PERIZIA PER LA DETERMINAZIONE DEL LIVELLO OPERATIVO (Ordinanza n. 45 del 29 marzo 2013)

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1 PROVINCIA DI MODENA COMUNE DI NOVI DI MODENA PERIZIA PER LA DETERMINAZIONE DEL LIVELLO OPERATIVO (Ordinanza n. 45 del 29 marzo 2013) Oggetto: Località: NOVI DI MODENA, Via Boccalina n. 4/a Rif. catastale: FOGLIO N 12 PARTICELLA N 35/sub 3 Committente: Sig. TRUZZI ALESSANDRO Il Tecnico

2 DEPOSITO LATO EST

3 1. CRITERI DI VALUTAZIONE E PARAMETRI DI CALCOLO La presente relazione descrive i parametri che concorrono alla definizione del Livello Operativo per la concessione del contributo a fondo perduto concesso per l intervento sul fabbricato ad uso produttivo, di proprietà del Sig. Truzzi Alessandro, danneggiato dalla crisi sismica del 20 maggio 2012 e seguenti. L edificio in esame è stato oggetto di ordinanza di inagibilità totale, avendo conseguito un esito E delle schede AeDES. Ai sensi dell Ordinanza n. 45 del 29 marzo 2013, il percorso di definizione del livello operativo prevede le seguenti fasi: 1. rilievo strutturale dell edificio (materiali e lesioni); 2. definizione del grado di Carenze Strutturali; 3. definizione della Soglia di Danno; 4. definizione del livello di Vulnerabilità; 5. definizione del Livello Operativo. Il Fattore di Accelerazione, che concorre a determinare la Vulnerabilità, viene valutato, secondo le indicazioni contenute nell Ordinanza, in riferimento ad una categoria di suolo A e categoria topografica T1, utilizzate per la valutazione degli Spettri Elastici. Il sito in esame ha le seguenti coordinate e altitudine sul livello del mare: Il calcolo dell azione sismica, ai sensi del D.M. 14/01/2008, viene effettuato partendo da una vita nominale della struttura V N di 50 anni e da una classe d uso pari a II, avente un valore del coefficiente d uso C U pari a 1. Tali parametri determinano il periodo di riferimento V R = V N* C U = 50 anni. I valori dei parametri spettrali del sito in esame vengono ricavati attraverso il programma SIMQKE_GR, che interpola i valori di riferimento del reticolo in funzione delle coordinate geografiche per i diversi valori del periodi di ritorno.

4 La modellazione globale della struttura è stata effettuata utilizzando il Programma di Calcolo CDS Win della STS. In questa fase, visti lo scopo delle calcolazioni e l incertezza nelle caratteristiche del terreno, dovuta alla non effettuazione di idonei studi geologici, le travi di fondazione non sono state modellate. Inoltre, dato lo scopo delle presenti valutazioni, per il calcolo della vulnerabilità della struttura per meccanismi globali si segue il metodo semplificato suggerito dalla norma e contenuto nel D.P.C.M. 09/02/2011 Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14 gennaio 2008, sulla base di una modellazione per impalcati rigidi e fasce portanti. Alla presente relazione si allegano dei fogli di calcolo appositamente redatti al fine di valutare numericamente gli elementi che concorrono alla definizione del Livello di Costo: 1. determinazione delle caratteristiche meccaniche della muratura; 2. analisi dei carichi verticali; 3. azione della neve; 4. schemi di calcolo nella modellazione ad aste con individuazione dei setti resistenti; 5. valutazione numerica delle percentuali richieste per la definizione del grado di Carenze Strutturali; 6. valutazione numerica delle percentuali richieste per la definizione della Soglia di Danno; 7. valutazione numerica del Fattore di Accelerazione che concorre alla definizione del livello di Vulnerabilità in due condizioni: a. metodo semplificato LV1 per meccanismi globali della struttura; b. metodo semplificato di cui al del D.M. 14/01/2008 per meccanismi locali dovuti ad azioni fuori piano. 8. definizione del Livello Operativo.

5 2. CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLA MURATURA La tipologia di muratura più frequentemente rilevate nella zona in esame è composta da mattoni pieni e malta particolarmente friabile, tanto che, in molti casi, è possibile asportarla manualmente. Pertanto, nella scelta delle caratteristiche meccaniche, ci si è riferiti a quanto riportato nella Tabella C8A.2.1 del D.M. 14/01/2008 per un Livello di Conoscenza pari a LC1, adottando un coefficiente peggiorativo pari a 0.7. I valori di calcolo sono riportati nello schema seguente: Resistenza caratteristica a taglio τ 0 = 6.0 N/cm 2 Coefficienti correttivi: Peso specifico w = 1800 dan/m 3 - Malta buona 1 Livello di conoscenza LC = 1 - Giunti sottili (< 10 mm) 1 Fattore di confidenza FC = Ricorsi o listature 1 - Connessione trasversale 1 Resistenza a taglio di calcolo τ 0d = 3.11 N/cm 2 - Nucleo scadente 0.7 Conseguentemente, nelle valutazioni numeriche si è tenuto conto del reale spessore delle murature, al netto di intonaci e rifodere, assumendo dei valori pari alla larghezza media del mattone rilevata in sito (14 cm) o suoi multipli (28, 42, 56, 70 cm).

6 3. ANALISI DEI CARICHI VERTICALI Solaio di interpiano in Legno Carico permanente strutturale: Trave in legno Travicelli Tavellonato Rasatura Carico permanente non strutturale: Divisori Cretonato Pavimento Carico variabile: Cat. A - Ambienti ad uso residenziale 55 dan/mq 25 dan/mq 30 dan/mq 75 dan/mq G1 = 185 dan/mq 120 dan/mq 50 dan/mq 40 dan/mq G2 = 210 dan/mq 200 dan/mq Qk= 200 dan/mq Scala in Legno Carico permanente strutturale: Trave in legno Travicelli Tavellonato Rasatura Carico permanente non strutturale: Gradini Cretonato Pavimento Carico variabile: Cat. C2 - Balconi, ballatoi e scale comuni, sale convegni, G1 = 55 dan/mq 25 dan/mq 30 dan/mq 75 dan/mq 185 dan/mq 100 dan/mq 60 dan/mq 40 dan/mq G2 = 200 dan/mq 400 dan/mq Qk= 400 dan/mq Copertura in legno Carico permanente strutturale: Trave in legno Travicelli Tavellonato Rasatura Carico permanente non strutturale: Manto di copertura Carico variabile: Neve G1 = G2 = Qk= 55 dan/mq 25 dan/mq 30 dan/mq 55 dan/mq 165 dan/mq 80 dan/mq 80 dan/mq 120 dan/mq 120 dan/mq

7 4. AZIONE DELLA NEVE DATI Modena zona = I Inclinazione falda 1 α 1 = 20 Altitudine s.l.m. a s = 35 m Inclinazione falda 2 α 2 = 20 CARICO NEVE Carico neve al suolo q sk = 1.35 [1 + (a s / 602) 2 ] = 150 dan/m 2 Topografia della zona normale Coeff. di esposizione C E = 1 Coeff. termico C t = 1 Coeff. di forma falda 1 µ 1(α 1) = 0.8 (60 - α) / 30 = 0.8 Coeff. di forma falda 2 µ 1(α 2)= 0.8 (60 - α) / 30 = 0.8 Carico neve su falda 1 q s = µ 1(α 1) q sk C E C t = 120 dan/m 2 Carico neve su falda 2 q s = µ 1(α 2) q sk C E C t = 120 dan/m 2

8 5. SCHEMI DI CALCOLO Primo livello Secondo livello

9 Terzo livello

10 6. CARENZE STRUTTURALI CA1 CA2 CA3 CA4 CA5 CA6 CARENZE α β % presenza di muri portanti a 1 testa (con spessore 15 cm) per più del 30% dello sviluppo dei muri interni o del 30% dello sviluppo di una parete perimetrale presenza di muri portanti a 1 testa (con spessore 15 cm) per più del 15% (e meno del 30%) dello sviluppo dei muri interni o del 15% (e meno del 30%) dello sviluppo di una parete perimetrale presenza di muri portanti a doppio paramento (senza efficaci collegamenti - diatoni - tra i due paramenti), ciascuno a 1 testa (con spessore 15 cm) per più del 30% dello sviluppo dei muri interni o del 30% dello sviluppo di una parete perimetrale cattiva qualità della tessitura muraria (caotica, sbozzata senza ricorsi e orizzontalità, assenza di diatoni,...), per uno sviluppo 40 % della superficie totale cattiva qualità della tessitura muraria (caotica, sbozzata senza ricorsi e orizzontalità, assenza di diatoni,...), per uno sviluppo < 40 % della superficie totale presenza di muratura con malta incoerente (facilmente rimovibile manualmente, senza l ausilio di utensili, per almeno 1/3 dello spessore del muro) per uno sviluppo 40 % della superficie totale CA7 CA8 CA9 CA10 CA11 presenza di muratura con malta friabile (facilmente rimovibile con utensili a mano senza percussione, per almeno 1/3 dello spessore del muro) per uno sviluppo 40 % della superficie totale presenza di muratura portante in laterizio al alta percentuale di foratura (< 55% di vuoti) per uno sviluppo 50 % della superficie resistente ad uno stesso livello assenza diffusa o irregolarità di connessioni della muratura alle angolate ed ai martelli murature portanti insistenti in falso su solai, in percentuale >25% del totale anche ad un solo livello murature portanti insistenti in falso su solai, in percentuale 25% del totale anche ad un solo livello x 50% CA12 rapporto distanza tra pareti portanti successive/spessore muratura 14 x 20 CA13 CA14 CA15 collegamenti degli orizzontamenti alle strutture verticali portanti inesistenti o inefficaci in modo diffuso collegamento delle strutture di copertura alle strutture verticali inesistenti o inefficaci in modo diffuso solai impostati su piani sfalsati con dislivello > 1/3 altezza di interpiano, all interno della u.s. x x CA16 collegamenti inesistenti o inefficaci, in modo diffuso, fra elementi non strutturali e struttura CA17 carenze manutentive gravi e diffuse su elementi strutturali x CA18 forti irregolarità della maglia muraria in elevazione, con aumento superiore al 100% della rigidezza e/o resistenza passando da un livello a quello soprastante x CA19 forti irregolarità della maglia muraria in elevazione, con aumento superiore al 50% della rigidezza e/o resistenza passando da un livello a quello soprastante α = 0 6 GRADO ALTO

11 DIMOSTRAZIONE ANALITICA DELLE CARENZE STRUTTURALI CARENZA CA12 Minima distanza tra pareti portanti L = 5.6 Spessore s = 0.28 L / s = 20 LEGENDA DELLE CA RENZE STRUTTURA LI CA1-CA2 CA3 CA4-CA 5 CA6-CA 7 CA8 CA1 0-CA 1 1 CA1 5 muri portanti a 1 testa (s <= 15 cm) muri portanti a doppio paramento cattiv a qualità della tessitura muraria malta di cattiv a qualità muratura portante in laterizio forato murature portanti in falso solai su piani sfalsati

12 7. SOGLIA DI DANNO DANNO SIGNIFICATIVO Si definisce danno significativo quello consistente in almeno una delle condizioni di seguito definite: SI1 lesioni diffuse di qualunque tipo, nelle murature portanti o negli orizzontamenti, per un'estensione >30% della superficie totale degli elementi interessati, a qualsiasi livello SI2 lesioni concentrate passanti, nelle murature o nelle volte, di ampiezza superiore a mm 3; SI3 SI4 SI5 SI6 GR1 GR2 GR3 GR4 GR5 evidenza di schiacciamento nelle murature o nelle volte; presenza di crolli significativi nelle strutture portanti, nei solai e nelle scale, anche parziali; distacchi ben definiti fra strutture verticali ed orizzontamenti e all'intersezione dei maschi murari; perdita totale di efficacia, per danneggiamento o per crollo, di almeno il 50% delle tramezzature interne, ad uno stesso livello, purché connessa con una delle condizioni di cui sopra, prescindendo dalla entità fisica del danno. DANNO GRAVE Si definisce danno grave quello consistente in almeno una delle condizione di seguito definite: lesioni diagonali passanti che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti del livello medesimo; lesioni di schiacciamento che interessino almeno il 5% delle murature portanti; crolli parziali delle strutture verticali portanti, o dei solai, che interessino una superficie superiore al 5% della superficie totale delle murature portanti o della superficie totale di piano dei solai; pareti fuori piombo per un'ampiezza superiore al 2%, da valutarsi in sommità o ai 2/3 dell altezza di piano; significativi cedimenti in fondazione, assoluti (superiori a 10 cm e inferiori a 20 cm) o differenziali (superiori a L e inferiori a L, dove L è la lunghezza della parete) o significativi fenomeni di dissesti idrogeologici. DANNO GRAVISSIMO Si definisce danno gravissimo quello consistente in almeno due delle condizione di seguito definite: GS1 GS2 GS3 GS4 GS5 GS6 GS7 GS8 lesioni passanti nei maschi murari o nelle fasce di piano di ampiezza superiore a 10 mm che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti del livello medesimo; lesioni a volte ed archi di ampiezza superiore a 4 mm in presenza di schiacciamenti che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti del livello medesimo; lesioni di schiacciamento che interessino almeno il 10% delle murature portanti; crolli parziali che interessino almeno il 20% in volume delle strutture portanti principali (muri o volte); distacchi localizzati fra pareti con ampiezze superiori a 10 mm oppure distacchi con ampiezze superiori a 5 mm che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti del livello medesimo; distacchi ampi ed estesi dei solai dai muri (>5 mm) che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti al livello medesimo; pareti fuori piombo per spostamenti fuori dal piano di ampiezza superiore al 3% sull'altezza di un piano; elevati cedimenti in fondazione, assoluti (superiori a 20 cm) o differenziali (superiori a L, dove L è la lunghezza della parete) o rilevanti fenomeni di dissesti idrogeologici. x x x x DANNO GRAVISSIMO STATO DI DANNO 4

13 8. FATTORE DI ACCELERAZIONE La valutazione numerica del Fattore di Accelerazione, che concorre alla definizione del livello di Vulnerabilità, viene effettuata in due condizioni: metodo semplificato per meccanismi globali della struttura contenuto nel D.P.C.M. 09/02/2011 Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14/01/2008 ; metodo di cui al del D.M. 14/01/2008 per meccanismi locali dovuti ad azioni fuori piano. MECCANISMO GLOBALE DI PIANO (METODO LV1) DATI GENERALI DELLA STRUTTURA Numero piani N = Altezze di piano H i = m Larghezza massima B i = m Lunghezza massima L i = m Area di piano massima A i = m 2 Ascissa baricentro masse X G = m Ordinata baricentro masse Y G = m Ascissa baricentro rigidezze X R = m Ordinata baricentro rigidezze Y R = m CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI MATERIALI A B mattoni pieni e malta di calce mattoni pieni e malta di calce Resistenza caratteristica a taglio τ 0 = N/cm 2 Peso specifico w = dan/m 3 Coefficienti correttivi: - Malta buona Giunti sottili (< 10 mm) Ricorsi o listature Connessione trasversale Nucleo scadente Coeff. maggiorativo τ Livello di conoscenza LC = 1 1 Fattore di confidenza FC = Resistenza a taglio di calcolo τ 0d = N/cm 2 FATTORE DI STRUTTURA Regolare in elevazione Regolare in pianta no no

14 Fattore di struttura adottato q = 1.88 INPUT DEI SETTI PIANO 1 SETTO: numero del setto X G,Y G: ascissa e ordinata del baricentro del setto [m] H, s, L: dimensioni del setto [m] [incidenza intonaco = 0 cm ] α: inclinazione del setto rispetto all'asse X [rad] ALL.: direzione resistente del setto = dir. Y se α > 45, dir. X se α < 45 A x, A y: aree resistenti in direzione X e Y [m 2 ] P: peso proprio del setto [dan] = w L s H SETTO ASTA X Gi Y Gi H i s i L i α i ALL. A xi A yi P Y Y X X Y Y X X X Y Y Y Y Y Y Y X X X X X X X X X X Y Y Y Y Y Y Y X X X X Y Y Y Y Y X

15 X X Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y X X X X X X X Y Y INPUT DEI SETTI PIANO 2 SETTO: numero del setto X G,Y G: ascissa e ordinata del baricentro del setto [m] H, s, L: dimensioni del setto [m] [incidenza intonaco = 0 cm ] α: inclinazione del setto rispetto all'asse X [rad] ALL.: direzione resistente del setto = dir. Y se α > 45, dir. X se α < 45 A x, A y: aree resistenti in direzione X e Y [m 2 ] P: peso proprio del setto [dan] = w L s H SETTO ASTA X Gi Y Gi H i s i L i α i ALL. A xi A yi P Y Y X X Y Y X X X X Y Y Y Y Y Y X X X X X

16 X X X X Y Y Y Y Y Y X X X X Y Y Y Y Y Y X X X X X Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y X X X Y Y Y INPUT DEI SETTI PIANO 3 SETTO: numero del setto X G,Y G: ascissa e ordinata del baricentro del setto [m] H, s, L: dimensioni del setto [m] [incidenza intonaco = 0 cm ] α: inclinazione del setto rispetto all'asse X [rad] ALL.: direzione resistente del setto = dir. Y se α > 45, dir. X se α < 45 A x, A y: aree resistenti in direzione X e Y [m 2 ] P: peso proprio del setto [dan] = w L s H SETTO ASTA X Gi Y Gi H i s i L i α i ALL. A xi A yi P Y Y Y

17 X X X X Y Y Y X X X X X Y Y Y Y Y Y Y X X X X X X X X Y Y Y Y Y Y X X X X X X X Y Y Y Y Y Y Y Y Y X X X X X X X Y

18 Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y X X X Y Y Y Y MASSA SISMICA TOTALE PRIMO LIVELLO % AREA g 1 g 2 q 1 ψ 0 % G1 % G2 % ψ0 Q1 solaio scala Carico totale medio SECONDO LIVELLO % AREA g 1 g 2 q 1 ψ 0 % G1 % G2 % ψ0 Q1 solaio copertura fienile Carico totale medio TERZO LIVELLO % AREA g 1 g 2 q 1 ψ 0 % G1 % G2 % ψ0 Q1 Copertura Carico totale medio Peso totale dei solai P s = 1E+05 1E dan Peso totale delle pareti P p = ##### ##### ##### dan Massa sismica totale M = (P s + P p) / 9.81 = kgf RESISTENZA A TAGLIO DELL'EDIFICIO Tipo di materiale (prevalente) A A A Resistenza di calcolo a taglio τ 0d = dan/cm 2

19 Peso specifico w = dan/m 3 Tensione verticale media σ 0 = dan/cm 2 Resistenza di calcolo a taglio τ d = dan/cm 2 Coeff. ripartizione resistenza κ = DIREZIONE X Area resistente totale A x = m 2 Numero maschi N mx = Somma quadrati aree resistenti ΣA 2 xi = m 4 Coeff. di omogeneità µ x = Coeff. del tipo di rottura ξ x = Coeff. di resistenza delle fasce ζ x = Eccentricità R-G e y = m Distanza max R-setto d y = m Coeff. di irregolarità in pianta β x = m Resistenza a taglio di piano F SLV,x = dan DIREZIONE Y Area resistente totale A y = m 2 Numero maschi N my = Somma quadrati aree ΣA 2 resistenti yi = m 4 Coeff. di omogeneità µ y = Coeff. del tipo di rottura ξ y = Coeff. di resistenza delle fasce ζ y = Eccentricità R-G e x = m Distanza max R-setto d x = m Coeff. di irregolarità in pianta β y = m Resistenza a taglio di piano F SLV,y = #### dan Resistenza a taglio dell'edificio F SLV = dan σ 0: tensione verticale media in comb. sismica = (ΣP si + ΣP pi+1 + P pi / 2) / (A x + A y) τ d: resistenza a taglio media in comb. Sismica = τ 0d 1 + σ 0i / 1.5 τ 0d k: coeff. di ripartizione della resistenza ai piani nell'ipotesi di 1 forma modale triangolare µ: coeff. di omogeneità di rigidezze e resistenze = N mx ΣA 2 xi / A 2 x - 1 ξ: coeff. del tipo di rottura [1 per taglio, 0.8 per pressoflessione] ζ: coeff. di resistenza delle fasce [ 1 per fasce resistenti, 0.8 per fasce incernierate] d: massima distanza tra baricentro delle rigidezze e setto β: coeff. di irregolarità in pianta = e / d F SLV: resistenza a taglio di piano = µ ξ ζ A τ d / β κ FATTORE DI ACCELERAZIONE Frazione massa partecipante 1 modo e* = N = 0.86 S e,slv Ordinata spettro di risposta elastico = q F SLV / e* M = g Periodo fondamentale dell'edificio T 1 = C 1 H 3/4 = 0.25 s Classe d'uso II Categoria topografica T1

20 Categoria di sottosuolo A Coeff. topografico S t = 1 Vita nominale V N = 50 Coeff. stratigrafico S s = 1 Coeff. d'uso C u = 1 Coeff. S = 1 Periodo di riferimento V R = 50 Coeff. C c = 1 Punti = T R = anni (a g/g) max = g F 0 = T c* = s T B = s T c = s T D = s S e,max = g T R: periodo di ritorno (a g/g) max: accelerazione al suolo F 0: fattore di amplificazione dello spettro T C*: periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro T B: periodo di inizio del tratto ad accelerazione costante dello spettro T C: periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro T D: periodo di inizio del tratto a spostamento costante dello spettro S e,max: valore massimo dello spettro elastico Punti estremi dell'intervallo di variazione del TSLV da stimare 1-2 Tempo di ritorno stimato T SLV = 31 anni Parametri di aggancio dello spettro per T SLV (a g/g) max = 0.04 g F 0 = 2.58 T c* = T B = 0.25 s 0.08 s

21 T c = 0.25 s T D = 1.75 s S e,slv = g S e,slv(t 1) = g Accelerazione limite a SLV = 0.04 g Fattore di accelerazione f a,slv = 0.28 MECCANISMO GLOBALE DI COLLASSO FUORI PIANO Coeff. di sicurezza minimo CS min = 0 Coeff. di sicurezza massimo CS max = 2.29 Coeff. di sicurezza minimo sismico CS sis,min = 0.03 Coeff. di sicurezza massimo sismico CS sis,max = 2.29 N collassi per schiacciamento N sta = 1 N collassi per flessione N sis = 118 N maschi verificati N ver = 16 I risultati delle analisi, con la conseguente valutazione della vulnerabilità e del livello operativo sono riassunte nella tabella seguente: f a,slv Vulnerabilità A. per azioni nel piano della muratura: 0.28 ALTA B. per azioni fuori dal piano della muratura 0.03 ALTA Fattore di accelerazione minimo f a,slv = 0.03

22 9. LIVELLO OPERATIVO A seguito delle valutazioni svolte nei paragrafi precedenti, si può determinare il Livello Operativo dell edificio in esame, che risulta: Grado di carenze: GRADO ALTO Stato di danno: STATO DI DANNO 4 Vulnerabilità: VULNERABILITA' ALTA Livello operativo: E3 Ordinanza n. 86 del Tab. 2.6: definizione della soglia di vulnerabilità carenze fa,sv < 0.3 fa,sv > 0.5 GRADO BASSO media bassa GRADO MEDIO media media GRADO ALTO alta media Ordinanza n. 86 del Tab. 3: definizione del livello operativo STATO DI DANNO 1 STATO DI DANNO 2 STATO DI DANNO 3 STATO DI DANNO 4 VULNERABILITA' BASSA B-C B-C E0 E2 VULNERABILITA' MEDIA B-C E0 E1 E3 VULNERABILITA' ALTA B-C E1 E2 E3

23 10. INTERVENTO PROPOSTO Lo stato di precarietà strutturale in cui versa l edificio non ne permette l utilizzo e risulta oltremodo pericoloso per la pubblica incolumità, non essendo garantite le condizioni minime di sicurezza nemmeno in condizioni statiche. Pertanto, considerato lo stato di danno e le carenze strutturali riscontrate, si ritiene che l unica soluzione percorribile sia la demolizione e ricostruzione. Si richiede, quindi, ai sensi dell art. 12 commi 4 e 5 della L.R. n. 16 del 21/12/2012, una Variante parziale al P.R.G. per la rimozione del vincolo di Insediamenti storici urbani ed extraurbani. Il Tecnico

24 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

25 Dimostrazione della soglia di danno GS1 Lesioni passanti nei maschi murari o nelle fasce di piano di ampiezza superiore a 10 mm che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti del livello medesimo

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34 GS5 distacchi localizzati fra pareti con ampiezze superiori a 10 mm oppure distacchi con ampiezze superiori a 5 mm che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti del livello medesimo

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36 GS6 distacchi ampi ed estesi dei solai dai muri (> 5 mm) che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti al livello medesimo

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48 GS7 pareti fuori piombo per spostamenti fuori dal piano di ampiezza superiore al 3% sull altezza di un piano

49 DEPOSITO RIMESSA LATO OVEST

50 1. CRITERI DI VALUTAZIONE E PARAMETRI DI CALCOLO La presente relazione descrive i parametri che concorrono alla definizione del Livello Operativo per la concessione del contributo a fondo perduto concesso per l intervento sul fabbricato adibito a fienile, di proprietà del Sig. Truzzi Alessandro, danneggiato dalla crisi sismica del 20 maggio 2012 e seguenti. L edificio in esame è stato oggetto di ordinanza di inagibilità totale, avendo conseguito un esito E delle schede AeDES. Ai sensi dell Ordinanza n. 45 del 29 marzo 2013, il percorso di definizione del livello operativo prevede le seguenti fasi: 1. rilievo strutturale dell edificio (materiali e lesioni); 2. definizione del grado di Carenze Strutturali; 3. definizione della Soglia di Danno; 4. definizione del livello di Vulnerabilità; 5. definizione del Livello Operativo. Il Fattore di Accelerazione, che concorre a determinare la Vulnerabilità, viene valutato, secondo le indicazioni contenute nell Ordinanza, in riferimento ad una categoria di suolo A e categoria topografica T1, utilizzate per la valutazione degli Spettri Elastici. Il sito in esame ha le seguenti coordinate e altitudine sul livello del mare: Il calcolo dell azione sismica, ai sensi del D.M. 14/01/2008, viene effettuato partendo da una vita nominale della struttura V N di 50 anni e da una classe d uso pari a I, avente un valore del coefficiente d uso C U pari a 0.7. Tali parametri determinano il periodo di riferimento V R = V N* C U = 35 anni. I valori dei parametri spettrali del sito in esame vengono ricavati attraverso il programma SIMQKE_GR, che interpola i valori di riferimento del reticolo in funzione delle coordinate geografiche per i diversi valori del periodi di ritorno.

51 La modellazione globale della struttura è stata effettuata utilizzando il Programma di Calcolo CDS Win della STS. In questa fase, visti lo scopo delle calcolazioni e l incertezza nelle caratteristiche del terreno, dovuta alla non effettuazione di idonei studi geologici, le travi di fondazione non sono state modellate. Inoltre, dato lo scopo delle presenti valutazioni, per il calcolo della vulnerabilità della struttura per meccanismi globali si segue il metodo semplificato suggerito dalla norma e contenuto nel D.P.C.M. 09/02/2011 Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14 gennaio 2008, sulla base di una modellazione per impalcati rigidi e fasce portanti. Alla presente relazione si allegano dei fogli di calcolo appositamente redatti al fine di valutare numericamente gli elementi che concorrono alla definizione del Livello di Costo: 1. determinazione delle caratteristiche meccaniche della muratura; 2. analisi dei carichi verticali; 3. azione della neve; 4. schemi di calcolo nella modellazione ad aste con individuazione dei setti resistenti; 5. valutazione numerica delle percentuali richieste per la definizione del grado di Carenze Strutturali; 6. valutazione numerica delle percentuali richieste per la definizione della Soglia di Danno; 7. valutazione numerica del Fattore di Accelerazione che concorre alla definizione del livello di Vulnerabilità in due condizioni: a. metodo semplificato LV1 per meccanismi globali della struttura; b. metodo semplificato di cui al del D.M. 14/01/2008 per meccanismi locali dovuti ad azioni fuori piano. 8. definizione del Livello Operativo.

52 2. CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLA MURATURA La tipologia di muratura più frequentemente rilevate nella zona in esame è composta da mattoni pieni e malta particolarmente friabile, tanto che, in molti casi, è possibile asportarla manualmente. Pertanto, nella scelta delle caratteristiche meccaniche, ci si è riferiti a quanto riportato nella Tabella C8A.2.1 del D.M. 14/01/2008 per un Livello di Conoscenza pari a LC1, adottando un coefficiente peggiorativo pari a 0.7. I valori di calcolo sono riportati nello schema seguente: Resistenza caratteristica a taglio τ 0 = 6.0 N/cm 2 Coefficienti correttivi: Peso specifico w = 1800 dan/m 3 - Malta buona 1 Livello di conoscenza LC = 1 - Giunti sottili (< 10 mm) 1 Fattore di confidenza FC = Ricorsi o listature 1 - Connessione trasversale 1 Resistenza a taglio di calcolo τ 0d = 3.11 N/cm 2 - Nucleo scadente 0.7 Conseguentemente, nelle valutazioni numeriche si è tenuto conto del reale spessore delle murature, al netto di intonaci e rifodere, assumendo dei valori pari alla larghezza media del mattone rilevata in sito (14 cm) o suoi multipli (28, 42, 56, 70 cm).

53 3. ANALISI DEI CARICHI VERTICALI Solaio di interpiano in Acciaio e Voltine Carico permanente strutturale: Trave in acciaio Voltine in laterizio Getto di completamento Carico permanente non strutturale: Cretonato Pavimento Carico variabile: Cat. E1 - Biblioteche, archivi, magazzini, depositi, laboratori manifatturieri G1 = 20 dan/mq 55 dan/mq 110 dan/mq 185 dan/mq 60 dan/mq 40 dan/mq G2 = 100 dan/mq 600 dan/mq Qk= 600 dan/mq Copertura in legno Carico permanente strutturale: Trave in legno Travicelli Tavellonato Rasatura Carico permanente non strutturale: Manto di copertura Carico variabile: Neve G1 = G2 = Qk= 55 dan/mq 25 dan/mq 30 dan/mq 55 dan/mq 165 dan/mq 80 dan/mq 80 dan/mq 120 dan/mq 120 dan/mq

54 4. AZIONE DELLA NEVE DATI Modena zona = I Inclinazione falda 1 α 1 = 20 Altitudine s.l.m. a s = 35 m Inclinazione falda 2 α 2 = 20 CARICO NEVE Carico neve al suolo q sk = 1.35 [1 + (a s / 602) 2 ] = 150 dan/m 2 Topografia della zona normale Coeff. di esposizione C E = 1 Coeff. termico C t = 1 Coeff. di forma falda 1 µ 1(α 1) = 0.8 (60- α) / 30 = 0.8 Coeff. di forma falda 2 µ 1(α 2)= 0.8 (60- α) / 30 = 0.8 Carico neve su falda 1 q s = µ 1(α 1) q sk C E C t = 120 dan/m 2 Carico neve su falda 2 q s = µ 1(α 2) q sk C E C t = 120 dan/m 2

55 5. SCHEMI DI CALCOLO Primo livello Secondo livello

56 6. CARENZE STRUTTURALI CA1 CA2 CA3 CA4 CA5 CARENZE α β % presenza di muri portanti a 1 testa (con spessore 15 cm) per più del 30% dello sviluppo dei muri interni o del 30% dello sviluppo di una parete perimetrale presenza di muri portanti a 1 testa (con spessore 15 cm) per più del 15% (e meno del 30%) dello sviluppo dei muri interni o del 15% (e meno del 30%) dello sviluppo di una parete perimetrale presenza di muri portanti a doppio paramento (senza efficaci collegamenti - diatoni - tra i due paramenti), ciascuno a 1 testa (con spessore 15 cm) per più del 30% dello sviluppo dei muri interni o del 30% dello sviluppo di una parete perimetrale cattiva qualità della tessitura muraria (caotica, sbozzata senza ricorsi e orizzontalità, assenza di diatoni,...), per uno sviluppo 40 % della superficie totale cattiva qualità della tessitura muraria (caotica, sbozzata senza ricorsi e orizzontalità, assenza di diatoni,...), per uno sviluppo < 40 % della superficie totale CA6 CA7 presenza di muratura con malta incoerente (facilmente rimovibile manualmente, senza l ausilio di utensili, per almeno 1/3 dello spessore del muro) per uno sviluppo 40 % della superficie totale presenza di muratura con malta friabile (facilmente rimovibile con utensili a mano senza percussione, per almeno 1/3 dello spessore del muro) per uno sviluppo 40 % della superficie totale x 50% x 50% CA8 CA9 CA10 presenza di muratura portante in laterizio al alta percentuale di foratura (< 55% di vuoti) per uno sviluppo 50 % della superficie resistente ad uno stesso livello assenza diffusa o irregolarità di connessioni della muratura alle angolate ed ai martelli murature portanti insistenti in falso su solai, in percentuale >25% del totale anche ad un solo livello x CA11 murature portanti insistenti in falso su solai, in percentuale 25% del totale anche ad un solo livello CA12 rapporto distanza tra pareti portanti successive/spessore muratura 14 x 16 CA13 collegamenti degli orizzontamenti alle strutture verticali portanti inesistenti o inefficaci in modo diffuso x CA14 CA15 collegamento delle strutture di copertura alle strutture verticali inesistenti o inefficaci in modo diffuso solai impostati su piani sfalsati con dislivello > 1/3 altezza di interpiano, all interno della u.s. x CA16 collegamenti inesistenti o inefficaci, in modo diffuso, fra elementi non strutturali e struttura CA17 carenze manutentive gravi e diffuse su elementi strutturali CA18 forti irregolarità della maglia muraria in elevazione, con aumento superiore al 100% della rigidezza e/o resistenza passando da un livello a quello soprastante x x CA19 forti irregolarità della maglia muraria in elevazione, con aumento superiore al 50% della rigidezza e/o resistenza passando da un livello a quello soprastante α = 1 β = 7 GRADO ALTO

57 DIMOSTRAZIONE ANALITICA DELLE CARENZE STRUTTURALI CARENZA CA12 Minima distanza tra pareti portanti Spessore L = 4.43 m s = 0.28 m L / s = 16 LEGENDA DELLE CA RENZE STRUTTURA LI CA1-CA2 CA3 CA4-CA 5 CA6-CA 7 CA8 muri portanti a 1 testa (s <= 15 cm) muri portanti a doppio paramento cattiv a qualità della tessitura muraria malta di cattiv a qualità muratura portante in laterizio forato CA1 0-CA 1 1 murature portanti in falso CA1 5 solai su piani sfalsati

58 7. SOGLIA DI DANNO DANNO SIGNIFICATIVO Si definisce danno significativo quello consistente in almeno una delle condizioni di seguito definite: SI1 lesioni diffuse di qualunque tipo, nelle murature portanti o negli orizzontamenti, per un'estensione >30% della superficie totale degli elementi interessati, a qualsiasi livello SI2 lesioni concentrate passanti, nelle murature o nelle volte, di ampiezza superiore a mm 3; SI3 evidenza di schiacciamento nelle murature o nelle volte; SI4 presenza di crolli significativi nelle strutture portanti, nei solai e nelle scale, anche parziali; SI5 SI6 GR1 distacchi ben definiti fra strutture verticali ed orizzontamenti e all'intersezione dei maschi murari; perdita totale di efficacia, per danneggiamento o per crollo, di almeno il 50% delle tramezzature interne, ad uno stesso livello, purché connessa con una delle condizioni di cui sopra, prescindendo dalla entità fisica del danno. DANNO GRAVE Si definisce danno grave quello consistente in almeno una delle condizione di seguito definite: lesioni diagonali passanti che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti del livello medesimo; GR2 lesioni di schiacciamento che interessino almeno il 5% delle murature portanti; GR3 GR4 GR5 GS1 GS2 crolli parziali delle strutture verticali portanti, o dei solai, che interessino una superficie superiore al 5% della superficie totale delle murature portanti o della superficie totale di piano dei solai; pareti fuori piombo per un'ampiezza superiore al 2%, da valutarsi in sommità o ai 2/3 dell altezza di piano; significativi cedimenti in fondazione, assoluti (superiori a 10 cm e inferiori a 20 cm) o differenziali (superiori a L e inferiori a L, dove L è la lunghezza della parete) o significativi fenomeni di dissesti idrogeologici. DANNO GRAVISSIMO Si definisce danno gravissimo quello consistente in almeno due delle condizione di seguito definite: lesioni passanti nei maschi murari o nelle fasce di piano di ampiezza superiore a 10 mm che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti del livello medesimo; lesioni a volte ed archi di ampiezza superiore a 4 mm in presenza di schiacciamenti che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti del livello medesimo; x GS3 lesioni di schiacciamento che interessino almeno il 10% delle murature portanti; GS4 GS5 GS6 GS7 GS8 crolli parziali che interessino almeno il 20% in volume delle strutture portanti principali (muri o volte); distacchi localizzati fra pareti con ampiezze superiori a 10 mm oppure distacchi con ampiezze superiori a 5 mm che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti del livello medesimo; distacchi ampi ed estesi dei solai dai muri (>5 mm) che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti al livello medesimo; pareti fuori piombo per spostamenti fuori dal piano di ampiezza superiore al 3% sull'altezza di un piano; elevati cedimenti in fondazione, assoluti (superiori a 20 cm) o differenziali (superiori a L, dove L è la lunghezza della parete) o rilevanti fenomeni di dissesti idrogeologici. x x x x DANNO GRAVISSIMO STATO DI DANNO 4

59 8. FATTORE DI ACCELERAZIONE La valutazione numerica del Fattore di Accelerazione, che concorre alla definizione del livello di Vulnerabilità, viene effettuata in due condizioni: metodo semplificato per meccanismi globali della struttura contenuto nel D.P.C.M. 09/02/2011 Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14/01/2008 ; metodo di cui al del D.M. 14/01/2008 per meccanismi locali dovuti ad azioni fuori piano. MECCANISMO GLOBALE DI PIANO (METODO LV1) DATI GENERALI DELLA STRUTTURA Numero piani N = Altezze di piano H i = m Larghezza massima B i = m Lunghezza massima L i = m Area di piano massima A i = m 2 Ascissa baricentro masse X G = m Ordinata baricentro masse Y G = m Ascissa baricentro rigidezze X R = m Ordinata baricentro rigidezze Y R = m CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI MATERIALI A B mattoni pieni e malta di calce mattoni pieni e malta di calce Resistenza caratteristica a taglio τ 0 = N/cm 2 Peso specifico w = dan/m 3 Coefficienti correttivi: -Malta buona 1 1 -Giunti sottili (< 10 mm) 1 1 -Ricorsi o listature 1 1 -Connessione trasversale 1 1 -Nucleo scadente Coeff. maggiorativo τ Livello di conoscenza LC = 1 1 Fattore di confidenza FC = Resistenza a taglio di calcolo τ 0d = N/cm 2 FATTORE DI STRUTTURA Regolare in elevazione no Regolare in pianta no Fattore di struttura adottato q = 1.88

60 INPUT DEI SETTI PIANO 1 SETTO: numero del setto X G,Y G: ascissa e ordinata del baricentro del setto [m] H, s, L: dimensioni del setto [m] [incidenza intonaco = 0 cm ] α: inclinazione del setto rispetto all'asse X [rad] ALL.: direzione resistente del setto = dir. Y se α > 45, dir. X se α < 45 A x, A y: aree resistenti in direzione X e Y [m 2 ] P: peso proprio del setto [dan] = w L s H SETTO ASTA X Gi Y Gi H i s i L i α i ALL. A xi A yi P X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y X X

61 X X X X X X X X X Y X X Y X X X X X X X X X X X X X X Y Y X X X X Y Y Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y p Y

62 p Y p Y p Y INPUT DEI SETTI PIANO 2 SETTO: numero del setto X G,Y G: ascissa e ordinata del baricentro del setto [m] H, s, L: dimensioni del setto [m] [incidenza intonaco = 0 cm ] α: inclinazione del setto rispetto all'asse X [rad] ALL.: direzione resistente del setto = dir. Y se α > 45, dir. X se α < 45 A x, A y: aree resistenti in direzione X e Y [m 2 ] P: peso proprio del setto [dan] = w L s H SETTO ASTA X Gi Y Gi H i s i L i α i ALL. A xi A yi P X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y Y

63 Y Y Y Y Y X X X X X X X X Y Y Y Y X X X X Y Y Y Y X X X X X X X X X X Y Y X X X MASSA SISMICA TOTALE PRIMO LIVELLO % AREA g 1 g 2 q 1 ψ 0 % G1 % G2 % ψ0 Q1 solaio fienile copertura tettoia Carico totale medio SECONDO LIVELLO % AREA g 1 g 2 q 1 ψ 0 % G1 % G2 % ψ0 Q1 copertura fienile Carico totale medio

64 Peso totale dei solai P s = 7E+05 2E+05 0 dan Peso totale delle pareti P p = ##### ##### 0 dan Massa sismica totale M = (P s + P p) / 9.81 = kgf RESISTENZA A TAGLIO DELL'EDIFICIO Tipo di materiale (prevalente) A A A Resistenza di calcolo a taglio τ 0d = dan/cm 2 Peso specifico w = dan/m 3 Tensione verticale media σ 0 = dan/cm 2 Resistenza di calcolo a taglio τ d = dan/cm 2 Coeff. ripartizione resistenza κ = DIREZIONE X Area resistente totale A x = m 2 Numero maschi N mx = Somma quadrati aree resistenti ΣA 2 xi = m 4 Coeff. di omogeneità µ x = Coeff. del tipo di rottura ξ x = Coeff. di resistenza delle fasce ζ x = Eccentricità R-G e y = m Distanza max R-setto d y = m Coeff. di irregolarità in pianta β x = m Resistenza a taglio di piano F SLV,x = dan DIREZIONE Y Area resistente totale A y = m 2 Numero maschi N my = Somma quadrati aree resistenti ΣA 2 yi = m 4 Coeff. di omogeneità µ y = Coeff. del tipo di rottura ξ y = Coeff. di resistenza delle fasce ζ y = Eccentricità R-G e x = m Distanza max R-setto d x = m Coeff. di irregolarità in pianta β y = m Resistenza a taglio di piano F SLV,y = dan Resistenza a taglio dell'edificio F SLV = dan σ 0: tensione verticale media in comb. sismica = (ΣP si + ΣP pi+1 + P pi / 2) / (A x + A y) τ d: resistenza a taglio media in comb. Sismica = τ 0d 1 + σ 0i / 1.5 τ 0d k: coeff. di ripartizione della resistenza ai piani nell'ipotesi di 1 forma modale triangolare µ: coeff. di omogeneità di rigidezze e resistenze = N mx ΣA 2 xi / A 2 x - 1 ξ: coeff. del tipo di rottura [1 per taglio, 0.8 per pressoflessione] ζ: coeff. di resistenza delle fasce [ 1 per fasce resistenti, 0.8 per fasce incernierate]

65 d: massima distanza tra baricentro delle rigidezze e setto β: coeff. di irregolarità in pianta = e / d F SLV: resistenza a taglio di piano = µ ξ ζ A τ d / β κ FATTORE DI ACCELERAZIONE Frazione massa partecipante 1 modo e* = N = 0.90 Ordinata spettro di risposta elastico S e,slv = q F SLV / e* M = 0.085g Periodo fondamentale dell'edificio T 1 = C 1 H 3/4 = 0.26s Classe d'uso I Categoria topografica T1 Categoria di sottosuolo A Coeff. topografico S t = 1 Vita nominale V N = 50 Coeff. stratigrafico S s = 1 Coeff. d'uso C u = 1 Coeff. S = 1 Periodo di riferimento V R = 50 Coeff. C c = 1 Punti = T R = anni (a g/g) max = g F 0 = T c* = s T B = s T c = s T D = s S e,max = g T R: periodo di ritorno (a g/g) max: accelerazione al suolo F 0: fattore di amplificazione dello spettro T C*: periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro T B: periodo di inizio del tratto ad accelerazione costante dello spettro

66 T C: T D: S e,max: periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro periodo di inizio del tratto a spostamento costante dello spettro valore massimo dello spettro elastico Punti estremi dell'intervallo di variazione del TSLV da stimare 1-2 Tempo di ritorno stimato T SLV = 30anni Parametri di aggancio dello spettro per T SLV (a g/g) max = 0.04g F 0 = 2.58 T c* = 0.24s T B = 0.08s T c = 0.24s T D = 1.75s S e,slv = 0.098g S e,slv(t 1) = 0.094g Accelerazione limite a SLV = 0.04g Fattore di accelerazione f a,slv = 0.28 MECCANISMO GLOBALE DI COLLASSO FUORI PIANO Coeff. di sicurezza minimo CS min = 0 Coeff. di sicurezza massimo CS max = > 10 Coeff. di sicurezza minimo sismico CS sis,min = 0.12 Coeff. di sicurezza massimo sismico CS sis,max = > 10 N collassi per schiacciamento N sta = 5 N collassi per flessione N sis = 38 N maschi verificati N ver = 61

67 I risultati delle analisi, con la conseguente valutazione della vulnerabilità e del livello operativo sono riassunte nella tabella seguente: f a,slv Vulnerabilità A. per azioni nel piano della muratura: 0.28 ALTA B. per azioni fuori dal piano della muratura 0.12 ALTA Fattore di accelerazione minimo f a,slv = 0.12

68 9. LIVELLO OPERATIVO A seguito delle valutazioni svolte nei paragrafi precedenti, si può determinare il Livello Operativo dell edificio in esame, che risulta: Grado di carenze: GRADO ALTO Stato di danno: STATO DI DANNO 4 Vulnerabilità: VULNERABILITA' ALTA Livello operativo: E3 Ordinanza n. 86 del Tab. 2.6: definizione della soglia di vulnerabilità carenze fa,sv < 0.3 fa,sv > 0.5 GRADO BASSO media bassa GRADO MEDIO media media GRADO ALTO alta media Ordinanza n. 86 del Tab. 3: definizione del livello operativo STATO DI DANNO 1 STATO DI DANNO 2 STATO DI DANNO 3 STATO DI DANNO 4 VULNERABILITA' BASSA B-C B-C E0 E2 VULNERABILITA' MEDIA B-C E0 E1 E3 VULNERABILITA' ALTA B-C E1 E2 E3

69 10. INTERVENTO PROPOSTO Lo stato di precarietà strutturale in cui versa l edificio non ne permette l utilizzo e risulta oltremodo pericoloso per la pubblica incolumità, non essendo garantite le condizioni minime di sicurezza nemmeno in condizioni statiche. Pertanto, considerato lo stato di danno e le carenze strutturali riscontrate, si ritiene che l unica soluzione percorribile sia la demolizione e ricostruzione. Si richiede, quindi, ai sensi dell art. 12 commi 4 e 5 della L.R. n. 16 del 21/12/2012, una Variante parziale al P.R.G. per la rimozione del vincolo di Insediamenti storici urbani ed extraurbani. Il Tecnico

70 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

71 Dimostrazione della soglia di danno GS1 Lesioni passanti nei maschi murari o nelle fasce di piano di ampiezza superiore a 10 mm che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti del livello medesimo

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76 GS4 Crolli parziali che interessino almeno il 20% in volume delle strutture portanti principali (muri o volte)

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80 GS5 distacchi localizzati fra pareti con ampiezze superiori a 10 mm oppure distacchi con ampiezze superiori a 5 mm che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti del livello medesimo

81 GS6 distacchi ampi ed estesi dei solai dai muri (> 5 mm) che, in corrispondenza di almeno un livello, interessino almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti al livello medesimo

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87 GS7 pareti fuori piombo per spostamenti fuori dal piano di ampiezza superiore al 3% sull altezza di un piano

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