LA MEDIAZIONE FAMILIARE

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1 I.S.F.A.R. Istituto Superiore Formazione Aggiornamento Ricerca - FIRENZE - LA MEDIAZIONE FAMILIARE Definizione, ambiti di intervento, ruolo del mediatore, specificità, tipologie di risoluzione della lite, modelli.

2 Argomenti 1. Varie forme di gestione di una lite Arbitrato Causa Riconciliazione Conciliazione 2. Le ADR 3. La storia della mediazione 4. I documenti più importanti 5. Definizione e tipologia di mediazione 6. La mediazione familiare La mediazione familiare globale La mediazione familiare parziale La mediazione dei conflitti familiari 7. Indicazioni varie della legislazione italiana 8. I modelli di mediazione familiare Il modello globale Il modello strutturato Il modello sistemico

3 VARIE FORME DI GESTIONE DI UNA LITE Storicamente e sul piano lessicale si devono distinguere varie forme di gestione e di finalità di chi media una disputa: 1) L arbitrato 2) La causa 3) La riconciliazione 4) La conciliazione

4 L ARBITRATO È utilizzato quando le parti concordano volontariamente e, per iscritto, di ricorrere a una persona neutrale (solitamente il Presidente del Tribunale) la quale ascolta, esamina i dati, ed emette un suo giudizio sulla vertenza. L arbitrato è basato su criteri legali. Nell arbitrato l analisi del problema, la considerazione della posizione delle parti e la decisione ultima spettano all arbitro.

5 LA CAUSA Un esperto (il giudice di solito) è incaricato di interpretare e applicare la legge rispetto alle questioni sollevate dalle parti. Di solito i contendenti sono rappresentati dai rispettivi avvocati, i quali si adoperano per il successo nel procedimento contro la parte avversaria. Gli interessati sono esclusi dalla partecipazione diretta alla vertenza e tutta l attività è incentrata sull oggetto del contendere e non sulle persone. La causa tratta il conflitto tra persone con la logica di stabilire chi ha ragione ed il suo obiettivo è la costruzione di una verità formale unica che si pone come il risultato di una serie di prove che ricostruiscono un evento, un fatto contestato.

6 LA RICONCILIAZIONE La riconciliazione riguarda il ripensamento sulla decisione presa, il ritorno alla vita assieme, non la soluzione di uno o più problemi. La riconciliazione può essere realizzata dai coniugi attraverso un comportamento che fa cessare gli effetti della separazione coniugale giudiziale senza che sia necessario l intervento del giudice, e che comporta l abbandono della domanda di separazione personale già presentata. Il tentativo di riconciliazione in Italia è prevista dalla legge; è un tentativo esperito dal Giudice in occasione dell incontro conclusivo con i separandi e anche al momento del divorzio.

7 LA CONCILIAZIONE In diritto processuale civile, la conciliazione è un istituto per la risoluzione delle controversie. A differenza dell arbitrato, la conciliazione è un processo nel quale si cerca un accordo su questioni divergenti, in assenza di ogni intendimento rappacificatorio. La conciliazione si definisce per il suo obiettivo, cioè è essenzialmente orientata al raggiungimento di un risultato (concludere un accordo).

8 A.D.R. MEDIAZIONE ARBITRATO NEGOZIAZIONE

9 A.D.R. I Metodi alternativi di risoluzione delle controversie, anche detti ADR (dall'acronimo inglese di Alternative Dispute Resolution), sono una serie di tecniche e procedimenti (ad es: mediazione, negoziazione, arbitrato) di risoluzione di controversie di tipo legale attinenti a diritti disponibili, alternative rispetto al giudizio amministrato dagli organi giurisdizionali pubblici.

10 I DIRITTI DEI MINORI La Convenzione europea sui diritti dei minori, adottata a Strasburgo il 25 gennaio 1996 ed entrata in vigore il 1 luglio 2000, all art. 13, infatti, incoraggia il ricorso alla mediazione ed a qualunque metodo di risoluzione dei conflitti, per evitare che i minori restino coinvolti in procedimenti dinanzi all Autorità Giudiziaria.

11 La mediazione Mediazione dei conflitti Mediazione familiare in separazione e divorzi Mediazione dei conflitti familiari Mediazione sociale Mediazione Familiare Globale Liti tra fratelli Mediazione aziendale Mediazione Familiare Parziale Liti figli naturali/figli adottivi/affidati Mediazione scolastica Liti famiglia ricostruita Mediazione familiare Liti genitori/figli adolescenti

12 LA STORIA 551 a.c. Confucio 1913 USA Servizio di Conciliazione Servizio Federale di Mediazione e Conciliazione 1939 USA Nei processi di separazione si poneva molta attenzione ai figli Nascita della mediazione familiare 1974 USA Family Mediation Center ad Atlanta (Coogler) Toronto Conciliation PROJECT (Irving)

13 LA STORIA 1980 UK National Association of Family MEDIATION AND Conciliation Services 1987 ITALIA Centro GEA di Milano 1990 FRANCIA Nasce l APMF (association Nationale pur la mediation familiale) 1995 FRANCIA Una legge introduce la mediazione nell ordinamento giudiziario nazionale

14 I DOCUMENTI PIÙ IMPORTANTI Carta europea per la formazione dei mediatori familiari nelle situazioni di separazione e divorzio Il Forum Europeo per la Mediazione Familiare e le Mediazioni Documento del Consiglio d Europa (strasburgo, raccomandazione 98-1) 2004 Codice europeo di condotta per mediatori

15 LA MEDIAZIONE FAMILIARE La mediazione familiare, in materia di separazione o di divorzio, è un processo di risoluzione dei conflitti familiari. Le coppie, coniugate o no, richiedono o accettano l intervento di una terza persona, neutrale e qualificata, chiamata mediatore familiare. Il ruolo del mediatore familiare è quello di portare i membri della coppia a trovare da sé le basi di un accordo durevole e mutuamente accettabile, tenendo conto dei bisogni di ciascun componente della famiglia e in particolare dei figli, in uno spirito di corresponsabilità e di uguaglianza dei ruoli genitoriali. Association pour la promotion de la mediation familiale (APMF 1990)

16 LA MEDIAZIONE FAMILIARE La mediazione è una procedura alternativa alla lite legale e ad altre forme di assistenza terapeutica o sociale, in cui una terza persona imparziale, qualificata e con una formazione specifica, chiamata mediatore, agisce per incoraggiare e per facilitare la risoluzione della disputa è un processo informale e non basato sul piano antagonista vincitore/perdente... L accordo raggiunto dovrà essere volontario, mutuamente accettabile e durevole. In mediazione l autorità decisionale resta alle parti. Introduzione alla mediazione familiare di Haynes e Buzzi, pag. 11

17 LA MEDIAZIONE FAMILIARE La mediazione familiare si distingue per il tipo di contenuti di cui si occupa: Mediazione familiare globale Mediazione familiare parziale

18 LA MEDIAZIONE FAMILIARE GLOBALE La MFG si occupa di facilitare la soluzioni di liti riguardanti questioni relazionali e/o organizzative concrete quali: Divisione delle proprietà comuni Assegno di mantenimento Alimenti Scelte relative alla responsabilità genitoriale (potestà genitoriale) Residenza primaria dei figli (custodia) I turni di resposanbilità, ecc Aspetti lavorativi Qualsiasi aspetto relazionale, legale, economico e fiscale legato alla separazione coniugale e al divorzio possono essere inclusi nel processo di mediazione.

19 LA MEDIAZIONE FAMILIARE PARZIALE La MFP si riferisce a problematiche riguardanti i figli. Bambini, che da qualunque parte e con qualunque approccio li si guardi, restano le parti più indifese a parte degli adulti e ai quali deve andare il massimo della tutela. Si occupa di controversie quali: Affidamento condiviso e assegnato a un solo genitore Presenza del genitore non affidatario (visite, durata, luogo, vacanze, ecc) Accesso alle famiglie d origine di entrambi i genitori Difficile attuazione o mancato rispetto di progetti di gestione dei rispettivi compiti o dei diritti dei bambini Necessità di aggiornare e rivedere i dispositivi stabiliti dal tribunale, diventati inadeguati alle mutate condizioni di vita

20 L IMPLICITO DELLA MEDIAZIONE La mediazione nel suo implicito, si pone come obiettivo, per le parti, quello dell essere ancora genitori anche se separati, offrendo uno spazio d incontro dove rendere queste persone protagoniste e responsabili in un ottica di reciprocità, e quindi accompagnarle nella ricerca di soluzioni soddisfacenti per sé e per i figli. Manuale di mediazione familiare di Bogliolo e Bacherini, pag.119

21 QUALI FATTORI DI SUCCESSO? Le statistiche dicono che vi sono due fattori che decretano il successo/insuccesso della mediazione: a) Livelli di motivazione e divorzio emotivo della coppia; b) Capacità del mediatore di distinguere tra situazioni mediabili (oggi) e situazioni che richiedono altri interventi (oggi)

22 QUALI I PUNTI FORTI DELLA MEDIAZIONE? 1. ABBATTIMENTO DEL CONFLITTO. Ciò produce ricadute positive nello sviluppo e nella crescita dei figli. 2. AUMENTO DELLA CAPACITÀ DI COOPERAZIONE. Ricerche condotte da Pearson e Thoennes dicono che anche nelle coppie con alta conflittualità che hanno partecipato alla mediazione i coniugi rilevano maggiore cooperazione sul lungo periodo, in confronto a quelli che non si erano avvalsi della mediazione 3. I COSTI. Un percorso di mediazione famigliare globale si rivela economicamente molto meno elevato che non un processo di divorzio attraverso un contenzioso in Tribunale.

23 QUALI I PUNTI DEBOLI DELLA MEDIAZIONE? 1. La mediazione è volontaria, deve essere scelta. 2. Deve cioè esserci la disponibilità a priori di modificare il proprio comportamento, in una logica tutti vincitori.

24 IL RUOLO DEL MEDIATORE È imparziale nel suo rapporto con le parti; È neutrale per quanto riguarda la materia del processo di mediazione; Rispetta i punti di vista delle parti e tutela la loro parità nella negoziazione; Non ha il potere di imporre una soluzione alle parti; Dovrà, nei casi appropriati, informare le parti della possibilità che esse hanno di ricorrere al consultorio familiare o ad altre forme d aiuto e d intervento sui problemi coniugali o familiari;

25 IL RUOLO DEL MEDIATORE dovrà avere più particolarmente a cuore il benessere e l interesse superiore del bambino, dovrà incoraggiare i genitori a concentrarsi sui bisogni del bambino; Dovrà avere una attenzione particolare al problema di eventuali abusi, violenze; Può fornire informazioni giuridiche ma non potrà mai dispensare dei consigli giuridici. Documento del Consiglio d Europa (Strasburgo, 5 febbraio 1998). Raccomandazione n Principi sulla mediazione familiare- cap.iii. Processo di mediazione

26 IMPARZIALITÀ: COS È? L imparzialità che il mediatore è chiamato a mettere in campo è MOLTO PARTICOLARE non è l imparzialità del giudice che etimologicamente è nec utrum, né l uno né l altro, neutro appunto, il mediatore è l uno e l altro, deve perdere la neutralità e perderla fino in fondo. Solo così si realizza la sua identità differente rispetto a quella del giudice ed al tempo stesso si realizza la sua differenza rispetto alle parti: mentre le parti litigano il mediatore vede gli interessi comuni delle parti e da qui opera perché le parti riprendano la comunicazione: in questo senso si potrebbe dire che perde totalmente la sua neutralità essendo chiamato ad essere simultaneamente parziale.

27 La mediazione Mediazione dei conflitti Mediazione familiare in separazione e divorzi Mediazione dei conflitti familiari Mediazione sociale Mediazione Familiare Globale Liti tra fratelli Mediazione aziendale Mediazione Familiare Parziale Liti figli naturali/figli adottivi/affidati Mediazione scolastica Liti famiglia ricostruita Mediazione familiare Liti genitori/figli adolescenti

28 LA MEDIAZIONE DEI CONFLITTI FAMILIARI Il conflitto è insito del sistema famiglia in tutte le sue fasi e in tutte le sue particolarità; la mediazione familiare trova quindi altre applicazioni al di fuori delle situazioni di lite per separazione e divorzio e per comodità chiameremo mediazione dei conflitti familiari. Mediazione dei conflitti familiari Liti tra fratelli Liti famiglia ricostruita Liti genitori/figli adolescenti Liti figli naturali/figli adottivi/affidati

29 LA MEDIAZIONE DEI CONFLITTI FAMILIARI Ad esempio: La mediazione nei casi di adozione; La mediazione nelle famiglie ricostituite; La mediazione nei conflitti tra genitori e bambini in affido; La mediazione tra genitori e figli (specie se adolescenti); La mediazione tra fratelli; La mediazione nelle dispute ereditarie Non sono previsti accordi scritti, e l obiettivo generale è facilitare la comunicazione per sciogliere il conflitto e costruire nuove connessioni all interno della famiglia.

30 INDICAZIONI VARIE DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA

31 Art.28 Dpr 448/1988 Sospensione del processo e messa alla prova. (Omissis) 2. Con l ordinanza di sospensione il giudice affida il minorenne ai servizi minorili dell amministrazione della giustizia per lo svolgimento, anche in collaborazione con i servizi locali, delle opportune attività di osservazione, trattamento e sostegno. Con il medesimo provvedimento il giudice può impartire prescrizioni dirette a riparare le conseguenze del reato ed a promuovere la conciliazione del minorenne con la persona offesa dal reato.

32 Legge n. 285/1997 Art.4 Art.4 (Servizi di sostegno alla relazione genitori figli.) 1. Le finalità dei progetti di cui all art.3, co.1, lett.a), possono essere perseguite, in particolare attraverso: (omissis) i.) i servizi di mediazione familiare e di consulenza per famiglie e minori al fine del superamento delle difficoltà relazionali. 2. La realizzazione delle finalità di cui al presente progetto avviene mediante progetti personalizzati integrati con le azioni previste nei piani socio sanitari.

33 Dlgs n. 274/2000 Art.29 co. 4 (Udienza di comparizione) Il giudice, quando il reato è perseguibile a querela, promuove la conciliazione tra le parti e, ove occorra,può avvalersi anche dell attività di mediazione di centri e strutture pubbliche o private presenti sul terrritorio.

34 L.n.154/2001Misure contro la violenza nelle relazioni familiari. Art. 342 ter co.2 Contenuto degli ordini di protezione contro gli abusi familiari 2. Il giudice può disporre, altresì, ove occorra l intervento dei servizi sociali o di un centro di mediazione familiare..

35 Affido condiviso L N.54 Art. 1 co.2 Qualora ne ravvisi l opportunità, il giudice, sentite le parti ed ottenuto il loro consenso, può rinviare l adozione dei provvedimenti di cui all art.155 c.c. per consentire che i coniugi, avvalendosi di esperti, tentino una mediazione per raggiungere un accordo,con particolare riferimento alla tutela dell interesse materiale e morale dei figli.

36 I PRINCIPALI MODELLI DI MEDIAZIONE FAMILIARE

37 MODELLO GLOBALE (Haynes) Prende vita dal mondo del lavoro, modello di origine americana. Si propone una definizione unificata del problema e l individuazione delle soluzioni più utili in un atmosfera di cooperazione; secondo questo modello il conflitto è un evento sano e non patologico. Parte dal presupposto che i genitori siano capaci di individuare quale sarebbe la soluzione migliore per i figli. Il metodo si propone di circoscrivere il problema in un ambito operativo quanto mai ridotto e suggerisce al mediatore di trovare accordi su questioni minori. Questo accordo minimale rappresenta la possibilità che ci si avvii verso un cambiamento più globale, con abbandono delle posizioni rigide. Si lavora per il futuro, i figli sono ammessi a partecipare ma solo in modo occasionale. Si conclude con la stesura scritta degli accordi.

38 MODELLO STRUTTURATO Spinge verso l autodeterminazione delle parti e contiene un forte indirizzo verso la soluzione dei problemi: tende a trascurare la componente emozionale e applica tecniche di Problem Solving. Il mediatore si pone in posizione neutrale ma con funzione direttiva, ritiene inutile il conflitto a vantaggio del lavoro in comune e la cooperazione. Coogler

39 MODELLO SISTEMICO Il modello sistemico, prende in considerazione l intero sistema familiare coinvolto, aiuta la coppia a superare la fase critica del suo ciclo vitale ed a raggiungere, utilizzando le risorse presenti, un assetto relazionale più soddisfacente per i membri della famiglia. L intervento di mediazione viene effettuato con la coppia e, quando è necessario, con i figli. Bateson, Watzlawick,

40 GLI ALLEATI PREZIOSI PER UN MEDIATORE Avvocato Notaio Commercialista Parroco/Sacerdote Psicoterapeuta Pedagogista Assistente Sociale Insegnanti Pediatra Medico di famiglia

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