- COMUNE DI SERAVEZZA -
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1 . - COMUNE DI SERAVEZZA - Integrazioni alle indagini geologico-tecniche di supporto al Piano Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale (PAPMAA) con valore di Piano Attuativo per la realizzazione di un Impianto Zootecnico in Via Cugnia Committente: Azienda agricola I cavallini del Forte IL GEOLOGO INCARICATO: Dott. Geol. Francesco Giusti Via Tinelli n.25/a Massa Tel. 0585/40997 Cell.328/ Integrazioni alle Indagini Geologiche
2 INDICE 1 PREMESSA pag.2 9 PERICOLOSITÀ IDRAULICA pag.3 12 FATTIBILITÀ pag Fattibilità geologica pag Fattibilità idraulica pag Classi di fattibilità idraulica pag Fattibilità dell intervento ai sensi delle Norme P.A.I. pag Fattibilità urbanistica dal punto di vista idraulico pag Fattibilità ai sensi della Legge Regionale 21 maggio 2012, n 21 pag Deposito dei progetti e controllo pag Fattibilità sismica pag MISURE DI AUTOSICUREZZA E INDIVIDUAZIONE E DIMENSIONA- MENTO DELLE OPERE DI COMPENSAZIONE pag Valutazione dei battenti idrici e della velocità di transito pag Sistema di autosicurezza consigliato pag Misure compensative atte ad impedire l incremento di pericolosità nelle aree limitrofe pag.14
3 2 1 - PREMESSA Facendo riferimento a quanto richiesto dai Tecnici del Genio Civile di Lucca in data 15 Marzo 2016, in merito all esame della pratica Deposito n.1720 del 29/01/2016 inoltrata dal Comune di Seravezza relativa al progetto di PAPMAA dell Azienda Agricola I Cavallini del Forte, di seguito si integra la documentazione già presentata. La pratica depositata risulta relativa alle indagini geologico-tecniche di supporto al Piano Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale con valore di Piano Attuativo per la realizzazione di un Impianto Zootecnico in un lotto libero presente lungo via Cugnia contraddistinto in catasto al Foglio n.37 mappale n.41 ed è stata redatta su incarico dell Azienda Agricola I cavallini del Forte di Elena Paolini Nel verbale sottoscritto dai tecnici del Genio Civile Ing. Francesco Scatena, Geol. Massimo Leonardi, RUP per il Comune di Seravezza Arch. Andrea Tenerini e sottoscritto Geol. Francesco Giusti, veniva richiesto, ad integrazione e modifica della documentazione depositata, quanto segue: 1) Relazione di fattibilità coerente con i risultati dello studio idraulico. 2) Individuazione e dimensionamento delle opere di compensazione e misure di autosicurezza. Rispetto a quanto già in precedenza depositato, le variazioni riguardano esclusivamente la Carta della Pericolosità Idraulica e di conseguenza la Carta della Fattibilità Idraulica. Questo perché lo Studio Idraulico commissionato dal Comune di Seravezza all Ing. Bertacco, assunto come approfondimento locale della pericolosità, sia come frequenza di accadimento che come stima del battente, e non come aggiornamento del Quadro Conoscitivo del PAI, fa rientrare l area in oggetto, ai sensi del PAI, in un area P.I.M.E. (Pericolosità Idraulica Molto Elevata) e, ai sensi del DPGR 53/R, in Classe di Pericolosità Idraulica Molto Elevata I4. L'illustrazione grafica delle cartografie di base è stata effettuata mediante una serie di e- laborati cartografici, usando come base la Carta Aerofotogrammetrica in scala 1: Nella relazione si riportano le considerazioni tecniche relative a tutto quanto è stato cambiato e le nuove cartografie relative alla Pericolosità e Fattibilità idraulica CARTA DELLA PERICOLOSITA' IDRAULICA Scala 1: CARTA DELLA FATTIBILITA' IDRAULICA Scala 1:500 Relativamente allo studio idraulico utilizzato come approfondimento locale della pericolosità vengono riportate le seguenti cartografie estratte dallo Studio dell Ing. Bertacco: 16 CARTE DEI BATTENTI DI ESONDAZIONE PER TR DI 30 E 200 ANNI Fuori scala 17 CARTE DELLA VELOCITA DI ESONDAZIONE PER TR DI 30 E 200 ANNI Fuori scala Relativamente all individuazione ed al dimensionamento delle opere di compensazione e delle misure di autosicurezza vengono riportate le seguenti cartografie: 18 SISTEMA DI AUTOSICUREZZA ADOTTATO Fuori scala 19 PIANTA DELL IMPIANTO ZOOTECNICO CON VALUTAZIONE DEI VOLUMI DA COMPENSARE Fuori scala 20 UBICAZIONE VASCA DI COMPENSAZIONE Fuori scala 21 SEZIONE TRASVERSALE ALLA VASCA DI COMPENSAZIONE Fuori scala
4 3 9 - PERICOLOSITÀ IDRAULICA In base al D.P.G.R. 25 Ottobre 2011 n.53/r "Regolamento di attuazione dell'art.62 della L.R. 3 Gennaio 2005 n.1 (Norme per il Governo del Territorio) in materia di indagini geologiche emanato in applicazione della L.R. 03/01/2005 n.1 sono state individuate le seguenti Classi di pericolosità idraulica: Pericolosità idraulica molto elevata (I.4): aree interessate da allagamenti per eventi con Tr 30 anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici e idraulici, rientrano in classe di pericolosità molto elevata le aree di fondovalle non protette da opere idrauliche per le quali ricorrano contestualmente le seguenti condizioni: a) vi sono notizie storiche di inondazioni b) sono morfologicamente in situazione sfavorevole di norma a quote altimetriche inferiori rispetto alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell argine o, in mancanza, sopra il ciglio di sponda. Pericolosità idraulica elevata (I.3): aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra 30<Tr 200 anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici idraulici, rientrano in classe di pericolosità elevata le aree di fondovalle per le quali ricorra almeno una delle seguenti condizioni: a) vi sono notizie storiche di inondazioni b) sono morfologicamente in condizione sfavorevole di norma a quote altimetriche inferiori rispetto alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell argine o, in mancanza, sopra il ciglio di sponda. Pericolosità idraulica media (I.2): aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra 200<Tr 500anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici idraulici rientrano in classe di pericolosità media le aree di fondovalle per le quali ricorrono le seguenti condizioni: a) non vi sono notizie storiche di inondazioni b) sono in situazione di alto morfologico rispetto alla piana alluvionale adiacente, di norma a quote altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell argine o, in mancanza, al ciglio di sponda. Pericolosità idraulica bassa (I.1): aree collinari o montane prossime ai corsi d acqua per le quali ricorrono le seguenti condizioni: a) non vi sono notizie storiche di inondazioni b) sono in situazioni favorevoli di alto morfologico, di norma a quote altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell argine o, in mancanza, al ciglio di sponda.
5 4 Sulla base delle Carte di Pericolosità Idraulica attualmente vigenti nel Comune di Seravezza, l area in oggetto ricade in Classe di pericolosità idraulica elevata (I.3). Nei mesi scorsi il Comune di Seravezza ha affidato, all Ing. David Bertacco, un incarico professionale mirato a valutare la pericolosità idraulica derivante dalle possibili esondazioni del Fosso Ranocchiaio e dal Fosso Bonazzera. I risultati di questo studio, riportati nell elaborato Variante al quadro conoscitivo del Piano di Assetto Idrogeologico del Bacino Toscana Nord relativo alla Pericolosità Idraulica derivante dai Fossi Bonazzera e Ranocchiaio di supporto alla Variante del Piano Strutturale sono stati inoltrati alla Regione Toscana Direzione Generale Politiche Ambientali, energia e cambiamenti climatici Settore Genio Civile di Bacino Toscana Nord Sede di Lucca il 3 novembre scorso con raccomandata A/R n 28638, ricevuta il 6 novembre Preso atto dei risultati di questo studio, assunto come approfondimento locale della pericolosità, dato che l area in oggetto risulta essere soggetta a battenti idraulici anche con tempi di ritorno uguali a 30 anni, la stessa può essere fatta ricadere cautelativamente, ai sensi del PAI, in un Area a Pericolosità Idraulica Molto Elevata (P.I.M.E.). Allo stesso modo, ai sensi del DPGR 53/R, l area ricade in Classe di Pericolosità Idraulica Molto Elevata (I4). Nella Tav.n.11 viene prodotta una cartografia in scala 1:2.000 in cui viene riportata la Pericolosità Idraulica dell area nella quale verrà realizzato l impianto zootecnico. Ciononostante, in base alle considerazioni che verranno enunciate in seguito, l intervento in oggetto risulta comunque fattibile.
6 FATTIBILITÀ Le Carte di fattibilità rappresentano la sintesi finale, nella quale è espresso il grado di fattibilità delle opere previste in progetto in relazione alle problematiche geolitologiche, idrauliche e sismiche dell area in cui ricade l intervento da eseguire. La Carta della Fattibilità è quindi ricavata attraverso una matrice che mette in relazione il parametro considerato (geomorfologico, idraulico, sismico) con le tipologie d'intervento e le possibilità edificatorie così come evidenziate dalle Normative vigenti e dalle Norme di P.A.I. La fattibilità tiene conto del grado di esposizione di quanto previsto in progetto, in rapporto alle classi di pericolosità precedentemente definite. Per gradi di esposizione si riconoscono i seguenti tre gradi (come definiti nel PTC della Provincia di Lucca): GRADI DI ESPOSIZIONE BASSA MEDIA ALTA BENI E/O SOGGETTI ESPOSTI Componenti territoriali non adibibili ad utilizzazioni comportanti presenza continuativa ovverro temporanea ma frequente di persone: caccia; pesca; attività escursionistiche, ricreative, d osservazione e di studio; ricoveri connessi alle attività escursionistiche; strutture connesse alla ordinaria coltivazione del suolo, alle attività selvicolturali, alle attività di pascolo, alla zootecnia, alla itticoltura; magazzini; depositi a cielo aperto; impianti scoperti per la pratica sportiva; mobilità pedonale; mobilità meccanizzata in elementi di viabilità minore (strade vicinali, poderali, interpoderali), e simili Componenti territoriali adibibili ad utilizzazioni comportanti bassa densità di presenza continuativa ovvero temporanea ma frequente di persone: attività estrattive; lavorazione degli inerti; parchi urbani e territoriali; abitazioni rurali; abitazioni ordinarie o artigianato o esercizi commerciali di vicinato o pubblici esercizi in edifici isolati in territorio non urbano; impianti coperti per la pratica sportiva in edifici isolati in territorio non urbano; mobilità meccanizzata in elementi di viabilità locale; attrezzature tecnologiche a rete e puntuali di rilevanza locale, e simili Componenti territoriali adibibili ad utilizzazioni comportanti elevata densità di presenza continuativa o temporanea di persone: territorio urbano nel suo complesso (comprese le aree ad organizzazione morfologica specialistica per l erogazione di beni e/o servizi); consistenti strutture insediative extraurbane abitative, per la produzione e/o l erogazione di beni o servizi (attività produttive agroindustriali, manifatturiere, medie e grandi strutture di vendita, centri commerciali, attività ricreative, strutture per l istruzione, culturali, ricreative, religiose, sanitarie ed assistenziali, cimiteriali); mobilità ferroviaria e meccanizzata in elementi di viabilità sovra locale oppure locale ma di interesse strategico; attrezzature tecnologiche a rete e puntuali di rilevanza sovra locale, e simili
7 6 Le fattibilità definite sulla base del D.P.G.R. 25 Ottobre 2011 n.53/r indicate con le Sigle G1, G2, G3 e G4 per le fattibilità geologiche in senso lato, I1, I2, I3 e I4 per la fattibilità idraulica e S1, S2, S3 e S4 per la fattibilità sismica, si riferiscono alle condizioni di seguito riportate: Fattibilità senza particolari limitazioni (F1): si riferisce alle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali per le quali non sono necessarie prescrizioni specifiche ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all attività edilizia. Fattibilità con normali vincoli (F2): si riferisce alle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali per le quali è necessario indicare la tipologia di indagini e/o specifiche prescrizioni ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all attività edilizia. Fattibilità condizionata (F3): si riferisce alle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali per le quali, ai fini dell'individuazione delle condizioni di compatibilità degli interventi con le situazioni di pericolosità riscontrate, è necessario definire la tipologia degli approfondimenti d'indagine da svolgersi in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi. Fattibilità limitata (F4): si riferisce alle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali la cui attuazione è subordinata alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza che vanno individuati e definiti in sede di redazione del medesimo regolamento urbanistico, sulla base di studi e verifiche atti a determinare gli elementi di base utili per la predisposizione della relativa progettazione. Come ricordato in Premessa e meglio specificato nella Relazione del Progettista Agronomo Marta Buffoni il Piano Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale prevede principalmente la realizzazione di un Impianto Zootecnico costituito da una stalla e da alcuni locali accessori. La Fattibilità geologica, idraulica e sismica è stata individuata considerando le varie pericolosità e la tipologia di intervento prevista. Come metodologia per l'individuazione della fattibilità dell'intervento edilizio in esame, sono state seguite le disposizioni indicate nell Articolo 86 delle Norme e Regole di Governo, Gestione e Attuazione allegate al Regolamento Urbanistico del Comune di Seravezza. Al progetto in esame quindi, che ricade nella categoria di intervento "Nuova edificazione", in un'area classificata a pericolosità geologica elevata (G.3), pericolosità idraulica molto elevata (I.4) e pericolosità sismica elevata (S.3), in base alle Norme Geologico Tecniche di Attuazione del presente Piano Attuativo, possono essere associate, come riportato nel seguente schema matriciale, le seguenti classi di fattibilità: Riferimento Tavole Regolamento Urbanistico CLASSE DI PERICOLOSITA CLASSE DI FATTIBILITA Tav. R.U. Tav. P.Attuativo (NTA geologiche) Pericolosità geologica Tav. 6.2B G.3 elevata G.3 elevata FG3 Pericolosità idraulica Tav. 6.2C I.3 media I.4 molto elevata FI4 Pericolosità sismica Tav. 6.2A S.3 elevata S.3 elevata FS3
8 FATTIBILITÀ GEOLOGICA In base alle indagini eseguite, l'area interessata dal Piano Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale, è stata inserita in Pericolosità geologica elevata (G.3) ed in Pericolosità geomorfologica bassa (G.1). All'intervento edilizio previsto può essere assegnata una Fattibilità Geologicageomorfologica condizionata (FG.3) (vedi Tavola n.13). Per questa classe di fattibilità le Norme e Regole di Governo, Gestione e Attuazione allegate al Regolamento Urbanistico del Comune di Seravezza prevedono di rispettare le seguenti prescrizioni: Classe di Fattibilità FG3: Fattibilità Geologica-Geomorfologica Condizionata. Si riferisce alle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali per le quali, ai fini della individuazione delle condizioni di compatibilità degli interventi con le situazioni di pericolosità riscontrate, è necessario adempiere alle prescrizioni di cui ai commi 6, 7, 8, 9, 10, 11 dell art.87 delle N.T.A, circa gli approfondimenti di indagine da svolgersi in sede di predisposizione dei piani attuativi. In merito all intervento in oggetto, che verrà realizzato in un area di pianura e per il quale non è prevista la realizzazione di piani interrati per cui non sarà necessario abbattere il livello di falda, si prescrive quanto segue: Per la ricostruzione stratigrafica del terreno dovranno necessariamente essere realizzate penetrometrie e/o sondaggi da cui sia possibile rilevare i dati caratterizzanti, sotto il profilo geotecnico, i terreni di fondazione. Oltre a tutte le verifiche geognostiche relative al dimensionamento fondazionale si dovranno individuare e valutare gli effetti dell influenza della falda acquifera sulle fondazioni. Dato che l intervento non prevede la realizzazione di piani interrati non sarà necessario effettuare emungimenti temporanei di acqua sotterranea e quindi non si potranno creare eventuali effetti di subsidenza. La relazione geologica e geotecnica dovrà essere corredata da indagini geognostiche di dettaglio eseguite in sito atte a valutare la stratigrafia delle aree oggetto d intervento, dovrà definire dettagliatamente i parametri geotecnici dei diversi litotipi, le caratteristiche della falda e la sua oscillazione, riportare il dimensionamento delle opere di fondazione e la valutazione dei cedimenti a breve e lungo periodo oltre ad una verifica del rischio di liquefazione. Dato che l intervento in progetto presenta una volumetria complessiva superiore a 1500mc ed inferiore a 6000mc, esso ricade, in base al D.P.G.R. 9 Luglio 2009, n.36/r, all interno della classe d indagine n.3. In questa classe la definizione dei parametri geotecnici deve essere basata su sondaggi geognostici. Nel Documento esplicativo ed applicativo redatto dal Gruppo di lavoro per l aggiornamento del 36/R in merito alla classe d indagine 3 viene specificato quanto segue: si precisa che la definizione dei parametri geotecnici non può derivare dalla semplice esecuzione dei sondaggi geognostici. Nei terreni è necessario prelevare campioni da sottoporre a prove di laboratorio, oppure eseguire prove SPT oltre a quanto altro ritenuto necessario per la corretta definizione del modello geologico e geotecnico.
9 FATTIBILITÀ IDRAULICA Come visto in precedenza l'area interessata dal Piano Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale, è stata inserita in Pericolosità idraulica molto elevata (I.4). All'intervento edilizio previsto può quindi essere assegnata una Fattibilità Idraulica limitata (F.I.4) (vedi Tavola n.14) CLASSI DI FATTIBILITÀ IDRAULICA Fattibilità Idraulica limitata (FI.4) in base a quanto disposto dal D.P.G.R. n.53/r In base a quanto riportato nell Allegato A Direttive per le indagini geologiche del D.P.G.R. 25 Ottobre 2011 n.53/r nelle situazioni caratterizzate da pericolosità idraulica molto elevata ed elevata è necessario rispettare i seguenti criteri generali : d) relativamente agli interventi di nuova edificazione, di sostituzione edilizia, di ristrutturazione urbanistica e/o di addizione volumetrica che siano previsti all interno delle aree edificate, la messa in sicurezza rispetto ad eventi con tempo di ritorno di 200 anni può essere conseguita anche tramite adeguati sistemi di auto sicurezza (porte o finestre a tenuta stagna, parti a comune, locali accessori e/o vani tecnici isolati idraulicamente, ecc.), nel rispetto delle seguenti condizioni: sia dimostrata l assenza o l eliminazione di pericolo per le persone e i beni, fatto salvo quanto specificato alla lettera l) sia dimostrato che gli interventi non determinano aumento delle pericolosità in altre aree; e) della sussistenza delle condizioni di cui sopra deve essere dato atto anche nel titolo abilitativo all attività edilizia; f) fino alla certificazione dell avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il collaudo delle opere idrauliche, accompagnata dalla delimitazione delle aree risultanti in sicurezza, non può essere certificata l abitabilità o l agibilità FATTIBILITÀ DELL INTERVENTO AI SENSI DELLE NORME PAI Al Titolo II (Pericolosità idraulica), dell Art. 5 - Aree a pericolosità idraulica molto elevata (P.I.M.E.), Comma 11, Punto d. delle "Norme di Piano" viene indicato quanto segue: Comma 11. Nelle Aree P.I.M.E. sono inoltre consentiti: d. "nelle zone del territorio destinate ad usi agricoli, le opere e gli impianti per usi agricoli, zootecnici ed assimilabili purché realizzati in condizioni di sicurezza idraulica in relazione alla natura dell intervento ed al contesto territoriale e senza aggravio di rischio nelle aree limitrofe :
10 FATTIBILITÀ URBANISTICA DAL PUNTO DI VISTA IDRAULICO In merito alla Fattibilità urbanistica dal punto di vista idraulico può essere riportato quanto segue. L area ricade al di fuori dei centri abitati ed è esterna alle UTOE per cui in base al comma 2 dell articolo 64 della legge regionale n 65/2014 può essere considerata territorio rurale. Il lotto che sarà oggetto del Piano nelle cartografie del Comune di Seravezza è classificato come area ASIAD (Area di salvaguardia idraulica del P.A.I. ad attuazione differita). Tali zone, perimetrate con apposito simbolo nelle tavole del Regolamento Urbanistico e disciplinate, sotto l aspetto della tutela e dell integrità delle risorse fisiche, dall articolo 83ter delle Norme e Regole di Governo, gestione e attuazione, sono state inserite all interno dell atto di governo del territorio tra l adozione e l approvazione al fine di adeguare lo stesso alle prescrizioni del vigente Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) del Bacino Toscana Nord. In particolare la retinatura e la norma sono state inserite per disciplinare e regolare le modalità di attuazione degli interventi edilizi nelle aree individuate dal Piano Strutturale a Pericolosità Idraulica Elevata (P.I.E.) dove non sono stati ancora realizzati gli interventi di messa in sicurezza per tempi di ritorno duecentennali e per le quali non sono stati precisati gli interventi necessari alla messa in sicurezza, definiti sulla base di idonei studi idrologici e idraulici stabiliti dall articolo 6, commi 2 e 3 del P.A.I. Mentre la retinatura ha perimetrato le aree classificate P.I.E. nel Piano Strutturale aventi le caratteristiche sopra ricordate, la norma, in attesa di precisare gli interventi stabiliti dall articolo 6, commi 2 e 3 del vigente P.A.I., ha ripreso i dispositivi delle Norme del P.A.I. stesso relativi alle opere realizzabili nelle aree perimetrate a Pericolosità Idraulica Elevata dallo strumento del Bacino Toscana Nord. La norma dell articolo 83ter, quindi, non deriva da una scelta urbanistica vera e propria ma, prendendo atto delle prescrizioni impartite dall Autorità di Bacino Toscana Nord e, in attesa della definizione di una partizione spaziale urbanistica, stabilisce una serie d interventi, di natura edilizia, ammissibili nelle aree ASIAD in quanto, comunque, ai sensi del P.A.I. compatibili con le prescrizioni dello stesso. Per tale motivo le disposizioni sugli interventi edilizi possibili in zona ASIAD sono state inserite all interno del Titolo VI delle Norme che disciplinano la tutela e la gestione delle risorse e, in particolare, nel Capo I, relativo alla tutela dell integrità delle risorse fisiche. Le norme attualmente applicabili sull area sono quelle del più volte richiamato articolo 83ter del vigente Regolamento Urbanistico: 83ter. Aree di salvaguardia idraulica del P.A.I. ad attuazione differita (ASIAD). Comma 5: Nelle aree ASIAD sono consentiti anche nelle zone del territorio destinate ad usi agricoli, le opere e gli impianti per usi agricoli, zootecnici ed assimilabili purché siano realizzati in condizioni di sicurezza i- draulica in relazione alla natura dell intervento ed al contesto territoriale e senza aggravio di rischio nelle aree limitrofe, nonché la realizzazione di annessi agricoli risultanti indispensabili alla conduzione del fondo e con destinazione agricola vincolata fino ad una dimensione planimetrica massima di 100 mq.; Il Piano Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale con valore di Piano Attuativo interessando un area agricola definita nel vigente Piano Strutturale a prevalente funzione agricola, se realizzato con le condizioni ivi previste (sicurezza i- draulica in relazione alla natura dell intervento ed al contesto territoriale e senza aggravio di rischio nelle aree limitrofe) risulta conforme ai disposti dell articolo 83ter quinto comma delle Norme del Regolamento Urbanistico che nelle aree ASIAD ammette la possibilità di realizzare opere e impianti per usi agricoli, zootecnici ed assimilabili. Quanto previsto dal piano attuativo infatti si configura come un opera per uso zootecnico.
11 10 Entrando più nello specifico l intervento prevede l utilizzo dell area per l attività agricola, come previsto per le zone ASIAD, consistente nella realizzazione di un impianto zootecnico destinato all allevamento del cavallo. L opera consisterà nel centro aziendale, sede dell attività economica dello IAP (Imprenditore Agricolo Professionale) e verrà realizzata nel rispetto di tutte le norme di sicurezza idraulica, provvedendo agli eventuali adeguamenti progettuali, necessari a garantirne le condizioni di sicurezza puntuali e per le zone limitrofe. Non si prevede la realizzazione di ulteriori annessi se non di un sito di stoccaggio dei reflui (concimaia), di circa 30 m 2, anch esso facente parte dell impianto principale e ad esso collegato da un impianto di raccolta e convogliamento dei liquami FATTIBILITÀ AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE 21 MAGGIO 2012, N 21 Dato che l area in cui dovrà essere realizzato il nuovo impianto zootecnico ricade in Area P.I.M.E., risulta necessario verificare la sua fattibilità anche in relazione alla Legge Regionale 21 maggio 2012, n 21 (Disposizioni urgenti in materia di difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d acqua) la quale pone ulteriori limiti alla realizzazione di opere in aree a pericolosità idraulica molto elevata. In particolare l articolo 2 della legge circoscrive ulteriormente gli interventi previsti nelle aree classificate dai piani strutturali, dai regolamenti urbanistici o dai PAI, come aree a pericolosità idraulica molto elevata. Il comma 2 dell articolo 2 nelle Aree a Pericolosità Idraulica Molto Elevata consente: la realizzazione degli interventi di seguito indicati, a condizione che siano preventivamente realizzate, ove necessarie, le opere per la loro messa in sicurezza per tempo di ritorno duecentennale, comprensive degli interventi necessari per non aggravare la pericolosità idraulica al contorno: [ ] c) nuovi edifici rurali ubicati nelle zone con esclusiva o prevalente funzione agricola, oppure ampliamento o modificazione di quelli esistenti, salvo quanto previsto al comma 9, lettera g. Il comma 9 dell articolo 2 fatto salvo dal comma 2 citato specifica che l intero articolo non si applica [ ] g) alla realizzazione di annessi agricoli, che non costituiscono ostacolo al deflusso delle acque e non sottraggono volume di laminazione in relazione a inondazioni aventi tempo di ritorno duecentennale, funzionali alla gestione dell azienda agricola e situati nelle zone con esclusiva o prevalente funzione agricola, purché, tramite convenzione o atto d obbligo unilaterale di cui all articolo 42, comma 7, della l.r.1/2005, sia stabilito di non modificare la destinazione d uso degli stessi annessi agricoli. In relazione alle opere di messa in sicurezza e di quelle necessarie per non aggravare la pericolosità idraulica al contorno, occorre tenere conto di quello che prescrive il comma 7 dell Art.2 della L.R.n.21: Comma 7. Le opere di messa in sicurezza di cui al comma 2, comprensive di quelle necessarie per non aggravare la pericolosità idraulica al contorno, sono definite in uno specifico progetto allegato alla segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), oppure presentato e valutato nel procedimento di rilascio del titolo abilitativo; la realizzazione di tali opere costituisce presupposto per la regolarità degli interventi assentiti dai titoli abilitativi. Infine una volta realizzati gli interventi occorre tenere conto di quanto previsto al Comma 8 dell Art.2 della L.R.n.21: Comma 8. Il progettista produce l asseverazione attestante il rispetto delle condizioni di cui al comma 2.
12 DEPOSITO DEI PROGETTI E CONTROLLO All art.3 della Legge Regionale 21 maggio 2012, n 21 viene riportato quanto segue: 1. Prima dell inizio dei lavori per la realizzazione delle opere di messa in sicurezza relative agli interventi di cui all art.2, comma 2, lettere b), c) e d, l interessato deposita presso la struttura regionale competente, indicando gli estremi del relativo titolo abilitativo: a) il progetto delle opere di messa in sicurezza idraulica, di cui all art.2, comma 7; b) le asseverazioni del progettista di cui all art.2, comma Il Direttore dei Lavori risponde, unitamente al costruttore, ciascuno per la propria competenza, della corrispondenza dell opera realizzata al progetto depositato ai sensi del comma 1, ed alle eventuali varianti dello stesso. 3. Prima di avviare i lavori per la realizzazione dell intervento edilizio, il direttore lavori cartifica la regolare esecuzione delle opere di messa in sicurezza idraulica e trasmette il relativo atto al comune e alla struttura regionale competente. 4. Ferma restando l attività di vigilanza dei comuni svolta ai sensi dell articolo 129 della L.R.1/2005, la struttura regionale competente verifica a campione l avvenuta esecuzione delle opere di messa in sicurezza idraulica.
13 FATTIBILITÀ SISMICA L area interessata dal Piano Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale è costituita da depositi alluvionali fini caratterizzati da terreni particolarmente scadenti che potrebbero essere soggetti a cedimenti diffusi. All'intervento edilizio previsto può essere assegnata una Fattibilità Sismica condizionata (FS.3). Secondo questa classe di fattibilità è necessario rispettare le seguenti prescrizioni: a) nel caso di terreni di fondazione particolarmente scadenti devono essere realizzate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti b) per i terreni soggetti a liquefazione dinamica, devono essere eseguite adeguate indagini geognostiche e geotecniche finalizzate al calcolo del coefficiente di sicurezza relativo alla liquefazione dei terreni; c) gli approfondimenti d indagine devono essere commisurati all importanza del opera in progetto ed alla complessità della situazione geologico-stratigrafica e dovranno valutare con maggiore attenzione le situazioni che possono comportare fenomeni amplificativi locali oltre a definire la categoria di fondazione; d) dato che l intervento in progetto presenta una volumetria complessiva superiore a 1500mc ed inferiore a 6000mc, esso ricade, in base al D.P.G.R. 9 Luglio 2009, n.36/r, all interno della classe d indagine n.3. In questa classe la categoria di suolo di fondazione e le geometrie sepolte si determinano mediante indagini geofisiche, quali quelle sismiche a rifrazione o riflessione, eseguite nel sito oggetto di studio. Nel caso in oggetto la categoria di sottosuolo di fondazione e le geometrie sepolte sono state determinate mediante una prospezione di sismica a rifrazione di superficie con onde SH.
14 MISURE DI AUTOSICUREZZA E INDIVIDUAZIONE E DIMENSIONAMENTO DELLE OPERE DI COMPENSAZIONE Valutazione dei battenti idrici e della velocità di transito Nella Tavola n.16 vengono riportate le Carte dei Battenti per i Tempi di Ritorno di 30 e 200 anni prodotte dall Ing. Bertacco. Da queste cartografie risulta evidente che l area in oggetto risulta interessata da battenti di esondazione anche per Tempi di ritorno di 30anni per cui l area ricade all interno della Classe P.I.M.E. del PAI. Il battente massimo previsto, in entrambi i casi, risulta compreso fra 0.0 e 0.2 metri. Cautelativamente, nelle considerazioni seguenti, verrà considerato un battente di 20cm. Per quanto riguarda la velocità di transito con cui le acque di esondazione potrebbero giungere ad interessare l area in oggetto, vista la morfologia quasi pianeggiante dei dintorni, questa risulta compresa tra fra 0.0 e 0.2m/sec (vedi Tavola n.17) Sistema di autosicurezza consigliato Sulla base di quanto previsto nelle Norme di Piano Assetto Idrogeologico relativamente al punto "dimostrazione di assenza o di eliminazione di pericolo per le persone e i beni, anche tramite sistemi di autosicurezza, compatibilmente con la natura dell'intervento ed il contesto territoriale", possiamo fare le seguenti considerazioni. Come visto in precedenza il massimo battente previsto nell area in oggetto nell ipotesi di esondazione del Fosso Bonazzera non potrà superare, nella peggiore delle ipotesi, +0.20m di altezza. Come "sistema di autosicurezza" per l impianto zootecnico in progetto è stata quindi prevista l'elevazione del piano di calpestio a +30cm di altezza, rispetto all'attuale piano campagna, in modo da avere anche un franco di +10cm. In questo modo le eventuali acque di esondazione, non raggiungendo l'altezza del solaio, non potranno provocare danni ai beni immobili e pericolo per le persone. Nella Tavola n.18 vengono riportate due sezioni in cui si evidenzia l altezza del solaio del piano terra rispetto all altezza del massimo battente previsto; nella tavola sono riassunte anche le considerazioni sopra esposte.
15 Misure compensative atte ad impedire l incremento di pericolosità nelle aree limitrofe Relativamente al secondo punto, " dimostrazione che l'intervento non determina aumento della pericolosità a monte e a valle", possiamo fare le seguenti considerazioni. Nella Tavola n.19 viene riportata la pianta dell impianto zootecnico; la struttura in elevazione occupa sul terreno una superficie pari a mq. Intorno all impianto verrà realizzato un marciapiede e delle rampe di accesso, di altezza compresa tra 0 e 10cm, che occuperanno una superficie complessiva di mq. In alcune zone verrà realizzato un marciapiede rialzato, alto 30cm,che occuperà una superficie di 32.5mq. Esternamente all impianto verrà realizzata anche una concimaia che avrà un altezza di +14cm dal piano campagna ed una superficie di 25mq. Ricapitolando avremo: Superficie occupata dall impianto zootecnico = mq Superficie occupata dai marciapiedi e dalle rampe di accesso all impianto (altezza compresa tra 0 e 10cm) = mq Superficie occupata dai marciapiedi rialzati (altezza 30cm) = 32.50mq Superficie occupata dalla concimaia (altezza 14cm) = 25.0mq Per valutare i volumi che saranno sottratti alla laminazione di un eventuale piena del Fosso Bonazzera possono essere fatti i seguenti calcoli: Volume sottratto alla laminazione della piena dall impianto zootecnico = mq x 0.2m = mc Volume sottratto alla laminazione della piena dalle rampe e dai marciapiedi = mq x 0.1m = 15.55mc Volume sottratto alla laminazione della piena dal marciapiede rialzato = 32.50mq x 0.2m = 6.50mc Volume sottratto alla laminazione della piena dalla concimaia = 25.00mq x 0.14m = 3.50mc Volume totale sottratto alla laminazione della piena = mc mc mc mc = mc Di conseguenza, per evitare che l intervento in progetto possa determinare un aumento della pericolosità idraulica a monte, a valle o nelle aree limitrofe, sarà necessario utilizzare soluzioni compensative da realizzare all'interno della proprietà. Queste soluzioni compensative potrebbero essere costituite da una vasca con fondo permeabile da posizionare nella parte alta del lotto sotto la linea dell elettrodotto (vedi Tavola n.20). La vasca occuperà una superficie complessiva di circa 388mq e avrà un altezza minima nella parte a valle di -45cm dal piano campagna, ed un altezza massima di -70cm dal piano campagna, nella parte a monte. Le pareti di scavo saranno realizzate con una scarpa degradante dolcemente verso l interno della vasca stessa. Con queste modalità di realizzazione la vasca sarà in grado di invasare un volume di circa 175mc, superiore a quello sottratto ad una possibile esondazione dalla presenza del nuovo intervento. Nella Tavola n.21 viene riportata una sezione trasversale che mette in evidenza le dimensioni della vasca di accumulo che dovrà essere realizzata. N.B. Sarà cura del proprietario del terreno mantenere in efficienza la vasca drenante in modo che sia sempre in grado di svolgere la propria funzione. Massa, 21/03/2016 Dott. Geol. Francesco Giusti
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18 .. Stralcio della Carta dei Battenti di esondazione per il Tr=30 anni" (allegata alla al Quadro Conoscitivo del PAI Toscana Nord relativa alla pericolosità idraulica derivante dai Fossi Bonazzera e Ranocchiaio di supporto alla Variante del P.S.) Stralcio della Carta dei Battenti di esondazione per il Tr=200 anni" (allegata alla al Quadro Conoscitivo del PAI Toscana Nord relativa alla pericolosità idraulica derivante dai Fossi Bonazzera e Ranocchiaio di supporto alla Variante del P.S.) (fuori scala) Località: VIA CUGNIA Tavola n.16
19 Stralcio della Carta della Velocità di esondazione per il Tr=30 anni" Stralcio della Carta della Velocità di esondazione per il Tr=200 anni" (allegata alla al Quadro Conoscitivo del PAI Toscana Nord relativa alla pericolosità idraulica (allegata alla al Quadro Conoscitivo del PAI Toscana Nord relativa alla pericolosità idraulica derivante dai Fossi Bonazzera e Ranocchiaio di supporto alla Variante del P.S.) derivante dai Fossi Bonazzera e Ranocchiaio di supporto alla Variante del P.S.).. (fuori scala) Località: VIA CUGNIA Tavola n.17
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IL CONSIGLIO COMUNALE
N 7 OGGETTO: ADOZIONE, AI SENSI DELL ARTICOLO 13 DELLA LEGGE REGIONALE 11 MARZO 2005 N. 12 E S.M.I., DELLA VARIANTE DI AGGIORNAMENTO DELLA CARTA DI FATTIBILITÀ DELLA COMPONENTE GEOLOGICA DI PIANO (PGT),
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