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1 Convegno Regionale INU Sicilia Vittoria e Ragusa giugno 2012 La Partecipazione nei Processi di Pianificazione e nel Progetto di Paesaggio Per un modello nella governance territoriale in Sicilia: Giuseppe Claudio Vitale ptp@provincia.enna.it

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3 Il quadro di riferimento generale: la percezione la crisi del modello della rappresentanza tradizionale I cittadini non si sentono coinvolti nei processi decisionali La partecipazione è occasionale, viene percepita come momento formale privo di reale incidenza Si determina una sostanziale disaffezione che rende dissonanti le scelte fatte dalle esigenze reali Nascono nuove conflittualità

4 OBIETTIVO è quello di rendere esplicito il processo partecipativo ai fini di una buona governance nella pianifcazione territoriale ed urbanistica Deve essere garantita Deve essere incoraggiata la qualità, la pertinenza e l efficacia delle politiche. dipendono dall ampia partecipazione che si saprà assicurare lungo tutto il loro percorso, dalla prima elaborazione all esecuzione. Con una maggiore partecipazione sarà possibile aumentare la fiducia nel risultato finale e nelle istituzioni da cui emanano tali politiche.

5 Intorno a noi: scenario di riferimento A livello internazionale: Il miglior modo di trattare le questioni ambientali è quello di assicurare la partecipazione dei cittadini ai diversi livelli La Convenzione ONU sugli impatti ambientali transfrontalieri del 25 febbraio del 1991 (Convenzione d Espoo) La Convenzione ONU sull' accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico e l'accesso alla giustizia in materia ambientale (Convenzione di Arhus),firmata il 25 giugno del 1998 Il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione sulla valutazione degli impatti sull ambiente in un contesto transfrontaliero, riguardante la valutazione ambientale strategica, sottoscritto nel 2003 (Protocollo di Kiev)

6 A livello comunitario: la Direttiva 85/337/CEE del 27 giugno 1985 concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati (Direttiva V.I.A.) la Direttiva 96/61/CEE del 24 settembre 1996 sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento (Direttiva I.P.P.C.) la Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001 relative alla valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente (Direttiva V.A.S.) la Direttiva 2003/4/CE del 28 gennaio 2003 sull accesso del pubblico all informazione ambientale la Direttiva 2003/35/CE del 26 maggio 2003 sulla partecipazione del pubblico nell elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale.

7 Si sviluppa un nuovo concetto: dal government alla governance La nuova sensibilità del pubblico, a livello locale, su questioni ambientali, qualità della vita e governo del territorio, richiede l attivazione di strategie di partecipazione che riguardano la governance urbana e territoriale

8 . alla governance territoriale tratto da C. Favilli: La governance territoriale: : nuova frontiera delle relazioni interistituzionali

9 Il tempo migliore per includere la società civile nel processo partecipativo: Il più tardi possibile: Avviare la fase di inclusione il più tardi possibile impedisce di realizzare l essenza stessa della partecipazione impedendo alle opzioni nuove ed alternative di emergere dal confronto collettivo. Il più presto possibile: La tendenza opposta è quella di avviare il processo inclusivo subito basandosi sulla convinzione che allargando il processo al maggior numero possibile di stakeholder si possa giungere a soluzioni meno controverse ed universalmente accettate.

10 E in Italia? Legge 241/90 Legge 142/90 ora T.U. 267/2000? T.U. Ambientale 152/2006 Albo informatico on line (art. 32 legge n. 69/2009) Pubblicazione on line degli elaborati tecnici degli strumenti urbanistici (legge 106/2011, art. 5) Art. 118 della Costituzione Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà".

11 la governance territoriale in Sicilia Il P.T.P. viene introdotto dalla L.R. 9/86 - Quadro conoscitivo con valenza strutturale - Quadro propositivo con valenza strategica - Piano operativo

12 Il quadro operativo del P.T.P.

13 la mission del piano: coniugare la centralità geografica a quella funzionale

14 . la mission del Piano: PARCHI REGIONALI Il sistema territoriale provinciale nel il contesto regionale PALERMO tratto da: Presentazione progetto Urbacost CONURBAZIONE IONICA POLO DI MILAZZO Tra gli obiettivi del P.T.P. vi è anche quello del posizionamento strategico della Provincia nel contesto regionale: La Provincia di Enna rappresenta il cuore della Sicilia. Un sistema centrale di cerniera territoriale che deve superare: - la marginalità funzionale - le debolezze del sistema produttivo Il P.T.P. deve individuare strategie endogene di sviluppo locale sostenibile con la finalità di dare COMPETITIVITÀ AL TERRITORIO PROVINCIALE e AUMENTO DELL OCCUPAZIONE

15 Politica e istituzioni Economia e società La domanda informativa del piano per gli stakeolders UE Agenzie tecniche nazionali e regionali Amministrazioni centrali dello Stato e della Regione Imprese nazionali e regionali (? ) Enti ed organizzazioni tecniche e di studio Amministrazioni periferiche dello Stato e della Regione Regione Siciliana Presenze Attori sovralocali Gruppi di azione locale A.T.O. Provincia A.S.I. Sindacati Attori locali Soggetti politici Camera di Commercio Associazioni economiche ed imprenditoriali Università Comuni Associazioni ambientaliste Associazioni e comitati cittadini Ordini ed associazioni professionali

16 Organizzazione territoriale della partecipazione: Individua cinque unità territoriali: Insediamenti della catena settentrionale degli Erei nel contatto con i Nebrodi: Cerami Gagliano Castelferrato Nicosia Sperlinga Troina Insediamenti collinari e pianeggianti degli Erei orientali: Agira Catenanuova Centuripe - Regalbuto Insediamenti lineari degli Erei centrali: Assoro Leonforte Nissoria Insediamenti delle alture degli Erei e della contiguità: Calascibetta Villarosa Enna Insediamenti dell altopiano meridionale degli Erei: Aidone - Barrafranca Piazza Armerina Pietraperzia Valguarnera

17 Organizzazione territoriale della partecipazione: accordi ed intese

18 Organizzazione territoriale della partecipazione: le tappe Schema di massima Progetto di massima Progetto definitivo Adozione da parte del Consiglio Provinciale APPROVAZIONE DEL PTP MONITORAGGIO

19 Organizzazione territoriale della partecipazione: Il dossier

20 Organizzazione territoriale della partecipazione: Regolamento delle procedure di concertazione: CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE (Del. C.P. n. 20/05)

21 Rapporto OCSE:

22 Rapporto OCSE:

23 Livelli di intensità nei processi partecipativi: (PSP = Partecipatory Spatial Planning)

24 E in Italia? Si è fermi all informazione che avienne quasi sempre dopo la decisione (sindrome NIMBY, PIMBY, PITBY, NIMTO) Crescono le mobilitazioni spontanee attivate dai cittadini che vogliono opporsi a decisioni assunte dalle Amministrazioni senza una preventiva consultazione e, quindi, senza una condivisione delle scelte.

25 Declinazioni regionali La Toscana L.R. n. 69/2007 contenente Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali. L Emilia-Romagna L.R. n.3/2010 Norme per la definizione, riordino e promozione delle procedure di consultazione e partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali Il Comune di Roma Nel marzo del 2006 si è dotato del Regolamento del processo di Partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana

26 E-GOVERNMENT E- DEMOCRACY NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE l utilizzo delle tecnologie informatiche (ICT) a sostegno dei processi partecipativi orientati ad una costruzione corale del territorio sviluppano nuove metodologie di e- Governement e di e-democracy

27 per il geo-government che assegna all Informazione Territoriale Digitale (IDT), attraverso i servizi web, la capacità di migliorare la comunicazione fra i soggetti interessati ed assicurando, contemporaneamente, l accessibilità, l interoperabilità e l utilizzo dei dati e delle Informazioni territoriali:

28 Urbanistica 2.0 = costruzione corale e condivisa delle scelte di pianificazione Web 2.0 = attivare relazioni, costruire comunità virtuali che condividono una grande quantità di informazioni, materiali, dati e conoscenze e generando sempre più nuove possibilità di interazioni e di interscambio tra i soggetti presenti in rete

29 Urbanistica 2.0 = costruzione corale e condivisa delle scelte di pianificazione Web 2.0 = attivare relazioni, costruire comunità virtuali che condividono una grande quantità di informazioni, materiali, dati e conoscenze e generando sempre più nuove possibilità di interazioni e di interscambio tra i soggetti presenti in rete

30 Le nuove tecnologie Il web favorisce la diffusione e la continua implementazione dell informazione geografica con un carattere di fruizione inarrestabile, risultando particolarmente efficace nei processi di pianificazione partecipata. sviluppo di piattaforme partecipative specialmente quelle dedicate all azione dal basso, a loro volta orientate alla divulgazione pubblica

31 Nuove tecnologie per una nuova partecipazione

32 NEOGEOGRAFIA Viene data la possibilità a ciascun individuo di creare ed utilizzare le proprie mappe

33 Il modello della cartografia (web) 2.0 L informazione geografica è prodotta e consultata da tutti La cartografia è uno strumento che permette l interazione e la partecipazione

34 Essenzialmente, la neogeografia si riferisce alle persone che utilizzano e creano le loro mappe, sulla base dei loro interessi e dalla combinazione degli elementi di un set di strumenti già esistenti. La Neogeografia è il condividere informazioni geolocalizzate con amici e visitatori, aiutando a capire il contesto e trasmettendo la comprensione attraverso la conoscenza del luogo Un neogeografo utilizza le tecniche di mapping attraverso le API offerte da Google Maps geotagga le sue foto per fare una mappa..

35 A tal fine le autorità competenti facilitano i processi partecipativi delle comunità interessate nel governo del territorio realizzando nel proprio sito web, all interno del sistema informativo territoriale, una specifica piattaforma web di tipo dinamico (geoblog) intesa come strumento di supporto alle decisioni per garantire, in qualsiasi momento del processo di formazione ed allestimento degli atti di pianificazione, la partecipazione interattiva delle comunità interessate. Una proposta concreta Art. Informazione e partecipazione

36 Cos'è un Geoblog Qualche definizione : weblog geografico :un geoblog è un tipo specifico di blog che è costruito in modo da includere nelle sue pagine qualsiasi informazione geografica per fissarne la posizione. "diario in rete", ed è letteralmente un sito (web) che tiene e propone traccia (log) di quel vi accade

37 Caratteristiche del geoblog Interattività Ipermedialità Connettività Centralità dell informazione geografica

38 Sito web

39 Mappa

40 Categorie articolate in Proposta Criticità Problema

41 Il sito

42 le segnalazioni

43 Possibilità di ingrandire la mappa La mappa Layer di google maps Argomenti delle categorie delle segnalazioni Layer aggiuntivi oltre quelli di default Modalità di invio della segnalazione

44 home page

45 su facebook

46 i commenti

47 nell ipod

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