LA DISABILITÀ INTELLETTIVA
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- Fabriciano Ricciardi
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1 LA DISABILITÀ INTELLETTIVA STRATEGIE DI INTERVENTO Referenti Progetto: Dipartimento Psicologia Università della Campania L.Vanvitelli Angela Borrone Maria Concetta Miranda
2 L EDUCAZIONE SPECIALE è un applicazione pratica dei principi della psicologia del comportamento ai problemi educativi di bambini con bisogni educativi speciali Nessun soggetto è completamente non educabile
3 EDUCABILITÀ Non si riferisce soltanto alla capacità di impadronirsi delle abilità scolastiche come lettura, scrittura e calcolo......ma anche insegnare ad una persona ad andare in bagno, a vestirsi, ad alimentarsi, a muoversi autonomamente e ad esprimere i propri bisogni fondamentali.
4 LA SCUOLA DI TUTTI strategie di intervento
5 PARTIRE DALLE ABILITÀ Tutta la programmazione educativa nel Ritardo Mentale, tanto più se grave, dovrebbe partire dalle abilità, sia pur minime, possedute dall alunno e, da qui, cominciare a costruire abilità nuove.
6 DEFINIZIONE RIGOROSA DEGLI OBIETTIVI DIDATTICI I bambini con buone potenzialità intellettive possono raggiungere risultati importanti anche con un approccio educativo libero e poco programmato. Nel caso del Ritardo Mentale avviene il contrario: la scarsa autonomia di queste persone e il loro bisogno di essere continuamente seguite, rendono la programmazione rigorosa uno strumento indispensabile. È necessaro che gli obiettivi diventino espliciti e siano messe in atto tutte le procedure necessarie per raggiungere il risultato.
7 CONTROLLO SULL AMBIENTE Variazioni, anche minime, che ogni situazione diversa comporta, rendono indispensabile estendere il rigore della programmazione anche agli aspetti ambientali. Gli stimoli presentati al bambino devono seguire una successione rigorosa, studiata in modo tale da rendere l apprendimento particolarmente facile e favorire così, al massimo possibile, le occasioni di successo.
8 ANALISI DEL COMPITO Quando un compito è troppo complesso per essere insegnato tutto in una volta, può essere analizzato e scomposto nelle sue parti semplici. In questo modo è possibile programmare un interventi nel quale si insegnano al bambino le singole parti del compito (sotto-obiettivi).
9 APPRENDIMENTO SENZA ERRORI È una tecnica di insegnamento e di riabilitazione cognitiva che consiste nell inserire nella situazione didattica uno stimolo con funzione di aiuto. Questo stimolo di aiuto (prompt) serve inizialmente a impedire al soggetto di sbagliare, successivamente, quando il soggetto comincia a padroneggiare la nuova abilità, lo stimolo viene eliminato in maniera graduale (dissolvenza o fading). Può essere usato anche per insegnare abilità nelle autonomie personali e sociali.
10 MODELLAGGIO Quando un bambino emette una risposta corretta, adeguata, adattiva, conforme all obiettivo didattico programmato, dovrebbe ricevere un rinforzatore, perchè in questo modo aumenta la probabilità che risposte simili si ripresentino in futuro. Consiste nel rinforzare quei comportamenti che più si avvicinano all obiettivo, anche se ne sono ancora distanti
11 Cosa fare quando il bambno NON emette la risposta corretta Non lo puniamo Non lo rinforziamo La punizione NON produce apprendimento, ma produce più danni che benefici.
12 FAVORIRE LO SVILUPPO DI AUTONOMIA Le strategie di intervento presentate hanno l obiettivo di favorire il raggiungimento di autonomie personali e sociali da parte dell individuo che presenta una disabilita intellettiva. Partiamo da alcuni prerequisiti di base su cui lavorare per favorire il raggiungimento di obiettivi specifici
13 ABILITÀ D AUTONOMIA Abilità d autonomia personale Abilità sociale Indipendenza Abilità domestiche Comunicazione Comportamento stradale Uso del denaro Uso dei servizi
14 INDIPENDENZA obiettivi Pasto Pulizia Vestirsi svestirsi Cura della salute prerequisiti coordinazione oculomanuale Capacità di controllo segmentario Percezione del sè e del proprio schema corporeo Percezione del proprio stato di salute
15 ATTIVITÀ DOMESTICHE Obiettivi Pulizia della casa e lavori domestici (preparare la tavola, preparare il cibo, lavare i piatti) Prerequisiti Coordinazione motoria fine, controllo di alcune prassie.
16 COMUNICAZIONE obiettivi Saper usare il linguaggio nella relazione con gli altri per chiedere aiuto o un informazione Saper interpretare informazioni scritte per attivare stategie o pianificare Saper utilizzare il telefono prerequisiti Saper interpretare le emozioni o i segni paralinguistici nella relazione conl altro Saper descrivere verbalmente le procedure relative a uno spostamento Saper immaginare situazioni e descrivere le varianti
17 ORIENTAMENTO obiettivi Saper pianificare i percorsi Saper rilevare i punti di riferimento principali Saper utilizzare strategie per risolvere problemi di disorientamento Saper usare una piantina stradale prerequisiti Orientarsi in uno spazio chiuso e aperto usando riferimenti topologici e punti cardinali Valutare distanze e velocità degli ogetti in movimento Modificare uno spazio spostando gli ogetti Saper riprodurre un percorso con ogetti seguendo istruzioni
18 COMPORTAMENTO STRADALE obiettivi Saper usare le strutture stradali (marciapiedi, scivoli) Saper attraversare con o senza semaforo Saper usare i mezzi pubblici prerequisiti E saper denominare le strutture stradali Saper identificare il significato di codici, simboli, colori, cartelli indicazioni utili alla sicurezza e agli spostamenti
19 USO DEL DENARO obiettivi Saper riconoscere i vari tagli e le monete Saper usare, scegliendo tra più tagli, quello più logico e proporzionato al tipo di acquisto Saper leggere i prezzi Saper pianificare una serie di acquisti e preventivarne la spesa prerequisiti Riconoscere forme e materiali diversi Sapersi muovere nel sistema di multipli e nelle relazioni di ordine Saper attribuire il concetto di valore Conoscere il valore degli ogetti di uso comune e il dato di realtà che li connota
20 USO DEI SERVIZI obiettivi Saper discriminare la tipologia di negozio (salumeria, cartoleria) Riconoscere nello scaffale o reparto l articolo cercato Saper organizzare i gesti utili alla gestione degli ogetti Saper pesare gli alimenti prerequisiti Uso delle categorie visualizzazione e ricerca razionalizzata nella scansione dello spazio in altezza e profondità Uso delle relazioni di ordine per le unità di misura: metro, chilo, litro
21 LA DISABILITÀ INTELLETTIVA A SCUOLA Il bambino che presenta una disabilità intellettiva necessità di una scuola che nella pratica dell insegnamento si avvalga anche di attività quali: l educazione musicale, la drammatizzazione, la psicomotricità relazionale, laboratori con attività creative che, oltre ad arricchire il patrimonio esperenziale ed intellettuale, permette di lavorare bene anche con un bambino che NON impara a leggere e a scrivere.
22 E necessario concretizzare l obiettivo del miglioramento generale della qualità della vita e garantire il loro diritto alla partecipazione, valorizzando ed implementando le opportunità apprenditive, abilitative ed inclusive realizzabili a scuola, anche con il supporto delle tecnologie più avanzate.
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