Moda e lusso nell attuale contesto macroeconomico

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1 Moda: nulla più come prima I grandi cambiamenti e le nuove opportunità Moda e lusso nell attuale contesto macroeconomico Gregorio De Felice Servizio Studi e Ricerche 0 Milano, 15 novembre 2010

2 Andamento del ciclo economico internazionale Il ritmo della crescita è solo leggermente rallentato rispetto al secondo trimestre del 2010, ma non ci sono segnali di deterioramento della fase di espansione economica. Il Giappone diverge per effetto del cambio forte Indici PMI - Produzione 15 gen-06 lug-06 gen-07 lug-07 gen-08 lug-08 gen-09 lug-09 gen-10 lug-10 Globale Eurozona US Cina Giappone PMI: Purchasing managers index Fonte: Markit 1

3 Gli squilibri strutturali generati dalla crisi freneranno i ritmi di crescita futuri Gli squilibri macroeconomici causa e conseguenza della crisi incideranno sullo scenario di lungo termine. La necessità di un consolidamento fiscale negli Stati Uniti, in Giappone, nel Regno Unito e in diversi paesi dell area euro frenerà i tassi di espansione futura. Risulterà accelerato il processo di riequilibrio della crescita a vantaggio dei paesi emergenti, che hanno fatto poco ricorso alla leva fiscale. La riduzione della leva finanziaria nel settore privato non si è ancora conclusa: in alcuni paesi i livelli di indebitamento delle famiglie rimangono ancora troppo elevati. Gli squilibri nelle partite correnti globali non sono stati corretti dalla crisi finanziaria e dalla successiva recessione. 2

4 Aumento del debito pubblico: una crescita insostenibile... Secondo le stime del FMI, tra il 2007 e il 2014 il rapporto tra debito pubblico e PIL nei paesi avanzati crescerà dal 73% al 108%. La media corrente per i Paesi G7 è al livello più alto dal I Paesi emergenti nel complesso mostrano invece un rapporto debito/pil stabile, intorno al 36%. Rapporto debito pubblico/pil: crescita insostenibile tra i paesi industrializzati 120% 110% 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% Globale Economie Avanzate Paesi industrializzati: Stati Uniti, Eurozona, Giappone, Regno Unito, Canada, Australia, Svezia, Svizzera. Globale: paesi industrializzati e Cina, India, Messico, Brasile, Russia. Fonte: Intesa Sanpaolo. 3

5 ... che richiederà forti correzioni L avanzo primario di finanza pubblica rimane quasi ovunque estremamente negativo. Saranno richieste manovre aggressive di bilancio per stabilizzare il rapporto debito/pil. Correzione fiscale richiesta nel periodo per riportare il debito al 60% del PIL nel JPN IRL USA GBR ESP Media GRC FRA SVK NLD POR AUT AUS BEL ITA DEU Fonte: FMI. Per Slovacchia ed Australia, stabilizzazione del rapporto debito/pil al livello del Per il Giappone, la simulazione del FMI è realizzata sul debito netto. 4

6 Le famiglie dovranno ridurre ancora il loro debito Regno Unito: debito/reddito disponibile 200% 180% 160% 140% 120% 100% Debito/reddito disponibile Media Spagna: debito/reddito disponibile 130% 110% 90% 70% 50% Debito/reddito disponibile Media Il rapporto debito/reddito resta su livelli elevati rispetto alla media storica; la riduzione della leva limiterà la spesa per consumi in futuro. Fonte: dati riferiti alle famiglie da statistiche nazionali, Bank of England; Eurostat, Datastream; Federal Reserve Board, Ecowin; Elaborazioni Intesa Sanpaolo Stati Uniti: debito/reddito disponibile 130% 120% 110% 100% 90% 80% 70% Debito/reddito disponibile Media

7 Permangono ampi squilibri nei conti con l estero Saldo delle partite correnti: la crisi ha intaccato poco l ampiezza degli squilibri globali Stati Uniti Regno Unito Australia Area euro OPEC BRICs Giappone Altri Paesi dell'asia Orientale Dati in miliardi di dollari. Fonte: Intesa Sanpaolo 6

8 Una sterile volatilità sul mercato dei cambi Dev.St./Media, % Crescente volatilità sul mercato dei cambi EUR/CHF EUR/GBP EUR/USD Coefficiente di variazione calcolato su un intervallo rolling a 6 mesi su dati giornalieri. Fonte: Elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters 7

9 Previsioni del PIL Stati Uniti 1,9 0,0-2,6 2,8 2,5 Giappone 2,3-1,2-5,2 2,7 2,0 Area euro 2,9 0,3-4,0 1,6 1,7 - Germania 2,8 0,7-4,7 3,2 2,2 - Francia 2,3 0,1-2,5 1,6 1,7 - Italia 1,4-1,3-5,1 1,1 1,2 Europa Orientale 7,5 4,8-5,8 3,6 4,9 America Latina 5,3 3,8-2,4 4,4 5,0 OPEC 6,1 6,3 3,5 7,1 8,3 Asia orientale 9,3 6,0 5,3 8,8 8,1 Africa 5,6 4,8 2,8 4,4 6,1 Crescita mondiale 4,8 1,9-0,7 4,6 4,2 Variazioni medie annue 8

10 Consumi sostenuti dai BRICs Consumi delle famiglie: variazione in miliardi di dollari correnti rispetto all anno precedente Avanzati BRICs altri emergenti Avanzati: Stati Uniti, Eurozona, Giappone, Regno Unito, Canada, Australia, Svezia, Svizzera. BRICs: Brasile, Cina e Hong Kong, India, Russia. Altri emergenti: Ungheria, Polonia, Turchia, Singapore, Corea, Tailandia, Taiwan, Filippine, Indonesia, Sudafrica, Messico. Fonte: Elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati OEF 9

11 Cresce il peso degli emergenti anche come importatori 100% Quota delle importazioni mondiali in USD 80% 64,6% 60% 40% 56,8% 43,2% 20% 35,4% 0% Avanzati Emergenti Avanzati: Stati Uniti, Eurozona, Giappone, Regno Unito, Canada, Australia, Svezia, Svizzera. Emergenti: Brasile, Cina e Hong Kong, India, Russia, Ungheria, Polonia, Romania, Turchia, Singapore, Corea, Tailandia, Taiwan, Filippine, Indonesia, Sudafrica, Messico, paesi Opec. Fonte: Elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati OEF 10

12 Sistema moda: segnali di ripresa... Nel sistema moda italiano si registrano importanti segnali di ripresa, dopo una lunga fase negativa. In recupero sia il fatturato che la produzione industriale. Crescono, in particolare, i settori a monte sostenuti dalla ricostituzione delle scorte Evoluzione del fatturato (2005=100) Evoluzione della produzione industriale (2005=100) Moda Manifatturiero Moda Manifatturiero Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT 11

13 ... non sufficienti però a ripianare le perdite La ripresa lascia, comunque, ancora margini di capacità produttiva non utilizzata. Il numero di imprese registrate ha continuato a calare anche nei trimestri più recenti. 79 Grado di utilizzo degli impianti (ciclo trend) Q3 05Q3 06Q3 07Q3 08Q3 09Q3 10Q3 Sistema moda Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISAE Media storica di lungo periodo 12

14 Recupero trainato soprattutto dall estero... La ripresa del fatturato è legata soprattutto all evoluzione della componente estera, mentre quella interna è meno dinamica. Evoluzione del fatturato del sistema moda (ciclo trend, 2005=100) feb feb feb feb feb feb Totale Nazionale Estero Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT 13

15 ... in particolare per i settori a monte Le esportazioni di prodotti della moda sono in ripresa, seppure su ritmi (+4,9%) inferiori rispetto al resto del manifatturiero (+ 13,1%). L espansione è più significativa nei comparti a monte (anche per prezzi in rialzo) e per gli accessori (pelletteria) mentre l abbigliamento è ancora negativo Abbigliamento Calzetteria Altri articoli di maglieria Evoluzione delle esportazioni (euro correnti, var.% gennaio-luglio 2010) Calzature Moda Tessile Altre industrie tessili Pelletteria Pelliccieria Pelli e cuoio Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT 14

16 Bene sui mercati tradizionali e in Asia Le esportazioni sono risultate in ripresa nei tradizionali mercati dell UE e in Nord America, con il ritorno alla crescita negli Stati Uniti. Significativo il traino dell Asia, ad eccezione del Giappone. Francia Germania Svizzera Stati Uniti Spagna UK Hong Kong Russia Romania Giappone Paesi Bassi Belgio Cina Evoluzione delle esportazioni per i principali mercati (gennaio-luglio 2010, euro correnti, var.%) Note: paesi ordinati per il peso che rivestono sull export dei primi 7 mesi del 2010 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT 15

17 Prospettive di recupero lento Dopo il parziale recupero del 2010, nel prossimo biennio il sistema moda italiano proseguirà su un sentiero moderatamente positivo. Sarà fondamentale il contributo del canale estero: la crescita, comunque, sarà lenta e penalizzata da una domanda interna debole e dagli effetti della ristrutturazione dell offerta. 5 Evoluzione del fatturato e delle sue componenti (prezzi costanti e contributi alla crescita) scorte comm. estero domanda int. var. % fatturato pz.cost Fonte: Intesa Sanpaolo-Prometeia 16

18 La crisi lascia un eredità pesante I bilanci del 2009 mostrano la sofferenza delle imprese del settore: l 80% ha subito un calo del fatturato. Sul piano della redditività sono soprattutto le PMI, già in sofferenza nel 2008, ad essere più penalizzate. 0 Evoluzione del fatturato (prezzi correnti) 50% Quota di imprese con utili netti negativi -4 40% -8 30% % % Totale Micro Piccole Medie Grandi 0% Totale Micro Piccole Medie Grandi Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo sui bilanci di 6885 imprese del sistema moda 17

19 Un nucleo di imprese ancora in salute Anche in un quadro difficile, vi è un nucleo di imprese che ha sperimentato buone performance, in particolare tra quelle di maggiori dimensioni. Oltre la metà delle imprese che già nel 2007 avevano un ROI nettamente superiore al dato medio settoriale sono riuscite a confermare i propri risultati anche nella crisi. 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% Quota di imprese con ROI superiore al 10% nel % Piccole Medie Grandi Totale Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo sui bilanci di 6885 imprese del sistema moda 18

20 L impatto della qualità nelle filiere Nelle filiere le certificazioni di qualità sostengono le performance di crescita e reddituali. Impatto della qualità sulla variazione dell EBITDA margin (punti %) Impatto della qualità sull evoluzione del fatturato (punti %) 7% 20% 6% 5% 16% 4% 12% 3% 2% 1% 8% 4% 0% % Fonte: Intesa Sanpaolo su bilanci aziende calzaturiere 19

21 L importanza dei marchi Politiche di marchio adeguate si rivelano un elemento essenziale per sostenere le performance. Non basta, tuttavia, registrare marchi. Occorre anche sostenerne lo sviluppo e la notorietà con adeguate politiche di comunicazione. In questo senso le politiche multibrand possono essere pericolose (soprattutto per le imprese più piccole). Impatto dei marchi sulla variazione del fatturato e dell EBITDA margin (punti %) 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% -5% -10% Fatturato Ebitda margin N.marchi Fonte: Intesa Sanpaolo su bilanci aziende maglieria Valore dei marchi 20

22 La strada delle nicchie tecnologiche Anche la tecnologia può offrire l opportunità di diversificare meglio la propria offerta e di migliorare la crescita e la redditività. Le imprese del Sistema Moda che hanno brevettato (3,4% con una punta del 16% tra le imprese con fatturato > 50 mln) hanno retto meglio la crisi, con un impatto dell innovazione largamente superiore rispetto alla media manifatturiera. Impatto dei brevetti sulla variazione del fatturato (punti %) 5% 4% 3% 2% 1% 0% Moda Manifatturiero Fonte: Intesa Sanpaolo su 3900 bilanci aziende del Sistema Moda 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% Impatto dei brevetti sulla variazione dell Ebitda (punti %) Moda Manifatturiero 21

23 La crisi come opportunità di cambiamento Strategie adottate nel 2009 (quota % di imprese) Ricerca e sviluppo Qualità Strategie di marchio Razionalizzazione logistico - distributiva Diversificazione mercati/prodotti Comunicazione Contenimento costi Razionalizzazione processi produttivi Riorganizzazioni (societarie) Investimenti tecnologici Qualità e innovazione dei prodotti Marketing e comunicazione Riorganizzazione dei processi Razionalizzazione gestione finanziaria Fonte: Intesa Sanpaolo su 45 relazioni di esercizio di 45 imprese calzaturiere

24 La centralità del capitale umano In prospettiva sarà sempre più importante l impiego di capitale umano altamente qualificato, con forti competenze manifatturiere ed immateriali (R&S, marketing, logistica, assistenza tecnica, capacità manageriali, ecc..). I primi sette fattori di successo del Tessile/Abbigliamento italiano secondo gli imprenditori (quota % di 295 imprese intervistate nei primi mesi del 2010) Filiera completa ed integrata Innovazione di processo Servizio flessibile Diffusa presenza di eccellenze Imprenditori Forza lavoro qualificata Creatività Fonte: Astra Ricerche per SMI

25 Conclusioni Lo scenario macro per il prossimo biennio vede una moderata crescita dell economia mondiale, con un ulteriore spostamento delle quote di mercato verso i paesi emergenti. In questo contesto, i ritmi di crescita previsti per le imprese della moda non consentiranno a breve di ritornare ai livelli pre-crisi. Rimane, pertanto, elevata la probabilità di ristrutturazioni e uscite dal mercato degli operatori più deboli che hanno fortemente sofferto durante la crisi del Anche nel periodo più difficile, tuttavia, vi è stato un nucleo di imprese in grado di battere la crisi attraverso la qualità, la ricerca ed il marketing. Questi driver saranno sempre più importanti per le nostre aziende che si troveranno ad affrontare mercati caratterizzati da una competizione ancor più serrata con elevata incertezza sui costi delle materie prime e sui cambi. 24

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