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2 INDICE 1. PREMESSA NORMATIVE DI RIFERIMENTO DOCUMENTI DI RIFERIMENTO DEFINIZIONE DELLA CATEGORIA DEL SUOLO DI RIFERIMENTO DATI DI BASE STRATIGRAFIA DEI TERRENI CATEGORIA DEL SUOLO DI FONDAZIONE CARATTERIZZAZIONE DELLA PERICOLOSITA SISMICA CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE IN FUNZIONE DEGLI EFFETTI DI PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE CONCLUSIONI...18 ALLEGATO DATI E GRAFICI SISMICI DI PROGETTO

3 ELENCO FIGURE Figura 1 - Mappa di pericolosità sismica del territorio italiano (2004) Figura 2 - Zonazione sismogenetica del territorio italiano, ZS9 (Gruppo di Lavoro, 2004) Figura 3 - Zonazione sismogenetica del territorio italiano, ZS9 (Gruppo di Lavoro, 2004) e sismicità strumentale contenuta nel Bollettino Sismico dell Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (anni ) Figura 4 - Curve di attenuazione di Ambrayses et al. (1996) corrette per le distanze: in nero le curve corrette (per 4.0<MS<7.5), in blu a tratteggio le curve non modificate Figura 5 - Curve di attenuazione di Ambrayses et al. (1996)(ASB96) in funzione del meccanismo di fagliazione prevalente: a tratteggio la curva di attenuazione media, in rosso la correzione per le faglie inverse (R), in verde per le faglie trascorrenti (SS) (zona ZS908) e in blu per le faglie normali (N) 3

4 1. PREMESSA Il Comune di Scaldasole è dotato, dal settembre 2001, di uno studio geologico esteso all intero territorio comunale, allegato al P.R.G. vigente. Nell ambito dell aggiornamento degli studi geologici relativamente alla componente sismica, a seguito dell approvazione del D.M. 14 gennaio 2008 Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni, pubblicato sulla G.U. n. 29 del 4 febbraio 2008, Supplemento ordinario n. 30, ed entrato in vigore il 6 marzo 2008, e della legge 28 febbraio 2008 n. 31 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2007 n. 248, è stato eseguito uno studio di caratterizzazione sismica del sottosuolo del Comune di Scaldasole, con le seguenti finalità: definire la categoria del suolo di fondazione, secondo quanto specificato al punto 3.1 dell allegato Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l adeguamento sismico degli edifici - OPCM n.3274 del 20 marzo 2003 ; si segnala che la più recente zonazione sismica del territorio nazionale inserisce il territorio del Comune di Scaldasole in Zona 4 ; caratterizzare la pericolosità sismica del sito in oggetto, attraverso l individuazione di un parametro di riferimento (a g = accelerazione orizzontale massima); caratterizzare le aree costituenti il territorio comunale in funzione degli effetti di amplificazione sismica locale, così da redigere una Carta della pericolosità sismica locale, in cui viene riportata la perimetrazione areale e lineare degli scenari di pericolosità sismica locale. Tale studio è stato eseguito secondo il 1 livello di approfondimento, seguendo la procedura descritta nell allegato 5 alla D.G.R. Lombardia n. 8/7374 del 28 maggio 2008 Aggiornamento dei Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio, in attuazione dell art. 57, primo comma, della legge regionale , n. 12, approvati con D.G.R , n. 8/

5 2. NORMATIVE DI RIFERIMENTO D.M. 14 gennaio 2008 Applicazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni. OPCM n del 20 marzo 2003 Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica. D.G.R.Lombardia n. 8/7374 del 28 maggio 2008 Aggiornamento dei Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio, in attuazione dell art. 57, primo comma, della legge regionale , n. 12, approvati con D.G.R , n. 8/1566. D.d.u.o. n del 21 novembre 2003 Approvazione elenco tipologie degli edifici e opere infrastrutturali e programma temporale delle verifiche di cui all art. 2, commi 3 e 4 dell ordinanza p.c.m. n del 20 marzo 2003, in attuazione della d.g.r. n del 7 novembre D.M.5 novembre 2001, n. 6792, Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade 5

6 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Relazione geologica Comune di Scaldasole Variante Piano Regolatore Generale ai sensi della delibera della giunta regionale lombarda del 24 novembre 1997 art. 41. Carta della pericolosità sismica locale Comune di Scaldasole Aggiornamento del Piano Regolatore Generale ai sensi della Deliberazione Giunta Regione Lombardia 28 maggio 2008, n. 8/

7 4. DEFINIZIONE DELLA CATEGORIA DEL SUOLO DI RIFERIMENTO La categoria del suolo di fondazione è stata definita, secondo quanto specificato al punto 3.1 dell allegato Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l adeguamento sismico degli edifici - OPCM n del 20 marzo 2003, sulla base del valore di Vs 30 (velocità equivalente delle onde di taglio nei primi 30 m del sottosuolo) determinata con prove geofisiche, e dei valori di NSPT ricavati dalle prove eseguite in sondaggi geognostici: tali valori sono ricavati da dati bibliografici e da dati in nostro possesso su altre strutture ricadenti nel territorio comunale. 4.1 DATI DI BASE I dati di base utilizzati riguardano la definizione dell assetto geologico locale e le caratteristiche fisico-meccaniche dei depositi superficiali e del substrato. Tali dati includono: Atti e pubblicazioni reperiti presso la Facoltà di Scienze della Terra - Università di Pavia; Rilievi di superficie, al fine di verificare in dettaglio le caratteristiche litostratigrafiche dei terreni, ricavati da dati bibliografici. 4.2 STRATIGRAFIA DEI TERRENI In termini generali l area del Comune di Scaldasole è fondata su terreni d origine alluvionale, costituiti dalla formazione Fluviale Wurm, di età pleistocenica. Lo schema stratigrafico ricostruito sulla base dei dati reperiti è così sintetizzabile: strato di materiali sabbiosi e ghiaiosi permeabili, con intercalazioni, a profondità di circa m e di circa m, di livelli argillosi; strato argilloso impermeabile attorno ai 150 m. La soggiacenza media della falda si attesta attorno a 4 6 m da p.c., con oscillazioni stagionali anche di alcuni metri. 7

8 4.3 CATEGORIA DEL SUOLO DI FONDAZIONE Considerando le caratteristiche dei terreni presenti nell area oggetto di studio, si classifica il suolo di fondazione nella categoria B, definita dal Decreto OPCM 3274 come segue: Depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti, con spessori di diverse decine di metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs 30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero resistenza penetrometrica N SPT >50, o coesione non drenata c u >250 kpa). 8

9 5. CARATTERIZZAZIONE DELLA PERICOLOSITA SISMICA La pericolosità sismica, in senso probabilistico, è la probabilità che un valore prefissato di pericolosità, espresso da un parametro di moto sismico al suolo (ad esempio l accelerazione massima) o da un grado di intensità macrosismica, venga superato in un sito dato (o in un insieme di siti) entro un dato periodo di tempo. Il valore di pericolosità sismica è associato al valore di accelerazione orizzontale massima del terreno a g. Nel 2004 è stata elaborata la nuova mappa di pericolosità sismica del territorio italiano (Figura 1). La mappa definisce localmente i livelli di accelerazione massima su suolo roccioso (suolo di categoria A, Vs 30 >800 m/s) con una probabilità di eccedenza pari al 10% in 50 anni, ovvero un periodo di ritorno pari a 475 anni. Questa mappa è stata elaborata basandosi: sulla carta di zonazione sismogenetica del territorio italiano ZS9 (Figura 2); sull uso di relazioni di attenuazione (Ambrayses et al., 1996; Sabetta e Pugliese, 1996) modificate per tenere conto dei meccanismi di fagliazione prevalenti nelle diverse ZS, secondo i fattori correttivi determinati da Bomber et al. (2003); sull approccio probabilistico alla Cornell per ricostruire la storia sismica di un sito; su una struttura ad albero logico che tenga conto delle principali alternative decisionali, quali la relazione di attenuazione adottata, la modalità di valutazione dei periodi di completezza del catalogo, il calcolo dei tassi di sismicità, la magnitudo massima per le diverse ZS. 9

10 Figura 1 Mappa di pericolosità sismica del territorio italiano (2004) Il Comune di Scaldasole, in questa mappa, è inserito nella zona caratterizzata da un valore di a g compreso tra 0.050g e 0.075g. 10

11 Figura 2 Zonazione sismogenetica del territorio italiano, ZS9 (Gruppo di Lavoro, 2004) Nella Zonazione sismogenetica ZS9 compilata dal Gruppo di Lavoro (2004) il Comune di Scaldasole non è inserito in alcuna zona. 11

12 Figura 3 Zonazione sismogenetica del territorio italiano, ZS9 (Gruppo di Lavoro, 2004) e sismicità strumentale contenuta nel Bollettino Sismico dell Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (anni ) Dalla consultazione del database di osservazioni macrosismiche di terremoti di area italiana al di sopra della soglia di danno (DOM4.1; Monashesi e Stucchi, 2000), non risultano registrazioni di alcun evento nella zona di Scaldasole; le registrazioni nelle località di Pavia, Garlasco, Vigevano, Voghera e Stradella riportano eventi con intensità massima pari a 7.0 (I MCS); sulla base di queste informazioni, considerando l attenuazione del moto sismico con la distanza, la sismicità può quindi essere definita di moderata entità. Una relazione d attenuazione del moto sismico è la relazione di Ambraseys et al. (1996). Tale relazione è stata ottenuta con registrazioni di terremoti di area europea e medioorientale e calcola il massimo valore della PGA (o dell accelerazione spettrale per un periodo T) per le due componenti orizzontali del moto data una distanza ed una magnitudo. A tale relazione vengono applicate delle correzioni in funzione del fatto che come distanza viene considerata quella dalla proiezione in superficie della faglia per terremoti con MS 6.0, e la distanza epicentrale per quelli più deboli: la prima è sempre minore o al massimo uguale alla distanza epicentrale, portando quindi ad una sottostima dello scuotimento; viene anche introdotta una correzione dovuta al fatto che, a parità di magnitudo, terremoti generati in ambienti compressivi producono scuotimenti maggiori rispetto a quelli che si osservano in contesti distensivi. 12

13 Figura 4 Curve di attenuazione di Ambrayses et al. (1996) corrette per le distanze: in nero le curve corrette (per 4.0<MS<7.5), in blu a tratteggio le curve non modificate Figura 5 Curve di attenuazione di Ambrayses et al. (1996)(ASB96) in funzione del meccanismo di fagliazione prevalente: a tratteggio la curva di attenuazione media, in rosso la correzione per le faglie inverse (R), in verde per le faglie trascorrenti (SS) e in blu per le faglie normali (N) 13

14 5.1 CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO Le azioni sismiche di progetto si definiscono a partire dalla pericolosità sismica di base del sito di costruzione, definita in termini di accelerazione orizzontale massima attesa a g in condizioni di campo libero su sito di riferimento con superficie topografica orizzontale (di categoria A), nonché di ordinate dello spettro di risposta elastico in accelerazione ad essa corrispondente S e (T), con riferimento a prefissate probabilità di eccedenza P VR nel periodo di riferimento V R. In alternativa è ammesso l uso di accelerogrammi, purchè correttamente commisurati alla pericolosità sismica del sito. Le forme spettrali sono definite, per ciascuna delle probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR, a partire dai valori dei seguenti parametri su sito di riferimento rigido orizzontale: a g F 0 accelerazione orizzontale massima al sito; valore massimo di fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale; T* C periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale. Per il calcolo dei parametri sopra citati sono stati considerati i seguenti parametri: Classe d uso: classe nella quale sono suddivise le opere, con riferimento alle conseguenze di una interruzione di operatività o di un eventuale collasso; Vita nominale dell opera V N : intesa come il numero di anni nel quale la struttura, purché soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale è destinata (da questo valore viene calcolato il Periodo di riferimento per l azione sismica V R come: dove C U è il coefficiente d uso); V R =V N *C U Probabilità di superamento nel periodo di riferimento P VR : in funzione dello stato limite di riferimento. 14

15 Nel caso in oggetto sono considerati i seguenti valori: Classe d uso IV: costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamità. Industrie con attività particolarmente pericolose per l ambiente. Reti viarie di tipo A o B, di cui al D.M.5 novembre 2001, n. 6792, Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade, e del tipo C quando appartenenti ad itinerari di collegamento tra capoluoghi di provincia non altresì serviti da strada di tipo A o B. Ponti e reti ferroviarie di importanza critica per il mantenimento delle vie di comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico. Dighe connesse al funzionamento di acquedotti e a impianti di produzione di energia elettrica. Vita nominale V N : 100 anni: grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di importanza strategica. Coefficiente d uso C U : 2.0, relativo alla classe d uso IV. Periodo di riferimento per l azione sismica: V R =V N *C U = 100*2.0=200 anni. In funzione della probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR vengono calcolati i valori a g, F 0, T* C e del periodo di ritorno T R V = ln 1 R ( P ) VR Stati limite P VR Periodo di ritorno (anni) a g (g) F 0 T* C (sec) SLE SLO 81% SLD 63% SLU SLV 10% SLC 5% (Tali valori sono stati calcolati considerando: Latitudine: 45,1268 Longitudine: 8,9107 ) Dove: 15

16 SLE = stati limite di esercizio SLO = stato limite di operatività: a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, non deve subire danni ed interruzioni d uso significativi; SLD = stato limite di danno: a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, subisce danni tali da non mettere a rischio gli utenti e da non compromettere significativamente la capacità di resistenza e di rigidezza nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente utilizzabile pur nell interruzione d uso di parte delle apparecchiature. SLU = stati limite ultimi SLV = stato limite di salvaguardia della vita: a seguito del terremoto la costruzione subisce rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali cui si associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la costruzione conserva invece una parte di resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali; SLC = stato limite di prevenzione del collasso: a seguito del terremoto la costruzione subisce gravi rotture e crolli nei componenti non strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei componenti strutturali; la costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali. 16

17 6. CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE IN FUNZIONE DEGLI EFFETTI DI PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE Nell ambito dell aggiornamento degli studi geologici relativamente alla componente sismica, è stata realizzata una Carta della pericolosità sismica locale del Comune di Scaldasole, nella quale sono individuate le aree passibili di amplificazione sismica, sulla base di osservazioni geologiche e di dati esistenti. Gli effetti di sito o di amplificazione sismica locale interessano tutti i terreni che mostrano un comportamento stabile nei confronti delle sollecitazioni sismiche attese; tali effetti sono rappresentati dall insieme delle modifiche di ampiezza, durata e contenuto in frequenza che un moto sismico (terremoto di riferimento), relativo ad una formazione rocciosa di base (bedrock), può subire, durante l attraversamento degli strati di terreno sovrastanti il bedrock, a causa dell interazione delle onde sismiche con le particolari condizioni locali. Nella Carta della pericolosità sismica locale, secondo le direttive della Deliberazione della Giunta Regione Lombardia 28 maggio 2008 n. 8/7374, deve essere riportata la perimetrazione areale (e lineare per gli scenari Z3a, Z3b e Z5) delle diverse situazioni tipo in grado di determinare gli effetti sismici locali (aree di Pericolosità Sismica Locale - PSL). Nell area del Comune di Scaldasole è presente solo la seguente tipologia di scenario: Z4a: zona di fondovalle e di pianura con presenza di depositi alluvionali e/o fluvioglaciali granulari e/o coesivi. 17

18 7. CONCLUSIONI I risultati del presente lavoro sono così riassumibili: la categoria di suolo di fondazione da adottare per il calcolo dell azione sismica, in accordo con quanto previsto al punto 3.1 dell OPCM n del 20 marzo 2003, è la categoria B; sono stati determinati i valori di accelerazione orizzontale massima (ag) attesi per il sito in oggetto, rappresentativi della pericolosità di tale sito; è stato eseguito uno studio di caratterizzazione sismica secondo il 1 livello di approfondimento, in quanto l intero territorio comunale è classificato nello scenario Z4a, non suscettibile di amplificazioni topografiche e litologiche; qualora si verificasse il caso di previsione di realizzazione di nuovi edifici strategici e rilevanti di cui al d.d.u.o. n del 21 novembre 2003, tale componente del Piano Regolatore dovrà essere aggiornata con analisi di 2 ed eventualmente 3 livello di approfondimento. 18

19 BIBLIOGRAFIA - ASSOCIAZIONE IRRIGAZIONE EST SESIA, NOVARA (1984) - Le acque sotterranee della pianura irrigua Novarese-Lomellina (Comprensorio dell Est-Sesia) Studi e ricerche per la realizzazione di un modello matematico gestionale Litocopye, Vercelli. - ASSOCIAZIONE GEOTECNICA ITALIANA (1997) - Raccomandazioni sulla programmazione ed esecuzione delle indagini geotecniche. - BONI A. (1947) - I dossi della Lomellina e del Pavese. Estratto dagli Atti Ist. Geol. Università di Pavia, Vol II. - BRAGA G., BELLINZONA G., BERNARDELLI L., CASNEDI R., CASTOLDI E., CERRO A., COTTA RAMUSINO S., GIANOTTI R., MARCHETTI G., PELOSO G.F. (1976) - Indagine preliminare sulle falde acquifere profonde della porzione di pianura padana compresa nelle provincie di Brescia, Cremona, Milano, Piacenza, Pavia ed Alessandria, I.R.S.A., vol. 28 fasc. 2, Roma. - BRAGA G., CERRO A. (\978/1988) - Le strutture sepolte della pianura pavese e le relative influenze sulle risorse idriche sotterranee. Atti Tic. Sc. della Terra, n. 31, pp BRAGA G.P., RAGNI U. (1969) - Note illustrative della carta geologica d Italia f. 58 Mortara. Servizio geologico d Italia Roma. - BRAGHIERI R., MAGGI D., PICCIO A. (1987/1988) - Profili geotecnici dei terreni alluvionali della Lomellina (provincia di Pavia) Att. Tic. Sc. della Terra, n. 31, pp CARTA GEOLOGICA D ITALIA, scala 1: (1969) - F 58 Mortara Serv. geol. It. Roma. 19

20 - CASSANO E., FICHERA R., ANELLI L., CAPPELLI V. (1986) - Pianura padana, interpretazione integrata di dati geofisici e geologici. Atti del 73 congresso della Società Geologica Italiana, Agip. Roma. - CASTANY G. (1963) - Traité pratique des eaux souterraines. Dubod, Parigi. - ERSAL I suoli della Lomellina centro - meridionale PROGETTO CARTA PEDOLOGICA. - AMBRASEYS, N. N., K. SIMPSON e J. BOMMER (1996). Prediction of HorizontalResponse Spectra in Europe. Earthquake Engineering and Structural Dynamics, 25(4): AMBRASEYS, N.N., J. DOUGLAS, R. SIGBJORNSSON, C. BERGE-THIERRY, P. SUHALDOLC, G. COSTA e P.SMIT Dissemination of European Strong-Motion Data, vol. 2, using Strong-Motion Datascape Navigator, CD ROM collection, Engineering and Physical Sciences Research Council, United Kingdom (feb. 2004) - CORNELL, C. A. (1968). Engineering seismic risk analysis. Bulletin of the Seismological Society of America, 58: Gruppo di Lavoro (2004). Redazione della mappa di pericolosità sismica prevista dall Ordinanza PCM 3274 del 20 marzo 2003 Rapporto conclusivo per il Dipartimento della Protezione Civile, INGV, Milano-Roma, aprile 2004, 65 pp. + 5 appendici. - MONACHESI, G. e M. STUCCHI (2000). DOM4.1 un database di osservazioni macrosismiche di terremoti di area italiana ad di sopra della soglia del danno

21 ALLEGATO 1 DATI E GRAFICI SISMICI DI PROGETTO 21

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25 Parametri e punti dello spettro di risposta orizzontale per lo stato limite: SLO Parametri indipendenti STATO LIMITE SLO a g 0,036 g F O 2,5459 T C 0,235 s S S 1,200 C C 1,470 S T 1,000 q 1,000 Parametri dipendenti S 1,200 η 1,000 T B 0,115 s T C 0,345 s 1,744 s T D 25

26 Punti dello spettro di risposta T[S] Se[g] 0,000 0,043 0,115 0,110 T B 0,345 0,110 T C 0,412 0,092 0,478 0,079 0,545 0,070 0,611 0,062 0,678 0,056 0,745 0,051 0,811 0,047 0,878 0,043 0,945 0,040 1,011 0,038 1,078 0,035 1,145 0,033 1,211 0,031 1,278 0,030 1,344 0,028 1,411 0,027 1,478 0,026 1,544 0,025 1,611 0,024 1,678 0,023 1,744 0,022 T D 1,852 0,019 1,959 0,017 2,066 0,016 2,174 0,014 2,281 0,013 2,389 0,012 2,496 0,011 2,604 0,010 2,711 0,009 2,818 0,008 2,926 0,008 3,033 0,007 3,141 0,007 3,248 0,007 3,355 0,007 3,463 0,007 3,570 0,007 3,678 0,007 3,785 0,007 3,893 0,007 4,000 0,007 26

27 Parametri e punti dello spettro di risposta verticale per lo stato limite: SLO Parametri indipendenti STATO LIMITE SLO a gv 0,009 g S S 1,000 S T 1,000 q 2,000 T B 0,050 s T C 0,150 s 1,000 s T D Parametri dipendenti F V 1,653 S 1,000 η 0,667 27

28 Punti dello spettro di risposta T[S] Se[g] 0,000 0,043 0,050 0,110 T B 0,150 0,110 T C 0,235 0,092 0,320 0,079 0,405 0,070 0,490 0,062 0,575 0,056 0,660 0,051 0,745 0,047 0,830 0,043 0,915 0,040 1,000 0,038 T D 1,094 0,035 1,188 0,033 1,281 0,031 1,375 0,030 1,469 0,028 1,563 0,027 1,656 0,026 1,750 0,025 1,844 0,024 1,938 0,023 2,031 0,022 2,125 0,019 2,219 0,017 2,313 0,016 2,406 0,014 2,500 0,013 2,594 0,012 2,688 0,011 2,781 0,010 2,875 0,009 2,969 0,008 3,063 0,008 3,156 0,007 3,250 0,007 3,344 0,007 3,438 0,007 3,531 0,007 3,625 0,007 3,719 0,007 3,813 0,007 3,906 0,007 4,000 0,007 28

29 29

30 Parametri e punti dello spettro di risposta orizzontale per lo stato limite: SLD Parametri indipendenti STATO LIMITE SLD a g 0,043 g F O 2,532 T C 0,264 s S S 1,200 C C 1,435 S T 1,000 q 1,000 Parametri dipendenti S 1,200 η 1,000 T B 0,126 s T C 0,379 s 1,773 s T D 30

31 Punti dello spettro di risposta T[S] Se[g] 0,000 0,052 0,126 0,131 T B 0,379 0,131 T C 0,446 0,112 0,512 0,097 0,579 0,086 0,645 0,077 0,711 0,070 0,778 0,064 0,844 0,059 0,910 0,055 0,977 0,051 1,043 0,048 1,109 0,045 1,176 0,042 1,242 0,040 1,309 0,038 1,375 0,036 1,441 0,035 1,508 0,033 1,574 0,032 1,640 0,030 1,707 0, ,028 T D 1,879 0,025 1,985 0,022 2,091 0,020 2,197 0,018 2,303 0,017 2,409 0,015 2,515 0,014 2,621 0,013 2,728 0,012 2,834 0,011 2,940 0,010 3,046 0,010 3,152 0,009 3,258 0,009 3,364 0,009 3,470 0,009 3,576 0,009 3,682 0,009 3,788 0,009 3,894 0,009 4,000 0,009 31

32 Parametri e punti dello spettro di risposta verticale per lo stato limite: SLD Parametri indipendenti STATO LIMITE SLD a gv 0,012 g S S 1,000 S T 1,000 q 2,000 T B 0,050 s T C 0,150 s 1,000 s T D Parametri dipendenti F V 0,711 S 1,000 η 0,667 32

33 Punti dello spettro di risposta T[S] Se[g] 0,000 0,052 0,050 0,131 T B 0,150 0,131 T C 0,235 0,112 0,320 0,097 0,405 0,086 0,490 0,077 0,575 0,070 0,660 0,064 0,745 0,059 0,830 0,055 0,915 0,051 1,000 0,048 T D 1,094 0,045 1,188 0,042 1,281 0,040 1,375 0,038 1,469 0,036 1,563 0,035 1,656 0,033 1,750 0,032 1,844 0,030 1,938 0,029 2,031 0,028 2,125 0,025 2,219 0,022 2,313 0,020 2,406 0,018 2,500 0,017 2,594 0,015 2,688 0,014 2,781 0,013 2,875 0,012 2,969 0,011 3,063 0,010 3,156 0,010 3,250 0,009 3,344 0,009 3,438 0,009 3,531 0,009 3,625 0,009 3,719 0,009 3,813 0,009 3,906 0,009 4,000 0,009 33

34 34

35 Parametri e punti dello spettro di risposta orizzontale per lo stato limite: SLV Parametri indipendenti STATO LIMITE SLV a g 0,092 g F O 2,566 T C 0,293 s S S 1,200 C C 1,406 S T 1,000 q 2,000 Parametri dipendenti S 1,200 η 0,500 T B 0,137 s T C 0,412 s 1,964 s T D 35

36 Punti dello spettro di risposta T[S] Se[g] 0,000 0,110 0,137 0,141 T B 0,412 0,141 T C 0,486 0,119 0,560 0,104 0,634 0,092 0,708 0,082 0,782 0,074 0,856 0,068 0,930 0,062 1,004 0,058 1,078 0,054 1,152 0,050 1,226 0,047 1,300 0,045 1,374 0,042 1,448 0,040 1,522 0,038 1,596 0,036 1,670 0,035 1,744 0,033 1,818 0,032 1,892 0,031 1,966 0,030 T D 2,063 0,027 2,160 0,024 2,257 0,022 2,354 0,021 2,450 0,019 2,547 0,018 2,264 0,018 2,741 0,018 2,838 0,018 2,935 0,018 3,032 0,018 3,128 0,018 3,225 0,018 3,322 0,018 3,419 0,018 3,516 0,018 3,613 0,018 3,709 0,018 3,806 0,018 3,903 0,018 4,000 0,018 36

37 Parametri e punti dello spettro di risposta verticale per lo stato limite: SLV Parametri indipendenti STATO LIMITE SLV a gv 0,037 g S S 1,000 S T 1,000 q 2,000 T B 0,050 s T C 0,150 s 1,000 s T D Parametri dipendenti F V 1,048 S 1,000 η 0,667 37

38 Punti dello spettro di risposta T[S] Se[g] 0,000 0,110 0,050 0,141 T B 0,150 0,141 T C 0,235 0,119 0,320 0,104 0,405 0,092 0,490 0,082 0,575 0,074 0,660 0,068 0,745 0,062 0,830 0,058 0,915 0,054 1,000 0,050 T D 1,094 0,047 1,188 0,045 1,281 0,042 1,375 0,040 1,469 0,038 1,563 0,036 1,656 0,035 1,750 0,033 1,844 0,032 1,938 0,031 2,031 0,030 2,125 0,027 2,219 0,024 2,313 0,022 2,406 0,021 2,500 0,019 2,594 0,018 2,688 0,018 2,781 0,018 2,875 0,018 2,969 0,018 3,063 0,018 3,156 0,018 3,250 0,018 3,344 0,018 3,438 0,018 3,531 0,018 3,625 0,018 3,719 0,018 3,813 0,018 3,906 0,018 4,000 0,018 38

39 39

40 Parametri e punti dello spettro di risposta orizzontale per lo stato limite: SLC Parametri indipendenti STATO LIMITE SLC a g 0,100 g F O 2,563 T C 0,295 s S S 1,200 C C 1,404 S T 1,000 q 2,000 Parametri dipendenti S 1,200 η 0,500 T B 0,138 s T C 0,414 s 1,999 s T D 40

41 Punti dello spettro di risposta T[S] Se[g] 0,000 0,120 0,138 0,153 T B 0,414 0,153 T C 0,490 0,130 0,565 0,112 0,641 0,099 0,716 0,089 0,792 0,080 0,867 0,073 0,943 0,067 1,018 0,062 1,093 0,058 1,169 0,054 1,244 0,051 1,320 0,048 1,395 0,046 1,471 0,043 1,546 0,041 1,622 0,039 1,697 0,037 1,773 0,036 1,848 0,034 1,923 0,033 1,999 0,032 T D 2,094 0,029 2,189 0,026 2,285 0,024 2,380 0,022 2,475 0,021 2,571 0,020 2,666 0,020 2,761 0,020 2,856 0,020 2,952 0,020 3,047 0,020 3,142 0,020 3,238 0,020 3,333 0,020 3,428 0,020 3,524 0,020 3,619 0,020 3,714 0,020 3,809 0,020 3,905 0,020 4,000 0,020 41

42 Parametri e punti dello spettro di risposta verticale per lo stato limite: SLC Parametri indipendenti STATO LIMITE SLC a gv 0,043 g S S 1,000 S T 1,000 q 2,000 T B 0,050 s T C 0,150 s 1,000 s T D Parametri dipendenti F V 1,092 S 1,000 η 0,667 42

43 Punti dello spettro di risposta T[S] Se[g] 0,000 0,120 0,050 0,153 T B 0,150 0,153 T C 0,235 0,130 0,320 0,112 0,405 0,099 0,490 0,089 0,575 0,080 0,660 0,073 0,745 0,067 0,830 0,062 0,915 0,058 1,000 0,054 T D 1,094 0,051 1,188 0,048 1,281 0,046 1,375 0,043 1,469 0,041 1,563 0,039 1,656 0,037 1,750 0,036 1,844 0,034 1,938 0,033 2,031 0,032 2,125 0,029 2,219 0,026 2,313 0,024 2,406 0,022 2,500 0,021 2,594 0,020 2,688 0,020 2,781 0,020 2,875 0,020 2,969 0,020 3,063 0,020 3,156 0,020 3,250 0,020 3,344 0,020 3,438 0,020 3,531 0,020 3,625 0,020 3,719 0,020 3,813 0,020 3,906 0,020 4,000 0,020 43

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