PARTE I - IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE...7

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4 PARTE I - IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE...7 CAPO 10 - LA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE...7 ART L'AMBITO DI COMPETENZA DEL PIANO REGOLATORE...7 ART TRASFORMAZIONI DISCIPLINATE DAL PIANO REGOLATORE...7 ART ARTICOLAZIONE DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE...8 ART ADEGUAMENTO DEGLI IMMOBILI ALLA DISCIPLINA URBANISTICA...8 CAPO 11 - ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PIANO REGOLATORE...11 ART ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PIANO REGOLATORE...11 ART FUNZIONE DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI E LORO RAPPORTO...11 CAPO 12 - ESEGUIBILITÀ DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE...13 ART DISCIPLINA NON IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE...13 ART DISCIPLINA IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE...13 CAPO 13 - VARIANTI AL PIANO REGOLATORE...14 ART VARIANTI SOGGETTE ALL'APPROVAZIONE PROVINCIALE...14 ART VARIANTI NELL AMBITO DI STRUMENTI URBANISTICI ATTUATIVI...14 ART REVISIONI PERIODICHE DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE...14 CAPO 14 - ATTUAZIONE DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE...15 ART STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE...15 ART FUNZIONE DEL PROGRAMMA PLURIENNALE DI ATTUAZIONE...15 ART PIANO PARTICOLAREGGIATO...15 ART PIANO DI RECUPERO...20 ART PIANO PER L'EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE...22 ART PIANO DELLE AREE DESTINATE AD INSEDIAMENTI PRODUTTIVI...23 ART PIANO DI SVILUPPO AZIENDALE O INTERAZIENDALE...24 ART LOTTIZZAZIONE CONVENZIONATA...25 CAPO 15 - CESSIONE GRATUITA DI AREE DESTINATE AD OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA...27 ART OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA...27 ART DOTAZIONE DI AREE PER SERVIZI DI QUARTIERE...27 ART RAGGUAGLIO DEGLI STANDARDS REGIONALI AI PARAMETRI DI PIANO REGOLATORE.28 ART OBBLIGO DI CESSIONE GRATUITA DELLE AREE PER OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA...28 ART MODALITÀ DI CESSIONE DELLE AREE PER OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA.29 ART DETERMINAZIONE DELLA QUANTITÀ DI AREE DA CEDERSI GRATUITAMENTE...30 ART TERMINI PER LA CESSIONE DELLE AREE E LA CORRESPONSIONE DELLE COMPENSAZIONI FINANZIARIE ( MONETIZZAZIONE )...30 PARTE II - DISCIPLINA DELLE TRASFORMAZIONI FISICHE E DELL'USO...31 CAPO 21 - DISCIPLINA DELLE TRASFORMAZIONI URBANISTICHE...31 ART URBANIZZAZIONE...31 ART LOTTIZZAZIONE...32 ART RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA...32 CAPO 22 - DISCIPLINA DELLE TRASFORMAZIONI EDILIZIE...33 ART GENERALITÀ...33 ART RESTAURO SCIENTIFICO...33 ART RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO...34 ART RIPRISTINO TIPOLOGICO...35 ART RIQUALIFICAZIONE E RICOMPOSIZIONE TIPOLOGICA ART RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA

5 ART DEMOLIZIONE...39 ART EDIFICAZIONE...39 ART AMPLIAMENTO...40 ART OPERE INTERNE...41 ART ADEGUAMENTO FUNZIONALE...42 ART MANUTENZIONE STRAORDINARIA...42 ART MANUTENZIONE ORDINARIA...43 ART MODIFICHE ALLO STATO DEI LUOGHI...43 ART OPERE INFRASTRUTTURALI DIFFUSE...44 CAPO 23 - DISCIPLINA DELL'USO...45 ART DESTINAZIONE EDILIZIA DELLE UNITÀ IMMOBILIARI...45 ART DESTINAZIONE FUNZIONALE DELLE SUPERFICI INEDIFICATE...46 ART DISCIPLINA DELL'USO DEGLI IMMOBILI...47 ART MUTAMENTO DELLA DESTINAZIONE D'USO EDILIZIA...51 PARTE III - DISCIPLINA DELL'UTILIZZAZIONE DEL SUOLO...53 CAPO 30 - AREE PER VIE DI COMUNICAZIONE...53 ART AREE PER VIE DI COMUNICAZIONE...53 ART INDIVIDUAZIONE DELLE AREE PER VIE DI COMUNICAZIONE...53 ART DISCIPLINA DELLE AREE PER VIABILITÀ...53 ART DISCIPLINA DELLE AREE PER TRASPORTI IN SEDE PROPRIA...55 ART DISCIPLINA DELLE AREE PER PEDONI E CICLI...55 ART PRESCRIZIONI QUALITATIVE...56 CAPO 31 - LE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE...57 ART DEFINIZIONE DELLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE...57 ART DISCIPLINA DELLA ZONA TERRITORIALE OMOGENEA A...57 ART DISCIPLINA DELLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE B, C, D, F, G...57 ART DISCIPLINA GENERALE DELLE ZONE OMOGENEE B, C, D, F, G...58 ART DISCIPLINA DETTAGLIATA DELLE ZONE OMOGENEE B, C, D, F, G...58 ART DISCIPLINA DELLA ZONA TERRITORIALE OMOGENEA E...59 ART DISCIPLINA DELLE AREE SOGGETTE ALLA FORMAZIONE DI UNO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATIVO...60 ART DISCIPLINA DELLE AREE REGOLATE DA UNO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATIVO VIGENTE...60 ART DISCIPLINA DELLE AREE SOGGETTE A DISCIPLINA CONFERMATIVA...61 ART DISCIPLINA DELLE AREE SOGGETTE A NORMA DIFFUSA...61 ART DISCIPLINA DELLE AREE SOGGETTE A PRESCRIZIONI SPECIFICHE...61 ART MODALITÀ DI APPLICAZIONE DELLE NORME DI ZONA ELEMENTARE...62 CAPO 32 - ZONA TERRITORIALE OMOGENEA A...63 ART DEFINIZIONE...63 ART NORME DI CARATTERE GENERALE PER LA ZONA A...63 ART DISCIPLINA DELLE PARTI DI ZONA A PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI (A1)...64 ART DISCIPLINA DELLE PARTI DI ZONA A PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI E ARTIGIANE (A1)...64 ART DISCIPLINA DELLE PARTI DI ZONA A PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI E COMMERCIALI (A2)...64 ART DISCIPLINA DELLE PARTI DI ZONA A PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI, COMMERCIALI E PROFESSIONALI (A2)...65 ART DISCIPLINA DELLE PARTI DI ZONA A DESTINATE A FUNZIONI PUBBLICHE (A3)...65 ART DISCIPLINA DELLE PARTI DI ZONA A PREVALENTEMENTE POLIFUNZIONALI (A4)...66 ART DISCIPLINA DELLE PARTI DI ZONA A IN TERRITORIO EXTRAURBANO (A5)...67 ART DISCIPLINA DELLE PARTI DI ZONA A NEI CENTRI FRAZIONALI (A6)...67 ART PARTI DELLA ZONA A SOGGETTE A PARTICOLARI PRESCRIZIONI...68 CAPO 34 - ZONA TERRITORIALE OMOGENEA B

6 ART DEFINIZIONE...69 ART DISCIPLINA DELLE ZONE ELEMENTARI B1, B2, B ART DESTINAZIONI D'USO EDILIZIO AMMESSE NELLE ZONE ELEMENTARI B1, B2, B ART DISCIPLINA DELLE ZONE ELEMENTARI B CAPO 35 - ZONA TERRITORIALE OMOGENEA C...71 ART DEFINIZIONE...71 ART DESTINAZIONI D'USO EDILIZIO AMMESSE...71 ART DISCIPLINA DETTAGLIATA DELLA ZONA C...71 CAPO 36 - ZONA TERRITORIALE OMOGENEA D...72 ART DEFINIZIONE...72 ART NORME COMUNI ALLE ZONE D1, D2, D3, D4, D ART DISCIPLINA DELLE ZONE ELEMENTARI D1, D2, D ART DISCIPLINA DELLE ZONE ELEMENTARI D ART DISCIPLINA DELLE ZONE ELEMENTARI D ART DISCIPLINA DELLE ZONE ELEMENTARI D CAPO 37 - ZONA TERRITORIALE OMOGENEA E...75 ART DEFINIZIONE...75 ART DESTINAZIONI D'USO EDILIZIE AMMESSE...75 ART LIMITI DI ALTEZZA E DISTANZA PER LA ZONA E...76 ART DEFINIZIONE DI CENTRO AZIENDALE...77 ART COSTRUZIONE DI ABITAZIONI AGRICOLE E SERVIZI RUSTICI...78 ART COSTRUZIONE ED AMPLIAMENTO DI ALLEVAMENTI DI TIPO AZIENDALE...79 ART COSTRUZIONE ED AMPLIAMENTO DI ALLEVAMENTI DI TIPO INTENSIVO...80 ART IMPIANTI A SERVIZIO DELLA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA E STRUTTURE INTERAZIENDALI DI TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI...81 ART COSTRUZIONE DI SERRE INTENSIVE...81 ART STRUMENTI URBANISTICI ATTUATIVI OBBLIGATORI...82 ART STRUTTURE PER L'INCREMENTO IPPICO...82 CAPO 38 - ZONA TERRITORIALE OMOGENEA F...83 ART DEFINIZIONE...83 ART DISCIPLINA DELLE AREE PER ATTREZZATURE GENERALI...83 ART DISCIPLINA DETTAGLIATA DELLA ZONA F ART DISCIPLINA DELLE ZONE ELEMENTARI F CAPO 39 - ZONA TERRITORIALE OMOGENEA G...85 ART DEFINIZIONE...85 ART DISCIPLINA DELLE AREE PER SERVIZI DI QUARTIERE...85 ART DISCIPLINA DETTAGLIATA DELLA ZONA G ART DISCIPLINA DELLE ZONE ELEMENTARI G PARTE IV - POLITICHE URBANISTICHE NELL'AMBIENTE EDIFICATO...87 CAPO 40 - GENERALITÀ...87 ART FINALITÀ...87 CAPO 41 - CONSERVAZIONE AMBIENTALE ED EDILIZIA...88 ART CRITERI E MODALITÀ DI INTERVENTO...88 CAPO 42 - TUTELA E RICOSTITUZIONE AMBIENTALE ED EDILIZIA...89 ART CRITERI E MODALITÀ DI INTERVENTO...89 CAPO 43 - RICOMPOSIZIONE E RIASSETTO DEL TESSUTO URBANO...90 ART CRITERI E MODALITÀ DI INTERVENTO...90 CAPO 44 - RIEQUILIBRIO E QUALIFICAZIONE DI TESSUTI CARENTI

7 ART CRITERI E MODALITÀ DI INTERVENTO...91 CAPO 45 - CONSOLIDAMENTO E COMPIMENTO DI AMBITI URBANI PIANIFICATI...92 ART CRITERI E MODALITÀ DI INTERVENTO...92 CAPO 46 - AREE PER FUNZIONI O INSEDIAMENTI COMPLESSI...93 ART CRITERI E MODALITÀ DI INTERVENTO...93 CAPO 47 - AREE DI RILEVANZA STRATEGICA...94 ART CRITERI E MODALITÀ DI INTERVENTO...94 CAPO 48 - ZONE DI RECUPERO...95 ART DEFINIZIONE...95 CAPO 49 - ZONE DI TUTELA DI ELEMENTI DELLA CENTURIAZIONE...96 ART DEFINIZIONE...96 ART DISCIPLINA DELLE ZONE DI TUTELA DI ELEMENTI DELLA CENTURIAZIONE...96 PARTE V - TUTELA DELL'AMBIENTE E DELLE RISORSE NATURALI...97 CAPO 50 - TUTELA DELL'AMBIENTE: GENERALITÀ...97 ART OBIETTIVI DELLE DISPOSIZIONI A TUTELA DELLA QUALITÀ DELL'AMBIENTE...97 ART ZONE DI TUTELA AMBIENTALE...97 ART VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ AMBIENTALE...97 ART NULLA-OSTA ALL'ESERCIZIO DI ATTIVITÀ SPECIFICHE...98 ART AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA...98 CAPO 51 - PROTEZIONE DEI CAMPI ACQUIFERI ART CAMPO DI APPLICAZIONE E CONTENUTO DELLE NORME DI PROTEZIONE ART AMBITI TERRITORIALI DI PROTEZIONE PRIMARIA ART DISCIPLINA NEI PERIMETRI DI TUTELA ASSOLUTA (PA) ART DISCIPLINA ALL'INTERNO DEI PERIMETRI DELLE ZONE DI RISPETTO PRIMARIO (PA1) ART DISCIPLINA NEI PERIMETRI DI RISPETTO ALLARGATO (PA2) ART AREE RISERVATE A NUOVI IMPIANTI DI CAPTAZIONE (PA3) ART PERIMETRI DI TUTELA DEI CORPI IDRICI SOTTERRANEI (C.I.S.) CAPO 52 - VALORIZZAZIONE E RECUPERO DEI CORSI D'ACQUA E DEL PAESAGGIO URBANO E PERIURBANO ART SITI DI VALORIZZAZIONE E RECUPERO DEI CORSI D'ACQUA E DEL PAESAGGIO URBANO E PERIURBANO ART AREE DI VALORIZZAZIONE E RECUPERO DEI CORSI D'ACQUA ART PERIMETRI DI TUTELA DEI CARATTERI AMBIENTALI (FF1) ART PERIMETRI DI DIFESA DEI CARATTERI NATURALI (FF2) ART PERIMETRI RELATIVI AI CORSI D'ACQUA MINORI ART PERIMETRI FF3 PER ATTREZZATURE CONNESSE AGLI AMBITI FLUVIALI ART ZONE A PARCO FLUVIALE ART AREE DI RIEQUILIBRIO ECOLOGICO (A.R.E.) ART PROGETTI DI TUTELA, RECUPERO E VALORIZZAZIONE CAPO 53 - DISCIPLINA DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE ART RINVIO AL PIANO DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE CAPO 54 - DISCIPLINA DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE ART LIMITI E VINCOLI DELLE ATTIVITÀ CONSENTITE: GENERALITÀ ART VINCOLI ALL'INSEDIAMENTO DI ATTIVITÀ PRODUTTIVE COMPORTANTI RILEVANTI IMPATTI SULL'AMBIENTE ART AZIENDE A RISCHIO D'INCIDENTE RILEVANTE ART VINCOLI PARTICOLARI PER ATTIVITÀ CON EMISSIONI IN ATMOSFERA ART DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER ATTIVITÀ IDROESIGENTI

8 CAPO 55 - PROTEZIONE DEGLI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI ART FINALITÀ CAPO 56 - AREE PER LA FORESTAZIONE URBANA ART DISCIPLINA DELLE AREE PER FORESTAZIONE URBANA (F.U.) PARTE VI - TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE E PAESISTICO CAPO 60 - GENERALITÀ ART CLASSIFICAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE E PAESISTICO ART DISCIPLINA DEI BENI SOGGETTI A TUTELA E PROTEZIONE CAPO 61 - TUTELA DEL PATRIMONIO EDILIZIO ART GENERALITÀ ART DISCIPLINA DELLE COSTRUZIONI SOGGETTE A RESTAURO SCIENTIFICO ART DISCIPLINA DELLE COSTRUZIONI SOGGETTE A RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO ART DISCIPLINA DELLE COSTRUZIONI SOGGETTE A RIQUALIFICAZIONE E RICOMPOSIZIONE TIPOLOGICA ART DISCIPLINA DELLE COSTRUZIONI SOGGETTE A RIPRISTINO TIPOLOGICO ART LIMITAZIONI ALL'USO DELLE COSTRUZIONI SOGGETTE A VINCOLO CONSERVATIVO CAPO 62 - PROTEZIONE DELLE BELLEZZE NATURALI ART VILLE, GIARDINI E PARCHI DI NOTEVOLE INTERESSE CAPO 63 - TUTELA DEI SITI DI INTERESSE ARCHEOLOGICO ART INDIVIDUAZIONE DEI SITI DI INTERESSE ARCHEOLOGICO ART DISCIPLINA NEI PERIMETRI DEI SITI DI INTERESSE ARCHEOLOGICO ART CONTROLLO ARCHEOLOGICO PREVENTIVO (A1) ART VINCOLO ARCHEOLOGICO DI TUTELA (A2) ART VINCOLO DI SCAVO ARCHEOLOGICO PREVENTIVO (A3) ART VINCOLO DI TUTELA DELLE PERSISTENZE DELLA CENTURIAZIONE (A4) PARTE VII - VINCOLI E PERIMETRI CON FUNZIONI SPECIFICHE CAPO 71 - PERIMETRO DI RISPETTO ALL'AEROPORTO ART GENERALITÀ ART OSTACOLI SOGGETTI A LIMITAZIONI ART LIMITAZIONI ALL'ALTEZZA DEGLI OSTACOLI CAPO 72 - DISTANZE MINIME DA VIE DI COMUNICAZIONE ART CLASSIFICAZIONE DELLE VIE DI COMUNICAZIONE ART DISTANZE MINIME DALLE VIE DI COMUNICAZIONE ART DISCIPLINA DELLE FASCE DI RISPETTO CAPO 73 - ZONA DI RISPETTO AI CIMITERI ART INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE DI RISPETTO ART DISCIPLINA DELLE ZONE DI RISPETTO AI CIMITERI CAPO 74 - PERIMETRO DEL TERRITORIO URBANIZZATO E DEL CENTRO EDIFICATO ART INDIVIDUAZIONE DEL PERIMETRO DI TERRITORIO URBANIZZATO E CENTRO EDIFICATO CAPO 75 - DISTANZE DI RISPETTO DAGLI ELETTRODOTTI ART DISCIPLINA DELLE FASCE DI RISPETTO PARTE VIII - REQUISITI PRESTAZIONALI DEGLI IMMOBILI

9 CAPO 80 - GENERALITÀ ART CONFORMITÀ OBBLIGATORIA AI REQUISITI PRESTAZIONALI ART DIFFERENZIAZIONI DEI REQUISITI PRESTAZIONALI CAPO 81 - SPAZI PER LA SOSTA ED IL RICOVERO DI VEICOLI ART DOTAZIONE OBBLIGATORIA DI PARCHEGGI PER AUTOVETTURE ART REQUISITI DEI PARCHEGGI PER AUTOVETTURE ART UTILIZZO DELLA DOTAZIONE OBBLIGATORIA DI PARCHEGGI ART DOTAZIONE OBBLIGATORIA DI RIMESSE PER AUTOVETTURE ART REQUISITI DELLE RIMESSE PER AUTOVETTURE ART DOTAZIONE DI PARCHEGGI PER PARTICOLARI ESIGENZE ART AREE DESTINATE A PARCHEGGI CAPO 82 - ALTRE DOTAZIONI OBBLIGATORIE ART VERDE DI VICINATO ART LOCALI DI SERVIZIO ALLE ABITAZIONI CAPO 83 - REQUISITI GEOMETRICI ART ALTEZZE ART DISTACCHI FRA EDIFICI E DISTANZE MINIME PARTE IX - NORME TRANSITORIE E FINALI CAPO 90 - EFFETTI DI VARIANTI AL PIANO REGOLATORE SUGLI STRUMENTI VIGENTI ART NORME DI SALVAGUARDIA ART EFFICACIA DEGLI STRUMENTI DI ATTUAZIONE VIGENTI ART RAPPORTO CON I REGOLAMENTI LOCALI GLOSSARIO

10 PARTE I - IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE CAPO 10 - LA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE ART L'AMBITO DI COMPETENZA DEL PIANO REGOLATORE 1. Il Pino regoltore deve disciplinre le destinzioni d'uso reltive ll'intero territorio comunle e gli interventi pulici e privti in rpporto lle esigenze di sviluppo economico e socile delle comunità locli, tendendo ll slvgurdi dei vlori urni collettivi, di quelli mientli e nturli, nonché di quelli produttivi, secondo qunto disposto dll'rt. 12 dell legge regionle 7 dicemre 1978, n Con queste finlità il Pino regoltore disciplin le trsformzioni degli immoili compresi nel territorio comunle che, intervenendo sull consistenz fisic e/o sull'uso, sino soggette dll legislzione vigente concessione edilizi, utorizzzione edilizi o ll denunci di i- nizio dell ttività di cui ll'rt. 4 del decreto legge 5 ottore 1993, n. 398, convertito, con modificzioni nell legge 4 dicemre 1993, n. 493, come sostituito dll rt. 2, comm 60, dell legge 23 dicemre 1996, n. 662 e successive modificzioni ed integrzioni. 3. Il Pino regoltore integr inoltre l proprio interno l disciplin di ulteriori prticolri trsformzioni che, in rpporto ll tutel dei eni mientli, nturli e culturli, ovvero in dipendenz d specifiche normtive, sino suordinte d utorizzzioni prticolri. ART TRASFORMAZIONI DISCIPLINATE DAL PIANO REGOLATORE 1. Ai sensi del precedente rticolo sono soggette ll disciplin del Pino regoltore le seguenti trsformzioni: TRASFORMAZIONI URBANISTICHE: urnizzzione; lottizzzione; ristrutturzione urnistic. TRASFORMAZIONI EDILIZIE: resturo scientifico; resturo e risnmento conservtivo; ripristino tipologico; riqulificzione e ricomposizione tipologic; ristrutturzione edilizi; demolizione; costruzione; mplimento senz umento di crico urnistico; opere interne; degumento funzionle; modifiche llo stto dei luoghi; mnutenzione strordinri; mnutenzione ordinri; opere infrstrutturli diffuse. c TRASFORMAZIONI DELL'USO: 7

11 modificzioni dell destinzione d'uso edilizi; modificzioni dell destinzione d'uso funzionle. 2. Le suddette trsformzioni sono definite e disciplinte ll Prte II delle presenti norme. ART ARTICOLAZIONE DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE 1. L disciplin dell'ssetto urno e territorile è espress congiuntmente di seguenti miti di governo del territorio: c d e f g disciplin delle trsformzioni fisiche e dell'uso; disciplin dell'utilizzzione del suolo; politiche urnistiche dell'miente edificto; tutel dell'miente e delle risorse nturli; tutel del ptrimonio culturle; vincoli specifici protezione e tutel di prticolrità; disciplin dei requisiti prestzionli degli immoili. 2. Ciscun delle suddette rticolzioni costituisce oggetto di un'pposit Prte dell presente normtiv. 3. Le trsformzioni fisiche e dell'uso mmesse sugli immoili compresi nel territorio comunle devono essere conformi qunto complessivmente disposto dlle rticolzioni dell disciplin di Pino regoltore indicte l precedente comm. ART ADEGUAMENTO DEGLI IMMOBILI ALLA DISCIPLINA URBANISTICA 1. L'degumento degli immoili ll disciplin dettt dl Pino regoltore e dgli strumenti urnistici di ttuzione è oligtorio qundo sino relizzte le soprindicte trsformzioni urnistiche, edilizie e/o dell'uso secondo l csistic precist di commi successivi. Nell'mito di trsformzioni urnistiche è comunque oligtorio l'degumento ll disciplin urnistic di tutti gli immoili interessti. Le trsformzioni edilizie diverse d mnutenzione ordinri, mnutenzione strordinri, opere interne, degumento funzionle, demolizione, opere infrstrutturli diffuse, nonché le trsformzioni dell'uso devono degure, nei csi e con i limiti di seguito indicti, tutte le unità immoiliri, le superfici inedificte e le ltre entità fisiche che costituiscono oggetto di intervento, rendendole conformi lle prescrizioni dell disciplin urnistic. Tle oligo si pplic ll'inter estensione di ciscun unità immoilire che si oggetto, nche solo przilmente, di trsformzione. RESTAURO SCIENTIFICO. È oligtorio l'degumento qunto : cpcità inseditiv; destinzioni d'uso; dotzioni oligtorie; protezione dei cmpi cquiferi; tutel del ptrimonio culturle e pesistico. RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO. È oligtorio l'degumento qunto : cpcità inseditiv; destinzioni d'uso; dotzioni oligtorie; 8

12 protezione dei cmpi cquiferi; tutel del ptrimonio culturle e pesistico. c RIQUALIFICAZIONE E RICOMPOSIZIONE TIPOLOGICA. È oligtorio l'degumento qunto : cpcità inseditiv; destinzioni d'uso; dotzioni oligtorie; protezione dei cmpi cquiferi; tutel del ptrimonio culturle e pesistico. d RIPRISTINO TIPOLOGICO. È oligtorio l'degumento qunto : cpcità inseditiv; destinzioni d'uso; dotzioni oligtorie; protezione dei cmpi cquiferi; tutel del ptrimonio culturle e pesistico; rispetti ll'eroporto; rispetti lle vie di comuniczione; rispetti i cimiteri. e RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA. È oligtorio l'degumento qunto : cpcità inseditiv; destinzioni d'uso; dotzioni oligtorie; ltezz; distcchi fr costruzioni e distnze minime, qundo l ristrutturzione comporti modificzioni dell sgom; protezione dei cmpi cquiferi; tutel del ptrimonio culturle e pesistico; rispetti ll'eroporto; rispetti lle vie di comuniczione; rispetti i cimiteri. f g EDIFICAZIONE. È oligtorio l'degumento tutte le prescrizioni. AMPLIAMENTO CON AUMENTO DI CARICO URBANISTICO. È oligtorio l'degumento qunto : cpcità inseditiv; destinzioni d'uso; dotzioni oligtorie; ltezz; distcchi fr costruzioni e distnze minime; protezione dei cmpi cquiferi; tutel del ptrimonio culturle e pesistico; rispetti ll'eroporto; rispetti lle vie di comuniczione; rispetti i cimiteri. 9

13 h AMPLIAMENTO SENZA AUMENTO DI CARICO URBANISTICO. È oligtorio l'degumento qunto : tutel del ptrimonio culturle e pesistico. i MUTAMENTO DELLA DESTINAZIONE D'USO EDILIZIA. È oligtorio l'degumento qunto : cpcità inseditiv; destinzioni d'uso; dotzioni oligtorie; ltezz; distcchi fr costruzioni e distnze minime; protezione dei cmpi cquiferi; tutel del ptrimonio culturle e pesistico. j MUTAMENTO DELLA DESTINAZIONE D'USO FUNZIONALE. È oligtorio l degumento qunto : destinzioni d'uso; dotzioni oligtorie; protezione dei cmpi cquiferi; tutel del ptrimonio culturle e pesistico. k MODIFICHE ALLO STATO DEI LUOGHI. È oligtorio l'degumento qunto : destinzioni d'uso; protezione dei cmpi cquiferi; tutel del ptrimonio culturle e pesistico; rispetti ll'eroporto. 2. Qundo le trsformzioni edilizie o dell'uso rigurdino direttmente o funzionlmente un quot non minoritri dell'orgnismo edilizio, devono essere progettte unitrimente per u- nità minime di intervento corrispondenti d unità tipologiche complete ed ll'inter estensione dell rispettiv re di pertinenz, oppure quelle individute d strumenti urnistici ttutivi o, per l zon territorile omogene A, dll'rt delle presenti norme di ttuzione. Tle progettzione non necessit dell desione di eventuli ltri proprietri dell orgnismo edilizio, pur dovendo emergere l congruenz dell prte progettt rispetto llo stto di ftto esistente, evidenzito nel progetto presentto. Le prescrizioni di cui sopr si pplicno nche nell ipotesi in cui l trsformzione di porzioni minoritrie dell orgnismo edilizio comporti l umento dei requisiti prestzionli. L'esecuzione di tle progetto unitrio può vvenire per strlci, medinte provvedimenti utorizztivi o concessori przili. 3. L'mplimento con umento di crico urnistico deve essere sempre progettto sull'intero orgnismo edilizio. L'oligo di degumento ll disciplin di Pino regoltore per centri - ziendli gricoli o stilimenti industrili cui il Pino regoltore ttriuisc divers destinzione urnistic, ssoggettndoli ll formzione di uno strumento urnistico ttutivo, decorre dl momento di entrt in vigore di tle strumento. Fino tle momento sugli immoili esistenti possono essere ttuti mnutenzione ordinri, mnutenzione strordinri, o- pere interne, degumento funzionle, nonché mplimenti senz umento di crico urnistico. 10

14 CAPO 11 - ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PIANO REGOLATORE ART ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PIANO REGOLATORE 1. Gli elementi costitutivi del Pino regoltore sono i seguenti: Relzione illustrtiv. Tvole: 2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 2.6, 2.7, 2.8, 2.9, 2.10, 2.11, 2.12, 2.13, 2.14, 2.16, 2.17, 2.18, 2.19, 2.20, 2.21, 2.22, 2.23, 2.24, 2.25, 2.26, 2.27, 2.28, 2.29, 2.30, 2.31, 2.32, 2.34, 2.35, 2.36 di progetto nel rpporto 1:5.000 dell'intero territorio comunle e reltiv legend. c Tvole di progetto nel rpporto 1:2.000 reltive ll zon territorile omogene A: Tvole 3, 3.1: Destinzioni d'uso urnistico; Tvol 3, 3.1: Vincoli e modlità di intervento e trsformzione; Tvol 3c: Interventi e politiche di riqulificzione urnistic. d Sintesi schemtic dell disciplin di Pino regoltore: Tvole 4.1, 4.2, 4.3, 4.4, 4.5: sintesi reltiv l territorio urno, in rpporto 1/ ; Tvol 4: sintesi dell pinificzione del territorio comunle, in rpporto 1/ e Norme di ttuzione di crttere generle (vol. 5.1). f Normtiv delle zone elementri (vol. 5.2). g Relzione geologic. h Elenco degli edifici uicti ll esterno dei centri storici (vol. 6.1): edifici che presentno le crtteristiche di ene culturle o di interesse storicotestimonile, di cui ll rt.40, comm 12, legge 7 dicemre 1978 e successive modificzioni ed integrzioni; edifici che rivestono interesse storico-testimonile, i sensi dell rt.24, comm 4, del Pino Territorile Pesistico Regionle. i Pino dei servizi in rpporto 1: (Tv. 7.1). ART FUNZIONE DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI E LORO RAPPORTO 1. L disciplin di Pino regoltore è rppresentt integrlmente dgli elementi costitutivi indicti lle lettere ), c), e), f) del precedente rt Le indiczioni crtogrfiche comprese nelle Normtiv delle zone elementri di cui ll lett. f) integrno le indiczioni espresse dlle tvole 1:5.000 di cui ll lett. ) del precedente rticolo. 3. Ai fini legli gli unici elementi protorii consistono, con riferimento ll'elenczione dell rt. 11.0, 1. comm, nei seguenti tti: Tvole di cui ll lett. ); 11

15 c d Tvole di cui ll lett. c), d eccezione dell Tvol 3c che h funzione di indirizzo non prescrittiv; Norme di ttuzione di cui ll lett. e); Normtiv delle zone elementri di cui ll lett. f). 4. In cso di difformità fr le indiczioni dell crtogrfi e quelle espresse dlle norme di ttuzione prevlgono queste ultime. 5. In cso di difformità tr l elenco degli edifici vincolti di cui ll lett. h del precedente rt e le tvole d , nonché l disciplin dell Normtiv delle zone elementri, prevlgono queste ultime. 6. Ai sensi e per gli effetti di cui ll rt.13, comm 2, num.5) dell legge regionle 7 dicemre 1978, n.47 e successive modificzioni ed integrzioni, costituisce pino dei servizi l insieme delle prti del territorio clssificte come zone omogenee F e G, così come individute nelle tvole d e nell disciplin dell Normtiv delle zone elementri. L presente disposizione prevle sulle indiczioni grfiche dell tvol di cui ll lett. i del precedente rt.11.0, in cso di difformità o di crenze delle medesime. 12

16 CAPO 12 - ESEGUIBILITÀ DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE ART DISCIPLINA NON IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE 1. Si definiscono non immeditmente eseguiili le norme e le prescrizioni del Pino regoltore riferite solidlmente d un insieme di unità fondirie e che rinvino d un ulteriore grdo di pinificzione l disciplin delle singole trsformzioni edilizie o d'uso. 2. All disciplin di Pino regoltore non immeditmente eseguiile è dt ttuzione trmite strumenti urnistici preventivi. ART DISCIPLINA IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE 1. Si definiscono immeditmente eseguiili le norme e le prescrizioni di Pino regoltore che esplicitno univocmente grndezze e requisiti riferiti d uno specifico immoile o d esso riferiili senz il trmite di uno strumento urnistico ttutivo. 2. All disciplin di Pino regoltore immeditmente eseguiile è dt ttuzione trmite gli strumenti dell concessione edilizi o dell utorizzzione edilizi. 13

17 CAPO 13 - VARIANTI AL PIANO REGOLATORE ART VARIANTI SOGGETTE ALL'APPROVAZIONE PROVINCIALE 1. Le vrinti l Pino regoltore, d eccezione di quelle di cui l successivo rt. 13.1, sono dottte dl Consiglio Comunle e rimesse ll'pprovzione provincile i sensi dell'rt. 14 dell legge regionle 7 dicemre 1978, n. 47, m. 2. Sono pprovte dl Consiglio Comunle con le procedure di cui ll rt. 21 dell legge regionle 7 dicemre 1978 n. 47, integrto dll rt. 15 dell medesim legge, le vrinti l Pino regoltore reltive lle csistiche di cui l 4. comm del predetto rt. 15. ART VARIANTI NELL AMBITO DI STRUMENTI URBANISTICI ATTUATIVI 1. Sono pprovte dl Consiglio Comunle i sensi dell'rt. 3, 1. comm dell legge regionle 8 novemre 1988, n. 46 e successive modificzioni ed integrzioni, nell'mito dell formzione di strumenti urnistici ttutivi, le vrinti l Pino regoltore di cui lle lett. ) e ) dell rt. 3, 1. comm dell medesim legge regionle. c d letter soppress; letter soppress; letter soppress; letter soppress. 2. Sono comprese fr le vrinti di cui sopr, titolo mermente esemplifictivo: le modificzioni consistenti in przili ridistriuzioni dell cpcità inseditiv e dell'uso del suolo fr zone elementri dicenti, nell'mito di pini prticolreggiti che comprendno più zone elementri, non ne lterino l cpcità inseditiv glole e non ne diminuiscno l dotzione di ree per servizi e spzi pulici di cui ll'rt. 46 dell legge regionle 7 dicemre 1978, n. 47. le modeste trslzioni dell demrczione fr zone territorili omogenee o zone elementri conseguenti vrizioni pportte l trccito dell vi di comuniczione che li sepr, secondo qunto mmesso dll'rt. 30.1, 4. comm. ART REVISIONI PERIODICHE DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE 1. Il Pino regoltore è sottoposto revisione generle con cdenz decennle e comunque, per l'degumento, lle soprvvenienti determinzioni di pini territorili sovrordinti. 2. Revisioni przili sono di norm effettute cdenz nnule con finlità di sviluppo, ffinmento, specificzione e coordinto degumento dell disciplin urnistic lle nuove esigenze. 14

18 CAPO 14 - ATTUAZIONE DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE ART STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE 1. L disciplin di Pino regoltore non immeditmente eseguiile è dettglit e post in o- per medinte i seguenti strumenti urnistici di ttuzione: c d e f g Pino prticolreggito di inizitiv pulic; Pino prticolreggito di inizitiv privt; Pino di recupero di inizitiv pulic; Pino di recupero di inizitiv privt; Pino delle zone per edilizi economic e popolre; Pino delle ree per insedimenti produttivi; Pino di sviluppo ziendle o interziendle. 2. L formzione e l'impiego di tli strumenti sono disciplinti dlle norme del presente Cpo. 3. Le norme e le prescrizioni di Pino regoltore immeditmente eseguiili, nonché quelle e- spresse dgli strumenti di cui l precedente comm, sono ttute di regol medinte: c d concessione edilizi; utorizzzione edilizi denunci di inizio ttività di cui ll rt. 4 del decreto legge 5 ottore 1993, n.398, convertito, con modificzioni, dll legge 4 dicemre 1993, n.493, come sostituito dll rt.2, comm 60, dell legge 23 dicemre 1996, n. 662 e successive modificzioni ed integrzioni; ccertmento di conformità per opere di competenz dello stto, di cui ll'rt. 61 del DPR del 24 luglio 1977, n. 616, così come integrto dl D.P.R. 18 prile 1994, n.383. ART FUNZIONE DEL PROGRAMMA PLURIENNALE DI ATTUAZIONE 1. L disciplin di Pino regoltore riceve coordint e rzionle ttuzione medinte il Progrmm pluriennle di ttuzione, di cui ll legge regionle 12 gennio 1978, n Al di fuori delle previsioni del Progrmm pluriennle di ttuzione sono mmesse trsformzioni nelle sole ipotesi previste dll'rt. 9 dell legge 28 gennio 1977, n. 10 e dll'rt. 6 dell legge 25 mrzo 1982, n Il Progrmm pluriennle di ttuzione preordin ltresì l tempestiv formzione degli strumenti urnistici ttutivi ffinché, ll scdenz del suo periodo di vlidità, risulti perfeziont l pinificzione necessri lle ttuzioni del successivo progrmm pluriennle. 4. In occsioni di vrinti l Pino regoltore il Progrmm pluriennle di ttuzione viene ggiornto, se ed in qunto necessrio, d vvenut pprovzione delle stesse. ART PIANO PARTICOLAREGGIATO 1. Il Pino prticolreggito h l funzione di dre esecuzione lle previsioni del Pino regoltore, disciplinndo e conformndo gli interventi pulici e privti necessri e/o conseguenti medinte l definizione dettglit dell'ssetto di un mito o porzione di territorio. 15

19 2. Le prescrizioni del Pino regoltore possono essere modificte dl Pino prticolreggito nei soli csi previsti dll legge regionle 8 novemre 1988, n. 46 e successive modificzioni ed integrzioni. 3. L formzione di Pino prticolreggito è oligtori qundo specificmente prescritt dl Pino regoltore nonché, per l zon territorile omogene B, per trsformzioni d'uso o ristrutturzione di complessi inseditivi di notevoli dimensioni rispetto l contesto in cui devono inserirsi; ess si rende ltresì indispensile per interventi superiori mc e per le nuove costruzioni con un indice di utilizzzione fondiri superiore i 3 mc/mq. Qundo indicto come oligtorio dl Pino regoltore il Pino prticolreggito deve essere formto su un superficie territorile non inferiore quell segnlt dl Pino regoltore stesso, ovvero quell di comprti ttutivi eventulmente individuti dll utorizzzione o dll'invito di cui l seguente 8. comm. 4. L formzione di Pino prticolreggito, ove non dispost oligtorimente dl Pino regoltore, costituisce comunque fcoltà che può essere esercitt su qulsisi prte di territorio, in vrinte l Pino regoltore generle, per inizitiv pulic o per inizitiv privt, previ, nel secondo cso, utorizzzione dell Giunt comunle. 5. Gli elementi costitutivi del Pino prticolreggito, i sensi dell'rt. 49 dell legge regionle 7 dicemre 1978, n. 47, sono i seguenti: Schem di convenzione nell qule sino quntomeno definiti: superficie territorile dell'intervento; itzioni ed ltre unità immoiliri previste; superficie utile edificile reltiv tutte le destinzioni d'uso previste; itnti e/o ddetti insediili; delimitzione e quntificzione delle ree destinte l soddisfcimento degli stndrds urnistici, nonché delle ltre ree puliche o di uso pulico; individuzione delle opere di urnizzzione primri e secondri e di ciscun soggetto cui competono l responsilità e gli oneri dell relizzzione; corrispettivo delle opere di urnizzzione primri e secondri d relizzrsi cur del Comune ovvero, qulor dette opere vengno eseguite cur e spes del concessionrio, reltive grnzie finnzirie, elementi progettuli delle opere d eseguire e modlità di controllo sull loro esecuzione, nonché criteri e modlità per il loro trsferimento l Comune; identificzione delle ree necessrie per le opere di urnizzzione e modlità per l loro cessione titolo grtuito; elementi progettuli di mssim delle opere e degli edifici d relizzre; termini di inizio ed ultimzione delle opere e degli edifici, nonché delle opere di urnizzzione; snzioni convenzionli crico del concessionrio per l'inosservnz degli olighi stiliti nell convenzione. Strlcio dello strumento urnistico vigente e delle reltive norme di ttuzione; c Estrtto ctstle con indiczione dei limiti di proprietà e reltive superfici, nonché e- lenco ctstle delle proprietà e, nel cso dei Pini prticolreggiti di inizitiv pulic, elenco delle proprietà d esproprire o d vincolre; nel cso di Pino prticolreggito in zon territorile omogene E è inoltre richiest un relzione, deitmente documentt ed esplictiv dell'origine dell'ziend gricol, res in form di tto notorio i sensi dell legge 4 gennio 1968, n

20 d e Stto di ftto plnimetrico ed ltimetrico dell zon, prim e dopo l'intervento, con l individuzione di un cposldo fisso permnente d riferire lle curve di livello, ll medesim scl delle tvole di cui ll lett. g). Stto di ftto ll medesim scl delle tvole di cui ll lett. g) contenente, fr l'ltro: rilievo del verde esistente con l indiczione delle essenze legnose non pprtenenti colture; costruzioni e mnuftti di qulsisi genere esistenti, con indiczione delle destinzioni d'uso in essi comprese, rppresentti nche come prticolri in scl 1:200; elettrodotti, metnodotti, fognture ed impinti di depurzione, cquedotti, rete telefonic e reltive servitù; viilità e toponomstic; ltri eventuli vincoli; e, nel cso di Pino prticolreggito in zon gricol: ppodermento in tto trmite l definizione crtogrfic ctstle, rpporto fr l superficie utile degli edifici e l reltiv superficie gricol sservit, nonché eventule cquisto o vendit di prticelle ctstli vvenuti dopo il 1975; consistenz, trmite rilievo in scl degut, degli edifici esistenti sul fondo con l specificzione dell destinzione d'uso di tutte le unità immoiliri, suddivise in servizi rustici ed itzioni. f g Documentzione fotogrfic del terreno oggetto di trsformzione, con indiczione dei punti di ripres. Plnimetri di progetto in scl 1:500 oppure 1:1.000 indicnte: numerzione dei lotti; strde e pizze deitmente quotte; spzi di verde ttrezzto (pulico, condominile, privto); eventuli utilizzzioni in sotterrneo e servizi centrlizzti; spzi per servizi; spzi pulici per sost e prcheggio, con indiczione di quelli riservti i disili; uiczione dei contenitori per rifiuti solidi, delle superfici per ffissioni, delle fermte dei mezzi di trsporto pulico, dell segnletic direzionle; prticolri esecutivi e dettgli costruttivi delle opere di sistemzione delle superfici inedificte, in scl non inferiore 1:200. h i Sezioni e profili in scl 1:500 o 1:1.000 con l'indiczione delle tipologie edilizie e delle reltive destinzioni d'uso. Schem degli impinti tecnici quli cquedotto, gs, fogntur ed impinti di depurzione, energi elettric e rete telefonic, se ed in qunto costituenti opere di urnizzzione primri; in prticolre lo schem dell fogntur deve essere ccompgnto dll Sched idrulic, di cui ll'rt. 6 del vigente Regolmento dei servizi di fogntur e degli scrichi nelle puliche fognture, che viene rilscit di competenti uffici comunli sull se di specific richiest e ttrverso l qule risultino individuti recpiti finli, crtteristiche tecnologiche costruttive delle reti, vincoli e prescrizioni connessi lle condizioni di crico idrulico del cino di scolo su cui insiste il previsto intervento. 17

21 j k l m n Progetto di mssim dell'impinto di illuminzione pulic con uiczione delle necessrie cine. Norme urnistiche ed edilizie per l uon esecuzione del pino. Relzione illustrtiv e relzione sull previsione dell spes occorrente per le sistemzioni generli, reltive d urnizzzioni, necessrie ll'ttuzione del Pino prticolreggito. Relzione geologic e nlisi geotecnic del terreno. Dichirzione del sindco ttestnte che il Pino prticolreggito in questione ricde o meno: ll'interno di zone dichirte ellezze nturli i sensi dell legge 29 giugno 1939, n. 1497; ll'interno di zone soggette vincolo idrogeologico-forestle; ll'interno dell zon territorile omogene A o in re d'interesse mientle; in re soggett consolidmento dell'itto; in re dichirt sismic. I Pini prticolreggiti in zon territorile omogene E devono comprendere gli ulteriori seguenti elementi: o p q Qulific professionle del richiedente, titolo di possesso e form di conduzione esercitti sull'ziend. Consistenz occupzionle dell'ziend, con l indiczione degli occupti tempo pieno e tempo przile, nonché degli occupti già residenti nell'mito dell'ziend. Relzione sull'ttività dell'ziend, con indiczione delle produzioni e delle previsioni di sviluppo conseguenti o successive lle opere per cui si richiede l concessione, nell qule sino puntulmente trttte ed evidenzite le seguenti vriili tecniche, economiche e socili crtterizznti l tipologi ziendle: vriili socili: form di conduzione; tipo di possesso; dimensione ziendle: SAU (superficie gricol utilizzt); intensità colturle: SAU intensiv/sau estensiv; vriili orgnizztive: intensivzione ziendle: cpitle fisso/cpitle vincolto; densità di mnodoper: ddetti/sau; dotzione mcchine gricole: potenz complessiv/sau; crico di estime: numero di cpi/sau; rpporto fr produzione lord vendiile (PLV) zootecnic e PLV totle; rpporto tr PLV d colture pluriennli e PLV totle; vriili di efficienz produttiv: produttività unitri: PLV/SAU; grdo di trsformzione dei prodotti: PLV prodotti trsformti/plv prodotti grezzi; 18

22 specilizzzione colturle: PLV totle/plv d ordinmento prevlente. r Progrmm di esecuzione delle opere e dei fricti previsti dl Pino prticolreggito. 6. I Pini prticolreggiti di inizitiv pulic possono omettere gli elementi di cui lle lettere e), f), n) del precedente comm. Per i Pini Prticolreggiti formti nell'mito dell zon territorile omogene E gli elementi costitutivi di cui lle lettere d), e) (limittmente l rilievo del verde), f), g), h), i), j), m) possono essere limitti ll porzione dell superficie territorile dell'ziend compres in un distnz non inferiore 100 ml dgli edifici, esistenti o previsti, disciplinti dl Pino prticolreggito. 7. L formzione dei Pini prticolreggiti è vvit di norm in riferimento lle priorità indicte dl Progrmm pluriennle di ttuzione del Pino regoltore. 8. I Pini prticolreggiti di inizitiv privt sono predisposti d soggetti privti singoli o ssociti entro il termine fissto dll'utorizzzione o invito ppositmente espressi d prte dell Giunt comunle i sensi dell'rt. 25 dell legge regionle 7 dicemre 1978, n. 47 e successive modificzioni ed integrzioni. Con l delierzione di utorizzzione o invito sono ccertti nche perimetro, vincoli, criteri, grndezze d osservrsi nell progettzione del Pino prticolreggito, nonché individuti gli eventuli comprti suscettiili di utonom pinificzione ed ttuzione. È utorizzt l presentzione di pini prticolreggiti contenenti superfici di vendit per il commercio l dettglio superiori mq solo con riferimento lle zone commercili ppositmente individute dl Pino di sviluppo e degumento dell rete distriutiv (Pino del commercio) vigente. 9. Per l formzione e presentzione di Pini prticolreggiti di inizitiv privt i termini del precedente comm non è necessrio il concorso solidle di tutti i proprietri utorizzti o invitti. Ai proprietri inerti o dissenzienti, i quli l'pprovzione del pino, un volt intervenut, dovrà essere notifict entro trent giorni i sensi dell'rt. 21, 6. comm dell legge regionle 7 dicemre 1978, n. 47, compete comunque l fcoltà di presentre opposizioni, entro e non oltre trent giorni dl compiuto deposito, così come previsto dl 5. comm del medesimo rticolo. 10. Ai sensi dell'rt. 25 dell legge regionle 7 dicemre 1978, n. 47, ove i soggetti utorizzti o invitti non provvedno ll presentzione del Pino prticolreggito nel termine indicto ed eventulmente rinnovto, il Comune può procedere ll formzione di un Pino prticolreggito di inizitiv pulic. 11. I Pini prticolreggiti vigenti devono essere ttuti entro il termine stilito dll'tto di pprovzione e comunque non oltre dieci nni d questo. Un volt complett l relizzzione del progrmm edilizio o comunque decorso il termine per l'ttuzione, rimngono vigenti le prescrizioni di crttere urnistico ed edilizio, mentre decde l dichirzione di pulic utilità, nonché indifferiilità ed urgenz delle opere in essi previste. I Pini prticolreggiti vigenti possono essere sostituiti, oppure przilmente modificti, secondo le medesime procedure previste per l formzione di un Pino prticolreggito nuovo. Nel secondo cso, meno di specifiche e diverse prescrizioni dell Normtiv delle zone elementri di cui l precedente rt. 11.0, 1. comm, lett. f), le modificzioni non devono ccrescere l cpcità inseditiv né ridurre gli spzi pulici o per ttività collettive previsti dl Pino prticolreggito vigente se non nei limiti mmessi dll'rt. 13.1, 1. comm delle presenti norme. L rimnente prte del periodo ed il periodo successivo sono soppressi. 19

23 ART PIANO DI RECUPERO 1. Il Pino di recupero h l funzione di dre esecuzione lle previsioni del Pino regoltore, disciplinndo e conformndo gli interventi pulici e privti necessri o conseguenti medinte l definizione dettglit dell'ssetto e delle modlità di riilitzione di porzioni di territorio edificto che versno in condizioni di decdimento fisico e funzionle. 2. I Pini di recupero sono formti ll'interno delle zone di recupero del ptrimonio edilizio esistente individute, i sensi dell'rt. 27 dell legge 5 gosto 1978, n. 457, l cpo 48 delle presenti norme, ovvero medinte pposit delierzione consilire. 3. Per qunto non diversmente disposto dl presente rticolo, l Pino di recupero si pplicno le medesime norme stilite per il Pino prticolreggito dl precedente rt L formzione di Pino di recupero di inizitiv pulic o privt, ove non dispost oligtorimente dl Pino regoltore, costituisce comunque fcoltà che può essere esercitt su qulsisi prte di territorio, compres nelle zone di recupero di cui ll'rt delle presenti norme, in vrinte l Pino regoltore generle, purché l soprcitt prte di territorio oggettivmente propong esigenze di recupero edilizio ed urnistico, vlutte dl Consiglio comunle. 5. In ogni cso il Pino di recupero non può essere formto su un superficie territorile inferiore quell indict dlle norme di zon e quell di pertinenz di un unità tipologic. 6. Gli elementi costitutivi del Pino di recupero sono i seguenti: schem di convenzione, sottoscritto unilterlmente nel cso di Pino di recupero di i- nizitiv privt, nel qule sino quntomeno definiti: superficie territorile dell'intervento; itzioni ed ltre unità immoiliri, superficie utile edificile reltiv tutte le destinzioni d'uso previste; itnti e/o ddetti insediili; delimitzione e quntificzione delle ree destinte l soddisfcimento degli stndrds urnistici, nonché delle ltre ree puliche o di uso pulico; individuzione delle opere di urnizzzione primri e secondri e di ciscun soggetto cui competono l responsilità e gli oneri dell relizzzione; identificzione delle ree necessrie per le opere di urnizzzione e modlità per l loro cessione titolo grtuito; corrispettivo delle opere di urnizzzione primri e secondri d relizzrsi cur del comune ovvero, qulor dette opere vengno eseguite cur e spes del concessionrio, reltive grnzie finnzirie, elementi progettuli delle opere d eseguire e modlità di controllo sull loro esecuzione, nonché criteri e modlità per il loro trsferimento l Comune; elementi progettuli di mssim delle opere e degli edifici d relizzre; termini di inizio ed ultimzione delle opere e degli edifici, nonché delle opere di urnizzzione; snzioni convenzionli crico del concessionrio per l'inosservnz degli olighi stiliti nell convenzione; strlcio dello strumento urnistico vigente e delle reltive norme di ttuzione; c estrtto ctstle con indiczione dei limiti di proprietà e reltive superfici, nonché e- lenco ctstle delle proprietà e documentzione ctstle reltiv lle unità immoiliri comprese nell'intervento; 20

24 d e stto di ftto plnimetrico ed ltimetrico dell zon, prim e dopo l'intervento, con l individuzione di un cposldo fisso permnente d riferire lle curve di livello, ll medesim scl delle tvole di cui ll lett. g); stto di ftto ll medesim scl delle tvole di cui ll lett. g) contenente, fr l'ltro: rilievo del verde esistente con l indiczione delle essenze legnose; costruzioni e mnuftti di qulsisi genere esistenti; elettrodotti, metnodotti, fognture ed impinti di depurzione, cquedotti e reltive servitù; viilità e toponomstic; ltri eventuli vincoli; f nlisi dell consistenz fisic degli immoili compresi nel perimetro del Pino di recupero, comprendente fr l'ltro: documentzione fotogrfic con indiczione dei punti di ripres (prospetti esterni ed interni, principli spzi interni, prticolri rchitettonici); rilievo speditivo in scl 1:200 (pint, prospetti, sezioni, coperture) con descrizione dei mterili, degli elementi costruttivi e delle tecniche; e, limittmente gli immoili soggetti vincolo conservtivo: ricostruzione interprettiv dello stto di ftto delle sezioni storiche pproprite rppresentre compiutmente le trsformzioni suite dll'immoile nel tempo, con prticolre riferimento ll conformzione tipologic ed lle destinzioni d'uso delle unità immoiliri e delle superfici inedificte; relzione storico-filologic e reltiv documentzione delle fonti; g plnimetri di progetto in scl 1:500 oppure 1:1.000 indicnte: numerzione dei lotti; strde e pizze deitmente quotte;, spzi di verde ttrezzto (pulico, condominile, privto); eventuli utilizzzioni in sotterrneo e servizi centrlizzti; spzi per servizi; spzi pulici per sost e prcheggio, con indiczione di quelli riservti i disili; uiczione dei contenitori per rifiuti solidi, delle superfici per ffissioni, delle fermte dei mezzi di trsporto pulico, dell segnletic direzionle; prticolri esecutivi e dettgli costruttivi delle opere di sistemzione delle superfici inedificte, in scl non inferiore 1:200; h sezioni e profili in scl compres fr 1:500 e 1:1.000 con l'indiczione delle tipologie e delle reltive destinzioni d'uso in scl 1:200; per le unità tipologiche soggette vincolo conservtivo queste ultime devono indicre in prticolre: distriuzione degli spzi interni; identificzione delle unità immoiliri previste; destinzione d'uso edilizi delle unità immoiliri; disposizione delle perture esterne ed interne; demolizioni e componenti costruttivi di nuovo inserimento; i schem degli impinti tecnici quli cquedotto, gsdotto, fogntur ed impinti di depurzione, energi elettric e rete telefonic, con reltiv previsione di spes; in prtico- 21

25 lre lo schem dell fogntur deve essere ccompgnto dll Sched idrulic, di cui ll'rt. 6 del vigente Regolmento dei servizi di fogntur e degli scrichi nelle puliche fognture, che viene rilscit di competenti uffici comunli sull se di specific richiest e ttrverso l qule risultino individuti recpiti finli, crtteristiche tecnologiche e costruttive delle reti, vincoli e prescrizioni connessi lle condizioni di crico idrulico del cino di scolo su cui insiste il previsto intervento; j k l m n progetto di mssim dell'impinto di illuminzione pulic con uiczione delle necessrie cine e reltiv previsione di spes; norme urnistiche ed edilizie per l uon esecuzione del pino; relzione illustrtiv e relzione sull previsione dell spes occorrente per le sistemzioni generli necessrie ll'ttuzione del pino; relzione geologic e nlisi geotecnic del terreno; dichirzione del Sindco ttestnte che il Pino di recupero in questione ricde o meno: ll'interno di zone dichirte ellezze nturli i sensi dell legge 29 giugno 1939, n. 1497; ll'interno di zone soggette vincolo idrogeologico-forestle; ll'interno dell zon territorile omogene A o in re d'interesse mientle; in re soggett consolidmento dell'itto; in re dichirt sismic; 7. I Pini di recupero non comprendenti immoili soggetti vincolo conservtivo possono omettere gli elementi di cui ll lett. f) del precedente comm; può essere inoltre omesso l'elemento di cui ll lett. m) ove il Pino di recupero non preved l relizzzione di nuovi fricti. I Pini di recupero di inizitiv pulic possono inoltre omettere l dichirzione di cui ll lett. n). 8. In conformità ll'rt. 30 dell legge 5 gosto 1978, n. 457 l formzione del Pino di recupero può essere promoss per inizitiv privt dei proprietri rppresentnti, in se ll'imponiile ctstle, lmeno per i tre qurti del vlore degli immoili interessti. All formzione dei pini di recupero di inizitiv privt si pplicno le norme di cui i commi 8, 9, e 10 del precedente rt È utorizzt l presentzione di pini di recupero contenenti superfici di vendit per il commercio l dettglio superiori mq solo con riferimento lle zone commercili ppositmente individute dl Pino di sviluppo e degumento dell rete distriutiv (Pino del commercio) vigente. ART PIANO PER L'EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE 1. Il Pino per l'edilizi economic e popolre h l funzione di dre esecuzione lle previsioni del Pino regoltore disponendo, con efficci di Pino prticolreggito, l definizione dettglit dell'ssetto urnistico, l'cquisizione d prte del Comune e l'urnizzzione di - ree per nuovi insedimenti residenzili sufficienti soddisfre non meno del 40% e non oltre il 70% del fisogno decennle di edilizi ittiv. 2. Ai sensi dell'rt. 49, 2. comm, dell legge regionle 7 dicemre 1978, n. 47 e dell legge 18 prile 1962, n. 167, gli elementi costitutivi del Pino per l'edilizi economic e popolre ll'tto dell su formzione sono i seguenti: plnimetri in scl non inferiore 1: del Pino regoltore con l'individuzione delle zone destinte ll'edilizi economic e popolre; plnimetri in scl non inferiore 1:2.000, disegnt sull mpp ctstle e contenente i seguenti elementi: 22

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