marzo 2015 / no.75 ISSN X Press

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "marzo 2015 / no.75 ISSN 2039-540X Press"

Transcript

1 marzo 2015 / no.75 ISSN X Press Professione Economica e Sistema Sociale

2 Press Sommario/marzo PRIMO PIANO 37 Domenico Calvelli CNDCEC REPORT Schilder: L impegno dello IAASB per le Pmi - Pag L attività di marzo Longobardi: Revisione legale valore aggiunto per imprese e collettività - Pag. 4 EDITORIALE 3 Maria Luisa Campise L INTERVENTO DIAMO I NUMERI 44 RSO: aumenta il tasso di crescita degli iscritti all Albo Gerardo Longobardi Raffaele Marcello Arnold Schilder Marcello Bessone Raffaele D Alessio Laura Pedicini Mariarita Cafulli Valter Cantino Alain Devalle Neil Stevenson PROFESSIONE E TEMPO LIBERO 47 Letti per voi Bessone: Il ruolo del MEF nell emanazione dei principi di revisione ISA Italia - Pag. 10 Marcello: Principi scalabili e proporzionati - Pag. 6 CONVEGNI 20 L'adozione dei principi professionali in materia di revisione ISA Italia IL PUNTO 32 M. E. Di Giandomenico

3 Principi ISA Italia, una sfida per la professione Questo numero di Press dedica ampio spazio ad una serie di approfondimenti sull adozione dei principi di revisione internazionali ISA Italia, avvenuta con determina della Ragioneria generale dello Stato del 23 dicembre 2014 e con successiva delibera della Consob del 4 febbraio 2015 n Una novità di assoluta rilevanza per la professione, sulla quale il nostro mensile non poteva che soffermarsi. I principi di revisione, divenuti obbligatori per le revisioni dei bilanci 2015, sono stati elaborati nel corso degli ultimi anni da un tavolo tecnico composto dai delegati degli Ordini e delle associazioni professionali sottoscrittori della convenzione stipulata ai sensi dell art. 12 del decreto legislativo 27 gennaio 2010 n. 39, tra cui anche il Consiglio Nazionale dei commercialisti. Essi rappresentano, pertanto, un importante atto di autoregolamentazione della professione, sancito dalla loro formale adozione da parte dei due citati regulators del mercato italiano della revisione legale. Proprio a questa fondamentale tappa del percorso di regolamentazione dell attività di revisione, è stato dedicato nelle scorse settimane un importante convegno, organizzato dal Ministero dell economia e dalla Consob, al quale hanno partecipato anche gli Ordini e le associazioni professionali che hanno elaborato i principi di revisione. Di questo evento abbiamo voluto riportare i testi integrali dei discorsi del Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Gerardo Longobardi, e del Presidente dell International Auditing and Assurance Standards board (IAASB), Arnold Schilder. Due testimonianze dirette dell attenzione riservata alla materia dalla professione, a livello nazionale e internazionale. Del resto, negli ultimi anni è andato decisamente crescendo il livello di consapevolezza e di impegno del Consiglio nazionale nei riguardi delle tante considerazioni connesse con l implementazione dei nuovi principi, in primis con riferimento alla revisione legale in contesti aziendali di più piccole dimensioni o nei casi in cui la revisione sia affidata al collegio sindacale, quale organo societario e a composizione plurima, piuttosto che al revisore esterno. Un azione politica e di studio, quella del Consiglio nazionale in questo ambito di mercato così sensibile per i colleghi, sempre più ispirata ad uno spirito di fattiva collaborazione con le istituzioni preposte, a cominciare dal Ministero dell economia, come è giusto e fisiologico che sia per una materia dalle evidenti ricadute sul sistema economico. Come sottolineato dal Presidente Longobardi, del resto, la revisione legale dei bilanci è un presidio fondamentale a tutela dell interesse generale affinché l informativa finanziaria possa essere attendibile, chiara e trasparente. Uno strumento di garanzia che, secondo il presidente dei commercialisti italiani, genera altrettanti benefici derivati, dalla possibilità di comprovare la veridicità dei costi iscritti in bilancio anche nei confronti del Fisco alla facilità di accesso al credito e di valutazione del merito creditizio dell impresa fino alla riduzione del rischio di frodi ed insolvenze, limitando fenomeni quali l economia sommersa, il riciclaggio e la corruzione. Considerazioni che lo spingono a sostenere che non solo vanno evitate ulteriori misure di esonero dall obbligo di revisione dei bilanci, ma che, al contrario, l obbligo di revisione legale andrebbe introdotto anche in presenza di altre situazioni degne di controllo come le ipotesi di finanziamenti e contributi pubblici particolarmente rilevanti, nonché in presenza di imprese con un elevato tasso di indebitamento. Una battaglia che Press appoggia con forza. Maria Luisa Campise Direttore Press

4 4 Revisione legale valore aggiunto per imprese e collettività Gerardo Longobardi Presidente Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili I commercialisti contrari ad ipotesi di ulteriore riduzione dei suoi ambiti di applicazione La delibera della Ragioneria generale dello Stato del 23 dicembre 2014 di adozione dei principi di revisione internazionali ISA Italia, elaborati dagli Ordini e dalle associazioni professionali e dalla Consob, rappresenta un ulteriore importante tassello del lungo processo di attuazione del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39. Uno dei tanti aspetti che merita di essere evidenziato è che questi nuovi principi costituiscono la piattaforma sulla quale verrà presto costruito l atteso sistema dei controlli della qualità previsto dallo stesso d.lgs. 39/2010. Le verifiche della qualità, cui verranno sottoposti periodicamente Rregistro dei revisori, includeranno, infatti, tra le altre cose, una valutazione della conformità del lavoro svolto ai principi di revisione ed ai principi di indipendenza applicabili. I controlli della qualità rappresentano il vero aspetto innovativo dell intervento riformatore della disciplina sulla revisione legale dei conti attuato nel Disciplina alla quale, tra l altro, bisognerà presto rimettere mano in considerazione dell intervenuta approvazione da parte dell Unione europea di una nuova direttiva in materia di revisione che gli Stati membri sono chiamati a recepire entro il 17 giugno La nostra professione è ormai da tempo abituata a confrontarsi con l obbligo della formazione continua, anch esso introdotto dalla riforma del 2010, così come i principi di revisione rappresentano da sempre gli standard professionali di riferimento per lo svolgimento dell incarico, ancorché, prima della determina della Ragioneria generale dello Stato del 23 dicembre 2014, non avessero cogenza ex legge. Il controllo di qualità della revisione rappresenta, invece, una grande innovazione e, al tempo stesso, una grande incognita perché non conosciamo ancora come l autorità di vigilanza voglia darvi attuazione. Il Consiglio nazionale ritiene che il controllo pubblico debba sicuramente rispondere a requisiti di indipendenza ed obiettività, ma anche a quelli di competenza ed esperienza professionale. Esso, pertanto, deve necessariamente prevedere forme di delega delle funzioni agli Ordini professionali, ancorché sottoposti alla vigilanza dell autorità pubblica imposta dalla regolamentazione europea, al fine di garantire l imprescindibile ausilio di chi ha le competenze tecniche e l adeguata formazione professionale, derivanti dall aver esercitato l attività di revisione contabile. Gli anni a venire si prospettano, pertanto, anni di grandi cambiamenti per la revisione legale che può ben essere intesa sia una risorsa strategica per l impresa sia un valore in generale per la collettività. Proprio in considerazione del valore aggiunto derivante dalla revisione legale, in termini di tutela dell interesse generale ad una informativa finanziaria attendibile, chiara e trasparente, del quale beneficiano sia gli stakeholders sia le stesse imprese sottoposte al controllo contabile, riteniamo pericolose certe scelte dirette ad introdurre ulteriori

5 L intervento 5 misure di esonero dall obbligo di revisione dei bilanci per le imprese di piccole e medie dimensioni. Auspichiamo che il recepimento della nuova direttiva 2014/56/UE rappresenti l occasione non solo per il mantenimento delle attuali soglie di esonero, ma anche per l introduzione dell obbligo di revisione legale in contesti ove essa non risulti attualmente prevista, ad esempio, in presenza di finanziamenti pubblici particolarmente rilevanti, nonché di un elevato tasso di indebitamento. Sul fronte della formazione, poiché, come detto, la professione di dottore commercialista ed esperto contabile è già soggetta ad un obbligo formativo che abbraccia un ventaglio di materie più ampie di quelle richieste per l espletamento dell attività di revisione legale, è necessario prevedere forme di esonero per i professionisti che abbiano già preso parte ad eventi formativi aventi ad oggetto le materie connesse alla revisione legale. Il sistema formativo in essere per la professione di dottore commercialista ed esperto contabile, completamente verificabile e già sottoposto al controllo degli Ordini professionali, è stato rafforzato anche a seguito dell emanazione del d.m. 15 febbraio 2012, n. 23, con cui è stato istituito l elenco dei Revisori dei conti degli Enti locali tenuto dal Dipartimento degli Affari interni e territoriali del Ministero dell Interno. In tale frangente, senza introdurre un distinto obbligo formativo per i revisori degli enti locali, nella considerazione che la materia della contabilità pubblica e gestione economico finanziaria degli enti territoriali rientra nell ambito delle materie di aggiornamento e approfondimento che concorrono alla formazione del dottore commercialista ed esperto contabile, il Consiglio Nazionale ed il Ministero dell interno hanno instaurato un rapporto di collaborazione, finalizzato ad ottenere la condivisione degli eventi organizzati e gestiti dagli Ordini professionali per consentire l acquisizione di crediti formativi utili sia per la formazione continua del Commercialista che del Revisore degli enti locali. Auspichiamo che il già collaudato meccanismo di condivisione di corsi e seminari formativi organizzati dall Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili in essere con il Ministero dell Interno venga ricalcato anche per quanto attiene la formazione dei revisori legali. Su questi temi si concentrerà l operatività del Consiglio nazionale nei prossimi mesi per quello che riguarda la revisione legale, senza tralasciare gli usuali aspetti legati all implementazione delle regole contenute nei principi di revisione ISA Italia in contesti aziendali di dimensioni minori nonché alla declinazione delle stesse regole nell ambito del funzionamento del collegio sindacale incaricato della revisione.

6 6 Principi scalabili e proporzionati Raffaele Marcello Consigliere nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili con delega ai Principi di revisione Gli ISA adattabili alle dimensioni dell azienda e da raccordare con le norme sul collegio sindacale La delibera del Ministero dell Economia e delle Finanze del 23 dicembre 2014, che ha adottato i principi di revisione internazionali ISA Italia rendendoli obbligatori per tutte le revisioni legali dei bilanci relativi all esercizio 2015, pone alla ribalta due temi particolarmente significativi per i commercialisti che svolgono incarichi di revisione. Il primo riguarda la revisione dei bilanci di società di dimensioni minori, il secondo attiene l operatività del collegio sindacale, o del sindaco unico, incaricato della revisione legale. L approccio degli ISA Italia, basato su principi e regole generali, si presta ad essere adottato nelle diverse e svariate casistiche aziendali che possono presentarsi, perché consente, anzi impone, la proporzionalità o scalabilità delle procedure di revisione in base alla natura, dimensione e complessità dell impresa sottoposta a revisione. Ovviamente la proporzionalità non significa diversità di regole, bensì una personalizzazione delle procedure di revisione secondo il giudizio professionale del revisore il quale le configura nel modo più appropriato sulla base della preliminare identificazione e valutazione dei rischi di errori significativi nel bilancio. I principi di revisione internazionali ISA Italia, inoltre, essendo una diretta derivazione di standard internazionali, sono stati elaborati avendo come riferimento il revisore unico, sia esso persona fisica o società di revisione, il quale può avvalersi di strutture più o meno complesse. Ciò posto, la loro implementazione nell ambito del contesto normativo e regolamentare nazionale, ma anche economico del nostro Paese, caratterizzato dalla presenza preponderante di piccole e medie imprese, presuppone delle considerazioni specifiche per la revisione dei bilanci di tali categorie di imprese. Al tempo stesso, poiché il diritto positivo italiano attribuisce, al ricorrere di determinati presupposti lo svolgimento della revisione, oltre che al revisore, al collegio sindacale sono necessarie anche in questo caso delle considerazioni specifiche a livello di metodologie di revisione che tengano conto delle profonde differenze di funzioni che intercorrono tra il collegio sindacale ed il revisore, differenze frutto sostanzialmente della circostanza che il primo è un organo societario, normalmente a composizione plurima e paritetica, mentre il revisore non lo è. Il Consiglio nazionale ritiene sicuramente utile fornire ai colleghi, impegnati nello svolgimento della revisione di bilancio di una piccola e media impresa, affermazioni di principio ma anche strumenti utili a declinare i principi in specifiche procedure di revisione in base alle circostanze aziendali specifiche, la cui appropriatezza varia in base alla natura, dimensione e complessità dell impresa sottoposta a revisione. Siamo consapevoli che, solo per fare un esempio, l articolazione molto spesso poco strutturata del controllo interno di una piccola e media impresa comporta un più semplice e rapido processo di acquisizione della sua conoscenza e comprensione da parte del revisore. Così come è di tutta evidenza che alcuni principi di revisione internazionale ISA Italia, o parte di essi, potrebbero non trovare applicazione nel contesto della revisione di una piccola e media

7 L intervento 7 impresa perché le circostanze in essi contemplate non esistono e quindi il principio di revisione, o parte di esso, non è pertinente alla specifica realtà aziendale. Ad esempio, il principio di revisione internazionale ISA Italia n. 600, relativo alla revisione del bilancio del gruppo, sarà spesso disapplicato nella revisione delle piccole e medie imprese. Lo stesso dicasi per il principio di revisione internazionale ISA Italia n. 610 relativo all utilizzo dei revisori interni qualora la piccola o la media impresa, come spesso accade, non abbia una funzione di revisione interna. Inoltre, anche nel caso in cui un principio di revisione sia applicabile nella revisione di una piccola e media impresa, non è detto che lo siano tutte le regole in esso contenute. Basta pensare all applicabilità delle regole relative ai rapporti/comunicazioni tra i componenti dei team di revisione quando il team è composto dal singolo revisore. La sezione linee guida ed altro materiale esplicativo dei principi di revisione già contengono considerazioni specifiche per le imprese di dimensioni minori che facilitano l applicazione delle regole alla revisione di tali imprese. Anche l appendice del principio internazionale sul controllo della qualità ISQC Italia n. 1, specifica che nel caso di soggetti di dimensioni minori, fermo restando il perseguimento degli stessi obiettivi, la declinazione del principio potrà avvenire attraverso direttive e procedure che consentano la gestione delle singole circostanze secondo criteri di efficienza, efficacia e non gravosità del sistema di controllo interno della qualità. Il Consiglio Nazionale ritiene che tali specificità debbano trovare la massima enfatizzazione ed avere delle reali e concrete possibilità di essere applicate. Non dimentichiamo che il concetto della proporzionalità e scalabilità dei principi di revisione internazionali alla dimensione e complessità del soggetto sottoposto a revisione è stato esplicitato nel testo della nuova direttiva revisione approvato dall Unione europea ad aprile 2014 e che dovrà essere recepita in Italia entro il 17 giugno Concetto che, sempre come prevede la citata Direttiva, dovrà essere tenuto in considerazione dalle autorità competenti quando effettuano i controlli di qualità delle revisioni dei bilanci delle piccole e medie società. Al tempo stesso, il Consiglio nazionale ritiene sia altrettanto utile fornire una chiave di lettura dei principi ISA Italia che li renda pienamente raccordabili con le norme di legge applicabili al collegio sindacale, declinando lo svolgimento di attività previste dai principi di revisione con le peculiarità del collegio sindacale che svolge la revisione legale del bilancio. L attività del Consiglio nazionale nei prossimi mesi sarà pertanto orientata a fornire ai colleghi, impegnati nell attività di revisione, contributi pratici allo svolgimento degli incarichi nell ambito di realtà aziendali di più piccole dimensioni, nonché strumenti utili a declinare lo svolgimento delle attività previste dai principi di revisione da parte del collegio sindacale qualora sia incaricato di questa importante funzione.

8 8 L impegno dello IAASB per le Pmi Arnold Schilder, Chairman International Auditing and Assurance Standards Board (IAASB) L adozione degli ISA testimonia l impegno per una revisione contabile di elevato valore e qualità In qualità di Presidente dell International Auditing and Assurance Standards Board, vorrei esprimere le mie congratulazioni all Italia per la sua decisione di adottare i Principi internazionali di revisione contabile (ISA) nella versione clarified, diventando così uno degli oltre cento ordinamenti giuridici che utilizzano o si sono impegnati ad utilizzare questi principi. La decisione di adottare gli ISA rappresenta un impegno chiaro a migliorare la qualità della revisione contabile, a beneficio degli utilizzatori dei bilanci sottoposti a revisione, e ad accrescere lo slancio globale verso l adozione di un linguaggio unico per tutte le revisioni contabili, sia nel settore privato che in quello pubblico. Gli ISA sono stati concepiti per essere idonei a un applicazione proporzionata; una revisione contabile di qualità può essere svolta in modo efficace ed efficiente, a prescindere dalla dimensione dell impresa e dal suo settore di attività. Lo IAASB è lieto di constatare che gli ISA, e il loro approccio basato sul rischio, sono utilizzati da molti piccoli e medi studi professionali in tutto il mondo. Al fine di favorire l adozione e l effettiva implementazione dei principi, lo staff tecnico dello IAASB ha già pubblicato una guida per illustrare come gli ISA e il principio sul controllo della qualità, ISQC 1, possono essere applicati in modo commisurato alla dimensione e alla complessità dell impresa oggetto di revisione e del soggetto che la svolge. Il Board riconosce altresì alcuni importanti contributi che hanno favorito il dialogo sull applicabilità degli ISA alle piccole e medie imprese. Il Comitato SMP di IFAC, sotto la guida di Giancarlo Attolini, ha elaborato alcune guide all implementazione, utili ed esaustive, a supporto dei piccoli e medi studi che effettuano la revisione delle PMI, e fornisce regolarmente riscontri allo IAASB sulle questioni rilevanti per i PMS e le PMI per quanto riguarda sia i nostri processi di standard-setting, sia lo sviluppo dei nostri piani di lavoro futuri. Anche gli standard setter nazionali della revisione contabile di diversi Stati membri hanno fatto molto per promuovere la consapevolezza delle questioni rilevanti per l applicazione proporzionale degli ISA e sono diventati preziosi ambasciatori presso gli altri Stati membri che stanno ancora considerando le implicazioni legate alla decisione di adottare gli ISA versione clarified. Certamente per rendere gli ISA operativi sono necessari investimenti, ma vale la pena percorrere questa strada poiché porterà a un servizio di revisione il cui elevato valore è riconosciuto. Recentemente lo IAASB ha stabilito delle modifiche alla relazione di revisione, volte a migliorarne il valore comunicativo, e i nuovi progetti del Board su questioni importanti, quali il controllo di qualità e lo scetticismo professionale, testimoniano un investimento continuo negli ISA che sono considerati come le fondamenta di una revisione contabile di elevati valore e qualità e rilevante a livello globale. Traduzione dall inglese di Mariarita Cafulli e Elena Florimo, settore traduzioni del CNDCEC

9 L Intervento 9 IAASB s commitment to SMEs Arnold Schilder, Chairman International Auditing and Assurance Standards Board (IAASB) The decision to formally adopt ISAs represents an obvious commitment to enhancing audit quality As Chairman of the International Auditing and Assurance Standards Board, I congratulate Italy for its formal decision to adopt the Clarified International Standards on Auditing (ISAs), being one of more than 100 jurisdictions that use or are committed to using these standards. The decision to formally adopt ISAs represents an obvious commitment to enhancing audit quality to benefit users of audited financial statements, and furthering the global momentum towards a single language for all audits - private and public. The ISAs have been designed to be capable of proportionate application - that is, a quality audit can be conducted effectively and efficiently, no matter the size of the entity or the industry in which it operates. The IAASB is pleased to see the ISAs, and with their underlying risk-based approach to an audit, being used by many small and medium practices (SMPs) around the word. To further support adoption and effective implementation, the IAASB has already issued Staff guidance to raise awareness as to how the ISAs and the overarching quality control standard, ISQC 1, can be applied in a matter proportionate to the size and complexity of the entity being audited and the firm doing so. The Board also recognizes important contributions made by others to the dialogue about the applicability of the ISAs to small- and medium-sized entities. The IFAC SMP Committee, under the leadership of Giancarlo Attolini, has developed useful and comprehensive implementation guides to help SMPs serve their SME clients, and regularly provides feedback to the IAASB on issues relevant to SMPs and SMEs both in our standard-setting processes and the development of our future work plans. National auditing standard setters in many European Member States have also done much to promote awareness of matters relevant to the proportionate application of the ISAs and are helpful ambassadors as other Member States consider the implications of the move towards adoption of the clarified ISAs. Investment is of course needed to bring the ISAs into operation, but doing so is worthwhile as it results in a highly essential and valued audit service. Indeed, the IAASB's recently finalized changes to the auditor's report, aimed at enhancing the communicative value of the auditor's report, and the Board's new projects on important topics such as quality control and professional skepticism, signal a continued investment in ISAs as the basis for high-quality, valuable and relevant audits globally.

10 10 Il ruolo del MEF nell emanazione dei principi di revisione ISA Italia Marcello Bessone Dirigente Ufficio V Ispettorato Guardia di Finanza, del Ministero dell economia e delle finanze Al Ministero spetta un ruolo di avvio del procedimento per l adozione dei principi, di verifica della correttezza e della regolarità L attribuzione delle competenze di vigilanza sulla revisione legale al Ministero dell economia e delle finanze, ai sensi del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, ha comportato una rilevante soluzione di continuità con il precedente regime, prevedendo l introduzione di rigorosi obblighi ai quali lo svolgimento della revisione e il conferimento dei relativi incarichi deve attenersi, pena l impossibilità di qualificarli quale revisione legale. Tra tali criteri, l obbligo di osservare i principi professionali di revisione contraddistingue senza dubbio l attività in discorso sotto un profilo sostanziale, nel senso che l applicazione dei principi stessi costituisce non soltanto un presupposto, per legge, del corretto esercizio della revisione legale, ma la finalità stessa del complesso impianto di requisiti e procedimenti previsti dal decreto legislativo n. 39 del Al Ministero spetta garantire l introduzione dei principi nell ordinamento, prevista dall art. 26 della direttiva 2006/43/CE, ai sensi del quale gli Stati membri possono applicare un principio di revisione nazionale fintantoché la Commissione non abbia adottato un principio di revisione internazionale concernente la medesima materia. Inoltre, una volta intervenuta la Commissione con l adozione disciplinata dai commi 1 e 2 del citato art. 26, gli Stati membri possono imporre procedure di revisione od obblighi supplementari o, in casi eccezionali, stralciare parti dei principi di revisione internazionali, soltanto se tali obblighi supplementari derivano da obblighi giuridici nazionali specifici relativi alla portata di revisioni legali dei conti. Tali procedure od obblighi supplementari di revisione devono, comunque, contribuire alla credibilità e qualità dei bilanci di esercizio e dei bilanci consolidati ed essere in linea con l interesse generale europeo, nel rispetto dei paragrafi 1 e 2 dell art. 26. In attesa del recepimento della direttiva 2014/56/UE, il quadro normativo per l adozione dei principi è dettato dagli artt. da 9 a 12 del decreto legislativo n. 39 del 2010, concernenti lo svolgimento della revisione. In particolare, il comma 3 dell art. 11 e il comma 1 dell art. 12 individuano i soggetti rilevanti e delineano, in senso ampio, il procedimento dell adozione, mentre il comma 2 dello stesso art. 12, prescrivendo il riferimento ai principi internazionali, condiziona in senso univoco il contenuto di quelli nazionali. Il procedimento di adozione - del quale il Ministero deve garantire l avvio e la correttezza - si snoda in due fasi fondamentali: a) sottoscrizione di una convenzione con gli Ordini e le associazioni professionali interessati, finalizzata a definire le modalità di elaborazione dei principi; b) elaborazione dei principi da parte dei medesimi

11 L intervento 11 soggetti convenzionati e della Commissione nazionale per le società e la borsa. L essenzialità delle fasi contemplate dalle norme primarie ha richiesto di intervenire oltre a quanto strettamente richiesto dalla legge, per garantire il proficuo compimento del processo. In particolare, al momento dell avvio, è stato ritenuto opportuno, a fronte della generalità della formulazione della norma - che si limitava a parlare di Ordini e associazioni professionali - operare una selezione dei soggetti da ammettere alla sottoscrizione della convenzione di cui al comma 1 dell art. 12 del citato decreto legislativo n. 39 del 2010, accertando la sussistenza dell interesse alla elaborazione dei principi. Tenuto conto che la disposizione primaria prescrive espressamente la sussistenza di tale interesse, il Ministero ha ritenuto di perseguire, sul piano amministrativo, le finalità della legge. Si è, poi, avvertita la necessità di conferire ai principi la certezza riguardante l ufficialità del testo nonché l esatta individuazione delle date di decorrenza. A tali fini, non sarebbe stato conforme al decreto legislativo n. 39 del 2010 prevedere l approvazione dei principi con un decreto del Ministro, tenuto conto che l approvazione è riservata ai principi di etica e di indipendenza e che, soprattutto, avrebbe contraddetto il carattere di autoregolamentazione sotteso alla formulazione degli artt. 11 e 12. Si è fatto, pertanto, ricorso a una determina del Ragioniere generale dello Stato, alla quale i principi stessi sono stati allegati (determina 23 dicembre 2014). Infine, anche la convenzione che il Ministero ha sottoscritto con l International Federation of Accountants (IFAC) ai fini di pubblicare (digitalmente) i testi elaborati sulla base degli International Standards on Audit (ISA) non è prevista dalla legge, ma necessaria in quanto il comma 2 dell art. 12 ha imposto il riferimento inequivocabile ai suddetti standard, il cui utilizzo presuppone, appunto, la concessione sui relativi diritti. Tale modello di recepimento non discende dalla direttiva 2006/43/CE, ma è scelta deliberata del legislatore nell esercizio della delega per il recepimento (l. 88/2209). Da un lato, si è inteso valorizzare le competenze tecniche e le esperienze possedute dagli Ordini e associazioni professionali e dai soggetti da questi rappresentati, che solitamente non costituiscono il nucleo principale di quelle dei funzionari ministeriali. Dall altro, si è sottolineata l autoregolamentazione insita dell attività in discorso, in linea con l impostazione prevalente nel mondo anglosassone, che del resto ha influenzato la riforma europea della revisione. In conclusione, al Ministero spetta un ruolo di avvio del procedimento per l adozione dei principi, di verifica della correttezza e della regolarità, di garanzia del rispetto effettivo degli interessi degli iscritti al registro della revisione legale, di controllo della conformità all interesse (e alla legislazione) europei e di rispetto, non ultimo, dei diritti vantati anche dall IFAC. Resta da vedere il ruolo del Ministero in relazione ai principi di revisione, una volta completato il recepimento della direttiva 2014/56/UE. Per quanto riguarda gli ISA, gli stessi saranno obbligatori, ma il Legislatore nazionale si è già mosso in questa direzione e gli Ordini e le associazioni professionali hanno operato in tal senso. La seconda possibile innovazione è legata all opportunità di meglio mettere a punto, da parte del Legislatore, il modello di adozione dei principi vigente. Sul piano amministrativo, al Ministero potrebbero essere chiesti elementi per meglio compiere le connesse valutazioni, compito che non potrebbe non essere affrontato alla luce dell esperienza sfociata con l adozione dei principi in data 23 dicembre 2014.

12 12 La revisione legale centrale per le aziende Raffaele D Alessio Odcec di Avellino, Presidente della Commissione principi di revisione del CNDCEC Impegno prioritario della nuova Commissione Principi di revisione del CNDCEC è la stesura di nuove linee guida La revisione legale dei conti non può considerarsi indifferente rispetto alla dimensione aziendale, perlomeno da tre punti di vista, ossia la natura degli interessi coinvolti, la presenza di un sistema di controllo interno e l adeguatezza delle risorse finanziarie e umane per l external auditing. Per quanto riguarda la natura degli interessi coinvolti, l azienda di maggiori dimensioni si pone al centro di una vasta trama di relazioni che avvince a sé molti stakeholder, i cui interessi devono trovare adeguata tutela. In particolare, quando l azienda emette titoli sul mercato finanziario e coinvolge investitori istituzionali, intermediari finanziari e larghe masse di risparmiatori, la revisione legale dei conti diventa un presidio non soltanto di trasparenza dei bilanci - e quindi di corretto funzionamento dei meccanismi del mercato finanziario - ma anche di stabilità del sistema in quanto rivela tempestivamente anomalie negli andamenti aziendali. Da questo punto di vista, si comprende perché nel processo di drafting dei principi di revisione si preveda l intervento anche dei regulator e dei supervisor del mercato finanziario o del sistema bancario e assicurativo. Per quanto riguarda la presenza di un sistema di controllo interno, sono gli stessi ISA ad ammettere una differenziazione tra azienda di maggiori e di minori dimensioni basata anche su tale parametro. Di conseguenza, l assenza o la precarietà di un sistema di controllo interno innalza fino alla soglia del 100% il risk control e con esso impone la drastica riduzione o la totale eliminazione delle procedure di conformità a favore delle procedure di validità. Per quanto riguarda, infine, l adeguatezza delle risorse finanziarie e umane per l external auditing, è innegabile che l eliminazione delle tariffe, la concorrenza tra professionisti, la scarsa disponibilità delle aziende a spendere per quelli che considera inutili adempimenti burocratici sono tutti fattori che ostacolano il pieno dispiegarsi delle attività che dovrebbero essere pianificate in sede di risposta al rischio. Pertanto, l attività di revisione legale dei conti è oggettivamente limitata dalle poche risorse che possono essere messe a disposizione, portando il singolo revisore o il collegio tutto, in considerazione dei dati dell incarico, ad innalzare l audit risk tollerabile e, quindi, ad accettare incarichi moderatamente o significativamente più rischiosi in quanto suscettibili di essere conclusi senza i livelli di significatività campionaria considerabili adeguati. In conclusione, l attività di revisione legale dei conti nella PMI, per la più circoscritta rete di stakeholder che questa attrae nell orbita, l inadeguatezza o l assenza del sistema di controllo interno, la limitatezza dei compensi (i.e., l aumento del rischio di incarico), presenta natura e impatto diverso da quella svolta nelle aziende di maggiori dimensioni o, addirittura, nelle società quotate, nelle banche, nelle assicurazioni. Non è pertanto immaginabile e razionale un modello di procedure e tecniche di revisione pienamente comune con quello adottato nelle imprese maggiori. Appare, pertanto, ineludibile l adattamento del corpus dei principi

13 L intervento 13 internazionali di revisione al mondo delle PMI, adattamento che tenga conto di: il testo ufficiale degli ISA; le ISA Guides (in particolare, nella versione italiana, la Guida all utilizzo dei principi di revisione internazionali nella revisione contabile delle piccole e medie imprese ); gli ISA Implementation Support Modules; la migliore dottrina nazionale e internazionale in tema di audit of small entities. Il sintesi, tra i primi obiettivi della Commissione principi di revisione del CNDCEC, vi sarà quello di produrre delle linee guida che ridefiniscano, di fronte alle PMI, l estensione delle procedure e tecniche da applicare. Tale corpus dovrà: riflettere le specificità delle PMI italiane; essere di concreta e chiara applicazione immaginando che il revisore (come evocato nell ambito degli ISA) sarà soprattutto il collegio sindacale (o anche il sindaco unico), con i suoi poteri e peculiarità; definire meglio i criteri di pianificazione delle procedure di revisione quando il sistema di controllo interno è praticamente inesistente; evidenziare quali sono le politiche di earning management e di falsificazione dei bilanci più frequenti nella realtà italiana. Infine dovrà costituire una guida operativa per ogni professionista, ma dovrà anche essere accettato quale standard di riferimento ai fini della valutazione della qualità del lavoro di revisione (ex art. 20 D.Lgs. 39/2010) e, soprattutto, della definizione dei limiti e della natura della responsabilità civile, amministrativa e penale connessa alla revisione legale dei conti. Per questo sarà fondamentale un processo di generally acceptance, di endorsement e di comunicazione istituzionale a tutti i livelli, anche di autorità amministrativa e giudiziaria.

14 14 ISA Italia, al centro controllo di qualità Laura Pedicini Segreteria tecnica Commissione principi di revisione del Cndcec Diversa struttura e contenuti innovativi per i nuovi standard Iprincipi di revisione internazionali ISA Italia, adottati dai due regulators nazionali, rispettivamente, con Determina della Ragioneria generale dello Stato del 23 dicembre 2014 e con Delibera della Consob del 4 febbraio 2015 n , sono il frutto del lavoro di un tavolo tecnico composto dai delegati degli Ordini e delle associazione professionali, sottoscrittori della convenzione stipulata ai sensi dell art. 12 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, e dalla Consob. Oggetto della convenzione, sottoscritta a fine 2011 e rinnovata a settembre 2014, tra il MEF ed il Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, l Associazione Italiana Revisori Contabili (Assirevi) e l Istituto Nazionale Revisori Legali (INRL), è l elaborazione, ma anche il relativo aggiornamento, sia dei principi di revisione sia dei principi di deontologia, indipendenza ed obiettività tenendo conto di quelli emanati dagli organismi internazionali. In attesa della definizione, ormai prossima, dei principi di deontologia, indipendenza ed obiettività, i revisori sono chiamati ad applicare i neo emanati principi di revisione a partire dalle revisioni legali dei bilanci dell esercizio Il pacchetto dei nuovi standard professionali di riferimento in materia di revisione dei bilanci si compone di 33 principi ISA Italia, di diretta derivazione degli International Standards on Auditing (ISA) emanati da IFAC (International Federation of Accountants), nonché di due principi di revisioni nazionali, che non trovano corrispondenza con gli standard internazionali ISA e che sono relativi, rispettivamente, alle verifiche della regolare tenuta della contabilità e al giudizio di coerenza della relazione sulla gestione e di alcune informazioni contenute nella relazione sul governo societario con il bilancio. Ad essi va ad aggiungersi un principio internazionale sul controllo della qualità che rappresenta un corollario nonché un presupposto per la corretta applicazione degli stessi principi di revisione. I 33 principi di revisione internazionali ISA Italia ed il principio sul controllo della qualità ISQC 1 sono una rielaborazione dei corrispondenti standard internazionali emanati da IFAC nel 2009 che il Consiglio nazionale aveva già tradotto in lingua italiana e pubblicato nel 2010 in collaborazione con la Consob e l Assirevi. Le traduzioni sono state ora integrate dal tavolo dei convenzionati con considerazioni specifiche utili a supportare l applicazione degli standard internazionali nell ambito delle disposizioni normative e regolamentari dell ordinamento italiano, nel rispetto della relativa policy IFAC. Il nuovo set dei principi di revisione ISA Italia sostituisce quelli attualmente in vigore ed emanati, ai sensi dell art. 162, comma 2, lett. a), del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF), dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili ed adottati con delibera della Consob. Rispetto ai principi di revisione nazionali previgenti i nuovi standard presentano una struttura completamente diversa nonché alcuni contenuti altrettanto innovativi. La nuova struttura deriva dal complesso progetto di riscrittura dei principi internazionali attuato da IFAC nel 2009 per effetto del quale il contenuto degli standard è stato articolato in sezioni distinte tra di loro

15 L intervento 15 al fine di definire il diverso livello di autorevolezza, in particolare con riferimento alle regole di revisione rispetto alle linee guida ed altro materiale applicativo. Queste non rappresentano di per sé delle regole ma sono rilevanti ai fini delle corretta applicazione delle stesse. Un ulteriore elemento di novità riguarda l oggetto di alcuni principi di revisione ISA Italia che per la prima volta regolano aspetti non considerati nei precedenti principi di revisione nazionali. È il caso del principio di revisione internazionale ISA Italia n. 210 recante Accordi relativi ai termini degli incarichi di revisione che tratta delle responsabilità del revisore nel concordare con la società soggetta a revisione i termini dell incarico in fase di accettazione o di mantenimento dello stesso. È anche il caso del principio di revisione internazionale ISA Italia n. 265, Comunicazione delle carenze nel controllo interno ai responsabili delle attività di governance ed alla direzione, che stabilisce regole specifiche relative alla comunicazione delle carenze significative nel controllo interno identificate dal revisore nel corso del proprio lavoro. Nuovo è pure il principio di revisione internazionale ISA Italia n. 450, Valutazione degli errori identificati nel corso della revisione contabile, relativo alla valutazione dei risultati ottenuti dallo svolgimento delle procedure di revisione in termini di errori identificati e di eventuali errori non corretti da parte della direzione. Di nuova emissione anche il principio di revisione internazionale ISA Italia n. 710, Informazioni comparative relativo agli obblighi di reportistica del revisore rispetto alle informazioni comparative. Rappresenta una novità rispetto al passato anche il principio di revisione internazionale ISA Italia n. 720, Le responsabilità del revisore relativamente alle altre informazioni presenti in documenti che contengono il bilancio oggetto di revisione contabile, che detta le regole per il revisore nei casi in cui i documenti che contengono il bilancio revisionato e la sua relazione di revisione includono altre informazioni di natura finanziaria e non, che potrebbero inficiare la credibilità del bilancio (e della relazione di revisione) in quanto non coerenti con il bilancio stesso. Ad integrazione di tale principio di revisione internazionale, il tavolo di lavoro degli Enti convenzionati ha predisposto il principio di revisione nazionale n. 720B relativo all espressione del giudizio di coerenza delle informazioni contenute nella relazione sulla gestione e di alcune informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari con il bilancio. Infine, il nuovo set dei principi dedica ben tre standard alla relazione di revisione. La portata innovativa maggiore è senz altro quella del principio internazionale sul controllo della qualità (ISQC Italia) n. 1 Controllo della qualità per i soggetti abilitati che svolgono revisioni contabili complete e limitate del bilancio, nonché altri incarichi finalizzati a fornire un livello di attendibilità ad un informazione e servizi connessi. Tale standard riguarda, infatti, l organizzazione interna del revisore, il suo sistema interno, ovverosia l insieme delle direttive e procedure implementate e attuate per garantire la qualità del processo di revisione.

16 16 La versione italiana degli ISA clarified Mariarita Cafulli Responsabile del Settore Traduzioni del CNDCEC Un progetto ambizioso realizzato con spirito di squadra. Centrato l obiettivo di una traduzione completa, fedele e autorevole Tutti i lavori di traduzione passano in second ordine: questo l imperativo per il settore traduzioni nel Il motivo?: Ubi Maior La Commissione Europea stava valutando l endorsement dei Clarified International Standards on Auditing pubblicati nel 2009 dallo IAASB e faceva appello ai traduttori dei principi nei diversi Stati membri. Prima dell unificazione, i due consigli nazionali, CNDC e CNRPC, avevano collaborato regolarmente per la traduzione dei principi di revisione ISA finalizzata all adozione di alcune rilevanti disposizioni in essi contenute. Avevano così maturato un esperienza significativa nella considerazione della terminologia anglosassone e nell individuazione dei termini corrispondenti in italiano, da poter mettere al servizio del programma europeo. Così è iniziato a sprone battuto il progetto di traduzione, questa volta assolutamente completa e fedele, dei 37 principi che costituivano il Bound Volume IAASB. Le traduzioni sono state sottoposte a un attento e laborioso processo di analisi e revisione tecnica interna ed esterna, prima di confluire nella pubblicazione del CNDCEC del gennaio 2011 (1). Nell arco degli ultimi 3 anni, è stato completato un ulteriore processo di adattamento delle previsioni alla normativa italiana nell ambito della Convenzione con il MEF (2) e nel rispetto delle relative policy di IFAC (3). L IFAC prevede infatti una serie di direttive cui devono attenersi i traduttori ufficiali (translating bodies) in particolar modo per la traduzione degli standard (revisione, formazione, deontologia, contabilità del settore pubblico) emessi dai comitati che operano in seno a IFAC. Per favorire la più ampia accettazione degli standard, è inoltre previsto un processo di consultazione con tutte le parti interessate all area professionale in esame. Il CNDCEC ha quindi completato in tempi molto rapidi la traduzione e la prima autorevole review interna, ad opera dell apposita commissione composta da 22 commercialisti esperti nell attività di revisione. In questa fase, la continua collaborazione tra la commissione, le esperte della materia e le traduttrici del CNDCEC ha consentito di raggiungere l obiettivo di una traduzione completa, fedele e autorevole dal punto di vista tecnicoprofessionale, che ha anche tenuto conto dei riferimenti terminologici agli IFRS e alle direttive europee, mantenendo fermo altresì il principio della coerenza e dell uniformità di linguaggio nell arco delle 850 pagine. Il medesimo spirito di fruttuosa collaborazione ha improntato la condivisione delle traduzioni con Assirevi e Consob, che hanno risposto alla consultazione aperta dal CNDCEC e rivolta anche a Isvap, Banca d Italia e Assonime. Successivamente i testi sono stati sottoposti al vaglio della Commissione Europea, in particolare delle traduttrici della DG Mercato Interno. Un processo più completo di così non si poteva immaginare, ed è proprio per questo che, in occasione del Congresso Mondiale dei Commercialisti, svoltosi a Roma lo scorso novembre, questa esperienza di traduzione è potuta emergere nell ambito di una sessione dedicata alla traduzione specialistica. Infatti, in considerazione dei numerosi e ambiziosi progetti di traduzione di

17 L intervento 17 (1) IFAC e CNDCEC, Principi Internazionali di Revisione e Controllo della Qualità, Edizione 2009, Press Editore, Roma, (2) Secondo quanto previsto dall articolo 12 del Decreto Legislativo 39/2010. (3) A Guide for National Standard Setters that Adopt IAASB s International Standards but Find It Necessary to Make Limited Modifications, Policy Position, Luglio 2006, disponibile sul sito standard e di linee guida - emanati da IFAC - che abbiamo avviato e concluso negli ultimi 8 anni, IFAC ha proposto al CNDCEC di tenere una relazione sull esperienza italiana di traduzione degli standard. Non abbiamo avuto dubbi nello scegliere la traduzione dei Clarified ISAs: il processo seguito consente di soddisfare i requisiti fondamentali individuati come leit-motiv della stessa sessione e proposti in generale come modello dalla responsabile per il copyright e le traduzioni delle pubblicazioni IFAC, Kelly Anerud: le traduzioni devono essere fedeli, di elevata qualità tecnica, coerenti (per la necessaria uniformità delle scelte terminologiche), condivise e sostenibili, nel senso di consentire, anche attraverso adeguata strumentazione informatica, un tempestivo aggiornamento delle stesse. Forti di questa soddisfacente esperienza, il settore traduzioni, gli esperti del CNDCEC e la nuova Commissione per i principi di revisione insediatasi il 4 marzo 2015, si accingono alla traduzione dei conforming amendments e delle nuove pubblicazioni emanate più di recente dallo IAASB, offrendo così il fattivo contributo del CNDCEC al processo di sviluppo dei principi ISA Italia e, più in generale, per consentire alla professione italiana di confrontarsi agevolmente con i più autorevoli standard internazionali.

18 18 Il 2015 tra nuovi principi contabili e nuovi principi di revisione Valter Cantino e Alain Devalle Università di Torino Un anno importante per professionisti e imprese, chiamati ad applicare le nuove norme in materia di bilanci e revisione Il 2015 che comincia rappresenta un anno di importante cambiamento per professionisti ed imprese nell ambito del bilancio e della revisione legale. A partire infatti dai bilanci chiusi dal 31 dicembre 2014 si devono applicare i nuovi principi OIC, la cui rivisitazione è da mettere in relazione al significativo cambiamento dello scenario di riferimento, caratterizzato, a partire dal 2005, dalla presenza di due differenti modelli di bilancio: il bilancio redatto secondo le norme del Codice Civile ed il bilancio, in particolare, per le società quotate e gli istituti di credito, redatto in base ai principi contabili internazionali. I principi contabili OIC sono rivolti alle società di capitale che redigono i bilanci in base alle disposizioni del Codice Civile. Nella rivisitazione dei principi contabili, l OIC ha tenuto anche conto dell evoluzione della normativa, degli orientamenti dottrinali nonché l evoluzione della prassi contabile. Il principale obiettivo dell OIC è stato quello di aggiornare i principi contabili nazionali tenendo in considerazione quelli che sono gli effettivi utilizzatori, ovvero prevalentemente le piccole e medie imprese. Il nuovo set di principi si propone di venire incontro alle esigenze rappresentate da questi soggetti e relativi stakeholder. Nell ambito del processo di aggiornamento dei principi contabili, l OIC ha promosso (maggio-luglio 2010) una consultazione pubblica, invitando a compilare un apposito questionario, in cui riportare le osservazioni e i suggerimenti sulle parti dei principi contabili nazionali da modificare indicando anche nuove tematiche da affrontare con nuovi principi contabili. I principi contabili sono stati pubblicati in consultazione in diverse tranche a partire dal dicembre Nell ambito del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali, i principi contabili approvati in via definitiva sono i seguenti: OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali; OIC 10 - Rendiconto finanziario; OIC 12 - Composizione e schemi del bilancio d esercizio; OIC 13 - Rimanenze; OIC 14 - Disponibilità liquide; OIC 15 - Crediti; OIC 16 - Immobilizzazioni materiali; OIC 17 - Bilancio consolidato e metodo del patrimonio netto; OIC 18 - Ratei e risconti; OIC 19 - Debiti; OIC 20 - Titoli di debito; OIC 21 - Partecipazioni e azioni proprie; OIC 22 - Conti d ordine; OIC 23 - Lavori in corso su ordinazione; OIC 25 - Imposte sul reddito; OIC 26 - Operazioni, attività e passività in valuta estera; OIC 28 - Patrimonio netto; OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili, cambiamenti di stime contabili, correzione di errori, eventi e operazioni straordinarie, fatti intervenuti dopo la chiusura dell esercizio; OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e Trattamento di Fine Rapporto. Se dal punto di vista della redazione dei bilanci sono stati oggetto di rivisitazione i principi contabili nazionali, dal punto di vista del

19 L intervento 19 controllo è stata data attuazione alla convenzione tra le diverse associazioni coinvolte per l applicazione dei principi di revisione ISA Italia, così come previsto dal d.lgs. 39/2010, in attesa della pubblicazione degli ISA da parte dell UE con regolamento. In particolare, i principi di revisione da adottare sono quelli internazionali (ISA) Clarified che sono il risultato di un progetto di riscrittura degli ISA previgenti, avviato da IFAC nel 2004 e concluso a febbraio 2009, per effetto del quale i principi di revisione sono stati, alternativamente, solo riorganizzati in sezioni distinte, senza subire modifiche di sostanza (redrafted), oppure riorganizzati e modificati nei contenuti (revised and redrafted). A seguito di tale processo i Tavola 1: Gli ISA Clarified Principi generali e responsabiltà ISA 200 ISA 210 ISA 220 ISA 230 ISA 240 ISA 250 ISA 260 ISA 265 Individuazione e risposta ai rischi ISA 300 ISA 315 ISA 320 ISA 330 ISA 420 ISA 450 ISQC1 ISA clarified Audit evidence ISA 500 ISA 501 ISA 505 ISA 510 ISA 520 ISA 530 ISA 540 ISA 550 ISA 560 ISA 570 ISA 580 principi sono stati tradotti in italiano dal CNDCEC nel corso del 2010 con la collaborazione di Assirevi e Consob e successivamente integrati dagli stessi e dall'inrl con considerazioni specifiche finalizzate a supportarne l'applicazione, nell'ambito delle disposizioni normative e regolamentari dell'ordinamento italiano. Il set dei principi di revisione internazionali (ISA Italia) è composto da 33 documenti più un documento sul controllo di qualità. Nella seguente Tavola 1 sono presentati i diversi principi ISA clarified, raggruppati per categorie, distinguendo tra i documenti soltanto riorganizzati da quelli modificati o nuovi; inoltre, è indicato se si tratta di documenti già tradotti in italiano nella precedente versione. Utilizzo del lavoro di altri ISA 600 ISA 610 ISA 620 ISA 700 ISA 705 ISA 706 ISA 710 ISA 720 Principi soltanto ristrutturati Principi rivisti e ristrutturati Principio nuovo Conclusioni della revisione e giudizio Fonte: The clarified International standards on auditing. An overview & guide to resources (con significativi adattamenti). Inoltre, tenuto conto della specifica normativa italiana si affiancano ai principi sopra citati i seguenti SA Italia che sono stati appena emanati: le verifiche periodiche in materia di regolare tenuta della contabilità sociale, trattate dal principio di revisione SA Italia n. 250B Le verifiche della regolare tenuta della contabilità sociale"; l applicazione del principio 250B è dalle prossime verifiche trimestrali in quanto in vigore a partire dal 1 gennaio 2015; l'espressione, nell'ambito della relazione di revisione, del giudizio sulla coerenza delle informazioni contenute nella relazione sulla gestione e di alcune informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari trattato nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B Le responsabilità del soggetto incaricato della revisione legale relativamente all'espressione del giudizio sulla coerenza. Nei diversi principi di revisione si inserisce anche l ISQC 1 relativo al controllo della qualità dell attività di revisione. Il controllo di qualità si propone di garantire che il controllo sia eseguito conformemente ai principi di revisione di generale accettazione. Il revisore di un impresa deve considerare tale obiettivo nel determinare la natura, la tempistica e l ampiezza delle procedure di revisione. Pertanto, la documentazione dell attività di revisore assume un importanza crescente per supportare la qualità dell attività svolta.

20 20 ISA Italia: quale ruolo nella regolamentazione del mercato dei servizi di revisione? Pubblichiamo le relazioni del Presidente del CNDCEC, Gerardo Longobardi, e del Presidente IAASB, Arnold Schilder, svolte al Convegno organizzato dal MEF e dalla CONSOB lo scorso 14 marzo Il 4 marzo 2015 si è tenuto a Roma, presso la sede del Ministero dell Economia, in Via XX settembre, un importante convegno dal titolo L adozione dei principi professionali in materia di revisione ISA Italia: quale ruolo nella regolamentazione del mercato dei servizi di revisione?. All evento, organizzato dal Ministero dell Economia e delle Finanze e dalla Consob, hanno partecipato i rappresentanti degli Ordini e delle associazioni professionali di cui alla convenzione sottoscritta ai sensi dell art. 12 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, tra cui il Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Ricco il parterre dei relatori di questo riuscitissimo convegno che ha rappresentato la prima occasione per un dibattito interistituzionale sul tema dell implementazione dei neo-emanati principi di revisione internazionali ISA Italia e del loro impatto sul mercato dei servizi di revisione. Ai saluti introduttivi del Ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco, sono seguiti gli interventi del sottosegretario al Mef, Enrico Zanetti, del direttore generale della Consob, Angelo Apponi e del presidente dell International Auditing and Assurance Standards board (IAASB) Arnold Schilder. A seguire la tavola rotonda Emanazione e ruolo dei principi di revisione Isa Italia, alla quale hanno preso parte il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Gerardo Longobardi, il presidente di Assirevi, Mario Boella, il presidente dell Istituto nazionale Revisori legali (INRL), Virgilio Baresi ed il responsabile dell Ufficio vigilanza revisori della Consob, Marina Cicchetti. La seconda tavola rotonda dal titolo Struttura e contenuti dei Principi ha visto gli interventi, dal taglio più squisitamente tecnico, dei soggetti che in questi anni hanno partecipato al gruppo di lavoro che ha elaborato i principi di revisione. La chiusura dei lavori è stata affidata alla prof.ssa Lidia D Alessio, membro della Commissione centrale Revisori legali. Riportiamo di seguito il testo integrale dei due interventi del Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Gerardo Longobardi, e del Presidente dell International Auditing and Assurance Standards board (IAASB), Arnold Schilder.

DOCUMENTO INTERPRETATIVO. L applicazione dei principi di revisione dopo il recepimento della direttiva 2006/43/CE

DOCUMENTO INTERPRETATIVO. L applicazione dei principi di revisione dopo il recepimento della direttiva 2006/43/CE DOCUMENTO INTERPRETATIVO L applicazione dei principi di revisione dopo il recepimento della direttiva 2006/43/CE 16 febbraio 2011 INTRODUZIONE Il decreto legislativo 27 gennaio 2010 n. 39 ha dato attuazione

Dettagli

Obbligatori dal 2015 i principi di revisione ISA Italia. di Raffaele Marcello e Laura Pedicini

Obbligatori dal 2015 i principi di revisione ISA Italia. di Raffaele Marcello e Laura Pedicini Obbligatori dal 2015 i principi di revisione ISA Italia di Raffaele Marcello e Laura Pedicini Con la determina della Ragioneria generale dello Stato del 23 dicembre 2014, sono stati adottati i principi

Dettagli

Principi di Revisione. Luca Bonvino 24 settembre 2014

Principi di Revisione. Luca Bonvino 24 settembre 2014 Principi di Revisione Luca Bonvino 24 settembre 2014 1 La revisione iniziò ad affermarsi all inizio del 1900 come conseguenza del ricorso da parte delle imprese a forme di risparmio diffuso: si trattava

Dettagli

(In vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano dal 1 gennaio 2015 o successivamente) Indice

(In vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano dal 1 gennaio 2015 o successivamente) Indice PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA Italia) 720 LE RESPONSABILITÀ DEL REVISORE RELATIVAMENTE ALLE ALTRE INFORMAZIONI PRESENTI IN DOCUMENTI CHE CONTENGONO IL BILANCIO OGGETTO DI REVISIONE CONTABILE

Dettagli

Introduzione ai Principi di Revisione Internazionali (ISA Italia) elaborati ai sensi dell art. 11, comma 3, del D.Lgs. 39/10

Introduzione ai Principi di Revisione Internazionali (ISA Italia) elaborati ai sensi dell art. 11, comma 3, del D.Lgs. 39/10 Introduzione ai Principi di Revisione Internazionali (ISA Italia) elaborati ai sensi dell art. 11, comma 3, del D.Lgs. 39/10 Premessa Il Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 Attuazione della direttiva

Dettagli

IL CONTROLLO DELLA QUALITA : LE FONTI DI RIFERIMENTO

IL CONTROLLO DELLA QUALITA : LE FONTI DI RIFERIMENTO S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Il controllo di qualità sull operato del collegio sindacale IL CONTROLLO DELLA QUALITA : LE FONTI DI RIFERIMENTO Mario Difino 7 aprile 2011 - Auditorium Don

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

IL CONTROLLO DELLA QUALITA : LE FONTI DI RIFERIMENTO

IL CONTROLLO DELLA QUALITA : LE FONTI DI RIFERIMENTO S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE Il controllo di qualità sull operato del collegio sindacale IL CONTROLLO DELLA QUALITA : LE FONTI DI RIFERIMENTO Mario Difino 22 dicembre 2010 - Auditorium di Milano S.A.F.

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

PRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE

PRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE PRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE (In vigore per le verifiche della regolare tenuta della contabilità sociale svolte dal 1 gennaio 2015)

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

(In vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano dal 15 dicembre 2009 o da data successiva) INDICE

(In vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano dal 15 dicembre 2009 o da data successiva) INDICE PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA) 720 LE RESPONSABILITÀ DEL REVISORE RELATIVAMENTE ALLE ALTRE (In vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano

Dettagli

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO Data: Ottobre, 2013 UniCredit Group - Public MISSION E AMBITO DI COMPETENZA L Internal Audit è una funzione indipendente nominata dagli Organi di Governo della Società ed è parte

Dettagli

Spett.le Dipartimento del Tesoro Direzione IV dt.direzione4.ufficio2@tesoro.it dt.direzione5.ufficio4@tesoro.it

Spett.le Dipartimento del Tesoro Direzione IV dt.direzione4.ufficio2@tesoro.it dt.direzione5.ufficio4@tesoro.it Spett.le Dipartimento del Tesoro Direzione IV dt.direzione4.ufficio2@tesoro.it dt.direzione5.ufficio4@tesoro.it Oggetto: osservazioni al documento di consultazione del Ministero dell economia e delle finanze,

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili

Dettagli

Lez. 2. I principi contabili

Lez. 2. I principi contabili Lez. 2 I principi contabili Il riconoscimento al bilancio del ruolo di strumento informativo a 360 impone al redattore del bilancio l obbligo di tenere un comportamento corretto......ma i redattori avvertivano

Dettagli

Linee guida per l assicurazione della qualità nelle piccole e medie imprese di revisione

Linee guida per l assicurazione della qualità nelle piccole e medie imprese di revisione Linee guida per l assicurazione della qualità nelle piccole e medie imprese di revisione Le presenti linee guida sul controllo di qualità sono la messa in pratica delle esigenze descritte nello SR 220

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

L'applicazione dei Principi di Revisione: PMI e SMPs. Luigi Jemoli

L'applicazione dei Principi di Revisione: PMI e SMPs. Luigi Jemoli L'applicazione dei Principi di Revisione: PMI e SMPs Luigi Jemoli Gli ISA Italia e l'isqc1 Italia contengono, ove applicabili, considerazioni specifiche per la revisione delle imprese di minori dimensioni

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

RISPOSTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILE ALLA CONSULTAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA IN MERITO ALL

RISPOSTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILE ALLA CONSULTAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA IN MERITO ALL RISPOSTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILE ALLA CONSULTAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA IN MERITO ALL ADOZIONE DEI PRINCIPI DI REVISIONE INTERNAZIONALI Settembre

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

Linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi

Linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi 3 Linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi 1. Premessa Il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi di Fiat S.p.A. (la Società ) costituisce elemento

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...

Dettagli

Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale

Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale Prof. Valter Cantino Università degli Studi di Torino 1 IL RIFERIMENTO ALLA GESTIONE DEL RISCHIO NELLE

Dettagli

Procedimenti per l adozione di atti di regolazione

Procedimenti per l adozione di atti di regolazione Procedimenti per l adozione di atti di regolazione Risposta alla consultazione Consob sul progetto di regolamento di attuazione dell articolo 23 della legge n. 262/2005 1. Introduzione La Consob ha sottoposto

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA Italia) 220 CONTROLLO DELLA QUALITÀ DELL INCARICO DI REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO

PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA Italia) 220 CONTROLLO DELLA QUALITÀ DELL INCARICO DI REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA Italia) 220 CONTROLLO DELLA QUALITÀ DELL INCARICO DI REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO (In vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 dicembre 2013, disciplina la composizione e la nomina, le modalità di

Dettagli

MANDATO INTERNAL AUDIT

MANDATO INTERNAL AUDIT INTERNAL AUDIT MANDATO INTERNAL AUDIT Il presente Mandato Internal Audit di Società, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi in data 30 ottobre 2012 e sentito il Collegio Sindacale e l

Dettagli

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane Associazione Italiana Corporate & Investment Banking 02.36531506 www.aicib.it aicib@unicatt.it Presentazione Ricerca Il risk management nelle imprese italiane AICIB Associazione Italiana Corporate & Investment

Dettagli

Il ruolo dell Internal Auditing

Il ruolo dell Internal Auditing Il ruolo dell Internal Auditing Meccanismi di governance, evoluzione dei controlli interni e Position Paper AIIA Milano, 16 marzo 2006 Carolyn Dittmeier Presidente AIIA 1 Alcuni nuovi meccanismi di governance

Dettagli

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI SEGRETERIA NAZIONALE 00198 ROMA VIA TEVERE, 46 TEL. 06.84.15.751/2/3/4 FAX 06.85.59.220 06.85.52.275 SITO INTERNET: www.fabi.it E-MAIL: federazione@fabi.it FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI Ai Sindacati

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del

Dettagli

Il Bilancio di esercizio

Il Bilancio di esercizio Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il

Dettagli

PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA) 706 RICHIAMI D'INFORMATIVA E PARAGRAFI RELATIVI AD ALTRI ASPETTI NELLA RELAZIONE DEL REVISORE INDIPENDENTE

PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA) 706 RICHIAMI D'INFORMATIVA E PARAGRAFI RELATIVI AD ALTRI ASPETTI NELLA RELAZIONE DEL REVISORE INDIPENDENTE PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA) 706 RICHIAMI D'INFORMATIVA E PARAGRAFI RELATIVI AD ALTRI ASPETTI (In vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano

Dettagli

Audizione Confindustria. Disegno di legge n. 1051

Audizione Confindustria. Disegno di legge n. 1051 Audizione Confindustria Disegno di legge n. 1051 Delega al Governo su Informazione e Consultazione lavoratori e definizione misure su Democrazia economica XI Commissione Lavoro Senato della Repubblica

Dettagli

Norme di attuazione del Regolamento di formazione professionale continua del dottore commercialista

Norme di attuazione del Regolamento di formazione professionale continua del dottore commercialista CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI Norme di attuazione del Regolamento di formazione professionale continua del dottore commercialista (approvate nella seduta consiliare del 26 novembre 2002)

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n.

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n. COMUNE DI MORNICO AL SERIO (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 (art. 10 del D.Lgs. n. 33/2013) Introduzione Il principio di trasparenza deve essere inteso

Dettagli

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI Comunicazione del revisore con i responsabili delle attività di governance e con il pubblico Dicembre 2013 Comunicazioni del revisore con i responsabili delle attività di

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

CODICE ETICO DELLA SOCIETA ISI ITALIA

CODICE ETICO DELLA SOCIETA ISI ITALIA CODICE ETICO DELLA SOCIETA ISI ITALIA 1. Premessa ISI Italia srl ( di seguito ISI e/o Società ) adotta il seguente Codice di comportamento al fine di promuovere l insieme dei principi etici a cui la società

Dettagli

OSSERVAZIO I I MERITO AL DOCUME TO DI CO SULTAZIO E PREDISPOSTO DAL MI ISTERO DELL ECO OMIA, DIPARTIME TO DEL TESORO, PER L ATTUAZIO E DELLA DIRETTIVA 2006/43/CE Lo scrivente I.N.R.C. - che per statuto

Dettagli

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00 Parte ordinaria 4 Punto Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014;

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014; Richiamate le delibera del Cda n. 20 del 30/12/2010 e dell Assemblea n. 5 del 13/06/2013 con le quali si recepisce il trasferimento all Unione dei Comuni il servizio per la gestione in forma associata

Dettagli

Modelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015

Modelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 Modelli ex d.lgs. 21/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012 Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 L impatto immediato e diretto della L. 190/2012 sul d.lgs. 21/01 La Legge 190

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA

Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA DOC3/14 Palermo, 7 Luglio 2014 1 1. PREMESSE Prima della definizione

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di

Dettagli

Codice di Comportamento

Codice di Comportamento Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 15 del 3 maggio 2005 e successivamente modificato con deliberazione n. 12 del 2 marzo 2009 Indice Premessa 1 Codice Etico 2 Regolamento gare

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Articolo 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina la costituzione, il funzionamento ed i compiti del comitato per il Controllo Interno (il Comitato

Dettagli

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

3. Passando all illustrazione di dettaglio dell articolato si precisa quanto segue.

3. Passando all illustrazione di dettaglio dell articolato si precisa quanto segue. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CONCERNENTE REGOLAMENTO RECANTE DISCIPLINA DELL'ELENCO DEI FUNZIONARI INTERNAZIONALI DI CITTADINANZA ITALIANA, A NORMA DELL'ARTICOLO 2, COMMA 7, DELLA LEGGE 17 DICEMBRE

Dettagli

Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB

Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB Comunicazione in materia di informazione da fornire al pubblico in relazione alle indennità e benefici riconosciuti ad

Dettagli

REGOLAMENTO EMITTENTI

REGOLAMENTO EMITTENTI REGOLAMENTO EMITTENTI ATTESTAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI E DEGLI ORGANI AMMINISTRATIVI DELEGATI SUL BILANCIO D ESERCIZIO E CONSOLIDATO E SULLA RELAZIONE

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

CODICE ETICO 1. PREMESSA

CODICE ETICO 1. PREMESSA 1. PREMESSA a. Le Sim di Consulenza e le Società di Consulenza Finanziaria associate ad ASCOSIM ( le società ) concordano sui principi contenuti nel presente Codice Etico ( Codice ) e si impegnano applicarne

Dettagli

Presidiare una consultazione online

Presidiare una consultazione online Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA Presidiare una consultazione online Autore: Maria Antonietta Sanna Artizzu, Laura Manconi Creatore: Formez PA, Progetto Performance

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO RI CERCA INDUSTRIALE E INNOVAZIONE 11 novembre 2014, n. 533

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO RI CERCA INDUSTRIALE E INNOVAZIONE 11 novembre 2014, n. 533 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 161 del 20 11 2014 46209 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO RI CERCA INDUSTRIALE E INNOVAZIONE 11 novembre 2014, n. 533 PO FESR 2007 2013. Asse I. Linea

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi:

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi: La Camera dei deputati è stata tra le prime istituzioni italiane a realizzare, nella seconda metà degli anni novanta, una versione del proprio sito che, riferita ai tempi, poteva definirsi accessibile.

Dettagli

CONTABILITA E BILANCIO: IL BILANCIO PUBBLICO PRINCIPI ECONOMICI, DISCIPLINA GIURIDICA E NORMATIVA FISCALE

CONTABILITA E BILANCIO: IL BILANCIO PUBBLICO PRINCIPI ECONOMICI, DISCIPLINA GIURIDICA E NORMATIVA FISCALE CONTABILITA E BILANCIO: IL BILANCIO PUBBLICO PRINCIPI ECONOMICI, DISCIPLINA GIURIDICA E NORMATIVA FISCALE Prof. Giovanni Frattini Dal cap. 5 Il bilancio pubblico - L introduzione dei principi contabili

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA

ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA Procedura aperta per la selezione di una Società di Gestione del Risparmio per l'istituzione e la gestione di un fondo di investimento, immobiliare, chiuso per il patrimonio

Dettagli

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. Sede operativa via Ricasoli, 9-50122 Firenze Sede Legale via de' Martelli 8-50129 Firenze Tel. 055 271731 - Fax 055 214720 http://www.cesvot.it Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti

Dettagli

Punto 4 dell ordine del giorno: Conferimento dell incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2012-2020; deliberazioni relative.

Punto 4 dell ordine del giorno: Conferimento dell incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2012-2020; deliberazioni relative. Assemblea ordinaria 20 aprile 2012 prima convocazione 21 aprile 2012 seconda convocazione Punto 4 dell ordine del giorno: Conferimento dell incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2012-2020;

Dettagli

Pirelli & C. S.p.A. Relazioni all Assemblea del 13 maggio 2013

Pirelli & C. S.p.A. Relazioni all Assemblea del 13 maggio 2013 Pirelli & C. S.p.A. Relazioni all Assemblea del 13 maggio 2013 Relazione illustrativa degli Amministratori sulla proposta di autorizzazione all acquisto e all alienazione di azioni proprie ai sensi dell

Dettagli

Camfin S.p.A. Assemblea degli Azionisti del 14 maggio 2013. Acquisto e disposizione di azioni proprie

Camfin S.p.A. Assemblea degli Azionisti del 14 maggio 2013. Acquisto e disposizione di azioni proprie Camfin S.p.A. Assemblea degli Azionisti del 14 maggio 2013 Acquisto e disposizione di azioni proprie Relazione illustrativa degli Amministratori e proposte di deliberazione CAMFIN Società per Azioni Sede

Dettagli

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI Relazione Con le Istruzioni sulla trattazione dei reclami (di seguito, Istruzioni ) la COVIP intende procedere nella realizzazione di interventi volti ad accrescere

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

TAURUS INFORMATICA S.R.L. Area Consulenza

TAURUS INFORMATICA S.R.L. Area Consulenza TAURUS INFORMATICA S.R.L. Area Consulenza LA CONSULENZA Consulenza per Taurus è conciliare le esigenze di adeguamento normativo con l organizzazione dei processi aziendali, per aiutare i propri clienti

Dettagli

PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA Italia) 300 PIANIFICAZIONE DELLA REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO

PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA Italia) 300 PIANIFICAZIONE DELLA REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA Italia) 300 PIANIFICAZIONE DELLA REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO (In vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano

Dettagli

"Paolo Baffi" Centre on International Markets, Money and Regulation

Paolo Baffi Centre on International Markets, Money and Regulation Centro Permanente di Ricerca Permanent Research Centre Acronimo BAFFI CENTRE Denominazione "Paolo Baffi" Centre on International Markets, Money and Regulation Oggetto di attività Economia e diritto dei

Dettagli

POLITICA DI CLASSIFICAZIONE DELLA CLIENTELA

POLITICA DI CLASSIFICAZIONE DELLA CLIENTELA POLITICA DI CLASSIFICAZIONE DELLA CLIENTELA 1. Obiettivo del Documento... 2 2. Criteri per la classificazione della clientela... 2 2.1 Controparti qualificate... 2 2.2. Clientela professionale... 3 2.3

Dettagli

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013 Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013-1. Premessa Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013 del DM 45/2013 Regolamento recante modalità

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA Allegato B) D.G. n. 45 del 17/04/2014 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA (Delibera A.N.A.C. n. 75/2013) QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il

Dettagli