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1 Visita di Studio Towards a Plurilingual Society: the Andalusian Foreign Language Educational System Terminata la Visita di Studio a Huelva ( ) in Spagna ( maggio 2011) da parte della Prof.ssa Viggiani Michelina nell ambito del Programma Trasversale all interno del Programma di Apprendimento Permanente(LLP ). Queste alcune delle sue considerazioni finali relative all attività svolta tratte dal suo Rapporto Finale: 1. Attività di preparazione svolte prima della visita: Le attività di preparazione prima della visita sono iniziate abbastanza presto con di scambio con la coordinatrice che si è dimostrata molto efficiente non solo nell organizzazione della visita di studio ( informazioni sui partecipanti, su come raggiungere Huelva, l hotel, il programma della visita ecc.) ma per tutta la sua durata. Sulla piattaforma Moodle del C.E.P., il Centro del Profesorado de Huelva, sono stati inseriti materiali e informazioni utili alla conoscenza del sistema scolastico educativo e del Piano di promozione del plurilinguismo in Andalusia e ciò ha permesso a ciascuno di noi 15 partecipanti di prepararci in modo più responsabile alla esperienza che avremmo vissuto. E stata anche aperta un apposita classe virtuale di cui ciascuno ha ricevuto username e password personale per poter comunicare, inviare le presentazioni personali e quelle del proprio sistema educativo con particolare riferimento al tema della visita. Relativamente a questa presentazione che ha seguito un Template inserito sulla piattaforma devo dire di avere studiato (Quaderni di Eurydice ) e ricercato esempi di nuovi approcci metodologici ( CLIL) che avrebbero offerto motivo di confronto e di crescita. 1. Tema della visita in riferimento alla situazione del Paese ospitante e a quella italiana: 1 / 7

2 Quale insegnante di lingua inglese sempre attenta a cogliere le innovazioni e le sperimentazioni in una ottica plurilingue e a rispondere alle nuove richieste della scuola, questa visita di studio mi è subito sembrata di grande interesse per i contenuti proposti perché alquanto simili e vicini a quelli della politica formativa italiana. Il tema della visita di studio Insegnamento e Apprendimento linguistico, infatti, mi offriva e mi ha offerto l opportunità di conoscere e familiarizzare con le esperienze di scuole bilingui nelle regione spagnola dell Andalusia così da ottenere una visione più approfondita del sistema scolastico andaluso riguardo allo studio delle lingue straniere, all organizzazione del piano del plurilinguismo e alla metodologia CLIL. Quest ultima, in particolare, ha sollecitato il mio interesse visto che in Italia la nuova Riforma ne obbliga l introduzione. Dai vari rapporti da parte delle autorità competenti, dalle relazioni e presentazioni di docenti, dalle visite effettuate presso le scuole, diversi sono risultati i punti in comune con il mondo scolastico andaluso quali : - la carenza di docenti non di lingua qualificati che conoscono la lingua straniera, - la difficoltà degli alunni nell uso della lingua straniera ( non presente nei paesi anglosassoni o in quelli del Nord Europa), - l avvio dello studio della lingua straniera fin dalla scuola dell infanzia anche se la scelta della lingua è più varia( non principalmente inglese). Di grande interesse è risultato il coinvolgimento diretto dell amministrazione scolastica regionale nel supportare il progetto delle classi plurilingue in cui viene attuata la metodologia CLIL. La presenza nelle scuole di Assistenti di Lingua, in compresenza con il docente interno, reclutati attraverso varie fonti : CIEE Council on International Educational Exchange, Ministry of Education of Spain, Regional Education Department, Comenius Programme, garantisce sostegno al docente non di lingua che rivela poca padronanza nell uso della lingua straniera sia nella preparazione dei materiali che nella conduzione della classe e lo stimola all acquisizione della lingua 2. Questi Assistenti, native speakers della L2, studenti universitari e/o neolaureati, trascorrono 8 mesi in Spagna con uno stipendio di 700 al mese, sono portatori di idee e tecniche diverse, sono mediatori di lingua e cultura all interno della scuola e della comunità locale e territoriale. Anche noi non siamo nuovi alla figura dell assistente, Comenius in particolare, ma, per 2 / 7

3 esperienza personale, devo ammettere che, purtroppo, non sempre si è fortunati nell avere la possibilità di poterne usufruire e/o di ricevere quello giusto e per un periodo così lungo. Degni quindi di particolare ammirazione ed emersi nell incontro con i responsabili della politica scolastica sono lo sforzo e l impegno della regione andalusa nel reperire un numero di più di mille assistenti ogni anno così come nel favorire altre iniziative a favore dei docenti che si propongono per l insegnamento CLIL : la possibilità di stage all estero, di language camps, di scambi sia di docenti che di alunni. Queste ultime sono anche le direttive e le indicazioni che il nostro MIUR sta perseguendo e favorendo anche se non sempre, visti i tagli che la scuola sta subendo, di facile attuazione data la mancanza di motivazione da parte di molti docenti che non vedono ripagati ( sia a livello morale che economico) i notevoli sacrifici che quotidianamente affrontano. Inoltre non dimentichiamo che molti degli insegnanti italiani hanno studiato solo a livello scolastico la lingua straniera per cui non si può pensare né credere che apprenderla sia cosa semplice e immediato il raggiungimento del livello richiesto. Il MIUR ha scelto di assegnare l insegnamento della materia ai docenti di disciplina non linguistica in quanto ritiene più semplice apprendere una lingua che non un contenuto specialistico. Perché però non utilizzare le competenze interne degli insegnanti di lingua come in Spagna quale supporto al docente non di lingua? Da noi non compresenza ma affiancamento. Perché non formare anche gli insegnanti di lingua all insegnamento di altre discipline visto che, per esempio, molti di noi insegnanti di lingua straniera possiedono titoli e lauree che lo consentono? Non è stato già mortificante e dequalificante studiare 3 lingue per insegnarne una sola per anni? Ovviamente in altre realtà come l Austria e la Germania il problema è facilmente risolvibile dal momento che tutti i docenti insegnano almeno due discipline. Interessante sono risultati anche l uso del Portfolio delle lingue che inizia fin dall età di 4 anni per proseguire fino al termine della secondary school ( 4 diversi portfolio); la suddivisione dell insegnamento delle lingue in 3 fasi : language awareness( CL), language anticipation, CLIL; la creazione del loro materiale d insegnamento presentato in occasione della plurilingual fair ; il supporto dei CEP nella formazione dei docenti. 3 / 7

4 1. Specificare il valore aggiunto europeo dell attività di formazione in relazione alle opportunità di crescita professionale disponibili nel nostro Paese: Nel panorama italiano dove le occasioni di aggiornamento, quelle vere, vanno continuamente ricercate e per lo più personalmente finanziate ( ne ho esperienza più che trentennale ), le occasioni e le opportunità che i programmi comunitari mi hanno offerto (PEC, Lingua B, Socrates, Arion) e mi offrono ( Comenius, ETwinning, Gioventù in azione, visite di studio ecc.) sono altamente valide, significative ed uniche per la mia crescita culturale, professionale e umana. La partecipazione a questa visita di studio che mi ha permesso di: 1. vivere in una realtà plurilingue con 15 colleghi provenienti da 10 diversi paesi europei ( Germania, Belgio, Austria, Turchia, Romania, Slovenia, Repubblica Ceca, Polonia, Bulgaria, Italia, Olanda) e dai ruoli più vari ma principalmente impegnati nei centri di formazione docenti ( strutture non presenti in Italia ), 1. scambiare idee e condividere con loro esperienze, 2. verificare sul campo e prendere parte ad esperienze scolastiche dell Andalusia 3. ascoltare e parlare con funzionari statali sul sistema educativo e sulla politica delle lingue in Andalusia e conoscere i cambiamenti in atto, le risorse, le strategie, i progetti, i programmi e le organizzazioni coinvolte e impegnate nel raggiungimento di livelli di efficienza 4. rendermi conto dell impegno, del coinvolgimento e degli investimenti del governo andaluso nell uso delle TIC, delle LIM e della metodologia CLIL 5. arricchire le mie competenze linguistiche e interculturali 6. avviare relazioni con i colleghi per eventuali partenariati è stata un esperienza ricca di stimoli e di opportunità future in una dimensione sempre più europea e multiculturale. 9. Indicare la ricaduta che l esperienza potrà avere: - sull organizzazione dell istituto/ente di appartenenza: 4 / 7

5 Quanto appreso e ricavato dalla visita di studio sarà oggetto di condivisione, confronto e valutazione da parte di tutto il personale scolastico. Essendo già prassi quotidiana nell attività didattica del mio istituto l uso delle TIC e delle LIM nello studio delle lingue straniere e dallo scorso anno l avvio di qualche mini-sperimentazione CLIL nelle prime classi, sarà certamente di grande conforto e supporto la presentazione delle politiche e delle esperienze in atto in un altro paese europeo. I modelli acquisiti costituiscono un Know-how reiterabile e fruibile per tutto il personale dell Istituto dal momento che riguardano aspetti didattici, metodologici e organizzativi. L apertura ad influenze ed idee esterne migliorerà e faciliterà il processo di integrazione europea, offrirà l opportunità di sviluppare partenariati e cooperazione con scuole di altri paesi aumentando il prestigio per l istituzione e per il paese nella regione e in tutto il mondo conferendole una dimensione europea, innovativa e multiculturale. - sulla professionalità del personale dell istituto/ente di appartenenza: - Darà ai docenti la possibilità di conoscere le opportunità che l UE offre per il loro aggiornamento - Promuoverà nuovi metodi e approcci nell insegnamento delle varie discipline attraverso la lingua straniera - Favorirà la partecipazione dei docenti candidati CLIL a corsi di lingua in Italia e all estero - Fornirà la comprensione del contesto politico, istituzionale, culturale, educativo europeo nello spirito del multiculturalismo - Rinforzerà la creatività e l innovazione - Svilupperà lo spirito di gruppo e la comunicazione tra docenti, studenti, istituzioni educative nel costruire una valida cittadinanza Europea. - sul curricolo di studi: Si potrà pensare ad inserire ed attivare più percorsi pluridisciplinari in lingua usufruendo all inizio della disponibilità di colleghi di lingua straniera nell attesa che attraverso progetti ministeriali, regionali e locali gli insegnanti delle altre discipline si avvicinino alla lingua straniera. Inoltre i vari consigli di classe potranno proporre la partecipazione a partenariati quali E-twinning, Comenius ecc.. Soprattutto nel mio corso linguistico in cui annualmente si lavora per l area di progetto si potrà utilizzare la metodologia CLIL. 5 / 7

6 - sulla utilizzazione delle lingue europee nell istituto/ente di appartenenza 10. Ho sempre ritenuto la pluralità linguistica una priorità che purtroppo non sempre è stato facile ed è facile attuare nell ambito del mio istituto, così come credo in tanti altri, per una serie di questioni burocratiche e legislative che spesso ostacolano lo studio di più lingue.il corso linguistico prevede già di per sé lo studio di 3 lingue che comunque sono supportate anche da progetti POF, PON, POR e da progetti europei, ma negli altri corsi, finite le sperimentazioni, è studiata una sola lingua come prevede il curricolo nazionale. Ovviamente anche in questo caso si fa riferimento a progetti che possano coinvolgere un numero di alunni adeguato. Lo stesso dicasi per i docenti che, in questi ultimi anni in modo particolare, si stanno avvicinando sempre di più all uso dell inglese ( TIC, LIM,CLIL) anche se con perplessità e difficoltà. Certamente questa esperienza non potrà se non stimolare in modo positivo tutto lo staff scolastico a perseguire l obiettivo di entrare sempre più a far parte della comunità europea attraverso le lingue, anche nella speranza di poter usufruire e godere di esperienze linguistiche così valide e significative. 13. Indicare se e in che modo lo scambio di informazioni e di esperienze fra i partecipanti alla visita di studio possa contribuire ad attuare quella azione formativa di qualità di cui alla Relazio ne sui futuri obiettivi concreti dei sistemi di istruzione e formazione adottata dal Consiglio europeo dell Istruzione (documento reperibile all indirizzo: ). In riferimento alla relazione citata ritengo che sono diversi i punti affrontati nel corso di questa visita di studio che contribuiscono all attuazione dell azione formativa di qualità. Essi rientrano in particolare nell ambito degli obiettivi 10 p.11 e 22 p. 23 anche se, indirettamente, altre raccomandazioni della commissione sono state considerate quali il favorire la mobilità degli studenti e degli insegnanti, il rendere attrattivo il processo di apprendimento ( esperienze didattiche con l uso delle LIM, notebook, blended learning ecc. ).. La visita di studio che implica mobilità e formazione racchiude già in sé quanto si recita al punto 11: migliorare la formazione degli insegnanti e dei formatori. 6 / 7

7 L incontro con persone provenienti da paesi, istituzioni e realtà diverse, con ruoli e competenze diverse mi ha permesso di conoscere nuove prassi didattiche, di acquisire informazioni sulle nuove politiche scolastiche andaluse e di altri paesi e di riflettere sulla mia. In merito alla formazione dei docenti constatare la presenza di numerosi centri di formazione sia in Andalusia( CEP) che in altri paesi europei che li supporta è stato di grande utilità.. I contatti stabiliti tra colleghi si riferiscono proprio a questo ambito di intervento. Inoltre l incontro con docenti impegnati nelle scuole bilingui e nell uso della metodologia CLIL, la preparazione evidenziata nel lavoro da loro svolto e l entusiasmo e la passione nel motivare gli alunni mi ha convinta ancora di più che formazione e miglioramento vanno di pari passo. Relativamente al punto 23 : L insegnamento delle lingue straniere principale argomento della visita di studio ho potuto constatare come anche in Spagna, in via sperimentale in alcune scuole ma non ancora curriculare in tutte, si segue l indicazione contenuta nella relazione della commissione riguardo all introduzione precoce dell apprendimento delle lingue ( esperienza presso l ultima classe di una scuola materna in lingua francese) così come quella della presenza di assistenti di madrelingua nelle scuole elementari prima e nelle secondarie poi anche per produrre materiali ( esperienze dirette presso questi tipi di scuole). In particolare la loro presenza è indispensabile nelle scuole dove si applica il bilinguismo. Valida anche la combinazione L1, L2, TIC e CLIL. In allegato alcuni documenti 7 / 7

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