazione si concretizza in interventi classificabili nella tipologia di spese correnti operative, pertanto vi è la necessità per la quota finanziata da mezzi regionali di impegnare lo stanziato entro il dicembre di ogni anno, in quanto la spesa corrente non può slittare all anno successivo. Facendo riferimento alla fonte di finanziamento si può notare che i mezzi regionali raggiungono il 29,71%, i mezzi statali 70,29%. L'impegno di tali fondi è in media pari al 39,87% - per i mezzi regionali raggiunge il 97,05, per i mezzi statali il 15,70%. 12

13 VICEPRESIDENZA ASSESSORATO FINANZE. EUROPA. COOPERAZIONE COL SISTEMA DELLE AUTONOMIE. VALORIZZAZIONE DELLA MONTAGNA. REGOLAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI, SEMPLIFICAZIONE E TRASPARENZA. POLITICHE PER LA SICUREZZA 13

14 VICEPRESIDENZA ASSESSORATO FINANZE. EUROPA. COOPERAZIONE COL SISTEMA DELLE AUTONOMIE. VALORIZZAZIONE DELLA MONTAGNA. REGOLAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI, SEMPLIFICAZIONE E TRASPARENZA. POLITICHE PER LA SICUREZZA Lo scenario che ha caratterizzato il 2013 è stato, ancora una volta, fortemente condizionato dalla difficile situazione economica, finanziaria e politica, conseguenza della pesante crisi che da oltre un quinquennio investe il nostro Paese ed il contesto europeo. Il governo centrale, nel tentativo di contrastare questa prolungata congiuntura negativa, ha adottato a più riprese provvedimenti restrittivi di finanza pubblica, che hanno inciso fortemente sulla finanza regionale e locale. In questi 12 mesi, la Direzione generale centrale Risorse finanziarie e Patrimonio ha pertanto rafforzato il monitoraggio delle disposizioni di legge in itinere, per dare precise indicazioni ai decisori politici e fornire il necessario supporto tecnico al Presidente della Giunta per la sua attività nell ambito delle istituzioni preposte al confronto tra Stato, Regioni e Autonomie. I pesanti tagli e vincoli introdotti sulla finanza regionale hanno inoltre richiesto un ripensamento complessivo delle politiche di bilancio regionale ed un intensa attività di coordinamento delle diverse unità organizzative dell Ente, per garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel programma di governo del Presidente e della Giunta regionale. Parallelamente, la difficile situazione economica e le manovre restrittive varate dal Governo centrale hanno contribuito ad accrescere le richieste di sostegno rivolte alla Regione da vari enti, in primo luogo dal Sistema delle Autonomie. La Direzione ha pertanto rafforzato la funzione di coordinamento della finanza regionale, assegnata come competenza concorrente alle Regioni a seguito della riforma costituzionale al Titolo V, prevedendo una serie di interventi che hanno consentito il raggiungimento di risultati rilevanti a favore del territorio e più in generale dell economia locale. Infine, il sisma che ha colpito nel maggio 2012 una vasta area dell Emilia ha continuato a richiedere una modifica al quadro delle priorità gestionali dell Ente. Questa Direzione, dal primo momento, ha offerto - nell ambito delle proprie competenze - la collaborazione necessaria per esperire al meglio ogni attività, sia riguardo agli aspetti finanziari e relativi al Patto di Stabilità Interno, che sotto il profilo tecnico-immobiliare e amministrativo-contrattuale. 14

15 GOVERNO DELLA FINANZA REGIONALE E COORDINAMENTO DELLA FINANZA TERRITORIALE LINEE EVOLUTIVE DELLE POLITICHE FINANZIARIE DELLA REGIONE La riforma in senso federale del Titolo V si presenta come un processo di elevata strategicità per la definizione dei rapporti tra i diversi livelli di governo istituzionale e di grande delicatezza per le profonde differenze che caratterizzano il Paese e per la situazione ancora preoccupante dell economia e della finanza. La Direzione ha operato per lo sviluppo del processo attuativo del federalismo fiscale nell'ambito dell'attuazione della Legge n. 42 del 2009 (Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione). Nell ambito di questo importante processo, è stata compiuta un attenta analisi del Decreto Legislativo n. 118 del 2011, che prevede che le Regioni debbano adeguare i propri ordinamenti alle nuove disposizioni in tema di armonizzazione dei sistemi contabili, creando così i presupposti operativi e gestionali per rendere fruibili e confrontabili i dati presenti nei sistemi informativo-contabili dei diversi Enti della Pubblica Amministrazione. Nel corso dell anno sono stati effettuati numerosi studi sotto il profilo contabile, normativo, informatico ed organizzativo, al fine di adeguare l assetto della contabilità regionale, attualmente disciplinato dalla Legge Regionale n. 40/2001. E' stata svolta un'intensa attività per la riclassificazione richiesta dei singoli accertamenti e impegni relativi all esercizio 2012 e per il loro invio nei termini previsti. La Direzione ha garantito la ricognizione e la quantificazione dei trasferimenti statali da far confluire nel Fondo Unico (di recente istituzione) in relazione alle funzioni di competenza regionale, fornendo anche supporto specialistico per la valutazione delle ripercussioni che questo nuovo fondo ha sul bilancio regionale. La Direzione ha effettuato, inoltre, un approfondita analisi del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68 Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle Regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario al fine di valutarne il corretto recepimento nella contabilità regionale. Nel corso del 2013 è stata svolta una sistematica attività di studio, approfondimento, ricerca dei dati e analisi del contesto in relazione agli oggetti e ai temi iscritti in agenda per sostenere adeguatamente i processi decisionali dei referenti politici e svolgere i compiti tecnici assegnati alla Direzione sia nei tavoli istituzionali nazionali e interregionali, sia all interno dell Ente Regione. 15

16 Sono stati predisposti i quadri delle risorse disponibili e delle spese sostenibili distinte per natura economica e grado di rigidità e dei fabbisogni indicati dalle Direzioni generali allo scopo di fornire alla Giunta regionale le indicazioni necessarie per le scelte politico-programmatiche individuate attraverso gli incontri con i componenti della Giunta e i rispettivi Direttori generali di riferimento, che si sono svolti in più fasi, necessarie per la definizione dei fabbisogni e dei vincoli dei rispettivi ambiti di settore. Con accuratezza e tempestività la Direzione ha analizzato l evoluzione della legislazione statale ed ha fornito agli organi decisionali pareri tecnici, note, elaborazioni e simulazioni prospettiche al fine di individuarne le ricadute sulla finanza regionale. Si è posta particolare attenzione ai seguenti provvedimenti: la Legge di stabilità 2013 n. 228/2012, il D.L. n. 52/2012, convertito con Legge 6 luglio 2012 n. 64 recante Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica, il D.L. 95/2012, convertito con Legge 7 agosto 2012 n. 135 recante Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario e la Legge costituzionale n. 1/2012 recante Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale. 16

17 PATTO DI STABILITÀ INTERNO E PATTO DI STABILITÀ TERRITORIALE Patto di Stabilità Interno Secondo le disposizioni sancite dal Decreto del Ministero dell'economia e delle Finanze pubblicato sulla G.U. n. 205 del 02/09/2013 sono stati realizzati gli elaborati per il monitoraggio trimestrale del Patto di Stabilità che sono stati prontamente inviati con le modalità richieste ed è stato effettuato un costante monitoraggio della normativa nazionale relativa al Patto di Stabilità Interno al fine di valutarne attentamente l'impatto sulla finanza regionale. Sono stati creati appositi strumenti per la gestione ed il monitoraggio dei vincoli e degli adempimenti derivanti dal Patto di Stabilità Interno. Sono stati definiti budget di spesa per ogni Direzione Generale e si sono prodotti report specifici, al fine di rilevare a cadenze costanti gli andamenti di spesa e fornire accurate informazioni agli organi decisionali, mediante la formulazione di proposte applicative e/o di indirizzo. Gli elaborati relativi al Patto di Stabilità Interno sono stati prodotti sulla base degli schemi del Decreto e inviati al Ministero dell'economia nel rispetto dei termini previsti, in modo da consentire alla Regione Emilia-Romagna, anche per il 2013, il pieno rispetto delle regole fissate per il Patto di Stabilità Interno, contenendo la spesa soggetto a vincolo di crescita all interno dell obiettivo programmatico. Patto di Stabilità Territoriale Il 2013 ha rappresentato il terzo anno di applicazione della Legge Regionale 23 dicembre 2010, n. 12 Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna. Si tratta di una disciplina estremamente complessa: nell ambito della cornice normativa nazionale di riferimento e nel rispetto dei principi costituzionali e delle norme in materia di federalismo fiscale, introduce un nuovo sistema di regole per la definizione di un Patto di Stabilità applicabile al territorio dell Emilia-Romagna, assegnando alla Regione una precisa funzione di coordinamento e di governance della finanza locale e regionale. Questa normativa ha inteso accrescere l efficienza e la flessibilità nell utilizzo delle risorse finanziarie da parte degli enti interessati dal Patto di Stabilità Interno, la cui platea si è peraltro ampliata, dato che, a partire da gennaio 2013, sono stati assoggettati ai vincoli del Patto anche i Comuni con popolazione compresa fra i e i abitanti. Nel corso del 2013 è stata garantita l'effettuazione delle analisi e l'adozione dei provvedimenti amministrativi necessari per dare continuità alla preziosa azione di coordinamento della finanza locale. Attraverso la definizione e l'applicazione di criteri di riparto, condivisi nell'ambito della Commissione interistituzionale per l'attuazione 17

18 del Patto di Stabilità Territoriale, è stato possibile attivare misure di compensazione orizzontale e verticale, che hanno rappresentato un valido contributo per il Sistema delle Autonomie, confermando i positivi risultati conseguiti nel Per la gestione del Patto di Stabilità Territoriale 2013 sono state adottate dalla Giunta Regionale le seguenti deliberazioni: - DGR n. 432 del 15/4/2013, avente ad oggetto Patto di Stabilità Territoriale. Compensazioni verticali per l attribuzione ai Comuni e alle Province di quote di importo corrispondenti ai peggioramenti intervenuti sui saldi obiettivi, in applicazione del punto 18 della D.G. 1586/2012 ; - DGR n. 809 del 17/6/2013, avente ad oggetto: Patto di Stabilità Territoriale. Applicazione del Patto Regionale Incentivato a favore del Sistema delle Autonomie locali. Anno 2013 ; - DGR n. 867 del 24/6/2013 avente ad oggetto Patto di Stabilità Territoriale. Approvazione proposta per la distribuzione di spazi finanziari a favore dei Comuni colpiti dal sisma, ai sensi del D.L. 174/2012 ; - DGR n del 2/8/2013 avente ad oggetto Patto di Stabilità Territoriale. Approvazione riparto di spazi finanziari a favore dei Comuni e delle Province colpite dal sisma del 20 e 29 maggio 2012, ai sensi dell art. 6 quinquies del D.L. 43/2013 ; - DGR n del 28/10/2013 avente ad oggetto Patto di Stabilità Territoriale. Applicazione delle misure di compensazione orizzontale e verticale a favore del Sistema delle Autonomie locali. Anno Nel corso del 2013 la Regione, tramite l operato della Direzione Finanze, ha concesso ai Comuni e alle Province autorizzazioni di spesa per circa 258,5 milioni di euro, utili per il superamento dei limiti imposti dal Patto di Stabilità Interno. La distribuzione dell ammontare complessivo delle autorizzazioni di spesa, tecnicamente definite spazi finanziari, avviene sulla base dei criteri stabiliti in materia di Patto di Stabilità Territoriale dalla già citata Legge Regionale n. 12 del Per l anno 2013, la Giunta ha individuato 3 indicatori standard (l ammontare della differenza tra i residui passivi e attivi in conto capitale -al netto delle concessioni e riscossioni di credito-, il livello del debito pro-capite, l ammontare degli interventi cofinanziati dalla Regione) nonché ulteriori indicatori da cui hanno tratto beneficio, in particolare, gli Enti in situazione di particolari criticità, determinate da eventi calamitosi, emergenziali o non prevedibili e gli Enti con progetti di investimento nel settore dell edilizia scolastica. 18

19 Nel 2013, gli spazi finanziari assegnati per compensazione verticale (cessione di quote dalla Regione agli Enti Locali) e per l applicazione del Patto Regionale Incentivato sono stati pari a 121 milioni di euro; quelli derivanti da compensazione orizzontale (quote cedute nell ambito del Sistema delle Autonomie) a circa 79 milioni di euro. A favore degli Enti Locali colpiti dal sisma del 2012, la Regione ha provveduto a concedere ulteriori autorizzazioni di spesa per 58,5 milioni di euro. Nel complesso si è trattato indubbiamente di un risultato molto positivo che, oltre a permettere di soddisfare larga parte delle richieste espresse dal territorio, ha testimoniato la presenza di un elevato livello di responsabilità istituzionale e di fiducia complessiva nei confronti del Sistema territoriale dell Emilia-Romagna. In particolare, nel 2013, sono stati concessi spazi finanziari per 194 milioni di euro ai 293 Comuni che ne hanno fatto richiesta, e 64,5 milioni di euro alle 9 Province emilianoromagnole. La Direzione finanze ha inoltre assicurato il massimo presidio e la più completa condivisione delle informazioni e dei processi con il territorio. A tal fine, sono stati organizzati diversi incontri tecnici ed è stato predisposto un portale che via web consente, in tempo reale, un continuo scambio informativo con i Comuni e le Province assoggettate alle regole del Patto. Inoltre, nel corso del 2013 è stato assicurato un costante monitoraggio dei flussi finanziari e una programmazione dei trasferimenti finanziari coerente rispetto ai bisogni espressi dal Sistema delle Autonomie, in relazione ai loro vincoli di bilancio, agli obiettivi del Patto di Stabilità, alla gestione della liquidità. Nell ambito di rapporti interlocutori sono stati definiti, con gli Enti richiedenti, tempi e modalità per il trasferimento delle risorse loro destinate. 19

20 IL GOVERNO DELLA FINANZA TERRITORIALE La riforma costituzionale del Titolo V ha conferito la funzione relativa alla governance della finanza locale alle Regioni. In Emilia-Romagna, il presidio amministrativo e tecnico di questa funzione viene assicurato dalla Direzione Generale centrale Risorse finanziarie e Patrimonio. Avvalendosi di conoscenze specialistiche, strumenti di analisi e in coordinamento con le Autonomie locali, è stato avviato un insieme di iniziative e progetti, tra cui un complesso sistema di monitoraggio dei flussi finanziari erogati agli Enti del territorio. Il presidio di questa importante funzione non ha potuto non tenere conto della perdurante crisi finanziaria ed economica attraversata dal nostro Paese, avendo essa imposto provvedimenti di forte contenimento della spesa pubblica, che si sono poi tradotti in tagli dei trasferimenti regionali e locali assai consistenti. Non solo: stante le manovre restrittive varate dal Governo, sono aumentate le richieste di sostegno rivolte alla Regione, in primis dal Sistema delle Autonomie. Sempre nell ottica di presidio di questa funzione, e alla luce delle continue evoluzioni costituzionali del Titolo V, sono state analizzate le più recenti modifiche agli assetti istituzionali del territorio. Non essendo la riforma in senso federale del Titolo V compiuta, anzi, trattandosi di un processo strategico in divenire e in continuo mutamento-, il contributo richiesto alla Direzione Finanze volge in più direzioni, e si esplica a diversi livelli di governo, nazionale e locale; sono stati analizzati gli impatti derivanti dai principali provvedimenti di finanza pubblica in formazione, ed è stata assicurata la partecipazione ai tavoli tecnici nazionali, interregionali e politici, nell ottica di un supporto specialistico al Presidente della Giunta in seno alla Conferenza delle Regioni, alla Conferenza unificata e alla Conferenza Stato-Regioni. Il presidio della funzione di governance della finanza locale ha dovuto essere ulteriormente rafforzato a seguito dell emanazione di taluni provvedimenti normativi; per citare qualche esempio: - emanazione della legge che ha introdotto il principio di pareggio di bilancio nella Costituzione; infatti, in virtù di questa norma, a partire dal 2014, Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni possono ricorrere all indebitamento solo per finanziare le spese di investimento e a condizione che per il complesso degli enti di ciascuna Regione sia rispettato l equilibrio di bilancio; contestualmente, devono esserne definiti i piani di ammortamento; - varo del Decreto Legislativo n. 68 del 2011, che detta, fra le altre, norme sulla fiscalità delle Regioni, stabilendo che ciascuna Regione possa istituire nuovi 20

21 tributi (regionali e locali) su manifestazioni di ricchezza non assoggettate a imposizioni statali, e ridefinendo, entro alcuni limiti, le entrate tributarie. Le Regioni, inoltre, parteciperanno al gettito derivante dal contrasto all evasione fiscale e potranno stipulare convenzioni ad hoc con l Agenzia delle Entrate. Nelle more attuative di questo decreto, si è provveduto all elaborazione di un progetto di legge di revisione dei tributi. Sono stati numerosi gli incontri organizzati per condividere e approfondire i temi relativi all evoluzione della finanza pubblica locale, alcuni dei quali hanno visto la collaborazione di ANCI e UPI. In questo modo è stata svolta una sistematica attività di informazione e confronto con i responsabili finanziari degli Enti locali; si è potuto sviluppare un dibattito allargato sui temi del federalismo e su altri temi di finanza pubblica e nel contempo si è provveduto a raffinare ulteriormente gli strumenti di comunicazione via web, anche attraverso lo sviluppo del portale Finanze, favorendo lo scambio interattivo tra la Regione e gli utenti, sia privati che istituzionali, nelle materie di competenza. Con deliberazione della Giunta regionale n del 28 novembre 2011 è stato istituito l Osservatorio regionale sul federalismo fiscale (ORAFF) coordinato da questa Direzione generale al quale partecipano dirigenti regionali esperti in materia di finanza pubblica, rappresentanti delle associazioni delle Autonomie Locali e un gruppo di illustri professori universitari. Il compito di ORAFF è quello di analizzare la normativa e i dati di finanza pubblica ed elaborare proposte e quadri informativi utili a supportare il delicato processo di applicazione del federalismo fiscale, soprattutto per gli aspetti legati al rapporto tra Regione e territorio (fiscalizzazione dei trasferimenti, costi e fabbisogni standard, ecc.). Un altro importante tavolo di confronto tra amministrazioni del territorio è quello rivolto all approfondimento delle tematiche relative all armonizzazione dei bilanci in applicazione del Decreto Legislativo n. 118/2011. Questa Direzione, avvalendosi di esperti in materia, ha coordinato un gruppo di lavoro al quale hanno spontaneamente aderito tutte le amministrazioni regionali coinvolte nella fase di sperimentazione contabile. L esperienza unica nel panorama italiano ha raccolto una positiva condivisione da parte dei responsabili finanziari degli enti locali ed inoltre i rappresentanti di enti fuori Regione provenienti da Liguria, Lombardia, Sardegna, Toscana e Veneto hanno chiesto di condividere questo percorso di studio e di definizione di prassi operative, partecipando attivamente agli incontri di lavoro. Alla Direzione, inoltre, è stato assegnato, con delibera della Giunta regionale n. 822 del 2011, il coordinamento amministrativo delle altre Direzioni generali per le attività finalizzate all'espletamento degli adempimenti introdotti con la legge finanziaria

22 dello Stato e dalla L.R. 26/2007 in ordine alla raccolta, classificazione, verifica e trasmissione dei dati relativi alle società partecipate al Dipartimento della Funzione Pubblica e all'assemblea Legislativa per il rispetto delle finalità di controllo e della trasparenza dell'azione pubblica previste dalle normative citate. In applicazione del decreto del Ministero dell'economia e delle Finanze del 30 luglio 2010, questa Direzione effettua inoltre il coordinamento nei confronti di tutte le altre Direzioni generali relativamente alla raccolta, verifica e trasmissione dei dati riferite al sistema delle partecipazioni regionali. Con riferimento al presidio degli aspetti di governance riferiti al complesso delle società partecipate, delle fondazioni regionali e dell'insieme degli enti strumentali della Regione, la Direzione ha offerto una collaborazione a contenuto tecnicospecialistico. A tal fine è stato sviluppato e implementato uno specifico datawarehouse con informazioni riferite all'universo degli enti strumentali della Regione. A seguito dell emanazione del Decreto Legislativo 33/2013 in tema di trasparenza, la Direzione ha garantito il presidio dell applicazione della normativa con particolare riferimento all invio, all Assemblea Legislativa, ai fini della pubblicazione sul sito Amministrazione trasparente di tutte le informazioni richieste dall art. 22 recante Obblighi di pubblicazione dei dati relativi agli enti pubblici vigilati, e agli enti di diritto privato in controllo pubblico, nonché alle partecipazioni in società di diritto privato. Sotto il profilo meramente tecnico, questa Direzione ha dato continuità, con obiettivi di ulteriore arricchimento delle informazioni trattate, alla realizzazione di specifici progetti per lo studio e la conoscenza della finanza regionale e locale, per l'analisi della distribuzione territoriale della spesa, dei flussi finanziari e degli investimenti, per l'elaborazione del conto consolidato territoriale allo scopo di accompagnare con dettagliate relazioni, report e quadri informativi i processi decisionali in ordine alla finanza del territorio e contribuire, in tal modo, allo sviluppo delle conoscenze sulle dinamiche della finanza locale. STRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA E RENDICONTO GENERALE In uno scenario caratterizzato da un quadro normativo estremamente complesso, da un elevata incertezza nella quantificazione preventiva delle risorse disponibili, da pesanti vincoli normativi e fiscali, da un delicato intreccio di relazioni tra Stato/Regioni/Autonomie, da limiti di bilancio derivanti dalla gestione finanziaria del sistema sanitario e del trasporto pubblico locale, oltre che da una perdurante crisi 22

23 economica, il presidio della governance della finanza regionale è stato, nel corso del 2013, di particolare intensità. Considerati peraltro solo alcuni dei fattori che descrivono il contesto d azione, si può capire come il sistema di finanziamento dell Ente sia diventato sempre più complesso, e come la Direzione Finanze abbia dovuto agire su più fronti per potere garantire la copertura finanziaria del programma di governo della Giunta Regionale, il mantenimento degli equilibri di bilancio e la solidità dei conti regionali. Le principali azioni che sono state sviluppate hanno riguardato la valutazione delle disposizioni di legge nazionali aventi implicazioni e ricadute sull'assetto della finanza regionale. Tali valutazioni si sono rese necessarie sia per fornire precise indicazioni agli organi politici e alle strutture tecniche per la gestione ottimale delle risorse finanziarie dell'ente, sia per individuare criticità e possibili soluzioni. Sono state predisposte simulazioni e scenari prospettici con l obiettivo di evidenziare l impatto della normativa nazionale sul contesto regionale, tenendo conto anche degli sviluppi futuri attesi. Con particolare riferimento all attività di programmazione finanziaria, sono state impostate la manovra di bilancio di previsione annuale, pluriennale e l assestamento che hanno consentito di massimizzare l efficienza e l efficacia nell utilizzo delle risorse disponibili, finanziando gli interventi conformi al programma di governo del Presidente e della Giunta e limitando ulteriormente l incidenza delle spese di funzionamento. La manovra di bilancio ha permesso di massimizzare l efficienza e l efficacia delle risorse disponibili, finanziare gli interventi previsti dal Programma di Governo del Presidente e della Giunta e di limitare ulteriormente l incidenza delle spese di funzionamento, con analisi puntuali sulle singole voci di spesa. Anche per il 2013 i provvedimenti legislativi di programmazione finanziaria sono stati adottati nei termini previsti dalle leggi vigenti, nonostante l elevato livello di complessità del contesto nazionale economico e politico. La Giunta Regionale ha avviato l iter formale dei progetti di legge, mediante l approvazione delle delibere n e n dell 11 novembre 2013 relative rispettivamente alla Legge Finanziaria e al Bilancio di previsione 2014 e pluriennale , che si è concluso con l approvazione, da parte dell Assemblea Legislativa, delle Leggi regionali n. 28 e n. 29 del 20 dicembre 2013 (pubblicate sui BURERT. nn. 383 e 384 del 2013). Tali leggi sono entrate in vigore dal 1 gennaio 2014 ed hanno consentito la gestione del bilancio dell esercizio sin dal suo inizio. Con il bilancio 2013 la Regione ha inteso proseguire l azione di razionalizzazione, non solo sulle spese di funzionamento ma anche nei diversi interventi regionali, 23

24 evitando la logica dei tagli lineari e concentrando le risorse per lo sviluppo economico, mantenendo un attenzione particolare agli interventi di carattere sociale e socio-sanitario. Le scelte politiche del bilancio regionale per l esercizio 2013 hanno privilegiato, con risorse proprie, interventi per la crescita e il lavoro, il welfare, il trasporto pubblico locale. E stata confermata la volontà di procedere al contenimento dei costi, anche con interventi di riorganizzazione territoriale e di riqualificazione della spesa interna della Regione. La fase di assestamento del bilancio 2013, per il recepimento dei risultati relativi alla chiusura dell esercizio 2012 e per apportare le variazioni nel frattempo maturate, si è concluso con l approvazione dei relativi provvedimenti legislativi nel mese di luglio - Leggi regionali n. 9 (Legge Finanziaria) e n. 10 (Assestamento) del 25 luglio mentre nel corso dell anno sono state assicurate con deliberazioni della Giunta regionale le necessarie variazioni al bilancio di cassa per consentire l emissione puntuale dei mandati di pagamento nonché le variazioni al bilancio di competenza per acquisire le assegnazioni statali e comunitarie, per l utilizzo delle risorse accantonate nei fondi speciali, per i prelevamenti dal fondo di riserva delle spese obbligatorie e per le variazioni compensative tra capitoli appartenenti alla stessa unità previsionale di base dando quindi la massima applicazione al principio di flessibilità previsto dalla vigente normativa regionale in materia di contabilità. Relativamente al Rendiconto generale, che si articola nel conto del bilancio e nel conto del patrimonio, dopo le operazioni di chiusura concluse ad aprile 2013, la predisposizione delle relazioni e delle tavole statistiche, il progetto di legge è stato licenziato, a fine giugno, con deliberazione della Giunta regionale e definitivamente approvato con legge nel mese di novembre 2013 (Delibera della Giunta regionale n. 854 del 24 giugno 2013 per l'approvazione del Rendiconto e Legge regionale 21 novembre 2013, n. 21). GOVERNO DELLA SPESA SANITARIA La Direzione ha prestato la più ampia collaborazione alla Direzione Sanità e Politiche Sociali per la verifica degli equilibri economico-finanziari del Servizio Sanitario Regionale e per individuare le soluzioni migliori destinate a fronteggiare i maggiori fabbisogni delle Aziende sanitarie e per dare risposta alle criticità relative al rispetto degli equilibri del Bilancio regionale. Sulla base delle istanze di accesso all anticipazione di liquidità presentate dalla Regione, la Direzione ha predisposto la Legge Regionale 6/2013, che autorizza la 24

25 Regione ad accedere alle anticipazioni di liquidità, provvede alla copertura degli oneri per il rimborso dell'anticipazione e degli interessi fino all importo di 30 milioni di euro per il 2014 e fino all importo di 50 milioni di euro a decorrere dal 2015, e ha apportato le relative variazioni alle entrate e spese del bilancio 2013 e pluriennale Sono stati effettuati monitoraggi costanti, a cadenza mensile per la verifica dei flussi di cassa e a cadenza trimestrale per la rilevazione dell'andamento della situazione contabile e delle eventuali criticità per poter affrontare queste ultime in modo mirato e tempestivo. SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE La Legge di stabilità 2013 all articolo 1 comma 301 ha modificato l articolo 16-bis del Decreto Legge 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni, nella Legge 7 agosto 2012, n. 135, stabilendo che, a decorrere dall anno 2013, venga istituito il Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle Regioni a statuto ordinario. Tale fondo è alimentato da una compartecipazione al gettito derivante dalle accise sul gasolio per autotrazione e sulla benzina. Le risorse di tale Fondo, per gli anni successivi, saranno oggetto di integrazione, saldo o compensazione, a seguito dei risultati delle verifiche effettuate attraverso appositi strumenti di monitoraggio, che le Regioni e gli Enti Locali hanno l obbligo di predisporre. GOVERNO DELLA LIQUIDITÀ DI CASSA I pesanti vincoli introdotti dalla normativa nazionale, in particolare quelli relativi al Patto di Stabilità Interno, hanno imposto un attento e rigoroso presidio della liquidità di cassa per garantire una coerente attuazione delle strategie di governo delle risorse finanziarie e per lo sviluppo delle priorità definite, rispetto agli interventi di spesa. E stato assicurato a tal fine un monitoraggio continuativo dei flussi finanziari in entrata e in uscita ed una costante verifica degli strumenti di finanziamento offerti dalla normativa vigente. In questo ambito sono stati predisposti report e quadri informativi per supportare in modo adeguato le scelte degli organi decisionali. REFERTI DELLA CORTE DEI CONTI REGIONALE E CENTRALE SEZIONE DELLE AUTONOMIE Nell ambito del nuovo sistema dei controlli della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria delle Regioni, delineato col Decreto Legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito in Legge 7 dicembre 2012 n. 213, una delle novità più rilevanti è costituita dall introduzione del giudizio di parificazione del rendiconto generale anche per le 25

26 Regioni ad autonomia ordinaria, la cui funzione è fornire all Assemblea Legislativa elementi di valutazione per l approvazione del disegno di legge presentato dalla Giunta sul rendiconto generale (rafforzando il ruolo di ausiliarietà della Corte dei Conti nei confronti delle Assemblee legislative, come previsto dalla Costituzione). La Direzione, pertanto, ha elaborato i moduli operativi necessari alla Corte dei Conti Regionale per il giudizio di parificazione sul rendiconto per l esercizio 2012 e alla Corte dei Conti Centrale allo scopo di stilare il referto annuale. E stato inoltre garantito il supporto alle varie strutture regionali per soddisfare specifiche richieste conoscitive che sono pervenute dalla Corte dei Conti, in particolare con riferimento alla compilazione dei questionari previsti dalla delibera della Corte dei Conti n. 6 del 22 febbraio Nel mese di ottobre 2013 la Corte dei Conti ha presentato il proprio giudizio di parificazione confermando, come per i passati esercizi, il giudizio complessivamente positivo sulla gestione finanziaria della Regione Emilia-Romagna per l esercizio SUPPORTO AL COLLEGIO DEI REVISORI La Legge Regionale 21 dicembre 2012, n. 18 istituisce il Collegio dei revisori dei conti della Regione Emilia-Romagna, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente, in attuazione dell'articolo 14, comma 1, lettera e), del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito, dalla legge n. 148/2011. Il Collegio esprime parere obbligatorio sulle proposte di legge di approvazione del bilancio di previsione, di assestamento del bilancio, di variazione del bilancio, di rendiconto. La Direzione ha, nell ambito delle proprie competenze, operato attivamente affinché la Giunta Regionale potesse favorire l'attività istruttoria del Collegio assicurando ad esso, in modo costante e tempestivo, l'informazione e la documentazione in ordine alla predisposizione degli atti sui quali il Collegio deve esprimere il parere obbligatorio e la collaborazione, le notizie e le informazioni necessarie allo svolgimento delle sue funzioni. ELABORAZIONI ED ANALISI SUI DATI FINANZIARI Per la trasversalità delle funzioni assegnate alla Direzione Generale centrale Risorse finanziarie e Patrimonio, questa struttura è frequentemente chiamata ad offrire collaborazione tecnica nell'ambito di processi di elevata complessità, anche quando rientranti nella sfera di responsabilità di altre unità organizzative. Con l'intento di 26

27 valorizzare le sinergie tra le diverse aree organizzative e favorire modalità di lavoro integrate, nel corso del 2013, è stato offerto il supporto specialistico a progetti strategici che interessano funzioni settoriali esprimendo una particolare attenzione alle fasi di impostazione e collaborando sia alla fase di predisposizione di provvedimenti amministrativi di particolare complessità tecnica che all elaborazione di quadri di dati finanziari, a supporto dei processi decisionali, delle azioni di monitoraggio e di verifica. Con riferimento alle elaborazioni ed analisi di natura finanziaria, gli uffici della Direzione hanno assicurano lo studio e gli approfondimenti necessari in risposta a specifiche esigenze conoscitive. In particolare è stato realizzato: - il Conto consolidato definitivo della Regione per l anno 2012 analizzando e riclassificando, secondo i criteri adottati nell ambito del progetto, i bilanci di oltre 900 enti operanti sul territorio e predisposto il Conto consolidato provvisorio per il 2013 rispettando le scadenze perentorie previste dalla deliberazione CIPE e i criteri di completezza e qualità dell elaborato; - la localizzazione territoriale dei flussi finanziari ovvero dei pagamenti (di spesa corrente e capitale) realizzati nel 2013 con informazioni sulla natura economica e funzionale della spesa, ambiti territoriali e soggetti beneficiari; - l aggiornamento del sito La Finanza del Territorio dei dati riferiti al bilancio di previsione e al consuntivo della Regione, ai principali indicatori di entrata e di spesa, ai dati delle organizzazioni strumentali di comuni e province; - report, analisi, elaborazioni in risposta a specifiche esigenze conoscitive, per la comunicazione pubblica sui bilanci e la situazione finanziaria dell Ente, a supporto di progetti e/o iniziative settoriali, o in risposta a richieste espresse da Istituzioni pubbliche e private (Guardia di finanza, ecc.); - la realizzazione del portale Finanze, per riorganizzare e ampliare l offerta informativa in materia di finanza regionale. Il portale è destinato al soddisfacimento di specifiche esigenze conoscitive del territorio (centri studio, università ecc.), degli utenti dei servizi finanziari e tributari (beneficiari, contribuenti, ecc.) e come strumento di comunicazione e informazione al Sistema delle Autonomie locali, anche in un'ottica di coordinamento della finanza locale. 27

28 ALTRE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI Nel corso del 2013, sono state assicurate ed espletate le attività istituzionali assegnate alla competenza della Direzione garantendo il costante contributo tecnico-specialistico alle altre strutture organizzative dell'ente. Per la centralità e la trasversalità della Direzione finanze, sono stati richiesti, da parte di altre strutture organizzative, frequenti e rilevanti interventi per lo sviluppo di numerosi obiettivi strategici definiti dalla Giunta. La funzione di controllo contabile sui provvedimenti amministrativi aventi implicazioni sul versante della spesa è stata espletata nel rispetto delle modifiche dettate dal quadro normativo di riferimento assicurando la costante consulenza tecnico-specialistica agli altri settori regionali. In particolare, l attività di verifica di compatibilità finanziaria ed amministrativa richiesta dalla normativa contabile ha riguardato sul versante della spesa 571 delibere di cui 466 con assunzione degli impegni contabili e 105 per l apposizione del visto di riscontro degli equilibri economico-finanziari, determinazioni dirigenziali con la registrazione di impegni di spesa. Sono stati emessi titoli di pagamento. Relativamente alla gestione dei fondi assegnati ai Funzionari delegati sono state gestite 26 posizioni contabili, sono stati controllati 75 rendiconti di spesa di cui 68 approvati con determinazioni appositamente predisposte. In materia fiscale è stata garantita l applicazione delle norme introdotte dalla Legge di Stabilità Finanziaria, sono stati effettuati i controlli e riscontri sulla documentazione contabile e amministrativa di competenza, sono state espletate le elaborazioni dell elenco clienti e fornitori e la trattazione degli acquisti intracomunitari con i servizi coinvolti. Sono state predisposte le dichiarazioni mensili e annuali, previste per legge, l elaborazione dei modelli di certificazione unica e delle certificazioni per i redditi di lavoro autonomo abituale e occasionale. E stata offerta consulenza tecnica specialistica alle altre strutture regionali e predisposte note informative e circolari per la corretta applicazione degli istituti fiscali. E stata garantita la gestione ed il controllo sull esercizio delle funzioni assegnate alla Cassa Economale centrale, quale struttura interna di pagamento. Il presidio dei processi di spesa con il ricorso a procedure in economia ha richiesto attività di controllo giuridico-contabile sulla documentazione giustificativa di spesa preliminare alla fase del pagamento, nonché il supporto sistematico nella fase di preparazione di detta documentazione agli operatori amministrativo-contabili dell Ente. L obiettivo è stato quello di assicurare la regolarità, tempestività ed efficienza nella gestione dei pagamenti effettuati dalla Cassa Economale centrale, che si svolgono attraverso processi diversificati in relazione alle diverse tipologie 28

29 Sui progetti di legge recanti oneri a carico del bilancio regionale sono state effettuale le necessarie verifiche relativamente alle parti aventi per oggetto disposizioni di natura finanziaria. Obiettivo di tale attività, sviluppata con modalità propositive ed interlocutorie nei confronti dei diversi settori regionali, è il rispetto degli equilibri economico-finanziari del bilancio e della legittimità jus-contabile. In materia di tributi regionali è stato garantito l indispensabile coordinamento della normativa regionale alla articolata e dinamica legislazione nazionale anche attraverso la presenza nelle sedi tecniche di rilievo ministeriale o interregionale. La Direzione ha presidiato il corretto svolgimento delle attività di applicazione, riscossione e gestione dei tributi nel rispetto dei termini previsti dalla normativa vigente e il conseguimento di una gestione tecnico-amministrativa coerente con la legislazione statale e regionale vigente in materia. E stata posta particolare attenzione all attuazione di interventi di semplificazione amministrativa e finalizzati al miglioramento della qualità delle attività rivolte ai contribuenti, cercando di ottimizzare gli aspetti connessi alla comunicazione e alla trasparenza dell azione amministrativa. Sono state organizzate le molteplici attività connesse alla gestione dei tributi regionali, ponendo particolare attenzione a quelle riguardante i rimborsi per tributi erroneamente o indebitamente versati alla Regione. In particolare sono state adottate 23 determinazioni per restituzione di somme erroneamente o indebitamente versate a favore di beneficiari così distinti: rimborsi della tassa automobilistica, 335 rimborsi in materia di T.C.R. e sanzioni amministrative, 10 rimborsi ARISGAM. Sono stati adottati 380 provvedimenti di dilazione di pagamento relativi ad avvisi bonari inerenti l irregolare pagamento della tassa automobilistica. E stato assicurato alle strutture regionali coinvolte il supporto necessario alla corretta formulazione di provvedimenti legislativi e amministrativi aventi implicazioni di natura tributaria. L obiettivo prioritario nello svolgimento di tutte le attività connesse alla gestione dei tributi è stato quello di assicurare la qualità e l efficienza del servizio e la più ampia assistenza ai contribuenti, anche avvalendosi delle nuove tecnologie e delle nuove forme di relazione sito web e posta elettronica - oltre che promuovere tutte le azioni di contrasto all evasione fiscale. A seguito delle modifiche normative apportate all art. 5 del D.L. 953/1982 dall art. 7 della L. 99/2009, è stato fatto uno studio per il caricamento informatico delle pratiche relative a veicoli intestati ai soggetti utilizzatori dei veicoli, che dall archivio PRA risultano aver annotato la relativa formalità, e sono state date le specifiche per lo sviluppo di nuove funzionalità sulla piattaforma informatica RACI per la gestione della procedura informatizzata degli atti di accertamento ed irrogazione della tassa automobilistica, realizzata in collaborazione 29

30 con la D.G. Organizzazione, personale, sistemi informativi e telematica. Tutta l attività di analisi e studio si è conclusa a settembre 2013 e già da luglio sono iniziati i primi rilasci delle nuove implementazioni. Il sito web relativo ai tributi regionali è stato continuamente aggiornato, per quanto di competenza, e sono state adottate tutte le iniziative atte ad assicurare l aggiornamento degli archivi ponendo particolare attenzione al rispetto delle procedure di gestione e aggiornamento degli archivi regionali e dell archivio nazionale delle tasse automobilistiche, secondo quanto indicato nel Protocollo d intesa di cui al D.M. n. 418/98. Tutte le azioni utili a garantire l'assolvimento delle attività affidate in convenzione con ACI, Agenzia delle Entrate, Università degli Studi e Istituti di alta formazione sono state puntualmente assicurate. Per l'irap e l'addizionale IRPEF è stato assicurato il supporto in fase di rinnovo e predisposti gli atti per il pagamento dei compensi previsti. E' stato garantito il supporto agli intermediari della riscossione e attivati gli opportuni controlli con la Guardia di Finanza. Sono state adottate 4 determinazioni di regolarizzazione di 327 posizioni di insoluti per mancato riversamento della tassa automobilistica. E stato avviato l adeguamento delle procedure informatiche e amministrative, in coordinamento con la Tesoreria ed il CED regionale, per l applicazione delle nuove disposizioni normative stabilite dal Regolamento UE n. 260/2012 del 14 marzo 2012, che ha disposto che dal 1 febbraio 2014 il servizio di addebito diretto (cosiddetto RID), sarà sostituito con il nuovo servizio SEPA Direct Debit (SDD). Contenzioso tributario La Direzione ha posto in essere tutte le azioni possibili per il recupero dei tributi regionali, per l applicazione delle sanzioni tributarie con riferimento alle materie di competenza regionale nel pieno rispetto della normativa comunitaria, statale e regionale di riferimento e dei tempi da essa imposti e tenendo conto delle competenze sanzionatorie attribuite agli enti territoriali (Comuni e Province). Queste attività si sono esplicate nell assistenza prestata agli utenti, quantificabile in 502 persone assistite allo sportello, persone assistite telefonicamente e persone assistite tramite casella di posta elettronica dedicata. Con riferimento all attività di assistenza al contribuente sui tributi evasi, si vuole sottolineare come venga prestata la massima attenzione e cura a garantire un rapporto con il contribuente incentrato su criteri di correttezza, trasparenza e semplificazione degli adempimenti avvalendosi anche dell utilizzo delle nuove tecnologie e di nuove forme di relazione (sito web e posta elettronica). 30

31 Per quanto riguarda il contenzioso tributario, la tutela degli interessi dell Amministrazione viene garantita attraverso lo sviluppo e il consolidamento delle specifiche competenze al fine di un efficace ed efficiente svolgimento della difesa, specie in caso di pubblica udienza; l implementazione di un procedimento gestionale adeguato al rilevante numero di giudizi pendenti, anche mediante l organizzazione di idonei strumenti informatici; lo sviluppo e l aggiornamento del database Ricorsi nel quale vengono registrati tutti i ricorsi proposti innanzi alle Commissioni Tributarie nelle quali il Servizio Bilancio e Finanze della Direzione sia parte attiva o passiva. GESTIONE DEL PATRIMONIO REGIONALE Attuazione del programma di valorizzazione ed alienazione. E' proseguita nel 2013 l'attività di valorizzazione e alienazione del patrimonio regionale, avviata sin dal 2004 e giunta ormai ad un elevato grado di perfezionamento, che consiste nell'assicurare e garantire da un lato il trasferimento in gestione ad enti locali e altri soggetti pubblici dei beni immobili funzionali e strumentali al perseguimento di finalità di interesse collettivo, o a sostegno di politiche di interesse regionale, dall'altro l'alienazione dei beni patrimoniali non strategici per la Regione Emilia-Romagna. Si è proceduto all'aggiornamento del piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio regionale non strategico, approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n dell 11 novembre 2013 ed allegato al bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2014 (come previsto dalla L. 133/2008). Nonostante l attività tecnica e amministrativa sia stata svolta dagli uffici preposti della Direzione con estremo impegno, le 16 procedure di vendita ad evidenza pubblica espletate nell anno sono andate tutte deserte per la mancanza di offerte; ciò evidenzia la criticità della situazione economica nazionale e internazionale, che riduce l interesse dei soggetti potenziali destinatari/acquirenti degli immobili. Si è dato corso, comunque, alle attività necessarie per accrescere il numero di immobili disponibili per procedere nelle alienazioni programmate nel piano; sono state predisposte e concluse nel 2013: - 19 istruttorie per le verifiche di interesse storico culturale presso la competente Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell Emilia-Romagna,; - 1 verifica straordinaria dell interesse culturale per complessivi 74 edifici a servizio delle linee ferroviarie regionali Reggio Emilia- Ciano d Enza e Casalecchio di Reno-Vignola al fine di regolarizzare la concessione in uso degli immobili medesimi a F.E.R.; 31

32 - 14 procedure per istruttorie tecniche estimative. E proseguita la collaborazione con la Direzione Generale Attività Produttive per gli adempimenti tecnici e amministrativi occorrenti per la gestione del complesso immobiliare dell ex Manifattura Tabacchi, al fine di consentire il recupero funzionale dell area e la destinazione a sede del Tecnopolo di Bologna. In particolare, si è pervenuti alla definizione di una prima fase di intervento, articolata in due lotti attuativi, di cui uno in diretta esecuzione regionale come appalto integrato, l altro invece attraverso un project-financing; sono inoltre state effettuate delle demolizioni preliminari di edifici incongrui, anche al fine di contrastare le intrusioni abusive nell area. L individuazione di tali interventi e la definizione dei loro quadri economici di massima ha condotto alla approvazione del Programma triennale dei lavori pubblici relativo agli immobili appartenenti al patrimonio regionale per la realizzazione del Tecnopolo di Bologna e di uffici regionali (deliberazione di Giunta Regionale n. 2120/2013). Riguardo alla creazione di un Polo archivistico regionale, che risolva lo storico problema della corretta raccolta e conservazione della documentazione dell Ente, in linea con i bisogni derivanti dall'evoluzione tecnologica e dall'impiego di documenti digitali, nel corso del 2013 sono state vagliate diverse soluzioni progettuali, alcune delle quali prevedono l utilizzo di moderne tecnologie robotizzate per l'archiviazione del materiale; il lavoro di analisi sulle diverse ipotesi progettuali ha permesso di pervenire alla stesura di un documento preliminare alla progettazione, che pone le basi per la realizzazione dell intervento di ampliamento dell'archivio storico di San Giorgio, intervento che sarà effettuato mediante affidamento con procedura di aggiudicazione con il criterio dell offerta economicamente più vantaggiosa, sulla base del progetto preliminare. Sono state, intanto, completate le analisi di vulnerabilità strutturale dei capannoni esistenti e progettati ed aggiudicati i lavori per la realizzazione della rete anti-incendio. In tema di riordino della logistica per le sedi regionali, e stato predisposto il progetto di Legge Regionale di recepimento di quanto disposto dal D.L.95/2012 in materia di revisione e contenimento della spesa per locazioni di immobili ad uso uffici regionali, o ad essi strumentali. Si è proceduto ad una prima analisi dei costi di tutte le locazioni passive in essere, e si sono definite ipotesi di contenimento dei costi. In tal senso occorre evidenziare l importanza dell analisi e del riordino della logistica per le sedi regionali a Bologna, che ha aperto spazi per possibili risoluzioni di contratti di affitto. L attività si è concentrata sul riordino degli spazi applicato a tre sedi di lavoro e sull approfondimento dello studio di fattibilità relativo alla sostituzione di ulteriori tre 32

33 sedi, che garantirà un abbassamento dei costi per le relative locazioni. E stato fornito il supporto logistico e di sicurezza dei luoghi di lavoro per la sostituzione della sede istituzionale presso la Comunità Europea a Bruxelles. Sono state inoltre curate l attribuzione e la progettazione degli spazi e dei relativi layout funzionali al trasferimento delle strutture presenti presso la sede di viale Aldo Moro 38 in via dei Mille 21, propedeutico all apertura del cantiere per la bonifica da lana minerale. Per quanto attiene l attuazione del Piano delle verifiche di vulnerabilità sismica (approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 1013/2012), le sedi per cui la verifica strutturale è stata ultimata nel corso del 2013 sono sei, mentre si è già dato avvio alla procedura di analisi su ulteriori tre edifici. Sulla base degli elementi di criticità raccolti si stanno approfondendo valutazioni da trasferire nel piano della razionalizzazione della logistica delle sedi regionali, di prossima stesura. Global service. L'affidamento in global service dei servizi di manutenzione ordinaria del patrimonio immobiliare regionale, con specifico riferimento agli edifici destinati ad uffici nella città di Bologna, ha consentito di accelerare la tempistica di pronto intervento e mettere a regime la manutenzione preventiva. La pianificazione degli interventi in extra-canone ha consentito di impostare alcune importanti opere manutentive, mirate al miglioramento dei luoghi di lavoro, sia negli immobili di proprietà che tra quelli assunti in locazione. Inoltre, la predisposizione, a partire dal 2010, di un apposito stanziamento dedicato alla sicurezza dei luoghi di lavoro, ha garantito la fattibilità di investimenti in linea con le rilevazioni espresse dai documenti di valutazione dei rischi dell Area Prevenzione e Protezione. E proseguita la collaborazione con il Servizio Approvvigionamenti per l'attività di monitoraggio e di verifica dei consumi energetici negli edifici sedi di uffici regionali; in particolare, è stata curato quanto necessario per consentire l effettuazione di un audit energetico da parte di ENEA sull immobile in via A. Moro 30, con la restituzione di un rapporto finale. Si è attivata, inoltre, la partecipazione al gruppo di lavoro istituito per lo sviluppo di progetti speciali finalizzati alla razionalizzazione ed al contenimento delle spese per i consumi di energia della Regione Emilia-Romagna. L attività di progettazione ed esecuzione degli interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria programmata per il 2012 ha riguardato diverse situazioni. Inoltre è stata predisposta la programmazione degli interventi di manutenzione straordinaria per il triennio e la definizione del budget per le spese di manutenzione ordinaria sui capitoli relativi agli immobili in proprietà e locazione, curando il rispetto degli adempimenti previsti dal Codice dei Contratti pubblici, nonché dalle più recenti direttive sull argomento emanate dall Amministrazione 33

34 regionale. Tale programmazione trova riscontro nella specifica Delibera di Giunta Regionale. Interventi conseguenti agli eventi sismici del mese di maggio Come tristemente noto, nel mese di maggio del 2012 la Regione Emilia-Romagna è stata interessata da eventi sismici di particolare intensità, che hanno colpito numerosi comuni della pianura emiliana appartenenti alle province di Bologna, Modena, Ferrara e Reggio Emilia. E stato garantito il supporto amministrativo-contabile nella redazione degli atti del Commissario delegato (ordinanze e decreti), con annotazione delle entrate assegnate, riscosse e da riscuotere, e l aggiornamento delle spese approvate con i diversi provvedimenti sulla specifica contabilità speciale. E stato fornito il supporto amministrativo nella redazione degli atti riferiti a gare per l'affidamento dei lavori, dei servizi e delle forniture e per la predisposizione dei bandi di gara e della relativa modulistica. Nello specifico, è stata data assistenza alle procedure aperte per le Palestre scolastiche temporanee (PST) e per gli Edifici pubblici temporanei (EPT), nonché per le procedure negoziate per il conferimento degli incarichi di coordinatore della sicurezza nei cantieri in fase di esecuzione dei lavori. L attività ha riguardato l assistenza e la presenza durante le commissioni di gara, il supporto al Responsabile Unico del Procedimento in fase di progettazione e realizzazione dei lavori, la tenuta e l aggiornamento delle banche dati di riferimento. Sono stati curati anche gli aspetti tecnico amministrativi connessi ai procedimenti di esproprio. Previo i controlli di legge, sono stati predisposti i decreti commissariali per la liquidazione delle somme dovute alle imprese, con riferimento a lavori e forniture appaltati dallo stesso Commissario. 34

35 Relazione sull andamento di gestione dell attività del Servizio Affari Istituzionali e Sistema delle Autonomie territoriali Anno 2013 Nel corso dell anno 2013 le attività legate alla gestione dei capitoli di competenza e dei rispettivi fondi disponibili sono state: 1 Il riordino territoriale e il sostegno alle forme associative tra comuni (legge regionale n.21/2012 Misure per assicurare il governo territoriale delle funzioni amministrative secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza ). Nel 2013 si è operato per l attuazione della L.R. n. 21/2012, adottata anche in adeguamento ad alcuni obblighi imposti dal legislatore statale (in particolare dall art. 14 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, che prevedeva per i Comuni di ridotte dimensioni demografiche l esercizio in forma associata delle funzioni fondamentali e assegnava alle Regioni il compito di individuare la dimensione territoriale ottimale e omogenea per area geografica per l esercizio associato obbligatorio di tali funzioni) e per perseguire il progetto strategico di articolazione di tutto il territorio regionale in ambiti territoriali ottimali, all interno dei quali i Comuni esercitano obbligatoriamente la gestione associata di una serie di funzioni di particolare rilevanza. Si è inoltre molto lavorato affinché all interno di ciascun ambito territoriale ottimale si pervenisse, come previsto dalla citata L.R. n. 21/2012, alla costituzione di una sola Unione di Comuni di adeguate dimensioni demografiche, auspicabilmente coincidente con l ambito, passando anche attraverso complessi processi aggregativi e di trasformazione delle residue Comunità montane in Unioni dei comuni. Nel corso dell anno è emersa l esigenza di prorogare il termine per l attuazione delle disposizioni della L.R. n. 21/2012 circa gli obblighi di esercizio associato delle funzioni, originariamente fissato al 1 gennaio 2014, fino al 31 marzo 2014, salvo che per i Comuni di maggiori dimensioni demografiche che hanno potuto ottenere una proroga al 1 gennaio 2015 in presenza di certificate difficoltà tecniche di rilievo. Inoltre, a tale quadro di sviluppo positivo delle Unioni si è aggiunto il dato che le ultime manovre finanziarie statali, confermando il mancato assoggettamento delle Unioni di Comuni al Patto di stabilità interno, hanno anche confermato gli stanziamenti statali a favore delle gestioni associate delle Unioni e delle Comunità montane, dal 2006 suscettibili di gestione regionalizzata per le Regioni che attuano i criteri sanciti in Intese inter-istituzionali tra Stato, Regioni e Autonomie locali. Tale trasferimento era stato posto dalle Regioni quale soluzione ottimale sia rispetto alle esigenze di convergenza delle politiche statali e regionali di incentivazione, sia in relazione al nuovo quadro di competenze delineato dal nuovo Titolo V della Costituzione. In sintesi, l attività delle Regioni a sostegno dell associazionismo si è molto incrementata e si sono molto accresciute le risorse regionali destinate a sostenere queste politiche. 35

36 2 Risorse provenienti dallo Stato e risorse regionali in conto corrente per le gestioni associate Le risorse trasferite dallo Stato alla nostra Regione negli ultimi anni (il primo anno di avvio della regionalizzazione delle risorse statali risale al 2006, ed in attuazione dei principi della regionalizzazione la nostra Regione ha fissato il criterio della proporzionalità della loro ripartizione a ciascun ente, all importo del contributo da ciascuno ottenuto per le gestioni associate dalle risorse regionali), a partire dal 2009 hanno visto un andamento positivo negli anni: sono ammontate a ,00 circa totali nel 2009; quasi ,00 totali nel 2010, quasi ,00 nel 2011; nel 2012 le risorse hanno sfiorato i ,00 di euro. Solo nel 2013 le risorse sono diminuite essendo di ammontare pari a a quasi (per poi prospettarsi di nuovo in incremento nel 2014, dove supereranno ,00). Consistenti canali di sostegno finanziario, costituiti da risorse in conto corrente e risorse in conto capitale sono stati previsti e gestiti a partire dalla L.R. n. 10/2008 a supporto del sostengo alle gestioni associate e del percorso di soppressione della Comunità montane della Regione e della complessa opera di riordino che si è avuta a partire dal Per ciò che attiene le risorse in conto corrente (capitolo 3205) si è attribuito alle Comunità montane ed Unioni, a partire dall anno 2009, un cospicuo sostegno specifico per le gestioni associate pari, nel 2013, ad ,00 ( ,57 nel 2009, ,39 nel 2010, ,00 nel 2011 e nel 2012;); a queste si è aggiunta, sullo stesso capitolo, proprio a sostegno del sopra detto riordino delle Comunità montane (le aree territoriali relative sono le più deboli economicamente), una ulteriore quota di contribuzione, ammontante a ,00 nel 2013 (erano oltre ,00 nel 2009, quasi ,00 nel 2010; dal 2011 si era avuta una riduzione a ,00, fino a ,00 nel 2012). Con il Cap Contributi in conto corrente a sostegno delle gestioni associate, per l anno 2013 dotato dunque di ,00 di euro, sono stati erogati contributi correnti regionali a sostegno dell associazionismo comunale, a seguito dell attività istruttoria e di controllo per l erogazione dei contributi alle forme associative degli enti locali, disciplinate dal Programma di riordino territoriale annualità 2012, approvato con D.G.R. n. 1072/2012. L atto dirigenziale di concessione è la DGR n del 2 agosto 2013, che ha concesso risorse per un totale di ,00; inoltre i contributi straordinari alle Comunità montane e agli enti associativi ad esse subentranti, al fine di accompagnare i processi di trasformazione e riorganizzazione, come previsto nell art. 21 bis della l.r. n. 10/2008 e successive modifiche, sono stati erogati con DGR n del 15/07/2013 (sono anch essi rientranti tra quelli a sostegno delle gestioni associate). 36

37 3 Risorse regionali a sostegno delle spese di investimento delle forme associative Per quanto riguarda i contributi regionali per spese di investimento, si è avuto a partire dagli anni successivi al 2008 un rilevante sostegno finanziario per le forme associative, con contributi totali di ,00 nel 2008); nell anno 2009 lo stanziamento era stato ridotto a ,00, e sono stati impegnati ,00; nel 2010 il capitolo ammontava a ,00, confermati nel 2011 con ,00 di stanziamento. Negli anni successivi al 2011 sul capitolo suddetto (cap. 3208) non sono stati effettuati ulteriori stanziamenti, ma ha assunto particolare rilievo e impegno la lunga attività istruttoria e di gestione delle rendicontazioni e delle liquidazioni relative ai contributi concessi degli anni precedenti. Nel corso del 2012 e 2013 sono stati rinviati i termini di rendicontazione dei contributi in conto capitale concessi negli anni 2009, 2010 e Nel 2013 sono stati liquidati, con atto dirigenziale n /2013, oltre ,00 relativi al capitolo 3208 del 2010 (ma provenienti dall esercizio 2009), con residuo ancora di ,00 e con atto dirigenziale n /2013 ulteriori ,97, con residuo ancora di ,00, e le somme residue sono da gestire nell esercizio A fine 2013 sono restati invece tutti a residuo ,00, iscritti a bilancio 2011 ed impegnati con DGR n del 27/12/2011, per le stesse motivazioni afferenti alla complessità dei percorsi di completamento delle attività e rendicontazione. 4. Sostegno ai Comuni per la realizzazione dei progetti di fattibilità Anche tale canale di finanziamento, utile a supportare le valutazioni relative all opportunità di adottare o di migliorare scelte di tipo associativo od organizzativo, nel corso degli ultimi anni, a partire dal 2009, ha supportato il forte processo di trasformazione delle forme associative divenute sempre più stabili e strutturate, e si è rivolto al supporto della costituzione di Unioni; inoltre hanno cominciato a pervenire richieste sempre più numerose protese a finanziare studi per ipotesi di fusioni di Comuni. Nell anno 2013 il bilancio regionale ha ridotto, rispetto agli anni precedenti, lo stanziamento da ,00 ( ,00 già ridotti nel 2012) a ,00, sul capitolo Nel 2013, a conclusione delle attività istruttorie, che si sono svolte in 2 fasi, perché a chiusura della prima fase (a scadenza ordinaria delle domande al 15 maggio) residuavano somme consistenti, si sono finanziate n. 7 richieste (4 nella prima fase e 3 nella seconda), di cui n. 3 legate ad ipotesi di fusione di Comuni (Coli e Bobbio (PC), Toano e Villa Minozzo (RE), e Forlimpopoli e Bertinoro(FC), n. 2 per studi legati ad ipotesi di accorpamento di due Unioni, ed infine n.2 finalizzate all avviamento ed il miglioramento delle funzioni associate. 37

38 5 Sostegno agli enti locali per l esercizio delle deleghe e per il loro funzionamento Per quanto riguarda il sostegno alla gestione delle deleghe di funzioni attribuite alle Comunità Montane, il bilancio regionale prevede un capitolo destinato a spese di funzionamento delle Comunità montane nonché delle Unioni di Comuni e del Nuovo Circondario imolese, subentranti a Comunità montane soppresse (art. 17, l.r. 30 giugno 2008, n. 10, in seguito art. 23 l.r. 21 dicembre 2012 n. 21). Lo stanziamento dal 2009 è stato di (capitolo 03215) totalmente impegnati ed erogati; per il 2013 sono stati stanziati e concessi , Contributo annuale al Nuovo circondario imolese, istituito ai sensi dell'articolo 23 della l.r. 24 marzo 2004, n.6, per spese di mantenimento, funzionamento e sviluppo.(art.3, l.r. 28 luglio 2006, n.13) La legge regionale citata prevede l erogazione da parte della Regione di un contributo annuale ammontante fino al 2012 ad ,00, ridotto nel 2013 a ,0 (cap.3212) totalmente impegnato ed erogato. 7. Contributi per le associazioni regionali delle autonomie locali ed erogazione quota associativa ad AICCRE, con sede a Roma, ex l.r. n. 41 del 14/04/1995 e successive modifiche ed integrazioni, La legge regionale citata prevede l erogazione da parte della Regione di un contributo annuale alle Associazioni regionali delle autonomie locali, e la erogazione di una quota associativa annua all AICCRE, Associazione italiana per il consiglio dei Comuni e delle Regioni d Europa, con sede a Roma. I contributi alle Associazioni regionali vengono erogati annualmente sulla base di un programma annuo di riferimento coerente con gli obiettivi ed i principi previsti nell accordo sottoscritto fra Regione Emilia Romagna e le associazioni delle autonomie locali. Lo stanziamento fino al 2012 è stato per le Associazioni regionali delle autonomie locali di (capitolo 02645), ma ridotto nel 2013 a ,00, totalmente impegnati ed erogati. La quota associativa stanziata ed erogata ad AICCRE, con sede a Roma, anche per il 2013 è stata di ,00 circa (capitolo 02643), impegnate ed erogate. 38

39 Relazione sull andamento di gestione dell attività del Servizio Innovazione e Semplificazione amministrativa Anno 2013 Nel corso del 2013 le attività legate alla gestione dei capitoli di competenza e dei rispettivi fondi disponibili di competenza del Servizio Innovazione e Semplificazione amministrativa sono state: 1. Sostegno ai processi partecipativi promossi dagli enti locali e/o da altri soggetti pubblici e privati (legge regionale n.3/2010 Norme per la definizione, riordino e promozione delle procedure di consultazione e partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali ). Nel 2013 si è dato corso alle attività di sostegno ai processi partecipativi previste dalla legge regionale n.3/2010. E stato liquidato il saldo del contributo per i progetti di partecipazione agli enti beneficiari ai sensi della determina n /2012 sul Capitolo 3883 Spese per la promozione e lo sviluppo dei processi partecipativi in attuazione della legge regionale 9 febbraio 2010, n.3 afferente all U.P.B del Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2012 per un importo totale di euro ,88. In stretta collaborazione con il Nucleo tecnico di integrazione con le autonomie locali (art.7) e con il Tecnico di garanzia in materia di partecipazione (art. 8) è stato predisposto il Programma di iniziative per la partecipazione (art.6) accompagnato da una relazione sulla partecipazione nel territorio regionale e dagli indirizzi su criteri e modalità per la concessione dei contributi regionali. A seguito della Sessione di partecipazione è stato approvato dalla Giunta regionale il secondo Bando per la concessione di contributi a supporto dei processi partecipativi (Del.G.R. n. 1294/2013). Al termine dell istruttoria delle 58 domande pervenute è stata stilata una graduatoria in base ai criteri previsti dal citato Bando. Le risorse stanziate nel Bilancio 2013 iscritte al capitolo 3871 Contributi a enti locali per la promozione e lo sviluppo dei processi partecipativi in attuazione della legge regionale 9 febbraio 2010, n.3, pari a ,00, hanno permesso il finanziamento di soli 11 progetti. E stata impegnata la somma di ,00, erogata la prima tranche di finanziamento regionale pari al 70% del costo dei singoli progetti ( ,00) e liquidato il saldo ai comuni di Bagnacavallo e di Rimini per euro 8.047,00. La restante quota corrispondente al saldo del contributo verrà erogata nel 2014 al termine dei progetti e sulla base della rendicontazione delle spese da parte dei beneficiari. 39

40 Relazione sull andamento di gestione dell attività consultiva Giuridica e coordinamento dell Avvocatura Regionale Anno 2013 Relativamente ai capitoli di spesa di competenza del Servizio: - capitolo 2850 Spese legali e peritali Spese obbligatorie -, a fronte di uno stanziamento iniziale di ,00 (unmilione), sono stati liquidati, nell arco del 2013, complessivamente, per spese legali, peritali e varie, ,46, facendo fronte al maggior impegno, rispetto allo stanziamento iniziale del capitolo, mediante prelievo dal fondo di riserva, per ,00 trattandosi di spese obbligatorie. Va evidenziato che, sempre nel corso del 2013 sono stati incassati, su altro capitolo d entrata del Servizio Bilancio e Finanze ,47 per rimborso spese legali ed oneri accessori nelle cause nelle quali la Regione è risultata vittoriosa. - capitolo 2855 Spese per risarcimento danni e transazioni liti e conciliazione in materia di lavoro Spese obbligatorie -, a fronte di uno stanziamento iniziale di ,00, sono stati liquidati in totale ,13, di cui 2.004,63 dalla Direzione Generale Affari Legislativi e Legali; facendo fronte al maggior impegno, rispetto allo stanziamento iniziale del capitolo, mediante prelievi dal fondo di riserva, per 307,13 effettuato da altra Direzione Generale. Occorre precisare che sia il capitolo 2850, sia il capitolo 2855, nonostante siano di competenza del Servizio Attività Consultiva Giuridica e Coordinamento dell Avvocatura Regionale, vengono utilizzati anche da altri servizi della Giunta, previa autorizzazione del Servizio stesso. 40

41 1. Rappresentanza politico-istituzionale. Il quadro politico e istituzionale dell Unione Europea, nel corso degli ultimi anni, è stato caratterizzato da importanti cambiamenti. In primis, le misure adottate a seguito della crisi hanno portato ad un rafforzamento della governance economica europea (semestre europeo e fiscal compact, meccanismi anticrisi) nella prospettiva dell attuazione di un Unione economica e monetaria. Seppure continua ad evidenziarsi una tendenza ad adottare decisioni in maniera sempre più intergovernativa, il Parlamento Europeo è uscito rafforzato nel triangolo negoziale di approvazione dei programmi Infine, l Unione ha visto continuare il suo processo di allargamento con l adesione della Croazia, il 1 luglio 2013, divenuta il 28 Stato membro. Il 2014 si è aperto con l avvio della programmazione finanziaria dell UE per il periodo Tale programmazione, sia per quanto attiene ai programmi a cofinanziamento europeo a gestione diretta che ai fondi strutturali e di investimento, è volta a contribuire al raggiungimento degli obiettivi della strategia decennale per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Europa 2020 avviata nel Il 2014 sarà altresì caratterizzato dal rinnovo delle istituzioni europee, in particolare del Parlamento europeo, a seguito delle elezioni europee del prossimo maggio, e della stessa Commissione europea. Nel secondo semestre del 2014, inoltre, l Italia assumerà la presidenza del Consiglio dell Unione, e la preparazione di tale appuntamento coinvolgerà anche gli uffici delle Regioni italiane a Bruxelles. La partecipazione RER al negoziato multilivello per la programmazione dei fondi strutturali e della politica agricola e della pesca, conclusasi in dicembre 2013, ha visto il coinvolgimento di molte strutture regionali, incluse in un gruppo interdirezionale. In questo ambito la Regione ha mantenuto contatti costanti con la Rappresentanza Permanente d Italia presso la UE, con le Commissioni del Parlamento Europeo, del Comitato delle Regioni e con la Commissione Europea. Nel 2013 la Regione ha partecipato a consultazioni promosse dalle istituzioni europee (Commissione, Comitato delle Regioni, Parlamento), in attuazione dell obiettivo UE della coesione territoriale e del principio di sussidiarietà. Il Servizio ha, inoltre, contribuito al posizionamento in ambito UE delle strategie regionali su EXPO. L attività si è inserita pertanto in questo contesto attraverso cinque canali principali: rappresentanza politico-istituzionale; informazione e formazione; reti di regioni europee; assistenza tecnica e normativa e promozione del sistema regionale. Rappresentanza politico-istituzionale in ambito europeo. Tra le attività più significative si ricordano: il monitoraggio del negoziato per l approvazione del Quadro finanziario pluriennale e delle oltre 70 norme regolamentari relative ai programmi di cofinanziamento diretto e indiretto dell UE, in primis la politica di coesione, la politica agricola comune e la politica di ricerca e innovazione; l attività di lobbying a supporto dell inserimento delle città di Bologna e Ravenna nel Corridoio prioritario trans-europeo dei trasporti Baltico-Adriatico ; il contributo alla preparazione del Piano d Azione della Strategia Macroregionale Adriatico Ionica che sarà adottato durante la presidenza italiana dell UE; il contributo al rafforzamento del ruolo di EUROPASS (PR) a supporto del collegamento tra la RER ed EFSA. Reti di Regioni europee. La Regione Emilia-Romagna partecipa a diverse reti di regioni europee allo scopo di potenziare il rapporto con le Istituzioni UE, di posizionare le strategie regionali e promuovere lo scambio di conoscenze ed 41

42 esperienze con altre regioni europee. Le principali reti sono: CRPM; ERRIN; AREPO; AREFLH; POLIS; ERLAI; EUREGHA; NECSTOUR; la rete informale delle Regioni Europee sull aria (AIR). Dal 2008 la Regione è partner della Piattaforma di monitoraggio della strategia Europa 2020 e della Piattaforma sul tema dei GECT, attivate entrambe in seno al Comitato delle Regioni. A partire dall ottobre 2012 è attivo il progetto IPA Adriatico 2007/2013 AdriGov, di cui la Regione è partner assieme ad altri 12 enti territoriali subnazionali della macroarea adriatico-ionica, che punta a definire un Piano operativo a scala macroregionale per i territori, a supporto delle attività di coordinamento e gestione della Euroregione Adriatico-Ionica e per una partecipazione attiva delle regioni e delle città al percorso multilivello di definizione del nuovo quadro strategico macroregionale.il progetto supporta fino al 2015 le attività dell Euroregione Adriatico-Ionica, associazione di 26 Regioni e Città dell area Adriatico-Ionica, che accompagna la definizione della nuova strategia Adriatico-Ionica che vedrà la luce entro il 2014 (strategia EUSAIR). La Regione è stata molto attiva nel 2013 sul percorso strategico macroregionale, sia partecipando a varie consultazioni sul tema, sia tramite la partecipazione alle attività istituzionali ad alto livello (es. Intergruppo Adriatico-Ionico presso il Comitato delle Regioni, partecipazione a conferenze interistituzionali organizzate dal semestre di presidenza del Cons. UE greco, seguito delle attività di coordinamento interno effettuate dal MAE / MiSE sul tema macroregionale nel corso del 2013). Nel 2013 AdriGov ha permesso la realizzazione di eventi sui temi macroregionali, con la presentazione di vari contributi formali alla consultazione sulla EUSAIR organizzata dalla DG REGIO della Commissione UE: sessione tematica sull ambiente dell EAI, e Forum delle Università Adriatico-Ioniche sulla EUSAIR; quest ultimo ha rappresentato anche il local event dell iniziativa Open Days, organizzata annualmente a Bruxelles dal Comitato delle Regioni per mettere in rete le regioni europee sui grandi temi di attualità. L innovatività del Forum ha permesso di organizzarsi per arrivare a consolidare a inizio 2014 la rete formatasi, con la presentazione di una domanda preliminare sull iniziativa COST, parte di Horizon 2020, al fine di dare continuità alle attività intraprese. Nel 2013, con il supporto di AdriGov, è stato inoltre creato, con la partecipazione della Regione Emilia-Romagna, dell Università di Bologna Dipartimento DISCi e dello IECOB di Forlì, un Regional lab on macroregional issues, piattaforma aperta paritaria tra p.a. e mondo della ricerca per qualificare le politiche pubbliche secondo un approccio innovativo e integrato a scala macroregionale. Sono proseguite le attività della Piattaforma internazionale delle Regioni per la biodiversità, promossa dal Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) e dell iniziativa delle Regioni Europee sull aria (AIR), nel quadro della preparazione del Piano per la qualità dell aria regionale. La RER ha inoltre assunto il coordinamento degli Uffici regionali a Bruxelles (UCR). Dal 2008 la Regione, è partner della Piattaforma di monitoraggio della strategia Europa 2020 del Comitato delle Regioni, e della Piattaforma sul tema dei GECT, sempre attivata in seno al Comitato delle Regioni. La partecipazione alla suddetta Piattaforma di monitoraggio della strategia Europa 2020 del CdR si affianca ad un seguito costante delle attività di supporto alla predisposizione e monitoraggio del PNR Programma di Riforma Nazionale, documento di programmazione delle misure di riforma ai sensi della strategia Europa 2020 che è parte integrante del DEF 42

43 Documento Economico e Finanziario del Governo, e sul quale annualmente viene prodotto un documento interregionale discusso ed approvato in Conferenza Stato- Regioni. La partecipazione alle attività tecniche e politiche in seno al Comitato delle Regioni fa da corollario alle attività di organizzazione, gestione e monitoraggio dei rapporti interistituzionali anche bilaterali tra la RER e altre Regioni europee e non europee (es. Regione Istria, Regione Dubrovnik-Neretva in Rep. Croazia, Regione Aquitania, Contea di Vojvodina in Serbia, Regione di Scutari e Regione di Fier in Albania, Regione Assia,ecc. ). La RER nel 2013 ha visto riconfermare il suo ruolo di coordinamento degli Uffici regionali a Bruxelles (UCR), attraverso l organizzazione di diverse attività seminariali volte a promuovere un confronto tra istituzioni UE, regioni e attori territoriali, prevedendo a tal fine anche collegamenti in videoconferenza. Tra le tematiche trattate durante gli incontri: PAC, politica europea aerospaziale, Unione Bancaria, Sicurezza Alimentare e dei consumatori, politica di vicinato, Cultura e Creatività, tecnologie abilitanti. Assistenza tecnica e normativa europea. L assistenza tecnica è indirizzata al sistema regionale e territoriale per accrescere la sua partecipazione ai programmi di cofinanziamento dell UE e per aumentare la visibilità dei progetti europei attuati. Tra le attività, inoltre il rafforzamento della partecipazione regionale alla fase ascendente del processo decisionale europeo, il monitoraggio della riforma sugli Aiuti di Stato, e comunicazione sulle procedure d infrazione. Promozione del sistema regionale. Sono state organizzate iniziative di rilievo europeo sulle seguenti tematiche: Macroregione Adriatico-Ionica; Europa 2020 e dimensione regionale; mobilità elettrica, reti transeuropee e tariffazione integrata, sanità e invecchiamento attivo, disoccupazione giovanile, agricoltura e prodotti di qualità, innovazione e ricerca, suolo e aria, PMI, clusters e ricostruzione degli istituti scolastici, in seguito ai sisma del maggio Cooperazione territoriale europea La RER ha assicurato un attiva presenza agli organismi di coordinamento nazionali e, laddove previsto, ai Comitati ed organismi sovranazionali di gestione dei programmi, in particolare quelli dicooperazione transfrontaliera dove è rappresentata nei rispettivi Comitati di Sorveglianza e nel programma transnazionale Europa Sud Orientale. I programmi di cooperazione territoriale che interessano l Emilia-Romagna fanno riferimento a tre programmi transnazionali (Europa Centrale, Europa sud orientale, Mediterraneo), due transfrontalieri (Italia/Slovenia e IPA Adriatico) ed uno interregionale (Interreg IV C). Al 2013 sono attive 235 iniziative che prevedono un finanziamento diretto in particolare a Province e Comuni e altri soggetti pubblici e privati del territorio regionale, anche la RER è presente in 58 progetti. Il totale dei fondi europei assorbiti dal complesso delle iniziative è di circa 57 milioni di euro di risorse comunitarie, alle quali si devono aggiungere ulteriori 8,5 milioni di euro dal Fondo di rotazione nazionale. Per la programmazione 2014/2020 la Commissione europea ha fatto conoscere la proposta di nuove aree di cooperazione e sono state attivate le task force transnazionali per la definizione dei nuovi programmi operativi di cooperazione territoriale europea. Il territorio regionale sarà eleggibile a tre nuovi programmi transnazionale (Adriatico Ionico, Mediterraneo, Europa Centrale) ed al nuovo 43

44 programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia. In tale ambito la Regione Emilia-Romagna ha presentato la propria candidatura per ricoprire l incarico di Autorità unica di Gestione del programma Adriatico Ionico. E inoltre presente in rappresentanza delle regioni italiane alla task force di predisposizione del nuovo programma Italia-Croazia. 3. Territori montani La Giunta ha garantito la prosecuzione della gestione dei finanziamenti recati dai Fondi per la montagna approvati negli anni precedenti, che finanziano programmi delle Comunità montane e degli altri Enti locali associativi comprendenti Comuni montani in attuazione delle norme in materia di programmazione negoziata dello sviluppo della montagna contenute nella LR 2/2004 e s.m. Per contribuire alle maggiori spese sostenute dai Comuni montani per far fronte alle conseguenze delle eccezionali nevicate registrate nel periodo gennaio/ febbraio 2012, sono inoltre state destinate alle Comunità montane, alle Unioni di Comuni comprendenti zone montane e al Nuovo Circondario Imolese risorse straordinarie di fonte regionale per un ammontare complessivo di 1 milione di euro, a titolo di contributi per la realizzazione di interventi finalizzati alla manutenzione delle reti stradali d interesse comunale ubicate nelle zone montane. Analisi degli aspetti finanziari della gestione 2013 Triennio : confronto tra le principali grandezze finanziarie e variazioni Anno bilancio Stanziamenti Residui passivi iniziali Impegni Pagamenti , , , , , , , , , , , ,63 Var 12/11 9% -63% 61% 12% Var 13/12-21% 23% -9% 13% Var 13/11-14% -54,53% 46% 26% 44

45 Triennio confronto tra i principali indicatori finanziari e variazioni Anno bilancio Capacità di impegno Velocità di pagamento Tasso di smaltimento dei residui passivi Capacità di pagamento totale ,72% 40,36% 38,48% 39,10% ,58% 49,77% 69,66% 56,08% ,44% 63,17% 61,98% 62,71% Var 12/11 10,86% 9,41% 31,18% 16,97% Var 13/12 4,86% 13,40% -7,68% 6,64% Var 13/11 15,72% 22,81% 23,50% 23,61% 45

46 L analisi delle principali grandezze finanziarie e delle variazioni intervenute nelle stesse, nel triennio , evidenzia, in primo luogo, una situazione equilibrata e senza grosse variazioni Si forniscono indicazioni di massima e una corretta interpretazione degli indicatori non può tuttavia prescindere dalla conoscenza delle situazioni che sottendono agli indicatori stessi. Nei paragrafi successivi si provvederà pertanto, ad una analisi più dettagliata delle diverse componenti che concorrono a formare il dato aggregato più sopra indicato. I capitoli di bilancio gestiti dai Servizi sono i seguenti: Capitolo TFI TSP Residui iniziali Stanziamento di competenza Impegnato Pagato c/ competenza Pagato c/ residui Pagato Totale ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , , , , , , , , ,00 0, , , , , ,00 0, , , , ,40 0, , , , ,56 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0, , , , ,00 0,00 0,00 0,00 0, , , , , , , ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , , ,01 117, , ,00 0,00 0,00 0, , ,00 46

47 , , ,25 888, , , , , , , , , , ,00 0,00 0, , , , , ,10 597,00 0,00 597, , , , , , , , , , ,97 0, , , ,53 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , , ,05 352, , ,00 0,00 0,00 0, , , , , , , , , , , , , , , , ,00 0,00 0, , , , , , ,00 0, , , ,33 0,00 0,00 0,00 0,00 totale , , , , , ,63 TFI = tipo finanziamento: 1 = mezzi regionali; 2 = mezzi statali; 3 = misto (mezzi regionali, quote vincolate), 5 = mezzi comunitari. TSP = tipo spesa: 1= spese correnti amministrative; 2 = spese correnti operative; 3 = spesa per investimenti; 4 = contributi in c/interessi, 5 = spese per altre annualità, 7 = spese per contributi in forma attualizzata A fianco di ciascun capitolo sono riportati gli stanziamenti assestati 2013, i residui passivi iniziali, gli impegni ed i pagamenti, distinti tra pagamenti in c/competenza ed in c/residui. Per una migliore lettura dei dati, sopra riportati in via analitica, si fornisce di seguito una rielaborazione degli stessi che evidenzia, in relazione alle diverse tipologie di spesa ed alle diverse fonti di finanziamento, alcuni significativi indici finanziari di composizione e di avanzamento della spesa. Stanziamenti TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , ,98 0, ,94 2 = Risorse statali , , ,84 5 = Risorse comunitarie , ,61 Totale complessivo , ,21 0, ,39 Composizione degli TSP stanziamenti TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 15,24% 40,78% 0,00% 56,02% 2 = Risorse statali 1,32% 36,53% 0,00% 37,84% 5 = Risorse comunitarie 6,14% 0,00% 0,00% 6,14% Totale complessivo 22,69% 77,31% 0,00% 100,00% 47

48 Impegni TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , ,11 0, ,51 2 = Risorse statali , , ,19 5 = Risorse comunitarie , ,30 Totale complessivo , ,25 0, ,00 Capacità di impegno TSP (Impegni/Stanziamenti) TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 83,66% 35,26% 0,00% 48,43% 2 = Risorse statali 23,10% 25,51% 0,00% 25,42% 5 = Risorse comunitarie 27,62% 0,00% 0,00% 27,62% Totale complessivo 64,99% 30,65% 0,00% 38,44% Pagamenti in TSP c/competenza TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , ,78 0, ,94 2 = Risorse statali 8.692, , ,41 5 = Risorse comunitarie , ,06 Totale complessivo , ,35 0, ,41 Velocità di pagamento (Pagamenti in c/competenza/impegni) TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 85,61% 55,99% 0,00% 69,91% 2 = Risorse statali 28,83% 51,14% 0,00% 50,43% 5 = Risorse comunitarie 27,59% 0,00% 0,00% 27,59% Totale complessivo 77,77% 54,08% 0,00% 63,17% Residui passivi iniziali TSP Totale complessivo TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità 1 = Risorse regionali 85,61% 55,99% 0,00% 69,91% 2 = Risorse statali 28,83% 51,14% 0,00% 50,43% 5 = Risorse comunitarie 27,59% 0,00% 0,00% 27,59% Totale complessivo 77,77% 54,08% 0,00% 63,17% Pagamenti c/residui TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , ,12 0, ,45 2 = Risorse statali , , ,30 5 = Risorse comunitarie , ,47 Totale complessivo , ,62 0, ,22 48

49 Tasso di smaltimento dei residui passivi (Pagamenti c/residui / residui passivi iniziali) TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 92,26% 56,63% 0,00% 61,60% 2 = Risorse statali 95,25% 54,24% 0,00% 56,11% 5 = Risorse comunitarie 94,63% 0,00% 0,00% 94,63% Totale complessivo 93,05% 56,14% 0,00% 61,98% TSP Massa spendibile TSP (impegni + residui passivi iniziali) TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , ,02 0, ,75 2 = Risorse statali , ,79 0, ,84 5 = Risorse comunitarie ,30 0,00 0, ,30 Totale complessivo , ,81 0, ,89 Pagamenti totali TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , ,90 0, ,39 2 = Risorse statali , , ,71 5 = Risorse comunitarie , ,53 Totale complessivo , ,97 0, ,63 Capacità di pagamento totale (Pagamenti totali/massa spendibile) TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 86,74% 56,33% 0,00% 66,52% 2 = Risorse statali 55,36% 52,11% 0,00% 52,23% 5 = Risorse comunitarie 52,71% 0,00% 0,00% 52,71% Totale complessivo 80,92% 55,03% 0,00% 62,71% Una corretta interpretazione degli indicatori non può tuttavia prescindere dalla conoscenza delle situazioni che sottendono agli indicatori stessi. Nelle premesse ci si è soffermati a lungo sull attività dell intera direzione. L'attività di cooperazione si concretizza in interventi classificabili nella tipologia di spese correnti operative, pertanto vi è la necessità per la quota finanziata da mezzi regionali di impegnare lo stanziato entro il dicembre di ogni anno, in quanto la spesa corrente non può slittare all anno successivo. L attività di sviluppo dei territori montani si concretizza in interventi in conto capitale pertanto di investimento. 49

50 Facendo riferimento alla fonte di finanziamento si può notare che i mezzi regionali raggiungono il 56,02%, i mezzi statali 37,84% e i comunitari 6,14%. L'impegno di tali fondi è in media pari al 38,44% - per i mezzi regionali raggiunge il 48,43, per i mezzi statali il 25,42%,e per i mezzi comunitari 27,62% 50

51 SVILUPPO E COORDINAMENTO DI POLITICHE IN MATERIA DI CRIMINE ORGANIZZATO. Nel 2013 la Giunta Regionale ha promosso azioni di contrasto e prevenzione, con gli strumenti a disposizione e nel rispetto delle proprie competenze, sia dei fenomeni legati alla presenza della criminalità organizzata nel territorio regionale, che della criminalità predatoria, anche in ragione di un andamento crescente delle delittuosità a partire dal Sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata, in primo luogo si è proseguito nel percorso di attuazione della L.R. 3/2011 in materia di prevenzione del crimine organizzato e mafioso e di promozione della legalità. Si è rafforzato la cooperazione istituzionale con altri enti - in primo luogo con il sistema delle autonomie locali - con l associazionismo e il volontariato, con il sistema scolastico ed universitario. Questo impegno si è concretizzato nella sottoscrizione di 19 nuovi accordi di programma in attuazione della L.R. 3/2011 con 16 tra amministrazioni comunali e provinciali e 3 con le Università di Bologna e Ferrara. Inoltre, con un apposito bando, sono stati finanziati 7 nuovi progetti di rilievo regionale sostenuti da associazioni di volontariato. Nel suo insieme, tra Accordi di programma e bando per le associazioni, è stato garantito un contributo regionale di È inoltre stato rafforzato il coinvolgimento a livello locale dei responsabili stessi della realizzazione dei progetti finanziati attraverso la promozione ed il mantenimento di rapporti costanti indirizzati al confronto ed all arricchimento metodologico. In tale contesto, inoltre, si è continuato a promuovere, in linea con quanto operato l anno precedente, la realizzazione di specifici studi in materia di infiltrazione mafiosa e si è proseguito, altresì, nell attività di monitoraggio riferita ai beni confiscati alle organizzazioni criminali sul territorio regionale. Lungo tale direttrice operativa si inserisce anche l adesione all associazione Avviso Pubblico e la costituzione formale del Centro di documentazione sulla sicurezza e la criminalità, con l approvazione con DG 771/2013 dello schema di protocollo Giunta/Assemblea. Tale Centro, che si trova presso la Biblioteca dell Assemblea Legislativa aperto alla fruizione dei cittadini, si propone di raccogliere materiali e diffondere conoscenze sui fenomeni connessi alla criminalità organizzata e sui temi della sicurezza e di realizzare iniziative di carattere culturale per la promozione della legalità. SVILUPPO DELLE POLITICHE REGIONALI PER LA SICUREZZA URBANA Le attività legate alla promozione della legalità e al contrasto del crimine organizzato e mafioso hanno trovato una puntuale integrazione con altre che tradizionalmente la Giunta regionale svolge e che trovano, nell applicazione della LR. 24/2003, un importante punto di riferimento per lo sviluppo di politiche di promozione della sicurezza urbana. Nel corso del 2013 sono proseguiti i progetti pluriennali avviati negli anni precedenti e senso stati sottoscritti 8 nuovi accordi di programma in attuazione della L.R. 24/2003 con amministrazioni locali volti al miglioramento di rilevanti problemi di sicurezza o di disordine urbano diffuso, per un finanziamento totale pari a euro Tra le finalità più rilevanti di tali accordi si menzionano: il recupero sociale ed urbanistico ed il controllo del territorio con nuove tecnologie di 51

52 aree della regione fortemente critiche; la prevenzione della devianza agita da aggregazioni giovanili e la valorizzazione del ruolo della polizia locale verso le comunità. In ossequio alla L.R. 48/1996 è stata confermata l adesione annuale della Regione Emilia-Romagna alla Associazione internazionale Forum europeo per la sicurezza urbana, i cui obiettivi sono stati perseguiti attraverso un impegno diretto nella promozione e nello sviluppo del Forum italiano, rete italiana dell omonimo Forum europeo, di cui la Regione gestisce segreteria tecnica e sito web (v. e nel lavoro di coordinamento svolto in seno alla Conferenza dei Presidenti di Regione. In collaborazione con il Forum Europeo è stato portato a conclusione il progetto europeo EU_Reco_Street_Violence che prevede un contributo comunitario per la regione di ,00. Il progetto mirava a raccogliere le esperienze esistenti (sia in materia di progetti realizzati dalle città, sia di linee guida e studi prodotti dagli attori scientifici) sul tema della prevenzione della violenza giovanile di gruppo. È stata creata una banca dati di facile accesso, che attualmente raccoglie oltre 500 analisi, raccomandazioni e azioni pratiche sul tema. Sul piano della ricerca in materia di sicurezza sono proseguite le attività orientate ad approfondire le chiavi di comprensione dei fenomeni problematici sia consolidati che emergenti sul territorio: dalla violenza di genere in tutte le sue forme, alle estorsioni o i danneggiamenti seguiti da incendio fino all organizzazione di bande giovanili, fenomeno ancora molto embrionale, ma da tenere costantemente sotto osservazione. Sempre nell ambito della L.R. 24/2003 la Regione Emilia-Romagna, le Province e i Comuni Capoluogo hanno costituito nel 2004 la Fondazione Emiliano Romagnola per le Vittime di Reato. Si tratta di un ente che fornisce sostegno a chi è vittima di reati non colposi commessi sul territorio regionale o a danno di cittadini ivi residenti, che causino morte o danni gravissimi alle persone. La Fondazione interviene nell immediatezza del fatto senza l intento di risarcire le vittime o i loro familiari, quanto di aiutarle ad affrontare i gravosi ed urgenti problemi conseguenti ai crimini subìti. I tempi d intervento della Fondazione sono di norma di 30 giorni dalla data di ricevimento della richiesta da parte del Sindaco. Nel corso del 2013 la Fondazione ha accolto 34 richieste di aiuto avanzate dai sindaci (sono in totale 193 dalla sua costituzione), un numero superiore rispetto a quelle del 2012 che sono state 31. Nel complesso, le persone che hanno ricevuto aiuto dal sostegno messo a disposizione sono state 87. Gli importi stanziati a favore di vittime nel 2013 ammontano complessivamente di Gli aiuti erogati vanno da un minimo di ad un massimo di in particolare, distinguendo secondo la tipologia del reato subito dalla vittima: - per i casi conseguenti a feminicidio e tentato feminicidio sono stati erogati complessivamente , in media per intervento, - per i casi conseguenti ad omicidio e tentato omicidio sono stati erogati complessivamente , in media per intervento; - per le violenze (sessuali, psicologiche, maltrattamenti in famiglia) ,in media ad intervento, - per le Aggressioni 6.000, in media ad intervento. Nel corso della sua esistenza, dalla costituzione nel 2004 a tutto il 2013, la Fondazione ha deliberato interventi in favore delle vittime per un ammontare di oltre 52

53 ,00. La Regione ha contribuito al sostegno della Fondazione con propri fondi nel 2013 per un importo pari a SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DELLE STRUTTURE DI POLIZIA LOCALE Nel corso del 2013 Regione ha continuato le proprie attività di sostegno e razionalizzazione del sistema regionale di polizia locale. In particolare con l adozione della L.R. 8/2013 si è proceduto all armonizzazione degli obiettivi della LR. 24/2003 per favorire l accorpamento e la crescita quantitativa e qualitativa delle polizie municipali con le previsioni della LR. 21/2012 relativamente alla promozione di strutture coincidenti con gli ambiti territoriali ottimali. Conseguentemente, con la DGR 2071/2013 sono stati aggiornati gli standard essenziali di servizio dei corpi di polizia locale ed, con DGR 612/2013 sono state adottate le linee guida in materia di promozione del ruolo della polizia locale presso i cittadini della nostra regione anche attraverso l accesso telefonico mediante l App per telefoni cellulari denominata Pronto Polizia Locale. In sintonia con le modifiche operate dalla citata LR. 8/2013, sono stati concessi mediante apposito bando contributi per lo sviluppo da parte di Unioni di Comuni di 6 studi di fattibilità per la costituzione di corpi di polizia municipale coincidenti con gli ambiti territoriali di cui alla LR. 21/2012 per complessivi Contestualmente sono proseguite anche: 1) le attività inerenti gli accordi di programma per l istituzione e la promozione dei corpi di polizia locale finalizzata ad agevolare l adeguamento agli standard regionali con il proseguimento delle attività inerenti 28 accordi che hanno comportato l impegno per il 2013 di ; 2) il sostegno alle attività della Scuola Interregionale di Polizia Locale attraverso un contributo annuo di ; 3) adeguamento tecnologico dei Comandi mediante la promozione strumenti individuati nell ambito del Piano Telematico Regionale, in particolare la Rete Radiomobile Digitale che viene utilizzata in 170 comuni per un totale di apparati radio ed il Sistema Rilfedeur per la raccolta delle segnalazioni di degrado urbano da parte dei cittadini verso le polizie locali e gli Urp dei comuni, che è stato adottato a fine anno da 120 comuni. L azione della Regione ha consentito agli Enti Locali, anche in un periodo di contenimento della spesa pubblica e di orientamento da parte dello Stato alla riduzione del pubblico impiego, di mantenere complessivamente un numero di operatori pari a 4.076, confermando indicativamente il numero dell anno precedente. Da rilevare come, per effetto delle attività di riordino territoriale e di promozione dell associazionismo tra Comuni, il presidio dell intero territorio regionale avveniva, a fine 2013, attraverso 168 strutture di polizia municipale, sia comunali che intercomunali; tra queste, i primi 34 Comandi, quelli con più di 30 addetti, servono il 70% dell intera popolazione regionale. 53

54 Implementazione della L.R. 23/ Adozione di direttive ai sensi della L.R. 23/2011 In attuazione della L.R. 23/2011 sono state adottate due direttive: la direttiva riguardante la definizione del corrispettivo per lo smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati conferiti presso impianti di proprietà privata e quella relativa agli indirizzi per la gestione post operativa delle discariche chiuse. È stato inoltre predisposto l elenco degli elementi tecnici delle reti ed il documento guida per lo sviluppo del Sistema informativo delle reti e delle infrastrutture del servizio idrico integrato. Su tali elementi di base è stato avviato un gruppo tecnico di lavoro interistituzionale, che vede la partecipazione obbligatoria dei tecnici dei gestori del servizio idrico integrato, per sviluppare l architettura software GIS e conseguentemente la normativa, prevista dall art. 12 della legge, da adottare nel 2014, che permetterà l implementazione materiale del sistema a partire dal Gestione macerie degli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012 In seguito agli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012 è stata svolta un intensa attività di supporto al Presidente della Regione in qualità di Commissario delegato. In particolare, nell ambito dei servizi pubblici locali, sono state predisposte le ordinanze necessarie alla raccolta delle macerie, al loro stoccaggio negli impianti di stoccaggio temporaneo e per parte delle macerie gestite, al loro recupero previo trattamento come materiale per la copertura delle discariche chiuse, come materiale direttamente riciclabile (in particolare metallo e legno) ed allo smaltimento finale per gli scarti di trattamento e selezione. E stata svolta la verifica puntuale della correttezza delle tipologie di rifiuti monitorati attraverso il controllo sui codici CER, la verifica dell effettuazione delle operazioni di caricamento dei dati da parte dei gestori ed in particolare nel caso dei flussi in ingresso agli impianti di prima destinazione, la verifica della doppia validazione dei dati da parte del gestore del servizio che ha effettuato il trasporto e del gestore dell impianto che l ha ricevuto. Oltre alle informazioni suddette sono stati acquisiti tutti gli atti di gara espletati per la gestione delle macerie e, in assenza di gare, tutti i contratti attivati. Le macerie gestite dall evento sismico hanno superato il mezzo milione di tonnellate. Le informazioni monitorate sono state periodicamente trasmesse a diversi soggetti istituzionali, in particolare il GIRER, il gruppo interforze istituito per investigare e vigilare contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nei cantieri per la ricostruzione nelle zone colpite dal sisma, che con cadenza regolare acquisisce le informazioni relative ai singoli trasporti effettuati e tutti gli atti di gara/contratti stipulati tra i soggetti gestori ed eventuali sub-fornitori di servizio. E stata effettuata entro il 19 dicembre 2013 la liquidazione dei costi sostenuti e rendicontati fino al 7 dicembre 2013 nell ambito dei mezzi messi a disposizione dal FSUE (fondo sociale europeo), che ha riguardato attività per circa 15 milioni di euro. Osservatorio regionale dei prezzi e delle tariffe Alla fine di febbraio 2013 è stata pubblicata l analisi dei dati disponibili sulle tariffe relative ai servizi pubblici locali, con particolare riferimento a quelle del servizio idrico integrato, del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, organizzata in due distinti rapporti uno per ciascuno dei due servizi. Nel corso del 2013 sono state completate 54

55 le rilevazioni delle tariffe 2012 la cui analisi consentirà la produzione e pubblicazione dei relativi rapporti annuali nel corso del primo trimestre ANDAMENTO GESTIONE FINANZIARIA 2013 Il dato finanziario di competenza dell Assessorato Finanze, Europa, cooperazione con il sistema delle autonomie, valorizzazione della montagna, regolazione dei servizi pubblici locali, semplificazione e trasparenza, politiche per la sicurezza, per la parte relativa alla gestione in capo alla Direzione Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa. Il dato è riportato di seguito: RESIDUI PASSIVI INIZIALI STANZIAMENTI IMPEGNI PAGAMENTI TOTALI , , , ,99 L evidenza dell andamento gestionale si rileva in maniera abbastanza esplicita dalla lettura dei numeri: nel 2013 è stata impegnata interamente la disponibilità di fondi relativa ad attività di supporto dell Osservatorio dei servizi pubblici ambientali, e l andamento dei pagamenti è legato alle condizioni di avanzamento delle attività. 55

56 Nel corso del 2013 si sono svolte tutte le attività per l attuazione delle nuove norme in materia di trasparenza entrate in vigore con l emanazione del decreto legislativo n. 33 del 2013; tali attività sono state finalizzate con l approvazione del Programma Triennale della Trasparenza 2014/2016. Le attività, coordinate dalla Direzione generale centrale Organizzazione, hanno coinvolto progressivamente tutte le competenze interne alle Direzioni Generali centrali. A seguito dall approfondimento e della valutazione dell impatto di quanto previsto dal decreto trasparenza sull'organizzazione regionale, in termini di contenuti da pubblicare, sistemi operativi da implementare e loro interconnessione con i processi organizzativi regionali, si è proceduto alla definizione del modello organizzativo e di governance necessario per attuare tutte le disposizioni previste dalla normativa, a cominciare dalla istituzione di un Comitato Guida per la trasparenza e contando sul contributo e sul supporto di tutte le Direzioni, i Servizi e le strutture titolari dei processi di produzione e rilascio dei dati oggetto di obbligo. Definito il modello organizzativo, si è proceduto alla elaborazione del Programma Triennale, consegnato alla Giunta e All ufficio di Presidenza il 23 dicembre 2013 e formalmente approvato il 27 gennaio. Il programma triennale è disponibile sul sito Amministrazione trasparente, all indirizzo: A partire dal 1 ottobre 2013 è stato pubblicato il sito Amministrazione trasparente della Giunta regionale secondo le indicazioni delle deliberazioni Civit (ora ANAC). Il sito viene progressivamente implementato nelle sue sezioni man mano che si rendono disponibili i dati, anche attraverso lo sviluppo degli applicativi informatici. In ottobre la percentuale degli obblighi corrisposti era circa del 60%. Al 31 dicembre è arrivato circa al 75%. Contemporaneamente si è provveduto a corrispondere ai monitoraggi richiesti da Civit/ANAC alle pubbliche amministrazioni: quello del settembre 2013 e quello del 31 gennaio 2014 (dati relativi al 31 dicembre 2013). Entrambe le rendicontazioni sono pubblicate sul sito nella sezione disposizioni generali 56

57 CULTURA. SPORT 57

58 ASSESSORATO CULTURA. SPORT Premessa La mancanza di un nuovo assetto istituzionale, derivante dalla modifica delle funzioni fondamentali attribuite alle Province, ha fatto sì che fossero prorogate anche per il 2013 le linee triennali per la programmazione delle spese in materia di attività culturali e di biblioteche, archivi e musei, mentre la programmazione triennale delle attività di spettacolo esaurirà la sua validità nel Queste linee sono state il riferimento per l utilizzo delle risorse di parte corrente per le politiche culturali e destinate a favore di imprese e di soggetti pubblici e privati che operano nei settori dello spettacolo, dei beni e delle attività culturali, nonché della promozione culturale nel territorio regionale e all estero, alla promozione della pratica sportiva. SPETTACOLO L attività nel settore dello spettacolo (teatro, danza, musica, cinema e audiovisivi) si è concentrata nell attuazione della seconda annualità del Programma regionale per il triennio , in coerenza con le finalità e gli obiettivi della L.R. n. 13/99. Frutto di un ampio coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, il Programma mira alla qualificazione e alla diversificazione del sistema regionale dello spettacolo, nell ottica dell ampliamento della gamma dell'offerta e della promozione di nuovo pubblico, in particolare giovanile. Per il 2013, tra gli obiettivi specifici e le azioni prioritarie si richiamano, in particolare: il sostegno regionale anche a generi non tradizionali; il coordinamento e la valorizzazione di iniziative musicali significative, soprattutto per quanto riguarda la musica contemporanea e i generi non tradizionalmente riconosciuti (jazz, rock, blues, ecc); l incentivazione della collaborazione fra i centri di produzione lirica della regione; il sostegno al documentario e al cinema d'animazione sia nell ambito della produzione che della distribuzione. Per quanto riguarda la disciplina della diffusione dell esercizio cinematografico si è data attuazione alla seconda annualità del Programma quadriennale per l insediamento delle attività cinematografiche (ai sensi della L.R. n. 12/2006). Nel corso del 2013 si sono svolti inoltre gli appuntamenti di Teatri del Tempo Presente, il progetto interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo previsto dal protocollo d intesa sottoscritto nel 2012 tra RER e MiBACT a favore della produzione e della distribuzione di giovani compagnie di prosa e danza. E proseguito nel 2013 anche il progetto Scena solidale realizzato in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione per favorire la rinascita delle comunità colpite dal terremoto del maggio 2012 attraverso l offerta di spettacoli, la creazione di spazi di fruizione delle attività culturali e di momenti di socialità. In occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi nel 2013 si è dato vita ad un progetto regionale di promozione della figura e dell opera del Maestro: oltre a contribuire alla realizzazione del sito internet dedicato, si è sperimentato il Cartellone Verdi 200 digitale con l obiettivo di promuovere la conoscenza dell opera verdiana. Grazie all uso delle nuove tecnologie e alla messa in rete della programmazione dei teatri regionali aderenti a "TeatroNet", ogni mese, in diretta o in differita, è stata trasmessa un opera in streaming e in 58

59 simulcasting, in luoghi della regione e all estero, presso gli Istituti italiani di cultura, nonché attraverso il canale LepidaTV. Per quanto riguarda la parte investimenti anche nell annualità 2013 non sono state destinate risorse finalizzate alla conservazione, al miglioramento e al potenziamento delle sedi di spettacolo, per cui non è stato possibile predisporre un nuovo bando ma è proseguita l attività di attuazione dei progetti relativi ai Programmi precedenti. Elementi finanziari - Per l annualità 2013 si è provveduto quindi ad assegnare e liquidare interamente le risorse finanziarie disponibili per l attuazione di: - 35 convenzioni triennali ( ), stipulate con i soggetti pubblici e privati di maggior rilievo del territorio regionale, per ,00 euro, previsti sui capp , e 70670; parte di questa somma, pari a ,00 euro, è stata assegnata e liquidata a favore dei soggetti convenzionati con la Regione per le attività di spettacolo sulla base di un sistema di indicatori già sperimentato nel passato (quota variabile). - 9 accordi triennali con le Province, per co-finanziare attività di spettacolo realizzate da 123 soggetti pubblici e privati e attività corsuali svolte da 123 complessi bandistici, per ,00 euro previsti sul cap Con riferimento alle LL.RR 20/92, 27/95, 30/01 e 10/02 e al potenziamento dell azione degli enti partecipati dalla Regione sono stati impegnati e liquidati i contributi ordinari per l'anno 2013 a favore dei seguenti soggetti: - Fondazione Nazionale della Danza di Reggio Emilia, ,00 di euro sul cap ; - A.T.E.R. - Associazione Teatrale Emilia-Romagna di Modena, ,00 euro sul cap ; - Fondazione Arturo Toscanini di Parma, ,00 di euro sul cap ; - Emilia-Romagna Teatro Fondazione di Modena, ,00 euro sul cap Per quanto riguarda la parte investimenti, nel 2013 si è provveduto all attuazione di programmi relativi ad annualità precedenti, impegnando risorse per ,00 euro e liquidando contributi per ,54 euro, ivi comprese le somme risultate perenti In riferimento all art. 8 della L.R. 13/99 per l attività di promozione del territorio regionale quale sede di produzioni cinetelevisive si è provveduto a impegnare sul capitolo 70674, la somma di ,98 euro (10.000,00 per l attività di supporto agli operatori del settore, ,98 euro assegnati con bando diretto per il sostegno di 8 documentari e 2 opere di animazione). 59

60 BIBLIOTECHE, ARCHIVI, MUSEI E BENI CULTURALI Grazie alle risorse di natura corrente è stato confermato il sostegno alle biblioteche convenzionate per lo svolgimento delle loro attività. Di contro, la mancanza di risorse finanziarie disponibili per spesa di investimento a favore di biblioteche, musei e archivi storici non ha consentito la programmazione di nuovi interventi di inventariazione, catalogazione e restauro a favore del patrimonio posseduto dalle pubbliche amministrazioni. Nel corso del 2013 è inoltre proseguita la gestione e implementazione degli interventi previsti nel Protocollo d Intesa 2011 tra il Ministero per i Beni e le Attività culturali, la RER e l Associazione delle Fondazioni bancarie con il quale sono stati individuati interventi di conservazione e valorizzazione di beni facenti parte del patrimonio storico artistico dell Emilia-Romagna. E inoltre stata data attuazione ad interventi di recupero di beni culturali inseriti nel Documento Unico di Programmazione Ob.9 Valorizzare i potenziali territoriali attraverso la qualificazione delle risorse esistenti e Ob.10 Promuovere la competitività, qualità e attrattività delle città. Elementi finanziari - Assegnate all IBACN risorse finanziarie per ,00 euro su attività di spesa corrente all IBACN così ripartite: ,00 euro per interventi diretti in materia di musei e ,00 euro per interventi diretti in materia di biblioteche e archivi e per le convenzioni con le biblioteche private di interesse e di valenza regionale. Il termine previsto per la realizzazione dei progetti e delle attività è il Sul versante delle spese di investimento relative ad Interventi finanziari speciali relativi a beni Culturali (L.R.40/98) sii è provveduto alla gestione della spesa, liquidando complessivamente gli importi relativi ad 8 interventi per un totale di ,09; per quanto riguarda l Accordo di Programma Quadro sottoscritto con il Ministero per i Beni e attività culturali e con il Ministero del Tesoro, finalizzato al recupero di contenitori storici di particolare prestigio e quindi ad interventi particolarmente complessi, si è proceduto alla progressiva gestione della spesa e al monitoraggio degli interventi previsti e nel 2013 sono stati inoltre liquidati, a far carico sul cap , ulteriori acconti per complessivi ,62 euro, arrivando a liquidare oltre il 90% di quanto impegnato. Nel 2013 sono inoltre stati gestiti gli interventi in ambito culturale e sportivo inseriti nel Documento Unico di Programmazione (DUP) anni , concedendo contributi ad Enti Locali per ,09 e liquidando ,00 euro sui CAP e E inoltre proseguita la gestione del Programma Speciale d Area Città di Ferrara, provvedendo nel 2013 alla liquidazione di ,77 a fronte della realizzazione di ulteriori stralci funzionali. 60

61 PROMOZIONE CULTURALE L attuazione dell annualità di proroga del Programma triennale , ai sensi della LR n. 37/94, ha consentito di consolidare e rafforzare le linee di intervento avviate nel triennio precedente, per quanto riguarda le attività di livello locale, regionale e internazionale promosse da soggetti pubblici e privati, mentre i tagli consistenti alla spesa regionale in materia di investimento in questo ambito hanno azzerato, come nei due anni precedenti, le risorse a sostegno degli interventi a favore degli enti locali per progetti di acquisto e installazione di attrezzature e tecnologie. Accanto alle azioni a sostegno allo sviluppo dei programmi di attività promossi da istituti e associazioni di livello regionale nell ambito delle convenzioni annuali stipulate con la RER, le iniziative assunte nel corso del 2013 si sono rivolte ai diversi ambiti di promozione e valorizzazione del tessuto culturale del territorio regionale, attraverso il sostegno ad oltre 160 progetti nei settori dello spettacolo dal vivo, del cinema, di festival e rassegne musicali e cinematografiche ed eventi espositivi. Le azioni intraprese hanno consentito di differenziare l offerta culturale, di sostenere le espressioni dell arte contemporanea e la creatività giovanile, i progetti finalizzati alla conservazione della memoria storica, alla valorizzazione della cultura popolare, della storia e delle tradizioni locali, al governo di una società multietnica, ma anche di intraprendere studi e ricerche sulle politiche culturali, capaci di approfondire i legami tra cultura e sviluppo economico. E proseguita l azione di concertazione con le Province, in particolare per quanto riguarda gli interventi a sostegno all associazionismo locale e per la realizzazione dei Progetti-Obiettivo delle Province stesse. Per quanto riguarda la promozione culturale all estero, si sono realizzate e promosse numerose iniziative di promozione del patrimonio, della cultura e dell immagine regionale in collaborazione con altri Assessorati regionali, con il Ministero degli Affari Esteri e le rappresentanze diplomatiche e culturali, con particolare attenzione alle aree geografiche prioritarie per la RER e per il Paese, ovvero in quelle contraddistinte da forte emigrazione emiliano-romagnola e nei paesi del programma regionale sui BRICST+, come, ad esempio, la partecipazione alle Manifestazioni Paese per la XIII settimana della lingua italiana nel mondo, Anno della cultura italiana negli Stati Uniti e Ventennale della morte di Federico Fellini. Inoltre, in occasione delle celebrazioni del Bicentenario della nascita di G. Verdi sono state realizzate, nell ambito del progetto regionale Verdi 200 e in raccordo con la rete TeatroNet e Lepida TV, in 24 sedi estere 60 spettacoli in streaming di dirette e differite fra quelli verdiani programmati dai Teatri del territorio e 30 eventi promozionali presso Istituti Italiani di Cultura, Ambasciate e Consolati, oltre alla messa a punto di un calendario della programmazione verdiana regionale, nazionale ed internazionale per il sito completamente rinnovato. Elementi finanziari - Piani annuali per il 2013 per l attuazione di iniziative culturali a livello territoriale, sono stati assegnati e impegnati complessivamente ,00 euro (capp e 70564) di spesa corrente a favore di associazioni, istituzioni e delle Province per la realizzazione di complessivi 58 progetti. Nell ambito delle relative convenzioni triennali , prorogate per l anno 2013, si è provveduto all approvazione dei programmi annuali di attività e all assegnazione 61

62 dei relativi contributi a favore dei soggetti convenzionati, in particolare a favore delle Associazioni regionali per un totale di ,00 euro e degli Istituti regionali che operano nel settore culturale per un totale di ,00 euro. Ai progetti-obiettivo delle Province e alle iniziative dell associazionismo sovralocale sono stati assegnati complessivamente euro. Nell ambito degli interventi diretti di cui all art. 7 della L.R. 37/94, la Regione ha partecipato all attuazione di iniziative di particolare rilevanza (festival e rassegne musicali e cinematografiche, eventi espositivi, ecc.), proposte da soggetti pubblici e privati, per un totale di 164 progetti, per i quali sono stati impegnati ,00 euro sul Cap , dei quali oltre euro è stato liquidato. Per quanto riguarda infine la promozione culturale all estero sono state promosse numerose iniziative, realizzate in collaborazione con altri Assessorati regionali, con i Ministeri degli Affari Esteri e Beni e Attività Culturali, il Forum regionale per le attività promozionali all'estero, la rete mondiale delle Rappresentanze Diplomatiche, culturali e commerciali, enti e istituzioni pubblici e privati, per una spesa complessiva di euro sul cap , dei quali euro liquidati nel In particolare le principali attività sono state concentrate nelle aree geografiche prioritarie per la Regione e per il Paese, ovvero in quelle contraddistinte da forte emigrazione emiliano-romagnola e sui mercati emergenti del programma regionale sui BRICST+ come, ad esempio, le Celebrazioni verdiane nell ambito del progetto regionale Verdi 200 in raccordo con la rete TeatroNet e Lepida TV, che ha visto la realizzazione in 24 sedi estere di 60 spettacoli in streaming di dirette e differite fra quelli verdiani programmati dai Teatri del territorio e 30 eventi promozionali, e di quelle felliniane con 32 eventi dedicati al Maestro nei cinque Continenti, nonché la partecipazione alla XIII settimana della lingua italiana nel mondo con spettacoli, mostre e conferenze dedicate ai due Maestri. SPORT Grazie all Accordo di collaborazione sottoscritto il 7/05/2012 fra RER (Assessorato Cultura e Sport e Assessorato Politiche per la Salute) e i Comitati regionali del CONI, del CIP e degli enti di Promozione sportiva è stato dato nuovo impulso alla diffusione della cultura della vita attiva necessaria per la salute e il benessere psicofisico dei cittadini attraverso l organizzazione di un percorso formativo per gli operatori delle varie associazioni sportive del territorio regionale finalizzato a rafforzare gli aspetti positivi i di salute connessi alla pratica dell attività fisica e sportiva. I progetti maggiormente coerenti con gli obiettivi regionali sono stati sostenuti con contributi compresi fra il 70 e il 90% della spesa totale di realizzazione. La Giunta regionale ha confermato il proprio sostegno agli enti di promozione sportiva di livello regionale attraverso un apposito programma di intervento per l associazionismo sportivo, così come prevede la LR n. 13/2000, e ha concesso contributi per favorire 62

63 l attuazione di iniziative finalizzate ad una maggiore qualificazione delle associazioni, della loro organizzazione e a migliorare la conoscenza del sistema associativo sportivo regionale, con particolare riguardo agli impianti sportivi utilizzati dalle associazioni affiliate. Inoltre sono stati sostenuti progetti di livello regionale organizzati e realizzati direttamente dagli enti di promozione sportiva del territorio e finalizzati all incremento delle attività che promuovono il dialogo culturale attraverso lo sport. Infine, nell ambito delle attività dell Osservatorio del sistema sportivo regionale, è stata ampliata la mappa degli impianti sportivi, tenendo conto di ulteriori tipologie di luoghi nei quali si può praticare l attività ludico-motoria, oltre che sportiva in senso stretto. Nulla di nuovo da segnalare per quanto riguarda il sostegno a Programmi di impiantistica sportiva in quanto non sono state rese disponibili risorse nel Bilancio regionale, per cui l attività è proseguita nell attuazione dei progetti relativi a Programmi precedenti e finalizzati alla conservazione e al miglioramento degli impianti e al potenziamento delle strutture sportive. Elementi finanziari - Con il Programma annuale di interventi a sostegno dell associazionismo di livello regionale sono stati assegnati ,00 euro (cap ) alle Associazioni sportive di rilevanza regionale per l attuazione di n. 5 interventi finalizzati alla qualificazione dei propri servizi ed alla formazione dei propri operatori con particolare riferimento all integrazione sociale. Con Programma annuale per la promozione e la diffusione della pratica motoriosportiva condiviso con l assessorato alle Politiche per la Salute sono stati destinati ,00 euro (di cui ,00 cap assessorato Cultura e Sport) per la realizzazione di 14 interventi finalizzati alla promozione e al sostegno dello stato di salute dei cittadini attraverso la pratica di attività motorio-sportive. Le risorse disponibili sul capitolo 78726, pari a euro, sono state utilizzate per la manutenzione e il miglioramento delle applicazioni WEB che gestiscono le procedure regionali del settore. Con riferimento alla L.R. 13/2000, non si è potuto approvare il nuovo Programma triennale relativo all impiantistica e agli spazi destinati alle attività motorie sportive a causa della mancata dotazione di risorse finanziarie sul cap del bilancio regionale. Tuttavia, sullo stesso capitolo di spesa, nel 2013 si è provveduto all attuazione di programmi relativi ad annualità precedenti, impegnando risorse per ,77 e liquidando contributi per ,70 euro, ivi comprese le somme risultate perenti. 63

64 SCUOLA. FORMAZIONE PROFESSIONALE. UNIVERSITA E RICERCA. LAVORO. 64

65 ASSESSORATO SCUOLA, FORMAZIONE PROFESSIONALE, UNIVERSITA E RICERCA, LAVORO Nel 2013, l impegno della Regione si è concentrato sul completamento e sulla qualificazione dell infrastruttura regionale di educazione e ricerca, introducendo nella propria programmazione le nuove indicazione strategiche della nuova programmazione comunitaria e qualificando ulteriormente i dispositivi e le disposizione di regolazione del sistema. A seguito del terremoto di maggio 2012, sono state avviate diverse iniziative di solidarietà promosse a livello nazionale e comunitario a favore dei territori e della popolazione colpita dagli eventi sismici. In particolare le Regioni italiane - attraverso un processo di riprogrammazione e riduzione delle risorse assegnate ai propri Programmi Operativi FSE - hanno costituito un Contributo di solidarietà che ha consentito alla Regione Emilia- Romagna di disporre di risorse aggiuntive pari a oltre 40 milioni di euro per interventi di formazione e lavoro a sostegno dei territori colpiti dal punto di vista strutturale, sociale e occupazionale. A seguito di tale iniziativa, la Regione Emilia-Romagna ha provveduto alla riprogrammazione delle risorse del Programma Operativo FSE Regione Emilia- Romagna in una strategia complessiva, che ha mirato non solo ad attivare azioni aggiuntive per fronteggiare e superare le difficoltà dovute al sisma, ma anche a sperimentare ed avviare interventi innovativi aventi a riferimento la strategia Europa 2020 e i diversi documenti e raccomandazioni della Commissione e del Parlamento Europeo. L obiettivo, infatti, non è stato solo quello di ripristinare le condizioni antecedenti al terremoto, ma di promuovere altresì lo sviluppo del sistema produttivo e di migliorare le condizioni di una comunità messa duramente alla prova: la necessità di procedere in tempi rapidi, ma al tempo stesso la volontà di fare emergere progettualità complesse e innovative costruite nel territorio con il contributo di tutti, hanno guidato le scelte e gli impegni della Giunta regionale e delle istituzioni coinvolte. In esito alle diverse procedure attivate è stato, così, approvato un quadro articolato di opportunità che ha ricompreso: Formazione per le imprese, che ha coinvolto lavoratori; Formazione per il riposizionamento delle filiere produttive e la riqualificazione dei lavoratori, che ha coinvolto persone; Interventi complessi per la formazione di competenze tecniche per le filiere strategiche, che hanno rappresentato una opportunità per giovani; Interventi complessi a sostegno e per lo sviluppo dei territori e per le comunità, destinati a formare persone; Azioni per il successo formativo e il contrasto della dispersione scolastica, con il coinvolgimento di studenti; Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale per portare al conseguimento di una qualifica professionale, che hanno interessato oltre 520 giovani; Accompagnamento rivolto a 185 persone per sostenerne l acquisizione di competenze a fronte di nuove assunzioni; 65

66 Master Universitari, con il finanziamento di oltre 50 borse a copertura dei costi di iscrizione; Incentivi per le imprese a fronte di 74 nuove assunzioni; Percorsi e servizi di accompagnamento per sostenere 97 progetti di avvio di nuove imprese, nonchè percorsi di mobilità internazionale per offrire una opportunità di studio o lavoro all estero a giovani; Azioni formative per 136 giovani impegnati nei progetti di servizio civile. Riepilogo risorse delle relative alle varie procedure attivate Azioni attivate Risorse Piani formativi aziendali/interaziendali/settoriali ,66 voucher formativi a sostegno della nuova imprenditorialità ,00 Azioni di accompagnamento al riposizionamento delle filiere produttive in crisi ,40 Azioni per la permanenza e la ricollocazione dei lavoratori delle filiere produttive in crisi ,00 Interventi formativi per sostenere nuova occupazione nelle aree colpite dal sisma ,00 Incentivi all'assunzione ,00 voucher formativi a sostegno inserimento lavorativo ,00 Competenze tecniche e professionali per le filiere strategiche Competenze per i territori e le comunità Master universitari per l innovazione dei processi gestionali, economici e organizzativi delle imprese con particolare attenzione alle strategie di internazionalizzazione e allo sviluppo di nuovi modelli di business , , ,00 Azioni di mobilità internazionale ,00 Azioni di orientamento formativo e professionale per gli studenti ,00 Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale IeFP ,00 Voucher formativi per i giovani impegnati nel servizio civile ,00 Con riferimento alla qualificazione dell infrastruttura educativa e formativa, ed in particolare rispetto al segmento dell Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), l impegno si è concentrato nel: - presidio della programmazione, attuazione e valutazione qualitativa e quantitativa in itinere dell offerta formativa e dell azione regionale di supporto, realizzato in particolare nell ambito dei luoghi tecnici di lavoro istituiti sia a livello regionale, che territoriale e ai presidi settoriali (DGR nn. 1398/2013 e 1550/2013) - adeguamento e introduzione dei diversi dispositivi in tema di standard formativi e sistemi di certificazioni delle competenze. In particolare, con riferimento al Recepimento competenze di base di cui all Allegato 4 dell Accordo 27 luglio 2011 recepito con il D.M. 11 novembre 2011, sono stati adottati gli standard minimi formativi nazionali delle competenze di base del terzo e quarto anno della Istruzione e Formazione Professionale (DGR n. 740/2013). - individuazione di modalità condivise con scuole, enti di formazione e parti sociali per l introduzione e l applicazione del Sistema di Formalizzazione e Certificazione delle Competenze indicato dalla DGR. n. 739/2013, in vista degli esami previsti per il 2014 al termine dei trienni IeFp. 66

67 Sono state destinate al finanziamento dei n.188 percorsi di formazione, da realizzarsi nel sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale, complessivamente risorse pari ad Euro ,26, a queste si aggiungono Euro ,00 destinate al finanziamento dell Azione regionale di supporto ai soggetti del sistema IeFP (Istituti ed Enti di formazione professionale). In un quadro economico connotato dal perdurare della crisi e da una forte accelerazione delle modificazioni strutturali della crescita industriale, la Regione Emilia-Romagna ha scelto di investire e rafforzare la Rete Politecnica quale segmento cruciale dell infrastruttura formativa regionale finalizzato allo sviluppo di competenze scientifiche, tecnologiche, tecniche e professionali e costruito sulla sinergia e l integrazione tra culture ed esperienze formative e professionali eterogenee e complementari. Nel corso del 2013, con la DGR n. 497/2013 sono stati approvati il Piano triennale regionale della formazione superiore Rete Politecnica regionale e, in attuazione dello stesso, il Piano di attuazione anno 2013, allo scopo di qualificare e razionalizzare la Rete, a partire dalle Fondazioni ITS. In attuazione del Piano 2013 è stato avviato e concluso il disegno regionale delle Fondazioni ITS - scuole di tecnologia che realizzano percorsi biennali post-diploma di alta specializzazione, per formare tecnici superiori in grado di portare nei settori strategici del sistema economico-produttivo competenze altamente specialistiche e capacità d innovazione - che risulta costituito da 7 Fondazioni: Istituto Tecnico Superiore Mobilità sostenibile; Istituto Tecnico Superiore Agro-Alimentare; Istituto Tecnico Superiore Meccanica, Meccatronica, Motoristica, Packaging; Istituto Tecnico Superiore Nuove tecnologie della Vita; Istituto Tecnico Superiore Territorio, Energia, Costruire; Istituto Tecnico Superiore Industrie creative; Istituto Tecnico Superiore Turismo Benessere. Il processo attivato punta a costituire un sistema ordinamentale di formazione terziaria non universitaria fortemente connessa al sistema produttivo, una formazione per il lavoro in grado di porsi nei confronti del sistema produttivo con la capacità di intercettare e rispondere in modo tempestivo ed efficace alle richieste di competenze e, al tempo stesso, facendo della relazione stabile con tutti gli attori del sistema lo strumento per una lettura di bisogni non ancora espliciti, ma funzionali all innovazione. La programmazione ha permesso di rendere disponibile per l a.s. 2013/2014 n. 11 percorsi biennali realizzati dalle Fondazioni ITS, per un contributo pubblico concesso di Euro ,51. La Rete Politecnica ha ricompreso, inoltre, l offerta di n. 25 percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) per formare tecnici specializzati capaci di presidiare i processi organizzativi e produttivi d impresa, anche connessi alle innovazioni tecnologiche e all internazionalizzazione dei mercati, per un contributo pubblico concesso di Euro ,00. 67

68 I percorsi IFTS, della durata di 800 ore, sono stati progettati per corrispondere alla richiesta di competenze tecnico-professionali, scientifiche e tecnologiche, giuridiche ed economiche, organizzative, comunicative e relazionali provenienti dal mondo del lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese. A completamento dell offerta sono stati inoltre finanziati n. 67 percorsi di Formazione Superiore, per contributo complessivo concesso pari ad Euro ,00, che hanno costituito un opportunità per giovani e adulti che intendono inserirsi nel mercato del lavoro o qualificarsi per svolgere ruoli professionali di tecnici e responsabili di funzione nelle aree della progettazione, della produzione e della gestione di imprese manifatturiere e di servizi. Complessivamente le risorse che la Regione ha investito nella Rete Politecnica ammontano a Euro ,51. In coerenza con gli obiettivi individuati da Horizon 2020, per la formazione di professionalità altamente qualificate, la costruzione di reti di conoscenza e la realizzazione di percorsi condivisi tra università, centri di ricerca e sistema economico-produttivo, la Regione Emilia-Romagna programma e finanzia due azioni principali di Alta formazione e ricerca: il Catalogo interregionale dell'alta formazione e il programma di interventi e agevolazioni Spinner 2013, annualmente validato, che prevede azioni di accompagnamento ed assistenza alla realizzazione dei piani di intervento, attività di tutoraggio e di consulenza ad alta specializzazione, servizi di accrescimento del capitale umano per favorire la qualificazione delle competenze, agevolazioni finanziarie e borse di ricerca. Nel corso del 2013 con la DGR n. 1040/2013 Avviso per la concessione di voucher sul Catalogo interregionale dell alta formazione Annualità 2013 la Regione ha inteso favorire l accesso alla formazione lungo tutto l arco della vita, in un ottica di aggiornamento costante e specializzazione delle persone, al fine di aumentarne l occupabilità e l adattabilità. Nello specifico questo avviso si è posto l obiettivo di favorire l accesso di giovani laureati non occupati residenti in Regione Emilia- Romagna a percorsi di alta formazione, finalizzati all inserimento, al reinserimento lavorativo e alla permanenza nel mercato del lavoro, nonché di andare incontro alla domanda di mobilità interregionale, valorizzando le aspettative e le scelte individuali. Le risorse assegnate per il finanziamento di voucher per la fruizione di percorsi di alta formazione ammontano a ,28. Per quanto riguarda il progetto esecutivo Spinner 2013, con la DGR. n. 1748/2013 la Regione ha inteso rimodularne talune azioni, volte ad una migliore realizzazione degli interventi per la qualificazione delle risorse umane nel settore della ricerca e della innovazione tecnologica, con un contributo concesso al Consorzio Spinner pari ad Euro 5 milioni per l annualità In tema di accreditamento, dopo l introduzione di alcuni nuovi requisiti, si è proseguito nello sviluppo di strumenti per il consolidamento della qualità degli organismi di formazione professionali accreditati e per affinare le analisi dei dati di performance. Inoltre, con le parti sociali, sono stati avviati approfondimenti sugli aspetti legati alla valorizzazione delle professionalità proprie del sistema di formazione e riflessioni sulle specializzazioni degli enti, soprattutto in relazione all avvio del nuovo ordinamento della Istruzione e formazione professionale. 68

69 Per quanto attiene l intervento regionale nell ambito delle politiche del lavoro, alla luce del perdurare della crisi economica e delle conseguenti difficoltà occupazionali la Regione, in accordo con le Province e le Parti sociali, ha confermato anche per il 2013 la necessità di politiche finalizzate a garantire il sostegno al reddito per i lavoratori delle imprese colpite dalla crisi, attraverso le autorizzazioni agli ammortizzatori in deroga e la gestione di misure straordinarie adottate per contrastare la crisi: al 31 dicembre 2013 i lavoratori interessati dagli ammortizzatori in deroga sono stati , per un totale di 214 milioni di ore di cassa integrazione in deroga approvate. La spesa per il 2013, a carico del bilancio INPS, è stata pari a ,00 euro. Nell ambito delle misure straordinarie si colloca, inoltre, l attuazione del Piano straordinario per l occupazione dei giovani, con le agevolazioni finanziaria alle imprese per l assunzione e la stabilizzazione di giovani previste dalla DGR n.1149/2012. Nel 2013 sono state approvate 2533 domande di incentivo, con un impegno complessivo di 17 milioni di euro. L approvazione si è completata a febbraio dell anno in corso con un incremento di circa 105 mila euro riferiti a 13 assunzioni. Uno strumento fondamentale è rappresentato dall Apprendistato che, nelle sue diverse tipologie (apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, apprendistato professionalizzante e apprendistato di alta formazione e ricerca), la Regione ha scelto di sostenere per favorire un accesso qualificato dei giovani nel mercato al lavoro. Per promuoverne l utilizzo, la Regione finanzia il percorso formativo degli apprendisti e attribuisce incentivi economici alle imprese che hanno assunto o assumeranno con le due tipologie di apprendistato che permettono di conseguire più elevati obiettivi formativi: l apprendistato per la qualifica e quello di alta formazione e ricerca per il conseguimento della qualifica professionale o di un titolo di studio universitario come laurea, master o dottorato di ricerca, di cui alla la DGR n. 1410/2012, così come modificata dalla DGR n. 310/2013. Sono state autorizzate, in tale ambito, n. 7 richieste di incentivo all assunzione, delle quali n. 6 hanno riguardato apprendisti di alta formazione e di ricerca per il conseguimento di titoli universitari. Nell anno di riferimento, 35mila giovani con contratto di apprendistato professionalizzante o per l acquisizione della qualifica hanno partecipato a percorsi formativi. La spesa complessiva per l incentivo all assunzione e per la formazione è stata pari a Accanto all Apprendistato, i Tirocini rappresentano percorsi decisivi per favorire l acquisizione di competenze attraverso la conoscenza diretta di una realtà lavorativa e ridurre i tempi di ingresso o di reinserimento nel mercato del lavoro. Con la legge regionale 19 luglio 2013, n. 7 sono state date nuove regole a questo strumento, prevedendone tre differenti tipologie: la prima è rivolta ai giovani in uscita da scuola, università o formazione professionale e intende supportarli nelle scelte attraverso un esperienza diretta nel mondo del lavoro; la seconda ha come obiettivo l inserimento o il reinserimento lavorativo di persone disoccupate, inoccupate, in 69

70 mobilità o in cassa integrazione; la terza riguarda le persone con disabilità, i richiedenti asilo, i titolari di protezione internazionale o umanitaria e le persone in percorsi di protezione sociale e offre loro opportunità di realizzare in impresa un esperienza di orientamento e formazione o un percorso di inserimento e reinserimento. All approvazione della legge hanno fatto seguito le DGR nn. 1471/2013 Disposizioni attuative in merito alla legge regionale 19 luglio 2013, n. 7 e 1472/2013 Approvazione di misure di agevolazione e di sostegno in favore dei beneficiari dei tirocini di cui all'articolo 25, comma 1, lett. c), della legge regionale 1 agosto 2005, n. 17, in attuazione degli art. 25, comma 4, art. 26 bis, comma 5 e art. 26 quater, comma 4 della stessa l. r. n. 17/2005, come modificata dalla legge regionale 19 luglio 2013, n. 7. Nel 2013 nella nostra regione sono stati attivati circa 14mila tirocini. Per quanto attiene ai servizi per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nell anno scolastico sono stati finanziati n voucher riferiti a 619 famiglie beneficiarie per la frequenza nei nidi privati autorizzati, per una spesa complessiva di ,00 In tema di qualificazione dell offerta formativa e diritto allo studio scolastico, le politiche regionali sono intervenute sul versante della promozione del diritto allo studio (L.R. n. 26/01) e su quello della qualificazione dell offerta formativa (L.R. n. 12/03), interventi che hanno interessato tutti gli studenti tra i 6 e i 18 anni e tutte le scuole del territorio appartenenti al sistema nazionale di istruzione. Accanto all obiettivo di innalzamento delle competenze, gli interventi hanno teso, in generale, a garantire un sistema di istruzione e formazione professionale in grado di offrire ad ognuno, nel rispetto della normativa nazionale e delle competenze istituzionali, una concreta opportunità di portare a termine il proprio percorso di studio o formazione, nei tempi più brevi possibili e con la salvaguardia delle competenze acquisite. La Giunta regionale per l a.s , promuovendo la collaborazione con le Enti locali e altri soggetti del territorio, ha posto particolare attenzione all inserimento scolastico degli studenti disabili, erogando alle Province (DGR n. 608 del 14 maggio 2012) risorse pari a ad euro ,00 per il finanziamento a scuole e/o Comuni di interventi individualizzati o progetti che rispondessero alla priorità sopra indicata. Nello stesso tempo sono stati finanziati interventi volti a facilitare l accesso e la frequenza alle attività scolastiche e formative per rendere effettivo il diritto allo studio di ogni persona, concorrendo a rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che si frappongono al pieno godimento di tale diritto. Rispondono a queste finalità, i finanziamenti regionali pari a euro ,00 per l a.s. 2013/2014, assegnati alle Amministrazioni provinciali per l erogazione ai Comuni, di contributi per la gestione dei servizi di trasporto scolastico (deliberazioni di Giunta regionale n. 642/2013) come pure le risorse statali erogati ai Comuni attraverso le Amministrazioni provinciali per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo agli studenti della scuola dell obbligo e delle scuole secondarie di II grado. Per l a.s. 2013/2014 i beneficiari dei contributi, pari ad euro ,00, sono stati e sono state coperte il 65,55% circa delle spese sostenute dalle famiglie per l acquisto dei libri di testo. 70

71 Intervento rilevante nella strategia regionale per il diritto allo studio è la concessione di borse di studio scolastiche, finalizzate a sostenere gli studenti meritevoli e/o a rischio di abbandono del percorso formativo e in disagiate condizioni economiche. Per l anno scolastico 2012/2013, sono stati individuati quali beneficiari gli studenti frequentanti le prime due classi delle scuole secondarie di II grado del sistema nazionale di istruzione (di cui alla Legge n. 62/2000) ed il secondo anno dei percorsi di Istruzione e Formazione professionale (IeFP), per favorire l assolvimento dell obbligo di istruzione nel segmento formativo più esposto al rischio di abbandono e per sostenere il completamento del ciclo di studi dell istruzione secondaria superiore. La Regione, in assenza di risorse statali, ha impegnato solo risorse proprie che hanno permesso di soddisfare integralmente tutte le domande presentate dichiarate ammissibili, per un totale di euro ,50. Il valore della borsa base è stato di euro 426,00 mentre la borsa maggiorata, per studenti disabili e per chi ha conseguito nell anno scolastico precedente una media di voti uguale o superiore al sette, è stata di euro 532,50. Per l a.s. 2013/2014 sono stati finanziati, per complessivi ,00 euro, cinque progetti che sviluppano le capacità espressive, relazionali e creative degli studenti: quattro, presentati da Istituzioni scolastiche, prevedono la realizzazione di laboratori di scrittura creativa e un progetto, presentato dall Unione dei Comuni modenesi area nord, riguarda la riproposizione di azioni di propedeutica musicale in scuole primarie e dell infanzia dei nove Comuni che compongono l Unione colpiti dagli eventi sismici del Per sostenere la diffusione delle tecnologie informatiche nelle scuole al fine di garantire flessibilità, innovazione e miglioramento della didattica, è stato firmato nel 2013 il Protocollo di Intesa fra Regione, Ufficio Scolastico regionale per l E.R., ACCDA e Coop Estense (DGR n. 629/2013) per la realizzazione di un progetto di intervento a sostegno della diffusione della scuola digitale nei territori colpiti dal sisma delle province di Modena e Ferrara attraverso fondi raccolti con una campagna di solidarietà e, con deliberazione n. 1529/2013, sono state assegnate a istituzioni scolastiche, confermando una particolare attenzione alle scuole dei comuni colpiti dal terremoto del 2012 e alle scuole di montagna, risorse regionali pari ad euro ,00 per la realizzazione delle attività previste dall Accordo di Programma MIUR, USR-ER e RER del settembre 2012 con il quale, per promuovere e sostenere il diritto all istruzione ed al successo formativo dei giovani, era stato valutato opportuno contribuire ad ampliare ulteriormente le azioni del Piano nazionale Scuola Digitale già sviluppate in Emilia-Romagna. Per quanto riguarda l edilizia scolastica, con proprie deliberazioni nn e 1424 del 2013 la Giunta regionale ha provveduto a dare attuazione a quanto previsto dal Decreto del Fare, che ha assegnato 150 milioni a livello nazionale, di cui 7 alla Regione Emilia-Romagna, per la realizzazione di progetti esecutivi immediatamente cantierabili di messa in sicurezza, ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli edifici scolatici. In particolare, con il concorso delle Province che hanno coordinato il percorso di programmazione nei rispettivi territori, sono stati ammessi a finanziamento 111 interventi di edilizia scolastica. 71

72 Nel 2013 la Regione ha confermato l impegno nell ambito del diritto allo studio universitario, al fine di promuovere un ampia inclusione con particolare attenzione ai soggetti in maggiore difficoltà e di valorizzare il merito, garantendo uniformità di trattamento su tutto il territorio regionale. Pur in un contesto di grave crisi finanziaria, anche nell a.a. 2013/14 la Regione è riuscita ad assegnare servizi e benefici a tutti gli studenti idonei in possesso dei requisiti di merito e di reddito: borse di studio per una spesa in denaro e servizi di 70,7 milioni di euro, di cui euro provenienti dagli Atenei della regione e 69,8 milioni messi a disposizione dalla Regione, ER.GO e da fondi statali (pari a 16 milioni di euro). Nello specifico sono risultati assegnatari di borsa di studio regionale studenti, mentre i restanti sono risultati assegnatari di una borsa smart che mette a disposizione servizio abitativo gratuito e servizio ristorativo o un contributo economico più il servizio ristorativo. L importante risultato è stato ottenuto nonostante la riduzione di 4 milioni di euro della quota di fondo nazionale e l incremento di quasi il 2% degli studenti idonei rispetto all anno precedente ed è stato reso possibile soprattutto grazie al mantenimento dell impegno finanziario regionale e alla politica di razionalizzazione delle spese attuata da ER.GO, nonché alla collaborazione con gli Atenei della regione, che si sono resi disponibili a contribuire per garantire uniformità di trattamento su tutto il territorio regionale. Ciò a testimonianza dell efficace sistema di integrazione tra le azioni della Regione e quelle degli Atenei che connotano un sistema universitario regionale con un elevato indice di attrattività. Oltre alle borse di studio, considerate mezzo prioritario, l Azienda, per accompagnare e supportare nel percorso universitario gli oltre 155 mila studenti presenti nel territorio regionale, ha continuato a fornire agli studenti gli ulteriori interventi previsti dalla legge regionale n. 15/2007, quali prestiti, contributi e assegni formativi e misure di accompagnamento, interventi volti all internazionalizzazione e all accoglienza. In particolare, sul fronte del servizio abitativo l Azienda ha reso disponibili posti letto in 47 residenze universitarie. 72

73 POLITICHE PER LA SALUTE 73

74 ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE IL QUADRO FINANZIARIO La spesa sanitaria regionale Il 2013 è stato un anno caratterizzato, per la prima volta dall istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, da una diminuzione del Fondo Sanitario Nazionale rispetto all anno precedente e da grande incertezza sul riparto delle risorse alle Regioni. La programmazione sanitaria regionale 2013 ha preso avvio in una cornice finanziaria nazionale contraddistinta da una riduzione di risorse dello 0,98%, pari a circa milioni, rispetto all anno precedente; si è confermata la tendenza, da parte del Governo, ad assicurare la copertura del fabbisogno finanziario del Servizio Sanitario Nazionale attraverso un sempre maggiore ricorso a misure di contenimento della spesa sanitaria alternative e sostitutive dell incremento del livello di finanziamento. I tagli del Fondo Sanitario Nazionale, determinati dalle manovre economiche degli ultimi anni, compresa la Legge n. 228/2012 (Legge di Stabilità 2013), sono pari ad oltre 30 miliardi di euro nel triennio Il 2012 era l ultimo anno di vigenza del Patto per la salute che aveva definito il livello di finanziamento anche per il 2012; nel corso del 2013 non è stato sottoscritto il nuovo Patto per la Salute, che costituisce l accordo tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome in merito alla programmazione sanitaria nazionale ed alla conseguente definizione sia di Livelli Essenziali di Assistenza appropriati ed uniformi a livello nazionale, che del fabbisogno finanziario del Servizio Sanitario Nazionale, in parte corrente ed in conto capitale. L accordo politico sul riparto 2013 del Fondo Sanitario Nazionale è stato fatto il 19 dicembre 2013, con l applicazione in via sperimentale nel 2013 dei costi standard previsti dal D.Lgs. 6 maggio 2011, n. 68, Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario il cui Capo IV è diretto a disciplinare, a decorrere dall'anno 2013, la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario, al fine di assicurare un graduale e definitivo superamento dei criteri di riparto adottati ai sensi dell'articolo 1, comma 34 della Legge n. 662 del 23 dicembre 1996, come integrati dagli Accordi Stato-Regioni in materia sanitaria. In tale quadro di scarsità di risorse e di incertezza normativa è stata predisposta la delibera di programmazione n. 199 del 25 febbraio 2013 Linee di programmazione e 74

75 finanziamento delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale per l anno 2013 con la quale è stato delineato lo scenario di riferimento ed è stato determinato il volume complessivo di risorse a disposizione per il finanziamento del Servizio Sanitario Regionale stimando il Fondo Sanitario Regionale sulla base della quota di accesso (popolazione) della Regione Emilia Romagna sul FSN in linea con la quota del Con la delibera 199/2013 è stato definito il quadro degli obiettivi delle Aziende sanitarie regionali e la pianificazione delle attività per il 2013 e sono state ripartite le risorse sulla base del modello di finanziamento illustrato in delibera. In fase di programmazione 2013 il volume complessivo di risorse era pari a 7.850,360 milioni, determinato dalle seguenti disponibilità: ,360 milioni come finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, stimato ipotizzando una quota di accesso regionale alle risorse nazionali pari a quella dell anno 2012; milioni come finanziamento vincolato degli obiettivi prioritari del Piano Sanitario Nazionale, stimato ipotizzando una quota di accesso regionale in linea con quella del 2012; milioni di risorse regionali, stanziate dalla L.R. n. 20/2012 concernente il Bilancio di Previsione della Regione Emilia-Romagna per l esercizio finanziario 2013 e Bilancio pluriennale , a carico dell esercizio 2014, a garanzia del fabbisogno finanziario connesso all erogazione di prestazioni sanitarie aggiuntive rispetto ai Livelli Essenziali di Assistenza ed a garanzia del pareggio di bilancio del Servizio sanitario regionale; di questi, 50 milioni alimentano il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, aggiungendosi alle risorse direttamente attribuite dal Bilancio regionale. Per la prima volta dall istituzione del Servizio Sanitario Nazionale si è verificata una minore disponibilità di Fondo Sanitario Regionale, rispetto all'anno precedente, pari all 1,04%, equivalente ad una riduzione di oltre 81 milioni. La L.R. n. 19/2012, legge finanziaria regionale per l anno 2013, ha previsto inoltre il finanziamento diretto dal Bilancio regionale per la non autosufficienza pari a 70 milioni di euro. Pertanto il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza dell anno 2013 ha avuto una assegnazione complessiva di 430,6 milioni di euro, importo integrato con la quota di competenza regionale del FNA, pari a 21,725 milioni, derivante dal riparto delle risorse stanziate dalla Legge di stabilità 2013, pari a 275 milioni a livello nazionale. In fase di assestamento del Bilancio di previsione per l esercizio 2013, con L.R. n. 9/2013 sono stati stanziati ulteriori 53 milioni di euro di risorse regionali, di cui 40 milioni destinati al finanziamento degli ammortamenti non sterilizzati anni Oltre alle misure contenute nella Manovra economica del luglio 2011 (L. 111/2011), nella Spending Review (L. 135/2012) e nella Legge di Stabilità 2013, la Regione Emilia 75

76 Romagna ha posto in essere le misure regionali: revisione tariffaria per le prestazioni di degenza ospedaliera, revisione accordi integrativi regionali e accordi integrativi locali per la Medicina di base, limitazione del turnover e contenimento dei costi per sostituzioni del personale dipendente, che hanno rappresentato la portata delle azioni messe in campo e gli interventi in grado di incidere sul controllo dei costi e contrastare sia la riduzione del F.S.R. come sopra rappresentata, sia il tendenziale aumento dei costi di produzione a parità di condizioni anche per effetto dell aumento dell aliquota IVA dal 21% al 22% prevista dalla Legge di Stabilità Il mantenimento di un Servizio Sanitario Regionale in grado di rispondere efficacemente ai bisogni della popolazione, di assicurare l erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e qualitativamente allineato ai migliori standard nazionali ed internazionali costituisce un impegno costante e prioritario a livello regionale, unitamente al sostegno all innovazione ed all adeguamento strutturale e tecnologico. Nel corso del 2013 la Regione Emilia-Romagna ha garantito, in continuità con quanto già fatto negli anni precedenti, la salute dei propri cittadini anche attraverso delle prestazioni aggiuntive rispetto ai Livelli Essenziali di Assistenza, la cui copertura finanziaria è assicurata dal bilancio regionale. Si tratta di prestazioni quali: l assistenza odontoiatrica alle fasce deboli della popolazione, l allargamento del programma di screening per i tumori della mammella alle fasce di età anni (mammografia annuale) e anni (biennale), il rilascio di certificati di idoneità sportiva non agonistica gratuiti a disabili e minori, parto in analgesia epidurale, interventi nel settore delle dipendenze. Inoltre la Regione ha approvato e finanziato una serie di interventi in materia di sostegno dei lavoratori colpiti dalla crisi economica e di altre fasce deboli della popolazione per garantire l accesso alle prestazioni sanitarie: sono stati approvati interventi per esentare dal pagamento del ticket sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali i lavoratori ed i familiari a loro carico in difficoltà a causa della crisi economica ed i minori accolti a scopo adottivo ed in affidamento familiare anche a parenti o accolti in comunità residenziali, per erogare gratuitamente i farmaci in fascia C alle famiglie indigenti individuate dai Servizi Sociali dei Comuni. Come nel 2012, anche nel 2013 il sistema sanitario regionale ha raggiunto il pareggio civilistico di bilancio, ossia ha garantito anche il finanziamento di tutti gli ammortamenti non sterilizzati per un importo pari a circa 128 milioni di euro. La garanzia del pareggio costituisce vincolo e obiettivo sia per il Servizio sanitario regionale che per le singole Aziende sanitarie. L obiettivo del pareggio di bilancio discende dalla modalità di verifica del risultato di esercizio delle Aziende sanitarie e del consolidato regionale definita dal Tavolo di verifica degli adempimenti (ex art. 12 dell Intesa Stato-Regioni 23 marzo 2005, istituito presso il MEF) che comporta, a decorrere dall anno 2012, la copertura finanziaria degli 76

77 ammortamenti netti di tutti i beni ad utilità pluriennale non coperti da finanziamento pubblico e contributi da privato. A partire dal 2013 deve essere inoltre garantita la copertura degli ammortamenti non sterilizzati pregressi nell arco temporale di venticinque anni, alla luce di quanto stabilito nell Accordo del 24 marzo 2011 fra i rappresentanti del Tavolo di verifica degli adempimenti suindicato e del Comitato permanente per la verifica dei livelli Essenziali di assistenza (ex art. 9 dell Intesa Stato- Regioni 23 marzo 2005, istituito presso il Ministero della Salute): tale onere nel 2013 è stato pari a di 40 milioni di euro. Un aggravio dei costi del 2013 è rappresentato dal venir meno, a partire dal 2012, del finanziamento da parte dello Stato della Legge 210/1992 Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati che per la Regione Emilia Romagna nel 2013 è stato di oltre 19 milioni. Infatti a partire dal 2012 lo Stato non ha trasferito alle Regioni le risorse ex leggi Bassanini in materia di Salute Umana per effetto dell art. 14, comma 2 del D.L. 78/2010, convertito con modificazioni dalla L. 122/2010. La Regione ha provveduto, pertanto, ad assicurare copertura finanziaria a tale onere con mezzi propri di bilancio, trasferendo alle Aziende Usl le somme necessarie al pagamento degli indennizzi ai danneggiati da emotrasfusioni e vaccinazioni (L. 210/1992), inclusa la rivalutazione dell indennità integrativa speciale riconosciuta a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 293/2011. I monitoraggi trimestrali dell andamento della gestione, effettuati in coincidenza con quelli previsti dalle Intese nazionali da parte del Ministero dell Economia e delle Finanze e del Ministero della Salute e le verifiche straordinarie nei mesi di giugno e di settembre hanno evidenziato nel corso dell anno una sostanziale tenuta a livello regionale degli obiettivi economico-finanziari fissati in sede di programmazione. La deliberazione di Giunta n. 511 del 14 aprile 2014 Provvedimenti in ordine alla spesa sanitaria regionale per l anno 2013 e per la predisposizione dei Bilanci d esercizio delle aziende sanitarie, che ridefinisce il volume complessivo delle risorse a finanziamento del SSR dell anno, è stato il provvedimento di chiusura, con cui è stata delineata in via definitiva l assegnazione complessiva del finanziamento alle Aziende sanitarie regionali. Ai sensi di quanto disposto dal D.Lgs. 118/2011 e sulla base dei nuovi schemi di bilancio approvati con decreto del Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell Economia e delle Finanze del 20 marzo 2013, i Bilanci di esercizio 2013 delle Aziende sanitarie sono stati adottati dai Direttori generali entro il 30 aprile 2014 e sono stati approvati dalla Giunta regionale con deliberazione n. 738 del 26 maggio La sanità regionale evidenzia per il 2013 una situazione di pareggio sia a livello delle singole aziende, sia a livello di sistema regionale, situazione riscontrata anche al Tavolo tecnico di cui all art. 12 dell Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 per la verifica degli adempimenti presso il Ministero dell Economia e delle Finanze, per le finalità di quanto disposto dall articolo 1 comma 174 della legge 30 dicembre 2004 n. 311 (Legge 77

78 finanziaria 2005). Le risorse a disposizione In un quadro finanziario caratterizzato dal susseguirsi negli ultimi anni di manovre correttive degli andamenti della finanza pubblica e da una diminuzione delle risorse per il 2013 la Regione ha fatto fronte alla spesa sanitaria dell anno 2013 assicurando copertura alla stessa con un volume complessivo di risorse pari a circa milioni di euro. Di seguito vengono indicate le fonti del finanziamento del SSR 2013, così come riepilogato al punto 1 del dispositivo della citata DGR 511/2014: 1. euro ,00 quale finanziamento sanitario ordinario corrente 2013, derivante dal riparto delle disponibilità finanziarie complessive del Servizio Sanitario Nazionale per l anno 2013 di cui all Intesa Stato-Regioni Rep. Atti n. 29/CSR del 20 febbraio 2014; 2. euro ,00 quale finanziamento 2013 degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale del Piano Sanitario Nazionale di cui all Intesa Stato-Regioni Rep. Atti n. 27/CSR del 20 febbraio 2014; 3. euro ,00 complessivi autorizzati dall art. 22 della L.R. 20 dicembre 2013, n. 28, Legge finanziaria adottata con la L.R. di approvazione del Bilancio di previsione 2014 e Bilancio pluriennale ; 4. euro ,74, autorizzati dall art. 14 della L.R. 25 luglio 2013, n. 9, Legge finanziaria adottata con la L.R. di approvazione dell assestamento del Bilancio regionale di previsione per l esercizio finanziario 2013 e del Bilancio pluriennale , così costituiti: - quanto ad euro ,74, quale quota destinata alla copertura degli oneri 2013 delle Aziende sanitarie regionali derivanti dagli extra-lea rispetto ai 163 milioni complessivi autorizzati a tal fine per gli esercizi 2012 e 2013, - quanto ad euro ,00, quale quota a sostegno dell equilibrio finanziario di Aziende ed Enti del SSR per ammortamenti non sterilizzati anni ; 5. euro ,99 quali risorse di FSN vincolato, di cui euro ,00 meglio specificate nella DGR 2137/2013, a cui si aggiungono ,00 euro derivanti dalle risorse di cui all articolo 5, comma 16 del D.Lgs. 16 luglio 2012 ripartite con decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell economia e delle finanze in data 23 dicembre 2013; 6. euro ,46 complessivi derivanti dal pay-back delle aziende farmaceutiche in applicazione, sia dell art. 1, comma 796, lett. g) della legge 296/2006 e successive disposizioni di proroga sia dell art. 11, comma 6 del D.L. 78

79 n. 78/2010 convertito con modificazioni nella L. n. 122/2010; nelle more della comunicazione da parte di AIFA, per quanto concerne il secondo semestre 2013 della quota dell 1,83%, si è considerato un importo stimato pari a ,00 euro. La situazione di liquidità delle Aziende sanitarie Il problema del ritardo nei tempi di pagamento dei fornitori di beni e servizi delle Aziende sanitarie è stato un problema di rilevanza nazionale che ha coinvolto la maggior parte delle Regioni italiane e che fino al 2013 non ha trovato alcuna soluzione strutturata e sostenuta dal livello centrale. Un problema che ha gravato ancora di più sulle imprese nella fase di grande crisi economica degli ultimi anni, fase in cui le aziende hanno un difficile rapporto con le banche, che attuano una politica di stretta del credito. Una svolta decisiva per risolvere il problema dei tempi di pagamento è arrivata con il Decreto Legge 35/2013 Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della Pubblica Amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento dei tributi degli enti locali convertito con modificazioni nella Legge 64/2013, con il quale lo Stato ha assicurato liquidità per i pagamenti certi, liquidi ed esigibili al 31/12/2012 degli enti del Servizio Sanitario Nazionale con una dotazione di 5 miliardi di euro per l anno 2013 e di 9 miliardi di euro per il 2014 per un totale di 14 miliardi di euro. Per la Regione Emilia Romagna l operazione ha riguardato solo la sanità poiché la Regione non ha chiesto l accesso all anticipazione in quanto paga regolarmente i propri fornitori. Nel 2013 la Regione Emilia Romagna ha ottenuto una anticipazione di liquidità pari a 806,364 milioni di euro, adempiendo a tutti gli obblighi previsti dalla normativa: a) predisporre misure legislative idonee e congrue di copertura annuale del rimborso dell anticipazione di liquidità: la Regione Emilia Romagna ha emanato la Legge regionale 4 luglio 2013, n. 6; b) predisporre e presentare al MEF un piano di pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili cumulati al 31 dicembre 2012 (comprensivi di interessi) non pagati fino all 8 aprile 2013 e pagati dopo il 9 aprile La Regione Emilia Romagna ha istituito internamente all Assessorato alle Politiche per la Salute, la banca dati per accogliere i dati delle fatture delle aziende che sono state messe in ordine cronologico per vetustà, indipendentemente dall azienda di appartenenza. c) sottoscrivere apposito contratto con il MEF con il quale sono state definite le modalità 79

80 di erogazione e di restituzione delle somme, comprensive di interessi, nell arco di 30 anni. Il tasso di interesse a carico della Regione è pari al rendimento di mercato dei Buoni Poliennali del Tesoro a 5 anni in corso di emissione. d) all atto dell erogazione le Aziende sanitarie provvedono all immediata estinzione dei debiti (entro 30 giorni). Le Aziende sanitarie hanno proceduto immediatamente al pagamento delle fatture comprese nei piani di pagamento e saldando tutti i debito entro i termini. Successivamente le Aziende sanitarie hanno rispettato gli obblighi di comunicazione ai creditori e pubblicazione previsti dal D.L. 35/2013. Nel mese di luglio 2013 la Giunta regionale ha disposto inoltre una erogazione di cassa straordinaria alle Aziende sanitarie per 244,535 milioni (DGR 937/2013 e DGR 939/2013), per la disponibilità sia di risorse regionali che di risorse trasferite dallo Stato. Nel mese di dicembre 2013 è stata disposta dalla Regione (determinazione n /2013) una ulteriore erogazione di cassa di 100 milioni a seguito del trasferimento dallo Stato della quota premiale (75 milioni circa) conseguente alla valutazione positiva degli adempimenti relativa al Lo stock di debito delle Aziende sanitarie verso i fornitori di beni e servizi a dicembre 2012 era pari a circa 1 miliardo di euro; a dicembre 2013 si era ridotto a 263 milioni. Sulla base delle rilevazioni periodiche mensili fatte dalle Aziende sanitarie a dicembre 2012 i tempi medi di pagamento regionali erano pari a 230 giorni per i beni sanitari ed economali ed a 199 giorni per i servizi in appalto; a dicembre 2013 i tempi medi di pagamento regionali erano passati a 91 giorni per i beni sanitari ed economali e 96 giorni per i servizi in appalto. Nel mese di dicembre 2013 la Regione ha inviato istanza di accesso al MEF per accedere ad una ulteriore quota di anticipazione di liquidità, relativa alle disponibilità 2014, che è stata assegnata nella misura di 140 milioni con Decreto 14 marzo 2014 del Ministero dell Economia e delle Finanze. La Giunta regionale ha assegnato le risorse alle Aziende con DGR 882/2014. L obiettivo cui la Regione punta è una media di 60 giorni previsti dalla normativa comunitaria e nazionale. Le politiche di acquisto di beni e servizi Per quanto riguarda le politiche di acquisto di beni e servizi le Aziende sanitarie sono state impegnate a proseguire in un sempre minore ricorso alle gare aziendali a favore dell adesione alle gare aggregate di Area Vasta e gare attraverso l'agenzia regionale Intercent-ER. 80

81 Il pareggio di bilancio 2013 è stato raggiunto attraverso un attento governo e controllo della spesa sanitaria, sia a livello regionale che aziendale, tramite politiche di acquisto di beni e servizi in Area Vasta e le gare centralizzate dell Agenzia regionale Intercent-ER. Applicazione Decreto Legislativo n. 118/ Armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio Nel 2012 è entrato in vigore, per il settore sanitario (Titolo II), il Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 con il quale è stato avviato, a livello nazionale, un percorso per l'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, nonché dei termini di presentazione e approvazione dei bilanci, funzionale delle esigenze di programmazione, di gestione e di rendicontazione della finanza pubblica, previsto in attuazione della L. 42/2009. Il Titolo II, in particolare, ha definito i principi contabili generali ed applicati per il settore sanitario, ha previsto la tenuta della contabilità economico-patrimoniale per la Gestione Sanitaria Accentrata e l approvazione del bilancio sanitario consolidato regionale. Il quadro normativo nazionale di riferimento per uniformare i sistemi contabili sanitari regionali, al fine di consentire la confrontabilità e la valutazione dei risultati economicopatrimoniali e finanziari non è ancora stato completato: la prevista Casistica applicativa necessaria per consentire alle Regioni di dare piena ed uniforme applicazione del D.Lgs. n. 118/2011, è stata approvata solo in parte. Con deliberazione della Giunta regionale n. 900/2012 è stata istituita la Gestione Sanitaria Accentrata (GSA) presso la Regione ai sensi dell articolo 22 del D.Lgs. 118/2011 ed è stata implementata la contabilità economico-patrimoniale della GSA. Nel corso del 2013 le attività svolte dalla Regione e dalle Aziende sanitarie hanno rappresentato uno sviluppo ed un miglioramento di quanto già avviato nel 2012, al fine di completare l applicazione delle disposizioni contenute nel Titolo II e della Casistica applicativa finora approvata. Alle disposizioni di cui agli articoli 20 e 21 del D.Lgs. n.118/2011, volte a garantire trasparenza, confrontabilità fra entrate e spese del Bilancio regionale e risorse della Sanità indicate negli atti formali di riparto e tracciabilità dei flussi finanziari, si è data immediata attuazione nel 2012 attraverso l individuazione di tutti i capitoli di bilancio rientranti nel perimetro sanitario, in relazione alle correlate fonti di finanziamento, perimetrazione poi recepita con DGR n. 352/2013, e mediante l istituzione di conti di tesoreria dedicati. Nel corso del 2013 si è provveduto ad implementare ed aggiornare l articolazione del Bilancio regionale in capitoli in entrata e in spesa funzionali a tali esigenze. Con i provvedimenti di Giunta di seguito indicati: DGR 2137/2013, modificata con DGR n. 296/2014, successiva DGR 432/2014 e, da ultimo, DGR 1185/2014 si è data attuazione, in particolare, alle disposizioni di cui al comma 2, lett. a) dell articolo 20 medesimo, assicurando a carico del Bilancio regionale 2013 e 2014 l assunzione degli impegni di spesa riferiti al finanziamento sanitario ordinario e aggiuntivo corrente. Sul fronte GSA la tenuta della contabilità economico-patrimoniale, mediante l utilizzo di 81

82 applicativo SAP realizzato ad hoc nel corso del 2012, ha visto l implementazione di nuovi moduli per la contabilizzazione delle entrate e delle spese sanitarie nel rispetto della perimetrazione dei capitoli del Bilancio regionale, al fine di raccordare e riconciliare la contabilità finanziaria e la contabilità economico-patrimoniale anche nell ottica delle verifiche a carico del Terzo certificatore previsto dal D.Lgs. 118/2011. A seguito della Deliberazione dell Assemblea legislativa n.118/2013 di nomina del Collegio regionale dei revisori dei conti, che svolge mansioni di Terzo certificatore per la GSA, sono state effettuate le attività e predisposta la relativa documentazione propedeutica alle verifiche di cui all art. 22, comma 3, lettera d) del D.Lgs. n. 118/2011. Con DGR n. 804/2013 è stato approvato il Bilancio di esercizio 2012 della GSA. L applicazione corretta ed uniforme del D.Lgs n. 118/2011 è stata realizzata a livello regionale attraverso il coordinamento delle attività delle Aziende sanitarie, la predisposizione periodica di indicazioni tecnico-contabili volte ad ottenere comportamenti contabili omogenei su specifiche tematiche di particolare complessità e la formazione del personale amministrativo delle stesse. Si è provveduto all aggiornamento del Piano dei conti regionale, della procedura di riclassificazione on-line dei dati contabili aziendali e della procedura di rilevazione e quadratura degli scambi infra aziendali, al fine di: - compilare correttamente gli schemi di bilancio (Stato Patrimoniale, Conto Economico, Nota Integrativa) approvati con il D.Lgs n. 118/2011 e modificati con il D.M. 20 marzo 2013; - alimentare i modelli ministeriali CE ed SP; - favorire la quadratura dei ricavi-rimborsi/costi e dei crediti/debiti infra aziendali propedeutica alla redazione del bilancio consolidato regionale. In mancanza dell emanazione da parte del livello nazionale della Casistica applicativa e di specifiche linee guida riferibili alle modalità di redazione del bilancio consolidato del Servizio sanitario regionale, si è proseguito nel percorso di circolarizzazione delle partite infragruppo tra Aziende sanitarie e Aziende sanitarie e GSA al fine di garantirne l allineamento in sede di redazione del bilancio consolidato del SSR come previsto dall art. 32 del D.Lgs. n. 118/2011. La riconciliazione di tali partite è avvenuta anche attraverso la messa a punto di uno strumento regionale denominato Matrice degli scambi infra aziendali di beni e di prestazioni che attualmente consente ad ogni singola Azienda sanitaria ed alla GSA di verificare la quadratura economica e patrimoniale degli scambi per tipologie di prestazioni omogenee. A livello interregionale è proseguita l attività di analisi dei documenti contenenti la casistica applicativa in corso di approvazione a livello nazionale per la corretta applicazione delle disposizioni contenute nel D.Lgs 118/2011 con riferimento alle Aziende sanitarie e alla GSA. Percorso di certificabilità dei bilanci sanitari 82

83 Parallelamente all armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio, a livello nazionale è stato avviato il percorso di certificabilità dei bilanci degli enti del Servizio Sanitario Nazionale (Decreto del Ministro della Salute adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle Finanze del 17 settembre 2012). Il Decreto del Ministro della Salute adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle Finanze dell 1 marzo 2013, ha definito i requisiti comuni, la modalità di predisposizione e di presentazione, nonché il termine massimo di realizzazione dei Percorsi regionali Attuativi della Certificabilità (PAC). Il percorso di certificabilità rappresenta uno dei principali obiettivi della programmazione sanitaria regionale considerato che: - il PAC è soggetto all approvazione ed alla verifica periodica da parte del Tavolo di verifica degli adempimenti regionali di cui all articolo 12 dell Intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano; - il rispetto del PAC costituisce per le Regioni un adempimento per l accesso al finanziamento integrativo del Servizio Sanitario Nazionale; - al termine del PAC la certificabilità sarà verificata attraverso la revisione contabile del bilancio, nel rispetto delle norme di revisione legale dei conti e dei principi di revisione. A livello regionale è stata attivata una fase progettuale con la partecipazione attiva delle Aziende sanitarie e delle Aree Vaste, con il coinvolgimento dei Collegi sindacali e con il supporto specialistico di esperti nel settore contabile e procedurale, che ha consentito l elaborazione condivisa del PAC regionale. Il PAC regionale è stato elaborato tenendo conto: - degli esiti della Valutazione straordinaria delle procedure amministrativo-contabili e della qualità dei dati contabili (D.M. 18 gennaio 2011); - dei requisiti comuni, in termini di standard organizzativi, contabili e procedurali, definiti dal citato D.M. 1 marzo 2013; - delle attività che negli anni passati sono state sviluppate a livello regionale allo scopo di perfezionare gli strumenti tecnico-contabili regionali ed aziendali e di migliorare progressivamente le procedure di rilevazione e controllo dei dati contabili. Il PAC, corredato dalla relazione iniziale di accompagnamento, è stato approvato con la deliberazione della Giunta Regionale n. 865 del 24 giugno La stessa deliberazione ha individuato nel Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali il responsabile del coordinamento delle attività necessarie per assicurare la corretta e completa attuazione del PAC. Il PAC regionale è condensato nel Piano attuativo della certificabilità (c.d. cronoprogramma ) che, per ogni livello (Aziende, GSA, Consolidato) e per ogni area contabile (immobilizzazioni, rimanenze, crediti e ricavi, disponibilità liquide, patrimonio netto, debiti e costi), individua le azioni necessarie per raggiungere i requisiti minimi generali, del ciclo attivo e del ciclo passivo definiti dal D.M. 1 marzo 2013, nonché la tempistica di realizzazione delle azioni. 83

84 Le azioni sono precedute dalla descrizione delle attività già realizzate dalla Regione per assicurare la qualità del dato contabile e, di norma, sono articolate in fasi progressive: - analisi delle criticità, dell organizzazione, delle procedure, dei sistemi informativi esistenti; - redazione delle Linee Guida e documenti regionali; - redazione/adeguamento delle procedure amministrativo-contabili aziendali; - applicazione e verifica delle procedure amministrativo-contabili aziendali; - procedure di verifica concordate da parte dei Collegi sindacali. Il Tavolo di verifica degli adempimenti regionali, in sede di valutazione degli adempimenti dell anno 2012, ha giudicato la Regione adempiente con riferimento all obbligo di presentazione del PAC regionale. Il Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali con determinazione n del 22 luglio 2013, ha costituito il Gruppo di progetto per l attuazione del PAC con l incarico: - di stabilire una sinergia Regione-Aziende nell attuazione del PAC; - di pianificare, organizzare e coordinare le attività propedeutiche alla conduzione, realizzazione e completamento del PAC nei termini previsti; - di supportare le Aziende sanitarie nella progettazione ed attuazione degli opportuni adeguamenti amministrativo-contabili e procedurali; - di individuare e coordinare eventuali gruppi di lavoro tematici. Il Gruppo di progetto ha deciso di sviluppare specifiche aree tematiche, coincidenti con i livelli e le aree del PAC, attraverso il supporto specialistico di specifici Gruppi di lavoro interdisciplinari, costituiti da personale regionale, da personale aziendale, da componenti dei Collegi sindacali e da esperti contabili e procedurali. I Gruppi di lavoro saranno progressivamente individuati ed attivati, tenuto conto sia delle tempistica di attuazione del PAC che delle esigenze regionali. Nel corso del 2013 sono stati attivati i seguenti Gruppi di lavoro: - Definizione Modello regionale di Procedura amministrativo-contabile ed Istruzione operativa; - Regolamento di budget: il Gruppo ha concluso la propria attività con la predisposizione del modello regionale di procedura A/C e di Istruzione operativa e di un Sussidio per il corretto utilizzo; - Area Rimanenze: il Gruppo ha concluso la propria attività con la predisposizione di una specifica Linea Guida regionale; - Area Patrimonio Netto: il Gruppo ha concluso la propria attività con la predisposizione di una specifica Linea Guida regionale; - Definizione delle procedure di Consolidamento: le attività del Gruppo hanno favorito la quadratura degli scambi infra aziendali a livello economico e patrimoniale, creando le premesse per un consolidamento ottimale dei bilanci dell esercizio I lavori del Gruppo proseguono nel Definizione delle procedure della Gestione Sanitaria Accentrata: le attività del 84

85 Gruppo hanno consentito l implementazione delle corrette modalità di governo amministrativo-contabile e di tenuta della contabilità economico-patrimoniale della GSA propedeutiche alla redazione del Bilancio dell esercizio I lavori del Gruppo proseguono nel

86 GLI INVESTIMENTI AREA SANITARIA a) Programma Straordinario di investimenti in sanità ex art. 20 L. 67/88 Il Programma regionale di investimenti finanziato con le risorse statali previste dall art. 20 L. 67/88 è finalizzato alla realizzazione di interventi in edilizia sanitaria e sociosanitaria ed all ammodernamento del patrimonio tecnologico regionale. Tale Programma 1 nel tempo si è articolato in diverse fasi di attuazione: La Prima Fase con gli interventi ormai conclusi previsti nel Primo Triennio. La Seconda Fase di attuazione del Programma regionale ex art. 20 è stata finanziata in due stralci: un primo stralcio finanziario denominato Anticipazione della Seconda Fase e un secondo stralcio, per il quale è stato siglato apposito Accordo di Programma nel dicembre 1999 con i Ministeri della Sanità e del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica. E terminata la fase relativa all Anticipazione con la conclusione di tutti gli interventi programmati, mentre sono ancora in fase di realizzazione 2 interventi dell Accordo di Programma. Tale Accordo prevede il finanziamento di 123 interventi, (60 destinati a strutture sanitarie e 63 a strutture sociosanitarie) di cui 117 interventi terminati e 6 con lavori in corso. L Accordo complessivamente (strutture sanitarie e socio sanitarie) è finanziato con risorse statali e regionali per complessivi ,47. A tutto il 2013 sono stati erogati ,51 (risorse statali) e ,73 (risorse regionali) pari ad un 99% del finanziamento assegnato. Restano da erogare ,86 (risorse statali) e ,37 (risorse regionali). Per la realizzazione dei 60 interventi destinati a strutture sanitarie (58 terminati, 2 con lavori in corso) interventi programmati nell area sanitaria sono già stati erogati alle Aziende Sanitarie a tutto 2013 complessivamente ,17 pari al 99% del finanziamento previsto di ,68 ( ,95 risorse statali e ,73 risorse regionali). Nel corso del 2013 sono stati erogati ,51 (risorse statali). In relazione agli interventi destinati a strutture socio-sanitarie, sul totale di 63 interventi previsti nell'accordo, 59 sono conclusi e 4 con lavori in corso. Nel 2013, per la realizzazione di tali interventi sono stati erogati ,02 (risorse statali). Per il finanziamento degli interventi previsti nella Terza Fase di attuazione del Programma la Regione ha stipulato 3 diversi Accordi di Programma con il Ministero della Salute e dell Economia: 1) Accordo di Programma Stralcio siglato nel settembre Degli 11 interventi 1 Il Programma è stato approvato con delibera di Consiglio regionale n. 454/1991 (Primo Triennio), n. 726/1997 e successive modificazioni (Seconda Fase), n. 483/2003 (Terza Fase) e con la delibera dell Assemblea Legislativa n. 185/2008 Allegato H e 120/13 Allegato AP (Quarta Fase). 86

87 previsti nell Accordo Stralcio 2004, 6 sono gli interventi già conclusi mentre i restanti 5 sono in corso di realizzazione. Sul finanziamento complessivo assegnato di ,70 ( ,14 risorse statali e ,56 risorse regionali) sono già stati liquidati alle Aziende Sanitarie per il pagamento degli interventi in fase di realizzazione ,14 (risorse statali) e ,56 (risorse regionali). 2) Accordo di Programma Stralcio sottoscritto nel 2006 per il finanziamento di un intervento presso l Ospedale di Parma già in esercizio, finanziato per ,00 a carico dello Stato e ,00 a carico della Regione, già completamente erogati all Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. 3) Accordo di Programma Integrativo 2007 per la realizzazione di 8 interventi, finanziati per ,86 tramite fondi statali e per ,38 con fondi regionali. Degli 8 interventi programmati 3 sono già terminati mentre i restanti 5 sono ancora in corso di realizzazione. A tutto il 2013 risultano erogati ,35 (risorse statali) e ,10 risorse regionali. La quarta fase di attuazione del Programma straordinario di investimenti in sanità prende avvio con l approvazione della Legge Finanziaria 2007 che ha incrementato le risorse finanziarie previste dall Art. 20 L. 67/88 per milioni di euro. Con Delibera Cipe n. 4/2008 e sue successive modificazioni si è provveduto alla ripartizione delle risorse previste dalla Finanziaria 2007, assegnando alla Regione Emilia-Romagna un finanziamento pari ad oltre 163 milioni di euro. Per l utilizzo di tali risorse, la Regione ha sottoscritto nel corso del 2009 uno specifico Accordo di Programma.(Accordo di Programma integrativo Delibera Assemblea Legislativa n. 185 del 22 luglio 2008) Successivamente la Legge Finanziaria 2008 ha aumentato tale stanziamento di ulteriori 5 milioni di euro. Con Delibera Cipe n. 97 del 18 dicembre 2008 si è provveduto alla ripartizione delle risorse previste dalla Finanziaria 2008, assegnando alla Regione Emilia-Romagna un finanziamento pari a ,24 milioni di euro, rimodulato successivamente nel 2013, in ,56. Per l utilizzo di tali risorse, la Regione ha sottoscritto il 1 marzo 2013 uno specifico Accordo di Programma (Accordo di Programma Delibera Assemblea Legislativa n. 120 del 18 giugno 2013). 1) L Accordo di Programma Integrativo sottoscritto il 16 aprile 2009 è costituito da n. 48 interventi finanziati con le risorse statali ex art. 20 resesi disponibili pari a ,80 e con fondi regionali quale quota aggiuntiva pari al 5% della spesa ammissibile al finanziamento pari ,04. Alla fine del 2013 gli interventi aggiudicati sono 48 di cui 25 terminati, 19 con lavori in corso e 4 con lavori non ancora iniziati. Al 31 dicembre 2013 sono stati erogati finanziamenti per ,80 (Stato) e ,04 (Regione). 2) L Accordo di Programma sottoscritto il 1 marzo 2013 è costituito da 52 interventi finanziati per oltre 163 milioni di euro con fondi statali e per 8 milioni con fondi regionali. Nel corso del 2013 sono stati ammessi a finanziamento 17 interventi. 87

88 b) Programma regionale per la realizzazione degli interventi di riorganizzazione e riqualificazione dell assistenza sanitaria dell Area Metropolitana di Bologna 2 Il Programma è costituito da 8 interventi, di questi 6 interventi sono già conclusi, 2 interventi sono in corso di realizzazione. Sul totale del finanziamento statale assegnato alle Aziende sanitarie afferenti l Area Metropolitana di Bologna (Ausl di Bologna, Aosp di Bologna e Istituti Ortopedici Rizzoli), pari a ,68, risultano già erogati alle Aziende Sanitarie sulla base dello stato avanzamento dei lavori, complessivamente ,82. c) Programma per la realizzazione di strutture per le cure palliative (Hospice) Il Programma, articolato in due fasi 3, prevede la realizzazione di 20 interventi ad oggi tutti già terminati. Nel corso del 2013 si sono concluse le procedure per l erogazione dei finanziamenti assegnati dallo Stato per la realizzazione degli Hospice programmati che ammontano complessivamente ,61. d) Programma regionale di realizzazione di strutture per l attività Libera Professionale intramuraria Il programma 4 prevedeva il finanziamento di 69 interventi finalizzati alla realizzazione di strutture (ambulatori e posti letto) da destinare all attività di libera professione. Tutti gli interventi programmati, hanno completato i lavori e nel corso del 2013 è stato erogato alle Aziende Sanitarie tutto il finanziamento assegnato complessivamente pari a ,15 ( ,55 risorse statali e ,60 risorse regionali). e) Programma regionale di investimenti in sanità 5 Il Programma regionale di investimenti in sanità è finalizzato, principalmente, al completamento delle opere già iniziate con i programmi di investimento precedenti, all adeguamento normativo in materia di sicurezza e accreditamento del patrimonio sanitario regionale. Sono ricompresi in questo Programma anche gli interventi per le strutture destinate alle cure odontoiatriche. Nel 2013 è stato approvato il nono aggiornamento del Programma (Allegato P per un importo pari a ,00 destinati al finanziamento di 4 nuovi interventi). A tutt oggi, il Programma (dall Allegato A all Allegato P e Odontoiatria I fase e IORT, Odontoiatria II e III fase) è costituito complessivamente da 231 interventi, di cui 151 interventi destinati alle strutture sanitarie, 74 dedicati al Programma di Odontoiatria (I, II 2 Il Programma è stato approvato con delibera di Giunta regionale n. 780/2000 e successive modificazioni. 3 La prima fase del Programma regionale è stata approvata con la delibera di Giunta regionale n. 1602/2000, la seconda fase con la delibera di Giunta regionale n. 591/ Il Programma è stato approvato con delibera di Consiglio regionale n. 148/2001 e successive modificazioni. 5 Il Programma è stato approvato con la delibera di Consiglio Regionale n. 483/2003 e successive modificazioni. 88

89 e III fase) e 6 al Programma di Innovazione Tecnologica, per complessivi ,60 a carico della Regione. Nel corso del 2013 sono stati erogati alle Aziende sanitarie per la realizzazione degli interventi programmati contributi per oltre 28 milioni di euro. Politiche energetiche ed ambientali Con la deliberazione n. 686 del 2007 la Giunta regionale ha istituito il programma Il Sistema sanitario regionale per uno sviluppo sostenibile al quale partecipano tutte le Aziende sanitarie. Il programma si articola in due linee di progetto: il primo mirato alla qualificazione dei consumi energetici e all'implementazione continua dell innovazione tecnologica per l uso razionale dell energia; il secondo al miglioramento del processo di gestione ambientale, con riferimento particolare al trattamento dei rifiuti sanitari e alla loro riduzione, alla mobilità sostenibile e alla progressiva diffusione dell applicazione dei criteri di Green Public Procurement (GPP). Le principali attività svolte sono state le seguenti: Raccolta e monitoraggio dei dati sui consumi di energia elettrica e termica, sulle azioni per l uso razionale dell energia realizzate e in corso, sulla produzione e smaltimento dei rifiuti sanitari, sulle attività di Mobility Management e gestione del parco auto delle Aziende sanitarie. In particolare, i dati sui rifiuti sanitari sono stati pubblicati sul Report 2013 La gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna ; Collaborazione con Intercent-ER per la predisposizione della gara di fornitura di energia elettrica e gas naturale e di fornitura di contenitori, trasporto e smaltimento dei rifiuti prodotti nelle Aziende sanitarie; Promozione e valorizzazione delle fonti rinnovabili di energia; Diffusione delle buone pratiche di gestione energetica ed ambientale e delle conoscenze sulla sostenibilità ambientale, con l organizzazione di incontri per diffondere conoscenze sulla sostenibilità e presentare le attività svolte in tal senso da ciascuna Azienda sanitaria e la partecipazione alla campagna regionale Consumabile ; Collaborazione con la Direzione generale ambiente e difesa del suolo e della costa alla stesura del Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti (PRGR), formulando proposte per la riduzione dei rifiuti pericolosi di origine sanitaria (CER 18.xx.yy*); Acquisizione di uno specifico software per la predisposizione uniforme sul territorio regionale del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) nelle Aziende sanitarie. 89

90 LE POLITICHE PER L INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA Nel corso del 2013 la Cabina di regia ha continuato la sua attività di concertazione rappresentando una sede stabile di confronto, iniziativa comune e cooperazione con gli enti locali per le scelte rilevanti a livello regionale. Il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza Nel 2013 la Giunta regionale ha confermato la validità delle indicazioni delle delibere di avvio e finanziamento del FRNA (nn. 509/2007, 1206/2007, 1230/2008, 1702/2009, 1892/2010, 1799/2011 e 1487/2012) al fine di dare continuità al processo di consolidamento del FRNA perseguendo l obiettivo di garantire il riequilibrio territoriale sia a livello finanziario sia nell organizzazione delle reti dei servizi, assegnando alle CTSS, con DGR 1655/2013 un importo di 430,6 milioni, (310,6 milioni dal Fondo Sanitario Regionale, e risultanti dalle quote storiche, riferite agli interventi per anziani e disabili; 120 milioni da risorse aggiuntive regionali). In una situazione di generalizzata e forte riduzione delle risorse, che ha toccato in particolare il Sistema Sanitario Regionale, dovuta ai tagli del Fondo sanitario Nazionali determinati dalle ultime manovre economiche, la Giunta regionale, anche nel 2013 ha quindi compiuto un notevole sforzo per riuscire a garantire le risorse adeguate e necessarie a sostenere il sistema, sostenibilità che però necessita di un forte governo territoriale (a livello di CTSS e di ambito distrettuale) affinché l equilibrio dell offerta dei servizi rispetto alle risorse assegnate sia garantito a livello locale. In particolare dai dati di prechiusura ricavati dal sistema di monitoraggio dell utilizzo del FRNA, nel corso dell anno le risorse utilizzate (tra FRNA e fondi nazionali) risultano complessivamente circa 460,2 milioni. Tali dati di spesa, se confermati i dati di prechiusura, con un aumento complessivo di 8,3 milioni di euro, pari al 1,8% rispetto all anno 2012, segnalano un inversione di tendenza in confronto al 2011 e al 2012, anni in cui per la prima volta dalla costituzione del FRNA (2007) avevamo assistito ad una diminuzione complessiva della spesa. Il ripristino del Fondo nazionale per la non autosufficienza, azzerato a partire dal 2011, che ha reso disponibili per la Regione Emilia-Romagna 21,7 milioni di euro, è stato uno degli elementi che sicuramente ha portato all incremento complessivo dell utilizzo di risorse, dopo 2 anni in cui l incertezza sulla disponibilità delle risorse future, aveva prodotto un atteggiamento di attenzione e cautela nel loro uso, in un ottica pluriennale nella programmazione e nell utilizzo delle stesse. Fondo Nazionale per la non autosufficienza Nel 2013 le risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza, sono state destinate nella loro totalità ad interventi a sostegno della domiciliarità di anziani e disabili, con una spesa che ammonta complessivamente a 22,5 milioni di euro (dati di prechiusura), comprensivi di residui trascinati dagli anni precedenti. 90

91 Area anziani Nel corso del 2013, tra fondo regionale e fondo nazionale per la non autosufficienza, le risorse utilizzate dai territori per interventi e servizi a favore degli anziani ammontano a circa 300 milioni. Il sistema nel 2013 è stato in grado di garantire circa 5,5 milioni di giornate di accoglienza in strutture residenziali (accoglienza di lunga permanenza in case residenze per anziani non autosufficienti, accoglienza temporanea di sollievo, ricoveri temporanei post-dimissione, nuclei dedicati demenze), e circa 640 mila giornate in centri diurni, mentre per quanto riguarda l assegno di cura sono state circa le persone >65enni non autosufficienti che hanno ricevuto l assegno, e tra queste circa hanno beneficiato del contributo aggiuntivo di 160 (contributo associato all assegno di cura per gli anziani che utilizzano assistenti familiari con regolare contratto). L assistenza domiciliare ed i servizi accessori a sostegno della domiciliarità (pasti, trasporti, gruppi di sostegno, formazione, informazione, Caffè Alzheimer, telesoccorso, accoglienza temporanea di sollievo, dimissioni protette, ecc), nel 2013 hanno invece assorbito 38,7 milioni di euro tra FRNA e fondi nazionali. Progetto regionale demenze: a fine 2013 i centri per le demenze hanno raggiunto il numero di 58 punti distribuiti su tutto il territorio regionale, registrando un aumento sia dell attività di diagnostica specializzata che della capacità di contatto e presa in carico delle persone con demenza e loro familiari. Le iniziative innovative per il sostegno ai caregiver, in particolare le iniziative tipo Caffè Alzheimer e le attività basate sul mutuoaiuto sono state ulteriormente consolidate e diffuse nella maggior parte dei territori regionali, è stata inoltre diffusa la terza edizione aggiornata del manuale per i familiari Non so cosa avrei fatto oggi senza di te. A fine 2013 è stata garantita la partecipazione al tavolo nazionale, presso il Ministero della salute, per la stesura del piano nazionale demenze, che dopo passaggio in Conferenza Stato-Regioni sarà recepito dalla Regione Emilia-Romagna nell ambito del documento regionale (a cura di gruppi di lavoro interdisciplinari) sulla qualificazione ed aggiornamento del progetto regionale demenze (DGR 2581/99). Gli interventi per le persone con disabilità Anche nel 2013 è proseguita l azione di sviluppo e qualificazione della rete dei servizi socio-sanitari che offrono assistenza a lungo termine per le persone con disabilità grave e gravissima, avviata grazie al Fondo regionale della Non Autosufficienza, che nel corso degli ultimi anni ha consentito la possibilità di promuovere in tutti gli ambiti distrettuali della regione una programmazione ed un governo unitario dei servizi socio-sanitari rivolti alle persone con disabilità in situazione di non autosufficienza. 91

92 La programmazione della rete per le persone con grave disabilità segue le linee di indirizzo concordate con gli Enti locali nell ambito della Cabina di regia del Welfare regionale e approvate con la DGR 1230/08, che prevedono: 1) lo sviluppo della domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno alle famiglie; 2) il governo della rete dei servizi residenziali; 3) l adeguamento del sistema di accesso, valutazione e presa in carico. La programmazione regionale prevede inoltre una particolare attenzione ai bisogni delle persone con gravissima disabilità, totalmente non autosufficienti, alle quali sono dedicati specifici interventi nell ambito del FRNA e FNA sulla base di quanto previsto dalla DGR 2068/04 e successive modifiche ed integrazioni. Nel 2013 la spesa complessiva dedicata all area disabili sostenuta con le risorse del Fondo regionale e del Fondo Nazionale per le non autosufficienze è stata pari a circa 152,6 milioni di euro. Rispetto alla spesa 2012 (147,5 milioni) si è registrato un incremento piuttosto consistente che è legato soprattutto alle azioni promosse a favore delle persone con gravissima disabilità, compresi gli interventi dedicati alle persone con SLA, portando così ad un inversione di tendenza rispetto al 2012, dove si era invece registrata una leggera flessione delle risorse utilizzate. Oltre la metà delle risorse investite (80,0 milioni, + 4,0 MLN rispetto al 2012) sono state destinate a favorire la permanenza delle persone con disabilità al domicilio attraverso la frequenza a centri diurni, l assegno di cura, l assistenza domiciliare e servizi di accoglienza temporanea e di sollievo, 70,2 milioni sono stati destinati alle diverse tipologie di servizi residenziali, infine 2,4 milioni sono andati a finanziare interventi per il potenziamento dell accesso alla rete dei servizi. Per quanto riguarda gli interventi a favore delle persone con gravissima disabilità, a fine 2012 con la DGR 1848 è stato introdotto un nuovo livello dell assegno di cura pari a 34 euro al giorno, destinato alle persone che, oltre a rientrare nei criteri di gravità e negli ambiti di patologia già previsti dalla DGR 2068/04, presentano bisogni di cura e di assistenza particolarmente elevati nell arco delle 24 ore. Nel 2013 il numero complessivo delle persone con gravissima disabilità che ha percepito l assegno di cura è stato di 625 persone, di cui 192 hanno ricevuto l assegno da 34 euro. Nel corso degli ultimi anni è stato costante l incremento degli utenti seguiti nell ambito del programma regionale avviato con la DGR 2068/04. Dal 2008 al 2013 il numero di persone con gravissime disabilità assistite al domicilio o in residenza è passato infatti da 987 a E proseguito nel 2013 il Programma attuativo della Regione Emilia-Romagna per l Assistenza Domiciliare ai malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) nell ambito del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze per l anno 2011 approvato con la Deliberazione della Giunta Regionale n.1762 del 28 novembre 2011 in attuazione del DM del 18 novembre 2011 recante Interventi in tema di assistenza domiciliare a 92

93 carattere sociale per i malati di sclerosi laterale amiotrofica (SLA), che ha previsto anche momenti di confronto con le Associazioni per la SLA operanti in regione ed ulteriori indicazioni rivolte alle Aziende USL ed ai Comuni al fine di garantire il pieno utilizzo delle risorse disponibili ed una maggiore uniformità di intervento nei diversi ambiti territoriali. A fine 2013 le persone con SLA e gravissima disabilità che ricevevano l assegno di cura da 23 o 34 euro erano 134, di cui 71 percepivano l assegno da 34, mentre altre 27 persone risultavano ospitate in Hospice o Residenza. Nel 2011, prima del programma regionale, le persone assistite nella rete territoriale (non solo con gravissima disabilità) erano 226, nel 2012 sono diventate 382, 401 nel Passando ai principali interventi dedicati alle persone con gravi disabilità, la spesa attraverso risorse del FRNA per la rete dei servizi socio-sanitari accreditati rivolti ai disabili gravi è stata di 36,6 milioni per i centri socio-riabilitativi diurni e 45,4 milioni per i centri socio-riabilitativi residenziali. Altri 5,8 milioni provenienti da FRNA e FNA sono stati utilizzati per l assegno di cura per disabili gravi (DGR 1122/2002) di cui hanno beneficiato nel corso del 2013 in totale persone, con un incremento di 79 persone assistite rispetto al L accreditamento In considerazione della condizione conseguente alla crisi economico-finanziaria ed agli effetti del sisma del maggio 2012 sul sistema regionale, la Giunta regionale in data 10 dicembre 2012 ha approvato la delibera n.1899/2012, stabilendo una dilazione di un anno sul termine di conclusione del percorso dell accreditamento transitorio per il raggiungimento di quei requisiti previsti dall accreditamento definitivo che comportano un impatto sui costi gestionali, mantenendo invece inalterate le tappe che non apportano modifiche al sistemi di remunerazione già definito per l accreditamento transitorio. L atto, frutto di un accordo tra Regione ed Enti Locali preso in Cabina di regia regionale per le politiche sociali e sanitarie, va a confermare il percorso già delineato per l accreditamento dei servizi sociosanitari, consentendo però un tempo più adeguato nel percorso di raggiungimento dei requisiti previsti dall accreditamento definitivo da parte di ogni servizio accreditato, percorso che la Regione ha continuato a sostenere con uno specifico progetto di accompagnamento. Nell azione di accompagnamento durante il 2013 si è reso necessario intervenire ulteriormente con la DGR 1828 del 9 dicembre 2013 per adattare ed interpretare i termini del processo di accreditamento.in relazione a quanto previsto dalla L.R. 12 del 26 luglio 2013 in materia di riordino delle forme pubbliche di gestione nel sistema dei servizi sociali e socio-sanitari, per consentire coerenza tra le scelte generali del piano di riordino delle gestioni pubbliche (ex art. 8 L.r. 12/2013 stessa) e le scelte gestionali 93

94 dei servizi sociosanitari, la DGR 1828/2013 introduce alcune modifiche su tempistica e termini. Innanzitutto stabilisce la proroga al del termine per il raggiungimento della unitarietà gestionale del processo assistenziale da parte dei soggetti gestori di servizi accreditati transitoriamente in forma mista con il coinvolgimento di un soggetto gestore pubblico, fatta eccezione per l assistenza infermieristica e riabilitativa che andrà assicurata nella fase istruttoria del rilascio dell accreditamento definitivo. Conferma inoltre al il termine per il passaggio dall accreditamento transitorio a quello definitivo e precisa che il raggiungimento della responsabilità gestionale unitaria dell intero processo assistenziale, comprensivo dell assistenza infermieristica e riabilitativa e di tutti gli altri aspetti previsti dalla DGR 514/2009, dovrà essere posseduto da parte di tutti i soggetti gestori di servizi accreditati transitoriamente, prima del rilascio dell accreditamento definitivo. Al risultavano accreditati in Regione in totale 923 servizi di cui 894 in regime transitorio e 29 in regime provvisorio. La regolamentazione dell accreditamento comprende, oltre al possesso dei requisiti di qualità, una serie gli obblighi che assume il soggetto gestore del servizio accreditato tramite la sottoscrizione di un contratto di servizio con i soggetti committenti pubblici (Comuni e AUSL). Il tema dei contratti di servizio è stato approfondito con due specifici monitoraggi: il primo, realizzato nel corso del 2012, relativo ai contratti stipulati nel 2011, e il secondo, concluso nel novembre 2013, riferito ai contratti stipulati nel corso In particolare sono stati analizzati struttura per struttura gli elementi costitutivi del sistema di remunerazione introdotto con l accreditamento: gli elementi di flessibilità che determinano il costo di riferimento del singolo servizio accreditato, il costo del lavoro e l utilizzo di fattori produttivi. Entrambi i report con relative schede analitiche sono pubblicati sul sito di SALUTER. Nel corso del 2013, la Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali è entrato a regime l utilizzo del sistema informativo "Anagrafe delle strutture e dei servizi socio-sanitari accreditati" nell'ambito del quale possono essere archiviate e gestite le informazioni inerenti i servizi accreditati, in rete, attraverso un programma che connette direttamente i responsabili individuati dai soggetti istituzionali competenti per il rilascio degli accreditamenti di ogni ambito distrettuale. 94

95 SANITA PUBBLICA Piano Regionale della Prevenzione In seguito all accordo della Conferenza Stato-Regioni del 7 febbraio 2013 la Regione Emilia-Romagna ha prorogato al 31 dicembre 2013 la validità del Piano Regionale della Prevenzione attraverso la riprogrammazione di obiettivi, standard e indicatori (Deliberazione di Giunta regionale n.703/2013) Sulla base delle indicazioni nazionali, la riprogrammazione regionale 2013 ha previsto la prosecuzione dei programmi/progetti già inseriti nel Piano , con aggiornamenti riguardanti l ultimazione di obiettivi ancora non pienamente conseguiti al 31 dicembre 2012 o la definizione di nuovi obiettivi correlati alle azioni precedenti, tesi a garantire un ulteriore miglioramento della qualità degli interventi e a contrastare le disuguaglianze nella salute. Sono poi state avviate azioni finalizzate al raggiungimento di obiettivi strategici che dovranno essere ripresi nel futuro Piano Regionale della Prevenzione , per essere compiutamente sviluppati in un adeguato arco temporale; le tematiche inerenti il contrasto alle disuguaglianze e l integrazione fra prevenzione e forme organizzate delle cure primarie troveranno certamente ulteriore sviluppo anche nel successivo Piano Regionale della Prevenzione. Complessivamente i programmi/progetti sviluppati dalla Regione Emilia-Romagna sono stati 36, 2 dei quali risultano non completamente realizzati; dei 114 indicatori scelti per la valutazione, 95 hanno raggiunto il valore atteso, 17 presentano uno scostamento per difetto inferiore al 20% e 2 superiore al 20%: tale risultato consentirà di ottenere la certificazione annuale oggetto di verifica in merito al raggiungimento degli obiettivi fissati dai livelli essenziali di assistenza. Con la DGR 315/2013 sono stati assegnati e concessi specifici finanziamenti alle Aziende Sanitarie Regionali per la realizzazione di programmi di particolare rilievo regionale a sostegno del Piano Regionale della Prevenzione per un totale complessivo di Euro ,00. a) Promozione della salute, sorveglianza epidemiologica sui comportamenti Promozione di stili di vita salutari Nel 2013 l impegno complessivo del Servizio sanitario regionale è stato quello di supportare, tramite una rete sempre più strutturata fra operatori della sanità, enti/istituzioni e associazioni/privato sociale, interventi integrati multisettoriali e multidimensionali, basati su evidenze di letteratura sull efficacia e sostenibilità, per l adozione diffusa di stili di vita salutari; si è inoltre lavorato per consolidare le alleanze con gli altri Assessorati coinvolti, l ufficio scolastico regionale, Associazioni ed Enti impegnati nei diversi settori oggetto di attenzione. Una serie di interventi hanno interessato molti settori della società, con programmi a valenza regionale che perseguivano due obiettivi principali: 1. programmi di promozione dell attività fisica, rivolti alla popolazione generale, con iniziative sviluppate in molti settori della società, per diffondere la cultura della 95

96 vita attiva come strumento fondamentale per il benessere fisico e psichico della cittadinanza, rivolti soprattutto ai bambini, ai giovani e alle persone che vivono in condizioni di svantaggio socio-economico e di fragilità. Esistono molte esperienze ed evidenze di letteratura sull efficacia e sostenibilità di questi interventi, e tutte sottolineano la necessità di un approccio multicomponente, intersettoriale e multidisciplinare. 2. programmi di prescrizione dell attività fisica e dell esercizio fisico, destinati alle persone che presentano fattori di rischio per la salute, o malattie sensibili all esercizio fisico, che vengono avviate a programmi personalizzati di prescrizione dell attività fisica sotto controllo sanitario e in totale sicurezza. Riguardano l AFA (Attività Fisica Adattata), rivolta a persone affette da esiti stabilizzati di patologie dell apparato muscolo-scheletrico o di malattie neurologiche, e l EFA (Esercizio Fisico Adattato), rivolto a persone affette da patologie cardiovascolari e dismetaboliche, nonché a persone disabili o che hanno subito un trapianto di organo solido. In merito a quest ultimo punto la Regione Emilia-Romagna ha partecipato al programma promosso dal Ministero della Salute e sostenuto con appositi finanziamenti assegnati e concessi ad Aziende Sanitarie Regionali con la DGR 1624/2011 La prescrizione dell attività fisica come strumento di prevenzione e terapia : il programma di durata biennale è stato completato nel maggio 2013: la relazione finale sulla valutazione compiuta è stata trasmessa al Ministero della Salute. Per il sopra citato programma di promozione dell attività fisica e per continuare quello relativo alla prescrizione dell attività fisica e dell esercizio fisico sono stati destinati specifici finanziamenti nell ambito della menzionata DGR 315/2013 per complessivi Euro ,00. Per quanto concerne la promozione di corrette abitudini alimentari e le azioni previste per migliorare la qualità nutrizionale dell offerta alimentare scolastica, è stato promosso e verificato il rispetto degli standard nutrizionali nella ristorazione e nei distributori automatici delle scuole che hanno proceduto a nuovo capitolato. È stata inoltre attivata la campagna informativa «Mangiare sano dà slancio alla vita» per incrementare l'offerta di alimenti salutari nei distributori automatici in tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado della Regione ed è stato attuato il progetto regionale Scegli con gusto e gusta in salute rivolto ai ragazzi degli istituti alberghieri per promuovere sani stili di vita in particolare relativamente all alimentazione e l assunzione di alcol e per intervenire nella loro formazione di futuri operatori del settore alimentare. In merito poi alla promozione e sostegno dell allattamento materno in occasione della settimana mondiale dell allattamento materno è stata realizzata una iniziativa regionale pubblica di sensibilizzazione sul tema con la partecipazione di tutte le Aziende Sanitarie della Regione e con la collaborazione degli Enti locali, le associazioni di auto-aiuto e gli operatori sanitari. La Regione Emilia-Romagna ha promosso il flashmob "Allattiamo insieme" che si è svolto il giorno 5 ottobre 2013 in 22 piazze della Regione. 96

97 Rispetto al tema della promozione di sani stili di vita in gravidanza è in corso l elaborazione di materiale informativo (schede multilingue) per la raccolta delle abitudini alimentari e l attività fisica nelle gravide. Gli interventi messi in campo per quanto riguarda la prevenzione del tabagismo riguardano la prevenzione dell abitudine al fumo nelle giovani generazioni (circa ragazzi coinvolti), la prevenzione e la riduzione dell abitudine al fumo nelle donne, l assistenza e cura alle persone che fumano (in particolare nel progetto F.R.E.S.C.O. si è creato un percorso di disassuefazione rivolto ai pazienti ricoverati per IMA) e la promozione di ambienti favorevoli alla salute e liberi dal fumo sul posto di lavoro, in ospedale, nei servizi sanitari, nelle scuole. Si evidenzia in particolare che nel 2013 hanno effettuato il percorso sul fumo presso Luoghi di Prevenzione (Centro di didattica multimediale regionale gestito dalla LILT di Reggio Emilia in collaborazione con la Regione, l Azienda USL di Reggio Emilia, gli Enti Locali) circa 6000 studenti; la valutazione di tale percorso, in corso di pubblicazione, testimonia che è risultato efficace nel ridurre l abitudine al fumo nei giovani. Per tali interventi è stato riservato un apposito finanziamento nell ambito della DGR 315/2013, di importo pari ad Euro ,00. Per la prevenzione dell abuso di alcool e di altre sostanze stupefacenti gli interventi si sono articolati in continuità con i progetti già attivi, ma si è intensificato lo sforzo di connettere i diversi attori in campo con scambio di dati e riflessioni congiunte su come valutare le azioni realizzate. Per la sicurezza stradale si sono riconfermati gli interventi di tipo infoeducativo organizzati da tutte le AUSL sottoforma di corsi di gruppo rivolti ai cittadini fermati con violaz. dell'art. 186, mentre si è sperimentato in alcune AUSL un progetto di supporto intensivo per i cittadini recidivi alla stessa violazione. Per quanto riguarda invece i luoghi di lavoro è stata impostata una collaborazione con l'università degli studi di Bologna per concordare un dispositivo di valutazione di efficacia degli interventi regionali di sensibilizzazione verso i consumi alcolici e di promozione della salute rivolti al mondo del lavoro. La promozione della salute trova nella scuola un fondamentale alleato. Da tempo la Regione Emilia-Romagna è impegnata nella promozione, tra i giovani, di stili di vita salutari e cerca sinergie e collaborazioni con la scuola quale alleato strategico per veicolare questi messaggi. In particolare si è lavorato per far crescere un gruppo di ragazzi che svolgano il ruolo di peer-educator sui temi della prevenzione del tabagismo e del consumo di alcol e per continuare il percorso di modifica del contesto scolastico verso un evoluzione in Scuola che promuove salute. In particolare si è svolto, in collaborazione con l Ufficio scolastico regionale, un concorso per premiare le esperienze più significative realizzate dalle Scuole secondarie, sia per lo sviluppo di iniziative di educazione tra pari, sia per una declinazione salutogenica dell ambiente scolastico. Sistemi di sorveglianza sui determinanti di salute e sui comportamenti autoriferiti 97

98 In Regione sono attivi da anni diversi strumenti di sorveglianza sugli stili di vita attraverso cui si raccolgono informazioni utili a orientare le azioni di promozione della salute. Anche nel 2013 è stato regolarmente attivo il sistema di sorveglianza PASSI per l'acquisizione di informazioni su comportamenti e stili di vita e sui relativi interventi di Sanità pubblica per la popolazione regionale nelle classi di età Questo sistema è stato affiancato dalla seconda edizione dell indagine PASSI D'ARGENTO, rivolta agli over 65enni, che era iniziata nel 2012 e si è completata nel Relativamente all età pediatrica invece nel 2013 sono stati prodotti e divulgati i risultati dell indagine OKkio alla salute, rivolta a bambini di 8 anni con focus su obesità e attività fisica e realizzata nel b) Programmi di prevenzione: Politiche vaccinali Malattie infettive Nel 2012/13 sono state svolte due indagini per valutare la qualità degli ambulatori vaccinali della Regione Emilia-Romagna; una tramite schede compilata da parte degli operatori sanitari e l altra tramite questionari distribuiti agli utenti, per verificare la percezione che i cittadini hanno dei nostri servizi. Sono in corso le valutazioni. Nonostante il grande impegno profuso per aumentare la qualità dei servizi vaccinali al fine di garantire ai cittadini prestazioni di elevato livello professionale e in massima sicurezza, purtroppo, anche nel 2013, le coperture per le principali vaccinazioni dell infanzia, in particolare quella contro il morbillo, mostrano un trend in calo, soprattutto in alcune aree della Romagna dove è presente un forte comitato antivaccini. Sempre nell ottica di creare un dialogo costruttivo anche con chi rifiuta le vaccinazioni e per evitare atteggiamenti eccessivamente rigidi che possono accentuare le divisioni, con la collaborazione del Garante per l Infanzia e l Adolescenza della Regione Emilia- Romagna, si è proceduto, con la nuova DGR n. 1600/2013, ad aggiornare la precedente DGR n. 256/2009, modificando la parte relativa alla procedura del dissenso informato. La nuova procedura limita la segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni a poche situazioni: quelle in cui sussistano evidenti e sicuri segni di incuria, trascuratezza e abbandono del minore, oppure quando i genitori non si siano presentati al colloquio nonostante i ripetuti solleciti e/o abbiano rifiutato di firmare il modulo di dissenso informato. Per quanto attiene la costruzione dell anagrafe vaccinale regionale, nel 2013 è stato predisposto un tracciato record individuale, attraverso il quale le Aziende Usl esporteranno dai rispettivi software le informazioni relative al paziente, alle vaccinazioni effettuate e a quelle non effettuate, permettendo una raccolta standardizzata delle informazioni vaccinali necessarie per il monitoraggio dell attività vaccinale dei servizi e per la costruzione di indicatori di copertura vaccinale di popolazione. Per dare attuazione al "Piano nazionale per l'eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc) " si è monitorata l attivazione in tutte le Aziende Sanitarie dei due percorsi, a partenza dai laboratori e dai punti nascita, per la identificazione delle donne in età fertile suscettibili alla rosolia alle quali offrire la vaccinazione. 98

99 Nell ottica della sempre maggiore attenzione dedicata a raggiungere le persone con fattori di rischio per offrire loro le vaccinazioni opportune e per dare attuazione alla DGR n. 1702/2012 si è proceduto a monitorare l attivazione in ciascuna Azienda sanitaria di percorsi per offrire la vaccinazione contro l HPV gratuitamente e attivamente alle persone HIV positive Come di consueto è stata coordinata la campagna vaccinale annuale e l attività di sorveglianza sull influenza stagionale. Anche per la vaccinazione antinfluenzale si è data particolare rilevanza alla individuazione e relativa offerta attiva alle persone con fattori di rischio. È continuato l impegno, anche da parte regionale, per il controllo e la verifica delle segnalazioni di MIB, con conseguente sollecito e verifica dell invio dei campioni al laboratorio. Con circolare 21 del 18 dicembre 2012 sono state aggiornate le indicazioni riguardanti le misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica da adottare nei confronti di persone affette da malattia invasiva da meningococco e nei confronti di loro conviventi o contatti. Sono proseguiti lo sviluppo e l implementazione del nuovo Sistema informativo per la gestione dei flussi delle malattie infettive e degli Alert (Sorveglianza Malattie Infettive - SMI). Sono state implementate e messe in produzione le schede di sorveglianza informatizzate per Influenza/coronavirus, HIV, Morbillo integrato rosolia, Leishmaniosi e Tetano. Il programma è stato adattato alla Ausl unica della Romagna ed è proseguita l ottimizzazione delle funzionalità di inserimento e riepilogo e quelle per il collegamento tra casi singoli e focolai. Si è provveduto ad aggiornare il protocollo regionale per la sorveglianza sanitaria degli operatori sanitari. Per la TB ciò ha comportato il recepimento delle indicazioni definite dall accordo tra il Governo, le Regioni e le PP.AA. di Trento e Bolzano del 7 febbraio 2013 (Repertorio atti n.51/csr), pubblicato in G.U. n.63 del : Prevenzione della tubercolosi negli operatori sanitari e soggetti ad essi equiparati. Tale protocollo è in fase di validazione e di prossima diffusione alle Aziende sanitarie. È stato avviato lo studio sulla dimissibilità e sulla gestione integrata a domicilio delle tubercolosi polmonari, positive per bacilli alcol-acido resistenti (BAAR) all esame diretto. Sono stati diffusi il report Epidemiologia della tubercolosi in Emilia-Romagna, anni e un approfondimento, relativo agli anni , sulla sorveglianza dei contatti di caso di tubercolosi. È stato individuato il Laboratorio di riferimento regionale per i casi di botulismo presso l Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia-Romagna (IZSLER) - Sezione di Bologna. In occasione dell epidemia di epatite virale A, il cui picco si è verificato nel periodo primaverile e che ha interessato, in particolare, il Centro e il Nord Italia, la Regione E-R si è avvalsa del Laboratorio dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia-Romagna (IZSLER) - Sezione di Brescia per la classificazione del genotipo virale. 99

100 Nella circostanza, inoltre, la Regione Emilia-Romagna ha collaborato, con altre quattro Regioni, a uno studio caso-controllo promosso dall Istituto Superiore di Sanità. I risultati di tale studio hanno evidenziato che il consumo di frutti di bosco surgelati è stato il fattore di rischio maggiormente associato alla malattia, rispetto a tutti quelli indagati. Per progetti riguardanti i programmi regionali di prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili sono stati riservati appositi finanziamenti nell ambito della DGR 315/2013 per complessivi Euro ,00. È stato prodotto e diffuso il report su Lo stato dell infezione da HIV/Aids in Emilia- Romagna Aggiornamento sull epidemia al 31/12/2012. Con Deliberazione della Giunta Regionale n. 768/2013 sono stati finanziati due progetti di formazione-intervento: il primo, di importo pari ad Euro ,00, in fase di sviluppo presso l Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna, ove ha sede il laboratorio centro di riferimento per l AIDS, riguarda l implementazione del test di avidità per la caratterizzazione delle nuove diagnosi di infezione da HIV in Emilia-Romagna; il secondo, per complessivi Euro ,00, denominato BLQ-Bologna CheckPoint e presentato dall Azienda Usl di Bologna, ha l obiettivo di promuovere la cultura della prevenzione e il miglioramento dell offerta del test per l HIV, attraverso l utilizzo di test rapidi a prelievo capillare, in particolare, per persone ad alto rischio. È stato prodotto materiale informativo sulle infezioni sessualmente trasmesse. In tema di malattie da vettore è stato predisposto e si è dato seguito al Piano regionale di sorveglianza delle arbovirosi che, anche per il 2013, ha avuto il suo punto di forza nella sorveglianza integrata entomologica, dei casi umani, e, quando necessario, anche veterinaria. Nel caso della Malattia da West Nile tutto ciò ha permesso di attivare i controlli per la sicurezza delle donazioni di sangue con un anticipo medio di 22 giorni rispetto al tempo prestabilito, individuato nella comparsa di casi umani. Tali controlli anticipati hanno permesso di identificare almeno 4 donatori infetti che non sarebbero stati altrimenti intercettati e di eliminare i relativi prodotti dal circuito delle donazioni. La stagione estiva 2013 è stata caratterizzata da un alta circolazione nel territorio regionale dei virus West Nile e Toscana: sono stati rispettivamente 20 e oltre 80 i casi umani confermati di malattia neuro invasiva dovuti a questi 2 virus trasmessi da zanzare, il primo, e dai flebotomi il secondo. Non si sono invece registrati casi autoctoni di Dengue e Chikungunya anche per le azioni di disinfestazione prontamente attivate al verificarsi di casi importati. Sono stati realizzati a Bologna, rispettivamente il 17 maggio e il 3 luglio, due momenti formativi sulle malattie trasmesse da vettore e una giornata di studio -il 21 gennaio- sui costi sostenuti dagli Enti Locali e dalle Aziende sanitarie per il monitoraggio e il controllo della Zanzara Tigre. È continuata la pubblicazione del Bollettino riguardante la sorveglianza della malattia da virus West Nile nella Regione Emilia-Romagna nel quale sono riassunte le attività di sorveglianza integrata entomologica, veterinaria e umana. Il monitoraggio dell infestazione da zanzara tigre si è svolto regolarmente a partire dal 21/22 maggio e fino al 6 ottobre, attraverso ovitrappole dislocate nel territorio di pianura e collina interessati dalla potenziale presenza del vettore. I campioni sono stati 100

101 analizzati con cadenza quindicinale da ARPA Emilia-Romagna; l esito è stato pubblicato in tempo reale sul sito web appositamente predisposto. Sono state fornite indicazioni ai Comuni sulle attività di disinfestazione e raccolto le informazioni necessarie per la successiva assegnazione dei contributi finanziari a sostegno delle attività svolte, avvenuta con DGR 1566/2013, per complessivi ,00. Nel 2013 la Regione Emilia-Romagna è stata coinvolta quale unità operativa in un progetto a finanziamento europeo nell ambito del bando Life+ denominato Development and demonstration of management plans against-the climate change enhanced invasive mosquitoes in S. Europe (LIFE CONOPS). Con DGR 1599/2013 è stato approvato l accordo di collaborazione con l ente capofila, il Benaki Phytopathological Institute di Atene (Gr). La somma corrisposta alla Regione Emilia-Romagna per la partecipazione al progetto è pari a ,00. Gli screening oncologici È continuata la messa in atto, la gestione, la verifica ed il controllo (con monitoraggio specifico) dei programmi di screening per la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto, del collo dell utero e della mammella, che coprono già da tempo il 100% delle popolazioni bersaglio in Emilia-Romagna, con consolidamento del buon risultato sia della regolarità degli inviti che del rispetto degli intervalli di screening; I programmi hanno visto l ulteriore consolidamento anche dei dati di adesione e di copertura delle popolazioni bersaglio in tutti e tre i programmi. Prosegue inoltre la valutazione parallela della verifica della qualità percepita, attraverso l ascolto diretto, periodico e significativo dell opinione degli assistiti, anche per quanto riguarda i programmi di screening di popolazione. Tale attività di monitoraggio si avvale dell attiva collaborazione, integrazione ed affiancamento del sistema nazionale e regionale di sorveglianza PASSI basato su interviste telefoniche campionarie delle popolazioni interessate dai programmi di sanità pubblica. Una particolare attenzione è stata rivolta alla questione delle diseguaglianze di accesso (che i programmi di screening organizzati di popolazione su chiamata attiva e proposti gratuitamente tendono a ridurre in maniera significativa). L intervento è stato in particolare rivolto alle popolazioni deboli sia per stato socio-economico che per cittadinanza di origine, con particolare riferimento ai paesi di provenienza degli stranieri (Paesi a forte pressione migratoria). Negli ultimi anni si è poi collaborato attivamente alla promozione, attivazione e monitoraggio del programma regionale mirato alla identificazione delle donne ad alto rischio genetico per il carcinoma mammario e per la regolamentazione dell accesso ai servizi di senologia basato sull appropriatezza prescrittiva per tutte le fasce di età. Un particolare impegno si sta mettendo nel progetto di copertura totale del territorio regionale con i Registri Tumori di popolazione in collaborazione con l AIRTum e le Aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna Per tali programmi sono stati riservati appositi finanziamenti nell ambito della citata DGR 315/2013 per complessivi Euro ,

102 c) Assistenza Sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro: Salute e sicurezza in ambienti di lavoro Comitato regionale di coordinamento. La Regione Emilia-Romagna ha individuato il Comitato regionale di coordinamento come cabina di regia degli interventi in tema di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori (art. 7, D.Lgs. 81/08, DPCM 21/12/2007, DGR 963/08). Il Comitato, presieduto dal Presidente della Giunta Regionale, assicura l integrazione degli interventi tra gli Assessorati regionali, l UPI e l ANCI ed il coordinamento con gli Enti competenti in materia (Aziende USL, Direzione Regionale del Lavoro, Inail, Inps, Vigili del Fuoco, ARPA, Autorità portuale e aeroportuale, Capitaneria di porto, Aziende USL). Garantisce, inoltre, la realizzazione di azioni concertate con le Rappresentanze sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative a livello regionale (individuate con DGR 1181/08 e DGR 1778/08). Il Comitato regionale di coordinamento ha promosso la realizzazione di interventi diretti alla tutela della salute dei lavoratori. In continuità con le azioni realizzate nel 2012 è proseguita una collaudata collaborazione con la Direzione Regionale del Lavoro, la Direzione Regionale Emilia Romagna Vigili del Fuoco e con la Direzione Regionale Inail. Hanno inoltre concorso alla realizzazione dei progetti le Amministrazioni comunali e provinciali, le Conferenze territoriali sociali e sanitarie e le rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro. Nel 2013 è proseguita la collaborazione con gli Enti Bilaterali del territorio regionale, in particolare, quelli dell artigianato, dell agricoltura e dell edilizia. Sono stati realizzati interventi diretti al sostegno delle imprese e dei cittadini attraverso la valorizzazione di accordi territoriali realizzati sulla base di specifici protocolli di intesa. Sono stati progettati specifici piani di vigilanza realizzati attraverso il coordinamento degli enti aventi competenza in materia, diretti al controllo di settori caratterizzati da elevata incidenza di lavoro irregolare, individuato come elemento causale degli infortuni sul lavoro, alla vigilanza in materia di appalti quali elementi organizzativi concausanti gli infortuni sul lavoro, al controllo in settori di particolare complessità (porti, interporti ecc.). Attuazione del Patto per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro (DPCM 17/12/2007). Nel 2013 sono proseguite le azioni dettate dal Patto per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro introdotto nell ordinamento dal DPCM 17/12/2007. In particolare è stato concluso il programma relativo al biennio , (cofinanziato dal Ministero della Salute con un importo pari ad Euro ,00 DGR 2150/12). Realizzazione di progetti diretti al potenziamento degli interventi in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in attuazione degli articoli 13 e 14, del D.Lgs. 81/08. Con la DGR 1350/10 è stata data attuazione agli articoli 13 e 14 del D.Lgs. 81/08 ove è previsto che le somme introitate dagli organi di vigilanza, a fronte di sanzioni in materia 102

103 di tutela della salute e della sicurezza, siano destinate al potenziamento delle attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolte dai Dipartimenti di Sanità Pubblica delle AUSL. Al 31/12/2013 si sono concluse le attività oggetto della DGR 1345/11, finanziate con fondi pari a ,00 Euro. Sono in corso di realizzazione le attività finanziate con la DGR 2092/12 (Euro ,00) e con la DGR 1931/13 (Euro ,00). Le linee di intervento sono state approvate nell ambito del Comitato regionale di coordinamento e sono elencate in dettaglio nelle delibere citate. Piano Regionale della Prevenzione Nel 2013, sulla base dell Accordo Stato Regioni 7/2/2013, è proseguita la realizzazione del Piano Regionale della Prevenzione , condiviso nell ambito del Comitato con le Parti Sociali e le Istituzioni preposte. Le attività previste nei progetti del Piano hanno riguardato: il miglioramento della salute e sicurezza nel comparto agricoltura e silvicoltura; la tutela della salute e la prevenzione degli infortuni nel comparto delle costruzioni; la prevenzione degli infortuni derivanti dalle attrezzature di lavoro e dagli impianti soggetti a verifica periodica; il monitoraggio e il contenimento del rischio cancerogeno di origine professionale; la prevenzione delle patologie muscolo-scheletriche correlate al lavoro; la formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. I progetti relativi all edilizia e all agricoltura sono da ricondurre alle più complessive azioni realizzate in attuazione del DPCM 17/12/2007 e regolate in Emilia-Romagna con la DGR 691/11 di Approvazione dei piani regionali di prevenzione degli infortuni nel settore delle costruzioni e in agricoltura e silvicoltura. Edilizia: gli obiettivi previsti dal piano sono stati raggiunti. Sono stati controllati cantieri, rispetto ai programmati. Il livello di adempimento alle prescrizioni impartite allo scopo di ridurre o eliminare i rischi riscontrati durante l attività di vigilanza è stato superiore al 90%. Il progetto Sico, relativo alla costruzione di un sistema informativo diretto alla semplificazione e dematerializzazione della notifica preliminare unica regionale nel settore dell'edilizia pubblica e privata, è in corso di estensione a tutto il territorio regionale (DGR 637/11). Agricoltura e silvicoltura: gli obiettivi previsti sono stati raggiunti: sono state controllate 774 aziende agricole, il 90% delle aziende controllate ha adempiuto ai provvedimenti impartiti. I controlli sono stati eseguiti utilizzando due check list condivise a livello regionale, dirette a rendere omogenei ed uniformi, nonché coerenti su tutto il territorio regionale, gli interventi di vigilanza nel settore agricolo. E proseguito il controllo delle aziende di rivendita e noleggio di macchine agricole, nuove e usate, di noleggio e concessione in uso di attrezzature agricole, al fine di verificare la corrispondenza alle norme di quanto proposto in vendita o noleggio. Sono state realizzate iniziative informative dirette agli agricoltori attraverso l elaborazione di tredici schede relative ai principali 103

104 rischi presenti in agricoltura. Prevenzione del rischio cancerogeno di origine professionale: si tratta di un progetto innovativo diretto all individuazione dei tumori di origine professionale e al contenimento del rischio cancerogeno negli ambienti di lavoro. Nel 2013 è stato aggiornato l archivio regionale dei registri degli esposti a cancerogeni professionali ai sensi del D.Lgs. 81/08. E stata potenziata la rete regionale di rilevazione dei tumori di origine professionale certa: Registro regionale mesoteliomi e Registro regionale dei tumori Naso-Sinusali. E in corso di estensione sull intero territorio regionale del sistema informativo per la ricerca attiva dei tumori di origine professionale a bassa relazione causale con il lavoro. Sono state controllate 314 aziende che nel loro ciclo produttivo utilizzano sostanze cancerogene al fine di rimuovere eventuali situazioni di rischio. Regolamento REACH. Il regolamento è diretto alla prevenzione delle patologie da esposizione a agenti chimici nei prodotti immessi sul mercato, commercializzati ed in uso. Nel 2013 i Dipartimenti di Sanità Pubblica delle AUSL, in qualità di Autorità Competenti per l attuazione e per il controllo del Regolamento REACH e del Regolamento CLP, hanno proseguito l attività di informazione attraverso lo sportello informativo telematico rivolto ai cittadini e alle imprese coinvolte nel REACH e CLP ed hanno svolto attività di vigilanza in materia. Calamità maggio 2012 e 2013 Sisma maggio 2012 E proseguita nel 2013 l attività di prevenzione in conseguenza al sisma del Le AUSL dell area del sisma, coordinate a livello regionale, hanno garantito la realizzazione di quanto previsto dalla Legge 122/12 di conversione, con modificazioni, del decreto legge 74/12 recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici. Amianto. Le AUSL hanno assicurato la piena attuazione dell art. 17 Disposizioni in materia di trattamento e trasporto del materiale derivante dal crollo parziale o totale degli edifici garantendo un nucleo di operatori esperti che ha svolto attività di assistenza alle imprese e ai cittadini per quanto riguarda gli interventi di rimozione delle macerie e di ricostruzione. Le AUSL hanno inoltre riorganizzato la loro attività al fine di assicurare l espressione del parere obbligatorio in caso di bonifica dell amianto in un tempo massimo di ventiquattro ore dalla richiesta, rispetto ai trenta giorni ordinariamente previsti (articolo 256, D.Lgs. 81/08). Tromba d aria del 3 maggio 2013 Il Servizio di Sanità Pubblica ha garantito il coordinamento delle attività delle AUSL volte al controllo dei rischi derivanti dalla dispersione di materiali contenenti amianto conseguente all evento atmosferico. Le AUSL hanno fornito in materia supporto ai Comuni ed hanno vigilato affinché la rimozione del materiale disperso in luoghi privati e pubblici, fosse realizzato nel rispetto delle norme poste a tutela dei lavoratori e dei cittadini. Ambiente-salute 104

105 - Impatto sulla salute degli impianti di trattamento rifiuti Il Progetto CCM Sorveglianza epidemiologica sullo stato di salute della popolazione residente intorno agli impianti di trattamento rifiuti, di cui l Emilia-Romagna era capofila, ha fornito metodologie e strumenti operativi per la sorveglianza dell impatto sulla salute della gestione dei rifiuti solidi urbani. La valutazione è stata condotta, oltre che nella nostra Regione, nelle Regioni Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia. Gli impianti di smaltimento rifiuti oggetto di analisi sono stati: inceneritori, discariche e impianti di trattamento meccanico biologico (TMB). Per questi impianti è stata definita la popolazione esposta in base alla distanza dalla residenza agli impianti e i relativi impatti sulla salute sulla base dei dati di letteratura. E stato prodotto uno strumento idoneo a valutare gli impatti sulla salute di differenti scenari di gestione rifiuti che possono essere prodotti all interno dei piani regionali. - Progetto Supersito Le attività di campionamento di aerosol e le relative analisi chimico-fisiche, iniziate nel novembre 2011 e che devono essere condotte per 3 anni consecutive, si sono svolte regolarmente così come l attività di misurazione della distribuzione dimensionale dell aerosol. Nel 2013 sono state realizzate tre campagne di misurazione intensiva, in stagioni diverse, in collaborazione con diversi Istituti di ricerca e Università. Relativamente agli aspetti tossicologici si è proceduto all estrazione dei filtri ed è continuato il percorso di analisi, mentre in relazione allo studio epidemiologico si è attivato il recupero delle informazioni anagrafiche presso i Comuni coinvolti nello studio. Si è proceduto quindi a una rimodulazione delle tempistiche mantenendo costante il finanziamento che è però stato ridefinito per le annualità Con la DGR 1971/2013 si è prorogato al 31 dicembre 2016 il termine di scadenza del progetto ed è stato assegnato e concesso ad ARPA Emilia-Romagna, che collabora alla gestione del progetto stesso, un finanziamento, di importo pari ad Euro ,00, per la realizzazione delle attività riguardanti la quarta annualità del succitato progetto. Nel 2013 è inoltre cominciato il lavoro di costruzione della coorte di popolazione su cui lo studio epidemiologico indagherà gli effetti sulla salute in relazione all inquinamento atmosferico. Con la DGR 315/2013 sono stati stanziati specifici finanziamenti per un importo complessivo di Euro ,00 per supportare lo sviluppo della rete di epidemiologia ambientale e delle azioni previste dal progetto Supersito. - Impianti a biomasse E stato realizzato in data 1 e 2 ottobre un seminario per operatori dei Dipartimenti di Sanità pubblica, dell ARPA e degli Enti locali con l obiettivo di fornire una aggiornata base comune di conoscenze sugli impianti che utilizzano, sia in anaerobiosi sia per combustione, materiale organico per produrre energia. Nel corso del seminario sono stati approfonditi aspetti legislativi, economici, di politica energetica, di tipo impiantistico e gestionale con una particolare attenzione alla base di conoscenza necessaria ed agli strumenti disponibili a supporto degli organismi tecnici per attuare un intervento efficace sia in termini di valutazione preventiva sia di controllo a valle della realizzazione dell impianto. 105

106 - Acque di balneazione Nel corso della stagione balneare 2013 è proseguito il monitoraggio microbiologico delle acque del litorale emiliano-romagnolo ai fini della tutela della salute dei bagnanti; particolare attenzione è stata posta alle misure di gestione da attuarsi in caso di probabilità di inquinamenti microbiologici occasionali dovuti allo sversamento a mare di liquami a seguito di fenomeni piovosi intensi. A tutela della salute dei bagnanti, inoltre, si è effettuato il piano di sorveglianza sulla presenza dell alga epifitica tossica Ostreopsis Ovata. Il report sull andamento della stagione balneare 2013 dal punto di vista igienico sanitario è disponibile all indirizzo Interventi di prevenzione in ambiente costruito - La componente salute negli strumenti di pianificazione urbanistica Nell ambito del gruppo di lavoro di cui alla DGR 312/2011 ed in conformità con quanto previsto dal Piano Regionale della Prevenzione è stato fornito un contributo all orientamento degli strumenti di pianificazione territoriale provinciale verso scelte favorevoli all adozione di stili di vita salutari. - Migranti e prevenzione degli incidenti domestici Dalla valutazione degli interventi di prevenzione degli incidenti domestici effettuati nell ambito del Piano Regionale della Prevenzione è apparso chiaro che per realizzare interventi preventivi efficaci ed evitare di creare disuguaglianze è necessario tenere conto di barriere linguistiche e diversità culturali. Con il completamento del progetto Donnecare, realizzato grazie alla collaborazione con la rete di associazioni di donne migranti Intrecci, sono state realizzate visite domiciliari, incontri pubblici e materiale informativo specificatamente dedicati al target donne straniere. Con l inserimento di un modulo sulla prevenzione degli incidenti domestici nei corsi di lingua per stranieri sono state raggiunte più di 1500 persone in una sola annualità; la somministrazione di un questionario pre e post intervento ha consentito di valutare l efficacia dell azione anche in termini quantitativi misurando il miglioramento nella consapevolezza del rischio. È stato riservato un apposito finanziamento per supportare tale progetto pari ad Euro ,00 nell ambito della citata DGR 315/

107 SERVIZIO VETERINARIO E IGIENE DEGLI ALIMENTI Nel corso del 2013 sono state realizzate diverse attività finalizzate al mantenimento e al miglioramento del livello qualitativo delle prestazioni rese dalle Aree di sanità pubblica veterinaria (ADSPV) e dai Servizi igiene alimenti e della nutrizione (SIAN) delle Aziende ASL regionali in materia di sicurezza alimentare e nutrizione, salute e benessere animale e animali da affezione. Formazione e informazione degli operatori addetti ai controlli ufficiali per la sicurezza alimentare Per rispondere a quanto previsto dal Reg 882/2004/CE riguardo al personale che esegue i controlli ufficiali, in collaborazione con l AUSL di Parma, Modena e Reggio Emilia, sono stati attivati corsi di formazione degli operatori delle AUSL per il raggiungimento e il mantenimento della qualifica di auditor sulle attività del settore alimentare. Sono stati realizzati il coordinamento del sito internet e dell area riservata di Alimenti&Salute, sito dei servizi territoriali della Regione Emilia-Romagna e il progetto formativo Formazione sulla sicurezza alimentare e sanità animale comprensivo anche del corso di aggiornamento per esperti micologi ai sensi L.R. 6/1996 così modificata dalla L.R 15/2011. Tali iniziative sono state finanziate con: DGR n del 14/10/2013 Assegnazione e concessione finanziamento all'ausl di Parma per il progetto "Sviluppo in relazione al Reg. CE 882/04 di competenze valutative sui controlli ufficiali nel campo della sicurezza alimentare, salute e benessere animale secondo criteri di gestione e di assicurazione della qualità riferiti al Mod. Uni/CEI EN XII edizione" per un importo complessivo pari a euro ,00; DGR 1177 del 02/08/2013 Assegnazione e concessione finanziamento all'ausl di Modena per il progetto Formazione e informazione per la sicurezza alimentare e la Sanità animale e successiva integrazione con DGR 1824 del 09/12/2013 per un importo complessivo di ,00 euro. DGR 1178 del 02/08/2013 Assegnazione e concessione finanziamento all'azienda USL di Reggio Emilia per il progetto: microbiologia predittiva: possibili utilizzi nell'attività di controllo ufficiale degli operatori del settore alimentare. Formazione specialistica e prove di campo. Importo di ,00 euro. Funzionamento e miglioramento delle attività controllo ufficiale in materia di sicurezza degli alimenti e sanità pubblica veterinaria. In coerenza con quanto già avviato in Regione con le DGR 385/2011 e successiva 1488/2012, al fine di garantire una conformità dell attività del controllo ufficiale alla normativa europea e secondo criteri di gestione e di assicurazione della qualità, con DGR 1510 del 28/10/2013 è stato recepito l accordo CSR del 7/2/2012 che definisce "Linee guida per il funzionamento e il miglioramento dell attività di controllo ufficiale da parte del Ministero della salute, delle Regioni e Province Autonome e delle AASSLL in materia di sicurezza degli alimenti e sanità pubblica veterinaria. 107

108 Sistema informativo Nell ambito del progetto denominato Osservatorio Regionale sulla Sicurezza Alimentare (ORSA), nel 2013 è stato predisposto il deploy del sistema, per quanto riguarda i flussi già attivati nel 2012, sulle AUSL di Imola, Modena, Reggio Emilia, Piacenza. Si stata inoltre avviata l analisi sui nuovi flussi da attivare (SISVET ATT1 e ATT2). Si è dato seguito al progetto di informatizzazione dello scambio dati tra AUSL e IZSLER per l accettazione e la refertazione dei campioni conferiti per le analisi. Per il sistema informatizzato di dizionari (Thesaurus) comune a tutte le AUSL delle due Regioni, Emilia-Romagna e Lombardia che fanno capo a IZSLER, sono state definite le voci dei dizionari tipologie di impianto, specie, quesiti diagnostici e finalità che sono stati pubblicati. Controlli sulle produzioni zootecniche, sui mangimi e sugli alimenti per il consumo umano Come già consolidato da alcuni anni, sono stati predisposti e resi operativi i piani di campionamento regionali finalizzati al monitoraggio di contaminanti ambientali, residui indesiderati, agenti patogeni, lungo la filiera di produzione degli alimenti destinati al consumo umano (animali, mangimi, prodotti fitosanitari, acque, materiali a contatto, alimenti di origine animale e vegetale) integrandoli anche con quanto previsto dai piani nazionali e comunitari. In materia di controlli ufficiali della produzione del latte bovino ai sensi dei Reg. CE 853 e 854 e 882 del 2004, nel 2013 è proseguito il progetto Studio per l implementazione del sistema AgriNet-ER e sviluppo di modalità operative e applicazioni informatiche a supporto della programmazione e attuazione dei controlli ufficiali nel settore lattiero caseario assegnando e concedendo all'azienda USL di Modena, con DGR 1177 del 02/08/2013, la somma di Euro ,00 quale finanziamento a copertura delle spese da sostenere per la realizzazione del progetto sopracitato. Nel 2013 la realizzazione di tale progetto ha portato allo sviluppo di un servizio internet di supporto alle attività di attribuzione delle classi di rischio degli allevamenti, all aggiornamento del manuale di utilizzo dei servizi AgriNet-ER a supporto dei controlli attuati dai Servizi Veterinari delle ASL e Regionali per la verifica dei requisiti previsti dal Reg CE 853/2004, al conseguente aggiornamento del portale internet in relazione ai nuovi servizi sviluppati e alla realizzazione di eventi formativi per i Servizi Veterinari delle ASL per la presentazione di tali aggiornamenti. Con DGR 317 del 25 marzo 2013, al fine di incrementare la frequenza dei caratteri di resistenza genetica alle encefalopatie spongiformi trasmissibili (EST) nella popolazione ovina, è stato approvato il Piano regionale di selezione genetica per la resistenza alle encefalopatie spongiformi negli ovini. 108

109 Con DGR 1421 del 7 ottobre 2013 è stato approvato un rapporto di collaborazione tecnico-scientifica con l Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia-Romagna Bruno Ubertini (IZSLER), assegnando la somma di euro per concorrere allo sviluppo dell attività svolta dal Reparto Sorveglianza Epidemiologica Emilia-Romagna (SEER), al fine di sviluppare metodologie scientifiche e operative a supporto delle attività di programmazione e verifica dei piani di sorveglianza e lotta alle malattie degli animali, comprese le metodologie finalizzate alla certificazione di assenza di malattia e infezione nella popolazione animale. Con DGR 2100 del 30 dicembre 2013 sono state approvate le linee guida nazionali per l adozione dei Piani di controllo e l assegnazione della qualifica sanitaria degli allevamenti nei confronti della Paratubercolosi bovina, prodotte nell ambito di un gruppo di lavoro nazionale con il contributo del Centro di referenza nazionale istituito presso la sezione di Piacenza deli IZSLER. Con DGR 1601 del 11 novembre 2013 sono state approvate le linee guida regionali per l applicazione al settore dell acquacoltura del DM 3 agosto 2011 concernete le disposizioni per il rilascio dell autorizzazione sanitaria alle imprese d acquacoltura ai sensi del D.lgs148/2008. Alla luce delle modificazioni normative intervenute a livello comunitario e nazionale, comprese quelle previste dalla Legge 189 del 8/11/2011 che assegna nuove competenze alle Regioni, con Determinazione n del 13 novembre 2013 sono state aggiornate le procedure per la registrazione/riconoscimento della attività e degli stabilimenti del settore alimentare, dei mangimi, dei sottoprodotti di origine animale e della riproduzione animale Sistema di allerta alimenti, mangimi e materiali a contatto Nel corso del 2013 sono state gestite le notifiche di allerta concernenti alimenti, mangimi e materiali a contatto che hanno interessato gli operatori degli specifici settori del territorio regionale. Complessivamente sono state gestite 245 notifiche relative ad alimenti destinati al consumo umano, 28 relative ad alimenti destinati al consumo animale, 10 relative a materiali ed oggetti destinati a venire a contatto con alimenti e 7 sui farmaci per uso veterinario. Sorveglianza sanitaria della fauna selvatica Nel 2013 è stato realizzato il progetto di messa a punto di un sistema di diagnosi precoce delle infezioni a denuncia obbligatoria nella fauna selvatica omeoterma assegnando euro all Azienda Usl di Modena per la realizzazione dei seguenti obiettivi: prosecuzione della indagine sulla immunità di popolazione per Weste Nile Fever in aree a rischio della regione utilizzando come campione le gazze catturate durante le operazioni di controllo (art. 19, L. 157/92); implementazione ed ulteriore sviluppo tecnico della mappa di rischio di Influenza Aviaria sostenuta da ceppi a bassa patogenicità negli allevamenti della regione in funzione della distanza dalle zone umide e del numero di uccelli acquatici censiti in ognuna di esse; 109

110 verifica della strategia di individuazione precoce ; affinamento della strategia di sorveglianza delle infezioni individuate basata su principi di sostenibilità; completamento del sistema di base per l early detection delle malattie soggette a denuncia obbligatoria nella fauna selvatica della Regione Emilia Romagna, messa a punto e proposta attuativa di specifiche procedure successive alla rilevazione di casi sospetti nell ambiente silvestre. Artropodi vettori Con DGR 583/2013 è stata liquidata alla ASL di Ravenna la somma complessiva di Euro ,00 per l attività relative al progetto per il Sistema di sorveglianza interdisciplinare sulle popolazioni degli artropodi vettori, potenziali e riconosciuti, di agenti patogeni. Finalità del progetto è anche quella di mantenere sotto sorveglianza, attraverso opportune indagini di laboratorio, la presenza di agenti patogeni nei vettori, negli animali domestici e nella popolazione umana. Il progetto ha previsto la sorveglianza sulla West Nile Disease, sulla Leishmaniosi, l attivazione di un sistema di sorveglianza entomologica delle zecche, flebotomi, culicidi e dei possibili patogeni correlati anche rispetto al rischio di introduzione di nuove specie da paesi esotici. Acque Potabili Nel corso del 2013 si è proseguita l attività avviata nell anno precedente (DGR 1841/2012), inerente la messa a punto, anche nel settore delle acque destinate al consumo umano, di un modello di controllo basato sulla valutazione e categorizzazione del rischio dell intera filiera, secondo i principi della legislazione alimentare. La sperimentazione condotta nel 2012 sull acquedotto di Bologna è continuata con l elaborazione dei dati analitici del periodo successivo al fine di verificarne il dato di stabilità già evidenziato. Si è avuta conferma della robustezza del modello stesso, consentendo quindi la sua sperimentazione anche su altri acquedotti con caratteristiche strutturali differenti (aree soggette a variazioni meteorologiche significative, differenti richieste di approvvigionamento stagionale, differenti captazioni ecc). Questo, per poter individuare un indicatore oggettivo per la definizione della frequenza di controllo nei diversi punti di prelievo delle acque degli acquedotti regionali, sulla base della loro criticità. Emergenze Il 2013 è stato caratterizzato dalla importante epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità che ha interessato, direttamente o indirettamente, diversi allevamenti regionali. In totale sono stati abbattuti capi. In seguito a tutti focolai di malattie infettive degli animali insorte nel 2013 sono stati riconosciuti agli allevatori indennizzi ai sensi della L. 218/88 per un importo complessivo impegnato nell anno pari a euro ,

111 Con Determina 10887/2013 è stata liquidata alla Coop Bidente la quota annuale del contratto INTERCENTER per l affidamento di servizi per l abbattimento obbligatorio degli animali in caso di malattie diffusive. Gli animali d affezione Anagrafe regionale degli animali d affezione Con DGR 1169/2013 è stata approvato il progetto biennale inerente gli obbiettivi e le azioni per il potenziamento e lo sviluppo di un sistema informatizzato di anagrafe regionale degli animali da affezione, elaborato dall Azienda USL di Modena, dando cosi continuità al mantenimento dell anagrafe regionale degli animali d affezione così come prevedono le norme nazionali. Tra le azioni previste nel biennio 2013/2014 rivestono particolare importanza l assistenza quotidiana dell'ufficio di supporto (help desk) ai Comuni, AUSL Veterinari Liberi Professionisti e informazione alla popolazione, la progettazione, lo sviluppo e la realizzazione di specifiche funzionalità, integrate nel sistema informatizzato di gestione dell anagrafe regionale degli animali d'affezione, per la gestione dei canili (programma Registro Canili), l analisi e la realizzazione di un applicazione per dispositivi tablet e smartphones (ios e Android). Tutela del benessere degli animali d affezione Con le LL.R.R. 3/2013 e 9/2013 è stata modificata e integrata la Legge 5/2005 Norme a tutela del benessere animale. Come previsto da tale norma sono state approvare le seguenti delibere: - DGR 2090/3013 Approvazione delle linee guida sugli interventi assistiti con gli animali (IAA) in attuazione della l.r. 5/2005 così come modificata dalla L.R. 3/2013 ; - DGR 1302/2013 Approvazione dei requisiti strutturali e gestionali per le strutture di ricovero e custodia di cani e gatti. Oasi e colonie feline ; - DGR 2046/13 Approvazione della disciplina per l'accesso degli animali d'affezione nelle strutture ospedaliere pubbliche e private in caso di paziente ricoverato. Collaborazione con le Università di Bologna e Parma Con DGR 118/2013 del 02/08/2013 è stato rinnovato l accordo di collaborazione ai sensi dell'art.15 della legge 241/90 e ss.mm. tra la Regione Emilia-Romagna e l'alma Mater Studiorum - Università di Bologna - Dip. di Scienze Mediche Veterinarie e l'università degli Studi di Parma - Dip. di Scienze Medico Veterinarie per azioni congiunte nell'ambito della Sanità Pubblica Veterinaria. Promozione sana alimentazione e sicurezza nutrizionale Per quanto concerne le azioni previste per migliorare la qualità nutrizionale dell offerta alimentare scolastica nel 2013 è stata attivata la campagna informativa «Mangiare sano dà slancio alla vita» per incrementare l'offerta di alimenti salutari nei distributori automatici in tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado della Regione. 111

112 E stato attuato il progetto regionale Scegli con gusto e gusta in salute rivolto ai ragazzi degli istituti alberghieri per promuovere sani stili di vita in particolare relativamente all alimentazione e l assunzione di alcol e per intervenire nella loro formazione di futuri operatori del settore alimentare. Per promuovere la riduzione del sale nella dieta si sono ricercate sinergie con l'assessorato alla Agricoltura, con le Associazioni di Categoria rappresentative dei produttori e dei consumatori, per promuovere su tutto il territorio regionale un protocollo d'intesa la produzione ed il consumo di pane a basso contenuto di sale. (DGR n. 354/2013). E stata pertanto realizzata su tutto l ambito regionale la campagna di comunicazione Pane meno sale per la riduzione del sale nel pane e la diffusione del pane a qualità controllata. La campagna di comunicazione ha previsto la realizzazione di interventi di formazione e informazione rivolti ai panificatori e consumatori. Sempre nel 2013 è stato definito il Modello regionale di presa in carico dei bambini obesi e sovrappeso, approvato con la Deliberazione della Giunta regionale n. 780/2013, che prevede lo sviluppo sul territorio di occasioni e strutture per la presa in carico e l educazione terapeutica del bambino obeso e del nucleo familiare su tematiche relative all alimentazione e allo stile di vita motorio per favorire un cambiamento duraturo dei comportamenti. E proseguita la tutela sanitaria nei confronti dei soggetti intolleranti al glutine nel corso del Con DGR n. 1932/2013 sono stati assegnati fondi per ,60 alle Aziende USL finalizzati ad assicurare la somministrazione di pasti senza glutine nella ristorazione collettiva. Per adempiere alla L. 123/2005 Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia si è provveduto inoltre ad integrare la formazione e aggiornamento degli operatori del settore alimentare con la sperimentazione di un percorso per favorire la dieta senza glutine e supportare l adozione di comportamenti alimentari e di stili di vita protettivi per la salute nell ambito familiare e nel contesto di vita del bambino e dell adolescente a livello di territorio delle Aree Vaste. Per la realizzazione dell' iniziativa sopraccitata è stata assegnata la somma complessiva di Euro 2.670,00 alle Aziende USL di Reggio Emilia, Bologna e Cesena, con Deliberazione della Giunta regionale n. 2044/2013. Audit per la verifica della attività del controllo ufficiale in materia di sicurezza alimentare e sanità animale Nel 2013 è proseguita l attività di audit sulle AUSL da parte del Servizio Veterinario e Igiene degli alimenti della Regione al fine di verificare la corretta applicazione dei controlli ufficiali per la sicurezza alimentare su specifici settori di attività. In particolare sono stati completati i progetti di audit del settore dei prodotti della pesca, quello della produzione e commercio degli integratori alimentari e effettuati audit mirati in laboratori designati ai sensi del Reg. CE 2075/2005 per la ricerca della Trichinella a seguito di esito sfavorevole al proficiency test annuale. Verifiche ispettive da parte di Ministero, UE e Paesi terzi Nel 2013 il Servizio veterinario e igiene degli alimenti della Regione con i Servizi territoriali ASL è stato oggetto di audit da parte degli ispettori del FVO (Food Veterinary Office) della Commissione Europea per quanto riguarda la valutazione dei controlli 112

113 ufficiali in materia di criteri di sicurezza alimentare e igiene di processo (rif. DGSANCO ). Di rilievo l attività svolta resa necessaria per rivalutare tutti gli stabilimenti della Regione abilitati a esportare nella Federazione Russa compresa la collaborazione diretta con esperti veterinari del Servizio alla Task force organizzata dal Ministero della Salute a livello nazionale. 113

114 ASSISTENZA DISTRETTUALE Lo sviluppo della rete delle Case della Salute Il Distretto rappresenta l ambito nel quale viene garantita un assistenza pro-attiva tesa a favorire la promozione della salute, la continuità dell assistenza e la presa in carico dei pazienti con patologie croniche e con forme di fragilità sociale e sanitaria. Punto nodale della rete dei servizi sociali e sanitari è la Casa della salute; il monitoraggio effettuato nel 2013 ha consentito di fare il punto sulla pianificazione aziendale delle Case della Salute: programmate e funzionanti nei diversi contesti aziendali. I dati evidenziano una pianificazione aziendale complessiva di 124 Case della Salute di cui 58 funzionanti e 66 programmate; per quanto riguarda le CdS funzionanti si rilevano, 26 CdS di tipologia Piccola, 19 di tipologia Media e 13 di tipologia Grande. Interventi di sostegno per i soggetti colpiti dalla crisi e per altre fasce deboli Per continuare a sostenere le famiglie residenti e le fasce sociali più deboli più esposte agli effetti della crisi, la Regione Emilia-Romagna, con la delibera n approvata dalla Giunta regionale il 17 dicembre 2012, ha prorogato fino al 31 dicembre 2013 le misure anticrisi adottate nell agosto 2009 e che comportano l esenzione dal pagamento del ticket su visite ed esami specialistici per i lavoratori che hanno perso il lavoro o che sono in cassa integrazione e l erogazione di farmaci di fascia C a persone che si trovano in una situazione di forte disagio sociale. Dalla introduzione delle misure fino al 31 dicembre 2013, sono state le persone che hanno usufruito dell esenzione dal ticket per visite ed esami specialistici per un importo totale (tichet non incassato) di ,22 euro (anno 2013 pari ad euro ,40); la spesa per i farmaci di fascia C è stata, sempre al 31 dicembre 2013, pari a ,52 euro (anno 2013 pari ad euro ,73). Anche nel 2013 si sono attuati interventi di assistenza sanitaria primaria ai minori e ai relativi accompagnatori in specifici Progetti di accoglienza di ambito regionale: bambini provenienti dalle zone contaminate a seguito dell incidente di Chernobyl (per un totale di 408) e bambini del popolo Saharawi (per un totale di 75) rifugiati nei campi profughi algerini, nonché la realizzazione del Programma assistenziale a carattere umanitario (DGR n. 756 /2013), che ha consentito la presa in carico di 119 casi. Azioni per la sostenibilità delle cure primarie Per contribuire alla sostenibilità economica del SSR, nel 2013 la Regione ha siglato con le organizzazioni sindacali della medicina generale e della pediatria di libera scelta, due Intese straordinarie aventi obiettivo economici di risparmio da raggiungere con la collaborazione della medicina convenzionata. Le azioni hanno riguardato principalmente il sostegno dell appropriatezza prescrittiva farmaceutica e della specialistica ambulatoriale, aree di intervento nelle quali possono essere individuati spazi capaci di produrre risparmi mantenendo inalterata la qualità dell assistenza. In particolare le Intese hanno promosso: 114

115 Azioni di promozione dell utilizzo dei farmaci a brevetto scaduto anche nelle terapie per pazienti cronici; i farmaci a brevetto scaduto e i medicinali equivalenti rappresentano una possibilità di curare i cittadini con appropriatezza, efficacia e sicurezza a costi contenuti, garantendo la qualità dei trattamenti terapeutici e la contemporanea liberazione di risorse da utilizzare per il miglioramento dell'assistenza e per la sostenibilità e lo sviluppo economico del Servizio Sanitario Pubblico. Applicazione, da parte dei medici di medicina generale, di azioni di promozione dell appropriatezza prescrittiva per l assistenza specialistica ambulatoriale e di applicazione del documento regionale sulla appropriatezza prescrittiva ed erogativa delle prestazioni di diagnostica strumentale, in particolare RM e TC osteo-articolari ed ECD Applicazione, da parte dei pediatri di libera scelta, di azioni di promozione dell appropriatezza prescrittiva per l assistenza specialistica ambulatoriale, con particolare attenzione a: ecografia delle anche, prick test, RAST, visita ortopedica e ORL Le azioni complessivamente intraprese dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta in collaborazione con le Aziende USL hanno comportato un risparmio complessivo stimabile in circa Definizione di Accordi regionali In data 11 aprile 2013 è stato sottoscritta dall Assessore Regionale alle Politiche per la Salute e dalle rappresentanze termali regionali l Intesa, per l anno 2013, parte economica, per la fornitura di prestazioni termali in regime di accreditamento ai cittadini emiliano-romagnoli (approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 626/2013). Cure Domiciliari L assistenza domiciliare è ormai da anni in continuo sviluppo su tutto il territorio regionale. Le risposte personalizzate date ai pazienti seguiti al loro domicilio sono, per la stragrande maggioranza dei casi, destinate a pazienti anziani e molto anziani (i cosiddetti grandi vecchi ) nei quali le pluripatologie aumentano la complessità dell approccio assistenziale. Tuttavia una parte considerevole delle cure domiciliari sono dedicate a pazienti di media età, che presentano problemi assistenziali di elevata complessità e per i quali vengono predisposti piani assistenziali personalizzati anche di tipo palliativo. I pazienti presi in carico nel 2013 sono stati per i quali sono stati effettuati accessi al domicilio. Rete delle cure palliative 115

116 Da diversi anni la Regione Emilia-Romagna ha posto come obiettivo strategico, nelle politiche per la salute, la presa in carico dei malati terminali, attraverso l attuazione dei principali percorsi assistenziali, assistenza domiciliare e assistenza residenziale (Hospice), che compongono la rete delle cure palliative. L emanazione della Legge n. 38 del 15 marzo 2010, ha rappresentato un traguardo importante nel panorama sanitario italiano ed europeo e la Regione oggi è impegnata a sostenere ulteriormente lo sviluppo e il potenziamento della rete delle cure palliative in tutte le sue articolazioni assistenziali. A tale proposito, a livello regionale, si è avviata la prima fase di implementazione della L.38/2010 attivando tavoli che hanno l obiettivo di coordinare il processo di sviluppo della rete di cure palliative. In particolare si è attivato il gruppo per l individuazione dei criteri per l accreditamento sulla base dell intesa Stato-Regioni (25 luglio 2012), che, in attuazione di quanto previsto dall articolo 5 della legge 15 marzo 2010, n. 38, definisce i requisiti minimi e le modalità organizzative necessarie per l accreditamento delle strutture di assistenza ai malati in fase terminale e delle unità di cure palliative. L assessorato partecipa inoltre, su nomina della Commissione salute della Conferenza Stato-Regioni, ai lavori dell osservatorio nazionale (presso AGENAS) delle buone pratiche in cure palliative domiciliari. Le reti assistenziali di cure palliative si compongono oggi di 22 strutture hospice, distribuite su tutto il territorio regionale, con 283 P.L. (6,39 PL ogni abitanti), e dall assistenza domiciliare presente in tutti i distretti. La percentuale di deceduti a causa di tumore e assistiti dalla rete di cure palliative (Assistenza domiciliare e hospice) nel 2013 è stata del 64,84% (standard indicatori ministeriali 65%). Per contribuire alla sostenibilità economica del SSR, nel 2013 la Regione ha siglato con le organizzazioni sindacali della medicina generale e della pediatria di libera scelta, due Intese straordinarie aventi obiettivo economici di risparmio da raggiungere con la collaborazione della medicina convenzionata. Le azioni hanno riguardato principalmente il sostegno dell appropriatezza prescrittiva farmaceutica e della specialistica ambulatoriale, aree di intervento nelle quali possono essere individuati spazi capaci di produrre risparmi mantenendo inalterata la qualità dell assistenza. In particolare le Intese hanno promosso: Azioni di promozione dell utilizzo dei farmaci a brevetto scaduto anche nelle terapie per pazienti cronici; i farmaci a brevetto scaduto e i medicinali equivalenti rappresentano una possibilità di curare i cittadini con appropriatezza, efficacia e sicurezza a costi contenuti, garantendo la qualità dei trattamenti terapeutici e la contemporanea liberazione di risorse da utilizzare per il miglioramento dell'assistenza e per la sostenibilità e lo sviluppo economico del Servizio Sanitario Pubblico. applicazione, da parte dei medici di medicina generale, di azioni di promozione dell appropriatezza prescrittiva per l assistenza specialistica ambulatoriale e di applicazione del documento regionale sulla appropriatezza prescrittiva ed erogativa delle prestazioni di diagnostica strumentale, in particolare RM e TC osteo-articolari ed ECD 116

117 applicazione, da parte dei pediatri di libera scelta, di azioni di promozione dell appropriatezza prescrittiva per l assistenza specialistica ambulatoriale, con particolare attenzione a: ecografia delle anche, prick test, RAST, visita ortopedica e ORL Le azioni complessivamente intraprese dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta in collaborazione con le Aziende USL hanno comportato un risparmio complessivo stimabile in circa Formazione specifica in medicina generale In questo ambito nel corso del 2013 sono state coordinate le attività relative alle annualità dei corsi iniziati nel 2010, 2011 e 2012, nonché l annualità di recupero per il corso iniziato nel E stata attivata, organizzata ed espletata la procedura di concorso pubblico per l ammissione al corso di formazione specifica in medicina generale per la quale sono pervenute 740 domande di partecipazione al concorso e sono state organizzate tre commissioni di concorso. E stata attivata, organizzata ed espletata la procedura di avviso pubblico per l ammissione in soprannumero al corso 2013/2016. E stato organizzato ed avviato il corso triennale 2013/2016 per 99 medici (60 ammessi da concorso e 39 ammessi in soprannumero). E stata organizzata ed espletata la terza sessione degli esami finali del corso e rilasciati i relativi diplomi di formazione specifica in medicina generale. E stata organizzata ed espletata la prima sessione degli esami finali del corso 2010/2013 e rilasciati i relativi diplomi di formazione specifica in medicina generale. E stata svolta attività di coordinamento del Consiglio Didattico Regionale per la formazione specifica in medicina generale. Completata la fase di sviluppo di uno strumento informatico in grado di documentare in maniera uniforme su tutto il territorio regionale le esperienze professionali svolte dai tirocinanti durante i singoli periodi formativi, è stata organizzata ed attivata una sperimentazione dello strumento all interno di un gruppo ristretto di Tutor MMG/medici in formazione per testare le funzionalità del software e verificarne l adesione ai requisiti definiti dal gruppo di lavoro. E stata svolta attività di coordinamento e di supporto per l implementazione delle procedure e della documentazione necessarie per ottenere la certificazione UNI EN ISO 9001/2008 dei corsi. Consultori familiari Nell anno 2013 sono presenti in Regione 191 consultori familiari, 37 Spazi giovani e 17 Spazi per le donne immigrate e i loro bambini. Dai dati provenienti dal SICO (Sistema Informativo dei Consultori Familiari) relativi all anno 2013, gli utenti che si sono rivolti ai servizi consultoriali (Consultori Familiari, Spazi Giovani e Spazi Donne Immigrate) sono pari a di cui il 20,1% di origine straniera ed il totale delle prestazioni è

118 Le prestazioni, suddivise per area, mostrano una prevalenza di quelle relative alla nascita (gravidanza, sostegno allattamento e puerperio, 34,3% del totale), seguono le attività per la prevenzione oncologica (30,6%) e la ginecologia/andrologia (20,3%). Le prestazioni relative alla contraccezione rappresentano il 5,1% del totale, le problematiche psicologiche e relazionali il 3,8% e quelle relative all interruzione di gravidanza (certificazioni, colloqui e visite) il 2,4%. Con la finalità di favorire l accesso, la continuità e la piena presa in carico della donna, nel rispetto dell appropriatezza dei protocolli diagnostico-terapeutici, la Regione Emilia- Romagna ha promosso l assistenza della gravidanza fisiologica da parte dell ostetrica (obiettivo indicato nella DGR n. 533/2008), individuando, con DGR n. 1097/2011, quale modalità organizzativa per consentire all ostetrica la presa in carico della gravidanza a basso rischio, il Day Service ambulatoriale (DSA2) a gestione dell'ostetrica. Ha inoltre adottato la Linea Guida sulla gravidanza fisiologica con Delibera di Giunta regionale n del 19 novembre 2012 Recepimento delle linee guida Gravidanza fisiologica del Sistema Nazionale Linee guida ed indicazioni per l accesso alle prestazioni a tutela della maternità in regione Emilia-Romagna. Con l adozione della linea guida sono state anche aggiornate - con decorrenza 1 gennaio le prestazioni esentate dalla partecipazione al costo in quanto erogate per il controllo della gravidanza a tutela della maternità come LEA aggiuntivi. Infine, con circolare n. 13 del 23 agosto 2013 e con DGR n del 30 settembre 2013 ha definito le modalità di accesso e l assistenza da garantire alla donna nell ambulatorio della gravidanza a termine; tale ambulatorio, organizzato e gestito delle ostetriche, rappresenta il momento di passaggio tra l assistenza territoriale consultoriale e quella ospedaliera a termine di gravidanza ed in preparazione al parto. L'assistenza specialistica ambulatoriale e il governo delle liste di attesa Nel 2013 la regione Emilia Romagna, sul versante nazionale, ha partecipato ai lavori del Gruppo tecnico per definire il Piano nazionale di governo delle liste di attesa per gli anni mentre sul versante regionale, ha monitorato gli interventi delle Aziende sanitarie per contenere i tempi di attesa già dichiarati nel Programma attuativo di cui alla delibera di Giunta regionale n. 925/2011 Piano regionale di governo delle liste di attesa per il triennio e al Piano nazionale (Accordo Stato-Regioni 28 ottobre 2010) valido anche per il In particolare, ciascuna Azienda USL, in collaborazione con l Azienda Ospedaliera o Ospedaliera-Universitaria o eventuale IRCCS, anche nel 2013, ha programmato l attività da erogare e caricato sull applicativo MAPS il Piano di produzione ovvero i volumi offerti per ciascuna prestazione specialistica ambulatoriale distinti per modalità di accesso (urgenze, primi accessi, controlli, prese in carico, Day Service). Le azioni rilevanti nel 2013 sono state: -assicurazione dei percorsi di presa in carico/continuità di cura per le patologie croniche e dei percorsi di Day Service da parte dello specialista -analisi dei contratti di fornitura ai fini della garanzia dei tempi di attesa attraverso i percorsi di garanzia in sede di prenotazione -definizione degli ambiti territoriali di garanzia dei tempi di attesa nel rispetto della facilitazione di accesso da parte del cittadino assistito; 118

119 -attivazione dei percorsi di garanzia, ovvero prestazioni aggiuntive attivabili a CUP in caso di superamento dei tempi di attesa oltre gli standard -verifica dell appropriatezza prescrittiva, organizzativa ed erogativa e relativo monitoraggio dei risultati deve essere mantenuto anche per il La verifica dell appropriatezza prescrittiva, organizzativa ed erogativa principalmente per: la diagnostica per immagini, con particolare riferimento alle RM e TAC osteoarticolari per le quali sono state definite le condizioni di erogabilità (DGR 704/2013); gli esami di laboratorio, ad esempio, PSA Reflex e TSH Reflex per il quale sono state definite indicazioni (DGR 1779/2010); percorsi senologici per i quali sono state definite indicazioni (DGR 1035/2009, DGR 220/2011, DGR 1414/2012); prestazioni trasferite dal regime di ricovero al regime ambulatoriale (DGR 1108/2011) al fine di disincentivare i ricoveri di day surgery; le modalità di prenotazione nel sistema CUP, secondo quanto stabilito nella DGR 748/2011 i test di genetica medica per i quali con la DGR 1980/2012 sono state definite le indicazioni rispetto alle modalità prescrittive e le strutture della rete Hub & Spoke per i servizi di genetica medica markers tumorali: cea, ca125, ca125, ca19.9 e alfa1fetoproteina per i quali con la DGR 145/2013 sono state date indicazioni prescrittive. 119

120 AREA SALUTE MENTALE, DIPENDENZE PATOLOGICHE E SALUTE NELLE CARCERI Area Salute Mentale, dipendenze patologiche Nel corso del 2013 ci si è dedicati in particolare a una revisione del sistema residenziale sanitario e degli interventi sociosanitari, in applicazione del Piano attuativo salute mentale (deliberazione di Giunta Regionale n. 313/2009). La revisione del sistema residenziale sanitario va nella direzione di privilegiare interventi brevi e intensivi, potenziando contestualmente, in ambito sociosanitario, l abitare supportato e l avvio al lavoro. Si è quindi provveduto ad una ridefinizione dei requisiti specifici di accreditamento delle strutture residenziali della salute mentale, anche alla luce di quanto previsto nell Accordo in Conferenza Unificata siglato il 17 ottobre Inoltre è stato sottoscritto un accordo con Legacoop e Confcooperative, ove vengono per la prima volta definite le tariffe delle residenze, e vengono disciplinati i rapporti tra le Coop sociali, nella loro qualità di Enti gestori, e le AUSL. In continuità con la bozza di documento di riorganizzazione delle tipologie e delle mission assistenziali per le residenze sanitarie psichiatriche per utenti in età adulta, la sperimentazione di modelli di intervento per la presa in carico sociosanitaria dell utente, alternativa all inserimento in residenza (c.d. budget di salute) è stata estesa a tutti i dipartimenti di salute mentale. E in corso il monitoraggio dell esperienza. Il programma è stato supportato attraverso la destinazione alle AUSL di una quota del Fondo derivante dal superamento degli Ospedali psichiatrici (DGR 478/2013) pari a euro Per il supporto agli interventi di tipo sociosanitario è stata finalizzata alle AUSL una quota del Fondo derivante dal superamento degli Ospedali psichiatrici (DGR 478/2013) pari a euro Anche nel settore delle dipendenze patologiche è stato siglato un Accordo con gli Enti gestori delle strutture residenziali e semiresidenziali (Comunità terapeutiche) (DGR1718/2013). L accordo prefigura la possibilità di riconvertire parte della spesa programmata per il settore, verso progetti individualizzati di supporto alla domiciliarità, o verso programmi non residenziali. Per la sperimentazione di programmi innovativi nel settore sono stati destinati alle AUSL euro (DGR 259/2013) Sempre in applicazione del Piano attuativo salute mentale (DGR 313/2009) sono stati evidenziati alcuni programmi, trasversali alle Unità operative del Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche, sui quali sono state emanate linee di indirizzo. Il programma Esordi psicotici finalizzato all applicazione sistematica nei Centri di Salute Mentale regionali di tecniche standardizzate peril trattamento tempestivo ed appropriato dei pazienti che presentano i primi sintomi psicotici, è stato supportato attraverso un finanziamento alle AUSL., derivante dal Fondo di superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari, pari a euro (DGR 478/2013). Assieme all Assessorato Politiche Sociali è stato approvato con DGR n. 590/2013 un documento recante linee di indirizzo per la promozione del benessere e la prevenzione del rischio in adolescenza. Il documento definisce le aree di attenzione da parte degli Enti locali e delle Aziende sanitarie in questa fascia di età. 120

121 Inoltre, sono state emanate linee di indirizzo per il trattamento dei gravi disturbi di personalità (circolare DG sanità e politiche sociali 7/2013), e la loro applicazione è stata accompagnata da una formazione su tutto il territorio regionale. Il percorso è stato supportato con un finanziamento di euro (DGR 258/2013) In seguito all emanazione della normativa nazionale e regionale sui tirocini formativi, è stato predisposto un documento che indirizza le Aziende sanitarie nell avvio al lavoro e alla formazione delle persone assistite dal Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche. E proseguita l estensione a tutto il territorio regionale del modello IPS (Individual placement support) per l avvio al lavoro delle persone assistite dai CSM, attraverso un finanziamento di euro (DGR 258/2013). E proseguito, attraverso un finanziamento di euro , il supporto alla AUSL di Modena per affrontare le conseguenze psicopatologiche sulla popolazione dopo il sisma del 2012 (DGR 258/2013). In applicazione della Legge regionale 5/2013 sulla prevenzione e il contrasto al gioco d azzardo patologico, si è predisposta una bozza di Piano integrato, che prevede interventi preventivi, di trattamento delle persone con dipendenza da gioco d azzardo, di formazione degli esercenti, di promozione di locali liberi dalle videolottery. E stato inoltre approvato un protocollo di intesa con le Associazioni Giocatori anonimi e GAManon (DGR 477/2013) e si è supportato un progetto residenziale per i giocatori d azzardo patologici attraverso un finanziamento di euro (DGR 259/2013). E stato costituito un gruppo di monitoraggio ed implementazione delle linee di indirizzo sui disturbi del comportamento alimentare. Si è definito il fabbisogno di residenze sanitarie per la riabilitazione nutrizionale. Il programma è stato supportato attraverso la destinazione alle AUSL di una quota del Fondo derivante dal superamento degli Ospedali psichiatrici (DGR 478/2013) pari a euro E stato recepito l accordo n.132/cu del 22/11/2012 concernente le linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore dei disturbi pervasivi dello sviluppo con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico; in questa cornice è proseguito il monitoraggio e l implementazione del programma regionale disturbi dello spettro autistico. Il programma è stato supportato attraverso la destinazione alle AUSL di una quota del Fondo derivante dal superamento degli Ospedali psichiatrici (DGR 478/2013) pari a euro E proseguito l impegno del Comitato Paritetico fra Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali ed Ufficio Scolastico Regionale (USR); con DGR 2049/2013 è stato approvato il rinnovo del protocollo di intenti per favorire il successo scolastico degli alunni con segnalazioni specialistiche di disturbo specifico di apprendimento, con bisogni educativi speciali e l'integrazione scolastica degli allievi certificati ex legge 104/92. Per i disturbi specifici dell apprendimento, a seguito della L.170/2010, con circolare 10/2013 sono stati aggiornati i contenuti del documento precedente, che definisce la procedura operativa regionale per la definizione di conformità delle segnalazioni scolastiche DSA emessa da professionisti privati. Si è inoltre definita la procedura per la definizione di conformità delle segnalazioni relative ai giovani adulti (Circolare n. 6/2013). Il programma è stato supportato attraverso la destinazione di una quota del 121

122 Fondo derivante dal superamento degli Ospedali psichiatrici (DGR 478/2013) pari a euro Sono stati aggiornati e trasmessi alle AUSL con circolare n.9/2013 gli indirizzi clinico organizzativi per la diagnosi e il trattamento del disturbo da deficit attentivo con iperattività (DDAI/ADHD) in età evolutiva in Emilia-Romagna. La AUSL di Bologna capofila di questo progetto è stata supportata con un finanziamento di euro (DGR 262/2013). E iniziato un approfondimento per meglio delineare i percorsi di trattamento per i disturbi psicopatologici in minore età. Le AUSL regionali hanno in corso un confronto per definire il fabbisogno di posti in regime ospedaliero e residenziale per l acuzie psicopatologica in minore età. E proseguito il monitoraggio del Programma regionale dipendenze patologiche , approvato con DGR 999/2011. Sulla base dei risultati del monitoraggio, è stato impostato il lavoro per la definizione del nuovo Programma triennale. Per il potenziamento delle funzioni di accoglienza dei Sert le AUSL sono state supportate con un finanziamento di euro (DGR 259/2013). Si è definito un percorso clinico-assistenziale per le persone con abuso di alcol che necessitano di un trapianto di fegato, in collaborazione tra i Centri alcologici e i Centri trapianto di fegato dell Azienda Ospedaliero Universitaria S. Orsola di Bologna e dell Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena. In collaborazione con il Servizio sanità pubblica e in applicazione del Piano regionale sulla prevenzione, si è coordinato l attività relativa a prevenzione del consumo di sostanze, alcol e tabacco prevenzione degli incidenti stradali e infortuni sul lavoro alcol correlati, promozione dell attività fisica libera dall uso di sostanze dopanti. Per tali progetti le AUSL sono state supportate con un finanziamento complessivo di euro (DGR 259/2013). Anche attraverso il supporto di un progetto finanziato dal Ministero della Salute, si è messo in atto un approccio integrato per la riduzione delle disuguaglianze all'accesso ai servizi di promozione della salute delle persone con disturbi di interesse psichiatrico. E proseguito il lavoro di coordinamento dei Centri antifumo, e si è monitorato il progetto collaborazione tra le UO di Cardiologia e i centri antifumo (progetto Fresco). Per tali progetti le AUSL sono state supportate con un finanziamento complessivo di euro (DGR 259/2013). Sulla base di un lavoro di condivisione tra professionisti, è stata emanata la Circolare regionale n 14/2013 Linee di indirizzo alle Aziende Sanitarie in tema di organizzazione dell area Psicologia clinica e di comunità. E in corso il monitoraggio dell applicazione delle linee di indirizzo nelle Aziende sanitarie della Regione. La legge 9/2012 ha dato un accelerazione al percorso di superamento dell OPG, definendone il definitivo superamento attraverso l individuazione, in ogni regione, di una residenza sanitaria che accolga le persone con misura di sicurezza, all interno di un programma complessivo regionale. La regione ha predisposto un complessivo Programma, con l Azienda USL di Reggio Emilia, per la realizzazione della nuova struttura che sarà realizzata in quel territorio e con tutte le Aziende USL regionali per la definizione dei percorsi terapeutico-riabilitativi territoriali. Alla Azienda USL di Reggio Emilia come capofila sono stati assegnati i 122

123 finanziamenti per il potenziamento del personale per un totale di euro ,00 (DGR 1604/2013) Il programma spese per personale presentato al Ministero della salute riguarda totalmente personale da mettere a supporto dei programmi di dimissione nelle diverse ASL della Regione. Sulla base della procedura concordata tra Direzione sanitaria OPG e AUSL, si è monitorato l andamento delle dimissioni, destinando a questo scopo una quota del Fondo derivante dal superamento degli Ospedali psichiatrici (DGR 478/2013) pari a euro Reportistica e sistema informativo E stato definito il nuovo flusso informativo SISM Sistema informativo Salute mentale adulti, con l obiettivo di rispondere alle esigenze regionali di monitoraggio e programmazione sanitaria, oltre che fornire dati sistematici sull utilizzo dei servizi per indagini epidemiologiche di tipo descrittivo e valutativo. Il nuovo tracciato consente un maggior approfondimento nell analisi dei dati e nelle valutazioni dell attività dei servizi. I necessari aggiornamenti sono stati supportati attraverso un finanziamento di euro (DGR258/2013). Si è proceduto, con esito molto positivo, all invio dei dati al Ministero della Salute sugli utenti dei Centri di Salute mentale, così come previsto dal DM 15 ottobre 2010 Istituzione del sistema informativo nazionale salute mentale. In tutte le carceri della Regione Emilia-Romagna è stato implementato il nuovo sistema gestionale delle cartelle cliniche SISP, che a tutt oggi risulta essere perfettamente funzionante. E stato concluso il progetto di invio dei referenti ai Medici di medicina generale / pediatri di libera scelta per i servizi di Neuropsichiatria infantile, Servizi per le dipendenze e parte dei servizi di Salute mentale adulti. Area Assistenza Sanitaria nelle Carceri Dopo l emanazione della Circolare n. 15 del 9 novembre 2012 della Direzione Sanità e Politiche sociali Il percorso clinico-assistenziale per le persone detenute, che contiene un analisi del contesto e la descrizione dei processi assistenziali per l Assistenza Primaria da erogare in modo omogeneo negli Istituti penitenziari della Regione Emilia- Romagna, la Regione ha finanziato un corso di formazione per tutto il personale sanitario che svolge attività negli Istituti Penitenziari Emiliano-Romagnoli. Il percorso formativo, coordinato dalla Regione, è iniziato nel 2012 e si è svolto nel corso di tutto il 2013, promuovendo la diffusione delle linee-guida a livello locale in maniera capillare. Si è svolto un intenso lavoro con il Comitato Esecutivo di Programma (determinazione n del 28/11/2012) e con tutti i servizi della Direzione Generale Sanità e Politiche sociali per la definizione del nuovo Programma salute carceri e delle Case di tutela e promozione della salute in carcere. Tale programma è stato supportato attraverso un finanziamento alle AUSL pari ad euro (DGR 263/2013). E stato organizzato un convegno, di risonanza nazionale, in data 30 maggio, La sanità penitenziaria dopo la riforma: il modello dell Emilia-Romagna ed altre esperienze regionali,per la diffusione delle linee-guida regionali sul tema salute carceri ed il confronto anche con le altre regioni e province autonome, le Amministrazioni della giustizia, la Magistratura e gli stake-holders coinvolti. Per il confronto e la realizzazione di collaborazione interistituzionale, si sono svolti incontri con il Provveditorato regionale dell amministrazione penitenziaria, in particolare 123

124 sul tema della prevenzione rischio suicidario (determinazione n. 7041/12) e sull aggiornamento del Protocollo d intesa (determinazione n /12). Ugualmente sono proseguiti gli incontri con il Centro Giustizia Minorile, con cui è stato sottoscritto il Protocollo d intesa tra la Regione Emilia-Romagna e il Centro per la giustizia minorile per l Emilia-Romagna, relativo alla definizione della collaborazione tra l ordinamento sanitario ed il sistema della giustizia minorile per l erogazione dell assistenza sanitaria a favore delle persone minori e giovani adulti in carico ai servizi della giustizia minorile ed indicazioni per la definizione di protocolli-accordi locali, approvato con DGR n. 1788/2013. Per l attuazione del Progetto di promozione della salute nelle carceri (DGR n.1058/2012 e DGR n.1176/2013), finanziato dal CCM del Ministero della salute ( ), si è svolto il piano di lavoro con le Aziende USL della Regione Emilia-Romagna e le regioni partners, Lombardia e Veneto; nel corso del 2013 è stata avviata la fase operativa, che ha previsto l'inserimento negli IIPP di figure del Promotore di salute, previo breve corso formativo organizzato dalla Regione stessa. Nel corso dell anno è stato implementato un nuovo software, in tutte le Aziende USL, che ha sostenuto la diffusione delle linee-guida sul percorso clinico-assistenziale per le persone detenute; forte impegno, in collaborazione con il Servizio ICT, è stato dedicato al superamento delle numerose criticità riscontrate da parte del personale per le innovazioni apportate. Con DGR n. 2108/2013, avente ad oggetto Finanziamento del Servizio Sanitario Regionale per l anno 2013: riparto e assegnazioni a favore degli enti del Servizio sanitario regionale, sono stati assegnati alle Aziende Usl complessivi euro ,00, quale quota di Fondo sanitario regionale indistinto ad integrazione delle risorse statali di FSN vincolate alla sanità penitenziaria ex DPCM 1/4/2008; Con DGR n. 2109/2013, avente ad oggetto Riparto alle Aziende USL regionali del finanziamento della Sanità penitenziaria, è stato assegnato il finanziamento per un importo pari a 17 milioni di euro complessivo da destinare alla Sanità Penitenziaria regionale per l anno 2013, comprensivo della quota di ,00 di cui sopra, dando atto che per i restanti 11 milioni di euro le risorse finanziarie derivano dal Fondo sanitario nazionale vincolato. Nelle suddette Delibere di finanziamento, una erogazione specifica riguarda il sostegno alle équipe di salute mentale in carcere; un investimento particolare, non solo di risorse economiche, è stato dedicato a questo settore, che riveste una particolare importanza in ambito carcerario, sia per la presenza di patologie psichiatriche che di forte disagio reattivo alla condizione detentiva. In tale ambito la Regione ha finanziato un percorso di formazione di cosiddetta Psichiatria forense, biennale, per i professionisti delle Aziende USL; il percorso, che ha riscosso molto interesse, è terminato nel A seguire, è stato definito il programma di formazione da rivolgere a tali professionalità, per formazione Salute mentale carceri, misure di sicurezza detentive e non detentive. Per una più rispondente determinazione del programma di formazione che per la definizione di procedure con la Magistratura, sono proseguiti gli incontri con la Magistratura di sorveglianza. 124

125 ASSISTENZA OSPEDALIERA Accreditamento Nel corso del 2012 si è continuata l attività di verifica delle strutture ospedaliere pubbliche e private, effettuando 4 nuovi accreditamenti per gli Ospedali pubblici e 4 rinnovi: si è inoltre proseguito nell accertamento del possesso dei requisiti delle strutture private, approvando 7 nuove accreditamenti ed 1 rinnovo di accreditamento. E stato inoltre avviato un approfondimento sulle attuale regole dei concessione/revoca degli accreditamenti, volto a semplificare, agevolare e facilitare le procedure in essere. Malattie rare Al sono stati registrati sul Registro Regionale Malattie Rare pazienti. E stata realizzata e distribuita la quarta edizione del report di attività, nel quale sono stati analizzati i dati del Registro e sono stati confrontati con gli altri flussi informativi già presenti in Regione (Esenzioni, Assistenza Farmaceutica Ospedaliera, Registro Malformazioni congenite, etc) e con i dati del report dell anno precedente. Il 2 marzo 2013 si è svolta la quarta edizione del convegno Formazione, informazione ed ascolto in Emilia-Romagna nell ambito della giornata mondiale delle malattie rare: in questo convegno sono stati presentati e discussi i dati epidemiologici derivanti dal sistema informativo malattie rare, è stata dedicata tutta la sessione mattutina alla formazione sulla diagnosi e il trattamento di alcuni gruppi di patologie, nel pomeriggio si è affrontato il tema della comunicazione diagnostica e prognostica, in particolare dal punto di vista psicologico ed emotivo, ed è stato dato spazio all ascolto delle Associazioni. Si è mantenuta una costante attività (telefonica, epistolare e personale) di relazione con le direzioni Aziendali ed i professionisti sia medici che tecnici sanitari che farmacisti, al fine di coadiuvarli nelle attività di presa in carico dei pazienti e risolvere i problemi intercorrenti. La medesima attività si è realizzata con le Associazioni ed i pazienti al fine di risolvere le problematiche riscontrate nei percorsi assistenziali; in particolare si è lavorato all organizzazione di percorsi per gli assistiti portatori di malattie rare non ricomprese nell elenco allegato al DM 279/01, che non possono fruire dell esenzione per malattia rara. Si è offerta ampia disponibilità di partecipazione alle attività formative e informative organizzate dalle Aziende Sanitarie, da altre Regioni e da organismi nazionali quali l Istituto Superiore di Sanità, in qualità di soggetti esperti. Con la collaborazione del Servizio Sviluppo di Applicazioni Informatiche si è mantenuto costantemente aggiornato il motore di ricerca per le malattie rare, disponibile sul sito dal febbraio del 2006, strumento utile per il cittadino, per i medici di famiglia e i medici ospedalieri nella ricerca dei centri autorizzati per ogni malattia rara. Su richiesta di Orphanet - organismo di coordinamento sulle malattie rare a livello 125

126 europeo sono stati individuati i centri di eccellenza che potranno essere parte delle reti europee per le malattie rare. Relativamente al Sistema Informativo, è giunto a regime il modulo per la informatizzazione dei piani terapeutici dei pazienti con malattie rare e si sono presi contatti con i medici metabolisti per impostare l introduzione della prescrizione dei dietetici. Nel 2013 il gruppo ha analizzato 2080 richieste informatizzate, predisponendo un parere in merito all autorizzazione all erogazione di farmaci extra LEA in esenzione alla partecipazione al costo. Continuano i lavori delle seguenti reti assistenziali : - Sindrome di Marfan - Emofilia e Malattie Emorragiche congenite - Anemie Emolitiche ereditarie - Glicogenosi - Trombofilie - Fibrosi cistica - Malattie rare scheletriche - Malattie metaboliche ereditarie - Malattie rare pediatriche. Si sono chiusi i lavori di predisposizione dei requisiti di accreditamento dei centri per le malattie emorragiche congenite con la definitiva approvazione del documento da parte della Conferenza Stato-Regioni del 13 marzo 2013, recepito da questa Regione con delibera di Giunta n. 1304/2013. E stato avviato l iter dell atto di costituzione del gruppo tecnico regionale incaricato di individuare i requisiti di accreditamento. E stato concordato e approvato dal gruppo tecnico per le malattie rare pediatriche un protocollo diagnostico-assistenziale relativo alla sindrome di Noonan e alle Rasopatie. Continuano i lavori del sottogruppo Sclerosi Laterale Amiotrofica (afferente al gruppo tecnico delle Neuroscienze), al fine di garantire il corretto percorso diagnosticoassistenziale dei pazienti con SLA sia in ospedale che sul territorio. Relativamente alla rete della Genetica, sono proseguiti i lavori del Nucleo di coordinamento. Si è provveduto al monitoraggio delle prestazioni di genetica medica dopo l approvazione della delibera di Giunta n. 1980/2012 Indicazioni in ordine all'esecuzione dei test di genetica medica nella Regione Emilia-Romagna che: - ha stabilito che i test di genetica a carico del Servizio Sanitario Nazionale per condizioni monogeniche possono essere eseguiti solo nei laboratori della rete Hub & Spoke per i servizi di genetica medica, oltre che prevedere - ha individuato pacchetti diagnostici costituiti di aggregazioni di prestazioni di genetica, inserendoli nel nomenclatore tariffario regionale. 126

127 L analisi condivisa dei dati 2013 da parte dei controlli di gestione e dei professionisti della rete in Emilia Romagna ha reso necessaria l individuazione di modalità uniformi di individuazione delle tariffe. Il Coordinamento Regionale scientifico e organizzativo per le attività di Genetica Medica ha collaborato all individuazione di protocolli operativi per l esecuzione di test genetici nell infertilità di coppia e in preparazione a procedure di procreazione medicalmente assistita Relativamente al tema dello screening neonatale, i medici del gruppo tecnico hanno proseguito i lavori al fine di concordare un nuovo panel di proposte di inserimento su tutto il territorio regionale. All interno del gruppo tecnico interregionale si sono conclusi i lavori del sottogruppo screening del quale la Regione Emilia-Romagna era coordinatore con la redazione di un documento contenente raccomandazioni tecniche che è in corso di approvazione da parte del Tavolo interregionale per le malattie rare. Con la collaborazione del Servizio assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari sono iniziati i lavori di predisposizione di una circolare applicativa relativa al prelievo del sangue finalizzato allo screening neonatale da parte delle ostetriche che assistono parti a domicilio o in case parto private. I lavori del gruppo tecnico interregionale permanente continuano con incontri mediamente mensili a Roma nei quali i rappresentanti delle regioni, l ISS e il Ministero della Salute concordano e armonizzano le politiche relative alle malattie rare; fra i sottogruppi di questo tavolo oltre a quello relativo allo screening neonatale particolare importanza ha quello relativo alla predisposizione di un documento finalizzato alla regolamentazione delle tele consulenze e della telemedicina. Sono stati approvati alcuni finanziamenti dedicati allo sviluppo di progetti specifici aziendali sulle malattie rare e al finanziamento dedicato dei centri di eccellenza. Relativamente alla fibrosi cistica, si sono incontrati sia i professionisti e le Direzioni Sanitarie dei centri Hub che gli pneumologi del tavolo regionale della pneumologia al fine di concordare un nuovo modello di Rete più attento alle necessità sempre crescenti dei pazienti adulti; in particolare, partendo dalle necessità dei pazienti con fibrosi cistica, si è dato avvio alla predisposizione di una delibera che regolamenti la formazione dei pazienti e dei caregiver al fine della corretta gestione di terapie farmacologiche e manovre sanitarie domiciliari da parte di personale laico. Reti regionali per le cure palliative e la terapia del dolore Nell anno 2013 è proseguito il coordinamento del progetto formativo sulla terapia del dolore per il Potenziamento della rete ospedale-territorio e la definizione del modello di continuità assistenziale (DGR 1034/2012) in collaborazione con l'agenzia sociale e sanitaria. Le aziende hanno comunicato l avvio delle attività progettuali specifiche per la formazione rivolta principalmente ai medici di medicina generale, ai pediatri di famiglia e agli operatori sanitari, medici e infermieri, del settore ospedaliero e territoriale. 127

128 L Agenzia ha provveduto all erogazione della prima quota del finanziamento del Ministero della Salute concesso per la realizzazione del progetto di formazione della Regione Emilia-Romagna per il potenziamento della rete ospedale-territorio senza dolore e la definizione del modello di continuità assistenziale, in materia di ospedaleterritorio senza dolore, articolo 6, comma 1, legge n. 38. Progetto Osservatorio Regionale Nursing Sensitive Outcome A livello nazionale, il Programma Nazionale per la valutazione degli Esiti (PNE) rappresenta uno strumento di valutazione a supporto di programmi di auditing clinico e organizzativo ed ha come scopo il miglioramento dell'efficacia, dell efficienza, dell'equità e della trasparenza del SSN. Là dove gli indicatori di esito sono in grado di mappare miglioramenti delle prestazioni sanitarie, diventano dei potenti strumenti decisionali per indirizzare scelte e modelli organizzativi, nonché orientare il cambiamento sotteso al ridisegno dei Servizi Sanitari ad oggi sempre più necessario. I ricercatori delle scienze sanitarie si sono interessati di outcome da tempo, i primi lavori riguardavano gli outcome della pratica clinica medica ed infermieristica. Il concetto di qualità dei servizi e sicurezza delle cure, già presente nel PSR della RER al capitolo Governo Clinico e Qualità dei Servizi, viene ripreso nella determina della Giunta Regionale RER n del 3/12/2012 per l istituzione dell Osservatorio sulla Sicurezza delle Cure, che si prefigge di conoscere i rischi delle realtà aziendali al fine di incidere sulla qualità delle cure e che testimonia il crescente interesse della RER nei confronti delle attività di monitoraggio dei fenomeni pertinenti la sicurezza dei pazienti In questo contesto nazionale si colloca il progetto della Regione Emilia Romagna sul monitoraggio dei Nursing Sensitive Outcomes, prima ricerca nazionale nell ambito degli esiti correlati all assistenza infermieristica. Si tratta della realizzazione di un osservatorio, in ambito ospedaliero, su un set di esiti (lesioni da pressione, cadute e contenzione) al fine di valutare la qualità dell'assistenza e promuovere il confronto nelle Aziende Sanitarie della Regione Emilia-Romagna coinvolte nello studio. Tale progetto consente di portare avanti la riflessione sulla qualità dell'assistenza e la sicurezza delle cure, consolidando la cultura della valutazione dei risultati tra i professionisti della salute e aumentare i dati disponibili per comprendere la correlazione staffing-outcome. Gli obiettivi sono: Descrivere a livello regionale la distribuzione degli NSO per migliorare l impatto dell assistenza infermieristica sulla qualità delle cure. Descrivere le competenze distintive correlate ai NSO e il fabbisogno formativo dei professionisti, il livello di staffing in termini quali-quantitativo e la soddisfazione e il benessere lavorativo degli infermieri. Costituire e formare una rete di professionisti sensibili alla disseminazione/implementazione della qualità delle cure. 128

129 Orientare i sistemi di verifica della qualità (es. accreditamento) anche agli NSO nella definizione di specifici indicatori/standard. Nel corso del 2013 è stata condotta la ricerca della letteratura, alcune indagini regionali ad hoc finalizzate a descrivere il monitoraggio degli outcome in essere nelle aziende sanitarie della regione. Inoltre è stato definito e organizzato il protocollo di studio e pianificato un convegno sul tema dei nursing sensitive outcome. Nell ambito del Convegno è stata fatta una call di adesione ad uno studio multicentrico per il quale la RER e la regione capofila. Ospedali per intensità di cura Per ospedale per intensità di cura si intende una riorganizzazione della modalità organizzativa di fare assistenza in ospedale, centrata sul paziente che coinvolge le condizioni cliniche del paziente e il livello di complessità assistenziale. L obiettivo di tale modalità organizzativa è, in primis, quello di rendere le cure sanitarie più efficaci, efficienti, sicure, e di qualità percepita dai cittadini tramite la presa in carico dei bisogni assistenziali del paziente. Nel mese di novembre 2013 si è concluso il quinto incontro di monitoraggio delle sperimentazioni sulla modalità organizzativa per intensità di cura che ha coinvolto nove aziende sanitarie della RER, come previsto dai rispettivi progetti di modernizzazione. Progetto regionale sulla cartella clinica integrata: progetto di intervento a seguito dell audit regionale sulla corretta tenuta della documentazione come previsto dalla 1706/2009. L evoluzione della cartella clinica ha seguito nel tempo lo sviluppo della pratica clinica e assistenziale: come consolidato dalle più recenti evidenze scientifiche; gestire le condizioni patologiche attraverso modelli integrati - multiprofessionali, interprofessionali e transprofessionali - offre la miglior risposta alla reale presa in carico dei pazienti. A tal fine, l integrazione della documentazione sanitaria, e in particolare della cartella clinica, riflette il concetto del necessario approccio interprofessionale e diventa lo strumento imprescindibile per la qualità e la sicurezza delle cure. Gli obiettivi del progetto si sviluppano su quattro direttrici distinte e complementari che si riconoscono in un elemento comune, rappresentato dallo sviluppo di una cultura professionale che attribuisca un valore innovativo alla cartella clinica, in termini di appropriatezza e sicurezza delle cure, nei confronti dell organizzazione, degli operatori e dei pazienti. 1. Definire, a livello regionale, i requisiti essenziali della cartella clinica integrata, al fine di favorire la sicurezza delle cure attraverso l appropriata documentazione del percorso clinico assistenziale del paziente in termini di completezza, interdisciplinarietà e integrazione delle informazioni; 129

130 2. Elaborare indirizzi regionali sulla modalità di informatizzazione della Cartella clinica integrata nelle Aziende della RER, tenendo conto dei vincoli strutturali e tecnologici presenti nelle aziende; 3. Elaborare una brochure/remainder sulla corretta tenuta della documentazione sanitaria; 4. Aggiornare le indicazioni operative per la corretta tenuta della documentazione sanitaria previste dalla DGR 1706/2009. Nel corso dell anno 2013 è stato definito e organizzato il progetto regionale sulla cartella clinica integrata che ha visto l attivazione dal mese di gennaio 2014 ed ha coinvolto tutte le Aziende sanitarie della RER. Nel mese di dicembre 2013 è stato realizzato una giornata di studio regionale e lancio del progetto stesso. Trapianti L attività di donazione, prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule in Emilia- Romagna ha evidenziato, nel 2013, una sostanziale stabilità rispetto all anno precedente, mantenendo ottimi livelli di attività in ambito nazionale ed internazionale. DONATORI di organi in Emilia-Romagna, Italia ed Europa: Donatori effettivi p.m.p.* Donatori utilizzati p.m.p.* Emilia-Romagna ,6 24,4 Italia ,2 18,6 Europa 2012 (Stati membri) 17,4 - *p.m.p. = per milione di abitanti TRAPIANTI di organi, tessuti e cellule in Emilia-Romagna, anno 2013: RENE (da cadavere e da vivente) (9 combinati) (6 doppi) 147 CUORE (1 combinato con rene) 20 FEGATO (6 combinati con rene) 115 INTESTINO/MULTIVISCERALE 0 POLMONE (3 singoli, 7 doppi) 10 SEGMENTI OSTEO-TENDINEI (impianti/trapianti) 2474/616 CORNEE 582 SCLERE 78 MEMBRANE AMNIOTICHE 250 CUTE 120 DERMA DE-EPIDERMIZZATO

131 DERMA DE-CELLULARIZZATO 51 SEGMENTI VASCOLARI 49 VALVOLE CARDIACHE 12 MIDOLLO OSSEO AUTOLOGO 386 MIDOLLO OSSEO ALLOGENICO 113 Sono pienamente operativi i programmi regionali dedicati ad assicurare la sicurezza del donatore e la qualità degli organi e dei tessuti donati. Dall aprile 2004 è attiva in regione la lista unica per trapianto di fegato, che prevede l allocazione prioritaria degli organi donati ai pazienti in condizioni più severe, indipendentemente dalla sede di iscrizione in lista (Bologna o Modena), secondo lo score MELD (Mayo clinic End stage Liver Disease score). La lista unica regionale per trapianto di rene è attiva dal 2001 e prevede l allocazione degli organi donati ai riceventi più compatibili, indipendentemente dalla sede regionale di iscrizione (Bologna, Modena o Parma). Al risultavano iscritti in lista per trapianto: 1089 pazienti per trapianto di rene; 52 pazienti per trapianto di cuore; 256 pazienti per trapianto di fegato; 24 pazienti per trapianto di intestino/multiviscerale; 16 pazienti per trapianto di polmone; Le donazioni di tessuti superano il fabbisogno regionale grazie anche all attività delle relative Banche, dove i tessuti vengono valutati, processati, certificati, e quindi distribuiti in regione, in Italia ed all estero. Anche le donazioni da vivente permettono di eseguire trapianti: oltre ad eseguire i trapianti di rene da vivente, in regione sono operativi il Registro dei donatori volontari di midollo osseo e la Banca del sangue del cordone ombelicale (nel 2013 sono state bancate 296 unità di sangue cordonale donate in tutte le province emiliano romagnole, che hanno fatto raggiungere la quota di sacche conservate in banca e immesse nell IBMDR); inoltre è vivace l'invio alla banca regionale del tessuto muscolo-scheletrico delle teste di femore, esito di artroprotesi d'anca, che vengono processate ed il materiale ricavato viene successivamente reso disponibile per trapianto. 131

132 Grazie al collegamento con la rete mondiale dedicata all utilizzo del sangue cordonale per trapianto in bambini leucemici, sono state distribuite dalla banca dell'emilia- Romagna, nel 2013, 7 sacche: 4 in Europa, 3 negli Stati Uniti. E operativo il programma regionale di Prevenzione dell Insufficienza Renale Progressiva (PIRP) che fornisce adeguata informazione sulla malattia, dà indicazioni su come prevenirla, ed assistenza specialistica ai cittadini affinché, con la precoce presa in carico congiunta dei Medici di Medicina Generale e dei Nefrologi, nei soggetti con insufficienza renale, possa essere ritardata, anche di anni, l evoluzione e, conseguentemente, l ingresso in dialisi. Alla fine del 2013 i pazienti arruolati nel programma erano circa Nel campo della ricerca è vivace l attività promossa da Regione ed Università; per quanto concerne Medicina Rigenerativa/Cell Factory, presso le sedi regionali individuate come idonee a svolgere tali attività secondo la normativa europea, procede l'attività di ricerca. La Campagna regionale di informazione della popolazione sul tema donazione e trapianti, denominata Una scelta consapevole prosegue ininterrottamente dal gennaio 1996, ed è attuata in collaborazione con le associazioni di volontariato e dei pazienti attive nel settore. Sangue e Plasma Nell anno 2013 l Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ha promulgato il nuovo Piano Regionale Sangue e Plasma per gli anni : si è così data piena attuazione a tutti i provvedimenti normativi nazionali, già recepiti in ambito regionale, ma che necessitavano di un provvedimento generale di organizzazione e di programmazione. Il nuovo Piano Sangue definisce le funzioni regionali, i compiti del Centro Regionale Sangue (CRS), istituisce nuove strutture di supporto all Assessorato (Consulta Permanente per il Servizio Trasfusionale regionale), nuove strutture operative (Comitato Esecutivo Regionale e Comitati di Programma Sangue di Area Vasta) e valorizza i Comitati Ospedalieri per il Buon Uso del Sangue (COBUS) come organismi di monitoraggio della appropriatezza della trasfusione di sangue, emocomponenti e plasmaderivati. Viene inoltre dato un forte slancio alla razionalizzazione della raccolta di emocomponenti secondo nuovi criteri di valorizzazione del volontariato e delle sue associazioni. Il CRS ha predisposto un piano di compensazione intra ed extra-regionale di sangue finalizzato all utilizzo ottimale delle donazioni e ad evitare sprechi dovuti alla dissociazione tra il reale fabbisogno e la raccolta. Con l Accordo Stato-Regioni del , anch esso già recepito dalla Regione Emilia Romagna, erano stati approvati i requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici delle attività sanitarie dei Servizi Trasfusionali e delle Unità di Raccolta, conformi alle nuove normative europee, e il modello per le visite biennali di verifica. 132

133 L Agenzia sanitaria e sociale regionale, in collaborazione con il Centro Regionale Sangue, ha programmato il calendario delle visite e ha iniziato ad effettuarle. Il Centro Regionale Sangue ha realizzato nel 2013 ulteriori due edizioni del Corso regionale di formazione ed acquisizione delle competenze per la qualificazione del personale medico e infermieristico addetto alla attività di raccolta del sangue e degli emocomponenti : complessivamente sono stati formati circa 500 operatori addetti alle attività di raccolta associativa. Su mandato del Centro Regionale Sangue è stato predisposto il capitolato tecnico per l adozione di un sistema informatico unico per tutta la rete delle strutture trasfusionali in Regione. Nel 2014, a seguito della procedura di gara, verrà iniziata la introduzione del nuovo sistema. I donatori di sangue ed emocomponenti nel 2013, in Emilia Romagna, sono e il totale dei pazienti che hanno necessitato di terapia trasfusionale è stato di , pari a quasi il 2% in meno rispetto al 2012 (76.215). Va rilevato, inoltre, che si assiste negli ultimi due anni ad una diminuzione del numero di unità trasfuse: nel 2013 sono state trasfuse unità di sangue a fronte di unità trasfuse nell anno 2012 con un calo del 4% circa. Il numero di donatori periodici (che hanno donato almeno una volta negli ultimi 2 anni) è diminuito dell 1,7% rispetto al 2012, passando da a Anche il numero degli Aspiranti donatori (soggetti che si presentano alla Struttura Trasfusionale per diventare donatori) è lievemente calato (-2,2%) rispetto al 2012: il loro numero è passato da nel 2012 a nel Nell anno 2013 sono state effettuate complessivamente in Regione Emilia Romagna donazioni di sangue o emocomponenti (-3,3% rispetto al 2012) Le unità di sangue raccolte sono state (l obiettivo concordato con il Centro Nazionale Sangue era stato di unità con un calo del 6% circa rispetto al 2012) e le unità trasfuse sono state (-4,0%). Le procedure aferetiche sono passate da nel 2012 a nel 2013 con un aumento di oltre 8 punti percentuali. Questa nuova evenienza pone con forza la necessità di promuovere meccanismi di organizzazione della raccolta che consentano una puntuale verifica del fabbisogno e un agile capacità di adeguamento della chiamata del donatore. L Emilia Romagna si conferma anche per il 2013 una Regione con rapporto tra donazioni di sangue e popolazione elevato: 52.5/1000 abitanti, ben superiore al valore di riferimento dell OMS (40/1000 abitanti) e in Italia solo la Regione Friuli Venezia Giulia raggiunge valori più elevati. Anche il numero di donatori è cospicuo (3.2/1000 abitanti). Permane la capacità della Regione Emilia Romagna di sostenere le necessità di Regioni non autosufficienti: il numero di unità fornite (4.099) è leggermente inferiore a quello dell anno precedente, ma certamente inferiore ad anni passati in quanto il numero di regioni carenti in Italia si è andato riducendo. 133

134 Nel 2013 la Regione Emilia Romagna ha conferito all industria per la produzione di farmaci plasmaderivati Kg di plasma (+ 2.44% rispetto al 2012). Nel 2013 sono stati distribuiti dal Centro Regionale Sangue, alle farmacie delle Aziende Sanitarie della Regione Emilia Romagna, i farmaci plasmaderivati prodotti dalla lavorazione del plasma raccolto sul territorio regionale, nell ambito dell Accordo Interregionale Plasma (AIP). Sono stati conferiti all industria per la lavorazione del plasma Kg. di plasma ( % rispetto al 2012) e sono state distribuite confezioni di plasmaderivati prodotti dalla donazione volontaria e gratuita dei donatori della Regione Emilia Romagna: confezioni di Albital 200g/150ml, confezioni di Venital 5 gr, confezioni di Emoclot da U.I., confezioni di Aimafix da 1000 U.I., confezioni di Uman Complex 500 U.I., confezioni di Antitrombina 1000 U.I. In particolare, il consumo medio del 2013 di Albumina e di Immunoglobuline endovenose in Regione è risultato inferiore, più appropriato, alla media regionale e nazionale Anche in questo campo la valutazione dei reali fabbisogni pone la necessità di riconsiderare il concetto di autosufficienza, gli obiettivi di produzione, l orientamento alla tipologia di donazione e i progetti di organizzazione relativi. Nel 2013 si è ulteriormente consolidata la Rete Regionale per i dati riguardanti l emovigilanza e la sorveglianza delle malattie trasmissibili con la trasfusione. Nel 2013 è proseguita l attività di collaborazione con il Servizio Politica del Farmaco Regionale, sia per quanto attiene la programmazione dei fabbisogni di farmaci plasmaderivati, sia per le consegne e per l eventuale supporto in condizioni critiche. Sono state organizzate periodiche riunioni con i Servizi Farmaceutici della Regione ed il Servizio Politica del Farmaco per ottimizzare il percorso e stabilizzare i risultati già conseguiti. Nel 2013 è stata data da parte dei competenti uffici regionali l indicazione alle Aziende sanitarie di utilizzare prioritariamente i farmaci plasmaderivati ottenuti dal conto lavorazione che la Regione Emilia-Romagna sostiene con rilevanti finanziamenti: questo meccanismo, oltre ad evitare costi non giustificati, promuove una rivalutazione dell uso appropriato di tali farmaci. Relativamente alla sicurezza trasfusionale, durante la stagione estivo autunnale 2013, dopo 2 anni di assenza di circolazione del West Nile virus (WNV), si è osservata una ripresa della presenza del virus: in collaborazione con il Servizio di Sanità Pubblica della Regione, è stato applicato per la prima volta in Italia un sistema di screening dei donatori di sangue basato sul Vector Index : in pratica si è iniziato lo screening dei donatori dopo la documentazione della presenza del virus nelle zanzare, anticipando così lo screening rispetto al consueto criterio della sua attivazione solo dopo la 134

135 comparsa di una sindrome neuro invasiva nell uomo. In tal modo è stata evitata la trasmissione per via trasfusionale di infezione da WNV in circa 10 casi Pronto Soccorso Nel corso del 2013 il CREU (Coordinamento Regionale dell Emergenza-Urgenza previsto dalla deliberazione regionale n. 375 del e istituito con determinazione n del e successive modificazioni) ha continuato le attività in previsione della riorganizzazione dell assistenza ospedaliera e territoriale, provvedendo alla stesura di un documenti di indirizzo. Ipotesi di riorganizzazione della rete dell emergenza-urgenza (Punti di Primo Intervento Pronto Soccorso DEA 1 livello DEA 2 livello OBI- Medicina l Urgenza ) e relativi indicatori di monitoraggio della rete in Emilia-Romagna; Neuroscienze e Riabilitazione Per quanto riguarda i percorsi assistenziali integrati e le attività condotte nell ambito delle Neuroscienze, il gruppo di lavoro regionale ha elaborato un documento specifico relativo al percorso assistenziale integrato per le persone con Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) che è stato oggetto della DGR n.169/2013 quale recepimento dell'accordo tra il governo, le regioni e le province autonome sul documento "Presa in carico globale delle persone con malattie neuromuscolari o malattie analoghe dal punto di vista assistenziale" approvato nella seduta del 25 maggio Relativamente alla SLA continua l attività del registro regionale, attivato nel 2009, sotto il coordinamento della Azienda USL di Modena. In merito al Percorso assistenziale integrato per le persone con Sclerosi Multipla (SM), è stata predisposta, in collaborazione con il Gruppo regionale di neurologi, una proposta di percorso regionale di diagnosi e terapia della sclerosi multipla al fine di assicurare la presa in carico del paziente con SM che sarà oggetto di apposita deliberazione regionale nel corso del In collaborazione con un apposito altro gruppo di lavoro regionale si è provveduto alla stesura di un documento di indirizzo inerente il Percorso assistenziale integrato per il paziente anziano con Fratture di femore al fine di fornire ai clinici ed alle direzioni aziendali indicazioni coerenti con le linee guida internazionali sia sulla gestione dei pazienti che sugli aspetti organizzativi. Il 2/8/2013 è stato approvata la DGR n.1133/2013 Organizzazione dell'assistenza integrata al paziente anziano con fratture di femore - Approvazione linee guida per le Aziende sanitarie della Regione Emilia- Romagna. Per quanto riguarda i percorsi assistenziali integrati relativi al paziente con cefalea, il 2/12/2013 è stata approvata la DGR n.1787/2013 Organizzazione dell'assistenza 135

136 integrata al paziente con cefalea: percorso cefalea - Approvazione linee guida per le Aziende sanitarie della Regione Emilia Romagna. Nel 2013, inoltre, si sono concluse le attività dei due progetti di ricerca del Bando CCM 2010 del Ministero della Salute relativi a: 1. La presa in carico delle persone con grave cerebrelosione acquisita (GCA): rilevazione e implementazione dei percorsi di cura e degli strumenti gestione PROGETTO PRECIOUS in collaborazione con l IRCCS Neurolesi di Messina e l IRCCS C. Besta di Milano. In merito a tale progetto è stato istituito il sito web dedicato all assistenza riabilitativa in Emilia-Romagna : A tale sito web è correlato il sito dedicato alla registro on line GCA, consultabile al seguente link: 2. La presa in carico delle persone con Ictus cerebrale: rilevazione e implementazione dei percorsi di cura e degli strumenti gestione che coinvolge 7 regioni italiane (Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Calabria, Basilicata e Campania), sotto il coordinamento della regione Emilia-Romagna. Nel 2013 sono inoltre continuate le attività dei seguenti progetti CCM: 1. Il progetto di ricerca del bando CCM 2012 del Ministero della Salute: La presa in carico delle persone con Mielolesione nelle Regioni Italiane: implementazione dei percorsi di cura integrati ospedale-territorio e degli strumenti di gestione coordinato dalla Age.Na.S. e con la collaborazione di: Montecatone Rehabilitation Institute (Azienda USL di Imola), dell Università Bocconi di Milano (CERGAS) e del Dipartimento di Statistica dell Università di Firenze. In merito a tale progetto verrà istituito un database di raccolta dati on line al fine di stimare l incidenza delle mielolesioni traumatiche nelle regioni italiane partecipanti. E inoltre continuata l attività del registro regionale delle gravi mielolesioni in Emilia- Romagna, il cui sviluppo della piattaforma informatica è stato affidato a CUP2000 SpA, nell ambito dei progetti ITC della regione. In relazione alle mielolesioni sono inoltre continuate le attività del progetto Implementazione della rete delle unità spinali unipolari e delle strutture per pazienti gravi cerebrolesi, nell ambito dei Progetti attuativi del piano sanitario nazionale. 2. Il progetto di ricerca del bando CCM 2012 del Ministero della Salute: Modello di integrazione socio sanitaria nella presa in carico dei pazienti con disordini della coscienza - Progetto INCARICO. Per quanto concerne la riabilitazione, sono continuate le attività previste dalla DGR 805/2012 attraverso cui sì è provveduto a recepire l accordo sul documento concernente il Piano di indirizzo per la riabilitazione sancito dalla Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome nella seduta del 10 febbraio 2011 (repertorio atti n.30/csr), pubblicato sulla GU n. 50 del 2 marzo 2011 ed a dare mandato al GRUPPO DI LAVORO HUB AND SPOKE RIABILITAZIONE, costituito con 136

137 determinazione del Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali n del 14/07/2011, per la adozione delle iniziative di osservazione e monitoraggio delle fasi di implementazione del Piano di indirizzo per la riabilitazione. Comunicazione e partecipazione Il ruolo partecipativo dei cittadini e delle loro rappresentanze si è confermato nel corso del 2013, infatti i cittadini, con suggerimenti e proposte, hanno dimostrato fiducia nel Servizio Sanitario Regionale ed hanno contribuito al miglioramento delle politiche per la salute. I cittadini hanno espresso le loro opinioni in diversi modi: - come privati cittadini, rivolgendosi direttamente alla Regione, telefonicamente o in forma scritta, per segnalare problematiche o per suggerire azioni di miglioramento; - come appartenenti ad Associazioni di Volontariato hanno esercitato la loro attività di ascolto e di tutela nei vari punti di ascolto presenti sul territorio, ed hanno rappresentato il punto di vista degli utenti facendosi tramite di rimostranze, consigli, apprezzamenti che hanno presentato sia a livello aziendale sia a livello regionale quale stimolo al rinnovamento; - come appartenenti ai Comitati Consultivi Misti (CCM), organismi composti in misura maggioritaria da Associazioni di Volontariato ed istituzionalmente preposti ad esprimersi sulla qualità dei servizi nell ottica dei cittadini, presenti in tutte le Aziende sanitarie del territorio regionale. E stata riconosciuta l attività svolta dal Comitato Consultivo Regionale per la Qualità dei servizi sanitari dal lato del cittadino (C.C.R.Q.), composto in misura maggioritaria dai Presidenti dei CCM delle Aziende sanitarie del territorio, che è stato regolarmente convocato a cadenza mensile presso la sede regionale allo scopo di acquisire pareri ed accogliere proposte operative che si sono rivelate un valido supporto alla elaborazione dei principali temi affrontati dai Servizi dell Assessorato. Negli incontri mensili prosegue lo spazio dedicato ai Responsabili dei Servizi regionali, che presentano progetti innovativi per acquisire il parere del CCRQ. Nel corso del 2013 è proseguita la condivisione delle varie esperienze dei CCM. Medicina legale È continuata l attività medico-legale di supporto e consulenza finalizzata al governo clinico in diverse aree e, in particolare, sulla gestione del rischio clinico e del contenzioso. Si è continuato a partecipare alla Commissione Regionale per la lotta contro l AIDS e si 137

138 è fornito supporto al miglioramento dei percorsi all interno delle Aziende Sanitarie. Si è collaborato con il Servizio Salute Mentale, Dipendenze Patologiche e Salute nelle carceri per quanto attiene alle problematiche medico-legali relative al settore Tossicodipendenze (in particolare relativamente ad alcol e idoneità alla guida) e alla salute nelle carceri. Si è continuato il coordinamento delle Aziende U.S.L. rispetto all applicazione del Titolo I della L.R. 19 febbraio 2008, n. 4, attinente ai percorsi di valutazione della disabilità ed è continuata la collaborazione con l INPS Regionale. Si è coordinato il gruppo tecnico nazionale di medicina legale, oltre che quello regionale. Si è partecipato al gruppo regionale per la gestione dei casi di violenza sulle donne e sui minori per la messa a punto di indicazioni operative alle Aziende sanitarie della Regione. Si è continuato a coordinare il progetto di diffusione del software per la gestione delle pratiche di invalidità, cecità e sordità civili, estendendo il collegamento telematico fra Aziende U.S.L. e INPS per l accelerazione e semplificazione delle varie fasi. È stato continuato il progetto relativo al Data Repository regionale (Repository Unico Regione Emilia-Romagna, RURER) e si è lavorato sull informatizzazione delle Commissioni Mediche Locali per le patenti di guida. Si è, inoltre, continuato a partecipare, come da designazione regionale, ai gruppi di lavoro interregionali sui temi della disabilità, della gestione del rischio e del contenzioso e alla revisione delle proposte normative in materia di responsabilità professionale sanitaria e di assicurazioni, in particolare alla stesura del DPR di cui all art. 3, comma 2, DL 158/2012 (c.d. Decreto Balduzzi, come convertito dalla legge 159/2012 (gruppi tecnici della Conferenza Stato-Regioni). Si è provveduto all applicazione del Programma regionale per la prevenzione degli eventi avversi e la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile nelle Aziende sanitarie, messo a punto per la gestione del rischio e del contenzioso per responsabilità professionale sanitaria a livello aziendale e regionale, innovativo rispetto alla gestione tradizionale e approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione 1350/20012 e si è provveduto alla sua revisione, esitata nella deliberazione della Giunta Regionale 2079/2013. Si è collaborato alle modifiche alla legge regionale 7 novembre 2012, n. 13 recante Norme per la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile negli enti del Servizio Sanitario Regionale (L.R.-ER 38/2013, art. 48), nonché alla messa a punto delle nuove indicazioni operative inerenti l applicazione della gestione diretta dei sinistri nelle Aziende sanitarie regionali prescelte per la sperimentazione, inclusa la partecipazione al Nucleo Regionale di Valutazione dei sinistri e al gruppo di lavoro per la creazione dell Osservatorio Regionale sulla sicurezza delle cure. Si è contribuito alla formazione in materia di gestione del rischio e del contenzioso per le diverse professioni sanitarie in ambito regionale, collaborando attivamente al progetto per la buona tenuta della cartella clinica e di tutta la documentazione sanitaria. Si è collaborato all organizzazione e all attuazione della formazione finalizzata ad 138

139 accompagnare e ad aumentare le competenze specifiche nelle Aziende sperimentatrici del Programma regionale per la prevenzione degli eventi avversi e la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile nelle Aziende sanitarie. Area Accreditamento In applicazione della delibera di Giunta regionale n. 44 del 26 gennaio 2009 con la quale sono stati approvati i requisiti per l accreditamento delle strutture di soccorso/trasporto infermi si è completata la fase di verifica dei requisiti in collaborazione con l ASSR. Nel 2014 stata attivata la procedura di rilascio delle determine di accreditamento. - Rapporti con il volontariato area 118. Nel 2014 sono stati svolti numerosi incontri con i rappresentati delle associazioni ed enti che operano nell ambito del trasporto e soccorso (ANPAS, CRI e Misericordie). Detti incontri hanno consentito di consolidare il confronto sui contenuti della delibera di accreditamento e collegata direttiva. In particolare sono state affrontate le tematiche relative al requisito della prevalenza del volontariato nell ambito dei contratti con le Aziende sanitarie. Nell'ambito dell attività di miglioramento della sicurezza degli operatori del Servizio Sanitario Regionale che intervengono nel soccorso sanitario in autostrada, nonché dell'efficacia degli interventi di soccorso, è stato promossa l applicazione del documento L.I.S.A. Linee di Indirizzo per il Soccorso Sanitario in Autostrada. Come previsto dal documento è stato dato mandato all Ausl di Bologna di effettuare in collaborazione con Autostrade per l Italia, Polizia Stradale e Vigili del Fuoco. - Protocollo con RFI (Rete Ferroviaria Italiana) Nel corso del 2014 il servizio Presidi Ospedalieri è stato impegnato a livello nazionale nella revisione delle attuali linee guida che regolamentano i protocolli d intesa regionali con Rete Ferroviaria Italiana S.p.A per il Coordinamento operativo per la gestione del soccorso sanitario di competenza del 118 sulle linee ferroviarie L attuale revisione nazionale, seguita da un funzionario del Servizio, aggiorna le precedenti indicazioni includendo specifiche soluzioni organizzative da adottare per i soccorsi alla rete ad Alta Velocità. Il documento è già stato approvato dalla Commissione Salute (Conferenza dei Presidenti delle Regioni) e dovrebbe a breve essere trasmesso per approvazione alla Conferenza Stato Regioni. - Gestione Rete Radio Emergenza

140 Il servizio coordina gli interventi di implementazione e mantenimento dell attuale rete radio regionale per il 118 in tecnologia analogica. E stato dato mandato all Ausl di Bologna, in stretto coordinamento con l Ausl di Bologna, di organizzare mensilmente apposito incontro del gruppo tecnico interaziendale i coordinatori radio delle singole centrali 118. Il gruppo definisce le priorità di intervento in tema di radiocomunicazioni di emergenza anche per le attività di emergenza sanitaria legate alla Protezione Civile. Nel corso del 2014, in accordo con Lepida SpA, si è proceduto alla ulteriore dismissione della parte della rete radio regionale denominata Sanità e Foreste (autorizzazione Ministero Sviluppo Economico 47463/LOR) per la parte che fa capo alle centrali 118. In tale ambito sono state monitorate le azione messe in atto dalle singole Aziende sanitarie in attuazione delle indicazioni fornite per la dismissione dei ripetitori e per l eliminazione delle frequenze interessate dalla programmazione delle basi operative delle 7 centrali Interventi collegati alle funzioni di Protezione Civile dell Emergenza Sanitaria. Il Servizio Presidi Ospedalieri collabora a numerose iniziative in ambito Protezione Civile sia a livello regionale sia in ambito nazionale con il Dipartimento Protezione Civile. In particolare nel corso del 2010 ha provveduto a dare seguito alla Delibera di Giunta N.ro 2005/340 del 16/2/2005 relativa alla Gestione del materiale e dei farmaci per emergenza nucleare, biologica, chimica, radiologica (NBCR) e alla formazione ed addestramento del personale preposto ai relativi interventi di soccorso. Sempre nel 2010 è stata organizzata una reperibilità, proseguita nel 2014, del sistema 118 per gli interventi di PC in esecuzione di richiesta pervenuta della Dipartimento Nazionale Protezione Civile. In relazione alla gestione e rendicontazione dei costi sostenuti dalle strutture regionali per attività di carattere socio-sanitario relative al sisma del 2012, il servizio Presidi Ospedalieri è presente con proprio funzionario presso l Agenzia regionale di Protezione civile. - Partecipazione gruppi nazionali Nel corso del 2014 il Servizio ha partecipato al Gruppo Interregionale Emergenza Urgenza (Commissione Salute), in tale ambito è stato delegato a rappresentare la Commissione Salute all interno dei vari gruppi di lavoro interforze (112, 113, 115) che coordinano l attivazione del Numero Unico Europeo 112 a livello nazionale. Un funzionario del Servizio Presidi Ospedalieri è stato anche designato dalla Conferenza Stato Regioni quale rappresentante delle Regioni nell ambito della Commissione Consultiva di cui all Art. 75 D.Lgs.N.259/2003 -bis. (articolo introdotto dall'art. 55 del d.lgs. n. 70 del 2012) Disposizioni per favorire l'attuazione del numero di emergenza unico europeo che ha assegna al Ministero dell'interno, di concerto con il MISE poteri di indirizzo e coordinamento per l'individuazione e l'attuazione delle iniziative volte alla piena realizzazione del numero di emergenza unico europeo 140

141 - Centralizzazione gestione tecnologie informatiche e telefoniche delle centrali 118 Nel corso del 2014 è stato ulteriormente monitorato il processo di centralizzazione presso l Ausl di Bologna della gestione amministrativa e tecnica delle tecnologie informatiche e telefoniche delle centrali 118 dell Emilia-Romagna in attuazione di quanto previsto dalla deliberazione di GR n.1349/2003. Nello stesso periodo sono state fornite indicazioni alle aziende in relazione alle modifiche delle tecnologie collegate al processo di aggregazione delle centrali 118 di cui al successivo paragrafo - Percorso centralizzazione Centrali operative 118. Il documento dell Assessorato Organizzazione dei servizi di Emergenza extraospedaliera del 30 luglio 1993 identifica, le Centrali di Ravenna, Bologna e Parma come basi di elisoccorso e poli della rete telefonica regionale di emergenza, delineando tre aree omogenee composte sulla base di aspetti tecnologici, logistici (hub & spoke) e degli ambiti di azione del servizio di elisoccorso: Romagna (Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini) Emilia Ovest (Piacenza, Parma, Reggio Emilia) Emilia Est (Bologna, Ferrara, Modena) Con Delibera di Giunta Regionale N.ro 2003/1349 Piano Sanitario Regionale 1999/2001 Approvazione di linee guida per l organizzazione del sistema di emergenza-urgenza sanitaria territoriale e Centrali operative 118 secondo il modello hub & spoke sono state fornite indicazioni relative al generale riassetto del Sistema 118. In particolare si sottolinea la decisione di individuare il modello organizzativo generale del 118 come un unico Sistema al cui interno operano due Sottosistemi: Centrale Operativa 118 (con contenuti prevalentemente tecnico organizzativi) ed Emergenza Territoriale (con contenuti prevalentemente clinico assistenziali). Per quanto riguarda il Sottosistema Centrale operativa 118 la citata delibera sottolinea la possibilità di gestire ampi bacini di utenza in presenza di una adeguata dotazione tecnologica delle CO, che renda automatiche le principali fasi della processazione delle chiamata e l invio dei mezzi. L adeguamento dell infrastruttura tecnologica ha posto quindi le basi per un consolidamento dei sistemi di centrale. Attualmente risultano già oggetto di riorganizzazione 5 centrali: le Centrali operative di Cesena, Forlì, Rimini sono confluite nella Centrale 118 Romagna (collocata a Ravenna), le Centrali di Imola e di Ferrara sono confluite nella Centrale 118 Emilia Est (collocata a Bologna). A fine 2012 il Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali ha chiesto ai Coordinatori dei Comitati dei Direttori di Area Vasta di costituire tre gruppi di lavoro (uno coordinato da AVEN per l Area omogenea Emilia Ovest, uno coordinato da AVEC per l area omogenea Emilia Est ed uno trasversale, gestito dalla Azienda USL di Bologna per la realizzazione della parte tecnologica) finalizzati alla progettazione ed alla gestione degli 141

142 interventi di adeguamento strutturale, organizzativo e tecnologico delle Centrali operative di soccorso sanitario 118,in coerenza con la Delibera di Giunta Regionale 1349/2003 e della aggregazione delle Centrali definita nel 1993, secondo il seguente schema: Realizzazione della Centrale unica a Parma (centralizzazione del punto di consegna delle chiamate provenienti da Reggio Emilia, Parma e Piacenza) Realizzazione della Centrale unica a Bologna (centralizzazione del punto di consegna delle chiamate provenienti da Bologna, Ferrara, Modena). Il "Progetto di adeguamento delle Centrali operative di soccorso sanitario, " per l Area vasta Emilia Nord è stato elaborato da un gruppo di lavoro istituito nel gennaio Tale gruppo, coordinato dal Direttore Sanitario dell Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma, ha visto la partecipazione dei Responsabili medici e infermieristici delle Centrali operative di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, di un referente delle Direzioni Sanitarie Aziendali sedi di Centrale 118, di un rappresentante dei Direttori di Dipartimento dell Emergenza Urgenza di tutte le Province interessate e del Responsabile Programma dell Area Vasta Emilia Nord. Ad inizio settembre 2013 il progetto ha avuto la condivisione di tutti i componenti il gruppo di lavoro sia per la parte organizzativa che tecnologica ed è stato quindi inviato all Assemblea dei Direttori Generali di AVEN che lo ha approvato in data 12 settembre Analogo percorso è stato seguito per Bologna, Modena e Ferrara il cui progetto è stato positivamente valutato a giugno 2013 dalle Conferenze Socio Sanitarie Territoriali di Imola, Modena, Bologna e Ferrara. A settembre 2013 le Aziende interessate hanno avviato la pratica realizzazione del progetto.. L Azienda Usl di Bologna, incaricata di gestire la rete telefonica e i sistemi informatici del 118, ha provveduto, tramite un apposito gruppo di lavoro, a mettere a punto il progetto di riorganizzazione dei sistemi tecnologici in funzione del nuovo schema organizzativo basato su 3 centrali. Nel corso del 2014, i attuazione di quanto previsto, l Ausl di Bologna, in accordo con le Ausl di Modena e di Ferrara ha quindi proceduto a centralizzare nella struttura di Bologna, le centrali 118 di Ferrara e di Modena. La nuova struttura ha assunto la denominazione Centrale 118 Emilia Est. Attualmente sono in corso presso le Aziende sanitarie interessate le azioni necessarie alla centralizzazione a Parma del 118 di Reggio e di Piacenza. Tale percorso dovrebbe concludersi entro il

143 RELAZIONI CON GLI ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE, SISTEMI ORGANIZZATIVI E RISORSE UMANE IN AMBITO SANITARIO E SOCIALE, SUPPORTO GIURIDICO Ridefinizione delle politiche assicurative e di gestione del rischio nella responsabilità civile verso terzi nelle Aziende sanitarie regionali Nel corso del 2013, si è fatto fronte ad un evento non prevedibile, quale il recesso anticipato, rispetto ai tre anni di contratto, della Compagnia di Assicurazioni QBE, che dall 1 gennaio 2014, non copre più il risarcimento dei sinistri sopra la soglia di euro ,00. Peraltro, la Compagnia assicuratrice QBE ha precisato che tale recesso è conseguenza della scelta strategica della Compagnia medesima di abbandonare completamente il mercato italiano delle assicurazioni da responsabilità civile sanitaria. Tale decisione ha costituito l occasione per una valutazione ed un ripensamento degli assetti costituitisi durante il primo anno di sperimentazione e non ha fatto altro che anticipare un percorso implicito nella scelta strategica regionale, volta ad un sistema di ritenzione totale del rischio. A seguito della scelta di provvedere alla gestione diretta dei sinistri senza la partecipazione di Compagnie assicurative, si è reso necessario un intervento modificativo della L.R. 13/2012, previsto nell art. 48 della legge regionale 20 dicembre 2013, n. 28 (Legge finanziaria regionale), e conseguentemente l adozione del Programma regionale per la prevenzione degli eventi avversi e la gestione diretta dei sinistri derivanti da responsabilità civile nelle Aziende sanitarie., con efficacia a decorrere dall 1/1/2014, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n del 23/12/2013. Con tale provvedimento sono fissate due fasce economiche: a) prima fascia: sinistri entro la soglia di 250 mila euro; nell ambito della prima fascia, gli enti provvedono direttamente con risorse del proprio bilancio a corrispondere i risarcimenti; b) seconda fascia: sinistri oltre la soglia di 250 mila euro; nell ambito della seconda fascia la Regione e gli enti collaborano nella gestione dei sinistri con le modalità descritte nel programma; le Aziende sanitarie provvedono alla liquidazione dei risarcimenti mediante il fondo regionale istituito ad hoc, fatto salvo l importo definito per la prima fascia, che resta a carico delle stesse. Supporto alle attività della Cabina di Regia regionale per le politiche sanitarie, sociali e socio sanitarie E' stata garantita l'attività di supporto (convocazione delle riunioni, verbalizzazione, invio documentazione, rapporti con i componenti ecc.) per tutte le riunioni svolte nel corso dell'anno. Con determinazione dirigenziale n /2013, sono stati modificati i componenti della Cabina di Regia. 143

144 Adempimenti connessi all'attuazione dell'art. 11 del DL 1/2012 e in particolare supporto tecnico-giuridico all'attività connessa all'indizione e allo svolgimento da parte della Regione di un concorso straordinario per la copertura di sedi farmaceutiche di nuova istituzione o vacanti. E' stato fornito il supporto tecnico-giuridico al Servizio Politiche del Farmaco per l'attuazione e la corretta applicazione della legge e per la predisposizione e attuazione del bando di concorso straordinario adottato con determina del Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali n 60 del 08/01/2013 nonché degli atti susseguenti. Nell'ambito di tale attività sono stati forniti chiarimenti e indicazioni agli enti locali interessati; è stata garantita la partecipazione alle riunioni della task force interistituzionale per l'attuazione della procedura concorsuale costituita con determinazione del Direttore Generale Sanità e Politiche sociali n del 18/7/2012; è stato assicurato il supporto tecnico- giuridico necessario alla gestione del contenzioso connesso all'attuazione della legge. È stato, inoltre, avviato un lavoro di ricognizione delle fonti normative e di interpretazione della giurisprudenza in relazione alla funzione di revisione delle piante organiche a seguito delle modifiche normative apportate dall art. 11 del DL 1/2012 alla L. 475/1968. Attuazione dell art. 2 (Esercizio dell'attività libero professionale intramuraria) del D.L. n. 158 del 13/9/2012 recante Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese mediante un più alto livello di tutela della salute Nell anno di riferimento è stata svolta la seguente attività: - analisi dei dati e delle relazioni pervenuti da parte delle Aziende Sanitarie e dall IRCCS in relazione alla ricognizione straordinaria degli spazi e dei volumi per l Alpi, valutazione dei risultati della ricognizione e predisposizione di una relazione finale sugli esiti della stessa; - predisposizione, sulla base degli esiti della ricognizione di cui sopra, delle Linee guida regionali attuative dell'art. 1, comma 4, della L. 120/2007 "Disposizioni in materia di attività libero professionale intramuraria e altre norme in materia sanitaria", come modificato dal D.L. n. 158 del 13/9/2012 che sono state adottate con delibera di Giunta n del 2 agosto partecipazione al tavolo tecnico di lavoro costituito per l individuazione degli strumenti per armonizzare le politiche tariffarie e la successiva predisposizione di indicazioni regionali in tema di determinazione delle tariffe professionali per l Alpi. 144

145 - è stata garantita la funzione di supporto giuridico amministrativo all Osservatorio regionale per la libera professione intramuraria costituito con determinazione n del 23/11/ è stata garantita la funzione di consulenza e supporto giuridico-amministrativo alle Aziende Sanitarie per l attuazione delle Linee Guida regionali approvate con la DGR 1131/ è stata effettuata, su richiesta del Ministero della Salute, la rilevazione annuale dell attività libero professionale intramuraria con la raccolta, anche presso le aziende Sanitarie, dei dati riferiti all anno 2012 e con la compilazione del relativo questionario predisposto dall Age.Na.S. Adempimenti connessi all'applicazione della legge 210/92 in materia di indennizzi per danni da vaccinazioni, trasfusioni e somministrazione di emoderivati. E' stato fornito il necessario supporto tecnico, giuridico e amministrativo per l'attuazione della riorganizzazione delle funzioni all'interno della Direzione Sanità e Politiche Sociali in merito agli adempimenti di cui alla L.210/1992 ed dei rapporti con i referenti aziendali. A tale scopo è stato costituito un gruppo tecnico di lavoro cui partecipano tutti i referenti aziendali che dovrà garantire livelli stabili di confronto tra aziende USL e regione in tale materia e che si è riunito per la prima volta in data 11 luglio E' stata avviata, con l'aiuto dell'avvocatura regionale e delle Aziende USL, una ricognizione del contenzioso in materia per affrontare le problematiche ad esso connesse. E' stata garantita la partecipazione alle riunioni e il supporto tecnico ai lavori del "Gruppo tecnico Interregionale L.210/1992" fornendo il proprio contributo tecnico per la redazione di proposte e risoluzioni in materia da esaminare in Commissione Salute. E' stata garantita l attività di consulenza e supporto giuridico alle Aziende Sanitarie sull'applicazione corretta e uniforme della legge medesima attraverso la predisposizione di pareri e indirizzi. E' stata svolta l'attività amministrativa residuale di competenza regionale in materia di indennizzi ex legge 210/1992che garantisce il raccordo tra le funzioni ministeriali e le funzioni delle aziende USL. Monitoraggio sulle Aziende pubbliche di Servizi alla persona (ASP) e attività sulle IPAB A seguito della conclusione del processo di costituzione delle ASP si sono create le condizioni e la necessità per la raccolta e l elaborazione di dati da sottoporre alla valutazione della Cabina di Regia regionale per le politiche sanitarie e sociali e da mettere a disposizione di tutti gli enti locali; dati ed elementi di valutazione che 145

146 consentano al decisore politico di valutare gli interventi di manutenzione necessari al sistema di regolazione delle ASP fino ad oggi definito a livello regionale ed alla programmazione locale di orientare al meglio l attività delle ASP. In proposito è stato elaborato un documento di sintesi del complesso degli elementi di valutazione e di conoscenza raccolti nel corso dell attività di monitoraggio, da sottoporre, quindi, alla Cabina di Regia. E proseguita l attività istruttoria relativa al completamento del processo di attuazione della l.r. 2/2003 e, in particolare, del percorso di trasformazione delle IPAB, che prevede, in presenza di determinati presupposti, la loro soppressione o trasformazione in enti di diritto privato. E stata estinta l Opera Pia Genocchi di Cesena e sono state privatizzate la Fondazione Gottardi di S. Lazzaro di Savena e l Istituto San Giuseppe di Fanano. Al termine di tale percorso, è stato predisposto un progetto normativo, che ha poi preso forma nella legge regionale n. 12/2013, prevedendo la costituzione di un unica forma di gestione pubblica dei servizi sociali e socio-sanitari in ambito distrettuale e così ponendo le premesse per un importante sfera di riorganizzazione dei servizi alla persona, in coerenza con la politica regionale in materia. IRST/IRCCS Nel corso dell anno 2013 è stata approvata la Legge Regionale n. 22/2013, che, fra l altro, ha previsto la partecipazione della Regione Emilia-Romagna a l IRST/IRCCS di Meldola. E stata valutata la compatibilità delle prime modifiche statutarie, necessarie e conseguenti all ingresso della Regione nella compagine societaria dell IRST di Meldola, con la richiamata Legge Regionale. Supporto nella gestione delle forme societarie o nell attivazione di rapporti di collaborazione tra soggetti pubblici e privati nel sistema sanitario e sociale. In questa materia è stata svolta un attività di studio e consulenza per la verifica e attuazione del quadro normativo in materia di società pubbliche e società partecipate dalla Regione. Sono state predisposte misure attuative della normativa in materia. E stata svolta un attività di supporto alla gestione di queste società, predisponendo atti, note informative in merito all assetto istituzionale, organizzativo e gestionale delle società stesse. In particolare tra le società pubbliche studiate si evidenzia l IRST di Meldola, oggi riconosciuto quale IRCCS e la società in house (CUP 2000 S.p.A.), per la quale è stata gestita l istruttoria e la predisposizione di atti per la riorganizzazione della società in CUP 2000 S.p.A., per la predisposizione di Accordi di collaborazione e programmi di attività. E stata svolta una funzione di consulenza presso il servizio ICT della Direzione 146

147 Generale Sanità e Politiche Sociali, in merito all applicazione della normativa di riferimento per le società in house. Attività di raccordo e quantificazione dei piani di finanziamento delle attività di formazione al lavoro e sul lavoro Proseguendo nell azione di sostegno dell offerta formativa universitaria, in alcune specializzazioni mediche, di particolare significatività per il Servizio sanitario regionale, nel 2013 sono state istituiti e finanziati 25 contratti di formazione specialistica aggiuntivi a quelli statali. In particolare, 9 contratti di formazione specialistica a favore dell' Alma Mater Studiorum - Università di Bologna per complessivi ,00, di cui 1 per Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva, 1 per Chirurgia Generale, 1 per Gastroenterologia, 1 per Medicina Interna, 1 per Neurologia, 1 per Oncologia Medica, 1 per Ortopedia e Traumatologia, 1 per Pediatria, 1 per Radiodiagnostica; 5 contratti di formazione specialistica a favore dell'università degli Studi di Ferrara per complessivi ,00, di cui 1 per Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva, 2 per Medicina Interna, 1 per Ortopedia e Traumatologia, 1 per Pediatria; 6 contratti di formazione specialistica a favore dell'università degli Studi di Modena e Reggio Emilia per complessivi ,00, di cui 1 per Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva, 3 per Medicina dell Emergenza-Urgenza, 1 per Oncologia Medica, 1 per Radiodiagnostica; 5 contratti di formazione specialistica a favore dell'università degli Studi di Parma per complessivi ,00, di cui 1 per Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva, 3 per Medicina dell Emergenza-Urgenza e 1 per Pediatria. Nel 2013 l impegno economico complessivo è stato di euro , di cui per i primi anni di corsi istituiti e finanziati, e per gli anni di corso successivi al primo. Equivalenza ai diplomi universitari dell'area sanitaria dei titoli del pregresso ordinamento. Nell ottobre 2013 è stato pubblicato l avviso pubblico (DGR n. 1446/2013), relativo alle professioni sanitarie della riabilitazione, per la presentazione delle domande di riconoscimento dell'equivalenza dei titoli del pregresso ordinamento ai titoli universitari dell'area sanitaria, in attuazione dell'art. 4, comma 2, della l. n. 42/99 e del d.p.c.m. 26 luglio Tale attività è derivata da un Accordo Stato-Regioni del 10 febbraio 2011, recepito con detto d.p.c.m., concernente i criteri e le modalità per il riconoscimento di tale equivalenza ai fini dell esercizio professionale e della formazione post base. La procedura per il riconoscimento dell'equivalenza si è avviata su istanza dell'interessato, inoltrata, secondo una tempistica di massima concertata tra Regioni e Ministero della Salute quale Ente responsabile finale del procedimento. 147

148 Ogni Regione e Provincia autonoma ha curato la fase iniziale dell'istruttoria relativamente ai titoli i cui corsi di formazione erano stati formalmente autorizzati nel proprio territorio. Si è proceduto inoltre alla valutazione dell esperienza lavorativa che doveva essere coerente o comunque assimilabile a quella prevista per la figura professionale per la quale si chiedeva l'equivalenza. Gli atti sono stati trasmessi successivamente al Ministero della Salute e si stanno esaminando in sede di Conferenza di servizi. Per quanto riguarda la nostra Regione sono pervenute oltre 350 istanze individuali, che hanno riguardato le professioni sanitarie riabilitative: podologo, fisioterapista, logopedista, ortottista-assistente di oftalmologia, terapista della neuro e psicomotricità dell età evolutiva, tecnico della riabilitazione psichiatrica, terapista occupazionale. Per quanto riguarda la professione di educatore professionale, verrà emanato un avviso pubblico specifico, come stabilito dal Ministero della salute (circolare n del 6 agosto 2013). Presidio e coordinamento delle attività di semplificazione normativa, organizzativa e dei procedimenti Nel corso del 2013 è stato garantito il coordinamento interno per la realizzazione delle azioni necessarie per l attuazione delle Linee d azione per la Semplificazione 1, 2 e 3 relative ad informatizzazione ed interoperabilità, qualità e celerità dei procedimenti amministrativa, qualità e impatto delle norme attraverso la semplificazione dei procedimenti amministrativi, l avvio di percorsi di dematerializzazione della gestione documentale, nei rapporti tra la Regione ed enti locali del territorio e lo sviluppo della qualità degli atti normativi, anche in un ottica di semplificazione per cittadini ed imprese. Privacy E stata svolta una funzione di consulenza presso i servizi della Direzione in merito all applicazione del codice della Privacy. Si è provveduto a collaborare per la predisposizione degli atti, in particolare in materia di regolamento regionale per il trattamento dei dati sensibili, per la predisposizione di registri per diverse patologie. Politiche del personale delle Aziende sanitarie Le Aziende e gli Enti del SSR, nell anno 2013, hanno conseguito una significativa riduzione della spesa per le risorse umane, confermando e migliorando il positivo risultato economico già ottenuto nel Le linee di indirizzo in materia di personale, fissate dalla Regione Emilia-Romagna con proprio atto di Giunta n. 199/2013, sono state caratterizzate dalla volontà di garantire una gestione oculata e rigorosa degli organici inquadrati a qualunque titolo. L introduzione dei Piani annuali di assunzione ha svolto un ruolo fondamentale per il controllo ed il contenimento del turn over, limitando le nuove assunzioni a quelle strettamente necessarie a garantire un appropriato funzionamento delle strutture 148

149 sanitarie e l erogazione dei servizi essenziali di assistenza. Il consolidamento della riduzione numerica del personale, ha sollecitato la prosecuzione dei processi di riorganizzazione e di integrazione a livello provinciale e di Area Vasta delle funzioni amministrative, tecnico-professionali e sanitarie, azioni che anche in futuro saranno considerate di grande rilevanza strategica e operativa. E stata emanata la direttiva regionale (delibera di Giunta n. 312/2013) sui criteri e procedure per il conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa delle Aziende del SSR per garantire l applicazione delle norme nazionali in materia in modo uniforme ed omogeneo. AZIENDA USL della Romagna Nel corso dell anno di riferimento è stata approvata la legge 21 novembre 2013 e n.22, Misure di adeguamento degli assetti istituzionali in materia sanitaria. Istituzione dell Azienda Usl della Romagna. Partecipazione della Regione Emilia-Romagna all Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico IRST s.r.l., con l obiettivo di addivenire alla costituzione dell Azienda Sanitaria Unica della Romagna, a decorrere dall 01/01/2014, che comprende i territori afferenti ai comuni della Romagna, al fine di garantire e potenziare i livelli di qualità, omogeneità e appropriatezza dei servizi di tutela della salute erogati e di garantire misure di razionalizzazione amministrativa utili al contenimento della spesa pubblica. Organi delle Aziende sanitarie e delle Aziende Servizi alla Persona Nel corso dell anno di riferimento sono stati approvati dalla Giunta regionale, con deliberazioni n. 97 del 28 gennaio e n del 30 settembre, due avvisi pubblici per l aggiornamento dell elenco permanente dei candidati alla nomina a direttore generale di azienda sanitarie e IRCCS di diritto pubblico. Ai sensi di quanto disposto dall art. 3-bis del D. Lgs 502/92, con deliberazione della Giunta regionale n. 126 del 4 febbraio 2013, è stata costituita la Commissione che ha provveduto alla selezione dei candidati. Con determinazioni dirigenziali n.5264 del 15 maggio 2013 e n del è stato costituito e successivamente aggiornato l elenco permanente dei candidati idonei alla nomina a direttore generale di azienda sanitaria e IRCCS di diritto pubblico. Sono stati adottati i provvedimenti relativi alla copertura dell ufficio di direzione generale delle Aziende USL di: Cesena, Imola, e della Romagna. La Giunta regionale ha approvato i provvedimenti relativi alla conferma dei Direttori generali delle Aziende Usl di: Piacenza, Modena e Bologna, dell Azienda Ospedaliero- Universitaria di Modena, trascorsi i 18 mesi dalla nomina, mediante verifica dei risultati 149

150 aziendali conseguiti, ai sensi dell art. 3-bis, 6 comma del D. Lgs. 502/92, e valutato i risultati di gestione dei Direttori Generali dell Azienda Usl di Forlì e Cesena. La Giunta regionale con deliberazione n. 766 del ha provveduto alla nomina dei componenti dei Collegi sindacali delle Aziende USL di: Piacenza, Parma Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Imola, Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini e Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia. Beni immobili delle aziende sanitarie Nel corso del 2013 è continuata l attività relativa alla definizione di pendenze ancora esistenti fra le aziende sanitarie e i Comuni relative al trasferimento di beni di proprietà dei Comuni con vincolo di destinazione alle Aziende; in adempimento al disposto dell art. 5 del D. Lgs. 502/92 e s.m. sono state rilasciate, con provvedimenti di Giunta regionale, le autorizzazioni richieste dalle aziende per il trasferimento di diritti reali a terzi. Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia-Romagna A seguito dell entrata in vigore del D.L.106/2012 nel corso del 2013 si è avviata, in condivisione con la Regione Lombardia, la ridefinizione dell Intesa concernente il riordino dell Istituto. 150

151 IL SISTEMA INFORMATIVO A SUPPORTO DELLE POLITICHE SANITARIE E SOCIO -SANITARIE Il sistema informativo delle politiche sanitarie e sociali si fonda sulla centralità del cittadino e sulle sue necessità assistenziali e cerca di soddisfare, nel rigoroso rispetto della normativa a tutela della privacy, le esigenze informative, epidemiologiche, amministrative e di monitoraggio relativamente ai principali settori di attività, con particolare riferimento ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): il livello di sviluppo raggiunto oggi garantisce un adeguato monitoraggio dei livelli essenziali d assistenza coerente con gli impegni e le sfide a cui è chiamato il Servizio Sanitario Regionale. Inoltre lo sviluppo da parte del Ministero della Salute del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) ha prodotto un disegno omogeneo a livello nazionale sulla base di tre assi informativi: il paziente, la prestazione, l erogatore e, per la sua realizzazione, ha costruito una rete di collaborazioni Regioni-Ministeri che ha visto la Regione Emilia- Romagna impegnata anche come partecipante alla Cabina di Regia dell NSIS. Di seguito si dà conto di quanto realizzato nel 2013 con un attenzione all innovazione ribadendo che queste attività sono spesso condotte in collaborazione con varie istituzioni - regioni, ministeri, università. AREA ANAGRAFI Tessera Sanitaria e monitoraggio della spesa sanitaria (art. 50 legge 326/2003) La Regione Emilia-Romagna partecipa al sistema ministeriale Tessera Sanitaria (TS) per il monitoraggio della spesa sanitaria farmaceutica e specialistica ambulatoriale - garantendo una costante alimentazione delle informazioni richieste dal Ministero dell Economia e Finanze. Inoltre, viene garantita la corretta e tempestiva distribuzione della tessera sanitaria (TS TEAM - CNS) a tutti i cittadini residenti sull intero territorio, mediante una tempestiva gestione delle informazioni anagrafiche veicolando verso il sistema nazionale quanto le aziende sanitarie locali rilevano ed inviano al sistema informativo regionale. Nuova Anagrafe Assistiti Regionale Sempre con riferimento a quanto previsto dall art. 50 L.326/2003 in tema di monitoraggio della spesa sanitaria, in regione si è consolidata l anagrafe assistiti regionale, sottoinsieme di quella nazionale, che ha come principale finalità quella di garantire l allineamento tempestivo tra le anagrafi aziendali e quella presente sul sistema Tessera sanitaria. E a regime l'integrazione nell Anagrafe assistiti delle informazioni sull'esenzione ticket per reddito (DM 11/12/2009 a regime dal 1/5/2011) e sulla manovra ticket per fasce di reddito - dal 29 agosto 2011 sulla base della legge 111 del 15 luglio 151

152 2011, oltre che alla scelta del medico di medicina generale (MMG) o pediatra di libera scelta (PLS), presupposto per una corretta gestione del compenso. L Anagrafe Assistiti Regionale, sarà inoltre il presupposto per il nuovo applicativo di Anagrafe Assistiti che si sta predisponendo a livello regionale, in accordo con le aziende sanitarie della regione. E in corso l attività per partecipare al progetto nazionale di circolarità anagrafica ricompreso nell Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (L.221/2012 conversione del D.L. 179/2012). Anagrafe dei Medici Prescrittori Con riferimento a quanto previsto dal DPCM 26/03/2008, questa anagrafe, oltre a consentire la validazione dei medici prescrittori e delle assegnazioni dei ricettari (virtuali e non) al medico, ha costituito il supporto per la sperimentazione della ricetta elettronica, progetto sviluppato in collaborazione con i Ministeri dell Economia e Finanze e della Salute. Inoltre il tempestivo allineamento dell anagrafe dei medici prescrittori garantisce ai medici che devono rilasciare un certificato di malattia on-line di poter accedere al portale del sistema TS ed adempiere a quanto previsto dal citato decreto oltre che essere il presupposto per la corretta emissione della ricetta dematerializzata. Anagrafe delle strutture sanitarie e socio-sanitarie Vista la legge regionale 34 del 1998 che prevede la costruzione a livello regionale di un anagrafe unica delle strutture socio-assistenziali, socio-sanitarie e sanitarie autorizzate ed accreditate, il Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali a definito un percorso che porterà alla gestione di un applicativo unico di Anagrafe Strutture, oltre alla realizzazione di modalità di accesso. Nel corso del 2013 sono state ultimate le attività di reingegnerizzazione dell'applicativo al fine di migliorare la fruibilità delle informazioni; la georeferenziazione delle strutture sanitarie e socio sanitarie (obiettivo della DG Sanità, vedi obiettivo specifico nell'area "integrazione/direzione ) integrando nell applicativo il WS di normalizzazione e georeferenziazione degli indirizzi messo a disposizione del Servizio di Statistica. Sarà una delle Anagrafi certificanti nell ambito del progetto regionale della semplificazione. AREA INTEGRAZIONE SOCIO-SANITATARIA La principali attività di questo ambito sono: 1) A supporto del FRNA, sono attive 4 rilevazioni, su base individuale, una relativa all Assegno di Cura per Anziani e Disabili, una per l attività rivolta alle Gravissime Disabilità acquisite, la terza relativa anziani non autosufficienti in strutture residenziali e diurne e la rilevazione dell assistenza domiciliare ; 2) Predisposizione delle Linee guida la costruzione del sistema informativo 152

153 integrato sociale e socio-sanitario; 3) Gestione e miglioramento del sistema informativo di monitoraggio dell aspetto finanziario a livello regionale del Fondo per la non autosufficienza, da utilizzare a partire dal livello territoriale (comuni, uffici di piano, AUSL, CTSS) per la programmazione e il monitoraggio distrettuale del FRNA, in termini di risorse impegnate e servizi erogati. Il sistema supporta i territori sia nella fase di programmazione delle risorse, che nello sviluppo della capacità di lettura del fabbisogno territoriale ed ha consentito la stesura della relazione annuale sull utilizzo e la programmazione del FRNA. AREA SANITARIA L assistenza farmaceutica e i Dispositivi medici Il sistema informativo dell assistenza farmaceutica AFT, AFO, FED e dei dispositivi medici DM- garantisce il monitoraggio degli obiettivi regionali e nazionali anche di razionalizzazione della spesa (L.135/2012 cosiddetta spending review ) e la trasmissione dei dati al livello nazionale. Sorveglianza Malattie Infettive E a regime l applicativo per la gestione e trasmissione degli alert e la sorveglianza delle malattie infettive. L applicativo deriva da una esperienza di riuso con la Regione Piemonte; garantisce la trasmissione delle denunce di malattie infettive al livello nazionale (Istituto Superiore di Sanità, ISTAT, Ministero della Salute), oltre a supportare la programmazione regionale ed è costantemente utilizzato da tutti gli operatori delle aziende sanitarie locali della Regione. Archivio Regionale del Prescritto Terminata la sperimentazione sulla ricetta elettronica che ha coinvolto alcune aziende sanitarie regionali, la Regione Emilia Romagna ed il Ministero dell Economia e Finanze hanno raggiunto un accordo (17/12/2010) finalizzato all adempimento di quanto previsto dal DPCM 26/03/2008 in tema di invio del prescritto (sia di specialistica che di farmaceutica). A tal fine è a regime il sistema di gestione delle informazioni del prescritto, a partire da ciò che viene veicolato mediante l infrastruttura SOLE, e viene garantita la corretta e tempestiva alimentazione del Sistema TS-Ministero dell'economia e Finanze. Le attività del sistema informativo garantiscono gli strumenti per: o il monitoraggio dell attività ospedaliera e la sua remunerazione (SDO), Pronto Soccorso e

154 o il monitoraggio dell assistenza specialistica ambulatoriale e sua valorizzazione (ASA), assistenza farmaceutica (AFT, FED, AFO) o la gestione della mobilità sanitaria interregionale ed infraregionale o il monitoraggio dell attività degli hospice o il monitoraggio dell assistenza psichiatrica ad adulti, minori (neuropsichiatria infantile) e dipendenze patologiche. Dal 2012 è stata attivata anche una rilevazione straordinaria dell assistenza nelle carceri, nelle more della messa a regime della cartella carceraria. o Il monitoraggio del percorso nascita a supporto anche dei lavori della Commissione Nascita (rilevazione del certificato di assistenza al parto, sistema informativo dei consultori). o Il monitoraggio degli screening colon retto, mammografico. REPORT-ER Il sistema di reportistica è stato realizzato al fine di garantire il supporto efficace e tempestivo al processo decisionale regionale, mettendo a disposizione informazioni relative all attività sanitaria, socio sanitaria e sociale mediante un adeguata e moderna reportistica in formato tabellare, grafico e mappe. Nel corso del 2013 sono stati pubblicati i report relativi al Pronto Soccorso (PS), al Certificato di Assistenza al Parto (CedAP), alla Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), ai diversi flussi dell Area Politiche Sociali e Integrazione Socio-Sanitaria Assegno di Cura Anziani e Disabili (SMAC), Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), Assistenza Residenziale e Semiresidenziale Anziani (FAR), Gravissime Disabilità Acquisite (GRAD). La messa a disposizione delle informazioni, molte delle quali soggette a vincoli precisi di tutela della privacy, è stata comunque implementata sempre più in un ottica di Open Data, prevedendo dunque anche tutte le possibili forme di riuso così come previsto dal progetto regionale ( Inoltre si conclusa la sperimentazione relativa alla realizzazione di uno strumento di Location Intelligence (LI), ed è disponibile un prototipo rispondente alle prime necessità emerse dal coinvolgimento del Servizio assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari. In questa prima fase l analisi è stata concentrata sul tema delle Case della Salute. Al momento sono state sviluppate le componenti di base che saranno poi utili nelle applicazioni che seguiranno nel corso del

155 ASSISTENZA FARMACEUTICA Controllo e governo della spesa farmaceutica Nel 2013 l assistenza farmaceutica ha assorbito risorse pari a circa il 14,4% della spesa sanitaria, rispettando quindi il tetto di spesa fissato del 14,85%. La spesa netta convenzionata è stata di 560 milioni di euro con una diminuzione del -5,04%, dovuta principalmente alla scadenza di brevetto di farmaci di largo impiego. L accordo fra la Regione Emilia-Romagna e le associazioni di categoria dei farmacisti convenzionati per l attività di distribuzione per conto delle Aziende sanitarie è proseguito ed ha contribuito all incremento della distribuzione diretta dei farmaci di fascia A, che ha fatto registrare una spesa complessiva di 230 milioni di euro (+1,1% rispetto al 2012). La spesa farmaceutica ospedaliera è stata di 436 milioni di euro, con un incremento del 5,5% rispetto al precedente anno, a seguito dell aumento dei consumi in particolare per farmaci oncologici, alcuni di nuova immissione in commercio, immunosoppressori ed antivirali. Nell ambito dell assistenza farmaceutica convenzionata, è proseguito il monitoraggio dei consumi di alcune categorie di farmaci critici rispetto all appropriatezza d impiego e dei farmaci equivalenti privi di copertura brevettale; per questi ultimi è stato inoltre curato il periodico aggiornamento della lista di trasparenza con la determinazione dei prezzi massimi di rimborso. Si è infine provveduto, come ogni anno, a garantire la fornitura di ricettari medici alle Aziende sanitarie da parte dell Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e con Determinazione 4067 del 19 aprile 2013 sono stati impegnati a tal scopo ,20 sul capitolo di bilancio L attività svolta dalla Commissione Regionale del Farmaco (CRF) nel corso dell anno 2013 ha prodotto aggiornamenti mensili del Prontuario terapeutico regionale (PTR) con elaborazione di documenti sull utilizzo di specifici medicinali pubblicati sul sito SALUTER. Un importato supporto dell attività della CRF è stato il lavoro prodotto da gruppi multidisciplinari in aree specifiche (oncologia, epatite C, cardiologia, dermatologia, reumatologia, ormone della crescita, diabete); tali gruppi hanno predisposto linee guida terapeutiche per l uso appropriato e sicuro dei farmaci di specifico interesse. Complessivamente il PTR, nel corso dell anno 2013, è stato arricchito con n 33 documenti (Linee guida, documenti di indirizzo o schede di valutazione farmaci). I lavori di aggiornamento del PTR sono stati in parte realizzati anche con il contributo delle Commissioni del farmaco di area vasta, tramite il coordinamento delle Segreterie scientifiche. Vigilanza su farmaci Sono proseguite le attività del Centro Regionale di Farmacovigilanza (FV) con aumento delle segnalazioni di sospette reazioni avverse del 58% (3136 nel 2013 vs 1984 nel 2012). E stato redatto il report di farmacosorveglianza regionale relativo all anno 2013, predisposto in collaborazione con il Dipartimento di Farmacologia 155

156 dell Università di Bologna nell ambito delle attività previste dalla convenzione annuale (Determinazione n 8254/2013 per ). Sono stati effettuati specifici corsi di formazione all interno del corso di specializzazione in medicina generale ed è stata predisposta una campagna di formazione per farmacisti addetti all erogazione diretta e di comunicazione diretta ai pazienti affinché segnalino reazioni avverse da farmaci. Sono proseguiti gli incontri con i Responsabili aziendali di FV, sono stati ultimati i progetti multicentrici finanziati con fondi AIFA e coordinati dalla Regione, che ha assegnato alle Aziende sanitarie complessivi per lo svolgimento dei progetti e delle attività inerenti alla farmacovigilanza (DGR 1174/2103, DGR 1933/2013 e DGR 1934/2013). Dispositivi medici (DM) La Commissione Regionale Dispositivi Medici (CRDM) ha aggiornato le Linee di indirizzo in materia di vigilanza sui dispositivi medici, ha curato l elaborazione di documenti riguardanti dispositivi ad alto costo: per la Terapia a pressione topica negativa di ferite, per la crioablazione, sui concentratori di ossigeno per uso domiciliare, stent coronarici bioriassorbibili,. Sono state prodotte linee di indirizzo sulle applicazioni medicali per dispositivi mobili e per l uso di dispositivi medici taglienti/pungenti con meccanismo di sicurezza. E stato effettuato un incontro formativo per tutte le Aziende sanitarie sulla gestione dei gas medicinali. Sono state monitorate le attività delle Commissioni aziendali DM ed è stato effettuato un incontro dedicato al confronto con le stesse. La Regione partecipa attivamente tramite il Servizio Politica del Farmaco alla costituzione del flusso informativo sui DM e contribuisce alla costruzione del tracciato necessario al monitoraggio dei consumi dei DM direttamente acquistati dal Servizio Sanitario Nazionale e dei contratti. Continua l attività di dispositivo-vigilanza svolto dalla rete regionale, con produzione di un rapporto annuale. Gestione del rischio clinico da farmaci E stata elaborata, da parte del Gruppo regionale Rischio clinico da farmaci (GRC) in collaborazione con ROFO, la Raccomandazione regionale per la sicurezza nella terapia farmacologica n. 3: Gestione sicura dei farmaci antineoplastici, in recepimento della Raccomandazione ministeriale n.14. Raccomandazione per la prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici. La Raccomandazione regionale contiene indicazioni utili per una concreta operatività del documento ministeriale nelle nostre realtà aziendali. E stato realizzato, con il supporto del GRC, un evento formativo presso l AUSL di Cesena rivolto agli operatori di tutte le Aziende sanitarie della regione, mirato a presentare gli esiti della sperimentazione su una Scheda personale di terapia farmacologica realizzata presso l U.O. di cardiologia dell AUSL di Cesena. Scopi della sperimentazione sono stati valutare se la scheda poteva supportare il paziente/caregiver nella gestione della terapia al domicilio, favorire l acquisizione di una maggiore consapevolezza sulle cure e facilitare lo scambio informativo tra i sanitari al cambio dei setting assistenziali. La rete delle farmacie Oncologiche 156

157 E continuata l attività della Rete delle farmacie oncologiche, con formalizzazione del gruppo di lavoro. Sono state monitorate le attività dei centri UFA (Unità farmaci antiblastici), sia per quanto riguarda i volumi, sia per le caratteristiche organizzative. E stato organizzato un convegno dedicato al management delle farmacie oncologiche e, congiuntamente con il Gruppo Rischio Clinico, è stata redatta la Raccomandazione regionale n 3 relativa al rischio nella gestione dei farmaci antiblastici. Sono stati definiti i livelli di attività in base ai quali classificare le attività dei centri UFA. È stato effettuato il monitoraggio della gestione delle terapie oncologiche orali. E stato redatto un documento sulla gestione in sicurezza dei farmaci anticorpi monoclonali, con esperti del Servizio Sanità Pubblica. Il concorso straordinario per l assegnazione di sedi farmaceutiche Nell anno 2013 si è provveduto a bandire il concorso pubblico regionale straordinario per titoli per l assegnazione delle sedi farmaceutiche disponibili per il privato esercizio nella Regione Emilia Romagna, a curare l istruttoria delle domande pervenute, ad ammettere i candidati in possesso dei requisiti, a nominare la commissione giudicatrice e a curarne la segreteria. 157

158 REALIZZAZIONE PIANO ICT Nel corso del 2013 si è provveduto alla predisposizione degli atti amministrativi inerenti il rinnovo della Convenzione quadro tra gli enti soci e la società in house CUP 2000 e la Convenzione specifica tra la stessa società, la Regione Emilia Romagna e la Ausl di Imola. Sono stati garantiti i raccordi organizzativi in materia di società in house (Cup 2000 S.p.A) per quanto riguarda in particolare la segreteria della Conferenza di Coordinamento degli enti soci. Il programma annuale di attività ICT 2013 affidato alla società in house CUP 2000 è stato adottato con DGR n. 1981/2012 e si articola in un Piano dei progetti e un Piano dei servizi rispettivamente approvati con DGR n. 488/2013 e DGR n. 250/2013 che prevedono quanto segue: Progetti o SPA Sviluppo Percorsi Aziendali o SISS Sistema Informativo Socio Sanitario Servizi o SOLE Sanità On line o SAR Servizio Anagrafe Regionale o NVR Numero Verde Regionale o MHD Manutenzioni ed Help Desk per operatori sanitari o FSE - PAOSS-ER Fascicolo Sanitario Elettronico -Portale per l Accesso On line ai Servizi Sanitari dell Emilia Romagna. Nel 2013 è proseguita la gestione ed il monitoraggio della rete SOLE dei MMG/PLS e dei sistemi ad essa collegati e le attività di deployment sulle aziende sanitarie della Regione. E stata avviata la migrazione della connettività degli ambulatori dei MMG/PLS alla nuova Convenzione stipulata da Intercent-ER ed è stata espletata la procedura di cottimo fiduciario per l individuazione del fornitore per l attività di aggiornamento dei certificati di autenticazione e di firma a bordo delle smart card in uso ai MMG/PLS e altri operatori sanitari in scadenza al 31/12/2013. Sono stati coordinati i lavori del gruppo tecnico per la stesura del documento istruttorio al capitolato di gara per lo sviluppo e la gestione di un applicativo di cartella clinica ad uso dei medici di medicina generale della Regione Emilia Romagna ed è stato dato supporto ad Intercenter per la relativa fase di gara. Sono stati coordinati i lavori del gruppo tecnico per la stesura del documento istruttorio al capitolato di gara per l acquisizione e la messa in esercizio a livello regionale di una piattaforma applicativa per la Gestione Risorse Umane. E stata effettuata una Rilevazione dello stato d informatizzazione CCEO nelle aziende sanitarie RER. In una realtà sanitaria in cui la rilevanza strategica della cartella clinica 158

159 elettronica ospedaliera (CCEO) è sempre crescente, è stata avviata una prima fase di raccolta dati relativi allo stato d informatizzazione delle aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna in merito, così da aver un quadro generale della situazione attuale nelle varie realtà aziendali tra cui individuare le esperienze più significative. Al 31/12/2013 l infrastruttura di rete SOLE collega tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta rispetto al totale di pari quindi ad oltre il 99%. Mette, inoltre, in rete orizzontale omogenea MMG/PLS che condividono i dati degli assistiti fra i medici afferenti allo stesso Nucleo di Cure Primarie. I livelli di performance della rete sono migliorati in termini di documenti sanitari inviati dalle aziende sanitarie verso i medici di medicina generale, ciò anche in virtù di un azione coordinata delle aziende sanitarie orientata alla raccolta del consenso al trattamento dei dati ed alla comunicazione degli stessi nell ambito della rete SOLE. I consensi raccolti in Regione, al 31/12/2013, sono pari a ; le prescrizioni di prestazioni specialistica ambulatoriale veicolate sulla rete SOLE sono state (circa 5% in più rispetto all anno precedente) mentre quelle di farmaceutica (ricetta rossa e bianca) sono state circa 41 milioni, i referti di laboratorio trasmessi sulla rete (previo consenso del cittadino) sono stati (40% in più rispetto all anno precedente), i referti di radiologia e specialistica ambulatoriale sono stati in totale (52% in più rispetto all anno precedente). Dal 2013 vengono trasmessi sulla rete anche parte dei referti (laboratorio, radiologia e specialistica) di strutture private accreditate, pari a un totale di (con un incremento del 32% rispetto all anno precedente). Nel corso dell anno si è registrato anche un incremento di invio a SOLE di referti di pronto soccorso per un totale di , e di lettere di dimissione, per un totale di (rispettivamente circa il 60% e l 81% in più rispetto all anno precedente. Per quanto riguarda il Fascicolo Sanitario Elettronico nel corso del 2013 si è lavorato a consolidare il FSE quale punto di accesso unico a tutti i servizi sanitari on line attraverso il FSE-PAOSS (Portale accesso on line ai servizi sanitari). Sono state sviluppate nuove funzionalità (cambio e revoca medico, modifica consenso, accesso a documenti amministrativi relativi ai percorsi di cura) ed è stata completata l integrazione dei servizi preesistenti (prenotazione on line, pagamento on line). Realizzate le attività a supporto alla diffusione del FSE sul territorio e verso i cittadini e una campagna informativa a sostegno. Si è avviato, dal punto di vista normativo e tecnologico, il percorso volto a consentire la consegna a norma dei referti via FSE e il confronto con le aziende per gli adeguamenti organizzativi e gestionali da implementare. Il Progetto di evoluzione del FSE-PAOSS è stato inoltre inserito nel Piano Informatico Telematico della Regione (Piter) e pertanto monitorato in raccordo con gli altri progetti di sviluppo regionale. 159

160 E proseguita attraverso la società CUP2000, l attività di supporto alle aziende sanitarie della Regione per la gestione delle nuove Tessere Sanitarie Carta Nazionale dei Servizi (TS-CNS). In collaborazione con la società Lepida e con la società CUP2000 sono state realizzate le componenti applicative software necessarie a far migrare la piattaforma Pagonline per il pagamento ticket sanitari nella più ampia piattaforma Payer (realizzata e gestita da Lepida); nel corso del 2013 è stata completatala migrazione tra le due piattaforme, previa adozione di convenzione con Lepida da parte di ciascuna azienda sanitaria riscuotitrice. Sono state altresì messe a punto le componenti tecnologiche in ambito di identity management della piattaforma SOLE al fine di condividere le facility messe a disposizione dalla piattaforma FEDERA resa disponibile dalla società Lepida nel 2013 è iniziata la stipula delle convenzioni necessarie per garantire la diffusione della soluzione che si prevede termini nel A fine 2013 è iniziata l attività di raccordo tra le Ausl/Aosp del territorio regionale e Lepida al fine di favorire l adesione al contratto PAH-ULA stipulato tra Lepida e ORACLE per l acquisizione di licenze di prodotti ORACLE degli Enti soci. In collaborazione con la società CUP2000 è avvenuta la stesura del piano di dematerializzazione della ricetta medica, come da indicazione del decreto De-materializzazione della ricetta medica cartacea. Sono stati effettuati diversi incontri in sede e presso il Ministero con i rappresentanti del Ministero dell'economia e delle Finanze e della società Sogei al fine di condividere le tempistiche e le modalità di attuazione del decreto. A seguito dell approvazione formale del Piano di diffusione della Regione Emilia Romagna della de-materializzazione della ricetta medica da parte del Ministero dell'economia e delle Finanze, con delibera Regionale n. 930/2013 si è proceduto all ADOZIONE PIANO REGIONALE DI DIFFUSIONE DELLA RICETTA MEDICA DEMATERIALIZZATA ART. 13 D.LGS. 179/2012. Avviate nel mese di novembre 2013 le prime sperimentazioni: - di prescrizione di ricette dematerializzate per prestazioni aggiuntive presso un reparto dell ospedale Sant Orsola (AOSP Bologna); - di prescrizioni di specialistica, con otto MMG del territorio delle AUSL di Cesena e Rimini, prenotate presso i punti CUP delle aziende stesse. A seguito della condivisione di un protocollo d intesa tra i rappresentanti tecnici della Regione e le associazioni dei farmacisti (Federfarma e Assofarm) è stata avviata a dicembre 2013 la sperimentazione della dematerializzazione delle prescrizioni di farmaceutica presso il comune di Vignola (AUSL Modena) con alcuni medici e cinque farmacie del territorio adeguatamente formate. 160

161 E proseguito il lavoro del gruppo costituito tra aziende Parer - Dg Sanità e politiche sociali, finalizzato a definire modalità e strumenti per la gestione del passaggio a conservazione digitale dei documenti amministrativi e sanitari prodotti dalle Aziende sanitarie. In virtù della convenzione che ciascuna azienda ha sottoscritto con il Parer, sono state avviate/realizzate dalle stesse le attività tecniche necessarie al conferimento dei documenti elettronici in conservazione al Parer. A fine 2013 sono circa i documenti delle aziende sanitarie in conservazione presso il Parer. Si tratta di documentazione sia amministrativa che sanitaria (protocollo, delibere, determine, documentazione fiscale, mandati e reversali, referti di radiologia, laboratorio e anatomia patologica, lettere di dimissione ospedaliera, immagini diagnostiche). Il Servizio Innovazione e Sviluppo ICT e Tecnologie Sanitarie ha partecipato all Advisory Board dell Osservatorio ICT in Sanità del Politecnico di Milano, finalizzato all analisi dei diversi scenari regionali, per fornire un quadro esaustivo sulle diverse iniziative della Regione Emilia Romagna in ambito ICT. Ha sostenuto la survey di ricerca, favorendone la diffusione alle strutture sanitarie regionali. 161

162 AGENZIA SANITARIA E SOCIALE REGIONALE L anno 2013 ha rappresentato per l Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale (ASSR) il terzo anno del Programma triennale 6 di attuazione delle linee di indirizzo approvate dalla Giunta regionale con deliberazione n del 27 dicembre La validità del Programma triennale è stata prorogata a tutto il 2014 anche al fine di permettere di ristrutturare il complesso dell attività dell Agenzia in funzione delle priorità individuate per il nuovo ciclo triennale con deliberazione n. 413/ Settantotto è il numero delle pubblicazioni scientifiche, su riviste italiane e internazionali, a cui hanno collaborato gli operatori dell Agenzia. Nel corso del 2013 sono stati pubblicati 5 nuovi volumi della Collana Dossier, serie di pubblicazioni tecniche che mette a disposizione i primi risultati dei programmi di attività dell Agenzia. La collana è finora costituita da 236 testi, il cui abstract è anche tradotto in inglese. Inoltre all inizio del 2013 è stato pubblicato online il nuovo sito web dell Agenzia, il cui aggiornamento è stato ed è costantemente curato. Il finanziamento regionale all Agenzia per lo sviluppo del Programma di attività 2013 ammonta a Euro ,00. Tale finanziamento ha concorso alla copertura di costi relativi a: personale dipendente di Aziende sanitarie e di Enti locali della regione, di cui l Agenzia si avvale ai sensi della normativa vigente che ne regola il suo funzionamento; sviluppo dei progetti di innovazione, alla cui realizzazione le Aziende sanitarie hanno partecipato con proprie risorse; iniziative di formazione per il personale interno e/o del Servizio sanitario regionale; acquisto di monografie e abbonamenti a riviste scientifiche per la Biblioteca; corredi informatici, pubblicazioni, convegni e altri eventi dedicati all informazione. Hanno inoltre contribuito al finanziamento del Programma 2013 le risorse finanziarie acquisite dall Agenzia, anche attraverso processi competitivi, da organismi nazionali e comunitari per un ammontare di Euro ,80, pari al 19,19% della dotazione complessiva. Partecipazioni a organismi, collaborazioni e programmi di ricerca internazionali e nazionali Anche nel 2013 le attività dell ASSR, in generale, hanno continuato ad avere un crescente riconoscimento a livello nazionale e internazionale, come è testimoniato dall incremento delle partecipazioni/collaborazioni con Organismi/Enti internazionali e nazionali e dall elevato numero di pubblicazioni scientifiche. Le attività nel dettaglio sono descritte nelle apposite sezioni della Relazione 2013 approvata dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 963/2014. Oltre ai riconoscimenti già ottenuti, nel 2013 l ASSR: è stata formalmente individuata Satellite di EPOC, primo e unico Satellite nazionale per l Italia e quinto nel mondo dopo Australia, Norvegia, Inghilterra e Francia; è stata ufficialmente riconosciuta come reference site dello European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing (EIP on AHA) con due stelle di merito. 6 Il Piano programma triennale approvato dalla Giunta regionale con delibera n del 18 luglio Il Piano delle attività 2013 è stato approvato con deliberazione n. 1213/

163 Le caratteristiche essenziali dell attività 2013 Di seguito sono sintetizzate le principali attività condotte in riferimento alle aree tematiche individuate nel programma triennale. Per una dettagliata esposizione delle attività realizzate si rimanda alla RELAZIONE ATTIVITÀ 2012 dell Agenzia sanitaria e sociale regionale Sostegno alla governance integrata delle politiche e all integrazione dei servizi sanitari e sociali Sono stati realizzati una seconda edizione di Community Lab, dedicato alla sperimentazione delle linee guida per la programmazione locale partecipata emerse dal lavoro svolto nel 2012, e un secondo ciclo di formazione-intervento rivolto ai direttori di Distretto, Uffici di piano, Uffici di supporto e direzioni aziendali dell integrazione sociosanitaria che non avevano preso parte all edizione Si è conclusa l attività - iniziata nel corso del di monitoraggio delle forme di unione dei Comuni avviate nel territorio regionale, mettendo a fuoco le forme gestionali adottate, i punti di criticità e di forza. Sono state identificate le tipologie di unione e sono state fornite informazioni utili sia sul piano istituzionale sia sul piano operativo. Si è conclusa la collaborazione con il Servizio Integrazione sociosanitaria e delle politiche per la non autosufficienza della Direzione generale Sanità e politiche sociali per il censimento delle iniziative territoriali a favore delle persone fragili, per valutare le strategie e aggiornare le linee di indirizzo regionali sull argomento. Si è preso parte alla progettazione e alla realizzazione di attività formative e di aggiornamento per accompagnare il percorso di accreditamento dei servizi sociosanitari. In alcune Aziende è stato sperimentato - quale contribuito all obiettivo Valutazione delle performance del Servizio sanitario regionale della Direzione generale Sanità e Politiche sociali - il prototipo di reportistica per i Collegi di Direzione (CdD), già condiviso nel 2012 con alcuni Servizi della DGSPS. La sperimentazione è avvenuta attraverso il confronto su un insieme essenziale di indicatori con caratteri di trasversalità e di interesse per la maggior parte dei Dipartimenti. Per ciascuna Azienda sanitaria coinvolta, sono stati organizzati incontri ripetuti con la Direzione aziendale, con il Collegio e con alcuni Dipartimenti. È stata avviata un analisi comparata su un campione di modelli presenti in letteratura, tra quelli ritenuti più rilevanti a livello internazionale e nazionale, rispetto sia alle dimensioni (es. efficacia, sicurezza, tempestività, esperienza dei pazienti) sia alle misure impiegate, ad esempio Health Care Quality Indicators Project (HCQI), Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), National Healthcare Quality Report (NHQR) dell Agency for Healthcare Research and Quality (AHRQ) e i Quality Accounts (QA) del Department of Health del Regno Unito; sul piano nazionale, il Programma nazionale esiti (PNE), la Griglia LEA per la verifica degli adempimenti relativi ai livelli essenziali di assistenza (LEA) e i sistemi di 163

164 valutazione della performance delle Aziende sanitarie toscane e degli ospedali lombardi. È stata portata a termine una preliminare analisi di fattibilità, rispetto al contesto regionale, di soluzioni web innovative per la rappresentazione grafica di indicatori inerenti fenomeni rilevanti per la salute e per i servizi sanitari. Come principali criteri sono stati utilizzati la semplicità nell applicazione (dal punto di vista statistico e informatico) e il basso costo. Sono state avviate le attività del 3 Programma sperimentale regionale sull integrazione delle MNC in Emilia-Romagna. La qualità dei servizi sanitari e sociali Nell ambito dell indagine regionale Rilevazione della qualità percepita nei servizi di degenza si è proceduto alla verifica del grado di compatibilità degli indicatori di qualità percepita con altri sistemi di indicatori disponibili a livello nazionale ed europeo, per valutare le performance delle Aziende dal punto di vista dei cittadini (Progetto di ricerca Valutazione dell umanizzazione - Sperimentazione di una check list di indicatori di umanizzazione nelle strutture ospedaliere, Progetto di ricerca corrente AgeNaS; Indicatori di responsiveness - WHO; Indicatori qualità percepita o patient centredness - Picker Institute/NHS, UK; Indicatori Carta dei diritti e dei doveri - CCRQ). In merito alle politiche per l integrazione dei immigrati è stata realizzata un analisi qualitativa e quantitativa della programmazione regionale e locale in alcuni contesti territoriali, con particolare riferimento all insegnamento della lingua italiana, alla mediazione culturale, al lavoro di cura. È stato offerto un contributo a livello nazionale in raccordo con il tavolo tecnico: Ministeri, ISTAT, Regioni. È stata garantita l operatività delle Commissioni tecnico-scientifiche regionali per l area dell assistenza cardiologica e cardiochirurgica, oncologica e ortopedica. In particolare nel corso del 2013 sono stati raggiunti i seguenti obiettivi specifici: - completamento, validazione e diffusione delle linee di indirizzo regionali per l assistenza in rete dei pazienti cardiologici e cardiochirurgici e per la riorganizzazione delle UTIC; prosecuzione del monitoraggio, attraverso indicatori di processo ed esito, delle attività di cardiochirurgia, emodinamica diagnostica e interventiva ed elettrofisiologia per tutte le Aziende sanitarie; valutazione dell attuale offerta di riabilitazione cardiologica e definizione di criteri di appropriata utilizzazione; monitoraggio dell adozione della delibera regionale sulla gestione integrata del paziente con scompenso cardiaco (DGR n. 1598/2011); - prosecuzione dell attività dei gruppi di lavoro interni alla Commissione con il coinvolgimento di tutti i componenti e l ausilio di alcuni esperti esterni su: percorsi assistenziali, chirurgia dei tumori, radioterapia, diagnostica biomolecolare avanzata; avvio del nuovo gruppo sull attività di ematologia; validazione e diffusione del documento di indirizzo per il riordino delle attività di 164

165 radioterapia; prosecuzione della collaborazione con la Commissione regionale del farmaco per la produzione di raccomandazioni cliniche per l utilizzo appropriato dei farmaci innovativi e il relativo monitoraggio di aderenza dei comportamenti clinici; - promozione di modalità organizzative più efficienti per il percorso della frattura di femore nelle Aziende sanitarie con peggiori performance; organizzazione di incontri/workshop per la diffusione delle linee di indirizzo sul percorso clinicoassistenziale del paziente con frattura di femore; prosecuzione del monitoraggio, attraverso indicatori di processo ed esito, di ambiti specifici come artroprotesi di anca, di ginocchio e di spalla e frattura di femore per tutte le Aziende sanitarie e i centri privati della regione. Sono proseguite le attività di sostegno dei network professionali (cardiologici, cardiochirurgici, elettrofisiologici, traumatologici). Oltre alla prosecuzione della collaborazione con la Commissione regionale dei dispositivi medici (CRDM), è stato avviata e conclusa la valutazione del consumo di risorse nell uso e delle modalità di acquisizione dei dispositivi elettrici di cardiostimolazione (pacemaker) nelle Aziende sanitarie, avvalendosi delle informazioni derivate dal nuovo flusso amministrativo dei dispositivi medici (Di.Me). In merito all accreditamento dei servizi sociosanitari si è riprogettata l attività formativa per gli OTAP ed è stato svolto un corso per i valutatori dell accreditamento delle strutture sociosanitarie; è stato organizzato un incontro per il mantenimento delle competenze dei valutatori già formati. In tema di malattie infettive si è collaborato alla definizione di un protocollo di studio per valutare l impatto dell epidemia di influenza aviaria H7N7, verificatasi nell estate del 2013, e alla predisposizione di un documento regionale per la sorveglianza sanitaria degli operatori sanitari (attività coordinata dal Servizio di Sanità pubblica della DGSPS). È stata garantita l operatività della Commissione tecnico-scientifica regionale per l uso responsabile di antibiotici e la prevenzione delle infezioni correlate all assistenza. In particolare sono state predisposte e diffuse le linee di indirizzo alle Aziende per la gestione del rischio infettivo correlato all assistenza e monitoraggio della loro attuazione (DGR n. 318/2013) e, in collaborazione con il Servizio Politiche del farmaco della DGSPS, è stato redatto un rapporto sull uso di antibiotici in ospedale, con analisi comparative tra Aziende. Per l Atlante dell assistenza sanitaria in Emilia-Romagna sono stati sviluppati i seguenti ulteriori paragrafi: analisi della variabilità per interventi di prostatectomia nella popolazione maschile con iperplasia prostatica benigna; analisi della variabilità delle riammissioni relativa all intera popolazione ospedalizzata; aggiornamento al 2012 del set di indicatori per la descrizione della variabilità geografica e dell andamento temporale dei profili di cura e costi per l assistenza alla popolazione adulta con diabete. 165

166 In continuità e a sviluppo di una fase pilota che si è svolta nel 2012, è stata fatta un analisi critica delle informazioni disponibili a livello regionale in tema di qualità percepita (circa questionari) ed è stato predisposto un protocollo di analisi per l indagine dell impatto di fattori strutturali e organizzativi del sistema dell offerta (es. formazione, ruoli professionali, ecc.) sui livelli di responsiveness espressi dai cittadini. È stata avviata la riflessione sul percorso di revisione/sviluppo di un nuovo questionario per i pazienti e utenti dei servizi sanitari, in accordo al modello della responsiveness. Con riferimento allo Studio longitudinale emiliano (attività inserita nel Programma statistico nazionale - PSN, biennio riferimento scheda EMR 19 del PSN) è stata avviata la collaborazione con i Comuni coinvolti. Inoltre sono stati predisposti i primi archivi di dati integrati, con relativa valutazione di qualità e coerenza, ed è stato definito il rapporto intermedio per il Comune che ha fornito gli archivi di base (Reggio Emilia), contenenti la relativa documentazione dei loro meta-dati e i risultati delle elaborazioni. È stato redatto e condiviso con le strutture coinvolte il protocollo di studio sulla salute della popolazione residente nelle aree dell Emilia-Romagna colpite dal sisma nel maggio del La sicurezza delle cure e dell assistenza Si è collaborato alla gestione del nuovo sistema di segnalazione rapida di epidemie ed eventi sentinella, che nel corso del 2012 è stato trasferito su piattaforma web nell ambito del nuovo Sistema di sorveglianza malattie infettive SMI. Si sono manutenuti e migliorati i sistemi di sorveglianza regionali e sono stati pubblicati i relativi rapporti epidemiologici annuali, integrando le attività con quelle del progetto Sorveglianza e controllo dell antibioticoresistenza e del progetto nazionale finanziato dal CCM per il sostegno delle attività centrali relative alla sorveglianza delle infezioni correlate all assistenza. È stato assicurato il supporto a un programma di intervento interaziendale in Area Vasta Romagna mirato a promuovere l uso appropriato di antibiotici in ospedale. È stata preparata una proposta di registro regionale delle endoftalmiti, che è stata anche discussa con i professionisti di un Azienda sanitaria per valutarne fattibilità e pertinenza. È stato predisposto un report regionale per descrivere le attività di governo del rischio infettivo nelle diverse Aziende sanitarie e per promuovere processi di apprendimento dalle best practice (igiene delle mani, uso responsabile di antibiotici), ed è stata assicurata la partecipazione alla discussione avviata dall ECDC sulle modifiche necessarie alla sorveglianza in questo ambito a livello europeo. Sono state avviate riflessioni preliminari in collaborazione con la Direzione generale Sanità e politiche sociali, e sono state fatte elaborazioni esplorative dalle fonti correnti disponibili, finalizzate alla conduzione di approfondimenti e allo sviluppo di un successivo protocollo di lavoro per la valutazione degli effetti della crisi economica 166

167 sulla salute e sul ricorso ai servizi della popolazione regionale. In questo contesto è stato fornito un contributo specifico alla stesura dei capitoli il quadro demografico e la salute delle persone a confronto con la crisi, all interno dell obiettivo Indicazioni attuative del piano sociale e sanitario per gli anni 2013/2014 del Piano delle azioni della DGSPS (linea di attività Monitoraggio del contesto emiliano-romagnolo ). Si è contribuito alla definizione dei progetti per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale, in risposta all Accordo della Conferenza Stato-Regioni del 22 novembre 2012, come specificati nella DGR n. 57/2013. In particolare, in relazione alla linea progettuale 13 (misure dirette al contrasto delle disuguaglianze in sanità) si è curato l obiettivo inerente gli interventi sul sistema informativo correlati alle disuguaglianze. È stato assicurato il contributo ad attività formative per operatori della sanità pubblica regionale sul tema diseguaglianze di salute; quali misure per quantificarle e contrastarle. È continuato il supporto per gli adempimenti nei confronti del Ministero della salute e AgeNaS (flusso SIMES, survey nazionale sistemi di gestione del rischio, monitoraggio AgeNaS raccomandazioni per la sicurezza, Call AgeNaS per le buone pratiche per la sicurezza). È proseguita la partecipazione a / il coordinamento di gruppi di lavoro regionali e iniziative di collaborazione interaziendale per l implementazione e il monitoraggio di pratiche cliniche sicure e di provata efficacia. Nell ambito del progetto SOS.net - Sale operatorie sicure - è stata completata l analisi dei dati 2012, che è stata poi comunicata sia in un seminario regionale (luglio 2013) sia in un workshop internazionale (settembre 2013). I risultati per il biennio sono stati restituiti alle Aziende attraverso report individuali e per Area vasta. È inoltre stata sviluppata e condivisa una metodologia di identificazione e di studio della popolazione chirurgica replicabile anche in altre azioni o progetti (anche di ricerca) inerenti la sicurezza in chirurgia (è in corso di redazione un volume della Collana Dossier che sintetizza le attività svolte tra il 2011 e il 2013). Nell ambito dello stesso progetto SOS.net a settembre 2013 è stato organizzato un convegno internazionale per la presentazione del rapporto internazionale Making HealthCare Safer II, che sintetizza le evidenze scientifiche relativa a 51 pratiche clinicoassistenziali per la sicurezza dei pazienti. I contenuti del convegno e le riflessioni che ne sono derivate costituiscono ora un riferimento fondamentale per la costruzione di un agenda di lavoro con le organizzazioni sanitarie per il prossimo triennio. Si sono prodotti due Pacchetti informativi su argomenti terapeutici rilevanti, uno più orientato a un argomento clinico, l altro a una specifica classe di farmaci: farmaci inibitori di pompa protonica (PPI) e loro rischi di interazioni farmacologiche; i nuovi farmaci anticoagulanti (dabigatran e rivaroxaban). Da aprile 2013 è stato assicurato il coordinamento metodologico della Commissione regionale del farmaci e dei diversi sottogruppi multidisciplinari della Commissione stessa (circa una dozzina) e di alcuni sottogruppi definiti dalle Commissioni di Area vasta, con il ruolo di assicurare una metodologia evidence based di supporto 167

168 metodologico (attraverso l elaborazione di una sintesi delle evidenze disponibili e la loro valutazione critica) e di coordinamento della metodologia di lavoro dei panel (in particolare utilizzando i criteri GRADE) nonché la stesura della bozza di documenti. Si è partecipato a tutti i gruppi di lavoro convocati a livello regionale dal Servizio Politica del farmaco o da Intercent-ER e si sono elaborati documenti di valutazione delle sovrapponibilità terapeutiche o di documenti tecnici finalizzati alla selezione dei principi attivi e alla definizione delle strategie da applicare nelle gare di acquisto dei farmaci. Si sono completati documenti su: nuovi farmaci anticoagulanti nella fibrillazione atriale; ruolo delle incretine nel diabete di tipo II; nuovi farmaci antivirali per il trattamento dell epatite C; definizione di specifiche raccomandazioni regionali sull aggiornamento della nuova Nota 13 dell AIFA pubblicato nel dicembre 2012 al fine di aggiornare il documento regionale prodotto nel 2012 sulla precedente versione della Nota stessa. Sono stati elaborati alcuni approfondimenti su aspetti della prescrizione non affrontati in modo adeguato nella nuova Nota 13 AIFA, come l uso negli anziani e nei diabetici e nei soggetti a basso rischio. Promozione e governo dei processi di innovazione e di ricerca Per il Programma di ricerca Regione-Università 2013: - per l Area 2 Ricerca per il governo clinico, al termine del processo di valutazione sono stati finanziati 7 progetti, per un budget totale assegnato di circa 2 milioni di Euro; - per l Area 1 Ricerca innovativa - Bando Giovani ricercatori dedicato ad Alessandro Liberati, al termine del processo di valutazione sono stati finanziati 13 progetti - su 170 presentati - per un valore di quasi 2 milioni e mezzo di Euro. Sono proseguite le attività del secondo ciclo del Programma Ricerca e innovazione Emilia-Romagna (PRI E-R II) iniziato operativamente nei primi mesi del 2010, dopo la sottoscrizione degli accordi con le industrie aderenti del settore farmaceutico e biomedicale. È stato avviato il progetto La ricerca che ha fatto centro che intende raccogliere casistiche su progetti e programmi di ricerca che abbiano prodotto non solo delle pubblicazioni ma anche delle raccomandazioni, o abbiano avuto altri tipi di impatto nell organizzazione sanitaria e nella pratica clinica. È stata completata la descrizione delle modalità assistenziali per scompenso cardiaco in Emilia-Romagna relativamente a strategie farmacologiche e non, e relazione tra qualità delle cure ed esiti conseguiti; è stata definita una reportistica per le Aziende sanitarie sui percorsi e sugli esiti del trattamento dello scompenso cardiaco; si è collaborato con la DGSPS alla definizione e realizzazione di strumenti informativi a supporto del modello integrato, che sono stati presentati in incontri pubblici con le Aziende sanitarie. 168

169 Sull assistenza al fine vita nei pazienti oncologici in regione, è stata avviata la determinazione del consumo di risorse sanitarie attraverso l utilizzo dei database amministrativi regionali, opportunamente integrati tra loro (scheda di dimissione ospedaliera, farmaceutica territoriale ed erogazione diretta, specialistica ambulatoriale, assistenza domiciliare integrata, registro di mortalità), focalizzandosi sugli ultimi 6 mesi di vita di pazienti ospedalizzati per tumori a prognosi maligna nel triennio Le indagini, così come i costi diretti degli ultimi 3 mesi di vita, saranno completati nel Successivamente i risultati del progetto verranno condivisi e discussi con le Direzioni generali e i professionisti delle Aziende sanitarie, e saranno diffusi in un report conclusivo. Si è conclusa la rilevazione tramite questionario degli orientamenti presenti e delle prospettive future da effettuarsi per i Centri sociali autogestiti dagli anziani per la promozione di sani stili di vita. È stata condotta la mappatura delle esperienze in atto come deposito di saperi cruciali per lo sviluppo delle politiche di welfare generativo o innovativo. Sono state inoltre predisposte delle schede descrittive e si è collaborato alla realizzazione di video su alcune delle esperienze censite. A seguito di segnalazioni dalle Aziende, Commissioni regionali e Servizi della Direzione generale Sanità e politiche sociali sono stati elaborati rapporti di valutazioni rapide sulle seguenti tecnologie: IL28b epatite HCV; Bronchial thermoplasty for asthma; revisione rapida su screening ambliopia; parere su screening sordità con Boel Test; revisione rapida su catetere d argento nel cateterismo prolungato; ricerca rapida delle evidenze: flussi laminari in sala operatoria. È continuata la collaborazione all interno della rete RIHTA (Rete italiana di HTA), coordinata da AgeNaS per la realizzazione di progetti collaborativi di HTA sul territorio nazionale. Sono stati ulteriormente sviluppati, e condivisi con centri di ricerca internazionali, i metodi per la mappatura dell incertezza e la prioritarizzazione dei quesiti di ricerca - già testati in precedenti progetti di HTA - e gli strumenti informatici per l analisi e la rappresentazione dei risultati della ricerca. Nel corso del 2013 è stato ulteriormente sviluppato e perfezionato il Software 5 th dimension per la rappresentazione dei risultati della ricerca, al fine di ottenerne una versione da rendere disponibile online. Si è dato supporto ai lavori del Gruppo tecnico regionale per la ricognizione dei dispositivi medici per pazienti diabetici e la valutazione del loro utilizzo, attraverso la proposta e applicazione del metodo GRADE per l individuazione degli esiti clinici e la loro categorizzazione in funzione della loro importanza/rilevanza. Il Servizio Presidi ospedalieri della Direzione generale Sanità e politiche sociali ha costituito un Gruppo di lavoro regionale sulla pneumologia, che ha il mandato di valutare anche le terapie innovative nell insufficienza respiratoria grave. Si è partecipato alle attività del questo Gruppo di lavoro regionale sulla pneumologia fornendo il supporto metodologico per avviare valutazioni e sperimentazioni sulle seguenti innovazioni: decapneizzazione nei pazienti ipercapnici; termoplastica 169

170 endobronchiale nell asma resistente da moderata a severa (redazione dello Short report Bronchial thermoplasty for asthma, in press); posizionamento di valvole endobronchiali nell enfisema polmonare. Si è fornito supporto tecnico-scientifico per la realizzazione degli obiettivi dichiarati dal progetto di modernizzazione ( Realizzazione di una piattaforma sovra-aziendale di chirurgia robotica ) che coinvolge le Aziende USL di Modena, ospedalierouniversitaria di Bologna, USL di Forlì. Sviluppo delle professionalità per l assistenza e la salute Si è realizzata la seconda edizione del corso di formazione L utilizzo del focus group nella ricerca organizzativa in sanità, rivolto a operatori degli Uffici qualità, degli Uffici comunicazione e relazione col pubblico e dei Servizi di programmazione e integrazione sociosanitaria delle Aziende sanitarie. È stata completata la ricerca - condotta mediante focus group - sui fattori facilitanti/ostacolanti il processo di integrazione tra le figure professionali del medico psichiatra e dell infermiere, e sul divario fra preparazione e ruolo (che per formazione è più orientato agli aspetti sanitari in senso stretto) dell infermiere; è stato successivamente predisposto il relativo report. Si è collaborato alla progettazione e alla realizzazione di attività formative e di aggiornamento per accompagnare il percorso di accreditamento dei servizi sociosanitari; si è contribuito inoltre alla progettazione e all analisi dei contenuti del ciclo di seminari sulle politiche di welfare rivolto agli operatori dei servizi sociali, dirigenti e Terzo settore ( Officina del welfare ). Si è conclusa la ricerca etnografica biennale sulla città di Bologna per analizzare i livelli di integrazione dei servizi sociosanitari destinati agli anziani e ai disabili adulti. È stata poi completata la realizzazione di una ricerca analoga nella città di Modena, con il coinvolgimento del Comune di Modena e del Distretto di Modena dell Azienda USL di Modena. Tramite la collaborazione con il gruppo dei responsabili aziendali della formazione delle Aziende sanitarie provider ECM, si è continuato a sviluppare strumenti, procedure e metodi per gestire il sistema regionale di accreditamento dei provider ECM. È proseguita la collaborazione nei diversi tavoli nazionali sull ECM, in particolare le collaborazioni sono state presenti nella Commissione nazionale per la formazione continua (CNFC), nell Osservatorio nazionale per la qualità della formazione, nel Comitato di presidenza della CNFC, nel Comitato tecnico delle Regioni. Sono stati svolti progetti formativi alla promozione dell utilizzo della documentazione scientifica a livello sia locale che regionale per tutti i bibliotecari e gli operatori sanitari. Sono stati realizzati 6 incontri del ciclo di Sanità in movimento che ha raggiunto e oltrepassato i propri obiettivi, nel momento in cui ha assunto anche la funzione di 170

171 supporto e monitoraggio dei processi di cambiamento, in aggiunta alla sua primitiva missione di stimolo per la produzione di nuove idee e progetti. Con riferimento ai Corsi abilitanti alle funzioni di direzione di struttura complessa, sono stati valutati e autorizzati i percorsi formativi rivolti ai direttori già responsabili di dette strutture organizzati e realizzati dalle Aziende sanitarie dell Emilia-Romagna; è in corso di elaborazione la progettazione del corso regionale e del relativo bando ed è stato predisposto l elenco regionale dei professionisti abilitati. Sono stati avviati la sperimentazione dei Dossier formativi di gruppo delle Aziende sanitarie dell Emilia-Romagna e un progetto di monitoraggio con l obiettivo di valutare il processo di costruzione e le esperienze realizzate nelle Aziende sanitarie regionali esplorando i diversi punti di vista dell organizzazione. Sono stati condotti focus group e interviste. I risultati sono stati presentati al Forum ECM a Roma il 4-5 novembre È stato messo a punto un modello replicabile per effettuare previsioni sul fabbisogno formativo futuro di specialisti medici in Emilia-Romagna. Si sono organizzati corsi di formazione sui Pacchetti informativi per tutti i farmacisti della regione che partecipano alla realizzazione del Programma Farmacista facilitatore. Sono state realizzate diverse tipologie di corsi di formazione sulla valutazione critica di benefici e rischi dei farmaci. Le relazioni con i cittadini e le comunità È stato condiviso con il CCRQ e con i referenti delle Aziende sanitarie il documento delle Linee guida per la costruzione di un Programma aziendale per l ascolto/ coinvolgimento dei cittadini. Sono stati contestualmente realizzati incontri di consulenza metodologica a supporto alla reportistica e sono stati attivati gruppi di lavoro per lo sviluppo di nuovi strumenti di ascolto e indagine (ad es. servizi dedicati agli utenti minorenni, utenti coinvolti in percorsi assistenziali, servizi ambulatoriali vaccinali). In merito al tema del diversity management è stata avviata l analisi degli orientamenti degli operatori sulle azioni da intraprendere, per poi porre le basi per la realizzazione di tali interventi. L attività discende dal primo monitoraggio effettuato in via sperimentare nel (sui dati ) con una scheda di autovalutazione appositamente costruita. È proseguita la sperimentazione del processo di health equity audit e dell uso dei dati forniti dai Profili di equità (Equity Profile). Sono stati prodotti una serie di pacchetti di strumenti - denominati Toolkit - utili per la valutazione dell equità e del rispetto delle differenze nelle Aziende sanitarie. È stato predisposto il report di ricerca (Dossier ASSR n. 236/2013) nell ambito del progetto Gestione delle malattie croniche ad alto impatto assistenziale sul territorio secondo il chronic care model. 171

172 Per il progetto triennale Teatro e salute mentale della Regione Emilia-Romagna si è realizzata una seconda rilevazione includendo anche le Aziende sanitarie che non avevano preso parte alla prima sperimentazione. Il report di ricerca verrà prodotto entro la prima metà del Si è conclusa la fase di monitoraggio delle reti dei percorsi nascita presso l Azienda USL di Piacenza ed è stato esteso lo studio presso le Aziende USL di Cesena, Ferrara e Modena. È stata successivamente avviata la rilevazione relativa alla percezione della rete e del suo funzionamento dal punto di vista degli operatori che ne fanno parte. È stata realizzata un analisi dello stato dell arte in tema di ascolto e coinvolgimento dei cittadini/utenti e loro familiari (strutture deputate, strumenti, indagini sulla qualità dal punto di vista dell utente ecc.) ed è stato avviato un gruppo di lavoro per la predisposizione di strumenti dedicati all ascolto degli utenti e dei loro familiari nelle strutture sociosanitarie. 172

173 PROMOZIONE DELLE POLITICHE SOCIALI E DI INTEGRAZIONE PER L'IMMIGRAZIONE, VOLONTARIATO, ASSOCIAZIONISMO E TERZO SETTORE 173

174 ASSESSORATO PROMOZIONE DELLE POLITICHE SOCIALI E DI INTEGRAZIONE PER L'IMMIGRAZIONE, VOLONTARIATO, ASSOCIAZIONISMO E TERZO SETTORE PREMESSA Nel corso del 2013 sono state stanziate per il finanziamento delle politiche afferenti l Assessorato Promozione delle politiche sociali e di integrazione per l'immigrazione, volontariato, associazionismo e terzo settore circa 43 milioni di euro, di cui 37 milioni sono di provenienza regionale e i restanti sono di provenienza statale. Del complesso delle risorse destinate alle politiche sociali l 85%, circa 30 Milioni di euro, sono state destinate alla programmazione annuale del finanziamento dei piani di zona distrettuali per la salute e il benessere sociale, le cui indicazioni attuative sono state definite dall Assemblea Legislativa con deliberazione n. 117/2013 e le risorse programmate dalla giunta regionale con deliberazione n.855/2013. Le finalità della delibera approvata dall Assemblea legislativa sono state di orientamento della programmazione territoriale per gli anni di individuazione dei bisogni più impellenti, delle aree di intervento da privilegiare e delle principali azioni da sviluppare, per consentire di affrontare meglio la situazione di grave crisi economica e sociale e rilanciare l impegno dell intera comunità regionale per un welfare più adeguato a mettere al centro le persone e i diritti di cui sono titolari. La giunta regionale nell ambito del programma annuale 2013 ha compiuto quali scelte di fondo: 1. Continuità del finanziamento al Fondo Sociale Locale, quale riconoscimento del ruolo centrale dell ambito distrettuale nella programmazione e regolazione del sistema degli interventi sociali e sanitari. 2. Mantenimento degli interventi a favore delle famiglie attraverso il consolidamento e l ampliamento della rete dei Centri per le Famiglie 3. Impegno sui temi della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e sul tema del sostegno ai caregiver e alla qualificazione delle assistenti familiari; 4. Mantenimento delle risorse in spesa corrente destinate all offerta dei servizisocio educativi per la prima infanzia. 5. Mantenimento delle risorse destinate agli interventi rivolti alle persone sottoposte a limitazioni della libertà personale, promossi dai Comuni sede di carcere, anche al fine di accompagnare e sostenere il processo di riforma del circuito penitenziario regionale che verrà avviato nel corso del 2013; Le rimanenti risorse, circa 13 milioni, sono state destinate alle seguenti aree: Servizi socio-educativi per la prima infanzia Contributi per il trasporto pubblico locale per anziani, disabili ed altre categorie sociali Economia sociale: associazionismo, volontariato, cooperazione sociale 174

175 Attuazione degli interventi di servizio civile Iniziative di comunicazione sociale Politiche per le giovani generazioni. 175

176 POLITICHE PER LA PROMOZIONE SOCIALE Interventi nell Area Anziani Nell ambito del Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA), hanno avuto sviluppo i Programmi distrettuali per l emersione, la regolarizzazione e la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari con l obiettivo di promuovere risposte integrate ed articolate ai bisogni delle famiglie con persone non autosufficienti e di coloro che se ne prendono cura al domicilio. Anche nel 2013, a livello distrettuale sono state garantiti: iniziative di qualificazione e di aggiornamento, punti di ascolto dedicati, interventi di tutoring domiciliare, azioni per promuovere la regolarizzazione semplificando i percorsi per l incontro domanda-offerta, occasioni di ritrovo e di scambio culturale ed aggregazione, incontri tematici, gruppi di auto-aiuto, ecc.. In termini di risorse, nel 2013, a livello regionale, tra le risorse del FRNA e risorse dei fondi nazionali, per queste attività sono stati utilizzati circa 1 mln di euro. Interventi a favore delle persone con disabilità In continuità con gli anni precedenti, anche nel 2013 per favorire la mobilità delle persone con disabilità e facilitare l accesso al Trasporto Pubblico Locale da parte di disabili ed anziani a basso reddito, sono state confermate con alcune modifiche ed integrazioni (DGR 1928/2012) le tariffe agevolate promosse da Regione ed Enti locali per l acquisto di abbonamenti annuali di trasporto per anziani e disabili, di cui beneficiano ogni anno oltre persone. Pensionati a basso reddito, persone con disabilità e altre categorie sociali hanno accesso a tariffe agevolate in base alla situazione economica, alla disabilità ed altre condizioni di svantaggio, per abbonamenti annuali, urbani, cumulativi o extraurbani. L abbonamento agevolato dura un anno e consente un numero di corse illimitate su tutti i servizi di bus della regione e su tutte le linee ferroviarie di FER. Politiche trasversali per l autonomia nell ambiente domestico e per favorire la mobilità di anziani e disabili. Nel corso del 2013 è continuata l attività della rete dei Centri per l Adattamento dell Ambiente Domestico ( che sono stati avviati nel 2004 presso i Comuni capoluogo di Provincia per dare informazione e consulenza sui temi dell adattamento dell ambiente domestico per anziani e disabili. La Regione ha sostenuto l azione della rete dei CAAD attraverso il supporto tecnico del "Centro Regionale Ausili" di Bologna e del "Centro regionale di informazione e consulenza per il benessere ambientale" di Reggio Emilia, che sono i due centri di riferimento regionale ad alta specializzazione in materia di ausili, accessibilità e benessere ambientale. Un altro ambito di attività ha riguardato gli interventi previsti dalla LR 29/97 per favorire la mobilità e l autonomia nell ambiente domestico delle persone non autosufficienti, che vengono gestiti dai Comuni a livello distrettuale nell ambito 176

177 del Fondo Sociale locale di cui all articolo 45 della LR 2/03. Dal 2010 si è registrato un calo di beneficiari e risorse complessive erogate, anche se i dati del 2013 confermano la dimensione di beneficiari e risorse erogate nel Nel 2013 i cittadini in condizione di handicap grave che hanno ricevuto un contributo per l acquisto di attrezzature e ausili per la casa o per acquistare o adattare un autoveicolo, sono stati 525 e i contributi erogati euro circa. I Comuni hanno cercato finora di garantire l erogazione del contributo a tutti i cittadini in possesso dei requisiti, anche se in alcuni ambiti distrettuali alcune domande ammesse a contributo non sono state finanziate entro la fine dell anno, rimandando l erogazione dei relativi contributi all anno successivo, per esaurimento del budget programmato. La Regione ha continuato a sostenere l azione dei Comuni attraverso attività di informazione, coordinamento, supporto nell utilizzo del software per la gestione del procedimento ed monitoraggio sugli interventi realizzati. Area economia sociale: Associazionismo, Volontariato, Cooperazione Sociale Per l Area Volontariato, Associazionismo, Cooperazione Sociale, sono stati perseguiti obiettivi di qualificazione, semplificazione ed implementazione della Banca Dati Regionale e di coordinamento sulla tenuta dei rispettivi albi e registri al fine di perfezionarne le procedure. In collaborazione con il Sistema Informativo a supporto dell Assessorato Politiche sociali si è portata avanti l attività di analisi e definizione dei contenuti e delle interfacce della Banca Dati Regionale dei soggetti del Terzo Settore, programmando in forma sperimentale il sistema informatico per la verifica periodica del permanere dei requisiti per l iscrizione relativamente alle organizzazioni di volontariato, con possibilità di applicazione anche per le verifiche relative alle associazioni di promozione sociale e le cooperative sociali. Più nello specifico dei singoli ambiti d'intervento, per quanto riguarda l'associazionismo, anche per il 2013, la Regione 1 ha contribuito, da un lato, a sostenere economicamente per un impegno complessivo di ,00 euro i progetti di sviluppo presentati dalle a ssociazioni iscritte nel registro regionale (di cui ,00 per il sostegno alle azioni di diffusione del Codice di autoregolamentazione sottoscritto tra le stesse associazioni), dall'altro ha contribuito al finanziamento dei piani elaborati dalle Province per il sostegno e lo sviluppo dell'associazionismo locale per ,00 euro. Per quanto riguarda il Volontariato 2, nel corso del 2013 si sono sostenuti economicamente progetti relativi a buone pratiche di volontariato e ad attività di sensibilizzazione dei giovani alla solidarietà presentati dalle organizzazioni iscritte per un impegno complessivo di ,00 euro. Si è data continuità alle azioni di raccordo con il Co.Ge 3 e con il Forum Regionale del Terzo Settore, nonché alle azioni di coordinamento della Conferenza Regionale del Terzo Settore. Nel corso del 2013 si è svolto il seminario Terzo settore e volontariato come membrana sociale. 177

178 Per quanto riguarda le Cooperative sociali 4, nel corso del 2013 si è collaborato alla definizione di parti del PDL regionale di revisione della L.R. n. 7/1994. Nel 2012 si è perfezionata e consolidata l'attività della Commissione regionale per la Cooperazione sociale, così come definita con Regolamento regionale n. 2/2009, anche attraverso l attivazione del percorso per la revisione della L.R. n. 7/1994. Si è inoltre attivato un percorso per l elaborazione di linee guida per l impostazione e la valorizzazione dei rapporti tra enti pubblici e organizzazioni di volontariato e all ulteriore semplificazione della gestione dei registri dei soggetti del Terzo settore. 1 Ai sensi della L.R. n. 34/2002 Norme per la valorizzazione delle Associazioni di promozione sociale. Abrogazione della legge regionale 7 marzo 1995, n in attuazione degli interventi previsti dalla L.R. n. 12/2005 Norme per la valorizzazione delle Organizzazioni di volontariato. Abrogazione della L.R. 2 settembre 1996, n COmitato di GEstione del fondo speciale per il volontariato dell Emilia-Romagna 4 in attuazione degli interventi previsti dalla L.R. n. 7/1994 Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale, attuazione della Legge 8 novembre 1991, n

179 L attuazione degli interventi di Servizio Civile Nel 2013 l attuazione del D.Lgs. 77 del 2002 Disciplina del Servizio civile nazionale a norma dell'articolo 2 della L. 6 marzo 2001, n. 64 e successive modifiche e integrazioni è stata ancora una volta caratterizzata dalla riduzione delle risorse statali dedicate, inizialmente previste in , poi integrate nel corso dell anno con Nei primi due mesi del 2013 sono stati emanati i seguenti bandi relativi alle coprogettazioni da realizzare nei territori colpiti dagli eventi sismici iniziati nel maggio 2012: - bando speciale per la selezione di 350 giovani italiani da impegnare nelle attività di servizio civile nazionale del progetto Per Daniele: Straordinario Come Voi ; - bando speciale per la selezione di 100 giovani italiani, di cui 50 da impegnare nelle attività di servizio civile nazionale del progetto Ri-partire dalla cultura e dal patrimonio artistico. Ad integrazione dell attività di monitoraggio interno dei progetti speciali è stata attivata una collaborazione istituzionale con Alma Mater - Università di Bologna, Dipartimento di Scienze dell Educazione Giovanni Maria Bertin, ai sensi dell art. 15 della Legge n. 241/90 e ss.mm. e ii., per la realizzazione di attività di studio e ricerca correlate ai progetti speciali di servizio civile Per Daniele: Straordinario Come Voi e Ri-partire dalla cultura e dal patrimonio artistico, al fine di acquisire il supporto scientifico e metodologico dell Università nella predisposizione, somministrazione/attuazione, elaborazione e valutazione delle domande di partecipazione presentate dai giovani, dei questionari, dei focus group, delle interviste e nella predisposizione degli esiti dell indagine. Per quanto riguarda i progetti speciali per il sisma hanno avuto una particolare importanza: - l adozione dell ordinanza n.83 del 15 luglio 2013 del Commissario delegato, con la quale è stata autorizzata la spesa per l acquisizione degli abbonamenti del trasporto pubblico locale al fine di assicurare la mobilità ai giovani in servizio civile nelle zone del sisma 2012; - l attribuzione dell assegno formativo (voucher) a favore di 136 giovani in servizio civile nei progetti speciali per le popolazioni colpite dal sisma, al fine di rendere l esperienza di servizio civile maggiormente spendibile nei successivi percorsi di inserimento lavorativo, con riferimento alle qualifiche professionali di animatore sociale, gestore di processi di apprendimento, tecnico dei servizi di animazione e del tempo libero, tecnico dei servizi di biblioteca, tecnico della comunicazione-informazione, tecnico della valorizzazione dei beni/prodotti culturali e prevedendo anche la formalizzazione delle conoscenze e capacità acquisite. Sinteticamente si ricordano alcuni numeri delle co-progettazioni in parola: 500 giovani coinvolti, di cui 400 con cittadinanza italiana e 100 giovani con cittadinanza di altri paesi del mondo, 91 Enti co-progettanti, 194 sedi di attuazione progetto interessate, 233 Operatori Locali di Progetto (dipendenti o volontari degli enti), maestri dei giovani in servizio civile, 176 formatori (dipendenti o volontari degli enti) di formazione specifica riguardante le attività che dovranno svolgere i giovani, 22 Enti partners/copromotori. 179

180 Per quanto riguarda la proposta ordinaria di servizio civile nazionale, entro la fine del mese di aprile 2013 è stata completata la valutazione ed approvazione dei progetti di servizio civile nazionale presentati dagli Enti accreditati all Albo regionale nella prospettiva della predisposizione del bando A seguire la pubblicazione (4 ottobre 2013) da parte del Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale (di seguito Dipartimento) dei bandi per consentire la presentazione delle domande entro il 4 novembre 2013 ai giovani italiani interessati. Dopo l ordinanza r.g.14219/2013 del Tribunale di Milano (la seconda in due anni) di condanna del Dipartimento per il carattere discriminatorio dell articolo 3 del bando nazionale, che prevede la partecipazione al servizio civile nazionale dei soli giovani con cittadinanza italiana, sono stati riaperti, fino al 16/12/2013, i termini per la presentazione delle domande di cui ai bandi soprarichiamati per alcune categorie di stranieri (cittadini dell Unione europea, familiari dei cittadini dell Unione europea non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, titolari di permesso di soggiorno per asilo, titolari di permesso per protezione sussidiaria). Gli esiti della storica riapertura dei bandi sono stati i seguenti: 613 domande presentate e 91 i giovani stranieri selezionati. Inoltre con riferimento alla circolare 23 settembre 2013, a distanza di quattro anni dall ultima possibilità, nell ottobre 2013 il Dipartimento ha riaperto l accreditamento all Albo del servizio civile, che ha comportato la valutazione di 36 richieste di accreditamento all Albo regionale del servizio civile, di cui 31 positive e 5 ritirate dagli Enti richiedenti, e di 76 richieste di adeguamento dell iscrizione all Albo, di cui 74 valutate positivamente e 2 ritirate dagli Enti richiedenti Albo regionale Servizio Civile richieste di accreditamento positive negative archiviate nr.istanze Albo regionale Servizio Civile richieste d'adeguamento iscrizione positive negative da definire cancellazioni chieste dagli enti archiviate nr.istanze Rilevante l adozione del decreto del Capo del Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale 19 luglio 2013, con il quale sono state approvate, aggiornandole, le "Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale", che dovranno trovare recepimento nella progettazione Sono proseguite le attività di verifica dei progetti, previste dall articolo 6, comma 5, del D.Lgs.77/02. In particolare è stato controllato n. 1 progetto (2 progetti nel 2012, 180

181 16 nel 2011; 15 nel 2010; 10 nel 2009 e 21 nel 2008). I percorsi formativi sono stati realizzati attraverso i Coordinamenti Provinciali degli Enti di servizio civile (Co.Pr.E.S.C.), ai sensi della L.R. 20/03 e successive modifiche e integrazioni; di seguito il riepilogo: FIGURE OLP formazione generale giovani in sc formazione di protezione civile ai giovani in sc 2013 (*) nr.percorsi nr.partecipanti nr.ore complessive nr.percorsi nr.partecipanti nr.ore complessive nr.percorsi nr.partecipanti nr.ore complessive (*) si riferiscono esclusivamente ai corsi per i progetti speciali del sisma Le risorse umane e finanziarie dedicate al servizio civile nel 2013 sono state le seguenti: descrizione tipologia nr.persone coinvolte nell ufficio regionale a tempo pieno a tempo parziale risorse umane e finanziarie impegnate per il servizio civile promozione/ sensibilizzazione formazione fondi statali fondi regionali/ provinciali fondi statali fondi regionali/ provinciali ,7 7667, , , , , integrazione del FNSC (art.11 D.Lgs.77/02) fondi regionali/ provinciali

182 Le iniziative per l attuazione della legge regionale sul servizio civile, n. 20 del 20 ottobre 2003, nel corso del 2013 hanno riguardato: - la pubblicazione (gennaio 2013) degli avvisi provinciali per la selezione di 100 giovani cittadini provenienti da altri paesi da impegnare nelle attività di servizio civile regionale del progetto Per Daniele: Straordinario Come Voi ; - la progettazione del servizio civile regionale 2013 per cittadini stranieri e comunitari, d età compresa tra i 18 e i 28 anni, mediante l adozione della deliberazione di giunta regionale n. 202 del 25 febbraio 2013; - la valutazione dei 51 progetti di servizio civile regionali pervenuti, conclusa con il seguente esito: 50 progetti approvati, di cui 13 con limitazioni ad alcune previsioni, ed 1 progetto escluso dalla valutazione; - il finanziamento di 48 progetti di servizio civile regionale, da avviare contestualmente ai progetti di servizio civile nazionale per coinvolgere insieme giovani italiani e stranieri nelle attività di servizio civile e nella formazione generale. SERVIZIO CIVILE REGIONALE anno Risorse reg.li , , , , ,00 SERVIZIO CIVILE REGIONALE PROGETTI PRESENTATI 51 1(*) PROGETTI APPROVATI 50 1(*) PROGETTI FINANZIATI 48 1(*) PROGETTI NON FINANZIATI (*) coprogettazione a favore delle popolazioni colpite dal sisma iniziato nel maggio 2012 La Consulta regionale del servizio civile è stata convocata in data 6 settembre Nella seconda metà del 2013, in attuazione della L.R.20/03, come per gli anni precedenti sono state deliberate le misure a sostegno dell esperienza di servizio civile all estero (giunta regionale n. 1442/2013) e gli obiettivi regionali per i Coordinamenti Provinciali degli Enti di Servizio Civile -Co.Pr.E.S.C. (giunta regionale n.1658/2013). Infine sono state presentate 2 richieste d iscrizione alla seconda sezione dell Albo di servizio civile, presupposto per la presentazione dei progetti di scregionale da parte 182

183 delle sedi locali degli Enti iscritti all Albo nazionale Albo Servizio Civile Regionale richieste d'adeguamento positive INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE SOCIALE Il perdurare dello stato di crisi economica con le difficoltà sociali che ad essa si accompagnano obbliga a un ripensamento e a un salto di qualità nell ideazione e gestione delle politiche sociali. Obbliga cioè le amministrazioni pubbliche, insieme alle organizzazioni della società civile, a rifondare un sistema di welfare che deve diventare capace di rigenerare le proprie risorse, non soltanto economiche, ma anche e soprattutto umane. Tuttavia, il passaggio generalizzato dal vecchio welfare assistenziale ad una sua forma più moderna, adeguata ai cambiamenti di una società più anziana, più evoluta e con meno risorse pubbliche a disposizione, costituisce un vero cambio di paradigma, che per consolidarsi ha bisogno di entrare nella cultura non solo dei politici ma soprattutto dei cittadini. Occorre in una parola che cambi gradualmente la mentalità di tutti. È dunque necessario che sia organizzata una strategia di comunicazione di ampio respiro e di medio-lungo termine, che si affianchi al graduale cambiamento - già in atto - degli amministratori pubblici e delle punte più avanzate del volontariato e del terzo settore. Sito web Strumento nodale della strategia comunicativa è stato anche per il 2013 il portale Sociale, realizzato nell ambito del progetto editoriale della Regione Emilia- Romagna, coordinato dall Agenzia Informazione e Comunicazione della Giunta e dal Servizio Sistema informativo informatico regionale e supportato dal gruppo di referenti individuati nell ambito dei servizi regionali. Il portale sociale.regione.emilia-romagna.it sta diventando sempre più un punto di riferimento per il mondo del welfare regionale, divenendo fonte di informazione per i portali dei Centri Servizi del Volontariato o delle associazioni che producono informazione on line. A loro volta fonte di informazione per il portale regionale. La redazione monitora particolarmente le attività dei Comuni e, secondariamente, delle Province: le loro attività nel settore del welfare spesso trovano spazio nel notiziario quotidiano. Prodotti multimediali Nel 2013 sono stati prodotti 6 video (tutti già on line), caricati sul canale youtube emiliaromagnasociale. e disponibili anche sul canale Vimeo. 183

184 Social network L attività fatta sui social network è stata tesa a creare un piccolo network multimediale integrato per la diffusione di informazioni sul maggior numero di canali. Il profilo Twitter di Sociale ER ha oltre 2000 followers, prevalentemente associazioni, operatori del settore, giornalisti e organi di informazione, profili istituzionali o di persone con incarichi nelle assemblee elettive. L aggiornamento quotidiano del profilo ha aumentato la riconoscibilità e l autorevolezza nei confronti del pubblico di riferimento, le centinaia di retwitt di notizie ne sono una dimostrazione.e stato attivato un profilo Facebook che in pochi mesi ha registrato un notevole interesse. Inoltre, è continuato l utilizzo di strumenti multimediali sull account Flickr (chiamato con l attività di creazione di gallery fotografiche relative ad attività o convegni che hanno coinvolto l assessorato alle Politiche Sociali, attività di interesse per l assessorato o eventi a cui ha preso parte l assessore alle Politiche Sociali. Newsletter Un ulteriore strumento di comunicazione è rappresentato dalla Newsletter, distribuita a circa destinatari con cadenza quindicinale. Attraverso la NL vengono trasmesse informazioni relative alle principali iniziative dell Assessorato e aggiornamenti statistici elaborati dai servizi. Ogni numero viene introdotto da un editoriale dell Assessore che affronta temi legati all attualità o alla politica dell Assessorato. In occasione di particolari eventi o contingenze legate all attualità, vengono prodotti numeri speciali tematici. Nel 2013 sono stati realizzati 22 numeri ordinari e 5 speciali. La mappatura delle pratiche di welfare generativo in Emilia- Romagna e raccolta di schede tematiche e statistiche sui temi sociali a livello regionale Il progetto avviato nel 2012 è proseguito per tutto il 2013, ampliando il corpus organico di strumenti utili al consolidamento del welfare generativo nella Regione Emilia-Romagna, consistente in due tipi di prodotti comunicativi: 1. una mappatura delle pratiche di welfare generativo esistenti in regione che, attraverso la redazione di schede multimediali pensate per una facile divulgazione, integri e completi i primi esperimentiavviati in talsenso; 2. una raccolta organica di schede tematiche e statistiche sui principali fenomeni sociali, a livello regionale, che riordina i dati a volte frammentari oggi esistenti, e da supporto a tutte le azioni di comunicazione (campagne, convegni, incontri, conferenze e comunicati stampa, siti web, video, ecc.) l assessorato alle Politiche Sociali. Progetto di una guida multimediale alla comunicazione sociale in Emilia- Romagna Uno dei problemi più ricorrenti nel settore delle politiche sociali è la scarsa disponibilità di dati nei tempi e nei modi richiesti dal sistema della comunicazione. Pur disponendo di una rete di osservatori e di monitoraggi tra le più avanzate in 184

185 Italia, anche la Regione Emilia-Romagna non riesce a generare queste informazioni in modo del tutto soddisfacente. Infatti, se da una parte garantisce una ottima produzione di report e indagini tematiche a cadenza annuale, dall altra riesce raramente a fornire in modo immediato e comprensibile i singoli pezzi di dati (con elaborazioni e incroci) che di volta in volta vengono richiesti dal sempre più variegato mondo dei media. Si è resa, pertanto, necessaria la costruzione di uno strumento di facile consultazione per la diffusione di dati corretti ed immediatamente fruibili sui vari temi sociali, affinché la comunicazione di essi sia sempre più corretta ed efficace, e contribuisca a ridurre i rischi di superficialità, di allarmismo e di strumentalizzazione. Il progetto avviato nel 2012 con la costruzione dell impianto, è proseguito per tutto il La Guida all informazione sociale in Emilia-Romagna si presenta come un sito specifico del portale tematico Sociale ER ed è stato progettato sulla base dei criteri di accessibilità stabiliti dalla Legge 9 gennaio 2004, n. 4, "Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici" e successive integrazioni e variazioni, in particolare dal Decreto Ministeriale 8 agosto Allegato A e nel completo rispetto delle indicazioni esposte nelle Linee Guida per realizzare siti e applicazioni web accessibili per la Regione Emilia-Romagna come previsto dalla DGR 1394/2010. La guida, a regime, conterrà numerose schede singole su aspetti riguardanti i temi di competenza dell assessorato regionale alle Politiche sociali. Editoria Nel 2013 sono state realizzate numerose pubblicazioni i cui testi sono scaricabili da un sezione dedicata del portale (prodotti editoriali a stampa). La campagna comunicativa contro la violenza sulle donne Ma l amore non c entra In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stata lanciata una campagna informativa e di sensibilizzazione. E stato appeso uno striscione sull edificio dell Assemblea legislativa e allestito un percorso visivo con gli elementi salienti del fenomeno della violenza: dati dei feminicidi, numero delle donne accolte dalla rete dei centri antiviolenza ecc. Si è tenuto anche un convegno sul tema. Fondo Sociale per spese di investimento Nel corso del 2013 è continuata l attività di gestione ed attuazione degli interventi in conto capitale destinati, negli anni precedenti, a strutture socio-assistenziali e sociosanitarie per anziani, persone disabili, minori, immigrati e persone con forte disagio economico e sociale, programmati negli ultimi 5 anni, dal 2008 in poi. Si tratta complessivamente di 169 interventi finanziati per oltre 32 Milioni di euro tramite i contributi previsti dal Fondo Sociale per spese di investimento, e per 96 Milioni di euro tramite le risorse provenienti dagli Enti attuatori degli interventi stessi (Enti Locali, Asp e privato sociale) e da altri finanziatori (Banche, donazioni di privati etc..). 185

186 Oltre il 50% dei contributi assegnati (18 Milioni di euro) è stato destinato alla ristrutturazione delle strutture esistenti, il 31% (10 Milioni di euro) a nuove costruzioni o ampliamenti, il 10% (3 Milioni di euro) per l acquisto di immobili e il 2% ad adeguamenti normativi o manutenzioni. E soprattutto l area delle persone anziane che ha maggiormente beneficiato dei contributi previsti dal Fondo grazie ai 75 interventi programmati, segue per numero di interventi: l area delle persone disabili (42 interventi), minori ed immigrati entrambi con 22 interventi ed infine le persone con forte disagio economico e sociale a favore dei quali sono stati previsti 8 interventi. Il 52% degli interventi programmati si è già concluso, il 37% è attualmente in esecuzione mentre il 12% è in progettazione. Nel corso del 2013 per la realizzazione di tali interventi sono stati erogati a favore degli Enti Attuatori contributi pari a quasi 3 milioni di euro. 186

187 POLITICHE FAMILIARI, INFANZIA E ADOLESCENZA Servizi per l infanzia e sostegno alla genitorialità L'impegno che la Regione esprime, oramai storicamente, nell'ambito dei servizi per la prima infanzia si è da tempo orientato nel raggiungimento di obiettivi consolidati quali: 1) il rafforzamento dei servizi già funzionanti, mediante il sostegno alle spese di gestione dei nidi d'infanzia (a tempo pieno, part-time, micronidi, nidi aziendali) e dei servizi integrativi (spazi bambini, centri per bambini e genitori); 2) il sostegno alla qualificazione dei servizi tramite: a. il coordinamento pedagogico delle aggregazioni sovracomunali e nei servizi privati convenzionati; b. il coordinamento pedagogico provinciale, definendo in maniera sempre più articolata gli ambiti di intervento e le funzioni nella costruzione della rete locale dei servizi; c. la formazione permanente degli operatori dei nidi d infanzia, dei servizi integrativi e sperimentali finalizzata anche all armonizzazione del sistema educativo secondo un approccio il più possibile integrato; 3) la realizzazione di servizi sperimentali in grado di integrare l'offerta educativa, non coperta da quella propria dei servizi tradizionali, è orientata alla massima flessibilità coniugando i nuovi bisogni espressi dalle famiglie a seguito delle ripercussioni determinate dalla crisi economica, con la qualità dell'offerta educativa che deve esprimersi comunque in direzione di una tutela dei bisogni e dei diritti dei bambini; 4) la qualificazione dei servizi 0-6 anni, delle scuole dell infanzia e la realizzazione del sistema formativo integrato di servizi pubblici e privati. In particolare, nel 2013, sono state svolte azioni di accompagnamento nell applicazione della nuova normativa approvata nel 2012, relativa alle modifiche alla L.R. 1/2000 e alla Direttiva in materia di requisiti strutturali e organizzativi dei servizi educativi per la prima infanzia (L.R. 6/2012 e D.A.L. 85/2012), nonché in relazione alle Linee guida sperimentali per la predisposizione del progetto pedagogico e della metodologia di valutazione nei servizi educativi per la prima infanzia. Nell anno 2013 la Giunta ha approvato, con deliberazione 509/2013 e 1657/2013 la ripartizione e ha assegnato alle Amministrazioni provinciali, i finanziamenti complessivi di ,00 euro (di cui ,00 risorse statali provenienti dal Fondo per le politiche per la famiglia a favore dei servizi socio-educativi per la prima infanzia) per l attuazione del programma rivolto ai bambini in età 0-3 anni, per il consolidamento e la qualificazione per la realizzazione degli obiettivi della programmazione e di seguito indicati: 187

188 a) sostenere la qualificazione del sistema dei servizi, per affrontare le trasformazioni in atto in un ottica di qualità e sostenibilità attraverso la funzione del coordinamento pedagogico e la promozione di iniziative di formazione; b) sostenere la gestione dei servizi per la prima infanzia, con particolare attenzione a quelli collocati nei Comuni di piccole dimensioni, alle diverse forme di gestione associata e alla promozione di progettualità/azioni innovative. Ciò ha permesso di sostenere una rete di servizi composta, da nidi d infanzia, a cui si aggiungono 152 servizi integrativi (spazi bambini e centri per bambini e genitori) e 53 domiciliari (Piccoli Gruppi Educativi) per un numero complessivo di servizi socio educativi per la prima infanzia sul territorio regionale (rilevazione al ). I posti disponibili in tali servizi sono stati complessivamente , ovvero 157 posti in più rispetto all anno precedente. Infine, nell'ottica di elevare la percentuale dei bambini in età 0 a 3 anni frequentanti i nidi d infanzia, favorire la permanenza dei genitori nel mercato del lavoro e rimuovere gli ostacoli legati alle difficoltà derivanti dalla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sono stati previsti anche per il 2012/2013 i voucher a favore delle famiglie beneficiarie. Con specifico riferimento alle cosiddette sezioni primavera sperimentali rivolte a bambini tra i 24 e i 36 mesi e sostenute da finanziamenti erogati direttamente dall amministrazione scolastica statale, rientrando comunque la materia dei servizi educativi per la prima infanzia fra le materie di competenza legislativa regionale, la Regione ne ha valorizzato l'offerta, operando in stretto raccordo con il competente Ufficio Scolastico Regionale (MIUR) alla luce di apposita Intesa, approvata con Deliberazione di giunta n. 1946/2013 (per a.s. 2013/2014) e sottoscritta dalle parti, in attuazione dell Accordo nazionale del 1 agosto 2013, sancito in Conferenza Unificata. Sul fronte dei servizi scolastici 3-6 anni con la delibera di Giunta regionale n. 1836/2013 Ripartizione e assegnazione fondi a favore delle Province per gli interventi di cui all'art. 3, L.R. n. 26/2001, in attuazione della D.A.L. n. 201/2008 e dell'art. 19, comma 2, della L.R. n. 12/ anche in attuazione delle Intese triennali tra Regione ANCI, UPI, Legautonomie ed organizzazioni regionali degli Enti gestori delle scuole dell infanzia private paritarie (FISM, FOE, Confcooperative, Legacoop e CISPEL) - sono stati erogati fondi a favore delle Province per complessivi ,00 euro per il sostegno a progetti e azioni tesi ad innalzare la qualità dell offerta formativa, al raccordo inter-istituzionale e alla continuità educativa, nonché all aggiornamento del personale. Centri per le famiglie La rete regionale dei Centri per le famiglie, a cui nell anno 2013 è stato assegnato un contributo regionale totale pari a ,00, nell anno 2013 è data da 32 centri di cui 2 nuovi situati nell area del cratere del terremoto. I Centri hanno dato continuità 188

189 alle azioni di sostegno alle responsabilità genitoriali tramite le consulenze educative, il counseling genitoriale, la mediazione familiare, la promozione e il supporto alle esperienze di affidamento e adozione, il sostegno alle reti sociali e solidaristiche tra famiglie anche rafforzando l area informativa dedicata alle famiglie. E proseguita inoltre l attività del centro regionale di documentazione sulla mediazione familiare. Per dare continuità al sito dedicato all informazione e vita quotidiana per le famiglie, per i quaderni di documentazione dei servizi educativi e delle famiglie realizzati dalla redazione di GIFT (Comune di Ferrara) si sono riservati ,00. Sempre a partire dal sito dedicato, si è realizzato il progetto sperimentale Rete amica dei genitori. Programma straordinario a favore delle famiglie Nell anno 2013 è proseguita l attività derivata dalle Intese sancite nell anno 2012 con il Dipartimento delle Politiche per le famiglie, mediante azioni territoriali dedicate all ampliamento, al sostegno e alla qualificazione del sistema dei servizi socioeducativi, oltre che ad azioni di miglioramento dell offerta qualitativa di tali servizi, al sostegno delle persone anziane presso il proprio domicilio e per la partecipazione degli anziani alla società. Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro Di seguito all Intesa siglata nell anno 2012 con il Dipartimento Pari Opportunità e dedicata alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro avente quale obiettivo strategico l occupazione femminile, si sono programmate nei Distretti azioni di accrescimento dell offerta dei servizi di cura e di conciliazione, oltre che una promozione regionale dell uso dei congedi parentali da parte dei padri; a tal fine si sono dedicate risorse complessive pari a ,00. Banche del tempo Nel corso dell'anno 2013 il numero delle banche del tempo si è mantenuto stabile con circa 50 sedi presenti sul territorio regionale. E proseguita l attività di coordinamento della rete per incentivare, consolidare e diffondere la cultura della reciprocità e dello scambio di tempo tra le persone, per la quale si sono impegnate risorse complessive pari a ,00. Sono inoltre continuate regolarmente le attività del sito on-line dedicato alle banche del tempo e si è incrementato il numero di sedi che utilizzano il sistema on-line per la registrazione degli scambi e la gestione degli iscritti. Nel 2013 si è avviata la procedura per il Riuso gratuito di tale software regionale da parte di un altra Pubblica Amministrazione, così come previsto dal Codice di Amministrazione Digitale. Politiche di sostegno alle donne in difficoltà e contrasto alla violenza Nel corso dell anno 2013 si sono deliberate le prime Linee d Indirizzo regionali per l accoglienza delle donne vittime di violenza di genere. Si è inoltre finanziata l attività di consolidamento, qualificazione e promozione del Centro LDV (Liberiamoci Dalla Violenza) dell Az.Usl di Modena con un contributo regionale all Az. Usl pari a 189

190 25.000,00 ed è proseguita, in continuità con l anno precedente, la collaborazione con le case e i centri antiviolenza per il monitoraggio degli accessi di donne vittime di violenza con un contributo di 5.000,00. Promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti Con DGR 590/3013 è stato approvato il documento Promozione del benessere e prevenzione del rischio in adolescenza: Progetto Adolescenza - Linee d indirizzo regionali. In continuità con questa logica è proseguita la partecipazione anche al gruppo afferente al Progetto nazionale CCM di Guadagnare salute in adolescenza per migliorare il livello di collaborazione tra sistema socio-sanitario e sistema scolastico ai fini della programmazione degli interventi di promozione della salute e stili di vita sani, per sperimentare modelli operativi di prevenzione in ambito sociale-educativo in alcune realtà del territorio regionale e per monitorare la realizzazione dei progetti previsti in un capitolo del Piano regionale della prevenzione sulla promozione del benessere e la prevenzione del disagio negli adolescenti e nei giovani. In attuazione della L.R. 14/2008, Norme in materia di politiche per le giovani generazioni, la Regione Emilia-Romagna ha stanziato contributi economici per gli spazi e le attività specificamente destinati ad adolescenti e giovani. Il bando ha coinvolto il Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza e la Direzione generale Cultura, Formazione, Lavoro. Si tratta di una linea di finanziamento, su cui, per il 2013, è stato previsto un impegno complessivo di , di cui destinati a sostenere i progetti e le attività educative e di aggregazione nel tempo libero organizzate da enti privati senza fini di lucro, associazioni, parrocchie, oratori e cooperative sociali e per la promozione e lo sviluppo dei servizi e attività rivolte ai giovani da parte degli enti locali. Il provvedimento è stato approvato con D.G.R. 787/2013, recante Contributi a sostegno di interventi rivolti ad adolescenti e giovani promossi dagli Enti locali e da soggetti privati. Obiettivi, azioni prioritarie, criteri di spesa e procedure per l anno (L.R. 14/08 Norme in materie di politiche per le giovani generazioni, artt. 14, 35, 43, 44 e 47). Con D.G.R. n. 1741/2013 sono stati approvati 97 progetti proposti dai soggetti privati senza fini di lucro ammessi ai contributi, di cui 12 di valenza regionale. Gli interventi si propongono di raggiungere obiettivi e promuovere azioni e interventi in ambito educativo, sportivo, ricreativo e di promozione sociale, culturale con particolare attenzione sia alle azioni volte alla promozione del benessere, sia alle azioni volte a contrastare il disagio, l emarginazione sociale e ogni altra forma di discriminazione. Sistema integrato di promozione delle politiche per la tutela e l accoglienza dei bambini e dei ragazzi Nel perseguire obiettivi di promozione del benessere e di tutela dell infanzia e dell adolescenza l attenzione è stata posta sul sostegno alla genitorialità, sulla promozione di un contesto comunitario solidale, sulla prevenzione e cura delle situazioni vulnerabili o a rischio di esclusione sociale o maggiormente compromesse. La programmazione ha avuto lo scopo di omogeneizzare, sviluppare e mettere a sistema l insieme degli interventi che si realizzano in queste politiche in stretta connessione con l ambito socio-educativo della prima infanzia, 190

191 socio-sanitario, tra cui quello relativo al Piano regionale della prevenzione, e in raccordo con la programmazione di livello provinciale. Si è posto l accento sull offerta di servizi o opportunità di prossimità e domiciliarità, non solo sui temi di emergenza sociale, ma anche sulla tenuta e il consolidamento di alleanze nel sistema integrato tra servizi, ripensando ed attuando nuove forme di solidarietà e accoglienza a supporto delle famiglie che coinvolgano i professionisti dei servizi sociali, educativi, sanitari, del mondo della scuola, delle strutture residenziali e semiresidenziali, dell associazionismo, della cooperazione e del volontariato, prevedendo anche percorsi formativi interprofessionali comuni. In questo ambito le risorse assegnate per l anno 2013 ammontano a euro ,60. Nel 2013 le risorse destinate alle Province per la programmazione in materia di politiche di tutela e accoglienza dell infanzia e adolescenza sono confluite nel Programma provinciale a sostegno delle politiche sociali. Le risorse complessivamente assegnate dal programma sono state di euro ,00, di cui il 40% pari a euro ,00 sono state destinate alla fascia infanzia e adolescenza. Tra i principali obiettivi, il sostegno alle funzioni di coordinamento dei diversi attori istituzionali, e non, che hanno competenze in materia di infanzia e adolescenza (art. 21 L.R. 14/2008); la promozione e sviluppo di politiche di accoglienza (con la qualificazione del sistema delle comunità educative e dell affidamento familiare); lo sviluppo e la diffusione di accordi e buone prassi. Tutela dei bambini e ragazzi. Sistema penale minorile Per quanto concerne i rapporti con il Centro Giustizia Minorile di Bologna, anche per il 2013 si è data continuità alle iniziative realizzate nell ambito della sensibilizzazione dei giovani sui temi della legalità e della solidarietà, mediante il Progetto Teatri d ascolto, assegnando con Deliberazione di G.R. n. 1941/2013 alla Soc. coop. sociale Teatro del Pratello di Bologna ,00 euro per la realizzazione di laboratori ed eventi teatrali che coinvolgono i ragazzi ospiti dell Istituto Penale per i minorenni di Bologna e ragazzi degli Istituti Scolastici di Bologna al fine di promuovere le condizioni per la realizzazione della funzione educativa della misura penale, sia all interno dell Istituto Penale che presso le comunità del territorio con il coinvolgimento di coetanei non coinvolti in tale percorso. Il Servizio politiche familiari ha garantito anche un supporto ed una collaborazione continua con i servizi territoriali coinvolti nell accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (MSNA), attraverso la convocazione periodica del tavolo regionale e la partecipazione ai tavoli locali di coordinamento. Affidamento familiare e accoglienza in comunità La DGR 1904/2011 Direttiva in materia di affidamento familiare, accoglienza in comunità e sostegno alle responsabilità familiari, tra i dispositivi di miglioramento del sistema di accoglienza dei ragazzi temporaneamente collocati fuori famiglia, ha previsto la promozione di un tavolo di monitoraggio rappresentativo dei soggetti pubblici e privati a diverso titolo interessati nella sua applicazione. Nel corso del 2013 sono stati realizzati incontri finalizzati ad affrontare le tematiche più urgenti, quali il tema dell accoglienza dei minori stranieri non accompagnati 191

192 e la formazione del personale ed è stata prodotta la proposta di revisione della Direttiva 1904/2011. Osservatorio regionale infanzia e adolescenza, Sistema informativo minori dei servizi territoriali, Sistema informativo servizi educativi 0-6 I compiti dell Osservatorio per l infanzia e l adolescenza, che agisce dal 2002 attraverso un gruppo di lavoro interno al Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza, presso l Assessorato alle Politiche sociali, sono stabiliti dal comma 4, art. 7 della L.R. n. 14/08: a) raccolta, analisi e restituzione dei flussi informativi su infanzia, adolescenza e giovani provenienti da soggetti istituzionali e dal terzo settore; b) realizzazione di mappe aggiornate dei servizi pubblici e privati e delle risorse destinate all'infanzia, all'adolescenza e ai giovani; c) promozione di indagini e ricerche su ambiti o su problematiche specifiche che riguardano la condizione di vita e i diritti delle giovani generazioni; d) predisposizione di relazioni periodiche sulla condizione dell'infanzia, dell'adolescenza e dei giovani in Emilia-Romagna e sull'attuazione dei relativi diritti; e) produzione di rapporti e pubblicazioni volti alla restituzione dei dati, anche attraverso azioni di comunicazione e divulgazione. Nell anno 2013 l Osservatorio ha proseguito, attraverso l utilizzo di risorse interne, la sua attività di produzione di reportistica dati, documentazione delle azioni e dei progetti più significativi di area infanzia e adolescenza collaborando con l area educativa e quella sociale nell organizzazione di seminari e corsi di formazione e nella produzione di pubblicazioni. Ha collaborato con il Garante regionale per l Infanzia e l adolescenza, dato risposta alle necessità informative di soggetti esterni (Amministrazioni provinciali, stampa, centri di ricerca ) ed elaborato dati significativi ricavati da altre fonti istituzionali (Istat, Ministero giustizia, Comitato Minori Stranieri ). Sono stati trattati i dati riguardanti i temi degli allontanamenti di minori dalla famiglia (affidamenti e accoglienza in comunità) e dei servizi di sostegno alla genitorialità, delle adozioni, dell offerta di servizi educativi, delle caratteristiche delle famiglie residenti con figli, con l obiettivo di accompagnare le riflessioni e la programmazione delle politiche regionali del settore ed alla realizzazione delle azioni previste dal Servizio. Sono stati consolidati i due sistemi informativi regionali gestiti direttamente, Spier (servizi prima infanzia) e Sisam (sistema informativo su minori e famiglie seguiti dai servizi sociali territoriali) che garantiscono il monitoraggio dei dati. 192

193 POLITICHE PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE SOCIALE Politiche per l accoglienza e l integrazione sociale Area Immigrazione, Asilo. Nel contesto di un progressivo, anche se significativamente rallentato, aumento dell'immigrazione straniera in Emilia-Romagna che conferma caratteristiche strutturali e di stabilizzazione, la attuazione degli obiettivi previsti dalla normativa regionale per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri si è concentrata in particolare sui seguenti assi di lavoro: - la predisposizione della Relazione finale relativa al Programma Triennale per l integrazione sociale dei cittadini stranieri come previsto dalla Delibera di Assemblea Legislativa 206/2008; relazione orientata a sintetizzare l insieme delle programmazioni, degli obiettivi e delle azioni promosse dalla Regione nel corso del triennio; - la predisposizione della Relazione alla Clausola Valutativa in riferimento alla L.R. 5/2004; relazione orientata ad una valutazione complessiva sulla attuazione della legge e sul livello di integrazione raggiunto che deve in primo luogo rispondere a sei specifici quesiti indicati espressamente nella legge regionale (art. 20 L.R. 5/2004). Tale Relazione è stata poi discussa ed approvata dalle Commissioni Politiche per la salute e Politiche Sociali e Commissione Statuto e Regolamento della Assemblea Regionale riunite in sede congiunta il 15 maggio 2013; - Il coordinamento di un gruppo di lavoro interassessorile (Det /2010), composto da circa una ventina di funzionari di diverse Direzioni, che ha impostato il lavoro delle Relazioni suindicate e definito un cruscotto di indicatori di integrazione da monitorare anno per anno; - l avvio ed il coordinamento di un percorso tecnico inter-assessorile volto a definire una prima bozza di documento al fine della successiva approvazione del nuovo programma triennale per l integrazione dei cittadini stranieri; - il consolidamento di una nuova governance inter-istituzionale per sostenere, coordinare e qualificare gli interventi di apprendimento della lingua italiana, attraverso la realizzazione degli obiettivi previsti dal Protocollo regionale con Ufficio Scolastico regionale e Prefetture (giugno 2011) e dal Protocollo con il Forum del terzo settore (settembre 2012); - la progettazione, il coordinamento e la valutazione degli interventi nell ambito delle azioni finanziate dal Fondo Europeo per l Integrazione; - la promozione di interventi per l accoglienza e l integrazione sociale dei richiedenti protezione internazionale; - l attività di osservazione del fenomeno migratorio in applicazione dell Art.3 comma 4 della Lr. 5/2004 oltre alla collaborazione con Unar e il Centro Studi e 193

194 Ricerche Idos per la contestuale diffusione del quadro statistico regionale e la pubblicizzazione Dossier Statistico immigrazione 2013; - il supporto tecnico-organizzativo, la attività di segreteria e verbalizzazione in rifermento agli incontri della Consulta regionale per l integrazione sociale dei cittadini stranieri. Rispetto agli ambiti specifici di intervento del Servizio, si segnalano alcuni assi di lavoro: a) Interventi per il sostegno e la diffusione della conoscenza della lingua italiana rivolta ai cittadini stranieri adulti - Accordi di programma con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per l'apprendimento della lingua italiana Nel mese di febbraio 2013 si è conclusa la fase di rendicontazione delle attività formative linguistiche in attuazione dell ACCORDO 2010 e della deliberazione di G.R. n. 586/201. La spesa complessivamente rendicontata per la realizzazione delle attività ha superato i euro. Complessivamente sono stati realizzati 268 corsi di lingua italiana ed educazione civica e sono stati formati cittadini stranieri. Rispetto all attuazione dell ACCORDO 2011 (deliberazione di G.R. n. 880/2012) si è conclusa l attività di monitoraggio intermedio sulla realizzazione dei corsi attivati. La spesa complessivamente programmata è stata di circa euro per la realizzazione di 42 progetti riguardanti 128 corsi prevalentemente di livello A2 rivolti a circa cittadini stranieri. - Progetto FEI Parole in gioco Il Ministero dell Interno, nella sua qualità di Autorità Responsabile dei Fondi FEI , nel 2011 ha dato avvio, nell ambito della linea di azione 1, ad un percorso progettuale riservato alle Regioni. La Regione Emilia-Romagna ha presentato il progetto Parole in gioco avvalendosi di una partnership articolata che comprende le 9 Amministrazioni provinciali e, a partire dal progetto 2012, anche l ufficio Scolastico Regionale, 9 CTP (uno per ambito provinciale) ed Ervet Il Progetto si propone di costruire un sistema di governance regionale a più livelli (regionale/provinciale; rete dei CTP/soggetti di privato sociale) finalizzato a promuovere e rendere integrata ed omogenea sul piano qualitativo l offerta di formazione linguistica ed intende altresì rafforzare i percorsi di Formazione linguistica, di educazione civica e di orientamento. Nell ambito di Parole in gioco sono stati fino ad ora realizzati o avviati al dicembre 2013: 108 moduli di livello Pre A1, 160 moduli di livello A1, 174 moduli di livello A2 e 118 moduli di formazione civica per adempimenti correlati al cd. Accordo di integrazione. La programmazione sociale regionale per azioni di integrazione sociale a favore degli immigrati Gli interventi e servizi sociali attivati dagli Enti Locali esplicitamente rivolti agli 194

195 stranieri rappresentano una tipologia volutamente residuale del complesso dei servizi di welfare ad accesso universalistico indirizzandosi prevalentemente verso i neo arrivati e/o specifici target particolarmente vulnerabili (richiedenti asilo, minori stranieri non accompagnati, vittime di tratta ecc..) e per rispondere a particolari bisogni (lingua italiana, mediazione, orientamento). Le risorse per la programmazione in ambito distrettuale sono state assicurate dal Fondo Sociale Locale ( rif. delibera di giunta 855/2013), strumento, che, coerentemente agli atti di indirizzo del Piano Sociale e Sanitario, ha garantito la destinazione di una percentuale minima di spesa pari al 10% del totale del Fondo (circa 2,6 milioni di euro) per la realizzazione di una serie di interventi specifici finalizzati a facilitare l integrazione dei migranti. E stato realizzato un report relativo alla lettura integrale del Programma attuativo Uno sguardo di insieme consente di individuare alcune novità significative. La prima attiene alla inedita posizione relativa agli interventi di ambito abitativo, che per la prima volta si collocano al primo posto per valore di spesa programmato. La seconda novità è l incremento consistente degli interventi rivolti a favore di richiedenti asilo e rifugiati. Accanto a queste novità, i tre obiettivi strategici definiti dal Programma Triennale (alfabetizzazione, mediazione, informazione/discriminazione) si sono comunque mantenuti costanti per regime complessivo di spesa programmata (circa 4,3 milioni di euro nel 2012, pari al 48% del totale). Questa rete di interventi continua a rappresentare l ossatura delle politiche di integrazione sociale in Emilia-Romagna, alla quale si aggiungono importanti azioni anche sul versante delle politiche interculturali (Centri interculturali, comunicazione interculturale).. Azioni di comunicazione, orientamento, mediazione e promozione di reti interculturali a) Interventi a sostegno delle iniziative di comunicazione interculturale. La Regione Emilia-Romagna al fine di migliorare la qualità dell'informazione prodotta attorno ai temi dell'immigrazione e di promuovere il dialogo tra la popolazione immigrata ed autoctona, ha adottato un Protocollo d intesa regionale sulla comunicazione interculturale, documento-quadro di riferimento strategico a valenza triennale sottoscritto il 17/02/2009. Nel corso del 2013 si è concluso un ampio percorso condiviso con esperti del settore, finalizzato alla definizione dei contenuti di un nuovo protocollo sulla comunicazione interculturale che è stato approvato dalla Regione con Deliberazione di G.R. n. 1790/2013. Inoltre è stato approvato il progetti Azioni di sistema per lo sviluppo della comunicazione interculturale in Emilia- Romagna, presentato da Cospe Onlus e finanziato dalla Regione (con Deliberazione di G.R. n. 1182/2013). b) Interventi a sostegno dei Centri interculturali e dei giovani di origine straniera Nel corso del 2013 si è consolidata l attività di coordinamento dei Centri interculturali presenti in Emilia-Romagna e la realizzazione del progetto, denominato Investire nella diversità presentato alla Regione dal Centro interculturale Massimo Zonarelli 195

196 del Comune di Bologna con l adesione di numerosi centri della rete regionale. Tra le azioni realizzate dal progetto si segnala la realizzazione di un monitoraggio per capire come i Centri sono cambiati in questi ultimi 10 anni. Nell ambito del progetto Giovani in Rete promosso dalla Fondazione Mondinsieme di Reggio Emilia e sostenuto dalla Regione (delib. 778/2012) per valorizzare il protagonismo e l impegno dei giovani di origine straniera, nel corso del 2013 si segnalano la organizzazione di eventi pubblici, in particolare l Action week against Racism: appuntamenti diffusi su tutto il territorio regionale in occasione della settimana internazionale contro il razzismo e le discriminazioni (16-23 marzo 2013). Richiedenti e titolari di Protezione Internazionale /umanitaria I richiedenti asilo ed i titolari di protezione internazionale (rifugiati) o sussidiaria o umanitaria in Emilia Romagna, secondo dati al 31/12/12 forniti dalle Questure, erano complessivamente (3.914 nel 2011), proseguendo la crescita costante delle presenze registrata dal 2006 (con netta prevalenza maschile). Sono continuate le attività di accoglienza afferenti al Sistema Nazionale di Protezione SPRAR: gli effettivamente accolti sono stati 607. La Giunta regionale con deliberazione 989/2013 ha concesso al Comune di Reggio Emilia un contributo per attività a livello regionale in materia di asilo ( aggiornamento per operatori, iniziative in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato e supporto alle attività di monitoraggio). Al fine di un costante confronto tra livello regionale ed enti locali, l impegno della Regione Emilia- Romagna si è anche esplicato nella costituzione di un Coordinamento Regionale Asilo (maggio 2013), composto dai referenti degli enti locali e dei gestori SPRAR da essi indicati. La Regione nel 2013 ha partecipato al Progetto T.O.R.R.E. - Transnational Observatory for Refugee's Resettlement in Europe [AGREEMENT NUMBER HOME/201 l/pprs/ag/2176], per l avvio di un osservatorio transnazionale sul reinsediamento dei Rifugiati in Europa.. Fondo europeo per l integrazione dei cittadini di paesi Terzi Nell'ambito delle azioni del Fondo europeo per l integrazione dei cittadini di paesi Terzi (FEI) la Regione è chiamata ad assumere un ruolo centrale e tecnicamente molto rilevante. Il servizio regionale viene infatti chiamato in causa su quattro versanti tecnici: sul piano della programmazione, sul piano dell armonizzazione degli interventi, sul piano della valutazione, e sul piano della progettazione e gestione in prima persona di alcuni progetti. Nel 2013 la Regione ha proposto alcune azioni di ambito FEI: come capofila ha presentato un azione in tema di antidiscriminazione (progetto Star) poi avviato in autunno e con conclusione prevista per giugno 2014; ed ha proposto un azione innovativa con tutti i comuni capoluogo di provincia (progetto SISTER) relativamente ai servizi di informazione, comunicazione e sensibilizzazione. Chiusura della cd Emergenza Nord Africa. A partire dal 1 gennaio 2013 la gestione delle attività occorrenti per la prosecuzione in regime ordinario delle attività di accoglienza, è stata affidata al Ministero degli Interni per il tramite delle Prefetture. In questa delicata fase di passaggio (dalla Protezione Civile Nazionale al Ministero degli Interni), il Servizio regionale ha 196

197 assicurato la massima collaborazione partecipando a riunioni organizzative in prefettura e supportando l insediamento del Tavolo regionale asilo, luogo di coordinamento e confronto interistituzionale, presieduto dal Prefetto di Bologna. Area Carcere I progetti dell'area penale sono promossi dalla Regione all'interno dei Programmi attuativi annuali dei Piani di zona distrettuali attraverso specifiche azioni mirate al sostegno di interventi rivolti alle persone sottoposte a limitazioni della libertà personale. La programmazione nel 2013 ha confermato il contributo di ,00, già accordati l anno precedente, ai Comuni sedi di carcere per la realizzazione di tre macro-interventi: a) Sportello informativo per detenuti. Gli sportelli informativi, attivi negli istituti penitenziari della regione fin dal 1996, sono divenuti nel tempo un servizio continuativamente presente in tutte le carceri. Negli ultimi anni agli sportelli informativi si sono affiancati in molti istituti penitenziari gli sportelli-lavoro, la cui progettazione è in capo alle province, e gli sportelli di mediatori/mediatrici in ambito sanitario. Il consolidamento delle attività degli sportelli informativi, sostenuti dal Programma Carcere, che avviene attraverso le attività di mediazione interculturale risulta, rappresentano un aspetto fondamentale per far fronte alle problematiche relative alla forte presenza di detenuti/e stranieri che in Regione superano il 52% delle persone ristrette negli Istituti Penitenziari. b) Reinserimento sociale I destinatari dell accoglienza e dell accompagnamento sociale e lavorativo sono le persone coinvolte in area penale (condannati in esecuzione penale sia esterna che interna) e i soggetti che hanno terminato di scontare la pena da non più di sei mesi, residenti nel territorio provinciale. Tali azioni si sono sviluppate in continuità con il Progetto AC.E.RO, progetto approvato e co-finanziato da Cassa delle Ammende. Il Progetto è gestito in collaborazione con il Provveditorato regionale dell Amministrazione Penitenziaria. Obiettivo del Progetto è quello di sostenere percorsi di inserimento abitativo e lavorativo ed ha durata biennale ( ). c) Miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti. I Comuni sede di carcere dispongono di risorse anche per interventi ed attività miranti al miglioramento della qualità della vita dei detenuti negli Istituti Penitenziari della Regione. In particolare vengono attivati strumenti di comunicazione per meglio costruire valide ipotesi d'inserimento lavorativo (coinvolgimento dei Centri per l'impiego e creazione degli Sportelli lavoro) e la diffusione di informazioni su temi specifici (es. brochure informative sulla vita dentro al carcere), oltre a percorsi individuali finalizzati alla soluzione abitativa per le persone in area penale esterna. I Comuni inoltre proseguono, anche con i contributi della Regione, ad erogare contributi economici per l avviamento lavorativo a detenuti, ex-detenuti e persone in area penale esterna. Inoltre particolare attenzione è stata posta sugli aspetti relazionali e sulla genitorialità dei detenuti e rilevanti sono le attività culturali e ricreative (attività di studi e ricerca su argomenti culturali, religiosi e gastronomici; pubblicazioni di giornali, biblioteche e attività sportive). Il 70% delle risorse del Programma Carcere sono state destinate alle azioni a) e c): Sportello Informativo e Miglioramento delle condizioni di vita in carcere, mentre il restante 30% è stato destinato al reinserimento sociale, all accoglienza e 197

198 all accompagnamento sociale e lavorativo delle persone coinvolte in area penale. A queste risorse va aggiunta una quota parte dei Comuni sede di Carcere nella misura del 30% delle quote loro destinate. La Regione ha attivato il progetto Cittadini Sempre, per sostenere e qualificare la rete del volontariato attivo nell'area dell'esecuzione penale sul territorio regionale, nonché di sensibilizzare la società civile sulle tematiche proprie di questa area di intervento. In particolare nel 2013 è stato pubblicato un Report nel quale sono state mappate le associazioni di volontariato giustizia presenti nel territorio regionale. La Regione ha sostenuto il progetto Stanze di Teatro Carcere del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna che ha portato avanti attività laboratoriali all interno degli Istituti Penitenziari regionali. Nel corso del 2013 si è avviato anche il sostegno di un importante progetto sperimentale sul tema della Giustizia Riparativa. Il progetto, promosso dalla Cooperativa di Solidarietà Sociale L Ovile di Reggio Emilia nasce nell ambito del servizio svolto da Casa Don Dino Torreggiani, presso la quale sono accolte persone in misura alternativa alla detenzione in percorsi di reinserimento sociale. Misure contro la discriminazione Il Centro regionale contro le discriminazioni è stato avviato dal 2006 ai sensi della L.R. 5/2004, art. 9 Misure contro la discriminazione ; con la successiva L.R. 24/2009, art. 48 Parità di accesso ai servizi la Regione ha assunto l impegno di promuovere azioni positive per il superamento di eventuali condizioni di svantaggio derivanti da pratiche discriminatorie di cui il Centro è uno strumento, poi ribadito all art. 41 della L.R. 27 giugno 2014, n. 6 Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere. Con l approvazione della D.G.R. n. 182 del 17 febbraio 2014 Centro regionale contro le discriminazioni. Approvazione nuove linee guida e adesione alla rete Ready il Centro svolge azioni di prevenzione, rimozione, monitoraggio delle discriminazioni fondate, come recita l art. 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell Unione Europea, sul sesso, la razza, il colore della pelle, l origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l età o l orientamento sessuale. Attualmente si avvale di una Rete che consta di oltre 150 punti distribuiti su tutto il territorio regionale, articolati territorialmente di preferenza su base provinciale e che fanno capo a Amministrazioni pubbliche, Organizzazioni sindacali e organizzazioni del Terzo settore. Dal 2011 al 2014 sono state realizzate dalla rete territoriale oltre 130 iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei fenomeni di discriminazione e razzismo e al sono stati trattati 206 casi, segnalati direttamente alla rete dei punti territoriali o al Numero verde dell Ufficio nazionale Antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le attività 2013 sono state realizzate grazie ad un finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Pari Opportunità di ,00 euro e al cofinanziamento regionale di ,00 euro. Tali risorse sono state assegnate con D.G.R. n. 1624/2012 Progetto per lo sviluppo e potenziamento del centro regionale contro le discriminazioni di cui alla propria deliberazione n. 807/2012. Assegnazione 198

199 e concessione contributi per la realizzazione di piani di intervento e azioni di sistema provinciali a sostegno delle reti contro le discriminazioni. Approvazione accordo con le Province. Il Progetto Regionale "Oltre la Strada Dal 1996 la Regione Emilia-Romagna promuove e sostiene un sistema di interventi, denominato Oltre la Strada, nel campo del contrasto alla prostituzione, della lotta alla tratta e alle forme di grave sfruttamento. Oltre la Strada si basa su una rete di enti pubblici e di organismi del terzo settore, che operano in stretta collaborazione con forze dell ordine, prefetture, magistratura, servizi sanitari, sindacati, uffici del lavoro. Gli interventi nel campo della lotta alla tratta sono rivolti a vittime di tratta e di gravi forme di sfruttamento in ambito sessuale, lavorativo, nell'accattonaggio, o forzatamente coinvolte in attività illegali (furti, spaccio, borseggi), e si articolano in: a) interventi di emersione e prima assistenza ai sensi dell art.13 L. 228/03; b) interventi di protezione ed inclusione sociale ai sensi dell art.18 D.lgs 286/98. Per le attività svolte nel 2013 la Regione ha ricevuto fondi statali pari a ,52 (deliberazione di GR n. 931/2013): ,40 per interventi finalizzati all emersione e alla prima assistenza; ,12 per interventi di protezione e integrazione sociale. Tali risorse, provenienti dal Fondo nazionale lotta alla tratta, sono state co-finanziate dalla Regione con ulteriori ,69. A queste risorse si aggiunge il sostegno regionale nell ambito del Programma sociale regionale 2013 attraverso un programma finalizzato ( ,00 euro). Gli interventi di prevenzione socio-sanitaria si sono articolati in azioni di riduzione del danno attraverso le unità mobili di strada e azioni sperimentali sulla prostituzione al chiuso, co-finanziate attraverso il Fondo sanitario regionale per ,00 (DGR n del 9/12/2013). Nel corso del 2013, nell ambito delle attività rivolte a vittime di grave sfruttamento e/o tratta di esseri umani, sono stati realizzati: 526 programmi individualizzati di assistenza (169 programmi di prima assistenza ex art.13 legge 228/2007, e 357 programmi di protezione e inclusione sociale ex art.18 d.lgs. 286/98); accompagnamenti ai servizi socio-sanitari; 235 inserimenti in corsi di alfabetizzazione e 247 prestazioni finalizzate all inserimento socio- lavorativo. I dati relativi alle attività svolte nell ambito dei progetti di prevenzione socio-sanitaria rivolte a persone che si prostituiscono in strada o al chiuso, comprendono: 718 uscite effettuate dalle Unità di strada; contatti effettuati; materiali distribuiti; 199

200 521 accessi ai Drop-In e 899 accompagnamenti ai servizi socio-sanitari a cura delle Unità di strada; 62 accessi ai Drop-In e 101 accompagnamenti ai servizi socio-sanitari rivolti a persone che si prostituiscono al chiuso. Il Servizio Politiche per l accoglienza sostiene la rete istituzionale e quella territoriale, nonchè le attività degli enti e degli operatori, attraverso misure di accompagnamento e azioni di sistema agendo da interfaccia con il Dipartimento Pari Opportunità in merito alla presentazione e gestione dei progetti a valenza regionale. Tali attività sono coordinate dal Servizio con il supporto dell Associazione di volontariato Città Meticcia e finanziate con ,00 per spese dirette provenienti dal Fondo sociale regionale (DGR n del 28 dicembre 2012). Prevenzione e contrasto del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili Ai sensi dell Intesa Stato/Regioni concernente il sistema di interventi da sviluppare per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili (art. 3, comma 1, Legge 9 febbraio 2006, n. 7 Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile ), è stato elaborato un programma attuativo regionale. Il programma è stato approvato con D.G.R del 16 dicembre Prevede la realizzazione di azioni di sistema regionali e azioni locali con un coordinamento regionale e coordinamenti locali affidati ai Comuni capoluogo aventi il ruolo di soggetti attuatori a livello territoriale; le Amministrazioni si avvalgono a loro volta di ulteriori soggetti pubblici e privati. Le risorse assegnate dallo Stato attraverso l Intesa ammontano a ,59 euro; non è previsto cofinanziamento né da parte della Regione, né delle Amministrazioni comunali. Ai sensi dell art. 6, comma 1, dell Intesa Stato/Regioni è stato istituito il Comitato Tecnico a supporto dell attuazione dell Intesa stessa di cui fa parte anche la Regione Emilia-Romagna in rappresentanza delle Regioni e delle Province Autonome. Area Povertà ed Esclusione sociale I dati regionali sulla povertà forniti il 17 luglio 2013 dall'istat 1, relativi al 2012, registrano in Emilia-Romagna una incidenza di povertà relativa del 5,1% delle famiglie (nel 2011 era il 5,2%) di fronte ad un tasso nazionale del 12,7%. Tenuto conto delle persone residenti, si stimano in le famiglie relativamente povere pari a circa individui. Assieme alla provincia di Trento (4,4%) ed al Veneto (5,8%) la nostra regione si colloca fra quelle con valori più bassi dell incidenza di povertà. E confermato il divario fra le regioni del nord, dove si inserisce l Emilia-Romagna, ed il sud dove si trova la Sicilia, regione con il valore più alto di povertà relativa (29,6%). Pur in presenza di un tessuto socio-economico che consente livelli di qualità della vita più elevati rispetto ad altre zone di Italia, anche l Emilia-Romagna accusa sul piano sociale le conseguenze della crisi economica e si è trovata ad affrontare molte più disuguaglianze e fragilità che nel passato. 1 ISTAT (Statistiche Report) - La povertà in Italia - Anno

201 Gli effetti prodotti dalla crisi economica in atto sono stati immediati nel territorio regionale, imponendo alla Regione e agli Enti locali di intervenire per dare risposta a nuovi bisogni a supporto delle famiglie e degli individui che hanno perso il lavoro. La dimensione d impoverimento diffuso e la precarietà economica hanno coinvolto anche fasce di popolazione non conosciute dai servizi socio-assistenziali Da più parti sono state evidenti le conseguenze del mancato reddito: aumento delle richieste di lavoro e di contributi economici; indebitamento; impossibilità di pagare le utenze e i servizi; aumento di accesso ai servizi tradizionalmente dedicati alle povertà. Programmazione sociale regionale Piani di zona e Programmi attuativi Il Piano Sociale e sanitario per gli anni 2013 e 2014 (DAL 117/13) affronta l impoverimento delle famiglie e degli individui per i quali la crisi in atto ed in particolare la perdita del lavoro e la difficoltà di trovare una nuova occupazione, comporta un progressivo e drammatico scivolamento nella povertà e/o il rischio dell irregolarità della propria presenza nel caso dei cittadini stranieri. La programmazione sociale degli interventi avviene attraverso la progettualità dei Programmi attuativi dei Piani di zona distrettuali per la salute e il benessere sociale Nell ambito delle risorse complessive destinate per l anno 2013 a ciascun ambito distrettuale per la costituzione del Fondo Sociale Locale, la quota individuata per la programmazione locale a fronte dell OBTV del Piano Impoverimento: affrontare la crisi e contrastare povertà ed esclusione sociale (Contrastare la povertà estrema e l impoverimento derivante dalla crisi economica) ammonta a ,20 euro, contro i ,90 del Queste le azioni a contrasto della povertà che si chiede ai Comuni di realizzare prioritariamente con il Fondo Sociale Locale (DGR 855/2013) a fronte di tale OBTV del Piano: 1. Sostegno a nuclei e persone in difficoltà economica: sostegno al reddito ed alla vita dignitosa, al lavoro, all abitare. 2. Interventi a favore delle situazioni di grave povertà ed esclusione sociale, di emergenza e bassa soglia, per l inserimento o il reinserimento sociale. Nel 2013 si è concluso il monitoraggio dei Piani Attuativi Annuali 2012 attraverso una lettura documentale dell area contrasto alla povertà e all esclusione sociale. Il monitoraggio ha rilevato le azioni messe in atto dagli ambiti distrettuali in risposta ai bisogni, fornendone una mappatura territoriale e ricavandone alcuni dati economici. Un Rapporto sintetico è stato pubblicato ed è disponibile all indirizzo: Iniziative ed azioni di sostegno del sistema dei servizi in tempo di crisi economica Oltre alla collaborazione con altri Servizi per la realizzazione di iniziative di confronto sulle problematiche legate all impoverimento (vedi Officine del Welfare - Crisi economica e processi di impoverimento 8 febbraio 2013), nel corso del 2013 l Assessorato alle politiche sociali della Regione Emilia-Romagna in collaborazione 201

202 con IRESS ha realizzato un Percorso formativo-laboratoriale per approfondire gli effetti dell impoverimento e per condividere idee e prospettive. In particolare il Percorso ha sviluppato un dibattito positivo fra più soggetti (Istituzioni Pubbliche, del Terzo Settore e del mondo economico-produttivo) e dato modo agli operatori di ripensare il proprio ruolo in una realtà che cambia. I Laboratori (avviati con il Seminario del 16 maggio 2013) hanno affrontato tre temi cruciali: beni alimentari e beni di prima necessità; indebitamento e stili di consumo; forme innovative di sostegno all abitare. Il Convegno finale dell 11 ottobre 2013 è stata l occasione per dare un seguito al percorso avviato e per condividere con esperti, operatori e amministratori pubblici l analisi del contesto nell ottica di riorientamento delle politiche. Azioni ed interventi sul diritto al cibo, recupero alimentare, lotta allo spreco La crisi economica e l impoverimento crescente pongono all attenzione delle istituzioni i bisogni primari delle persone e fra questi l alimentazione ed il riconoscimento del diritto al cibo. Il riconoscimento del diritto al cibo richiama il problema dello spreco alimentare, il fenomeno per cui crescente quantità di cibo sano e commestibile rischia di diventare rifiuto. Può invece diventare risorsa a contrasto della povertà. Infatti molte persone in povertà soffrono la fame e ricevono aiuti alimentari attraverso le reti del welfare grazie soprattutto alla pratica del recupero alimentare. L Assessorato alle politiche sociali anche nel 2013 ha realizzato interventi basati sull attività di recupero alimentare e distribuzione a fini di solidarietà sociale a favore dei meno abbienti (LR 6 luglio 2007 n.12 Promozione dell attività di recupero e distribuzione di prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale ) riconoscendola a pieno titolo quale buona pratica di contrasto alla povertà e all esclusione sociale per il raggiungimento degli obiettivi in tal senso contenuti nel Piano Sociale e Sanitario regionale. Si evidenzia l impegno della rete territoriale dei servizi, anche attraverso la progettualità dei Piani sociali di Zona, nel fornire risposta ai bisogni primari delle persone tramite punti di accesso locali per la somministrazione di pasti e la distribuzione di viveri alle persone bisognose. Le azioni regionali si sono orientate da una parte al monitoraggio e allo sviluppo della rete dei soggetti coinvolti nel recupero e distribuzione alimentare ai meno abbienti e dall altro al consolidamento dell attività da anni svolta dagli enti ed istituzioni territoriali. Al riguardo, nel 2013 si sono realizzati due progetti, uno in capo alla Fondazione Banco Alimentare Onlus di Imola ( Le eccedenze alimentari: una opportunità per la rete di aiuto a persone in stato di povertà ) per potenziare l attività di recupero delle eccedenze alimentari (euro ) e l altro alla Compagnia del SS Sacramento Caritas reggiana Onlus di Reggio Emilia ( Implementazione della ricerca e messa in rete delle realtà che raccolgono generi alimentari provenienti dalle eccedenze alimentari e sensibilizzazione del territorio ) per la mappatura e per la messa in rete delle realtà che raccolgono e distribuiscono generi alimentari ai meno abbienti (euro ). I progetti erano stati finanziati con DGR 2161/2012. La Regione Emilia-Romagna ha inoltre concesso il patrocinio non oneroso alla Fondazione Banco Alimentare per la XVII Giornata Nazionale della Colletta Alimentare che si è svolta su tutto il territorio nazionale il 30 novembre 2013, durante la quale sono stati raccolti prodotti di difficile reperimento durante l anno da destinare 202

203 alle persone bisognose. Con DGR 2052 del 23 dicembre 2013 è stata data continuità all impegno in materia di recupero alimentare finanziando due progetti che si concluderanno nel 2014: - Fondazione Banco Alimentare Onlus di Imola ( Recupero eccedenze alimentari in tempo di crisi: una risorsa da sviluppare ) per consolidare l attività di recupero delle eccedenze alimentari (euro ) e l altro alla Compagnia del SS Sacramento Caritas reggiana Onlus di Reggio Emilia ( Percorsi di sensibilizzazione in ambito regionale al diritto al cibo, alla lotta allo spreco e al ruolo del recupero alimentare nel contrasto all impoverimento ) per lo sviluppo di azioni di sensibilizzazione alla tematica (euro ). Nel 2013 ha avuto seguito la collaborazione dell Assessorato alle politiche sociali con l Assessorato all agricoltura, il quale sviluppa iniziative a livello comunitario che coniugano per esempio produzione agricola e lotta allo spreco alimentare, attraverso forniture gratuite di ortofrutta ai meno abbienti. Nel corso del 2013 la collaborazione che si è sviluppata con le realtà che si occupano di raccolta e distribuzione alimenti ai meno abbienti ha consentito un dibattito costruttivo sul nuovo Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti (FEAD) 2 che sostituirà il programma di distribuzione di derrate alimentari progettato per utilizzare le eccedenze prodotte nell'ambito della politica agricola comune. Il Fondo stanzierà a livello europeo 3,5 miliardi di euro per il periodo Sarà previsto un co-finanziamento degli Stati membri. Le finalità del fondo saranno ampliate con l'inclusione di due programmi di aiuto alla distribuzione di cibo e dell'assistenza materiale di base (ad esempio, abbigliamento e materiale scolastico) e per finanziare misure d'inclusione sociale per i più poveri. Sosterrà anche le donazioni di cibo e in particolare la raccolta, il trasporto e la distribuzione degli alimenti, contribuendo così a ridurre gli sprechi alimentari. Inclusione sociale di Rom e Sinti L aggiornamento degli strumenti per le politiche L Assessorato regionale Politiche sociali, in coerenza con le indicazioni già avanzate a livello europeo 3, ha avviato da gennaio 2013 un percorso di aggiornamento degli strumenti per le politiche nei confronti delle persone Rom e Sinte: 1) una nuova legge regionale, più in sintonia con le indicazioni europee e nazionali 4 e con la modificazione di bisogni e conoscenze 5 ; 2) una strategia regionale per l inclusione quale strumento di indirizzo e programmazione degli interventi a livello locale da attuare in modo integrato nei normali strumenti di programmazione e all interno delle misure a favore della popolazione in condizioni di povertà ed esclusione. La strategia si svilupperà lungo le priorità indicate a livello europeo e nazionale: l istruzione, il lavoro, l abitare, la salute. 2 Approvato dal Parlamento UE il 25 febbraio Common basic principles on Roma inclusion, Praga 2009; Comunicazione 173/2011 Quadro UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020 (approvazione Consiglio UE giugno 2011) 4 Strategia nazionale per l inclusione di Rom, Sinti e Caminanti, adottata dal Consiglio dei Ministri il 24/2/2012, approvata dalla Commissione Europea il 22/5/ E attualmente in vigore la LR 47/88 Norme per le minoranze nomadi dell Emilia-Romagna 203

204 L ampia condivisione di tale percorso, in particolare con i soggetti istituzionalmente competenti, è garantita da: - L utilizzo di una Cabina di regia regionale, rappresentata dalla cabina di regia per le politiche sociali e sanitarie integrata da rappresentanti della Prefettura di Bologna e dell Ufficio Scolastico Regionale nonché dal Difensore civico e dal Garante minori. - L attività del tavolo tecnico regionale composto stabilmente da rappresentanti degli assessorati regionali dei 4 assi (Salute, Lavoro, Scuola, Casa), dei servizi sociali dei Comuni capoluogo e delle organizzazioni del terzo settore con il compito di elaborare progetto di legge e Strategia regionale per l inclusione di Rom e Sinti, istituito con determinazione del DG Direzione Generale sanità e politiche sociali n.8860 del 22/07/2013 NOMINA DEI COMPONENTI DEL TAVOLO TECNICO REGIONALE PER L'INCLUSIONE DI ROM E SINTI - L utilizzo di quanto già previsto per il progetto UE denominato Roma-Matrix 6 di cui la Regione Emilia-Romagna è partner. - la costituzione di un tavolo regionale di confronto con le comunità di Rom e Sinti e le loro rappresentanze. Programma di miglioramento della vita nei campi Nel corso del 2013 si è provveduto alla gestione del Programma di interventi per il miglioramento delle condizioni di vita nei campi nomadi in Emilia-Romagna 7 e alla liquidazione di contributi assegnati ai Comuni ai sensi della LR 47/88 (e successive modificazioni ed integrazioni). Il Programma ha assegnato complessivamente euro ,00. Rapporto sulla popolazione nomade presente in Emilia-Romagna Nel corso del 2013 si è conclusa la fase di validazione dei dati relativi agli insediamenti nomadi in Emilia-Romagna; essi sono stati raccolti con riferimento alla situazione al 30 novembre 2012 attraverso un questionario, opportunamente aggiornato e raffinato, compilato dai Comuni ove è ubicato l insediamento. E stata predisposta una bozza del Rapporto sulla popolazione Sinta e Rom presente nei campi, nelle aree sosta e transito della Regione Emilia-Romagna, la cui versione finale sarà realizzata nella prima metà del Roma Matrix è un progetto finanziato dalla Commissione Europea nell ambito del programma europeo Fundamental Rights and Citizenship. La Regione Emilia-Romagna è partner del progetto attraverso il Centro regionale contro le discriminazioni che dal 2008 si occupa della prevenzione e del supporto alle vittime di discriminazione, tramite una Rete di soggetti che operano sul territorio regionale. L'obiettivo del progetto è il contrasto al razzismo, all'intolleranza e alla xenofobia nei confronti dei di Rom e Sinti, nonché di favorirne l'integrazione in tutta Europa. 7 Delibere di Giunta regionale n. 808 del 18 giugno 2012 e n del 28 dicembre

205 SICUREZZA TERRITORIALE. DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA. PROTEZIONE CIVILE 205

206 ASSESSORATO SICUREZZA TERRITORIALE. DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA. PROTEZIONE CIVILE 1. La difesa del suolo e la mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico e dei rischi costieri - Accordo di programma L Accordo di Programma 1 rappresenta uno strumento di programmazione di respiro triennale, costruito attraverso importanti sinergie istituzionali e organizzative; la sua efficacia andrebbe affiancata da una maggiore certezza relativamente ai trasferimenti delle risorse statali finanziarie disponibili. L Accordo ha previsto lo stanziamento di euro da parte del Ministero dell Ambiente, dei quali destinati alla fase attuativa e alla fase programmatica, cui si aggiungono ,96 euro di cofinanziamento regionale 2, per un totale complessivo di euro ,96 finalizzati ad interventi per la risoluzione di nodi critici idraulici, per la mitigazione del rischio nelle aree a rischio idrogeologico molto elevato, per fronteggiare l erosione costiera, nonché per garantire un adeguata e diffusa manutenzione del territorio. Nel 2013 l impegno delle strutture regionali coinvolte e del Commissario straordinario 3 deputato all attuazione dell Accordo, si è concentrato sul completamento sugli interventi già avviati e sull attuazione della parte di interventi prevista per il 2013 aventi effettiva copertura finanziaria. Con riferimento alla disponibilità economica reale, a fine 2013 sono stati trasferiti sulla Contabilità Speciale intestata al Commissario ,44 euro. Grazie a tali trasferimenti l ammontare complessivo dei fondi a disposizione per la quota di finanziamento statale al termine del 2013 è stata pari a ,44 euro. - Ulteriori interventi per la difesa del suolo Oltre all Accordo di Programma, nel settore della prevenzione e della riduzione del rischio idraulico e da frana sono stati finanziati con risorse ordinarie 2 interventi di sistemazione idraulica, per un ammontare di ,59 euro, riferiti sia alle programmazioni in attuazione delle indicazioni fornite dagli strumenti della pianificazione di bacino, sia alle autorizzazioni connesse a fasi emergenziali a seguito di eventi meteo climatici. Inoltre, sempre nel 2013, sono stati autorizzati 23 interventi per Lavori urgenti ai sensi dell art. 10 della L.R. n. 1/2005 per complessivi euro ,81 per la sistemazione di frane e opere idrauliche. - Attività e interventi a seguito degli eventi sismici del sottoscritto il 3/11/2010 dal Presidente della Giunta e il Ministero dell Ambiente a valere sui fondi messi a disposizione per la difesa del suolo dalla legge finanziaria 2010 (L.191/2009) 2 di cui ,32 provenienti dal recupero di economie degli interventi ex L.267/98 3 Commissario nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri con DPCM 10 dicembre 2010 nella persona del Prefetto Vincenzo Grimaldi 206

207 Tra gli ingenti danni causati dai sismi del 20 e 29 maggio 2012 vi sono quelli a opere di rilevanza strategica per la difesa del suolo, lo scolo delle acque e per il servizio di irrigazione. Il sistema di bonifica è quello che ha subito i danni più gravi, in particolare nella sua componente elettromeccanica deputata al sollevamento delle acque per lo scolo e l irrigazione, con i relativi manufatti idraulici e fabbricati di servizio. Le scosse hanno infatti gravemente danneggiato gli edifici dove sono collocate le pompe idrovore causando la mancata o ridotta operatività degli impianti. Danni importanti sono stati rilevati anche sulle sponde dei canali, sui rilevati arginali e su altri importanti manufatti come chiaviche e magazzini di servizio. Questo ha comportato un sensibile peggioramento delle condizioni di rischio di allagamento dei territori di pianura interessati. Mettere in sicurezza al più presto le aree colpite dal sisma ripristinando le funzionalità delle opere idrauliche per la difesa del suolo è stato l obiettivo primario del commissario Errani, realizzando tempestivamente opere provvisionali per garantire la funzionalità dei manufatti per la regolazione dei flussi idrici e la laminazione delle piene fluviali. Il Presidente della Regione Vasco Errani, in qualità di Commissario delegato, ha stanziato, attraverso una serie di ordinanze con cui sono stati individuati i soggetti attuatori, circa 26 milioni di euro per la realizzazione di n. 91 interventi provvisionali nelle province interessate dal sisma. I soggetti attuatori sono stati i Consorzi di Bonifica dell Emilia Centrale, della Burana, Pianura di Ferrara, Terre dei Gonzaga in destra Po, Renana, l Agenzia interregionale per il fiume Po e la struttura tecnica regionale di bacino Reno, ciascuno in relazione al territorio di competenza. Già dai primi giorni post sisma sono stati avviati dai suddetti soggetti attuatori per le opere in loro diretta gestione, i lavori per la realizzazione di opere provvisionali e interventi urgenti per la messa in sicurezza del territorio e lo svolgimento della stagione irrigua. I soggetti attuatori degli interventi hanno compiuto uno sforzo notevole per poter alla fine del 2013 portare lo stato d avanzamento complessivo dei lavori di realizzazione delle opere provvisionali al 55 %. Si tratta di un risultato notevole se si tiene presente che in poco tempo si è provveduto alla progettazione, al conseguimento delle necessarie autorizzazioni, all affidamento dei lavori e alla loro avanzata realizzazione. Va inoltre sottolineato che l attuazione degli interventi è stata resa particolarmente gravosa dagli eventi alluvionali verificatisi nel periodo marzo-maggio 2013 che hanno reso molto complesse le operazioni di cantiere. Il recupero della piena efficienza dei manufatti è stato indispensabile per la sicurezza idraulica della pianura emiliana. Per quanto attiene agli interventi definitivi, il Commissario Errani ha provveduto a finanziare, nell ambito dell Ordinanze n. 120 e 121 del , n. 656 interventi per un importo complessivo di 530 milioni di euro, di cui circa 37 milioni di euro destinati alle opere di bonifica e di difesa del suolo. - Attuazione della Direttiva alluvioni Nel corso del 2013 si è perfezionata la metodologia per la mappatura della pericolosità e del rischio di alluvioni predisposta ai sensi della Direttiva 2007/60/CE e del D.Lgs. 49/ nel territorio regionale, applicando e dettagliando le indicazioni 4 Piano annuale per la riparazione e il ripristino delle opere pubbliche, dei beni culturali e dell edilizia scolastica e universitaria danneggiati dal terremoto del maggio che recepisce la Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e gestione dei rischi di alluvioni 207

208 fornite dal documento Indirizzi operativi per l attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione ed alla gestione dei rischi da alluvioni con riferimento alla predisposizione delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni 6. Grazie al lavoro congiunto delle Autorità di bacino nazionali, che coordinano i lavori nei tre distretti di pertinenza 7, delle Autorità di Bacino regionali e interregionali e delle strutture regionali e degli enti competenti nel settore della difesa del suolo e della costa, in particolare Consorzi di Bonifica e Province, è stato prodotto un primo quadro conoscitivo della pericolosità e del rischio di alluvioni relativo a tre ambiti territoriali specifici indagati (corsi d acqua naturali, reticolo di bonifica, fascia costiera), portato alla conoscenza con la deliberazione della Giunta Regionale n. 868/2013, aggiornato e integrato alla luce di approfondimenti e nuovi dati disponibili nel dicembre Il percorso ha visto la sua conclusione e positiva rendicontazione al Ministero dell Ambiente con la presentazione delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni e conseguente presa d atto nei Comitati Istituzionali delle Autorità di Bacino Nazionali, il 23 dicembre 2013, nel rispetto dei tempi previsti dalla Direttiva europea 9. A far data dal dicembre 2013, il territorio della Regione dispone, quindi, di una cartografia rispondente a quanto specificamente richiesto dalla Direttiva Alluvioni (2007/60/CE), a partire dalla quale elaborare il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA) che rappresenterà secondo l approccio europeo, una volta concluso l iter previsto (dicembre 2015), lo strumento principale per la gestione e la valutazione del rischio di alluvioni nei territori della Comunità. Parallelamente, si sono concluse le attività di aggiornamento del quadro dei dati di riferimento idrologici e di studio degli effetti dei cambiamenti climatici in atto 10, secondo modalità a carattere sperimentale e su alcuni bacini pilota, nel rispetto dei principi fondamentali della strategia comunitaria in tema di gestione dei bacini idrografici e in accordo con la Direttiva europea delle Acque 2000/60/CE. Il 2 dicembre 2013 con l incontro presieduto dall Assessore di riferimento, rivolto ai portatori di interesse istituzionali, ha preso formalmente avvio il processo di partecipazione pubblica, previsto dagli artt. 9 e 10 della Direttiva 2007/60/CE 11 e ribadito nel D.Lgs. 49/2010, all art. 10, con il quale si intende coinvolgere tutti i possibili stakeholders allo scopo di migliorare il quadro conoscitivo per quanto possibile, e trarre utili indicazioni alla elaborazione del Piano di Gestione del Rischio da Alluvione. - Attività di indirizzo per la gestione sostenibile dei corsi d acqua Sono in fase di implementazione le Linee Guida per la riqualificazione ambientale dei canali di bonifica in Emilia Romagna, redatte in collaborazione con i Consorzi e 6 Ministero dell Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, aprile distretto padano dell Appennino settentrionale e dell Appennino Centrale 8 deliberazione della Giunta Regionale n. 1977/ conclusione della fase di cui all art. 6 entro il 22/12/ avviate con deliberazione della Giunta Regionale n. 491/ La partecipazione attiva di tutte le parti interessate, prevista dall articolo 10 della presente direttiva, è coordinata, se opportuno, con la partecipazione attiva delle parti interessate prevista dall articolo 14 della direttiva 2000/60/CE (Art. 9, par.3)."ai sensi della normativa comunitaria applicabile, gli Stati membri mettono a disposizione del pubblico la valutazione preliminare del rischio di alluvione, le mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni e i piani di gestione del rischio di alluvioni." (Articolo 10, par. 1)."Gli Stati membri incoraggiano la partecipazione attiva delle parti interessate all elaborazione, al riesame e all'aggiornamento dei piani di gestione del rischio alluvioni di cui al capo IV." (Art. 10, par. 2) 208

209 con l URBER. I contenuti delle Linee Guida sono al momento applicati da diversi gestori idraulici e in alcuni casi recepiti anche dai PTCP provinciali. La Regione inoltre sta realizzando il progetto LIFE+ denominato RII, con un cofinanziamento di euro dalla UE per un importo complessivo di euro , i cui obiettivi consistono nell'introdurre strategie e interventi innovativi per la gestione del reticolo idraulico minore, al fine di conseguire una maggiore sicurezza idraulica congiuntamente ad una migliore qualità dell acqua e dell ambiente. Nel 2013 sono state realizzate in particolare due attività importanti: la progettazione degli interventi e la loro condivisione nell ambito di un processo di partecipazione (uno dei primi avviati in Regione nel settore della Difesa del Suolo), con le istituzioni, gli attori e i cittadini dei territori interessati da LIFE RII (Comuni di Albinea, Bibbiano, Quattro Castella, San Polo d Enza), utilizzando eventi frontali e strumenti on-line e in particolare la Piazza virtuale IoPartecipo+ del portale regionale per la partecipazione. Parallelamente si è svolta un intensa azione di comunicazione sia nei confronti degli attori locali del territorio, sia a livello più generale e diffuso (convegno nazionale a Bologna del 25 novembre, pubblicazioni, pannelli informativi, articoli su stampa di settore, punti informativi presso l URP regionale, la Biblioteca assembleare). - La difesa, il monitoraggio e la gestione della costa in funzione della mitigazione dei rischi costieri E stata completata l analisi dei dati della V campagna di rilievo topo-batimetrico del litorale regionale e sono stati restituiti i risultati della II campagna sedimentologica ad essa associata. I dati sono stati confrontati con il periodo di rilevazione precedente (2006) ed è stata aggiornata la valutazione del bilancio sedimentario della costa regionale con l indicazione delle zone critiche in erosione e delle zone in accumulo della spiaggia emersa e sommersa. Sono in fase di aggiornamento i dati relativi al Sistema Informativo Gestionale Celle Litoranee (SICELL) sulle 118 Celle in cui è suddivisa la costa regionale, che permette di valutare lo stato complessivo del litorale e di gestire al meglio gli interventi in una visione complessiva. Nell ambito delle attività relative all attuazione della Direttiva Alluvioni è stato completato il quadro conoscitivo del rischio da alluvione e ingressione marina, concludendo il percorso con la presentazione al Ministero dell Ambiente delle mappe della pericolosità e del rischio in ambito costiero, congiuntamente con quelle relative agli ambiti dei corsi d acqua naturali e di bonifica. Sono proseguiti i lavori per la formulazione del nuovo Regolamento regionale 12 in materia di gestione dei sedimenti marini e costieri, in collaborazione con le strutture tecniche regionali di Bacino e ARPA ER. E stato ultimato il progetto europeo MAREMED, che ha permesso di aggiornare e promuovere il nuovo testo della Carta di Bologna 13. Il testo contiene indicazioni su una strategia e delinea un Macro-Progetto per il Mediterraneo sui temi della GIZC, della Governance, della difesa della costa, dell adattamento ai Cambiamenti Climatici delle zone costiere, della gestione sostenibile dei sedimenti e del territorio costiero, per il prossimo periodo di programmazione ( ) dei fondi strutturali. La Carta 12 ai sensi dell art. 109 c. 2 del D.Lgs. 152/2006 e s.m. 13 Carta di Bologna 2012 Carta delle Regioni europee per la promozione di un quadro comune di azioni strategiche dirette alla protezione e sviluppo sostenibile delle aree costiere del Mediterraneo, DGR n. 1346/

210 di Bologna è stata firmata il 21 marzo 2013 a Bruxelles da 14 regioni provenienti da diversi stati membri. Le adesioni sono poi salite a 20 nel corso del 2013, oltre all adesione della Commissione InterMediterranea della CRPM (Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime) nel giugno Si è avviato il progetto COASTGAP (Coastal Governance and Adaptation Policies) nell ambito del Bando per progetti di Capitalizzazione del Programma MED, nel cui sviluppo è prevista la formulazione di dettaglio del Macro-Progetto, delineato nella Carta di Bologna, da attuare nel periodo Per raggiungere questo obiettivo è stato istituito un tavolo di coordinamento sugli obiettivi della Carta di Bologna, e in particolare sulla formulazione del Piano di Azione Congiunto per il Mediterraneo, del Gruppo di Lavoro sulle Politiche Marittime Integrate della Commissione Intermediterranea della CRPM. Sono terminate le attività del progetto SHAPE, che per il settore specifico costiero prevedeva un azione pilota sull implementazione del Protocollo GIZC 14 e la formulazione del Piano di Gestione dei sedimenti della Sacca di Goro, in collaborazione con la Provincia di Ferrara. - Le attività estrattive L Assessorato e le competenti strutture regionali, in un anno di sostanziale stasi del settore estrattivo legata alla più generale stagnazione del comparto edile in relazione alla congiuntura economica, hanno focalizzato l attenzione sulle problematiche del recupero e della messa in sicurezza dei siti oggetto di attività estrattiva ed in particolare delle ex cave di gesso, di cui la Regione ha favorito la progressiva chiusura e sistemazione in quanto sempre site in contesti ambientali di pregio, concentrando le escavazioni nel polo estrattivo unico regionale di gesso di Monte Tondo a Riolo Terme/Casola Valsenio (RA). Si sono infatti conclusi e collaudati gli interventi di recupero e valorizzazione a fini museali della Grotta del Re Tiberio, importante sito archeologico nel comune di Riolo Terme, posto all interno del polo di Monte Tondo. L intervento, finanziato e coordinato dalla Regione ha coinvolto la Soprintendenza archeologica dell Emilia-Romagna, l Ente Parco dei Gessi Romagnoli, la Provincia di Ravenna, i Comuni interessati e la Ditta esercente in un rapporto di fattiva sinergia. Si sono inoltre concluse le indagini sullo stato di fatto, le prove sperimentali e l elaborazione di un progetto di fattibilità di messa in sicurezza per l ex cava di gesso Prete Santo in Comune di San Lazzaro di Savena (BO), finanziato dalla Regione, date le particolari situazioni di instabilità nella parte a cielo aperto e di insicurezza statica in quella in sotterraneo. E iniziata la successiva fase di progettazione ed esecuzione degli interventi urgenti ed indifferibili per la messa in sicurezza del sito. Dal punto di vista normativo/regolamentare è proseguito l'iter di approvazione del Progetto di legge regionale recante norme in materia di attività estrattive e minerarie all'esame della competente Commissione Assembleare, approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 1903/2012, oggetto di udienza conoscitiva svoltasi il 16/10/2013. Inoltre con deliberazione della Giunta Regionale n. 2073/2013 è stata approvata la Ridefinizione delle tariffe di cui all'art 12 della legge regionale 18 luglio 1991, n. 17 relative agli oneri di cava, al fine di incentivare gli usi nobili di inerti pregiati e di perseguire di concerto il recupero degli inerti derivanti da trasformazioni 14 test di applicazione dell Art.8, set-back zone 210

211 del territorio e da demolizione, nonché al fine di non creare distorsioni di mercato con realtà limitrofe. Infine la Regione ha fattivamente partecipato al progetto europeo SNAP-SEE (programma South East Europe), di durata triennale il cui obiettivo principale è lo sviluppo di un insieme di strumenti e procedure che supportino la pianificazione regionale/nazionale degli aggregati primari e secondari in un ottica di gestione sostenibile delle risorse estrattive integrata a livello del partenariato. 2. Le conoscenze territoriali in ambito geologico Nel 2013 è proseguita la raccolta dati, insieme all attività di gestione degli strumenti di monitoraggio delle falde acquifere e dei movimenti di versante, e di gestione, sviluppo e implementazione di tutte le banche dati, oltre alla pubblicazione di dati vettoriali in formato WMS e WFS per alimentare il portale geografico regionale, il catalogo WEB e One-geology Global. Si è consolidata la collaborazione con le Province per lo sviluppo dei Piani Provinciali di Tutela delle acque e dei Piani Territoriali di Coordinamento provinciale ed è continuato il supporto, dal punto di vista conoscitivo, per le attività tecniche dei Comuni, dell ARPA e l Azienda Regionale di Protezione Civile. E' inoltre proseguita la collaborazione ad alcuni progetti europei. - Rischi costieri e Sistema informativo del mare e della costa In attuazione del D.Lgs n. 49/2010 (Direttiva Alluvioni) sono state elaborate le mappe di pericolosità e rischio per l ambito costiero, si è partecipato ai tavoli tecnici e sono state predisposte le relazioni finali. E proseguita l attività di supporto al Centro Funzionale di Protezione Civile per la valutazione dei rischi connessi alle mareggiate, ed è stato completato lo sviluppo del sistema informativo in_storm, ovvero dello strumento per la gestione dei dati relativi alle mareggiate (in fase di collaudo). Analogamente è iniziato il collaudo del sistema di allertamento costiero EWS e delle procedure di "Allerta Costiera". Sono state inoltre condotte 2 campagne di monitoraggio della rete regionale GPS. Nell ambito del sistema informativo del mare e della costa è stata progettata e avviata la riorganizzazione delle informazioni in Data Base tematico applicativi: in_coast (informazioni sullo stato fisico e l evoluzione), In_Defence (dati su difese e interventi di ripascimento), in_risk (rischi costieri), in_sea (dati sugli usi del Mare), in_sand (giacimenti di sabbie sottomarine), in_storm (dati relativi alle mareggiate), in_move (dati subsidenza) e sono stati analizzati ed elaborati nuovi dati e aggiornate alcune cartografie. Un grosso impegno è stato posto nella realizzazione dei prodotti finali del progetto Europeo Shape, in particolare, è stato progettato e sviluppato l Atlante GIS del Mare Adriatico a supporto del ICZM e della MSP, che a fine 2013 era disponibile in formato di test. E stato dato un grande impulso alla realizzazione del DB regionale degli usi del Mare, elaborando e caricando numerosi tematismi anche a supporto del settore regionale della pesca. Un ulteriore risultato è stato l aggiornamento del DB in_sand grazie a nuovi dati forniti, a costo zero, dal CNR-ISMAR di Bologna. Si è inoltre realizzata l implementazione del sistema con il quadro normativo ed è stata definita una procedura di utilizzo e di esecuzione dei progetti di ripascimento con sabbie provenienti dai giacimenti sottomarini. Sempre in ambito Shape è stata condotta l analisi per la definizione della linea di set-back, ai sensi dell art. 8 del protocollo ICZM e prodotta la 211

212 cartografia relativa. Si è partecipato a numerosi eventi per la divulgazione dei risultati, sia del progetto Shape che di quelli relativi ai Rischi; in particolare è stato organizzato un evento dedicato alla direttiva alluvioni nell ambito della fiera Coastexpo Subsidenza. E proseguita l attività di acquisizione e analisi dei dati a scala locale nelle aree di Bologna, della costa e a scala regionale. Già nei primi rilievi della subsidenza, effettuati a scala regionale all inizio degli anni 90, la pianura bolognese è stata identificata come l area a maggiore velocità di abbassamento del suolo dell intera regione: in quest area la subsidenza antropica è da sempre correlata con l emungimento di acqua dal sottosuolo. In una delle zone in assoluto più subsidenti della pianura bolognese (Comune di Castel Maggiore) è attivo, oramai da dieci anni, un monitoraggio in continuo che permette di misurare la subsidenza nei primi 200 metri di sottosuolo, intervallo in cui si concentra una buona parte del prelievo idrico dalle falde. Le misure effettuate di recente, in analogia con i rilevamenti satellitari disponibili, denotano un evidente rallentamento della velocità di subsidenza nell area oggetto del monitoraggio. Per l area costiera si è fortemente sviluppato il geodatabase (denominato In_Move), che raccoglie dati e studi inerenti al fenomeno della subsidenza, come previsto dal Protocollo di Intesa tra Regione, Provincia, Comune di Ravenna ed Eni. Sono state condotte sperimentazioni per la correzione e l omogeneizzazione dei dati a partire da quelli interferometrici. Inoltre è stato avviato lo studio sul contributo della compressibilità dei depositi olocenici; per questa attività sono state condotte campagne geotecniche in 2 aree pilota (Lido di Classe e Gorino) e sono stati installati altrettanti assestimetri per il monitoraggio in continuo del fenomeno. Prosegue la partecipazione al tavolo tecnico relativo al Protocollo Dosso Angeli, per verificare e indirizzare le attività di monitoraggio legate allo sfruttamento del giacimento di gas da parte di Eni. E stata inoltre svolta attività di supporto alle procedure di VIA relativamente a ricerche e sfruttamento di giacimenti di idrocarburi. Questa attività negli ultimi anni ha avuto una importante diffusione, con la presentazione di numerosi permessi di ricerca di idrocarburi, in particolare nella porzione orientale della nostra pianura (province di Ferrara, Bologna e Ravenna). Lo sfruttamento degli idrocarburi, iniziato in Emilia-Romagna in modo significativo dagli anni 50 del secolo scorso, ha causato locali incrementi della velocità di subsidenza. E pertanto giustificato da parte delle popolazioni residenti nelle aree oggetto della ricerca, un certo timore per un possibile aumento dell abbassamento del suolo a fronte dell estrazione di idrocarburi. Per questo motivo nelle procedure di VIA in corso sono stati prescritti sistematicamente degli studi per quantificare il contributo alla subsidenza dovuta al prelievo di idrocarburi, e la messa in opera di sistemi di monitoraggio molto accurati, capaci di verificare le previsioni fatte. - Dissesto Idrogeologico. Il 2013 è stato fornito supporto all Agenzia di Protezione civile per la ricognizione dei dissesti legati alle avversità atmosferiche di marzo e aprile 2013, che hanno portato alla dichiarazione di stato di Emergenza ed alla emissione del DPCM 83/2013 da parte del Governo. Il numero dei dissesti censiti ha superato le 1500 unità; per poter definire gli scenari di rischio tutti i dissesti censiti sono stati caratterizzati dal punto di vista cartografico e evolutivo. Contemporaneamente è proseguito il monitoraggio della criticità 212

213 idrogeologica, in concomitanza con gli eventi meteo previsti e in atto, presso la sala operativa del Centro Funzionale regionale collaborazione con l Azienda Regionale di Protezione Civile presso la sala operativa di ARPA. E' proseguito il lavoro di aggiornamento della cartografia del dissesto e delle aree a rischio, in particolare sulle aree dell alta Val Marecchia. Sono state realizzate elaborazioni e sviluppati tematismi derivati dalla Banca Dati geologica, quali la carta litotecnica e di suscettività da frana, e l analisi di rischio idrogeologico. E proseguito il monitoraggio di varie frane di rilevante importanza sul territorio regionale fra cui la frana di Ripoli, riattivata a seguito dell escavazione delle due gallerie della nuova autostrada Bologna-Firenze. - Risorse idriche. L Appennino emiliano-romagnolo è ricco di risorse naturali, tra cui quelle idriche che sono oggetto di studi e i cui risultati sono utilizzabili per la formulazione di politiche di valorizzazione della montagna. Nel 2013 è stata avviata una collaborazione con la Provincia di Bologna per la descrizione e quantificazione delle risorse idriche sotterranee nell ambito della concessione delle Terme di Porretta. In collaborazione con ENEA, è stata conclusa la cartografia regionale sulle aree degradate idonee al recupero per ospitare impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile. E stata stabilita una collaborazione con la Direzione Regionale della Soprintendenza per l implementazione del Piano territoriale del Parco dei Sassi di Roccamalatina (Modena) che ha portato alla pubblicazione di un manuale di buone pratiche destinato ai tecnici impegnati nella progettazione di interventi di edilizia locale. La collaborazione è stata formalizzata dalla firma di un protocollo d intesa tra Macroarea dell Emilia Centrale, Parco, Provincia di Modena, Comuni, Regione e Soprintendenza. Sul fronte delle risorse idriche sotterrane di pianura, si è avviata una importante sperimentazione per la ricarica artificiale delle falde nella conoide del Marecchia che contribuisce in modo sostanziale all approvvigionamento idropotabile della Romagna. L intervento di ricarica, che vede la collaborazione di numerose strutture regionali e diversi Enti pubblici e privati, dovrebbe procurare un aumento della disponibilità idrica nella conoide da utilizzarsi in caso di possibili future crisi idriche. Sono stati inoltre effettuati diversi sopralluoghi nelle zone di cratere del sisma 2012 a seguito di segnalazioni di fenomeni particolari, quali pozzi con temperature anomale o con fuoriuscite di gas. Nessuno degli episodi segnalati ha attinenza con il sisma, trattandosi o di mal funzionamento delle pompe dei pozzi (che surriscaldano l acqua), o di fenomeni che rientrano nella norma per le zone in questione. Si sono consolidate alcune attività tra le quali i rilievi del livello e della salinità dell acquifero freatico costiero, e la messa in opera di una rete di monitoraggio in continuo della falda in una delle zone (la pianura bolognese) in cui la falda ha livelli più depressi a scala regionale. E stato infine realizzato un modello di flusso delle acque sotterranee dell acquifero prospiciente il Po che ha permesso di quantificare, in via preliminare, il contributo alla portata del fiume dovuto alla ricarica dell acquifero stesso. - Demanio idrico. L'attività ha riguardato la manutenzione e l aggiornamento dei dati geografici relativi alle nuove concessioni emesse nel 2012 e 2013 e il caricamento dei dati relativi a pagamenti effettuati nei medesimi anni. Contemporaneamente sono state gestite le pratiche pregresse (antecedenti al 2001) provenienti dallo Stato, sono stati elaborati i 213

214 dati relativi ai gestori di reti e PA e si è proceduto alla predisposizione tecnica degli accordi sostitutivi. 3. Per la protezione del suolo Le attività nel 2013 si sono concentrate sull acquisizione e l analisi di dati in merito alla qualità e alle funzioni svolte dai suoli regionali, oltre che al mantenimento del sistema informativo SUOLO. Il progetto Carta Pedogeochimica della pianura emilianoromagnola in scala 1: nel 2013 ha visto la realizzazione di due nuove elaborazioni cartografiche che descrivono il fondo naturale-antropico di Arsenico e Vanadio nei suoli agricoli della pianura. Per una piena comprensione dello stato di salute dei suoli e dei potenziali rischi di contaminazione ambientale, è stato avviato uno studio che indaga la relazione tra contenuto di fondo naturale-antropico in metalli, caratteristiche chimico-fisiche del suolo e biodisponibilità di metalli in aree critiche per i contenuti e/o gli arricchimenti superficiali. E proseguita l attività di analisi ed elaborazione dei dati sul suolo a supporto della programmazione agricola regionale 15, così come l attività e l impegno a definire strategie condivise per affrontare il problema relativo al consumo della risorsa suolo con la collaborazione al Gruppo di Lavoro Valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo, coordinato dal settore Agricoltura 16. E proseguita l analisi e la valutazione delle diverse funzioni strategiche dei suoli, per l analisi integrata degli effetti sulla risorsa suolo delle politiche esistenti e l individuazione di indici e metodi di stima del valore dei suoli calibrati localmente. Sono proseguite le attività di aggiornamento e sviluppo del sistema informativo dei suoli che includono la divulgazione degli elaborati cartografici prodotti con pubblicazione nei 3 siti web regionali sui suoli, e l attività di collaborazione con il Sistema informativoinformatico agricolo regionale a supporto dell applicativo WEB del Piano di Concimazione. 4. Per la riduzione del rischio sismico Superata l emergenza determinata dai terremoti di maggio-giugno 2012, il 2013 ha visto la ripresa delle attività ordinarie per la riduzione del rischio sismico, ma anche un forte coinvolgimento di molti settori della Regione nella ricostruzione post-sisma e nella pianificazione territoriale, per un aggiornamento dei piani urbanistici alla luce degli effetti osservati. In merito alle attività ordinarie di attuazione della normativa statale e regionale, e in particolare della L.R. n. 19/2008 Norme per la riduzione del rischio sismico, si è giunti all elaborazione del testo di revisione della legge regionale. Questo risultato è stato conseguito in base alle azioni di monitoraggio, compiute anche attraverso incontri seminariali, iniziative di approfondimento locale e coinvolgimento dei Comitati consultivi previsti dalla stessa legge. Inoltre, sempre in riferimento alla L.R. n.19/2008, l attività di sperimentazione del Sistema Informativo Sismica per l invio telematico e la gestione 15 definizione Aree Svantaggiate intermedie (art. 19 del Reg. CE 1257/1999), PSR determinazione n. 954/

215 informatica delle pratiche sismiche è stata integrata con attività di informazione attraverso incontri con professionisti, Enti Locali e Strutture Tecniche competenti in materia sismica. In seguito alla sperimentazione sono state corrette ed affinate alcune funzionalità del sistema. Sono proseguite anche le attività di coordinamento degli studi di microzonazione sismica e valutazione della vulnerabilità degli edifici avviate grazie ai contributi resi disponibili, per sette annualità, dall art. 11 della L. 77/ Nel 2013, con Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 52/2013 e decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile del 15/4/2013 sono state rese disponibili le risorse per la terza annualità 18. Nel 2013 è proseguita l attività di collaborazione con l Agenzia regionale di Protezione Civile per la definizione delle attività previste dalla convenzione tra l ARPC e l Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. - Valutazioni di rischio sismico e individuazioni di priorità di interventi su scala regionale. L'attività si è concretizzata nel supporto organizzativo del Comitato regionale per la riduzione del rischio sismico e nel coordinamento del Comitato tecnico-scientifico. Si è proceduto con l'attuazione del 1 e 2 programma stralcio del Piano Straordinario di messa in sicurezza di edifici scolastici e del programma regionale per verifiche tecniche e per interventi (adeguamento o miglioramento sismico) su opere ed edifici strategici o rilevanti per il collasso. Si è provveduto al completamento delle attività connesse all'attuazione di diverse Ordinanze PCM con definizione di criteri per l individuazione degli interventi a valle delle stesse verifiche tecniche e si è implementato il Data Base delle prove specialistiche sui materiali. Mediante i Fondi per interventi straordinari della PCM (distribuiti dal 2011 al 2016) sono stati finanziati le prime due annualità degli interventi di prevenzione e mitigazione del rischio sismico su edifici e opere infrastrutturali di interesse strategico e rilevanti, in relazione alle conseguenze di un loro collasso. L attuazione delle prime due annualità ha interessato il miglioramento sismico di sette sedi municipali e sei edifici scolastici che ospitano funzioni strategiche; è stato inoltre predisposto il terzo piano, a valere sullo stesso fondo per l annualità 2013, che interesserà sedici sedi municipali, nonché interventi strutturali su edifici privati. A seguito delle emanazioni delle Ordinanze PCM, che prevedono l esecuzione di interventi di adeguamento strutturale ed antisismico di edifici scolastici a carico del Fondo per interventi straordinari della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stata conclusa la prima annualità (2008) mentre sono in corso di svolgimento le successive. Inoltre sono continuate le attività connesse al monitoraggio dei prezzi elementari e delle voci contenute nell Elenco prezzi per opere di riparazione e consolidamento sismico degli edifici esistenti, utilizzato quale riferimento per gli interventi oggetto di finanziamento e la partecipazione alle attività tecnico-amministrative conseguenti al terremoto emiliano del 23/12/2008. Infine è proseguita l attività di consulenza ed affiancamento alle strutture tecniche regionali per la valutazione delle criticità degli 17 sono proseguite le attività avviate, per la prima annualità, dall OPCM 3907/2010 e dal decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 8422, che stanziavano euro ,08 per studi di microzonazione sismica e euro ,18 per la valutazione della vulnerabilità degli edifici, e quelle per la seconda annualità avviate con le risorse rese disponili con OPCM 4007/2012 e Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile del 16/3/2012 (euro ,00 per la microzonazione sismica e euro ,06 per la valutazione della vulnerabilità degli edifici) 18 euro ,61 per la microzonazione sismica e ,08 per l analisi della vulnerabilità delle costruzioni 215

216 edifici pubblici e privati soggetti a dissesti per cause naturali e/o antropiche. - Valutazione della risposta sismica locale e micro zonazione sismica. Sono state concluse tutte le attività di microzonazione sismica (MS) previste dall OPCM 3907/2010 e dalla deliberazione della Giunta regionale n. 1051/2011 e sono in corso quelle di coordinamento degli studi finanziati con OPCM 4007/2012, regolati dalle deliberazioni della Giunta regionale n. 1302/2012 e n. 1541/2012. In particolare l OPCM 4007/2012 ha reso disponibili anche contributi per l aggiornamento degli indirizzi regionali per la microzonazione sismica. In Emilia-Romagna gli studi di microzonazione sismica sono regolati dalla DAL n. 112/ Grazie ai numerosi studi effettuati dal 2007 ad oggi e in particolare a seguito dei dati raccolti dopo i terremoti di maggio-giugno, sono oggi disponibili nuove conoscenze che consentono l aggiornamento di tali indirizzi. Perciò, avvalendosi dei contributi di cui alla citata OPCM, sono stati conferiti incarichi a enti di ricerca specialistici per l aggiornamento degli indirizzi regionali ed i cui lavori si sono già conclusi: è in fase di redazione il testo di aggiornamento. Sono stati poi avviati gli studi finanziati con OCDPC 52/ regolati dalla deliberazione della Giunta regionale n. 1919/2013. Relativamente agli studi di MS nelle aree colpite dai terremoti 2012, nel 2013 si è concluso lo studio realizzato nei comuni più colpiti, vale a dire quelli in cui sono stati osservati diffusi effetti di intensità macrosismica almeno pari al VI grado della scala MCS 21. Tali studi, già trasmessi alle Amministrazioni interessate, sono disponibili nel sito web Di particolare interesse sono state le attività di coordinamento che la Provincia di Modena ha avviato, in collaborazione con le strutture regionali interessate, per la stesura di norme per il recepimento di tali studi e per le attività di riduzione del rischio sismico a livello comunale. Inoltre, con Ordinanza del Commissario delegato Presidente della Regione n. 84/2013, sono state rese disponibili anche risorse per ulteriori approfondimenti e per studi in quelle aree colpite dai terremoti di maggio-giugno 2012, che però non possiedono i requisiti 22 per potere accedere ai contributi nazionali 23. Tali studi sono in fase di avvio da parte delle Amministrazioni Locali interessate, in coordinamento con le strutture regionali interessate. Infine, nel 2013 si sono concluse anche le attività di collaborazione con la Provincia di Bologna per la redazione della cartografia provinciale di pericolosità sismica locale per l aggiornamento del PTCP di Bologna. La cartografia realizzata e le relative norme di indirizzo per la pianificazione comunale sono disponibili nel sito web della Provincia di Bologna. - Le attività per il superamento dell emergenza sismica e la ricostruzione a seguito dei terremoti di maggio-giugno2012: verifiche di agibilità, istruttoria dei progetti strutturali e microzonazione sismica. Per la prima volta in Italia sono stati previsti contributi per interventi di consolidamento 19 atto di indirizzo ai sensi della L.R. n. 20/ terza annualità art. 11, L. 77/ di cui all Ordinanza del Commissario delegato Presidente della Regione n. 70/ (ag 0,125g) 23 art. 11, L. 77/

217 del terreno di fondazione finalizzati alla mitigazione del rischio di liquefazione per la ricostruzione di edifici fortemente danneggiati 24. Nel 2012, avvalendosi della collaborazione di esperti di geotecnica sismica, sono state definite le tecniche di consolidamento del terreno di fondazione ritenute più idonee in base alle caratteristiche geologiche locali 25. Sono state anche individuate le aree in cui sono stati osservati gravi effetti di liquefazione e nelle quali si ritengono opportuni gli interventi di consolidamento consigliati. Per tutto il 2013 sono proseguite le istruttorie, e in alcuni casi attività di collaborazione con le Amministrazioni Locali, per il coordinamento dei progetti di consolidamento del terreno di fondazione al fine di ridurre il rischio di liquefazione di edifici danneggiati dai terremoti di maggio-giugno Sono state inoltre definite, dal gruppo di esperti nominato dalla DGR 1372/2013, le linee guida per le indagini e la documentazione da produrre a supporto delle richieste di contributi per interventi di consolidamento del terreno di cui alle Ordinanze Commissariali 26. Nel 2013 è stato completato anche lo studio degli effetti di instabilità dell argine del canale diversivo di Scortichino, località del Comune di Bondeno (FE), osservati a seguito delle scosse del 20 maggio E in fase di avvio il primo intervento di messa in sicurezza dell argine per garantire una corretta ricostruzione degli edifici danneggiati presenti. Con riferimento all attività di agibilità post sisma, in aggiunta agli oltre sopralluoghi eseguiti con scheda AeDES nel 2012, come da ordinanza del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, sono state compilate oltre 3000 schede AeDES per nuovi sopralluoghi o revisioni di sopralluoghi già eseguiti, a cura di squadre composte da tecnici regionali, oltre a circa 80 sopralluoghi in corso d opera presso i cantieri della ricostruzione. Tutte le schede sono state scansionate e i dati e i pdf delle schede sono stati messi a disposizione dei Comuni coinvolti. Prosegue, inoltre, l attività di revisione delle perizie, condotta sempre da tecnici regionali al fine di valutare la definizione del Livello Operativo di edifici inagibili in attuazione delle Ordinanze del Commissario delegato. Presso tutti i Comuni coinvolti dalla crisi sismica è stata svolta attività di supporto per le istruttorie tecniche, garantendo la presenza, almeno settimanale, di un ingegnere ed è stato aperto lo sportello decentrato della struttura regionale competente presso il Comune di San Felice sul Panaro. E continuata la collaborazione con la Struttura del Commissario Delegato per la ricostruzione in merito alla predisposizione di documenti amministrativi, tecnici ed elaborati cartografici, riguardanti il tema della ricostruzione degli edifici e delle infrastrutture danneggiate dal sisma, nonché per l elaborazione dei dati riguardanti il monitoraggio dell attività svolta con riferimento agli interventi su edifici pubblici e privati ed ai controlli in corso d opera sui cantieri della ricostruzione. E stata svolta l attività di istruttoria dei progetti riguardanti gli interventi post sisma su edifici pubblici, strategici e rilevanti, danneggiati dagli eventi sismici, al fine del rilascio dell autorizzazione sismica preventiva e della verifica della congruità tecnicoeconomica, secondo le indicazioni contenute nelle Ordinanze del Commissario delegato. 24 esito AeDES E Ordinanze Commissariali n. 51/2012, 57/2012 e 86/2012 e smi 25 determinazione n / n. 51/2012, 57/2012 e 86/2012 e smi 27 Ordinanze Commissariali n. 70/2012 e n. 81/

218 L attività di controllo prosegue sino al completamento dei lavori, riguardando anche la verifica della documentazione necessaria al fine di certificare alla Struttura del Commissario delegato la possibilità di procedere alla liquidazione del contributo riconosciuto per fasi di avanzamento dei lavori. Analogamente è stata avviata l attività di istruttoria dei progetti riguardanti gli interventi strutturali su edifici di proprietà privata o pubblica, ad uso abitativo e produttivo (compresi i fabbricati agricoli), finalizzata al rilascio del parere ai sensi della L.R. n. 19/2008. Ai fini della semplificazione è stata istituita, in attuazione dell Ordinanza del Commissario Delegato alla ricostruzione n. 53/2013, la Commissione congiunta tra Struttura del Commissario, MIBAC e strutture regionale competente, per l esame dei progetti di miglioramento sismico inseriti nel Programma delle OO.PP. e dei Beni Culturali relativi a beni tutelati, oltre che sugli interventi locali significativi ed in ogni caso in cui i soggetti attuatori, pubblici o privati, ne facciano richiesta, ai fini dell espressione di un parere preventivo. Sono stati attuati corsi di formazione professionale con il coinvolgimento di professionisti esterni che operano nella ricostruzione, su aspetti tematici ed esemplificazioni applicative delle NTC2008 in relazione alle problematiche emerse nei territori colpiti dal terremoto. 5. L'uso del sottosuolo profondo E' proseguita la collaborazione con le strutture regionali e le altre amministrazioni per la valutazione degli effetti ambientali in caso di ricerca e sfruttamento di risorse del sottosuolo profondo, quali idrocarburi, geotermia, stoccaggio gas. La sostenibilità ambientale degli sfruttamenti del sottosuolo, argomento già fortemente sentito per le numerose richieste di ricerca di idrocarburi e per la richiesta di stoccaggio gas nel sottosuolo di Rivara, ha assunto rilievo nell opinione pubblica a seguito del sisma che ha fatto crescere il timore di incremento della sismicità locale a seguito degli sfruttamenti del sottosuolo. Per la valutazione delle possibili relazioni tra attività di sfruttamento degli idrocarburi presenti nel sottosuolo e l aumento dell attività sismica nell area emiliana colpita dai terremoti 2012, è stato autorizzato il Capo del Dipartimento della Protezione Civile a costituire un apposita commissione tecnicoscientifica composta da esperti internazionali (Commissione ICHESE). Gli esiti dei lavori di tale Commissione saranno recepiti per una programmazione di attività di sfruttamento del sottosuolo sostenibile con la pericolosità sismica locale. E proseguita l attività relativa al progetto europeo GeoMol. In particolare, è stata creata e implementata una banca dati geognostica relativa ai pozzi per l esplorazione di idrocarburi in cui sono presenti tutti i dati di tipo minerario, litostratigrafico e petrofisico. Grazie a questi dati è stato ricostruito un quadro stratigrafico di dettaglio relativo all area pilota del progetto GeoMol. E stata inoltre effettuata, attraverso l utilizzo della data-room ENI, l interpretazione dei profili sismici presenti nell area di progetto e la modellazione tramite software Move 3D per la creazione di un modello fisico tridimensionale. Sono state effettuate anche delle interpretazioni relative al gradiente geotermico presente nel settore del progetto e relative ai diversi dati di temperatura presenti nei pozzi profondi. 218

219 6. Per la Protezione Civile L attività del 2013 è stata caratterizzata in particolare dagli eventi meteorologici che hanno colpito il territorio regionale, quali gli eventi alluvionali e le gravi situazioni di dissesto idrogeologico nel periodo di marzo-aprile, la tromba d aria del 3 maggio, il maltempo e le mareggiate del mese di novembre Un ulteriore evento di rilievo ha riguardato il forte nubifragio che ha colpito il territorio riminese il 24 giugno Eventi alluvionali e dissesto idrogeologico dei mesi di marzo-aprile 2013 e tromba d aria del 3 maggio La Regione, nel periodo indicato, è stata interessata dal susseguirsi di eventi meteoidrologici di notevole intensità che hanno determinato diffuse situazioni di dissesto idrogeologico e criticità idrauliche. La gravità della situazione ha determinato la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza nazionale inoltrata lo scorso 5 aprile al Governo da parte del Presidente della Regione Vasco Errani. Il 3 maggio un eccezionale sistema temporalesco ha interessato con grandine e trombe d aria la pianura modenese e bolognese. Il Presidente della Regione ha trasmesso al Presidente del Consiglio e al Capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile l integrazione alla richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza già avanzata il 5 aprile. Il 9 maggio 2013 il Governo ha deliberato la dichiarazione di stato di emergenza per il territorio della Regione Emilia-Romagna relativamente agli eventi del periodo marzo-aprile 2013 e alla tromba d aria 3 maggio 2013, stanziando complessivi 14 milioni di euro. Il 27 maggio 2013 il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Prefetto Franco Gabrielli, ha emanato l'ordinanza n con la quale ha nominato il Direttore dell Agenzia regionale di Protezione Civile, Commissario delegato per l'emergenza maltempo e frane. Il 26 luglio scorso, è stato approvato con Determina del Direttore dell Agenzia regionale di Protezione Civile, in qualità di Commissario delegato, il Piano dei primi interventi urgenti con il quale ne vengono autorizzati 606. Dei 24 milioni di euro a disposizione con il Piano, 14 milioni sono stati assegnati dal Governo in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza lo scorso 9 maggio, mentre 10 milioni sono stati stanziati dal Ministero dell Ambiente lo scorso giugno. In ottemperanza alla Legge n. 119/ 2013, è stata adottata l Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 130/2013 per la ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e private, danneggiate nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio edilizio. La citata Ordinanza e i relativi allegati tecnici sono stati trasmessi dal Commissario delegato agli enti interessati. In data 3 dicembre il Commissario ha convocato una riunione con le strutture regionali interessate per esporre le modalità operative, i contenuti dell Ordinanza e per lo svolgimento di alcuni incontri sul territorio. 28 "Primi interventi urgenti di protezione civile in conseguenza delle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nei mesi di marzo e aprile 2013 ed il giorno 3 maggio 2013 nei comuni del territorio della Regione Emilia-Romagna 219

220 - Eventi alluvionali e mareggiate novembre 2013 Tra il 10 e il 12 novembre, eccezionali eventi meteo avversi hanno colpito le Province di Rimini, Ravenna, Ferrara e Forlì-Cesena. In sintesi: una mareggiata particolarmente intensa a Rimini, con onde alte oltre 3 metri a riva e 6-7 metri al largo, alberature abbattute ed estesi allagamenti in molti punti, dune sabbiose di protezione rase al suolo; raffiche di vento superiori a 100 chilometri orari (tra i danni: il parziale scoperchiamento della piscina comunale di Riccione e della scuola media di Cattolica); allagamenti anche nel ravennate e nel ferrarese con fenomeni di erosione del litorale marino. E stata seguita l evoluzione dell evento in raccordo con le componenti istituzionali e le strutture tecniche del sistema di Protezione Civile. - Piano di interventi per gli eventi alluvionali ottobre-novembre 2012 Il 23 agosto 2013 è diventata esecutiva l ordinanza n. 1/2013 del Commissario Delegato Vasco Errani 29, con la quale sono stati stanziati euro sulle risorse del Fondo di Protezione Civile nazionale per 39 interventi nelle Province di Rimini, Forlì-Cesena, Ferrara, Ravenna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. E seguita in data 11 ottobre una seconda Ordinanza del Commissario delegato che ha assegnato nuovi finanziamenti statali per un totale di 4,4 milioni di euro per 43 interventi di messa in sicurezza nelle Province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. - Piano regionale Antincendio boschivo - estate 2013 Il 26 luglio è entrato in vigore lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi in Emilia-Romagna 30 emanato d intesa con il Comando regionale del Corpo forestale dello Stato, la Direzione regionale dei Vigili del fuoco, e l ARPA. Fino al 1 settembre, per 38 giorni consecutivi, squadre del Corpo forestale dello Stato, dei Vigili del fuoco e del Volontariato di protezione civile sono state impegnate in modo integrato in tutto il territorio regionale in attività di avvistamento, prevenzione e spegnimento incendi, coordinate dall Agenzia regionale di Protezione civile tramite la Sala operativa unificata permanente (Soup). In supporto hanno operato anche i funzionari delle Prefetture, delle Province, dei Comuni e delle Comunità montane. Anche per l anno 2013 si è aderito alle iniziative di gemellaggio promosse dal Dipartimento nazionale di Protezione civile nelle Regioni italiane caratterizzate dal maggior numero di incendi di bosco. Fino al 5 settembre, in Puglia, due squadre di volontari specializzati dell Emilia-Romagna si sono alternate in turni settimanali per attività di avvistamento, spegnimento, prevenzione e presidio sul territorio per la lotta agli incendi di bosco. - Attività riferita agli eventi sismici del maggio 2012 E continuato l impegno in una serie di attività connesse agli interventi urgenti di ricostruzione a seguito di delega con specifica Ordinanza del Commissario delegato. Per l assistenza alla popolazione sono state predisposte 5 ordinanze di autorizzazione per oneri di acquisizione di beni e servizi per un importo complessivo 29 interventi urgenti di messa in sicurezza finalizzati a mitigare le conseguenze degli eventi meteorologici del novembre 2012 che hanno colpito il territorio della regione Emilia-Romagna 30 Determina n. 545/2013 del Direttore dell Agenzia regionale di Protezione Civile 220

221 pari a euro ,52. Per le attività sanitarie realizzate dalle aziende sanitarie regionali sono state adottate 6 ordinanze di autorizzazione alla spesa per un importo pari a euro ,39. Per le attività socio-sanitarie sono state adottate 12 ordinanze di autorizzazione alla spesa per un importo di euro ,88. Sul fronte opere provvisionali è stata effettuata l istruttoria per complessivi 1294 interventi per un importo pari a euro ,90 (n. 10 ordinanze adottate) a valere sulla contabilità del Commissario. Ulteriori 5 ordinanze sono state adottate per garantire l avvalimento dei Vigili del Fuoco nelle importanti azioni di assistenza specialistica, demolizioni e completamento di talune opere provvisionali. Altre importanti azioni connesse agli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 hanno riguardato l aggiornamento del Piano interregionale di emergenza per il rischio idraulico del territorio interessato, l avvio dell attività di controllo dell attuazione delle opere provvisionali, la predisposizione su indicazione del Commissario del piano di monitoraggio dello stato di avanzamento delle liquidazioni e dei pagamenti ai sensi del fondo di Solidarietà dell Unione Europea per garantire l impiego di tutte le risorse assegnate. Particolarmente rilevante l attività dal punto di vista contabile in relazione al supporto fornito in tal senso al Commissario, mediante la gestione della contabilità speciale di cui al D.L. n. 74/2012 convertito in Legge n. 122/2012. Tale attività ha comportato per la parte spesa l emissione di oltre 3600 ordinativi di pagamento per un totale di 582 milioni. Per quanto riguarda i contributi autonoma sistemazione, si è provveduto ad assegnare ai Comuni le somme, dagli stessi stimati, a favore dei nuclei familiari n sgomberati dalle proprie abitazioni. Sono stati assegnati su base bimestrale euro ,89 pari a 49 atti di liquidazione, a titolo di acconto con conguaglio nei periodi successivi e l eventuale recupero di somme non dovute. - Attività su altri eventi calamitosi A seguito degli eventi che hanno interessato a gennaio e giugno 2013 il distretto sismico della Lunigiana e della Garfagnana con ripercussioni nelle Province di Reggio Emilia, Modena e Parma, sono state effettuate, nell imminenza dell evento, attività di rilievo del danno, agibilità di edifici privati, ecclesiastici, monumentali, di infrastrutture pubbliche e attività produttive; Il 24 giugno 2013 il territorio di Rimini è stato colpito da temporali a carattere intenso ed inatteso, che hanno interessato diversi comuni della Provincia ed in particolare la città capoluogo per più di due ore, raggiungendo valori di picco localizzati superiori a 100 mm e causando smottamenti, colate di fango e abbattimento piante, interruzione della viabilità (Blocco della SS16 e la chiusura per diverse ore del tratto dell Autostrada A14 tra i caselli di Riccione e Rimini Nord, con code che hanno raggiunto nella serata i 10 km e allagamento della Galleria di Via Covignano), allagamenti diffusi e parziali inagibilità di edifici pubblici e privati. L evento ha provocato una vittima nel Comune di Rimini. E stata seguita l emergenza in raccordo con le componenti istituzionali e le strutture tecniche del sistema di protezione Civile ed è stata avviata la ricognizione dei danni secondo le schede condivise con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile. - Emergenza profughi provenienti dal Nord Africa 221

222 L Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 33/2012 ha decretato la chiusura dello stato di emergenza e il passaggio di competenze alle Prefetture UTG; al 31 dicembre 2012 erano a carico della Regione 1497 profughi. L ordinanza ha dato 6 mesi di tempo ai soggetti attuatori - in seguito ulteriormente prorogati per liquidazioni sulle presenze nelle strutture di accoglienza e le spese di allestimento, attività che è stata puntualmente seguita e continuerà anche nel corso del 2014 per la liquidazione a saldo delle spese sostenute dalle varie strutture coinvolte. Nel corso dell anno 2013 è continuata la collaborazione con il settore regionale delle politiche sociali in merito ad alcuni casi puntuali di assistenza di profughi. - Potenziamento della rete delle strutture di Protezione Civile E proseguita l azione di consolidamento del sistema di Protezione Civile tramite il cofinanziamento dei centri e dei presidi sul territorio, mediante adozione da parte della Giunta regionale della deliberazione n. 2185/2013 Approvazione della XI fase del programma pluriennale degli interventi di potenziamento del sistema di protezione civile: fondo regionale di protezionecivile - annualità Ridefinizione dei termini e revoche di alcuni finanziamenti inseriti nelle fasi precedenti. - Altre attività Sul fronte dei settori volontariato e formazione si è dato corso alle attività di raccordo operativo con i coordinamenti provinciali e le associazioni nazionali di Protezione Civile per la gestione di attività in ordinario e in emergenza, e le attività di formazione rivolte a volontari, tecnici ed operatori del sistema regionale di Protezione Civile. Di particolare rilievo è stata la istituzione dell Elenco regionale del volontariato di protezione civile, in base a disposizioni statali, per favorire e regolamentare l accesso al sistema di Protezione civile, nel quale possono iscriversi le Associazioni e i Gruppi Comunali (e i Volontari che afferiscono a dette Organizzazioni) che intendono operare in ambito di protezione civile. Nel corso del 2013 è proseguita inoltre la gestione degli art. 10 L.R 1/2005, interventi indifferibili e urgenti per situazioni di crisi e di emergenza a carattere locale. Si è proceduto alla definizione delle linee guida del Piano Regionale di Emergenza previsto dalla L.R. n. 1/2005 fornendo, in collaborazione con le Province, supporto ai Comuni per l aggiornamento e/o la predisposizione dei piani comunali di protezione civile, in attuazione delle disposizioni della L. 100/2012. E proseguita anche l attività di gestione dei piani operativi con le strutture tecniche convenzionate del sistema regionale di Protezione Civile (Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello stato, Capitanerie di Porto, Volontariato ecc). 7. Le Attività europee, l informazione e la comunicazione scientifica Nel 2013 è proseguita la collaborazione con i servizi geologici europei sia attraverso la partecipazione alle attività dell associazione (Eurogeosurveys), sia nell ambito del protocollo d intesa tra le tre Regioni gemellate di Emilia-Romagna, Baviera e Catalogna. La diffusione dell informazione ambientale e l azione di comunicazione è proseguita nel 222

223 2013 con attività rivolte a un pubblico eterogeneo che va dall appassionato, al professionista fino allo studente. Ai liberi professionisti e ai tecnici della pubblica amministrazione sono stati dedicati una serie di incontri a carattere formativo/informativo sul tema della riduzione dei rischi naturali (idraulico, idrogeologico, sismico). Numerosi congressi e seminari sono stati inoltre organizzati per creare occasioni di incontro sui temi delle Scienze della Terra tra le pubbliche amministrazioni e i centri di ricerca, a livello nazionale e internazionale. La divulgazione al pubblico avviene principalmente mediante il sito e la pagina fb Profilo Facebook- RER - Museo Giardino Geologico. Il progetto centrale su cui si articola la divulgazione al grande pubblico è quello della valorizzazione del patrimonio geologico regionale. A partire da questo progetto sono nati diversi prodotti, eventi e progetti collaterali tra i quali il più importante è il Museo Giardino Geologico e la sua attività rivolta alle scuole di ogni ordine e grado nonché ai cittadini. Con riferimento alla Rete escursionistica, nel 2013 l Assemblea Legislativa ha approvato la L.R. n. 213 che istituisce e disciplina la Rete Escursionistica dell Emilia- Romagna (REER) e si propone di valorizzare le attività escursionistiche nelle loro potenzialità economiche e ambientali. Detta legge istituisce presso la Regione il Catasto della REER (Rete escursionistica Emilia-Romagna), articolato in sezioni provinciali che, in prima applicazione, recepisce integralmente l'attuale base dati "Sentieri", gestita dalla strutture regionale competente e consultabile sul sito "SentieriWEB. 223

224 Analisi dell andamento della gestione finanziaria durante il 2013 In tale sezione sono stati elaborati e analizzati i principali indicatori dell andamento della gestione finanziaria inerente il 2013 La dimensione, la rilevanza e le caratteristiche delle attività descritte ai punti precedenti sono rappresentabili anche attraverso la quantificazione delle risorse finanziarie nelle macro-voci più significative a tali scopi destinate. AREA SICUREZZA E CONOSCENZA DEL TERRITORIO RESIDUI PASSIVI INIZIALI STANZIAMENTI IMPEGNI PAGAMENTI TOTALI , , , ,59 Sulla base di tali dati sono stati calcolati gli indicatori finanziari in quanto risultano essere gli elementi di valutazione più significativi, in grado anche di dare una lettura dinamico-qualitativa e non solo analitica dell andamento finanziario delle principali macro-voci. CAPACITA' DI IMPEGNO CAPACITA' DI PAGAMENTO TASSO DI SMALTIMENTO DEI RESIDUI PASSIVI % 49% 80% Gli indici inerenti i pagamenti evidenziano come il loro andamento dipenda dalla evoluzione media di opere infrastrutturali che hanno un ciclo procedurale e realizzativo che supera l esercizio di riferimento. Nel corso però del 2013 il rallentamento della capacità di impegno risiede principalmente nel fatto che i Servizi Tecnici di bacino e i Consorzi di Bonifica nel corso dell esercizio 2013 hanno dovuto eseguire prioritariamente attività gestionale di risorse che non transitavano direttamente sul bilancio regionale quali: - gli interventi inseriti nell Accordo di Programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico sottoscritto dal Ministro all Ambiente e alla Tutela del Territorio e del Mare e dal Presidente della Regione Emilia-Romagna in data 3 novembre 2010 e successivamente modificato con atti integrativi in data 5 maggio 2011 e 23 Dicembre 2013 che prevede la realizzazione di interventi per un totale complessivo di ,96, di cui ,00 di risorse statali e ,96 di cofinanziamento regionale; Le risorse statali trasferite sono disponibili sulla contabilità speciale n intestata a Commissario Straordinario OPCM presso la Banca d Italia - Tesoreria Provinciale dello Stato di Bologna - gli interventi di cui all Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile OCDPC n. 83 del 27 maggio 2013 a valere sulle disponibilità sulla contabilità speciale n intestata a Commissario Delegato Direttore Agenzia di protezione 224

225 Civile Regione Emilia-Romagna OCDPC 83/2013 presso la Banca d Italia - Tesoreria Provinciale dello Stato di Bologna - gli interventi di cui alle Ordinanze del Presidente in qualità di Commissario Delegato ai sensi del DPCM 23 marzo 2013 n. 1 del 9/8/13, n. 2 del 10/10/13 e n. 3 del 18/12/13 a valere sulle disponibilità sulla contabilità speciale n intestata a Commissario Delegato DPCM presso la Banca d Italia - Tesoreria Provinciale dello Stato di Bologna - gli interventi inseriti nelle ordinanze del terremoto del Presidente in qualità di Commissario delegato ai sensi dell art. 1, comma 2 del DL n. 74/2012 convertito con modificazioni dalla legge n. 122/2012 a valere sulle disponibilità sulla contabilità speciale n intestata a Commissario Delegato Presidente della Regione Emilia- Romagna D.L. 74/2012 presso la Banca d Italia - Tesoreria Provinciale dello Stato di Bologna Proseguendo nell analisi delle risorse stanziate a bilancio occorre disaggregare questi dati per tipologia di spesa e di finanziamento destinati all area: STANZIAMENTI PER TIPOLOGIA FINANZIAMENTO E SPESA TFI TSP CORRENTE INVESTIMENTO TOTALE MEZZI REGIONALI , , ,57 MEZZI STATALI , , ,80 MEZZI U.E , , ,99 TOTALE COMPLESSIVO , , ,36 % MEZZI REGIONALI 38% 21% 24% MEZZI STATALI 51% 79% 75% MEZZI U.E. 10% 0% 2% 225

226 , , , , , , ,00 0,00 CORRENTE INVESTIMENTO TOTALE MEZZI REGIONALI MEZZI STATALI MEZZI U.E. TOTALE COMPLESSIVO TSP Si evidenzia come per quanto attiene la spesa di investimento la copertura delle risorse stanziate sia per circa i 2/3 di derivazione statale e per un terzo regionale. E importante quindi questo dato per potere valutare l andamento degli indici finanziari in termini di capacità di impegno per tipologia di spesa e finanziamento. IMPEGNI TSP TFI CORRENTE INVESTIMENTO TOTALE MEZZI REGIONALI , , ,62 MEZZI STATALI , , ,64 MEZZI U.E , , ,98 TOTALE COMPLESSIVO , , ,24 226

227 , , , , , , , , ,00 0,00 CORRENTE INVESTIMENTO TOTALE MEZZI REGIONALI MEZZI STATALI MEZZI U.E. TOTALE COMPLESSIVO TSP Questi valori, rapportati allo stanziamento 2013, danno un indice molto importante che è la capacità di impegno: CAPACITA' DI IMPEGNO TSP TFI CORRENTE INVESTIMENTO MEDIA TOTALE MEZZI REGIONALI 79% 16% 32% MEZZI STATALI 10% 6% 6% MEZZI U.E. 64% 23% 60% TOTALE COMPLESSIVO 42% 8% 13% Il dato più significativo di analisi è quello che emerge dalla valutazione della diversa capacità di impegno fra mezzi regionali di investimento e quella dei mezzi statali: si evidenzia come quanto più le risorse messe a disposizione sono quelle di derivazione diretta regionale tanto più efficiente risulta l utilizzo delle risorse. Questo per vari motivi, in particolare negli ultimi anni si è fatta più pressante l attività di verifica, monitoraggio e in alcuni casi anche di riorentamento sia programmatico che di procedure. Un ultima analisi è interessante svolgerla sull andamento dei pagamenti e sul tasso di smaltimento dei residui passivi: sono indici che mostrano il livello di avanzamento della spesa e quindi della realizzazione effettiva e concreta degli interventi finanziati, e quindi anche l efficienza dell attività di rendicontazione e di regolare esecuzione degli interventi e delle attività finanziate. 227

228 PAGAMENTI TSP TFI CORRENTE INVESTIMENTO TOTALE MEZZI REGIONALI , , ,47 MEZZI STATALI , , ,86 MEZZI U.E , , ,93 TOTALE COMPLESSIVO , , , , , , , , ,00 0,00 CORRENTE INVESTIMENTO TOTALE MEZZI REGIONALI MEZZI STATALI MEZZI U.E. TOTALE COMPLESSIVO TSP CAPACITA' DI PAGAMENTO TSP TFI CORRENTE INVESTIMENTO MEDIA MEZZI REGIONALI 46% 63% 55% MEZZI STATALI 65% 41% 46% MEZZI U.E. 34% 100% 35% TOTALE COMPLESSIVO 50% 49% 49% E importante segnalare la rilevanza dell impegno profuso per la gestione delle risorse che non transitano sul bilancio di previsione (cfr Accordo sul dissesto), per il quale in estrema sintesi la situazione relativa agli anni 2012 e 2013 è stata la seguente: IMPEGNI EFFETTIVI (atti approvazione contratti) ,04 relativi a 118 interventi andati a gara al 31/12/2013, di cui sono state liquidate ,14 228

229 I dati seppure in recupero dei pagamenti evidenziano come i vincoli del Patto di Stabilità abbiano avuto come conseguenze lo slittamento anche nei pagamenti a causa delle difficoltà degli EE.LL. per i quali le politiche di aggiustamento di bilancio a livello nazionale hanno determinato rallentamenti significativi nella capacità di portare avanti nelle tempistiche originarie i progetti finanziati e quindi anche nelle rendicontazioni ai fini dei pagamenti. 120,00% 100,00% 80,00% 60,00% 40,00% MEZZI REGIONALI 20,00% MEZZI STATALI 0,00% MEZZI U.E. CORRENTE INVESTIMENTO MEDIA TOTALE COMPLESSIVO TSP Anche dall analisi del tasso di smaltimento dei residui passivi emerge una buona performance generale, con la migliore prestazione sempre per la gestione delle risorse di diretta emanazione regionale, che risente dell ottima performance dell anno precedente che ha visto un buon andamento nel pagamento di residui passivi perenti. TASSO DI SMALTIMENTO RESIDUI PASSIVI PERENTI 2012 TOTALE MEZZI REGIONALI - CORRENTE , ,92 82% TOTALE MEZZI REGIONALI - INVESTIMENTO , ,31 84% TOTALE MEZZI STATALI - CORRENTE , ,30 83% TOTALE MEZZI STATALI - INVESTIMENTO , ,01 78% TOTALE MEZZI U.E. CORRENTI , ,35 62% TOTALE , ,89 80% 229

230 Per maggiore chiarezza espositiva si riporta di seguito l evoluzione della gestione finanziaria prendendo a riferimento il triennio : SITUAZIONE STANZIAMENTI NEL TRIENNIO AREA SICUREZZA E CONOSCENZA DEL TERRITORIO RESIDUI PASSIVI INIZIALI STANZIAMENTI IMPEGNI PAGAMENTI TOTALI , , , , , , , , , , , ,04 ANDAMENTO PRINCIPALI INDICATORI FINANZIARI AREA SICUREZZA E CONOSCENZA DEL TERRITORIO CAPACITA' DI IMPEGNO CAPACITA' DI PAGAMENTO TASSO DI SMALTIMENTO DEI RESIDUI PASSIVI % 49% 80% % 42% 58% % 38% 81% LEGENDA E NOTE CAPACITA DI IMPEGNO: = rapporto fra impegnato su stanziamento di competenza CAPACITA DI PAGAMENTO: = rapporto fra pagamenti totali e massa spendibile (residui iniziali + impegni) Tale indice esprime la capacità di effettivo utilizzo delle risorse. TASSO DI SMALTIMENTO RESIDUI PASSIVI: = rapporto fra somma pagamenti in c/residui e insussistenze + perenzioni e residui iniziali. 230

231 ATTIVITÀ PRODUTTIVE, PIANO ENERGETICO E SVILUPPO SOSTENIBILE, ECONOMIA VERDE, EDILIZIA, AUTORIZZAZIONE UNICA INTEGRATA 231

232 ASSESSORATO ATTIVITÀ PRODUTTIVE, PIANO ENERGETICO E SVILUPPO SOSTENIBILE, ECONOMIA VERDE, EDILIZIA, AUTORIZZAZIONE UNICA INTEGRATA Le attività realizzate nel 2013 hanno puntato a contrastare gli effetti dovuti al perdurare della ormai lunga crisi cui si sono sommati gli effetti del sisma del maggio 2012 che ha colpito una delle aree più industrializzate della regione e con interdipendenze produttive con il resto del territorio. Si è rafforzato il sostegno alle imprese in particolare con interventi finalizzati a: Sostenere progetti di ricerca e sviluppo delle imprese in parallelo a programmi di espansione produttiva e incremento occupazionale; Sostenere i processi d innovazione nelle imprese; Supportare lo start up, il consolidamento e la crescita di nuove imprese innovative; Aumentare il grado di apertura del sistema produttivo a livello internazionale; Favorire l accesso al credito e alla finanza agevolata da parte delle PMI; Al contempo è proseguito l impegno verso il consolidamento della Rete Regionale dell Alta Tecnologia, creata insieme alle Università e alle imprese delle filiere produttive maggiormente innovative, con le attività di ricerca dei laboratori e la realizzazione dei tecnopoli per la ricerca industriale. Come pure sono state portate avanti le politiche in campo energetico e per la promozione della green economy. Nel 2013 è stata avviata la nuova programmazione dei fondi FESR , che si concretizzerà nel 2014, e che costituirà un importante opportunità per innalzare il livello di competitività e attrattività della regione. INTERVENTI PER LE AREE COLPITE DAL SISMA Nel 2013 sono entrati in piena operatività gli interventi finalizzati a sostenere la ripresa del sistema produttivo dell area colpita dal sisma 2012 attraverso le risorse del POR FESR riprogrammato con il contributo di solidarietà delle altre regioni del centro nord. E stato attivato con delibera n. 16 del 14 gennaio 2013 un nuovo bando, a valere sull Asse 2 del POR FESR , per il sostegno agli investimenti delle piccole e medie imprese industriali, commerciali e turistiche dell area del sisma, che ha fatto registrare un elevato interesse da parte delle imprese con oltre domande presentate. Attraverso le risorse messe a disposizione dal POR FESR con Delibera 2064/2013 sono state finanziate 189 imprese per 23 milioni di euro di contributo a fronte di circa 79 milioni di euro d investimenti previsti. E stata emanata una manifestazione d interesse nell ambito dell Asse 1, Attività I.1.1 del POR FESR (DGR n. 1055/2013), per estendere il programma dei tecnopoli verso attività di ricerca industriale d interesse per il territorio colpito dal sisma, o per integrazioni dei programmi nell ambito della piattaforma Edilizia e Costruzioni, riguardanti tematiche antisismiche. La manifestazione d interesse ha visto la presentazione della proposta di un laboratorio di ricerca sui biomateriali da realizzarsi nell area mirandolese e di due integrazioni di programma ai laboratori 232

233 operanti nella piattaforma edilizia e costruzioni (CIRI Edilizia e Larcoicos) per lo sviluppo e il trasferimento di tecnologie costruttive antisismiche. E stata avviata la fase di negoziazione dei 3 interventi selezionati, per arrivare alla definizione del piano di lavoro di dettaglio e alla successiva stipula della convenzione. LE POLITICHE PER LA RICERCA E SVILUPPO E INNOVAZIONE TECNOLOGICA Le politiche per la ricerca e l innovazione tecnologica regionali hanno visto, nel 2013 i seguenti sviluppi. E stata completata l assegnazione dei contributi regionali alle imprese che si sono impegnate a realizzare progetti di ricerca e sviluppo in parallelo a programmi di espansione produttiva e incremento occupazionale che sono stati approvati nell ambito del bando Ricerca Innovazione Crescita del Con il bilancio 2013 sono state individuate le ultime risorse necessarie a completare la graduatoria, giungendo a una somma di 31 milioni di euro di contributi per finanziare 48 grandi progetti di ricerca e sviluppo, accompagnati da programmi di espansione occupazionale per circa nuovi posti di lavoro. Rispetto alla rete dei tecnopoli è stato completato e inaugurato il tecnopolo di Reggio Emilia, presso le ex Officine Reggiane, e altri sono in via di completamento. Per quanto riguarda le attività di ricerca dei laboratori, anche queste continuano a procedere, e a seguito dell impegno dei ricercatori dedicati e di quelli strutturati, si stanno gradualmente materializzando risultati realizzativi sia dal punto di vista delle soluzioni tecnologiche che dei risultati economici. La governance della Rete dell Alta Tecnologia e la sua evoluzione, viene gestita dalla Regione, anche attraverso gli appositi organi di ASTER. La Rete è ormai divenuta una grande infrastruttura per l innovazione tecnologica su cui la Regione potrà fare riferimento per le prossime politiche industriali. Nel corso dell anno, nel portale della Rete gestito da ASTER, è stato messo a punto un sistema accessibile alle imprese, d individuazione di attrezzature sperimentali distribuite nei laboratori, ed è stato realizzato un primo Technology Report, che descrive i risultati più rappresentativi ottenuti dai laboratori in collaborazione con le imprese. E stato tenuto aperto lo sportello per la presentazione di progetti di start up di nuove imprese di alta tecnologia e a contenuto creativo fino al mese di febbraio, per un primo completamento d istruttoria che ha visto l approvazione di 32 nuove imprese innovative. Successivamente, lo sportello è stato riaperto a partire dal mese di luglio e per tutto il resto dell anno fino al marzo Le ultime istruttorie sono ancora in corso, e si prevede un numero più o meno analogo d imprese. Nell ambito dell Accordo di Programma per le politiche giovanili (GECO), e in particolare del progetto protagonisti della società della conoscenza, è stato anche realizzato un bando per le start up già avviate, approvato con DGR n. 9 del 7 gennaio 2013, per sostenere spese di consulenza volte allo sviluppo strategico e commerciale delle imprese, che ha portato al finanziamento di 19 progetti cui sono stati concessi ,01 euro di contributi (capitolo 23376). Al fine di ottimizzare il coordinamento e i servizi per le start up innovative e creative è stato potenziato il portale dove sono ormai inserite quasi 300 nuove imprese. E stata emanata una manifestazione d interesse per la realizzazione di incubatori/acceleratori di imprese o hubs nei settori dell alta tecnologia o della 233

234 creatività che ha visto la presentazione di 13 proposte distribuite su tutto il territorio regionale, nelle principali città. Si tratta di progetti che possono contribuire alla qualificazione urbana e alla maggiore fruibilità degli spazi urbani da parte di giovani che possono divenire protagonisti del cambiamento. Il tema maggiormente toccato è quello delle imprese creative, spesso integrato con le tradizioni e vocazioni locali. E stata completata la gestione del bando Dai distretti produttivi ai distretti tecnologici realizzato con il cofinanziamento del Ministero dello Sviluppo Economico che ha visto il completamento di 32 dei 36 progetti di ricerca e sviluppo e diffusione dei risultati al resto delle rispettive filiere. Sono state trasmesse le relazioni conclusive al MISE, per l erogazione finale del contributo statale, e al Ministero per l Ambiente, che ha sostenuto i progetti relativi al tema dell innovazione in campo energetico. E anche proseguita la gestione del bando Dai distretti produttivi ai distretti tecnologici -2, anch esso cofinanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, con il quale sono stati concessi 12,5 milioni di euro di contributi a 16 distretti, che sta vedendo l esperienza della gestione di 93 contratti di rete per la ricerca, che hanno coinvolto circa 290 imprese e altrettanti giovani ricercatori. E stato ampiamente valorizzato lo strumento del contratto di rete rivolto al rafforzamento dell attività di ricerca e d innovazione delle PMI; tema che è stato oggetto anche di un convegno dedicato, organizzato da ASTER. E stata predisposta la riprogrammazione delle economie sui fondi CIPE Ricerca, proponendone la destinazione allo sviluppo di tecnologie energetiche ecocompatibili applicabili alla gestione del Porto di Ravenna e allo sviluppo di un laboratorio sulla chimica verde a Ferrara, al fine di avviare percorsi di riconversione industriale dal settore petrolchimico. Per quanto riguarda la prossima programmazione dei fondi strutturali europei , è stato completato il draft della Strategia Regionale di Smart Specialisation, presentata al partenariato regionale il 21 gennaio. Si tratta di una strategia che rappresenta una condizionalità ex ante e che sarà il punto di riferimento tematico delle politiche per la ricerca e l innovazione nei prossimi anni, che consentirà di focalizzare le politiche verso obiettivi strategici prioritari. Una scelta politica rilevante per quello che resterà un obiettivo centrale delle future politiche e che dovrà anche costruire sinergie e collegamenti con la partecipazione della Regione al Programma Europeo Horizon 2020, rispetto al quale il sistema innovativo regionale, e in particolare la Rete Regionale dell Alta Tecnologia, dovrà essere in grado di ottenere significativi finanziamenti. Sintesi dei principali capitoli di settore 234

235 CAP L.R. E STATALI OGGETTO TOTALE ASSESTATO 2013 IMPEGNI AL PAGAMENTI AL Capacità d'impegno artt. 54 e 55 lr 3/99; artt. 3, 6 e 7 lr 7/2002; PROGRAMMA REGIONALE ATTIVITA' PRODUTTIVE Contributi alle imprese per il finanziamento di progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e trasferimento tecnologico - Altre risorse vincolate , ,29 61% CORR. art.1 c.1 lett.c); art.6 c.3; art.11 c. 7-8 L.R. 7/02; PROGRAMMA REGIONALE ATTIVITA' PRODUTTIVE (P.O.1) finanziamento alla Soc.Cons. p.a.aster per la partecipazione e il sostegno al piano di attivita' della Societa' stessa per lo sviluppo della rete regionale della ricerca industriale e del trasferimento tecnologico , , ,00 100% CORR artt. 54, 55 e 57 LR 3/99 ; PROGRAMMA REGIONALE ATTIVITA' PRODUTTIVE (P.O.7) Spese per la promozione e l'assistenza tecnica al programma attività produttive , ,00 93% CORR A.P.Q. GECO dell 11 dicembre 2007; D.M. 21 giugno 2007) (cap. E. 3028) Contributi a imprese, consorzidi imprese e soc. consortili, gestori di incubatori, per il supporto allo sviluppo di imprese ad alto contenuto tecnologico costituite da giovani imprenditori, nell'ambito del progetto "Protagonisti della società della conoscenza" di cui all'accordo di programma quadro GECO Mezzi statali , ,01 97% 23130CONTO CAP. (cop. Corrente) art. 8 lr 21/2011 contributi straordinari alle imprese per il finanziamento di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, inseriti nell'ambito di programmi di rilancio industriale ed occupazionale , , ,62 97% TOTALE , , ,62 79% Il PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FESR Nel 2013 è stata avviata la definizione della nuova programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale attraverso un intenso e articolato percorso partecipato di ascolto e confronto con il mondo produttivo e la comunità emilianoromagnola per condividere le linee del futuro Programma operativo. Per la nuova programmazione regionale che sarà approvata nel 2014, in linea con le priorità della Strategia Europa 2020, si prevede una più netta concentrazione delle risorse su pochi obiettivi tematici focalizzati sui punti di forza e gli ambiti di specializzazione regionale e quelli a più alto potenziale di crescita, puntando al rafforzamento strutturale per sostenere il cambiamento in senso sostenibile, intelligente, inclusivo e incrementando e qualificando al contempo l occupazione. Il PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FESR A fine 2013, con il Programma Operativo Regionale FESR sono stati finanziati progetti distribuiti tra interventi di sostegno alle imprese e interventi pubblici a supporto della competitività territoriale. Il buon avanzamento del programma è dimostrato anche dalla quota rilevante di impegni giuridicamente vincolanti assunti che hanno raggiunto il 111% del valore del Programma a dimostrazione dell avvenuta allocazione delle risorse disponibili. Molto positivo l avanzamento anche sul versante della spesa; le tre certificazioni di spesa del 2013 hanno portato il totale delle spese certificate a ,44 euro, 235

236 facendo registrare un surplus pari a ,44 euro sull obiettivo di spesa fissato dalla Commissione europea per il 2013 e una percentuale sul totale del programma pari al 65%. LE POLITICHE DI SOSTEGNO ALLE IMPRESE Il sostegno al sistema delle imprese si è articolato su diversi strumenti di intervento che fanno riferimento al POR FESR , al Programma Triennale per le Attività Produttive e all attuazione di leggi regionali di settore, quali quelle per l artigianato e la cooperazione. Sul versante dell innovazione tecnologica, nell ambito dell Asse II del POR FESR in attuazione dell Attività II.1.2, con deliberazione della Giunta regionale n del 02/08/2013 è stata approvata la graduatoria del bando, approvato con D.G.R. n. 1854/2012, finalizzato a promuovere l innovazione tecnologica delle PMI che esercitano attività di proiezione cinematografica. Sono stati finanziati 58 progetti per un importo complessivo di contributi concessi pari a 2,3 milioni di euro a fronte di una spesa ammessa di 6,6 milioni di euro. E stato inoltre approvato con D.G.R. n. 20 del 14/01/2013 un nuovo bando (ai sensi dell art. 8 L.R. 19 del 21/12/2013) per la digitalizzazione delle sale cinematografiche gestite da Comuni e da enti non costituiti in forma d impresa con il quale, con D.G.R. n del 23/12/2013, sono stati finanziati 61 progetti per un importo complessivo di contributi concessi pari ad 1,6 milioni di euro a fronte di una spesa ammessa di 3,2 milioni di euro. Nel 2013 è stato approvato lo scorrimento della graduatoria del Bando per l innovazione tecnologica delle PMI e delle reti di PMI approvato con DGR 666/2011 in attuazione dell Attività 1.2., Asse II del POR FESR , con il quale nel 2012 con DGR 777/2012 erano stati agevolati 399 progetti per un importo complessivo di contributi concessi di circa 30 milioni di euro. Nel 2013 è stato possibile finanziare, con DGR 1056 del 30/07/2013, ulteriori 192 progetti di imprese per contributi concessi pari a circa 15 milioni di euro a fronte di una spesa ammessa di circa 64 milioni di euro. Complessivamente con questa ulteriore concessione i progetti agevolati sul bando sono 591 per 44,3 milioni di euro di contributi a fronte di una spesa ammessa 193,3 milioni di euro. E proseguita la gestione dell intervento diretto a sostenere le nuove imprese per il quale a chiusura d anno risultano attivi 103 progetti, che muovono investimenti per un totale di 17,7 milioni, ai quali è stato concesso un contributo di 9,2 milioni di euro, come pure la gestione degli interventi tesi al sostegno delle reti di imprese, per i quali sono stati erogati contributi pari a circa 3,2 milioni di euro. Relativamente ai settori della Cooperazione e dell Artigianato, oltre alla gestione di interventi avviati nelle annualità precedenti, nel 2013 sono stati attivati due nuovi bandi per la realizzazione rispettivamente di Programmi Integrati per la cooperazione e di Progetti Promozionali per l artigianato in attuazione rispettivamente dell art. 7 della L.R. 6/2006 e della L.R. 1/2010. In particolare, per gli interventi di sostegno alla cooperazione nel 2013 sono stati finanziati 6 programmi per un contributo complessivo pari ad 271 mila euro. Per quanto riguarda il sostegno agli investimenti e alla qualificazione delle imprese cooperative mediante i finanziamenti agevolati a valere sul fondo rotativo Foncooper, gestito da Unicredit, a tutto il 2013 sono state 77 le pratiche gestite per un totale complessivo di circa 17 milioni di euro, provenienti in grande parte dalle risorse dovute ai rientri previsti dal Fondo rotativo stesso. 236

237 Per quanto concerne l artigianato, nel 2013 sono stati stanziati 300 mila per i contributi da concedere ai sensi dell'art 13 della LR 1/2010. Con Delibera della Giunta regionale 503/2013 è stato attivato un nuovo intervento per la proposizione di Progetti Promozionali di carattere regionale. Con successivo atto di concessione, 1690/2013 sono state impegnate risorse regionali pari a 299,99 mila euro, con una capacità di impegno pari al 100%. Le risorse impegnate permettono di contribuire alla realizzazione, nel corso del 2014, dei 9 progetti approvati, il cui costo complessivo ammonta a 654 mila euro. Sempre nel settore dell artigianato è proseguita l attività di erogazione dei contributi riguardanti i tre bandi precedentemente approvati ai sensi della LR 3/99: nel 2013 sono stati agevolati n. 78 progetti e sono stati concessi e liquidati contributi per un importo complessivo di circa 600 mila euro a fronte di investimenti ammessi per oltre 10 milioni di euro. In riferimento alle attività connesse con la gestione della nuova Commissione Regionale per l Artigianato (CRA), in attuazione della già citata LR 1/2010, nel 2013 si sono tenute 5 sedute della Commissione con il rilascio di 11 pareri di interpretazione della normativa sull artigianato su specifici quesiti presentati da privati del settore o da altri enti. Per quanto riguarda il Servizio per l Artigianato, che su richiesta delle CCIAA o di altri enti interessati valuta i requisiti delle imprese artigiane per l iscrizione all Albo, sono state gestite 775 segnalazioni poi comunicate alle CCIAA per gli adempimenti di competenza, e sono state rilasciate 122 autorizzazioni alla frequentazione dei corsi per estetisti. Credito e finanza per le imprese Credito e finanza rappresentano un fattore cruciale per lo sviluppo d imprese che operano su mercati ampi e attraverso complessi rapporti di filiera; il perdurare della lunga crisi economica ha acuito i problemi di accesso al credito delle imprese sia nelle attività d investimento sia nella gestione della liquidità, con ripercussioni significative sulla loro operatività, ed ha imposto una nuova e crescente attenzione su questi temi. Oltre alla gestione dei diversi interventi che la Regione Emilia-Romagna ha attivato in questi anni, nel 2013 si è operato per rafforzare e ampliare gli strumenti finanziari di sostegno al credito, agli investimenti e allo sviluppo delle imprese. Nell ambito delle politiche per sostenere l accesso al credito delle PMI regionali, si è operato dando continuità agli interventi volti a rafforzare il sistema regionale della garanzia pubblica, che soprattutto in questa fase costituisce un importante strumento per contrastare gli effetti sulla stretta creditizia e per garantire le migliori condizioni per l accesso al credito delle PMI regionali. L operatività del fondo di co-garanzia, che ha beneficiato di ulteriori 7,8 milioni di euro, ha consentito di sostenere le coperture per crediti deteriorati e continuare a sostenere complessivamente le 15 mila operazioni per un volume di finanziamenti di oltre 1,5 miliardi di euro. E stata inoltre incrementata la dotazione a sostegno della finanza agevolata. Nel 2013 si è conclusa la procedura per l affidamento della gestione del nuovo Fondo Rotativo di finanza agevolata a compartecipazione pubblico privata, finalizzato a sostenere gli investimenti delle nuove imprese avviate dopo il 1 gennaio 2011, in attuazione dell Attività II.1.3 del POR FESR La dotazione iniziale del Fondo è complessivamente pari a ,00 euro, di cui ,00 euro a valere sul POR FESR. 237

238 E stata poi perfezionata la procedura di invito a presentare manifestazione di interesse da parte delle Banche per la gestione di una provvista aggiuntiva pari a 130 milioni di euro di fondi BEI, finalizzati a linee di credito per gli investimenti delle PMI della regione. A tale provvista le banche si impegneranno a mettere a disposizione risorse finanziarie di pari ammontare e i finanziamenti così composti avranno tassi di interesse inferiori a quelli di mercato. E stato individuato in Unicredit il gestore di 70 milioni e in MedioCredito Italiano il gestore dei restanti 60 milioni di euro. Sintesi dei principali capitoli di settore CAP L.R. E STATALI OGGETTO TOTALE ASSESTATO 2013 IMPEGNI AL PAGAMENTI AL Capacità d'impegno CORR. Interventi per il sostegno ai programmi integrati di sviluppo e promozione coop. realizzati da Associazioni di rappresentanza reg.-cof. Reg , , ,26 90% CORR. art. 9 LR 1/2010 Spese attivita' osservatorio reg.le dell'artigianato attuate anche in con- venzione con enti, istituzioni e associazioni competenti in materia di artigianato , , ,99 100% CORR art. 13 lr 1/2010 Contributi a favore di associazioni e fondazioni per progetti promozionali a favore dell'artigianato , , ,07 100% CORR art. 7, comma 2, LR 1/2010 Sspese per le funzioni attribuite al Comitato di esperti in materia di artigianato , , ,00 100% CORR. Art. 8, L.R. 21 dicembre 2012, N. 19 Contributi straordinari a Fondazioni, Associazioni e altri Enti con finalità sociale, culturale, ricreativa e sportiva, non costituite in forma di impresa per il finanziamento di progetti di digitalizzazione di sale cinematografiche , ,35 96% CORR. Art. 8, L.R. 21 dicembre 2012, N. 19 Contributi straordinari a Enti Locali per il finanziamento di progetti di digitalizzazione di sale cinematografiche , ,25 100% conto cap. (COP. CORRENT E) artt. 54, 55 e 58 LR 3/99; PROGRAMMA REGIONALE ATTIVITA' PRODUTTIVE (P.O.3) Fondo straordinario di garanzia da affidare in gestione ai consorzi fidi regionali per interventi a favore delle imprese , , ,00 100% CONTO CAP artt. 54, 55 e 58 LR 3/99; PROGRAMMA REGIONALE ATTIVITA' PRODUTTIVE fondi straordinari di garanzia affidati in gestione ai consorzi fidi regionali per gli interventi a favore delle imprese (Altre risorse vincolate) , , ,00 100% CONTO CAP artt. 54, 55 e 58 LR 3/99; PROGRAMMA REGIONALE ATTIVITA' PRODUTTIVE Assegnazione a intermediari finanziari di un fondo di finanza agevolata per lo sviluppo e la crescita delle imprese. (Altre risorse vincolate) , ,00 100% TOTALE , , ,32 99% 238

239 INTERNAZIONALIZZAZIONE PRODUTTIVA E FIERISTICA Internazionalizzazione del sistema produttivo regionale. In un contesto nazionale ancora in recessione, la Regione Emilia-Romagna ha visto nel 2013 una diminuzione reale del Pil e della domanda interna, facendo tuttavia intravedere un quadro congiunturale relativamente più disteso, riflettendo indicatori che, pur mantenendosi negativi, lo sono stati in misura via via più attenuata, soprattutto per quanto concerne le attività dell industria in senso stretto, che nel 2013 hanno rappresentato circa un quarto del valore aggiunto dell Emilia-Romagna. Ancora una volta si è puntato a supportare i processi di internazionalizzazione delle imprese, poiché la domanda estera è stata anche in quest anno l unico fattore trainante per la nostra economia. Le risorse complessivamente destinate dalla Regione a tale scopo sono state confermate e utilizzate appieno; in più è lentamente ripresa la collaborazione con l ICE, con cui sono stati attivati nel 2013 tre progetti interregionali su tre paesi BRICST. La parte più consistente delle risorse regionali è stata impiegata inoltre per contributi ad iniziative di promozione proposte e realizzate da aggregazioni di piccole e medie imprese. Dal 2013 le politiche regionali per l internazionalizzazione hanno tenuto conto dei nuovi paesi emergenti sulla scena internazionale, affiancando così ai progetti dedicati ai BRICST anche progetti verso i Next 11, con un focus particolare su Messico e Vietnam. Uno sguardo è comunque sempre rivolto all Europa, in un ottica di coinvolgimento nelle attività anche di micro imprese. Nel complesso sono stati cofinanziati 18 progetti di promozione delle principali filiere produttive regionali (+6 delle fiere), realizzati congiuntamente ai partner istituzionali e associativi. Attraverso il bando annuale per il sostegno alle reti di imprese è stata sostenuta l attività di 25 reti che riuniscono 93 imprese, mentre attraverso il sostegno a 20 consorzi export regionali sono state agevolate oltre 750 imprese. Attraverso il bando di sostegno alla partecipazione fieristica sono state inoltre agevolate 7 associazioni temporanee d impresa, che riuniscono 24 imprese, e 120 imprese singole. Infine, nel 2013 sono state avviate le attività di progettazione e coordinamento fra direzioni della Regione e con i soggetti pubblici e privati del territorio per definire il programma di eventi finalizzato alla partecipazione all Esposizione Universale di Milano nel Sistema fieristico regionale. Anche nel 2013 è proseguita l attività di promozione dell internazionalizzazione del sistema fieristico regionale con l approvazione e il cofinanziamento di 6 progetti relativi a manifestazioni fieristiche con qualifica internazionale di estremo rilievo. La Regione ha stanziato euro da destinare in particolar modo ad azioni di incoming di buyers esteri provenienti dai paesi focus dell attività regionale. 239

240 Sintesi dei principali capitoli di settore CAP L.R. E STATALI OGGETTO TOTALEASSESTATO 2013 IMPEGNI AL PAGAMENTI AL CAPACITA' D'IMPEGNO corr. ARTT. 54, 55 e 61 DELLA L.R. 21 APRILE 1999, N.3; PROGRAMMA REGIONALE ATTIVITA' PRODUTTIVE (P.O.4) Contributi a favore di consorzi e società consortili per il commercio estero per la realizzazione delle attività consortili per la promozione commerciale all'estero delle PMI , , ,93 100% CORR corr CORR. ARTT. 54, 55 E 61 DELLA L.R. 21 APRILE 1999, N.3; PROGRAMMA REGIONALE ATTIVITA' PRODUTTIVE (P.O.4) ARTT. 54, 55, 61 E 72 DELLA L.R. 21 APRILE 1999, N. 3; PROGRAMMA REGIONALE ATTIVITA' PRODUTTIVE (P.O.4) ARTT. 54, 55 E 61 DELLA L.R. 21 APRILE 1999, N. 3; PROGRAMMA REGIONALE ATTIVITA' PRODUTTIVE (P.O.4) Contributi a favore delle PMI e imprese artigianein qualunque forma associate per favorire percorsi integrati di internazionalizzazione Spese per l'attuazione di interventi a sostegno dei processi di internazionalizzazione del sistema fieristico Spese per iniziative di promoz.economica da attuare direttamente o in convenzione con istituti, enti,associazioni, consorzi e societa' consortili di piccole imprese ed altri organismi , , ,18 93% , , ,45 98% , , ,17 95% TOTALE , , ,73 96% SPORTELLI UNICI PER LE ATTIVITA PRODUTTIVE E SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA PER LE IMPRESE A supporto della rete dei SUAP e delle imprese la Regione promuove il più ampio utilizzo della telematica con la realizzazione dello sportello unico telematico, per la presentazione da parte delle imprese delle domande e dei documenti per via telematica e per il collegamento e per la trasmissione per via telematica degli atti tra i SUAP, e tra i SUAP e gli enti che intervengono nei procedimenti, e del portale per le imprese della Regione. Inoltre per garantire l uniformità dei procedimenti nel territorio regionale, la Regione, avvalendosi del tavolo di coordinamento della rete dei SUAP, realizza una banca dati regionale SUAP che in relazione ai singoli procedimenti, definisce la normativa, gli adempimenti procedurali, la modulistica da utilizzare. Nel 2013 è proseguita l attività di implementazione e aggiornamento dei moduli presenti nella Banca dati dei procedimenti del Suap accompagnata anche da un suo restyiling e dalla messa a disposizione anche di manualistica e video tutorial sulle modalità di utilizzo, per renderla maggiormente fruibile dagli utenti. Sulla Banca dati dei procedimenti è stata effettuata un attività formativa Suap, su tutto il territorio regionale, sia in aula che in modalità e-learning, destinata agli operatori e agli utenti (imprese, associazioni di categoria, professionisti). Nell ambito del Piano per la semplificazione regionale è stata realizzata l integrazione con la banca dati del Registro impresse PARIX ed è stata definita una soluzione di integrazione tra i portali SUAP, AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), SIEDER (edilizia) e SIS (sismica). 240

241 POLITICHE ENERGETICHE E SVILUPPO DELLA GREEN ECONOMY Si è partecipato in sede di Conferenza Stato/Regioni e Conferenza Unificata, all elaborazione dei provvedimenti di competenza nazionale in materia di energia e dei criteri generali per la loro attuazione a livello territoriale. Si è inoltre sollecitato il livello nazionale affinché venissero emanate, in attuazione dell art. 21 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, le direttive per l'incentivazione del biometano e si è giunti all approvazione del D.M. 5 dicembre 2013 Modalità di incentivazione del biometano immesso nella rete del gas naturale. Sono stati formulati gli atti di intesa ai fini del rilascio delle autorizzazioni per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. Per quanto riguarda il sistema elettrico, si è provveduto, in collaborazione con LEPIDA, a predisporre, anche in applicazione del Regolamento delle procedure autorizzative relative alla costruzione e all'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica di competenza regionale, un applicativo per la gestione on-line delle procedure per l autorizzazione alla costruzione ed esercizio degli impianti di competenza regionale. Nel 2013 è proseguita l'azione di sostegno all'iniziativa "Patto dei Sindaci" con la pubblicazione di un bando rivolto ai Comuni singoli per stimolare la loro adesione e a promuovere la redazione dei Piani di azione locale per l energia sostenibile (PAES), in continuità con la precedente manifestazione di interesse rivolta alle forme associative di Comuni. E stata approvata la graduatoria delle domande presentate e sono stati concessi i contributi richiesti. Complessivamente, con la manifestazione di interesse e con il bando sono stati concessi contributi per complessivi euro a 39 Unioni comprendenti 224 Comuni e a 24 Comuni singoli. Al fine di sostenere gli Enti Locali nel percorso di redazione dei PAES la DG Attività Produttive, Commercio, Turismo in collaborazione con la DG Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa, attraverso il supporto tecnico di ARPA Emilia-Romagna ed ERVET ha sviluppato alcuni specifici strumenti operativi per la costruzione, implementazione e monitoraggio dei Piani di Azione. E continuato lo sviluppo del Sistema Informativo Energetico Regionale, si sono concluse intese con i maggiori distributori di gas ed energia elettrica del territorio al fine di fornire una serie di dati di consumo energetico riferiti a diverse scale territoriali e temporali. L utilizzo degli strumenti e dei dati di consumo forniti al fine della redazione del PAES, permette di sviluppare un sistema regionale costituito da dati coerenti e comuni metodologie, rendendo possibile anche l attivazione di un collegamento diretto tra politiche regionali e locali. Mentre con il Patto dei Sindaci si è sostenuta la fase della pianificazione energetica degli enti locali, con le azioni della Misura 4.1 del Piano Triennale di Attuazione del PER si è promossa la realizzazione di progetti di qualificazione energetica degli edifici e impianti di proprietà delle amministrazioni locali, compresa la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, già avviate con le Delibere di Giunta regionale 2 luglio 2012, n. 921 e 28 dicembre 2012, n. 2176, attraverso la concessione di contributi in conto capitale. E inoltre proseguita la gestione dei programmi di qualificazione energetica degli enti locali avviate con il primo Piano Triennale. 241

242 Si sono organizzate alcune giornate divulgative volte a diffondere servizi e prodotti innovativi rivolti al miglioramento dell efficienza energetica, alla produzione di energia attraverso l impiego delle fonti rinnovabili e, più in generale, alla razionalizzazione energetica dei sistemi edilizi e urbani. Si è inoltre partecipato alle più importanti manifestazioni fieristiche regionali per contribuire a diffondere la cultura dell efficienza energetica e dell uso razionale e sostenibile delle risorse, anche attraverso la diffusione delle buone pratiche. E proseguita l attuazione dei progetti di cooperazione internazionale in materia di energia: Enercitee, E-policy, Sebe, Legend, Alterenergy, Erasme, Build-SEE, M2- RES ed altri. E proseguita l attività di erogazione dei contributi compensativi a favore dei comuni sedi di stabilimenti di stoccaggio di gas combustibile e ai comuni contermini ai medesimi. E inoltre proseguita l attività di erogazione dei contributi a favore dei titolari dei permessi di ricerca di idrocarburi per la realizzazione di rilievi geofisici. Si è avviata l attuazione del Fondo Energia, fondo rotativo di finanza agevolata per la Green Economy costituito con la DGR n. 1419/2011, che conta su una dotazione complessiva di 23,75 milioni di euro, di cui 9,5 milioni di euro di parte pubblica e 14,25 milioni di euro di provvista bancaria. Il fondo è volto a sostenere la qualificazione energetica ed ambientale del sistema produttivo, l implementazione di sistemi, processi e impianti in grado di contenere i consumi energetici nei processi produttivi e nelle sedi di lavoro, la realizzazione di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili e la conversione dei processi produttivi verso prodotti ad elevata componente green. In materia di certificazione energetica degli edifici sono proseguite le attività di gestione del sistema SACE, attraverso l operato dell Organismo regionale di Accreditamento di cui alla DGR 429/2012. A fine 2013 risultano accreditati circa soggetti certificatori, e sono stati registrati quasi Attestati di Prestazione Energetica (APE). Nel corso del 2013 è stato necessario provvedere all aggiornamento del sistema SACE, per garantirne da una parte il costante allineamento con la normativa sovraordinata, e dall altra il rispetto degli standard informatici regionali. Nel corso del 2013 è stata anche realizzata la terza campagna sperimentale di controllo degli ACE, grazie alla quale sono stati messi a punto e testati gli strumenti metodologici necessari a rendere sistematica tale attività su un campione significativo di ACE, come previsto dalla normativa in via di definizione. In particolare, il sistema implementato consente la realizzazione di verifiche con diversi e progressivi livelli di approfondimento. Per quanto riguarda la disciplina regionale in materia di prestazione energetica degli edifici (requisiti minimi da rispettare in caso di interventi edilizi), nel corso del 2013 è proseguita l attività di adeguamento rispetto all evoluzione normativa sovraordinata. Più in generale, dal punto di vista normativo, si è avviato il processo di aggiornamento della L.R. 26/2004 a seguito dell approvazione del D.L. 63/2013 successivamente convertito con Legge 90/2013, con cui lo Stato italiano ha provveduto a recepire la Direttiva Europea 2010/31/UE, che riformula completamente, abrogandola, la Direttiva 2002/91/CE. Si sono avviate diverse collaborazioni con altri soggetti pubblici, tra cui enti locali, università ed enti di ricerca per valutare la fattibilità e la sostenibilità di soluzioni 242

243 avanzate per la riqualificazione del parco edilizio ed impiantistico esistente, per la valorizzazione delle risorse rinnovabili in particolare nel campo del biogas, del biometano e della mobilità elettrica. Nel corso del 2013 si è approvata la composizione della Commissione Tecnica di supporto all attuazione degli indirizzi della Regione in materia di decommissioning della Centrale Nucleare di Caorso e di gestione dei rifiuti radioattivi in campo medico. Si è costituita la Commissione che ha immediatamente iniziato l esame del progetto di decommissioning presentato da SOGIN spa e si è partecipato alle riunioni della Conferenza dei Servizi convocate dal Ministero dello Sviluppo Economico nell ambito della procedura di autorizzazione alla disattivazione in unica fase della Centrale, formulando il parere di competenza contenente le osservazioni alla relazione ISPRA. Si è inoltre contribuito alla discussione sulle iniziative della Commissione Europea sugli atti proposti in materia di energia. CENTRI AGROALIMENTARI E MERCATI ALL INGROSSO Nel 2013 sono stati impegnati complessivamente 300 mila euro (capitolo 27000), pari al 100% dello stanziamento, concedendo con deliberazione n del 2 agosto 2013 la somma di 183 mila euro, pari al 60% dell investimento ammesso, all unica domanda presentata e con deliberazione n del 16 dicembre 2013 la somma di 116,7 mila euro, pari al 58,35% dell investimento ammesso, all ulteriore domanda presentata a seguito di riapertura dei termini prevista con deliberazione n del 30 settembre Nel corso dell anno sono stati liquidati contributi relativi alla realizzazione di lavori finanziati negli anni precedenti. Rete distributiva carburanti Relativamente agli impianti di distribuzione carburanti situati lungo la rete stradale ordinaria, il competente Servizio regionale ha emanato nel corso dell anno una circolare esplicativa destinata alle Amministrazioni locali e agli operatori del settore, concernente le modalità di erogazione in self-service durante l orario di apertura obbligatoria degli impianti, in attuazione del settimo comma dell articolo 28 del decreto legge 98/2011. E stata altresì diramata una circolare relativa alle nuove disposizioni sull esposizione dei prezzi ai consumatori. Per quanto riguarda la rete degli impianti di distribuzione carburanti situati lungo le autostrade, il 03 giugno 2013 il competente assessore regionale ha firmato l accordo tra Regioni, società concessionarie delle tratte autostradali, società petrolifere e Legambiente destinato a incentivare l installazione di impianti di distribuzione di metano nelle stazioni di servizio autostradali. L accordo trae spunto dall atto di indirizzo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 1 ottobre 2009 ed è relativo, per la Regione Emilia-Romagna, alle stazioni di Servizio Cantagallo Est e Cantagallo Ovest dell autostrada A1. 243

244 Nel corso dell anno si sono sviluppate le seguenti attività che hanno riguardato: l approvazione della modifica agli articoli 4 e 4-ter della L.R. n. 9/99 (artt. 53 e 54 della L.R. n. 15/2013), al fine di adeguarsi a quanto stabilito nella sentenza 93/2013 della Corte Costituzionale; la predisposizione del progetto di legge regionale in materia di VAS, in attuazione della Direttiva 2001/42/CEE e del D. Lgs n. 152del 2006; l attuazione delle norme europee in materia di VAS, di VIA, di IPPC (Autorizzazione Integrata Ambientale); la promozione dello sviluppo tramite significative esperienze in materia di politiche di Produzione e Consumo Sostenibili (PCS), di acquisti pubblici verdi (GPP); Le principali azioni ed iniziative a) Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è stato predisposto il progetto di legge regionale di recepimento della Direttiva 2001/42/CE e del D. Lgs 152/06, in materia di Valutazione Ambientale di piani e programmi A livello regionale sono state effettuate n. 9 VAS/ValSAT e n. 5 Verifiche di assoggettabilità. b) Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). è stata approvata la modifica agli articoli 4 e 4-ter della LR 9/99 (artt. 53 e 54 della LR 15/2013) al fine di adeguarsi a quanto stabilito nella sentenza 93/2013 della Corte Costituzionale; in tal modo si è dato compiuto recepimento agli elementi di cui all Allegato III della Direttiva 2011/92/UE. A livello regionale sono state effettuate: n. 20 Procedure di verifica (screening), n. 6 Procedure di VIA, n. 3 Procedure di VIA di competenza statale per l espressione del parere regionale. c) IPPC (Autorizzazione Integrata Ambientale) Attuazione della L.R. 11 ottobre 2004 n. 21 sulla Prevenzione e controllo integrato ambientale (IPPC) in attuazione della Direttiva 96/61/CE. L attuazione dell AIA, affidata alle Province, in Emilia Romagna ha sostanzialmente rispettato i tempi indicati: per tutti gli impianti esistenti (838) è stata rilasciata l Autorizzazione Integrata Ambientale. In un ottica di semplificazione e stata approvata le modalità di reporting per l industria ceramica e predisposta analoga modalità per il reporting dell industria galvanica. In particolare è proseguita l attività per l attuazione della normativa IPPC, tramite il coordinamento delle autorità competenti (Province) e le strutture di ARPA e l individuazione di orientamenti applicativi comuni, che ha riguardato principalmente: o l elaborazione delle prime indicazioni in merito alla direttiva IED 2010/75/UE e fattiva partecipazione alle attività interregionali e nazionali per il recepimento della stessa direttiva nella normativa statale; collaborazione allo sviluppo dei 244

245 servizi degli strumenti informatici a supporto delle procedure di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), in particolare per l elaborazione di moduli di e-learning per l utilizzo del portale IPPC-AIA e per l integrazione con gli altri portali regionali; o l analisi degli aspetti legati al piano di monitoraggio e controllo e alla struttura dell AIA in ottica di semplificazione e in raccordo con il quadro informativo costituito dalle attività di reporting dei gestori, con l approfondimento di analisi dati sul settore ceramico e l elaborazione di una proposta di sistema di reporting IPPC per le aziende di trattamento superficiale dei metalli; o la partecipazione allo scambio di informazioni organizzato dalla Commissione Europea 1 relativo alle migliori tecniche disponibili, con il coinvolgimento delle autorità competenti e in coordinamento con le altre regioni e il Ministero e con particolare approfondimento sul BRef allevamenti 2. d) Produzione e Consumo Sostenibile è stato promosso lo sviluppo tramite significative esperienze in materia di politiche di Produzione e Consumo Sostenibili (PCS), di acquisti pubblici verdi (GPP). Al riguardo si segnalano in particolare le seguenti iniziative: - approfondimento delle tecniche e tecnologie più pulite per specifiche tipologie produttive a livello regionale, anche attraverso tavoli di lavoro a livello provinciale e la predisposizione di documenti di diffusione e sito web ( - incentivi finanziari e coordinamento del gruppo di lavoro con le amministrazioni provinciali, Intercent ed ARPA regionale per lo sviluppo di Piani Provinciali di Green Public Procurement e la realizzazione di bandi ad hoc di acquisti verdi. 1 Come previsto nella nuova direttiva 2010/75/UE 2 Formulario DM Ministero dell Ambiente 15/3/

246 ANALISI GESTIONE FINANZIARIA 2013 AREA valutazione impatto e promozione sostenibilita RESIDUI PASSIVI INIZIALI STANZIAMENTI IMPEGNI PAGAMENTI TOTALI , , , ,52 Sulla base di tali dati sono stati calcolati gli indicatori finanziari in quanto risultano essere gli elementi di valutazione più significativi, in grado anche di dare una lettura dinamico-qualitativa e non solo analitica dell andamento finanziario delle principali macro-voci. CAPACITA' DI IMPEGNO CAPACITA' DI PAGAMENTO TASSO DI SMALTIMENTO DEI RESIDUI PASSIVI % 33% 69% La perfomance è molto buona per gli indici sopra evidenziati, atteso che essendo la maggior parte di interventi legati alla programmazione di attività di programmi comunitari, l andamento gestionale riflette il timing previsto. La particolare tipologia di azioni è riflessa anche nella caratteristica delle risorse che sono al 100% di natura corrente e per oltre i 2/3 risorse regionali. STANZIAMENTI PER TIPOLOGIA FINANZIAMENTO E SPESA TFI CORRENTE TSP MEZZI REGIONALI , ,00 MEZZI STATALI MEZZI U.E , ,00 TOTALE COMPLESSIVO , ,00 % MEZZI REGIONALI 70% 70% MEZZI STATALI 30% 30% MEZZI U.E. 246

247 E importante quindi questo dato per potere valutare l andamento degli indici finanziari in termini di capacità di impegno per tipologia di spesa e finanziamento. Di seguito si riporta la rielaborazione degli indici conseguente: IMPEGNI TSP TFI CORRENTE TOTALE MEZZI REGIONALI , ,92 MEZZI STATALI MEZZI U.E , ,90 TOTALE COMPLESSIVO , ,82 Questi valori, rapportati allo stanziamento 2012, danno un indice molto importante che è la capacità di impegno: CAPACITA' DI IMPEGNO TSP TFI CORRENTE MEDIA TOTALE MEZZI REGIONALI 74,16% 74,16% MEZZI STATALI MEZZI U.E. 20,26% 20,26% TOTALE COMPLESSIVO 65% 65% Si evidenzia come quanto più le risorse messe a disposizione sono quelle di derivazione diretta regionale tanto più efficiente risulta l utilizzo delle risorse. Questo per vari motivi: occorre segnalare che in particolare negli ultimi anni si è fatta più pressante l attività di verifica, monitoraggio e in alcuni casi anche di riorentamento sia programmatico che di procedure. Altra motivazione risiede certamente nel fatto che le risorse correnti regionali sono perlopiù destinate a far funzionare con continuità servizi di fondamentale importanza per il territorio regionale e quindi l efficacia gestionale riveste un importanza molto rilevante. Un ultima analisi è interessante svolgerla sull andamento dei pagamenti e sul tasso di smaltimento dei residui passivi: sono indici che mostrano il livello di avanzamento della spesa e quindi della realizzazione effettiva e concreta degli interventi finanziati, 247

248 e quindi anche l efficienza dell attività di rendicontazione e di regolare esecuzione degli interventi e delle attività finanziate. CAPACITA' DI IMPEGNO TFI CORRENTE MEZZI REGIONALI 74,16% MEZZI STATALI MEZZI U.E. 20,26% TOTALE COMPLESSIVO 65% TSP MEDIA TOTALE PAGAMENTI TSP TFI CORRENTE TOTALE MEZZI REGIONALI , ,94 MEZZI STATALI MEZZI U.E , ,58 TOTALE COMPLESSIVO , ,52 MASSA SPENDIBILE TSP TFI CORRENTE TOTALE MEZZI REGIONALI , ,24 MEZZI STATALI MEZZI U.E , ,19 TOTALE COMPLESSIVO , ,43 CAPACITA' DI PAGAMENTO TSP TFI CORRENTE MEDIA MEZZI REGIONALI 26% 26% MEZZI STATALI MEZZI U.E. 11% 11% TOTALE COMPLESSIVO 33% 33% Anche dall analisi del tasso di smaltimento dei residui passivi emerge una buona performance generale, con la migliore prestazione sempre per la gestione delle risorse di diretta emanazione regionale. 248

249 ASSO DI SMALTIMENTO DEI RESIDUI PASSIVI TOTALE MEZZI REGIONALI - CORRENTE ,91 65% TOTALE MEZZI REGIONALI - INVESTIMENTO TOTALE MEZZI STATALI - CORRENTE TOTALE MEZZI STATALI - INVESTIMENTO TOTALE MEZZI U.E. CORRENTI ,87 91% TOTALE ,78 69% LEGENDA E NOTE CAPACITA DI IMPEGNO: = rapporto fra impegnato su stanziamento di competenza CAPACITA DI PAGAMENTO: = rapporto fra pagamenti totali e massa spendibile (residui iniziali + impegni) Tale indice esprime la capacità di effettivo utilizzo delle risorse. TASSO DI SMALTIMENTO RESIDUI PASSIVI: = rapporto fra somma pagamenti in c/residui e insussistenze + perenzioni e residui iniziali. 249

250 PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE, URBANISTICA. RIQUALIFICAZIONE URBANA. RETI DI INFRASTRUTTURE MATERIALE E IMMATERIALI. MOBILITÀ, LOGISTICA E TRASPORTI. 250

251 ASSESSORATO PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE, URBANISTICA. RIQUALIFICAZIONE URBANA. RETI DI INFRASTRUTTURE MATERIALE E IMMATERIALI. MOBILITÀ, LOGISTICA E TRASPORTI. Le politiche per il territorio presentano come realizzazione prioritaria la definizione della Proposta di Piano Territoriale Regionale, nelle sua versione adottata con deliberazione della Giunta Regionale n del 9 novembre 2009, nonché in quella controdedotta, adottata con deliberazione della Giunta Regionale n. 19 del 13 gennaio 2010 come proposta all Assemblea Legislativa per la definitiva approvazione del Piano Territoriale Regionale. A seguito della approvazione del nuovo Piano Territoriale Regionale, la Giunta ne ha avviato l attuazione assumendo un approccio programmatico, che si sostanzia in un percorso concertato con gli enti locali e all interno della Regione volto alla semplificazione degli apparati regolamentari e alla definizione condivisa di politiche per il territorio che mirino all efficace governo delle città effettive (indicate dal PTR come i nuovi ambiti da governare attraverso la pianificazione comunale) e alla realizzazione degli altri obiettivi del PTR. (da fare) Pianificazione urbanistica Le attività ordinarie nel corso del 2013 sono legate agli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, in tal senso l amministrazione si è impegnata a fornire un supporto tecnico, amministrativo e disciplinare per la gestione delle attività e più precisamente: - supporto alla redazione delle Ordinanze e dei Decreti del Commissario delegato alla ricostruzione; - coordinamento delle attività legate alla valutazione della distribuzione dei danni in rapporto alla strumentazione urbanistica vigente; - attuazione, in collaborazione con il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, all Ordinanza n. 70 del 2012 e predisposizione dell Ordinanza n. 84 del 2013 relativamente alla realizzazione degli studi di microzonazzione sismica e analisi della condizione limite per l emergenza; - supporto tecnico e operativo ai Comuni nello svolgimento di tutte le attività post-sisma legate alla attuazione della L. R. 21 dicembre 2012, n. 16; - attuazione alla L. R. 21 dicembre 2012, n. 16 si è provveduto ad istituire il Comitato Unitario per la Ricostruzione - CUR (DGR n del 02/08/2013) al fine di rilasciare alle amministrazioni comunali l intesa unica sul Piano della Ricostruzione e all istruttoria dei PUA. Si è provveduto altresì a nominare con DD n del 12/08/2013 il gruppo tecnico operativo per il coordinamento delle attività istruttoria e di segreteria tecnica del CUR; - supporto alla struttura commissariale nella redazione dell Ordinanza n. 60 del 2013 e provvedere al suo monitoraggio e alla preparazione dei decreti di pagamento alle amministrazioni comunali in merito alla perimetrazione delle UMI e all anticipo per la redazione del Piano della Ricostruzione; - redigere le Linee guida per la ricostruzione del paesaggio rurale approvate con DGR n del 2013; 251

252 - collaborare con ANCSA (Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici) e INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) sez. Emilia-Romagna promuovendo iniziative di raccolta sistematica di informazioni riguardanti le morfologie ed i beni storico-culturali colpiti dal sisma, ai fini di individuare e/o affinare possibili interventi/indicazioni per la ricostruzione; - progettare e gestire il percorso formativo Il paesaggio della ricostruzione tra piano e progetto che ha visto il coinvolgimento di tutti i tecnici comunali del cratere. Pianificazione territoriale Provinciale E continuata l attività di valutazione della pianificazione territoriale, generale e settoriale predisposta dalle Province. La RER si è espressa durante il procedimento di approvazione dei PTCP, delle loro varianti e degli altri strumenti di pianificazione provinciale per i quali si applica lo stesso procedimento di approvazione disposto dagli artt. 27 e 27 bis della LR 20/2000, provvedendo nei termini previsti per legge alla valutazione dei documenti preliminari presentati, alla formulazione di eventuali riserve e all espressione dell intesa, accertando la congruità e la coerenza al PTR e agli altri strumenti di programmazione e pianificazione regionale. Piano Territoriale Regionale Anche in conseguenza della crisi economica in atto si assiste al passaggio da un ciclo di sviluppo territoriale orientato all espansione ad una nuova prospettiva che privilegia la riqualificazione dei sistemi urbani e territoriali. L attuazione del PTR è proseguita cercando di cogliere e analizzare le sollecitazioni al cambiamento, mirando ad interpretarle e perseguendo ancor di più il miglioramento del nostro sistema di pianificazione, secondo un approccio che tende alla semplificazione ma anche all aggiornamento disciplinare che la nuova stagione di pianificazione a cui ci stiamo affacciando impone. L attuazione degli obiettivi del PTR è tra l altro realizzata anche attraverso la partecipazione al Tavolo interregionale per lo sviluppo sostenibile dell area Padano- Alpino-Marittima. Nel 2013 il Tavolo ha predisposto un documento comune nel quale si individuano le politiche coerenti con il nuovo scenario. È stata assicurata la collaborazione alla redazione del Progetto di legge regionale Riduzione del consumo di suolo, riuso del suolo edificato e tutela delle aree agricole, che riconosce nella pianificazione l unico approccio capace di declinare le politiche per un uso sostenibile del suolo in coerenza con l organizzazione spaziale del sistema territoriale e delle sue dinamiche di trasformazione, in piena adesione alle analisi e agli indirizzi delineati nel PTR. Sono inoltre proseguite le attività di sviluppo dei progetti di cooperazione territoriale europea (OTREMED - Tool for the Territorial Strategy of the MED Space; UHI Development and application of mitigation and adaptation strategies and measures for counteracting the global Urban Heat Islands phenomenon e ATTRACT-SEE - Assessing Territorial Attractiveness in SEE). Valutazione di compatibilità territoriale e intese per le opere pubbliche statali Nel corso del 2013 è proseguita l attività rivolta alla gestione delle intese Stato- Regione per la localizzazione delle opere pubbliche di interesse statale riguardanti il territorio regionale. Fra le numerose opere prese in esame si segnalano in particolare: 252

253 - interventi di riqualificazione, adeguamento e nuove realizzazioni relativi a strade statali ed autostrade, quali l ampliamento alla terza corsia dell autostrada A22 del Brennero, l adeguamento di aree di servizio autostradali, alcune opere complementari al progetto della Variante di Valico, il nuovo casello autostradale di Borgonuovo sull autostrada A1, la riqualificazione dell intersezione tra la SS16 Adriatica e la SP 48 Portomaggiore-Argenta, opere inerenti il completamento della variante alla SS 63 del Valico del Cerreto ; - Piano di Sviluppo Aeroportuale dell aeroporto di Bologna e altre opere di potenziamento delle dotazioni infrastrutturali e tecnologiche dello stesso aeroporto; - numerosi interventi edilizi relativi alle sedi universitarie di Bologna, Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini; - lavori di riqualificazione e adeguamento nell ambito del porto di Ravenna; - opere relative alle infrastrutture per il trasporto di energia (elettrodotti e metanodotti), fra cui interventi di potenziamento relativi al metanodotto Minerbio- Poggio Renatico; Nello specifico, sono stati portati a compimento n. 31 procedimenti amministrativi relativi alla realizzazione di opere pubbliche statali ex art. 81 del D.P.R. 616/77, art. 25 della legge 210/1985, D.Lgs. 327/02 e L. 239/2004 e si è partecipato a Conferenze di Servizi indette dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Ministero dello Sviluppo Economico. Con riferimento all intero settore di attività, nel corso dell anno la Regione ha inoltre svolto costantemente un ruolo di indirizzo, coordinamento, consulenza, nei confronti delle Province, dei Comuni, degli altri Enti territoriali coinvolti, nonché degli Enti ed Aziende competenti alla realizzazione e gestione delle opere pubbliche statali sul territorio regionale. Gestione del paesaggio Regionale Per quanto concerne gli aspetti relativi alla pianificazione paesaggistica, in merito all obbligo di adeguamento al Codice dei beni culturali e del paesaggio del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) e la legge regionale n. 23/2009 "Norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio" considerato l impegno rivolto in modo quasi esclusivo dall amministrazione regionale e anche della Direzione regionale del MiBAC nelle attività relative agli eventi sismici, si è congiuntamente deciso di rinviare al prossimo anno tutte le attività di copianificazione. L attività della Commissione Regionale per il Paesaggio di cui all art. 40-duodecies della LR n. 20 del 2000 e s.m.i., si è concentrata nel corso del 2013 all'esame e alla redazione congiunta della proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico paesaggistico relativo al territorio di Monteveglio (BO) e di Brisighella (RA). Analisi degli aspetti finanziari della gestione 2013 Triennio : confronto tra le principali grandezze finanziarie e variazioni Anno bilancio Stanziamenti Residui passivi iniziali Impegni Pagamenti , , , , , , , , , , , ,73 253

254 Var 12/11-17% 0% 22% 57% Var 13/12 386% -49% -1% -50% Var 13/11 301% -48% 21% -21% Triennio confronto tra i principali indicatori finanziari e variazioni Anno bilancio Capacità di impegno Velocità di pagamento Tasso di smaltimento dei residui passivi Capacità di pagamento totale ,15% 8,12% 38,80% 29,59% ,98% 28,58% 51,36% 43,55% ,67% 20,88% 44,03% 32,43% Var 12/11 5,83% 20,46% 12,56% 13,96% Var 13/12-14,31% -7,70% -7,33% -11,12% Var 13/11-8,48% 12,76% 5,23% 2,84% 254

255 L analisi delle principali grandezze finanziarie e delle variazioni intervenute nelle stesse, nel triennio , evidenzia, in primo luogo, una situazione equilibrata e senza grosse variazioni Si forniscono indicazioni di massima e una corretta interpretazione degli indicatori non può tuttavia prescindere dalla conoscenza delle situazioni che sottendono agli indicatori stessi. Nei paragrafi successivi si provvederà pertanto, ad una analisi più dettagliata delle diverse componenti che concorrono a formare il dato aggregato più sopra indicato. I capitoli di bilancio gestiti dai Servizi sono i seguenti: Capitolo TFI TSP Residui iniziali Stanziamento di competenza Impegnato Pagato c/ competenza Pagato c/ residui Pagato Totale , , , , , , , , ,00 0, , , , , ,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , ,00 0, , , , , , ,20 0, , ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , ,00 0,00 0,00 0,00 0, , ,49 0,00 0,00 0,00 0, , ,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , , ,05 0, , , , , , , , , ,00 0,00 0, , , , ,12 0,00 0, , , ,00 340,45 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , ,39 544,87 0,00 544, , , ,00 493, , ,00 255

256 , , ,00 0,00 0,00 0, , , ,25 541, , , , , , ,41 0, , , , ,50 0,00 0,00 0, , , ,25 0,00 0,00 0, , ,05 0,00 0,00 0,00 0, , , , ,16 0, , , , , , , , , ,00 0,00 0, , , , ,39 0,00 0, , , , ,32 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , , ,58 0, , , , , , , , , , ,00 0,00 0,00 0, , , , , , , , , , ,30 0, , , , ,50 0,00 0,00 0, , , ,75 0,00 0,00 0,00 Totale , , , , , ,73 TFI = tipo finanziamento: 1 = mezzi regionali; 2 = mezzi statali; 3 = misto (mezzi regionali, quote vincolate), 5 = mezzi comunitari. TSP = tipo spesa: 1= spese correnti amministrative; 2 = spese correnti operative; 3 = spesa per investimenti; 4 = contributi in c/interessi, 5 = spese per altre annualità, 7 = spese per contributi in forma attualizzata A fianco di ciascun capitolo sono riportati gli stanziamenti assestati 2013, i residui passivi iniziali, gli impegni ed i pagamenti, distinti tra pagamenti in c/competenza ed in c/residui.per una migliore lettura dei dati, sopra riportati in via analitica, si fornisce di seguito una rielaborazione degli stessi che evidenzia, in relazione alle diverse tipologie di spesa ed alle diverse fonti di finanziamento, alcuni significativi indici finanziari di composizione e di avanzamento della spesa. Stanziamenti TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , , ,48 2 = Risorse statali , , ,84 5 = Risorse comunitarie , ,14 Totale complessivo , ,54 0, ,46 Composizione degli TSP stanziamenti TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 2,64% 58,80% 0,00% 61,44% 2 = Risorse statali 0,39% 36,71% 0,00% 37,09% 5 = Risorse comunitarie 1,47% 0,00% 0,00% 1,47% Totale complessivo 4,49% 95,51% 0,00% 100,00% Impegni TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 256

257 1 = Risorse regionali ,40 0, ,40 2 = Risorse statali ,00 0, ,00 5 = Risorse comunitarie , ,21 Totale complessivo ,61 0,00 0, ,61 Capacità di impegno TSP (Impegni/Stanziamenti) TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 79,79% 0,00% 0,00% 3,42% 2 = Risorse statali 82,92% 0,00% 0,00% 0,86% 5 = Risorse comunitarie 84,80% 0,00% 0,00% 84,80% Totale complessivo 81,69% 0,00% 0,00% 3,67% Pagamenti in TSP c/competenza TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali ,40 0, ,40 2 = Risorse statali ,08 0, ,08 5 = Risorse comunitarie , ,29 Totale complessivo ,77 0,00 0, ,77 Velocità di pagamento (Pagamenti in c/competenza/impegni) TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 3,47% 0,00% 0,00% 3,47% 2 = Risorse statali 39,77% 0,00% 0,00% 39,77% 5 = Risorse comunitarie 45,48% 0,00% 0,00% 45,48% Totale complessivo 20,88% 0,00% 0,00% 20,88% Residui passivi iniziali TSP Totale complessivo TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità 1 = Risorse regionali ,00 0, ,00 2 = Risorse statali ,13 0, ,13 5 = Risorse comunitarie , ,25 Totale complessivo ,38 0,00 0, ,38 Pagamenti c/residui TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali ,02 0, ,02 2 = Risorse statali ,23 0, ,23 5 = Risorse comunitarie , ,71 Totale complessivo ,96 0,00 0, ,96 257

258 Tasso di smaltimento dei residui passivi (Pagamenti c/residui / residui passivi iniziali) TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 39,87% 0,00% 0,00% 39,87% 2 = Risorse statali 52,17% 0,00% 0,00% 52,17% 5 = Risorse comunitarie 52,17% 0,00% 0,00% 52,17% Totale complessivo 44,03% 0,00% 0,00% 44,03% TSP Massa spendibile TSP (impegni + residui passivi iniziali) TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali ,40 0,00 0, ,40 2 = Risorse statali ,13 0,00 0, ,13 5 = Risorse comunitarie ,46 0,00 0, ,46 Totale complessivo ,99 0,00 0, ,99 Pagamenti totali TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali ,42 0, ,42 2 = Risorse statali ,31 0, ,31 5 = Risorse comunitarie , ,00 Totale complessivo ,73 0,00 0, ,73 Capacità di pagamento totale (Pagamenti totali/massa spendibile) TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 22,92% 0,00% 0,00% 22,92% 2 = Risorse statali 45,86% 0,00% 0,00% 45,86% 5 = Risorse comunitarie 48,34% 0,00% 0,00% 48,34% Totale complessivo 32,43% 0,00% 0,00% 32,43% Una corretta interpretazione degli indicatori non può tuttavia prescindere dalla conoscenza delle situazioni che sottendono agli indicatori stessi. Nelle premesse ci si è soffermati a lungo sull attività dell intera direzione. L'attività di urbanistica si concretizza in interventi classificabili nella tipologia di spese correnti operative, mentre quella paesaggistica in quella in interventi in conto capitale, pertanto vi è la necessità per la quota corrente finanziata da mezzi regionali di impegnare lo stanziato entro il dicembre di ogni anno, in quanto non può slittare all anno successivo. Facendo riferimento alla fonte di finanziamento si può notare che i mezzi regionali raggiungono il 61,44%, i mezzi statali 37,09% e i comunitari 1,47%. 258

259 L'impegno di tali fondi è in media complessiva pari al 3,67% - per i mezzi regionali raggiunge il 3,42%, per i mezzi statali il 0,86% e comunitari il 84,80% per l attuazione del progetto comunitario OTREMED, ATTRACT SEE e UHI. Qualità Urbana Un programma per attuare un miglioramento della qualità urbana Il PTR individua il territorio come il recettore di politiche integrate in cui ambiente naturale e antropico sono attraversati da relazioni che coinvolgono il welfare, l istruzione, l urbanistica i trasporti per ridisegnare la qualità dei luoghi di vita e di lavoro. Il Piano affida alla città il ruolo trainante di motore dello sviluppo, ma detta anche obiettivi di riequilibrio: riqualificare le città, i centri storici e i quartieri, combattendo il degrado edilizio, urbanistico e sociale; rigenerare e i tessuti urbani consolidati, creando nuove relazioni, rivalutando la quantità e la qualità degli spazi pubblici per offrire nuovi spazi collettivi di vita sociale, nuovi riferimenti di identità, condizioni vere, strutturali e percepibili di sicurezza; dare priorità alle reti della mobilità sostenibile e dei mezzi pubblici. Dunque obiettivi operativi che sono perseguibili solo attraverso il coordinamento delle politiche di settore e la predisposizione di un sistema integrato della pianificazione. Lo strumento quadro che la legislazione regionale si è data per coordinare le trasformazioni urbane a livello locale è costituito dal Programma di riqualificazione urbana, così come tale strumento viene ridefinito nella L.R. 6/09, arricchito dal Documento programmatico per la qualità urbana e sostenuto da procedure partecipate e concorsuali. Rilancio della L.R. 19/98 ( Norme in materia di riqualificazione urbana ). La partecipazione dei cittadini alla definizione degli obiettivi pubblici della riqualificazione è una delle condizioni vincolo poste dalla L.R. 19/98, che sono state rafforzate dalla riforma della legge urbanistica regionale introdotta dalla L.R. 6/09. E stata corretta una impostazione eccessivamente discrezionale del processo delineato dall art. 2 per l individuazione degli ambiti da parte del Comune. Questo processo è stato ridefinito, e trasferito anche alla formazione del POC nella L.R. 20/2001, per meglio specificare come il Consiglio Comunale debba perimetrare gli ambiti da riqualificare sulla base di un Documento programmatico per la qualità urbana come strumento di bilancio dell esistente e di pianificazione dei fabbisogni in termini di città pubblica. Bando Concorsi di architettura per la riqualificazione urbana. Nel corso del 2013 ha trovato compiuta realizzazione il programma di promozione dei Concorsi di Architettura per la riqualificazione urbana, a seguito dei protocolli di intesa sottoscritti il 15 dicembre 2011 con 19 comuni selezionati per il finanziamento delle iniziative concorsuali e partecipative, in attuazione dell art. 4-bis della L.R. 19/98, volte a promuovere progetti locali di qualità fortemente orientati agli obiettivi di coesione sociale e di sostenibilità ambientale, per invertire la tendenza all espansione degli insediamenti urbani e al consumo di territorio. Il concorso promuove un positivo connubio tra amministratori e tecnici progettisti che mette in primo piano la competizione sul merito, con possibilità effettive anche per i giovani progettisti. Il concorso contribuisce così a far emergere nuove professionalità, a sviluppare il confronto di idee e la partecipazione dei cittadini al miglioramento dell ecosistema urbano 259

260 Nel corso del 2013 si è conclusa la fase di definizione dei bandi di concorso locali in 19 comuni selezionati. E sono stati ammessi a finanziamento i primi 14 interventi proposti dai comuni con i contributi regionali destinati alla realizzazione delle opere. Per gli altri 5 comuni, alcuni dei quali situati nel territorio colpito dal terremoto del maggio 2012, l ambito del concorso ha purtroppo coinciso con le aree del centro storico in cui si sono verificati i danni al patrimonio storico; è questo il caso di Pieve di Cento (BO), Nonantola e Medolla (MO) per i quali tuttavia vi è la conferma a portare a termine i concorsi in forma di progetti pilota di ricostruzione, potendo contare su una proroga dei termini approvata dalla Giunta Comunale con delibera 1440 dell 8/10/2012. Attuazione del Programma integrato di promozione di edilizia residenziale sociale e di riqualificazione urbana. Per l attuazione del Piano nazionale di edilizia abitativa (IDPCM 16 luglio 2009) nel territorio della Regione Emilia-Romagna è stato sottoscritto il 19 ottobre 2011 un Accordo di programma con il Ministero Infrastrutture e Trasporti, con il quale è stato approvato un Programma integrato di promozione di edilizia residenziale sociale e di riqualificazione urbana, su cui convergono risorse statali e regionali allo scopo di dare impulso ad una strategia di rigenerazione del patrimonio edilizio esistente e di interventi di riqualificazione del territorio urbanizzato. Nel 2012 la Regione ha ammesso al finanziamento 9 programmi, e con la D.G.R. 911 del 2 luglio 2012 ha approvato gli accordi di programma con i 9 comuni assegnatari dei finanziamenti. Nel corso del 2013 sono stati portati ad avanzata attuazione gli interventi finanziati dal programma, che realizzano circa 320 alloggi in locazione a canone concordato o sociale, per lo più (175) frutto di riconversione di edifici esistenti. Le costruzioni sono improntate al miglioramento dell efficienza energetica in misura superiore (almeno del 10%) ai minimi di legge. La maggior parte dei programmi finanziati prevede anche interventi urbanizzativi e miglioramenti nelle dotazioni dei servizi di quartiere e persegue un complessivo innalzamento della qualità urbana anche attraverso l inserimento di funzioni terziarie e attività commerciali e l adozione di misure per la mobilità sostenibile come piste ciclabili, attraversamenti sicuri, zone 30km. Promozione della qualità/sostenibilità edilizia e risparmio energetico. Nel corso del 2013 è proseguita la sperimentazione in alcuni Comuni dell Emilia-Romagna di un documento che propone, in forma semplificata e aggiornata, i requisiti tecnici per le opere edilizie con particolare attenzione ai principi di eco sostenibilità negli insediamenti. Analisi degli aspetti finanziari della gestione 2013 Triennio : confronto tra le principali grandezze finanziarie e variazioni Anno bilancio Stanziamenti Residui passivi iniziali Impegni Pagamenti , , , , , , , , , , , ,87 Var 12/11-12% 48% -18% 5% Var 13/12-30% -1% -30% -32% Var 13/11-39% 47% -43% -29% 260

261 Triennio confronto tra i principali indicatori finanziari e variazioni Anno bilancio Capacità di impegno Velocità di pagamento Tasso di smaltimento dei residui passivi Capacità di pagamento totale ,87% 50,06% 20,97% 40,42% ,56% 57,34% 22,59% 40,88% ,67% 41,63% 26,43% 33,12% Var 12/11-2,31% 7,28% 1,63% 0,46% Var 13/12 0,12% -15,71% 3,84% -7,76% Var 13/11-2,20% -8,43% 5,46% -7,30% 261

262 L analisi delle principali grandezze finanziarie e delle variazioni intervenute nelle stesse, nel triennio , evidenzia, in primo luogo, una situazione equilibrata e senza grosse variazioni Si forniscono indicazioni di massima e una corretta interpretazione degli indicatori non può tuttavia prescindere dalla conoscenza delle situazioni che sottendono agli indicatori stessi. Nei paragrafi successivi si provvederà pertanto, ad una analisi più dettagliata delle diverse componenti che concorrono a formare il dato aggregato più sopra indicato. Capitolo TFI TSP Residui iniziali Stanziamento di competenza Impegnato Pagato c/ competenza Pagato c/ residui Pagato Totale , ,71 0,00 0,00 0,00 0, , ,00 0,00 0,00 0,00 0, , ,60 0,00 0,00 0,00 0, , , ,00 0, , , ,00 0,00 0,00 0, , , , ,00 0,00 0,00 0,00 0, , , , , , , , ,66 0,00 0,00 0,00 0, , , , , , , , , , , , , ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , , , , , , ,64 0,00 0, , , , , , ,10 0, , , , , ,42 0, , , , , ,44 0, , , , , ,85 0, , , , , , , , , ,42 0,00 0,00 0,00 0, , , , ,63 0, , , , , ,73 0, ,73 262

263 , ,17 0,00 0, , ,50 Totale , , , , , ,87 TFI = tipo finanziamento: 1 = mezzi regionali; 2 = mezzi statali; 3 = misto (mezzi regionali, quote vincolate), 5 = mezzi comunitari. TSP = tipo spesa: 1= spese correnti amministrative; 2 = spese correnti operative; 3 = spesa per investimenti; 4 = contributi in c/interessi, 5 = spese per altre annualità, 7 = spese per contributi in forma attualizzata A fianco di ciascun capitolo sono riportati gli stanziamenti assestati 2013, i residui passivi iniziali, gli impegni ed i pagamenti, distinti tra pagamenti in c/competenza ed in c/residui. Per una migliore lettura dei dati, sopra riportati in via analitica, si fornisce di seguito una rielaborazione degli stessi che evidenzia, in relazione alle diverse tipologie di spesa ed alle diverse fonti di finanziamento, alcuni significativi indici finanziari di composizione e di avanzamento della spesa. Stanziamenti TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , , , ,84 2 = Risorse statali , ,43 5 = Risorse comunitarie Totale complessivo , , , ,27 Composizione degli TSP stanziamenti TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 0,17% 53,08% 0,40% 53,65% 2 = Risorse statali 0,00% 46,35% 0,00% 46,35% 5 = Risorse comunitarie 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% Totale complessivo 0,17% 99,43% 0,40% 100,00% Impegni TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , , , ,66 2 = Risorse statali , ,51 5 = Risorse comunitarie 0,00 Totale complessivo , , , ,17 Capacità di impegno TSP (Impegni/Stanziamenti) TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 36,59% 17,45% 35,46% 17,64% 2 = Risorse statali 0,00% 47,91% 0,00% 47,91% 5 = Risorse comunitarie 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 263

264 Totale complessivo 36,59% 31,65% 35,46% 31,67% Pagamenti in TSP c/competenza TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 0, , , ,55 2 = Risorse statali , ,57 5 = Risorse comunitarie 0,00 Totale complessivo 0, , , ,12 Velocità di pagamento (Pagamenti in c/competenza/impegni) TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 0,00% 51,13% 100,00% 51,51% 2 = Risorse statali 0,00% 37,42% 0,00% 37,42% 5 = Risorse comunitarie 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% Totale complessivo 0,00% 41,45% 100,00% 41,63% Residui passivi iniziali TSP Totale complessivo TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità 1 = Risorse regionali , ,58 0, ,33 2 = Risorse statali , ,98 5 = Risorse comunitarie 0,00 Totale complessivo , ,56 0, ,31 Pagamenti c/residui TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , ,95 0, ,06 2 = Risorse statali , ,69 5 = Risorse comunitarie 0,00 Totale complessivo , ,64 0, ,75 Tasso di smaltimento dei residui passivi (Pagamenti c/residui / residui passivi iniziali) TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 97,15% 27,91% 0,00% 32,78% 2 = Risorse statali 0,00% 17,68% 0,00% 17,68% 5 = Risorse comunitarie 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% Totale complessivo 97,15% 23,42% 0,00% 26,43% TSP 264

265 Massa spendibile TSP (impegni + residui passivi iniziali) TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , , , ,99 2 = Risorse statali 0, ,49 0, ,49 5 = Risorse comunitarie 0,00 0,00 0,00 0,00 Totale complessivo , , , ,48 Pagamenti totali TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali , , , ,61 2 = Risorse statali , ,26 5 = Risorse comunitarie 0,00 Totale complessivo , , , ,87 Capacità di pagamento totale (Pagamenti totali/massa spendibile) TSP TFI 2 = Corrente 3 = Capitale 4 = spese in annualità Totale complessivo 1 = Risorse regionali 93,53% 34,86% 100,00% 38,19% 2 = Risorse statali 0,00% 28,88% 0,00% 28,88% 5 = Risorse comunitarie 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% Totale complessivo 93,53% 31,52% 100,00% 33,12% Una corretta interpretazione degli indicatori non può tuttavia prescindere dalla conoscenza delle situazioni che sottendono agli indicatori stessi. Nelle premesse ci si è soffermati a lungo sull attività dell intera direzione. L'attività di riqualificazione si concretizza in interventi classificabili nella tipologia di spese in conto capitale, e in spese in annualità riconducibili ai finanziamenti dei programmi dei contratti di quartiere. Facendo riferimento alla fonte di finanziamento si può notare che i mezzi regionali raggiungono il 53,65%, i mezzi statali 46,35% e i comunitari 0,00% essendo terminato il progetto NODUS. L'impegno di tali fondi è in media complessiva pari al 31,67% - per i mezzi regionali raggiunge il 17,64%, per i mezzi statali il 47,91% per l attuazione dei programmi di quartiere II e la coda del programma di riqualificazione partito a fine anni

266 POLITICHE PER LA CASA E PER L EDILIZIA La revisione della Legge regionale n. 24 del 2001 Disciplina generale dell intervento pubblico nel settore abitativo. Il 13 dicembre 2013, è stata approvata la L.R. n. 24 Modifiche alla legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell intervento pubblico nel settore abitativo). A tal fine è stato attivato e seguito dalla Giunta regionale un percorso di approfondimento e di confronto con i soggetti istituzionali e le parti economiche e sociali rappresentative dei diversi interessi coinvolti per approfondire le tematiche e gli aspetti oggetto di modifica (a titolo esemplificativo, Comuni, Acer, Sindacati, operatori economici). Con le modifiche apportate si è ribadito e rafforzato il principio dell'esercizio associato delle funzioni in materia di politiche abitative in capo ai Comuni, in coerenza con il sistema di riordino territoriale regionale attuato con la L. R. n. 21/2001; si è valorizzato il ruolo del Tavolo territoriale di concertazione delle politiche abitative, in luogo delle amministrazioni provinciali, quale livello provinciale di coordinamento delle politiche sul territorio, interlocutore della Regione nella definizione e valutazione dei fabbisogni abitativi e nella indicazione delle priorità da perseguire con le politiche abitative regionali; si è cercato di dare risposta alla situazione di crisi abitativa valorizzando il sistema di edilizia residenziale sociale (ERS), ossia l insieme degli alloggi realizzati con una contribuzione pubblica agli operatori del settore che consente di abbassare i costi di realizzazione degli alloggi e conseguentemente i prezzi di erogazione dei servizi abitativi offerti. Inoltre la legge ha previsto diverse disposizioni con la finalità complessiva di realizzare una migliore gestione ed utilizzazione degli alloggi ERP. Tale risultato viene perseguito attraverso diversi meccanismi: si tende a rafforzare e valorizzare la partecipazione degli assegnatari alle scelte relative agli alloggi in modo da ottenere una maggiore responsabilizzazione degli stessi; si cerca di incentivare la mobilità d ufficio per evitare la sottoutilizzazione degli alloggi; si cerca di disincentivare quei comportamenti degli assegnatari che possono danneggiare il patrimonio; si tende a rafforzare la partecipazione degli assegnatari alle scelte relative agli alloggi in modo da ottenere una maggiore responsabilizzazione e promuovere la mediazione sociale al fine di prevenire l insorgere di conflitti tra gli assegnatari e di facilitare in tal modo i rapporti di convivenza. Una novità significativa della legge e, fortemente richiesta da tutte le componenti della società civile, riguarda i casi in cui l assegnatario sia stato condannato in modo definitivo per violenza o maltrattamenti verso il coniuge, i minori o altri componenti del nucleo familiare. Si è stabilito, da un lato, che l assegnatario condannato per tali fatti decada dall assegnazione dell alloggio ERP, dall altro, è stato assicurato il subentro nella titolarità del contratto da parte degli altri componenti. Inoltre è stata prevista anche la sospensione dall assegnazione nei confronti dell assegnatario verso il quale sia stato disposto l allontanamento per fatti riconducibili a violenza domestica, finché non si giunga alla definizione del procedimento penale. Anche in tal caso viene garantita la permanenza nell alloggio degli altri componenti del nucleo. La legge regionale prevede che venga data attuazione, con atti di competenza della Giunta regionale, ad alcuni aspetti previsti nella legge: alla composizione e modalità di funzionamento dei Tavoli Territoriali di concertazione delle politiche abitative (art. 5, comma 3, LR 24/2001), al Tavolo di concertazione regionale politiche abitativa (art. 8, comma 5, LR 24/2001); alla definizione della disciplina per la permanenza 266

267 negli alloggi ERP del nucleo familiare in caso di violenza domestica (art. 30 comma 6 ter della LR 24/2001), oltre al necessario lavoro istruttorio al fine di consentire all Assemblea di aggiornare la disciplina relativa ai requisiti per l accesso all ERP e ai canoni. Tra tre anni la Giunta regionale dovrà presentare una relazione all Assemblea legislativa in cui vanno fornite informazioni sui principali aspetti dell attuazione delle politiche abitative e della gestione del patrimonio erp, ossia in particolare sulla consistenza e distribuzione del patrimonio di ERP, sulla consistenza degli interventi di manutenzione, recupero, nuova costruzione del patrimonio ERP; sul grado di copertura della domanda di accesso agli alloggi e sull analisi dell utenza di ERP; monitoraggio sulla programmazione delle risorse e sullo stato di attuazione degli interventi previsti dai fondi destinatati dalla presente legge alla edilizia residenziale sociale. Tutto ciò al fine di verificare e monitorare l attuazione della legge ed i risultati ottenuti nel perseguimento delle finalità di programmazione degli interventi di edilizia residenziale sociale. Analisi di impatto della legge regionale 24/2001. La legge regionale 24/2001 prevedeva un articolato sistema di valutazioni sulla sua stessa attuazione (articolo 55) che si è concluso nel 2013 con la realizzazione dell analisi di impatto che è stata approvata dalla competente commissione consiliare. La relazione contiene un analisi del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e della sua evoluzione, ne evidenzia la consistenza quantitativa, la distribuzione geografica e le principali caratteristiche delle abitazioni. Esamina anche le caratteristiche dei nuclei familiari che abitano negli alloggi Erp e ne fornisce una lettura di carattere socio-demografico. Sono stati vagliati i criteri regionali per la determinazione dei canoni di locazione, la loro evoluzione nel periodo di tempo considerato, con particolare riferimento al primo periodo di applicazione della legge, per verificare le modalità di conseguimento degli incrementi previsti. Ma, soprattutto, la relazione si concentra sui cambiamenti che la legge 24/2001 ha apportato nella governance dell edilizia residenziale pubblica mutando la distribuzione delle competenze e delle funzioni tra i livelli istituzionali e nella valutazione dei risultati conseguiti sia in termini di autonomia nella gestione del patrimonio da parte dei Comuni che nella definizione dei criteri per la selezione degli assegnatari degli alloggi e dei parametri per la formulazione delle graduatorie. Programmi edilizi per soddisfare i fabbisogni abitativi Una casa per le giovani coppie ed altri nuclei familiari. È proseguita l attività per l attuazione del programma approvato dall Assemblea legislativa con la gestione dei bandi emanati negli anni scorsi e l emanazione di nuovi 1. Il finanziamento stanziato è di circa 23 milioni di euro per erogare un contributo di euro per alloggio, che aumenta di euro nei nuclei dove è presente almeno un figlio e di ulteriori euro per gli alloggi realizzati con tecniche costruttive che garantiscano l'applicazione integrale dei requisiti di prestazione energetica degli edifici e degli impianti energetici 2. Con il bando emanato nel mese di luglio del 2013, l importo base del contributo è stato portato da 10mila a 20mila euro che, per i nuclei familiari residenti nei comuni interessati dagli eventi sismici, raggiunge i 30mila euro. Questo programma finalizzato a favorire l accesso alla proprietà della prima casa a particolari categorie di cittadini, le cui condizioni economiche non permettono loro di soddisfare 1Delibera della Giunta regionale 343 del 2 aprile Previsti dalla DAL n. 156/

268 la domanda di servizi abitativi alle condizioni di mercato, sono stati ammessi a finanziamento nuclei familiari. Il programma di edilizia residenziale sociale. Nel 2013 il programma di Edilizia Residenziale Sociale è entrato nella fase di attuazione 4. Complessivamente per il finanziamento degli interventi sono stati stanziati circa 73 milioni di euro che permettono di realizzare 773 alloggi da assegnare in locazione o godimento permanente, a termine di medio periodo (10 anni) e a termine di lungo periodo (25 anni) a favore di nuclei familiari, in possesso di specifici requisiti soggettivi, che hanno difficoltà a reperire alloggi per uso abitativo primario a canoni accessibili. Circa il 70% delle risorse è destinato alla realizzazione di alloggi da assegnare in locazione o godimento permanente. Sono stati avviati 28 interventi per un totale di 331 alloggi e sono stati ultimati 5 interventi per un totale di 80 alloggi che sono già assegnati ai nuclei aventi diritto case per l affitto e la proprietà. Sono proseguiti gli interventi del programma case per l affitto e la prima casa di proprietà, per incrementare l offerta di alloggi da concedere in locazione a termine (minimo 10 anni) o permanente a canone concordato e in proprietà a famiglie con redditi medio-bassi. Sono stati avviati 50 interventi per la realizzazione di 800 alloggi e 400 posti letto, finanziati con 54 milioni di euro, attribuiti al fondo di rotazione che fornisce agli Istituti di credito convenzionati con la RER parte dei capitali con cui concedere mutui agevolati. Sono stati ultimati 19 interventi per un totale di 239 alloggi finanziati abitazioni in affitto. Continua la gestione degli interventi del programma sperimentale abitazioni in affitto, per la costruzione ed il recupero di alloggi da assegnare in locazione a termine o permanente a nuclei familiari appartenenti a categorie sociali deboli. La maggior parte degli interventi sono in fase di ultimazione lavori e assegnazione degli alloggi agli aventi diritto. Protocollo Comune di Bologna. Nell ambito della promozione dell housing sociale e della riqualificazione urbana, successivamente alla sottoscrizione del protocollo con il Comune di Bologna, nel corso del 2013 è proseguita la collaborazione finalizzata alla redazione di un accordo di programma dove saranno indicati i rispettivi impegni e le modalità di assegnazione ed erogazione delle risorse pari a 10 milioni di euro stanziate dalla Regione. Provvedimenti relativi ad interventi nel settore abitativo a seguito degli eventi sismici. Nel 2013 sono proseguite tutte le attività finalizzate alla gestione degli interventi nel settore abitativo 5 per fronteggiare la situazione determinata a seguito degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, con particolare riferimento ad azioni di promozione, coordinamento relative a varie iniziative in collaborazione con le ACER per il reperimento di alloggi sfitti da assegnare in locazione temporanea alle famiglie le cui abitazioni sono divenute inagibili a seguito del sisma (ORD. N. 25/2012). Inoltre è proseguita l attività avviata sempre in collaborazione con le ACER, relativa al censimento del patrimonio pubblico abitativo danneggiato da recuperare e consolidare di proprietà dei Comuni. Con l ordinanza n. 49/2012 è stata data attuazione al programma per la riparazione ed il ripristino ed il potenziamento del patrimonio ERP danneggiato. I beneficiari del provvedimento sono i Comuni proprietari degli edifici e degli alloggi oggetto degli interventi o le ACER di Bologna, 3 approvato dall Assemblea Legislativa con deliberazione del 7 ottobre 2010, n La Giunta regionale con delibera 1264 del 9 settembre 2013 ha approvato uno scorrimento della graduatoria. 5 ordinanza n. 23/

269 Ferrara, Modena e Reggio Emilia in sostituzione dei Comuni proprietari. Il programma prevede di recuperare alloggi con danni B e C, 110 con danni E leggera (E0) e 194 con danni E pesante (E1, E2, E3) per un totale di alloggi. Conseguentemente sono stati stanziati finanziamenti (fondi assegnati al commissario con DL 74/2012) per 37 milioni di euro. Inoltre sono stati previsti rimborsi per i costi sostenuti dalle Acer per i ripristini realizzati in somma urgenza nelle settimane successive agli eventi sismici per un totale di oltre 673mila euro. L ordinanza n. 138/2013 prevede ulteriori rimborsi alle ACER, pari a circa 3milioni di euro, per le spese sostenute per il ripristino di alloggi nei quali sono stati trasferiti i nuclei familiari il cui alloggio è stato dichiarato inagibile. Oltre a sostenere il recupero del patrimonio, la RER ha approvato 6 un programma per il potenziamento del patrimonio pubblico, destinando proprie risorse del Bilancio regionale per l acquisto di nuovi alloggi o edifici da destinare ai nuclei familiari il cui alloggio di edilizia residenziale pubblica loro assegnato è diventato inagibile a seguito tali eventi, al fine di garantire ai Comuni la tempestiva ed urgente sistemazione di tali nuclei. Le risorse stanziate ammontano a 25 milioni di euro e sono state ripartite a favore dei Comuni maggiormente colpiti dal sisma. Interventi di sostegno alle famiglie in difficoltà Sostegno per l emergenza abitativa. La RER ha confermato l impegno per fronteggiare l emergenza abitativa che colpisce molte famiglie nel territorio regionale a causa della persistente crisi occupazionale ed economica. Ha destinato pertanto a favore delle Province risorse pari a euro ,00, al fine di attivare e proseguire iniziative ed interventi per sostenere le famiglie in difficoltà nel pagamento del canone di locazione e quelle coinvolte in procedure di sfratto ed inoltre per favorire l acceso e la mobilità nel settore delle locazioni (art. 14 della legge regionale 21 dicembre 2012, n. 19). Le risorse sono state ripartite tra le Province (Deliberazione di Giunta regionale n. 1709/2013) basandosi per il 50% sui dati relativi agli sfratti emessi nell anno 2012 per morosità nell ambito provinciale (risultanti dai dati ufficiali del Ministero degli Interni) e per il 50% sui dati relativi alle domande di contributo finanziate con il fondo affitti nell anno Interventi a favore del patrimonio di alloggi pubblici. Nel settore degli interventi a favore del patrimonio residenziale pubblico, particolare rilevanza rivestono i seguenti programmi ancora in corso di attuazione: il Programma nessun alloggio sfitto 7 finanziato con ,38 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con ,94 euro dalla RER, che prevede il recupero e l adattamento funzionale di 1860 alloggi erp; il Programma Prosecuzione del programma nessun alloggio sfitto 8, finanziato con risorse regionali pari a euro ,06,che prevede il recupero e all adattamento funzionale di 396 alloggi di proprietà pubblica ubicati nelle aree urbane di maggiore dimensione, con la possibilità di effettuare interventi su altri 443 alloggi contenuti in un elenco di riserva e finanziabili, mediante un meccanismo di scorrimento della graduatoria, qualora si verifichino delle economie. 6 con DGR n. 1621/2012 e 1932/ di cui alla DGR n. 344 del di cui alla DGR n del

270 L altro programma ancora in corso di attuazione è il Programma regionale di interventi sul patrimonio comunale di edilizia residenziale pubblica (ERP), rispetto al quale nel corso del 2013 è stata effettuata la rimodulazione per l ambito provinciale di a Provincia di Bologna (deliberazione di Giunta regionale 1218/2013) per un importo circa di ,000 euro. Attività edilizia Promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile In attuazione della L.R. 11/2010 che ha introdotto misure per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata, nel corso del 2013, sono proseguiti i progetti di semplificazione e dematerializzazione degli atti amministrativi inerenti il documento unico di regolarità contributiva (DURC), adempimento richiesto dai Comuni ai committenti le opere edilizie pubbliche e private per consentire ai medesimi la verifica della regolarità contributiva certificata da INAIL, INPS e Casse Edili., nell ambito del procedimento edilizio con particolare rilevanza agli endoprocedimenti cui sono soggetti i titoli abilitativi a costruire. E stata data attuazione alla fase 2 del progetto di dematerializzazione del DURC, consistente nella realizzazione della verifica del DURC attraverso la cooperazione applicativa mediante i servizi esposti sulle porte di dominio. Un primo servizio è il DURC attivo che verifica la presenza di un DURC valido (3 mesi), già emesso. In proposito si cita l Accordo tra la RER, LE Associazioni Imprenditoriali e Sindacali del settore delle costruzioni dell Emilia Romagna, INAIL, INPS, ANCI E UPI per realizzare servizi di cooperazione applicativa sul DURC a supporto dei Comuni colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012 (Del. G.R. 431 del 15/04/2013) ed anche il Convegno del 12/11/2013, Pratiche DURC Terremoto. E continuata la sperimentazione della dematerializzazione della notifica preliminare (NUR) nel settore dell'edilizia pubblica e privata per tutti i titoli abilitativi edilizi che comportino lavori realizzati da più di un impresa o con attività superiori a 200 giornate/uomo. A tal fine, è stato utilizzato il Progetto SICO (Sistema Informativo Costruzioni) tramite il riuso del sistema informatico. Il Progetto dematerializza quindi la notifica preliminare e permette di inviarla al Comune, alla Direzione Territoriale del Lavoro e all Ausl. Tale sistema, collegato con i titoli abilitativi edilizi, permette di acquisire e condividere le informazioni con gli enti preposti alla vigilanza e al controllo della legalità e della tutela e sicurezza del lavoro. Il progetto, il più avanzato in Italia, è stato presentato in sede di Conferenza Stato- Regione e la Regione Liguria lo ha già adottato in riuso gratuito, partecipando alla sperimentazione. Come previsto dalla DG.R. n. 217 del 25/02//2013, è stato deliberato di approvare un proprio Modello Unico Regionale di notifica preliminare attraverso la dematerializzazione e l invio telematico, di procedere al potenziamento di SICO, di sperimentare ulteriormente la progressiva dematerializzazione degli invii tramite PEC o altra modalità e successiva archiviazione presso il PARER (Polo Archivistico Regionale Emilia-Romagna), di mettere a disposizione degli organismi di vigilanza, nonché alle Amministrazioni Municipali e agli enti bilaterali dell edilizia, le informazioni di loro competenza contemporaneamente ricevendo da essi le ulteriori informazioni utili alla Regione tramite cruscotti e/o reportistica, di attuare la totale dematerializzazione della notifica preliminare previo studio di opportune modalità di 270

271 trasferimento dei dati via xml, di interoperabilità o di cooperazione applicativa da definire in accordo con gli altri soggetti coinvolti e sulla base delle modalità decise dall Amministrazione Regionale prevedenti l obbligo di notificazione preliminare esclusivamente tramite il sistema informativo SICO, di mettere a disposizione, a datare dal 29 marzo 2013, il sistema informativo SICO per la Notifica Preliminare estendendone la fruizione, in via sperimentale, a tutti i Comuni del territorio regionale, ed infine di rendere obbligatorio in tutti i Comuni del territorio regionale l utilizzo del sistema informativo SICO per la Notifica Preliminare a datare dal 30 settembre E continuata l attuazione del secondo Protocollo d'intesa con le Prefetture dell'emilia-romagna (il primo fu sottoscritto il 30 novembre 2010), sempre di durata biennale, rinnovabile, siglato a Rimini il 5 marzo 2012, con l obiettivo di incrementare le misure di contrasto ai tentativi di infiltrazione mafiosa anche nel settore dell edilizia privata, dematerializzare gli adempimenti, migliorare lo scambio di informazioni fra pubbliche amministrazioni per garantire una maggiore efficacia dei controlli, utilizzando appositi indicatori di anomalia degli appalti e per dare efficacia al permesso di costruire attraverso la verifica del regolare adempimento degli obblighi contributivi e previdenziali, delle condizioni di idoneità tecnico-professionale delle imprese, nonché dell'estensione della dicitura antimafia nel settore dell'edilizia privata. SIEDER Un altro progetto cardine per la semplificazione delle pratiche edilizie è il progetto SIEDER (Sistema Informativo per l Edilizia Emilia-Romagna) che renderà disponibili ai Comuni e ai professionisti strumenti organizzativi e informatici per la gestione automatizzata delle pratiche e la trasmissione dei dati in esse contenuti. Gli obiettivi del S.I.ED.ER si inseriscono all'interno dei più ampi progetti ELIFIS, ELICAT e FEDFIS, riconducibili al programma di finanziamento ELISA sui temi Catasto (ELI-CAT), Fiscalità (ELI-FIS) e Federalismo fiscale (FED-FIS), coordinati da ANCITEL, struttura informatica di ANCI. Lo snellimento e la semplificazione introdotti dall'attuazione di S.I.ED.ER hanno notevole rilevanza anche per l'attività dei liberi professionisti che potranno compilare e trasmettere le pratiche edilizie e catastali on-line, controllarne l'iter in tempo reale, mantenendo in ciò un dialogo costante con le pubbliche amministrazioni. La versione C del progetto esecutivo, già approvata dalla Cabina di regia e avviata nel 2012, ha previsto l importante fase di sviluppo della modulistica da attuarsi insieme con il Gruppo di Lavoro dei Comuni, pervenendo così, nel 2013, al definitivo completamento del primo prototipo S.I.ED.ER., mediante la realizzazione e la condivisione del primo tracciato di monitoraggio, contenente informazioni sui titoli abilitativi edlizi, provenienti dai Comuni facenti parte della sperimentazione, avviata il 28/11/2013. Terremoto 2012 e Progetto Mude-Terremoto Per la gestione delle domande di contributo per la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012, in data 10 settembre 2012, è stato attivato un sistema informativo che ha utilizzato il Progetto MUDE (Modello Unico Digitale per l'edilizia), previsto dalla Legge 80/2006), già oggetto di un protocollo d'intesa per la cooperazione interregionale tra la Regione Emilia-Romagna e la Regione Piemonte (DGR n. 1929/2011). Tale sistema informativo consente ai professionisti di espletare le pratiche edilizie necessarie per la presentazione delle 271

272 richieste di contributo e la loro successiva gestione. Lo strumento informatico utilizzato, che consente la connessione operativa con gli istituti di credito erogatori del contributo, nonché un controllo in tempo reale dell'entità delle richieste e dei contributi già erogati, è messo a disposizione non solo dei professionisti che espletano le pratiche necessarie per la presentazione delle richieste di contributo in ottemperanza alle ordinanze del Commissario delegato (n. 29, 51, 86 e s.m.), ma anche dei Comuni, della struttura operativa del Commissario delegato, degli uffici della Regione Emilia-Romagna, GIRER (Gruppi Interforze Ricostruzione Emilia Romagna), Prefetture, DIA. Per l'implementazione del sistema informatico la Regione Emilia-Romagna e l'anci hanno ottenuto il supporto tecnico del CSI Piemonte (Consorzio per il Sistema Informativo piemontese) con il quale, insieme alla Regione Piemonte e alla Città di Torino che hanno collaborato alla costruzione condivisa del MUDE. IL MUDE è stato aggiornato ed adeguato alle Ordinanze commissariali. E stata realizzata la banca dati degli affidatari per i lavori nelle zone colpite dal terremoto, in ottemperanza alle linee guida CCASGO (adottate dal Comitato per l'alta Sorveglianza sulle Grandi Opere - facente capo al Ministero dell'interno - nella seduta del 19/12/2012, pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 17 DEL 21/01/2013). Il Progetto prevede l'interconnessione delle banche dati esistenti, e utilizzate generalmente per il monitoraggio, al fine di ricostituire l'intera filiera dei lavori per il sisma. A titolo esemplificativo ma non esaustivo, le banche dati interconnesse sono: SITAR, SFINGE, MUDE - Terremoto, SICO, Elenco di merito. E continuata l attuazione del Protocollo d intesa di legalità per la ricostruzione delle zone colpite (del. G.R. n. 879 del 25/06/2012), siglato a Bologna il 27/06/2012. Con tale accordo si è inteso contrastare le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nelle opere di ripristino e ricostruzione degli edifici danneggiati nelle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara. E stata prevista l applicazione dei controlli antimafia, in particolare per le imprese affidatarie ed esecutrici dei lavori per i quali è necessario il permesso di costruire, misura vincolante per tutte le opere finanziate con fondi destinati alla ricostruzione. In attuazione del Protocollo sono messi a disposizione delle Prefetture due importanti servizi della banca dati del Registro delle imprese di Unioncamere: Ri.visual e Ri.Build. Tali sistemi permettono di verificare lo stato societario, i collegamenti sia con persone fisiche che giuridiche, i cambiamenti di stato societario in tempo reale con segnalazione. Elenco di merito Con la realizzazione del sistema informativo-informatico sono stati definiti i criteri per la registrazione delle richieste di iscrizione all'elenco di merito (art.13 della L.R. 11/2010) degli operatori economici del settore edile, compreso l iscrizione per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto 2012; sono state attivate le modalità applicative per la verifica degli impegni assunti dalle imprese iscritte, relativamente al libero accesso ai cantieri per gli organismi paritetici, all utilizzo del Sistema Informatico COstruzioni per l'invio della notifica preliminare, al rispetto degli accordi territoriali, alla regolarità contributiva DURC, in cooperazione applicativa con la CNCE (Commissione nazionale casse edili) e le associazioni imprenditoriali e sindacali del settore delle costruzioni dell'emilia-romagna), ai protesti e certificazioni antimafia (verifica del documento rilasciato dalla banca dati telematica della Camera di Commercio e, per le seconde, con le Prefetture). 272

273 Il supporto informativo per la semplificazione e la dematerializzazione degli obblighi di comunicazione in merito al procedimento edilizio e agli endoprocedimenti (DURC, notifica preliminare, moduli Istat per la rilevazione dei titoli abilitativi per nuovi fabbricati o per ampliamenti di volume di fabbricati preesistenti) e alle procedure negoziate per l affidamento di contratti pubblici, ha permesso di avviare la gestione dell'elenco di merito, armonizzato con le White List delle Prefetture, sviluppando la cooperazione applicativa per i controlli. Inoltre, è proseguita l'attività del Nucleo Operativo dell'elenco di merito in relazione alla gestione e controllo dei DURC, Antimafia, gestione protesti, supporto e assistenza agli utenti per la compilazione, invio della domanda e successivo flusso amministrativo Elenco regionale dei prezzi L Elenco regionale dei prezzi delle opere pubbliche, strumento con cui la Regione ha voluto assicurare una definizione uniforme, omogenea e congrua dei prezzi dei lavori pubblici ed offrire uno strumento di supporto e di orientamento per la determinazione dell'importo presunto delle prestazioni da affidare, nonché riferimento per il computo metrico-estimativo richiesto per la compilazione delle domande di contributo per la ricostruzione, è stato aggiornato ed integrato con nuove voci d opera richieste dalla zona del cratere del sisma 2012 (DGR 1006 nel luglio 2013). Osservatorio regionale dei contratti e degli investimenti pubblici. Finanza di progetto Nel corso del 2013 l'osservatorio ha proseguito l'attività di adeguamento delle basi informative in ottemperanza alle deliberazioni dell'autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture, nonché la pubblicazione dei programmi triennali, degli avvisi, dei bandi e dei rapporti periodici sui contratti pubblici nel proprio sito web conforme al sito del Ministero delle Infrastrutture e al sistema di monitoraggio dell'osservatorio dell'autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture. E stato attuato un nuovo Protocollo di intesa siglato tra la Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento di Programmazione Economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la sperimentazione in cooperazione applicativa del CUP (Codice Unico di Progetto) nell'ambito del MIP e la relativa integrazione nel sistema informativo Sitar (DGR 1065/2013). La pubblicità degli avvisi e dei bandi di gara di circa 1300 stazioni appaltanti emiliano-romagnole sul sito web dell'osservatorio consente infatti la tracciabilità e la registrazione dei flussi finanziari e quindi maggiore trasparenza della spesa pubblica. E stato avviato ma non ancora definito il Progetto OPAL-MO, di cui alla Del. di G.R. n. 2007/2012, finalizzato alla sperimentazione di un Osservatorio denominato OPAL- MO". L'intesa tra RER e Provincia e Comune di Modena prevede la sperimentazione della dematerializzazione del modello Gap (Gare appalto pubblico) ed il supporto e lo scambio del sistema informativo telematico appalti dell'osservatorio regionale dei contratti pubblici (Sitar). Sviluppo e tutela della sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile Nell ambito della gestione degli accordi triennali stipulati tra la Regione e le Parti Sociali ai sensi della L.R. 2/2009 e D.G.R. 1024/2012, finalizzati alla promozione di un sistema di osservazione ed assistenza tecnica rivolto alla realizzazione di sinergie ed azioni sperimentali in materia di mercato del lavoro, occupazione e regolarità, formazione professionale e sicurezza sul lavoro, ciclo delle costruzioni, cooperazione 273

274 e responsabilità sociale degli operatori, è stato predisposto un Protocollo bilaterale (Congiunto) tra la R.E.R e le Rappresentanze sociali ed economiche. In accordo con quanto previsto dall'art. 5 della Legge regionale n. 2/2009, è proseguito il progetto di dematerializzazione del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) La fase 2 del progetto consiste nella realizzazione della verifica del DURC attraverso la cooperazione applicativa che prevede la verifica dei DURC attraverso i servizi esposti sulle porte di dominio. Un primo servizio è quello di "DURC attivo" che verifica la presenza di un DURC valido (3 mesi), già emesso. In tema di sicurezza nei cantieri e nell ottica di valorizzare la qualità del lavoro, in seguito all accordo con il Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna per la promozione di interventi a carattere informativo/formativo per la prevenzione degli infortuni nel settore costruzioni, già nell ottobre 2011 la Regione ha sottoscritto il progetto "Buone prassi per la gestione del rischio nei cantieri edili" (insieme ad INAIL, organizzazioni sindacali del Consorzio FORMEDIL Emilia-Romagna). Il progetto condiviso, ultimato nel 2012, ha realizzato un percorso di analisi dei rischi che ha coinvolto un campione d indagine composto da tutti i soggetti presenti nel cantiere scelto. L attività è continuata nelle sedute del Comitato di Coordinamento e il 04 /09/2013 è stata presentata la proposta del Progetto 2 fase: La Formazione Formatori. La Regione, in attuazione della L.R. 2/2009, promuove e diffonde la conoscenza e l utilizzo dei Sistemi di Gestione della Sicurezza del Lavoro (SGSL) previsti dal d.lgs legislativo 81/2008 che individuano all'interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per attuare la politica aziendale di prevenzione.l applicazione dei SGSL è stata promossa sia a livello di Consulta edile, sia con la pubblicazione di materiali sul sito congiunto RER/INAIL, che è stato implementato. In data 23 ottobre 2013 si è tenuta una riunione con Formedil, Inail e Gruppo di lavoro RER relativa all'avvio dei corsi di formazione in materia di sicurezza. Con DG.R. n del 21/10/2013 è stato proposto all Assemblea Legislativa l approvazione (Del. A.L. n. 149 del 17/12/2013) dell Atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall alto nei lavori in quota nei cantieri edili e di ingegneria civile ai sensi dell art. 6 della legge regionale 2 marzo 2009, n. 2; dell articolo 16 della legge regionale 24 marzo 2000, n. 20. Il suddetto atto è stato redatto tenendo conto della normativa vigente in materia di tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro e in materia edilizia. In particolare, l Atto stabilisce le indicazioni tecniche sulle misure preventive e protettive da adottare nella progettazione e nella realizzazione di interventi riguardanti le coperture di edifici di nuova costruzione o di edifici esistenti, sia pubblici che privati, al fine di garantire che i successivi interventi di manutenzione ordinaria delle coperture o le azioni comunque comportanti l accesso, il transito o lo stazionamento sui tetti avvengano in condizioni di sicurezza; è finalizzato ad assicurare che l operatore, successivamente alla realizzazione di un nuovo edificio o alla esecuzione di interventi riguardanti la copertura di un edificio esistente, possa operare, accedendo e/o transitando, sul coperto in condizioni di sicurezza tali da prevenire la caduta dalla copertura; costituisce un complemento alla vigente normativa statale in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei cantieri edili, in relazione all aspetto tecnico, organizzativo ed economico. In considerazione del fatto che la Regione, così come previsto nell art. 5 della L.R. n. 2/2009, svolge funzioni di Osservatorio per la sicurezza e tutela del lavoro nei cantieri, con Determina n del 18/03/2013 è stato istituito l'osservatorio per la 274

275 sicurezza e tutela del lavoro nei cantieri e nominati i componenti del relativo gruppo di lavoro. Promozione del Progetto S&CANTE (sicurezza e costi assoluti della non tutela in edilizia), fa riferimento al bando di concorso per la concessione di contributi per la realizzazione di studi e ricerche sulle discipline infortunistiche e di medicina sociale (art. 197, lett. c) del T.U. approvato con D.P.R. 1124/65). Il Progetto si propone di costruire e sperimentare un dispositivo che analizzi i costi assoluti, aziendali e sociali, della gestione della sicurezza nei cantieri, evidenziandone la natura diretta e indiretta ma soprattutto quella derivante da mancanze organizzative all'interno di una filiera che parte dal committente e termina con l'ultimo dei subfornitori. Si tratta di un'operazione che, avvalendosi del contributo di soggetti rappresentativi di diverse competenze, intende individuare uno schema statistico-economico a livello settoriale e di singola organizzazione produttiva/cantiere. Tale schema sarà utilizzato per indagare, dai differenti punti di vista -giuridico-organizzativo, finanziario-assicurativo, ma anche socialmente responsabile- i costi correlati all'applicazione della sicurezza, producendo uno strumento di valutazione finalizzato ad una migliore organizzazione aziendale e di filiera Il registratore delle presenze autorizzate nei cantieri - REPAC- (Accordo di collaborazione tra INAIL e Regione Emilia-Romagna per incentivare il suo utilizzo, sottoscritto a Bologna il 25 gennaio 2012), finalizzato a promuovere la realizzazione di interventi per la tutela della salute e della sicurezza, la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, il contrasto all'irregolarità, la diffusione della cultura della sicurezza, della legalità e della qualità del lavoro, è stato esteso anche alle imprese impegnate nei lavori inerenti la ricostruzione post-terremoto. Protocollo d'intesa tra Regione Emilia-Romagna e Provincia di Bologna proseguimento azione di potenziamento dell'attività di controllo nei cantieri edili e di ingegneria civile per la tutela della sicurezza del lavoro, sottoscritto a Bologna il 21 marzo 2012 (DG. n. 293 del 14 marzo 2012). Il potenziamento dell attività di controllo, riguarda specificamente il lotto B della Variante di Valico di Società Autostrade per l Italia spa. A questo accordo ha fatto seguito la Convenzione con Autostrade per l Italia spa. Accogliendo quanto emerso dal Tavolo Provinciale per la Sicurezza sul Lavoro nei cantieri della VAV" (presso la Provincia di Bologna) circa la necessità di operare un efficace controllo sul rispetto della normativa in materia di orario di lavoro e riposi giornalieri e settimanali, con particolare riferimento alla complessità dell'organizzazione del lavoro all'interno di questi grandi cantieri di costruzione, Autostrade per l Italia si è fatta promotrice del finanziamento dell adozione del REPAC. Servizi ICT (tecnologie dell informazione e comunicazione) per l edilizia Il progetto prevede di attivare nuovi servizi o incrementare la diffusione a riuso di servizi già costruiti in ambito di servizi di back office per la formazione, gestione, pubblicazione e interscambio degli strumenti, urbanistici comunali (PSC-POC-RUE) e per la condivisione della conoscenza del territorio, servizi di back office volti all integrazione delle attività di gestione da parte dei Comuni con le attività di controllo/monitoraggio urbanistico edilizio di competenza degli stessi e di altre pubbliche amministrazioni Osservatorio della pianificazione urbanistica Le attività ordinarie di coordinamento e promozione della pianificazione urbanistica comunale, in attuazione della LR 20/2000, si sono sviluppate nel corso del

276 attraverso il supporto ai Comuni e alle Province per i Piani Strutturali Comunali (PSC) in corso di formazione, la gestione dei contributi regionali per la formazione di PSC in forma associata, la gestione dell archivio regionale dei piani urbanistici comunali e delle procedure correlate; in particolare sono state definite in collaborazione con il Polo Archivistico della Regione Emilia-Romagna (Parer) le modalità per il deposito dei piani urbanistici in formato digitale con validità giuridica ai sensi del Codice dell Amministrazione Digitale (CAD) in attuazione delle Linee guida per la gestione documentale (DD 7674/2013). È proseguito l esercizio della funzione di integrazione di politiche intersettoriali con il sistema della pianificazione al fine di assicurare uno sviluppo coordinato e omogeneo delle attività di pianificazione urbanistica. Abusivismo edilizio Le attività riguardano la gestione della banca dati sull'abusivismo; la gestione delle procedure amministrative di restituzione delle oblazioni; il coordinamento, la consulenza e la gestione del contenzioso; i rapporti organizzativi e le attività di informazione e consulenza in materia di conformità urbanistica; Promozione della legalità nei trasporti e nella logistica Il disegno di legge mira ad introdurre misure di garanzia del rispetto di standard predefiniti di legalità e di responsabilità sociale nel mercato dei servizi di logistica e di movimentazione delle merci rivolti alle imprese industriali e del settore agroindustriale, a quelle appartenenti alla filiera della logistica e del commercio all'ingrosso e al dettaglio, nonché alla pubblica amministrazione. L'impegno della Regione, oltre alla promozione della cultura della legalità si estenderà al potenziamento delle attività di controllo e di repressione ai sensi delle leggi regionali 24/2003 e 3/2011. Analisi degli aspetti finanziari della gestione 2013 Triennio : confronto tra le principali grandezze finanziarie e variazioni Anno bilancio Stanziamenti Residui passivi iniziali Impegni Pagamenti , , , , , , , , , , , ,54 Var 12/11-11% 10% -11% -55% Var 13/12-18% 74% -31% 80% Var 13/11-27% 92% -38% -20% 276

277 Triennio confronto tra i principali indicatori finanziari e variazioni Anno bilancio Capacità di impegno Velocità di pagamento Tasso di smaltimento dei residui passivi Capacità di pagamento totale ,93% 60,40% 65,05% 61,88% ,97% 24,30% 36,38% 28,73% ,59% 60,50% 39,68% 48,15% Var 12/11 0,04% -36,09% -28,67% -33,15% Var 13/12-3,38% 36,20% 3,30% 19,42% Var 13/11-3,35% 0,11% -25,37% -13,73% 277

Oggetto: Armonizzazione contabile della Regione Autonoma della Sardegna. Disposizioni di indirizzo politico amministrativo.

Oggetto: Armonizzazione contabile della Regione Autonoma della Sardegna. Disposizioni di indirizzo politico amministrativo. Oggetto: Armonizzazione contabile della Regione Autonoma della Sardegna. Disposizioni di indirizzo politico amministrativo. Il Presidente, d intesa con l Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 32

Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 32 Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 32 Bilancio di Previsione 2009 e Pluriennale Triennio 2009 2011 (B. U. Regione Basilicata N. 60 del 29 dicembre 2008) Articolo 1 Stato di Previsione dell Entrata 1.

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

L.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres.

L.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres. L.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres. LR 12/2006, articolo 6, commi da 82 a 89. Regolamento concernente i criteri

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

* * * * * * * * * * * *

* * * * * * * * * * * * CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA Legge Regionale: Bilancio di Previsione per l Esercizio Finanziario 2009 e Bilancio Pluriennale per il Triennio 2009 2011. * * * * * * * * * * * * Articolo 1 Stato

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

LA GIUNTA COMUNALE. premesso:

LA GIUNTA COMUNALE. premesso: LA GIUNTA COMUNALE premesso: - che, ai fini della tutela dell'unità economica della repubblica, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti concorrono alla realizzazione degli obiettivi

Dettagli

Legge Regionale 30 dicembre 2010 n.34

Legge Regionale 30 dicembre 2010 n.34 CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA Legge Regionale 30 dicembre 2010 n.34 Bilancio di Previsione per l Esercizio Finanziario 2011 e Bilancio Pluriennale per il Triennio 2011 2013. * * * * * * * * * *

Dettagli

ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016

ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016 ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016 1) Introduzione Com è noto, nel corso del 2015, gli enti territoriali,

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato 5. IL PIANO FINANZIARIO 5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato La predisposizione del piano finanziario per il POR della Basilicata è stata effettuata sulla

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONE BASILICATA DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA Bilancio di Previsione pluriennale per il triennio 2015-2017. Potenza, Dicembre 2014 * * * * * * * * * * Articolo 1 Stato di Previsione dell

Dettagli

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE TUTELA DEI MINORI, CONSUMATORI

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA INTRODUZIONE: 1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA 1. IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE. 2. IL FLUSSO

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA. tra

PROTOCOLLO DI INTESA. tra Prefettura di Torino Ufficio Territoriale del Governo PROTOCOLLO DI INTESA Il Prefetto di Torino nella persona del Dott. Alberto Di Pace tra e il Dirigente dell Ufficio di Ambito Territoriale per la provincia

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SALUDECIO Provincia di Rimini ******************************** REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI ART. 3 D.L.10.10.2012 n.174 convertito nella L. 07.12.2012 n.213 Approvato con delibera

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 14/10/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 82 - Supplemento n.

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 14/10/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 82 - Supplemento n. Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 7 ottobre 2014, n. 647 Istituzione dell'osservatorio regionale per l'attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 «Disposizioni

Dettagli

L art. 28 della Legge 448/98 prevedeva la riduzione del rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo (P.I.L.).

L art. 28 della Legge 448/98 prevedeva la riduzione del rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo (P.I.L.). COMUNE DI MALNATE Provincia di Varese PATTO DI STABILITA Il patto di stabilità interno, istituito con l art. 28 della Legge n. 448/98, ha esteso agli Enti Locali, in applicazione del federalismo fiscale,

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

Disciplinare del Controllo di gestione

Disciplinare del Controllo di gestione Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO

REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO Adottato con Delibera del Consiglio Direttivo del 18/12/2013

Dettagli

IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga

IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga Parte I N. 4 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 31-1-2015 253 Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE Legge Regionale 27 gennaio 2015, n. 6 BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale

Dettagli

Preventivo Economico Finanziario anno 2015

Preventivo Economico Finanziario anno 2015 Preventivo Economico Finanziario anno 2015 1 Risultato della gestione patrimoniale individuale 720.000 2 Dividendi e proventi assimilati: 250.000 a) da società strumentali b) da altre immobilizzazioni

Dettagli

Contabilità e fiscalità pubblica

Contabilità e fiscalità pubblica Contabilità e fiscalità pubblica Corso 60 ore Negli ultimi anni è in corso un consistente sforzo - che partendo dal piano normativo si ripercuote sull ordinamento e sulla gestione contabile di tutte le

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO

LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO Norme per il diritto al lavoro delle persone disabili in attuazione della legge 12 marzo 1999, n. 68 e istituzione servizio integrazione lavorativa

Dettagli

COMPETENZE DEI SERVIZI. 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21)

COMPETENZE DEI SERVIZI. 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21) COMPETENZE DEI SERVIZI 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21) a) la partecipazione, su delega dell Autorità di Gestione, ai Comitati di Sorveglianza nazionali e regionali, ai gruppi

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno Ministero dell Economia e delle Finanze DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO di concerto con il Ministero dell Interno DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI VISTO il decreto

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AGENZIA PROVINCIALE PER L'ENERGIA Prot. n. 11-09-D332 PROVVEDIMENTO DEL DIRETTORE N. 11 DI DATA 29 Maggio 2009 O G G E T T O: Riadozione del conto consuntivo e della relazione

Dettagli

Come introdurre la nuova contabilità armonizzata nei comuni e nelle province

Come introdurre la nuova contabilità armonizzata nei comuni e nelle province Come introdurre la nuova contabilità armonizzata nei comuni e nelle province Il riaccertamento straordinario dei residui Il riaccertamento straordinario dei residui, previsto dall articolo 3 comma 7 e

Dettagli

Città di Fabriano CONSIGLIO COMUNALE

Città di Fabriano CONSIGLIO COMUNALE ( 174 20/11/2012) Oggetto: VARIAZIONE AL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2012 - ASSESTAMENTO GENERALE DI BILANCIO Premesso: IL - che con iberazione Consiglio Comunale n. 56 26/07/2012

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 24 Dicembre 2010, n. 8 Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio 2011;

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 24 Dicembre 2010, n. 8 Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio 2011; Oggetto: Percorsi triennali di IeFP Sistema di finanziamento e piano di riparto delle risorse finanziarie da erogare alle Province per l anno scolastico e formativo 2011-2012. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA

Dettagli

DELIBERAZIONE N X / 3299 Seduta del 16/03/2015

DELIBERAZIONE N X / 3299 Seduta del 16/03/2015 DELIBERAZIONE N X / 3299 Seduta del 16/03/2015 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI MARIA CRISTINA CANTU' CRISTINA

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

DIREZIONE CENTRALE PROGRAMMAZIONE INTEGRATA E FINANZA

DIREZIONE CENTRALE PROGRAMMAZIONE INTEGRATA E FINANZA 5634 28/06/2013 Identificativo Atto n. 552 DIREZIONE CENTRALE PROGRAMMAZIONE INTEGRATA E FINANZA APPLICAZIONE PATTO DI STABILITA' TERRITORIALE 2013 - RIMODULAZIONE OBIETTIVI PROGRAMMATICI DEGLI ENTI LOCALI

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

Il sistema di contabilità pubblica in Italia La riforma della contabilità in Italia: la situazione attuale

Il sistema di contabilità pubblica in Italia La riforma della contabilità in Italia: la situazione attuale Progetto di Gemellaggio TR 08 IB FI 02 Improving Data Quality in Public Accounts Workshop internazionale Public accounting data quality and IPSAS implementation strategies in UE countries Istanbul, 3-5

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE IL DIRETTORE GENERALE Visto il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto

Dettagli

Modifiche e Integrazioni al D. Lgs. 118/2011 inerenti l introduzione della Contabilità Economico-Patrimoniale nelle Regioni

Modifiche e Integrazioni al D. Lgs. 118/2011 inerenti l introduzione della Contabilità Economico-Patrimoniale nelle Regioni Modifiche e Integrazioni al D. Lgs. 118/2011 inerenti l introduzione della Contabilità Economico-Patrimoniale nelle Regioni ROBERTA SCOLA Staff e Affari Giuridici della Direzione Centrale Risorse Strumentali,

Dettagli

Delibera n. 08/2013. VISTO il Decreto Legislativo n. 165 del 30.03.2001;

Delibera n. 08/2013. VISTO il Decreto Legislativo n. 165 del 30.03.2001; 1 Delibera n. 08/2013 Il Comitato Centrale per l Albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano l autotrasporto di cose per conto terzi, riunitosi nella seduta del 31 luglio 2013; VISTA

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI C O M U N E D I D E R U T A PROVINCIA DI PERUGIA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI. Art. 1 Istituzione.. Art. 2 Attribuzioni.. CAPO II ORGANI DELLA

Dettagli

Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei

Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei sistemi informativi di monitoraggio della Regione Azioni di miglioramento:

Dettagli

LA SPERIMENTAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI E DEGLI SCHEMI DI BILANCIO PREVISTI DALL ARTICOLO 36 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 118 DEL

LA SPERIMENTAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI E DEGLI SCHEMI DI BILANCIO PREVISTI DALL ARTICOLO 36 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 118 DEL LA SPERIMENTAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI E DEGLI SCHEMI DI BILANCIO PREVISTI DALL ARTICOLO 36 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 118 DEL 2011 Il bilancio sperimentale per Missioni e Programmi Daniela Collesi -

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014

DELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014 Oggetto: D.Lgs. 14.8.2012, n. 150 e decreto interministeriale 22 gennaio 2014. Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Direttive per l'attuazione nella Regione Sardegna

Dettagli

RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014

RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014 RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014 Il presente bilancio è stato redatto in linea con le indicazioni deliberate dal Consiglio e tiene conto delle disposizioni

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTÒNOMA DE SARDIGNA

UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTÒNOMA DE SARDIGNA PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO 2014-2019 STRATEGIA 5.8 PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE AVVISO PUBBLICO MANIFESTAZIONE DI INTERESSE FINALIZZATA ALL'ACQUISIZIONE DI PROPOSTE PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI

Dettagli

DIREZIONE. Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO. Decreto N. 163 del 07-09-2015. Responsabile del procedimento:

DIREZIONE. Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO. Decreto N. 163 del 07-09-2015. Responsabile del procedimento: DIREZIONE Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO Decreto N. 163 del 07-09-2015 Responsabile del procedimento: Pubblicità/Pubblicazione: ATTO NON RISERVATO,PUBBLICAZIONE SUL SITO DELL'AGENZIA Ordinario [X ] Immediatamente

Dettagli

d) i criteri di valutazione dei progetti da parte del Comitato, tra i quali: 1) la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale;

d) i criteri di valutazione dei progetti da parte del Comitato, tra i quali: 1) la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale; IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI SULLA PROPOSTA DEL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE E CON IL MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITA

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

C O M U N E D I B E D U L I T A

C O M U N E D I B E D U L I T A NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO DI PREVISIONE 2015-2017 La nota integrativa al bilancio costituisce allegato obbligatorio al documento di programmazione e viene redatta in conformità alle prescrizioni del

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

Piano delle Performance

Piano delle Performance Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,

Dettagli

BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018" IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga

BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018 IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga 770 N. 6 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 9-2-2016 Parte I Legge Regionale 9 febbraio 2016, n. 4 BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018" IL CONSIGLIO REGIONALE ha

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

TURISMO. Decreto N. 185 del 22-07-2013. Pubblicità/Pubblicazione: ATTO NON RISERVATO,PUBBLICAZIONE SUL SITO DELL'AGENZIA

TURISMO. Decreto N. 185 del 22-07-2013. Pubblicità/Pubblicazione: ATTO NON RISERVATO,PUBBLICAZIONE SUL SITO DELL'AGENZIA TURISMO Dirigente: PERUZZINI ALBERTO Decreto N. 185 del 22-07-2013 Responsabile del procedimento: Pubblicità/Pubblicazione: ATTO NON RISERVATO,PUBBLICAZIONE SUL SITO DELL'AGENZIA Ordinario [X ] Immediatamente

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO (UPI LAZIO)

PROTOCOLLO DI INTESA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO (UPI LAZIO) PROTOCOLLO DI INTESA PER IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICACIA DEGLI INVESTIMENTI IN SICUREZZA STRADALE TRA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) E UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO

Dettagli

CONFERENZA UNIFICATA. Roma 6 giugno 2012 ore 15.00. Informativa resa

CONFERENZA UNIFICATA. Roma 6 giugno 2012 ore 15.00. Informativa resa CONFERENZA UNIFICATA Roma 6 giugno 2012 ore 15.00 PUNTO O.D.G. ESITI Approvazione del verbale del 10 maggio 2012 Approvati 1) Informativa in merito alla consultazione pubblica per l adozione di provvedimenti

Dettagli

Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Delta del Po REGOLAMENTO DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Delta del Po REGOLAMENTO DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Delta del Po REGOLAMENTO DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con Deliberazione del Comitato Esecutivo n. 51 del 30/05/2014 Indice Art. 1 Oggetto

Dettagli

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie

Dettagli

Il Ministro della Difesa

Il Ministro della Difesa Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/2013/CONT/A9-3/0000106 il r.d. 18 novembre 1923 n.2440, sull amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato; il r.d. 23 maggio 1924 n.827, che

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO RI CERCA INDUSTRIALE E INNOVAZIONE 11 novembre 2014, n. 533

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO RI CERCA INDUSTRIALE E INNOVAZIONE 11 novembre 2014, n. 533 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 161 del 20 11 2014 46209 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO RI CERCA INDUSTRIALE E INNOVAZIONE 11 novembre 2014, n. 533 PO FESR 2007 2013. Asse I. Linea

Dettagli

DIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE SALVI ALESSANDRO

DIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE SALVI ALESSANDRO REGIONE TOSCANA DIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE SETTORE INNOVAZIONE SOCIALE Il Dirigente Responsabile: SALVI ALESSANDRO Decreto soggetto a controllo di regolarità amministrativa e

Dettagli

Raccolta di domande di ogni tipo (partendo dalle iscrizioni alle scuole ed alle università);

Raccolta di domande di ogni tipo (partendo dalle iscrizioni alle scuole ed alle università); Protocollo Operativo d Intesa tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Poste Italiane per il servizio di consegna dei libri di testo alle famiglie degli alunni della scuola secondaria

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA e LA REGIONE LOMBARDIA VISTI - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di

Dettagli

Fondi Pensione Integrativi Territoriali:

Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Le rôle croissant des régimes territoriaux et régionaux de protection sociale en Europe Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Il Progetto della Regione Autonoma Valle d Aosta ed il Fondo Pensione regionale

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico IL DIRETTORE GENERALE Roma, 7 settembre 2011 Visto il Decreto Legislativo

Dettagli

L anno duemilaquattordici il giorno 9 del mese di Luglio alle ore 11,00 nella sede della Comunità Montana del Montefeltro in Carpegna

L anno duemilaquattordici il giorno 9 del mese di Luglio alle ore 11,00 nella sede della Comunità Montana del Montefeltro in Carpegna Decreto del Commissario Straordinario N. 4 del Reg. Data 09/07/2014 OGGETTO: PROGETTO WELFARE NELLE MARCHE CON UNIVERSITA CARLO BO DI URBINO APPROVAZIONE SCHEMA DI CONVENZIONE L anno duemilaquattordici

Dettagli

Ordinanza n. 28 del 13 marzo 2013

Ordinanza n. 28 del 13 marzo 2013 IL PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DELL ART. 1 COMMA 2 DEL D.L.N. 74/2012 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE N. 122/2012 Ordinanza n. 28 del 13 marzo 2013 Attuazione del decreto-legge

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato D I R E Z I O N E R E G I O N A L E A G R I C O L T U R A E S V I L U P P O R U R A L E, C A C C I A E P E S C A Area Programmazione Comunitaria, Monitoraggio e Sviluppo Rurale Programma di Sviluppo Rurale

Dettagli

LA CONFERENZA UNIFICATA

LA CONFERENZA UNIFICATA Intesa tra il Governo e le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano e gli Enti locali sulla ripartizione del Fondo nazionale per le politiche giovanili di cui all art. 19, comma 2, del decreto legge

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU GOMMA

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU GOMMA REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 68 24/02/2015 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 1251 DEL 03/02/2015 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli