COMUNE di ARCUGNANO. PIANO degli INTERVENTI. Perequazione urbanistica - linee guida preliminari. (revisione maggio 2017) / versione comparativa

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1 COMUNE di ARCUGNANO PIANO degli INTERVENTI Perequazione urbanistica - linee guida preliminari (revisione maggio 2017) / versione comparativa Sindaco Paolo Pellizzari Progettisti Arch. Franco Zanella Arch. Lorella Bressanello Gruppo di progettazione Enrico Ioppolo Antonio Visentin A U X O studioassociato C.so Fogazzaro, VICENZA - IT T F M studio@auxoassociati.it W P.IVA

2 PEREQUAZIONE URBANISTICA Linee guida preliminari 1. PREMESSE GENERALI I comandi del PAT I riferimenti normativi Applicazione della perequazione urbanistica 3 2. METODOLOGIA Valori di riferimento Modalità di calcolo del contributo perequativo Definizione dei criteri omogenei nel caso di stima analitica Modalità di corresponsione del contributo 8 3. INTERVENTI DA ASSOGGETTARE A CONTRIBUTO PEREQUATIVO Campo di applicazione Casi particolari CASI ESEMPLIFICATIVI E MODALITÀ DI APPLICAZIONE TABELLA DEI VALORI 16 1

3 1. PREMESSE GENERALI I criteri di seguito esplicitati costituiscono le linee guida cui deve uniformarsi l attività dell Amministrazione Comunale nel calcolo e nell applicazione della perequazione urbanistica e delle diverse declinazioni della stessa prevista dall articolo 35 della LR n.11/04 e delle Norme Tecniche del Piano di Assetto del Territorio (PAT), nel rispetto della normativa di carattere superiore, in primis la Legge 11 novembre 2014 n.164, che ha convertito con modifiche il decreto legge 12 settembre 2014 n.133 (c.d. Sblocca Italia). Nello specifico: - le trasformazioni del territorio, generate dalle previsioni discrezionali del PI rispetto alla disciplina urbanistica previgente, sono soggette a contributo perequativo da corrispondere al Comune, a carico del soggetto attuatore; - l Amministrazione, alla luce ed in applicazione delle disposizioni contenute nel PAT all articolo 59 Indirizzi e criteri per l applicazione della perequazione urbanistica e in riferimento alla LR n.11/2004 Norme per il Governo del Territorio, provvede a definire i criteri perequativi, omogenei per le diverse classi di trasformazione da definirsi nel Piano degli Interventi, da usarsi per il calcolo del valore del contributo perequativo straordinario di urbanizzazione definito Contributo perequativo ; - il presente atto di indirizzo si configura, quindi, come riferimento per l Amministrazione per l applicabilità della perequazione urbanistica e per il calcolo del contributo straordinario di urbanizzazione, che si prefigura come extra-onere; - lo strumento urbanistico del PRC è formato secondo principi perequativi, per cui i beneficiari dell incremento di valore di beni/aree a seguito delle modifiche introdotte dagli strumenti urbanistici sono chiamati a condividerne i vantaggi con la collettività, partecipando in misura equa ed efficace alla costruzione delle opere pubbliche sottoforma di dotazioni territoriali o attuando interventi di interesse generale, attraverso la redistribuzione alla collettività, tramite contributo perequativo, di parte del plusvalore realizzato a seguito della trasformazione urbanistica I comandi del PAT L articolo 59 Indirizzi e criteri per l applicazione della perequazione urbanistica delle NT del PAT approvato, al quale si rimanda per una lettura integrale, definisce che Il PAT stabilisce criteri e modalità per l applicazione dell istituto della perequazione urbanistica, perseguendo l equa distribuzione, tra i proprietari degli immobili interessati dagli interventi, dei diritti edificatori riconosciuti dalla pianificazione urbanistica e degli oneri derivanti dalla realizzazione delle dotazioni territoriali. Le direttive di Piano stabiliscono che gli interventi diretti e gli interventi di nuova urbanizzazione e quelli di riqualificazione urbana da sottoporre a PUA, a comparto urbanistico, ad atto di pianificazione negoziata o alla disciplina puntuale di cui al comma 3 dell art. 17 della LR n.11/2004, sono assoggettati a perequazione urbanistica secondo l apposita disciplina definita dal PI ( ) ; inoltre, che il PI stabilisce i parametri, le modalità e le prescrizioni per l applicazione dell istituto della perequazione, individua le aree interessate alla perequazione ed i contenuti specifici in rapporto alle modalità di applicazione definite dallo stesso. Il PI individua, sulla base dei differenti caratteri territoriali e ambientali, omogenei contesti cui riferire la 2

4 disciplina perequativa che dovrà essere informata ai principi di equità, proporzionalità, coerenza e trasparenza ( ). Il PI determina la quota parte del vantaggio stimato a seguito della trasformazione urbanistica prevista dallo stesso rispetto alla disciplina previgente, comunque non inferiore del 30% del vantaggio economico stimato ( ) I riferimenti normativi E, inoltre, entrata in vigore la normativa che prevede l introduzione del contributo straordinario ; quest ultimo strumento, introdotto con la Legge 11 novembre 2014 n.164, che ha convertito con modifiche il decreto legge 12 settembre 2014 n. 133 (c.d. Sblocca Italia), prevede che venga stabilito il criterio per calcolare il maggior valore di aree od immobili, in conseguenza di variante urbanistica in deroga o con cambio di destinazione d uso: almeno il 50% del maggior valore deve essere versato al Comune come contributo straordinario ed è vincolato alla realizzazione di opere pubbliche e servizi da realizzare nel contesto in cui ricade l intervento Applicazione della perequazione urbanistica L Amministrazione Comunale ritiene opportuno che, al fine di definire la quota di plusvalore che deve essere restituita alla collettività nei casi di trasformazioni urbanistiche, venga introdotto uno specifico Contributo perequativo straordinario di urbanizzazione, da versare dal soggetto attuatore in aggiunta al pagamento degli oneri, del costo di costruzione del contributo di costruzione e delle eventuali opere e costi di urbanizzazione. Il Contributo perequativo sarà da corrispondere al Comune attraverso una delle seguenti modalità, ovvero di una loro combinazione: - la realizzazione diretta di opere pubbliche, intendendo sia quelle già programmate e inserite nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche, sia quegli interventi che contribuiscano alla concreta attuazione di azioni strategiche delineate dal PAT e riconosciute dall Amministrazione Comunale di rilevante interesse pubblico; - la cessione diretta al Comune di aree individuate dalla Pianificazione strategica e/o operativa che, per la loro localizzazione o dimensione, rivestano uno specifico interesse pubblico ai fini della realizzazione degli obiettivi programmatici dell Amministrazione Comunale; - la monetizzazione diretta del valore contributivo calcolato. 3

5 2. METODOLOGIA 2.1. Valori di riferimento I valori di riferimento per la determinazione dei valori di mercato, concordati con l Amministrazione Comunale ed il gruppo di lavoro appositamente creato dalla Stessa, sono: - per le aree con che diverranno a destinazione residenziale e produttiva quelli analoghi delle vicine o confinanti aree riportati nella tabella preposta dall Amministrazione Comunale per l applicazione dell imposta municipale propria (IMU), considerandone per ogni singola zona il valore medio, fatta eccezione per alcune precisazioni; - per le altre destinazioni è stato proposto un valore a seguito di opportuna indagine di mercato; - per le aree agricole, ad eccezione delle zone E4 del previgente PRG, si è assunto il Valore agricolo medio VAM (regione agraria n.6), prendendo convenzionalmente come riferimento la tipologia seminativo (il valore è pari a 7,61 /mc, considerando convenzionalmente la trasformazione in mc applicando un indice 1 mc/mq). I valori sono sintetizzati nella allegata tabella di cui al successivo capitolo 5. Nel caso di situazioni oggettivamente di difficile parametrizzazione si procederà con stima analitica, di cui al successivo capitolo

6 Le diverse zone indicate nella tabella soprastante hanno trovato applicazione in una tavola denominata Mappa dei valori immobiliari con limite aree di trasformabilità, allegata alla presente. La Mappa, se da un lato permette di identificare facilmente le diverse zone del territorio comunale a cui sono attribuiti valori differenti, dall altro consente di rappresentare: - i diversi livelli di trasformazione, distinguendo le zone già destinate alla urbanizzazione e quelle passibili di trasformazione; - le differenti situazioni che possono verificarsi, distinguendo tra richieste di incremento volumetrico, aumento di superficie o entrambi. 5

7 In quest ultima, sono stati rappresentati tre distinti livelli di trasformazione: - zone: zona territoriale omogenea del PRG previgente (ad esclusione delle zone F e Verde Privato); - area ad alta trasformabilità: corrisponde ad un buffer di metri 30 dalle ZTO del previgente PRG, coerente con le zone di cui alla tabella precedente; - area di bassa trasformabilità: corrisponde ad un buffer di metri 200 dal perimetro del centro abitato approvato (come da Codice della strada), conseguente al comando previsto dall articolo 60 delle NT del PAT approvato. 30 mt 200 mt ZTO area interna alle zone del PRG previgente BUFFER AD ALTA TRASFORMABILITA fascia di 30 metri da ZTO del PRG previgente BUFFER DI BASSA TRASFORMABILITA fascia di 200 metri dal centro abitato approvato ZTO previgente Alta trasformabilità Bassa trasformabilità Centro abitato A seguito di tale distinzione, sono state definite tre diverse situazioni in merito ai possibili casi applicativi, fatti salvi casi specifici elencati nella tabella seguente (capitolo 2.2): - richiesta di sola volumetria: si considera il 40% del valore considerato; - richiesta di sola superficie: si considera il 60% del valore considerato *; - richiesta di volume e superficie: si considera il 100% del valore considerato. * percentuali diverse sono consentite, previo provvedimento di Giunta Comunale, con prescrizioni specifiche per la zona oggetto di trasformazione da riportare nell eventuale accordo o disciplinate da specifica schedatura. Nel caso di richiesta di sola superficie, si considera un indice convenzionale di 1,0 mc/mq per la conversione in mc dell area trasformata, ai fini dell applicazione dei valori tabellari. VOLUME richiesta del solo incremento volumetrico 40% del valore considerato SUPERFICIE richiesta del solo incremento della superficie 60% del valore considerato VOLUME + SUPERFICIE richiesta di una volumetria su nuova superficie 100% del valore considerato Alta trasformabilità Bassa trasformabilità Nuova area trasformata Nuovo volume 6

8 2.2. Modalità di calcolo del contributo perequativo Il contributo perequativo è dato dall applicazione della formula (VF VI) x IP, dove: IP - indice perequativo 50% VI - valore iniziale VF - valore finale VR - valore di riferimento VAM - valore agricolo medio Area ad alta trasformabilità Area di bassa trasformabilità Valore di riferimento tabellare, moltiplicato per la quantità considerata, salvo diverse precisazioni. Per i valori finali si è preso come riferimento il Valore medio delle aree fabbricabili prive di concessione edilizia e comprese nel PRG approvato, come riportato nella tabella IMU, con le specifiche sottoriportate: - nel caso di richiesta di nuovo volume e nuova superficie il valore è pari al 100%; - nel caso di estensione di zona, senza volumetria o superficie coperta aggiuntiva, il valore viene considerato al 60%, mentre nel caso di sola cubatura al 40%; - nel caso di nuovo volume negli ambiti di edificazione diffusa individuati dal PAT viene considerato un valore pari al 40% se ricadente nelle zone E4 del previgente PRG; - per gli edifici esistenti non più funzionali all azienda agricola per il volume esistente oggetto di cambio di destinazione d uso, il valore viene ridotto al 50%, mentre per il volume in ampliamento il valore viene calcolato al 100%; - nel caso di modifica del grado di protezione degli edifici esistenti, il contributo perequativo è dovuto se la nuova classificazione comprende la ristrutturazione e la nuova costruzione. Il valore viene calcolato come nuova costruzione, considerando il valore iniziale pari al 50% del valore di riferimento della zona, ridotto al 50% nel caso di ristrutturazione. Nel caso di ristrutturazione e cambio di destinazione d uso il contributo viene calcolato al 100%; - nel caso di cambio di destinazione d uso di aree, si devono considerare i valori di riferimento. Si precisa che, nel caso di valore iniziale maggiore del valore finale, nulla è dovuto per l intervento proposto; - nel caso di cambio di destinazione d uso di fabbricati, il valore dovrà essere definito attraverso stima analitica. Si precisa che, nel caso di valore iniziale maggiore del valore finale, nulla è dovuto per l intervento proposto. I valori unitari riportati nella tabella, o calcolati attraverso stima analitica, utilizzati per il calcolo del VI e VF. Valore agricolo medio (regione agraria n.6) di riferimento. Convenzionalmente, viene presa come riferimento la tipologia seminativo e considerata la trasformazione in mc con indice 1 mc/mq e, quindi, il valore è pari a 7,61 /mc 30 metri da ZTO del PRG previgente Per il valore iniziale compreso nell area ad alta trasformabilità si considera il 30% del valore finale. Per i nuclei rurali si considera il 25%. 200 metri dal centro abitato approvato Per il valore iniziale compreso nell area di bassa trasformabilità si considera il VAM (regione agraria n.6). 7

9 Ambiti oggetto di Interventi di riqualificazione e riconversione, Programmi complessi e Attività produttive in zona impropria Il contributo perequativo deve essere determinato attraverso stima analitica, prendendo a riferimento per quanto possibile il valore tabellari definiti, applicando un indice perequativo pari al 50%. 2.3 Definizione dei criteri omogenei nel caso di stima analitica La procedura, da applicare in caso di stima analitica, consiste nella determinazione del beneficio che il privato ottiene dall intervento calcolato nella differenza tra il valore di mercato dei beni immobili che il Piano consente di realizzare, al netto dei costi di realizzazione, ed il valore dell area prima della trasformazione indotta dallo strumento urbanistico e/o dall accordo. La stima analitica dovrà essere asseverata Modalità di corresponsione del contributo La corresponsione del contributo perequativo da parte del Proponente, a garanzia dell adempimento e del rispetto degli impegni assunti, in caso di monetizzazione del contributo, salvo quanto diversamente riportato nell accordo, è prevista nei seguenti modi: a) In caso di accordo pubblico/privato ai sensi dell art. 6 della LR n.11/2004 Il contributo perequativo deve essere versato al Comune per la quota del 50% all adozione ed il rimanente 50% entro 30 giorni dall approvazione dello Strumento Urbanistico cui accede (PAT o PI): in sede di stipula per atto pubblico degli accordi di pianificazione dovrà essere allegata, per farne parte integrante e sostanziale, la polizza fideiussoria bancaria a prima richiesta a garanzia del pagamento del rimanente 50% del contributo. Le tempistiche e le modalità che definiscono il saldo del contributo perequativo saranno inserite all interno dell accordo stesso, come adottato e approvato con lo strumento urbanistico cui accede. Il contributo perequativo deve essere versato al Comune per la quota del 50% contestualmente alla presentazione al protocollo del Comune dell accordo sottoscritto dal privato per la sua adozione in Consiglio Comunale. Unitamente all accordo sottoscritto dovrà essere allegata: - attestazione del versamento del 50% del contributo perequativo; - polizza fideiussoria bancaria a prima richiesta a garanzia del versamento del rimanente 50% del contributo. Il restante 50% del contributo dovrà essere versato al Comune entro 90 giorni dall approvazione del Piano degli Interventi. b) In caso di permesso di costruire convenzionato (art. 28-bis D.Lgs. 380/2001 e s.m.i.) Il contributo perequativo deve essere versato al Comune per la quota del 50% all adozione ed il rimanente 50% entro 30 giorni dall approvazione del Piano degli Interventi; il saldo dovrà essere garantito da la polizza fideiussoria bancaria a prima richiesta. Il contributo perequativo deve essere versato al Comune per la quota del 50% contestualmente alla presentazione al protocollo del Comune dell accordo sottoscritto dal privato per la sua adozione in Consiglio Comunale Unitamente all accordo sottoscritto dovrà essere allegata: - attestazione del versamento del 50% del contributo perequativo; 8

10 - polizza fideiussoria bancaria a prima richiesta a garanzia del versamento del rimanente 50% del contributo. Il restante 50% del contributo dovrà essere versato al Comune entro 90 giorni dall approvazione del Piano degli Interventi. c) Cessione di un area al Comune La cessione dell area potrà avvenire a compensazione degli importi calcolati per la perequazione con i criteri fissati con il presente documento, precisando che i conguagli monetari potranno essere effettuati solo nel caso in cui il contributo perequativo sia superiore al valore dell area in cessione. Le modalità e le tempistiche di cessione dell area dovranno essere definite in sede di accordo o di convenzione. d) Realizzazione di lavori e/o opere di interesse pubblico E' ammessa la possibilità di realizzare lavori e/o opere di interesse pubblico a compensazione degli importi calcolati per la perequazione con i criteri fissati con il presente documento, purché l'ammontare degli stessi non sia comunque di valore inferiore e in tal caso la differenza di importo dovrà essere versata monetariamente. Le modalità e le tempistiche di realizzazione dei lavori e/o opere di interesse pubblico dovranno essere definite in sede di accordo o di convenzione. 9

11 3. INTERVENTI DA ASSOGGETTARE A CONTRIBUTO PEREQUATIVO 3.1 Campo di applicazione Gli interventi da assoggettare a contributo perequativo, coerentemente ai dispositivi definiti dal PAT e alle differenti casistiche assunte nella fase di redazione del PI, possono essere così riassunte: 1. Urbanizzazione consolidate e linee preferenziali di sviluppo a) Nuova area o ampliamento residenziale per porzioni di ZTO con PdC convenzionato (margini di flessibilità del PAT); b) Trasformazione urbanistica in area edificabile residenziale con obbligo di PUA; c) Nuova localizzazione volumetria del previgente PRG assoggettata a PUA; d) Nuova possibilità edificatoria di volumi residenziali e accessori alla residenza in ambiti di Centro Storico già individuato dagli strumenti urbanistici e/ eventuale oggetto di schedatura del PI; e) Riclassificazione di aree a standard di PRG/PI a ZTO residenziali; f) Nuova area o ampliamento produttivo per porzioni di ZTO con PdC convenzionato (margini di flessibilità del PAT); g) Trasformazione urbanistica in area edificabile produttiva con obbligo di PUA; h) Cambio di destinazione d uso di area o fabbricato, oggetto di variazione da parte dello strumento urbanistico. 2. Interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana a) Interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale; b) Interventi di riqualificazione e riconversione; c) Programmi complessi. 3. Edificazione diffusa a) Nuova possibilità edificatoria all interno degli ambiti di edificazione diffusa; b) Cambio di destinazione d uso di area o fabbricato, oggetto di variazione da parte dello strumento urbanistico. 4. Strutture agricole non più funzionali a) Riconversione annesso rustico non più funzionale, con cambio d uso del volume esistente e/o ampliamento dello stesso. 5. Attività produttive in zona impropria a) Miglioramento e ampliamento dell attività. 6. Attività turistiche ricettive a) Ristoranti e categorie assimilabili; b) Ricettività diffusa. 10

12 3.2 Casi particolari Eventuali altri interventi non contemplati nel presente documento, conseguenti ad una variante urbanistica in deroga o con cambio di destinazione d uso, saranno valutati dall Amministrazione Comunale secondo le linee guida di cui al presente documento. Inoltre, è fatta salva la possibilità per l Amministrazione Comunale di derogare a quanto stabilito nei precedenti punti, in presenza di motivate, specifiche situazioni che, per impatto urbanistico, estensione territoriale e/o valenza di riqualificazione urbanistica o ambientale, necessitano di una diversa strutturazione dell accordo urbanistico. In tali casi potranno essere stabiliti valori del contributo straordinario diversi rispetto a quanto stabilito ai precedenti punti. 11

13 4. CASI ESEMPLIFICATIVI E MODALITÀ DI APPLICAZIONE A seguire alcuni casi studio esemplificativi per il calcolo del contributo perequativo. Gli esempi sotto riportati non devono ritenersi esaustivi di tutte le casistiche e si devono considerare esclusivamente ai fini della quantificazione economica. I valori quantitativi, in termine di superfici e volume, sono puramente indicativi ai fini della quantificazione economica esemplificativa e saranno definiti in sede di PI. Intervento n.1 Incremento volumetrico Richiesta di solo incremento volumetrico in ZTO C1 con destinazione residenziale già prevista dal previgente strumento urbanistico ricadente in zona 1 (Torri - S.Agostino - Nogarazza). Richiesta S (esistente) 600 mq If (attuale) 1,0 mc/mq If (richiesto) 1,5 mc/mq (corrispondente a mc 300) Volume esistente 600 mc Volume richiesto 300 mc VF 166,50 /mc x 900 mc VI 166,50 /mc x 600 mc Coefficiente 40% (solo incremento di volume) [(VF - VI) x 50%] x 40% = [( , ,00) x 50%] x 40% = 9.990, Intervento n.2 Incremento superficie Richiesta di solo incremento di superficie in adiacenza all area residenziale esistente (esempio Zona C1), ricadente nell area ad alta trasformabilità in zona 1 (Torri - S.Agostino - Nogarazza); l incremento di superficie ricade nell area ad alta trasformabilità. Richiesta S (esistente) S (richiesta) If 600 mq 300 mq (per un totale di 900 mq) 1,0 mc/mq - invariato (indice convenzionale) VF 166,50 /mc x 900 mc VI (166,50 /mc x 600 mc) + (166,50 /mc x 300 mc x 0,30) Coefficiente 60% (solo incremento di superficie)** [(VF - VI) x 50%] x 60% = [( , ,00) x 50%] x 60% = ,50 ** percentuali diverse sono consentite con prescrizioni specifiche per la zona oggetto di trasformazione da riportare nell eventuale accordo o disciplinate da specifica schedatura, come definito al precedente capitolo Intervento n.3 Nuovo lotto di completamento 12

14 Nuovo lotto in adiacenza all urbanizzazione consolidata (Zona C1), come individuata nel PAT, quindi ricadente nell area ad alta trasformabilità in zona 1 (Torri - S.Agostino - Nogarazza). Richiesta Sup V (richiesto) 600 mq (lotto assegnato) 450 mc VF 166,50 /mc x 450 mc VI 166,50 /mc x 450 mc x 0,3 (area ad alta trasformabilità) (VF VI) x 50% = (74.925, ,50) x 50% = , Intervento n.4.a Nuovo volume nei nuclei rurali (ambiti di edificazione diffusa) Nuovo volume residenziale assegnato nel nucleo rurale (ambito n.5) compreso negli ambiti di edificazione diffusa e ricadente nelle ZTO E4 del previgente PRG. Volume esistente Volume richiesto 0 mc 450 mc VF 166,50 /mc x 450 mc VI 166,50 /mc x 0 mc Coefficiente 40% (volume ricadente in ex ZTO E4) [(VF - VI) x 50% ] x 40% = [(74.925,00 0) x 50%] x 40% = , Intervento n.4.b Nuovo lotto nei nuclei rurali (ambiti di edificazione diffusa) Nuovo lotto residenziale ricadente nel nucleo rurale (ambito n.5) compreso negli ambiti di edificazione diffusa, non ricadente nelle ZTO E4 del previgente PRG e in area ad alta trasformabilità. Richiesta Sup V (richiesto) 600 mq (lotto assegnato) 450 mc VF 166,50 /mc x 450 mc VI 166,50 /mc x 450 mc x 0,25 (area ad alta trasformabilità - nucleo rurale) (VF VI) x 50% = (74.925, ,25) x 50% = , Intervento n.4.c Nuovo lotto nei nuclei rurali (ambiti di edificazione diffusa) Nuovo lotto residenziale ricadente nel nucleo rurale (ambito n.5) compreso negli ambiti di edificazione diffusa, non ricadente nelle ZTO E4 del previgente PRG e in area di bassa trasformabilità. Richiesta 13

15 Sup V (richiesto) 600 mq (lotto assegnato) 450 mc VF 166,50 /mc x 450 mc VI 7,61 /mc x 450 mc (area a bassa trasformabilità - nucleo rurale) (VF VI) x 50% = (74.925, ,50) x 50% = , Intervento n.5 Cambio di destinazione d uso e ampliamento di Costruzioni non più funzionali alle esigenze del fondo Cambio di destinazione d uso di una costruzione non più funzionale alle esigenze del fondo e relativo ampliamento in zona agricola. Richiesta Sup V (esistente) V (ampl.) If 600 mq (lotto convenzionale assegnato) 500 mc 100 mc 1,0 mc/mq (convenzionale) VF (cdu) 126,80 /mc x 500 mc VI (cdu) 7,61 /mc x 500 mc VF (ampl.) 126,80 /mc x 100 mc) VI (ampl.) 7,61 /mc x 100 mc Coefficiente 50% (cambio destinazione d uso) [(VF cdu VI cdu) x 50%] x 50% + (VF ampl VI ampl) x 50% = [(63.400, ,00) x 50%] x 50% + ( ) x 50% = , ,50 = , Intervento n.6 Modifica grado di intervento Richiesta di cambio del grado di intervento di un edificio ricadente in zona A da grado di protezione 3 (restauro propositivo) a grado di protezione 6 (ristrutturazione edilizia globale) in zona 1 (Torri - S.Agostino - Nogarazza), con destinazione residenziale. Richiesta V (esistente) 750 mc VF 166,50 /mc x 750 mc VI 166,50 /mc x 0,3 x 750 mc Coefficiente 50% (ristrutturazione) (VF VI) x 50% = [( , ,50) x 50%] x 50% = , Intervento n.7 Cambio di destinazione d uso di un area da produttiva a residenziale 14

16 Richiesta di cambio di destinazione d uso di un area da produttivo (D1) a residenziale (C1) in zona 1 (Torri - S.Agostino - Nogarazza). Richiesta S (esistente) If mq 1,0 mc/mq - definito dal PI VF 166,50 /mc x mc VI 83,50 /mq x mq (VF VI) x 50% = ( , ,00) x 50% = ,00 15

17 5. TABELLA DEI VALORI ZONA 1 ZONA 1A ZONA 2 ZONA 2A ZONA 2B ZONA 2C ZONA 3 ZONA 4 ZONA 4A ZONA 5 Torri - S.Agostino - Nogarazza S.Agostino tra Via Pilla e Via Mistrorigo Pianezze - Tormeno Lottizzazione S.Giovanni - Via S.Giovanni Battista Lottizzazione Le Fornarci - Via Fontega Lottizzazione Primavera - Via Fontega Arcugnano Fimon - Lapio - Perarolo Lottizzazione S.Maria - Via S.Maria Chiesa Vecchia - Lago di Fimon Villa di Fimon - Villabalzana Classificazione urbanistica Valore di riferimento Valore di riferimento Valore di riferimento Valore di riferimento Valore di riferimento Valore di riferimento Valore di riferimento Valore di riferimento Valore di riferimento Valore di riferimento Residenziale di completamento 1 (ZTO A, B, C1) ( /mc) 166,50 166,50 146,00 146,00 146,00 146,00 130,50 111,00 111,00 80,00 Residenziale di espansione 2 (ZTO C2) ( /mc) 146,00 84,00 130,50 105,50 75,00 99,00 117,00 95,50 79,50 73,00 Zone produttive per insediamenti 3 artigianali e industriali (D1) ( /mq) 83,50 Zone produttive a prevalente 4 destinazione commerciale (D2) ( /mq) 156, , ,50 83, ,50 Zone commerciali direzionali 5 residenziali (D3) ( /mq) 187,00 Nuclei rurali 6 (E4) ( /mc) 166, , ,50 111, ,00 Ambiti 5, 7 Ambito 6 Ambiti 1, 2, 3, 4, 8 Ambiti 9,10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19 Ambiti 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26 Edifici esistenti non più funzionali 7 all'azienda agricola ( /mc) 166,50 166,50 146,00 146,00 146,00 146,00 130,50 111,00 111,00 80,00 8 Verde privato ( /mq) 15,00 15,00 15,00 15,00 15,00 15,00 15,00 15,00 15,00 15,00 Attrezzature, servizi ed impianti di 9 interesse comune ( /mq) 17,00 17,00 17,00 17,00 17,00 17,00 17,00 17,00 17,00 17,00 Ristoranti, bar e categorie 10 assimilabili ( /mq) 230,00 230,00 230,00 230,00 230,00 230,00 230,00 230,00 230,00 230,00 Ricettività diffusa 11 (art.66 delle NT del PAT) ( /mc) 166,50 166,50 146,00 146,00 146,00 146,00 130,50 111,00 111,00 80,00 NOTE GENERALI - sono fatti salvi eventuali vincoli e tutele per i quali il valore deve essere determinato con stima analitica; - in sede negoziale potrà essere concordato un valore diverso, motivato da specifiche situazioni particolari; - i valori indicati nella tabella potranno essere aggiornati con apposita delibera di Consiglio Comunale; - in caso di mancanza di valore, dovrà essere preso a riferimento quello indicato nella zona di principale. NOTE PUNTUALI PTO 6: il valore iniziale per la determinazione del contributo perequativo è pari ad 1/4 del valore di riferimento della zona stessa. Nella tabella sono specificati gli ambiti E4 interessati (e numerati) e la rispettiva zona di riferimento. PTO 7: se l'edificio ricade in zona agricola si assume quale valore di riferimento 126,80 /mc (valore medio delle zone di completamento), mentre per il valore iniziale si considera il VAM pari a 7,61 /mc. PTO 8: il valore è relativo alle aree che il PI considera "zona", per le quali si definisce un valore di riferimento pari ad 15,00; nel caso in cui le aree a Verde privato ricadano all'interno di zone e buffer ad alta trasformabilità, come rappresentate nella Mappa dei Valori, si assume come valore iniziale il 30% del valore di riferimento della rispettiva zona. PTO 9: il valore indicato vale per le zone non suscettibili di capacità edificatoria. Negli altri casi il valore di riferimento, che non dovrà in ogni caso essere inferiore al valore riportato in tabella, deve essere determinato con stima analitica. PTO 11: se l'intervento ricade in zona agricola si assume quale valore di riferimento 126,80 /mc (valore medio delle zone di completamento), mentre per il valore iniziale si considera il VAM pari a 7,61 /mc.

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