Francesco Bergamo Parco Vega Marghera - Venezia
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- Roberto Martino
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1 IL PROGETTO ENERSAVED (Energy Saver District) Linee di azione e politiche urbanistiche per Quartieri urbani sostenibili Francesco Bergamo Parco Vega Marghera - Venezia
2 E un progetto finanziato nell ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia - Slovenia , coordinato dall Unioncamere del Veneto Eurosportello. L iniziativa ha coinvolto un vasto partenariato, che include rappresentanti del sistema imprenditoriale e artigianale, enti locali e municipalità, agenzie di sviluppo locale, importanti università ed enti di formazione.
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4 Obiettivi del progetto Energy Villab: Formare nel territorio dell area trans-frontaliera dei laboratori virtuali (Energy Virtuos Living Lab), nei quali interagiscono soggetti diversi, pubblici e privati, interessati a sperimentare soluzioni innovative sull uso di energie da fonti rinnovabili, sul risparmio energetico e su forme di mobilità sostenibile. ENERSAVED: (Energy Saver District) In questo contesto, il Comune di Musile di Piave ha inteso sviluppare un progetto incentrato sulla promozione di strategie e regole di pianificazione urbana (da recepire nella regolamentazione locale), orientata a promuovere la realizzazione di nuovi interventi edilizi con una più elevata sostenibilità ambientale, e con soluzioni replicabili e trasferibili anche in altri contesti territoriali.
5 I riferimenti iniziali Il ruolo dei Comuni nello sviluppo locale La sostenibilità ambientale è una sfida che oggi ci vede coinvolti tutti e un ruolo importante di guida e di regia per orientare lo sviluppo locale, verso un modello insediativo ad elevata sostenibilità energetico ambientale, può essere concretamente svolto dai comuni a partire dagli strumenti di programmazione e pianificazione del territorio. Il Piano di assetto del Territorio (PAT) di Musile di Piave Le Norme tecniche di attuazione Art Linee preferenziali di sviluppo insediativo residenziale DIRETTIVE Il PI disciplina gli interventi volti a: promozione di iniziative pilota per la realizzazione di singoli edifici, piani attuativi o altri interventi informati ai principi della sostenibilità, nei quali sperimentare tecniche di mitigazione idraulica, tecniche costruttive ecocompatibili, modalità di raccolta dei rifiuti differenziata, tecniche di risparmio energetico, sistemi di approvvigionamento di acqua ed energia alternativi ai tradizionali e con minore potere inquinante;
6 Le Azioni sviluppate dal progetto Determinare una griglia di indicatori Individuare quindi una piattaforma di parametri quali- quantitativi in grado di orientare il lavoro dei progettisti e degli operatori del settore, verso una nuova cultura del costruire sostenibile. Definire un sistema di graduazione degli incentivi Dotare l amministrazione comunale di un sistema di incentivi che favoriscano la realizzazione di comportamenti virtuosi nel proprio territorio (quali ad es. premialità di tipo volumetrico ed economico). Coinvolgere i diversi attori Per favorire la realizzazione di comportamenti virtuosi nell ambito della sostenibilità e dell efficienza energetica, è necessario promuovere il coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni, dei progettisti, degli operatori del settore e dei cittadini.
7 Indicatori e criteri Per la definizione degli indicatori e dei criteri sviluppare nell ambito del progetto, sono state : da approfondite le principali esperienze in materia di protocolli di certificazione di Eco-quartieri. analizzate 16 esperienze di Eco-quartieri in paesi europei (Svezia, Austria, Germania, Inghilterra, Italia, Olanda, Spagna, Francia), individuando per ciascun quartiere sia la consistenza fisica (abitanti, superfici destinate a servizi, tecnologie innovative, ecc), che il processo decisionale che ha contribuito alla buona riuscita dell intervento.
8 PROTOCOLLI DI CERTIFICAZIONE DEGLI ECOQUARTIERI ALCUNE ESPERIENZE : IL PROTOCOLLO LEED ECOQUARTIERI GBC_Italia (Green Building Council) AUDIS (Associazione Aree Urbane Dismesse) LEGAMBIENTE IL PROTOCOLLO CLIMABITA FONDAZIONE CLIMABITA SOCIETA 2000 WATT SVIZZERA ENERGIA
9 GBC Quartieri E il protocollo di certificazione sviluppato da GREEN BUILDING COUNCIL Italia con AUDIS e LEGAMBIENTE, derivato dal sistema di rating Leed (Leadership in Energy and Environmental Design), adattato alla realtà ed al contesto culturale italiano. Obiettivo della certificazione è incoraggiare la ricerca delle migliori pratiche orientate al miglior uso delle risorse, agli indici di salubrità e alla qualità della vita. Sono stati messi a punto una pluralità di parametri e, tra questi, in grande sintesi: La localizzazione e collegamento del sito in modo da minimizzare gli effetti negativi sull ambiente Privilegiare la riqualificare aree già urbanizzate e recuperare le aree degradate. Combinare tra loro in modo equilibrato un mix di funzioni urbane Sviluppare una forte relazione con i nodi del trasporto pubblico Ridurre al minimo gli sprechi di energia, costruendo e gestendo edifici in maniera sostenibile ed efficiente Raccogliere e riciclare acque e rifiuti
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11 IL PROTOCOLLO CLIMABITA FONDAZIONE CLIMABITA La Fondazione ClimAbita ha elaborato un regolamento di certificazione dell efficienza energetica e della qualità costruttiva dell involucro edilizio, inoltre un comitato scientifico sta svolgendo una attività di formazione e specializzazione rivolta a tecnici e progettisti, al fine di promuovere una maggior consapevolezza in materia di tutela ambientale, climatica e di risparmio energetico per i nuovi insediamenti.
12 LA SOCIETA 2000 WATT SVIZZERA ENERGIA La Società 2000 watt come formula del mondo (Ogni essere umano, oggi come in futuro, ha diritto a disporre della stessa quantità di energia) Il progetto è del Politecnico di Zurigo (assunto dalla Città di Zurigo ancora nel 2008), parte dall assunto che a livello mondiale sono disponibili in modo sostenibile circa 2000 Watt di energia primaria a persona e la quantità correlata di emissioni di CO 2 non dovrebbe superare una tonnellata pro capite all anno, altrimenti il clima subirà cambiamenti drastici. Obiettivo del progetto Società 2000 Watt, consiste in un utilizzo sostenibile delle risorse e dei vettori energetici e una loro equa distribuzione globale per far si che a tutti gli abitanti della terra spetti un uguale quantità di energia e quindi di emissioni di gas serra.
13 Gli obiettivi della Società a 2000 Watt (da raggiungere nell anno 2100) Energia primaria: 2000 Watt di potenza continua pro capite (di cui solo 500 di energia non rinnovabile) CO 2 : una tonnellata di CO 2 equivalente per persona all anno Attualmente il fabbisogno energetico pro capite in Svizzera è di 6300 Watt e le emissioni di gas serra sono pari a 8,6 tonnellate per persona all anno.
14 Società a 2000 Watt Questo percorso di efficienza energetica considera anche la possibilità che le tecnologie per aumentare l efficienza energetica e le quote di energie rinnovabili, da sole, non sono sufficienti a raggiungere i valori mirati dalla Società 2000 Watt, pertanto, in futuro, si dovranno modificare il comportamento personale di consumo e stili di vita. Ciò significa che in ambito residenziale si dovranno considerare standard di costruzione di alta qualità dal profilo energetico e una superficie abitativa adeguata, oltre alla mobilità che deve diventare sostenibile e per tragitti brevi o media distanza dovranno essere disponibili mezzi di trasporto a bassa emissione (come biciclette e trasporti pubblici) Nel settembre 2012 il comparto Sihl-Manegg (Greencity Zürich) è stato il primo ad essere insignito del riconoscimento area 2000 Watt.
15 ECOQUARTIERI - ALCUNE ESPERIENZE Sono state analizzate alcune esperienze e tra queste: 1.1 BO01 CITY OF TOMORROW MALMO - SVEZIA 1.2 PASSIVHAUS LODENAREAL - INNSBRUK - AUSTRIA 1.3 SOLAR CITY LIENZ - AUSTRIA 1.4 HAMMARBY SJOSTAD - STOCCOLMA - SVEZIA 1.5 QUARTIERE RIESELFELD - FRIBURGO - GERMANIA 1.6 VAUBAN - FRIBURGO - GERMANIA 1.7 QUARTIERE SOLARE AM SCHLIERBERG - FRIBURGO - GERMANIA 1.8 SOCIOPOLIS - VALENCIA - SPAGNA 1.9 BEDZED-LONDRA - UK 1.10 GREENWICH MILLENNIUM VILLAGE LONDRA UK 1.11 GREEN LEAF DHAKA - BANGLADESH 1.12 QUARTIERE ZUIDAS AMSTERDAM - OLANDA 1.13 QUARTIERE EDEN BIO PARIGI - FRANCIA 1.14 ECOQUARTIERE QUATTRO PASSI VILLORBA - ITALIA 1.15 QUARTIERE LE ALBERE TRENTO - ITALIA 1.16 BIOPEEP, QUARTIERE ECOSOSTENIBILE NONANTOLA, MODENA - ITALIA
16 BO01 CITY OF TOMORROW MALMö SVEZIA Malmö viene scelta come città dove ospitare l European Housing Expo del Obiettivo dell Expo è stato quello di affrontare i temi dell abitare della città del domani sotto l aspetto dello sviluppo sostenibile, del risparmio energetico e delle politiche sociali. Con il progetto Bo01 si ha la trasformazione di un ex area portuale in una nuova area urbana, di cui due terzi sono residenziali e un terzo commerciale. Anno di Progettazione 1996 Anno di Realizzazione Prima fase: ultimata (utilizzata per ospitare l Expo),Seconda e Terza fase: previste entro il 2020 Committenza/Soggetti promotori :Commissione europea, Stato Svedese, Amministrazione di Malmö. Popolazione insediata abitanti Superficie territoriale (St) mq Superficie coperta residenziale (Scr) mq Superficie delle strade mq (di cui mq ciclo-pedonali compresa la banchina) Superficie dei parcheggi pubblici mq Superficie dei servizi pubblici mq Superficie del verde pubblico attrezzato mq Numero alloggi 1.200
17 BO01 CITY OF TOMORROW MALMö Il progetto da importanza agli spazi aperti e collettivi che si articolano in una serie di parchi attrezzati per lo sport, con campi multiuso, giardini, banchine lungo il canale che attraversa l area e che rappresenta la principale direttrice lungo la quale si sviluppa il progetto. Le poche strade carrabili sono riservate ai residenti, mentre all ingresso del quartiere si ha un ampio parcheggio pubblico. Il sistema ciclo-pedonale è quindi quello principalmente usato nell area.
18 PASSIVHAUS LODENAREAL - INNSBRUK AUSTRIA Il progetto è articolato in due blocchi tra loro intersecanti, ed è incardinato in un complesso di aree verdi sulle rive dei fiumi Inn e Sill. Obiettivi: raggiungere uno standard di edilizia passiva più alto possibile. Oggi, questo complesso residenziale, rappresenta uno dei più grandi progetti edilizi (forse il più grande) mai realizzati secondo gli standard dell'edilizia passiva. Anno di Progettazione 2005 Anno di Realizzazione 2010 Paese Innsbruk - Austria Committenza/Soggetti promotori : Regione Tirolo (sponsor), Comune di Insbruk (sponsor) Neue Heimat Tirol, Superficie territoriale (St) mq Superficie coperta residenziale (Scr) mq Numero alloggi 354
19 La distribuzione degli appartamenti è stata concepita in modo tale da ottimizzare al massimo le dimensioni delle zone abitabili e tutte le unità abitative si estendono sull intera profondità dell edificio in modo tale che le stanze vengono permeate dalla luce diurna in tutte le ore della giornata. Circa l'85% dell'energia è fornita da fonti rinnovabili (caldaia a pellet + impianto solare termico). Per il preriscaldamento, così come per il preraffreddamento dell'aria vengono utilizzati due pozzi di acque sotterranee. PASSIVHAUS LODENAREAL - INNSBRUK
20 SOLAR CITY LIENZ - AUSTRIA Nel 1994, il Comune di Linz avviò la fase di progettazione edilizia di questo grande quartiere e contemporaneamente promosse degli accordi con alcune società di sviluppo edilizio non-profit (cooperative edilizie), per la costruzione di alloggi nel distretto di Pichling. Già dalle fasi iniziali di redazione del Masterplan, sono stati quindi inserite delle linee guida e alcuni indirizzi ambientali e sociali, attraverso la costituzione di una tavola di concertazione con le società di sviluppo edilizio non-profit. Anno di Progettazione 1995 Anno di Realizzazione 2004 Paese Lienz - Austria Committenza/Soggetti promotori : Municipalità di Lienz Superficie coperta residenziale (Scr) mq Superficie delle strade Superficie dei servizi pubblici mq Superficie dei servizi pubblici mq Superficie del verde pubblico attrezzato mq Numero alloggi 1.200
21 SOLAR CITY LIENZ SolarCity rappresenta il più vasto esperimento insediativo di architettura sostenibile che sia stato realizzato. La città presenta un mix di funzioni. Il centro è rappresentato da una piazza pensata dai progettisti quale magnete sociale e simbolo di qualità dello spazio urbano. Le abitazioni sono realizzate in una posizione più soleggiata e luminosa possibile, con ampie superfici vetrate. I pannelli solari sui tetti degli edifici contribuiscono attivamente alla fornitura di acqua calda e coprono circa il 50% della richiesta di acqua calda complessiva.
22 VAUBAN FRIBURGO - GERMANIA Nel 1993, nasce il progetto Vauban nella città di Freiburg (sud della Germania), a seguito della dismissione di un area militare e di una caserma usata dall esercito. L'area dista dal centro città circa 2 km e confina con una zona verde destinata allo sport e allo svago. Anno di Progettazione 1994 Anno di Realizzazione 2006 Paese Friburgo - Germania Committenza/Soggetti promotori : Municipalità di Friburgo Superficie territoriale (St) 41 Ha Superficie coperta residenziale (Scr) mq Superficie delle strade mq (21,4%) Superficie dei servizi pubblici mq (21,4%) Superficie del verde pubblico attrezzato mq (13,6%) Numero alloggi 2.000
23 Già prima della progettazione urbanistica, il Comune di Friburgo, aveva formulato alcuni obiettivi da raggiungere con il progetto: commistione delle funzioni abitative e lavorative creazione di alloggi per differenti categorie sociali lotti piccoli e medi per consentire la creazione di differenti stili abitativi conservazione/sviluppo delle aree verdi esistenti e nuove aree smaltimento naturale e uso delle acque piovane creazione di vie pedonali e ciclabili tutti gli edifici a basso consumo energetico creazione di un ambiente accogliente per famiglie e bambini attiva partecipazione della cittadinanza al progetto VAUBAN FRIBURGO
24 VAUBAN FRIBURGO Punto di forza del quartiere è un aggregato di edifici denominato Schlieberg: 50 case a schiera immerse nel verde, delle quali 40 sono case passive mentre le restanti 10 sono definite Plusenergiehauser che riescono a realizzare una quantità di energia superiore a quella consumata dai loro occupanti, che viene rivenduta poi alla società per l energia tedesca. Per raggiungere questo traguardo le case disperdono una quantità di energia davvero esigua grazie ad un ottimo involucro termico, a un impianto di ventilazione dotato di scambiatore di calore e un ottima disposizione con ampie vetrate che permettono al sole invernale di entrare, e balconi studiati per schermare l irraggiamento estivo. Le costruzioni sono totalmente in legno, dalla struttura intelaiata portante ai tamponamenti e al rivestimento esterno a doghe, tinteggiate con colori vivaci che contribuiscono a rendere estremamente vivibile e gradevole l isolato.
25 BEDZED-LONDRA - UK BedZED (Beddington Zero Energy Development) è la prima eco-comunità a emissioni zero in Inghilterra. Il quartiere si trova a Sutton, una città residenziale 40 minuti Sud-Est di Londra, ed è stato realizzato allo scopo di avere emissioni di CO2 pari a zero, garantendo una quota di produzione di energia in quantità pari al consumo. L energia utilizzata proviene solo da fonti rinnovabili. Il quartiere è stato realizzato da un promotore di edilizia sociale (il 50% delle abitazioni sono assegnati a famiglie a basso reddito). Anno di Realizzazione 2002 Paese Londra - Inghilterra Committenza/Soggetti promotori : Governo Britannico Superficie territoriale (St) mq Superficie coperta residenziale (Scr) Superficie delle strade Superficie dei servizi pubblici Superficie del verde pubblico attrezzato Numero alloggi 82
26 BEDZED-LONDRA E costituito da 82 case residenziali, e da alcuni spazi di lavoro, negozi, bar, impianti sportivi, centro di salute e di assistenza all'infanzia. Il quartiere residenziale è progettato con alcune strategie di controllo ambientale, quali: strutture ad alta massa termica; pannelli fotovoltaici; camini solari a vento per coadiuvare la ventilazione naturale e per il recupero del calore; pareti vetrate; riciclo delle acque meteoriche;
27 Dall analisi delie esperienze europee prese in considerazione emergono, fra le varietà degli indicatori, quelli ambientali, economici e sociali.
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30 Un ecoquartiere non è quindi solo un insieme di edifici a basso consumo energetico. E in primo luogo una comunità che adotta volontariamente stili di vita sostenibili in un ambiente urbano di alta qualità dove, in grande sintesi, si è in grado di far fronte alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte alle loro necessità. (Rapporto Brundtland, 1987)
31 Sono stati quindi individuati tre macro gruppi di indicatori: Adattando questi concetti di sostenibilità al nostro territorio, è stata elaborata una mixitè di cui 23 indicatori di tipo ambientale, cinque di tipo sociale e tre di natura economica) che, a nostro avviso, possono garantire combinazioni sostenibili. La sostenibilità deve essere misurata: non è possibile definire un livello di sostenibilità se non si è elaborata una scala di punteggi associati al raggiungimento di obiettivi quantitativi La sostenibilità deve essere incentivata: per mettere in atto politiche di sostenibilità è necessario accompagnare lo sforzo con meccanismi premiali (tipo: bonus volumetrico o progressiva riduzione degli oneri di urbanizzazione)
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33 Gli indicatori ambientali
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36 Lo scopo di questo lavoro non è stato quello di creare un nuovo protocollo di certificazione ma valutare quali sono i parametri più attinenti per il nostro territorio, in grado di orientare in modo virtuoso l intero processo. Prospettive: I risultati proposti dal progetto (rete di indicatori) saranno verificati nel contesto di un progetto pilota denominato IL GRANAIO, che interessa una piccola area di espansione del territorio comunale. Nell immediato futuro le buone prassi sviluppate nell ambito del progetto Energy ViLLab, saranno valutate nel processo di pianificazione urbanistica che interesserà il territorio del Comune di Musile di Piave (Piano degli interventi).
37 Grazie per l attenzione! Francesco Bergamo
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