L ACCORDO DI PARTNERSHIP FRA FILA S.P.A E LA SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DI SALERNO, AVELLINO, BENEVENTO E CASERTA

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1 Nel nostro mondo attuale, i colori ci accompagnano ogni giorno, ovunque, ed è come se non li vedessimo più: sono divenuti scontati. Eppure, basta riflettere anche soltanto alle immagini fotografiche, cinematografiche, televisive e dei computer - tutte in bianco, nero e grigio - fino a tempi non così remoti, per comprendere come i colori non siano ovvi e immutabili. Al contrario, i colori hanno una storia. Il progetto Colori nella storia - promosso da FILA S.p.A Fabbrica italiana di Lapis e affini - si propone di far divenire i colori protagonisti dei nostri sguardi in diversi luoghi e tempi degli uomini. La loro storia, infatti, è un tutt uno con quella degli esseri umani, sia che si tratti della narrazione dei grandi accadimenti, sia che si osservi la vita quotidiana, dell arte come delle guerre, dei riti religiosi e del potere come delle mode e del lusso, dei cibi come dei giochi, nelle società di ogni epoca. L ACCORDO DI PARTNERSHIP FRA FILA S.P.A E LA SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DI SALERNO, AVELLINO, BENEVENTO E CASERTA All inizio del 2013, è stato siglato fra FILA e la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta un accordo di partnership finalizzato allo sviluppo e alla realizzazione del primo progetto esecutivo di Colori nella storia nel territorio salernitano. Dopo un anno di lavoro, da questa collaborazione hanno preso forma: la mostra Colori nell antica Paestum rivolta al grande pubblico che - allestita nel Museo Archeologico Nazionale sarà visitabile dal 12 aprile al 30 novembre 2014 il progetto educativo Colori nella storia. Musei in classe che consiste nella realizzazione di 400 chiavi usb contenenti materiali video e schede didattiche realizzate ad hoc per gli insegnanti delle classi IV e V delle Scuole primarie del territorio di Salerno. Le chiavette di Colori nella Storia - che porteranno il Museo Archeologico di Paestum dentro le aule scolastiche - verranno distribuite agli insegnanti che ne faranno richiesta, nei primi mesi dell anno scolastico

2 COLORI NELL ANTICA PAESTUM Colori nell antica Paestum intende mostrare e raccontare una piccola storia colorata, molto antica, svoltasi dal VI secolo avanti Cristo, dapprima nella città greca di Poseidonia, quindi nella Paistom dei Lucani, nel IV secolo. Attualmente, sono note con il nome latino di Paestum che risale all inizio del III secolo avanti Cristo, quando i Romani ne divennero i signori. VITA DEI COLORI e COLORI DELLA VITA. Ancora oggi, nell immaginario relativo alle antiche civiltà greca e romana, un colore si impone su tutti gli altri: il bianco. Prive di colore sono la gran parte delle sculture esposte nei musei di tutto il mondo, mentre le architetture antiche, conservatesi nei millenni, ci mostrano quello della nuda pietra con la quale sono state edificate. Eppure, quegli antichi mondi non erano privi di colori, al pari di tutte le civiltà umane. E tuttavia, noi - assuefatti come siamo, da molti secoli, a una sostanziale assenza di colore dell antichità classica - ne ammiriamo un elegante e composto candore che non è mai esistito. Come reagirebbero i Greci o i Romani antichi se vedessero le loro statue, bianche, esposte nei nostri musei e quanto si è conservato dei loro templi? Possiamo comprenderlo attraverso le parole di Elena, la regina di Sparta la cui divina bellezza aveva provocato la guerra fra i Greci e i Troiani. Elena, sfidando i millenni, ci parla, ancora oggi, attraverso le pagine della tragedia che Euripide le aveva dedicato nel 412 avanti Cristo. Qui, la regina - disperata per le sventure causate dalla sua bellezza - augura a se stessa di imbruttire di colpo, come una statua dalla quale vengano cancellati i colori. Per gli antichi, infatti, sculture e architetture private della loro pelle colorata - alla quale era affidato il ruolo fondamentale di restituire all artefatto la ricchezza della Natura e, quindi, della Vita - erano e divenivano brutte. Per questo Colori e Vita sono i due poli visivi e concettuali intorno ai quali è stata concepita la mostra con la quale ci si propone di far scoprire l importanza del colore nella vita dell antica Paestum e, nello stesso tempo, la sua fragilità, analoga a quella delle nostre vite, perché i colori si deteriorano fino a dissolversi o lasciano soltanto labili tracce della loro antica presenza. Il segno grafico qualificante del progetto generale Colori nella Storia e della mostra Colori nell antica Paestum è un grande punto interrogativo colorato. Si tratta di una forte metafora visiva che racchiude in sé i molti interrogativi che è necessario porsi per conoscere i colori, come la storia: un elogio del dubbio e un invito pressante a non accontentarsi delle apparenze. DESCRIZIONE DELLA MOSTRA: La mostra Colori nell antica Paestum: Vita dei Colori e Colori della Vita allestita, dal 12 aprile al 30 novembre 2014, all interno dell esposizione permanente del Museo Archeologico Nazionale di Paestum, è articolata in tre nuclei tematici:

3 RESTITUZIONI CROMATICHE. Una decina di pezzi scultorei in terracotta - realizzati fra il VI e il III secolo avanti Cristo - sono stati fedelmente ricostruiti in scala 1 a 1 grazie alla tecnologia delle stampanti 3d - quindi dipinti con cura, per restituire loro molti dei colori originari, scarsamente leggibili. Esposti nella prima parte dello spazio del Museo Archeologico costruita sul modello di una cella di un tempio greco, dialogano con le gigantografie delle pareti che raffigurano ricostruzioni e rivisitazioni cromatiche dell antichità classica.

4 COLORI DELLA VITA. Sono le tombe dipinte, a restituirci preziose tranches de vie della greca Poseidonia e della lucana Paistom. La greca Tomba del Tuffatore, scoperta nel giugno del 1968 e nota in tutto il mondo, è narrata in un filmato multimediale che si articola in quattro momenti: scoperta, simposio, tuffo, artefatto (materiali, tecniche, colori). Due grandi schermi - collocati - nella sala dove sono esposte le lastre originali proiettano il filmato, rispettivamente, in lingua italiana e inglese. Sette lastre dipinte, provenienti da due tombe lucane rinvenute negli scavi archeologici più recenti del territorio pestano, sono esposte al pubblico per la prima volta, dopo un accurato restauro. E un filmato narra l evolversi della rappresentazione figurativa che ha dato di se stessa l aristocrazia lucana di Paistom, nel corso del IV e nei primi decenni del III secolo avanti Cristo. Rappresentazione figurata tanto più importante perché di questa comunità non si sono conservate testimonianze scritte. - raffigurazioni tombali.

5 PRIMA DELLE MATITE. Nello spazio centrale della cella è allestito il nucleo dedicato alla cultura materiale dei colori antichi. Nelle ciotole di terracotta un centinaio di colori di origine minerale, animale e vegetale mostrano ai nostri occhi abituati a colori sempre brillanti, saturi e già pronti, un campione significativo delle varietà dei pigmenti antichi. Ai materiali cromatici e lapidei corrispondono tavole teoriche-dimostrative realizzate ad hoc per mostrare diverse tipologie di intonaci, di malte, di gamme cromatiche ed esemplificare alcune tecniche di rappresentazione pittorica delle lastre dipinte della Tomba del Tuffatore e di quelle lucane della necropoli di Spinazzo. Mentre lo spazio finale della cella è dedicato agli approfondimenti grazie alle proiezioni su un grande schermo di alcuni dei video educativi realizzati per il progetto Colori nella storia. Musei in classe: Templi bianchi? Sima leonina, Statua in trono di Zeus, Busto femminile.

6 ORARI tutti i giorni [la biglietteria chiude alle 18.45] chiuso il 1 e il 3 lunedì del mese COSTO DEL BIGLIETTO biglietto integrato museo, parco archeologico: 10,00 intero 5,00 ridotto biglietto ordinario museo: acquistabile esclusivamente nei giorni o nelle ore di chiusura del parco 7,00 intero 3,50 ridotto INFO E PRENOTAZIONI info@arte-m.net

7 Coordinamento generale: Adele Campanelli A cura di: Marina Cipriani e Paola Pacetti Filmati Tomba del Tuffatore e Lastre dipinte lucane Giovanni De Stefano, 3Dsign e Paola Pacetti Restituzioni cromatiche: Enzo Michele Sottile, Poliarte e Lorenzo Sanna Prima delle matite: Enzo Michele Sottile, Poliarte Paola Pacetti, Massimo Marcolin, Emilio Vitola Grafica: Pietro Bona, Kicomunicazione Collaborazione alla selezione del materiale grafico e fotografico: Giovanni Avagliano Fotografie: Giovanni Grippo, Francesco Valletta, Leonardo Vitola, Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta Allestimento: Consorzio arte m net, Christian Bocciuolo Restauri e Collaborazione all allestimento: Pietro Stasi, Maria Palia Voza, Franco Calceglia, Raffaele Cantiello, Francesco Marino, Cinzia Marino, Enzo Passarella, Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta Attività educative al pubblico: Gelsomina Agangi, Gaetano Cantalupo, Rossella Tedesco, Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta Consorzio arte m net, Le Nuvole Ufficio promozione Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta Simona Di Gregorio, Renata Di Lascio

8 PIANTA DELLA MOSTRA