Bisogni Educativi Speciali
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- Giuditta Pugliese
- 5 anni fa
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1 a.s. 2018/19 Piano di formazione del personale docente neoassunto Regione Toscana Bisogni Educativi Speciali Laboratorio 2 Valeria Raglianti Docente di Lingua inglese UST Pisa Formatore AID Psicopedagogista
2 Impianto metodologico dell azione formativa Formazione in presenza (6 ore) D GRUPPO 3 Giovedì 14 febbraio 2019 dalle ore 17:00 alle ore 20:00 Lunedì 18 febbraio 2019 dalle ore 17:00 alle ore 20:00 D GRUPPO 1 Martedì 26 febbraio 2019 dalle ore 17:00 alle ore 20:00 Giovedì 7 marzo 2019 dalle ore 17:00 alle ore 20:00 + Attività di approfondimento e Ricerca-Azione
3 4 momenti 1) attività di accoglienza e conoscenza; 2) presentazione e discussione del tema generale dei BES declinato per i diversi ordini di Scuola; 3) lavoro di gruppo relativo ad un aspetto specifico emerso durante il secondo momento con produzione di una sintetica relazione; 4) restituzione e condivisione di ogni referente di gruppo sull esito del lavoro svolto.
4 + attività on-line Nel portfolio il corsista potrà descrivere le esperienze che ritiene più significative, illustrare le attività svolte e riflettere sullo sviluppo della propria professionalità. Questa applicazione accompagnerà il corsista nell elaborazione della documentazione che presenterà al comitato di valutazione per la discussione finale L elaborato, impostato durante l attività laboratoriale, dovrà essere completato insieme agli altri membri del sottogruppo ed inviato alla docente per la validazione vraglianti.neoassunti@gmail.com
5 1 proposta Attività laboratoriali in orario scolastico o extrascolastico per alunni con BES
6 2 proposta Riflessione sulle competenze organizzative e gestionali della Scuola
7 3 proposta analisi del PDP della scuola corretta riflessione (e/o riformulazione) che tenga conto delle caratteristiche diagnostiche degli studenti di proposte didattiche inclusive
8 4 proposta Analisi del Protocollo d'intesa tra REGIONE TOSCANA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA per le attività di identificazione precoce dei casi a rischio di Disturbo Specifico dell'apprendimento
9 5 proposta PRATICHE DIDATTICHE INNOVATIVE
10 DSA e musica Intervista a Mika Strumento compensativo? "Disturbi Specifici Dell'Apprendimento, come andare oltre i 9855 giorni Dott.sse Valentina Gloria e Lara Orsolini (Pisa, )
11 JOHN LENNON Appena cominciò la scuola fu espulso per cattiva condotta. In realtà solo più tardi nella vita Lennon scoprì che la sua impossibilità nel fare lo «spelling» e la tendenza a trasformare una parola in un'altra con un suono simile erano dovute alla sua dislessia. In una testimonianza di quando aveva 23 anni disse: «L'arte fu sempre la mia materia preferita. Andavo malissimo in matematica e scienze e non ero forte in storia. Secondo quello che c'era scritto sulle pagelle, sarei andato meglio se mi fossi impegnato più duramente». Mantovani Gloria - Musica e dislessia
12 Dislessia - Strumenti Compensativi per la Lingua Inglese + CD "didattica strutturata, metacognitiva e multisensoriale" Strutturata perchè molti degli schemi, delle tabelle e delle mappe del libro sono una vera e propria guida step by step ai procedimenti logici alla base della lingua inglese. In appendice sono riportate le principali strutture sintattiche e un glossario che lo studente può ampliare e personalizzare, sia direttamente sul libro o, teoricamente all'infinito, dal Cd. Kvilekval Pamela-Rialti Enrico edito da Libriliberi, 2010
13 Le problematiche di apprendimento: interventi diversi per problemi diversi
14 Difficoltà nell apprendimento scolastico? Diagnosi differenziale Non solo DSA ma anche: Disabilità cognitiva (QI < 71) Sviluppo cognitivo in area-limite (QI 71-84) Disturbo da iperattività e deficit d attenzione Disturbi del comportamento Disturbi d ansia e del tono dell umore Disturbi dello spettro autistico Alcune patologie neurologiche progressive Alcune forme di epilessia..
15 Alcune patologie neurologiche progressive che possono dar luogo a problematiche di apprendimento in età pre-scolare e scolare Encefaliti lente Alcune patologie neurometaboliche Neoplasie..
16 Varie forme di epilessia nel bambino Forme idiopatiche traggono origine da un ipereccitabilità neuronale su base genetica Forme sintomatiche sono la conseguenza di una patologia del sistema nervoso centrale (lesionale, malformativa, tumorale, metabolica, ecc.)
17 Alcune forme di epilessia che possono disturbare l apprendimento in età scolare Epilessia-assenza (piccolo male) idiopatica, benigna assenze pluriquotidiane di breve durata, di regola non accompagnate da altri sintomi, con sospensione completa della coscienza Sindromi da punta-onda continua nel sonno possibili diversi quadri eziopatogenetici tipico aspetto EEG nel sonno crisi convulsive talora relativamente rare possibilità di un progressivo deterioramento del linguaggio e delle funzioni cognitive
18 L alunno con problematiche di apprendimento: diverse competenze da valutare.. Livello intellettivo globale (QIT) Competenze extra-verbali (QIP) Competenze verbali (QIV) Competenze inerenti la letto-scrittura e il calcolo matematico Competenze attentive Aspetti relativi allo sviluppo emotivo-relazionale Aspetti comportamentali
19 La valutazione cognitiva WISC-III: quoziente intellettivo globale (QIT), verbale (QIV) e di performance (QIP). WISC-IV: quoziente totale (QT); indice di comprensione verbale (ICV); indice di ragionamento visuo-percettivo (IRP); indice di memoria di lavoro (IML); indice di velocità di elaborazione (IVE).
20 Nelle prove cognitive Media: 100 Norma: > 84 Area-limite: Disabilità lieve: Disabilità media: Disabilità grave: Disabilità profonda: < 20
21 La disabilità cognitiva: eziopatogenesi Patologie genetiche Malformazioni cerebrali Pregresse encefalopatie ipossico-ischemicoemorragiche (p.e.: sofferenza perinatale) Patologie neurometaboliche Endocrinopatie.. N.d.d.
22 La disabilità cognitiva: strumenti diagnostici Anamnesi Valutazione clinica (esame neurologico, valutazione genetica) Accurata valutazione psicologica Esami strumentali (neuroimaging, indagini elettrofisiologiche, esame cromosomico, genetica molecolare, esami neurometabolici, ecc.)
23 L alunno con ridotte capacità in ambito extra-verbale Difficoltà nel problem solving Difficoltà visuo-prassiche e visuo-spaziali Difficoltà nello spostare competenze da un contesto all altro Ridotta elasticità Difficoltà in ambito logico..
24 L alunno con ridotte capacità in ambito verbale Difficoltà narrative Difficoltà di comprensione verbale - N.B.: 1) tali difficoltà si rilevano sia nella lingua scritta che in quella parlata 2) tali difficoltà riguardano sia il lessico che le strutture morfo-sintattiche
25 Disturbi specifici del linguaggio Disturbo dell espressione del linguaggio Disturbo misto dell espressione e della ricezione del linguaggio Disturbo della fonazione Balbuzie
26 Disturbo da deficit d attenzione e iperattività (ADHD): criteri diagnostici Esordio nell infanzia Presenza di sintomi da deficit d attenzione e/o da iperattività in contesti diversi Tali sintomi determinano una significativa compromissione del funzionamento del bambino in almeno due contesti diversi (p.e., a scuola e a casa)
27 È sbadato nelle attività quotidiane Deficit d attenzione: i sintomi Non presta attenzione ai particolari, compie errori di distrazione Non mantiene l attenzione sui compiti Non sembra ascoltare quando gli si parla Non segue le istruzioni, non porta a termine i compiti Ha difficoltà ad organizzarsi nelle attività È riluttante a impegnarsi negli sforzi mentali protratti Perde gli oggetti necessari per i compiti È facilmente distratto da stimoli esterni
28 Interrompe gli altri ed è invadente Iperattività: i sintomi Muove con irrequietezza mani o piedi Lascia il proprio posto a sedere Scorrazza e salta dovunque in modo eccessivo Ha difficoltà a dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo Appare come sotto pressione o motorizzato Parla troppo Spara la risposta prima che la domanda sia stata completata Ha difficoltà ad attendere il proprio turno
29 Cos è l ADHD? Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, è un disturbo evolutivo dell autocontrollo. Esso include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività. Questi problemi derivano sostanzialmente dall incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell ambiente. È bene precisare che l ADHD non è una normale fase di crescita che ogni bambino deve superare, non è nemmeno il risultato di una disciplina educativa inefficace, e tanto meno non è un problema dovuto alla «cattiveria» del bambino. (sito A.I.D.A.I.)
30 Cos è l ADHD? La Genetica Innumerevoli studi hanno investigato le correlazioni esistenti fra la fenomenologia clinica dell ADHD e diverse alterazioni genetiche Tali alterazioni sono apparse talora più frequenti nei soggetti ADHD rispetto ai controlli Le stesse alterazioni spesso si correlano anche con altre patologie psichiatriche
31 Cos è l ADHD? Tecniche di Neuroimaging Innumerevoli studi hanno evidenziato nei soggetti ADHD alterazioni non solo alla RM-funzionale ma persino a quella morfologica. Tali alterazioni sembrano però modificarsi in correlazione al quadro clinico
32 Cos è l ADHD? Il problema della co-morbidità I disturbi del comportamento (disturbo oppositivo-provocatorio, disturbo della condotta) I disturbi specifici dell apprendimento La disabilità cognitiva L autismo Altre patologie psichiatriche
33 Disturbo oppositivo-provocatorio Va in collera Litiga con gli adulti Sfida attivamente gli adulti Irrita deliberatamente le persone Accusa gli altri per i propri errori o per il proprio cattivo comportamento È suscettibile, arrabbiato e rancoroso È dispettoso e vendicativo
34 Disturbo della condotta Aggressioni a persone o animali Distruzione di oggetti o di proprietà altrui Frode o furto Gravi violazioni di regole
35 Se si perde loro (gli ultimi) la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e respinge i malati. Don Milani
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