10 febbraio 2012 Napoli

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1 L'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'autonomia Scolastica è stata istituita allo scopo di sostenere l'autonomia delle istituzioni scolastiche ed i processi di innovazione e di ricerca educativa. Deriva da un ente di diritto pubblico - istituito con il DPR 419 del 31 Maggio 1974 sottoposto alla vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione - l IRRSAE Campania. (Istituto Regionale di ricerca, sperimentazione e aggiornamento educativi) è stato un ente "tecnico" fino al 2007 anno in cui stato soppresso per essere assorbito nell ANSAS. 1

2 L'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'autonomia Scolastica è stata istituita allo scopo di sostenere l'autonomia delle istituzioni scolastiche ed i processi di innovazione e di ricerca educativa. in collaborazione con gli Uffici Scolastici Regionali e nel rispetto delle competenze i NT si occupano pertanto di: ricerca educativa e consulenza pedagogico - didattica; formazione e aggiornamento del personale della scuola; attivazione di servizi di documentazione pedagogica, didattica e di ricerca e sperimentazione; partecipazione alle iniziative internazionali nelle materie di competenza; collaborazione alla realizzazione delle misure di sistema nazionali in materia di istruzione per gli adulti e di istruzione e formazione tecnica superiore; collaborazione con le regioni e gli enti locali 2

3 mission La mission dell Ansas è, per l appunto, rinnovare il sistema scolastico nell ambito della formazione, della documentazione, del potenziamento delle conoscenze relative alle tecnologie multimediali, per porre il mondo della scuola in sintonia con le trasformazioni culturali della società contemporanea, nella sua complessità e frammentarietà. Tra i progetti che l Ansas organizza e gestisce istituzionalmente da molti anni, ricordiamo LLP, Lim, Classi 2.0, Gold, Innovadidattica, Orientamento, Progetto Musica 3

4 Numeri della Campania Nucleo Ansas Campania 8 ricercatori 7 personale amministrativo oltre 5000 Docenti formati Scuole oltre Docenti oltre Alunni oltre Dati riferiti all anno scolastico 2008/09 4

5 Le scuole, le università e gli altri soggetti educativi e formativi hanno bisogno di policy chiare e poche regole, ma bisogna semplificare la complessità del sistema e dare valore all'autonomia responsabile. Rispondere in modo corretto alle domande che ci pone l'europa significa trovare le leve con cui è possibile fare ritornare la scuola uno dei motori di sviluppo del nostro Paese. Oggi, il nostro sistema educativo non riesce più a rimuovere le disuguaglianze e ad essere un ascensore sociale. I dati del Censis, delle indagini internazionali, dell' INVALSI, gli studi della Banca d'italia, le ricerche più aggiornate lo dimostrano. 5

6 Il capitolo "Processi formativi" del 45 rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2011 indica che l Italia, nonostante i progressi compiuti, è ancora molto lontana dagli obiettivi indicati dall UE per il 2020, non solo per gli abbandoni scolastici, ma anche per il numero dei giovani di anni in possesso della sola licenza media, che non studiano e non lavorano (Neet) ( not in education, employment or training). Si tratta di ragazzi, in più rispetto all anno scorso, pari al 22% di tutti gli under 30. Queste debolezze sono segnalate anche dal Rapporto sulle Economie Regionali della Banca d Italia presentato il mese scorso, che sottolinea la particolare gravità di questi problemi per i giovani, soprattutto donne, del Mezzogiorno. 6

7 I risultati dell'indagine PISA, già a partire dal 2001 ci hanno dimostrato la grande differenza esistente tra i risultati dei quindicenni scolarizzati italiani. I risultati INVALSI che ora riguardano tutte le scuole italiane dimostrano che queste differenze esistono già a partire dalla scuola primaria. 7

8 A parità di condizioni (curricula, risorse, modalità di selezione e reclutamento dei docenti), anche nello stesso territorio, ci sono esiti profondamente diversi tra scuola e scuola. E queste differenze, invece di assottigliarsi nel corso degli anni, aumentano. A fronte di questa situazione il MIUR si è impegnato in una robusta azione di recupero. Ha previsto pertanto un insieme integrato di azioni che si muove dal rafforzamento delle capacità e dotazioni tecnologiche delle scuole e si sviluppa attraverso la realizzazione delle condizioni di crescita per i giovani individuando come obiettivo di crescita le smart cities città intelligenti punto focale per l organizzazione e il coordinamento degli sforzi di tutti gli attori che partecipano al processo. 8

9 Le priorità strategiche per l'azione del Governo in materia di istruzione e formazione sono: Rafforzare le competenze di base dei giovani; Valorizzare la professionalità dei docenti; Valorizzare l'apprendimento in una pluralità di contesti; Far dialogare i sistemi di istruzione, formazione e lavoro per il rilancio della cultura tecnica e scientifica e il sostegno all'occupazione; Promuovere e sostenere l'innovazione digitale nella scuola. Da ciò conseguono le seguenti azioni prioritarie di intervento: a) Rilancio e sviluppo dell'autonomia nelle scuole b) Un nuovo modello di governance del servizio scolastico c) Indicazioni nazionali e curricula (valorizzazione degli elementi portanti della tradizione della scuola italiana con adeguamento alle esigenze educative delle nuove generazioni; Continuità educativa dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria e alla formazione professionale; Nuove tecnologie didattiche per i cosiddetti "nativi digitali ) 9

10 Sviluppo professionalità dei docenti Nuove modalità di formazione iniziale; Tutoraggio intra e inter-scolastico e azioni formative mirate; Carriera dei docenti) Sviluppo del sistema nazionale di valutazione (valutazione come controllo della qualità del sistema e suo miglioramento in un contesto di piena trasparenza e a sostegno dell'innovazione delle scuole autonome, in linea con le migliori esperienze internazionali). Recupero aree scolastiche più compromesse (Interventi specifici di rafforzamento delle conoscenze e competenze irrinunciabili, Ili fini della riduzione dell'insuccesso formativo, dispersione e abbandono scolastico, anche arrrllverso l'apertura delle scuole per tutto,'arco della giornata e d supporto di personale esperto, attuati In sinergia con il Ministero della coesione territoriale per l'immediato recupero della capacità di spesa delle regioni meridionali più carenti). 10

11 Integrazione tra i sistemi di istruzione, formazione e lavoro per il rilancio della cultura tecnica e scientifica e il sostegno all'occupazione (semplificazione dell'offerta formativa, miglioramento dell'orientamento dei giovani al mondo del lavoro e delle professioni: definizione di un sistema nazionale per l apprendimento permanente: costituzione dì Poli tecnico - professionali; Rafforzamento degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) con miglioramento dell integrazione pubblico / privato; 11

12 Rafforzamento della cooperazione con gli Enti territoriali; sostegno alla mobilità territoriale dei giovani attraverso:stage, tirocini e altre esperienze di studio/lavoro in altri Paesi). Promuovere il merito e l'eccellenza (Costituzione della Fondazione per il merito, ai fini della gestione del relativo Fondo con lo scopo di promuovere l'eccellenza e il merito fra gli studenti universitari; Borse di studio e prestiti d'onore. anche in forma mista, ai neodiplomati della scuola secondaria superiore selezionati in base alla prova nazionale standard dell'invalsi). 12

13 Esiste, dunque, nel Paese una questione giovani, che stanno pagando più di altre categorie il costo della crisi finanziaria ed economica. Rispetto alla condizione giovanile, inoltre, c è il problema, ormai strutturale, di un accesso tardivo al lavoro dei giovani italiani: l età media del primo impiego è 22 anni, quando va bene (da 5 a 6 anni più tardi dei giovani degli altri paesi). Un altro aspetto significativo è l effetto sostitutivo del lavoro straniero nelle attività manuali sempre più rifiutate dai giovani italiani. Nell arco di tempo dal 2005 al 2010 sono usciti dal mercato del lavoro italiani (meno 11%) e sono entrati stranieri (più 84%). 13

14 Per queste ragioni, se nel XX secolo abbiamo speso idealità, mezzi ed energie per l INCLUSIONE (no child left behind), oggi alla SCUOLA si richiede molto di più: dall inclusione all eccellenza di tutti e di ciascuno, per favorire, (Lisbona ) una crescita intelligente, basata su un economia della conoscenza e dell innovazione. In più, l itinerario della conoscenza diventa un itinerario esistenziale. Le generazioni future, non se la caveranno più con la filosofia del vivi e impara, ma dovranno imparare/ apprendere a tutte le età per vivere. 14

15 PUNTARE ALL ECCELLENZA DIFFUSA, SIGNIFICA: non accontentarsi più della sufficienza, ma ricercare le prestazioni ottimali di ciascuno in ogni indirizzo di studio sia liceale sia tecnico sia professionale; tener conto della competizione globale ed essere consapevoli del rischio marginalizzazione dell Europa La Cina ha partecipato per la prima volta al PISA. I risultati secondo l Ocse, dicono al mondo occidentale che è ora di svegliarsi : al primo posto nei test di lettura, di scienze e matematica ci sono sempre e soltanto gli studenti di Shanghai. 15

16 TRAGUARDI DA RAGGIUNGERE, DIVENTANO PER QUESTO: l apprendimento per competenze personali, l attenzione privilegiata al mondo del lavoro, alternando teoria e pratica, studio e lavoro, riflessione e azione. I giovani devono poter andare A SCUOLA DI FUTURO ed essere guidati a: SAPERE, SAPER ESSERE, SAPER FARE, SAPER INNOVARE. 16

17 L'OCSE ha, infatti, di recente ribadito, nel Documento Learning for jobs, che per uscire durevolmente dalla crisi, è necessario un nuovo modello di crescita. L Europa non può misurarsi con i Paesi emergenti per costo della manodopera ma per qualità del capitale umano e servizi: c è bisogno di una forza lavoro sempre più competente, con un bagaglio tecnicoprofessionale acquisibile anche a livello terziario. 17

18 Il sistema scolastico deve fare la sua parte rilanciando e qualificando in modo innovativo l intera filiera tecnica e professionale. Un offerta ampia e qualificata di tecnici, dalla formazione professionale iniziale sino ai programmi di ricerca universitari più avanzati, appare oggi una condizione essenziale per la ripresa della competitività, sia nel solco della tradizione vocazionale italiana, sia nell ottica del confronto con i mercati internazionali. 18

19 Così pure è attesa una ripresa del filone tecnico-professionale indebolito da un lungo periodo di deprofessionalizzazione: anni nei quali la perdita della terminalità degli istituti tecnico-professionali è sfociata a senso unico in una formazione accademica lontana dalla naturale vocazione di queste filiere. 19

20 Sul versante non accademico molte sono le speranze riposte nell istituzione dei percorsi IFTS. Essi rappresentano un innovazione di sistema per la sperimentalità dell offerta (filiera integrata tra più soggetti formativi, con standard e alternanza) e perché può rappresentare un alternativa reale all università. Queste premesse sono utili a comprendere quanto il principale obiettivo sia quello di costruire anche in l Italia una stabile istruzione terziaria non accademica, in grado di referenziarsi all EQF - European Qualifications Framework quadro europeo delle qualifiche -e di inserirsi nella European Higher Education Area in termini comparabili, compatibili e coerenti al disegno europeo del processo di Bologna. 20

21 Il secondo ordine di problemi rimanda all efficacia del sistema scolastico. Tutti i dati in nostro possesso ci dicono che il sistema scolastico anche quando diploma non garantisce mobilità sociale. I nati del 1952 la prima classe di nati che frequentò la nuova scuola media unica ottennero la licenza media per il 62%. Oggi la conseguono sono praticamente tutti. Anche questo però non garantisce di per sé un inserimento attivo nel mondo del lavoro e la mobilità sociale verso l alto.. 21

22 Queste premesse sono utili a comprendere quanto il principale obiettivo sia quello di costruire anche in l Italia una stabile istruzione terziaria non accademica, in grado di referenziarsi all EQF e di inserirsi nella European Higher Education Area in termini comparabili, compatibili e coerenti al disegno europeo del processo di Bologna. 22

23 Per queste ragioni, se nel XX secolo abbiamo speso idealità, mezzi ed energie per l INCLUSIONE (no child left behind), oggi alla SCUOLA si richiede molto di più: dall inclusione all eccellenza di tutti e di ciascuno, per favorire, (Lisbona ) una crescita intelligente, basata su un economia della conoscenza e dell innovazione. 23

24 Focus i: i fabbisogni delle imprese Focus II: la programmazione per filiere tecnologiche e settoriali. Focus III: l attrattività della nuova Istruzione tecnica superiore Focus IV: una più efficace formazione in azienda 24

25 FOCUS I: I FABBISOGNI DELLE IMPRESE Non a caso, dunque, uno dei focus sui quali potrà misurarsi la piena attuazione di Italia 2020 riguarda proprio il come rendere sensibili le aree tecnicoprofessionali alle rilevazioni dei fabbisogni delle imprese. Il progressivo allontanamento delle qualifiche e dei titoli dai trend economico-produttivi dei territori ha caratterizzato, infatti, negli ultimi decenni lo scollamento tra le competenze richieste dal mercato e quelle possedute al termine dei percorsi tecnici e professionalizzanti. La principale sfida rimane quella di evitare di reiterare offerte formative inutilizzabili ai fini occupazionali e di co-progettare con i partner sociali le fasi dell intervento formativo. Una via proattiva per i decisori delle policy e per gli operatori della formazione, finalizzata a rendere visibile il prodotto della formazione, garantendone esiti nel territorio e criteri di qualità. 25

26 Focus II: la programmazione per filiere tecnologiche e settoriali. Il principale scopo delle Fondazioni (sulle quali si esercita amministrativamente la vigilanza del Prefetto della Provincia) sarà quello di consolidare e ampliare l associazione e l integrazione delle risorse tra soggetti pubblici e privati (Cfr. Art 6 comma 3, Dpcm 25 gennaio 2008). 26

27 Focus III: l attrattività della nuova Istruzione tecnica superiore Un altro focus, nel segno del processo avviato con Italia 2020, potrebbe riguardare l attrattività della nuova Istruzione tecnica superiore sia per gli utenti che per le imprese. Ai giovani vanno presentati percorsi stabili, nati dal territorio e in collegamento con le esigenze produttive; ben agganciati ai framework europei (livello 5 EQF e 6 ISCED) e, dunque, aperti al riconoscimento locale, nazionale e comunitario dei rispettivi mercati del lavoro. In tal senso, ben si colloca l art 5, comma 7, del Dpcm 25 gennaio 2008 che riconosce i diplomi di tecnico superiore (ITS) e i certificati di specializzazione tecnica superiore (IFTS) come titoli validi per i pubblici concorsi. 27

28 Focus IV: una più efficace formazione in azienda Resta da vedere come rendere più efficace la formazione in azienda. La formazione sul luogo di lavoro facilita il reclutamento e lega la formazione agli effettivi bisogni aziendali. Tuttavia l industria, che forma bene i suoi occupati in modo specifico, può non avere sufficienti incentivi per dare una formazione generale a tutti i ragazzi. Manca ai ragazzi, in genere, una formazione sufficiente (in termini di competenze rilevanti per il mondo del lavoro) per essere pronti ad entrare in azienda. Inoltre, la crisi attuale fa concentrare le risorse aziendali sul mantenimento degli attuali livelli di produzione e occupazione invece che sulla formazione alla futura crescita. Dunque, occorre oggi sostenere con misure speciali la formazione sul posto di lavoro. 28

29 Su queste materie Ministeri, singole Regioni e Province Autonome devono dare il loro contributo, in modo da promuovere un sistema coerente a livello nazionale e comparabile a livello internazionale 29

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