Dipartimento Ambiente e Risorse Naturali Servizio Ambiente Ufficio Sviluppo sostenibile e Agenda 21

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1 Dipartimento Ambiente e Risorse Naturali Servizio Ambiente Ufficio Sviluppo sostenibile e Agenda 21 PROGETTO REBIR RISPARMIO ENERGETICO, BIOEDILIZIA, RIUSO APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA PER L EDILIZIA SOSTENIBILE IN TOSCANA Risultati dell attività del gruppo di lavoro per la messa a punto di un Regolamento tipo per l edilizia sostenibile 1

2 AUTORI E COLLABORAZIONI IMPOSTAZIONE METODOLOGICA ED ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO PROVINCIA DI LUCCA - SERVIZIO AMBIENTE Roberto Pagni, Dirigente Dipartimento Servizio Ambiente Giovanni Coco Debora Brogi Ornella Munetti Nicola Mosaico AMBIENTE ITALIA S.R.L Orsola Bolognani Progetto cofinanziato dalla Regione Toscana PARTNER DEL PROGETTO Camera di Commercio di Lucca Istituto Nazionale di Bioarchitettura Sezione di Lucca Environment Park SpA di Torino SEVAS - Società Elettrica Valle del Serchio Si ringraziano, per aver partecipato alle riunioni del gruppo di lavoro: - Regione Toscana Direzione Generale della Presidenza, Settore Strumenti della Valutazione e dello Sviluppo Sostenibile, Arch. P.Novelli - Comuni di Altopascio Servizio Urbanistica/Edilizia, Arch. L. Flosi - Comune di Capannori Servizio Urbanistica/Edilizia, Arch. S. Modena - Comune di Montecarlo Servizio Urbanistica/Edilizia, Arch. L. Flosi - Comune di Porcari Servizio Urbanistica/Edilizia, Arch. A. Gherardi - Ordine degli Architetti della provincia di Lucca, Arch. R. Collodi - Collegio dei Geometri della provincia di Lucca, Geom. P. Lucchesi - Ordine degli Ingegneri della provincia di Lucca, Ing. G. Iacopetti - Istituto Nazionale di Bioarchitettura Sezione di Lucca, Arch. R. Collodi Si ringrazia, in particolare, per aver fornito contributi e proposte di lavoro per la parte II del documento: - Arch. Stefano Modena Dirigente Servizio Governo del Territorio del Comune di Capannori

3 INDICE INTRODUZIONE... 5 PARTE I L ATTIVITÀ DEL GRUPPO DI LAVORO PER LA MESSA A PUNTO DI UN REGOLAMENTO TIPO PER L EDILIZIA SOSTENIBILE LE LINEE GUIDA PER L EDILIZIA SOSTENIBILE IN TOSCANA IL GRUPPO DI LAVORO DEL PROGETTO REBIR Obiettivi del gruppo di lavoro Partecipanti al gruppo di lavoro Percorso di lavoro realizzato RISULTATI RAGGIUNTI: LETTURA CRITICA DELLE LINEE GUIDA REGIONALI Scheda Comfort visivo-percettivo Scheda Integrazione con il contesto Scheda 1.3 Inquinamento atmosferico locale Scheda 1.7 Inquinamento del suolo Scheda 2.3 Acqua calda sanitaria Scheda 2.4 Consumi energetici - Energia elettrica da fonti non rinnovabili e rinnovabili Scheda 3.1 Contenimento rifiuti liquidi gestione acque meteoriche Scheda 3.3 Contenimento rifiuti liquidi permeabilità delle superfici Scheda 4.13 Campi elettromagnetici interni a bassa frequenza (50 Hertz) Scheda 5.1 Manutenzione edilizia e impiantistica: protezione dell involucro esterno Schede 6.1, 6.2, 6.3 Disponibilità documentazione tecnica dell edificio (Manuale di manutenzione), Manuale d uso per gli utenti, Programma delle manutenzioni PARTE II VERSO IL REGOLAMENTO PER L EDILIZIA SOSTENIBILE: PRIME IPOTESI DI LAVORO DEL COMUNE DI CAPANNORI PREMESSA MODALITÀ PROGETTUALI E DI VERIFICA ISTRUTTORIA: PRIMI INDIRIZZI APPLICATIVI Scheda Comfort visivo-percettivo Scheda Integrazione con il contesto Schede da 1.3 a Scheda Energia per la climatizzazione invernale Scheda Consumi energetici - sistemi solari passivi Scheda Acqua calda sanitaria Scheda Consumi energetici Energia elettrica da fonti non rinnovabili e rinnovabili Scheda Consumo di acqua potabile riduzione consumi idrici Scheda Consumo materiali Riutilizzo di materiali edili Scheda Consumo materiali riciclabilità dei materiali edili Scheda Consumo materiali riutilizzo di strutture esistenti Scheda Contenimento rifiuti liquidi gestione acque meteoriche Scheda Contenimento rifiuti liquidi recupero acque grigie Scheda Contenimento rifiuti liquidi permeabilità delle superfici

4 2.15 Scheda Comfort visivo illuminazione naturale Scheda Comfort acustico isolamento acustico di facciata Scheda Comfort acustico Isolamento acustico delle partizioni interne Scheda Comfort acustico Isolamento acustico da calpestio e da agenti atmosferici Scheda Comfort acustico Isolamento acustico dei sistemi tecnici Scheda Comfort termico inerzia termica Scheda Comfort termico temperatura dell aria e delle pareti interne Scheda Qualità dell aria controllo dell umidità delle pareti Scheda Qualità dell aria controllo degli agenti inquinanti fibre minerali Scheda Qualità dell aria controllo degli agenti inquinanti: VOC (Composti Organici Volatili) Scheda Qualità dell aria Controllo degli agenti inquinanti - Radon Scheda Qualità dell aria ventilazione: ricambi d aria Scheda Campi elettromagnetici interni a bassa frequenza (50 Hertz)

5 INTRODUZIONE La Provincia di Lucca, attraverso il progetto REBIR, si è posta l obiettivo di promuovere sul proprio territorio una riflessione e un confronto costruttivo sul tema dell edilizia sostenibile tra i diversi soggetti operanti nel settore delle costruzioni (ordini professionali, imprese di costruzione, tecnici degli enti locali ecc.). In particolare, al fine di individuare gli ambiti di intervento per l applicazione dei principi e delle tecniche dell edilizia sostenibile nelle attività di competenza della Pubblica Amministrazione e mettere a punto gli strumenti necessari per promuoverne l effettiva applicazione, la Provincia ha promosso la costituzione di uno specifico gruppo di lavoro composto da rappresentanti degli uffici tecnici degli Enti Locali e degli ordini professionali operanti nel settore delle costruzioni (geometri, architetti e ingegneri). Il gruppo di lavoro ha individuato la revisione dei Regolamenti Edilizi in ottica di sostenibilità come ambito prioritario di intervento per promuovere, da parte della Pubblica Amministrazione, l applicazione dell edilizia sostenibile. L attività del gruppo di lavoro si è quindi focalizzata su tale obiettivo ed è stata sviluppata attraverso una serie di incontri di lettura e analisi critica delle Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana, predisposte dalla Regione Toscana proprio con l obiettivo di fornire ai Comuni un riferimento utile per la revisione dei propri Regolamenti Edilizi. Gli incontri hanno avuto un carattere molto operativo, grazie anche allo specifico interesse di uno dei soggetti partecipanti, il Comune di Capannori, impegnato nella revisione del proprio Regolamento Edilizio secondo gli indirizzi delle linee guida regionali. Nell ambito degli incontri, sono emerse alcune osservazioni e criticità in merito all effettiva possibilità di applicare, a scala comunale, gli indirizzi dettati dalle linee guida regionali. Nei paragrafi seguenti si fornisce un resoconto dei principali elementi emersi, con l intento di fornire anche ad altri comuni utili spunti di riflessione per l integrazione dei principi dell edilizia sostenibile nei propri Regolamenti Edilizi. Si forniscono inoltre alcune prime elaborazioni del Comune di Capannori, predisposte a seguito degli incontri del gruppo di lavoro, in preparazione dell integrazione di norme di edilizia sostenibile nel Regolamento Edilizio. 5

6 PARTE I L ATTIVITÀ DEL GRUPPO DI LAVORO PER LA MESSA A PUNTO DI UN REGOLAMENTO TIPO PER L EDILIZIA SOSTENIBILE 1 LE LINEE GUIDA PER L EDILIZIA SOSTENIBILE IN TOSCANA 1 La Regione Toscana ha introdotto nelle proprie politiche territoriali l obiettivo della diffusione dell edilizia sostenibile attraverso la definizione di apposite Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana, approvate con delibera regionale n. 322 del , un manuale a disposizione di operatori privati e pubbliche istituzioni per orientare le proprie scelte e le proprie politiche in favore dell eco-compatibilità degli edifici. Le linee guida definiscono un sistema di valutazione per descrivere il livello di eco-efficienza degli edifici, nonché i criteri relativi ai materiali e alle opere da privilegiare per un edilizia sostenibile, secondo l approccio messo a punto a livello nazionale attraverso il Protocollo ITACA, basato sui principi del metodo internazionale Green Building Challenge (G.B.C) (per approfondimenti si rimanda all elaborato Analisi di contesto, predisposto sempre nell ambito del progetto Rebir). Il metodo, così come il protocollo ITACA e gli altri riferimenti metodologici da cui deriva, si basa su criteri prestazionali: per ogni requisito di carattere energetico-ambientale si valuta, attraverso sistemi prevalentemente quantitativi, il grado di rispondenza delle prestazioni del fabbricato o del progetto al requisito. Successivamente si dà un peso a ciascun requisito al fine di giungere ad una valutazione finale pesata. Il sistema di certificazione energetica e ambientale prevede l esame delle prestazioni dell edificio in relazione alle varie tematiche da esaminare, chiamate aree di valutazione, per ognuna delle quali sono individuati specifici requisiti da analizzare. Nelle linee guida della Regione Toscana le aree di valutazione comprendono 7 tematismi e 21 requisiti di carattere energetico ambientale, a loro volta articolati in 38 schede tecniche di valutazione: 1. Qualità ambientale esterna: Intorno ambientale [1] 1.1 Comfort visivo-percettivo; 1.2 Integrazione con il contesto; Qualità dell aria esterna [2] 1.3 Inquinamento atmosferico locale; Campi elettromagnetici [3] 1.4 Inquinamento elettromagnetico a bassa frequenza; 1.5 Inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza; Esposizione acustica [4] 1.7 Inquinamento acustico; 1 Giunta Regionale Toscana, Direzione Generale della Presidenza, Area di Coordinamento Programmazione e controllo, Settore Programmazione dello Sviluppo Sostenibile, Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana, Centro Stampa Giunta Regionale Toscana, Maggio

7 Qualità del suolo [5] 1.8 Inquinamento del suolo; Qualità delle acque [6] 1.9 Inquinamento delle acque. 2. Risparmio di risorse: Consumi energetici [7] 2.1 Isolamento termico; 2.2 Sistemi solari passivi; 2.3 Produzione acqua calda; Energia elettrica [8] 2.4 Fonti non rinnovabili e rinnovabili; Consumo acqua potabile [9] 2.5 Riduzione consumi idrici; Uso di materiali di recupero [10] 2.6 Riutilizzo dei materiali edili; Uso di materiali riciclabili [11] 2.7 Riciclabilità dei materiali edili; Utilizzo di strutture esistenti [12] 2.8 Riutilizzo di strutture esistenti; 3. Carichi ambientali: Contenimento dei rifiuti liquidi [13] 3.1 Gestione delle acque meteoriche; 3.2 Recupero acque grigie; 3.3 Permeabilità delle superfici; 4. Qualità ambiente interno: Comfort visivo [14] 4.1 Illuminazione naturale Comfort acustico [15] 4.2 Isolamento acustico di facciata 4.3 Isolamento acustico delle partizioni interne 4.4 Isolamento acustico da calpestio e da agenti atmosferici; 4.5 Isolamento acustico dei sistemi tecnici; Comfort termico [16] 4.6 Inerzia termica; 4.7 Temperatura dell aria e delle pareti interne; Qualità dell aria [17] 4.8 Controllo dell umidità su pareti; 4.9 Controllo agenti inquinanti: fibre minerali; 4.10 Controllo agenti inquinanti: VOC; 4.11 Controllo agenti inquinanti: Radon; 4.12 Ricambi d aria; Campi elettromagnetici interni [18] 4.13 Campi a bassa frequenza 7

8 5. Qualità del servizio: Qualità del servizio [19] 5.1 Manutenzione edilizia ed impiantistica, protezione dell involucro esterno; 6. Qualità della gestione: Qualità della gestione [20] 6.1 Disponibilità di documentazione tecnica dell edificio; 6.2 Manuale d uso per gli utenti; 6.3 Programma delle manutenzioni; 7. Trasporti: Trasporti [21] 7.1 Integrazione con il trasporto pubblico; Per ogni requisito, nelle linee guida si forniscono schede di riferimento per la valutazione, da parte di progettisti e tecnici comunali, del livello di applicazione del requisito stesso al progetto in esame e schede di approfondimento che forniscono indicazioni tecniche per l applicazione del requisito. Le schede di riferimento per la valutazione contengono (vedi figura 1): I dati generali e l indicazione dell appartenenza del requisito ad una specifica area; La definizione del requisito; L esigenza - intendendo con ciò l obiettivo che si intende effettivamente perseguire; L indicatore di prestazione, intendendo con ciò l elemento che puntualmente deve essere preso in considerazione per il singolo requisito; è il parametro che in qualche modo definisce il requisito; L unità di misura - si applica se l indicatore di prestazione è quantitativo e deve essere specificato con quale unità di misura esso viene definito; Il metodo e lo strumento di verifica - costituiscono un fondamentale elemento che tende a far seguire la stessa metodologia di approccio e di verifica ad ogni soggetto che applica il metodo; metodo e strumenti devono essere quanto più possibile concreti, semplici ed affidabili; La strategia di riferimento - individua oltre alla metodologia applicativa che deve essere seguita, anche alcuni possibili suggerimenti che possono essere perseguiti ed applicati; La scala di prestazione - è divisa in due possibili modalità di applicazione: qualitativa e quantitativa. E sicuramente la parte che necessita di sperimentazione e di ulteriore verifica nella applicazione. In caso di impossibilità a definire la scala di prestazione quantitativa, ci si è avvalsi di una scala di prestazione qualitativa quanto più definita possibile; I riferimenti normativi ritenuti elementi a supporto ma, se esistenti, di fondamentale importanza per la verifica del requisito, oltre che della verifica del rispetto della norma; I riferimenti tecnici costituiti da norme UNI, EN ecc. ove individuati, che possono costituire anch essi valido supporto decisionale e di verifica. L attribuzione dei punteggi per ogni requisito è individuata all interno di una scala di valori che va da -2 a + 5, dove lo 0 rappresenta il valore del punteggio o lo standard di paragone (benchmark) riferibile a quella che deve considerarsi come la pratica costruttiva corrente, nel rispetto delle leggi o dei regolamenti vigenti. 8

9 In particolare, la scala di valutazione è così costruita: rappresenta una prestazione fortemente inferiore allo standard industriale e alla -2 pratica accettata. Rappresenta anche il punteggio attribuito a un requisito nel caso in cui non sia stato verificato Rappresenta una prestazione inferiore allo standard industriale e alla pratica -1 accettata Rappresenta la prestazione minima accettabile definita da leggi o regolamenti vigenti 0 nella regione, o in caso non vi siano regolamenti di riferimento rappresenta la pratica comune Rappresenta un moderato miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti 1 vigenti e alla pratica comune Rappresenta un miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti vigenti e alla 2 pratica comune Rappresenta un significativo miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti 3 vigenti e alla pratica comune. E da considerarsi come la pratica corrente migliore. Rappresenta un moderato incremento della pratica migliore 4 Rappresenta una prestazione considerevolmente avanzata rispetto alla pratica corrente, 5 di carattere sperimentale e dotata di prerogative di carattere scientifico Figura 1 Esempio di scheda tecnica per la valutazione dei requisiti 9

10 In figura 2 sono infine riportati i valori dei pesi relativi a ciascun requisito e a ciascuna area, da utilizzare al fine di giungere all attribuzione di un punteggio finale ad un determinato progetto. ATTRIBUZIONE DEI PESI E DEI REQUISITI Aree di valutazione voto peso % voto pesato voto peso % voto pesato valore soglia minima Analisi del sito Analisi del sito relazione descrittiva obbligatoria 1) Qualità Ambientale esterna voto peso % voto pesato voto peso % voto pesato 1 INTORNO AMBIENTALE: 1.1 Comfort visivo - percettivo 0 15% Integrazione con il contesto 0 15% 0 3 QUALITÀ DELL ARIA ESTERNA 1.3 inquinamento atmosferico locale 0 15% 0 Scala di prestazione (b): CAMPI ELETTROMAGNETICI 1.4 inquinamento elettromagnetico bassa frequenza 0 5% 0 Scala di prestazione (b): inquinamento elettromagnetico alta frequenza 0 5% 0 Scala di prestazione (b): ESPOSIZIONE ACUSTICA 1.6 inquinamento acustico 0 20% 0 Scala di prestazione (b): QUALITÀ DEL SUOLO 1.7 inquinamento del suolo 0 10% 0 Scala di prestazione (b): QUALITÀ DELLE ACQUE 1.8 inquinamento delle acque 0 15% 0 100% 0% 0% 10% 0 2) Risparmio di risorse voto peso % voto pesato voto peso % voto pesato 9 CONSUMI ENERGETICI 2.1 Isolamento termico 0 25% Sistemi solari passivi 0 0% Produzione acqua calda 0 10% 0 12 ENERGIA ELETTRICA 2.4 Fonti non rinnovabili e rinnovabili 0 10% 0 13 CONSUMO ACQUA POTABILE 2.5 Riduzione uso acqua potabile 0 20% 0 14 USO DI MATERIALI DI RECUPERO 2.6 Riutilizzo di materiali edili 0 5% 0 15 USO DI MATERIALI RICICLABILI 2.7 Riciclabilità dei materiali edili 0 10% 0 16 UTILIZZO DI STRUTTURE ESISTENTI 2.8 Riutilizzo di strutture esistenti 0 10% 0 90% % 0 0,5 3) Carichi ambientali voto peso % voto pesato voto peso % voto pesato 17 CONTENIMENTO DEI REFLUI 3.1 gestione delle acque meteoriche 0 40% recupero acque grigie 0 40% permeabilità delle superfici 0 20% 0 100% % 0 4) Qualità ambiente interno voto peso % voto pesato voto peso % voto pesato 20 COMFORT VISIVO 4.1 Illuminazione naturale 0 10% 0 21 COMFORT ACUSTICO 4.2 Isolamento acustico di facciata 0 5% Isolamento acustico delle partizioni interni 0 5% Isolamento acustico da calpestio e da agenti atmosferici 0 5% Isolamento acustico dei sistemi tecnici 0 5% 0 25 COMFORT TERMICO 4.6 Inerzia termica 0 15% Temperatura dell'aria e delle pareti interne 0 5% 0 27 QUALITÀ DELL ARIA 4.8 Controllo dell umidità su pareti 0 5% Controllo inquinanti: fibre minerali 0 15% Controllo inquinanti: VOC 0 15% Controllo inquinanti: Radon 0 5% Ricambi d aria 0 5% 0 32 CAMPI ELETTROMAGNETICI. INTERNI 4.13 Campi a bassa frequenza 0 5% % % 0 5) Qualità del servizio voto peso % voto pesato voto peso % voto pesato 33 QUALITA' DEL SERVIZIO 5.1 Manutenzione edilizia ed impiantistica 0 100% % 0 6) Qualità della gestione voto peso % voto pesato voto peso % voto pesato 34 QUALITA' DELLA GESTIONE 6.1 disponibilità di documentazione tecnica dell edificio Manuale d uso per gli utenti Programma delle manutenzioni % 0 voto peso % voto pesato voto peso % voto pesato 7) Trasporti 37 TRASPORTI 7.1 integrazione con il trasporto pubblico; requisito misure per favorire il trasporto alternativo; requisito % 0 100% PUNTEGGIO COMPLESSIVO 0 Figura 2 Sistema di pesatura delle schede tecniche dei requisiti 10

11 2 IL GRUPPO DI LAVORO DEL PROGETTO REBIR 2.1 Obiettivi del gruppo di lavoro Come evidenziato nell introduzione, nell ambito del Progetto Rebir la Provincia di Lucca ha promosso la costituzione di un gruppo di lavoro, composto da rappresentanti degli uffici tecnici degli Enti Locali e degli ordini professionali operanti nel settore delle costruzioni (geometri, architetti e ingegneri), con l obiettivo di individuare gli ambiti di intervento per l applicazione dei principi e delle tecniche dell edilizia sostenibile nelle attività di competenza della Pubblica Amministrazione e mettere a punto gli strumenti necessari per promuoverne l effettiva applicazione. Il gruppo di lavoro ha affrontato in particolare il tema dell applicazione delle Linee Guida sull edilizia sostenibile della Regione Toscana nell ambito dei Regolamenti Edilizi comunali, concentrando l attività sul confronto con i tecnici del Comune di Capannori, interessato all inserimento nel proprio Regolamento Edilizio delle Schede tecniche regionali sui requisiti di valutazione. 2.2 Partecipanti al gruppo di lavoro Al gruppo di lavoro hanno partecipato i seguenti soggetti: Provincia di Lucca Dipartimento Ambiente e Risorse Naturali, Servizio Ambiente; Regione Toscana Direzione Generale della Presidenza, Settore Strumenti della Valutazione e dello Sviluppo Sostenibile, Comuni di Altopascio Servizio Urbanistica/Edilizia, Comune di Capannori Servizio Urbanistica/Edilizia, Comune di Montecarlo Servizio Urbanistica/Edilizia, Comune di Porcari Servizio Urbanistica/Edilizia, Ordine degli Architetti della provincia di Lucca, Collegio dei Geometri della provincia di Lucca, Ordine degli Ingegneri della provincia di Lucca, Istituto Nazionale di Bioarchitettura Sezione di Lucca. 2.3 Percorso di lavoro realizzato Il gruppo di lavoro ha sviluppato l attività di analisi e lettura critica delle Linee guida regionali attraverso 7 incontri, realizzati presso la Provincia di Lucca tra giugno e novembre Nella tabella seguente si fornisce un sintetico resoconto dei temi affrontati nell ambito di ogni incontro: Data incontro Principali argomenti affrontati 9 giugno 2010 Incontro di attivazione del gruppo di lavoro. 24 giugno 2010 Analisi della prima area di valutazione delle linee guida, relativa alla qualità ambientale esterna, costituita da otto schede tecniche. 8 luglio 2010 Analisi della seconda area di valutazione delle linee guida, relativa al risparmio di risorse, costituita da otto schede tecniche. 21 luglio 2010 Analisi della terza area di valutazione delle linee guida, relativa ai carichi ambientali, costituita da tre schede tecniche. 11

12 Data incontro Principali argomenti affrontati 1 Settembre 2010 Analisi della quarta area di valutazione delle linee guida, relativa alla qualità dell ambiente interno, costituita da tredici schede tecniche. 20 Settembre 2010 Analisi delle ultime tre aree delle linee guida, relative alla qualità del servizio, alla qualità della gestione e alla qualità dei trasporti, costituite rispettivamente da una, tre e due schede tecniche. 19 Novembre 2010 Confronto con il Comune di Capannori per verificare lo stato di avanzamento dell attività di revisione del Regolamento Edilizio e analizzare le difficoltà incontrate Per l applicazione delle linee guida regionali nell ambito dei Regolamenti Edilizi, come primo riferimento metodologico sono state considerate le proposte di Integrazioni al Regolamento Edilizio Comunale con i criteri dell edilizia sostenibile 2, elaborate dalla Rete Agende 21 locali della Toscana, insieme alla Regione Toscana e ai Comuni di Pontassieve, Calenzano, Campi Bisenzio, Dicomano, Carmignano ed alla Comunità Montana del Mugello, nell'ambito delle attività del Gruppo di Lavoro Edilizia Sostenibile. L approccio proposto prevede l assunzione, nell ambito del Regolamento Edilizio, delle schede tecniche di valutazione definite nelle Linee guida regionali (tutte le schede o anche solo parte di esse relative agli aspetti ritenuti più critici e/o significativi per lo specifico ambito comunale), e la classificazione dei requisiti stessi in requisiti minimi, obbligatori almeno per gli interventi di nuova edificazione, e requisiti incentivanti, ovvero requisiti la cui applicazione consente l ottenimento di sconti differenziati e progressivi sugli oneri di urbanizzazione secondaria, o incentivi sui parametri edilizi (incrementi volumetrici e/o di superficie utile lorda) per gli interventi di maggiore qualità ecosistemica. Il raggiungimento degli obiettivi di qualità edilizia ed ambientale prefissati viene garantito da un procedimento edilizio che deve permettere il controllo dell attività di trasformazione del territorio dalla progettazione, alla esecuzione, al collaudo ed uso degli edifici. A tal fine, il Regolamento Edilizio deve stabilire quali siano gli elaborati di progettazione e verifica da produrre, gli adempimenti, gli obblighi e le sanzioni. Il Regolamento Edilizio deve inoltre regolamentare le verifiche di regolarità delle opere eseguite, da effettuare principalmente nella fase di abitabilità/agibilità degli edifici. A tale scopo il Regolamento dovrà stabilire che il direttore dei lavori produca le certificazioni, i collaudi e le misurazioni necessarie a verificare la rispondenza dell opera al livello di qualità indicato nel progetto, sia per i livelli obbligatori che per quelli che hanno dato diritto agli incentivi. Le verifiche sugli interventi di ecoefficienza degli edifici che hanno determinato l accesso agli incentivi devono essere di norma disposte dai Comuni, ad esempio attraverso un gruppo tecnico di controllo e monitoraggio appositamente nominato. La mancata rispondenza di quanto previsto nel progetto approvato e/o il mancato deposito dei documenti dovrà comportare il decadimento del beneficio d incentivo e rendere applicabili le sanzioni di cui al Titolo VIII Capo I della L.R. 01/05. Assumendo quindi questo approccio come riferimento per l elaborazione di Regolamenti Comunali per l edilizia sostenibile, il gruppo di lavoro ha analizzato nel dettaglio, con il supporto della Regione Toscana, le 38 schede tecniche previste dalla Linee guida regionali, 2 Rete delle Agende 21 Locali della Toscana, Integrazioni al Regolamento Edilizio Comunale con i criteri dell edilizia sostenibile, I quaderni della Rete, Volume 2 12

13 arrivando in alcuni casi ad individuare specifiche difficoltà applicative, così come proposte per affrontare nei Regolamenti Edilizi le criticità stesse. A conclusione del ciclo di incontri, le criticità individuate sono state anche riesaminate insieme a tecnici del settore, che hanno contribuito a definire alcune delle proposte di soluzione. Nei paragrafi seguenti si riportano i principali elementi emersi attraverso questo lavoro. Nell ambito degli incontri sono inoltre emerse alcune indicazioni generali per favorire l applicazione delle Linee guida da parte dei comuni: formazione adeguata sulle Linee guida rivolta agli istruttori tecnici dei Comuni ed ai professionisti; supporto ai professionisti con documenti che costituiscano una raccolta di dati territoriali, al fine di facilitare la compilazione di alcune delle 38 schede; aggiornamento delle Linee guida, da parte della Regione Toscana, adeguandole alle normative vigenti (le Linee guida risalgono all anno 2005); accordi tra i Comuni interessati all adozione delle linee guida, al fine di trovare soluzioni comuni ed uniformare le procedure; verifica dell applicazione delle 38 schede non solo alle nuove costruzioni ma anche agli insediamenti esistenti; per i comuni con particolari criticità territoriali, possibilità di rendere alcune schede volontarie e altre obbligatorie. 3 RISULTATI RAGGIUNTI: LETTURA CRITICA DELLE LINEE GUIDA REGIONALI 3.1 Scheda Comfort visivo-percettivo Garantire che gli spazi esterni abbiano condizioni di benessere percettivo accettabili in ogni periodo dell anno, armonizzando l intervento con le caratteristiche dell ambiente naturale e dell ambiente costruito in cui si inserisce, tutelando i caratteri storici, materiali, costruttivi e tecnologici locali. Criticità riscontrate Difficoltà di valutazione della scheda da parte degli istruttori tecnici comunali, determinate dalla necessità di possedere un ampia preparazione tecnica comprendente competenze riconducibili a diversi figure professionali. Discrezionalità di giudizio nella valutazione di elementi quali la presenza/assenza di strategie di benessere percettivo accettabili, di caratteristiche tipologiche-morfologiche del contesto e di mantenimento dei caratteri paesaggistico-naturali in cui si inserisce l intervento, nonché dei caratteri storici, materiali costruttivi e tecnologici locali. Proposte di soluzione Una soluzione ipotizzata è quella di prevedere la verifica del progetto anche da parte di una commissione edilizia composta da figure professionali con competenze adeguate a formulare un giudizio sul comfort visivo-percettivo del progetto presentato. Per la valutazione del requisito, in assenza di una specifica unità di misura, dovranno essere valutati elementi di tipo qualitativo, quali ad esempio: buon livello di analisi del contesto, 13

14 valorizzazione delle caratteristiche dei materiali costruttivi prescelti, buon livello di redazione degli elaborati grafici, con predisposizione di specifici rendering. La necessità di curare anche questi aspetti nella predisposizione del progetto comporta in ogni caso un miglioramento del livello di progettazione e la qualificazione specifica di ogni professionista. 3.2 Scheda Integrazione con il contesto Garantire l armonizzazione dell intervento con i caratteri dell ambiente naturale nel quale è inserito. Criticità riscontrate Discrezionalità di giudizio nella valutazione di elementi quali la presenza/assenza di caratteristiche tipologiche-morfologiche del contesto e il mantenimento dei caratteri paesaggistico-naturali circostanti l intervento, anche per l assenza di unità di misura; Difficoltà nel determinare oggettivamente la compatibilità dell intervento con l ambiente esterno. Proposte di soluzione Come per la precedente scheda 1.1, una possibile soluzione è quella di prevedere la verifica del progetto anche da parte di una commissione edilizia composta da figure professionali con competenze adeguate a formulare un giudizio sull integrazione con il contesto del progetto presentato. 3.3 Scheda 1.3 Inquinamento atmosferico locale Garantire idonee condizioni di qualità dell aria esterna da concentrazioni di sostanze inquinanti presenti nell aria (tra esse: Biossido di zolfo, Ossidi di azoto, Monossido di carbonio, Ozono, Polveri di vario spettro dimensionale, Piombo) Criticità riscontrate Il punteggio attribuito alla misurazione della qualità dell aria esterna, sia attraverso la scala di prestazione quantitativa (a) sia attraverso quella di prestazione qualitativa (b), è indipendente dall adozione delle strategie di riferimento da parte dei progettisti; in sostanza queste ultime non influenzano il punteggio che il progetto può ottenere rispetto a questo requisito; Difficoltà di acquisizione di dati relativi alla concentrazione degli inquinanti in atmosfera in prossimità del sito in cui deve essere realizzato l intervento edificatorio. Proposte di soluzione Costruire nelle zone caratterizzate da cattive condizioni di qualità dell aria esterna è sicuramente penalizzante per l attribuzione del punteggio previsto dalla scheda. Questo è in linea con l obiettivo delle Linee Guida relativamente al raggiungimento di un buon livello di benessere abitativo: un progetto realizzato in zone caratterizzate da cattivi livelli di qualità dell aria sarà penalizzato rispetto ad un altro realizzato in area con buoni livelli di qualità. Resta tuttavia la difficoltà di reperire, da parte del progettista, dati relativi alla qualità dell aria in prossimità del sito di progetto. Una possibile soluzione a questo problema può 14

15 essere l utilizzo di dati di biomonitoraggio della qualità dell aria tramite licheni epifiti, ovvero di misura della qualità dell aria attraverso l analisi della presenza e della densità di licheni epifiti sul territorio e la elaborazione di mappe di biodiversità lichenica. L indice di qualità ambientale sul quale vengono costruite le mappe (IAP: Index Air Purity) fornisce in maniera sintetica la misura della biodiversità lichenica di un determinato territorio basandosi sul numero, la frequenza e la tolleranza delle specie licheniche presenti in una data area: ad un valore basso dell indice corrispondono generalmente aree inquinate, ad un valore alto corrispondono invece aree pulite dal punto di vista dell inquinamento atmosferico e relativamente a quegli inquinanti cui i licheni sono sensibili (principalmente gas fitotossici: ossidi di zolfo e di azoto, ma anche idrocarburi, metalli pesanti). L indice è articolato in 6 classi di qualità dell aria, sulla base dei valori di IAP rilevati. Facendo riferimento a queste classi di qualità, in cui risulta classificato l intero territorio comunale, è possibile riformulare la scala di prestazione quantitativa nel seguente modo: Ambiente con alterazioni tali da ostacolare fortemente lo sviluppo lichenico (classe IAP = 6) negli spazi esterni del sito in esame Ambiente con forti alterazioni della qualità dell aria (classe IAP = 5) negli spazi esterni del sito in esame Ambiente con marcate alterazioni della qualità dell aria (classe IAP = 4) negli spazi esterni del sito in esame Ambiente con medie alterazioni della qualità dell aria (classe IAP = 3) negli spazi esterni del sito in esame Ambiente con lievi alterazioni della qualità dell aria (classe IAP = 2) negli spazi esterni del sito in esame Ambiente senza apprezzabili alterazioni della qualità dell aria (classe IAP = 1) negli spazi esterni del sito in esame Scheda 1.7 Inquinamento del suolo Garantire condizioni di non inquinamento nel suolo determinato da agenti inquinanti preesistenti e/o dagli usi del sito Criticità riscontrate Possibilità di ottenere punteggi favorevoli nell applicazione delle scale di prestazione sia quantitativa (a) sia qualitativa (b) solo attraverso misurazioni e interventi complessi. Proposte di soluzione La scheda potrebbe essere applicata esclusivamente con l obiettivo di premiare interventi previsti in aree da bonificare, così come individuate nella pianificazione regionale e provinciale ai sensi della LR n. 25/1998 e successive modifiche e integrazioni, realizzati con la contestuale attuazione dei necessari interventi di bonifica e risanamento ambientale del sito. In tale caso si può assumere la scheda con la scala di prestazione qualitativa, attribuendo punteggio pari a 0 a tutti gli interventi edificatori, ma premiando con il punteggio +3 e +5 gli interventi realizzati con contestuale bonifica del sito, così come identificati dalla pianificazione regionale e provinciale. 15

16 3.5 Scheda 2.3 Acqua calda sanitaria Ridurre i consumi energetici per la produzione di acqua calda sanitaria attraverso l impiego dell energia solare. Criticità riscontrate La formulazione della scala di prestazione quantitativa è poco chiara e sembra attribuire punteggi nulli o negativi agli interventi più sostenibili, ovvero quelli che garantiscono una produzione di acqua calda sanitaria da fonte solare pari o superiore all intero fabbisogno medio annuale dell edificio in progettazione. Proposte di soluzione Per una migliore interpretazione dei punteggi assegnati alla scheda è opportuno: Interpretare l unità di misura dell indicatore di prestazione nel seguente modo: % del rapporto tra quantità di energia termica prodotta annualmente dai pannelli solari (kwh) e fabbisogno medio annuale di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria (kwh) - % (kwh/kwh); Riformulare la scala di prestazione quantitativa (tenendo anche conto dell obbligo di coprire almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria tramite l impiego di fonti rinnovabili di energia introdotto, per i nuovi edifici e per grandi ristrutturazioni, dal D.Lgs 311/06), nel seguente modo: 50% del fabbisogno medio annuale di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria soddisfatto con energie rinnovabili 55% del fabbisogno medio annuale di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria soddisfatto con energie rinnovabili 60% del fabbisogno medio annuale di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria soddisfatto con energie rinnovabili 65% del fabbisogno medio annuale di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria soddisfatto con energie rinnovabili 70% del fabbisogno medio annuale di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria soddisfatto con energie rinnovabili 75% del fabbisogno medio annuale di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria soddisfatto con energie rinnovabili Scheda 2.4 Consumi energetici - Energia elettrica da fonti non rinnovabili e rinnovabili Diminuire i consumi elettrici durante il funzionamento dell edificio. Criticità riscontrate Necessità di rendere più premiante l applicazione delle misure di riduzione dei consumi elettrici previste nella scheda tecnica 16

17 Proposte di soluzione Per favorire l applicazione di questa scheda si prevede di assegnare dei punteggi più premianti e di aumentare il peso in percentuale relativo alla tabella relativa all Allegato C Sistema di pesatura delle schede e dei requisiti delle Linee Guida per l edilizia sostenibile in Toscana. 3.7 Scheda 3.1 Contenimento rifiuti liquidi gestione acque meteoriche Razionalizzare l impiego delle risorse idriche favorendo il riutilizzo, sia ad uso pubblico che privato, delle acque meteoriche. Criticità riscontrate L applicazione del requisito è più indicata per i Piani Attuativi che per singoli interventi di edilizia residenziale; L applicazione del requisito è di difficile attuazione sul territorio lucchese a causa della limitata diffusione di reti duali di uso collettivo gestite da Ente Pubblico o privato. Proposte di soluzione Come indicato nella scheda e nei relativi approfondimenti tecnici delle Linee guida, è possibile ottenere un punteggio positivo prevedendo la realizzazione, almeno nei comparti di nuova edificazione, di apposite cisterne di raccolta dell acqua piovana, della relativa rete di distribuzione e dei conseguenti punti di presa per il successivo riutilizzo. In tal caso, gli elaborati tecnici di progetto e i relativi elaborati grafici dovranno comprendere l identificazione, l ubicazione e il dimensionamento della cisterna e dei relativi sistemi di filtraggio e pompaggio. 3.8 Scheda 3.3 Contenimento rifiuti liquidi permeabilità delle superfici Aumentare la capacità drenante favorendo la riserva d acqua con conseguenti risparmi di costi d irrigazione; riduzione dell impatto ambientale delle superfici carrabili calpestabili favorendo l inerbimento. Criticità riscontrate Per raggiungere un punteggio positivo la percentuale permeabile del lotto deve essere in misura non inferiore al 50%, mentre le vigenti norme in edilizia prevedono una misura non inferiore al 25%. Il tipo di pavimentazione più diffusa per la permeabilità del suolo è quella del verde meccanizzato (es. autobloccanti), dove l assorbimento, da parte del terreno, dell acqua per capillarità non raggiunge quantitativi tali da far ottenere con facilità punteggi positivi, a causa della composizione della struttura portante realizzata per resistere alle sollecitazioni dei carichi trasmessi dai mezzi. 17

18 Proposte di soluzione Come indicato anche nelle schede di approfondimento tecnico delle Linee guida, esistono soluzioni progettuali che possono consentire di conseguire elevati livelli di permeabilità del sito. Nell applicazione delle soluzioni indicate e nella valutazione dei relativi punteggi conseguibili, è tuttavia importante valutare contestualmente la necessità sia di garantire elevati livelli di permeabilità sia di garantire la tenuta delle pavimentazioni in relazione agli usi previsti. 3.9 Scheda 4.13 Campi elettromagnetici interni a bassa frequenza (50 Hertz) Minimizzare il livello dei campi elettrici e magnetici a frequenza industriale (50 Hz) negli ambienti interni al fine di ridurre il più possibile l esposizione degli individui. Criticità riscontrate Per raggiungere punteggi positivi la possibilità di intervento del progettista è piuttosto limitata se in prossimità del sito di progetto sono presenti campi elettromagnetici esterni. Proposte di soluzione Costruire nelle zone adiacenti alle principali sorgenti di campo elettromagnetico è sicuramente penalizzante per l attribuzione del punteggio previsto dalla scheda. Questo è in linea con l obiettivo delle Linee Guida relativamente al raggiungimento di un buon livello di benessere abitativo: un progetto realizzato in zone caratterizzate da elevati livelli di campo elettromagnetico sarà penalizzato rispetto ad un altro realizzato in area prive di sorgenti di campo elettromagnetico Scheda 5.1 Manutenzione edilizia e impiantistica: protezione dell involucro esterno Minimizzare il deterioramento dei materiali e dei componenti dell involucro edilizio. Criticità riscontrate Difficoltà di determinazione dello standard tecnico di riferimento per la protezione dell involucro edilizio. Proposte di soluzione Per favorire l applicazione della scheda, ai fini istruttori e progettuali, è opportuno definire uno standard tecnico di riferimento, al fine di facilitare l attribuzione del punteggio ad un determinato progetto nella forma più oggettiva possibile. 18

19 3.11 Schede 6.1, 6.2, 6.3 Disponibilità documentazione tecnica dell edificio (Manuale di manutenzione), Manuale d uso per gli utenti, Programma delle manutenzioni Avere a disposizione la documentazione necessaria per ottimizzare l operatività dell edificio e dei suoi sistemi tecnici. Informare gli utenti sull uso più appropriato dell edificio ed in particolare degli impianti tecnici. Ottimizzare le operazioni di manutenzione, da parte del proprietario/committente, in modo da intervenire nel periodo più efficace dal punto di vista economico e ambientale. Criticità riscontrate Difficoltà di applicazione della scheda tecnica. Proposte di soluzione Parte della documentazione indicata nella scheda tecnica è prevista, secondo le norme vigenti in edilizia residenziale, al momento della richiesta del titolo autorizzativo all Amministrazione Competente. Mentre alcuni documenti come il Manuale d uso e il programma delle manutenzioni non possono essere completi al momento della presentazione del progetto, ma al momento della fine lavori. Si potrebbe pertanto prevedere, con specifica prescrizione, l obbligo di predisposizione di tali elaborati ai fini del rilascio del permesso di costruire. 19

20 PARTE II VERSO IL REGOLAMENTO PER L EDILIZIA SOSTENIBILE: PRIME IPOTESI DI LAVORO DEL COMUNE DI CAPANNORI 1 PREMESSA Il Comune di Capannori, grazie anche al lavoro svolto nell ambito del progetto REBIR, è attualmente impegnato nella revisione del proprio Regolamento Edilizio. L obiettivo del Comune è di arrivare ad approvare specifiche Norme per l edilizia sostenibile : un allegato al Regolamento Edilizio comunale di recepimento delle Linee guida regionali per l edilizia sostenibile in Toscana. Ad oggi, a seguito degli incontri del gruppo di lavoro, il Comune ha predisposto una rilettura critica delle schede tecniche delle Linee guida regionali, per i diversi requisiti di valutazione, individuando primi indirizzi applicativi con riferimento sia al metodo e alle strategie progettuali da adottare, da parte dei progettisti, sia alla verifica istruttoria, da parte dei tecnici comunali. Per i requisiti di valutazione da assumere nell allegato tecnico al Regolamento Edilizio ha quindi predisposto delle schede analitiche così impostate: Comune di Capannori Schede analitiche dei requisiti di valutazione per l applicazione Area di valutazione # - Titolo Scheda #.# - Titolo : Come indicata nelle Linee guida Indicatore di prestazione: Come indicato nelle Linee guida delle Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana Note applicative Commenti relativi alle difficoltà applicative del requisito di valutazione e alle possibili ipotesi di soluzione Modalità progettuali e di verifica istruttoria Primi indirizzi applicativi per i progettisti Primi indirizzi applicativi per i tecnici comunali Indicatori di Importanza Difficoltà (alta-medio-bassa) Soluzioni importanza per le caratteristiche dell edilizia e del Indicazione di importanza territorio comunale (alta-medio-bassa) difficoltà nell applicazione in sede di Indicazione di priorità progettazione (alta-medio-bassa) Indicazione di priorità difficoltà nell applicazione in sede di istruttoria (alta-medio-bassa) verifica in sede di istruttoria con la comparazione ai parametri di riferimento soluzioni verifica in commissione edilizia comunale con la comparazione ai parametri di riferimento 20

21 Comune di Capannori Schede analitiche dei requisiti di valutazione per l applicazione delle Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana Scala di prestazione: Prestazione qualitativa Livello di applicazione del requisito Punteggio Livello di applicazione del requisito Punteggio Livello di applicazione del requisito Punteggio Livello di applicazione del requisito Punteggio Focalizzando l attenzione sulle modalità progettuali e di verifica istruttoria, nei paragrafi seguenti si riportano i primi indirizzi applicativi individuati dal Comune di Capannori nell ambito delle schede fino ad oggi predisposte. 2 MODALITÀ PROGETTUALI E DI VERIFICA ISTRUTTORIA: PRIMI INDIRIZZI APPLICATIVI 2.1 Scheda Comfort visivo-percettivo Garantire che gli spazi esterni abbiano condizioni di benessere percettivo accettabili in ogni periodo dell anno, armonizzando l intervento con le caratteristiche dell ambiente naturale e dell ambiente costruito in cui si inserisce, tutelando i caratteri storici, materiali, costruttivi e tecnologici locali L Analisi di un ambiente esterno nel suo complesso è elemento fondamentale per poter stabilire metodologie d intervento ed obiettivi, in quanto occorre prendere in considerazione sia parametri di tipo qualitativo legati agli aspetti percettivi che parametri fisici. Il Rilievo delle caratteristiche tipiche del territorio non deve essere valutato solamente sotto l aspetto morfologico, ma anche attraverso il suo processo storico evolutivo e una corretta analisi dei caratteri percettivi del paesaggio naturale ed antropico. Occorre prendere in considerazione: materiali locali utilizzati in passato e i loro sistemi costruttivi e tecnologici; analisi del loro utilizzo nel contesto in cui si inserisce l intervento; forme e tipologie edilizie caratteristiche di quell area; orientamento e disponibilità di luce naturale, perché attraverso delle simulazioni 3D dell intervento propostosi possono evidenziare le parti in ombra o illuminate alle varie ore del giorno; è per effetto della luce che colpisce la materia che si evidenzia poi l intensità dei colori e le varie sfumature. Sicuramente valutare il comfort visivo percettivo significa operare in equilibrio armonico di forme e proporzioni in cui la luce e i materiali utilizzati giocano un ruolo importante: un edificio o un insieme di edifici che entrano in dissonanza con l ambiente in cui vanno ad inserirsi, urtano direttamente la sensibilità di coloro che vivono quell ambiente, quel luogo, quell edificio, ma soprattutto le scelte devono creare quella continuità storica che lega l individuo al luogo, alla sua memoria e alle sue radici. Risulta pertanto opportuno: 21

22 elaborare una planimetria dettagliata con indicazione di forme, proporzioni e caratteristiche superficiali dei materiali, di edifici e spazi esterni; evidenziare sulla stessa planimetria o in altra, le parti storiche e che costituiscono un tessuto, rispetto alla eventuale frammentarietà di interventi recenti (se l intervento ricade all interno di aree che presentano tali caratteristiche); simulare gli effetti visivo - percettivi dell intervento proposto (fotografie o applicativi di rendering 3-D); predisporre rendering dell intervento proposto dal quale siano desumibili soluzioni che investono la sfera della percezione multisensoriale; visualizzare attraverso immagini grafiche, fotografiche o virtuali l integrazione dell intervento proposto nel luogo e nel contesto ambientale in cui l intervento si inserisce, evidenziando eventuali interventi di ricucitura, se necessari, anche attraverso, percorsi, spazi di aggregazione. Certificazione del professionista con allegato rilievo delle caratteristiche tipiche del territorio ed analisi dei caratteri percettivi del paesaggio naturale ed antropico, dei materiali e dei sistemi costruttivi e tecnologici del contesto in cui si inserisce l intervento con predisposizione di: planimetria dettagliata con indicazione di forme, proporzioni e caratteristiche superficiali dei materiali, di edifici e spazi esterni; simulazione degli effetti visivo - percettivi dell intervento proposto (fotografie o applicativi di rendering 3-D); immagini grafiche, fotografiche o virtuali che evidenzino l integrazione dell intervento proposto nel contesto ambientale in cui viene inserito. 2.2 Scheda Integrazione con il contesto Garantire l armonizzazione dell intervento con i caratteri dell ambiente naturale nel quale è inserito. La valorizzazione del sistema paesaggistico, che rappresenta un obiettivo importante non solo per l aspetto visivo, ma anche per quello ambientale in senso proprio, si concretizza mediante un corretto approccio metodologico basato sui seguenti criteri: salvaguardia degli aspetti morfologici e strutturali che identificano e caratterizzano quel luogo secondo il genius loci; recupero e ripristino di un equilibrio formale e strutturale, attraverso demolizioni, ricostruzioni e nuovi interventi, nel caso in cui il luogo abbia subito, nel tempo, modificazioni che ne hanno alterato la riconoscibilità in senso paesaggistico, e quindi modificato la sua essenza ed identità; rivalorizzazione ambientale di luoghi degradati e architettonicamente indifferenziati, attraverso interventi di ricucitura, di ricreazione di un tessuto laddove esista frammentarietà, disgregazione e mancanza di struttura. Occorre prendere in considerazione: materiali locali utilizzati in passato e i loro sistemi costruttivi e tecnologici; 22

23 analisi del loro utilizzo nel contesto in cui si inserisce l intervento; forme e tipologie edilizie caratteristiche di quell area; orientamento e disponibilità di luce naturale, perché attraverso delle simulazioni in 3D dell intervento proposto si possono evidenziare le parti in ombra o illuminate alle varie ore del giorno; è per effetto della luce che colpisce la materia che si evidenzia poi l intensità dei colori e le varie sfumature; essenze arboree e vegetali autoctone ed individuazione di quelle che costituiscono un patrimonio monumentale. Certificazione del professionista con allegato rilievo delle caratteristiche tipiche del territorio ed analisi dei caratteri percettivi del paesaggio, prima e dopo l intervento ipotizzato. Simulazione degli effetti dell intervento proposto nel contesto, attraverso immagini grafiche, fotografiche o virtuali. 2.3 Schede da 1.3 a 1.8 Esigenze Garantire idonee condizioni di qualità dell aria esterna da concentrazioni di sostanze inquinanti presenti nell aria (tra esse: Biossido di zolfo, Ossidi di azoto, Monossido di carbonio, Ozono, Polveri di vario spettro dimensionale, Piombo) Minimizzare negli spazi esterni il livello dei campi elettrici e magnetici in bassa frequenza (50 Hz), generati da sorgenti localizzate Minimizzare negli spazi esterni il livello dei campi elettrici e magnetici in bassa frequenza (50 Hz), generati da sorgenti localizzate Garantire livelli di rumore al di sotto di una soglia predefinita nell ambiente esterno all edificio Garantire condizioni di non inquinamento nel suolo determinato da agenti inquinanti preesistenti e/o dagli usi del sito Garantire condizioni di qualità delle acque presenti nell area superficiali e sotterranee. Indirizzo applicativo Non attribuibile al Regolamento edilizio, da verificare in sede di progettazione urbanistica. 2.4 Scheda Energia per la climatizzazione invernale Ridurre i consumi energetici per la climatizzazione invernale. 1. Calcolo del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale secondo le norme tecniche UNI di riferimento; 2. Calcolo del valore limite del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale per metro quadrato di superficie utile dell'edificio in base all'allegato C del Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n.192 e smi - Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia"; 23

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