LA PROGRAMMAZIONE NEL MINIBASKET

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1 LA PROGRAMMAZIONE NEL MINIBASKET Avere conoscenza di troppe cose è una vera e propria malattia, il diretto e immediato frutto della troppa conoscenza è l inerzia, l incapacità di utilizzare tali conoscenze. (Y.Dostoevskij).

2 PERCHE PROGRAMMARE? è una competenza dell Istruttore! L ISTRUTTORE OSSERVA L ISTRUTTORE PARTECIPA L ISTRUTTORE COMUNICA L ISTRUTTORE COINVOLGE L ISTRUTTORE MOTIVA L ISTRUTTORE PENSA L ISTRUTTORE ORGANIZZA L ISTRUTTORE PROGRAMMA L ISTRUTTORE VIVE E FA VIVERE IL MINIBASKET

3 COSA PROGRAMMARE? è il senso di ciò che facciamo! Il valore educativo della nostra azione Il progetto pedagogico di riferimento Le procedure operative I contenuti e i metodi Le conoscenze, le abilità, le competenze

4 Il valore educativo della nostra azione. è un valore che va riconosciuto è l elemento su cui si fonda la programmazione è un problema di coscienza personale!

5 Il progetto pedagogico di riferimento. centralità della persona modello neocognitivo crescita in tutti gli ambiti pensiero, emozione e azione giocosport educativo e formativo situazione di apprendimento ideale emozione, scoperta e gioco conoscenze, abilità e competenze progetto educativo del minibasket di chi insegna e di chi apprende

6 Saper Insegnare. Conoscere e governare la teoria e la metodologia dell insegnamento e dell allenamento delle attività motorie e sportive. Saper trasmettere le conoscenze Far apprendere abilità Accompagnare l acquisizione delle competenze Saper Programmare l Insegnamento. Condividendone valori e principi fondanti!

7 Le procedure operative : FASI della programmazione. RIPIANIFICAZIONE FINALITA GENERALI VALUTAZIONE ANALISI SITUAZIONE INIZIALE OBIETTIVI SPECIFICI DEFINIZIONE OBIETTIVI SCELTA MEZZI E STRUMENTI SCELTA E ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI SCELTA E ORGANIZZAZIONE DEI METODI

8 Le domande che aspettano risposte. Chi sono e come sono i miei allievi? ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALE Dove voglio portarli? Quali competenze possono raggiungere? DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI Cosa devo far fare? Come devo fare? Cosa mi serve? SCELTA ED ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI SCELTA ED ORGANIZZAZIONE DEI METODI SCELTA DEI MEZZI E DEGLI STRUMENTI Cosa devo osservare? VALUTAZIONE (IN CORSO E FINALE)

9 Le procedure operative : dalla programmazione alla lezione. La programmazione Generale Definizione del progetto educativo-motorio Il modello Annuale Periodica Definizione degli obiettivi Ripartizione degli obiettivi in sottoperiodi Linee Guida come riferimento Della lezione Preparazione della lezione

10 I contenuti della programmazione. LE CAPACITA SENSO PERCETTIVE GLI SCHEMI MOTORI DI BASE LE CAPACITA MOTORIE LA CAPACITA DI GIOCO I FONDAMENTALI DI GIOCO COME STRUMENTI EMOZIONE CONOSCENZE SCOPERTA ABILITA GIOCO COMPETENZE

11 Alcuni consigli utili. PARTIRE DAI BISOGNI DEI BAMBINI CONOSCERE E CONDIVIDERE LE LINEE GUIDA DEL SETTORE DEFINIRE I TRAGUARDI DI COMPETENZA DEI PROPRI GRUPPI DI ATTIVITA INDIVIDUARE IL PERCORSO D INSEGNAMENTO SIA SUL PIANO ORIZZONTALE CHE SU QUELLO VERTICALE PIANIFICARE SEQUENZE DIDATTICHE PROGRESSIVE ORGANIZZARE LE AZIONI PROGRAMMATE VIVERE IL MINIBASKET CHE SI INTENDE DESCRIVERE... E STUDIARE! (AGGIORNARSI COSTANTEMENTE)

12 ERRORE CORREZIONI E RINFORZI

13 PAROLA CHIAVE

14 PERCHE I BAMBINI FATTORI INTERNI Timidezza Ansia Paura Scarsa attenzione Scarsa motivazione Carenze senso percettive Carenze a livello motorio SBAGLIANO? FATTORI ESTERNI Errata spiegazione da parte dell istruttore Presenza dei genitori o del pubblico Inadeguatezza della proposta

15 Esempio di una situazione LA SPIEGAZIONE POSIZIONE INFORMAZIONE VERBALE DIMOSTRAZIONE

16 CORREZIONE CORREZIONE DIRETTA Gli errori compiuti vengono mostrati e spiegati immediatamente e vengono dati i consigli e le istruzioni necessarie su come deve cambiare l esecuzione nella successiva ripetizione dell esercizio CORREZIONE INDIRETTA Si utilizzano dei mezzi esterni che agiscono sull atleta in modo tale da portarlo a correggere l errore tali attrezzi possono essere Attrezzi di forma diversa, allegggeriti ecc Posso variare le informazioni sensoriali Posso abbassare l asticella

17 A PROPOSITO DI INFORMAZIONI VERBALI FEEDBACK ESTRINSECO Informazione sensoriale proveniente da una fonte esterna in aggiunta a quella che normalmente si ottiene dall esecuzione dei movimenti (cioè feedback intrinseco) viene detto anche feedback aggiuntivo

18 FEEDBACK ESTRINSECO Conoscenza dei Risultati Informazione aggiuntiva di solito di tipo verbale, che viene fornita al termine dell esecuzione dell azione e dà indicazioni sulla misura in cui è stato eseguito correttamente il movimento desiderato o è stato raggiunto un dato obiettivo ambientale Se la CR fornisce la stessa informazione già veicolata dal feedback intrinseco, che gli individui possono rilevare e interpretare autonomamente, essa è di poco valore e può essere a volte irritante

19 FEEDBACK ESTRINSECO Conoscenza della prestazione Informazione aggiuntiva che fornisce informazioni riguardo alla qualità dell esecuzione motoria. informa gli allievi sui loro progressi, generalmente fa si che si esercitino con maggiore impegno CP può creare dipendenza che induce gli individui a fare affidamento in modo eccessivo sul feedback, provoca un peggioramento della prestazione quando viene eliminato il feedback

20 RIASSUMENDO SE DECIDIAMO DI FORNIRE UN FEEDBACK DOVREMMO FARE ATTENZIONE A. Quali informazioni deve contenere Quante informazioni deve contenere Quanto precisa dovrebbe essere l informazione Con quale frequenza dovrebbe essere fornito

21 Che cosa avresti potuto fare per? Come mai secondo te non sei riuscito a? Cosa è successo? Maggiore è l interattività migliori sono le capacità di riflettere dei ragazzi che quindi possono arricchire le strategie e le analisi del controllo dei propri processi di apprendimento

22 CHI CORREGGERE? IL SINGOLO O IL GRUPPO?

23 RINFORZO POSITIVO Evento che segue la risposta di un individuo e che aumenta la probabilità che tale comportamento venga ripetuto in circostanze simili

24 Bravo ma...

25 RINFORZO NEGATIVO Evento che segue la risposta di un individuo e che consiste nella rimozione di uno stimolo spiacevole incrementando in tal modo la probabilità che la persona ripeta in futuro la stessa risposta in circostanze simili

26 INDICAZIONI DIDATTICHE PEDAGOGICHE Non farsi influenzare da modi di pensare non scientifici: l approccio positivo è fortemente confermato dalle sperimentazioni Con i giovani utilizzare più osservazioni e feedback positivi che rimproveri e feedback negativi Non apprezzare un azione e criticarne un altra (va bene ma)

27 GESTIONE DELLA DISCIPLINA Problema non personale ma professionale L istruttore dovrebbe: Specificare le regole di comportamento e la loro funzione Mantenere un atteggiamento coerente nel rispettare e nel far rispettare le regole

28 Durante le attività motorie e sportive problemi disciplinari si verificano più facilmente nei momenti di inattività per: attesa del proprio turno spostamenti degli attrezzi tempi lunghi di spiegazione attività o giochi ad eliminazione attenzione eccessiva dell'insegnante su singoli ragazzi attività poco motivanti, proposte troppo facili o troppo difficili (Fonte L. Bortoli)

29 INDICAZIONI DIDATTICHE PEDAGOGICHE SE SI UTILIZZANO RIMPROVERI Essere sicuri che i ragazzi possiedano le abilità necessarie Specificare il comportamento indesiderato, il perché non va bene il comportamento richiesto Non perdere il controllo

ERRORE, CORREZIONI E RINFORZI

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