STRUMENTI DI SOSTENIBILITA : L ESEMPIO DEL DISEASE MANAGEMENT OPTIMIZATION NELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE NAPOLI,
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1 STRUMENTI DI SOSTENIBILITA : L ESEMPIO DEL DISEASE MANAGEMENT OPTIMIZATION NELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE NAPOLI, Il Disease Management Optimization dalla teoria alla pratica Dott. JeanMarie Franzini
2 L evoluzione del DMO IL DMO NAZIONALE IL DMO FIELD 1 DMO Tavolo Nazionale: esperti clinici e di economia sanitaria 1 Tavoli Regionali: referenti clinici e della programmazione 2 Definizione modello di analisi 2 Alimentazione del modello di analisi con dati locali 3 Identificazione di leve di intervento dal dato di letteratura 3 A B Identificazione di priorità di azioni
3 I DMO Field attivi ASL COMO ASL MILANO VENETO ASL FIRENZE ASL VERSILIA ASL AREZZO PUGLIA SICILIA 8 Progetti attivi sul territorio nazionale.
4 DMO Field - Veneto TAVOLI REGIONALI TAVOLO REGIONALE PDTA GESTIONE TAO 6 SPONSOR Resp. Servizio Farmaceutico, DG Area Sanità e Sociale, DS di ULSS 8 DIRIGENTI PROGRAMMAZIONE Dirigenti Servizio Farmaceutico, responsabili coordinatori H-T 12 REFERENTI SCIENTIFICI Cardiologia, Centri TAO, MMG
5 DMO Field - Lombardia TAVOLI REGIONALI 2 TAVOLI AZIENDALI 3 SPONSOR Direzioni Sanitarie, Direzioni generali 5 DIRIGENTI PROGRAMMAZIONE Dirigenti delle Cure Primarie, PAC, Servizio Epidemiologico 9 REFERENTI SCIENTIFICI Cardiologi, Neurologi, MMG
6 DMO Field - Puglia TAVOLI REGIONALI TAVOLO REGIONALE DMO 2 SPONSOR Direttore Generale AReS, Ex. Assessore alla Salute, Dir. Programmazione 5 DIRIGENTI PROGRAMMAZIONE Emergenza - urgenza, Programmazione Territoriale, Integrazione Ospedale Territorio, Tavolo Tecnico trombosi 10 REFERENTI SCIENTIFICI Cardiologia, Neurologia, Stroke Units, centri TAO (Membri società scientifiche AMCO, AIPA, SIGG, SIMG, FADOI, SINV,SIEC)
7 DMO Field - Toscana TAVOLI REGIONALI 3 TAVOLI AZIENDALI 5 SPONSOR Assessore alla Salute, DG e DS di ASL 5 DIRIGENTI PROGRAMMAZIONE Dip. Medicina, Dip, del Farmaco, Dip. Ospedalieri, Cardiologic, SS Epidemiologico 5 REFERENTI SCIENTIFICI Cardiologia, Neurologia, Centri TAO, SIMG
8 DMO Field - Sicilia TAVOLI REGIONALI TAVOLO REGIONALE PER PDTA SULLA FA 2 SPONSOR Assessore alla Salute, Dir. Programmazione 7 DIRIGENTI PROGRAMMAZIONE Rete Ospedaliera, Programmazione Territoriale, Serv. Farmaceutica, Oss. Epidemiologico, Uff. piano di rientro, Serv. Qualità, Governo Clinico e Sicurezza, Commissione PTOR 10 REFERENTI SCIENTIFICI Società Scientifiche AMCO, SIC, SNO AIAC AIPA, SIGG, SIMG, FADOI, SINV,SIEC
9 Le componenti del DMO FRAMEWORK MODELLO DI ANALISI PUNTI DI LEVA A B Raccolta elementi Clinici, Organizzativi ed Economici Definizione del percorso del paziente
10 Il framework nazionale PREVENZIONE & DIAGNOSI Prevenzione primaria, secondaria e terziaria Anamnesi, esame obiettivo ed esami strumentali necessari a diagnosticare la FA 1 POPOLAZIONE A RISCHIO SINTOMATICO ASINTOMATICO DIAGNOSI NON DIAGNOSTICATI TERAPIA FA Definizione della terapia Gestione del trattamento farmacologico e monitoraggio Trattamento non farmacologico TERAPIA MEDICA APPR. 1 (ASA) APPR. 2 (TAO) APPR. 3 (EBPM) 2 PAZIENTE CON FA LIVELLI CHADS/CLASSI EHRA MONITORAGGIO CENTRI TAO NON MONITORATO MMG TERAPIA NON MEDICA ABLAZIONE CARDIOVERSIONE NON TRATTATI APPR. 4 (NAO) GESTIONE ICTUS Riconoscimento dei sintomi Presa in carico e diagnosi in PS Trattamento in Stroke Unit/reparto e dimissione PRESA IN CARICO 118 AMBULANZA 3 P.S. PAZIENTE CON ICTUS RANKIN SCALE DIAGNOSTICHE TRASPORTO 2 TELECONSULTO TRATTAMENTO STROKE UNIT/TERAPIA INT. ALTRE U.O. (NEURO, MED,..) RIA PRECOCE EVENTO FATALE RIABILITAZIONE Definizione multidimensionale del fabbisogno Trattamento riabilitativo, rivalutazione periodica e dimissione GESTIONE DISABILITÀ Definizione multidimensionale del fabbisogno del paziente con disabilità residue Attivazione dei servizi e periodica rivalutazione 4 PAZIENTE RIABILITATIVO BARTHEL RIA H. INTENSIVA RIA H. ESTENSIVA RIA TERRITORIALE 5 PAZIENTE CON DISABILITÀ RANKIN SCALE LAVORO DEMANSIONAMENTO ABBANDONO SERVIZI SANITARI SERVIZI SOCIO-SANITARI SUPPORTO FAMILIARE CHECK UP NEUROL. MONITORAGGIO CARDIO 2
11 Presentazione diretta PREVENZIONE PRIMARIA Popolazione Informazione sui fattori di rischio Sensibilizzazione sui corretti stili di vita Diffusione awareness patologia Non iniziative esistono iniziative regionali regionali specifiche PREVENZIONE SECONDARIA Il framework locale Popolazione a rischio Identificazione dei soggetti a rischio Iniziative per la diagnosi precoce DIAGNOSI Popolazione con FA asintomatica sintomatica Contatto con SSN Visita Popolazione con FA diagnosticata No protocolli Non diagnosticati TERAPIA FA Esiste monitoraggio dell appropriatezza, non mirato Controllo ritmo Trattamento FA Ripristino ritmo sinusale Controllo sintomatologia Controllo frequenza Popolazione con sospetto ictus Riconoscimento dei sintomi Definito un protocollo di risposta rapida Reazione del paziente Monitoraggio parametri Profilassi rischio tromboembolico Monitoraggio Aggiustamento terapia Non riconoscimento dei sintomi Non trattati Non monitorati Decesso Previsto registro stroke regionale GESTIONE ICTUS No LLGG regionali per presa in carico e riabilitazione del paziente post ictus RIABILITAZIONE E GESTIONE DISABILITÀ Popolazione post ictus Presa in carico Chiamata al 118 Prima diagnosi e trasporto Triage Diagnosi Valutazione clinica Valutazione multidimensionale Definizione progetto riabilitativo Pz anziano e disabilità grave Pz non anziano e disabilità lieve Istituita rete stroke Pz anziano e senza disabilità o disabilità molto severa Trattamento Trombolisi endovenosa Terapia antitrombotica con ASA Monitoraggio parametri vitali Riabilitazione ospedaliera Riabilitazione extraospedaliera Riabilitazione domiciliare Previsto percorso riabilitativo post stroke Continuità assistenziale da rafforzare Prevenzione secondaria recidive Riabilitazione fase acuta Dimissione Assistenza socioassistenziale Domicilio Assistenza previdenziale No protocollo regionale di dimissione
12 Le componenti del DMO FRAMEWORK MODELLO DI ANALISI PUNTI DI LEVA A B Analisi clinicoepidemiologica Analisi organizzativa Analisi Priorità di Intervento Lettura KPI
13 GESTIONE DISABILITÀ GESTIONE ICTUS TERAPIA FA Il modello di analisi DATI CLINICI/EPIDEMIOLOGICI DATI ORGANIZZATIVI DATI ECONOMICI RIABILITAZIONE PREVENZIONE & DIAGNOSI Incidenza FA Trend incidenza Variabilità tra le Regioni % di diagnosticati (di cui sinto/asintomatici) % di pazienti per profilo clinico: controindicati a WF, con INR instabile,) % di monitorati (centri TAO vs MMG) Probabilità di ictus per pazienti con FA non trattati trattati con WF/ASA/Altro trattati con terapia non farmacologica Durata media percorso riabilitativo Quadro aziendale di appropriatezza del ricorso alla riabilitazione Livello aziendale di efficienza nella gestione dell offerta riabilitativa Campagne di prevenzione Coinvolgimento MMG Presenza, articolazione e attività dei centri TAO Gestione appropriatezza ricoveri Reti di risposta rapida Network hub & spoke ictus Ictus Unit Articolazione della risposta riabilitativa (post acuzie, ex. Art 26, intensiva, estensiva) Integrazione ospedale-territorio Forme domiciliari Costo campagne di prevenzione Costi diretti ed indiretti delle percorso diagnostico Costi trattamenti farmacologici alternativi Costo ablazione /cardioversione Costi diretti (esami, visite,..) e indiretti (gestione dei Centri TAO) del monitoraggio Costo 118 e trasporto in ambulanza Costo intervento di emergenza Costo passaggio in ictus Unit/UTIC/TI Costo riabilitazione per tipo (post acuzie, ex. Art 26, intensiva, estensiva) Costo riabilitazione per regime (ospedaliero DO, ospedaliero DH, ambulatoriale) Probabilità di disabilità post ictus (in pazienti con e senza FA) Grado di invalidità post ictus (nei pazienti con e senza FA) Complicazioni Articolazione rete di sostegno (es. assistenza domiciliare, volontari) Forme di presa in carico Forme di gestione del sostegno (es. Voucher Lombardia) Costo sociale (assistenza sociale, sussidi, supporto familiare) Costo sanitario (esenzioni, visite, terapie) Costo opportunità (mancati redditi/contributi, riduzione produttività,)
14 Le analisi Profilassi antitrombotica ALLA PRATICA % DI PAZIENTI CON FA IN PROFILASSI PRIMA DI UN ICTUS (2014) 31% Pazienti in Profilassi Non in Profilassi 69% Margini di miglioramento della profilassi antitrombotica su un 1/3 dei pazienti Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM x1-434.x1 Ricoveri per FA = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM Incrocio con dati flusso prescrizioni farmaceutiche
15 Farmaci per la profilassi FARMACI UTILIZZATI IN PROFILASSI NEI PAZIENTI CON FA CHE HANNO AVUTO UN ICTUS 100% 80% 15% 14% 6% 13% NAO TAO+Antiaggreganti 60% 34% 36% 33% TAO 40% Antiaggreganti 20% 51% 50% 48% 0% Oltre il 50% dei pazienti non è stato trattato secondo le linee guida ESC nel periodo Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM x1-434.x1 Ricoveri per FA = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM Incrocio con dati flusso prescrizioni farmaceutiche
16 Pazienti Monitorati dai Centri TAO % PAZIENTI AFFETTI DA FA SEGUITI DAI CENTRI TAO (2013) 50% 40% 30% 20% 10% 0% 43% 46% 43% 28% 16% 15% ASL % - REGIONE x 25% - ITALIA Presa in carico dei pazienti nei centri TAO superiore alla media nazionale solo grazie al contributo dei centri non accreditati Fonti:Indagine 2013 del Tavolo Tecnico Trombosi - HTA Nota: Prevalenza FA stimata 1,85% (riferimento ISAF Study 2012).
17 Monitoraggio INR % PAZIENTI IN TTR THERAPEUTIC TIME IN RANGE Variabilità per distretto delle ASL (2013) 80% 70% 60% 50% La prevenzione dell ictus con TAO è efficace quando il tempo medio individuale nel range terapeutico (TTR) è superiore al 70% TTR Obiettivo 70% 63% Media regionale 40% 30% ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL 4-6 Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM x1-434.x1 Ricoveri per FA = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM Incrocio con dati flusso prescrizioni farmaceutiche
18 % Ricoverati su Prevalenti Ricoveri per FA 20% OSPEDALIZZAZIONE PER FA* PER DISTRETTO (2013) 15% 10% 5% 0% ASL Distretti Distr. Metropolitani Distretti Altri Periferici Mediana dei distretti Mediana regionale Forte differenza nella variabilità dei tassi tra distretti metropolitani e periferici il più facile accesso ai servizi riduce le acutizzazioni? Fonti: elaborazione Bip su dati regionali SDO Acuti DO+DH (2013) *Ricoveri con diagnosi prinicipale di FA. Prevalenza FA 1,85% (riferimento ISAF Study 2012). 1. Nota: L ordine delle ASL è casuale e non riconducibile all ordine alfabetico regionale
19 Presa in carico del paziente -ADI PAZIENTI CHE ACCEDONO AL DI SERVIZIO DI PRELIEVO DOMICILIARE SUL TOTALE DEI PAZIENTI IN TAO (%) % 50% 50% 40% 47% 45% 45% 30% 33,8% Media regionale Il 52% delle ASL non ha fornito il dato 20% 10% 33% 32% 31% 30% 28% 25% 21% 19% (Probabilmente non rilevato) 0% ASL paziente su 3 esegue il prelievo a domicilio Fonte: Rilevazione tramite questionario inviato alle Direzioni Sanitarie delle ASL della Regione
20 Tasso standardizzato per ictus TASSO STD ICTUS PER 1000 AB DI NELLE ASL DELLA REGIONE (Riferimento Popolazione Italiana) (2014) 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5-4,0 2,6 2,6 3,0 3,1 2,8 2,4 2,3 2, Media regionale 2,60 2,30 Media Italiana 1 Tasso regionale degli ictus per 1000 abitanti lievemente superiore alla media nazionale Si registra una tasso quasi doppio alla media Italiana nella ASL 2 Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM x1-434.x1 1. Agenas "Identificazione, sperimentazione e validazione di alcuni indicatori di qualità delle attività sanitarie e socio sanitarie del territorio"
21 I ricoveri in stroke unit RICOVERI IN STRUTTURA DOTATA DI STROKE UNIT ( ) 100% 80% 3% 11% 11% 12% 11% 60% Dimessi per Ictus in struttura dotata di SU 40% 97% 89% 89% 88% 89% Dimessi per Ictus in altri reparti 20% 0% Solo l 11% dei pazienti accede al trattamento in Stroke Unit (vs Media Italia 17%) 1 Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM x1-434.x1 1. MdS. Quaderni del Ministero della Salute (2012). Criteri di appropriatezza strutturale, tecnologica e clinica nella prevenzione, diagnosi e cura della patologia cerebrovascolare
22 % Interventi su Totale Ictus L accesso alla trombolisi % INTERVENTI DI TROMBOLISI PER ANNO ( ) 0,8% 0,6% 0,5% 0,3% 0,35% 0,6% 0,4% Media Italia ,2% 0,10% 0,2% 0,0% 0,02% Aumenta l accesso alla Trombolisi, nel 2014 superato il valore della media italiana (2011). Il dato rimane tuttavia ancora al di sotto della media europea del 2%. Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM x1-434.x1 Trombolisi: Ricoveri con almeno una procedura con cod. ICD-9-CM 99.10
23 Tasso mortalità per Ictus Mortalità per ictus - Trattamenti TASSO DI MORTALITÀ DELL ICTUS ( ) - Trombolisi vs altre procedure 30% 25% 26% 26% 25% 24% 20% 15% 14% 16% Pazienti con accesso alla Trombolisi 10% Altri pazienti 5% 0% Il vantaggio di sopravvivenza della trombolisi si riduce nel 2014 Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM x1-434.x1 Trombolisi: Ricoveri con almeno una procedura con cod. ICD-9-CM 99.10
24 Mortalità per ictus - età DISTRIBUZIONE DEI TRATTATI CON TROMBOLISI PER CLASSE D ETÀ ( ) 100% 0% 5% 2% 11% 80% 60% 41% 33% 34% >= % 27% 30% 25% % 32% 33% 29% Under65 Over75 anni trattati con Trombolisi 0% % 38% 48% Nel 2014 è aumentata l età media dei trattati con trombolisi La quota di over 85 cresce dallo 0% al 13% Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM x1-434.x1 Trombolisi: Ricoveri con almeno una procedura con cod. ICD-9-CM 99.10
25 L accesso alla riabilitazione 5% in Riabilitazione Ospedaliera 2 4% oltre15 gg 96% entro15 gg Pazienti ricoverati per Ictus con diagnosi di FA 1 20% in Riabilitazione Territoriale 3 17% in Lungodegenza 4 45% 37% 55% 63% Il 17% della popolazione post ictus accede ad una riabilitazione precoce (entro 15 gg) 1. elaborazione Bip su dati regionali SDO Acuti (RO+DH) elaborazione Bip su dati regionali Riabilitazione (cod. disc ) elaborazione Bip su dati regionali SPR elaborazione Bip su dati regionali Lungodegenza (cod. disc. 60) Nota: non sono considerati i pazienti che accedono alla riabilitazione in RSA e in assistenza domiciliare
26 degenza media Il raccordo Ospedale -Riabilitazione DEGENZA MEDIA PER ICTUS ,67 1,22 1,95 Peso Medio DRG 9,6 Degenza Media 6 4 8,6 11,0 10,3 2 Presidi ASL A.O Privato Accreditato A sostanziale parità di case mix il progetto Un solo paziente ha rafforzato il contenimento della degenza media nei presidi delle ASL Fonti: elaborazione Bip su dati regionali SDO Acuti 2011 Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM x1-434.x1 DEGENZA MEDIA RICOVERI PER ICTUS PER STRUTTURA (2011)
27 Le componenti del DMO FRAMEWORK MODELLO DI ANALISI PUNTI DI LEVA A B Definizione Interventi Misura dei risultati
28 Le leve di ottimizzazione DALLA TEORIA
29 Presentazione diretta Le priorità di intervento ALLA PRATICA PREVENZIONE PRIMARIA DIAGNOSI TERAPIA FA Popolazione Popolazione con FA Informazione sui fattori di rischio Sensibilizzazione sui corretti stili di vita Diffusione awareness patologia asintomatica ATTIVARE INIZATIVE PER LA DIAGNOSI sintomatica PRECOCE DEFINIRE UN SISTEMA DI ALERTING NEL MONITORAGGIO INR PROMUOVERE LA SENSIBILIZZAZIONE PREVENZIONE SUL RISCHIO SECONDARIA CARDIOVASCOLARE Contatto con SSN Visita Trattamento FA Ripristino ritmo sinusale Controllo sintomatologia Controllo ritmo Controllo frequenza Popolazione a rischio Popolazione con FA diagnosticata MIGLIORARE L APPROPRIATEZZA DELLA PROFILASSI IMPLEMENTARE PROTOCOLLI REGIONALI PER LA DIAGNOSI E L AVIO ALLE TERAPIE Monitoraggio parametri Profilassi rischio tromboembolico Monitoraggio Identificazione dei soggetti a rischio Iniziative per la diagnosi precoce Aggiustamento terapia Non diagnosticati Non trattati GARANTIRE UN Non monitorati SUPPORTO AI MMG NELLA GESTIONE DEI PAZIENTI CON FA ISTITUIRE UN CODICE ICTUS GESTIONE ICTUS MONITORARE I TEMPI DI ACCESSO AL PS Popolazione con sospetto ictus Riconoscimento dei sintomi Presa in carico Chiamata al 118 Prima diagnosi e trasporto Triage Diagnosi Valutazione clinica Reazione del paziente AVVIARE IL MONITORAGGIO DELLA Trattamento TROMBOLISI Trombolisi endovenosa Terapia antitrombotica con ASA Monitoraggio parametri vitali Non riconoscimento dei sintomi Prevenzione secondaria recidive Riabilitazione fase acuta Dimissione Decesso PORTARE A REGIME LA RETE STROKE RIABILITAZIONE E GESTIONE DISABILITÀ ATTIVARE UN PROTOCOLLO REGIONALE POST ICTUS Popolazione post ictus Valutazione multidimensionale Definizione progetto riabilitativo Pz anziano e disabilità grave Pz non anziano e disabilità lieve Pz anziano e senza disabilità o disabilità molto severa MONITORARE I TEMPI DI ACCESSO ALLA RIABILITAZIONE Riabilitazione ospedaliera Riabilitazione extraospedaliera Riabilitazione domiciliare Assistenza socioassistenziale Assistenza previdenziale Domicilio
30 Dalle Priorità all Azione CULTURA INDICAZIONI OPERATIVE PRIORITÀ MONITORAGGIO
31 CONSENSUS CONFERENCE DI PATOLOGIA Bari 17 Dicembre Puglia Consensus Conference LE AZIONI Referenti regionali coinvolti e informati dei risultati della Consensus Conference Le ASL che hanno garantito la partecipazione dei propri delegati all evento Referenti di patologia hanno commentato i risultati e condiviso le priorità regionali 100% Il coinvolgimento dei ruoli chiave nella gestione del percorso paziente con FA: 3 referenti programmazione AReS 2 Direttori Sanitari (o delegati) 5 Direttori di Distretto (o delegati) 4 Responsabili del Servizio Farmaceutico 8 Responsabili dei Centri TAO 3 responsabili della Rete Emergenza Urgenza 8 rappresentanti delle Società Scientifiche Una partecipazione altamente rappresentativa dei contesti locali e dei ruoli coinvolti nella gestione del paziente
32 Le priorità emerse dalla concensus conference PUGLIA CONSENSUS CONFERENCE Obiettivi di Miglioramento Migliorare la presa in carico dei pazienti in trattamento tradizionale, con l obiettivo di migliorare il TTR Favorire un corretto passaggio alla terapia con NAO Iniziative Terapia con TAO Avviare il censimento della popolazione con FA e definire criteri uniformi per la presa in carico da parte dei centri TAO Implementare registri di monitoraggio es. START e SIMPLE Formare i centri TAO non accreditati FCSA per garantire livelli uniformi di presa in carico Terapia con NAO Definire Linee d Indirizzo e criteri uniformi per la selezione dei pazienti da avviare ai NAO (quali i primi pazienti, quali sottogruppi prioritari) Formare centri prescrittori e clinici su place in therapy dei NAO Implementare un monitoraggio sistematico dell appropriatezza prescrittiva sviluppando soluzioni per la continua raccolta di informazioni sui pazienti nel passaggio da TAO a NAO Favorire un abilitazione degli specialisti alla prescrizione dei NAO coerente con l epidemiologia e le caratteristiche dei pazienti Criticità Alti costi di implementazione Garantire Appropriatezza
33 Toscana Awarenss di Patologia LE AZIONI 2012 Avvio del progetto nella Asl Firenze Avvio del Progetto con il coinvolgimento dei maggiori referenti aziendali del percorso paziente A B Analisi organizzativa e definizione del percorso paziente Presentazione a DS e DG Regionali 2013 C-E O E Analisi Clinico Epidemiologica e identificazione degli snodi prioritari del percorso paziente. Presentazione del Progetto DMO all Assessore alla Salute e ai Direttori Sanitari e Generali delle 12 ASL della Regione 2014 Estensione a due nuove ASL Avvio del Progetto DMO nelle ASL di Arezzo e Viareggio
34 PDTA GESTIONE DEL PAZIENTE IN TAO Veneto PDTA del Paziente in TAO
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