Il lavoro pastorale di Caritas diocesana

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1 Il lavoro pastorale di Caritas diocesana Caritas parrocchiali Per e con le Caritas parrocchiali cerchiamo di garantire un coordinamento, un confronto, un po di formazione, l organizzazione di incontri (l ultimo si è tenuto il 25 febbraio) e di convegni. Garantiamo inoltre la disponibilità ad incontrare i gruppi e le parrocchie ogniqualvolta lo richiedono. La Carovana della Carità è stata, negli anni scorsi, un tentativo originale di mettere a disposizione delle parrocchie un oggetto visibile (la Carovana, appunto) che richiamasse l attenzione di tutta la comunità parrocchiale all esigenza di creare, in ogni parrocchia, la realtà della Caritas parrocchiale. Inoltre abbiamo predisposto pannelli sulla Caritas parrocchiale, pannelli che ci vengono chiesti anche oggi dalle Caritas parrocchiali per il loro servizio di sensibilizzazione delle comunità. La Caritas di Reggio Emilia ha copiato in gran parte il nostro progetto, proponendolo alle proprie realtà parrocchiali. Leggendo la realtà attuale ed il fermento che si individua in tante realtà parrocchiali, viene da dire che forse lo strumento più efficace per raggiungere l obiettivo della creazione o del rafforzamento delle Caritas parrocchiali è stato ed è, purtroppo, quello della crisi economica in atto. Il 25 febbraio è iniziato il percorso formativo con e per le Caritas parrocchiali. Dall incontro sono emerse tante indicazioni, che abbiamo riassunto in 7 incontri da fare, il sabato mattina, da qui alla fine dell anno. L intenzione è quella di non farli sempre in Seminario o comunque a Carpi ma di fare un percorso itinerante in tutta la Diocesi. Servizio ai poveri A parte qualche colloquio diretto che fa il direttore, questo servizio e garantito, concretamente, soprattutto dalle Caritas parrocchiali e dai due centri di ascolto gestiti dalle associazioni Porta Aperta di Carpi e Mirandola, con le quali c è un costante rapporto di dialogo e collaborazione per la lettura dei dati e dei bisogni (vedi Osservatorio delle Povertà), per l impostazione di risposte a bisogni nuovi o emergenti, per gli aspetti formativi di operatori e volontari, garantiti anche in collaborazione con la delegazione Caritas regionale e con Caritas Italiana. Da quest anno, nel quale abbiamo iniziato ad ottenere (anche se con fatica ed in modo non uniforme) i dati del servizio offerto dalle parrocchie, è intenzione di Caritas diocesana erogare un contributo a tutte le parrocchie che offrono un servizio di ascolto e distribuzione di alimenti e siano disponibili a mettersi in rete con i centri diocesani: Caritas e i due centri di ascolto di Carpi e Mirandola. Centri di ascolto A livello diocesano, regionale e nazionale la Caritas ha il compito di promuovere i centri di ascolto delle povertà e dei bisogni, quello di coordinarne i servizi e quello di contribuire a formare operatori e volontari. I centri di ascolto costituiscono ovunque l aspetto operativo più importante, concreto e caratterizzante del

2 servizio pastorale diocesano Caritas. E per tale motivo che ai centri di ascolto ed al loro servizio vengono dedicate molte risorse ed attenzioni. Costituiscono quel servizio di prossimità senza il quale le comunità parrocchiali e diocesane perderebbero molta credibilità nella loro azione pastorale caritativa. Osservatorio delle povertà Il termine è forse un poco altisonante ma a partire dai primi anni 90 la nostra Caritas diocesana tra le prime in Italia assieme a quella di Modena ha tentato di fare, almeno una volta l anno, la lettura ed il commento dei dati provenienti dai due centri di ascolto diocesani (cui si sono aggiunti ultimamente quelli di Recuperandia). Da anni curiamo una semplice pubblicazione ed in collaborazione con Notizie convochiamo una conferenza stampa entro l inverno, durante la quale offriamo ai giornalisti ed a tutti coloro che sono interessati, tempestivamente, i dati dell anno precedente ed una loro prima lettura. Assieme alla delegazione regionale Caritas ed al Centro Culturale Ferrari di Modena ogni anno, in autunno, oltre alla lettura comparata dei dati dei centri di ascolto a livello regionale, tentiamo di proporre alcuni approfondimenti, di spiegare la permanenza di vecchie povertà o l emergenza di nuove. Lo facciamo attraverso una pubblicazione ed una giornata di convegno regionale a Bologna. Servizio Civile La nostra Caritas diocesana è spesso una delle realtà, in Regione, che ha i numeri più consistenti di giovani che fanno domanda e una di quelle che ottiene quasi sempre l approvazione dei progetti a livello nazionale. Purtroppo quest anno come noto, le date per l inizio del servizio si sono spostate da giugno in poi ed è stato rifiutato, per la prima volta, un progetto, che non è passato per soli 2 punti. Tanti i centri che negli anni scorsi hanno beneficiato del servizio civile Caritas: il centro di ascolto di Carpi, Recuperandia, la cooperativa sociale Il Mantello, gli oratori cittadini di Carpi e Mirandola, la casa famiglia Venite alla Festa, l Agape di mamma Nina, l Istituto Figlie della Provvidenza per le Sordomute Caritas diocesana assume in sé tutte le responsabilità e gli oneri : progettuali, selettivi, formativi, i rapporti con le sedi ed i centri operativi, i rapporti col livello regionale e nazionale Caritas Lavoro educativo e scolastico Vengono promossi ogni anno, assieme al Centro Missionario e all associazione Porta Aperta (Centro di Ascolto e Recuperandia) alcune proposte formative e laboratoriali per le scuole d infanzia, primarie e secondarie. Le proposte spaziano dai temi legati alla povertà a quelli sull immigrazione; dalla globalizzazione al lavoro minorile passando per la conoscenza dei paesi più poveri; dal non spreco alla sperimentazione pratica del recupero e riparazione di oggetti; dal superamento dei pregiudizi alla costruzione dell identità culturale. Campagna Zero poverty Quest anno abbiamo aggiunto anche una proposta formativa legata al tema delle povertà. Caritas Europa, in collaborazione con le Caritas nazionali, ha promosso, allo scopo, un'articolata campagna, intitolata "Zero Poverty Povertà Zero". Siamo chiamati a rafforzare la conoscenza dei fenomeni e delle storie di povertà e, nel contempo, a diffondere consapevolezza circa il fatto che l esclusione sociale

3 non è un destino ineluttabile, bensì un effetto di certi meccanismi sociali, economici e politici, che ogni uomo e ogni cristiano hanno il dovere di modificare. Settore ambiente e salvaguardia del creato. Recuperandia ha avuto il merito di essere, nel suo settore, un progetto pilota a livello sia regionale che nazionale. Il progetto è stato presentato a convegni nazionali di Caritas Italiana e sono venute delegazioni di Caritas diocesane da tutta Italia (da Isernia a Trento passando per Rieti e per molte Caritas dell Emilia Romagna) per studiare il progetto e copiarne in alcuni casi persino il nome. Roma e Ravenna sono le ultime due realtà che ci hanno contattato proprio in questi giorni per visitare e copiare il nostro progetto. La nostra Diocesi, assieme ad altre decine di diocesi italiane, soprattutto del Nord Italia, partecipa da anni alla Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita. In accordo con Vescovo e con l Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro è la Caritas diocesana che fino ad oggi ha garantito la partecipazione alla Rete. Questo anche e soprattutto perché è stata Caritas diocesana a promuovere il progetto e la realtà di Recuperandia, centro di educazione al recupero e riuso degli oggetti e magazzino dell usato a servizio di tutti e soprattutto dei più poveri. Caritas e associazione Porta Aperta, che gestisce concretamente il progetto Recuperandia, hanno poi dato vita nel corso dell ultimo anno, ad un coordinamento tra le Caritas di Carpi, Modena e Reggio Emilia ed i rispettivi progetti: Recuperandia, Il Capannone e Nuova Mente. Oltre al confronto operativo ed allo scambio di idee progetti ed oggetti, il coordinamento darà vita quest anno a 3 iniziative formative: a marzo a Reggio Emilia si terrà una serata sul tema del lavoro e del recupero solidale ; ad aprile maggio a Carpi faremo un workshop con le scuole sul tema degli stili di vita; a maggio giugno a Modena si terrà una fiera dell usato. Annualmente collaboriamo con l Ufficio Pastorale sociale e del Lavoro nell organizzazione della Giornata per la Salvaguardia del Creato nel mese di settembre. Prestito della speranza. Fin dall inizio abbiamo aderito alla proposta CEI ABI ed abbiamo partecipato agli incontri nazionali. Abbiamo contattato le banche locali aderenti all accordo, abbiamo incontrato le famiglie in difficoltà, abbiamo istruito le domande, poche a causa dei criteri molto restrittivi che sono stati indicati a livello nazionale. In questi giorni ci sono due novità: la prima riguarda un incontro nazionale, il 19 gennaio, nel quale dovrebbero esserci indicati nuovi e meno restrittivi criteri di accesso al prestito da parte delle famiglie in difficoltà. La seconda riguarda la richiesta di confronto e collaborazione proveniente dalla nuova operatrice del Microcredito della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Elena Po, avvenuta proprio in questi giorni. L obiettivo è quello di conoscere l uno ciò che fa l altro, per offrire alla città un servizio più completo e senza sovrapposizioni. 5 per ora i prestiti (di cui uno non sta pagando).

4 Settore internazionale ed emergenze E compito specifico della Caritas diocesana raccogliere offerte e contributi in occasione di terremoti, alluvioni, carestie, guerre ed emergenze di diversa natura che avvengono in tutto il mondo. In questi casi solitamente ci limitiamo a divulgare con tempestività i comunicati, attraverso l Ufficio per le Comunicazioni sociali (Notizie e Sito diocesano) e tramite il sito Caritas. Le offerte raccolte sono integralmente versate, in tempi rapidi, a Caritas Italiana, che in alcuni casi gestisce direttamente i fondi raccolti ed in altri casi lo fa in collaborazione con Caritas Internazionalis e con le Caritas nazionali dei paesi colpiti dalle calamità. La storia e gli accadimenti avvenuti a partire dagli anni 90 in alcuni paesi della penisola balcanica hanno costituito una novità in questo settore. Molte Caritas diocesane, tra cui la nostra, da sole o in collaborazione con altre Caritas diocesane, con Caritas Italiana ed ONG (nel nostro caso RTM) hanno avviato e mantenuto per anni gemellaggi, collaborazioni, raccolta di fondi, invio di persone per periodi più o meno lunghi. Nel nostro caso abbiamo avuto rapporti continuativi e significativi soprattutto con Croazia, Albania e Kosovo. Proprio con questi tre paesi vi è la possibilità quest anno, grazie ad un progetto europeo denominato Youth in action Gioventù in azione, grazie alla collaborazione con RTM e grazie ai contatti che abbiamo mantenuto in questi anni coi tre paesi, di favorire lo scambio di giovani dei 4 paesi, che avranno la possibilità di visitare gli altri paesi, di incontrare altri giovani e di conoscere alcune attività presenti in questi paesi, tra le quali quelle di Caritas ed opere ad essa collegate. La Caritas di Zara in Croazia, ci ha visitati pochi giorni fa, dopo aver incontrato l Associazione Papa Giovanni XXIII e Caritas Italiana. Ha visitato, in particolare, Recuperandia e le nuove strutture della Coop Nazareno. L Ufficio pastorale è poi impegnato e coinvolto in numerosi rapporti con diversi soggetti esterni che individuano nella Caritas diocesana il primo interlocutore per confrontarsi in merito a progetti, proposte, richieste di collaborazione. Amministrazioni comunali, amministrazione provinciale, Lion s, Rotary, Coop Estense, Rock no war, sono solo alcuni tra i soggetti che hanno contattato ultimamente Caritas diocesana. L ufficio pastorale, non avendo una propria struttura operativa, individua poi il soggetto o i soggetti che a livello diocesano meglio possono rispondere alle richieste o che hanno le strutture necessarie per gestire collaborazioni o progetti. Con Porta Aperta di Carpi c è da sempre un rapporto privilegiato, sia per il ruolo da me ricoperto anche nell associazione, sia perché è il soggetto che gestisce le opere segno principali: il centro di ascolto e Recuperandia. Da sempre fanno parte del Consiglio Caritas anche un rappresentante di Agesci, uno di AC ed uno del Movimento Terza Età, nonché un rappresentante della parrocchia/zona pastorale di Mirandola. Da alcuni anni collaboriamo con l Ufficio diocesano per l ecumenismo e il dialogo e con AC adultissimi per promuovere attività, incontri per il dialogo ecumenico, momenti di preghiera interreligiosi: l ultimo si è tenuto nella parrocchia di San Nicolò il 21 novembre scorso, il prossimo si terrà il 23 gennaio nella Chiesa di Santa Chiara. Caritas diocesana ha contribuito in maniera determinante alla nascita, alla crescita o allo start up di alcune realtà, di alcune opere segno presenti in Diocesi: Coop Il Mantello, Coop Bottega del Sole, Centro Multimedia, Coop Eortè. Continuerà a farlo anche in futuro, se e laddove sarà necessario o anche solo opportuno.

5 Confronto con le altre Caritas diocesane della Regione e rapporto con Caritas Italiana, anche attraverso la partecipazione ai diversi gruppi proposti. Il lavoro informativo, attraverso il sito, Informacaritas, articoli ed approfondimenti sul settimanale della Diocesi costituiscono altri servizi della Caritas diocesana. Il coordinamento delle opere socio assistenziali e caritative della Diocesi è il compito più difficile e disatteso, soprattutto a causa del fatto che ogni realtà è sostanzialmente autonoma ed autoreferenziale e non riconosce nella Caritas diocesana il soggetto cui fare riferimento, avendone altri, sia a livello diocesano che sul piano civile. Caritas costituisce un riferimento preciso per giovani, volontari, studenti che intendono fare tesi, ricerche su povertà e bisogni, giornalisti, associazioni di volontariato Stefano Facchini

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