Nutrizione Clinica. NWO Normal Weight Obesity o sindrome di De Lorenzo Sovrappeso Vari gradi di pre-obesit

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1 Nutrizione Clinica NWO Normal Weight Obesity o sindrome di De Lorenzo Sovrappeso Vari gradi di pre-obesit obesità con alterazioni fisiopatologiche crescenti Obesità Solo il 15-20% degli obesi sono catalogabili come Pazienti affetti da Binge Eating 1

2 NWO BMI normale ma %FAT molto elevata, paragonabile a condizioni di obesità. Alla lunga le stesse problematiche soprattutto Sindrome metabolica Spesso associata a bulimia? Comunque sempre comportamenti alimentari alterati e generalmente discontinui Sovrappeso Il sovrappeso non è solo un problema estetico, ma è una condizione che favorisce varie alterazioni in tutti gli organi e apparati: Provoca o aggrava alcune deformazioni ossee quali il piattismo,, il valgismo e la scoliosi Promuove l'inizio della degenerazione e dell'usura delle cartilagini articolari e predispone pertanto all'instaurarsi dell'artrosi. Modifica la regolazione neuroendocrina della funzione gonadica. Promuove l ipercolesterolemial e l iperglicemia l (diabete) nei soggetti predisposti Aumenta il rischio di patologie cardiovascolari 2

3 Obesità WHO Pandemia in espanzione Costi sociali, etici e sanitari elevatissimi circa 500 milioni di obesi nel mondo contrapposti a 750 milioni di denutriti 3

4 Consumo pro capite in Kilocalori Prevalenza dell'obesità in % Energia pro capite % Obesità 4

5 5

6 Confronto della prevalenza dell obesità in Italia nel 1994 e nel 2007 (Fonte: Dati ISTAT 2008) Obesità Sovrappeso Ob+sovr 6

7 Prevalenza di bambini in sovrappeso per regione Anno 2008 Prevalenza di adulti in sovrappeso per regione Anno 2007 Distribuzione dei soggetti secondo classi di Indice di Massa Corporea e classe d età. Italia

8 Percentuale di sovrappeso e obesità per Regione, bambini 8-9 anni delle classi terze della scuola primaria (Italia, 2008) 8

9 La percentuale relativa dell utilizzo dei vari sistemi metabolici dipende dalla durata e dall intensit intensità dell esercizio. esercizio. Per attività ad alta intensità e di breve durata l energia viene prodotta quasi esclusivamente dal sistema dei fosfati altamente energetici (ATP CP). Per attività che portano ad esaurimento in 2 min, l energia viene dal sistema glicolitico lattacido. Per esercizi che si prolungano nel tempo si ha invece l utilizzo del sistema aerobico. Percentuali relative di intervento del metabolismo aerobico ed anaerobico in rapporto alla durata di un esercizio fisico. 9

10 La SOGLIA AEROBICA è il valore minimo dell'intervallo di velocità alla quale vi è costanza di valori di lattato nel sangue per alcune decine di minuti. Per velocità più basse la concentrazione di lattato tende a tornare a valori basali; per velocità più alte, al di fuori del suddetto intervallo, la concentrazione s'impenna bruscamente. La SOGLIA ANAEROBICA è il valore massimo dell'intervallo di velocità alla quale vi è costanza di valori di lattato nel sangue per alcune decine di minuti. TEST INCREMENTALE Frequenza Cardiaca (p/min) y = 0,0036e 0,4113x R 2 = 0, Velocità (Km/h) Lattato (m mol/l) 10

11 Fig Modificata da (3). Riepilogo generalizzato del contributo fornito dai macronutrienti al metabolismo energetico in condizione di riposo e durante esercizio fisico a varie intensità. 100% 90% 80% Contributo Percentuale 70% 60% 50% 40% 30% Proteine Carboidrati Lipidi 20% 10% 0% Riposo Esercizio leggero moderato Esercizio di potenza ad alta intensità Esercizio di resistenza ad alta intensità 11

12 300 Spesa Energetica Kcal/Kg/min Glicogeno Muscolare Glucosio Plasmatico Trigliceridi Muscolari FFA Plasmatici 0 25% 45% 65% 85% Percentuale del VO2 Max 250 Consumo tissutale di ossigeno mll/kg/min FFA Plasm atici Trigliceridi Muscolari Glicogeno Muscolare Glucosio Plasmatico 0 Allenati Non Allenati Differenza del consumo di ossigeno tissutale nei muscoli degli arti inferiori in soggetti allenati e non durante un esercizio di d media intensità: : 50% del massimale 12

13 IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Edholm 1973 Il peso corporeo nell uomo adulto, così come quello degli animali superiori, tende a rimanere stabile per lunghi periodi di tempo, nonostante variazioni quotidiane dell introito calorico e della spesa energetica, rivelando così l esistenza di sistemi di controllo a breve e a lungo termine. 13

14 La regolazione del peso corporeo è stata ipotizzata essere frutto di un equilibrio dinamico (omeostasi), caratterizzato da un tentativo di bilanciamento fra l introito l calorico e il dispendio energetico mantenuto grazie ad una complessa regolazione del comportamento alimentare. 600 Peso corporeo medio in gr A B Normocalorica Ipocalorica Ipercalorica Tempo in giorni Giovani ratti in fase di crescita sono mantenuti a dieta normocalorica fino al 30 giorno (A), quindi suddivisi in 3 gruppi a cui sono state somministrate diete ipocalorica, normocalorica e ipercalorica. fino al 45 giorno (B), quindi sono stati tutti riportati a dieta normocalorica (ad libitum). Modificato da Keesey e col

15 Umore Stress Piacere Sistema limbico Serotonina Bilancio Energetico Asse Ipotalamo-enterico Cortisolo Aspetti socioculturali Cervello Corteccia frontale Comportamento Alimentare L Omeostasi 15

16 Bernard 1865 millieu Ambiente interno Fondamentale per la vita tutti i meccanismi vitali, per quanto siano vari, non hanno altro che un fine costante: quello di mantenere l'unità delle condizioni di vita dell'ambiente interno, Cannon 1932 Omeostasi = meccanismo di autoregolazione degli organismi viventi. la capacità degli organismi viventi di mantenere i valore di alcuni parametri interni costanti attorno ad un valore di riferimento nonostante la continua influenza di vari fattori esterni e interni. 16

17 Nell organismo umano esistono più network di controllo, il cui intervento regola il flusso di energia e di metaboliti, in modo da mantenere costante l ambiente l interno, indipendentemente dalle modificazioni di quello esterno. Un importante corollario del concetto di omeostasi è il principio dell'equilibrio di massa, secondo cui la quantità di una qualche sostanza nell'organismo deve restare costante, pertanto, ad a ogni sua acquisizione, deve corrispondere una perdita di eguale entità.. Da allora il concetto di omeostasi è divenuto uno dei principi fondamentali per lo studio della biologia moderna, infatti ritroviamo meccanismi di autoregolazione a tutti i livelli di organizzazione della vita. La capacità di adattamento di ciascun processo è limitata dal fatto che ogni singolo sistema di controllo ha una funzionalità ottimale solo in un ambito 17

18 Principio dell Equilibrio di Massa corollario del concetto di omeostasi la quantità di una qualche sostanza nell'organismo deve restare costante, pertanto, ad a ogni sua acquisizione, deve corrispondere una perdita di eguale entità. Uno dei principi fondamentali per lo studio della biologia moderna. Ritroviamo meccanismi di autoregolazione a tutti i livelli di organizzazione della vita. 18

19 Livello molecolare inibizione a feedback nelle reazioni enzimatiche; Livello cellulare inibizione da contatto Livello organico (fisiologico) la regolazione della glicemia, del ph del sangue, della temperatura corporea, ecc Livello comportamentale si osservano regolazioni omeostatiche in molti comportamenti innati o motivati come per esempio nel comportamento alimentare, nella risposta alla sete o nel comportamento sessuale 19

20 Livello di popolazione regolazione omeostatica è quello fornito dal rapporto tra predatori e prede: il numero dei primi aumenta o diminuisce in funzione dell aumento o della diminuzione delle seconde, oscillando intorno a un valore medio. Praticamente tutti i processi fisiologici sono regolati, a ogni livello, da questi sistemi di controllo, che permettono agli organismi viventi di adattare la propria condizione biologica, in modo tale da preservarne le costanti contro le sollecitazioni dell ambiente. 20

21 La capacità di adattamento di ciascun processo è limitata dal fatto che ogni singolo sistema di controllo ha una funzionalità ottimale solo in un ambito determinato. Se una perturbazione può superare la capacità di compensazione di un dato sistema, altri meccanismi di controllo possono intervenire per cercare di controbilanciare lo squilibrio. 21

22 Se ci riescono, la stabilità fisiologica dell organismo sarà mantenuta, pur a scapito di una perdita energetica. Se non ci riescono, l intero l organismo, o una parte consistente di esso diviene instabile e insorgono situazioni di tipo patologico. 22

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