Come cambia la didattica nella scuola primaria
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- Silvano Cavallaro
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1 Come cambia la didattica nella scuola primaria Come cambia la didattica nella scuola primaria L ambiente, il clima della classe, la costruzione di strumenti e strutture personalizzate A cura dell insegnante Veronica Santi
2 STRUTTURAZIONE DELL AMBIENTE FISICO DELLE ATTIVITA DEL TEMPO DEI RINFORZI INDIVIDUALIZZAZIONE COLLABORAZIONE Le nostre parole chiave
3 Insegnare abilità al bambino autistico è un attività che si svolge secondo i criteri comuni dell insegnamento: presentazione del compito, aiuti, rinforzi ed esercizio. Le caratteristiche di un bambino autistico, però, ci obbligano a progettare attentamente la struttura del nostro insegnamento per offrirgli un aiuto che permetta di utilizzare le sue caratteristiche di memoria meccanica, adesione a routines, capacità percettive e abilità visive. Strutturazione
4 Organizzare l'ambiente di lavoro significa rispondere alla domanda "Dove si svolgono le diverse attività?". Attraverso la delimitazione di spazi facilmente individuabili in base alla loro funzione, l eliminazione di distrattori, l utilizzo di strategie di supporto visivo è possibile guidare il bambino a rendersi conto delle azioni che vengono effettuate in ogni singolo luogo, in modo da renderlo capace di comprendere cosa ci si aspetta da lui quando si trova in un certo ambiente e aiutarlo ad operare con maggiore efficacia. Strutturazione ambiente fisico
5 Postazione indipendente
6 Postazione lavoro «in coppia»
7 Area abilità domestiche
8 Area tempo libero
9 Le attività dovrebbero configurarsi come una miscela armonica di interventi in aree diverse e con modalità diverse (individuali, di piccolo gruppo o di classe). Le attività sono strutturate in base agli obiettivi prefissati, ponendo attenzione ad aspetti come la motivazione, la visualizzazione e la concretezza. Strutturazione delle attività
10 Attività: lavoro indipendente
11 Attività: lavoro indipendente
12 Attività: tempo libero
13 Attività: in classe
14 Attività: in classe
15 Con gli schemi visivi si cerca di strutturare la nozione di tempo, difficile da apprendere per il bambino autistico, in quanto si appoggia su dati non visibili. Per questo è importante strutturare la giornata attraverso un organizzazione dei tempi, che informi in ogni momento il bambino su ciò che sta accadendo, ciò che è accaduto e che accadrà. Si tratta di una serie di oggetti, o immagini o scritte che illustrano al bambino, con una modalità visiva, le attività programmate e che dovrà effettuare. La discriminazione e la memoria visiva rappresentano infatti dei "punti di forza". Strutturazione del tempo
16 Agende settimanali
17 Agende giornaliere
18 Sequenze
19 Libri per scegliere, raccontare, comunicare, conoscere le regole
20 Per rinforzo s'intende qualsiasi evento suscettibile di aumentare la probabilità di emissione di una risposta. Sebbene i principi su cui si basano i rinforzi siano semplici da capire, non sempre è facile utilizzarli. Ci chiediamo: 1.Che cosa rinforzare? 2.Quando rinforzare? 3.Che tipi di rinforzi utilizzare? Strutturazione dei rinforzi
21 Rinforzi
22 La parola d ordine rimane INDIVIDUALIZZAZIONE: non esiste un percorso già prefissato valido e non tutti gli alunni necessitano dello stesso livello di strutturazione. Per ogni bambino, ogni compito, ogni apprendimento, va ritagliato su misura, mettendo l accento sulla sue capacità emergenti piuttosto che sulle difficoltà. Individualizzazione
23 Per sviluppare un programma veramente individualizzato è necessaria una buona diagnosi, una buona osservazione, una buona valutazione, una buona programmazione, una buona strutturazione e soprattutto Collaborazione
24 Team degli insegnanti Gruppo classe Scuola Famiglia Assistenti all autonomia Esperti Territorio Collaborazione
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