VERSO LA SOCIETÀ DI MASSA. le relazioni sociali. le reazioni
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- Battistina Palumbo
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1 VERSO LA SOCIETÀ DI MASSA Definizione di massa Il termine massa nel senso di moltitudine indifferenziata al suo interno, di aggregato omogeneo in cui il singolo tende a scomparire nel gruppo, era già in uso nell 800, a seguito della Rivoluzione frances e che aveva visto il protagonismo del popolo sulla scena politica. Già molti pensatori ottocenteschi, come Alexis de Tocqueville avevano portato al centro della loro riflessione il rapporto tra la massa e l individuo, con particolare accento sui problemi e sui pericoli che l ascesa delle masse portava all ordine sociale tradizionale o a quello liberal -borghese. Ma è solo sul finire dell Ottocento che col diffondersi dell industrializzazione dei connessi fenomeni di urbanizzazione si vengono delineando i contorni di quella che oggi definiamo società di massa. le relazioni sociali SOCIETÀ DI MASSA le reazioni Le relazioni sociali all interno della società di massa. Le caratteristiche: nella società di massa la maggior parte dei cittadini vive negli agglomerati urbani. Effetto: maggiore frequenza e facilità dei rapporti anche s spesso sono a carattere impersonale e anonimo il sistema delle relazioni sociali passa dalla comunità tradizionale ( locale, religiosa, di mestiere) alle grandi istituzioni nazionali (apparati statali, partiti e organizzazioni di massa ). grandi istituzioni nazionali influenzano le scelte del singolo e sulle decisioni pubbliche uscita dalla dimensione dell autoconsumo ed entrata nell economia di mercato, dominata da modelli che tendono ad uniformarsi e a svincolarsi dagli schemi e consuetudini delle società tradizionali. Effetti: diffusione di consumi e stili di vita sempre più diffusi tra i vari strati sociali. Concetto: la società di massa è una realtà co mplessa derivante dall intreccio tra processi economici, trasformazioni politiche, mutamenti culturali. 1
2 Le reazioni alla società di massa Le reazioni possono essere positive, nel senso di una visione ottimistica in cui l ascesa delle masse è intesa come il frutto della democratizzazione e diffusione del benessere. Oppure negative, nel senso di dominio delle masse che appiattisce e minaccia le libertà individuali. LE TRASFORMAZIONI SOCIALI E CULTURALI ALL INIZIO DEL NUOVO SECOLO (sintesi) Dagli ultimi anni dell 800 allo scoppio della prima guerra mondiale (1914) l economia dei paesi industrializzati conosce una fase di espansione intensa e prolungata, interrotta solo dalla breve crisi del Il periodo era stato caratterizzato dalle innovazioni tecnologiche e dall affermazione di settori giovani (acciaio, chimica, elettricità) e dalla crescita di nuove potenze industriali (Germania, e Stati Uniti) : sviluppo generalizzato della produzione che interessò tutti i paesi compresi Italia e Russia. Raddoppiano o quasi gli indici della produzione industriale e del commercio mondiale. I prezzi (sempre calanti a partire dal 1873) crebbero costantemente dopo il Crescono anche i salari e il reddito procapite dei paesi industrializzati aumentò nonostante il cospicuo aumento della popolazione. LA BELLE ÉPOQUE TRA OTTIMISMO E PROGRESSO L ottimismo di inizio XX secolo dovuto alla stabilità politica dell Europa garantita dall espansione coloniale non manca di contraddizioni. Esse erano dovute ai profondi squilibri esterni tra paesi ricchi e paesi poveri, effetto di un imperialismo aggressivo volto all accaparramento violento delle materie prime nonché all imposizione culturale europea sulle culture indigene ritenute arretrate. Ciò faceva dell Europa un isola di benessere nel mare di economie mondiali al limite della sussistenza. Ma anche all interno dei paesi europei esistevano larghe fasce di popolazione escluse dal benessere. La Belle Époque, dunque, non fu solo progresso ma un età contraddittoria. 2
3 LE NOVITÀ SCIENTIFICO-TECNOLOGICHE E CULTUARALI. LA R AZIONALIZZAZIONE PRODUTTIVA La fine dell Ottocento e inizio Novecento si afferma compiutamente il binomio scienza -tecnica che influisce nel quotidiano di ognuno. Le principali novità: - illuminazione elettrica delle città e delle abitazioni borghesi (invenzione lampadina elettrica) - acqua corrente e servizi igienici interni (case borghesi) - nascita delle comunicazioni di massa : telefoni e mezzi di trasporto di massa (aerei, treni, automobil i). Gli aerei iniziarono a solcare i cieli stabilmente a partire dal L invenzione del nuovo motore a turbina rese possibile l incremento dei trasporti marittimi - rivoluzione energetica con l impiego del petrolio e del motore a scoppio -nascita dell industria chimica: fertilizzanti chimici e nuove leghe metalliche (alluminio e acciaio) - scoperta della radioattività e dei raggi X - la teoria dei quanti (Planck) e della relatività (Einstein) per cui l universo non è più finito - effetto/i della teoria einsteiniana sul piano filosofico e dei modelli interpretativi della realtà. Crisi dei modelli ottocenteschi e riconoscimento della dimensione del tempo interiore come durata (Bergson) accanto al tempo razionale della fisica e della vita quotidiana. Centralità del soggetto nel processo percettivo che culmina con la scoperta dell inconscio di Sigmund Freud. - la centralità del soggetto e della percezione soggettiva è al centro dell attività delle avanguardie storiche che interessano l intero campo artistico (musica, teatro, pittura soprattutto, scultura, e letteratura). La letteratura ha al centro la percezione soggettiva del tempo (Joyce, Proust). Frammentazione della realtà e legame intimo con gli stati emotivi. Crisi del modello dell artista-vate e accentuazione dei caratteri di crisi di cui si fa portatore l artista. 3
4 IL MONDO ALLA VIGILIA DELLA GRANDE GUERRA ( ) LA NASCITA DELLA SOCIETÀ DI MASSA La crescita demografica Il protagonismo della borhesia Le migrazioni e la crescita urbana Allargamento del diritto di voto ed emancipazione femminile Socialismo e nazionalismo Sviluppo della società civile Nuove forme di rappresentanza politica: i partiti di massa e la nascita dei sindacati Il rinnovamento della Chiesa Cattolica SOCIETÀ DI MASSA La crescita demografica: caratteristica comune a quasi tutti i popoli europei, nel corso del XIX secolo fu un tasso di crescita demografica particolarmente elevato, dovuto principalmente alla diminuzione della mortalità soprattutto infantile, grazie ai grandi progressi compiuti dalla fisiologia e dagli strumenti terapeutici - e le migliorate condizioni di vita. I tassi di crescita della popolazione furono assai elevati in Europa rispetto all Africa e all Asia. Diminuzione dei nuclei familiari Le classi sociali all inizio del secolo. L aristocrazia rimane la classe dominante da cui provengono gli esponenti politici. Le attività svolte dalla classe nobiliare erano legate alla gestione dei patrimoni ereditari e a quella di funzionario. Ma è la borghesia la grande protagonista del XX secolo, articolata al suo interno in grande, media e piccola borghesia (rispettivamente imprenditori/funzionari pubblici/ artigiani). Permane ancora all inizio secolo la tradizionale diffidenza della nobiltà nei confronti della dinamica e intraprendente borghesia. Lo sviluppo industriale provoca la nascita del proletariato urbano, dove le condizioni di vita variavano a seconda che si trattasse di operai specializzati per degradare al livello dei lavoratori a giornata e dei diseredati sociali. Si accentua la frattura fra città e campagna che produsse una poderosa ondata migratoria verso le Americhe. 4
5 I contadini costituivano la classe sociale più numerosa dell Europa. Il mondo agricolo era meno incline alle trasformazioni (il cosiddetto immobilismo contadino) anche se in molta parte dell Europa orientale era presente il latifondo e il legame servile con la terra. Le migrazioni e la crescita urbana: il fenomeno dell emigrazione, soprattutto in direzione delle Americhe, fu cospicuo, degli Stati Uniti e, in minor misura, dei Paesi dell America Latina. Negli Stati Uniti la crescita demografica li portò da 23 a 76 milioni di abitanti nella seconda metà del XIX secolo, per raggiungere i 100 milioni nell anno dello scoppio della Grande Guerra (1914), quando i flussi migratori dall Europa s interruppero. In Europa il fenomeno della crescita demografica si accompagnò all aumento della popolazione urbana, conseguenza diretta dell industrializzazione. Oltre alla dilatazione di antichi centri urbani, sorsero nuove città, laddove esistevano risorse minerarie cospicue. Allargamento del diritto di voto ed emancipazione femminile. Tra la fine dell Ottocento e inizio Novecento nella società di massa si afferma la tendenza alla più larga partecipazione alla vita politica. Da qui la richiesta di un allargamento della base elettorale indipendentemente dal censo (e sempre limitata ai soli maschi maggiorenni). Nel 1890 il suffragio universale maschile era praticato solo in Francia, Svizzera e Germania. Successivamente si aggiungono Spagna (1890), Belgio (1893), Norvegia (1898), Austria e Granducato di Finlandia (che apparteneva all Impero russo) nel 1907, Italia (1912). Inghilterra e Olanda dopo la prima guerra mondiale. Norvegia e Finlandia saranno i primi paesi concedere il diritto di voto alle donne. Il nuovo secolo vede la nascita dei primi movimenti di emancipazione femminile. Fino ad allora il ruolo della donna era subalterno a quello dell uomo-marito, secondo quanto definito nel Codice napoleonico, applicato nella maggior parte dei paesi europei. I movimenti di emancipazione sorsero in Gran Bretagna, Stati Uniti, Danimarca e in ambiente borghese. Essi si caratterizzavano per l uniformità delle richieste: diritto all istruzione, diritto di voto, parità giuridica. Proprio la battaglia prioritaria per il suffragio universale valse loro l appellativo di suffragette.in Inghilterra dove l attivismo femminile era particolarmente evidente (Emmeline Pankhurst) rese possibile il diritto di voto alle donne alle amministrative del 1869 e nel 1918 alle politiche. Molto attiva era anche la partecipazione femminile nelle organizzazioni sindacali dove chiedevano la tutela della maternità e riconoscimento dei diritti delle lavoratrici al pari degli uomini. 5
6 crescita demografica urbanizzazione, con concentrazione nelle città di grandi masse di operai CONFLITTI SOCIALI i proletari urbani cominciarono a organizzarsi e a chiedere di avere un ruolo attivo nella politica e nella società Nascita dei movimenti nazionalisti e socialisti esprimono i timori della borghesia verso la crescita del movimento operaio e la reazione contro gli spiriti internazionalistici di classe accolgono il consenso e le istanze degli operai ispirandosi a teorie internazionalistiche 6
7 NUOVE FORME DI RAPPRESENTANZA POLITICA: I PARTITI DI MASSA E LA NASCITA DEI SINDACATI. SVILUPPO DELLA SOCIETÀ CIVILE. Con il progresso economico e l irruzione delle masse nella storia alla fine dell Ottocento si assiste al passaggio delle associazioni socialiste in veri e propri partiti di massa. I primi partiti politici di massa portarono allo sviluppo della società civile SOCIETÀ CIVILE nasce da forme di associazionismo private, come i partiti, e agiscono in modo autonomo nella società SOCIETÀ POLITICA è espressione del potere statale, cioè dello Stato SOCIETÀ CIVILE comprende l ambito delle relazioni civili, sociali, economiche tra gli individui, i ceti e le classi sociali elaborazione di una cultura autonoma e di forme di associazionismo La reazione delle classi dirigenti NAZION ALIZZAZIONE DELLE MASSE Tentativo delle classi dirigenti di controllare la partecipazione delle masse le masse alla dei cittadini vita nazionale, riescono attraverso a influenzare l associazio la nismo e i riti vita politica in quanto soggetti attivi collettivi, specie patriottici 7
8 DIRITTO DI VOTO le masse dei cittadini riescono a influenzare la vita politica in quanto soggetti attivi PARTITI DI MASSA PASSAGGIO D ALL A SOCIETÀ LIBERALE ALLA SOCIETÀ LIBERALDEMOCRATIC A: superamento della concezione censitaria Francia 1870 Germania 1871 Svizzera 1874 Belgio 1893 Olanda 1896 Suffragio universale (maschile) Norvegia 1898 Austria 1907 Ungheria 1918 Italia 1912 Inghilterra 1918 Il modello del partito di massa va quindi messo in relazione con l allargamento del diritt o di voto alle grandi masse che determinò mutamenti di rilievo nelle forme organizzative e nei meccanismi della lotta politica. Il nuovo modello del partito d i massa fu quello proposto per la prima volta dai socialdemocratici tedeschi. Esso si basava sull inquadramento di larghi strati della popolazione mediante una struttura permanente che giungeva fino al livello locale delle sezioni e federazioni e facente capo a un dirigente. 8
9 - L ORGANIZZAZIONE DEI PARTITI POLITICI Superata una prima fase federativa, i partiti si organizzarono all interno della società civile secondo una struttura centralizzata (ceto dirigente e segretario politico) che stabiliva e decideva le strategie e gli indirizzi, con un seguito di militanti che talvolta esprimevano la propria appartenenza al partito con una vera e propria iscrizione, cui seguiva il rilascio di una tessera di riconoscimento. nuovo concetto di rappresentanza collettiva che subentra al tradizionale basato in senso individuale, diretto, senza mediazioni. I partiti, in quanto nuovi soggetti politici, modificano il concetto stesso di Parlamento, ridotto talvolta a luogo di discussione. Cambiano i luoghi della vita politica e per la prima volta entrano le strade, i paesi, le città, le sedi dei partiti, le fabbriche, le cooperative agricole, i sindacati. Attraverso la mediazione dei partiti e dei movimenti, le masse degli operai e dei contadini potevano fare sentire la propria voce. Alla vigilia della Prima guerra mondiale in tutta l Europa occidentale accanto ai trad izionali gruppi di notabili aristocratici si affiancavano ormai nuovi centri di potere 9
10 I PARTITI SOCIALISTI EUROPEI: ricoprono un ruolo di primo piano sotto il profilo politico e sociale 1875 Germania Francia 1892 Italia 1893 Inghilterra 1898 Russia Fondazione del primo Partito Socialdemocratico tedesco che nel 1890 prenderà il nome di Partito Socialdemocratico della Germania (SPD) durante il Congresso nella città di Gotha dove vengono chieste la collettivizzazione dei mezzi di produzione e la formazione di un esercito popolare. Leader della socialdemocrazia tedesca è Eduard Bernstein Scioglimento della Prima Internazionale fondata a Londra nel 1864 da Marx con lo scopo di emancipazione economica della classe operaia. La causa fu anche la separazione dai socialisti degli anarchici guidati dal russo M. Bakunin. Nasce Il Partito Operaio Francese. Situazione frammentata a causa della divisione fra socialisti intransigenti e riformisti e ricomposta solo nel 1905 con la fondazione del partito socialista nell ambito della sezione francese dell internazionale operaia (sfio). La sinistra francese si opponeva al governo borghese, ma era ben integra nelle istituzioni: tutte le forze politiche, infatti, erano concordi nel condividere i comuni valori repubblicani. Nasce il Partito dei lavoratori italiani che nel 1895 prende il nome di Partito socialista italiano. Non si affermò mai un forte movimento socialista di tipo marxista, anche perché nel movimento operario britannico avevano assunto una posizione di centralità assoluta le Trade Unions (= sindacati), dalle quali sarebbe nato il Partito Laburista (1906) di stampo riformista e gradualista, destinato a soppiantare il Partito liberale dei Whig, che aveva rappresentato, fino ad allora, i ceti industriali britannici, operai compresi. Viene fondato il Partito Socialdemocratico nella clandestinità. In assenza di un vero proletariato industriale, il Partito teorizzava una via russa al socialismo attraverso l istituzione di comunità rurali. Un altra componente del socialismo russo era quella guidata da Lenin che nel 1902 teorizzò l organizzazione di un partito di rivoluzionari di professione che dovevano realizzare la dittatura del proletariato, passaggio obbligato per Lenin prima del raggiungimento della società socialista. 10
11 1889: NASCITA DELLA SECONDA INTERNAZIONALE, QUALE ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI ne sono esclusi gli anarchici contrapposizione tra: ala rivoluzionaria ala riformistica trasformazione della società borghese trasformazione della società borghese attraverso l azione graduale di riforme (es. il diritto di voto) e l alleanza con le forze democratiche borghesi attraverso l azione rivoluzionaria (Marx) proletarizzazione della società vs proletarizzazione politica mediante la lotta di classe e la dittatura del proletariato (Marx) revisionismo di Eduard Bernstein ( ); revisione della teoria marxista passato dalla fase marxista (Congresso Erfurt 1891) a posizioni revisioniste basate su istanze di riforme dall interno e non più rivoluzionarie sindacalismo rivoluzionario-anrchico di Georges Sorel ( ) - I motivi del fallimento del programma originario della Seconda Internazionale : a) mancanza di una omogeneità politica a tutti i partiti socialisti b) specificità nazionali che innescavano diversità marcate nei vari contesti nazionali, legate al senso di appartenenza alla comunità nazionale 11
12 c) diversità di contesti economici, sociali e culturali tra i vari paesi europei che richiedevano soluzioni diverse per ogni paese. Vedi schema p. 18 Bertini, Le differenti correnti del socialismo LA NASCIT A DEI SINDAC AT I OPERAI Cosa sono Forme di organizzazione autonoma di massa Quando e dove nascono I primi sindacati nascono in Germania nel 1892 e in Francia nel In Inghilterra il Partito Laburista nel 1900 formò con le Trade Unions una confederazione per rappresentare la classe operaia. In Italia nel 1906 viene fondata la Confederazione Generale del Lavoro (CGdL) Obiettivi/Finalità - Miglioramento delle condizioni salariali e delle condizioni la vorative (obiettivi economici) - Partecipazione alla vita s tatale e al bene pubblico (obiettivi politici) in una fase successiva Evoluzione Grandi Confederazioni nazionali Strumenti di lotta Sciopero a cui gli imprenditori opponevano le serrate (= chiusura fabbriche) Tipologie Sindacalismo rivoluzionario teorizzato da Sorel esaltazione dei miti politici a supporto di un progetto politico basato sull azione violenta di conquista del potere. Lo sciopero come tappa (economica) intermedia tesa all attacco finale al potere borghese. Il sindacalismo riv oluzionario rimase una corrente minoritaria 12
13 IL RINNOVAMENTO DELLA CHIESA CATTOLICA E L ASSOCIAZIONISMO CATTOLICO Il movimento cristiano-sociale L enciclica Rerum novarum di Leone XIII ( ) ispirato da una corrente di pensiero in invito ai cattolici a farsi promotori di iniziative cui il messaggio cristiano è contestualizzato in campo sociale. Al centro dell enciclica sta nell ambito di una società in rapido cambiamento il principio solidaristico che negava la contrapposizione fra capitalisti e lavoratori, fissando la giusta mercede cioè il giusto salario da corrispondere a tutti, inteso attenzione alla questione sociale per evitare derive sia come riscontro economico che come dovere morale rivoluzionarie da cui deriva l attenzion e dei vertici per assicurare una vita dignitosa ai lavoratori e famiglie ecclesiastici alla società liberale-borghese, criticata per lo sfruttamento dei contadini e delle masse operaie urbane nascita dell associazionismo cattolico nelle campagne (casse rurali, leghe di braccianti) duplice critica della chiesa al liberalismo della società e nelle città (società operaie). Nascita di capitalista e critica al socialismo per l ateismo e il organizzazioni sindacali di ispirazione cattolica. progetto rivoluzionario la novità della Rerum Novarum consiste nella sensibilizzazione dei cattolici all impegno sociale, mentre permaneva la diffidenza della Chiesa verso l attività politica, sancita dall enciclica Non expedit, ossia il divieto per i cattolici di partecipare alle elezioni politiche, in vigore fino al termine della Prima Guerra Mondiale 13
14 Lessico: Enciclica: è una lettera circolare con cui il papa rende noto al mondo il suo pensi ero su particolari argomenti riguardanti la dottrina e l organizzazione della chiesa IL MODERNISMO Parallelamente all apertura del mondo cattolico verso il mondo operario espressa nella Rerum novarum, emerse una nuova tendenza politica, la democrazia crist iana, che mirava a conciliare la dottrina cattolica con la prassi e gli istituti della democrazia. Da qui prese stimolo la corrente religiosa del modernismo, così detta perché tentava di reinterpretare la dottrina cattolica in chiave moderna, applicando i metodi della critica storica e filologica delle Sacre Scritture. Il pontificato di PIO X, successore di Leone XIII dal 1903 al 1914 fu decisamente avverso al modernismo e i democratici si videro proibita ogni azione politica che fosse indipendente dalle gerarchie ecclesiastiche, mentre il modernismo fu colpito da scomunica (Romolo Murri) I MOVIMENTI NAZIONALISTI Alla fine dell 800 il nazionalismo finì spesso col legarsi alla lotta contro il socialismo e alla difesa dell ordine sociale esistente, collegandosi spesso anche alle teorie razziste allora in voga. In Gran Bretagna il consenso alla causa imperiale non assunse contenuti polem ici nei confronti delle istituzioni liberali, mentre in Francia il vessillo del nazionalismo fu innalzato in polemica con la classe dirigente repubblicana sia dai nostalgici del militarismo bonapartista sia dai gruppi reazionari e antisemiti. Una forte componente antiebraica fu presente anche nei movimenti nazionalisti dei paesi di lingua tedesca, nei quali l antisemitismo si appoggiava su presupposti razzisti. In Germania si svilupparono i movimenti pangermanisti, mentre in Russia e nei paesi dell Europa orientale quelli panslavisti: entrambi si basavano su ideologie tradizionaliste e largamente intrise di razzismo. Una reazione all antisemitismo fu la nascita del SIONISMO, che si proponeva di restituire un identità nazionale alle popolazioni israelite sparse per il mondo e di promuovere la costituzione di uno Stato ebraico in Palestina. Sion = collina su cui sorge l antica Gerusalemme Theodor Herzl: scrittore ebreo viennese autore del testo Lo stato ebraico (1896) che segna la fondazione del sionismo. 14
15 Antisemitismo La parola antisemitismo, usata per la prima vota all inizio dell 800, indica l atteggiamento di avversione e di lotta contro gi ebrei. Questa ostilità, però, ha origini ben più antiche. Fin da primi secoli del cristianesimo, infatti, si sviluppò un avversione religiosa contro gli ebrei, accusati di aver ucciso il figlio di Dio, mentre più tardi si diffuse un ostilità economico-sociale, determinata dalla costituzione degli ebrei in gruppi chiusi che, a causa dei divieti della Chiesa ai propri fedeli, si trovarono a esercitare il monopolio del prestito di denaro. L antisemitismo della seconda metà dei 800, tuttavia, si distinse dalla precedente ostilità antiebraica per la pretesa d fondarsi su una contrapposizione non religiosa ma razziale, basata su presunti criteri scientifici. Nacque allora un'ideologia che divenne la base di veri e propri programmi politici. 15
16 PAESI EUROPEI E ITALIA AGLI INIZI DEL SECOLO LA GRAN BRETAGNA Fino allo scoppio della prima guerra mondiale la Gran Bretagna vive un periodo di espansione coloniale che assicura benessere e prosperità. A cavallo fra i due secoli la scena politica è dominata dai governi di coalizione fra conservatori e liberali unionisti di J. Chamberlain che cercarono di unire all espansione imperialistica una politica di riforme sociali. Nel 1906 il successo dei liberali segnò un mutamento in senso progressista che trovò il suo momento più importante nella battaglia per la riduzione dei poteri della Camera dei Lord (Parliamentary Bill del 1911: la Camera dei Lord non aveva più il diritto di veto nelle decisioni prese nelle Camera dei Comuni : guerra anglo-boera in Sudafrica. La guerra appannò l immagine internazionale della Gran Bretagna poiché la guerra era rivolta contro un popolo di origine europea (i boeri, discendenti dei coloni olandesi) che rivendicavano i loro insediamenti dell Orange e Transvaal da loro fondati nel XIX secolo. La vittoria finale inglese nel 1902 costerà agli inglesi migliaia di morti. Nel 1910 la Gran Bretagna riconoscerà l autonomia degli stati boeri che provoca la nascita dell Unione Sudafricana muore la regina Vittoria e la Gran Bretagna perde la sovrana che più di tutti aveva incarnato l imperialismo britannico : alle elezioni i liberali ottengono la maggioranza parlamentare. Politica meno aggressiva in campo coloniale e piano di riforme sociali, tra cui una politica fiscale fortemente progressiva, mirante a colpire i grandi patrimoni : nuovo progetto di Home Rule per l Irlanda: sostanziale autonomia del Parlamento irlandese (tranne finanza, politica estera ed esercito). Ostilità del Partito Sinn Fein che non accettava nessun compromesso con l Inghilterra : nascita del Partito Laburista di ispirazione socialista e riformista. Gradualmente si sostituirà al Partito Liberale. A fine secolo in Francia non c è una forza politica dotata di solida maggioranza con l effetto di incertezza politica del Paese. 16
17 LA FRANCIA DI FINE OTTOCENTO Argomento già trattato volume 2 Bertini e schemi docente. In sintesi: - il nazionalismo si veste dei sentimenti di rivalsa dopo la sconfitta di Sedan del 1870: Revanchismo; - alla fine secolo XIX e inizio XX la Francia è in paese progredito (specialmente Parigi) e in piena espansione coloniale; - politica interna: il caso Dreyfus accentua lo scontro tra Destra conservatrice e le forze riformiste : alle elezioni vince la coalizione radical-socialista. Programma di laicizzazione dello Stato e scontro con la Chiesa che porta alla rottura definitiva dei rapporti con il Vaticano nel 1905 (governo di Émile Combes). Governo a direzione radicale di Georges Clemenceau che fronteggia faticosamente manifestazioni operaie e successivamente governo a direzione radicale di A. Briand: riforme sociali ma politica repressiva per le manifestazioni operaie che provoca la critica dei socialisti e l appoggio della borghesia. 17
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