Parlare con la squadra
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- Giuseppe Dante Abbate
- 8 anni fa
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1 Parlare con la squadra - I canali della comunicazione - Gli stili di apprendimento - I limiti della comunicazione - La comunicazione ed il pensiero positivo - La gestione dello stato emozionale - Parlare con la squadra Profilo del Mister Giuseppe SAMMARCO - Allenatore di base dal 1987, allenatore dal 1992 al 2007 nel Settore Giovanile Vicenza Calcio. Dal 1996 al 2007 Responsabile Scuola Calcio ed attività di base Vicenza Calcio; - Dal 2006 al 2010 Allenatore Allievi R. Juniores R. Juniores Elite prima squadra Leodari Sole Vicenza; - Dal 2000 applica tecniche orientate al miglioramento della prestazione sportiva e di psicologia dello sport, dal 2007 si ispira al coaching sportivo per elevare le prestazioni attraverso l uso di tecniche e modelli linguistici innovativi; - Master Practitioner licensed NLP Coach, Master in coaching; Personal coach con specializzazione in sport coaching.
2 Storia Alzi la mano chi ha sentito parlare di Sport coaching e soprattutto chi lo applica come acceleratore di risultati! Il mio è un percorso di studi decennale, iniziato nel 2000, quando con la dottoressa Pellizzari, psicologa dello sport, avviammo, nel settore giovanile del Vicenza Calcio, grazie anche alla predisposizione alla novità da parte dei vertici societari, un progetto sperimentale innovativo in ambito sportivo orientato all analisi di tutte le situazioni che coinvolgevano atleti ed istruttori per migliorare la comunicazione ed elevare la prestazione dei giocatori. Un progetto all avanguardia che ha focalizzato molti aspetti presenti nella comunicazione allenatore/atleta andando a scoprire punti deboli e punti di forza di tutto ciò che avviene attraverso il dialogo e le relazioni intrapersonali fra le varie componenti in seno alla società sportiva. Video, registrazioni, test, incontri, stage, confronti, analisi dei risultati, profili e modelli di allenatore ideale: insomma un bel po di materiale di studio, probabilmente unico a livello nazionale. Ma l illuminazione è arrivata nel 2007 dopo aver letto il libro Creare e gestire un team sportivo di successo come fare! di Solidea Vitali, adottato come manuale di comunicazione nel settore giovanile della Juventus e dopo aver conosciuto l autrice, un Personal coach esperto in comunicazione efficace che lavora a fianco di società, allenatori, istruttori ed atleti migliorandone risultati e prestazioni e che tra giugno e dicembre del 2009 ha tenuto alcuni stage a Vicenza all interno del settore giovanile del Vicenza Calcio, con le Società dell interland vicentino e con gli allenatori iscritti all AIAC. Ho iniziato a modellarne le metodologie e le tecniche, pescando a piene mani dalla sua esperienza personale, applicando il pensiero positivo ed estraendo le strategie di successo, lavorando su un processo basato nella cura di ogni minimo particolare che potesse fare la differenza, elaborando un concetto di professionalità orientato all eccellenza e stupendomi poi dei risultati ottenuti dal 2007 al 2010 convincendomi che, oltre ad essere un Mister fortunato potevo aspirare ad essere anche un Mister vincente. Ciliegina finale, la frequenza tra il 2009 ed il 2010 del Master in Coaching con Ekis, un percorso formativo straordinario riassumibile in un unica frase Scopri il potere che c è in te facendo leva su tutte le risorse che hai e che sono dentro di te, ora!. Il Master in Coaching con specializzazione nello sport coaching, nasce da un idea di Livio Sgarbi, autore del libro Istruzioni per vincere una vera bibbia sportiva sull uso della mente come acceleratore di risultati. Sgarbi è considerato uno dei mental coach più esperti a livello nazionale assieme a tutto il suo staff di Master Trainer che quotidianamente lavorano con i campioni dello sport di tutte le discipline e dai quali ho attinto ogni segreto nei vari seminari full frequentati. Ora, dopo tanto studio ed applicazione pratica, con risultati tangibili e consapevole che il successo è frutto di una serie di componenti strategiche, tecniche, comunicative e relazionali, ho deciso di condividere con Voi e con tutte le persone aperte a sfondare il muro della normalità ed a superare i propri limiti, le mie esperienze e conoscenze, allo scopo di dare anche se in minima parte, un contributo a migliorare i processi relazionali tra allenatore/atleta/società.
3 I canali della comunicazione (Verbale paraverbale e non verbale) LE FORME DI COMUNICAZIONE VERBALE: le parole linguaggio predicati metafore sms mail - chat PARAVERBALE: Suono ritmo tempo - cadenza velocità - tono timbro NON VERBALE: la mimica gestualità postura fisiologia espressioni del viso movimenti stile look - abbigliamento _7%_ VERBALE _38%_ PARA-VERBALE _55%_ NON VERBALE CHE COSA SI INTENDE PER COMUNICAZIONE EFFICACE Di base ogni forma di comunicazione ha un emittente ed un ricevente. Affinché il ricevente o destinatario possa acquisire in nostro messaggio, è necessario che la comunicazione abbia i seguenti requisiti: EMITTENTE - E il soggetto che emette la comunicazione CANALE Lo strumento attraverso il quale si esprime la comunicazione (V NV PV) CODICE Distingue le modalità di comunicazione ed il gergo CONTENUTO Tutto ciò che si vuol trasmettere attraverso il messaggio comunicativo CONTESTO il luogo dove avviene la comunicazione RICEVENTE il soggetto destinatario della comunicazione Affinchè la comunicazione sia efficace vanno tenuti in considerazione tutti gli aspetti, tenendo conto che la criticità anche di un solo elemento può contribuire all inefficacia della comunicazione. EMITTENTE Il Mister CANALE Verbale, Non Verbale, Paraverbale CODICE gli elementi condivisi, le esperienze di ognuno, il gergo tecnico CONTENUTO quello che voglio dire CONTESTO Dove lo dico, chi siamo, quando lo dico RICEVENTE L Atleta, il Dirigente, La Società, lo Staff Tecnico, il genitore L OBIETTIVO principale della mia comunicazione è far sapere al ricevente ciò che voglio dire. Siamo noi i responsabili se la comunicazione non arriva a buon fine ed ogni distorsione, cancellazione o generalizzazione è generata dal mostro modo di comunicare. NON E IMPORTANTE COSA DICO, MA COME LO DICO
4 Gli stili di apprendimento (Visivo auditivo e cinestesico) Mai sentito parlare di PNL (PROGRAMMAZIONE NEURO LINGUISTICA)? PROGRAMMAZIONE La capacità di organizzare la nostra comunicazione ed il nostro sistema neurologico in modo tale da ottenere risultati specifici e raggiungere obiettivi NEURO Sistema nervoso tramite il quale si riceve l esperienza e la si processa attraverso i 5 sensi (Visivo Auditivo Cinestesico Gustativo Olfattivo) LINGUISTICA I sistemi di linguaggio e di comunicazione non verbale attraverso i quali diamo un significato alle cose attaverso la nostra MAPPA del mondo La PNL è un processo attraverso il quale possiamo scoprire come pensiamo, come immagazziniamo le informazioni, come le elaboriamo per comunicare ed agire. Bandler e Grinder, fondatori della PNL iniziarono a modellare i comportamenti che producevano risultati efficaci spostando il focus dal problema alla soluzione ed estraendo le strategie di successo dalle persone che riuscivano ad ottenere risultati. Uno dei principi essenziali è che la MAPPA non è il TERRITORIO, poiché ogni persona ha una sua interpretazione del modello del mondo e agisce di conseguenza. I movimenti oculari sono alla base del riconoscimento di come la persona rappresenta il mondo dentro di se. RAPPORT RICALCO E GUIDA come essenza della comunicazione efficace e persuasiva La PNL ha elaborato un modello che identifica TRE tipologie di persone dove ognuna ha un canale o sistema rappresentazionale più sviluppato rispetto ad un altro. Queste persone rappresentano internamente la loro realtà attraverso il canale sensoriale prevalente VISIVO tutto ciò che è visibile e può essere immaginato. Fa dei suoi occhi la guida per conoscere e sperimentare e filtra tutte le informazioni attraverso immagini mentali. Le sue parole chiave sono: VEDERE, GUARDARE, OSSERVARE, INQUADRARE, DEFINIRE, LUCI, COLORI, PROSPETTIVA, ANGOLAZIONE, SGUARDO, DELINEARE, TRACCIARE, DIPINGERE, DISEGNARE. Le sue frasi tipiche sono: - non ci vedo chiaro - ho bisogno di inquadrare la situazione - devo osservarla da un altro punto di vista - da questa prospettiva si vede meglio - diamo un occhiata al progetto - bisogna tracciare una linea di confine - questa situazione non è dipinta bene - devo mettere a fuoco l argomento Per entrare in empatia o creare rapport con un VISIVO è necessario parlargli in modo tale che la sua mente riesca a visualizzare e fargli vedere le cose.
5 Generalmente lo sguardo è alto, molto vigile, la respirazione alta, si muovono in fretta perché la mente corre più veloce del pensiero e tendono a tenerti a distanza perché devono vedere bene ciò che sta intorno CINESTESICO Acquisisce le informazioni attraverso le sensazioni. In questa tipologia aggiungiamo anche gli Olfattivi ed i Gustativi. Il tatto è importantissimo e le emozioni la fanno da padrone. Le parole Chiave sono: SENSAZIONE, EMOZIONE, TATTO, GUSTO, OLFATTO, CONCRETO, PRATICO, SENTIMENTALE, PASSIONALE, EMOTIVO, PERCEZIONE, SOLIDO, MOLLE, COSTRUIRE, TASTARE, ABBRACCIARE Le sue frasi tipiche sono: - Me lo devo sentire dentro - Questa cosa mi provoca una strana sensazione - Mi fa star male - Questa situazione non la sento mia - Ho bisogno di toccare con mano - Sono molto sensibile a queste emozioni - Me lo devo sentire di pancia - È una cosa che viene da dentro Per entrare in empatia o creare rapport con un CINESTESICO è necessario parlargli in modo tale che le emozioni siano toccate, bisogna fargli provare le sensazioni, ha la necessità di toccare e di essere toccato. In genere quando parlano ti toccano e si avvicinano molto proprio per l esigenza del contatto fisico. Generalmente lo sguardo è verso il basso perché si ascoltano dentro, la respirazione è diaframmatici, si muovono lentamente, il volume della voce è spesso molto basso, raramente gesticolano ed ingenere la postura è molto controllata AUDITIVO Acquisisce le informazioni attraverso il canale auditivo. Sono i rumori, i suoni e le parole il suo modello principale di apprendimento. Le parole Chiave sono: ASCOLTO, MUSICA, RUMORE, SENTIRE, LINGUAGGIO, TRADUZIONE, CONVERSAZIONE, AUDIO, SINTONIZZARE, CANTARE, LEGGERE A VOCE ALTA Le sue frasi tipiche sono: - Ascoltami bene che ti devo parlare - Aumenta il volume che non sento - Questa cosa mi suona proprio bene - Apri bene le orecchie - Hai una bellissima voce - L imputato ha cantato - Me lo devo sentire dire - È un rumore assordante Per entrare in empatia o creare rapport con un AUDITIVO è necessario parlargli in modo tale che possa ascoltare bene le parole. A volte bisogna proprio scandire i suoni, usare ritmi e volumi adeguati. Generalmente parlano a voce alta, hanno la necessità di sentirsi sia quando parlano che quando leggono. Quando gli parli tendono a mettersi in una posizione favorevole all orecchio che ascolta ed a volte ruotano il capo per sentire meglio.
6 Nell acquisto di una macchina VISIVO: guarda il colore, l estetica, il disegno, le rifiniture, la brillantezza CINESTESICO: deve entrarci dentro, sprofondare nelle poltrone, trovare la comodità, toccare con mano la carrozzeria, sentire il volante e gli altri strumenti in mano AUDITIVO: la accende, vuole sentire il motore, alza ed abbassa i finestrini, apre e chiude le portiere, accende la radio, si dondola nel sedile per sentire se cigola QUINDI? Quando parlo alla squadra o al singolo giocatore ho la necessità di individuare al più presto la sua modalità prevalente di immagazzinare le informazioni e modellarmi su quel canale. Per raggiungere tutti la mia modalità comunicativa deve tener conto di tutti i canali rappresentazionali (Visivo auditivo e cinestesico) COME POSSO FARE? Individuando il mio canale prevalente riflettendo sulle parole che utilizzo, sulle metafore, sui miei modelli linguistici, se sono abituato a disegnare gli schemi, spiegarli o creare uno stato emotivo. Un buon metodo è registrarsi e poi riascoltare ciò che ho detto facendo attenzione e riconoscendo il linguaggio, sottolineando le espressioni suddivise nei tre canali. I LIMITI DELLA COMUNICAZIONE Avere un ampio bagaglio di conoscenze è importante, ma lo è ancora di più la capacità di comunicare a chi poi dovrà metterle in pratica. La regola delle 4 S è alla base della comunicazione: SAPERE SAPERE FARE SAPERE COMUNICARE SAPERE FAR FARE Ogni messaggio distorto o male interpretato genera fraintendimenti, ansie inutili. Quindi la comunicazione deve essere diretta, mirata e cristallina. Chi sa comunicare può condurre il team oltre ogni limite. Si parla con le mani, con il corpo, con gli occhi. La Comunicazione deve produrre emozione, deve arrivare diretta. Bisogna arrivare al cuore dei giocatori, essere credibili, congruenti. Un leader diventa carismaico quando riesce a far fare ai propri giocatori cose che non pensavano di fare, che li porta oltre i propri limiti e le proprie convinzioni limitanti. Il limite più grande è quando siamo concentrati su noi stessi, sulla nostra Mappa del Mondo; quando pensiamo rigidamente, quando non siamo in grado di cambiare idea, quando ci manca la flessibilità. Se una cosa non funziona va cambiata, modificata, adattata all obiettivo. La rigidità ci porta ad uno stato confusionale ed a portare avanti idee non condivise. La condivisione sta alla base del successo.
7 E sempre necessario provocare un feed back con i propri giocatori, un Leader attento, osserva i suoi interlocutori, Fa domande e dalle risposte si rende conto se la sua comunicazione è arrivata a buon fine. A domande di qualità corrispondono risposte di qualità. CHI DOMANDA GUIDA L espressione incerta del viso, la curvatura delle spalle, le sopracciglia aggrottate, lo sguardo vuoto, assente sono segnali molto precisi di una comunicazione non arrivata o arrivata distorta. Non chiedere mai se hanno capito! Chiedersi piuttosto, se una cosa non va o non funziona, se mi sono fatto capire. Siamo i primi responsabili della nostra comunicazione. Evitiamo di generalizzare frasi del tipo: Continuo a ripetere le stesse e cose e non capiscono, oppure gliel ho detto mille volte e non c è verso. Facciamoci delle domande!!! Quando chiedete ai vostri giocatori AVETE CAPITO? Nessuno risponde NO, hanno timore del giudizio o di toccare la suscettibilità di chi (Il Mister) magari è stato lì mezzora a spiegare una cosa che non è arrivata a destinazione. Hanno paura di fare brutta figura nei confronti degli altri compagni di squadra e passare per zucconi. Quindi tante volte fanno finta di aver capito quando in realtà non è così! Quindi quando c è qualcosa che non funziona o che non viene al meglio è necessario riflettere su se stessi e sul motivo per cui la comunicazione non è arrivata a destinazione. La perdita della comunicazione: 100% CIO CHE VOGLIO DIRE 80% CIO CHE DICO 50% CIO CHE LA PERSONA SENTE 40% CIO CHE RACCOGLIE 25% CIO CHE COMPRENDE 20% CIO CHE RICORDA 10% CIO CHE RIPORTA E RACCONTA Riflettiamo su quanto segue: 1. Abbiamo condiviso i messaggi ed i codici, il gergo; 2. Abbiamo valutato il contesto in cui avviene la comunicazione; 3. Abbiamo sollecitato le domande 4. Il nostro atteggiamento è autoritario e focalizzato su noi stessi; 5. Siamo sicuri di aver trasmesso il messaggio nella giusta maniera; 6. Vi siete messi dall altra parte 7. Abbiamo usato tutti gli stili (VISIVO, AUDITIVO, CINESTESICO) 8. Abbiamo usato tutti i canali (VERBALE, NON VERBALE, PARAVERBALE)
8 GESTIONE DELLO STATO EMOZIONALE Come possiamo pensare che i giocatori siano motivati se noi non lo siamo. Pensare che la motivazione è in ognuno di noi a volte può essere errato. Dobbiamo accendere le loro motivazioni, creare gli stimoli giusti. Le risorse sono dentro e bisogna fare in modo di tirale fuori. Noi lo dobbiamo fare per primi. SIAMO IL RISULTATO DI QUELLO CHE PENSIAMO Se vuoi catturare la scena alzati in piedi, muoviti e poi fermati di scatto seguendo i ritmi del corpo con le parole. Il messaggio è più incisivo, pressante. Guarda i tuoi interlocutori negli occhi evitando di sfidarli. Fai parlare le mani, i gesti, il corpo. Enfatizza i gesti senza esagerare. La staticità porta alla rigidità e la tua comunicazione rischia di diventare fredda, banale, piatta, inefficace Come fare? Circuito del successo PENSIERO STATO D ANIMO RISORSE RISULTATO Entra in uno stato ideale, ripescando nella tua memoria tutte le situazioni in cui hai comunicato in maniera assertiva, coinvolgente. Credi in quello che dici ed in quello che fai. Se sei falso prima o poi ti beccano! Non avere paura di fare brutta figura, osa e sii te stesso sempre. La triade: FISIOLOGIA FOCUS - LINGUAGGIO Nella comunicazione esistono tre momenti importanti: 1. Dare o togliere tensione. In ogni sfida l approccio dei giocatori è fondamentale e determina il risultato finale. Chi ha la responsabilità del team deve giocare sull anticipo ovvero conoscere l umore ed il grado di motivazione dei propri giocatori. Tocca a lui smorzare la tensione o aumentarla. Bisogna accendere la miccia e riscaldare gli animi quando la squadra non ritiene l avversario sufficientemente pericoloso. 2. Si deve preparare il terreno. Io devo essere pronto e devo percepire il mio atteggiamento di fronte a quella sfida ed abbassare o elevare la tensione dentro di me. La mia FISIOLOGIA deve essere adeguata al contesto. Quando inizio a parlare la squadra deve avere di fronte un Mister lucido,, forte, competente, sicuro di sé, che ha analizzato ogni dettaglio. Che comunica la propria voglia di vincere con linguaggio adeguato spingendo sul messaggio emozionale 3. Il focus. E fondamentale essere focalizzati sull obiettivo da raggiungere. Niente e nessuno deve spostare l attenzione dall obiettivo. Lì siete da soli e dovete cavarvela da soli. Tutti misureranno le vostre parole, quello che dite e come lo dite, i movimenti del vostro corpo, il tono della vostra voce, il ritmo e la carica che accompagna le parole, i movimenti ed i gesti. Siete i primi responsabili dell atteggiamento dei giocatori della vostra squadra e ne dovete essere consapevoli. Devo evitare di pensare di aspettarmi qualcosa dagli altri, devo essere io stesso che oriento verso l obiettivo e devo tenerlo sempre lucido e chiaro nella mia mente. Io ve l avevo detto di fare così è una frase tipica per togliersi dalla responsabilità. Se non l hanno fatto dovete riflettere perché non l anno fatto! 4. Trovate un vostro modello che funziona, adattatelo alla circostanza, siate flessibili e potenziatelo nel tempo. IMPARATE DAI MIGLIORI, modellate le persone che ottengono successo e cercate di estrarne le strategie. Il LINGUAGGIO diventa fondamentale e soprattutto il linguaggio interno o dialogo interno.
9 Ho la necessità di dialogare con me stesso in termini positivi, rinforzando i miei punti forti e le mie risorse. Come posso fare? La TRIADE deve essere completa. FISIOLOGIA FOCUS LINGUAGGIO Prima di entrare nello spogliatoio o parlare con la squadra io devo aver fatto il mio controllo personale sulla TRIADE. La mia FISIOLOGIA E OK? Il mio FOCUS E OK? Il mio LINGUAGGIO interno E OK? La più grande responsabilità di chi è chiamato a condurre un organizzazione, di qualunque tipo essa sia, è avere sempre idee chiare su cosa si voglia facciano i propri giocatori. E se ci sarà da cambiare qualcosa in corsa dovrà sempre mostrare pragmatismo e sicurezza. I rischi che si corrono sono tre: perdere AUTOREVOLEZZA, CONFONDERE, DEMOTIVARE. Nelle grandi come nelle piccole sfide, qualunque sia il grado di impegno richiesto, bisogna sempre spingere le persone ad avere obiettivi elevati (ED I PRIMI DOBBIAMO ESSERE NOI STESSI). E importante motivare in ogni momento il letargo è sempre in agguato. La visione comune deve essere sempre focalizzata verso il più alto risultato possibile Spesso chi ha talento è carente in rigore, senso di applicazione, rispetto delle regole, determinazione, coraggio, spirito di sacrificio, altruismo. Qualità che in genere sono dei gregari. Dobbiamo lavorare a fondo lì!!! IL PENSIERO POSITIVO Le idee migliori sono di proprietà di tutti (Seneca) Tutti devono avere un pensiero comune a cominciare dai collaboratori diretti. La prima squadra da allenare è quella dei collaboratori. Il loro focus deve essere centrato con quello del Mister. Una squadra vincente deve avere un organizzazione vincente e sta a noi crearla lavorando sui minimi dettagli. Se fai le cose che hai sempre fatto, ottieni i risultati che hai sempre ottenuto (nel bene e nel male). Quando una cosa non funziona, bisogna cambiare idea, strategia, approccio, modi di fare, convinzioni radicate. L ostinazione porta soltanto in un vicolo cieco. Devi sempre avere almeno due possibilità. La teoria del NON La nostra mente visualizza il soggetto o il sostantivo e dire NON DEVI SBAGLIARE IL PASSAGGIO innesca il meccanismo mentale dell errore. La nostra cultura ci ha fatto crescere con il NON (vedi Comandamenti Non nomnre il nome di Dio invano, NON AZZARRE, NON RUBARE, NON DESIDERARE LA ROBA D ALTRAI, NON DESIDERARE LA DONNA D ALTRI, NON COMMETTERE ATTI IMPURI, ECC)
10 A scuola NON DISTURBARE, NON GRIDARE, NON CORRERE, NON SPORCARE IL QUADRENO A Casa NON FARE IL DISPETTOSO, NON MANGIARE CON LE MANI, NON PIANGERE, NON TOCCARE. Siamo sempre portati a rilevare l errore, concentrarsi sul problema e poche volte aiutare alla soluzione. Quando un giocatore commette un ERRORE gli diamo addosso, ma non gli stimoliamo la cosa giusta. Continuiamo a soffermarci sulla COSA SBAGLIATA. Dobbiamo cambiare il nostro dialogo interno ed allenarci al pensiero positivo e di fronte ad un problema dobbiamo pensare alla soluzione. Più ci focalizziamo sul problema, più lo ingigantiamo. La soluzione al problema si trova sempre analizzando la causa che ha scatenato il problema e nella mente il pensiero deve essere COSA POSSO FARE PER. Nel gergo corrente allenarsi a sostituire i termini negativi con termini positivi. Alcuni esempi: NEGATIVO NO PROBLEMA SPESA/COSTO PURTROPPO MI DISPIACE POSSO RUBARTI UN MINUTI PORTA PAZIENZA MA FORSE NIENTE POSITIVO SI SOLUZIONE GUADAGNO/RISPARMIO SICURAMENTE SICURAMENTE HAI UN MINUTO PER ME TRA UN ATTIMO SARO DA TE CERTO SICURAMENTE OK Ci sono paroline chiave che determinano mentalmente uno stato: MA PERO INVECE NO Altre che aiutano nel positivo E MENTRE CON Una frase del tipo Oggi hai fatto bene, MA PERO hai sbagliato tanti passaggi. INVECE di pensare a chissà cosa, impegnati di più in allenamento nega la parte precedente della frase, che se espressa in altri termini può diventare: Oggi hai sbagliato tanti passaggi, MA PERO sei in grado di fare meglio E se ti impegni MENTRE ti alleni, pensando a quello che fai, il tuo rendimento generale sarà migliore. Cambia totalmente il significato
11 PARLARE CON LA SQUADRA Una delle doti che deve avere un Allenatore è la credibilità e l autorevolezza e questa non arriva perché si è bravi a parlare e si usano le parole giuste, la si acquisisce se si sa essere un esempio costante e se si riesce a portare i propri giocatori a fare tutto ciò che gli è utile per raggiungere il successo. Ogni giocatore deve avere un sogno, sta a noi scoprirlo, aiutarlo. Il segreto che spinge le persone a fare qualcosa è proprio il SOGNO. La motivazione scatta nel momento in cui hai uno scopo e vuoi raggiungere un obiettivo importante per la tua vita. Seguire un sogno rende lucidi, vividi e fortissimi. Il nostro compito è fissare una data in cui può realizzarsi quel sogno. Le sconfitte e le amarezze sono il prezzo da pagare per raggiungere il sogno. Un bravo coach deve essere proiettato più avanti dei suoi giocatori. Deve sempre mostrare orizzonti più vasti e lavorarci. Deve alzare l asticella sempre, stimolare il giocatore a superare i suoi limiti. Allenarsi in maniera normale e pensare ad ottenere risultati normali, produce lo stato di appagamento. Se vuoi raggiungere un impresa straordinaria devi fare qualcosa di straordinario. Il Mister deve pensare in modo straordinario e far capire che se altri ci sono riusciti, è possibile! Yes You Can La sconfitta è salutare, quando si perde vengono a galla i punti deboli. Ogni insuccesso è la chiave che porta al successo a lungo termine. Quando Edison inventò la lampadina, passò attraverso migliaia di insuccessi e disse: Conosco tutti i modi possibili per come fare a raggiungere un risultato. Era concentrato sull obiettivo ed a furia di tentativi anche mal riusciti, trovava sempre la forza per provarci ancora fino alla scoperta Galileo, Colombo ed altri uomini della storia ci hanno insegnato che quando hai un sogno o un obiettivo devi crederci fino in fondo anche se per raggiungerlo devi andare contro le comuni credenze. Ci sarà sempre gente che dice che non ce la farai mai. Non ci sono Santi da chiamare alla domenica. La squadra entra in campo ed alla fine o vince o perde. La prestazione della domenica è il risultato di quello che si fa in allenamento. Preparazione fisica tecnica tattica. Si fa leva sulle risorse morali di ogni giocatore, ma la vera differenza la fa la mente e l atteggiamento mentale con cui entri in campo. Se si lavora bene su questo aspetto che collega tutti gli altri, la prestazione eccellente arriva. Poi a volte anche gli episodi a favore o sfavore possono fare la differenza, ma sono episodi. Se l atteggiamento è sbagliato la differenza la fa l atteggiamento anche perché alla domenica incontri un gruppo di persone che vuole la stessa cosa che vuoi tu. VINCERE Il filo sottile tra vittoria e sconfitta è ben visibile se ci concentriamo sull atteggiamento della nostra squadra. Il capo formazione delle Frecce Tricolori della pattuglia acrobatica italiana sostiene che LA BRAVURA STA NELLO SPAZIO CHE INTERCORRE TRA LA PERCEZIONE DELL ERRORE E L IMPEDIRE IL SUO VERIFICARSI. Più quello spazio si accorcia e più abbiamo possibilità di farcela.
12 Ma come fare? Come posso avere la capacità di prevedere l errore o mio o del mio avversario. Solo se sei concentrato, solo se il tuo focus è sul pezzo. Allora capisci che stai per commettere un errore e corri immediatamente ai ripari prima che l avversario si sia accorto o abbia percepito il tuo errore. Non basta fare bene le cose, bisogna farle meglio degli altri! La vittoria finale è la conseguenza della qualità dell organizzazione dentro e fuori dal campo (PRETENDILA), della strategia, della tattica, del metodo, del rigore, della disciplina, della tempestività nel prendere le decisioni, della flessibilità, della capacità di controllare le emozioni ed il proprio stato. Fare attenzione e capire se l avversario è la squadra che incontriamo o se è dentro di noi, sulla nostra organizzazione, sui nostri atteggiamenti, sul nostro dialogo interno, sui rapporti tra i singoli giocatori, con il nostro staff, con la società, gli alibi che ci creiamo prima della gara. Individuare contro chi giochiamo è fondamentale! A volte si sente dire: ragazzi oggi è proprio una partita difficile, la squadra avversaria è forte e noi facciamo quello che possiamo, divertiamoci (chi si diverte quando si perde), anche se perdiamo non è un problema. Proviamo a fare le cose bene (cosa vuol dire bene) e speriamo che succeda qualcosa di positivo. Come posso mandare in campo una squadra con questo atteggiamento e che faccia il possibile per NON PERDERE. L abbiamo già dichiarato e se anche esiste una sola possibilità, ce la siamo GIOCATA in partenza. Quell unica possibilità dobbiamo fare in modo che diventino due, poi tre, e così via Facciamo leva sulle nostre risorse! Se l altra squadra gioca il nostro stesso campionato c è sempre la possibilità che chi sulla carta più debole, possa battere chi è più forte. La partita va giocata ed i conti si fanno alla fine e mai prima. Il calcio e lo sport in generale è pieno di esempi simili. E quando è successo almeno una volta è sempre possibile possa succedere ancora! Definire lo stile, il metodo, la strategia, la tattica, indicare la meta e gli obiettivi da centrare, questi sono i compiti di una GUIDA. Squadra e gruppo sono due entità diverse nello sport. Al Pacino nel film Ogni maledetta domenica nel discorso pre-gara tocca un tema fondamentale quando dice - O si vince come squadra o si viene annullati individualmente e quando aggiunge dobbiamo essere disposti a batterci per il nostro compagno di squadra perchè lui al momento opportuno si batterà per noi. Si sente spesso dire abbiamo vinto grazie al gruppo. Niente di più sbagliato! Nello sport chi vince è la squadra e non il gruppo. Si può passare da squadra a gruppo solo quando tra i giocatori subentra l unica cosa che conta nei rapporti personali: LA STIMA!
13 CONTESTO IN CUI AVVIENE OGNI FORMA DI COMUNICAZIONE Fare la massima attenzione al posto fisico in cui ci mettiamo quando dobbiamo dire qualcosa (suggerimenti, aspetti positivi, rimproveri, regole, suggerimenti tattici e tecnici, ecc). La mente dei giocatori àncora lo stato emozionale attraverso un associazione visiva che si collega ad uno stimolo emotivo. Esistono molti manuali sul comunicare, ciascuno con un taglio diverso, tutti con un fine comune: VENDERE E VENDERSI. Nessuno dà spazio al cuore, né racconta che un messaggio, per essere digerito e metabolizzato, deve passare anche traverso il cuore. E lì che si ferma per sempre. A volte si nasconde, ma se è efficace non importa cercarlo. Sarà lui a tornare. Ricordarsi di individuare sempre: CHI FA PARTE DEL PROBLEMA CHI FA PARTE DELLA SOLUZIONE LIBRI: ISTRUZIONI PER VINCERE Livio Sgarbi CREARE E GESTIRE UN TEAM SPORTIVO DI SUCCESSO. Come fare! Solidea Vitali DAI COLORE ALLA TUA VITA Livio Sgarbi (scaricare gli MP3 sugli esercizi motivazionali) SCOIATTOLI E TACCHINI Gian Paolo Montali INTRODUZIONE ALLA PNL Edizioni NLP Italy PNL E LIBERTA Edizioni NLP Italy L ARTE DELLA GUERRA Sun Tzu THE SECRET Libro e video
14 Consigli pratici PARLARE ALLA SQUADRA - Quello che diciamo è compreso da tutti? - Assicurarsi che il luogo in cui parliamo (Il contesto) sia ideale - Come diciamo le cose (Visivo auditivo cinestesico) - Quale canale usiamo (Verbale non verbale paraverbale) - Congruenza e tono di voce congruente al messaggio da mandare - Usare le loro parole per creare rapport ed entrare in sintonia - Ogni momento è buono per dire qualcosa, limitarsi all essenziale - La nostra squadra è composta anche dallo staff e dai dirigenti - Lo spogliatoio è luogo sacro - Attenzione a dove ci mettiamo quando parliamo - Illustrare attraverso canali visivi (Lavagna fogli colori) LA GARA Pre - gara - Essenziali, lucidi, presenti, congruenti e coinvolti emotivamente - Gestione dello stato emotivo - Terminologia positiva - Dimostrare fiducia e partecipazione - Massima attenzione ai particolari ed ai rituali dei giocatori - Fogli gara in spogliatoio con le disposizioni tattiche - Evitare di aggiungere cose nuove mai provate - Osservare la fase di riscaldamento e percepire l umore - Avvicinarsi ai giocatori singolarmente e lavorare sui punti di forza - Stimolazione positiva ed incoraggiamento In campo - farsi sentire evitando la telecronaca della partita - attenzione massima alle parole che dico - mantenere la lucidità ed il focus sulla gara - evitare di farsi distrarre da fattori esterni (pubblico, dirigenti, società, giocatori) - evitare commenti negativi sulle giocate - attenzione massima agli atteggiamenti non verbali - attenzione ai componenti della panchina, sono i nostri primi giudici Intervallo - Attenzione, si cammina sui cristalli - Concedere qualche minuto di recupero evitando di parlare subito, deve calare la tensione - Messaggi chiari, precisi, essenziali - Intrervento sui singoli solo con una frase evitando di attaccare i giocatori che possono diventare alibi per gli altri in caso di prestazione insufficiente - Analisi schematica degli errori e delle cose giuste (analisi per reparti ATTACCO CENTROCAMPO DIFESA PALLE INATTIVE A FAVORE E PALLE INATTIVE A SFAVORE) - Percepire lo stato emozionale dei giocatori ed intervenire a rinforzo sempre - Gestione dello stato del Mister e sapere quando bisogna dare tranquillità e quando bisogna dare stimolo anche alzando i toni ed i volumi - Massima congruenza in quello che si dice e come lo si dice - Attenzione a dove siete focalizzati (Errori o cose giuste) - Lasciare qualche minuto prima di rientrare in campo affinchè i giocatori parlino tra di loro per capire dove possono esserci le criticità rilevate da chi sta in campo
15 Fine gara - Il risultato determina lo stato d animo di tutti, quindi ogni dichiarazione può essere falsata - Evitare di parlare dopo la partita riservandovi le riflessioni a mente fredda ed il momento migliore è sempre il giorno dopo - Se potete evitate di entrare nello spogliatoio se non per cogliere qualche messaggio che vi può servire per l analisi della gara - Istruite i Dirigenti allo stesso comportamento - Evitate di soffermarvi con genitori, società, dirigenza, giocatori a parlare della gara se non per sommi capi e sull atteggiamento - Per tutto il resto siete voi i responsabili dell andamento della gara sotto l aspetto tecnico tattico fisico morale mentale - Evitate di attribuire colpe e responsabilità e crearvi alibi (arbitri, giocatori non in condizione, gol sbagliati, gol subiti, pubblico, campo di gioco, contesto) Suggerimenti per ricordare la gara: - scout gara generale - scout gara per singolo reparto - scout gara per singolo giocatore - prendere appunti durante la gara (lo può fare un vostro dirigente su vostra indicazione dove scrive i concetto essenziale) ANALISI POST GARA IN SPOGLIATOIO (massimo 20 minuti) - Fare l analisi post gara sempre nello stesso luogo e lo stesso giorno (in genere alla prima seduta di allenamento) - Scrivere per sommi capi cosa vogliamo dire alla squadra senza il timore di entrare con un foglio scritto (E un segnale di attenzione al riguardo ed aiuta a tenere il filo logico) - Analisi generale (tecnica Tattica Fisica Agonistica Mentale) - Analisi per reparto dove si segnalano errori da correggere e punti di forza - Parlare con i singoli durante la settimana ed a tu x tu - Sollecitare il dialogo (quello che dicono i giocatori ci serve tantissimo per capire se la direzione generale è quella giusta. Cercate di capire se si assumono la responsabilità o tendono a scaricare ad altri o trovare alibi) - Ogni risposta o parola detta è assolutamente importante perché fa venire a galla una situazione che forse ci era sfuggita - Attorniatevi di persone fidate e che stimate e sollecitate il loro punto di vista (A volte arrivano messaggi decisivi ed importanti) - Chiarite ogni dubbio e mettetevi a disposizione senza inibire il dialogo. Se non lasciate parlare e siete focalizzati su voi stessi correte il rischio di non avere mai feed back DURANTE LA SETTIMANA - Parlare pochissimo all interno dello spogliatoio e rinforzare gli obiettivi generali in campo - Dare continui messaggi positivi al singolo durante l allenamento - Evitare di sospendere continuamente la seduta per segnalare gli errori - Sull errore del singolo, chiamate da una parte il giocatore e trovate INSIEME la soluzione, tenendo conto che quello che va bene per voi forse non è nelle sue corde o ci deve arrivare gradualmente - Correggete gli errori di concetto e lasciate libero spazio alla fantasia del giocatore evitando che la sua mente registri il messaggio PAURA DI SBAGLIARE. Non avere paura dei cambiamenti: Oh Grande Spirito, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare, e la saggezza di capirne la differenza Preghiera Cherokee
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