Training per l acquisizione e l uso di strategie e strumenti didattico educativo
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- Arianna Pucci
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1 Corso di Formazione di Rete Disturbo dello Spettro Autistico Training per l acquisizione e l uso di strategie e strumenti didattico educativo Esperti: Dott.ssa Maria Ragnoli, Dott.ssa Valentina Grandi Tutor: Dott.ssa Serena Scaglia 1
2 INSEGNARE ABILITA A partire dalla FUNZIONE del COMPORTAMENTO Quali possibili STRATEGIE? Quali possibili STRUMENTI? 2
3 A PARTIRE DALLA FUNZIONE DEL COMPORTAMENTO Funzione del CP PROATTIVE (Intervento sugli antecedenti) REATTIVE (Intervento sulle conseguenze) 1) ATTENZIONE SOCIALE (Sr +) Modifica delle caratteristiche ambientali Ordinare eventi critici nella routine quotidiana Rinforzamento non contingente (NCR) Rinforzamento differenziale Rinforzamento di comportamenti incompatibili (DRI) Rinforzamento differenziale di comportamenti alternativi desiderabili (DRA) Punizione positiva Punizione negativa Estinzione Time out senza isolamento Rinforzamento differenziale di altri comportamenti (DRO) 3
4 Funzione del CP PROATTIVE (Intervento sugli antecedenti) Assessment delle preferenze Training per sviluppare la capacità di esprimere richieste Training per la richiesta di attenzione Training per sviluppare l interazione: - Attenzione congiunta - Intenzionalità - Divertimento - Senso dialogico - Uso delle gestualità e della mimica REATTIVE (Intervento sulle conseguenze) 4
5 Quali STRATEGIE? Programma di rinforzo: Tutti i comportamenti delle persone sono spronati da stimoli (A) che attraverso l azione(b) producono conseguenze (C)di rinforzo (R+R-). Un buon intervento psico-educativo non può non avere un programma di riforzo. Quest ultimo se presente, è in grado di modificare, mantenere, estinguere i comportamenti stessi. NCR è il rinforzo non contingente (rinforzi intervalli di tempo in cui il comportamento non si manifesta e non rinforzi il comportamento direttamente) DR è il rinforzo differenziale,cioè si individua un comportamento alternativo che va poi rinforzato. 5
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7 Tre tipologie di rinforzi differenziali DRO-DRI-DRA: -DRI è il rinforzo differenziale incompatibile (il comp. Sfida non può avvenire contemporaneamente perché incompatibile) -DRA è il rinforzo differenziale di comportamenti alternativi desiderabili -DRO è il rinforzo differenziale di altri comportamenti, in intervalli di tempo (ogni lasso di tempo specifico calcolato) in cui non si manifesta il Comportamento problema 7
8 DRI 8
9 DRA 9
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11 DRO 11
12 Quali STRATEGIE? TRAINING PER SVILUPPARE LA CAPACITÀ DI ESPRIMERE RICHIESTE 12
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14 Suggerimenti 14
15 Quali STRUMENTI? CAA La comunicazione aumentativa alternativa è il termine usato per descrivere tutte le modalità di comunicazione che possono facilitare e migliorare la comunicazione di tutte le persone che hanno difficoltà ad utilizzare i più comuni canali comunicativi, soprattutto il linguaggio orale e la scrittura. Si definisce AUMENTATIVA perché non sostituisce ma incrementa le possibilità comunicative naturali della persona. Si definisce ALTERNATIVA perché intende tutto ciò che è alternativo alla parola, cioè tutto ciò che sostituisce il sistema alfabetico quali: figure, fotografie, simboli etc. 15
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18 Quali STRUMENTI? PECS Sviluppato a partire dal 1985 in America Basato sui principi dell ABA e sul Verbal Behaviour Insegna la comunicazione Funzionale immediatamente utile Può essere utilizzato per qualunque età e diagnosi 18
19 Nel PECS (Bondy e Frost, 1994; Frost e Bondy, 2002) si insegna a comunicare consegnando un immagine di ciò che si desidera al partner comunicativo in cambio dell item che si richiede con l immagine. La topografia della risposta nel PECS consiste nel consegnare l immagine per ottenere ciò che si desidera ma la funzione è la stessa della comunicazione vocale 19
20 Quale soggetto candidato Quando: 1. Non è presente un metodo di comunicazione funzionale 2. La modalità comunicativa non è facilmente comprensibile per chi non conosce la persona 3. La persona non prende l iniziativa per la comunicazione 4. Per aumentare il numero dei vocaboli 5. Per aumentare e migliorare la costruzione della frase 20
21 PECS 21
22 Quali STRATEGIE? Training per la richiesta di attenzione 22
23 Quali STRATEGIE? Training per sviluppare l interazione 23
24 A PARTIRE DALLA FUNZIONE DEL COMPORTAMENTO Funzione del CP 2) ACCESSO AL TANGIBILE (Sr +) PROATTIVE (Intervento sugli antecedenti) Fornire rinforzatori non contingenti Comunicazione e potenziamento delle scelte: Mand training Training accettazione dei no Training dell aspettare Training per insegnare la tolleranza delle attese (t.a.) Training per sviluppare la capacità di rifiutare e di dire si REATTIVE (Intervento sulle conseguenze) Estinzione La contrattazione negativa Costo della risposta positivo Costo della risposta negativo 24
25 Funzione del CP 2) ACCESSO AL TANGIBILE (Sr +) PROATTIVE (Intervento sugli antecedenti) Training per le transizioni Training per la riconsegna del rinforzatore Conta e chiedi Dilazionamento del rinforzatore: Il contratto educativo REATTIVE (Intervento sulle conseguenze) Token economy Le storie sociali Il video self modeling 25
26 Quali STRATEGIE? Training per l accettazione del NO 26
27 Training dell aspettare 27
28 QUALI POSSIBILI STRATEGIE? Training per la Riconsegna del Rinforzatore 28
29 Quali POSSIBILI STRUMENTI? Il Contratto Educativo 29
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31 Quali POSSIBILI STRUMENTI? La Token Economy 31
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33 Suggerimenti 33
34 Quali POSSIBILI STRUMENTI? Le Storie Sociali Una delle strategie favorite per l istruzione delle abilità sociali e di risoluzione dei problemi; sviluppate da Carol Gray. Sono storie che mettono in luce i comportamenti sociali attesi e le motivazioni di questi comportamenti nelle quali vengono ampiamente utilizzate le visualizzazioni. Carol Gray la definì così nel 1991: una descrizione semplice, accompagnata da foto, disegni, che serve a descrivere una persona, un evento, un concetto o una situazione sociale e tenta di guidare l individuo verso una regola o risposta nuova e adatta ad una situazione sociale comune o problematica. 34
35 Vengono utilizzate con lo scopo di sviluppare le abilità da utilizzare nelle relazioni sociali attraverso il miglioramento della comprensione delle regole sottintese e presenti in ogni tipo di rapporto tra esseri umani. Si può utilizzare per descrivere una situazione faticosa per il bambino descrivere un evento futuro illustrare una nuova abilità sociale capire concetti astratti condividere informazioni importanti eliminare un comportamento problematico far comprendere cosa succede in momenti confusi (ricreazione, mensa ) 35
36 Quali STRUMENTI? Il Video Modeling e Video Self Modeling 36
37 Quali POSSIBILI STRUMENTI? E' uscito ABC VIDEO-MODELLING, il primo videomodelling in italiano realizzato da Progettoautismofvg ONLUS Il cofanetto ABC VIDEOMODELLING realizzato da Progettoautismofvg ONLUS e distribuito da LA FAVELLIANA di Milano, contiene 2 DVD di videomodelling in versione italiano/inglesee contenuti extra stampabili, tra cui la traduzione italiana del manuale operativo di Kimberly Wroblewsky, con introduzione al Video modellinge rassegna di Lucio Cottini 37
38 A PARTIRE DALLA FUNZIONE DEL COMPORTAMENTO Funzione del CP 3) EVITAMENTO SOCIALE(Sr -) 4) EVITAMENTO- fuga da attività e compiti(sr -) PROATTIVE (Intervento sugli antecedenti) -Dare possibilità di scegliere -Assessment delle preferenze -Sequenze di richieste con alta probabilità di risposte positive -Attività gradite sparse -Pairing -Insegnare a chiedere stop pausa -Training per sviluppare la capacità di rifiutare e di dire si REATTIVE (Intervento sulle conseguenze) -Training per insegnare l imprevisto 38
39 Insegnare a chiedere stop pausa Chiedere una pausa e un abilità diversa dal dire no Una persona che chiede una pausa indica: che non vuole l oggetto o l attività che ritornerà a lavorare a quell attività Spesso i bambini vogliono scappare da attività poco interessanti, difficoltose, limitati rinforzi OBIETTIVO: che il bambino chieda una pausa in modo spontaneo senza emettere un comportamento inadeguato Cosa prevedere nella pausa? - un attività neutra o rilassante 39
40 Il training.. - Presenza di due operatori - Correzione di errori - Prendere l iniziativa nel chiedere una pausa - Limitare il numero delle pause 40
41 Cosa Fare? - Step 1: stabilire in che momenti è più probabile che il bambino avrà bisogno o vorrà una pausa - Step 2: aver chiari i comportamenti tipici del bambino e che esprimono la necessità di pausa - Step 3: insegnare la lezione prima che il comportamento inadeguato inizi - Step 4: scegliere il simbolo usato per pausa o la semplice parola - Step 5: individuare uno spazio per la pausa e identificarlo con il simbolo individuato - Step 6: guidare (nella fase iniziale) il bambino a chiedere la pausa con il simbolo individuato e recarsi nella zona della pausa per poi portarlo dove stava lavorando; utile l uso di un timer come marcatore temporale - Gli aiuti andranno nel tempo sfumati. 41
42 Training per sviluppare la capacità di rifiutare 42
43 Funzione del CP 5) RINFORZO AUTOMATICO (non sociale) (SrA) A PARTIRE DALLA FUNZIONE DEL COMPORTAMENTO PROATTIVE (Intervento sugli antecedenti) Usare lo stesso canale sensoriale Usare la stereotipia per incrementare altre risposte adattive (Principio di Premack) Rinforzamento (DRI) (DRA) (DRO) Insegnamento di attività ludiche/indipendenti Organizzare il tempo Arricchimento ambientale REATTIVE (Intervento sulle conseguenze) Decremento del comportamento autostimolatorio Ridirezionamento ad un altra risposta Blocco della risposta Punizione positiva Punizione negativa Saziazione Prescrizione del sintomo/coppa Costo della risposta e interruzione di sequenza 43 - Coppa
44 Quali STRATEGIE? Arricchimento Ambientale Aumentare il numero di stimoli che attraggono il bambino. Incrementare il numero di esperienze positive Non togliere ma inserire stimoli Controllare comportamenti per sottrazione può comportare un aumento degli stessi Arricchire le esperienze per ridurre le ossessioni 44
45 Quali STRATEGIE/STRUMENTI? Le attività indipendenti È importante che, il compito sia self-explainig, cioè comprensibile senza bisogno di spiegazioni: incastri, puzzle o lavori di montaggio sono esempi semplici di questo genere. Quando il compito sarà terminato verrà riposto nella relativa scatola sullo scaffale di destra in modo che in ogni momento sia chiaro quanto lavoro è stato eseguito e quanto ne resta da fare. Il lavoro viene eseguito da sinistra verso destra perché questa è l organizzazione tipica della cultura occidentale Quello che è importante sottolineare è che la struttura di tempo e spazio non è fine a sé stessa, né un obiettivo da raggiungere, bensì uno strumento evolutivo, un mezzo per aiutare la persona autistica a raggiungere una migliore padronanza del proprio ambiente e della propria vita. La rigidità della strutturazione spazio temporale và diminuita man mano che ci si rende conto che la persona può farne a meno. Verso l autonomia, la metodologia TEACCH del lavoro indipendente al servizio degli operatori dell handicap - Enrico Micheli, Marilena Zacchini, Vannini,
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49 Come mantenere alta la motivazione? Per mantenere alta la motivazione è necessario: - avere ben chiaro quali sono i rinforzi che funzionano - proporre esperienze di successo per ridurre sentimenti di frustrazione che possono generare comportamenti problematici. - Il bambino deve essere in grado di capire: Come chiedere ciò che voglio Cosa l ambiente vuole Cosa mi viene detto Cosa accadrà dopo Che prima si finisce una cosa e poi se ne inizia un altra Le regole che sottostanno alle relazioni sociali Come fare? Fornendo aiuti che permettano loro di comprendere i meccanismi, la corretta esecuzione e i comportamenti adeguati che ci aspettiamo. Servizio Centro Abilitativo Gioc-abile Cooperativa La Rondine 49
50 QUALI POSSIBILI STRUMENTI? Task analysis e curricolo educativo Una volta individuati e descritti gli obiettivi è molto utile, soprattutto con le persone con ritardo mentale, utilizzare la procedura della task analysis (analisi del compito) la quale facilita l elaborazione del delle sequenze di compito consentendo di graduare le azioni in relazione alla loro difficoltà 50
51 Fasi della task analysis Isolare, descrivere, e sequenziare le componenti che costituiscono il compito indipendentemente dalle sue caratteristiche intrinseche (cognitivo, motorio, ecc) Scoprire e descrivere i prerequisiti necessari per eseguire correttamente ognuna delle unità componenti il compito 51
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53 Come giungere alla task analysis Per fare una buona task analysis occorre sperimentare concretamente i compiti, elencando le varie abilità il cui possesso è ritenuto indispensabile per eseguire correttamente le performance richieste. La task analysis quindi consente o in termini di abilità e progettare un itinerario didattico nel principio della gradualità dell insegnamento. Con questo metodo l educatore è facilitato sia nella conduzione dell intervento educativo (passi istruzionali o step) sia nella individuazione dei fattori (prerequisiti non posseduti) che sono alla base dell insuccesso 53
54 QUALI STRATEGIE? TOILET TRAINING REGISTRARE I TEMPI: Il secondo passo da compiere è una valutazione personalizzata: per circa due settimane verifichiamo ogni mezz ora se il pannolino è bagnato o asciutto, e appuntiamocelo su una griglia. CONDIZIONAMENTO POSITIVO DEL BAGNO: Il primo passo da fare è abituare il bambino all ambiente del bagno. Appena ci accorgiamo che il bambino sta per fare i suoi bisogni, accompagniamolo gentilmente in bagno, guidandolo stando dietro oppure sollevandolo da terra con delicatezza e standogli sempre dietro. Può essere utile iniziare ad esplorare il bagno con l oggetto preferito del bambino. TOGLIERE IL PANNOLINO: In seguito all osservazione togliamo il pannolino (per avere maggiore gradualità nelle prime due settimane possiamo far indossare al bambino il pannolino-mutandina) e portiamo il bambino in bagno soltanto nell orario in cui è più probabile che urini o evacui. La permanenza sul water dovrà durare da pochi secondi a 2 minuti al massimo. Comunque l andare in bagno non dovrà diventare un assillo. Ogni volta che otteniamo un successo rinforziamo e premiamo il bambino con un oggetto o un attività particolarmente gradita 54
55 TASK ANALYSIS DELLE FASI DEL BAGNO: importante stabilire una routine con supporti visivi, che può essere rappresentata da una sequenza di oggetti o di immagini (in base al suo livello di sviluppo). COMUNICARE:utilizzare un immagine o una parola specifica con la quale si accompagna il bambino al bagno le prime volte. Man mano si guida il bambino a dirci Bagno o a consegnarci la tesserina del bagno quando ne ha bisogno. E utile far fare questo a tutta la classe in modo tale che il bambino possa apprendere anche attraverso il modeling. E d aiuto anche far toccare al bambino il pancino tutte le volte che si va in bagno ripetendo e facendogli ripetere mi scappa la pipì. 55
56 QUALI POSSIBILI STRATEGIE? Training per insegnare a discriminare le emozioni 56
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59 Condividere uno spazio comune -Parto dal lavoro individualizzato : Lavoro da solo con l insegnante - lavoro in parallelo con un pari : lavoro nella stessa stanza ma in angoli di lavoro differenti -lavoro in parallelo con un pari: lavoro sullo stesso tavolo ma con attività note - lavoro in coppia e condivido il materiale:cooperazione, per svolgere l attività assegnata nota e successivamente più complessa - lavoro in coppia o in piccolo gruppo e collaboro per svolgere l attività comune, per ottenere risultati comuni Servizio Centro Abilitativo Gioc-abile Cooperativa La Rondine 59
60 Gioco di gruppo -Insegnare 1 gioco sociale semplice: training con l adulto svolgere simulate di gioco da solo con l insegnante nell aula di sostegno o in zone di gioco adibite(insegnare la predisposizione del gioco, il rispetto del turno,le regole condivise, la regola del vincitore e della rivincita, il riordino, le verbalizzazioni che indicano il ritmo del gioco) -Gioco con l adulto in parallelo ai pari: gioco sullo stesso tavolo a fianco di due pari con giochi uguali o differenti --Gioco in coppia con un pari e partecipa anche l adulto di riferimento -Gioco in coppia con un pari e l adulto di riferimento media (arbitra) --Gioco in piccolo gruppo Servizio Centro Abilitativo Gioc-abile Cooperativa La Rondine 60
61 I GIOCHI SOCIALI: individuare un elenco di giochi adatti all età per ogni categoria Giochi di movimento Giochi da tavolo Giochi interattivi Giochi di competizione Giochi di cooperazione 61
62 STRATEGIE ricordando il Linguaggio Comune STRATEGIE DI MODIFICAZIONE DEL COMPORATMENTO Le strategie a cui si fa maggiormente riferimento per l acquisizione e il consolidamento di competenze e abilità sono: Prompting e fanding ( tecnica di aiuto e riduzione dell aiuto) Modeling ( apprendimento imitativo) Shaping e Chaining ( modellaggio e concatenamento) Tecniche di rinforzo 62
63 CHAINING - Concatenamento Uso il concatenamento per insegnare abilità che possono essere suddivise in steps (micro-obiettivi). Rinforzo uno degli step per cominciare e rendo indipendenti e rinforzabili gli altri uno per volta. MODELING IL MODELLAMENTO ( MODELING) La tecnica del modellamento (modeling) consiste nella proposta di esperienze di apprendimento attraverso l osservazione del comportamento di un soggetto che funge da modello. 63
64 CHAINING RETROGRADO (all indietro) Per insegnare un abilità parto dall ultima azione da compiere dell attività stessa. Aiuto fisicamente tutti gli steps fino all ultimo e poi dalla fine inizio a pretendere l indipendenza. Es. insegnare a fare una collana, costruire una torre CHAINING ANTEROGRADO (in avanti) Per insegnare l abilità parto dall inizio dell attività stessa. Prevede l insegnamento del primo step per primo e del passaggio allo step successivo solo dopo l apprendimento del primo step. Es. insegnare a lavarsi i denti: parto dal prendere lo spazzolino 64
65 SHAPING - modellaggio Uso lo shaping per modellare il comportamento da insegnare, quando non è suddivisibile in steps. Si tratta di abilità che non sono controllate dalla suddivisione in piccoli obiettivi, ma che comportano una serie di approssimazioni successive fino al raggiungimento dell obiettivo finale. Si usa molto come strategia per incoraggiare per esempio il linguaggio, rinforzando successive approssimazioni verso il comportamento finale. 65
66 DIDATTICA e AUTISMO Strumenti utili Mappe e pianificazione delle attività Schede di arricchimento lessicale Utilizzo di supporti tecnologici TRAINING DI APPRENDIMENTO! 66
67 STRUMENTI COMPENSATIVI 67
68 STRUMENTI DISPENSATIVI 68
69 QUALI possibili STRUMENTI? Kit sensoriale Per incoraggiare l'indipendenza nell'autoregolazione per i bambini di tutte le età con un po 'di allenamento. Quando imposti un kit, è importante fornire cose che colpiscano i sette sensi. Arricchire i movimenti motori per fornire propriocezione, vestibolare e anche l'input tattile (sono i primi 3 sensi su cui concentrarsi). Tipicamente, questi 3 sensi sono la base delle sfide dell'elaborazione sensoriale, quindi è importante affrontare prima questi 3 sensi. 69
70 COSA POTREBBE SERVIRCI? Cuscino grande morbido amaca sacco lucciola monopattino pattini a rotelle tappeto elastico giochi di diversa consistenza giochi di movimento: con carte visive che simboleggiano i diversi giochi senso motori (menù musica, balli, movimenti ginnici) 70
71 Quindi poi aggiungere visivo, uditivo, gustativo e olfattivo, al fine di poter portare il bambino all integrazione sensoriale. COSA POTREBBE ANCORA piccolo spuntino bottigliette olfattive cuffie SERVIRCI? collana masticabile 71
72 KIT DELLA CALMA Successivamente sarà importante che tale kit sia accessibile durante le pause previste, senza che il bambino abbia bisogno del contributo dell adulto, per incoraggiare l'autoregolazione e l'indipendenza con strategie di calma. (accesso agli oggetti rilevati utili al fine del rilassamento) 72
73 STRUMENTI IN CLASSE Utili alla partecipazione dell alunno in attività inclusive che sisvolgono in classe/sezione. 73
74 Kit delle transizioni Utili durante le transizioni all interno e all esterno della scuola laddove vi siano situazioni destrutturate e di attesa. 74
75 Servizio Centro Abilitativo Gioc-abile Cooperativa La Rondine 75
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