Dichiarazione Ambientale THALES ITALIA S.p.A. Defence Management Domain

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1 Dichiarazione Ambientale 2014 THALES ITALIA S.p.A. Defence Management Domain 1/37 Dichiarazione Ambientale Ed

2 INDICE I II II.1. II.2. II.3. II.3.1 II.3.2 II.3.3 III LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE INTRODUZIONE Infrastrutture Certificazioni Assetto societario Thales Group SA Thales Italia S.p.A. Thales Italia Defence Management Domain NOTIZIE DEL SITO III.1. Dati anagrafici III.2. Processo produttivo III.2.1 Prodotti della Thales III.3. Servizi di manutenzione della Thales IV DESCRIZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE IV.1. Generalità IV.2. Politica dell Ambiente e della Sicurezza IV.3. Pianificazione IV.3.1 Aspetti ambientali IV.3.2 Prescrizioni legali V V.1. V.1.1 V.1.2 V.2. V.2.1 V.2.2 VI ANALISI AMBIENTALE Aspetti ambientali diretti Condizioni operativi normali, anomale, di emergenza Analisi degli indici ambientali diretti Aspetti ambientali indiretti Condizioni operative normali, anomale, di emergenza Analisi degli indici ambientali indiretti ASPETTI E IMPATTI AMBIENTALI MISURATI VI.1. Uso di energia, combustibili ed acqua VI.2. Scarichi acque reflue e meteoriche VI.3. Emissioni in atmosfera VI.4. Produzione rifiuti VI.5. Rumore immesso in ambiente esterno VI.6. Contaminazione del suolo e sottosuolo VI.7. Sostanze chimiche VI.8. Produzione di anidride carbonica VI.8.1 Generalità VI.8.2 Andamento emissioni CO 2 anno dal 2012 al 2014 VI.9. Sostanze Lesive per l Ozono Atmosferico VI.10. Biodiversità 2/37 Dichiarazione Ambientale Ed

3 VI.11. Direttiva RoHS VI.12. REACH VI.13. Andamento di Altri Aspetti Ambientali VII OBIETTIVI RAGGIUNTI NEL TRIENNIO VII.1. GLI OBIETTIVI ED I PROGRAMMI DI MIGLIORAMENTO VIII IX X XI AGGIORNAMENTO AUTORIZZAZIONI PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI GLOSSARIO TERMINI E DEFINIZIONI (SGA ED EMAS) 3/37 Dichiarazione Ambientale Ed

4 I LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE La presente Dichiarazione Ambientale è stata redatta dal Responsabile Ambientale (Environment Officier) ed approvata dal Direttore di Sede. È la ottava stesura e riporta i dati ambientali e gli stati autorizzativi aggiornati alla data del 31 Dicembre 2014 per quanto riguarda sia i dati numerici sia i dati societari. La prossima revisione sarà effettuata entro giugno Il Verificatore Ambientale accreditato che ha convalidato la presente Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento CE n.1221/2009 EMAS III è: Lloyd s Register Quality Assurance Italia s.r.l. (LRQA) Via Luigi Cadorna, VIMODRONE (MI) Accreditamento n. IT-V-0010 del La diffusione esterna della presente Dichiarazione avviene attraverso il sito oppure in forma cartacea a chi ne facesse richiesta. Per la consultazione interna è disponibile nel sito intranet della Thales Italia S.p.A. Tutti i documenti richiamati nella presente Dichiarazione sono archiviati presso la THALES e a disposizione degli organi di controllo. L organizzazione si impegna con frequenza almeno annuale a sottoporre a convalida da parte del LRQA, gli aggiornamenti della Dichiarazione Ambientale. Per informazioni rivolgersi: Direttore Management Domain Ing. Giovanni CASCELLA via Enrico MATTEI, CHIETI (CH) Tel.: Fax: giovanni.cascella@thalesgroup.com CHIETI Direttore di Sede Ing. Vincenzo CORVINO via Enrico MATTEI, CHIETI (CH) Tel.: Fax: vincenzo.corvino@thalesgroup.com Responsabile Environment, Health & Safety Sig. Stefano CIFERRI via Enrico MATTEI, CHIETI (CH) Tel.: Fax: stefano.ciferri@thalesgroup.com 4/37 Dichiarazione Ambientale Ed

5 II INTRODUZIONE II.1. INFRASTRUTTURE Il Management Domain è disposto su una sede a Chieti che si estende su una superficie di circa m 2, di cui m 2 coperti, e si compone di n. 2 fabbricati (padiglioni) denominati P2 e P3. II.2. CERTIFICAZIONI La Thales Italia S.p.A. Defence Management Domain sede di Chieti ha ottenuto: NATO AQAP-2110/160 con l attestato di riconoscimento n del 7 Agosto 2008 rilasciato da TELEDIFE con scadenza 7 Agosto 2011, di cui è stato avviato l iter di rinnovo; ISO 9001:2008 con il certificato n. LRC /QMS del 13 Gennaio 2012 rilasciato da LRQA con scadenza 12 Gennaio 2018; OHSAS 18001:2007 con il certificato n. LRC /OHS del 24 Gennaio 2013 rilasciato da LRQA con scadenza 23 Gennaio 2016; ISO 14001:2004 con il certificato n. LRC /EMS del 24 Gennaio 2013 rilasciato da LRQA con scadenza 23 Gennaio 2016; EMAS con certificato di registrazione n. IT del 30 Marzo 2009 rilasciato dal Comitato Ecolabel Ecoaudit con scadenza 26 Luglio II.3. ASSETTO SOCIETARIO II.3.1 THALES GROUP SA Il gruppo Thales SA, a cui Thales Italia S.p.A. fa capo, è presente in oltre 50 paesi del mondo con 68 mila dipendenti, e produce un fatturato annuo di circa 13 miliardi di euro, è un leader mondiale nei mercati di aeronautica, spazio, difesa, sicurezza e trasporti. L obiettivo del gruppo è quello di rispondere ai bisogni dei clienti attraverso una combinazione di eccellenza tecnologica e presenza a livello internazionale. Thales è una multinazionale particolarmente aperta alla cooperazione e alla partnership con una filosofia imprenditoriale che attribuisce ampia autonomia alle diverse unità nazionali. Il gruppo Thales è organizzato secondo una struttura matriciale a due dimensioni costituita da Global Business Unit (GBU) e Paesi. Le Business Unit globale (GBU) sono organizzate in Business Lines (BL), ognuna delle quali copre un insieme coerente di prodotti, soluzioni e servizi. Tali linee di business possono a loro volta essere strutturate in segmenti di business. Per i prodotti, soluzioni e servizi di competenza, le linee di business sono responsabili a livello mondiale per la strategia, la politica di prodotto, il marketing, la competitività, l'accesso dei clienti, gli impegni contrattuali, progettazione, sviluppo, produzione, integrazione, qualità e servizi, organizzazioni industriali, ottimizzazione delle risorse e anche per i risultati finanziari in termini di redditività operativa e gestione della liquidità di cassa. 5/37 Dichiarazione Ambientale Ed

6 I Paesi sono responsabili dell attuazione di tutti gli aspetti della politica del Gruppo nelle aree geografiche di responsabilità e di gestire i rapporti con clienti e partner locali. I Paesi condividono la responsabilità per le offerte locali e Progetti con le Global Business Units. Essi sono responsabili dello sviluppo delle risorse umane e ottimizzazione delle risorse industriali. Sono anche responsabili per le relazioni istituzionali di Thales e per le comunicazioni. Le Divisioni del gruppo sono 6 e sono divise in: Secure Communications and Information System Avionics Space Defence Mission System Land and Air Systems Ground Transportation Systems I Paesi sono divisi in 4 gruppi ripartiti come segue: Francia Paesi con significanti impatti operativi (n.6) Altri paesi Europei Paesi emergenti La Thales Italia si trova all interno dell organizzazione Altri paesi Europei e copre diverse Business Lines facenti capo alle 6 Global Business Units del gruppo. STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA THALES GROUP 6/37 Dichiarazione Ambientale Ed

7 ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DELLA THALES GROUP II.3.2 THALES ITALIA S.P.A. La Thales Italia è organizzata in Management Domain e Funzioni Centrali ed è gestita da un Chief Executive Officier (CEO) a cui riportano sia le Funzioni Centrali che le Business Domain. I 5 Management Domains e le Funzioni Centrali che fanno parte della Thales Italia S.p.A sono riportate di seguito. Le funzioni centrali: Strategy & Business Development. Finance. Human Resources. Communications. Legal & Contracts. Operations. Quality & Customer Satisfaction. Internal Audit & Country Security. 7/37 Dichiarazione Ambientale Ed

8 Technical. Health & Safety, Environment. I Management Domains sono: Air Operations. Avionics. Defence. Security. Transportation. Le attività della THALES ITALIA S.p.A. hanno base in: Gorgonzola (MI): Air Operations, Transportation Sesto Fiorentino (FI): Defence,Security & Transportation Vergiate (VA): Avionics Chieti: Defence Roma: uffici Commerciali SCHEMA DELL ORGANIZZAZIONE THALES ITALIA S.p.A. II.3.3 THALES ITALIA DEFENCE MANAGEMENT DOMAIN Thales Italia S.p.A. (TIT) Defence Management Domain (DMD) sede di Chieti è inquadrata all interno della GBU Secure Communications and Information System (SIX) ed opera nelle Business Line Radio Communication Product (RCP), Sistemi di protezione (PRS/solo parte Difesa) e reti infrastrutturali (NIS). TIT-DMD rappresenta la soluzione migliore per: presentare ai clienti delle Forze Armate un unità che incoraggi ed accresca la loro fiducia; rispondere meglio alle nuove richieste delle Forze Armate legate alla rivoluzione delle tecnologie dell informazione in senso lato; rinforzare le sinergie delle attività industriali e migliorare la competitività applicando i principi base del Quality Management. 8/37 Dichiarazione Ambientale Ed

9 SCHEMA DELL ORGANIZZAZIONE DELLA DEFENCE MANAGEMENT DOMAIN 9/37 Dichiarazione Ambientale Ed

10 III NOTIZIE DEL SITO III.1. DATI ANAGRAFICI Ragione Sociale: THALES ITALIA S.p.A. Sede legale: Via Provinciale Lucchese, SESTO FIORENTINO(FI) Amministratore Delegato: Ugo Erich Govigli Sito di Chieti: Defence Management Domain Ubicazione del sito: Via Enrico Mattei, CHIETI (CH) Direttore Defence Man. Dom.: Giovanni CASCELLA Direttore di Sede: Vincenzo CORVINO Responsabile HSE del sito: Stefano Ciferri Dipendenti del sito di Chieti: 97 Codice ATECO: Fabbricazione di altri apparecchi elettrici ed elettronici per Telecomunicazioni (ex ATECOFIN). Codice NACE: Fabbricazione di apparecchiature per le comunicazioni Responsabile di riferimento EMAS: Stefano Ciferri III.2. PROCESSO PRODUTTIVO MAGAZZINO GENERALE Nel Magazzino Generale convergono tutte le materie prime e i semilavorati provenienti dall esterno. PRODUZIONE Il reparto è diviso in tre differenti settori distinti in funzione della tipologia di prodotto del processo produttivo. a. Montaggio gruppi I gruppi con tecnologia SMT (Surface Mounting Technology) vengono assemblati nella quasi totalità all esterno presso fornitori omologati. Solo esemplari prototipici vengono assemblati all interno e i componenti elettronici, siano essi ad inserzione che a montaggio superficiale, vengono montati sui circuiti stampati manualmente. Per la saldatura dei componenti sui gruppi vengono utilizzati microsaldatori elettrici e leghe stagno piombo. Le postazioni di saldatura sono dotate di aspiratore locale che filtra i vapori e i gas di saldatura. L utilizzo del piombo nelle saldature è permesso dal D. Lgs. 27/14 (direttiva RoHS) per la tipologia di prodotti da noi realizzati come meglio specificato nel Capitolo VI.16. b. Montaggio apparati I gruppi montati dal reparto del punto a) o da fornitori esterni, le parti meccaniche e i cablaggi vengono assemblati con l impiego di attrezzature meccaniche e microsaldatori elettrici per leghe di stagno piombo. c. Collaudo gruppi, apparati e sistemi Il collaudo dei gruppi viene eseguito o con attrezzature dedicate, progettate e fatte realizzare dall Ingegneria Prodotto e con strumentazione elettronica. PROCESSI DI SUPPORTO Sono tutti quei processi che concorrono alla realizzazione del prodotto per il Cliente: 10/37 Dichiarazione Ambientale Ed

11 progettazione, intesa come l insieme di attività necessarie per la ricerca applicata e sviluppo di nuovi prodotti, comprese anche le attività di ingegneria di progetto meccanica ed elettrica, volta anche a mantenere basso l impatto ambientale dei prodotti; servizi di Stabilimento; uffici (attività commerciali, amministrative, ecc.). MAGAZZINO PRODOTTI FINITI Nel Magazzino Prodotti Finiti convergono tutti gli apparati e/o sistemi prima della spedizione al Cliente. III.2.1 PRODOTTI DELLA THALES Il mercato THIT-DS&T orientato principalmente al settore Difesa è costituito per circa l 80% da Clienti italiani (Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Guardia di Finanza, Carabinieri) e per circa il 20% da Clienti esteri (NATO, Royal Navy, Esercito Tedesco, ecc.) progettando e installando reti e sistemi di telecomunicazione infrastrutturali e tattici destinati al mercato della Difesa con la seguente gamma di prodotti: radiodisturbatori tattici; sistemi per l analisi e archiviazione dei segnali intercettati; sistemi per l automazione delle attività di ricerca, intercettazione e "Direction Finding"; software per l analisi dei segnali; supervisione di reti tattiche e infrastrutturali; sistemi integrati di comunicazioni tattiche; sistemi per comunicazioni navali; sistemi per l automazione ed il controllo di reti di comunicazione HF; sistemi di telecomunicazione per trasmissione dati in gamma HF; ricevitori e trasmettitori HF/VHF; ricetrasmettitori HF/VHF fissi e veicolari; ponti radio a piccola e media capacità per impieghi fissi e trasportabili; terminali telefonici a standard EUROCOM; sistemi di accesso radio monocanale alla Rete Tattica; apparati wireless nella gamma UHF; visori notturni; sistemi CBRN; posti comando mobili per applicazioni civili e militari. Gli apparati in gamma HF (alta frequenza) sono stati venduti anche a Clienti civili (Protezione Civile, Ministero Poste, Marina Mercantile). I nuovi prodotti progettati da THIT-BDD possono essere identificati in 2 categorie: progetti Customer Funded (CF) - riconducibili a contratti acquisiti; progetti Self Funded o Private Venture (PV) - riconducibili a ricerche di mercato; infine THIT fornisce sistemi di addestramento per applicazioni militari. 11/37 Dichiarazione Ambientale Ed

12 III.3. SERVIZI DI MANUTENZIONE DELLA THALES La Thales effettua servizi di manutenzione (preventiva e correttiva) sia presso la propria sede che presso la sede del Cliente. In particolare, realizza per il Cliente Ministero della Difesa il servizio di manutenzione di installazioni fisse di Ponti Radio. Per tale cliente si eseguono essenzialmente attività di manutenzione assicurativa; il personale Thales, su chiamata del Cliente, si reca nei siti indicati e analizza il guasto. Se non riesce a riparare il guasto sul posto, preleva l apparato o la parte di apparato interessata e lo porta nella sede di Chieti. 12/37 Dichiarazione Ambientale Ed

13 IV DESCRIZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE IV.1. GENERALITÀ La Thales Italia, già da qualche anno, ha deciso di adottare un Sistema di Gestione integrato QHSE (Qualità, Ambiente, Salute e Sicurezza dei lavoratori) al fine di misurare, monitorare e migliorare la prevenzione e la riduzione degli impatti ambientali delle attività svolte nel sito di Chieti. Oltre alla certificazione ISO 14001, la Direzione di DS&T ha anche ottenuto la registrazione EMAS del sito di Chieti nel Il Sistema di Gestione è basato su procedure, istruzioni operative e di controllo del processo emesse dalla Thales ed adottate da Thales Italia integrandole con istruzioni e controlli necessarie alla propria attività. IV.2. POLITICA DELL AMBIENTE E DELLA SICUREZZA La Politica per l Ambiente e la Sicurezza dei lavoratori è emessa dal CEO ed è correlata ai documenti emessi dal gruppo, quest ultima è disponibile sul sito Qui di seguito la Politica dell Ambiente e della Sicurezza della THIT. 13/37 Dichiarazione Ambientale Ed

14 Rapporti con la Thales SA Ogni anno, in accordo al sistema di gestione Chorus 2.0 e per mezzo del tool HSSE gestito dal gruppo, vengono trasmessi alla sede centrale di Parigi i dati ambientali del sito. I dati della sede, aggregati con quelli di tutti i siti Thales del mondo, vengono riportati nel Rapporto di Sostenibilità di Thales. Detto rapporto è un documento pubblico consultabile nel sito della Thales ( La Thales Group ogni anno indica gli obiettivi ambientali della Corporate. IV.3. PIANIFICAZIONE IV.3.1 ASPETTI AMBIENTALI Generalità L'analisi ambientale si prefigge lo scopo di fornire un quadro completo degli aspetti ambientali del sito utilizzando una metodologia che permette di identificare e valutare gli impatti ambientali individuati e fornire il bilancio delle risorse utilizzate (materie prime, prodotti finiti, energia, risorse idriche, ecc..). Identificazione degli aspetti ambientali Gli aspetti ambientali della Thales sono stati individuati analizzando il processo produttivo determinando gli aspetti diretti ed indiretti che hanno o possono avere impatti significativi. Gli aspetti ambientali sono stati divisi in Diretti ed Indiretti. Gli aspetti ambientali Diretti, cioè quegli aspetti direttamente correlati all attività della Thales, sono: scarichi idrici; rifiuti; contaminazione del terreno; utilizzo di risorse (acqua, energia elettrica); rumore verso l ambiente circostante; campi elettromagnetici; sostanze lesive dell ozono/gas effetto serra. Gli aspetti ambientali Indiretti, cioè quegli aspetti non direttamente correlati all attività della Thales, sono: comportamenti ambientali degli appaltatori, dei subappaltatori; comportamenti ambientali dei fornitori; attività del personale Thales nei siti dei Clienti; Valutazione degli impatti e aspetti ambientali Dopo aver esaminato il processo produttivo del sito, ed aver individuato gli aspetti Diretti e Indiretti, si classifica la significatività degli aspetti ambientali. Per la valutazione della significatività si procede nel seguente modo: individuazione del criterio di valutazione e di classificazione degli aspetti ambientali; individuazione di fattori di valutazione e del relativo valore; elaborazione di tabelle di sintesi contenenti la classificazione degli aspetti ambientali significativi in condizioni normali, anomali e di emergenza. Criterio di valutazione e fattori di valutazione In linea generale, la maggiore o minore rilevanza dei diversi aspetti ambientali è legata a considerazioni circa attributi interni ed esterni di valutazione che possono ricondursi, in sintesi, ai seguenti fattori. Fattori di valutazione Intensità dell impatto ambientale (per gli aspetti diretti e indiretti) Sensibilità ambientale (per gli aspetti diretti e indiretti) 14/37 Dichiarazione Ambientale Ed

15 Adeguatezza tecnologica (solo per gli aspetti ambientali diretti) Livello di controllo gestionale (solo per gli aspetti ambientali indiretti) Ciascuno di tali fattori potrà avere un peso diverso a seconda dell aspetto a cui si riferisce ed in base alla situazione specifica dell organizzazione nel sito e nell ambiente con cui interagisce. Condizioni di esercizio: Normali Quando l impianto funziona nelle condizioni normali di esercizio e gli impatti sono quelli noti e misurati. Anomalia Quando l impianto o la macchina può continuare a funzionare senza conseguenze per la qualità del prodotto e la sicurezza degli operatori ma possono determinarsi impatti ambientali di una certa importanza. Rientrano nelle anomalie anche le fasi transitorie di avviamento ed arresto e la manutenzione. Emergenza Sono condizioni eccezionali, prevedibili o no, che possono determinare impatti ambientali significativi. Aspetti ambientali diretti: PSd = IR x IS x IE (IR: Intensità dell impatto; IS: sensibilità ambientale; IE: adeguatezza tecnologica) La valutazione degli aspetti e impatti ambientali è stata effettuata secondo i criteri definiti nella procedura HSE-ITA-IT Rapporto analisi ambientale Da tale valutazione è scaturito che gli aspetti e gli impatti ambientali significativi sono: utilizzo di risorse energetiche; sostanze lesive dell ozono/gas effetto serra. IV.3.2 PRESCRIZIONI LEGALI E disponibile e viene periodicamente aggiornato un registro delle prescrizioni legali in materia di ambiente, sicurezza e di salute sui luogo di lavoro. Contiene tutte le leggi della comunità europea, regolamenti nazionali, regionali e comunali. In tale documento sono evidenziate le leggi nazionali, regionali e comunali applicabili al sito. L aggiornamento viene curato dal Responsabile HSE che si informa grazie all iscrizione a organizzazioni di categoria, con abbonamenti a riviste e siti internet specializzati su ambiente e sicurezza e con l ausilio, quando necessario, di consulenze esterne. Sempre a cura del Responsabile HSE è la trasmissione delle informazioni al Datore di Lavoro e ai Dirigenti e l attivazione delle procedure sia interne che esterne per l adeguamento alle nuove prescrizioni. La trasmissione avviene normalmente attraverso un report trimestrale. 15/37 Dichiarazione Ambientale Ed

16 V ANALISI AMBIENTALE V.1. ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI V.1.1 CONDIZIONI OPERATIVE NORMALI, ANOMALE, DI EMERGENZA Condizioni operative Condizioni operative Condizioni operative normali anomale emergenza ATTIVITÀ ASPETTO IMPATTO IR IS IE PSdN IR IS IE PSdA IR IS IE PSdE AMBIENTALE AMBIENTALE tutte le attività consumo energie utilizzo risorse (EE, gas, acqua) naturali condizionamento emissione in contaminazione aria ambienti di lavoro atmosfera di gas (gruppi frigo) frigorifero lavori di ufficio consumo toner utilizzo risorse na na na na na na na na stampanti naturali consumo carta utilizzo risorse na na na na na na na na naturali produzione rifiuti contaminazione na na na na na na na na solidi urbani suolo progettazione consumo toner utilizzo risorse na na na na na na na na apparti e sistemi stampanti naturali consumo carta utilizzo risorse na na na na na na na na naturali produzione rifiuti contaminazione na na na na na na na na solidi urbani suolo radiazioni non emissione campi na na na na na na na na ionizzanti elettromagnetici saldatura manuale emissione in contaminazione aria circuiti stampati atmosfera montaggio e Produzione rifiuti contaminazione na na na na na na na na collaudo apparati speciali suolo imballi e consumo materiali utilizzo risorse na na na na na na na na spedizioni da imballo naturali produzione di rifiuti contaminazione na na na na na na na na speciali (imballi suolo misti) prove ambientali emissione in contaminazione aria (camere climatiche) atmosfera di gas frigorifero attività presso i Produzione rifiuti contaminazione clienti speciali suolo V.1.2 ANALISI DEGLI INDICI AMBIENTALI DIRETTI Commenti agli indici nelle condizioni operative routinarie e non routinarie. Attività con indici tra 16 e 31 Energia ed Emissioni in atmosfera. Sono stati rilevati per i consumi energetici, il rilascio di gas lesivi per l ozono ed emissione in atmosfera in condizioni anomale e di emergenza. Il consumo di energia è l aspetto più importante per il peso economico che riveste in azienda e per gli impatti associati. L azienda ha come obiettivo il contenimento di detti consumi e ha già indicato dei traguardi da raggiungere negli anni che vanno dal 2013 al I consumi vengono monitorati mensilmente e verificati gli scostamenti con il mese corrispondente dell anno precedente. Vista la tipologia degli impianti non si ravvisano significativi incrementi degli impatti in condizioni non routinarie. 16/37 Dichiarazione Ambientale Ed

17 Attività con indici tra 8 e 15 Emissioni in atmosfera. Il valore di questo indice si spiega con il fatto che il rilascio di gas nocivi per l ozono atmosferico è un fenomeno che si può presentare alla riattivazione dei gruppi frigo per il condizionamento estivo. Con accurati interventi di manutenzione preventiva si cerca di ridurre detti rilasci. Nelle condizioni non routinarie, in caso di anomalia, il fenomeno può assumere dimensioni notevoli viste le quantità di gas contenute nei gruppi frigo. Per queste ragioni la Direzione esaminerà la possibilità di sostituire le macchine con altre più moderne esaminando anche la possibilità di cambiare il modo di produrre calore. Il controllo del buon funzionamento dei gruppi frigo, nel periodo di accensione estiva, viene effettuato con cadenza settimanale dalla ditta incaricata. La ditta verifica non solo il buon funzionamento ma anche i livelli dei gas dagli appostiti strumenti di misura della macchina. Ogni anomalia viene segnalata e ogni eventuale rabbocco viene riportato nel libretto d impianto. Le verifiche strumentali di legge vengono effettuate in accordo con le prescrizioni dei libretti d impianto. I libretti di impianto di climatizzazione sono stati aggiornati conformemente all Allegato I art.1 del Decreto del 10 febbraio Un attenzione particolare viene posta anche per le camere climatiche utilizzate per le prove ambientali sugli apparati di telecomunicazione. Carta e toner. Sono stati rilevati per quasi tutte le attività aziendali, sono riferibili essenzialmente alle attività d ufficio e di qualche attività della produzione. Nel seguito alcuni commenti agli indici. Le attività di ufficio, per loro natura, sono responsabili del consumo della quasi totalità di carta e toner. Contenere questi consumi è possibile con una politica mirata al contenimento delle stampe, al riutilizzo di carta già stampata per le bozze, nell impedire il proliferare di stampanti personali a favore di stampanti di sistema. Nel sito sono state installate tre stampanti a noleggio multifunzione, collegate in rete, per le quali esiste un accordo con la casa costruttrice che provvede al ritiro diretto dei toner esauriti. Questo sistema di smaltimento ha come conseguenza positiva anche la diminuzione dei rifiuti solidi urbani. Materiali da imballo e rifiuti. I materiali da imballo, siano essi cartone, carta, plastica o legno, rappresentano sempre una voce importante nei quantitativi dei rifiuti prodotti. Pur avendo attivo un sistema di raccolta differenziata, si può migliorare evitando imballi misti non separabili sia con azioni interne che verso i fornitori. La quantità di imballi misti non separabili viene annotata dal responsabile della gestione dei rifiuti. Emissioni in atmosfera. Le camere climatiche vengono utilizzate per prove su apparati elettronici per simulare le condizioni ambientali operative. I gruppo frigo vengono utilizzati per il raffrescamento degli ambienti lavorativi, della sala macchine dell Information Technology e di un piccolo laboratorio metrologico per la conservazione dei sub standard per la taratura della strumentazione elettronica. Per tutte le macchine, visti sia il tipo di gas che le quantità, sono stati adottati i relativi libretti d impianto. 17/37 Dichiarazione Ambientale Ed

18 V.2. ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI V.2.1 CONDIZIONI OPERATIVE NORMALI, ANOMALE, DI EMERGENZA ATTIVITÀ ASPETTO AMBIENTALE Arrivo merci produzione rifiuti solidi urbani produzione rifiuti da imballi Attività produzione rifiuti appaltatori e solidi urbani subappaltatori produzione rifiuti speciali Attività di gestione rifiuti smaltimento rifiuti Attività presso i produzione rifiuti Clienti solidi urbani Attività personale produzione rifiuti Thales nell Ufficio solidi urbani di Roma Condizioni operative Condizioni operative Condizioni operative normali anomale emergenza IMPATTO AMBIENTALE IR IS IG PSiN IR IS IG PSiA IR IS IG PSiE contaminazione suolo NA NA NA NA NA NA NA NA contaminazione suolo NA NA NA NA NA NA NA NA contaminazione suolo contaminazione suolo contaminazione suolo contaminazione suolo contaminazione suolo NA NA NA NA NA NA NA NA Aspetti ambientali indiretti: PSi = IR x IS x IG (IR: Intensità dell impatto; IS: sensibilità ambientale; IG: controllo gestionale) V.2.2 ANALISI DEGLI INDICI AMBIENTALI INDIRETTI Commenti agli indici nelle condizioni operative routinarie e non routinarie. Attività con indici tra 16 e 31 Arrivo merci. Le attività dei trasportatori che consegnano le merci sono strettamente sotto controllo del personale Thales della ricevitoria. In caso di comportamenti contrari alle disposizioni aziendali il personale di ricevitoria allerta il responsabile della gestione dei rifiuti e se il caso, il responsabile HSE di sito. Attività appaltatori. Gli indici relativi gli aspetti ambientali delle attività degli appaltatori sono stati volutamente tenuti alti per sottolineare la necessità e volontà di tenere sotto controllo dette attività. In caso di comportamenti contrari alle disposizioni aziendali il personale Thales allerta il responsabile della gestione dei rifiuti e, se il caso, il responsabile Ambientale. Smaltimento rifiuti. Il valore dell indice evidenzia la volontà di tenere sempre alta l attenzione della corretta gestione dei rifiuti da parte delle ditte di conferimento. Il Responsabile della Gestione dei Rifiuti segue personalmente tutte le operazioni di conferimento: verifica l idoneità della ditta incaricata del conferimento, pesa, quando possibile, i rifiuti, controlla il contenuto del formulario rifiuti e l arrivo della quarta copia. In caso di comportamenti contrari alle disposizioni di legge il Responsabile della Gestione dei Rifiuti annulla il conferimento. 18/37 Dichiarazione Ambientale Ed

19 ATTIVITA PROGRAMMATE NEL Aspetti e impatti ambientali Nel sito continueranno le attività di riorganizzazione degli ambienti di lavoro sia produttivi che d ufficio. Le attività riguarderanno marginalmente il padiglione P2 e significativamente il padiglione P3. L obiettivo del progetto è di razionalizzare i flussi produttivi e migliorare gli aspetti ergonomici e di vivibilità liberando spazi e rendendo gli ambienti più puliti ed ordinati. Dette attività avranno un impatto ambientale significativo sia per la produzione di rifiuti, in vista anche dei nuovi regolamenti (UE) N.1357/14, decisione 2014/955/UE e regolamento (UE) N.1342/14 che entreranno in vigore da giugno 2015, che per gli aspetti energetici associati all attuazione della direttiva 2012/27/UE decreto legislativo 102/14 il quale avrà tra gli obbiettivi sicuramente un miglioramento delle proprie prestazioni energetiche (consumo e uso dell energia) e il miglioramento dell efficienza energetica (minor costi). IMPATTI AMBIENTALI Sono stati analizzati gli impatti ambientali associati alle attività di ristrutturazione. Sono stati presi in considerazione la produzione di rifiuti, i consumi energetici associati e le emissioni di rumore. Produzione rifiuti Nell ambito delle attività di ristrutturazione si prevede una produzione significativa di rifiuti, in particolare: - apparati e parti di apparati elettrici ed elettronici; - lampade esauste; - metalli vari; - cavi elettrici; - attrezzature di produzione; - strumentazione elettronica di misura; - computer ed altri apparti informatici; - macchinario obsoleto come camere climatiche, cappe, ecc.; - materiali di risulta da demolizioni edili di pareti in laterizio e cartongesso; - mobilio e parti di mobilio; - carta; - plastica. Tale elenco non può essere esaustivo ma fornisce una idea del ventaglio di tipologie stimate. Stesso discorso per le parti di apparecchiature elettroniche obsolete o prototipi di laboratorio. In tabella gli aspetti e impatti attesi: ATTIVITÀ Ristrutturazione del padiglione P3 ASPETTO AMBIENTA LE Produzione rifiuti speciali produzione rifiuti solidi urbani produzione rumore IMPATTO AMBIENTALE contaminazione suolo contaminazione suolo Condizioni operative normali Condizioni operative anomale Condizioni operative emergenza IR IS IE PSdN IR IS IE PSdA IR IS IE PSdE NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA emissione rumore NA NA NA NA NA NA NA NA 19/37 Dichiarazione Ambientale Ed

20 VI ASPETTI E IMPATTI AMBIENTALI MISURATI VI.1. USO DI ENERGIA, COMBUSTIBILI ED ACQUA I valori riportati in questo paragrafo sono rilevati dalle fatture e dalla lettura diretta dei consumi. ENERGIA ELETTRICA Riassunto consumi energia elettrica Consumo Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 MWh Commenti: Nel 2014 si conferma la riduzione dei consumi. In questi anni lo sforzo si è concentrato sugli interventi per ridurre i consumi agendo sui comportamenti e fin dove è stato possibile sugli impianti con interventi a spesa. L intervento intrapreso nel dicembre 2013 per la riduzione dei consumi è l introduzione di sistemi di spegnimento luci automatico, con sensore di prossimità nel ristrutturato P2. L altro contributo alle variazioni che si evidenziano è da attribuire alla stagionalità climatica. Ulteriori riduzioni saranno possibili solo con interventi e investimenti mirati come meglio specificato nel seguito. Partendo da queste considerazioni la Direzione ha indicato le linee guida per un ulteriore impegno nel contenere i consumi, come meglio specificato nel cap. VII.2. Nel secondo grafico sono riportati i dati dei consumi rapportati al personale. Il grafico evidenzia che il dato è pressoché costante rispetto all anno precedente. Ciò è dovuto alla riduzione del personale dipendente da 114 a 108 e dal fatto che alcune utenze sono utilizzate indipendentemente dal numero dei dipendenti. 20/37 Dichiarazione Ambientale Ed

21 GAS Riassunto consumi gas GPL Consumo Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 litri Commenti: Nell ultimo anno siamo passati da un consumo di nel 2013 ad un consumo di litri nel Una riduzione di litri. La ragione della diminuzione è da imputare principalmente alla stagione invernale (2014) ad un inverno meno rigido e dal prolungamento della stagione mite. È inoltre presente una caldaia di ausilio ai pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria per la mensa aziendale che ha permesso una riduzione dei consumi gas per la produzione di acqua calda. ACQUA POTABILE 1 Riassunto consumi di acqua potabile Consumo Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 mc dato stimato tramite letture del contatore mensili in quanto alla data della dichiarazione non sono ancora disponibili le bollette relative all anno precedente. Siamo passati da un consumo di mc nel 2013 ad un consumo di mc nel /37 Dichiarazione Ambientale Ed

22 Si è riscontrato una riduzione di consumi dovuta alla sensibilizzazione del personale alla riduzione dell uso nelle attività del laboratorio ambientale. Il consumo procapite è passato da 10,7 mc del 2013 a 10,5 mc nel 2014 (-0,2 mc/p). ACQUA DI POZZO Riassunto consumi di acqua di pozzo Consumo Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 mc Siamo passati da un di mc nel 2013 ad un consumo di mc nel 2014 ( mc). L acqua di pozzo è utilizzata sia nei bagni che nel sistema antincendio; i consumi dell antincendio sono dovuti solo alle prove pratiche di funzionamento e ai reintegri del sistema di accumulo. Il consumo anomalo è da imputare a perdite nella rete di distribuzione dell acqua (impianto di oltre 20 anni) alla sostituzione del contatore (probabilmente il vecchio aveva dei malfunzionamenti). La quantità imputabile alle perdite (n.2 guasti individuati e riparati nel mese di aprile) è di circa mc. Sono stati istituiti controlli mensili per monitorare eventuali perdite. Totale risorse idriche utilizzate Consumo Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 mc L aumento è imputabile totalmente alle perdite anomale dell acqua di pozzo. VI.2. SCARICHI ACQUE REFLUE E METEORICHE Acque reflue Il processo produttivo non prevede l utilizzo di acqua sia essa potabile che da pozzo. Le acque reflue vengono rilasciate nella rete fognaria comunale. Il punto di rilascio, autorizzato dal Comune di Chieti, è in via Erasmo Piaggio n. 71. Le acque reflue, pur non classificate come di tipo civile, sono equiparate a quelle di tipo domestico (qualitativamente rientrano tra quelle di cui all art. 107 c del D. Lgs. 152/06). 22/37 Dichiarazione Ambientale Ed

23 Nel secondo semestre del 2014 è stata presentata la domanda di rinnovo dell autorizzazione allo scarico in fogna comunale che è stata rilasciata dal Comune di Chieti ha il 20/06/2014 nr. protocollo 288. Il permesso ha validità quadriennale. Il sito di Chieti fa parte del consorzio del depuratore dell area industriale di Chieti Scalo. Il Comune chiede di verificare prima dell immissione nella rete di raccolta a monte del depuratore i parametri della Tab. 3, parte III All. 5 del D. Lgs. 152/06 per il corretto dimensionamento dei carichi del depuratore. Tutti i valori misurati nel 2014 rientrano nei limiti di legge, salvo i valori dell escherichia coli, di ucf/100 (5.000) ml, leggermente superiori ai limiti indicati dalla tabella appena citata. Tale elemento è stato comunicato al consorzio ed accettato. L escherichia coli è presente nelle deiezioni umane con valori così alti ma il valore della tabella del D. Lgs. citato è da riferire alle acque all uscita dal depuratore comunale. Acque meteoriche Le acque meteoriche vengono convogliate nel sistema fognario del sito. La Thales non ha sostanze chimiche stoccate all aperto e non svolge attività con pericolo di dilavamento di sostanze pericolose. VI.3. EMISSIONI IN ATMOSFERA Gli impianti che generano emissioni in atmosfera sono la centrale termica, il gruppo elettrogeno, la motopompa antincendio e una piccola caldaia di ausilio ai pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria per la mensa aziendale. Centrale Termica La Centrale Termica è soggetta alle verifiche periodiche annuali a cura del terzo responsabile. Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Bruciatore 1 Bruciatore 2 Bruciatore 1 Bruciatore 2 Bruciatore 1 Bruciatore 2 Parametro Valore Valore Valore Valore Valore Valore Temperatura dei fumi( C) ,7 143,6 136,6 129,6 CO 2(%) 7,4 8,5 7,06 7,57 7,35 6,75 O 2(%) 9,6 8,1 10,3 9,6 9,9 10,8 CO(ppm) Rendimento di combustione a potenza nominale(%) 91,9 93,5 91,9 92,4 93,3 93,3 Altre Sorgenti Vista la potenza e la frequenza di utilizzo non si ritiene significativo riportare i dati. 23/37 Dichiarazione Ambientale Ed

24 VI.4. PRODUZIONE RIFIUTI In Thales è attivo un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti sia urbani che derivanti dalle attività industriali. RSU I rifiuti solidi urbani ed assimilabili vengono prodotti nelle attività d ufficio, di ricevitoria e magazzino. La Thales ha stipulato una convenzione con il Comune di Chieti per il servizio di raccolta degli imballaggi secondari e per la carta (prot. n del 21/10/2004) e toner e cartucce (prot. n. 169 del 18/04/2008). Il servizio viene effettuato dalla società MANTINI srl, concessionaria del servizio di igiene pubblica sul Comune di Chieti. La MANTINI ha predisposto nel sito i contenitori stradali per la raccolta differenziata dei rifiuti ed effettua ogni giorno il prelievo delle varie tipologie di rifiuto. ZONA PER RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI CONTENITORE BATTERIE ESAUSTE CONTENITORE PER PLASTICA CONTENITORE PER NEON ESAUSTI LOCALE DEPOSITO RIFIUTI PERICOLOSI CONTENITORE PER CARTA DOCCIA E DOCCIA OCULARE CONTENITORE PER METALLI MISTI CONTENITORE PER CAVI CONTENITORE PER CARTONI CONTENITORE PER ALLUMINIO CONTENITORE PER ELETTRONICA FUORI USO Nella planimetria i luoghi di deposito dei rifiuti. Nella foto la zona dei rifiuti speciali non pericolosi. Rifiuti speciali La gestione dei rifiuti speciali è affidata alla Direzione Ambientale della sede che ne cura la separazione nei vari reparti, il trasferimento nel locale Deposito Temporaneo Rifiuti Industriali e il conferimento a ditte autorizzate. Ogni anno viene compilato il MUD (Modello Unico di Dichiarazione) e inviato telematicamente alla locale Camera di Commercio. 24/37 Dichiarazione Ambientale Ed

25 Rifiuti prodotti negli anni (kg) (kg) (kg) Rifiuti NON pericolosi Rifiuti pericolosi Commenti: La produzione di rifiuti speciali risulta maggiore nel 2014, poiché in questo anno sono presenti i rifiuti non pericolosi dei fanghi settici delle fosse biologiche della sede non vuotate nel 2013 e quelle della vasca di decantazione della mensa; l aumento dei rifiuti pericolosi è dovuto ad uno smaltimento richiesto a seguito di una manutenzione svolta presso un cliente. VI.5. RUMORE IMMESSO IN AMBIENTE ESTERNO Nel giugno 2013 la Thales ha commissionato alla ditta LASER LAB di Chieti un indagine fonometrica per valutare l impatto acustico in ambiente esterno (Legge 447/95). Il Comune di Chieti nel 2014 non aveva ancora approvato la delibera Comunale contenente la zonizzazione acustica. I rilievi sono stati effettuati in cinque punti all esterno del perimetro del sito, i valori vanno da un minimo di 51 db(a) ad un massimo di 59 db(a). VI.6. CONTAMINAZIONE DEL SUOLO E SOTTOSUOLO Le potenziali fonti di inquinamento del suolo e del sottosuolo nel sito sono essenzialmente le seguenti: sversamento gasolio dal serbatoio della motopompa antincendio; sversamento gasolio dal serbatoio del gruppo elettrogeno; sversamento olio dalle camere climatiche. Per prevenire eventuali inquinamenti dovuti a rotture o guasti, abbiamo provveduto a dotare i due serbatoi di gasolio di vasche di raccolta e le camere climatiche di opportuni tappetini di tessuto assorbente gli olii. VI.7. SOSTANZE CHIMICHE Le sostanze chimiche vengono utilizzate nel processo del collaudo finale ed in quello delle riparazioni. Nel 2014 il prodotto più utilizzato è stato il Filo lega saldante no clean in quantità pari a 2Kg. Per ogni sostanza è disponibile la scheda tecnica e la scheda di sicurezza. Dette schede vengono archiviate da Sicurezza & Ambiente, che ne cura anche l aggiornamento, e sono disponibili nei reparti che utilizzano dette sostanze. 25/37 Dichiarazione Ambientale Ed

26 VI.8. PRODUZIONE DI ANIDRIDE CARBONICA VI.8.1 GENERALITÀ Anche quest anno vengono raccolti i dati per evidenziare le emissioni di CO 2 del sito. Di seguito vengono riportati i dati relativi dall anno 2012 al a) Da consumi elettrici L emissione di CO 2 dovuta ai consumi elettrici è calcolata: E c (elettricità consumata) * c e (coefficiente di emissione) Il coefficiente di emissione dipende dal Paese, cioè dal processo di produzione dell energia elettrica. Il GHG Protocol - Electricity Purchase 2006 basato sull IEA 2005, Electricity and Heat definisce il fattore di emissione per ogni Paese. Per l Italia, detto fattore è pari a 0,398 kgco 2 /kwh. b) Da consumi di gas L emissione di CO 2 da gas è calcolata: G c (consumo di gas)* c e (coefficiente di emissione) * c o (coefficiente di ossidazione) c e = 0,182 c o = 1 Fonte: GHG Protocol Detto fattore è pari a 0,182 kgco 2 /kwh. c) Da trasferte per lavoro L emissione di CO 2 è calcolata moltiplicando i km percorsi per un coefficiente che dipende dal mezzo di trasporto utilizzato. Le distanze percorse in aereo ed in treno vengono desunte dalle tabelle messe a disposizione dalla agenzia di viaggio convenzionata con la Thales. Per le trasferte in automobile non esiste una contabilità diretta dei km percorsi perché la società di autonoleggio convenzionata con la Thales non gestisce questo dato. Le distanze vengono desunte in modo indiretto; noto l importo della Anno Prezzo al Consumo , , ,56 spesa per il carburante (sempre gasolio), si stima un consumo medio di 12 km/litro. Il costo medio del gasolio, nell anno di riferimento, viene desunto dal sito del Ministero dello Sviluppo economico. Il prezzo esposto è espresso in Euro per litri. ( d) Da spostamento del personale verso il posto di lavoro L emissione di CO 2 è calcolata moltiplicando i km percorsi per un coefficiente che dipende dal mezzo di trasporto utilizzato. I dati sono stati raccolti con un survey del gruppo Thales S.A. (CO 2 emission survey del mese di settembre 2014) in cui per la sede di Chieti hanno risposto 85 dipendenti ai quali è stato chiesto di indicare il mezzo di trasporto utilizzato per recarsi al lavoro e i km percorsi al giorno. I giorni lavorati nell anno sono stati forniti dalla Direzione delle Risorse Umane. 26/37 Dichiarazione Ambientale Ed

27 VI.8.2 ANDAMENTO EMISSIONI CO 2 DAL 2012 AL 2014 a) e b) Da Energia Elettrica e Gas CO 2 emessa per ogni mq di superficie coperta (8.640 mq): 0,037 Teq CO 2 /mq CO 2 emessa per ogni dipendente (108): 2,95 Teq CO 2 /persona Energia Coefficiente di emissione (kgco 2/kWh) (kgco 2/kg) (kgco 2/mc) Consumo (MWh) CO 2 emessa (Teq) Elettrica 0, ,04 276,23 Gas 0, ,43 42,48 Totale 318,71 c) Da trasferte per lavoro Aereo Range (km) Coefficiente (kgco 2 /km) Distanza percorsa (km) > , ,02 <1600 > 500 0, ,23 < 500 0, ,60 Totale 69,85 CO 2 emessa (Teq) Treno Coefficiente (kg CO 2 /km) Distanza percorsa (km) 0, ,02 CO 2 emessa (Teq) Automobile Coefficiente (kg CO 2 /km) Distanza percorsa (km) 0, ,29 CO 2 emessa (Teq) Totale trasporti per lavoro: CO 2 emessa per ogni dipendente (108): 155,16 Teq 1,44 Teq CO 2 /persona d) Da spostamento del personale verso il posto di lavoro Treno Coefficiente (kg CO 2 /km) Distanza percorsa (km) 0, ,55 CO 2 emessa (Teq) Automobile Coefficiente (kg CO 2 /km) Distanza percorsa (km) CO 2 emessa (Teq) 0, ,99 Bus (diesel, urbano) Coefficiente (kg CO 2 /km) Distanza percorsa (km) CO 2 emessa (Teq) 0, ,54 Totale trasporti verso il posto di lavoro: CO 2 emessa per ogni dipendente (108): 128,09 Teq 1,19 Teq CO 2 /persona 27/37 Dichiarazione Ambientale Ed

28 Andamento emissioni dal 2012 al Energia elettrica 298,50 287,75 276,23 Gas GPL 82,29 65,36 42,48 Da trasferte per lavoro 148,17 180,29 155,16 Da spostamento del personale verso il posto di lavoro 149,01 99,80 128,09 Totali Teq CO 2 677,97 633,20 601,98 Il totale delle emissioni per persona nel 2014 (108): 5,57 Teq/persona Commenti: Nel 2014 si conferma la riduzione dell emissioni, dovute principalmente ad una riduzione dei consumo di energia elettrica e gas, ad una riduzione della CO 2 prodotta negli spostamenti di lavoro che in molti casi sono stati sostituiti da riunioni effettuate attraverso videoconference. Un aumento invece della CO 2 nel 2014 è dovuto agli spostamenti del personale verso il posto di lavoro anche se rimane minore della produzione del VI.9. SOSTANZE LESIVE DELL OZONO ATMOSFERICO Nel sito vi sono sia gruppi frigo che camere climatiche che contengono gas frigoriferi. Le camere climatiche vengono utilizzate per prove su apparati elettronici per simulare le condizioni ambientali operative. I gruppo frigo vengono utilizzati per il raffrescamento degli ambienti lavorativi, della sala macchine dell Information Technology e di un piccolo laboratorio metrologico per la conservazione dei sub standard per la taratura della strumentazione elettronica. Per tutte le macchine dedicate alla climatizzazione estiva/invernale, visti sia il tipo di gas che le quantità, è stato adottato il libretto d impianto conforme all allegato I del decreto ministeriale del 10 febbraio /37 Dichiarazione Ambientale Ed

29 Dai libretti d impianto risulta quanto segue: 1) Impianti verificati: 3 camere climatiche; 8 gruppi frigo o condizionatori. Perdite riscontrate: 1) Camera climatica Angelantoni mod TY150SP 2 interventi nel corso del in data 16/6/14 per sostituzione del compressore, e in data 01/09/14 per saldatura microfono su tubatura. La perdita riscontrata è stata per un totale di Kg 13 di gas R404 2) Camera Climatica Angelantoni mod UY2880C7d 2 interventi nel corso del 2014, in data 16/1/14, sostituzione del pressostato, ed in data 8/10/14 per serraggio di una valvola termica. La perdita riscontrata è stata di kg 29 di gas R23 e Kg 10 di gas R404A. Sono state comunicate le perdite degli F-gas attraverso l inserimento nel portale web predisposto dalle autorità competenti. La realizzazione del nuovo data center ha permesso la sostituzione del vecchio sistema di spegnimento incendi ad Halon con un sistema con gas non ozono lesivo. VI.10. BIODIVERSITÀ La sede a Chieti si estende su una superficie di circa m 2, di cui m 2 coperti, e si compone di 2 fabbricati (padiglioni) denominati P2 e P3. VI.11. DIRETTIVA ROHS I decreti legislativi 04/03/2014 n. 27 e 14/03/2014 n. 49, che recepiscono le direttive CEE 2011/65/UE RoHS e 2012/19/UE RAEE, contengono restrizioni per l utilizzo di alcune sostanze pericolose come il piombo che viene utilizzato in forma di lega eutettica con lo Stagno per la saldatura dei componenti elettronici. Il primo Decreto, all art. 2 comma 2.a, esclude dall ambito di applicazione, le apparecchiature connesse alla tutela degli interessi essenziali della sicurezza nazionale, le armi, le munizioni ed il materiale bellico, purché destinati a fini specificamente militari. I prodotti della Thales rientrano in questo ambito e pertanto nella saldatura dei componenti elettronici viene ancora utilizzato il piombo. VI.12. REACH E chiamata REACH (Registration, Evaluation and Authorization of Chemicals) la nuova regolamentazione comunitaria delle sostanze chimiche attuata tramite il Regolamento CE 1907/2006 del 18 Dicembre 2006 e successivi aggiornamenti. La Thales Group ha affrontando l argomento come segue: è stato istituito un gruppo di lavoro per assicurare la rispondenza al regolamento; è stato redatto un piano di attività; sono state attivate tutte le sedi Thales in Europa. Il gruppo di lavoro ha: studiato l argomento; partecipato ad un corso di formazione/informazione sull argomento; tratto le conclusioni Conclusioni 1. La THALES ITALIA, di conseguenza anche il sito di Chieti, non è qualificabile, ad oggi, come produttore/importatore ai sensi del regolamento REACH e dunque non è tenuta a registrarepreregistrare le sostanze che utilizza nel proprio processo produttivo; 2. Gli articoli forniti dalla Thales non contengono sostanze SVHC (Substances of Very High Concern) in concentrazione superiore allo 0,1% p/p 29/37 Dichiarazione Ambientale Ed

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