Neoassunti 2015/16. BOZZA :Il bilancio di competenze iniziale. Versione del 09/12/15

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1 Neoassunti 2015/16 BOZZA :Il bilancio di competenze iniziale Versione del 09/12/15

2 Sommario Sommario Sommario... 1 Introduzione... 2 La guida per la compilazione del Bilancio di Competenze... 2 A cosa serve il Bilancio... 2 Indicazioni per la compilazione... 3 Il Bilancio di Competenze online... 3 I. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALL INSEGNAMENTO (Didattica)... 4 II. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PARTECIPAZIONE SCOLASTICA (Organizzazione)... 6 III. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PROPRIA FORMAZIONE (Professionalità)

3 Introduzione Il Bilancio di Competenze è l attività che dà avvio al percorso formativo del docente neoassunto sulla base del nuovo quadro normativo previsto per il periodo di prova (Legge 107/2015, DM 850/2015 e CM 36167/2015). Elaborare un proprio Bilancio di Competenze, nel contesto di questa azione formativa, significa promuovere un momento di riflessione professionale in forma di auto-valutazione sulla propria professionalità, in collaborazione con il docente tutor e con il supporto dello schema di seguito presentato.. L obiettivo di questa attività è di consentire al docente neoassunto di connettere le esperienze maturate in precedenti ambiti professionali e personali, per fare il punto sulle competenze possedute e su quelle da potenziare. A questa fase farà seguito l elaborazione di un Patto formativo, da condividere con il tutor e il dirigente scolastico (art. 5, DM 850/2015; art. 4, CM 36167/2015), utile a delineare alcuni impegni e percorsi formativi per migliorare la propria professionalità nel contesto della scuola in cui si opera. L attività guidata per la realizzazione del Bilancio di Competenze non assume un carattere valutativo (di cui tratta invece l'articolo 4 del DM 850 cit.), ma è finalizzata alla costruzione di un dispositivo pedagogico in grado di fare emergere la percezione di autoefficacia del docente rispetto ad alcune delle complesse funzioni che è chiamato a svolgere durante il proprio lavoro. La guida per la compilazione del Bilancio di Competenze Per facilitare la riflessione sulle proprie competenze, di seguito viene fornito uno schema-guida in cui sono rappresentate alcune delle principali funzioni del lavoro docente, raggruppate in 3 AREE: 2 I. INSEGNAMENTO (DIDATTICA) II. PARTECIPAZIONE alla vita SCOLASTICA (ORGANIZZAZIONE) III. FORMAZIONE CONTINUA (PROFESSIONALITA ) che rappresentano le dimensioni generative delle diverse competenze che il docente interpreta ed esprime nell esercizio quotidiano della sua professione. Ciascuna area si articola in alcuni Ambiti di competenza, a loro volta scanditi in Indicatori derivati dalla letteratura nazionale ed internazionale, opportunamente adattati per il contesto del nostro Paese, alla luce del quadro normativo vigente (TU 297/1994; CCNL ; Legge 107/2015 e DM 850/2015). A cosa serve il Bilancio A partire dalle riflessioni sviluppate nel Bilancio di competenze iniziale e nel Patto formativo, durante la fase Peer to peer il tutor potrà aiutare il docente neoassunto a comprendere meglio il proprio stile di insegnamento, anche al fine di potenziare gli ambiti di competenza su cui si desidera lavorare maggiormente. Il Bilancio in uscita (art. 5, DM 850/2015) consentirà successivamente di procedere ad una riflessione più approfondita, sulla base di quanto delineato, sperimentato e documentato nel portfolio formativo, per migliorare la propria professionalità nelle diverse dimensioni analizzate. In sintesi, una elaborazione accurata del Bilancio di competenze consente di:

4 - precisare gli elementi sui quali far convergere l attenzione del tutor e del neo-assunto nella fase Peer to peer e nella elaborazione del portfolio; - predisporre una documentazione didattica chiara e pertinente da inserire nel portfolio digitale, al fine di individuare i cambiamenti necessari a migliorare il proprio agire professionale; - agevolare la preparazione della fase istruttoria curata dal tutor di fronte al Comitato di Valutazione, in ordine al percorso formativo e professionale del neo-assunto (art. 13, DM 850, 2015). Indicazioni per la compilazione Gli Indicatori sui quali si chiede di riflettere sono stati pensati unitariamente, con lievi differenziazioni per 4 diverse tipologie di docente, riferite alle funzioni e al grado di scuola in cui sono chiamati ad insegnare (scuola dell infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II grado, sostegno). Laddove non diversamente specificato le domande sono rivolte a TUTTI gli insegnanti. Per ciascuna delle dimensioni, si chiede al docente neoassunto di posizionarsi rispetto alla percezione personale di competenza su tre livelli: 1) ho bisogno di acquisire nuove competenze, 2) dovrei consolidare alcune competenze, 3) mi sento adeguato al compito. Per ciascuno degli Ambiti di competenze è richiesto al docente di prendere in considerazione uno o due Indicatori e di elaborare un testo discorsivo di massimo battute, per descrivere e sintetizzare le ragioni del proprio posizionamento rispetto ai livelli di competenza percepiti. Il Bilancio di Competenze online Il docente neoassunto, con il supporto del tutor, procede alla compilazione dello schema di bilancio utilizzando il modello di seguito allegato. Successivamente, il contenuto elaborato dovrà essere riportato nell equivalente formato digitale, allorquando sarà reso disponibile attraverso l ambiente online neoassunti.indire.it. 3

5 I. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALL INSEGNAMENTO (Didattica) a) Organizzazione delle situazioni di apprendimento 1. Individuare con chiarezza le competenze (profili, traguardi, ecc.) che gli allievi devono conseguire 2. Rendere operativi gli obiettivi di apprendimento individuati, traducendoli in evidenze concrete capaci di supportare la verifica del loro conseguimento 3. (PRIMARIA, SECONDARIA, compreso SOSTEGNO) Individuare i concetti-chiave della disciplina / porre in relazione i concetti-chiave per costruire un percorso formativo adeguato alla classe, all alunno 4. (INFANZIA, compreso SOSTEGNO) Conoscere i concetti fondamentali dei campi di esperienza 5. (SOSTEGNO) Elaborare il Piano Educativo Individualizzato (PEI, PEP, PDP ) per gli alunni con bisogni educativi speciali, rendendolo coerente con il percorso della classe 6. (INFANZIA, PRIMARIA, SECONDARIA) Partecipare alla progettazione di percorsi personalizzati e inclusivi per studenti con particolari problematiche affinché possano progredire all interno del gruppo classe 7. Strutturare l azione di insegnamento, impostando una relazione coerente tra obiettivi, attività, mediatori e valutazione 4 8. Verificare l impatto dell intervento didattico rimettendone a fuoco gli aspetti essenziali 9. Utilizzare le tecnologie per migliorare la comunicazione e la mediazione didattica, anche in vista di interventi funzionali e/o compensativi 10. Prevedere compiti di apprendimento in cui gli allievi debbano fare uso delle tecnologie 11. Attivare gli alunni nel costruire conoscenze individualmente e in gruppo attraverso la definizione di attività in situazione aperte e sfidanti che richiedano ricerca, soluzione di problemi, costruzione di progetti 12. Prefigurarsi i possibili ostacoli di apprendimento e predisporre adeguate strategie di intervento alcuni degli indicatori presenti nell'ambito. La predisposizione/progettazione del PEI è un momento importante e delicato che richiede la collaborazione di tutte le persone coinvolte nel progetto di vita dell alunno. Tutti i docenti, curricolari e di sostegno, devono riunirsi ad inizio anno scolastico per predisporre un apposito Piano. Un ruolo importante è ricoperto dalla famiglia che, conoscendo al meglio le potenzialità e difficoltà del proprio figlio, possono dare un contributo fondamentale per la stesura del PEI. È importante coinvolgere eventuali altre figure che lavorano con e per il bambino (educatori, pedagogisti, ecc.) e costruire quindi una rete di relazioni di primaria importanza nel Progetto di Vita dell alunno, anche in vista di un suo futuro collocamento al termine del percorso di studi. Considerando i tempi di consegna del Piano Educativo Individualizzato e la mancanza di continuità di insegnamento dovuta alla mia condizione di precariato, ritengo il tempo messo a disposizione per la stesura troppo esiguo. Sicuramente avere più tempo mi consentirebbe di conoscere meglio l alunno, la sua famiglia, i colleghi e la realtà scolatica in cui mi trovo a lavorare; mi consentirebbe inoltre di consolidare le capacità di progettare in team con i colleghi di classe e la famiglia dell alunno; questo permetterebbe a tutte le persone coinvolte nel Progeto di vita, e a me per prima, di individuare al meglio gli obiettivi da inserire nel PEI.

6 b) Osservare e valutare gli allievi secondo un approccio formativo 13. Acquisire una visione longitudinale degli obiettivi dell insegnamento (curricolo verticale) 14. Rendere visibili agli occhi degli allievi i loro avanzamenti rispetto all obiettivo prestabilito attraverso un feedback progressivo 15. Utilizzare diverse tecniche e strumenti per la valutazione formativa 16. Fornire indicazioni per consolidare gli apprendimenti e favorire integrazione e ristrutturazioni delle conoscenze a distanza di tempo 17. Verificare collegialmente l acquisizione di competenze trasversali (soft skills). Ritengo il momento della verifica degli apprendimenti molto delicato e impegnativo sia per gli alunni sia per l insegnante. Utilizzo le varie fasi della valutazione: iniziale, per accertare i prerequisiti e le conoscenze di base; in itinere, che mi permette un controllo sulla reale efficacia e validità dei contenuti, metodi, strumenti e strategie adottate, ma anche di accertarmi se gli alunni rispondono in maniera positiva alle stimolazioni proposte; sommativa, che mi consente di accertare se l obiettivo proposto è stato effettivamente raggiunto. Nel caso vengano riscontrate difficoltà mi soffermo, li incoraggio e, se necessario, adotto nuove strategie mettendomi a disposizione per qualsiasi tipo di aiuto. Davanti ad un esito positivo metto in risalto i traguardi raggiunti, rinforzando così l autostima che ritengo fondamentale soprattutto con i bambini speciali. Nel caso di bambini con bisogni educativi speciali spesso gli obiettivi vengono semplificati e riproposti nel tempo, cercando di ricondurli alle esperienze personali o calandoli nel loro contesto di vita. Come insegnante di sostegno ritengo il momento della valutazione, se possibile, ancora più delicato, perché, se è vero che ogni bambino è diverso e unico a modo suo, questo è ancora più vero nel caso di bambini speciali. Spesso mi sono trovata in difficoltà nel dover dare loro una valutazione e dunque trovare la giusta misura tra le loro difficoltà e gli sforzi messi in atto per raggiungere l obiettivo richiesto. Per questo motivo penso di dover approfondire e consolidare il discorso sulla valutazione.

7 c) Coinvolgere gli studenti nel loro apprendimento e nel loro lavoro 18. Lavorare partendo dalle conoscenze degli studenti. Rilevare le conoscenze esistenti e i legami tra le stesse 19. Costruire ambienti di apprendimento capaci di sollecitare partecipazione, curiosità, motivazione e impegno degli allievi 20. Sviluppare la cooperazione fra gli studenti e le forme di mutuo insegnamento 21. Favorire autoregolazione, autonomia e strategie di studio personali 22. Costruire regole chiare e condivise insieme alla classe 23. (INFANZIA) Curare l'organizzazione di una giornata educativa equilibrata, ricca di momenti di accoglienza, relazione, gioco, apprendimento, vita pratica 5 Considero l apprendimento cooperativo un metodo di apprendimento valido ed efficace, soprattutto in presenza di bambini speciali. Infatti, l apprendimento cooperativo, basandosi sulla collaborazione di tutti gli allievi per il raggiungimento di un obiettivo comune, favorisce l integrazione attraverso un coinvolgimento emotivo e cognitivo di tutti gli studenti che, in tal modo, si sentono ognuno parte di un tutto. Inoltre, il cooperative learning favorisce un percorso di apprendimento attivo da parte degli studenti e il ruolo del docente è più quello di un facilitatore che di un insegnante in cattedra. In classe, appena possibile, invito i bambini a lavorare per piccoli gruppi, in modo che così possano mettere a disposizione le competenze acquisite e, nel caso, ad insegnarle ai propri compagni. Ritengo importante, per la serenità di tutti i bambini, condividere e rispettare le regole della classe. Educarli al rispetto delle regole vuol dire offrire agli studenti le basi per diventare cittadini consapevoli ma anche responsabili del proprio futuro e di quello dell intera comunità. Sono consapevole di dover rafforzare le mie competenze in questo ambito; infatti, spesso ho trovato difficoltà nella gestione del lavoro cooperativo. Penso che questo sia dovuto in parte alla mia condizione di precariato che non mi ha consentito di lavorare più anni nella stessa classe. Infatti, ritengo che aiutare gli studenti a comprendere il valore positivo dell aiuto reciproco, soprattutto in presenza di compagni con BES, e l importanza della condivisione dei saperi al fine di procedere insieme verso un sapere sempre maggiore è un percorso che richiede tempo e costanza da parte del docente.

8 II. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PARTECIPAZIONE SCOLASTICA (Organizzazione) d) Lavorare in gruppo tra insegnanti 24. Elaborare e negoziare un progetto educativo di team, costruendo prospettive condivise sui problemi della comunità scolastica 25. Partecipare a gruppi di lavoro tra insegnanti, condurre riunioni, fare sintesi 26. Proporre elementi di innovazione didattica da sperimentare 27. Innescare ed avvalersi di attività di peer-review e peer-learning tra colleghi 28. (SOSTEGNO) Focalizzare l attenzione dell intero gruppo docente (team, consiglio di classe, ecc.) sui temi dell inclusione. Ritengo di fondamentale importanza, per un docente, stabilire un buon rapporto con i colleghi, sia dal punto di vista professionale, sia da quello personale. Questo è ancor più importante per il docente di sostegno che si trova in classe insieme all insegnante curricolare e si adopera per favorire l inclusione di tutti gli alunni. Infatti, come stabilisce la normativa, il docente di sostegno è assegnato alla classe (e non solo all alunno con BES) per favorire l inclusione e l integrazione dei bambini speciali con l intera classe e, più in generale, nella comunità. Come insegnante di sostegno assegnata alla classe sono riuscita quasi sempre a creare relazioni positive con i colleghi con cui mi sono trovata a lavorare. Purtroppo, però, la mia condizione di docente precaria, unita a colleghi che considerano il sostegno fuori dalla classe o che mi considerano solo l insegnante del bambino x, mi ha reso difficile lavorare in team, condividere progetti e percorsi a favore dell inclusività. In diverse occasioni mi sono ritrovata a lavorare da sola, completamente slegata dalla classe, senza avere la possibilità di interagire e condividere le attività con i colleghi. Spero, in futuro, acquisendo maggiore esperienza e conoscendo meglio il mondo della scuola e, in particolare, i temi dell inclusività, di creare quella rete di relazioni positive e costruttive, in modo da elaborare un progetto educativo adatto per ogni alunno, in cui si possano condividere obiettivi ma anche discutere le problematiche inerenti l inclusività di tutti i bambini nella comunità scolastica. 6

9 e) Partecipare alla gestione della scuola 29. Contribuire alla gestione delle relazioni con i diversi interlocutori (parascolastici, di quartiere, associazioni di genitori, insegnamenti di lingua e cultura d origine) 30. (SOSTEGNO) Curare i rapporti con le équipe multidisciplinari ed i servizi specialistici. 31. Organizzare e far evolvere, all interno della scuola, la partecipazione degli studenti 32. Partecipare ai processi di autovalutazione della scuola 33. Impegnarsi negli interventi di miglioramento dell organizzazione scolastica. Pe sviluppare un adeguato Progetto di Vita di un bambino con BES è di rilevante importanza costruire una rete di relazioni che coinvolga tutte le figure interessate: genitori, insegnanti (di sostegno e curricolari) e, più in generale, tutto il personale della scuola, educatori, équipe pedagogica e medica. Infatti, ognuna di queste figure mette in campo la propria competenza e professionalità, nonché conoscenza del bambino, e può offrire così il proprio contributo per il Progetto di vita. Importante è la diagnosi fornita dall équipe medica in quanto fornisce delle informazioni fondamentali a cui tutte le altre figure possono e devono fare riferimento. La rete di relazioni che si costruisce attorno al bambino deve accompagnarlo costantemente, proprio perché deve seguirlo durante lo svolgimento del suo Progetto di vita. Ecco perché un proficuo rapporto tra insegnanti ed équipe multidisciplinare è di fondamentale importanza per il buon risultato del Progetto stesso. Personalmente ho sempre avuto rapporti positivi e proficui con le équipe multidisciplinari che ho incontrato come docente di sostegno negli anni di insegnamento. In particolare, ho sempre cercato di curare il rapporto con i genitori, cercando, dove necessario, di dare un sostegno anche a loro. Mi rendo conto che spesso è difficile trovare dei momenti di incontro in cui tutti i componenti dell equipe sono presenti Per questo motivo, purtroppo, gli incontri sono, a parere mio, pochi; si dovrebbero creare più momenti di confronto e scambio tra gli operatori.

10 f) Informare e coinvolgere i genitori 34. Coinvolgere i genitori nella vita della scuola 35. Organizzare riunioni d informazione e di dibattito sui problemi educativi 36. Comunicare ai genitori obiettivi didattici, strategie di intervento, criteri di valutazione e risultati conseguiti 37. (INFANZIA E SOSTEGNO) Assicurare un rapporto personalizzato e accogliente verso singoli genitori Considerando la quantità di tempo che i bambini trascorrono a scuola, appare evidente l importanza della figura dell insegnante nella loro crescita ed educazione. Perciò, è di primaria importanza il coinvolgimento della famiglia nella vita scolastica del proprio figlio. In particolare, l insegnante di sostegno diventa, per i genitori del bambino con BES, un vero e proprio punto di riferimento per qualsiasi comunicazione/informazione con la scuola. Ho sempre cecato di coinvolgere i genitori nella vita scolastica dei propri figli, parlando apertamente degli obiettivi didattici prefissati, delle metodologie adottate e ascoltando attivamente il loro punto di vista e le loro idee sul mondo della scuola. Penso che la comunicazione abbia un ruolo fondamentale nel costruire con la famiglia dei rapporti interpersonali positivi su cui poi si basano i futuri apprendimenti del bambino inerenti il suo Progetto di vita. È di primaria importanza coinvolgere nella rete di comunicazione tutti gli inseganti e mantenere, per tutto il periodo di frequenza, un costante scambio con le famiglie. Personalmente curo molto questo aspetto, ascolto tutto ciò che i genitori sentono di dovermi comunicare e, dove possibile, accolgo le loro richieste e suggerimenti; incoraggio il loro interesse verso le attività proposte a scuola e cerco spesso il loro coinvolgimento in prima persona. Ciò mi permette di instaurare un rapporto di fiducia reciproca, basilare per la buona riuscita del Progetto di vita del bambino durante il percorso scolastico. In futuro spero di poter approfondire e consolidare le mie capacità di creare una rete di relazioni insegnanti-genitori, base indispensabile per proficui apprendimenti da parte dei bambini. 7

11 III. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PROPRIA FORMAZIONE (Professionalità) g) Affrontare i doveri e i problemi etici della professione 38. Rispettare regole, ruoli e impegni assunti all interno del proprio contesto professionale 39. Ispirare la propria azione a principi di lealtà, collaborazione, reciproca fiducia tra le diverse componenti 40. Contribuire al superamento di pregiudizi e discriminazioni di natura sociale, culturale o religiosa 41. Rispettare la privacy delle informazioni acquisite nella propria pratica professionale. Durante il mio percorso professionale, in qualsiasi scuola abbia prestato servizio, ho sempre rispettato le regole, la diversità dei ruoli ricoperti dalle varie figure professionali, portato a termine tutti gli impegni presi. Anche per questo motivo, i rapporti con i colleghi, i superiori e tutto il personale della scuola sono sempre stati positivi e costruttivi, sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista umano e basati sui principi di lealtà, collaborazione e reciproca fiducia. Solo in questo modo si può creare un team di lavoro il più possibile coeso; in questo modo le varie figure professionali possono conoscersi e rispettarsi e siano così disposte a mettersi in gioco e in reciproco ascolto, in un processo a spirale volto alla costruzione di un progetto condiviso. Ritengo questi aspetti basilari per la costruzione di una positiva collaborazione professionale, che porta una ricaduta positiva anche sui bambini. Considerando che ho pochi anni di esperienza di insegnamento, sicuramente mi pongo come obiettivo futuro quello di consolidare e rafforzare le mie capacità di collaborare in team in un clima di serenità e reciproca fiducia.

12 h) Servirsi delle nuove tecnologie per le attività progettuali, organizzative e formative Utilizzare efficacemente le tecnologie per ricercare informazioni 43. Utilizzare le tecnologie per costruire reti e scambi con altri colleghi anche nell ottica di una formazione continua. 44. Esplorare le potenzialità didattiche dei diversi dispositivi tecnologici L utilizzo del mezzo informato e, in particolare di Internet, è sempre stato per me il principale strumento per la ricerca delle informazioni, sia nel periodo di studio e formazione sia ora nella mia vita professionale. Come insegnante, infatti, lo ritengo un supporto fondamentale in quanto permette di avere un accesso immediato a tutte le informazioni ricercate, supportandole con immagini e video. È, inoltre, un ausilio utile anche perché permette scambi interattivi con colleghi con i quali si possono condividere esperienze, materiali e varie informazioni sulla didattica. Da questo punto di vista è un valido strumento per una formazione continua nel tempo; permette inoltre, sempre per la formazione professionale, di accedere a corsi di aggiornamento on-line per i docenti impossibilitati a spostarsi dalla propria città. Nel corso di questi anni, ho potuto osservare che, per esempio, dal punto di vista degli alunni, avere una LIM in classe con connessione a intenet rende la lezione più coinvolgente ed accattivante; se opportunamente utilizzata permette di approfondire le conoscenze, mette in contatto con realtà talvolta lontane dalla nostra, di sperimentare diverse forme e livelli di apprendimento. Personalmente, nonostante abbia sempre utilizzato il compuetr e internet, non ho una grande padronanza del mezzo informatico; ritengo di dover incrementare le conoscenze e le competenze nell utilizzo del computer e di internet.

13 i) Curare la propria formazione continua 45. Documentare la propria pratica didattica 46. Reinvestire, nelle pratiche, i risultati dell analisi e della riflessione sull agito 47. Aggiornare il proprio bilancio di competenze ed elaborare un proprio progetto di sviluppo professionale. 48. Partecipare a programmi di formazione personale e con colleghi, gruppi, comunità di pratiche 49. Essere coinvolto in attività di ricerca didattica, anche in forma collaborativa 50. Utilizzare i risultati della ricerca per innovare le proprie pratiche didattiche Durante il mio percorso professionale ho cercato, quando possibile, di partecipare a programmi e corsi di formazione, sia in presenza sia on-line. Ritengo siano stati per me positivi in quanto mi hanno fornito non solo conoscenze ma anche ottimi spunti per proseguire il mio percorso di crescita professionale. Un valido modo per condividere e continuare a crescere dal punto di vista professionale avviene attraverso le comunità di pratiche, dove gli esiti culturali e professionali sono oggetto di scambio continuo. Grazie ad Internet sono potuta entrare a far parte di alcune comunità di pratiche virtuali dove gli iscritti possono scambiarsi idee, informazioni, esperienze personali, attività e lavori svolti con propri alunni ma anche dare supporto e suggerimenti a che li richiede. Ritengo le comunità di pratiche un ottimo strumento per accrescere la propria competenza professionale, imparare anche dall esperienza degli altri ed innovare le proprie pratiche didattiche. Sicuramente il percorso di formazione personale e professionale, ma anche le attività di ricerca, devono essere essere continui; perciò ritengo di dovere sempre essere impegnata in queste attività, di aver sempre qualcosa da imparare, rinforzare, consolidare.

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