Impresa al femminile: la sfida dello Start Up

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1 Impresa al femminile: la sfida dello Start Up Strumenti e procedure per mettersi in proprio 1

2 Impresa al femminile: la sfida dello Start Up Per le motivazioni più svariate - volontà di uscire dalla disoccupazione, - desiderio di cambiamento, - presenza di agevolazioni - o altro sempre più persone (soprattutto giovani e donne) sono spinte a verificare la possibilità di avviare una propria iniziativa imprenditoriale. 2

3 Impresa al femminile: la sfida dello Start Up Per avviare un'attività imprenditoriale è necessario compiere precisi adempimenti procedurali e fiscali. Adempimenti specifici, variano a seconda del tipo di impresa costituita; Adempimenti generali, ossia comuni ad ogni impresa l'iscrizione nel Registro delle imprese l'apertura della partita IVA l'iscrizione all'inail Prima Valutare attentamente la validità e l'attuabilità della idea di impresa, attraverso la realizzazione del Business Plan. 3

4 Impresa al femminile: la sfida dello Start Up ORIGINE DEL PERCORSO IMPRENDITORIALE Competenza tecnologica (saper fare) Conoscenze manageriali (saper organizzare) Determinazione ad avviare un impresa 4

5 L APPROCCIO: EMPRICO O SISTEMATICO? Grande importanza all acquisizione di informazioni Suddivisione del processo in fasi fattibilita del progetto pianificazione operativa operazioni di avvio Il processo e sequenziale e interattivo laborioso, complesso e quindi piu lento Valuta le alternative possibili Ha maggiori possibilità di successo Attenzione: equilibrio tra riflessione e azione 5

6 COME VALUTARE UN IDEA D IMPRESA? IDEA CAPACITA IMPRENDITORIALE BUSINESS IDEA RISORSE FINNZIARIE BUSINESS PLAN 2 Analisi dell ambiente esterno 1 Presentazione Idea e Compagine 4 Pianificazione Strategica 3 Analisi dell ambiente interno 6 Valutazione Econ./Finanziaria. 5 Le scelte operative 6

7 Impresa al femminile: la sfida dello Start Up PRESUPPOSTI DELL IDEA 1. NECESSITA DEL BENE/SERVIZIO 2. LA SUA SCARSITA 3. IL VANTAGGIO (PROFITTO) NEL PRATICARNE LO SCAMBIO 7

8 DA COSA PUO NASCERE UNA BUSINESS IDEA RIPROPOSIZIONE DI UN PRODOTTO/SERVIZIO GIA ESISTENTE, MAGARI PRESENTE IN ALTRI CONTESTI ADATTANDOLO O MIGLIORANDOLO CAPACITA DI INTUIRE NUOVI BISOGNI O NUOVE RISPOSTE A BISOGNI PIÙ O MENO SODDISFATTI VERTICALIZZAZIONE/FRANTUMAZIONE DI UN CICLO PRODUTTIVO APPLICAZIONE DELLA RICERCA/SFRUTTAMENTO DI BREVETTI 8

9 COMPONENTI TIPICHE DELL AZIONE IMPRENDITORIALE PROPENSIONE AL RISCHIO e la predisposizione a sfruttare con audacia e determinazione le opportunita offerte dal mercato, conducendo un esame realistico del rapporto risorse /obiettivi INNOVATIVITA e la tendenza a privilegiare la creazione di prodotti e servizi nuovi o il prefezionamento di quelli esistenti. non solo fatti eclatanti ma l attenzione alle opportunita legate a piccole variazioni nella scala dei bisogni. APPROCCIO PROATTIVO e la tendenza ad assumere l iniziativa, ad anticipare la concorrenza nell introduzione di nuovi prodotti/servizi, anziche limitarsi a rispondere alle iniziative assunte dagli altri. 9

10 COMPONENTI TIPICHE DELL AZIONE IMPRENDITORIALE ASSUME RISCHI INNOVA L INTRAPRENDITORE ORGANIZZA RISORSE PRENDE DECISIONI 10

11 Impresa al femminile: la sfida dello Start Up I meccanismi di selezione devono essere basati su criteri di: EFFICIENZA INTERNA (REDDITIVITA ) EFFICIENZA ESTERNA (COMPETITIVITA ) 11

12 Descrizione dell idea Analisi del settore Analisi della capacità competitiva Pianificazione strategica Le scelte operative Previsioni econ/finanz Valutazione convenienza BEP/ROI/VAN Conti economici/stati Patrimoniali/Flussi Il Piano commerciale Il Piano organizzativo Il Piano Investimenti Il Piano della produzione Obiettivi Strategia Strumenti Attrattività (potere dei clienti, potere dei fornitori, new comers) Competitività (potenzialità di sviluppo, redditività ed equilibrio finanziario Minacce/Opportunità Punti di forza/debolezza Area geografica Domanda e offerta Ciclo di vita del prodotto Quote di mercato Canali di vendita Fattori critici di successo Storia e Descrizione dell idea Struttura societaria Agevolazioni e I prodotti I clienti Ubicazione Obiettivi investimenti 12

13 IL BUSINESS PLAN : A COSA SERVE A Verificare la fattibilità del progetto,, dal punto di vista Amministrativo, Tecnico, Economico e Finanziario A Trasformare il rischio generico in rischio calcolato evidenziando problemi e ostacoli e individuando i FCS A Pianificare l avvio, indicando le linee direttrici di azione, i modi e i tempi di attuazione A reperire i mezzi finanziari necessari A Trovare soci e/o collaboratori A stabilire accordi commerciali con clienti, fornitori, distributori. A Controllare l attività una volta avviata 13

14 Fattori che influiscono sul successo costanza (non ostinazione), fantasia ridurre al minimo l investimento iniziale ridurre al minimo i costi fissi ridurre al minimo le spese di avviamento ricerca di mercato o del mercato prepararsi per gli affari decisivi stringere alleanze costante interazione con i clienti 14

15 OBIETTIVI E STRATEGIA GLI OBIETTIVI sono traguardi di tipo qualitativo/quantitativo e devono essere: -Misurabili (verifica, controllo); Raggiungibili (realistici ma stimolanti); Temporalmente adeguati (arco temporale 1-5 anni) -Geograficamente definiti (riferiti all area in cui si è scelto di competere) LA STRATEGIA e l insieme delle scelte operative che l impresa adotta per favorire il raggiungimento degli obiettivi stabiliti IL RISULTATO DELLA STRATEGIA e il posizionamento, cioe lo spazio che l impresa intende occupare nell ambiente competitivo 15

16 LE SCELTE OPERATIVE La pianificazione operativa traduce in azioni concrete le decisioni strategiche, quantificando le risorse necessarie per la loro realizzazione I piani operativi contengono i dati che consentono di verificare la sostenibilita economica e finanziaria dell iniziativa. 16

17 I PIANI OPERATIVI 1. Il piano commerciale (contiene gli obiettivi di vendita) 2. Il piano della comunicazione (contiene le scelte relative ai mezzi, messaggi, ai tempi) 3. Il piano tecnico (quantifica i costi di produzione) 4. Il piano degli investimenti (quantifica le risorse finanziarie necessarie per l acquisto di macchinari, attrezzature ) 5. Il piano organizzativo (contiene le scelte in merito alla forma giuridica, ai ruoli e alle mansioni, ai costi del personale) 6. Il piano delle fonti di finanziamento (indica quali sono le fonti finanziarie per gli investimenti e la gestione) 17

18 IL PIANO COMMERCIALE (1) Contiene le modalità con cui si pensa di perseguire gli obiettivi di vendita e quantifica i costi da sostenere. In dettaglio definisce: I ricavi previsti La politica dei prezzi 18

19 IL PIANO COMMERCIALE (2) I ricavi devono essere definiti in quantità e valore tenendo conto: Delle stime del potenziale di mercato; Dei prezzi dei diversi prodotti/servizi; Dei modelli di acquisto. Decidere la politica dei prezzi significa decidere il prezzo a cui vendere il prodotto/servizio in funzione del: Destinatario Delle quantità acquistate Delle modalità di pagamento 19

20 IL PIANO DI COMUNICAZIONE (1) Con il Piano di Comunicazione vengono definite le attività che occorre realizzare per raggiungere gli obiettivi previsti. Tali attività devono essere: Tempestive, Credibili, Programmate, Coerenti. Devono stabilire: Le categorie dei destinatari I messaggi I mezzi da utilizzare Il budget Gli indicatori 20

21 IL PIANO DI COMUNICAZIONE (2) Il messaggio deve puntare sulle caratteristiche dei prodotti/servizi che rappresentano FCS per il target; Il messaggio deve usare uno stile (linguaggio, tono) adeguato; La scelta dei mezzi (stampa, TV, radio, affissioni, contatto diretto) deve tener conto delle caratteristiche, numerosità e localizzazione del target; Il Budget deve contenere una valutazione completa dei costi da sostenere e dei tempi necessari (ex: mailing, redazione testo, acquisizione nominativi, postalizzazione) 21

22 IL PIANO TECNICO (1) Il piano tecnico indica in modo dettagliato le risorse, le modalità e i tempi necessari per la produzione erogazione dei prodotti/servizi previsti nel piano commerciale. Quindi definisce: - il costo dei materiali (variabili) - il costo dei servizi di terzi (variabili) - il costo del personale (fisso) - i costi comuni 22

23 Attenzione a IL PIANO TECNICO (2) Dividere il processo in fasi Stimare la quantità e il valore dei materiali necessari e dei servizi esterni (fornitori, condizioni di acquisto, scorte ) Definire il costo del personale per singolo servizio 23

24 IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI (1) Illustra quali sono le attrezzature che occorre acquistare per il funzionamento ottimale dell attività. Per definire il Piano occorre tenere conto: Della quantità dei beni da produrre/servizi da erogare Della complessità della produzione/erogazione Delle risorse finanziarie a disposizione Della valutazione make or buy Del numero di addetti necessari 24

25 IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI (2) Nel Piano vengono definiti in dettaglio: Gli investimenti tecnici Gli investimenti generali Le modalità di pagamento L aliquota di ammortamento ATTENZIONE: Valutare se acquistare beni nuovi o usati Scegliere i fornitori (confrontare le offerte) Contrattare le condizioni di fornitura (pagamenti, assistenza, affidabilità ) 25

26 IL PIANO ORGANIZZATIVO (1) Nel Piano organizzativo vengono definiti il dimensionamento e il quadro dei costi che si dovranno sostenere per l avvio e il funzionamento. Pertanto esso prevede: La scelta della forma giuridica La definizione dei criteri di funzionamento interno La definizione delle risorse umane La stima dei costi amministrativi 26

27 IL PIANO ORGANIZZATIVO (2) La scelta della forma giuridica Da soli o con altri Soci o collaboratori Società di persone o di capitali La scelta della società cooperativa La definizione delle risorse umane necessarie Numero (coerente con i volumi di produzione ipotizzati) Inquadramento contrattuale e rapporto economico 27

28 IL PIANO ORGANIZZATIVO (3) La definizione dei criteri di funzionamento interno Definire i ruoli e le mansioni: flessibilità si/confusione no Assegnare ruoli coerenti con le competenze Prevedere momenti di incontro/verifica Organigramma La stima dei costi amministrativi Sono quei costi che l impresa sostiene indipendentemente dall ammontare di prodotti/servizi erogati (postali, pulizie, assicurazioni ecc ) 28

29 IL PIANO DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO Indica quali mezzi finanziari verranno utilizzati per la copertura dei costi generati dagli investimenti, dall avvio dell attività e dalla gestione. I principali mezzi finanziari sono i seguenti: Capitale proprio Finanziamento di terzi (bancario o altri) Agevolazioni pubbliche: Contributi in conto capitale Contributi in conto gestione Contributi in conto interessi Contributi in conto garanzia 29

30 LA PIANIFICAZIONE ECO\FIN (1) OBIETTIVO DELLA PIANIFICAZIONE ECO\FIN E DI VERIFICARE LE CONSEGUENZE ECONOMICHE PATRIMONIALI E FINANZIARIE DELL INIZIATIVA SI TRATTA CIOE DI VERIFICARE SE L IMPRESA - SARA REDDITIZIA, - AVRA UN PATRIMONIO SOLIDO - NON AVRA PROBLEMI DI LIQUIDITA 30

31 LA PIANIFICAZIONE ECO\FIN (2) LA PIANIFICAZIONE ECO/FIN CONSENTE DI: 1. CONOSCERE IN ANTICIPO LE CONSEGUENZE ECONOMICO\FINANZIARIE DELLE SCELTE OPERATE; 2. RIVEDERE E MODIFICARE LE IPOTESI SULLA BASE DELLE QUALI L INIZIATIVA E STATA PROGETTATA (VEDI LE SCELTE OPERATIVE). 31

32 LA VALUTAZIONE ECO\FIN (3) 3 DOCUMENTI FONDAMENTALI IL CONTO ECONOMICO LO STATO PATRIMONIALE I FLUSSI DI CASSA MANIFESTAZIONE ECONOMICA (Costo/Ricavo) MANIFESTAZIONE FINANZIARIA (Debito/Credito) MANIFESTAZIONE MONETARIA (Incassi/ Pagamenti) 32

33 LA VALUTAZIONE ECO\FIN (4) IL CONTO ECONOMICO IL CONTO ECONOMICO SINTETIZZA LA REDDITIVITA DELL INIZIATIVA, CIOE SE L IMPRESA RIUSCIRA A GUADAGNARE. IL CONTO ECONOMICO METTE A CONFRONTO COSTI E RICAVI DI UN DETERMINATO PERIODO SENZA TENER CONTO DEL CICLO FINANZIARIO. 33

34 LA VALUTAZIONE ECO\FIN (5) IL CONTO ECONOMICO RICAVI (dal Piano commerciale) - COSTI COMMERCIALI (dal Piano commerciale) - COSTI DI PRODUZIONE (dal Piano tecnico) - COSTI AMMINISTRATIVI (dal Piano organizzativo) - COSTI DEL PERSONALE (dal Piano organizzativo) = MARGINE OPERATIVO LORDO - AMMORTAMENTI (dal Piano investimenti) = REDDITO OPERATIVO +\- INTERESSI ATTIVI/PASSIVI + CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO (dal Piano delle F.di finanziamento) = REDDITO FINALE 34

35 LA VALUTAZIONE ECO\FIN (6) IL MARGINE OPERATIVO LORDO esprime la capacità dell impresa di coprire i costi con i ricavi IL REDDITO OPERATIVO esprime la capacità dell impresa di produrre reddito con la sua attività tipica IL REDDITO FINALE esprime la capacità dell impresa di generare reddito RO +\ RF + (ok) RO \RF+ (problemi intrinseci alla organizzazione dell attività; la finalità sociale può giustificare interventi pubblici di compensazione) RO +\RF- (problemi finanziari) 35

36 LA VALUTAZIONE ECO\FIN (7) LO STATO PATRIMONIALE LO SP FOTOGRAFA LA SITUAZIONE DELL IMPRESA IN UN DATO MOMENTO. NELLO SP E POSSIBILE INDIVIDUARE QUALI SONO LE FONTI DI CAPITALE E QUALI SONO GLI INVESTIMENTI EFFETTUATI DALL IMPRESA LO SP SI DIVIDE IN DUE SEZIONI ATTIVITA (IMPIEGHI) PASSIVITA (FONTI) 36

37 LA VALUTAZIONE ECO\FIN (7) LO STATO PATRIMONIALE ATTIVITA IMMOBILIZZAZIONI (Durano negli anni \Il loro valore si riduce nel tempo) - Materiali (fabbricati, terreni, macchinari, attrezzature) - Immateriali (brevetti, licenze, avviamento) CIRCOLANTE (sono di breve durata, facilmente smobilizzabili) - Crediti (ammontare delle vendite non ancora incassate: - Scorte (materiali acquistati e non consumati) - Cassa (denaro disponibile) 37

38 LA VALUTAZIONE ECO\FIN (8) LO STATO PATRIMONIALE PASSIVITA CAPITALE NETTO - Capitale proprio - Utili accantonati FONDI (Fondo TFR, ammortamento, spese impreviste) DEBITI (capitali presi a prestito) -V/fornitori (ammontare degli acquisti non ancora pagati:) -V/banche a breve termine (conti correnti passivi) - di finanziamento a M/L termine (capitali ottenuti da terzi per finanziare l attività) 38

39 LA VALUTAZIONE ECO\FIN (9) IL PIANO DEI FLUSSI Evidenzia la capacità dell impresa di generare liquidità Evidenzia la capacità di autofinanziamento Prevede eventuali periodi di scarsa liquidità Prevede eventuali periodi di eccesso di liquidità 39

40 LA VALUTAZIONE ECO\FIN (10) IL PIANO DEI FLUSSI +Reddito finale Deriva dal conto economico e rappresenta la prima Fonte di finanziamento dell impresa +Ammortamenti Rappresentano un entrata in quanto si tratta di costi fittizi per i quali non c è un uscita monetaria corrispondente +Accantonamenti Sono anche questi costi per i quali non c è un uscita monetaria = Autofinanziamento Capacità dell impresa di finanziare la sua attività senza ricorrere ad altre forme di finanziamento 40

41 LA VALUTAZIONE ECO\FIN (11) IL PIANO DEI FLUSSI + Capitale proprio Sono i versamenti dei soci a titolo di apporto di capitale + Accensione prestiti Rappresentano versamenti da parte di soggetti esterni (banche, finanziatori) - Rimborso di prestiti - Rappresentano uscite per il rimborso di finanziamenti ottenuti = Cassa finale Variazione della liquidità totale, l entrata netta o l uscita netta di capitali, generata dalla realizzazione dell iniziativa. 41

42 LA VALUTAZIONE ECO\FIN (12) IL PIANO DEI FLUSSI Il Piano dei flussi previsionale evidenzia gli effetti della strategia di impresa in termini di liquidità generata dalla gestione complessiva dell iniziativa La cassa finale prevista per ogni anno di gestione evidenzia o la necessità di investire denaro che altrimenti rimarrebbe improduttivo oppure la necessità di trovare fonti di finanziamento qualora le uscite previste siano superiori alle entrate 42

43 LA VALUTAZIONE ECO\FIN (13) GLI INDICI DI REDDITIVITA ROI = Reddito Operativo/ Capitale investito Evidenzia la percentuale di guadagno per ogni investito nell iniziativa. ROS = Reddito Operativo/Fatturato Evidenzia la percentuale di guadagno per ogni di fatturato. 43

44 Il Break Even Point (BEP) LA DISTINZIONE TRA COSTI FISSI E COSTI VARIABILI E ALLA BASE DI MOLTI CALCOLI DI CONVENIENZA ECONOMICA IL MARGINE DI CONTRIBUZIONE E LA DIFFERENZA TRA RICAVI E COSTI VARIABILI. IL M. di C. ESPRIME IL CONTRIBUTO DI CIASCUN PRODOTTO ALLA COPERTURA DEI COSTI FISSI ED EVENTUALMENTE AL CONSEGUIMENTO DELL UTILE 44

45 Il Break Even Point (BEP) IL PUNTO DI PAREGGIO QUANTIFICA IL VOLUME DI ATTIVITA IN CORRISPONDENZA DEL QUALE I RICAVI SONO ESATTAMENTE UGUALI AI COSTI E NON SI HA NE UTILE NE PERDITA OGNI AZIENDA HA UN SUO PUNTO DI PAREGGIO CHE DIPENDE DALL INCIDENZA DEI COSTI VARIABILI E DALL AMMONTARE DEI COSTI FISSI 45

46 Valore Attuale Netto (VAN) Il VAN è il valore attuale di una serie attesa di flussi di cassa sommati e attualizzati sulla base del tasso di attualizzazione (costo opportunità dei mezzi propri). Il tasso di attualizzazione rappresenta il costo opportunità, ovvero riflette gli impieghi alternativi del capitale che un'azienda avrebbe e di conseguenza il rendimento minimo che un progetto deve generare affinché possa creare valore per gli investitori. 46

47 ADEMPIMENTI Individuare il settore effettivo di attività, abbinarlo alla codifica fiscale, statistica e previdenziale, valutare le diverse conseguenze di codifiche alternative; 2. Valutare preventivamente le problematiche tecniche, ambientali, di sicurezza e l impatto dei necessari investimenti; 3. Stimare i costi e i ricavi almeno nel primo anno di attività, gli investimenti anche in capitale circolante e i fabbisogni finanziari corrispondenti; 4. Individuare, nel caso ci si avvalga di collaboratori, le alternative all inquadramento degli stessi, il diverso impatto sui costi e sugli adempimenti 47

48 ADEMPIMENTI La dichiarazione fiscale di inizio attività Modalità di Presentazione della dichiarazione presentazione diretta, in duplice esemplare, ad un qualsiasi ufficio locale dell Agenzia delle Entrate; presentazione in via telematica: - direttamente; - tramite gli intermediari abilitati (commercialisti, i centri di assistenza fiscale, ecc...). La dichiarazione si considera presentata nel giorno in cui si conclude la trasmissione all ufficio delle Entrate. 48

49 ADEMPIMENTI La scelta del regime contabile Il regime ordinario Costituisce regime naturale obbligatorio, - per le società di capitali e gli enti equiparati a prescindere dal volume di ricavi; - per le imprese individuali, le società di persone e gli enti non commerciali se conseguono ricavi superiori a ,14 se svolgono attività di servizi; ,90 se svolgono altre attività Il regime semplificato le imprese individuali e le società di persone e assimilate possono scegliere il regime semplificato se i ricavi non superano, nell arco di un intero anno solare, i suddetti limiti. 49

50 ADEMPIMENTI Il Regime dei contribuenti minimi Persone fisiche, che esercitano una attività di impresa arte o professione. Possono avvalersi di questo regime agevolato 1) coloro che nell anno solare precedente: - hanno conseguito ricavi o percepito compensi ragguagliati ad anno, non superiori ad euro ; - non hanno effettuato cessioni all esportazione; - non hanno sostenuto spese per lavoro dipendente o di collaborazione, anche a progetto, ad eccezione dell impresa familiare; - non hanno erogato somme sotto forma di utili di partecipazione agli associati con apporto di solo lavoro - nel triennio precedente non hanno acquistato complessivamente beni strumentali per l attività, anche in leasing, per un ammontare superiore ad euro (i beni strumentali ad utilizzo promiscuo rilevano per il 50% del loro valore) 2) Coloro che iniziano l attività e presumono di possedere i requisiti esposti 50

51 Impresa al femminile: la sfida dello Start Up Grazie per l attenzione! 51

52 Impresa al femminile: la sfida dello Start Up Quando le sfide competitive si fanno piu dure o siete molto informati o siete molto fortunati 52

53 Impresa al femminile: la sfida dello Start Up Per ottenere grandi risultati occorre muoversi come i ricci nella stagione dell amore Con molta cautela!!!!!! (Daniel Kahneman Nobel per l economia) 53

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