UNIVERSITA DEGLI STUDI CARLO BO URBINO

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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI CARLO BO URBINO FACOLTÀ DI LINGUE E LETTERATURE STRANIERE Corso di laurea CL 4 Lingue e cultura per l impresa Corso di FINANZA E IMPRESA Prof. Bruno Pirozzi Anno accademico Riservato ad uso didattico con circolazione limitata ed autorizzata dall estensore rel. 3 FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 154

2 PROGRAMMA DEL CORSO MODULO 1 1. l azienda e il suo insieme: struttura e risorse e le interazioni con il mercato pagg la rilevazione contabile delle operazioni di gestione; le capacità segnaletiche del bilancio pagg La struttura finanziaria dell'impresa; lo stato patrimoniale riclassificato, l'analisi attraverso gli indicatori. Il Capitale circolante e la sua gestione. pagg Il fabbisogno finanziario dell impresa: principi e modalità di calcolo delle necessità finanziarie pagg MODULO 2 5. Il mercato monetario e finanziario: intermediari finanziari e prodotti finanziari per le imprese e privati pagg Le fonti finanziarie correnti: i prestiti bancari a breve termine. Le operazioni di finanziamento alle imprese a lungo termine, le operazioni parabancarie. pagg I capitale di rischio e gli investitori istituzionali: i fondi di investimento, il private equity Pagg L internazionalizzazione delle imprese e le principali forme di regolamento e finanziamento nel commercio internazionale. Pagg I finanziamenti agevolati e la creazione di nuova imprenditorialità Pagg La valutazione del merito di credito alla luce della normativa i Basilea 2 Pagg FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 155

3 CAPITOLO 5 IL MERCATO MONETARIO E FINANZIARIO. INTERMEDIARI FINANZIARI E PRODOTTI FINANZIARI PER IMPRESE E PRIVATI FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 156

4 5.1 Definizioni Un mercato finanziario è un luogo ideale nel quale sono scambiati strumenti finanziari di varia natura a medio o lungo termine. Un mercato finanziario consente il trasferimento del risparmio dai soggetti che lo accumulano (soprattutto le famiglie) ai soggetti che lo richiedono (imprese e stato). Questi ultimi sono definiti "soggetti in disavanzo finanziario" ed emettono strumenti finanziari (depositi bancari, azioni, Buoni Ordinari del Tesoro ecc.) che cedono ai soggetti in avanzo finanziario in cambio di moneta. Lo scambio tra strumenti finanziari e moneta consente la redistribuzione dei rischi economici, perché vengono assunti in parte dagli acquirenti degli strumenti finanziari. È possibile per questi ultimi cedere tali strumenti ad altri soggetti economici, scambiandoli nei mercati appositi. a. Tipi di mercato Esistono quindi mercati azionari, obbligazionari, dei derivati, delle opzioni, dei warrant, ecc. ognuno con proprie regole e proprie caratteristiche. Con riferimento alla natura degli strumenti finanziari si distingue solitamente tra mercato creditizio, mercato mobiliare e mercato assicurativo. Con riferimento alla durata degli stessi si distingue tra mercato monetario e mercato dei capitali. Infine, con riferimento al momento di emissione degli strumenti finanziari, si distingue tra mercato primario e mercato secondario. Altre distinzioni possono essere fatte fra mercati cash e mercati derivati, fra mercato ad asta e market maker, fra mercato fisico e mercato telematico, fra mercato pubblico e mercato privato, fra mercato regolamentato e mercato over the counter. b. Caratteristiche del mercato Un mercato è caratterizzato da: Regole sulle modalità di ammissione degli strumenti finanziari e degli operatori, sullo svolgimento degli scambi; Supervisione: spesso è attribuita alla società che organizza il mercato, che collabora con l'autorità di controllo (in Italia è la Consob). La prima è più attrezzata per il controllo e fa segnalazioni alla seconda. Microstruttura: regole di dettaglio dell'operatività. c. Operatori che partecipano al mercato Un mercato è il punto di incontro di tre attori diversi: Investitori, che acquistano e vendono strumenti finanziari emittenti Intermediari finanziari, che facilitano gli scambi. d. Funzioni del mercato I mercati hanno fondamentalmente 5 funzioni: Finanziamento, cioè permettere agli emittenti di cercare denaro sul mercato Pricing dei titoli: offrire in via continuativa un prezzo ai titoli Liquidità dei titoli: offrire la possibilità di uscire dall'investimento FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 157

5 Riduzione dei costi di transazione: la competizione spinge i mercati ad essere più efficienti e quindi a diminuire il prezzo della transazione Trasferimento del controllo delle spa, che avviene tipicamente con un'offerta Pubblica di Acquisto. e. Efficienza del mercato Si distinguono tre forme di efficienza: Tecnica: capacità di avere bassi costi di transazione Funzionale: capacità di far incontrare domanda e offerta. Informativa: capacità di riflettere sui prezzi tutte le informazioni disponibili. Se tutti avessero le stesse informazioni, modalità di interpretazione e propensione al rischio si arriverebbe a un punto deterministico, ma non è così. Un mercato efficiente deve quindi assicurare che nessuno abbia informazioni privilegiate, per questo esistono norme che colpiscono gli insider trading e i market abuse. In base all'efficienza informativa, è possibile distinguere fra Mercati con efficienza debole (in cui i prezzi riflettono solo informazioni storiche), Mercati con efficienza semiforte (in cui i prezzi riflettono tutte le informazioni pubbliche, anche prospettiche) Mercati con efficienza forte (in cui i prezzi riflettono tutte le informazioni, anche quelle private). In sintesi nella definizione di sistema finanziario comprendiamo l insieme organizzato di mercati, intermediari e strumenti finanziari. Il mercato finanziario, a sua volta, è l insieme degli scambi finanziari che si realizzano mediante la negoziazione degli strumenti e con l intervento più o meno rilevante di operatori specializzati definiti Intermediari Finanziari. Di seguito si riporta uno schema sui mercati finanziari che si suddividono in Mercati Primari e Mercati Secondari Mercati Monetari e Mercati Finanziari Mercati Valutari Esaminiamo la definizione di Mercati Primari. Il mercato finanziario primario è il luogo dove sono trattati gli strumenti finanziari di nuova emissione. Cioè il mercato in cui i prenditori di fondi (per esempio, le imprese industriali o le amministrazioni centrali) raccolgono fondi emettendo strumenti finanziari (per esempio, azioni e obbligazioni. Infatti, sono collocate nuove azioni provenienti da un aumento di capitale o da un'offerta pubblica iniziale, obbligazioni di nuova emissione da parte delle società o da parte del Ministero dell'economia (nel caso dei titoli di Stato).Praticamente sul mercato primario viene raccolta la prima operazione di ogni specifico strumento finanziario, che passa poi a quotarsi sul mercato finanziario secondario Esaminiamo la definizione di Mercati Secondari. Il mercato finanziario secondario è il luogo dove sono trattati i titoli già in circolazione, che vi rimangono fino alla loro eventuale scadenza. FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 158

6 È logicamente contrapposto al mercato finanziario primario: ogni titolo nasce sul mercato primario e dopo l'emissione e il collocamento passa al secondario, in cui gli strumenti finanziari collocati vengono negoziati tra gli investitori (per esempio MTA, MOT. Per questo motivo la dimensione del mercato secondario sarà chiaramente molto maggiore. I due mercati sono logicamente contrapposti, ma trattano la stessa merce, perciò una maggiore liquidità del secondario permette di accogliere più titoli nel primario. Esaminiamo la definizione di Mercato Monetario È definito mercato monetario l'insieme di negoziazioni aventi per oggetto strumenti finanziari con durata inferiore ai mesi. Esso si differenzia quindi dal mercato dei capitali nel quale sono contrattati strumenti con scadenza superiore. La finalità di questa parte di mercato è quella di gestire la liquidità; infatti, data la breve durata dei contratti e la presenza di un mercato secondario, l'investitore ha la possibilità di investire temporanee eccedenze di fondi e l'imprenditore può risolvere temporanei fabbisogni con la possibilità di smobilitare a breve termine l'investimento (per esempio BOT, fondi interbancari, cambiali finanziarie). Esaminiamo la definizione di Mercato finanziario. E definito mercato finanziario quello in cui si negoziano titoli a medio e lungo termine. Esso comprende sia i titoli di credito rappresentativi di capitali investiti nelle imprese (azioni), sia i titoli di debito emessi dalle imprese, dal settore pubblico e dagli altri intermediari finanziari (titoli di Stato e obbligazioni). Il mercato finanziario, e ancor più il comparto azionario, è tipicamente un mercato secondario il cui funzionamento ha significato economico nella misura in cui è condizione per l esistenza di un solido mercato primario, il quale consente alle imprese e al settore pubblico di ottenere nuove risorse finanziarie a medio e lungo termine. 5.2 LE NORME CHE REGOLANO IL MERCATO Lo schema generale e i mercati Lo schema di funzionamento dei mercati regolamentati è un sistema complesso, composto da istituzioni con compiti di vigilanza e società private con compiti di gestione, che ha il fine di garantire la correttezza e la credibilità dei mercati stessi Per comprendere il sistema e il funzionamento dei mercati finanziari italiani è necessario conoscere i soggetti che organizzano e regolamentano i mercati stessi e quelli preposti a vigilare sul comportamento degli operatori. Parlando di mercati si intenderanno i mercati regolamentati; precisazione necessaria in quanto il testo unico ha ammesso anche la possibilità della creazione di mercati non regolamentati, istituiti nella forma di sistemi di scambi organizzati di strumenti finanziari. In merito ai mercati regolamentati, il Testo unico della finanza (TUF) ha stabilito che l attività di organizzazione e gestione dei mercati regolamentati di strumenti finanziari abbia carattere di impresa. Le società di gestione sono quindi soggetti privati che devono soddisfare stringenti requisiti organizzativi per ottenere l autorizzazione ad operare. La Consob, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, è l istituzione incaricata di vigilare su tali società al fine di assicurare la trasparenza, l ordinato FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 159

7 svolgimento delle negoziazioni e la tutela degli investitori. Tra i suoi compiti rientra anche quello di valutare se il regolamento che disciplina le modalità di contrattazione, deliberato dalla società di gestione, sia conforme ai requisiti stabiliti dalla Consob stessa. La Consob, inoltre, tiene un albo con iscritti i mercati regolamentati riconosciuti. Tali mercati sono: il Mercato telematico azionario (MTA), il Mercato telematico dei Securitised derivatives (SeDeX), i Mercati After Hours (TAH e TAHX), il Mercato telematico delle obbligazioni (MOT), il Mercato Espandi, il Mercato MTAX e il Mercato degli strumenti derivati (IDEM) gestiti dalla società Borsa Italiana S.p.A. società nata dalla privatizzazione della Borsa Valori italiana; il Mercato all ingrosso dei titoli di Stato (MTS), il Mercato Bondvision e il Mercato all ingrosso delle obbligazioni non governative gestiti dalla società MTS S.p.A. il Mercato TLX gestito dalla società TLX S.p.A. Le società di gestione, al fine di essere considerate tali, devono principalmente predisporre le strutture e fornire i servizi necessari per creare un mercato regolamentato; devono poi adottare tutti gli atti necessari per garantire il buon funzionamento del mercato, verificando il rispetto del regolamento da parte degli operatori, e adottare le disposizioni e gli atti necessari a prevenire e identificare abusi di informazioni privilegiate e manipolazioni del mercato, comunicando alla Consob le violazioni di cui hanno notizia. Infine, devono provvedere alla gestione e alla diffusione al pubblico delle informazioni e dei documenti di interesse generale relativi alle contrattazioni. La Consob è quindi l organo deputato a vigilare sulla correttezza dei comportamenti degli operatori al fine di salvaguardare i piccoli investitori e deve coordinare i suoi interventi con la Banca d Italia, che, però ha competenze di vigilanza in tema di solidità patrimoniale degli intermediari; ad essa sono, infatti, attribuiti i compiti di stabilire le norme prudenziali in ambito di contenimento del rischio nelle attività di investimento degli intermediari. Il TUF ha inoltre previsto, al fine di garantire gli investitori, l istituzione di sistemi di compensazione e garanzia delle operazioni su strumenti finanziari. Tali sistemi prevedono che la società gestrice del servizio assuma le posizioni contrattuali in proprio, garantendo così i singoli dal rischio di controparte. Tale servizio è svolto dalla società Cassa di Compensazione e Garanzia, società facente parte del gruppo Borsa Italiana, per i contratti trattati nei mercati gestiti da Borsa Italiana e MTS. La Cassa di Compensazione e Garanzia al fine di assicurare l integrità dei mercati si pone come controparte centrale e garante dell esecuzione dei contratti. La Cassa diviene, in pratica, controparte di ogni intermediario che immette ordini nel sistema. Infine, a completamento del quadro, non rimane che parlare della società Monte Titoli. La Monte Titoli, anch essa società del gruppo Borsa Italiana, svolge l importante ruolo di depositario centrale dei titoli dematerializzati, gestendo i servizi di liquidazione e regolamento La Consob e il regolamento operativo Nel Regolamento e nelle relative Istruzioni sono raccolte tutte le disposizioni che disciplinano i mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.A. e sono relative ai criteri per l'ammissione degli strumenti finanziari alle negoziazioni, alle modalità di negoziazione, alla partecipazione degli operatori e ai servizi strumentali alle negoziazioni Il documento di riferimento sia per chi intende investire nei mercati di Borsa Italiana sia per le società che intendono quotare i propri strumenti finanziari in questi mercati, ossia il documento dove poter reperire tutte le informazioni sulle FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 160

8 modalità operative di ammissione e di negoziazione degli strumenti finanziari, è costituito dal Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A. corredato dalle relative Istruzioni. Dalla data della sua prima approvazione, 4 dicembre 1998, a oggi, Regolamento e Istruzioni hanno subito numerose modifiche e revisione, al fine di soddisfare le nuove esigenze del mercato e adattarsi ai cambiamenti di una normativa in costante evoluzione. Il Regolamento, per ogni mercato gestito, disciplina: Le condizioni richieste per l ammissione degli strumenti finanziari, stabilendo i requisiti degli strumenti stessi e dei relativi emittenti; Il ruolo e il compito di operatori come sponsor, specialisti e listing partner; La procedura di ammissione; La sospensione e la revoca dalle negoziazioni; Gli obblighi degli emittenti, relativamente ai rapporti con altri emittenti, al Codice di Comportamento, agli obblighi informativi e alle comunicazioni al pubblico; La modalità di diffusione delle informazioni al mercato; La partecipazione degli operatori alle contrattazioni; Le modalità, le fasi e le proposte di negoziazione; La determinazione dei prezzi; La conclusione e la registrazione dei contratti; I servizi strumentali alle negoziazioni, ossia i servizi di riscontro delle operazioni, i sistemi di garanzia dei contratti e la comunicazione delle operazioni eseguite fuori dal mercato; La trasparenza del mercato, ovvero le informazioni che devono essere fornite al pubblico Il Testo Unico Finanziario TUF La norma principale del nostro ordinamento in materia di mercati e intermediari finanziari è senza dubbio costituita dal decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, detto anche semplicemente Testo unico della finanza o Tuf ovvero decreto Draghi, dal nome dell allora Direttore generale del Tesoro e attuale Governatore della Banca d Italia, padre della riforma Il Tuf rappresenta il punto di svolta della normativa italiana di settore, poiché ha riunificato in una trattazione organica e moderna, in linea con le direttive comunitarie, la precedente regolamentazione, frammentata in numerosi atti normativi. Dalla sua entrata in vigore, 1 luglio 1 998, il Tuf ha subito diverse revisioni, l ultima delle quali risale alle modifiche introdotte dalla legge 28 dicembre 2005, n. 262, nota anche come legge sulla tutela del risparmio. Nella sua versione attuale, il Tuf regolamentando l attività degli intermediari disciplina gli aspetti operativi e quelli di vigilanza relativi ai cosiddetti soggetti abilitati Gli intermediari finanziari L espressione intermediari finanziari indica tutti quei soggetti che si interpongo tra investitori e mercato per l esecuzione delle scelte finanziarie. Fino a qualche anno fa il discorso era limitato alla distinzione tra banche e intermediari finanziari non bancari in generale, mentre dall approvazione del Testo unico della finanza il quadro si è arricchito di nuovi soggetti, ognuno con proprie competenze ed ambito di operatività ossia: le imprese di investimento, le società di gestione del risparmio (Sgr), le società di gestione armonizzate, le società di investimento a capitale variabile (Sicav), gli FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 161

9 intermediari finanziari iscritti nell elenco previsto dall articolo 107 del Testo unico bancario (Decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385), ossia intermediari che svolgono un elevata attività finanziaria, e le banche autorizzate all esercizio dei servizi di investimento. Da non dimenticare poi altre due categorie di soggetti che rientrano tra gli attori dell intermediazione: gli agenti di cambio e i promotori finanziari. Per imprese di investimento si intendono le società di intermediazione mobiliare (Sim), le imprese di investimento comunitarie e le imprese di investimento extracomunitarie e sono società autorizzate a svolgere i servizi di investimento, ossia operazioni di negoziazione su strumenti finanziari. Le società di gestione del risparmio, le società di gestione armonizzata e le Sicav sono i soggetti a cui è riservata l attività di gestione collettiva del risparmio. Il comportamento di tutti questi è sottoposto a stringenti regole di vigilanza che hanno per scopo la trasparenza e la correttezza dei comportamenti e la sana e prudente gestione dei soggetti abilitati, avendo riguardo alla tutela degli investitori e alla stabilità, alla competitività e al buon funzionamento del sistema finanziario. La Consob con l atto R /1998, regolamenta l attività dei soggetti che prestano servizi di investimento a terzi assicurando le relative tutele ai sottoscrittori La vigilanza La vigilanza è affidata a Banca d Italia, competente per quanto riguarda il contenimento del rischio e la stabilità patrimoniale e Consob, competente per quanto riguarda la trasparenza e la correttezza dei comportamenti, che esercitano i poteri di vigilanza ognuna sulle materie di competenza, operando, però, in modo coordinato e dandosi reciproca comunicazione dei provvedimenti assunti e delle irregolarità rilevate. L attività di vigilanza di Consob e Banca d Italia si sviluppa a tre livelli: regolamentare, informativa e ispettiva. La vigilanza regolamentare riguarda il compito di disciplinare con regolamento l adeguatezza patrimoniale, il contenimento del rischio, ossia l obbligo di diversificare gli investimenti finanziari, l organizzazione amministrativa e contabile, i controlli interni, le modalità di deposito e di sub-deposito degli strumenti finanziari e del denaro di pertinenza della clientela, i criteri e i divieti relativi all attività di investimento, gli schemi e le modalità di redazione dei prospetti contabili, i criteri e le modalità per la valutazione dei beni e dei valori in cui è investito il patrimonio, il comportamento da osservare nei rapporti con gli investitori e gli obblighi informativi nella prestazione dei servizi. La vigilanza informativa riguarda la possibilità da parte di Banca d Italia e Consob di chiedere ai soggetti abilitati la comunicazione di dati e notizie e la trasmissione di atti e documenti. Infine, la vigilanza ispettiva riguarda la possibilità di Banca d Italia e Consob di effettuare ispezioni e richiedere l esibizione dei documenti e il compimento degli atti ritenuti necessari presso i soggetti abilitati, comunicandosi l un l altra le ispezioni disposte affinché l altra possa chiedere accertamenti su profili di propria competenza. La Banca d Italia e la Consob possono inoltre chiedere alle autorità competenti di uno Stato comunitario di effettuare accertamenti presso succursali di Sim, di Sgr e di banche stabilite sul territorio di detto Stato. Un ultimo aspetto su cui porre l attenzione è il possesso, da parte dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo aziendali, dei requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza, stabiliti dal Ministro dell Economia e delle Finanze. Infatti, il difetto dei requisiti determina la decadenza dalla carica, che viene dichiarata dal consiglio di amministrazione. FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 162

10 5.3 LA BORSA VALORI E GLI INTERMEDIARI MOBILIARI Nell ambito del mercato finanziario particolare rilievo assume il "mercato mobiliare" che si caratterizza proprio per l attitudine dei titoli negoziati alla circolazione e, quindi, al passaggio da un soggetto economico all altro, con il conseguente trasferimento della titolarità del credito. La più alta espressione del mercato mobiliare è rappresentata dalla borsa valori, ossia dal mercato organizzato e funzionante secondo regole formali, in cui vengono scambiate azioni di società - per la cui quotazione sono richiesti determinati requisiti - obbligazioni e altri titoli a reddito fisso Organizzazione della Borsa Valori La Borsa è il mercato regolamentato dove si realizzano gli affari di compravendita finanziaria, ossia è il mercato organizzato per la negoziazione e lo scambio degli strumenti finanziari (azioni, obbligazioni e derivati) ad un determinato prezzo, che scaturisce dall incontro effettivo tra domanda ed offerta. Un mercato regolamentato è l insieme di tutte le emissioni e delle negoziazioni di titoli rappresentativi di prestiti monetari e di finanziamenti: è un mercato mobiliare basato su una determinata regolamentazione relativa all organizzazione e al funzionamento del mercato stesso. Secondo la disciplina comunitaria, un mercato può essere considerato regolamentato se possiede specifici requisiti: La regolarità di funzionamento, ossia gli scambi devono avvenire secondo modalità predefinite, sia riguardo la fissazione del prezzo, sia riguardo il pagamento e/o il trasferimento del bene oggetto dello scambio. Il rispetto degli obblighi di trasparenza definiti dalla direttiva 93/22/CEE, oltre all iscrizione, da parte dell autorità di vigilanza, dello stesso in un apposito albo (come stabilito dalla disciplina comunitaria). L approvazione, da parte dell organo di vigilanza, delle regole e delle condizioni di accesso alle modalità di funzionamento. La regolamentazione del mercato riguardo gli operatori ammessi alle transazioni, gli strumenti trattati, gli obblighi informativi a cui sono sottoposti i soggetti operanti, il meccanismo di determinazione del prezzo, le modalità di negoziazione, le procedure di liquidazione, hanno come obiettivo fondamentale quello di assicurare un uniformità organizzativa e la standardizzazione degli strumenti utilizzati. Il mercato regolamentato italiano per eccellenza è la Borsa Italiana S.p.A Evoluzione dei mercati regolamentati in Italia e costituzione della Borsa Italiana s.p.a. Attraverso la legge n. 1 del 2 gennaio 1991 è stato istituito il Consiglio di Borsa (divenuto operativo nel febbraio 1993) con il compito di gestire il MERCATO MOBILIARE nel suo complesso; tutte le competenze organizzative, tecniche e consultive dei precedenti organi locali sono state accentrate nell unico organo di "autogoverno pubblicistico" creato, mentre l attività di vigilanza, gestione e organizzazione dei mercati è rimasta in capo alla CONSOB. Con il Decreto Legislativo EUROSIM, n.415 del 23 luglio 1996, l attività di organizzazione e gestione dei mercati regolamentati è passata dal controllo di organismi pubblici, ad attività d impresa privata esercitata da società per azioni (art. 46): questo è stato il segnale della trasformazione dei mercati regolamentati da pubblici a privati. La gestione dei FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 163

11 mercati regolamentati già esistenti (Borsa valori, il Mercato Ristretto, l IDEM, l MTS, e il MIF) è stata affidata a due società di gestione opportunamente costituite e controllate da intermediari finanziari: BORSA ITALIANA S.p.A., MTS S.p.A. Il 7 febbraio 1997 il Consiglio di Borsa ha costituito, dopo approvazione della CONSOB, una società per azioni denominata BORSA ITALIANA S.p.A. il cui azionariato è composto da Banche, SIM, associazioni di emittenti ed altri attori del mercato, e contemporaneamente sono state chiuse le preesistenti Borse valori sul territorio nazionale italiano e tutti gli scambi sono stati concentrati presso la sede di Milano, diventata Borsa valori italiana. A partire dal 1 g ennaio 1998 la Borsa Italiana S.p.A. è divenuta una società di gestione dei mercati operativa a tutti gli effetti dal 1 settembre 1998 e retta da uno specifico regolamento (Regolamento dei mercati organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.A.). Attualmente la Borsa Italiana S.p.A. gestisce i mercati mobiliari italiani, svolgendo attività organizzative, produttive, commerciali e promozionali per assicurare la competitività e lo sviluppo dei mercati da essa gestiti, con l obiettivo di massimizzare nel tempo la possibilità per i vari soggetti di negoziare alle migliori condizioni di liquidità, trasparenza e competitività e di sviluppare servizi per la comunità finanziaria, perseguendo la massima efficienza e redditività. In particolare, svolge le seguenti funzioni: Definizione dell organizzazione e del funzionamento dei mercati, delle modalità di accesso degli intermediari, nonché attività di vigilanza e di gestione delle situazioni di crisi; Definizione della disciplina dei requisiti per l ammissione a quotazione, della sospensione degli operatori e degli strumenti finanziari e revoca della stessa; Gestione delle procedure e dei rapporti con gli emittenti per i contratti di quotazione; Definizione dei profili organizzativi e stesura del codice di comportamento dei soggetti operanti sui mercati. Fino al 1991 l attività di negoziazione è stata esercitata esclusivamente dagli agenti di cambio, anno in cui sono state istituite le Società di Intermediazione Immobiliare (SIM). Oggi, in base all articolo del Regolamento dei mercati organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.A. "possono partecipare alle negoziazioni nei mercati organizzati e gestiti dalla Borsa italiana: gli agenti di cambio; le banche nazionali, comunitarie ed extracomunitarie autorizzate allo svolgimento dell attività di negoziazione per conto proprio e/o di terzi ai sensi del Testo Unico della finanza; le imprese di investimento nazionali, comunitarie ed extracomunitarie autorizzate allo svolgimento dell attività di negoziazione per conto proprio e/o per conto di terzi ai sensi del Testo Unico della finanza; i locals (soggetti che svolgono esclusivamente attività di negoziazione per conto proprio e che aderiscono indirettamente agli organismi di compensazione e di liquidazione, nonché di compensazione e garanzia) con sede legale in uno stato comunitario ed autorizzati a negoziare su un mercato comunitario". Sempre nel 1991 (il 25 novembre) è stato creato il sistema di contrattazione telematico esteso, nel febbraio 1996, a tutti gli strumenti finanziari quotati. In tale data è stato definitivamente abbandonato il tradizionale meccanismo di contrattazione "alle grida" (o a chiamata): la contrattazione di un titolo avveniva in un determinato momento della seduta di Borsa, durante la quale gli intermediari, intorno ad un recinto (corbeille) gridavano i prezzi ai quali erano disposti a vendere o ad FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 164

12 acquistare finché non si trovava una controparte che accettasse la vendita o l acquisto a quel determinato prezzo. Oggi tutti gli strumenti finanziari vengono negoziati attraverso il sistema telematico della Borsa valori, costituito da una rete di elaboratori e terminali, che permette di gestire automaticamente l incrocio tra la domanda e l offerta. Per vendere ed acquistare non è più necessario recarsi in un luogo specifico: lo scambio si perfeziona nel momento in cui una proposta di acquisto, immessa nel sistema telematico tramite un programma elettronico particolare, combaci con una proposta di vendita, anch essa immessa con lo stesso sistema. In Borsa, oggi, le transazioni si realizzano senza che i venditori e gli acquirenti si parlino o si conoscano e visto che non ci si trova più in un luogo fisico, è possibile riversare nello stesso istante nel sistema borsistico telematico molteplici offerte di vendita e di acquisto, ciascuna relativa ad uno qualsiasi degli strumenti finanziari trattati sul mercato: il programma elettronico provvede a mettere in ordine tutte le proposte, distinguendo quelle di acquisto da quelle di vendita e incrociando quelle coincidenti di segno opposto. Premesso che ci sono diverse modalità per investire nel mercato di borsa: Investire direttamente, prendendo le decisioni personalmente; Affidarsi ad un intermediario per una gestione personalizzata dei propri risparmi; Investire in fondi pensione, assicurazioni vita, affidando ai gestori tutte le scelte e le decisioni; L acquisto o la vendita di azioni e più in generale di tutti gli strumenti finanziari, non può essere fatta dal singolo investitore, o dalla generica impresa ma solo dagli intermediari finanziari o dalle SIM autorizzate, questo al fine di garantire la massima sicurezza e trasparenza delle transazioni. La Borsa Italiana S.p.A. gestisce diversi mercati al fine di fornire un efficiente canale di finanziamento adatto a tutte le tipologie di valori quotati; in linea di principio per ogni strumento c è un mercato diverso. Ad un primo livello, la Borsa Italiana può essere suddivisa in CINQUE grossi segmenti: 1. IL MERCATO AZIONARIO, nel quale si negoziano tutti i tipi di azioni, le obbligazioni convertibili, i diritti d opzione, i warrant, i cover warrant e i certificati rappresentativi di quote di fondi chiusi mobiliari ed immobiliari. 2. IL MERCATO TELEMATICO DEI COVERED WARRANTS, nel quale si negoziano i Covered Warrant (su azioni, titoli di Stato, tassi di interesse, valute, indici e merci) e dei certificates quotati in Borsa. 3. IL MERCATO AFTER HOURS, nel quale si effettua la negoziazione di strumenti finanziari in orari successivi alla chiusura del mercato diurno. 4. IL MERCATO DEL REDDITO FISSO, ossia il mercato telematico delle obbligazioni e dei Titoli di Stato 5. MERCATO DEI DERIVATI, nel quale sono negoziati contratti futures e di opzione aventi come attività sottostante strumenti finanziari, tassi di interesse, valute, merci e relativi indici. 1: IL MERCATO AZIONARIO DI BORSA ITALIANA si articola in tre mercati: il Mercato Telematico Azionario (Mta), il Mercato Ristretto e il Nuovo Mercato. FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 165

13 IL MERCATO TELEMATICO AZIONARIO (MTA): è il comparto della Borsa valori italiana in cui si negoziano azioni (ordinarie, privilegiate e di risparmio), obbligazioni convertibili, warrant, diritti d opzione e certificati rappresentativi di quote di fondi mobiliari e immobiliari chiusi quotati in Borsa (art.1.3 del regolamento dei mercati organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.A.). L Mta è gestito dalla Borsa Italiana S.p.A. (società di gestione) secondo le norme previste nel regolamento deliberato dall Assemblea ordinaria della stessa società il 20 dicembre 1999 e approvato dalla CONSOB con delibera n del 19 gennaio Dal 1991 il mercato azionario è divenuto un mercato telematico, e l adozione di tale modalità di contrattazione ha sostituito quella "alle grida", inizialmente, per una rosa ristretta di azioni, successivamente (aprile 1994), per tutto il listino azionario. L Mta è un mercato ad asta, in cui le negoziazione e gli scambi degli strumenti finanziari avvengono attraverso un meccanismo d asta, che fa incontrare domanda ed offerta: lo scambio si compie tra chi offre il prezzo più basso in offerta e chi offre il prezzo più alto in domanda. I titoli sono scambiati attraverso un meccanismo a doppio lato (two side): le offerte di prezzo vengono fatte sia dagli acquirenti che dai venditori delle azioni. Il sistema telematico, gestito dalla SIA, visualizza le proposte di negoziazione all interno di un libro (book) che compare sui terminali degli operatori autorizzati. A partire dal 2 aprile 2001, con l avvio dell operatività del segmento STAR, il Mercato Telematico Azionario è stato suddiviso in base alla capitalizzazione degli strumenti negoziati, nei seguenti segmenti: BLUE CHIPS, è il segmento dedicato alle azioni con capitalizzazione superiore ad un livello attualmente stabilito in 800 milioni di euro, in cui sono comprese tutte le società inserite del Mib30 (i 30 principali titoli per capitalizzazione e liquidità), e le società del Midex (le 25 società successive per capitalizzazione a quelle comprese nel Mib30). STAR, è il segmento che riguarda le aziende con capitalizzazione medio piccola, inferiore a 800 milioni di euro, che operano nei settori più tradizioali dell economia; tali aziende, per incrementare la visibilità e la qualità della propria immagine sul mercato e rientrare nel target degli investitori istituzionali, si impegnano a soddisfare requisiti più pressanti legati al flottante, alla trasparenza dell informativa societaria, al sostegno della liquidità da parte di uno specialista. SEGMENTO DI BORSA ORDINARIO, nel quale sono presenti società che non rientrano nei segmenti precedenti, esso è suddiviso a sua volta in due classi in funzione della loro liquidità, misurata in termini di frequenza e controvalore medio giornaliero degli scambi. MTF, è il segmento su cui si negoziano ETF (Exchange Traded Funds) e Funds (Aperti indicizzati, SICAV Indicizzate, Fondi chiusi Immobiliari e Mobiliari). Il MERCATO RISTRETTO: è il mercato nel quale si negoziano contratti di compravendita relativi ad azioni, obbligazioni, warrant e diritti d opzione con requisiti meno stringenti rispetto a quelli previsti per l ammissione sull Mta o comunque legati a condizioni particolari, come clausole di prelazione e gradimento. I titoli quotati su tale mercato sono emessi da società di dimensione mediamente inferiore rispetto a quelle presenti sull Mta; esso svolge funzione di banco di prova sia per l emittente dei titoli sia per l investitore. E stato istituito nel 1977, dopo l approvazione della legge n. 49 del 23 febbraio 1977, che ne ha originariame nte disciplinato il meccanismo di funzionamento. La sua istituzione aveva una precisa finalità: consentire la quotazione e la negoziazione di strumenti finanziari non ancora "maturi" per essere ammessi sulla Borsa ufficiale, pur facendo registrare numerosi scambi o essendo legati a clausole particolare di prelazione e gradimento, tali da non consentire il FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 166

14 regolare svolgimento delle negoziazioni di Borsa. In realtà oggi il Mercato Ristretto non rispecchia le finalità previste dal legislatore e dell originale previsione mantiene solamente le regole di funzionamento e i requisiti di ammissione semplificati rispetto agli altri mercati. IL NUOVO MERCATO: è il mercato regolamentato organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.A., in cui si negoziano, per qualsiasi quantitativo, azioni ordinarie, obbligazioni convertibili, warrants e diritto d opzione di emittenti nazionali ed esteri con elevate potenzialità di crescita operanti sia in settori innovativi, sia tradizionali purchè caratterizzate da innovazioni di prodotto, servizio o processo ("high growth companies"). Il Nuovo Mercato è stato costituito nel maggio del 1999 al fine di creare un segmento borsistico per rispondere alle specifiche esigenze di finanziamento delle imprese operanti in settori molto dinamici, innovativi e ad alto potenziale di sviluppo. Si tratta di imprese operanti in settori ad alto sviluppo tecnologico, di imprese operanti in settori "tradizionali" ma che puntano sull innovatività dei processi e dei prodotti, società giovani (start up) che necessitano di capitali per sviluppare i propri progetti, società già quotate su altri mercati esteri che desiderano allargare la propria base azionaria. I requisiti di ammissione al Nuovo Mercato sono meno stringenti rispetto a quelli del listino principale; basta la pubblicazione ed il deposito di un solo bilancio d esercizio, senza nessun vincolo minimo di utile, fatturato o dimensione dell attivo; offerta minima pari al 20% del capitale, con deroga in caso di doppia quotazione (quotazione su 2 o più mercati); l offerta minima di azioni deve avere un controvalore di almeno 5 milioni di euro (quasi 10 miliardi di lire); patrimonio netto non inferiore a 1,5 milioni di euro. Al Nuovo Mercato generalmente si rivolgono sia società già esistenti e che hanno progetti di espansione, sia società che hanno da poco iniziato l attività con delle idee da finanziare, ma fatturati ridotti (anche se con forti prospettive di crescita) e forti perdite (legate al sostenimento dei costi di avvio dell attività). Dal punto di vista operativo il Nuovo Mercato segue gli stessi orari e procedure di negoziazione del segmento principale di borsa, solamente che a differenza di questo non esistono lotti minimi di negoziazione: è possibile acquistare o vendere anche una sola azione, questo allo scopo di facilitare la partecipazione agli investimenti anche al piccolo risparmiatore. In tal senso il Nuovo Mercato offre vantaggi sia alle aziende, le quali hanno una procedura di quotazione più semplice, sia agli investitori, i quali hanno la possibilità di impegnare somme di denaro anche contenute con le stesse garanzie di trasparenza che caratterizza la borsa tradizionale. 2. IL MERCATO TELEMATICO DEI COVERED WARRANTS è il comparto della Borsa valori italiana sul quale sono negoziati covered warrants (su azioni, titoli di stato, tassi d interesse, valute, indici e merci) e Certificates quotati in Borsa, per quantitativi minimi (lotto minimo) o loro multipli. Esso è un mercato ad asta, in cui la negoziazione e lo scambio degli strumenti finanziari avvengono attraverso un meccanismo d asta, che fa incontrare domanda ed offerta: lo scambio si effettua tra chi offre il prezzo più basso in offerta e chi offre il prezzo più alto in domanda. Con lo scopo ultimo di rendere più facilmente consultabile il listino dei covered warrant è stata introdotta una segmentazione che, pur non avendo nessuna differenza nelle modalità di negoziazione, ripartisce gli strumenti in classi omogenee per tipologia di struttura: segmento plain vanilla, benchmark, certificates e segmento strutturati/esotici. Possono essere ammessi a quotazione sul MCW (in base all art del Regolamento dei mercati organizzati) i covered warrant emessi da: società o enti nazionali o esteri sottoposti a vigilanza prudenziale; Stati o enti FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 167

15 sovranazionali; società o enti per i quali i rapporti obbligatori connessi all emissione siano garantiti da un soggetto (garante) che presenti i requisiti specificati nello stesso regolamento. 3. IL MERCATO AFTER HOURS Dal 15 maggio 2000 la Borsa italiana ha dato vita ad una fase di negoziazione serale (Trading After Hours, TAH); questa ha inizio alle ore (30 minuti dopo la conclusione della fase diurna) e termina alle ( a regime, vi sarà l estensione di tale orario fino alle 22.00). Attualmente, in tale mercato sono negoziati solo una parte dei titoli quotati alla Borsa italiana e soprattutto solo quelli più liquidi, cioè quelli che fanno parte dell indice Mib30 e del Midex, ed alcune azioni e covered warrant del Nuovo Mercato. La negoziazione degli strumenti finanziari avviene attraverso un meccanismo ad asta, che fa incontrare domanda ed offerta: lo scambio ha luogo tra chi offre il prezzo più basso in offerta e chi offre il prezzo più alto in domanda. Il progetto della Borsa serale è stato creato sulla base delle nuove esigenze espresse dagli investitori italiani e stranieri ed ha incontrato anche il consenso degli intermediari che possono così ampliare l offerta dei servizi a risparmiatori ed investitori. Tuttavia la fase serale della Borsa italiana presenta vincoli più restrittivi rispetto a quelli in vigore durante la fase diurna: visto l aspetto ancora sperimentale di questo mercato e i timori di illiquidità degli scambi (scarsità delle proposte di acquisto e vendita possono causare un elevata volatilità dei prezzi) la Borsa italiana ha deciso di fissare a +/- 3,5% l oscillazione massima dei prezzi di contrattazione al prezzo di riferimento registrato durante la fase diurna che fa scattare la sospensione del titolo. Tale vincolo, nonostante sia posto a protezione del risparmiatore, ha limitato il successo di questo mercato in quanto oscillazioni troppo limitate dei prezzi costituiscono un vero e proprio freno all operatività dei trader. 4. IL MERCATO DEL REDDITO FISSO Il Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT) è il comparto della Borsa Italiana S.p.A. in cui si negoziano obbligazioni diverse dalle obbligazioni convertibili e Titoli di Stato, in quantitativi minimi (lotti minimi) o lo multipli (art del regolamento dei mercati organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.A.); la Borsa Italiana stabilisce i quantitativi minimi negoziabili bilanciando, le esigenze di funzionalità del mercato, l agevolazione all accesso al mercato stesso da parte degli investitori istituzionali e l economicità nell esecuzione degli ordini. Il MOT è un mercato finanziario al dettaglio, nato nel luglio del 1994 dall unificazione in un unico mercato telematico delle 10 borse valori italiane. Esso è un mercato ad asta, in cui il sistema di negoziazione è strutturato in maniera da accoppiare gli ordini sulla base del prezzo (la priorità è data a chi è disposto a pagare di più) e delle quantità e, a parità di prezzo, si da la precedenza all ordine emesso per primo. Le transazioni scaturiscono dall incrocio di proposte di negoziazioni (PDN); le PDN sono ordinate automaticamente per ciascun strumento in ordine di prezzo, decrescente se in acquisto e crescente se in vendita. Gli strumenti finanziari negoziati sul MOT sono suddivisi in quattro segmenti di mercato, in base alla natura dell emittente e del tipo di interesse: BOT, BTP, CTE, CTZ; CCT e CTO; Obbligazioni denominate in euro; Obbligazioni denominate in altre valute estere. FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 168

16 Inoltre, l art del Regolamento stabilisce una ulteriore ripartizione degli strumenti di ogni segmento sulla base di indicatori rilevati periodicamente quali il tipo, valore nominale e la liquidità. Gli orari di negoziazione sono diversi per ciascun segmento: la Borsa stabilisce limiti alle variazioni massime di prezzo e altre condizioni per assicurare il massimo ordine nello svolgimento delle negoziazioni. Inoltre queste avvengono in due fasi successive: L asta di apertura, che ha l obiettivo di selezionare gli strumenti finanziari negoziabili e di determinare un prezzo iniziale (prezzo di apertura). La negoziazione in continua, che ha il compito di rendere rapido ed efficiente lo svolgimento delle transazioni. Ogni giorno la Borsa Italiana invia e diffonde, tramite supporto informatico, il Listino Ufficiale. 5. MERCATO DEI DERIVATI Il Mercato Italiano dei derivati si suddivide in due segmenti: Il Mercato Italiano dei Derivati Azionari (IDEM Italian Derivatives Market) Il Mercato Italiano dei Derivati sui tassi di Interesse (MIF) L IDEM è il mercato regolamentato gestito dalla Borsa Italiana S.p.A., in cui vengono negoziati contratti futures e contratti d opzione che hanno come attività sottostante indici e singoli titoli azionari. L IDEM è nato il 28 novembre 1994, con l avvio delle negoziazioni telematiche sul FIB 30 (future sull indice MIB30). Le modalità di negoziazione avvengono in un unica fase "in continua", dalle 9.15 alle 17.40, in cui avviene anche la conclusione dei contratti. Le proposte di negoziazione sono immesse nel "book" in forma anonima e devono contenere specifiche informazioni circa lo strumento oggetto della negoziazione, la quantità, il tipo di operazione, il tipo di conto e le condizioni offerte. Caratteristica principale di questo mercato è che gli scambi possono essere effettuati attraverso la presenza di operatori chiamati "market makers" (iscritti nell apposito albo), al fine ultimo di garantire la liquidità degli strumenti negoziati. Essi, infatti, sono degli intermediari finanziari che si impegnano a fornire in via continuativa proposte di acquisto e vendita su uno o più strumenti finanziari, quotati sui mercati regolamentati, per un ammontare minimo fissato di tali strumenti. Un investitore che desidera operare sugli strumenti finanziari negoziati sull IDEM deve rivolgersi ad un intermediario, che confermi la sua adesione come clearing member alla Cassa di Compensazione e Garanzia; in particolare i soggetti abilitati ad operare sull IDEM sono: Imprese d investimento: SIM e imprese d investimento comunitarie ed extracomunitarie; Banche, se autorizzate dalla Banca d Italia; Agenti di cambio ancora in carica, operanti solo come broker, immettendo ordini solo per i loro clienti e non propri. I contratti conclusi sono registrati in un apposito archivio elettronico, indicando una serie di informazioni (numero progressivo del contratto, l ora di inserimento della proposta, la quantità e il prezzo unitario ecc.): tali informazioni sono inviate automaticamente dal sistema di riscontro e rettifica giornalieri al sistema di compensazione e garanzia. Il Mercato Italiano dei Derivati sui tassi di interesse (MIF), è il mercato regolamentato sul quale si negoziano i futures e le opzioni aventi come attività sottostante Titoli di Stato e tassi di interesse (future sul BTP a 10 anni, future sul BTP a 30 anni, future sul tasso EURIBOR a 1 mese e opzione sul BTP future). Il MIF è stato istituito il 18 febbraio 1992 con un decreto del Ministero del Tesoro, abrogato e sostituito dal nuovo decreto del 24 febbraio 1994 con il quale si è sancita una convenzione per il funzionamento e si è costituito un Comitato di Gestione. A seguito FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 169

17 della privatizzazione dei mercati avvenuta con il decreto legislativo del 23 luglio 1996, nell anno 1997 è stata costituita la società per azioni MIF S.p.A., ceduta alla Borsa Italiana S.p.A. nel maggio del Il funzionamento, l organizzazione e la gestione del MIF sono disciplinati da un Regolamento che stabilisce: Le condizioni di ammissione; L esclusione e la sospensione dei contratti e degli operatori; Le modalità di svolgimento delle negoziazioni, Gli obblighi degli operatori; La pubblicazione e la diffusione delle informazioni. In base all articolo del Regolamento del MIF si stabilisce che possono partecipare alle negoziazioni: Gli agenti di cambio autorizzati alla negoziazione per conto terzi (Testo Unico della Finanza); Le banche nazionali, comunitarie, ed extracomunitarie autorizzate allo svolgimento dell attività di negoziazione per conto proprio e/o per conto terzi (Testo Unico della finanza); Le imprese di investimento nazionali, comunitarie ed extracomunitarie autorizzate allo svolgimento dell attività di negoziazione per conto proprio e/o per conto terzi (Testo Unico della Finanza); I locals, con sede legale in uno stato comunitario ed autorizzati a negoziare su un mercato comunitario; La Banca d Italia, ammessa di diritto alle negoziazioni. Dal prossimo mese di ottobre 2007 dovrebbe partire un nuovo mercato denominato Mercato Alternativo dei Capitali (MAC) destinato ad agevolare l accesso dei capitali di rischio da parte delle PMI italiane. Ad agosto 2007 è stata poi annunciata l operazione di fusione fra la società di gestione della Borsa Italiana (BORSA SPA )con quella della Borsa di Londra; tale operazione darà al più grande mercato borsistico europeo. FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 170

18 5.4 GLI INTERMEDIARI FINANZIARI Inquadramento generale Dopo il quadro normativo occorre ricordare che sotto l aspetto funzionale, il sistema finanziario assolve a tre compiti di natura 1. Monetaria: attraverso la creazione e la movimentazione dei mezzi di pagamento; 2. Creditizia: attraverso il trasferimento delle risorse finanziarie dalle unità economiche in avanzo finanziario a quelle in disavanzo; 3. di politica monetaria attraverso la trasmissione della politica economica Analizzeremo ora in particolare i principali intermediari finanziari presenti sul mercato effettuando una distinzione grossolana in funzione dell attività svolta. A intermediari abilitati ad offrire servizi d'investimento a privati e persone giuridiche: (per servizi di investimento si intende l offerta di prodotti finanziari a terzi al fine di raccogliere disponibilità finanziarie) società di intermediazione mobiliare (sim) italiane: possono essere autorizzate dalla Consob ad offrire tutti i servizi di investimento. Una verifica può essere fatta nella sezione Intermediari del sito Consob; E' previsto dall'art. 20 del d.lgs. n. 58/1998 e contiene:- elenco Simm; sezione imprese extracomunitarie; e sezione speciale società fiduciarie All'albo è allegato l'elenco delle imprese di investimento comunitarie:- con succursale in Italia e- senza succursale banche italiane: possono essere autorizzate dalla Banca d'italia ad offrire tutti i servizi di investimento; società di gestione del risparmio (sgr) italiane: possono essere autorizzate dalla Banca d'italia all'esercizio dell'attività di gestione individuale di patrimoni; la verifica può essere fatta sul sito della banca d italia sezione Funzioni di Vigilanza; intermediari finanziari iscritti nell'elenco previsto dall'art. 107 del Testo Unico bancario e tenuto dalla Banca d'italia: possono essere autorizzati solo alla negoziazione in conto proprio di strumenti finanziari derivati e al collocamento banche di paesi comunitari: possono offrire i servizi per i quali sono state autorizzate dall'autorità di vigilanza del paese d'origine; la verifica può essere fatta presso gli uffici della Banca d'italia; imprese di investimento di paesi comunitari: possono offrire i servizi per i quali sono state autorizzate dall'autorità di vigilanza del paese d'origine; la verifica può esser fatta nella sezione Intermediari del sito Consob; banche extracomunitarie: possono essere autorizzate dalla Banca d'italia ad offrire tutti i servizi di investimento; la verifica può essere fatta presso gli uffici della Banca d'italia; agenti di cambio iscritti nel ruolo unico nazionale tenuto dal Ministero del tesoro: possono svolgere l'attività di negoziazione per conto terzi, collocamento, gestione individuale e ricezione e trasmissione di ordini nonchè mediazione; la verifica può essere fatta presso il Ministero del tesoro FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 171

19 I soggetti abilitati operano normalmente presso le loro sedi e dipendenze, dove il risparmiatore si reca per effettuare investimenti. A volte, però, la promozione ed il collocamento di servizi di investimento o prodotti finanziari viene svolta "fuori sede",e quindi anche presso il domicilio del risparmiatore. Il nostro ordinamento ha ritenuto che in questi casi il risparmiatore deve essere particolarmente tutelato, prevedendo che: i soggetti abilitati si avvalgono di promotori finanziari, iscritti, dopo aver superato un esame, in un albo tenuto dalla Consob consultabile nella sezione "Intermediari " del sito, dove il risparmiatore può verificare l'effettiva iscrizione del promotore; il risparmiatore ha 7 giorni di tempo dalla sottoscrizione per esercitare la facoltà di ripensamento e recedere dal contratto senza spese. Nel parlare di servizi d investimento si focalizza l attenzione su soggetti che intendono investire le loro attività finanziarie. Poiché nella decisione d investimento entrano in gioco sia fattori oggettivi che soggettivi standardizzare è difficile per cui è opportuno capire quali fattori vanno tenuti presenti nella scelta di un investimento. B intermediari abilitati ad offrire altri servizi finanziari In questa categoria rientrano tutti gli intermediari finanziari che possono esercitare: le seguenti attività previste dall art. 106 del T.U.: assunzione di partecipazioni; concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma; prestazione di servizi di pagamento (carte di credito) intermediazione in cambi; soggetti che svolgono in via esclusiva o prevalente attività di concessione di finanziamenti nei confronti del pubblico nella forma del rilascio di garanzie tutto svolto con le caratteristiche professionali In realtà gli intermediari creditizi veri e propri sono quelli orientati al margine da interesse per cui troviamo banche, soc. di credito al consumo,di leasing,di factoring, mentre altri intermediari orientati alle commissioni ma che svolgono attività creditizia sono emittenti carte,confidi, merchant bank C intermediari abilitati ad offrire servizi monetari e di pagamento L art. 114-bis del Testo unico bancario ha riservato l emissione della moneta elettronica alle banche e agli IMEL, prevedendo per questi ultimi una specifica disciplina. Essa è volta a favorire lo sviluppo della moneta elettronica, attraverso l introduzione di un quadro normativo neutro rispetto alle soluzioni tecnologiche prescelte per la sua realizzazione, e a preservare l affidabilità degli IMEL attraverso l adozione di un regime di vigilanza prudenziale calibrato sulle specificità di tali intermediari e ispirato al paradigma della sana e prudente gestione. L IMEL esercita in via esclusiva l attività di emissione della moneta elettronica attraverso la trasformazione immediata delle somme ricevute in moneta elettronica. In relazione all esercizio di tale attività, l IMEL cura altresì la gestione degli investimenti consentiti a fronte della moneta elettronica emessa. L IMEL può, inoltre, svolgere attività connesse e strumentali a quella principale nonché prestare taluni servizi di pagamento; ad esso è comunque preclusa la concessione di crediti sotto qualsiasi forma. La moneta elettronica è un valore monetario rappresentato da un credito nei confronti dell emittente, memorizzato su un dispositivo elettronico; essa rappresenta FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 172

20 uno strumento di pagamento accettato come mezzo di pagamento da soggetti diversi dall emittente. La moneta elettronica è emessa previa ricezione di somme di valore non inferiore al valore monetario emesso. La ricezione di fondi connessa all emissione di moneta elettronica non integra la fattispecie della raccolta del risparmio tra il pubblico. Le somme ricevute dall IMEL a fronte della moneta elettronica emessa non costituiscono depositi della clientela;su di esse, pertanto, non sono corrisposti interessi e le stesse non sono coperte dai sistemi di garanzia dei depositi. Ulteriore caratteristica della moneta elettronica è il riconoscimento al detentore del diritto al rimborso della parte di essa non utilizzata. Il rimborso deve essere effettuato al valore nominale in moneta legale ovvero mediante versamento su un conto bancario, senza applicazione di ulteriori oneri e spese, fatta eccezione per quelli strettamente necessari per l effettuazione dell operazione. L IMEL può prevedere che siano esclusi rimborsi per importi inferiori a 5 euro. La moneta elettronica si distingue sia dagli strumenti di accesso a distanza a depositi bancari sia da altri strumenti di pagamento, quali le carte di credito nonché le carte prepagate emesse da fornitori di beni e servizi e utilizzabili esclusivamente presso gli stessi. La moneta elettronica può avere caratteristiche tecniche e di funzionamento diverse, quali ad esempio: dispositivi basati sull utilizzo di un supporto fisico o su software; strumenti nominativi o anonimi; ricaricabili o meno. Un caso particolarmente interessante è quello di MOBILMAT spa, primo operatore IMEL in Italia che emette carte prepagate ricaricabili I Principi base per l investimento di attività finanziarie In materia di risparmio e investimenti occorre tener sempre a mente tre criteri fondamentali: liquidità, sicurezza e rendimento. Naturalmente, l ideale sarebbe poter conseguire risultati positivi per ciascuno di questi tre fattori, vale a dire ottenere redditi elevati in assoluta sicurezza potendo contare su una disponibilità costante. In realtà questi tre obiettivi sono inversamente proporzionali. Infatti, una maggiore sicurezza va a scapito del rendimento, mentre un rendimento più elevato richiede un compromesso in termini di durata e sicurezza. Solo con una strategia di investimento equilibrata i tre fattori sono equamente ripartiti a seconda della propensione al rischio dell investitore e delle aspettative di rendimento. Investimenti e rischi Chi auspica un reddito elevato deve essere necessariamente disposto ad accettare maggiori rischi. L andamento di un investimento è strettamente correlato all orientamento specifico dell investimento. I rischi maggiori si corrono investendo in azioni o in valute estere. Per superare indenni eventuali oscillazioni dei corsi, gli investitori devono puntare a un orizzonte temporale pluriennale. Man mano che aumenta la durata dell investimento si riduce, ma non si esclude, il rischio di perdita. Infine occorre tener presente che i rendimenti passati non sono garanzia di rendimenti futuri FINANZA E IMPRESA materiale preparato dal docente prof. Bruno Pirozzi 173

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