IL DIABETE A SCUOLA: L ASSOCIAZIONE INCONTRA LE SCUOLE

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1 IL DIABETE A SCUOLA: L ASSOCIAZIONE INCONTRA LE SCUOLE per diffondere le informazioni utili a favorire il benessere del bambino e dell adolescente con diabete a scuola Dott. Cataldo Torelli, Pediatra U.O. di A cura Endocrinologia dell Associazione e Diabete Pugliese per l Aiuto al Giovane con Diabete onlus Osp. Pediatrico in collaborazione GIOVANNI con il Dott. XXIII Cataldo - BARI Torelli del Comitato scientifico e l U.O. Malattie Metaboliche dell Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari

2 luce sul diabete contro il buio dell'ignoranza da agditalia Il rapporto tra diabete e scuola e con la società in genere, risente del problema della mancanza di conoscenze scarse informazioni errate convinzioni

3 Il grande equivoco che si sviluppa intorno alla mancanza d informazione genera la paura di sbagliare, più che la cattiva volontà. La paura diventa collettiva ciò che non si conosce diventa una minaccia

4 I pregiudizi Si pensa ancora che un bambino con diabete non possa andare in gita scolastica debba alimentarsi diversamente dai coetanei non possa fare sport e. altro

5 le false credenze La cattiva conoscenza, può creare incomprensione e isolare bambini/adolescenti/giovani con diabete Per questo l Associazione APGD incontra le scuole

6 ACCOGLIENZA le testimonianze ci parlano di difficoltà; nell accoglienza dello studente con diabete nella distribuzione concreta delle competenze nella costruzione di una efficace comunicazione e sinergia tra genitori, scuola e operatori sanitari difficoltà dei ragazzi con diabete ad accettare la sfida della integrazione reciproca e della comunicazione con il mondo esterno

7 Ma il diabete giovanile si cura! bastano dosi giornaliere di insulina, Una alimentazione sana e regolare attività fisica e tanta tanta empatia

8 LA SALUTE Cosa racchiude la parola salute? Aspetti biomedici / Percezioni /Aspettative / Bisogni / Ostacoli/Aspetti psicologici / Aspetti relazionali /Aspetti sociali Le difficoltà in ambito scolastico possono determinare sentimenti di: diversità ed esclusione inadeguatezza psico-fisica Con possibile rischio di : difficoltà relazionali, ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare e generale

9 identità CONDIVIDIRE LE RESPONSABILITA COMUNICAZIONE ADEGUATA FAR FRONTE ALLE EMOZIONI CONOSCENZE

10 LA TUTELA DELLA QUOTIDIANITA DELLA PERSONA La salute non è solo un obiettivo da raggiungere MA UN BENE ESSENZIALE PER LO SVILUPPO SOCIALE, ECONOMICO E PERSONALE che vede nelle PERSONE STESSE LA MAGGIORE RISORSA Nella scuola Nella famiglia Nello sport Nel lavoro ( Carta di Ottawa 1986 )

11 Legge 115 del 16 Marzo 1987 (prima legge sul diabete) Art Le regioni predispongono, nell'ambito dei rispettivi piani sanitari e dei limiti finanziari indicati dal fondo sanitario nazionale, progetti-obiettivo, azioni programmate ed altre idonee iniziative dirette a fronteggiare la malattia del diabete mellito, considerata di alto interesse sociale. 2. Gli interventi regionali di cui al comma 1 sono rivolti: a) alla prevenzione e alla diagnosi precoce della malattia diabetica; b) al miglioramento delle modalità di cura dei cittadini diabetici; c) alla prevenzione delle complicanze;

12 d) ad agevolare l'inserimento dei diabetici nelle attività scolastiche, sportive e lavorative; e) ad agevolare il reinserimento sociale dei cittadini colpiti da gravi complicanze postdiabetiche; f) a migliorare l'educazione e la coscienza sociale generale per la profilassi della malattia diabetica;

13 g) a favorire l'educazione sanitaria del cittadino diabetico e della sua famiglia; h) a provvedere alla preparazione ed all'aggiornamento professionale del personale sanitario addetto ai servizi.

14 Anche l Atto d intesa del 1991 tra Stato e Regioni - Stabilisce i canoni dell assistenza -Affida alle regioni le responsabilità dell applicazione - Promuove uniformità nell assistenza

15 RACCOMANDAZIONI DEL 25 NOVEMBRE 2005 MINISTERO DELLA SALUTE E MIUR Nel 2005, il 25 novembre, sono state emanate di concerto tra i due ministeri delle raccomandazioni che hanno come oggetto le linee guida per la definizione degli interventi finalizzati all assistenza di studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico, al fine di tutelarne il diritto allo studio, la salute e il benessere all interno della struttura scolastica.

16 Piano Sanitario Nazionale ) EDUCARE I GIOVANI Tramite interventi che devono riguardare: La casa e la famiglia La scuola e la città I mass media e gli organismi di controllo 2) MIGLIORARE L ASSISTENZA A BAMBINI E ADOLESCENTI affetti da patologie croniche mediante: lo sviluppo di modelli integrati tra centri specialistici, ospedali e attività assistenziali territoriali l assistenza psicologica e sociale La scuola, le associazioni dei malati, il privato no-profit

17 Piano Sanitario Nazionale Le priorità globali evidenziate nel mondo dai board nazionali Sostegno della scuola e della comunità Crisi dei genitori e della famiglia Timori individuali, problemi di confronto Ottimizzazione della cura per soddisfare i bisogni psicosociali, realizzare attività di formazione e comunicazione della persona con diabete, con il coinvolgimento di Associazioni rappresentative, per il miglioramento della capacità di gestione della malattia da parte dei contesti familiare, relazionale e sociale.

18 Piano Nazionale Diabete/2012 «Migliorare la qualità di vita e della cura e la piena integrazione sociale per le persone con diabete in età evolutiva anche attraverso strategie di coinvolgimento familiare» promuovere l integrazione inter-istituzionale tra i diversi livelli di cura; diffondere sul territorio e formare sul tema diabete, mediante il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, delle associazioni e istituzioni di volontariato ; Assicurare sicurezza, terapia e gestione

19 Criticità nell assistenza in età evolutiva - L approccio da parte degli operatori è prevalentemente di tipo biomedico. - L approccio psicosociale è carente. - Il disagio del paziente nella sua quotidianità è scarsamente valutato e, quindi, trascurato.

20 La novità nasce un documento strategico per l inserimento del bambino con diabete a scuola a cura di: Associazioni di Pazienti (AGD Italia), Ministero della Salute, MIUR, Società Diabetologia Pediatrica (SIEDP) per promuovere la creazione di un PIANO INTEGRATO DI ACCOGLIENZA E ASSISTENZA DEL BAMBINO CON DIABETE A SCUOLA (in fase di approvazione da parte della Regione Puglia)

21 DOCUMENTO STRATEGICO obiettivi generali Garantire la corretta conoscenza da parte delle Istituzioni scolastiche della condizione di vita dei bambini/adolescenti affetti da Diabete di Tipo 1, al fine di conoscerne i relativi bisogni e gli eventuali rischi nelle ore scolastiche e programmare necessari accorgimenti per prevenirli e/o intervenire correttamente. Perseguire la sicurezza del bambino/adolescente/giovane con diabete in ambito scolastico, in particolare per la somministrazione della terapia e la gestione di eventuali emergenze (es. ipoglicemie)

22 obiettivi Abbattere qualsiasi barriera che possa far percepire elementi di diversità nello sviluppo intellettuale del bambino/adolescente/giovane con Diabete a scuola Sostenere i familiari nella gestione del bambino/adolescente/giovane con Diabete nel percorso di inserimento a scuola dopo la diagnosi di diabete mellito.

23 Obiettivi Garantire anche durante l orario scolastico: I controlli della glicemia La somministrazione dei farmaci La gestione di eventuali crisi ipoglicemiche Un adeguata alimentazione Svolgimento in sicurezza di attività ludico-sportive Piena integrazione del bambino affetto da Diabete.

24 BISOGNI DEL BAMBINO, ADOLESCENTE, GIOVANE CON DIABETE IN AMBIENTE SCOLASTICO controllo glicemico (prima di merenda e pranzo, prima e dopo attività fisica, tutte le volte che si presentano sintomi di ipoglicemia) riconoscere e trattare un ipoglicemia (evenienza rara in orario scolastico): conservare in luogo facilmente accessibile gli alimenti da usare in casi di necessità, controllare e reintegrare periodicamente le quantità usate, controllare le quantità di carboidrati assunti. Per le ipoglicemie severe: piano di emergenza terapia insulinica: riguarda solo i bambini che pranzano a scuola. Le dosi sono indicate sul Piano individuale di trattamento (PIT). Nel caso di bambini che siano in grado di somministrarsi da soli la terapia è necessaria la supervisione di un adulto.

25 BISOGNI DEL BAMBINO, ADOLESCENTE, GIOVANE CON DIABETE IN AMBIENTE SCOLASTICO Iperglicemia: consentire al bambino di bere e andare in bagno tutte le volte che ne ha bisogno, e avvertire i genitori Alimentazione : uguale agli altri compagni, assicurarsi che assuma la quantità necessario di carboidrati. Avvisare i genitori preventivamente in caso di Feste a scuola Attività fisica: poiché fa abbassare la glicemia, in palestra devono essere presenti alimenti per la correzione e indicazioni scritte per il trattamento Viaggi di istruzione: Non esistono motivi per escludere o scoraggiare la partecipazione di bambini con diabete alle gite scolastiche. Saranno da adottare le opportune organizzazioni.

26 MODULO PROPOSTO: Fattiva collaborazione di tutti i soggetti coinvolti in un percorso coordinato e organizzato famiglia scuola Servizio di diabetologia/ Associazione

27 Diritti garantiti Diritto della Famiglia di accedere alla scuola in orario scolastico per somministrare direttamente il farmaco Diritto dello studente a ricevere l assistenza appropriata Diritto della famiglia a chiedere, in caso di propria indisponibilità, che le istituzioni responsabili garantiscano la somministrazione di tali farmaci Diritto del personale scolastico (che si renda disponibile in forma volontaria alla somministrazione dei farmaci) a ricevere un adeguata formazione

28 La Famiglia È tenuta ad informare il personale scolastico che il figlio è affetto da diabete con lettera informativa e PIT (piano individuale di trattamento diabetologico) rilasciato dal servizio di diabetologia Partecipa agli incontri con personale sanitario e scolastico Fornisce eventuale schema di alimentazione personalizzata

29 Servizio di Diabetologia Pediatrica Stila e aggiorna il PIT (Piano individuale di Trattamento diabetologico) Informa la scuola del nuovo caso di diabete, e informa i genitori delle conseguenze della mancata comunicazione Fornisce ai genitori il PIT (piano individuale di trattamento diabetologico) da consegnare al Pediatra e al Dirigente scolastico Fornisce ai genitori la Lettera indirizzata al Dirigente Scolastico con le informazioni chiare sulla gestione a scuola Si rende disponibile alla formazione degli operatori sanitari e scolastici

30 LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Assicurano un esperienza scolastica serena L Ufficio Scolastico Regionale Diffonde le linee guida e controlla la loro attuazione

31 Il Dirigente Scolastico Riceve la segnalazione dalla Famiglia Organizza un incontro Scuola- famiglia- distretto per concordare modalità Organizza la formazione del personale scolastico in accordo con il Servizio di Diabetologia Pediatrica Individua luoghi adeguati per il trattamento Garantisce corretta conservazione farmaci Comunica alla famiglia il nominativo del responsabile della somministrazione dei farmaci Verifica la corretta esecuzione della procedura Controlla le scadenze e i rifornimenti delle scorte di farmaci

32 Il Personale scolastico Favorisce l inserimento del bambino Si adopera perchè partecipi a tutte le attività e sorveglia le giuste quantità, qualità del cibo ecc. Provvede alla corretta conservazione di cibi e materiali necessari Consente al bambino: di assumere spuntini, di effettuare controllo glicemia e terapia (se è in grado di farlo autonomamente) controllandolo In caso di bisogno, e se fa parte del personale addetto, che ha dato la propria disponibilità ed ha effettuato una specifica formazione, somministra l insulina, secondo le indicazioni del Piano individuale di trattamento diabetologico.

33 il personale scolastico Partecipa ai momenti di informazione/formazione organizzati per approfondire la conoscenza del diabete. Segnala alla famiglia eventuali variazioni comportamentali del bambino, adolescente e giovane (stanchezza, sonnolenza, brusche variazioni di umore). In caso di ipoglicemia grave (perdita di coscienza, convulsioni), somministra la fiala di Glucagone i.m. in custodia presso la scuola, secondo quanto prescritto nel Piano Individuale di trattamento. Attiva comunque e immediatamente il Servizio di Emergenza 118 e contatta la famiglia.

34 In classe Gli altri studenti devono essere opportunamente informati, sensibilizzati ed educati in merito.

35 Conoscere Cosa è il diabete?

36 IL DIABETE TIPO 1 In Italia 1 bambino su 1000 in età scolastica è affetto da diabete Tipo 1 o insulino-dipendente. Il diabete T1 è attualmente una malattia cronica. Il diabete in Puglia ha una incidenza di circa 12 esordi l anno ogni bambini di 0-14 anni, in costante aumento del 3.3 % ogni anno e con frequenza maggiore tra 5-10 anni. Il diabete non è: contagioso, ereditario o prevenibile. Il bambino con diabete ha le stesse potenzialità scolastiche dei suoi coetanei.

37 IL DIABETE DIABETE Caratteristiche Sintomi Terapia Livelli di insulina nel sangue assenti o ridotti per un processo autoimmune Giovane Età (5 15 anni), paziente magro Aumento della quantità urine Sete eccessiva Calo di peso Fame eccessiva Iniezioni di insulina 4 volte al dì oppure Microinfusore Alimentazione corretta Attività Fisica AUTOGESTIONE Livelli di insulina normali o aumentati Prevalente in età adulta e In persone obese e inattive Stanchezza Disturbi della visione Formicolio a mani e piedi Farmaci Dieta e Attività Fisica Insulina se insuccesso dopo alcuni anni

38 IL DIABETE E GLI INTERPRETI 1, 2, 3 1 INSULINA APRE SERBATOIO 3 2 DELLA CELLULA..

39 IL DIABETE INTESTINO SANGUE INSULINA Glucosio cellula cellula E il Pancreas endocrino, le cellula isole di Langherans, che produce insulina L Insulina consente al glucosio di entrare nelle cellule Il Glucosio nelle cellule produce

40 DIABETE MELLITO T 1 - ESORDIO ANAMNESI ALL ESORDIO DEL DIABETE Urine abbondanti, sete intensa, enuresi, Fame o inappetenza, dimagrimento di alcuni kg, Ridotto impegno nelle attività scolastica e sportiva, Prurito vulvare, piodermite Disturbi nel visus (annebbiamento) [Durata dei sintomi 1-2 settimane]

41 GLICEMIA: Valori normali mg/dl a digiuno IL DIABETE LA DIAGNOSI (ESAMI): Es. delle urine per la ricerca di zucchero ed acetone. Dosaggio della glicemia da prelievo venoso. URINE SANGUE Un valore di glicemia > 100 va ripetuto o indagato con esami specifici. Una glicemia a digiuno 126 mg/dl su due prelievi = DIABETE Una glicemia in qualsiasi momento > 200 mg/dl = DIABETE

42 IL DIABETE LA TERAPIA L alimentazione INSULINA L ATTIVITÀ FISICA Questo è il mio equilibrio

43 Insulina libera pmol/l Glicemia mg/dl VARIAZIONI DI GLICEMIA E INSULINEMIA NEL SOGGETTO NORMALE colazione pranzo cena :00 12:00 18:00 24:00 07:00 Tempo (ore) Hirsch et al. Diabetes Care, 1990

44 LIVELLI DI INSULINA IN SOGGETTO NON DIABETICO DURANTE 24 ORE Insulina Endogena PASTI COLAZIONE PRANZO CENA NOTTE

45 TERAPIA INSULINICA MULTI INIETTIVA Lantus o Levemir (Basale) = INIEZIONE I N S U L I N A Novorapid, Humalog, Apidra (Boli pre-pasto) CENA COLAZIONE PRANZO CENA

46 SEDI DI INIEZIONE SOTTOCUTANEO ROTAZIONE DEL SITO IL SITO VA SCELTO A ROTAZIONE DAL PAZIENTE 46 Siti comuni: addome, cosce, glutei, braccia

47 TERAPIA CON MICROINFUSORE Infusione sottocutanea continua di insulina Pompa con insulina cute Tessuto sottocutaneo

48 IL DIABETE LA TERAPIA L alimentazione INSULINA L ATTIVITÀ FISICA Questo è il mio equilibrio

49 E FACILE PERDERE IL CONTROLLO DEL DIABETE

50 Adattamento psicologico Il diabete come complessità dei cambiamenti

51 IL DIABETE L AUTOGESTIONE TARGET DI CURA: Glicemia a digiuno mg/dl 2 ore dopo pasto Glicemia mg/dl

52 IL DIABETE L AUTOCONTROLLO Glucometro L uso del glucometro per la misurazione della glicemia consente al medico di formare la famiglia ed il bambino ad una autogestione domiciliare per il controllo della glicemia, permettendo uno sviluppo biopsico-sociale adeguato e ritardando la comparsa delle complicanze microvascolari della malattia.

53 Diabete - Autogestione ÉQUIPE MULTIDISCIPLINARE (Pediatra diabetologo, Infermiere, Dietista, Psicologo) EDUCAZIONE TERAPEUTICA nozioni comportamenti attitudini relazioni all esordio successivamente ad ogni visita

54 Più del 98 % della cura viene fornita dal paziente o dalla famiglia che detiene il potere decisionale avvalendosi della collaborazione del contesto sociale Il compito dell equipe è di fornire educazione, competenze diabetologiche e sostegno psico-sociale E più probabile che i pazienti accettino modifiche dei comportamenti se scelti liberamente da loro o dalle loro famiglie, condivisi dal contesto sociale e utili nel raggiungere target di cura

55 identità CONDIVIDIRE LE RESPONSABILITA COMUNICAZIONE ADEGUATA FAR FRONTE ALLE EMOZIONI CONOSCENZE

56 Tutto ciò che il paziente e la sua famiglia porta con sé e con la sua malattia SENTIMENTI: paura, rabbia, tristezza, senso di impotenza IDEE, INTERPRETAZIONI, CAPACITA Agenda del paziente CONTESTO: storia del paziente e delle sue relazioni (famiglia, stato socio-economico e lavorativo, amici, scuola, sport..) ASPETTATIVE e DESIDERI: nei confronti della medicina e dei medici

57 LE EMOZIONI DI PAZIENTI E FAMIGLIE SONO PRESENTI SOPRATTUTTO: ALL ESORDIO PER LE LIMITAZIONI E RESTRIZIONI ALLO STILE DI VITA DURANTE I CAMBIAMENTI DI TERAPIA O DELLE FASI DELLA VITA ALLA COMPARSA DI COMPLICANZE ACUTE (IPO O IPERGLICEMIE ) NELLE RELAZIONI CON GLI ALTRI

58 IL DIABETE NELLA VITA REALE

59 LA SCUOLA

60 CATALDO TORELLI LO SPORT

61 GLI AMICI GLI AMICI

62 LA VITA Raggiungere il Giusto equilibrio

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64 IL DIABETE E LA SCUOLA Il livello medio di conoscenze del problema nella popolazione è scarso e non su basi scientifiche. La situazione è tale che i bambini con diabete finiscono per subire, soprattutto nelle attività di socializzazione (scuola, sport, attività ricreative, ecc ) gli effetti negativi di false conoscenze e pregiudizi con compromissione dello sviluppo affettivo e sociale.

65 IL DIABETE E LA SCUOLA I Bambini in età scolare trascorrono un terzo della loro vita attiva a scuola (Vita sociale). Si impone, quindi, un confronto permanente tra genitori, pediatri diabetologi, personale insegnante, medici scolastici, pediatri di famiglia e studenti al fine di migliorare la conoscenza del problema in ambito scolastico.

66 IL DIABETE A SCUOLA La perdita di questo equilibrio, così faticosamente raggiunto dalla famiglia, può determinare abbassamento dei valori di glicemia al di sotto del minimo normale (ipoglicemia: < 70 mg/dl) o innalzamenti della glicemia (iperglicemia: > 300 mg/dl). Solitamente queste reazioni vengono evitate somministrando spuntini adeguati tra un pasto e l altro, inoltre il medico ha educato il bambino e la famiglia a non saltare i pasti stabiliti, ad iniettare una dose di insulina adeguata per prevenire ipo ed iperglicemie ed a trattarle adeguatamente se si verificassero, occasionalmente, anche fuori dell ambito familiare.

67 IL DIABETE A SCUOLA Spesso un calo del rendimento scolastico, in bambini solitamente attenti e pronti, possono a volte essere i primi sintomi del diabete, associati a sete intensa, urine abbondanti e dimagrimento. Insegnanti attenti possono sollecitare l attenzione dei genitori, perché riconoscano i primi sintomi del Diabete nei bambini. Spesso la diagnosi iniziale è ritardata, anche dal Pediatra di famiglia, con conseguenze spiacevoli per le condizioni generali del bambino all ingresso in ospedale (KETOACIDOSI).

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70 L IPOGLICEMIA A SCUOLA SINTOMI IMPROVVISI CHE SI CURANO E SI RISOLVONO RAPIDAMENTE SINTOMI DI IPOGLICEMIA Freddo, Sudorazione Pallore Fame improvvisa e intensa Stanchezza, Debolezza, Distrazione, Sonnolenza Ipoglicemia Deterioramento delle capacità di scrittura, lettura e concentrazione Irritabilità, mal di testa, mal di pancia, nausea Ipoglicemia Visione offuscata, difficoltà a parlare Disturbi dell umore o del comportamento

71 L IPOGLICEMIA A SCUOLA Cause di ipoglicemia a scuola: Ritardo nell assunzione dello spuntino di metà mattinata Attività fisica inconsueta e/o non programmata Eccessivo ritardo nell assunzione dei pasti dopo insulina (nelle scuole in cui opera il servizio di refezione) Apporto insufficiente di carboidrati con i pasti somministrati a scuola (spuntini) e/o vomito successivo.

72 L IPOGLICEMIA A SCUOLA Cura immediata dell ipoglicemia: grammi di zucchero sciolto in bocca (2 3 cucchiaini). Mezza lattina di coca cola o aranciata 1 succo di frutta (125 grammi) 3 caramelle contenenti zucchero, che si sciolgano rapidamente. se la sintomatologia non si risolve si puo ripetere anche 2 volte dopo 5 10 minuti. il bambino deve stare seduto fino a scomparsa dei sintomi e osservato da un adulto. Dopo una ipoglicemia è utile anticipare lo spuntino con crakers o pane gr. se un pasto è previsto dopo molto tempo.

73 L IPOGLICEMIA GRAVE A SCUOLA I SINTOMI: PERDITA DI COSCIENZA E CONVULSIONI ACCOMPAGNATE DA STATO DI SOPORE PROFONDO. CHE FARE? controllare le convulsioni evitando che il bambino si faccia male SE DISPONIBILE SOMMINISTRARE GLUCAGONE CHIAMARE IL 118 Informare i genitori contemporaneamente.

74 L IPOGLICEMIA GRAVE A SCUOLA L ipoglicemia grave è un evento raro nella vita di un diabetico, ma può verificarsi, anche più raramente a scuola. Spesso le cause sono ritardi nel riconoscimento o nella cura di una ipoglicemia moderata o mancati spuntini, specialmente dopo Attività Sportive. I genitori possono portare a scuola il farmaco salva-vita (GLUCAGONE) che se somministrato risolve la crisi grave in pochi minuti.

75 L IPOGLICEMIA A SCUOLA L IPOGLICEMIA A SCUOLA: non considerando il disagio sociale, l ipoglicemia disturba la vita dei bambini e rende meno agevole il loro lavoro scolastico durante l evento. non compromette però il loro rendimento scolastico in generale. pertanto un ripetersi troppo frequente di ipoglicemie dovrà essere segnalato alla famiglia perché non venga usato in modo strumentale. L umana comprensione durante questi eventi eviterà inutili conflitti e servirà da esempio per una educazione civica dell intera scolaresca.

76 Obiettivi di apprendimento per il personale incaricato Cosa è il GLUCAGONE Come conservare il GLUCAGONE Quando usare il GLUCAGONE Come usare il GLUCAGONE 76

77 Kit d emergenza Contiene: 1 mg di polvere secca di glucagone (flacone) 1 ml di acqua per ricostituire (Siringa) 77 Sciogliere prima dell uso

78 Conservazione del Glucagone Luogo: come stabilito dal PIT (piano terapeutico individuale) Conservare a temperatura ambiente Data di scadenza: controlla Dopo miscelazione somministra quanto dovuto entro 1 ora 78

79 Quando somministrare il Glucagone Se autorizzato dal PIT e se lo studente mostra: Incoscenza, mancata risposta agli stimoli dolorosi Convulsioni Incapacità a mangiare o bere 79

80 Procedure: Agisci mmediatamente Se possible controlla la glicemia rapidamente Se in dubbio tratta comunque Poni lo studente in posizione di sicurezza su un lato evitando che si faccia male Il personale esperto identificato somministra il Glucagone in accordo con il PIT Una seconda persona chiama il 118, un parente, come indicato nel PIT. 80

81 Preparazione 1. Allontana il cappuccio del flaconcino di vetro che contiene la polvere secca 2. Rimuovi il cappucccio dalla siringa 3. Metti i guanti se disponibili 81

82 Miscela la Soluzione 4. Inietta interamente il liquido contenuto nella siringa nel flaconcino che contiene la polvere 5. Agita gentilmente fino a quando tutta la polvere è disciolta e la soluzione è chiara o trasparente.

83 Aspira la dose consigliata 6. Osserva la soluzione dovrebbe essere chiara e trasparente. 7. Aspira nella siringa la dose prescritta dal PIT, se < 20 Kg 0,5 cc (1/2 dose), oltre 20 kg 1 cc (la dose intera). 83

84 Inietta 8. Disinfetta il sito se possibile. 9. Inietta a 90 nell area disinfettata (puoi somministrare attraverso i vestiti se necessario) nelle sedi natiche cosce braccia 84

85 Dopo l iniezione 10. Fai passare minuti prima che lo studente riacquisti coscenza 11. Controlla la glicemia 12. Quando lo studente è sveglio ed in grado di bere somministra sorsi di bevande zuccherate 13. Incrementa la sommistrazione di zuccheri (pane o crakers) se tollerati (nausea o vomito possibili) 14. Guarda il PIT e registra glicemie e dose somministrata di glucagone 15. Attento a non pungerti con la siringa e riponi in contenitori appropriati 85

86 Considerazioni Il tempo di una completa ripresa può variare in rapporto al livello di ipoglicemia raggiunto ed alla durata dei sintomi prima del glucagone Alcuni segni e sintomi come il mal di testa possono persistere per alcune ore anche se la glicemia è soddisfacente E importante continuare a monitorare la glicemia e lo studente Lo studente può avere la necessità di andare in P.S. con il 118 per infusione di glucosio o a casa con i genitori 86

87 Non ti sorprendere se... Se lo studente non ricorda, è confuso o ha mal di testa La glicemia può essere molto alta (> 200) Possono esserci nausea e vomito 87

88 L IPERGLICEMIA A SCUOLA Evento che non richiede cure immediate SINTOMI DI IPERGLICEMIA SETE INTENSA NECESSITA AD URINARE SPESSO L iperglicemia non rappresenta un emergenza, ma questi disturbi vanno comunicati ai genitori, se ripetuti nel tempo, perché disturbano le attività scolastiche. Cause sono: l eccesso dei carboidrati nel pasto precedente, l insufficiente dose di insulina o malattie in corso, importanti emozioni che determinano stress.

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90 IL DIABETE A SCUOLA I COMPITI IN CLASSE: Se si presenta una crisi ipoglicemica somministrare zuccheri e consentire qualche minuto di recupero, in casi estremi (ipoglicemia grave) rinviare la prova. Se presente iperglicemia consentire di recarsi in bagno e bere acqua. Le necessità dei bambini con diabete non devono costituire un motivo per trattamenti troppo indulgenti o francamente di favore.

91 IL DIABETE A SCUOLA LE FESTE IN CLASSE: I bambini con diabete devono partecipare a tutte le occasioni di socializzazione scolastica. Informando i genitori dell orario e del tipo di alimenti che verranno assunti si potrà compensare con una dose adeguata al mattino. Non esistono cibi vietati ma è sempre possibile sostituire un alimento conservando lo stesso apporto di carboidrati. Inoltre i bambini con diabete hanno un maggior senso di responsabilità ed hanno imparato a fare una scelta opportuna della qualità e quantità di alimenti da assumere.

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93 IL DIABETE A SCUOLA LE GITE SCOLASTICHE: le gite scolastiche sono momenti di grande socializzazione per tutti, spesso investiti di desideri e aspettative che non vanno deluse. La gita scolastica, dopo una attenta programmazione che tenga conto degli orari e del tipo di pasti, può rappresentare per un bambino con diabete una esperienza utile per confrontarsi con i coetanei e sentirsi alla pari e per i compagni una occasione per conoscere di più del diabete. Le necessità dei bambini con diabete non devono costituire un ostacolo ad una vita sociale adeguata.

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95 IL DIABETE A SCUOLA L ORARIO CONTINUATO: LA DIETA DI BAMBINO CON DIABETE E SIMILE A QUELLA DI UN COETANEO MA CONTROLLATA NELLA QUANTITA DEI CARBOIDRATI E NEGLI ORARI E sempre possibile pianificare l alimentazione e la terapia insulinica per permettere di fruire dell orario prolungato. Molti bambini dopo i 10 anni praticano autonomamente il controllo glicemico e l iniezione di insulina. E opportuno permettere l ingresso a scuola dei genitori dei bambini più piccoli per l esecuzione della glicemia e dell iniezione dell insulina se necessario.

96 IL DIABETE A SCUOLA LO SPORT A SCUOLA: E sempre possibile pianificare l attività fisica a scuola, sull esperienza dei giorni passati, perché è sempre ad orario programmato, la famiglia ed il ragazzo possono adeguare sia gli spuntini che la dose di insulina. Se l attività fisica non è programmata è possibile assumere zuccheri o anticipare lo spuntino per evitare l ipoglicemia. L attività fisica è consigliata al giovane diabetico che necessita di insulina, è considerata un cardine fondamentale della terapia con dieta e farmaci.

97 IL DIABETE A SCUOLA Il Diabetismo : Il nuovo allenatore della squadra di basket mette il bambino in panchina perché viene a sapere del diabete. Un insegnante riprende pubblicamente uno studente con diabete: stai un po attento! Che ti succede hai la glicemia troppo bassa?. Un funzionario scolastico sconsiglia ad un ragazzo di frequentare una scuola più difficile a causa del suo diabete non controllato. I compagni di una ragazza di 13 anni attribuiscono al diabete la sua irritabilità ed emotività.

98 IL DIABETE A SCUOLA Il Diabetismo : A uno studente con diabete non viene consentito di far parte del gruppo scolastico teatrale. Una madre invita la figlia a non giocare dopo la scuola con quella ragazza diabetica. Ad un ragazzo durante una festa in classe viene detto dai compagni o/e dall insegnante: no tu non puoi mangiarli questi perché sei diabetico.

99 Ruolo del personale della scuola 1 Favorire il colloquio con i genitori. Promuovere incontri con i genitori, con la classe, magari con l aiuto di personale sanitario esperto. Organizzare lezioni e seminari in classe sul diabete coinvolgendo l alunno con diabete. Conoscere orario di pasti e spuntini.

100 Ruolo del personale della scuola 2 Imparare a riconoscere i sintomi precoci di ipoglicemia, avendo un atteggiamento rassicurante. Consentire il consumo di cibi contenenti zuccheri anche durante le lezioni in caso di ipoglicemia. Permettere di recarsi in bagno più spesso in caso di iperglicemia. Discutere con l alunno del suo problema al fine di guadagnare la sua fiducia.

101 Ruolo del personale della scuola 3 Consentire di avere a disposizione a scuola uno strumento per misurare la glicemia ed usarlo al bisogno. Verificare che l alunno abbia scorte di zuccheri da utilizzare per ipoglicemie o per attività fisica. Favorire la pratica dell attività fisica a scuola, sensibilizzandoli a praticarla anche al di fuori della scuola. Conservare una confezione di Glucagone che verrà somministrato da personale indicato in caso di ipoglicemia grave.

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