OBIETTIVI DI PIANO 2010
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- Elisabetta Bassi
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1 OBIETTIVI DI PIANO 2010 Dalle Unità di Valutazione Alzheimer ai Centri per le Demenze: evoluzione e rete dei servizi Dr. Gianfranco Puccio CENTRO REGIONALE DI NEUROGENETICA Lamezia Terme 01 Giugno 2013
2 Neuropathology laboratory (E. Kraepelin)
3 EPIDEMIOLOGIA
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5 PROGETTO CRONOS Il Ministero della Salute promuove un programma innovativo nel panorama europeo, denominato Progetto Cronos, che prevede una serie di iniziative tra cui la rimborsabilità di due farmaci utili al trattamento della DA ed uno studio osservazionale, su larga scala, per il monitoraggio dell uso dei farmaci anticolinesterasici, utilizzando una rete di centri, denominati UVA (Unità di Valutazione Alzheimer).
6 PROGETTO CRONOS Studio di coorte, prospettico di sorveglianza postmarketing, realizzato su scala nazionale, per valutare la trasferibilità nella pratica clinica, dei risultati ottenuti nei trial clinici condotti prima dell autorizzazione all immissione in commercio dei farmaci anticolinesterasici.
7 Nota 85 Nel mese di novembre 2008 la Commissione Tecnico-Scientifica (CTS) dell AIFA ha riclassificato la memantina dalla classe C alla classe A con limitazioni d impiego (nota 85).
8 Risultati del Progetto Cronos Conferma della risposta alla terapia. Occasione per aprire una riflessione su alcuni temi centrali quali: Metodologia di diagnosi Complessità degli aspetti assistenziali Approcci terapeutici e riabilitativi Definizione più esplicita del ruolo del Medico di MG Piena integrazione tra offerta sanitaria e supporto sociale ai pazienti ed ai loro familiari.
9 LA RETE ASSISTENZIALE I SERVIZI Stadio iniziale Stadio intermedio Stadio finale
10 I SERVIZI PER OGNI STADIO Stadio iniziale Servizi formali (Assistenza domiciliare pubblica) Servizi Informali (vicini, amici, familiari)
11 SERVIZI FORMALI ASSISTENZA DOMICILIARE PUBBLICA Aiuti per l assistenza quotidiana che si esplicano attraverso svolgimento di compiti pratici: lavori domestici igiene e cura della persona disbrigo di pratiche burocratiche Fornitura di pasti a domicilio servizi infermieristici a carico delle Aziende Sanitarie, assistenza medica da parte dei medici di base.
12 Familiari ASSISTENZA INFORMALE Amici Vicini Quartiere
13 FASE INTERMEDIA Centro Diurno E un servizio a carattere semiresidenziale posto a livello intermedio tra il servizio di assistenza domiciliare e il ricovero in strutture residenziali assistenziali. OBIETTIVI favorire il recupero e il mantenimento delle residue capacità psico-fisiche dell'anziano evitando un ulteriore decadimento delle stesse; offrire un concreto servizio di sostegno al nucleo familiare per prevenire situazioni estreme di stress psico-fisico.
14 I CENTRI DIURNI possono essere di tipo sociale oppure di tipo clinico L ORGANIZZAZIONE deve prevedere spazi comuni: soggiorno, sala da pranzo, laboratori per le attività socializzanti e occupazionali, area esterna accessibile e protetta; inoltre occorrono un ambulatorio per le visite mediche e locali per le attività riabilitative, i colloqui con i familiari e con lo psicologo. Ma questo servizio fornisce anche supporti, ad esempio informazioni sulla malattia, sulle modalità con cui affrontare comportamenti difficili del congiunto malato e soprattutto un sostegno psicologico. Sono di particolare utilità i gruppi di mutuo aiuto dei familiari.
15 OPERATORI DEL CENTRO DIURNO medico infermiere professionale terapista della riabilitazione psicologo assistente sociale educatore altri addetti volontari
16 Nei centri diurni si svolgono attività strutturate di gruppo finalizzate a stimolare le funzioni cognitive e neuromotorie. Sono offerti, di solito, un pasto ed attività come esercizi fisici, attività artistiche, discussioni e musica. I centri possono operare da uno a cinque giorni a settimana oppure offrire assistenza nel fine settimana o la sera Hanno un numero ridotto di utenti Sono gratuiti
17 STADIO FINALE I SERVIZI Spedalizzazione domiciliare Casa Protetta Residenza Sanitaria Assistenziale
18 SPEDALIZZAZIONE DOMICILIARE La spedalizzazione domiciliare consiste nel trattenere a casa persone bisognose di ricovero ospedaliero o per far proseguire a domicilio le cure già avviate in ospedale sotto la responsabilità diretta del presidio ospedaliero e con la collaborazione del personale dei servizi territoriali. Bisogna dotare l ambiente domestico di ausili sanitari specifici e, quando occorre, prevedere anche forme di aiuto domestico alla famiglia.
19 CASA PROTETTA La Casa Protetta è una struttura a carattere residenziale volta ad assicurare trattamenti socio-assistenziali e sanitari di base a persone anziane non autosufficienti che non sono assistibili nel proprio ambito familiare. Prevede una permanenza anche per lunghi periodi. Ha lo scopo di prevenire ulteriori perdite di autonomia, mantenere le capacità fisiche, mentali, affettive e relazionali del paziente. Nella Casa Protetta è assicurata l assistenza del medico, dell infermiere e del fisioterapista.
20 La Casa Protetta assicura una serie di servizi, come: assistenza tutelare diurna assistenza notturna assistenza medico-infermieristica diurna assistenza riabilitativa assistenza di guardia medica al bisogno assistenza sociale; assistenza alberghiera fornitura pasti; assistenza lavanderia guardaroba; assistenza pulizia e riordino camere; assistenza pulizia generale e riordino spazi comuni. È, inoltre, garantito lo svolgimento di attività di socializzazione, ricreative e culturali ed il soddisfacimento delle esigenze spirituali.
21 RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE La RSA è una struttura residenziale extra ospedaliera finalizzata a fornire accoglimento, prestazioni sanitarie e di recupero, tutela e trattamenti riabilitativi ad anziani in condizioni di non autosufficienza fisica e psichica privi di quei supporti indispensabili per erogare a domicilio gli interventi sanitari continui e l assistenza necessaria. Le RSA dovrebbero essere localizzate in zone urbanizzate integrate con il contesto preesistente, al fine di evitare ogni forma di isolamento o allontanamento dall ambiente sociale di appartenenza. Le RSA sono organizzate in moduli o nuclei. Ciascun modulo deve essere composto al massimo da 20 posti letto. L organizzazione per moduli consente di accogliere, nella stessa RSA, gruppi di ospiti con problematiche diverse. L area residenziale dell utente è costituita da camere con bagno incluso, destinate normalmente a 1 o 2 persone e, quando lo richiedono particolari esigenze, fino ad un massimo di 4 persone.
22 La RSA offre: assistenza per le attività quotidiane (alzata, messa a letto, igiene personale); assistenza medica di base, assistenza infermieristica diurna e notturna; assistenza specialistica assistenza psicologica; trattamenti riabilitativi; attività di socializzazione, ricreative, culturali ed occupazionali; servizio alberghiero (fornitura pasti, lavanderia e guardaroba, pulizia e riordino camere, pulizia generale e riordino spazi comuni). Il personale operante all interno della struttura è composta da: coordinatore socio-sanitario infermiere professionale fisioterapista animatore-educatore, addetti all assistenza, logopedista, assistente sociale, psicologo medico di base e medici specialisti.
23 NUCLEI ALZHEIMER I Nuclei Alzheimer all interno delle Residenze Sanitarie Assistenziali sono destinati a soggetti anziani affetti da demenza Devono garantire ai pazienti le necessarie condizioni di protezione e di sicurezza, e, al contempo, ritmi di vita e stimoli riabilitativi adeguati alle loro ridotte capacità cognitive e funzionali. Gli spazi, riservati esclusivamente a residenti dementi, devono essere riqualificati architettonicamente (sistemi di sicurezza, ampi spazi).
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25 PROGRAMMA RETE ASSISTENZIALE DEL GRUPPO OPERATIVO INTERDIPARTIMENTALE PERMANENTE
26 OBIETTIVO GENERALE Garantire la migliore qualità di vita possibile al paziente ed alla sua famiglia, attraverso un approccio multidimensionale, in ogni stadio della malattia. OBIETTIVI SPECIFICI: Facilitare l accesso alla diagnosi (tempestività della diagnosi) Garantire un percorso assistenziale mirato Intervenire adeguatamente sulla comorbilità Favorire il recupero funzionale Dare supporto alle famiglie Contribuire all attività di ricerca
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28 Coordinamento Regionale Azienda Sanitaria Provinciale Catanzaro Centro Valutazione Demenza Spoke Catanzaro Centro Regionale Neurogenetica HUB Lamezia Terme Centro Valutazione Demenza Spoke Lamezia Terme Centro Valutazione Demenza Spoke Soverato
29 Percorso Assistenziale Primo Livello: sospetto diagnostico PAZIENTE [ FAMIGLIA ] MMG 1. FASE DI VALUTAZIONE PRELIMINARE: Verifica la presenza di deficit cognitivi rilevanti o anomalie del comportamento inquadrabili nell ambito di una sindrome demenziale. 2. GESTIONE SUCCESSIVA DEL CASO: Monitoraggio dei trattamenti farmacologici assegnati per i deficit cognitivi e i disturbi del comportamento. Monitoraggio delle patologie organiche concomitanti. Informazione e orientamento della famiglia rispetto a: corretta somministrazione dei farmaci; problemi di gestione dei disturbi del comportamento; informazioni sui servizi esistenti e modalità di attivazione dei servizi della rete. 3. IN CASO DI PRESA IN CARICO: Partecipa agli incontri di valutazione del caso predisposti dall Unità di Valutazione Geriatrica e si integra con il responsabile del Servizio Sociale.
30 Percorso Assistenziale DISTRETTO Unità Valutazione Geriatrica 1. Valutazione Multidimensionale. 2. Rapporto con l ospedale per i ricoveri e dimissioni protette. 3. Rapporti con Associazioni ed Enti. 4. Regolamentazione accesso RSA e Centri Diurni. CENTRO VALUTAZIONE DEMENZE 1. Accertamento Diagnostico di I Livello. 2. Orientamento per le Famiglie. 3. Riabilitazione Cognitiva. 4. Partecipazione ai programmi di assistenza domiciiliare. 5. Regolamentazione accesso Centri Diurni ed RSA. 6. Rapporti con il Centro di Salute Mentale. 7. Valutazione Medico-Legale. 8. Gruppi Mutuo-Aiuto, sostegno psico-sociale alle famiglie e caregivers.
31 FUNZIONI DEL CENTRO DI RIFERIMENTO CENTRO DI RIFERIMENTO 1. Prestazioni specialistiche di II livello. 2. Esami clinici, laboratoristici, neuroimaging, valutazione neuropsicologica, funzionale e comportamentale. 3. Indagini genetiche. 4. Epidemiologia, Ricerca, Sperimentazione Farmacologica. 5. Formazione e Aggiornamento del personale operante nella Rete. 6. Formazione dei MMG. 7. Regolamentazione accesso ai Centri Diurni ed ai Nuclei Alzheimer all interno delle RSA. 8. Rapporti con Associazioni, Enti, Gruppi Mutuo Aiuto, sostegno psicologico ai familiari e caregiver. 9. Riabilitazione Cognitiva.
32 Sintesi del Percorso Assistenziale Paziente famiglia] MMG DISTRETTO Punto unico di accesso Unità cure palliative Servizio ausili e protesi ADI Centro Valutazione Demenze. Elaborazione del PAI CENTRO DI RIFERIMENTO DI 2 LIVELLO
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34 Grazie per l attenzione Grazie per l attenzione
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36 Percorso Assistenziale Unità Valutazione Geriatrica 1. Valutazione Multidimensionale. 2. Rapporto con l ospedale per i ricoveri e dimissioni protette. 3. Rapporti con Associazioni ed Enti. 4. Regolamentazione accesso RSA e Centri Diurni. CENTRO VALUTAZIONE DEMENZE Medico specialista Psicologo Operatore della riabilitazione Infermiere Assistente sociale Amministrativo informatico 1. Accertamento Diagnostico di I Livello. 2. Orientamento per le Famiglie. 3. Riabilitazione Cognitiva. 4. Partecipazione ai programmi di assistenza domiciiliare. 5. Regolamentazione accesso Centri Diurni ed RSA. 6. Rapporti con il Centro di Salute Mentale. 7. Valutazione Medico-Legale. 8. Gruppi Mutuo-Aiuto, sostegno psico-sociale alle famiglie e caregivers.
37 FUNZIONI DEL CENTRO DI RIFERIMENTO CENTRO DI SECONDO LIVELLO 1. Prestazioni specialistiche di II livello. 2. Esami di laboratorio (genetica molecolare), neuroimaging, valutazione neuropsicologica. 3. Epidemiologia, Ricerca, Sperimentazione Farmacologica. 4. Formazione e Aggiornamento del personale operante nella Rete. 5. Regolamentazione accesso ai Centri Diurni ed ai Nuclei Alzheimer all interno delle RSA. 6. Rapporti con Associazioni, Enti, Gruppi Mutuo Aiuto, sostegno psicologico ai familiari e caregiver. 7. Riabilitazione Cognitiva.
38 Sintesi del Percorso Assistenziale Paziente [famiglia] ADI MMG DSM DISTRETTO Centro Valutazione DEMENZE CENTRO DI RIFERIMENTO
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