1 Sinodo Parrocchiale Libro. del Sinodo

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1 1 Sinodo Parrocchiale Libro del Sinodo Documento finale approvato e votato dalla quarta convocazione dell Assemblea sinodale settembre 2015 Parrocchia san Giuseppe Sposo Bologna Solennità di san Francesco d Assisi, 4 ottobre

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3 I. Parole-chiave La positiva esperienza vissuta in questo anno di Sinodo di San Giuseppe ci porta a concordare che la modalità di lavoro ed impegno nella nostra comunità debba anche in futuro fare riferimento ad uno stile, che chiameremo sinodale, per continuare a percorrere insieme il cammino di rinnovamento della Parrocchia nei suoi vari ambiti di apostolato, di impegno pastorale, caritativo, culturale. Per rappresentare questo stile e questo cammino, abbiamo individuato le seguenti parole chiave": APERTURA nel senso di : accoglienza, capacità di aprirci fra di noi e verso chi adesso non sente propria la comunità; capacità di ascolto dell altro. Ovviamente questo include i temi propri della carità e della solidarietà, ma non si limita a questo. atteggiamento aperto ai nuovi temi (etici, sociali, anche economici): vedere la parrocchia non come fortino chiuso in difesa dei valori della tradizione e contro le minacce del mondo scristianizzato, bensì capace di andare incontro al mondo dell altro, di ascoltare le ragioni dell altro, di mostrare in contesti diversi il valore della fede. offerta di una chiave di apertura del cuore e della mente di chi vive nella comunità, favorendone la crescita attraverso azioni di comunicazione, (in)formazione, insegnamento. In tanti hanno segnalato di sentire questa come esigenza primaria della propria vita spirituale. COMUNIONE, CONDIVISIONE, COMUNITA Comunione, in quanto tutti abbiamo in comune la fede in Gesù Cristo, Dio-Amore, incarnato, morto e risorto per noi (da questa radice poi si può giocare con tante altre parole-chiave: comune, comunità, comunicare, comunicazione, etc.). 3

4 Condivisione, poiché nessuno deve tenere per sé le esperienze, le gioie, i pensieri, i beni che nascono da qualunque sua attività di vita in qualunque settore della Parrocchia, ma tutto deve essere condiviso, donato, restituito alla comunità parrocchiale, come dono per tutti (v. anche solo la gioia di qualche osservazione di un bambino del catechismo o una bella considerazione di un povero / ammalato ad un visitatore inviato dalla Parrocchia..). Possiamo applicare queste due parole, intrinsecamente connesse, a qualunque livello/cerchio concentrico/settore della vita parrocchiale: in generale, all interno di ogni settore: si pensi alla necessità che nel catechismo esista una modalità di comunicazione fra i catechisti delle diverse fasce di età o come nell apostolato caritativo sia fondamentale poter portare non solo se stesso, ma dare davvero l impressione di essere mandato dall intera comunità parrocchiale; così è per la liturgia dei diversi momenti della giornata e della settimana o per altre modalità di annuncio della Parola, che dovranno essere reale espressione del nostro comune sentire in particolare, all interno dei principali settori (almeno i 4 attualmente identificati) per cui gli attuali referenti o i futuri responsabili di Gruppo/Commissione/etc. saranno chiamati a favorire la costruzione di una rete di reale comunicazione intra ed extra, di gioia di appartenenza alla Comunità Parrocchiale di san Giuseppe Sposo. In questo modo il futuro Consiglio Pastorale Parrocchiale potrà rappresentare il luogo di finale incontro e realizzazione di una rete di comunione e condivisione che mano a mano si andrà realizzando. GIOIA, ENTUSIASMO, CORAGGIO, POSITIVITA Riprendere il cammino della fede con entusiasmo, nel segno della gioia, alla riscoperta della propria appartenenza a Cristo Gesù, per divulgare ovunque la pienezza del Suo amore (non cadere in una tristezza individualistica, cfr. Evangelii Gaudium, 2). Nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore e questo significa non solo immergersi nella pienezza dell amore, ma trasmettere a tutti quanto sperimentiamo. 4

5 MISSIONE, ANNUNCIO, TESTIMONIANZA, PARTECIPAZIONE ATTIVA Non si può pensare di essere cristiani e non essere missionari, cioè non avere l entusiasmo e il desiderio di proclamare l amore di Gesù agli uomini. L annuncio del Vangelo di Gesù sia tale da suscitare l amore di Gesù in coloro che lo ascoltano e possa offrire sempre a tutti parole di speranza, orientare verso il futuro e non lasciare le persone prigioniere della negatività (cfr. Evangelii Gaudium, 159). Testimoni, dunque, autentici, coraggiosi, pieni di amore, di speranza e di gioia! SULLE ORME DI FRANCESCO (minorità, autenticità, essenzialità) Sarebbe bello se nelle decisioni che si andranno a prendere fosse anche visibile l impronta francescana di questa parrocchia, l essere famiglia francescana, convento e parrocchia insieme, non solo perché affidata da oltre cinquant anni a dei frati cappuccini, ma anche perché una tale impronta ha ormai permeato di sé gli stessi parrocchiani che si sentono alla sequela di Gesù sulle orme di Francesco. II. Orientamenti pastorali Rimettere al centro la Parola di Dio, la Persona e la Comunità I - Mettere al centro la celebrazione liturgica, in particolare la Messa domenicale Mettere al centro della vita comunitaria la Messa domenicale, da cui anche i vari percorsi di catechesi prendano ispirazione. a) Prevedere un percorso di approfondimento sulla Parola della Domenica per riflettere concretamente sui contenuti della Parola vissuta nella liturgia e nelle varie realtà parrocchiali (Caritas, Catechismo, Annuncio). 5

6 b) Favorire per tutti la possibilità di partecipare all animazione liturgica, raccogliendo le disponibilità e creando opportunità per il coinvolgimento più ampio possibile di tutta l assemblea nella propria articolazione ministeriale. Ciascuno possa sentirsi partecipe della liturgia, sia nella fase di preparazione che nel momento della celebrazione (con un attenzione particolare alla presenza dei bambini). c) Messa e catechismo: per valorizzare la presenza dei bambini nella messa comunitaria, occorrerà valutare la possibilità di collegare l incontro del catechismo anche al calendario liturgico e ai temi forti della domenica, affinché i piccoli arrivino più consapevoli e partecipi alla celebrazione eucaristica. Così la messa può essere preparata con cura: leggendo le letture, individuando il tema della domenica, preparando le preghiere, portando all offertorio l attività fatta al catechismo. d) valorizzare la figura degli accoliti e del loro servizio: in particolar modo: dare risalto in alcune celebrazioni al loro servizio di portare l eucarestia agli ammalati, facendoli partire dalla celebrazione eucaristica; favorire la turnazione nel servizio all altare, per supportare il celebrante e diventare un punto di riferimento per chiunque intenda collaborare nell animazione liturgica, in particolar modo per i chierichetti, preparandoli a comprendere il senso del loro servizio (senza nulla togliere al loro entusiasmo e alla loro energia). e) costituire un gruppo liturgico che, assieme ai sacerdoti, possa soffermarsi a curare i momenti liturgici e riflettere su come aiutare la comunità a vivere pienamente. Fare una programmazione annuale dei momenti liturgici della nostra comunità e di chi ha il compito di presidiarli. [La calendarizzazione permetterà di avere un quadro generale del cammino parrocchiale garantendo il giusto spazio-tempo ad ogni esperienza.] Favorire una maggiore integrazione del coro nei diversi momenti liturgici: celebrazione eucaristica, liturgia delle ore, veglie, adorazioni, liturgia penitenziale, matrimoni, battesimi, funerali, ecc. 6

7 f) Per consentire a tutti i componenti della Comunità Parrocchiale (bambini, giovani, adulti, anziani.) di mettere al centro la celebrazione eucaristica domenicale, si propone di valorizzare particolarmente i diversi aspetti della vita parrocchiale in una messa della domenica mattina, alla quale l intera comunità è prioritariamente invitata a partecipare. II - Riportare la Parola di Dio al centro della catechesi. Pensare a un percorso di formazione cristiana dei bambini e dei giovani più organico e unitario, che non sia solo finalizzato alla celebrazione dei sacramenti, ma che ponga al centro l incontro con Gesù e i bisogni della persona. a) Superare il modello scolastico della catechesi dei bambini: evitare che il catechismo venga percepito come un imposizione, poco gioioso e poco attraente per i bambini. Favorire l avvicinamento a Gesù come una libera scelta. La catechesi dei bambini e dei giovani valorizzi anche il gioco, le esperienze, la vita comunitaria, l incontro con i testimoni, le occasioni di servizio. A tale scopo sono da valutare ed approfondire le seguenti considerazioni e proposte: ridurre la durata (in numero di anni) del catechismo tradizionale. Affidare parte del percorso catechistico alle famiglie. A tal fine, i genitori vanno adeguatamente formati. valorizzare il cammino di fede all interno del percorso scout e integrarlo maggiormente nel percorso parrocchiale di catechesi. alzare l età a cui si propone ai bambini la frequenza assidua all eucarestia domenicale. predisporre più percorsi paralleli di catechesi dei bambini (gruppi parrocchiali, percorso scout, gruppi di famiglie) tra cui le singole famiglie possono scegliere. concentrare Comunione e Cresima entro i dodici anni ha poco senso. Soprattutto la Cresima richiede una maturità e una consapevolezza che la maggioranza dei dodicenni non possiede. spostare la Cresima verso la maggiore età e superare i sacramenti a infornata, prevendendo un percorso di preparazione ad hoc, quando il singolo si ritiene pronto. 7

8 Mozione complessiva: formulare un progetto organico di rimodulazione della responsabilità catechistica della comunità parrocchiale che, tenendo conto delle considerazioni qui riportate, permetta, in accordo con la Diocesi e con il coinvolgimento delle famiglie, di costruire un percorso di catechesi per le diverse età, dalla fase pre-battesimale all età adulta. b) valorizzare il ruolo dei genitori quali primi educatori all interno dei percorsi di catechesi: Coinvolgere i genitori e le famiglie nel percorso di catechesi dei figli. Strutturare la catechesi battesimale sul modello del percorso per i fidanzati: incontri con più famiglie e più animatori. Chiedere alle famiglie di riprendere durante la settimana i temi e le letture della domenica. Coinvolgere i genitori in una catechesi familiare, in cui gruppi di famiglie intraprendono un percorso pluriennale comune. Catechisti sono gli stessi genitori, supportati da un sacerdote. III - Famiglia e Adulti La nostra comunità parrocchiale deve avere una attenzione particolare per le famiglie; ogni momento nel quale le famiglie vengono a contatto con la comunità parrocchiale (preparazione al matrimonio, richiesta del battesimo e del catechismo per i figli, morte di un congiunto, altro), deve essere occasione di accoglienza e opportunità di annuncio e coinvolgimento nella comunità. Per quanto possibile siano coinvolti e valorizzati i giovani, gli adulti e le famiglie nella vita e nell animazione dei vari momenti e dimensioni della vita della comunità parrocchiale. a) La pastorale familiare deve diventare il filo conduttore dei prossimi programmi pastorali, per far sì che la parrocchia diventi sempre più famiglia di famiglie, dia attenzione e forza alle famiglie (e/o agli adulti che la compongono) che abitualmente la frequentano, perché vadano verso e accolgano le altre famiglie della comunità, soprattutto quelle in difficoltà. 8

9 I momenti di festa (come Festassieme ) e i momenti di aggregazione e di incontro (come l esperienza dell Angolo fraterno ) siano momenti privilegiati per l incontro con le famiglie e gli adulti della comunità, con l obiettivo di accogliere anche chi abitualmente non la frequenta. b) Occorre mettersi in ascolto dei bisogni espressi (o non espressi) delle persone in difficoltà (anziani, genitori in difficoltà, studenti ) e inventare occasioni, luoghi e situazioni di ascolto, di incontro, di condivisione. c) Per i genitori e gli adulti in genere siano previsti momenti di incontro, di conoscenza, di aggregazione, di ascolto, di formazione, di annuncio e di catechesi all interno, possibilmente, di un progetto pluriennale e di programmazioni annuali. A chi può essere disponibile si proponga la costituzione di veri e propri gruppi famiglie (aperti ed accoglienti), inseriti nel tessuto comunitario della parrocchia e impegnati nel rivitalizzarlo. IV Missionarietà, Carità e Testimonianza a) La nostra comunità parrocchiale si impegna ad essere missionaria, cioè accogliente e aperta a tutte le possibili diversità che la abitano, diversità che si impegna a conoscere in tutte le sue sfaccettature. Si propone di vivere la nostra missionarietà, non tanto e unicamente in particolari azioni di specifica evangelizzazione (come le missioni al popolo o altre forme di evangelizzazione tra le case ), quanto anche nelle missioni d ambiente, cioè nei luoghi della nostra quotidianità, dove siamo chiamati a dare testimonianza gioiosa della nostra fede, contagiando e coinvolgendo le persone con cui viviamo e che incontriamo La nostra comunità parrocchiale è sollecitata a valorizzare, conoscere e coinvolgere le realtà missionarie già presenti sul suo territorio (in particolare la Compagnia Missionaria del Sacro Cuore di Via Guidotti), oltre naturalmente a vivere l attenzione missionaria in collegamento con i luoghi di missione dei frati cappuccini (provincia dell Emilia-Romagna). b) La missionarietà si deve esprimere soprattutto nella carità, momento privilegiato di annuncio e testimonianza, valorizzando le visite agli anziani, agli ammalati, alle persone sole, 9

10 mettendo in rete quanto già fanno le varie realtà parrocchiali (accoliti, gruppo della san Vincenzo, attività della Caritas parrocchiale ); valorizzando, altresì, la presenza nella nostra parrocchia di Casa S. Chiara. Aumentare l informazione e la partecipazione dei parrocchiani e favorire la collaborazione fra i diversi gruppi. c) Per animare la comunità parrocchiale sui temi ampi della carità, come componente primaria, intrinseca e imprescindibile della visione cristiana, la proposta condivisa è di costruire un centro parrocchiale di condivisione e di ascolto, orientato agli obiettivi sopra ricordati. Il centro dovrebbe essere uno spazio (anche fisico, se possibile) nel quale la vocazione alla carità della comunità parrocchiale diventa visibile e concreta, in maniera inclusiva: la carità come impegno di tutti, aperto a tutti. Costituzione di un gruppo di lavoro che possa studiare i primi passi di intervento, identificando alcune azioni concrete di maggiore priorità, su cui avviare l attività del centro. Compiti principali del centro La conoscenza delle necessità in ambito caritativo, con riferimento specifico (anche se non esclusivo) al territorio e alle forme di fragilità e di necessità meno apparenti e materiali L identificazione e la messa in opera di azioni volte a soddisfare tali necessità Il coordinamento e il collegamento fra le diverse attività già presenti in parrocchia, nel rispetto delle specifiche vocazioni di ciascuna Il confronto e la collaborazione con le realtà esterne, a cominciare da quelle del territorio parrocchiale (il Quartiere, le diverse associazioni), delle parrocchie limitrofe, fino alle strutture caritative diocesane La promozione dell impegno personale grazie all incontro fra le necessità rilevate e le disponibilità diffuse in Parrocchia (esempi, puramente indicativi, di micro-azioni potrebbero essere la visita ad anziani soli, l aiuto di un insegnante in pensione per un ragazzo in difficoltà con gli studi, la consulenza di un professionista per una pratica burocratica/fiscale/legale, l accompagnamento alla S. Messa di persone con difficoltà di movimento, ecc.) L attenzione alla comunicazione, sensibilizzazione e informazione della comunità, per esempio tramite incontri periodici di testimonianza, la pubblicazione di resoconti, una sezione del sito web, una bacheca. 10

11 V - Cultura La nostra comunità abbia una viva attenzione alla cultura (intesa in senso lato), per poter avvicinare su questo terreno tanti adulti o famiglie interessate a questa dimensione importante della vita individuale e sociale. A questo scopo, si propongono i seguenti punti: a) La nostra comunità potrebbe costruire un suo progetto culturale dove l arte, le tematiche culturali, etiche e sociali potrebbero costituire momenti e terreno d incontro e di confronto con adulti e persone lontane dalla vita concreta della nostra comunità, ma sensibili a queste importanti dimensioni. Occorre riscoprire il ruolo e la funzione di pre-evangelizzazione di queste dimensioni culturali. Questo progetto culturale parrocchiale potrebbe essere l eco, nel suo piccolo, del più ampio e globale progetto culturale della chiesa italiana e dell esperienza del Cortile dei Gentili : una comunità quindi che si confronta con chi non crede, non condivide la nostra fede o ha visioni anche radicalmente diverse del creato, della vita, dell uomo e della società. All interno di questa attenzione alla cultura si potrebbe utilmente approfittare anche del patrimonio culturale della nostra chiesa e del nostro convento (opere d arte, biblioteca, museo ). Accettare la sfida della modernità può essere momento di verifica anche per la nostra vita di fede; affrontare tematiche, certamente difficili e scomode (con preparazione e onestà intellettuale), come la bioetica, le tematiche politico-sociali, l interculturalità, le emergenze sociali, la nuova economia, i nuovi stili di vita è confrontarci con l uomo d oggi, è uscire dal nostro guscio, è aprire la mente, è stare in mezzo alla gente e ascoltare la gente, per testimoniare qui e ora il Signore e la sua Parola. b) Organizzare anche una serie di incontri per gli adulti. Tali momenti non siano solo conferenze su temi di carattere culturale, ma siano momenti di confronto e di condivisione a partire dai problemi quotidiani e di fede. L annuncio della Parola e la vita della comunità non dovrà esaurirsi solo all interno della ristretta vita parrocchiale ( fare tutto in parrocchia ), ma in qualche modo deve decentrarsi, trovare altri ambiti anche al di fuori di questo ristretto nucleo (anche spaziale) della parrocchia. Occorrerà pensare a forme, occasioni, luoghi, situazioni per decentrare la nostra vita e il nostro annuncio tra le vie e le case 11

12 del nostro territorio parrocchiale. Utilmente si può pensare ad una suddivisione territoriale della nostra parrocchia, con attenzione al vissuto delle famiglie come luogo vicino di annuncio (ad esempio, l incontro biblico proposto a gruppi di famiglie di un condominio o di una via). c) Fare crescere cultura e consapevolezza sulle tematiche caritative, da inquadrarsi nella prospettiva di fede. VI - Formazione La nostra parrocchia, per sostenere adeguatamente la progettazione e la programmazione pastorale nelle varie dimensioni della sua vita, sente l esigenza di continuativi momenti di formazione per accrescere la conoscenza degli strumenti pastorali, per favorire lo sviluppo della comunione sia nell identificazione degli obiettivi della nostra azione, sia nel modo di perseguirli (puntando, appunto, su una forte spiritualità di comunione). In particolare si vorranno prevedere azioni specifiche ed integrate: a) L intera comunità parrocchiale sostenga i catechisti e gli animatori nel loro servizio, sentendosi responsabile della formazione dei bambini e dei giovani. Allo scopo va costituita un equipe di supporto e identificato un percorso di formazione per tutti i catechisti e per gli educatori dei gruppi giovanili, che devono ricevere sostegno e strumenti per formarsi adeguatamente al loro servizio. b) Si curi una preparazione di chi proclama la parola all Assemblea e di chi anima la Liturgia che ne favorisca la formazione, tramite iniziative mirate, anche con l adesione a corsi organizzati dalla diocesi. I bambini che svolgono il servizio di ministranti durante le celebrazioni liturgiche siano adeguatamente formati, in vista anche di un servizio che si può protrarre nell adolescenza /giovinezza e nell età adulta. 12

13 c) All interno di questa attenzione formativa, inoltre, si proponga un appuntamento periodico aperto a tutta la comunità (famiglie, ma anche adulti e giovani) di approfondimento e confronto con la Parola di Dio proclamata nelle domeniche e nella scansione del tempo liturgico mensile, con adeguati momenti anche di riflessione, di preghiera, di ricaduta sul momento liturgico domenicale e sulla vita concreta della comunità. Questa proposta mira a rendere la comunità più pronta ed attiva durante la celebrazione: la catechesi non riguarda solo i piccoli ma è un continuo cammino di preparazione anche per tutti gli adulti, oltre ai genitori e catechisti (cfr. questo stesso documento sinodale al punto I, a). VII - Progettualità e strumenti organizzativi Si chiede che per il futuro cammino della nostra comunità, all interno del Consiglio Pastorale Parrocchiale: a) si costituiscano gruppi o commissioni per i vari settori della vita della comunità che possano supportare adeguatamente il lavoro del Consiglio pastorale, vivendo e continuando a sperimentare un cammino in uno stile sinodale. a) b) ci si doti di progetti specifici per i suoi vari settori (es.: catechesi, cultura, carità, liturgia, annuncio), identificando obiettivi, percorsi, momenti di formazione e di verifica, che saranno portati a conoscenza della comunità parrocchiale. VIII - Gemellaggio Vogliamo vivere la dimensione della missionarietà e della vicinanza ai lontani (anche geograficamente), attraverso la scelta del gemellaggio, come segno del nostro cammino sinodale (abbiamo camminato insieme tra di noi, ma vogliamo camminare insieme anche con fratelli più lontani, con i quali avere uno scambio di reciproco sostegno e testimonianza). La nostra comunità, nel futuro, intende quindi stringere un gemellaggio con la chiesasantuario di san Giuseppe a Nazaret, ma anche con una comunità parrocchiale della stessa Nazaret. 13

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15 Riferimento biblico del sinodo parrocchiale Venire alla fede per vivere la comunione Atti 2, Erano assidui nell ascoltare l insegnamento degli apostoli e nell unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. 43 Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 44 Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; 45 chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 46 Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, 47 lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati. Preghiera per il sinodo parrocchiale O Padre, custodisci la parrocchia di San Giuseppe Sposo, benedici l esperienza del Sinodo parrocchiale. Fa che tutti i battezzati, portatori della sapienza del Vangelo del tuo Figlio e mossi dallo Spirito Santo, sotto la protezione di san Giuseppe e sotto lo sguardo della Madonna di San Luca, nella collaborazione e nella corresponsabilità, siano parte viva della comunità in cammino per compiere la tua volontà e mostrare il tuo Volto d amore in questo nostro tempo. Donaci umiltà e saggezza per riflettere nella pace e nella fraternità, per decidere senza animosità e senza parzialità, per accettare le decisioni senza risentimento. Fa che, in obbedienza allo Spirito, vinciamo contrapposizioni e contrasti per immettere nella società preziosi valori di comunione. Per Cristo nostro Signore. Amen. 15

16 Comunità parrocchiale di san Giuseppe Sposo Via Bellinzona, BOLOGNA - Tel parroco@parrocchiasangiuseppesposo.it 16

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