Anima Tricolore. FondO Linea Mercati

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1 Anima Tricolore FondO Linea Mercati Anima Tricolore

2 ANIMA SGR SPA Capitale Sociale: Euro ,00 interamente sottoscritto e versato. La SGR è soggetta all attività di direzione e coordinamento dell azionista unico Asset Management Holding S.p.A. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente: Maurizio Biliotti Vice Presidente Nicola Romito Amministratore Delegato e Direttore Generale: Marco Carreri Consiglieri: Elio Canovi Federico Vitto Francesco Minelli Paolo Maria Mottura (Indipendente) Stefano Russo (Indipendente) Giuseppe Zadra (Indipendente) COLLEGIO SINDACALE Presidente: Tommaso Di Tanno Sindaci effettivi: Alessandro Grange Giacinto Sarubbi Sindaci Supplenti: Raffaele Bini Enrico Radice SOCIETÀ DI REVISIONE Reconta Ernst & Young S.p.A. BANCA DEPOSITARIA BNP Paribas Securities Services SA Succursale di Milano

3 RELAZIONE SEMESTRALE AL 29 GIUGNO 2012 La relazione semestrale si compone di una nota illustrativa e di una situazione patrimoniale ed è stata redatta conformemente agli schemi stabiliti dal Provvedimento della Banca d Italia del 14 aprile La relazione semestrale è redatta in unità di Euro, senza cifre decimali. NOTA ILLUSTRATIVA QUADRO MACROECONOMICO Il 2011 si era chiuso con una modesta ri-accelerazione dell attività economica mondiale che si è esaurita tutta nel primo trimestre Da aprile, gli indici di diffusione globali PMI hanno mostrato un ulteriore progressivo cedimento, che li ha portati su livelli solitamente associati con profilo piatto dell economia. Nel settore manifatturiero, l indice di attività segnala per la prima volta dal 2009 una moderata contrazione dell attività a livello globale. Il peggioramento della situazione economica riflette in parte tendenze locali al rallentamento della domanda interna, alimentate da fattori specifici e disgiunti. Un importante eccezione è la crisi del debito nell Eurozona, la quale sta ormai esercitando effetti depressivi sulla domanda di importazioni dell area e sul clima di fiducia globale che necessariamente si ripercuotono sulle prospettive di crescita anche fuori dal continente europeo. Nonostante il rallentamento non stia interessando anche le economie avanzate, l espansione del PIL mondiale a parità di potere d acquisto continua a basarsi, come nel 2011, sul contributo prevalente dei paesi emergenti: di tale contributo, tre quarti sono ascrivibili ai paesi emergenti dell Asia. In America la ripresa prosegue, ma sta rallentando, con crescita modesta della domanda domestica privata, restrizione fiscale e rischi sulla domanda estera. Il PIL nel 2012 dovrebbe crescere del 2,1%, con rischi verso il basso nella seconda metà dell anno; l inflazione è scesa nei primi cinque mesi dell anno da 3,0% a 1,7%. La Fed ha prolungato i programmi di estensione delle scadenze del suo portafoglio e di reinvestimento di cedole e capitale di titoli delle agenzie e di MBS fino a fine 2012, mantenendo una propensione per nuovi interventi. In caso di ulteriore rallentamento della crescita e di mancato aggiustamento del mercato del lavoro, il FOMC è pronto a introdurre nuovo stimolo. L elemento principale di incertezza è la politica fiscale, esacerbata dalle elezioni dell autunno. La legislazione vigente include misure restrittive «automatiche» pari a circa 600 miliardi di dollari: se attuate, darebbero luogo a una contrazione già da inizio Inoltre, a novembre 2012 si dovrebbe nuovamente raggiungere il limite legale del debito. Il 2012 sembra essere invece un anno positivo per l economia giapponese. La crescita quest anno dovrebbe essere pari al 2%, spinta in gran parte dall attività di ricostruzione, dopo -0,7% del L inflazione rimane vicina allo zero per il Anche la BoJ ha ampliato il programma di acquisto titoli a febbraio e ad aprile. Il persistente apprezzamento del cambio e la distanza dell inflazione dall obiettivo dell 1% fanno prevedere altri interventi di acquisto titoli, soprattutto concentrati sui JGB e in misura minore sulle altre classi di attività già incluse nei programmi precedenti. Gli effetti degli interventi della politica monetaria sono modesti, e non riescono a indebolire in modo duraturo il cambio. La situazione dell Eurozona continua a rimanere preoccupante, nonostante il miglioramento nelle condizioni della raccolta delle banche europee consentito dalle misure introdotte dalla BCE. Sul fronte reale, si stanno osservando le prime serie ripercussioni negative sull attività produttiva anche nei paesi core, che pure beneficiano di un mix di condizioni finanziarie e fiscali favorevoli. Sul fronte finanziario, la BCE ha cessato di fornire sostegno al mercato dei titoli di stato dei paesi periferici, scaricando tutto l onere sui fondi europei EFSF/ESM (il primo ormai in via di esaurimento, il secondo ancora da costituire). La banca centrale ormai limita il suo ruolo a quello di garante di un agevole accesso alla liquidità alle banche dell Eurozona. La crisi non sembra 3

4 allontanarsi dalla strada fin qui tracciata: un percorso di graduale risanamento fiscale, con temporanee misure di sostegno finalizzate ad evitare una degenerazione incontrollata, in un contesto di persistente tensione finanziaria che si somma alle misure di austerità nel deprimere la domanda interna. A causa di un allentamento, solo temporaneo dell incertezza legata alle attuali tensioni di mercato, il Pil dell area euro si è progressivamente ridotto nella prima parte del La contrazione a livello aggregato rimane comunque limitata grazie al mix di politiche economiche favorevoli nei paesi core e grazie ad un contesto internazionale non recessivo. L export infatti rimane tuttora l unico motore di crescita, in presenza di una domanda domestica fortemente colpita dalla restrizione fiscale (oltre che dagli effetti sul credito delle tensioni finanziarie). In Cina, la crescita del PIL ha registrato il tasso tendenziale più basso degli ultimi due anni, nel 1 trimestre del 2012 (8,1% a/a), in un trend di rallentamento che prosegue dall inizio del 2010, a causa della decelerazione degli investimenti e di un minor contributo del canale estero. Tuttavia l allentamento della politica monetaria, insieme a un accelerazione nell approvazione dei nuovi progetti da parte della NDRC (National Development Reform Commission), dovrebbe favorire un moderato recupero degli investimenti nella seconda parte dell anno. Il calo del prezzo del petrolio e delle materie prime alimentari ha contribuito ad una discesa dell inflazione che potrà continuare anche nei prossimi mesi lasciando spazio ad un ulteriore allentamento della politica monetaria. La politica monetaria Nelle precedenti crisi finanziarie l allentamento delle condizioni monetarie attraverso la discesa dei rendimenti e la svalutazione del cambio gettavano le basi della successiva ripresa. Nei paesi avanzati, con poche eccezioni, lo spazio di un ulteriore allentamento delle condizioni finanziarie è ormai legato a misure non convenzionali, come i programmi di acquisto di Titoli di Stato o di obbligazioni garantite da prestiti, oppure a un calo autonomo dei premi al rischio. La creazione aggressiva di base monetaria fatica però a tradursi in nuovi impieghi: il clima di tensione finanziaria e l incertezza sugli sviluppi macroeconomici, infatti, favoriscono l accumulo di riserve libere da parte del sistema bancario. Una tendenza questa che comincia a essere contrastata cancellando la remunerazione, abitualmente prevista per i depositi di liquidità presso la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve americana. I mercati finanziari L andamento dei titoli di Stato Italiano nel primo semestre è stato caratterizzato da un netto ribasso dei rendimenti sino a metà marzo; l anno si era aperto con il rendimento del BTP decennale intorno al 7%, per poi scendere in area 5% a fine trimestre. La performance particolarmente positiva va imputata soprattutto al successo delle operazioni di rifinanziamento della Banca Centrale Europea. Venuto meno l effetto di tali operazioni, nella seconda parte del semestre, si è assistito ad una fase di rialzo dei rendimenti. Nel corso del primo trimestre dell anno il decennale tedesco è stato caratterizzato da una sostanziale stabilità dei rendimenti, in un range tra 1,8% e 2%. Successivamente, si è assistito al ritorno della volatilità su mercati che ha favorito la corsa ai titoli risk-free, tra questi le emissioni del debito tedesco, che hanno visto scendere i rendimenti su tutta la curva, toccando quota 0% sul 2 anni e chiudendo il semestre ad 1,5% sul decennale. Infine, l andamento del Treasury bond americano, anch esso ipoteticamente privo di rischio emittente, è stato caratterizzato da un primo trimestre con rendimenti in rialzo, dal 2% d inizio gennaio sino a toccare 2,4% a marzo, per l ottimismo sulla crescita economica del paese; mentre nella seconda parte del periodo la fuga verso il risk-free dei mercati finanziari ha coinvolto anche i titoli americani con rendimenti sul decennale scesi a 1,6% a fine periodo. Anche per i mercati azionari il primo semestre è stato caratterizzato da un andamento fortemente differenziato e volatile: dopo una prima parte nella quale è proseguito il movimento rialzista iniziato nell autunno dell anno precedente, a partire da marzo è iniziata una fase di maggiore cautela ed avversione al rischio come 4

5 conseguenza dei rinnovati timori sulla stabilità finanziaria dell Eurozona e del conseguente peggioramento del contesto macroeconomico a livello globale. A livello geografico, nonostante il rallentamento del secondo trimestre, alcuni indici hanno comunque ottenuto performance positive. In particolare il mercato statunitense, riflettendo la buona dinamica degli utili aziendali, ha chiuso i primi sei mesi dell anno in rialzo dell 8,3%. Complice il clima di generale sfiducia sulla capacità della politica di fronteggiare la crisi dell eurozona, i mercati Europei hanno avuto performance più contenute (Eurostoxx -2,2%; Stoxx ,7%) e con una marcata differenziazione tra i vari mercati e i paesi ritenuti più forti dal punto di vista delle finanze pubbliche particolarmente premiati (l indice tedesco DAX +8,8%), mentre è stata penalizzata tutta l area mediterranea e in generale i paesi ritenuti più deboli all interno dell Eurozona (Spagna -17,1% e Italia -5,4%). Positivo l andamento del mercato giapponese (+6,5%) dove l attività di ricostruzione e il ripristino di capacità produttiva successiva al terremoto del 2011 sostiene l andamento dell economia. Anche i mercati emergenti dopo un primo trimestre particolarmente positivo hanno eroso buona parte dei guadagni complice il rallentamento globale; in particolare si segnalano performance positive sul mercato asiatico (Honk Kong +5,5%) e anche più marcate e superiori al 20% in alcuni paesi del sudest asiatico come Thailandia e Filippine, mentre più debole è stato il Centro/Sud America dove pesa l andamento particolarmente debole del Brasile (-6,0%), in parte controbilanciato dal buon andamento del Messico (+8,4%) ma anche di Cile e Perù. Tra le migliore performance all interno dei Paesi Emergenti spicca anche il +21% dell indice azionario della Turchia. A livello settoriale hanno avuto significative performance positive alcuni settori difensivi (alimentare, farmaceutico) mentre i più deboli sono stati i settori maggiormente ciclici come quello delle materie prime e il settore finanziario penalizzato sia dall avversione al rischio legata alla situazione di incertezza presente nell Eurozona sia dalla necessità di adeguarsi ai più rigorosi requisiti patrimoniali in via di introduzione. Nel primo trimestre del 2012 il mercato delle emissioni investment grade ha ritrovato una performance particolarmente positiva legata soprattutto alle operazioni di rifinanziamento della Banca Centrale Europea. Particolarmente brillante è stata la performance delle obbligazioni bancarie relativa ad emittenti italiani e spagnoli, molto penalizzate nella seconda parte del Nella seconda metà del primo semestre si è assistito al ritorno della volatilità, all aumento delle tensioni in Europa ed al riacuirsi dei dubbi sul sistema finanziario spagnolo; tutto ciò ha contribuito ad un riposizionamento degli spread su livelli più alti, con conseguente caduta dei corsi. Anche gli spread del comparto high yield hanno registrato una notevole contrazione fino alla metà di marzo complice il duplice intervento di politica monetaria da parte della Bce. Il settore che ne ha maggiormente beneficiato è stato quello dei titoli finanziari. Nella seconda parte del semestre, parallelamente alle tensioni sui titoli di stato periferici, anche i prezzi degli high yield europei hanno subito un parziale ridimensionamento. Pur con minore volatilità dei mercati corporate europei gli spread del comparto dei Paesi emergenti hanno beneficiato del buon andamento generalizzato dei mercati finanziari della prima parte dell anno. Nel secondo semestre, la buona performance del mercato dei titoli di Stato americani ha permesso il mantenimento della performance positiva, nonostante le tensioni registrate dai singoli emittenti. Le prospettive L espansione economica globale è andata raffreddandosi. Non tutta la responsabilità è imputabile alla crisi dell area Euro, ma non vi è dubbio che quest ultima stia giocando un ruolo cruciale soprattutto nel rallentare il commercio mondiale e nel minare il clima di fiducia degli operatori economici. Poco può essere fatto dalle politiche monetarie nel breve periodo mentre è necessario che le tensioni politiche si riducano favorendo una minor incertezza, fattore che si sta dimostrando chiave di volta nella programmazione degli investimenti. Le attese insistono per una crescita moderata nella seconda parte dell anno, in Europa come nei principali paesi del vecchio continente. Più favorevole la visione sui Paesi emergenti che potrebbe rispondere positivamente a condizioni finanziarie in via di allentamento. 5

6 ANIMA SGR S.p.A. Il mercato dei titoli di Stato italiani deve rispondere sia a fattori domestici sia a fattori più propriamente riguardanti l evoluzione del processo europeo di risoluzione della crisi. Di fatto il primo trimestre è iniziato all insegna dell interventismo della BCE e dell accordo EU sul fiscal compact. Il fondo Anima Tricolore, partito solo il 31 gennaio, ha comunque beneficiato di questo periodo di riduzione dei rendimenti dei titoli governativi italiani. Durante questo periodo il posizionamento è stato caratterizzato da una duration leggermente superiore al parametro di riferimento, attuata principalmente attraverso l investimento in BTP a breve scadenza. Il secondo trimestre invece ha visto nuovamente la Grecia come fattore di rischio sistemico derivante dalle elezioni politiche. Inoltre il peggioramento dei conti in Spagna e le difficoltà del sistema bancario (es Bankia), hanno portato ad un allargamento degli spread di tutta la periferia, compresa l Italia, rispetto ai tassi tedeschi. Durante questo periodo è stata ridotta la duration in modo da ridurre la sensibilità ad un possibile aumento dei tassi di interesse dei BTP. L ultima parte del mese di maggio ed il mese di giugno sono stati caratterizzati da una sostanziale neutralità in termini di peso e duration. Il fondo non investe in titoli obbligazionari societari. Nella gestione del portafoglio ci si avvale di strumenti di natura quantitativa in aggiunta all analisi macroeconomica. Inoltre si è tatticamente ricorso coerentemente con quanto previsto dal Regolamento di gestione e nel rispetto dei limiti prudenziali stabiliti dalla normativa anche all utilizzo di strumenti finanziari derivati sia per finalità di copertura del rischio di portafoglio, sia in sostituzione dell acquisto dei titoli sottostanti. Da inizio anno il fondo ha conseguito una performance assoluta positiva grazie all andamento del mercato dei titoli di Stato italiani. In termini relativi il rendimento è stato superiore a quello del parametro di riferimento. 6

7 SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ Valore complessivo Situazione al 29/06/2012 In percentuale del totale attività Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In percentuale del totale attività A. Strumenti finanziari quotati ,286 A1. Titoli di debito ,286 A1.1 Titoli di Stato ,286 A1.2 Altri A2. Titoli di capitale A3. Parti di oicr B. Strumenti finanziari non quotati B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di oicr C. Strumenti finanziari derivati ,184 C1. Margini c/o organismi di compensaz.e garanzia ,184 C2. Opzioni, premi o altri strum. finanz.derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strum.finanz.derivati non quotati D. Depositi bancari D1. A vista D2. Altri E. Pronti contro termine attivi e operazioni assimilate F. Posizione Netta di Liquidità ,351 F1. Liquidità disponibile ,171 F2. Liquidità da ricevere per operaz.da regolare ,049 F3. Liquidità da consegnare per operaz.da regolare ,184 F6. Liquidità da ricevere per sottoscriz.da regolare ,315 G. Altre attività ,179 G1. Ratei attivi ,179 G2. Risparmio d'imposta G3. Altre TOTALE ATTIVITA' ,000 7

8 SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 PASSIVITÀ E NETTO Situazione al 29/06/2012 Valore complessivo Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo H. Finanziamenti ricevuti I. Pronti contro termine passivi e operazioni assimilate L. Strumenti finanziari derivati L1. Opzioni premi o altri strum.finanz.derivati quotati L2. Opzioni premi o altri strum.finanz.derivati non quotati M. Debiti verso i partecipanti M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri debiti N. Altre passività N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti d'imposta N3. Altre -329 TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Numero delle quote in circolazione ,055 Valore unitario delle quote 5,183 Movimenti delle quote nel semestre Quote emesse ,204 Quote rimborsate ,149 8

9 Elenco strumenti finanziari Titoli Divisa Quantità Controvalore in Euro % incidenza su attività del Fondo CCT TV 15/10/17 EUR ,623 BTP I/L 3,55% 11/06/16 (FLOOR 1) EUR ,156 BTP 4,25% 01/07/2014 EUR ,685 BTP 5,00% 01/03/2022 EUR ,175 BTP 5,50% 01/09/2022 EUR ,919 BTP 2,50% 01/03/15 EUR ,221 BTP 6,50% 01/11/27 EUR ,201 BTP 6,00% 15/11/2014 EUR ,243 BTP 5,25% 01/08/2017 EUR ,069 BTP 4,75% 01/06/2017 EUR ,949 BTP 6,00% 01/05/2031 EUR ,931 BTP 5,00% 01/08/2039 EUR ,429 BTP 5,00% 01/09/2040 EUR ,419 BTP 5,75% 01/02/2033 EUR ,871 BTP 5,00% 01/08/2034 EUR , ,286 Note: L'elenco riporta i primi cinquanta titoli che compongono il portafoglio del fondo, e tutti quelli che superano lo 0,5% di incidenza del fondo stesso. 9

10 Società di gestione del risparmio Soggetta all attività di direzione e coordinamento del socio unico Asset Management Holding S.p.A. Corso Garibaldi Milano Telefono: Numero verde: Info: clienti@animasgr.it

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