Montaggio classico >> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
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- Rosina Basso
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1 Montaggio classico Questo montaggio ha un obiettivo in prevalenza drammatico e viene detto «invisibile» perché principalmente consiste nel legare le inquadrature del film senza che lo spettatore se ne renda conto. Un pubblico che vede un film non facendo caso al montaggio delle scene e alle scelte autoriali si situa così una visione immersiva: si proietta automaticamente cioè nella vicenda raccontata e si immedesima più facilmente con i personaggi.
2 Le singole scene vengono articolate secondo forme che indirizzano lo spettatore nell armonizzazione del racconto, nel cogliere il senso di ciò che accade sullo schermo, nel percepire lo spazio e il tempo dell azione. La durata di una scena determinata spesso dalla sceneggiatura e dalla lunghezza dei dialoghi - può tuttavia essere allungata, con l inserimento di dettagli, inquadrature secondarie, punti di vista alternativi, ecc. >> 0 >> 1 >> 2 >> 3 >> 4 >>
3 Raccordi Le singole scene sono unite l una all altra da raccordi sempre più perfezionati che permettono di passare da un punto all altro in modo lineare e senza sbalzi, rendendo invisibili gli stacchi di montaggio.
4 Raccordi Raccordo sullo sguardo: dall inquadratura di un personaggio che guarda in una direzione si passa a mostrare l oggetto dello sguardo. In questo caso il montaggio si percepisce ancor meno perché la regia «asseconda» il desiderio dello spettatore di guardare ciò che il personaggio guarda.
5 Raccordi Raccordo sul movimento: il personaggio inizia un azione (spesso diretta verso fuori campo o zone nascoste) in una inquadratura e la conclude in quella successiva. Anche qui il montaggio incontra il desiderio dello spettatore di seguire l azione e perciò il taglio non si percepisce.
6 Raccordi Raccordo sull asse: tra le due (o più) inquadrature si mantiene lo stesso asse tra soggetto inquadrato e macchina da presa, mentre cambia la distanza.
7 Raccordi Raccordo sonoro: un forte suono fuoricampo può fungere da «pretesto» per uno stacco di montaggio difficilmente percepibile. Viceversa una musica o una voce a cavallo di due diverse inquadrature funge da «collante», legandole tra loro.
8 Il controcampo Heat - La sfida (Michael Mann, 1995). Il primo incontro fra Neil McCauley/Robert De Niro e il Tenente Vincent Hanna/Al Pacino. Lo spazio in cui la scena si svolge viene in generale mostrato attraverso l alternanza di campi e controcampi, in modo da offrire una visione ampia dell ambiente.
9 Montaggio alternato L'altro uomo (Strangers on a Train), Alfred Hitchcock Il montaggio «alternato» è utilizzato per dare l impressione che due azioni si stiano svolgendo nello stesso istante in due luoghi differenti: consiste nell alternare le inquadrature girate separatamente nei due ambienti; mentre il montaggio «parallelo», inventato da Griffith per il film Intolerance, è usato quando si accostano due eventi non necessariamente contemporanei per mostrarne somiglianze o differenze.
10 Piano sequenza Il montaggio può anche essere preventivamente realizzato «in macchina», non tagliando la pellicola ma fermando la ripresa per riprenderla in un secondo tempo; si può anche girare un piano sequenza, raccontando tutta una scena, anche divisa in più ambienti, senza mai interrompere la ripresa.
11 Montaggio interno Esiste poi un montaggio, detto talvolta «proibito», che articola elementi e fasi della scena all interno dell inquadratura, utilizzando la profondità di campo e i movimenti di macchina. Le relazioni fra gli elementi non sono costruite unendo diverse inquadrature ma sfruttando la spazialità stessa della scena.
12 Montaggio interno Nella scena in cui Kane scopre il tentativo di suicidio di Susan, la dinamica della vicenda è racchiusa in una sola inquadratura. Un montaggio normale «scorporerebbe» un primo piano con il bicchiere e la bottiglietta, la donna riversa in campo medio e l ingresso di Kane e del suo maggiordomo in campo lungo, mentre qui tutte le relazioni fra gli elementi della scena sono risolte grazie all utilizzo di un ampia profondità di campo.
13 Flash-back I salti temporali, all indietro (flash-back) o in avanti (flashforward) previsti dalla sceneggiatura possono essere realizzati in vari modi, anche con trucchi come dissolvenze e sfocature, che fanno capire allo spettatore che si sta per visualizzare un ricordo, una premonizione, qualcosa che comunque deraglia dalla linearità cronologica dell azione.
14 Ellissi Nel cinema classico hollywoodiano, teso a una narrazione essenziale, i tempi morti vengono rimossi grazie a una miriade di «ellissi», piccoli tagli che frammentano l azione e la rendono veloce senza nuocere alla sua fluidità o alla comprensione degli eventi. Si mostra ad esempio l inizio di un gesto (un tizio che gira la maniglia di una porta) e si stacca per mostrarlo già compiuto (il personaggio, già entrato, che chiude la porta).
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