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1 L IMPRESA E IL MERCATO PROF.SSA IVANA QUINTO

2 Indice 1 L IMPRESA E L AMBIENTE I 4 SOTTO-SISTEMI INTERAGENTI CON L IMPRESA IL MERCATO LE FORME DI MERCATO LA CONCORRENZA PERFETTA IL MONOPOLIO L OLIGOPOLIO LA CONCORRENZA MONOPOLISTICA BIBLIOGRAFIA di 14

3 1 L impresa e l ambiente L impresa nel suo operare entra in relazione con una pluralità di soggetti esterni (clienti, fornitori, istituzioni pubbliche ecc.). Per tale motivo l impresa deve essere considerata come un sistema aperto verso l ambiente esterno. L impresa è un sistema, cioè un insieme di elementi di varia natura (persone, impianti, sistemi informatici, macchinari) coordinati e finalizzati al raggiungimento di uno specifico scopo. L ambiente esterno di un impresa può essere suddiviso in un ambiente generale e in un ambiente specifico (o di settore). L ambiente generale può a sua volta essere suddiviso in: i) ambiente fisico (risorse naturali, etc); ii) ambiente culturale; iii) ambiente istituzionale (istituzioni, leggi, ordinamenti, etc); iv) ambiente tecnologico (insieme delle conoscenze tecnologiche acquisibili). L ambiente specifico, interno a quello generale, è costituito da: concorrenti delle imprese; fornitori dei fattori produttivi, clienti. 3 di 14

4 2 I 4 sotto-sistemi interagenti con l impresa E possibile individuare 4 sotto-sistemi con cui l impresa interagisce nel corso della sua vita, cioè (Miolo Vitali, 2000): - Macroambiente: ci si riferisce al contesto competitivo globale, continentale (nel nostro caso europeo) e nazionale in cui opera l impresa. Essendo le imprese sempre più internazionalizzate, non possono non considerare l andamento dell economia mondiale. Ciascun macroambiente è formato da vari sottosistemi, ossia quello economico, socio-culturale, politicoistituzionale e fisico-naturale. Ogni sottosistema influenza la vita dell impresa in modo diverso. Ad esempio, con riferimento all ambiente politico-istituzionale, l introduzione di nuove leggi può creare vincoli e/o opportunità per le imprese (normative a tutela dell ambiente o per la sicurezza sui luoghi di lavoro potrebbero richiedere alle imprese di modificare i processi produttivi); con riferimento all ambiente socio-culturale potrebbero intervenire dei cambiamenti nei gusti dei consumatori che impongono alle imprese di modificare i propri prodotti e/o processi produttivi (eliminare l utilizzo dell olio di palma dai prodotti, incremento del consumo di prodotti biologici, etc.). - Microambiente: è la sede dei rapporti di scambio. In particolare, è l ambiente costituito dalle istituzioni ed operatori con cui l impresa si interfaccia in modo diretto e ricorrente. Tra questi abbiamo: il mercato delle materie prime, il mercato finanziario, l ordinamento sindacale e fiscale-tributario, il sistema tecnologico etc. 4 di 14

5 Sistema competitivo: fanno parte di questo sistema i fornitori, acquirenti, entranti potenziali, prodotti sostitutivi e i concorrenti. Inoltre, bisogna considerare anche la dinamica del sistema competitivo, ossia il comportamento dei soggetti, le regole della competizione, l attrattività del mercato. Tali fattori influenzano l impresa e la sua capacità di raggiungere un vantaggio competitivo duraturo e sostenibile. Sistema degli interlocutori sociali (stakeholder): si dividono in soggetti interni all impresa (proprietà, azionisti di maggioranza, management) ed esterni all impresa (azionisti, banche, pubblici amministratori, cittadini). Sono soggetti che a vario titolo sono importanti per la vita e il successo dell impresa. 5 di 14

6 3 Il mercato Le imprese producono beni per il mercato e li cedono ai consumatori a fronte del pagamento di un prezzo. I beni hanno un prezzo perché sono: utili, in quanto soddisfano un bisogno espresso da qualcuno, e scarsi, cioè non sono abbondanti e facilmente disponibili in natura. Il prezzo è una misura del valore che un in individuo è disposto a cedere per godere di un bene scarso e utile. Esistono beni utili, ma non scarsi e beni rari ma non utili; per questi beni il prezzo è nullo. E importante sottolineare che mentre il concetto di scarsità può essere oggettivo, l utilità e quasi sempre soggettiva. In ogni caso non è interesse dell economista stabilire ciò che è utile in assoluto e ciò che non lo è, in altri termini cosa è effettivamente un bisogno. Dal punto di vista della teoria economica un bene è utile purché ci sia almeno un consumatore che lo reputi tale. Le modalità specifiche attraverso cui si formano i prezzi e i valori che questi assumono dipendono dal tipo di mercato. In generale tuttavia, il prezzo è frutto dell incontro tra la domanda e l offerta. Ogni mercato di un dato bene, in un tempo sufficientemente lungo, raggiungerà l equilibrio, per cui si venderà una certa quantità di bene ad un prezzo di equilibrio (Figura 1). In particolare, la curva di domanda si rappresenta su un piano Prezzo/Quantità come una curva inclinata negativamente. Tale curva esprime, per ogni valore del prezzo P, la quantità Q del bene che i consumatori sono disponibili ad acquistare nel mercato considerato. Come mostrato in Figura 1, in corrispondenza del prezzo P1, i consumatori acquisteranno la quantità Q1. 6 di 14

7 Figura 1: Curva di domanda Inoltre, data la pendenza negativa, se il prezzo dovesse diminuire, i consumatori acquisterebbero quantitativi maggiori del bene in questione, viceversa qualora i prezzi fossero alti, solo pochi consumatori sarebbero disposti ad acquistare il bene. In sintesi la curva della domanda rappresenta un comportamento molto plausibile dei consumatori. Infine si assume che i consumatori non siano disposti a pagare a qualunque prezzo un dato bene, in quanto: a) il loro reddito è comunque limitato; b) possono esistere beni sostitutivi, cioè beni diversi che soddisfano lo stesso bisogno a un prezzo più basso; c) non reputano che il valore del prezzo sia commisurato all utilità che derivano dall acquisto del bene. Il punto c) ci dice che il consumatore è razionale, cioè tende a effettuare scelte che massimizzano la propria utilità e che, almeno in economia, tutto ha un prezzo e che il valore di qualunque cosa può essere misurato in termini monetari. La curva di offerta esprime, per ogni valore del prezzo P, la quantità Q del bene che i produttori di quel bene sono disponibili a vendere nel mercato considerato (Figura 2). 7 di 14

8 Figura 2: Curva della offerta In questo caso, più il prezzo del bene è elevato, più i produttori saranno interessati a produrre quantità maggiori del bene in modo da aumentare i loro ricavi e cercare di massimizzare il proprio profitto. L incontro fra domanda e offerta determina la condizione di equilibrio (Figura 3). Figura 3: Equilibrio domanda-offerta 8 di 14

9 4 Le forme di mercato In base alla configurazione che assumono le seguenti variabili si possono individuare diverse forme di mercato: a) omogeneità del prodotto: misura la possibilità da parte del consumatore di distinguere in modo netto tra i prodotti offerti da aziende concorrenti; alcuni prodotti, come l abbigliamento firmato, sono caratterizzato da un elevata disomogeneità, per altri, come alcuni generi alimentari, sono prodotti realizzati da produttori diversi ma sostanzialmente indifferenziati; b) possibilità delle imprese di modificare la quantità di un bene disponibile sul mercato; c) il grado di mobilità dei fattori produttivi: per le imprese può essere più o meno agevole accedere alla tecnologia e alle risorse necessarie alla produzione; la mobilità dei fattori può essere interpretata anche come facilità di accesso e di uscita da un mercato. Nel caso di elevata mobilità si dice che le barriere di ingresso e le barriere di uscita dal mercato sono molto basse; d) la trasparenza del mercato: imprese e consumatori possono avere o meno informazioni complete ed affidabili sul mercato e sul bene in questione. Le tipologie di mercato che saranno analizzate sono: la concorrenza perfetta, il monopolio, l oligopolio e la concorrenza monopolistica. 4.1 La concorrenza perfetta Il mercato concorrenziale si caratterizza per: Un elevatissima omogeneità dei beni realizzati dalle imprese; 9 di 14

10 nessuna possibilità da parte delle imprese di influenzare la quantità di prodotto. In altre parole, dato l elevato numero di imprese ognuna dispone di una quota di mercato molto piccola; elevata mobilità dei fattori: le imprese possono facilmente acquisire i fattori (barriere all ingresso basse) e liberarsene agevolmente (barriere all uscita basse); elevata trasparenza informativa: tanto i consumatori quanto i produttori possono accedere facilmente alle informazioni di cui hanno bisogno per prendere le varie decisioni. Date le caratteristiche sopra esaminate, il mercato in concorrenza perfetta si caratterizza per la presenza di un numero elevato di imprese molto simili tra loro sia in termini di prodotto realizzato che di tecnologia impiegata. 4.2 Il monopolio Nel caso del monopolio esiste una sola impresa che ha la possibilità di definire il prezzo e la quantità da produrre al fine di massimizzare il profitto. Quindi, l impresa che opera in monopolio al fine di ottenere un profitto soddisfacente può agire o sul prezzo del prodotto o sui costi di produzione. Il monopolio viene a determinarsi per diverse ragioni: 1. l impresa possiede una concessione concessa dal governo che le assicura il diritto esclusivo di utilizzare una precisa risorsa produttiva o di offrire un determinato bene o servizio; 10 di 14

11 2. l impresa possiede o controlla l intera offerta di una materia prima o detiene dei fattori produttivi estremamente specializzati (ad es. particolari conoscenze); 3. l impresa riesce a produrre a costi medi di produzione molto bassi (grazie a forti economie di scala) e nessuna altra impresa riesce a fare altrettanto. In regime di monopolio, un impresa tende a produrre meno di quanto necessario per rispondere alla domanda di mercato e a fissare un prezzo più elevato. Per tale ragione lo Stato cerca di avere il ruolo di regolatore e di eliminare i monopoli nella maggior parte dei settori. Rispetto alle quattro variabili precedentemente introdotte, avremo: - la presenza di un solo prodotto quindi non ha senso parlare di differenziazione; - il monopolista decide liberamente quanto prodotto produrre; - la mobilità dei fattori è limitata sia all ingresso (per esempio presenza di concessioni, brevetti, economie di scala) che all uscita; - non ha senso parlare di trasparenza del mercato perché i consumatori non possono decidere nulla e il monopolista possiede tutte le informazioni per prendere le decisioni a suo vantaggio. 4.3 L oligopolio L oligopolio è caratterizzato dalla presenza di un numero assai limitato di imprese che offrono un prodotto che può essere omogeneo o differenziato. Le cause che portano alla formazione di un mercato in oligopolio sono riconducibili alla presenza di barriere alte sia in ingresso (per esempio il possesso di brevetti da parte delle imprese o la necessità di effettuare notevoli investimenti per entrare nel settore, per esempio in ricerca e 11 di 14

12 sviluppo, impianti o campagne pubblicitarie) sia in uscita (a causa di investimenti ingenti e specifici). La maggior parte dei mercati di beni di largo consumo si configurino come oligopoli (si pensi alle automobili, alle telecomunicazioni, alle bevande, ecc.). In questi settori le imprese devono essere efficienti, differenziare il prodotto e prestare attenzione al cliente. Essendo il numero di imprese limitato, il comportamento di ciascuna impresa ha una significativa influenza sul comportamento di tutte le altre imprese. In generale, è possibile distinguere due atteggiamenti concorrenziali opposti, uno di tipo collusivo in cui tacitamente le imprese decidono di mantenere lo status quo e di non farsi reciprocamente la guerra (anche se un eventuale accordo è perseguito dalle authority che vigilano sulla concorrenza) e uno di tipo aggressivo, in cui le imprese inaspriscono le proprie azioni per strappare quote di mercato ai propri concorrenti. La prevalenza di uno dei due atteggiamenti può dipendere dalle imprese e dalle caratteristiche del prodotto. 4.4 La concorrenza monopolistica Nella concorrenza monopolistica le imprese producono beni caratterizzati da un certo grado di originalità e differenziazione tali che il cliente riconosce le differenze fra prodotti realizzati da imprese diverse. Inoltre, le imprese hanno un potere limitato sui prezzi avendo l opportunità di differenziare il proprio prodotto rispetto a quello offerto dai concorrenti. La differenziazione del prodotto può essere ottenuta attraverso modifiche del prodotto (anche in termini di confezionamento, distribuzione, ecc.). Differenziando il prodotto, l impresa riesce fidelizzare i propri clienti potendo così esercitare un parziale potere di determinazione del prezzo del prodotto. Un possibile esempio di mercato in concorrenza monopolistica è il settore della moda. Il carattere monopolistico di questo mercato sta nel fatto che se un consumatore desidera acquistare un 12 di 14

13 maglione di una certa marca potrà rivolgersi solo a una certa impresa, la quale tenterà di praticare prezzi più elevati, ma potrà farlo fino a un certo punto, poiché esistono molti sostituti del bene che essa produce. In altre parole, il consumatore, per quanto fidelizzato, non avrà difficoltà a trovare un maglione di un altra marca o un altra firma ad un prezzo più basso. L impresa quindi assumerà un comportamento economico che è esattamente un mix tra il comportamento del monopolista che tenta di imporre il proprio prezzo e quello della concorrenza perfetta, in cui i prezzi sono imposti dal mercato. 13 di 14

14 Bibliografia Miolo Vitali P., (2000) Corso di Economia Aziendale Vol. I Modelli Interpretativi aziendali, Giappichelli Editore 14 di 14

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