Informare come far sapere (dimensione cognitiva)
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- Mattia Gori
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1 Informare come far sapere (dimensione cognitiva)
2 Generi testuali Articoli di commento Articoli di analisi Intervento Nota Polemica L esperto
3 Costruzione cognitiva del senso Anche l acquisizione e la trasmissione del sapere possono essere letti come processi, dotati di una temporalità, di una direzionalità e di una dimensione trasformativa. In che modo si costruisce la notizia nel discorso, la si condivide, la si dà come sicura o incerta? L enunciatore è a conoscenza di ciò di cui parla oppure delega a qualcun altro la responsabilità del contenuto informativo del discorso? Fino a che punto l enunciatario si appropria del sapere che circola nel discorso e quanto invece l informazione che riceve resta sfocata, irreale, incerta? (cfr. Marrone, 2001).
4 Informare e osservare Attività funzionali al progresso del sapere. Funzioni astratte, che possono essere incarnate anche alternativamente da un singolo attore; possono anche restare istanze astratte e implicite, che l analisi deve preoccuparsi di esplicitare.
5 Attanti cognitivi Informatori e osservatori sono ruoli enunciazionali, attanti. Distribuzione del sapere nel testo Informatore: sa che c è qualcosa da far saper Osservatore: sa che c è qualcosa da sapere Focalizzazione (Interna o esterna) Punto di vista (chi vede)
6 Informatore Figura discorsiva che organizza l informazione, mette il soggetto del percorso cognitivo in condizione di poter sapere, si offre alla capacità cognitiva dell osservatore. Analogo al messaggero che informa Edipo sulla identità dell uomo che ha ucciso e della donna che ha sposato; l angelo nella Annunciazione. Può essere animato o inanimato: Giornalista, inviato Esperto Pentito, spia, testimoni Fonte riservata (informatore implicito), dossier, sondaggi Strumento di precisione: microscopio, reagenti ecc. Carte processuali
7 Osservatore Soggetto cognitivo, installato dalle procedure di débrayage nel discorso Caratterizzato da un fare ricettivo e interpretativo. Osserva il percorso cognitivo e ne dà una interpretazione. La sua funzione è quella di selezionare cosa deve essere evidenziato, cosa deve essere messo a fuoco e cosa no. Dall osservatore dipende il punto di vista, relativo a chi vede (dall interno o dall esterno) e dunque interpreta; Altra cosa è la prospettiva (relativa al soggetto del fare: percorso narrativo): la prospettiva può restare la stessa, pur cambiando il punto di vista. A differenza dell informatore, l attante osservatore non sempre si manifesta.
8 L osservatore può avere una funzione Percettiva: punto di vista in senso visivo; selezione percettiva della realtà (sensi e sentimento) Cognitiva: selezione di certi aspetti, relativa alla competenza modale dell osservatore Valutativa: considerazione dell oggetto relativa alla disposizione patemica (credenze, opinioni, aspettative) e agli scopi pragmatici (convincere, attaccare, difendere) dell osservatore. Possibili osservatori: Inviato (funzione percettiva e cognitivo-interpretativa: non può vedere tutto; es. Montanelli) Direttore del giornale (funzione valutativa; es. Scalfari)
9 Osservatore implicito o esplicito Nella pittura implicito è l osservatore esterno, che coincide con lo spettatore empirico; esplicito è un personaggio che dall interno guarda la scena del quadro e indica allo spettatore o a un altro personaggio presente nel quadro ciò che deve essere guardato, e che dunque deve essere considerato importante; Nei tg l osservatore resta implicito quando la camera inquadra la scena in modo tradizionale, senza far avvertire la sua presenza; può essere tematizzata esplicitamente quando si percepisce la camera che scruta, si insinua in luoghi non facilmente accessibili; o addirittura quando la telecamera è inquadrata da un altra telecamera (delegata).
10 Osservatore implicito, spettatore Leonardo da Vinci, L annunciazione, 1475
11 Lorenzo Lotto, Annunciazione, 1534
12 Osservatore implicito, focalizzatore
13 Osservatore esplicito Diego Velázquez, Las Meninas, 1656
14 Competenze dell informatore e dell osservatore Positive: volere e potere (favoriscono la circolazione delle informazioni) Negative: non volere, non potere, non saper-fare (fonte non affidabile, agente doppio, riservatezza) Quando le fonti dell informazione sono molteplici e contraddittorie, il sapere rischia di perdere di credibilità, al contrario un informatore unico si accompagna a una rappresentazione realistica, veridittiva. Quando gli osservatori sono molti, l effetto è una frammentazione della rappresentazione, al contrario l osservatore unico costruisce una rappresentazione caratterizzata da certezza soggettiva.
15 Realismo integrale Soggettività forte Osservatore unico Oggettività forte Informatore unico Realismo soggettivo Realismo oggettivo Oggettività debole Informatori multipli Derealizzazione Soggettività debole Osservatori multipli
16 Realismo soggettivo Informazione politica Assetto cognitivo tipico di situazioni di crisi: un osservatore giornalista unico tenta di unificare un quadro complesso e variegato al suo interno, a partire dal quale si irradia una molteplicità di informatori possibili, fonti, voci, rumori, smentite che indeboliscono l oggettività del sapere. Ne risulta un punto di vista esplicitamente soggettivo, dove l intera verità del discorso viene delegata alla competenza dell osservatore e spesso dell enunciatore (es. Scalfari).
17 Configurazione cognitiva derealizzata La molteplicità degli informatori (uomini politici) e degli osservatori (giornali) non permette ai destinatari di congiungersi con una notizia certa. Una volta stipulato il contratto di veridizione tra enunciatore ed enunciatario, l enunciatore può embrayare verso di sé la funzione dell osservatore, assumersi in prima persona la responsabilità del sapere e indicare qual è il vero informatore. In tal modo dalla derealizzazione si passa al suo opposto, dove informatore e osservatore sono unici, il che consente di assicurare la credibilità del discorso.
18 Veridicità dell informazione L effetto veritativo di un enunciato non è dato dalla sua relazione di adeguatezza alla realtà esterna, ma dalla relazione interna all enunciato stesso tra enunciatore ed enunciatario, i quali possono trovare sulla base dei rispettivi carichi modali un accordo più o meno profondo sulla verità di quanto si scambiano nel processo comunicativo. La verità, in altri termini, non è l effetto di una rappresentazione ma l esito di una relazione intersoggettiva, dunque qualcosa strettamente legato ai modi in cui i testi inscrivono al proprio interno le relazioni sociali che, da un lato, presuppongono e, dall altro, determinano. (Marrone, 2001:109)
19 Vedi Lorusso e Violi, Semiotica del testo gionalistico, p Strategie del discorso oggettivante Spersonalizzazione del discorso (cancellazione delle marche della enunciazione) Astrazione (cancellazione dei deittici riferiti a un tempo e a uno spazio definiti) Oggettivazione del sapere (enunciati modali aletici, che fungono da vere e proprie fonti di autorità) Debrayage Discorso riportato, enunciatori delegati: citazioni con funzione di avvaloramento delle posizioni esposte (stipulazione di autenticità: Mortara Garavelli 1985) Presupposizioni Il carattere interpretativo di un testo viene mascherato, nascosto sotto una sembianza di oggettività (simulacro di un sapere oggettivo e dimostrativo)
20 Scheda di analisi per le strategie cognitive 1. Tipologia del contratto di lettura: informativo, pedagogico, paritetico? E carichi modali. 2. Qual è l oggetto del processo cognitivo? 3. L enunciatore sa quel che dice o delega a qualcun altro la responsabilità dell informazione? E l informatore è unico o multiplo (chi sa?) 4. L osservatore è unico o multiplo (chi vede?) 5. Dimensione epistemica (grado di certezza) 6. Dimensione aletica (riferimento alla realtà: necessità/possibilità)
21 LA RIDUZIONE DI UN TESTO
22 Struttura di una notizia di cronaca Inversione dato/nuovo Lead: fatto nuovo Episodio: fatti principali e dettagli Background: contesto dell evento principale Antecedenti di natura storica e strutturale, costruiti attraverso l intreccio di discorso diretto (fonti) e discorso indiretto (del giornalista) Ulteriori dettagli del contesto Reazioni verbali: citazioni dirette o indirette di portavoce e protagonisti, che consentono anche di formulare opinioni senza mettersi in gioco direttamente Conseguenze: possono avere la stessa posizione gerarchica del tema degli eventi principali Ulteriori particolari, commento (valutazioni, aspettative).
23 Giornalismo on line Piramide rovesciata, propria delle news in generale Necessità di segmentazione Minori vincoli di chiusura Meno adatti gli attacchi brillanti e funzionali a creare l attesa
24 Comprendere per riassumere Individuazione di 1. Elementi strutturali (articolazioni logiche) 2. Blocchi di informazioni collegate (segmentazione in paragrafi) in una topic sentence (titolo provvisorio del paragrafo) 3. Idee essenziali (argomentazione) 4. Parole chiave (formulazione)
25 Cos è una sintesi? Trasmette il senso di un testo Rispetta l ordine logico scelto dall autore e la concatenazione delle idee attraverso coesivi e legami logici (evitando la semplice giustapposizione di frasi e idee) Può riprendere parole chiave tra virgolette o citare, in via eccezionale, una formula particolarmente significativa Sostituisce lo stile dell autore con quello del redattore.
26 Caratteristiche della produzione del nuovo testo 1. Precisione lessicale 2. Esercizio dell astrazione 3. Riformulazione improntata a coesione e concisione
27 Cosa non è il riassunto Non è una parafrasi Non è solo una riduzione per soppressione Non deve aggiungere elementi assenti nel testo originale Non deve contenere né introduzione né conclusione Non deve contenere citazioni troppo ampie del testo d origine.
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