COLLEGIO DI NAPOLI. Membro designato dalla Banca d'italia. Membro di designazione rappresentativa degli intermediari.

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1 COLLEGIO DI NAPOLI composto dai signori: (NA) CARRIERO (NA) SANTAGATA DE CASTRO (NA) FEDERICO (NA) SICA (NA) SBORDONE Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia Membro di designazione rappresentativa degli intermediari Membro di designazione rappresentativa dei clienti Relatore ESTERNI - SANTAGATA DE CASTRO RENATO Seduta del 27/02/2019 FATTO La ricorrente espone di aver rinvenuto, tra gli effetti personali del genitore (deceduto in data ), il libretto di deposito nominativo n. xxx a quest ultimo intestato, acceso in data presso la filiale di [ ] di altro intermediario successivamente incorporato dall odierno convenuto; sul detto libretto erano annotati, oltre al versamento iniziale dell importo di Lire , alcuni prelevamenti effettuati, dei quali l ultimo recante la data del e un saldo finale pari a Lire Riscontrato negativamente il reclamo all intermediario, che ha dedotto di non aver rinvenuto l esistenza del citato libretto tra le proprie evidenze contabili degli ultimi dieci anni e per l intervenuta prescrizione del credito, la ricorrente adisce l Arbitro, al quale chiede di dichiarare l intermediario tenuto alla restituzione del saldo del libretto in oggetto pari a lire , maggiorato degli interessi previsti secondo la regola del rapporto bancario o in mancanza degli interessi legali. A fondamento delle proprie richieste, l istante deduce che il libretto non è mai stato estinto, come si evince dalla circostanza che non era stata eseguita nessuna ulteriore annotazione di estinzione o sostituzione dello stesso con un altro; fa altresì presente di essere l unica erede dell intestatario del libretto, essendo l altro genitore deceduto in data (allega a tal proposito certificato di stato di famiglia storico rilasciato dal Comune di [ ] in data ). Costituitosi ritualmente, l intermediario si oppone alla richieste della ricorrente e chiede all Arbitro: 1) in via preliminare, di dichiarare l irricevibilità del ricorso per il mancato assolvimento dell onere della prova, da cui deriva la sollecitazione dell esercizio di funzioni Pag. 2/6

2 consulenziali da parte dell Arbitro; 2) in via pregiudiziale, nella denegata e non creduta ipotesi che l Arbitro ritenga di doversi pronunciare nel merito, di rigettare il ricorso per carenza di legittimazione attiva della ricorrente, non avendo in ogni caso dimostrato la sua qualità di erede dell originario intestatario del libretto; 3) in via subordinata, di rigettare il ricorso, in quanto infondato in fatto ed in diritto, considerato il decorso del termine di prescrizione e, in ogni caso, l avvenuta devoluzione dell importo portato dal libretto al fondo per i depositi dormienti, per cui la Banca non risulta legittimata passiva rispetto alla richiesta formulata con il ricorso. In particolare, l intermediario ha preliminarmente sollevato l eccezione di irricevibilità del ricorso per mancato assolvimento dell onere della prova e in quanto, di conseguenza, volto a sollecitare un attività di tipo consulenziale dell Arbitro, estranea alle sue funzioni: a tal proposito, la resistente eccepisce, infatti, che la ricorrente non dimostra il proprio diritto a succedere nel rapporto di risparmio nominativo intestato al defunto sig. [ ], in quanto non ritiene assumere alcuna valenza probatoria la produzione dello stato di famiglia alla data del , giorno di nascita di essa ricorrente; in luogo di tale documento, la ricorrente avrebbe dovuto produrre, piuttosto, una dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà indicando i nominativi degli eredi del de cuius. Nel merito, l intermediario eccepisce: 1) l intervenuta prescrizione degli eventuali diritti esistenti in capo alla ricorrente, evidenziando che la normativa speciale in materia di depositi postali fa decorrere la prescrizione decennale dall ultima operazione effettuata (art. 151 R.D. n. 645 del 27 febbraio 1936); 2) il proprio difetto di legittimazione passiva, in quanto, in ragione dell importo giacente sul libretto e del tempo trascorso dall ultima movimentazione, il rapporto de quo costituisce un deposito dormiente con la sua conseguente devoluzione al Fondo istituito presso il M.E.F. ai sensi dell art. 1, comma 345, L. n. 266 del 23 dicembre 2005 e del Regolamento attuativo (D.P.R. 166/2007): è dunque la società Consap s.p.a. il soggetto legittimato a ricevere le domande restitutorie relativa ai rapporti dormienti. La ricorrente deposita repliche alle controdeduzioni dell intermediario, ove contesta ogni avverso dedotto, ribadendo in primo luogo la propria qualità di unico erede del genitore titolare del libretto in oggetto e producendo la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del ; con riferimento alla prescrizione, deduce poi che secondo il consolidato orientamento dell Arbitro il termine prescrizionale decennale inizierebbe a decorrere dal momento in cui il depositante richiede il pagamento delle somme depositate e, dunque, nel caso di specie, a partire dal In merito all affermazione del resistente per cui il deposito in oggetto costituirebbe un rapporto dormiente, la ricorrente eccepisce che la Banca non ha provato l assolvimento degli obblighi imposti dal Regolamento ex D.P.R. n. 116/2007, sia riguardo all avviso da inviare al titolare del rapporto, sia riguardo alla comunicazione da inviare al MEF dell elenco dei rapporti dormienti: risulterebbe pertanto chiaro ed incontestabile che le somme permangono sul libretto e non sono state devolute al Fondo presso il MEF. Con integrazione successiva la ricorrente produce agli atti un certificato di congruità dei dati anagrafici del de cuius ed il relativo estratto di nascita, rilasciati dal Comune di [ ] in data L intermediario deposita controrepliche, ove deduce anzitutto che l atto di replica non è contemplato dalle Disposizioni sui sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari della Banca d'italia, onde le stesse repliche non dovrebbero essere considerate ai fini della formazione del convincimento dell Arbitro: afferma, a tal riguardo, che unico termine perentorio ai sensi delle regole procedurali contemplate dalle su richiamate disposizioni dovrebbe intendersi esclusivamente quello di 30 giorni concesso agli intermediari per la predisposizione delle Pag. 3/6

3 controdeduzioni. Nel merito, con riguardo alla dichiarazione sostitutiva di atto notorio allegata in sede di repliche dalla ricorrente, l intermediario sottolinea che la stessa contraddice in modo inequivocabile il documento versato in atti al momento del ricorso, dal quale si evince che, al momento della morte dell intestatario del libretto, risultava ancora in vita la moglie, la quale ha rivestito la qualità di erede, potendo poi a sua volta disporre delle proprie sostanze. Pertanto, secondo l intermediario, risulterebbe erronea la dichiarazione prodotta dalla ricorrente, con la quale sostiene di essere l unica erede dell intestatario del conto. DIRITTO La questione sottoposta all esame del Collegio attiene al riconoscimento del diritto dell erede di ottenere la liquidazione delle somme depositate su un libretto di deposito a risparmio intestato al genitore defunto. Il Collegio deve anzitutto respingere l eccezione pregiudiziale sollevata dall intermediario in relazione alla presunta carenza della legittimazione attiva della ricorrente, in quanto, alla luce della documentazione versata in atti, la domanda formulata appare sufficientemente precisa e circostanziata e non appare demandare all Arbitro lo svolgimento di un attività di tipo consulenziale. Il Collegio rileva, infatti, che la ricorrente ha pienamente assolto l onere della prova sulla stessa incombente ai sensi dell art c.c., in quanto ha versato in atti, anzitutto, copia del libretto di deposito nominativo a risparmio, da cui risulta l intestazione dello stesso a favore del defunto padre, nonché il versamento iniziale dell importo di Lire , effettuato alla sua emissione in data ; risultano altresì dal libretto alcune annotazioni di avvenuti prelievi, di cui l ultimo effettuato in data ed il saldo finale di Lire ; non risulta soprattutto annotata alcuna estinzione del rapporto. E giova rammentare che, ai sensi dell art c.c., le annotazioni sui libretti di risparmio fanno piena prova dei rapporti tra banca e depositante. Con specifico riguardo all eccezione di carenza di legittimazione attiva sollevata dall intermediario, va poi rilevato che la ricorrente ha allegato altresì: 1) il certificato di famiglia storico (alla data del , giorno di nascita di essa ricorrente) rilasciato dal Comune di [ ] in data , da cui si evince l avvenuto decesso di entrambi i genitori e, segnatamente, quello del padre intestatario del libretto in questione (avvenuto in data ) nonché, successivamente, quello della madre (avvenuto in data ); 2) in sede di memorie di replica, la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del , con la quale dichiara di essere l unica erede legittima del de cuius titolare del libretto; 3) un certificato di congruità dei dati anagrafici del de cuius ed il relativo estratto di nascita, rilasciati dal Comune di [ ] in data Questa documentazione è sufficiente a dimostrare l attuale qualità della ricorrente di unica erede dell intestatario del libretto, anche in considerazione dell insussistenza dell obbligo di presentazione della dichiarazione di successione se l eredità è devoluta a coniugi e parenti in linea retta, se non comprende beni immobili e se l asse ereditario ha un valore non superiore a euro ,00: in tal caso, non sussisterebbero neppure gli obblighi e divieti a carico dell istituto di credito, di cui all art. 48 del Testo Unico delle imposte di successione e donazione (d.lgs , n. 346). Né varrebbe eccepire l irritualità delle repliche e la contraddittorietà rispetto al certificato di famiglia, dal quale si evince che al momento del decesso dell intestatario del libretto, risultava ancora in vita la moglie (madre della ricorrente). Pag. 4/6

4 Ed invero, dal punto di vista procedurale, va osservato che, malgrado le repliche non siano contemplate dalle Disposizioni sui sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari della Banca d Italia, l orientamento più recente dei Collegi depone nel senso dell ammissibilità di scritti depositati successivamente al ricorso e alle controdeduzioni, a condizione (invero sussistente nel caso in esame) che il thema decidendum non sia ampliato dalle parti (così, ad es., ABF Roma, nn. 8679/2018 e 4430/2018; ABF Milano, n /2016). Dal punto di vista sostanziale, dalla documentazione in atti risulta effettivamente che, alla data in cui è stata resa la dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà ( ), la ricorrente è l unica erede legittima del de cuius intestatario del conto, essendo deceduta, nelle more del presente procedimento, anche la moglie dell originario intestatario e madre della ricorrente. D altra parte deve rilevarsi che, a seguito della morte dell originario de cuius, l eredità si era già devoluta per legge in favore della ricorrente e di sua madre (moglie del de cuius) per la quota indivisa di un mezzo ciascuno (ai sensi dell art. 581 c.c.). Parimenti priva di fondamento è l eccezione di prescrizione sollevata dall intermediario convenuto. Occorre infatti ricordare che la giurisprudenza di legittimità (cfr. Cass., , n. 788) e l orientamento consolidato dei Collegi di questo Arbitro (e v., ad es., ABF Milano, n. 6956/2017) hanno ritenuto che il relativo termine non può iniziare a decorrere prima che il depositante avanzi la richiesta di restituzione, ponendo così in essere quel comportamento che rende il credito esigibile e dal quale sorge il corrispondente obbligo della banca. Per converso, non è applicabile alla specie in esame la normativa speciale richiamata dall intermediario (art. 151, R.D , n. 645, recante l Approvazione del Codice postale e delle telecomunicazioni e s.m.i. (D.P.R. 29 marzo 1973, n. 156, recante l Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative in materia postale, di bancoposta e di telecomunicazioni, come modificato dal Decreto del M.E.F recante la Nuova disciplina dei libretti di risparmio postale ), secondo cui la prescrizione decennale decorrerebbe dall ultima operazione effettuata: tale normativa si riferisce, infatti, ai soli libretti di risparmio postale (così, ad es., ABF Milano, n /2017 ed ABF Napoli, n. 7616/2016) e non già a quelli bancari, come invece risulta essere quello oggetto della presente controversia. Deve infine respingersi l eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata dall intermediario, sul presupposto che il rapporto in esame appartenga ai c.d. rapporti dormienti per i quali la Legge finanziaria 2006 (art. 1, comma 345, l , n. 266) ha previsto la devoluzione ex lege degli importi sottostanti ad un Fondo istituito presso il MEF. Ciò in quanto l intermediario non ha versato in atti alcuna prova che il rapporto dedotto in giudizio rientri tra quelli dormienti, né ha fornito evidenza documentale di aver trasmesso all ufficio territoriale competente l attestazione di devoluzione di cui all articolo 1, comma 343, l. n. 266/2005, né tantomeno dell invio della comunicazione al titolare prescritta dall art. 3, D.P.R. n. 116/2007 (Regolamento in materia di depositi dormienti). In considerazione dei motivi che precedono, il Collegio, in parziale accoglimento del ricorso, dichiara l intermediario tenuto a rimborsare alla ricorrente l importo, convertito in euro, risultante dal libretto di deposito bancario intestato al defunto genitore maggiorato degli interessi legali dalla data del reclamo ed oltre gli interessi relativi ai cinque anni antecedenti alla data di presentazione del reclamo. A quest ultimo proposito, il Collegio deve infatti ricordare che anche gli interessi maturati secondo la regola del rapporto bancario o, in mancanza, al saggio legale, vanno annotati sul libretto; con la conseguenza che, in mancanza di annotazione, il relativo diritto si è in parte estinto per effetto della prescrizione quinquennale prevista dall art. 2948, n. 4, c.c., Pag. 5/6

5 sicché possono essere riconosciuti nella misura del saggio legale solo relativamente ai cinque anni antecedenti la presentazione del reclamo (in senso analogo, ABF Milano, n. 6956/2017; ABF Roma, n. 4144/2012). P.Q.M. In parziale accoglimento del ricorso, il Collegio accerta il diritto del ricorrente alla restituzione dell importo, convertito in euro, risultante dal libretto di deposito, oltre interessi legali nei sensi di cui in motivazione. Il Collegio dispone inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di 200,00 quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente la somma di 20,00 quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6