FILIERA REALTÀ MERCATO FILIERA PRODOTTI ITTICI VITIVINICOLA. Ana Cristina De Aguiar Saldanha Pinheiro Valorizzazione dei prodotti ittici

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1 Indice RICERCA DI UTILIZZO DELLE SPRECHI REALTÀ MERCATO ORTOFRUTTICOLA AVICOLA PRODOTTI ITTICI VITIVINICOLA BIOTECNOLOGIE ALIMENTARI VIRTUOSE 10 La Redazione L opinione dei consumatori Pietro Rocculi 50 La ricerca del CIRI Agroalimentare su sottoprodotti e scarti di origine vegetale Federica Tesini, Tullia Gallina Toschi Tolly : quando olive e pomodori diventano olio 42 Intervista a Silver Giorgini - Orogel Innovazione nell industria agroalimentare attraverso un uso sapiente dei sottoprodotti 62 Giulia Baldi, Massimiliano Petracci I sottoprodotti dell industria avicola Fabio Beninati - Amadori Economia circolare: Valorizzare tutte le risorse Ana Cristina De Aguiar Saldanha Pinheiro Valorizzazione dei prodotti ittici Intervista a Roberto Casali - Economia del Mare Non al denaro, non all amore ma al cibo Jaime Arboleda, Angeleth Pacheco La filiera vitivinicola Antonella Brandonisio Vinacce e fecce, tra regolamenti e sostenibilità Francesca Patrignani, Lucia Vannini, Rosalba Lanciotti I microrganismi presenti in natura: ti possono dare tutto ciò che vuoi, se sai come chiederlo Serena Malomo - Gruppo CAP Il Servizio Idrico a servizio della valorizzazione energetica dei rifiuti Luca Falasconi Reduce - ricerca, educazione, comunicazione Claudia Giordano Il cibo sprecato nelle famiglie italiane Clara Cicatiello Sono i supermercati i grandi spreconi? Intervista ad Alberto Giraldo - PAC2000A Lo spreco alimentare dal lato della distribuzione: il caso di PAC2000A Maria Manuela Russo - OTACL Spreco + risorse : Il progetto dei tecnologi alimentari nelle scuole Oltrecafè Valorizzazione del fondo di caffè: un giacimento di energia rinnovabile da valorizzare, un eccellenza italiana da riscoprire 188 Crush Favini 196 Biocosì Dai reflui caseari prende vita un packaging innovativo e biodegradabile La carta che nasce dai residui agroalimentari Future Food - Scuderie La bilancia circolare che evita gli sprechi in cucina 6 7

2 CRUSH La carta che nasce dai residui agroindustriali La carta è un materiale dalle origini antichissime che da secoli viene utilizzata per soddisfare innumerevoli applicazioni. La sua origine forestale da cellulosa di albero e il suo diffuso utilizzo promuovono una continua innovazione da parte delle aziende cartarie al fine di ridurre l impiego di risorse vergini. Attualmente, l Europa ricicla il 72.5% di tutta la carta consumata (dati CEPI 2016), circa 59.5 milioni tonnellate. Tuttavia, l obiettivo europeo è raggiungere quota 74% di riciclo entro il La capacità della carta di essere riciclata e riutilizzata dimostra le potenzialità di questa risorsa all interno della filiera produttiva: la singola fibra di carta può diventare quell anello della catena in grado di allungare la vita utile delle materie prime utilizzate nei processi industriali, in reale ottica di circolarità. (Da MR Packaging) Non solo per il recycling ma anche per upcycling: in un epoca di crescente scarsità delle riserve naturali del pianeta e di aumento dei rifiuti dell industria, disporre di sottoprodotti industriali o residui organici in sostituzione di cellulosa vergine allevia la pressione sulle risorse forestali, evitando che una parte di scarti industriali finisca in discarica. Flavio Stragliotto Direttore tecnico Favini Laureato in Ingegneria Chimica e specializzato in Ingegneria Chimica Ambientale presso l Università di Padova, Flavio Stragliotto ora ricopre il ruolo di Direttore Tecnico di Favini, azienda che produce specialità grafiche e in cui ha iniziato la carriera nel Negli anni a seguire le aree di responsabilità sono cresciute, permettendo a Stragliotto di acquisire nuove competenze legate al prodotto e al processo produttivo. E Presidente di Aticelca, associazione che riunisce tecnici ed esperti dell industria cartaria. Favini verso la sostenibilità ambientale Favini è tra le aziende di riferimento a livello mondiale nella realizzazione di specialità grafiche innovative a base di materie prime principalmente naturali (cellulosa, alghe, frutta, noci, cuoio ecc.) per il packaging dei prodotti realizzati dai più importanti gruppi internazionali del settore luxury e fashion. Le scelte volte verso la sostenibilità hanno segnato per Favini il modo di fare impresa, portando a ricercare sempre nuove materie prime per creare prodotti ecologici. Crush, Remake e Shiro Alga Carta ne sono stati un esempio, poiché hanno permesso di alleviare la pressione sulle foreste, sostituendo la cellulosa con sottoprodotti di lavorazioni agroindustriali. Inoltre, sono state concepite altre carte che utilizzano fibre alternative provenienti da piante annuali come il bambù, la bagassa o i linters di cotone

3 Shiro Alga Carta Favini dall inizio degli anni 90 si è impegnata nella ricerca di materie prime alternative alla cellulosa per la produzione delle sue carte. Ne è stato il primo esempio Shiro Alga Carta, la carta nata dalle alghe infestanti della Laguna di Venezia, il cui proliferare aveva messo a rischio il fragile ecosistema. L obiettivo di salvaguardare l ecosistema lagunare si univa all esigenza di creare un prodotto d effetto a livello visivo e vendibile sul mercato, nonché in grado di garantire ottime prestazioni di stampa e trasformazione. Shiro Alga ebbe un grande successo ed eco internazionale perché aiutò a liberare dalle alghe la laguna di Venezia: ad oggi il processo produttivo viene utilizzato per riusare creativamente alghe provenienti da ambienti a rischio anche in altre parti del mondo. Remake Proseguendo nel filone dell upcycling e del riuso creativo, uno degli ultimi traguardi, presentato a fine 2015, è stato Remake, la carta che si compone per il 25% di sottoprodotti della filiera della pelletteria e del cuoio in sostituzione di cellulosa di albero, per il 40% di cellulosa di riciclo post consumo certificata FSC e per il 35% di fibre di cellulosa vergine certificata FSC. I residui di cuoio visibili e distribuiti in modo variabile sulla superficie donano un aspetto naturale e distintivo, nonché un sorprendente effetto tattile morbido e vellutato. La carta Remake, inoltre, come Crush, è prodotta con EKOenergia, l energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Crush Forte di questo successo, Favini ha continuato a condurre ricerche nell ambito dei materiali alternativi alla cellulosa per creare dei prodotti sostenibili e con un aspetto unico. Nel 2012 è nata Crush, la gamma ecologica di Favini realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agroindustriali che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero. Nello specifico, i residui utilizzati sono: mandorle e nocciole, agrumi, caffè, mais, kiwi, lavanda, uva, ciliegie e olive. Tutti questi sottoprodotti, sono comunemente utilizzati come integratori in zootecnia o come combustibili per la produzione di energia o eliminati in discarica. Favini ha individuato un impiego alternativo per questi residui, rivalorizzandoli come materia prima nobile per la produzione di carta e non come scarto. Così come Shiro Alga Carta, anche per Crush i residui sono ben visibili sulla superficie della carta, conferendo al prodotto personalità e carattere straordinari. Grazie alla carta Crush è possibile ottenere un riutilizzo creativo di tali prodotti dell industria del food, trasformandoli in materia prima nobile e generando un risparmio di cellulosa da albero e una nuova vita ai residui

4 Quando raccontiamo la storia di Crush, ci piace farlo raccontando il ciclo vitale degli agrumi: dalla pianta fino alla carta. In Italia ogni anno viene utilizzato un milio- zato e viene solitamente disidratato e compattato per essere utilizzato come integratore nei mangimi animali o per la produzione di biopellet. Infine, parte di esso è destinato ne di tonnellate di agrumi per la produzione di succhi. In realtà, solo il 40% dopo la spremitura diventa succo, mentre il 60%, pari a tonnellate, diviene sottoprodotto di lavorazione e chiamato pastazzo di agrumi. Il pastazzo subisce delle rilavorazioni per la produzione di molti altri prodotti: oli essenziali, bioetanolo, pneumatici, pectina eccete- alla discarica. Proprio a questo punto della catena interviene Favini utilizzando il pastazzo depectinizzato, un materiale di scarso interesse e valore, rivalorizzato per la prima volta come materia prima nobile per la produzione di carte ecologiche di alta qualità. ra. Il sottoprodotto derivante da queste nuove lavorazioni si definisce pastazzo depectiniz- Fig. 1 - La gift box Selezione Italiana in Carta Crusca Il risultato è una carta dal colore naturale, il cui ingrediente principale è percepibile a occhio Nasce così Crush, la prima carta realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agroindustriali che sosti- nudo, con la quale è stata realizzata la gift box Selezione Italiana per promuovere la tradizione culinaria italiana attraverso una scelta tra le eccellenze gastronomiche del Bel Paese firmate Academia Barilla. tuisce fino al 15% della cellulosa proveniente da albero. Oltre ai sottoprodotti della filiera degli agrumi, processiamo anche i residui di kiwi, mais, caffè, mandorle, nocciole, olive, lavanda e ciliegie. Nel 2015 è nata dalla collaborazione con la maison dello champagne Veuve Clicquot, una carta prodotta grazie ai sottoprodotti del processo di produzione dello champagne: nel pieno rispetto dell ambiente, dopo la spre- Case history: Barilla e Veuve Cliquot mitura dei grappoli, la buccia degli acini d uva trova un nuovo utilizzo. Le bucce vengono distillate, essiccate Da Crush sono nati due progetti spin-off con Barilla e Veuve Cliquot. e micronizzate per diventare materia Realizzata per Barilla nel 2013, Carta Crusca è la prima carta nata dalla crusca non più uti- prima per la produzione di una carta lizzabile per il consumo alimentare. ecologica unica risparmiando il 25% I reparti di Ricerca & Sviluppo Barilla e Favini hanno lavorato per selezionare il residuo più adatto, purificandolo e micronizzandolo per renderlo compatibile con il tessuto fibroso della carta, arrivando a sostituire con la crusca il 20% della cellulosa proveniente da albero. Fig. 2 - Il packaging degli champagne Veuve Cliquot di fibre vergini. Da contenitori della polpa, a materia prima del packaging di lusso per champagne!

5 Rifiuti o Risorse? Gennaio 2019 Mercato e implicazioni economiche della carta Crush La carta Crush è consigliata per tutte le applicazioni stampate e nobilitate dal packaging di lusso all editoria, da inviti a mailing, immagini coordinate, cartellini abbigliamento ed etichette, cartelline e cataloghi. Attualmente Crush è commercializzata in più di 30 Paesi. L utilizzo di scarti derivanti dall industria agroalimentare nella misura del 15%, offre al prodotto notevoli vantaggi ambientali diretti e indiretti: - si evita di utilizzare il 15% di materie prime vergini (cellulosa di albero) che conseguono tra l altro l utilizzo di energia, inquinamento atmosferico, idrico ed emissioni di gas serra; - si annulla il costo dello smaltimento e si riduce lo spazio occupato nelle discariche; - si rende disponibile al mercato cartario, specialmente quello italiano che è sempre alla ricerca di fibre, un nuovo materiale che dona alla carta migliori caratteristiche di biodegradabilità; - migliora l efficienza dell uso delle risorse in quanto necessità di una semplice fase meccanica per ridurre la dimensione del materiale. 15% Crush, oltre ai benefici ambientali, offre benefici sul sistema territoriale riutilizzando sottoprodotti agroindustriali in eccesso sul mercato, evitando quindi l utilizzo di nuove materie prime e riducendo gli scarti del sistema. È un esempio dell economia circolare del sistema territoriale: ottimizza l uso delle risorse naturali, allunga la vita del prodotto, è riciclabile e riduce l impatto ambientale. Materie prime vergini non utilizzate