ALLEGATOB alla Dgr n del 09 dicembre 2009 pag. 1/6
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1 giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOB alla Dgr n del 09 dicembre pag. 1/6 TITOLO: Programma regionale per l ergonomia occupazionale Piano di attività Analisi strutturata del problema Le patologie muscolo-scheletriche da sovraccarico biomeccanico rappresentano un problema rilevante nei Paesi industrializzati tanto che l Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro ha scelto di dedicarvi la Settimana Europea nel 2000 e nel La Commissione delle Comunità Europee nel documento di presentazione delle strategie comunitarie per la salute e sicurezza sul luogo di lavoro pone l accento su nuovi, e sempre più gravi, rischi tra i quali le patologie muscolo-scheletriche e segnala l importanza di una migliore applicazione dei principi ergonomici per la progettazione dei luoghi di lavoro e per l organizzazione del lavoro. La quarta indagine sulle condizioni lavorative nell Unione Europea condotta nel 2005 dalla Fondazione di Dublino mette in evidenza che i disturbi muscolo-scheletrici, ed in particolare il mal di schiena, sono il sintomo maggiormente accusato dai lavoratori: quasi il 25% dei lavoratori dell UE dichiara di soffrire di mal di schiena e il 23% lamenta dolori muscolari; il 62% dei lavoratori svolge azioni ripetitive con le mani o con le braccia per almeno un quarto dell orario di lavoro; il 46% lavora in posizioni dolorose o stancanti; il 35% trasporta o movimenta carichi pesanti. Nel 2005, secondo dati Eurostat relativi a 12 Stati membri, oltre la metà (52,5%) delle malattie professionali riconosciute a livello europeo comprendeva patologie dell apparato muscolo-scheletrico, ovvero tendinopatie, epicondiliti e sindrome del tunnel carpale. A livello italiano, dal rapporto INAIL del 2008 pubblicato nel mese di giugno emerge che negli ultimi anni sono più che raddoppiate le segnalazioni delle patologie che colpiscono l apparato muscolo-scheletrico: tendiniti (da 1478 casi nel 2003 ad oltre 4000 nel 2008), affezioni dei dischi intervertebrali (da 1060 a circa 3800), artrosi (da 795 a 1900) e sindrome del tunnel carpale (da 946 casi a circa 1500). Alla luce del trend crescente delle malattie da sovraccarico biomeccanico e dei cosiddetti Ctd (Cumulative trauma disorders - patologie muscolo-scheletriche) causati da movimenti ripetuti e posture incongrue o scorrette, l INAIL sottolinea la necessità di continuare a realizzare specifiche iniziative in campo ergonomico. Nel Veneto i dati sulle segnalazioni e denunce di malattie professionali pervenute ai Servizi SPISAL nel 2006 mettono in luce che le patologie muscolo-scheletriche si collocano al secondo posto per incidenza (530 segnalazioni) dopo le ipoacusie sul totale delle segnalazioni. Accanto alle patologie muscolo-scheletriche, la Commissione delle Comunità Europee segnala tra le priorità in ambito di ricerca e di intervento anche i rischi psicosociali, ovvero quegli aspetti di progettazione e di organizzazione e gestione del lavoro, nonché i rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono arrecare danni fisici o psicologici (Cox & Griffiths, 1995). Secondo i dati della Fondazione di Dublino (2005) il 22% dei lavoratori dell UE dichiara di sentirsi stressato. Negli attuali contesti lavorativi, infatti, le persone sono sottoposte sempre di più, oltre che a fatica fisica ad un carico di lavoro mentale che può portare, nel caso in cui esso sia superiore alle capacità di risposta dell individuo, ad effetti nocivi quali scarsa efficienza, ridotta vigilanza ed attivazione, saturazione mentale. Lo scenario normativo europeo inserisce la tematica dello stress lavoro-correlato a pieno titolo nel campo d azione dell ergonomia come evidenziano le tre norme della serie UNI EN ISO Principi ergonomici relativi al carico di lavoro mentale. Esse propongono alcune definizioni nel campo del carico di lavoro mentale (parte 1), forniscono una guida per la progettazione dei sistemi di lavoro, compresi il progetto dei compiti, delle attrezzature, del posto di lavoro e delle condizioni di lavoro focalizzandosi sul carico di lavoro mentale ed i suoi effetti (parte 2) e stabiliscono principi e requisiti per misurare e valutare il carico di lavoro mentale e specificano i requisiti per gli strumenti di misura (parte 3). A livello italiano, lo stress lavoro-correlato è attualmente oggetto di particolare interesse in ragione dell emanazione del D.Lgs. 81/08 che all art. 28 rende esplicito l obbligo per il datore di lavoro di valutare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell accordo europeo dell 8 ottobre 2004,. A tal riguardo, l accordo europeo appena richiamato è stato recepito nel nostro Paese da un accordo interconfederale siglato il 9 giugno 2008 dalle maggiori associazioni datoriali nazionali e dai sindacati. La valutazione del rischio da stress lavoro-correlato appare, tuttavia, concettualmente ed operativamente differente e più complessa rispetto ai fattori di rischio tradizionali data l assenza di relazioni causali
2 ALLEGATOB alla Dgr n del 09 dicembre pag. 2/6 necessarie e sufficienti tra potenziali fattori di stress riconducibili, secondo la classificazione proposta da Hacker nel 1991, al contesto ed al contenuto del lavoro e manifestazioni psicosomatiche, comportamentali ed organizzative che possono denotare la presenza di stress. Considerare i fattori stressanti alla stregua di altri fattori di rischio per la salute e la sicurezza può a volte risultare non applicabile, perchè nel caso dei rischi psicosociali è difficile distinguere il pericolo dal rischio e, di conseguenza, immaginarne l eliminazione e non è possibile immaginare l esistenza del pericolo psicosociale come entità oggettiva esterna al soggetto. In ambito regionale, da un indagine conoscitiva sulla percezione dei rischi professionali e delle condizioni di salute condotta nel 2006 da Direzione Regionale per la Prevenzione, ISPESL e Università di Padova su un campione di 5000 lavoratori del Veneto emerge che i principali problemi di salute che vengono riferiti da oltre il 20% dei lavoratori sono: stress lavoro-correlato, mal di schiena, dolori articolari. Accanto ai rischi fisici e chimici si evidenziano anche alcuni fattori di rischio legati alle condizioni di lavoro: posture, movimentazione di carichi, movimenti ripetitivi, turni ed eccessive richieste sul piano psichico e cognitivo. Da un altra indagine relativa alla diffusione dello stress lavorativo condotta dagli stessi enti su un campione di oltre 2000 lavoratori veneti risulta che la frequenza di livelli di stress elevato è pari a 26,6% nell intero campione e che il rischio più elevato di stress è riferito dagli addetti del commercio e del comparto socio-sanitario ed in particolare da commessi e cassiera di negozi, da infermieri e tecnici sanitari e tintori e stampatori di tessuti. Inoltre, i soggetti con 10 o più anni di anzianità nella mansione hanno un rischio di stress lavorativo maggiore. Soluzioni proposte Il Programma regionale per l ergonomia occupazionale (già Centro Regionale di Riferimento per l ergonomia occupazionale) in continuità con le azioni realizzate negli scorsi anni si propone per il triennio di intervenire con azioni di prevenzione mirate a ridurre le patologie da stress e le patologie osteoarticolari, comprese quelle del rachide. In particolare il programma promuove la piena attuazione del rispetto dei principi ergonomici nell organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo di cui all art. 15 comma 1 lett. d) del D.Lgs. 81/08 in vista di dare un contributo per l elaborazione (prevista entro e non oltre il 31 dicembre 2010), di procedure standardizzate di effettuazione della valutazione dei rischi di cui all articolo 29, comma 5, tenendo conto dei profili di rischio e degli indici infortunistici di settore (art. 6 comma 8 lett. f) del D.Lgs. 81/08). I principali ambiti di intervento sono di seguito presentati. 1. Monitoraggio delle pratiche ergonomiche effettuate nei Servizi: inchieste di malattia professionale da rischi disergonomici, valutazione dei rischi ergonomici da parte delle aziende, valutazione diretta dei rischi nelle aziende da parte dei Servizi, iniziative di informazione, formazione ed assistenza sulle tematiche ergonomiche, valutazione ergonomica dei NIP. 2. Definizione del profilo di rischio ergonomico nei principali comparti produttivi del Veneto: - valutazione dei rischi di natura ergonomica in particolare nelle piccole e medie imprese e messa a punto di strumenti semplificati di analisi; - buone prassi ergonomiche, di facile comprensione ed applicazione, per i comparti più a rischio delle PMI; - aspetti legati all organizzazione del lavoro in relazione agli elementi che caratterizzano il contesto ed il contenuto del lavoro; - valutazione dei rischi ergonomici in sistemi di lavoro complessi, in relazione al genere, all età, ; - ergonomia e scuola: in collaborazione con il Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole (SiRVeSS) e con riferimento alla proposta di ripartizione del fondo ex art. 8 comma 1bis LR n. 23 /2007 approfondimento delle tematiche dello stress lavoro correlato del personale docente e dell applicazione dei principi ergonomici nelle strutture scolastiche e negli arredi e per la valutazione delle posture e dei carichi degli studenti. 3. Formazione per il nostro sistema e per gli altri soggetti della prevenzione su: - modelli semplificati per una lettura immediata dello stato di attuazione dell ergonomia nei sistemi aziendali (postazione, attrezzature, contesto e contenuto del lavoro); - metodi di analisi del rischio di natura ergonomica; - organizzazione dei sistemi di lavoro secondo i nuovi codici (età, aumento del genere femminile, flessibilità, stili di vita, multicultura, disabilità, ); - fatica mentale;
3 ALLEGATOB alla Dgr n del 09 dicembre pag. 3/6 - prevenzione e gestione del mal di schiena utilizzando l approccio della back school. Fattibilità Il C.R.R.E.O. istituito con DGR n del al fine di capitalizzare le esperienze condotte nell ambito del Progetto Ergonomia sviluppato nell ambito del Piano Triennale dal 2003 approfondisce le tematiche ergonomiche proponendosi di promuovere il miglioramento della salute dei lavoratori esposti a rischi di tipo disergonomico (vedi la sintesi dell attività svolta dal 1999 al 2008 riportata alla fine del presente documento). Il suddetto obiettivo generale si traduce concretamente in un riorientamento dell organizzazione dei Servizi Pubblici della Prevenzione e degli altri soggetti coinvolti parti sociali, datori di lavoro, R.S.P.P., R.L.S. e Medici Competenti incrementando la loro consapevolezza e capacità di intervento nell ambito della prevenzione delle patologie correlate ai rischi ergonomici negli ambienti di lavoro ed in particolare delle patologie da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del rachide e delle patologie da disfunzioni organizzative. Il C.R.R.E.O. svolge funzioni di capofila e coordinamento a livello regionale dell azione degli SPISAL in materia di ergonomia raccogliendo ed elaborando dati, curando la produzione, la diffusione e il monitoraggio sull applicazione di linee guida e protocolli operativi condivisi e avviando iniziative specifiche di promozione del miglioramento della salute dei lavoratori esposti a rischi ergonomici. Con DGR n. 448 del , di modifica e integrazione della DGR 4532 del , la Giunta Regionale ha rinominato il CRREO classificandolo tra i programmi regionali rimandando a specifici provvedimenti la definizione degli assetti organizzativi e di attività dello stesso. Criticità Nei Servizi di Prevenzione e, ancor più, negli ambienti di lavoro affrontare le tematiche ergonomiche appare tuttora attività opzionale, di nicchia, di difficile approccio, che richiede risorse e competenze aggiuntive. È ancora forte poi la tendenza a considerarsi, come Servizi, realtà indipendenti con scarsa propensione a condividere le esperienze fatte. Permane difficoltosa la promozione di interventi correttivi adeguati ad affrontare le patologie osteoarticolari, il mal di schiena e le patologie da stress lavoro-correlato nei principali comparti a rischio. OBIETTIVO GENERALE Promuovere il miglioramento della salute dei lavoratori esposti a rischi di natura ergonomica attraverso l applicazione sistematica dei principi ergonomici negli ambienti di lavoro. OBIETTIVO SPECIFICO 1 Monitoraggio delle pratiche ergonomiche nei Servizi OBIETTIVO SPECIFICO 2 Definizione del profilo di rischio ergonomico nei principali comparti produttivi del Veneto OBIETTIVO SPECIFICO 3 Formazione rivolta al Sistema Regionale della Prevenzione e a soggetti esterni PIANO DI VALUTAZIONE PER OGNI OBIETTIVO SPECIFICO OBIETTIVO SPECIFICO 1 Monitoraggio delle pratiche ergonomiche nei Servizi Indicatore/i di Standard di 1. Effettuazione delle inchieste di N. di inchieste effettuate 80% delle segnalazioni malattia professionale da rischi pervenute N. di Servizi che disergonomici. effettuano le inchieste 100% dei Servizi N. di aziende analizzate Almeno 50% delle 2. Analisi della valutazione dei rischi in relazione a rischi aziende ispezionate con ergonomici effettuata dalle aziende. ergonomici più di 50 addetti Tempi
4 ALLEGATOB alla Dgr n del 09 dicembre pag. 4/6 3. Effettuazione della valutazione diretta dei rischi ergonomici nelle aziende da parte dei Servizi. 4. Realizzazione di interventi di informazione, formazione ed assistenza sulle tematiche N. di valutazioni effettuate direttamente dai Servizi N. di interventi effettuati N. di Servizi che si sono attivati No standard * Almeno 3 interventi per Servizio Almeno 80% dei Servizi ergonomiche. * L effettuazione della valutazione dei rischi in casi particolari (inchieste di MP, verifica/approfomdimento della valutazione dei rischi effettuata dalle aziende) è indicatore di acquisizione di competenze specifiche da parte dei Servizi CRONOGRAMMA Azioni Anno OBIETTIVO SPECIFICO 2 Definizione del profilo di rischio ergonomico nei principali comparti produttivi del Veneto 1. Avvio attività di valutazione dei rischi di natura ergonomica, in particolare nelle piccole/microimprese, e della messa a punto di strumenti semplificati di analisi (procedure standardizzate) in comparti quali: edilizia, agroalimentare, agricoltura, facchinaggio, lavorazione del marmo, lavorazione del legno, lavorazione delle pelli, metalmeccanica (assemblaggio, ). Indicatore/i di Effettuazione della valutazione dei rischi e mappatura del rischio Standard di Tempi Attività avviata Entro II semestre CRONOGRAMMA 1. I semestre II semestre OBIETTIVO SPECIFICO 3 Formazione rivolta al Sistema Regionale della Prevenzione e a soggetti esterni 1. Progettazione e realizzazione Corso Metodi di analisi del rischio di natura ergonomica (2 giorni). Indicatore/i di Effettuazione del corso N. operatori formati Standard di Almeno 2 operatori per Servizio formati Tempi Entro II semestre CRONOGRAMMA 1. I semestre II semestre
5 ALLEGATOB alla Dgr n del 09 dicembre pag. 5/6 PIANO FINANZIARIO Risorse Dotazioni organiche - incarico professionale a psicologo del lavoro - acquisizione di prestazioni professionali, e da personale amministrativo Finanziamento Dotazioni tecnologiche - Beni e servizi Formazione/informazione: - eventi e convegni Altre spese: - missioni pubblicazioni, convenzioni, ecc contributo AULSS 17 per gestione complessiva programma Totale RESPONSABILITÀ Unità Operativa Referente Gruppo di Lavoro Programma regionale per Dr. Doriano Magosso Gruppo da formalizzare sulla base delle indicazioni l ergonomia occupazionale Coordinatore del programma del Coordinatore del Programma Sintesi dell attività svolta dal C.R.R.E.O dal 1998 al 2008 LINEA DI ATTIVITÀ CORSI DI FORMAZIONE, SEMINARI E CONVEGNI AZIONI SPECIFICHE Corso di formazione per Medici dei Servizi Le alterazioni degli arti superiori da movimenti ripetitivi. Venezia, giugno Convegno a Padova (ottobre 2000) rivolto ai medici competenti e ai Servizi (partecipazione di 120 operatori). Convegno a Verona (ottobre 2001) rivolto a medici competenti, imprenditori e OO.SS (partecipazione di circa 200 operatori). Corso di formazione per i Tecnici dei Servizi Le alterazioni degli arti superiori da movimenti e sforzi ripetuti: individuazione e valutazione dei rischi. Venezia, 4-5 aprile Corso di formazione La valutazione del rischio nei lavori con movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori. Padova, 23 giugno Hanno partecipato 46 operatori dei Servizi regionali. Corso di formazione La valutazione del rischio nei lavori con movimentazione manuale dei carichi e posture incongrue. Padova, 24 giugno Hanno partecipato 46 operatori dei Servizi regionali. Seminario L Ergonomia nei Servizi di Prevenzione: stato dell arte e prospettive. Venezia, 18 novembre Hanno partecipato al Seminario 52 operatori in rappresentanza degli SPISAL e della Direzione Regionale per la Prevenzione. Corso di formazione Applicare l ergonomia negli ambienti di lavoro. Padova, 30 settembre Hanno partecipato 48 operatori dei Servizi regionali. Corso di formazione Le patologie muscolo-scheletriche nei lavoratori esposti a sovraccarico biomeccanico degli arti superiori. Padova, 29 settembre Hanno partecipato 43 Medici degli SPISAL regionali. Corso di formazione Le patologie muscolo-scheletriche nei lavoratori esposti a sovraccarico biomeccanico del rachide. Padova, 5 ottobre Hanno partecipato 40 Medici degli SPISAL regionali. Corso di formazione Le patologie muscolo-scheletriche nei lavoratori esposti a sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del rachide. Este (PD), 7 giugno Hanno partecipato 43 Medici Competenti. Corso di formazione La progettazione del lavoro e dei posti di lavoro secondo i principi ergonomici. Padova, 27 novembre Hanno partecipato 40 operatori dei Servizi regionali, Partecipazione all organizzazione del Convegno Le patologie muscolo-scheletriche nei lavoratori. Rovigo, 31 ottobre 2008.
6 ALLEGATOB alla Dgr n del 09 dicembre pag. 6/6 PUBBLICAZIONI: DOCUMENTI E LINEE GUIDA RICERCA, SPERIMENTAZIONE E COLLABORAZIONI ISTITUZIONALI Progetto sperimentale sull ergonomia. Stato dell arte delle conoscenze fino ad oggi acquisite in ambito regionale con gli strumenti e le azioni previsti dal progetto, relativamente ai disturbi muscolo-scheletrici agli arti superiori da movimenti e sforzi ripetuti. Giugno 2001 Addetti alle casse dei supermercati. Linee guida per la valutazione del rischio e delle soluzioni ergonomiche. Novembre 2005 Linee guida per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischio da movimenti ripetuti degli arti superiori. Novembre 2005 Linee guida per l effettuazione dell inchiesta di malattia professionale da movimenti ripetuti degli arti superiori. Dicembre 2005 Le buone pratiche ergonomiche. Linee guida ed approfondimenti. Maggio 2006 Il comparto dell occhiale: buone pratiche ergonomiche. Maggio 2007 Metodi per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori. Giugno 2008 Metodi per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide e sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti. Aprile Realizzazione di interventi conoscitivi per la valutazione dei rischi da CTD in 7 Aziende Regionali. Anni Collaborazione con l Istituto di Medicina del Lavoro dell Università di Bologna allo Studio Caso- Controllo Multicentrico Italiano sulla Sindrome del Tunnel Carpale ed alla stesura di un articolo scientifico sull incidenza della patologia nella popolazione generale. Partecipazione al gruppo di lavoro del Progetto Promozione del benessere organizzativo negli ambienti di lavoro e sviluppo di azioni di contrasto dei rischi psicosociali Pubblicazione sul sito dell INAIL delle linee guida sugli addetti alle casse nell ambito di un progetto per la raccolta di Buone prassi e Buone tecniche. Collaborazione alla stesura del documento I disturbi muscoloscheletrici lavorativi edito dall IIMS (Istituto Italiano di Medicina Sociale) e dall INAIL. Partecipazione al concorso Buone Pratiche nell ambito della Campagna Europea 2007 Alleggerisci il carico con l invio all ISPESL di tre documenti prodotti. Collaborazione alla stesura del progetto di relazione sulla strategia comunitaria per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro messo a punto dalla Commissione per l occupazione e gli affari sociali. Collaborazione con il gruppo di lavoro istituito dal Ministero della Salute alla stesura del Testo Unico in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in particolare in riferimento alle parti relative alla movimentazione manuale dei carichi e al lavoro al videoterminale. Realizzazione di una ricerca di rilevazione del benessere organizzativo in 3 aziende produttive del Veneto per un totale di 709 lavoratori nell ambito della convenzione tra il C.R.R.E.O. (ULSS 17) e il Dipartimento di Psicologia Generale dell Università di Padova.
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